QUADERNI DELL'ECONOMIA - DICEMBRE 2020

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I quaderni

8 PAGINE DA CONSERVARE

9. L’emergenza GIOVEDÌ 3 DICEMBRE 2020

TASSE, ECCO IL RINVIO IL GOVERNO VARA IL RISTORI 4: LE NORME IRP IRE EF IRA S P DICHIARAZIONE DEI REDDITI

L’inserto “I quaderni dell’economia” è curato da Paolo Cova e Paolo Rossetti


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I QUADERNI DELL’ECONOMIA

IL DECRETO Il Governo non si smentisce neanche stavolta: rinviato il pagamento delle tasse proprio nel giorno

Irpef, Irap e Iva: vai con le proroghe Rigorosamente all’ultimo secondo di Paolo Rossetti

BUROCRATI Rinvio dovuto: impossibile per le aziende, visti i chiari di luna, sostenere in questo momento anche il peso delle tasse da pagare.Come minimo hanno dovuto fare fronte a una diminuzione di fatturato, mentre alcune hanno visto addirittura azzerare i ricavi. Per andare avanti la mano dello Stato in questo caso era necessaria e indispensabile. Le modalità con cui la proroga è stata disposta fanno stracciare le vesti di fronte a una burocrazia che procede al contrario: tutto in ritardo e neanche così chiaro. Così anche di fronte alle ultime versioni del decreto i professionisti si interrogano su aspetti che dovevano essere definiti con maggiore precisione e che invece, come al solito sono lasciati indefiniti oppure incomprensibili, secondo la più solida delle tradizioni amministrative: altro che semplificazione.

Il fisco ama il thriller. E arriva sempre all’ultimo secondo. Tanto che il “Ristori 4”, il decreto che rinvia alcune scadenze per le imprese é arrivato proprio in zona Cesarini. La pubblicazione in Gazzetta ufficiale, infatti, che lo fa entrare in vigore, é del 30 novembre sera, proprio il giorno in cui le aziende dovevano pagare il dovuto allo Stato. La proroga, insomma, é stata comunicata loro poco prima lo scadere del termine. Certo, si può prenderla con ironia, ma al di là di tutto

Sotto la sintesi delle principali novità introdotte dal Governo con il decreto Ristori 4, che il Cittadino ha preparato con l’aiuto dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Monza e della Brianza. Rinviati gli acconti di fine novembre e i termini per la dichiarazione dei redditi.

c’é poco da scherzare: quella delle decisioni all’ultimo momento ormai é diventata una cattiva abitudine, irrispettosa dei contribuenti e delle loro esigenze. Ecco comunque cosa prevede il nuovo decreto in termini di tasse, contributi, rottamazione e indennità, che il Cittadino ha preparato grazie alla collaborazione dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Monza e Brianza. Rinvio degli acconti di fine novembre. Il secondo acconto Irpef, Ires e Irap slitta dal 30 novembre al 10 dicembre per tutti i soggetti che svolgono attività d’impresa, arte o

professione. La proroga del versamento viene fissata al 30 aprile per le imprese con un fatturato fino a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del volume d’affari nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. I rinvii riguardano anche le imprese in zona rossa (inizialmente non era stato specificato) alla data del 26 novembre, vale a dire Valle d’Aosta, Provincia di Bolzano, Toscana, Abruzzo Campania, ancora oggi rosse, ma anche per Piemonte, Lombardia e Calabria, e ai ristoratori in area arancio-

LE SCADENZE RINVIATE E GLI ALTRI PROVVEDIMENTI Rinvio degli acconti Stop a CONTRIBUTI, di fine novembre IVA e RITENUTE di dicembre Il secondo acconto Slittano IRPEF, IRES e IRAP al 16 marzo 2021 slitta contributi, ritenute e Iva in dal 30 novembre scadenza il 16 dicembre e l’acal 10 dicembre. conto annuale Iva in scadenza il 27 dicembre per imprese con fatturato 2019 non superiore Proroga al 30 aprile se fatturato a 50 milioni di euro nel 2019 fino a 50 milioni di euro nel 2019 con calo del 33% del volume d’affari con calo del 33% del fatturato a novembre di quest’anno nei primi sei mesi del 2020

ne, a prescindere dal volume di fatturato e dal suo andamento. Stop a contributi, Iva e ritenute di dicembre. Slittano al 16 marzo 2021(in unica soluzione o fino a un massimo di quattro rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 marzo 2021) i contributi, le ritenute e l’Iva in scadenza il 16 dicembre e l’acconto annuale Iva in scadenza il 27 dicembre dovuti da imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del fatturato nel mese di novembre 2020

