SPECIALE ANNI D'ARGENTO 2020

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GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020

SPECIALE OVER 65

O H N O N

À T E ’ L

ANZIANI IN BRIANZA: LA GUIDA

Antonio Provasio de “I Legnanesi” «Buon umore? Ecco la ricetta» alle pagine 2 e 3

Auser e Anteas Il volontariato che fa bene alla salute da pagina 6 a pagina 11

Camminare in gruppo per restare giovani alle pagine 12 e 13

Nonni tra pc e fake news: ci pensano i nipoti alle pagine 15 e 17

Invecchiare bene Viaggio tra consigli e informazioni utili Anche dalla Teresa

Alzheimer e famiglie: aiuti e servizi del territorio alle pagine 18 e 19 Inserto a cura di CARLA COLMEGNA ARIANNA MONTICELLI


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NON HO L'ETÀ

L’INTERVISTA Vecchiaia? Solitudine? Problemi di salute? Macché: la Teresa Colombo (alias Antonio Provasio) ta la Brianza a teatro ogni anno, con un successo che non conosce inflessioni e registra date sold out praticamente ovunque. È lei che ci guarda dal palcoscenico, e non solo, e sembra suggerire che per mantenersi giovani, in fondo, basta sorridere, sempre e comunque. Così le abbiamo chiesto, in una intervista “semiseria”, tra finzione artistica e realtà, il segreto di come affrontare l’avanzare dell’età nel modo giusto. Partendo da un presupposto: lei non è mai sola, ma sempre “in compagnia”...quella de “I Legnanesi”. Teresa, subito una domanda indiscreta: lei era già anziana, con rispetto parlando, nel 1949, praticamente appena nata. Poi sono passati gli anni (e gli attori…), ma lei non è più invecchiata. Insomma, si può dire che lei è proprio senza età?

LA TERZA ETÁ secondo la TERESA «L’elisir di lunga vita? Solo l’amore» di Arianna Monticelli

È anziana da una vita, ma non perde occasione per essere sempre al passo con la modernità: viaggia, diventa poliglotta, scopre i social grazie a sua figlia, parla di Citylife, di “Ferragnez”. Insomma, agli anziani fa bene guardare avanti. E lei, di fatto, è da sempre un passo avanti. Nel senso che sembra aver

Teresa in scena, con la figlia Mabilia (il monzese Enrico Dalceri) e il Giovanni, Lorenzo Cordara nel loro ultimo spettacolo “Non ci resta che ridere “

«Gli occhialini tondi sono tornati di moda grazie al mio look. Lancio l’appello alle ditte: se volete incrementare il fatturato a livello mondiale sarò la vostra donna immagine!»

trovato l’elisir di lunga vita, non solo professionale. Stiamo parlando della signora Teresa Colombo. Anzi. In fondo, basta dire LA TERESA e tutti capiscono, al volo. Pensionata, per cercare di contribuire alle spese della famiglia si dedica a lavori strani, come fare la fioraia al cimitero. È sempre lei, con la complicità della figlia Mabilia e del marito Giuann che por-

Perchè si invecchia quando non si capisce come affrontare la vita, non appena lo capisci l’età si blocca, si congela, ci si ferma a quell’età lì. Io ho capito tutto sui 70 anni e da lì non sono invecchiata più! Come vedi invece il mio Giovanni è un rudere, non ha mai capito nulla! Qual è il suo segreto di lunga vita?

Il segreto di lunga vita è fregarsene dei giudizi e dei pareri degli altri, bisogna vivere senza preoccuparsi di ciò che pensa la gente! Sempre! Se con le nostre azioni non facciamo del male a nessuno il parere degli altri non ci deve toccare, tantomeno condizionare. Capelli grigi raccolti, occhiali tondi che fanno tendenza, grembiule d’ordinanza e quei calzettoni rossi. Anche la sua moda è senza tempo. Ma quanto è importante il look quando l’età avanza?

Il look è molto importante anche a una certa età, quest’anno per esempio il rosso è tornato di moda anche grazie a me, io che ero già avanti anni fa l’ho sempre indossato sotto le mie gonne, e anche gli occhialini tondi sono tornati di moda grazie al mio look. A tal proposito lancio un appello alle ditte che fabbricano gli occhiali: se volete incrementare il fat-


I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 3 de “I Legnanesi”, tra finzione e realtà, ci svela i segreti per una terza età serena turato a livello mondiale sarò la vostra donna immagine!

dove i rapporti di vicinato, nel bene e nel male, sono sempre forti?

Per non rimanere da soli ed isolarsi basta non andare sul computer e non avere il telefonino come tutte noi donne di altri tempi. L’isolamento dei giorni nostri, sia per i giovani che per la gente della mia età, è dovuto al fatto che grazie ai social la gente non parla più e si nasconde dietro una tastiera, rimanendo sempre più sola: io risolvo il problema non avendo né un computer né un telefonino.

Chi la mantiene di più in forma? L’amore del Giuann o… il grande amore del pubblico? Bello invecchiare insieme?

Sicuramente chi mi mantiene così in forma è il mio pubblico e non certo il mio Giovanni che mi fa solo tribolare. Si dice che i figli siano “Il bastone” della vecchiaia. La sua Mabilia è una bella pertica…, ops, una sicurezza per gli anni che passano?

Gli anziani risorsa per la comunità In una comunità pronta ad aiutarli

Su, ci dica: in fondo, quanti anni ha?

La Teresa non ha età e allo stesso tempo ha tutte le età!

Sarò io a prendermi cura della mia Mabilia perchè rimarrà sicuramente zitella a vita e invecchierà visto che non capisce molto, (ha preso molto dal papà!) e io che sono una mamma premurosa mi penderò cura di lei. Io sarò il bastone della sua vecchiaia!

Giù la maschera: Antonio Provasio, dalla terza età lei è ancora ben lontano (classe 1962), ma come si relaziona con l’avanzare del tempo? E come si vede da “pensionato”?

Lei abita in un cortile da sempre. Anzi, è “il cortile”: dire che lei non ha problemi a socializzare pare quasi riduttivo. Ma quando si invecchia, l’isolamento è dietro l’angolo. Cosa consiglia dall’alto della sua esperienza di donna di cortile,

CHI È

Si invecchia quando non si capisce come affrontare la vita, non appena lo capisci l’età si blocca, si congela, ci si ferma a quell’età lì. Io ho capito tutto sui 70 anni e da lì non sono invecchiata più! Come vedi invece il mio Giovanni è un rudere, non ha mai capito nulla!

L’INSERTO

ANTONIO PROVASIO Nasce a Legnano il 28 giugno 1962, giovanissimo, entra a far parte della storica compagnia de I Legnanesi con cui debutta sulle scene nei più importanti teatri di Milano. Alla scomparsa di Felice Musazzi, fondatore della Compagnia e interprete del personaggio principale di Teresa, riprende il ruolo intorno alla quale ruotano gli spettacoli.

Sono una persona molto tranquilla che adora il focolare domestico; da anziano mi vedo a vivere in un posto tranquillo, in una bella casa, a passeggiare in inverno in riva al mare insieme a mia moglie, a tal proposito andremo in questi giorni a Riccione per vedere una casa per la nostra vecchiaia...lei dirà “tranquilla Riccione?” In inverno sì, in estate ce ne andremo in vetta a una montagna a passare i mesi turistici tipici delle località balneari. Cosa fare per mantenere l’ironia e il buon umore, che caratterizzano “I Legnanesi” sul palco, anche nella quotidianità

Si sa che noi attori comici nella vita privata siamo molto tranquilli, taciturni a tratti anche musoni ma a casa mia a mantenere l’ironia e la serenità ci pensa mia moglie, che in casa è un ciclone di simpatia...canta e balla apposta per me facendomi sempre sorridere. Da 5 anni a questa parte scriviamo insieme i testi de “I Legnanesi” e devo dire che abbiamo una sintonia sia in casa che professionale perfetta! È sempre l’amore il motore che fa girare il mondo...a tutte le età, e io mi ritengo molto fortunato ad averlo trovato! n

(a.mon.) “Non dispiacerti di invecchiare, è un privilegio negato a molti”. L’aforisma riassume il senso di questo particolare inserto. Lo dice papa Francesco che la vecchiaia deve essere vista come un privilegio e gli anziani come un’insostituibile risorsa. O meglio: chi ha raggiunto la terza età è un prezioso patrimonio per tutti, comunque, in salute o con gli inevitabili acciacchi. E se non siamo ancora riusciti a convincervi, allora vi invitiamo a leggere le tante storie che racconteremo qui. Molti con l’avanzare degli anni hanno avuto nuove opportunità di dare significato alla propria storia personale, ai legami e alle competenze acquisite nell’arco di tutta una vita. Distinguere la vecchiaia dall’invecchiamento è fondamentale, ma qui ci occuperemo di entrambe: di quella che è una stagione della vita, e come tale va vissuta, con nuove esperienze e di quello che è invece ciò che corrisponde più che all’età a un processo di cambiamento che porta anche a fare i conti con problemi di salute. Vi daremo consigli su come tenervi in forma e informazioni utili su come usufruire di servizi o diventare “nonni digitali”, vi inviteremo a fare quattro passi (anche culturali) per la Brianza e presenteremo progetti di eccellenza del territorio che vedono gli anziani protagonisti. Senza dimenticare che l’inserto vuole essere, com’è giusto che sia quando si parla di terza età a 360 gradi, anche un aiuto importante per le famiglie, per i coniugi o i figli che devono affrontare la malattia di un caro, in particolare l’emergenza Alzheimer.


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I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


NON HO L'ETÀ PRIMO CONGRESSO PER LA PASTORALE DEGLI ANZIANI ROMA, GENNAIO 2020

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«La solitudine può essere una malattia, ma con la carità, la vicinanza e il conforto spirituale possiamo guarirla. Non c’è solo il passato, come se, per gli anziani, esistessero solo una vita alle spalle e un archivio ammuffito. Ed è importante che giovani e anziani parlino tra loro»

di Arianna Monticelli

Ma quale passato, ma quale stanchezza. Macché “una vita alla spalle” ma solo “una vita davanti”. Parola di papa Francesco. Bergoglio ha lanciato ancora una volta un chiaro messaggio sul tema “terza età”, ricevendo in udienza i partecipanti al primo Congresso internazionale di pastorale degli anziani, che si è tenuto lo scorso fine gennaio all’Augustinianum di Roma per iniziativa del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Il congresso ha scelto di approfondire alcune riflessioni sugli anziani proposte dal Pontefice fin dall’inizio del suo pontificato, a partire dal loro ruolo nella trasmissione della fede, nel dialogo con i giovani e nel custodire le radici dei popoli. È nato anche un ufficio che si occuperà in modo stabile della cura pastorale degli anziani. «La “ricchezza degli anni” è ricchezza delle persone - ha detto papa Francesco - di ogni singola persona che ha alle spalle tanti anni di vita, di esperienza e di storia. È il tesoro prezioso che prende forma nel cammino della vita di ogni uomo e donna, qualunque siano le sue origini, la sua provenienza, le sue condizioni economiche o sociali. Poiché la vita è un dono, e quando è lunga è un privilegio, per sé stessi e per gli altri. Sempre, sempre è così».

EVENTO Ricchezza degli anni

La vecchiaia non è malattia ma privilegio Parola di Francesco

“La ricchezza degli anni”, il titolo del primo Congresso internazionale di pastorale degli anziani, dal titolo che si è tenuto a Roma dal 29 al 31 gennaio scorso. Un appuntamento che ha visto protagoniste 550 persone, rappresentanti delle conferenze episcopali, delle congregazioni religiose, delle associazioni e dei movimenti laicali da 60 paesi di tutti i continenti, impegnati nella pastorale della terza età.

E ancora: «Quando pensiamo agli anziani e parliamo di loro, tanto più nella dimensione pastorale, dobbiamo imparare a modificare un po’ i tempi dei verbi. Non c’è solo il passato, come se, per gli anziani, esistessero solo una vita alle spalle e un archivio ammuffito. No. Il Signore può e vuole scrivere con loro anche pagine nuove, pagine di santità, di servizio, di preghiera… Oggi vorrei dirvi che anche gli anziani sono il presente e il domani della Chiesa. Sì, sono anche il futuro di una Chiesa che, insieme ai giovani, profetizza e sogna! Per questo è tanto importante che gli anziani e i giovani parlino fra loro, è tanto importante». L’importanza del rapporto nonni-nipoti è da sempre richiamata da Bergoglio, come veicolo di reciproco arricchimento. Poi il pontefice ha lanciato un messaggio chiaro a chi si occupa di pastorale degli anziani: «Vi chiedo di non risparmiarvi nell’annunciare il Vangelo ai nonni e agli anziani. Andate loro incontro con il sorriso sul volto e il Vangelo tra le mani. Uscite per le strade delle vostre parrocchie e andate a cercare gli anziani che vivono soli. La vecchiaia non è una malattia, è un privilegio! La solitudine può essere una malattia, ma con la carità, la vicinanza e il conforto spirituale possiamo guarirla». n


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NON HO L'ETÀ

ASSOCIAZIONE Punti di ascolto a Monza e Cesano in collaborazione con Ats

Anziani? No, cittadini attivi Auser per dare e per ricevere di Arianna Monticelli

Tempo libero, corsi di ginnastica, vacanze ma anche servizi di trasporto e punti di ascolto capaci di accompagnare e aiutare. L’universo Auser di Monza e Brianza è un enorme contenitore comunitario. L’associazione di volontariato e promozione socia-

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I volontari sono impegnati in servizi di trasporto nelle 15 sedi, da Biassono a Varedo le si rivolge in particolare agli anziani. A loro dedica la gran parte dei servizi e a loro si rivolge anche per trovare persone che intendono mettere a disposizione di altri il proprio tempo libero. Insomma, Auser non opera semplicemente per gli anziani, ma con gli anziani e grazie agli anziani «per renderli protagonisti nel soddisfare i loro bisogni». La re-

Sono due gli sportelli aperti tre giorni a settimana (il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle 9. alle 13) a Monza e a Cesano Maderno

altà di Monza e Brianza è composta da oltre 20 associazioni, circa 4.500 soci e più di 600 volontari.

Filo d’argento Tra i servizi più richiesti c’è “Filo d’Argento”, punto di ascolto importante. Si tratta di un “ telefono

della solidarietà”, che offre compagnia, aiuto concreto per affrontare al meglio la vita di ogni giorno. Vi si rivolgono persone anziane o loro famigliari con la necessità di soddisfare bisogni quotidiani o avere informazioni relative ai servizi sociosanitari e sociali.