DICHIARAZIONE DEI REDDITI e IRAP

Termine presentazione al 10 dicembre Disposizioni a favore dei LAVORATORI SPORTIVI Per dicembre indennità di 800 euro per chi lavora nel campo dello sport

I PROFESSIONISTI Commercialisti e Consulenti del lavoro brianzoli commentano metodo e contenuti delle nuove norme “Ma quando fanno questi decreti li affidano a gente del mestiere o no? Sembra che se ne occupino persone non competenti. Lo abbiamo tollerato nella prima fase, ma adesso basta: é gente pagata per questo compito: devono avere la decenza di andarsene a casa”. Il presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Monza e della Brianza, Federico Ratti non usa mezzi termini. Il decreto “Ristori 4” é stato appena pubblicato ma il metodo usato per l’ennesima volta grida vendetta nei confronti dei contribuenti, ai quali viene comunicata ufficialmente la proroga delle scadenze praticamente pochi minuti prima la scadenza dei

Il ritardo è una regola, la chiarezza un optional E dieci giorni non sono così tanti per decidere termini per il pagamento. La mancanza di chiarezza, insomma, regna sovrana, e spesso i problemi posti dai burocrati senza tener conto delle conseguenze operative delle loro decisioni, vengono risolti solo successiva-

Ratti: «Ma quando fanno questi decreti li affidano a gente del mestiere o no? Se si arriva all’ultimo giorno almeno non si lasci adito a dubbi»»

mente parlando con gli enti che devono dare attuazione a queste decisioni. Gli esempi da questo punto di vista sono innumerevoli. Riguardo all’ultimo decreto, ad esempio, il rinvio degli acconti era stato previsto per le aziende in zona rossa, senza tenere conto che alcune regioni, per esempio la Lombardia, proprio il 29 novembre diventava arancione. E allora il provvedimento vale anche per i lombardi o no. Un nodo che alla fine sarebbe stato sciolto ma che inizialmente non

era per niente chiari: “Se si arriva all’ultimo giorno - continua Ratti- almeno non si lasci adito a dubbi”. Eppure di aspetti da chiarire, almeno inizialmente, ce n’erano anche altri, come la questione dei pagamenti dei contributi da parte di commercianti e artigiani o comunque di chi é sotto i 50 milioni di fatturato: il rinvio riguarda le imposte o anche questi pagamenti?. “La volta scorsa, durante il vero lockdown -osserva il pres dei commercialisti brianzoli- erano state sospe-


I GIOVEDÌ 3 DICEMBRE 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 3

in cui erano fissate le scadenze. Ecco le disposizioni principali: contributi, dichiarazione redditi e indennità

rispetto allo stesso mese del 2019. La sospensione si applica inoltre a tutte le attività economiche chiuse a seguito delle restrizioni applicate nelle aree rosse, per i ristoranti in zone arancioni e rosse, per tour operator, agenzie di viaggio e alberghi sempre nelle zone rosse. Dichiarazione dei redditi e Irap. Il termine per la presentazione in via telematica della dichiarazione in materia di imposte sui redditi e Irap viene prorogato al 10 dicembre 2020. Saldo e stralcio e rottamazione ter. Il decreto si occupa anche della

rottamazione. Per i contribuenti in debito con l’Erario e che hanno aderito al saldo e stralcio e alla rottamazione ter arriva, infatti, una proroga di circa tre mesi. Le rate dovute e già sospese dai decreti anti Covid e che secondo il decreto Rilancio si sarebbero dovute versare entro il 10 dicembre slittano tutte al 1 marzo 2021. Si tratta di quattro rate per la rottamazione ter (28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre 2020) e due rate del saldo e stralcio (31 marzo e 31 luglio 2020). Lavoratori sportivi. Per il mese di

SALDO E STRALCIO e ROTTAMAZIONE TER Per i contribuenti in debito con l’Erario e che hanno aderito al saldo e stralcio e alla rottamazione ter arriva una proroga di circa tre mesi. Le rate dovute e già sospese dai decreti anti Covid e che secondo il decreto Rilancio si sarebbero dovute versare

entro il 10 dicembre slittano tutte al 1° marzo 2021. Si tratta di quattro rate per la rottamazione ter (28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre 2020) e due rate del saldo e stralcio (31 marzo e 31 luglio 2020).

dicembre 2020, è erogata un’indennità pari a 800mila euro in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Comitato Olimpico Nazionale, il Comitato Italiano Paralimpico (Cip) ma anche le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva, riconosciuti dal CONI e dal CIp, le società e associazioni sportive dilettantistiche, i quali, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività.

ALTRE INDENNITÀ Indennità una tantum di mille euro per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e degli incaricati alle vendite

Trezzi: «La modalità scelta per il decreto é scandalosa: non si può arrivare alla pubblicazione il 30 novembre sera quando la scadenza é già passata».

Federico Ratti

Daniele Trezzi

se tasse e contributi ma per bisognava mandare all’Inps una istanza. Ma perché se c’é una legge che stabilisce qualcosa occorre inviare una istanza”. Alla fine, a livello locale, si era risolto tutto prospetto il problema pro-

prio all’Inps, che, in merito al mancato arrivo delle istanze, si é mostrata non così inflessibile sulle sanzioni tenendo conto, appunto, della gravità del momento. Ci vuole chiarezza, insomma, ma la burocrazia, da

Indennità. É poi prevista una Indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e degli incaricati alle vendite: per questi soggetti è prevista una indennità una tantum che corrisponde a mille euro. Misure in materia di integrazione salariale. I trattamenti di integrazione salariale sono riconosciuti anche in favore dei lavoratori in forza alla data del 9 novembre 2020 (lavoratori precedentemente esclusi dalle integrazioni salariali) n

questo punto di vista, non ci sente proprio. In questi mesi si sono viste circolari dell’Agenzia delle Entrate di centinaia di pagine, errori relativi alla definizione ai ristori corretti solo dopo un mese mentre bastava aggiungere una riga (come per il mancato riconoscimento delle misure di sostegno per chi é nel settore delle calzature). Ma anche l’interpretazione del Sperbonus affidata all’Agenzia delle Entrate che ha dato disposizioni in un senso a fine luglio, salvo poi

cambiare idea in circolari successive. “Non ci si rende conto -chiosa Ratti- che tutte queste procedure sono costi per le aziende, c’è in un momento come questo pesano ancora di più”. Ci sono pratiche che finiscono per costare di più dei contributi ai quali permetterebbero di accedere o comunque di comportare uno sforzo e un impegno che non vale i vantaggi che si possono conseguire. Per la sanificazione, ad esempio, si possono ridurre le spese di una percentua-

le che supera il 9%, ma se l’importo dell’intervento effettuato é di mille euro, per intascare 90 euro bisogna presentare una documentazione secondo una procedura che di suo incide ancora un volta sui costi. “La modalità scelta per il decreto é scandalosa -conferma Daniele Trezzi, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Monza e della Brianza- non si può arrivare alla pubblicazione il 30 novembre sera quando la scadenza é già passata. Non é una modalità rispettosa. E poi il rinvio é di dieci giorni, ma per i conteggi, per fare i confronti con il fatturato dell’anno scorso, ci vuole tempo. Non sono molti per prendere una decisione. É l’ennesima occasione persa”. n P.Ros.


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I GIOVEDÌ 3 DICEMBRE 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


I QUADERNI DELL’ECONOMIA CNA LOMBARDIA LA PROPOSTA DEL PRESIDENTE

I GIOVEDÌ 3 DICEMBRE 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 5

ALLARME «A fine 2020 la nostra regione registrerà un calo del Pil del 9,6 per cento. Molte aziende hanno avuto un calo pauroso di fatturato, se non un azzeramento. La moratoria delle imposte permetterebbe a parecchie attività di andare avanti»

di Paolo Cova

A voler fare una battuta, per alleggerire un po’ il tema, è tutta una questione di colori: serve un semestre bianco per aiutare le zone rosse. E magari anche quelle arancioni e gialle. La proposta arriva, in maniera chiara e netta, da Daniele Parolo, presidente della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) Lombardia (35mila soci, di cui 25mila imprese). Un semestre bianco fiscale in modo da non far pagare metà delle tasse dovute dalle piccole, piccolissime e medie imprese. Che, altrimenti, rischiano di non riuscire a risollevarsi più dalle conseguenze della pandemia.