Punti di ascolto Poi si sono i punti d’ascolto promossi con l’Ats, Agenzia di tutela della salute della Brianza, tramite bando pubblico che ha finanziato l’associazione. I punti hanno una particolare attenzione verso le persone più fragili. Sono due gli sportelli aperti tre giorni a settimana (il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle 9 alle 13) uno a Monza in via Premuda 17 e un altro a Cesano Maderno in via San Martino 7, all’interno di sedi Auser. Nell’orario di apertura si può trovare un volontario con il quale avere un colloquio personale e riservato. L’operatore, adeguatamente formato, ascolta le problematiche esposte e raccoglie i bisogni dell’utente, a cui saprà consigliare e fornire un supporto. Agli sportelli si possono ri-

SERVIZIO PER IL TRASPORTO

15 SEDI C’è anche il servizio di accompagnamento, che può essere richiesto da chi non è in grado di raggiungere strutture sanitarie, presidi ospedalieri, centri diurni. Le associazioni Auser che effettuano l’accompagnamento in Brianza sono: Arcore, Barlassina, Besana in Brianza, Biassono, Carate Brianza, Cavenago, Cesano Maderno, Desio, Limbiate, Lissone, Mezzago, Monza, Muggiò, Ornago e Varedo . Per poterne usufruire è possibile chiamare al numero 800 995 988 da telefono fisso oppure allo 039. 24 54 544 da telefono cellulare.


I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 7 TEMPO LIBERO Sino a maggio sette appuntamenti a spasso per Monza

Itinerari guidati su percorsi inattesi per i centri diurni

cevere informazioni sui servizi sanitari e socio assistenziali del territorio, richiedere di essere accompagnato con l’auto per visite mediche o all’ospedale per fare terapie o anche a fare la spesa, alla posta, al mercato, dal parrucchiere. E ancora si può avere una mano nel disbrigo di pratiche. Talvolta serve solo una persona amica con cui parlare e allontanare la solitudine: anche in questo caso i volontari sono pronti n

Guide turistiche professioniste accompagnano a scoprire le bellezze dell’Altra Monza, attraverso itinerari storico artistici. Ma qual è l’altra Monza? Quella che tutti hanno sotto gli occhi e che non sempre viene notata, ma anche quella dei quartieri periferici o degli angoli più nascosti. Nasce così, da un progetto dell’associazione culturale Art-U di Bellusco, sposato dal Comune, in collaborazione con Pro Monza, sostenuto dalla Fondazione della Comunità di Monza e Brianza e condiviso da Auser, un calendario di appuntamenti gratuiti riservati ai frequentatori dei centri diurni anziani del territorio. “Art-U” contribuisce alla conservazione e alla tutela del patrimonio culturale del territorio, impegnandosi a diffonderne la conoscenza ad un pubblico sempre più vasto. Lo slogan che definisce lo scopo dell’associazione è “Arte x tutti”, segno della volontà di coinvolgere tutte le tipologie di utenti. Ora viene dato ampio spazio alla terza età per favorire la scoperta di luoghi d’interesse storico-artistico e culturale e promuovere la rilettura dei monumenti-chiave della cit-

tà con modalità nuove e accattivanti; compresa la rappresentazione teatrale. L’obiettivo è quello di accrescere la consapevolezza del patrimonio culturale di Monza da parte di chi la vive quotidianamente o la frequenta sporadicamente. Sette gli appuntamenti in calendario. Cinque ancora da realizzare: il Carrobiolo e la visita guidata della chiesa (il 15 febbraio alle 10.30) e l’itinerario attraverso i luoghi-simbolo del liberty monzese; dalla Cappella Espiatoria alla Rinascente (29 febbraio alle 15); il 7 marzo alle 15 visita teatralizzata organizzata in collaborazione con Damatrà, con la regina Margherita, impersonata da un’attrice e una guida, ad accompagnare il gruppo; il 14 marzo (sempre alle 15) sarà la

volta della visita alla chiesa di San Pietro Martire e della storia del corpo degli Alabardieri. Ultimo appuntamento di marzo, la visita programmata per il 28 al Santuario delle Grazie Vecchie. Il 4 aprile, alle 15.30, chiesa di San Gerardo al Corpo e quartiere Borgo Bergamo. A chiudere, ecco la Monza manzoniana e l’approfondimento sulla Monaca di Monza, sabato 18 aprile alle 15.30. Previsto da maggio a luglio 2020 un secondo ciclo di incontri. Tutte le visite guidate sono proposte al costo cinque euro a persona: la prenotazione è obbligatoria – via e-mail a prenotazioni@artuassociazione.org, al 331.7063429 o su artuassociazione.org. In alternativa 338.3508399 o auserfilodargentomb@gmail.com. n A.Mon.

Da Manzoni al Liberty, con un progetto dell’associazione di Bellusco, Art-U, Pro Monza e il sostegno della Fondazione della Comunità MB, con guide professioniste


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NON HO L'ETÀ VOLONTARIATO UN PASSAGGIO CHE CAMBIA LA VITA

A Barlassina una coppia di pensionati dedica qualche ora del proprio tempo al trasporto di anziani, non solo per Auser. Il racconto della soddisfazione nel dedicarsi alle necessità degli altri: «Tutti dovrebbero provare a farlo»

di Carla Colmegna

Cosa c’è di bello nel fare il volontario per Auser? «C’è che ricevi molto più di quello che dai. Bisognerebbe che tutti lo facessero, quello che ti torna indietro è molto più di quello che dai e poi ti riempie la vita, ti inserisce nel tessuto sociale in cui vivi, ma che fino a prima non ti conosceva. Dai qualche ora del tuo tempo e trovi anche amici». A parlare è Carla Legnani (a lato nella foto tonda) che, con il marito Rolando, da anni fa parte, con grande gratificazione, della rete dell’Auser di Barlassina. Per Auser si occupa dei trasporti delle persone - molte anziane - che, per tanti motivi, hanno difficoltà a raggiungere gli ospedali, i centri medici, le scuole, gli istituti. Carla, cosa vuol dire per lei fare la volontaria per chi non può muoversi o, anziano, non riesce più a farlo da solo? Io ho cominciato sette anni a fare volontariato con Auser. Quando sei a casa in pensione, piuttosto che stare al bar o a casa far nulla, hai la possibilità di aiutare qualcuno che ha bisogno. Dai qualche ora, in base al tempo che hai, e oltre ad aiutare gli altri ti fai nuovi amici, trovi persone diverse che non conoscevi. Stare a casa è inutile. Nuovi amici? Certo, passi da essere una persona che pochi conoscevano ad essere una persona che tutti conoscono,

«Speranza e sollievo: l’eredità di chi aiuti» Carla e Rolando, marito e moglie volontari per Auser: «Ricevi molto più di quel che dai» ti senti più inserito nel contesto sociale di cui fai parte. Ora a Barlassina ci conoscono tutti ed è piacevole sentirsi parte della propria comuni-

tà. È un’occupazione che ti riempie moltissimo. Lei è anche riuscita a coinvolgere suo marito... come ha fatto?

Beh, era a casa anche lui in pensione e una volta gli ho chiesto se gli andava di andare a fare un favore a questa o quella persona che, in quel momento, aveva bisogno di un passaggio. Ci ha provato e così, da due o tre anni, fa anche lui il volontario Auser e si occupa, come me, di trasporti, anche se ognuno ha turni diversi. Per Auser avere marito e moglie volontari è una garanzia in più? Più che altro è comodo perché se, per caso, una volta io non posso coprire un turno lo fa lui e viceversa. Cerchiamo di creare meno pro-

blemi possibili all’associazione. Concretamente cosa fate? Noi portiamo le persone che non guidano o hanno problemi a spostarsi, o sono ipovedenti, negli ospedali, a far radiografie, esami, ma aiutiamo anche chi è anziano a districarsi con i sistemi moderni degli ospedali. Quali sono i ricordi più belli che avete di persone che aiutate, o le situazioni più gratificanti che avete vissuto finora da volontari? Ah, sono tantissimi, spesso ci dicono “menomale che ci siete, altrimenti non sapremmo a chi rivolgerci”. I ricordi più belli sono legati alla condivisione della speranza di chi è malato e comunque spera sempre, ogni volta che lo accompagni. Ecco, questa speranza, e il loro sollievo nel vedersi aiutati, ce li lasciano anche quando non ci sono più. E poi, tanta gioia ce la danno i bambini che accompagniamo a scuola, insieme alle loro mamme, ci fanno imparare a essere contenti di quello che abbiamo perché, quando stiamo bene, abbiamo tanto rispetto a quello che hanno gli altri, che bene non stanno. Certo, tutti noi abbiamo dei problemi, ma finché non vedi quelli degli altri non ti rendi conto di quanto sei fortunato. Il ringraziamento più bello che abbiamo dalle persone che aiutiamo è che poi ti sorridono per strada, ti riconoscono, ti abbracciano». n


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NON HO L'ETÀ

SETTE GRUPPI LA SEDE PRINCIPALE A MONZA IN VIA DANTE

Ascolto e aiuti concreti I volontari di Anteas, gli anziani per gli anziani

di Arianna Monticelli

Ascolto, solidarietà, disponibilità, creatività e passione: le cinque parole che muovono i volontari di Anteas. L’Associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà nasce nell’aprile del 1996 traendo spunto da diverse esperienze locali promosse e sostenute dalla Federazione nazionale pensionati Cisl. A Monza è attiva la sede principale in via Dante, 28. Sono poi sei gli altri gruppi attivi in tutta la Brianza: a Muggiò, Giussano, Besana in Brianza, Brugherio, Seveso e Vimercate. Realtà che assistono la terza età a 360 gradi, con servizi dai trasporti al telefono amico o sportelli per dare informazioni di vario genere. Sono 170 i volontari impegnati in tutta la provincia e la maggior parte di loro fa proprio parte di quell’universo della terza età attiva che regala ore, passione e cura alla propria comunità e, spesso, ad altri anziani più fragili. A guidare il sodalizio, da poco meno di un anno, c’è il presidente Alfredo Puglia, successore di Angelo Dal Ben. «Sono diversi i supporti che offriamo agli anziani - spiega Gabriele Morganti, 34enne di Bias-

ANTEAS BRIANZA A Monza LO SPORTELLO Anteas, Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà ha la sede centrale in via Dante, 28 a Monza. 039.32.54.47 o 039.23.99.330. Orari: da lunedì a venerdì dalle 9alle 13 e dalle 14 alle 17. Numero Verde: 800687811 E-mail: brianza@anteaslombardia.org.

Alcuni volontari Anteas di Seveso. Si occupano di trasporto di pazienti non autosufficienti o con disabilità da Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Lazzate, Lentate sul Seveso, Meda, Misinto, Seregno, Seveso

sono, una laurea in Giurisprudenza e un incarico part-time nella sede monzese per coordinare i diversi servizi attivi. - E molti si rivolgono al nostro sportello spesso anche solo per chiederci un aiuto per consultare un sito internet o per leggere un documento che è arrivato a casa e che proprio risulta di difficile comprensione o per compilare un modulo». Insomma, Anteas va oltre i servizi strutturati, in base all’aiuto richiesto. Lo chiamano “segretariato sociale” ed è bella l’idea che, quando ci si sente un po’ soli tra scartoffie e incombenze, uno sportello di volontari possa accogliere e aiutare. A Monza i volontari sono impegnati nello sportello sociale ma anche nel servizio di aiuto telefonico e per chi ha la necessità di attivare un amministratore di sostegno per un proprio caro. Eppoi c’è anche il “Progetto oncologico” per il trasporto in ospedale di persone che devono affrontare radioterapia e chemioterapia. Altri volontari, sempre pensionati, sono invece impegnati in “Pane e rose”, per il recupero giornaliero di alimenti in negozi di Monza e la ridistribuzione ai più bisognosi. Insomma, la terza

Trasporti di malati, consulenze e impegno contro lo scarto di cibo. E c’è chi ti aiuta anche solo per un modulo età è una risorsa fondamentale non solo per la famiglia ma anche per il territorio. I gruppi più numerosi nel resto della Brianza sono Seveso e Vimercate: qui i servizi di trasporto occupano la maggior parte dei volontari. Anche a Besana il servizio viene svolto per l’accompagnamento anziani alla Rsa; a Giussano ci sono volontari impegnati nella Cro-

13mila Gli accompagnamenti effettuati nel 2019, per un totale di poco meno di 190mila chilometri in Brianza ce Bianca, mentre a Muggiò svolgono giornalmente l’attività di trasporto di alcuni bambini con autismo in una struttura dedicata e di altre attività di pubblica utilità. In tutta la provincia, nel 2019, sono stati erogati 13mila servizi, percorsi poco meno di 190mila chilometri, con un totale di 14 automezzi. Il 2020 è tutto da scrivere. n

San Francesco società cooperativa sociale a Associazione San Francesco operano nel settore della socio-sanità lombarda da 20 anni Le strutture socio-sanitarie che esse gestiscono rappresentano un punto di riferimento per quanti, trovandosi in uno stato di

RSA “SAN FRANCESCO” La Residenza Sanitaria Assistenziale “San Francesco” di Nova Milanese è un luogo deputato all’accoglienza ed alla cura delle persone con più di 65 anni di età, affette da patologie che ne riducono l’autonomia. Prima di essere una struttura socio-sanitaria, è concepita come un’unica grande casa, nella quale ciascun Ospite può fare nuove conoscenze ed essere accolto in un caldo rifugio nel quale ricevere amorevoli cure e attenzioni, condizioni indispensabili per stare bene. La residenza per anziani è un ambiente in cui il vivere in comunità garantisce un’esistenza serena sia in virtù dei servizi erogati da personale qualificato che delle stesse caratteristiche strutturali: camere singole o doppie, bagni attrezzati, sale da pranzo ampie e luminose, una palestra di grandi dimensioni ed, infine, un luogo dedicato al culto. Nella residenza, che è in grado di accogliere 150 Ospiti, offriamo: • assistenza medica, infermieristica e alla persona 24 ore Per informazioni: Tel. 0362/364380 Email: info@rsa-sanfrancesco.it

fragilità, necessitano di un aiuto concreto. Le residenze sanitarie assistenziali (RSA), gestiste dalla cooperativa

sociale “San Francesco”, hanno saputo rispondere in modo efficace ed appropriato alle domande di assistenza e cura delle famiglie

NOVA MILANESE CPM “SAN FRANCESCO” su 24. • servizio di animazione sociale • servizio di riabilitazione motoria • servizio di neuropsicologia cognitiva in ambiente protetto • servizi alberghieri (preparazione e somministrazione dei pasti, lavanderia e pulizia e sanificazione degli ambienti) • servizi generali e amministrativi Dei 150 posti letto 20 sono dedicati alla presa in carico in un nucleo protetto di pazienti affetti da patologie degenerativo-cognitive (morbo di Alzheimer, demenze severo-moderate anche gravi) e con disturbi psico-comportamentali. Presso la RSA San Francesco di Nova Milanese si è inoltre costituito ed è attivo un gruppo di auto mutuo aiuto, guidato da una psicologa professionista, composto dai familiari degli Ospiti. La Residenza Sanitaria Assistenziale “San Francesco” di Nova Milanese è un luogo nel quale le persone si occupano delle persone. www.rsasanfrancesconova.it