Malcostume «Il decreto Ristori 4 conferma il tipico malcostume del legislatore italiano: norme all’ultimo minuto, se non a tempo scaduto, che richiedono poi circolari interpretative. I contribuenti non solo devono pagare, ma cercare di capire cosa fare, ricorrendo a consulenti esterni (che vanno pagati) e in generale devono correre per essere in regola. A voler essere maliziosi, dico che il legislatore gioca sulle ambiguità per indurre in errore i contribuenti e poterli poi sanzionare. Perché si pensa che l’imprenditore, l’artigiano o il commerciante siano di regola evasori». La proposta del semestre bianco fiscale parte, per Parolo, da una constatazione di fatto: «Oggi devo pagare il saldo delle tasse 2019 basandomi sui dati 2020. Ma nel 2020 molte imprese sono state chiuse per diverso tempo, e hanno fatturati in calo pauroso se non azzerati. la Lombardia, in genera-

Un artigiano al lavoro. A destra Daniele Parolo, presidente di Cna Lombardia

Daniele Parolo: «Serve un semestre bianco fiscale per aiutare le imprese» le, avrà nel 2020 un calo del 9,6% del prodotto interno lordo. Il rischio è che lo Stato ti dia il ristoro salvo poi, a primavera, tirare la riga e chiederti indietro i soldi in tasse. Perchè per ora è previsto solo il rinvio del versamento degli acconti, non la loro cancellazione». Insomma, lo Stato ti darebbe con una mano e prenderebbe con l’altra. «Peraltro la pubblica amministrazione conosce questa situazione: con la fatturazione e lo scontrino elettronici ha, giorno per giorno, il polso della situazione, sa in che condizioni siamo. Le

imprese hanno investito per dotarsi di questi strumenti, ora le agenzie pubbliche ne usufruiscano».

Il segnale della Consulta Dunque il rinvio dei versamenti rischia solo di spostare le scadenze dei versamenti: «Non mi meraviglierei -sottolinea Parolo- se molti artigiani, commercianti o piccole e medie imprese preferiranno non pagare e aspettare la sanzione, che comunque arriverebbe dopo. In primavera un sentenza della Corte Costituzionale ha dato ragione a un’impresa che, nella crisi

«Il decreto Ristori 4 all’ultimo momento è il solito malcostume del legislatore. Poi bisogna rincorrere le norme»

del 2008, ha preferito pagare dipendenti e fornitori anziché le tasse, per dare continuità alla propria attività. Le tasse vanno pagate, certo, ma questo della Consulta è un grande segnale di buon senso». La proposta di semestre bianco fiscale «permetterebbe, a primavera, a tante imprese di non pagare o pagare solo la metà, potendo così andare avanti. Nella prima fase di lockdown, la scorsa primavera, molti imprenditori ci hanno messo del proprio per andare avanti. Ci hanno detto di chiudere, allora, per motivi sanitari. Bene, però aiutateci». Misure come il superbonus del 110% in edilizia potrebbero aiutare? «Si tratta di una misura eccezionale, direi l’unico intervento strutturale di politica economica di questi anni. Potrebbe dare immensi benefici, anche immediati fare da volano. Ma occorre che i suoi effetti si estendano lungo trequattro anni perché in ogni caso i prestiti vanno restituiti alle banche». n

APA CONFARTIGIANATO Il segretario generale Enrico Brambilla: «Le attese sono per provvedimenti che facciano ripartire la domanda» Rinvio sacrosanto, ma arrivato come al solito in clamoroso ritardo e con qualche punto importante rimasto ancora oscuro. Apa Confartigianato apprezza il decreto Ristori ma non può fare a meno di rilevare che ci sono molti aspetti da correggere. Lo fa notare il segretario generale Enrico Brambilla: «Il rinvio delle scadenze fiscali per i contribuenti che hanno subito danni economici per la crisi da Covid -spiegaè certamente un provvedimento di buon senso, che risponde alle attese. Viceversa si sarebbe verificata la paradossale situazione per cui i soldi dei ristori ricevuti avrebbero dovuto essere restituiti con gli F24. Purtroppo la co-