La C.P.M. (Comunità a Media Protezione) “San Francesco” è una struttura residenziale psichiatrica, accreditata con il servizio sanitario regionale, dedicata alla cura e all’assistenza di soggetti affetti da patologie quali schizofrenia e sindromi correlate, sindromi affettive gravi (depressione e sindrome affettiva bipolare) e gravi disturbi della personalità. Nella comunità, aperta tutto l’anno, i servizi di riabilitazione e di assistenza sono rivolti a donne ed uomini compresi nella fascia di età tra i 18-64 anni. Nella comunità, che accoglie 20 persone, si offrono: • assistenza medico-psichiatrica • assistenza infermieristica erogata a infermieri specializzati • assistenza alla persona da parte di operatori sociosanitari • riabilitazione psico-sociale condotta da educatori professionali e terapisti della riabilitazione psichiatriPer informazioni: Tel. 0362/190 81 28 Email: cpmsanfrancesco@rsa-sanfrancesco.it


I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 11 A MUGGIÒ I volontari Anteas, tutti pensionati, sono in servizio anche per aiutare nel pre e post scuola

Nonno vigile per amore dei bimbi e della città

E c’è Ada per i diritti di chi è anziano

Pino Parrinello: mi portano dolci e si preoccupano quando piove C’è Pino (Salvatore Giuseppe Parrinello). Lui opera sulla strada, tra auto che spesso non rispettano i limiti di velocità e genitori che, di corsa, portano e vanno a prendere i figli a scuola. Poi ci sono gli altri, quelli che il ruolo di “nonno vigile” lo svolgono non fuori ma dentro la scuola. I volontari Anteas di Muggiò, guidati da Valentina Parma, non perdono occasione per essere utili ai bambini e alle loro famiglie. Parma è nel gruppo da 14 anni, praticamente dal momento in cui è andata in pensione. Coordinare i turni dei volontari, compresi quelli che (otto persone al giorno) fanno la spola da Muggiò a Tavernerio per accompagnare in una struttura alcuni bambini con autismo, non è semplice. La figura del nonno-vigile è l’emblema di quella terza età sempre attiva al servizio della comunità. In accordo con l’amministrazione comunale, alcuni volontari svolgono servizio di sorveglianza per il pre e post scuola nei plessi di via Monte Grappa e via Casati. Un aiuto in più per il personale Ata e per le famiglie che necessitano di un servizio aggiuntivo. Poi c’è Pino, appunto: il nonno-vigile di Anteas. Sveglia alle 7, «anche prima di quando andavo a lavorare», ci racconta il pensionato, 66 anni, originario di Palermo e in Brianza dal 1976. Pino deve essere operativo per le 8, ma ama arrivare sul posto prima del previsto. «C’è sempre qualche mamma che arriva prima». Ormai Pino è una

L’associazione punta anche allo scambio tra generazioni presenza familiare. «Tutti mi chiamano nonno. Si preoccupano per me, quando piove o quando fa troppo freddo o troppo caldo. C’è chi mi porta un cioccolatini, una caramella». A Natale è arrivato anche un bellissimo regalo (nella foto la consegna). Insomma, i bambini delle scuola dove svolge il suo servizio sono come una grande schiera di suoi nipoti. Lui che, di nipoti a tutti gli effetti, ne ha già tre, di 13, 9 e 4 anni. «Spesso mia moglie mi dice che se facessi anche in casa tutto quello che faccio nel ruolo di volontario sarebbe contenta» scherza il pensionato, che ammette: «C’è anche chi non capisce: spesso incontro persone che mi dicono che sono pazzo a fare tutto questo senza prendere un soldo, ma il contatto con i bambini, con le famiglie e il sentirsi utile alla comunità non si misura. É una sensazione bellissima. Quindi io non rispondo nemmeno alle provocazioni e tiro dritto per la mia strada». Quella strada che lo vede impegnato tutti i giorni, dalle 8 alle 8.45 e poi dalle 16 alle 16.45 a garantire la sicurezza dei pedoni che attraversano davanti alle scuole. Insomma, nonno Pino non cambierebbe mai idea su quella scelta di cittadinanza attiva fatta ormai 5 anni fa, portata avanti con tanto entusiasmo. E quando non è operativo davanti alle scuole? «Accompagno i bambini con autismo a Tavernerio, sempre per Anteas». n A.Mon.

E per chi non lo sapesse, c’è anche Ada, un’amica della terza età. Ada è l’Associazione per i Diritti degli Anziani: nata nel 1990 per difendere e tutelare le istanze della terza età, aderisce al Forum nazionale del terzo settore dall’aprile 2005 e nel 2012 prende corpo la Federazione nazionale, con articolazioni regionali e anche provinciali, accomunate da medesimi principi e da un coordinamento centralizzato. L’associazione affronta aspetti sanitari, di reinserimento sociale, abitativi ma tra gli obiettivi c’è anche favorire lo scambio di esperienze tra giovani e anziani. La convinzione è che lo scambio generazionale sia alla base di una società solidale e che gli anziani costituiscano una risorsa fondamentale del vivere civile. Anche incentivare tra gli anziani nuovi saperi e nuove conoscenze va in questa direzione, così come promuovere attività culturali legate a turismo, attività sportive, ricreative e di formazione, favorire lo scambio e l’incontro tra persone di tutte le età. L’Ada, inoltre, è fortemente impegnata nel sostenere l’educazione permanente degli adulti, convinta che tra i diritti fondamentali degli anziani ci sia anche il diritto all’educazione e alla cultura per tutto l’arco della vita. Per contattare i riferimenti della Brianza è possibile mandare una mail a monza@adanazionale.it. n

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

con persone anziane non autosufficienti anche affette da demenze e morbo di Alzheimer. Dal 2015, inoltre, con l’apertura della comunità psichiatrica di media assistenza (CPM) “San Francesco”, lo sguardo dell’Associazione si è ampliato, includendo nello

spettro dei servizi erogati anche quelli necessari alla presa in carico di soggetti affetti da problemi di salute mentale. L’obbiettivo principale della cooperativa e dell’associazione “San Francesco” è duplice: assistere in modo appropriato la persona

bisognosa di assistenza e cura assicurando nel contempo alle famiglie sollievo e conforto. Chiunque presti la propria opera nelle RSA e nella CPM, infatti, sa che, quando si manifesta, la malattia non colpisce soltanto chi ne è affetto, ma anche coloro i quali

gli stanno accanto. Ai lavoratori ed alle lavoratrici delle residenze sanitarie, pertanto, è chiesto di svolgere i propri servizi tenendo presente il saldo sistema di valori che ispira l’agire della cooperativa e dell’associazione “San Francesco”. Un sistema di valori, primo

NOVA MILANESE RSA “ANGELINA E ANGELO POZZOLI” ca • servizi alberghieri (reception, preparazione e somministrazione dei pasti, lavanderia e pulizia e sanificazione degli ambienti) • servizi generali e amministrativi La CPM “San Francesco” ha nel proprio organico personale specializzato in grado di fornire risposte appropriate ed efficaci al bisogno di salute mentale non solo sotto il profilo sanitario, ma anche sociale. Le relazioni tra i professionisti coinvolti nel progetto di cure, i pazienti e i familiari rappresentano l’elemento centrale attorno al quale è articolato il percorso di riabilitazione e di assistenza. La comunità, oltre a garantire un’efficace presa in carico psichiatrica degli Ospiti, mantiene un rapporto di rete con i servizi specialistici del territorio quali i centri psico-sociali (CPS) e il servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC). www.cpmsanfrancesco.it

La Residenza Sanitaria Assistenziale “Angelina e Angelo Pozzoli” di Legnano è un luogo deputato all’accoglienza ed alla cura delle persone con più di 65 anni di età, affette da patologie che ne riducono l’autonomia. Prima di essere una struttura socio-sanitaria, è concepita come un’unica grande casa, nella quale ciascun Ospite può fare nuove conoscenze ed essere accolto in un caldo rifugio nel quale ricevere amorevoli cure e attenzioni, condizioni indispensabili per stare bene. La residenza per anziani è un ambiente in cui il vivere in comunità garantisce un’esistenza serena sia in virtù dei servizi erogati da personale qualificato che delle stesse caratteristiche strutturali: camere singole o doppie, bagni attrezzati, sale da pranzo ampie e luminose, una palestra di grandi dimensioni ed, infine, un luogo dedicato al culto. Per informazioni: Tel. 0331/741801 Email: info@rsa-sanfrancesco.it

fra tutti quello della tutela della dignità di ciascun ospite, che, benché intangibile, costituisce l’architrave su cui si fonda il nostro concetto di assistenza e che consente di realizzare la nostra principale missione: occuparsi delle persone.

LEGNANO

Nella residenza, che è in grado di accogliere 70 Ospiti, si offrono: • assistenza medica, infermieristica e alla persona 24 ore su 24. • servizio di animazione sociale • servizio di riabilitazione motoria • servizio di ascolto di Ospiti e parenti erogato da una psicologa professionista • servizi alberghieri (reception, preparazione e somministrazione dei pasti, lavanderia e pulizia e sanificazione degli ambienti) • servizi generali e amministrativi La Residenza Sanitaria Assistenziale “Angelina e Angelo Pozzoli” di Legnano è un luogo nel quale le persone si occupano delle persone. www.rsasanfrancescolegnano.it


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NON HO L'ETÀ

SALUTE Ats Brianza capofila nell’organizzazione: 4.200 i podisti che hanno più di 65 anni

Cammina in gruppo che ti passa Seimila a spasso per la Brianza due teste, che l’Ats Brianza sta portando avanti da anni per promuovere il benessere delle persone. Le due teste del progetto si chiamano gruppi di cammino e pedibus. Manuela Franchetta, una delle responsabili della promozione e salute Ats, Lina Negri-

di Carla Colmegna

Quasi un esercito di persone, più di 6.000, cammina in gruppo per le strade e i parchi della Brianza e la maggioranza ha più di 65 anni. Il dato emerge dall’analisi del ciclopico progetto, a

57 PARTENZE in provincia: dove e quando

Veduggio 52 con Colzano

9

21

53

54

2

Barlassina Seveso

Camparada Usmate Velate 14

49 50

24

47

17

26 Cesano Maderno

51 Lissone

19

25

8

Vimercate

Vedano al Lambro

56

57

Burago di Molgora

38

55

Paderno Dugnano

39 40 41

Concorezzo

Muggiò

34

30

31

35 36

6 Bellusco

1

32

Agrate Brianza

33

37

Ornago

42

Cambiago Caponago

15 1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

AGRATE c/o P.zza San Paolo 24 Mar.08:30 - Giov. 15:00 ALBIATE Villa Campello Lun-Giov 09:30 ARCORE c/o P.zza Pertini Mar-Ven 14:00 / 15:00 (estivo) BARLASSINA Parco Tricolandia Mar-Giov 10:30 BESANA BRIANZA Palazzetto “Ezio Perego” via De Ga-speri 89 Mar 09:30 BELLUSCO c/o P.zza Kennedy Mar 14:30 - Giov 09:30 BIASSONO c/o centro ricreativo Villa Monguzzi Mer-Ven 09:30 BOVISIO MASCIAGO Parco Andermack via Superga Lun-Mer-Sab 10:00 Mar-Giov 15:00 BRIOSCO Centro Anziani via Pasino 28 Lun 09:30 (invernale) 08:45 (estivo) BRIOSCO Frazione Capriano Centro Anziani P.zza Annoni Mar 09:30 (invernale) 08:45 (estivo)

Brugherio

11

11 BRUGHERIO Villa Fiorita Mer 15:00 12 BRUGHERIO Centro Anziani di San Damiano via Corridoni 18. Mar 09:30 13 BRUGHERIO Piscina comunale via A. Moro Ven 14:45 14 CAMPARADA Giardini di v.le Lombardia Mar 09:00 - Giov 14:30 15 CAPONAGO Piazza della Pace Mart-Giov 09:30, 16:30, 18:30 - Dom 09:30 16 CARATE BRIANZA Piazzale viale Brianza 17 COGLIATE Parco via De Gasperi Mer 09:30 18 CONCOREZZO Parcheggio via A. Moro Mer 14:30 19 CORREZZANA Centro commerciale via Kennedy 2b Lun 09:30 - Merc 18:00 Ven 18:00 (estivo) / 15:00 (invernale) Dom 09:00

19 DESIO Centro Girasole via San Pietro Mer 15:00 20 GIUSSANO Parcheggio del laghetto di Giussano Mar 09:00 (estivo) 09:30 (invernale) 21 LAZZATE Via VIII Marzo presso Laghetto Verde Giov 10:00 22 LENTATE SUL SEVESO Centro Sportivo via Superga Mer 14:30 23 LIMBIATE info sul sito del comune Dom 09:30 24 LESMO Via G. Marconi giardinetti pubblici Mar 14:30 - Giov 09:00 25 LISSONE Via Sansovino ingresso bosco urbano Mer-Ven 09:30 26 MACHERIO Piazzale Croce delle Missioni Lun-Ven 09:30

Busnago

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27 MEZZAGO Parcheggio biblioteca via Biffi 32 Mer-Ven 14:30 Dom 08:30 28 MISINTO Piazza Mosca 9 Palazzo comunale Lun-Ven 10:00 29 MONZA C.na S. Fedele Parco di Monza Mer 10:00 30 MONZA Santuario Madonna delle Grazie Lun 14:30 31 MONZA Centro Civico Libertà 136 Mar 19:15 32 MONZA Centro Civico Libertà 136 Giov 09:30 33 MONZA Centro Civico Via Iseo 18 Mar 10:00 34 MONZA C. Diurno Disabili Via Gallarana 36 Mar 14:30 35 MONZA C.Civico S. Rocco via D’Annunzio 35 Giov 09:30

Roncello

Cavenago di Brianza

18 Monza

29

Cornate d'Adda

Villasanta

Varedo Nova Milanese

Senago

Mezzago

27

Desio Bovisio-Masciago

23

Arcore

7

Solaro

Limbiate

Aicurzio Sulbiate

3 Biassono

Macherio Ceriano Laghetto

Carnate Bernareggio

Lesmo

Sovico

45

46

48

Albiate

Seregno

Ronco Briantino

19

Triuggio

16

4

44

Correzzana

Carate Brianza

Meda

Cogliate

Besana in Brianza

Verano Brianza

22 28

43

5 Giussano

Lentate sul Seveso

Misinto

Renate

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Briosco

20

Lazzate

no, capoprogetto gruppi di cammino e movimento Ats Brianza e Stefania Abbiati, capoprogetto che segue anche il progetto pedibus fotografano un panorama ricco per competenze, idee e partecipanti. «I gruppi di cammino