«Ma questa non è una cancellazione Si rischia di non far fronte agli arretrati» municazione è giunta all’ultimo giorno, preceduta da un comunicato stampa che non ha fugato tutti i dubbi. Infatti la tecnica utilizzata, che richiama le categorie danneggiate, si incrocia con le ordinanze del ministero della salute relative alle zone gialle, arancioni, rosse. Per cui non è ancora chiaro se le attività chiuse in Lombardia a novembre potranno avvalersi o meno del rinvio dopo che la nostra regione è passata in zona arancione. La confusione è davvero molta, ci

auguriamo che alla fine prevalga il buon senso. Inoltre ricordiamo che si tratta di un rinvio, non di una cancellazione, ed il rischio è che ad aprile non si riesca a far fronte agli arretrati». Il problema vero, insomma, è solamente spostato a primavera quando probabilmente i nodi verranno al pettine e non sarà così facile scioglierli. «Le attese -continua Brambilla- sono però ora rivolte a provvedimenti capaci di far ripartire la domanda di beni e servizi e

con essa il lavoro. Il superbonus, ad esempio, deve essere subito prorogato e reso di più semplice attuazione affinchè sia effettivamente efficace ed operativo. Ed anche i progetti legati al Recovery fund ci auguriamo siano pensati in modo da poter offrire occasioni di sviluppo anche per le piccole imprese». La domanda di semplificazione è sempre più pressante e anche la richiesta di non buttare al vento le opportunità che arriveranno grazie ai soldi europei. Ma la situazione resta molto delicata. Il decreto Ristori è solo una pezza, bisognerà vedere se basterà per tenere in piedi le piccole e medie imprese. n


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I QUADERNI DELL’ECONOMIA

AGENZIA DELLE ENTRATE I dati sulle erogazioni previste dai decreti Rilancio, Ristori 1 e Ristori 2

Soldi a fondo perduto dallo Stato In Brianza sono arrivati 120 milioni CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO DI CUI ALL’ARTICOLO 25 DEL DECRETO RILANCIO (DL N. 34/2020)

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO DI CUI ALL’ARTICOLO 1 DEL DECRETO RISTORI 1 (DL N. 137/2020)

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO DI CUI ALL’ART. 1, COMMA 1, DEL DECRETO RISTORI 2 (DL N. 149/2020)

(ELABORAZIONE DEL 25 NOVEMBRE 2020)

(ELABORAZIONE DEL 25 NOVEMBRE 2020)

(ELABORAZIONE DEL 25 NOVEMBRE 2020)

BERGAMO

Importo erogato (in milioni di €) 40.647 146,33

BERGAMO

Importo erogato (in milioni di €) 4.546 24,81

BERGAMO

Importo erogato (in milioni di €) 618 1,69

BRESCIA

48.189

176,81

BRESCIA

6.481

36,01

BRESCIA

769

1,86

COMO

20.576

75,60

COMO

2.610

15,77

COMO

308

0,60

CREMONA

10.857

32,29

CREMONA

1.441

6,69

CREMONA

154

0,31

LECCO

LECCO

Provincia

Numero

11.497

39,60

LODI MONZA BRIANZA

6.081 29.793

17,78 104,04

MILANO

Provincia

Numero

1.353

6,68

LECCO

206

0,47

744 2.840

3,28 15,31

LODI MONZA BRIANZA

96 451

0,14 0,85

109.032

421,00

MILANO

17.223

107,35

17.570

50,72

MANTOVA

1.760

8,77

PAVIA

16.973

47,89

PAVIA

2.370

10,98

SONDRIO

6.378

19,05

SONDRIO

1.176

5,74

27.429

92,21

VARESE

3.167

17,40

345.022

1.223,32

45.711

258,79

TOTALE

Siamo arrivati al “Ristori 4” ma anche la Brianza ha usufruito già di altri decreti del genere. L’Agenzia delle Entrate ha reso noti i numeri dei contributi a fondo perduto e dei ristori che sono arrivati in Brianza fino a questo momento. E secondo i calcoli resi noti dall’Agenzia in provincia di Monza sono arrivati 120 milioni di contributi a fondo perduto. Il resoconto è nelle tabelle che riportano i soldi che sono stati erogati in Lombardia con le cifre suddivise provincia per provincia. I ristori sono quelli arrivati automaticamente a chi ne aveva diritto dopo il decreto Rilancio.I numeri sono

Numero

LODI MONZA BRIANZA

MANTOVA

VARESE

Provincia

TOTALE

aggiornati al 25 novembre. Per contributi a fondo perduto e ristori complessivamente a livello nazionale, spiega l’Agenzia delle Entrate, sono stati pagati 8,3 miliardi di euro a 2,4 milioni di partite Iva Completati tutti i bonifici automatici previsti dal Dl Ristori 1 Sono stati eseguiti 312 mila pagamenti di tutti i contributi automatici previsti dal Decreto Ristori 1 del 28 ottobre 2020 per un importo di 1,6 miliardi di euro. A questi bonifici si aggiungono i 2,4 milioni di accrediti relativi al Decreto Rilancio per un valore pari a 6,6 miliardi di euro. Complessivamente ad oggi i contributi a fondo

perduto e i ristori erogati dall’Agenzia delle entrate ammontano a 8,2 miliardi di euro a favore di 2,4 milioni di partite Iva. I paga-

MILANO MANTOVA

1.655

3,87

233

0,44

PAVIA

211

0,39

SONDRIO

138

0,29

VARESE

371

0,74

5.210

11,65

TOTALE

menti eseguiti ed il piano d’azione - Sono stati eseguiti tutti i pagamenti previsti dal decreto rilancio. Inoltre, per quanto riguarda i

pagamenti dei contributi previsti dal decreto ristori, sono stati eseguiti tutti quelli erogati automaticamente a chi aveva già ricevuto il contributo previsto dal Decreto Rilancio (312 mila contribuenti interessati per un valore di 1,5 miliardi di euro). Dalla scorsa settimana, inoltre, è aperta la piattaforma telematica per l’invio delle domande per chi non aveva ricevuto il contributo previsto dal decreto rilancio. L’Agenzia delle Entrate promette: saranno effettuati nelle prossime settimane gli ulteriori pagamenti automatici del decreto ristori 2 e i pagamenti su istanza del decreto ristori 1 e 2. n

LAVORATORI SOMMINISTRATI Sono circa 350 in provincia: da anni negli ospedali ma mai stabilizzati, per loro niente indennità di Paolo Rossetti

Chiedono che i loro posti di lavoro vengano stabilizzati , na anche di ricevere lo stesso trattamento dei loro colleghi che hanno il posto fisso. I lavori somministrati parteciperanno allo della pubblica amministrazione del 9 dicembre, mobilitandosi per uscire dalla condizione di precariato, venuta alla ribalta in questi mesi soprattutto per coloro che operano nella sanità. In Brianza i precari che lavorano negli ospedali sono 35o. «Negli ospedali di Monza e Desio ce ne sono 150200» spiega Lino Ceccarelli (foto) di Nidil Cgil, con anzianità che arrivano anche a 10-15 anni. Un ele-

Eroi per le cure Covid ma poi dimenticati I precari della sanità brianzola protestano mento che chiarisce da solo perchè vorrebbero la stabilizzazione del posto: hanno contratti a termini ma il loro ruolo evidentemente è indispensabile, visto che vengono confermati a più riprese. «I lavoratori somministrati della pubblica amministrazione -ricordano Cgil, Cisl e Uil annunciando la partecipazione allo sciopero- sono penalizzati, perché rischiano, dopo anni di lavoro precario e dopo aver messo anche a repentaglio la propria salute, di sentirsi dire “grazie e arri-

vederci”, senza poter far valere nemmeno un giorno di anzianità». I sindacati chiedono il superamento della legge Madia e in particolare dell’esclusione dei somministrati dalle quote di riserva dei concorsi pubblici, un provvedimento considerato discriminatorio, che di fatto getta via moltissime carriere e competenze maturate negli anni . L’obiettivo è un piano straordinario di assunzioni che riguardi somministrati e lavoratori atipici e che preveda quote riserva-

te a queste due categorie. C’è poi un altro fronte sul quale vengono avanzate richieste: questa volta si parla di corresponsione del salario accessorio, così come dell’estensione dei bonus e delle indennità Covid-19 per tutti i lavoratori e le lavoratrici a prescindere dalla tipologia contrattuale, in particolare nel comparto sanità. Il paradosso è che molti precari hanno corso gli stessi rischi Covid degli infermieri assunti a tempo indeterminato, ma a differenza degli altri non hanno ottenuto nessun “premio” per il lavoro svolto. Nè dalla Regione, nè dallo Stato. Solo qualche promessa che però finora è rimasta tale. n


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