36 MONZA C.Civico Triante via M. Amiata 21 Ven 18:50 37 MONZA C.Civico Triante via M. Amiata 21 Mar 10:00 38 NOVA MILANESE parco c/o Villa Vertura Lun 09:00 39 NOVA MILANESE Piazzale Croce Rossa Mar 09:00 40 NOVA MILANESE C.na Triestina via Nenni 3 Mer 09:30 41 NOVA MILANESE Cava di Paderno D.no Ven 09:30 42 ORNAGO Palazzo Comunale Mar 09:15 43 RENATE Via Dante 2 davanti Municipio Lun-Giov 09:00 44 RONCO BRIANTINO Parco della villa comunale Mar 14:30 - Ven 09:30 45 SEREGNO Bocciodromo Parco Porada - via Asti Ven 09:45

46 SEVESO Via Ada Negri - Bosco delle Querce Mar 10:00 - Giov 09:30 47 SOVICO Via Lambro C.na del Sasso Mar-Ven 15:00 48 TRIUGGIO Scuola Primaria via De Gasperi Mar-Ven 09:30 49 USMATE VELATE Parcheggio Centro Sportivo/Via B. Luini Mercoledì 08:30 50 USMATE VELATE V.le Europa/scuola Rodari Giovedì 19:45 51 VEDANO AL LAMBRO Centro Anziani via Italia 11 Lun-Giov 09:30 52 VEDUGGIO P.zza Italia c/o Centro Anziani Lun-Giov 09:00 53 VERANO Sagrato Chiesa Vecchia Mar 09:30 54 VERANO Giardini XXV Aprile Giov 09:30 55 VAREDO Cancello Villa Bagatti Lun-Mer-Ven 08:00 Lun-Mer-Ven 09:00 56 VILLASANTA Area feste via Sauro (Dosso) Mar-Ven 09:30 57 VIMERCATE P.le Martiri Vimercatesi Dom 09:30


I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 13

Combatte i disturbi del sonno

I BENEFICI

È divertente

Previe ne l’alzheim er

F al a be cu ne or Fa e vo ris se ce la ssu ale vita

Au m

la e sce ion ori zaz Fav ializ c so e nuisc Dimi ansia se stres

sono gruppi di persone che si ritrovano per camminare insieme spiega Lina Negrino - perché i benefici del movimento sono noti a tutti: muoversi aumenta lo stato di benessere generale, migliora quello di salute, mantiene l’autostima, ha buoni effetti sull’ipertensione, sul cuore, sullosteoporosi, la depressione, l’ansia e modifica l’immagine dell’anziano spesso percepito come soggetto passivo e inutile». Nell’area di competenza dell’Ats Brianza, i gruppi di cammino sono una realtà consolidata, visto che «sono nati più di 10 anni fa dall’ex Asl - presegue la capoprogetto -. Abbiamo cominciato ad attivarli coinvolgendo chi ha più di 65 anni e partendo dai centr anziani e, ancora oggi, la maggior parte dei partecipanti ha più di 65 anni, ma ci sono anche giovani e bambini che camminano con i nonni. Tutti possono partecipare ai gruppi di cammino, farlo non richiede particolare abilità, nè equipaggiamento, bastano abiti e scarpe comode, non occorrono insegnanti e non abbiamo limiti di spazio perché si cammina all’aria aperta». Qualche dato può servire a capire quanto l’iniziativa piaccia. «Ora sono attivi 102 gruppi di camino, con più di 6.000 camminatori e 4.200 hanno più di 65 anni, nell’area di Ats Brianza. I grup-

pi attivi sono 50 nella provincia di Lecco e 52 in quella di Monza, a Monza città sono 9 distribuiti al parco e in molti quartieri. Nel Lecchese i gruppi sono partiti nel 2007 e nel 2010 nella provincia di Monza con l’area di Carate». Numeri che testimoniano che l’iniziativa piace e ha un grosso valore, non solo per la salute, ma, lo spiega bene Stefania Abbiati, capoprogetto: «sociale, che è un aspetto importantissimo. Grazie ai gruppi di cammino, persone che se ne stavano sole, chiuse in casa, hanno ricominciato ad uscire, hanno ritrovato la voglia di vivere e stare con gli altri. Camminare insieme ha un altissimo valore sociale». Interessante è capire come cosa deve fare chi vuole partecipa-

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TUTTI I NUMERI Gruppi QUANTI SONO Ora sono attivi 102 gruppi di camino. CHI CAMMINA Nell’area di Ats Brianza, sono più di 6.000 i camminatori e 4.200 hanno più di 65 anni. IN PROVINCIA I gruppi di cammino attivi nell’area di competenza di Ats Brianza sono 50 nella provincia di Lecco e 52 in quella di Monza, a Monza città sono 9 distribuiti al parco e in molti quartieri. I PERCORSI Di cinque chilometri da percorrere in un’ora.

Aument a l’energia

la lu c m e ni d i t à tale

Ri la duce de Au pr es l ’a m e sio ut nt ne os a tim a

re ai gruppi di cammino e quali percorsi vengono stabiliti. «I percorsi si concordano con le guide e con noi di Ats, ma a volte anche con i vigili, dipende da dove si vuole camminare. Ats si occupa della formazione delle guide volontarie dei gruppi di cammino - che non hanno un limite di età, basta essere maggiorenni - e al gruppo di cammino ora possono partecipare tutti, gratuitamente. Basta presentarsi alla partenza e compilare un modulo con cui si libera Ats da qualsiasi responsabilità». Le guide sono volontarie e vengono formate in merito alla sicurezza dei percorsi, a piccoli esercizi di stretching proposti prima di partire e alla fine della camminata (che dura circa un’ora

PONTE TRA GENERAZIONI Linee e fermate già attive in 73 Comuni

A scuola si va con il pedibus Uno sciame di più di 7mila C’è anche il nonno trombettista Oltre i gruppi di cammino, gli over 65, ma non solo loro, possono inserirsi nel progetto pedibus. Vale a dire, accompagnare - a piedi - gruppi di bambini da casa a scuola. Stefania Abbiati segue questo progetto che si serve anche del prezioso aiuto delle associazioni e del Cai. Il nodo principale, per il buon esito dell’iniziativa, è avere accompagnatori. «Nel camminare insieme fino a scuola, nonni e bambini traggono un beneficio reciproco - spiega Chi accompagna i bambini deve garantire l’impegno costante ogni mattina e avere attenzione speciale ai minori. Ora stiamo cercando di sperimentare una collaborazione tra pedibus e tra gruppi di cammino e pedibus. Stiamo spingendo tantissimo perché tutti i Comuni attivino il pedibus (ora c’è in 73 Comuni) perché dà grande beneficio fisico, con la camminata. Inoltre, ce lo confermano gli insegnanti, il bambino che va a scuola a piedi sfoga, camminando, la sua energia in eccesso e arriva a scuola più rilassato e sereno. A questo si aggiunge la ha fun-

«

«I volontari sono un valore aggiunto. Nonni o non nonni ricevono allegria e donano esperienza e cultura»

zione sociale e di integrazione, si includono nel gruppo i bambini diversamente abili. Per non parlare del fatto che noi insistiamo affinchè i genitori non prendano i suv per fare 2 km: si riduce l’inquinamento, il pericolo, il caos davanti alle scuole e si incentiva l’autonomia». Anche per questo servi-

Un gruppo di studenti in cammino verso la scuola, guidati da un nonno

zio gli anziani e i nonni sono importantissimi. «La relazione nonno-bambino - aggiunge Manuela Franchetti - è molto importante. Il nonno che guida il pedibus conosce il nipote e gli amici del nipote, le vie del percorso, è un facilitatore». «I volontari sono un valore aggiunto - fa eco Stefania Abbiati nonni o non nonni, i pensionati ricevono allegria dai bambini , spesso sono entusiasti del loro ruolo e disposti a diffondere l’esperienza. Ma - aggiunge - regalano ai bambini anche la proprio esperienza e cultura. C’è stato un nonno che accompagnava i bambini suonando la tromba. I bambini coinvolti nel territorio Ats Brianza ora sono 5515 e 1886 gli adulti volontari accompagnatori con un rapporto 1 adulto per 5 bambini. Gli accompagnatori approfittano, durante il cammino, per dare qualche nozione di educazione civica e stradale. Il clima è molto bello». Pedibus a parte, Lina Negrino, ricorda due appuntamenti che Ats Brianza rinnova ogni anno con chi ama camminare: «Uno è a settembre, nell’ambito del festival del parco di Monza, il secondo è il “Raduno” che l’anno scorso ha radunato a Imbersago 1500 camminatori, presenti anche la direzione Ats e le autorità del posto, e che quest’anno sarà il 9 giugno a MonC. Col. tevecchia». n

su un percorso di 5 chilometri nel verde o sulle strade), al perché camminare fa bene (e per questo incontrano un medico dello sport) a come gestire un gruppo e per questo tema l’incontro è con lo psicologo. «Ad oggi non abbiamo un limite di partecipanti al gruppo - aggiunge Lina Negrino -, si va da un minimo di 10 a un massimo, in questo momento, di 100. Le guide sono, in genere, una all’inizio, una a metà e l’altra in fondo al gruppo». Manuela Franchetti ricorda che «in Ats oggi i gruppi sono presenti in 88 comuni: 46 nella provincia di Lecco e 42 in quella di Monza. Se un Comune o un volontario o una associazione vuole costituire un gruppo ci contatta, ci sono incontri preliminari con l’amministrazione si individuano i volontari-guida e poi c’è la presentazione alla popolazione con data d’avvio e percorso». Percorso che, in alcuni casi, è cittadino come a Brugherio e anche Monza (Libertà o Triante). Ma ci sono anche gruppi serali, dopo le 19 e la domenica mattina. «Tra le belle pratiche che i gruppi innescano è che i partecipanti - spiega Lina Negrino - diventano moltiplicatori di salute, nel senso che individuiamo persone che parlano al gruppo di, per esempio, campagna anti influenzale. Così si diffondo messaggi utili sulla salute». Ai gruppi partecipano anche i diversamente abili, ad esempio del centro diurno disabili di Monza, o persone con patologie particolari». n

IL NUOVO PROGETTO

Sulla ricetta medica la passeggiata e la palestra per chi ha il diabete o patologie respiratorie

Ats Brianza da 2 anni, per i progetti legati all’attività fisica, in collegamento con il dipartimento di cure primarie, ha coinvolto i medici di medicina generale con pazienti affetti da diabete o broncopneumopatici. «Il progetto spiega Manuela Franchetta - prevede che il medico faccia un’intervista al paziente per valutare se e quale sia il suo bisogno di svolgere attività fisica e se possa trarre beneficio dal cammino o da un’altra attività più personalizzata». I medici coinvolti sono finora 400 medici sul territorio di Ats Brianza. Il progetto è “semplice” e funziona così: «Un malato va dal suo medico, che ha l’elenco dei pazienti con diabete o broncopneumopatici. Il medico che aderisce al progetto gli fa una prima visita e una rilevazione sui suoi stili di vita e abitudini: fumo, consumo di frutta e verdura, attività fisica. In base al profilo - conclude la Franchetta gli consiglia l’attività e il paziente può aderire ai gruppi di cammino o recarsi nelle palestre aderenti al progetto che per ora sono 30 e che per ora deve pagare, anche se stiamo studiando prezzi calmierati. Oppure va nella propria palestra. Questo progetto aggancia anche i giovani che hanno patologie, ma che magari non riescono a fare attività da soli». n C. Col.


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I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 15

NON HO L'ETÀ

“DIGITOL” Progetto finanziato dal programma Erasmus+ e coordinato dal Consorzio Comunità Brianza

Obiettivo inclusione digitale per combattere le notizie false CON I GIOVANI Scambio di saperi GENNAIO 2020 Il progetto Digitol contribuirà a sensibilizzare gli anziani sui valori comuni europei e sul ruolo della disinformazione attraverso i social media e i mezzi digitali (e la diffusione di notizie false) nell’aumentare il radicalismo, il populismo e la discriminazione. I giovani ambasciatori locali saranno i principali beneficiari del progetto, poiché saranno loro a gestire direttamente i programmi di formazione.

di Arianna Monticelli

Inclusione digitale delle persone anziane e pratiche intergenerazionali per la partecipazione attività nella società. Di fatto, anche un modo per dire basta alle fake news, promuovere i valori dell’Europa, con la Brianza protagonista e la terza età in primo pia-

«

Per promuovere il trasferimento di conoscenze tra giovani e anziani e favorire coesione e dialogo no, grazie a giovani ambasciatori locali. “Digitol” è un progetto europeo finanziato dal programma Erasmus+ e coordinato dal Consorzio Comunità Brianza. Vi partecipano anche realtà di Grecia, Belgio, Estonia, Germania e Bulgaria, impegnate per un percorso di due anni. Di fatto, il progetto intende

contribuire alla promozione dei valori comuni dell’Ue tra i cittadini più anziani, impiegando pratiche educative intergenerazionali innovative e opportunità di formazione per combattere la diffusione di notizie false e quello che ne consegue. Il percorso è appena partito e il dialogo intergenerazionale sarà lo strumento principale

per raggiungere l’obiettivo. Tutti convinti che una corretta e consapevole informazione è l’antidoto all’ignoranza e veicolo per la democrazia. Più precisamente, il progetto contribuirà a combattere le forme di discriminazione all’interno dell’Ue che sono guidate da xenofobia, populismo e omofobia, aumentando la consapevolezza

tra gli anziani e formandoli per l’identificazione e il contrasto di stereotipi, con l’obiettivo di non diffonderli ulteriormente. Il progetto, con diverse fasi, promuoverà un trasferimento di conoscenze tra giovani e anziani, attraverso un approccio intergenerazionale volto a colmare le lacune tra questi due gruppi e a trovare nuovi modi di cooperare e interagire tra loro. I giovani adulti sono nativi digitali. Sanno da quando sono nati come utilizzare un tablet, come interagire tramite Facebook, Instagram o WhatsApp, sono in una posizione migliore per capire se un contenuto Web è falso o meno. D’altra parte, gli adulti più anziani sono dotati di una grandissima esperienza grazie alla loro età, ma sono in qualche modo disorientati nell’affrontare le sfide di oggi e l’immensa velocità con cui il mondo sta cambiando. Il progetto favorisce una proficua connessione tra questi due gruppi, per far fronte all’emergere del problema di disinformazione nel web, rafforzando allo stesso tempo la solidarietà tra le generazioni e migliorando la coesione sociale. n


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I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


NON HO L'ETÀ ANZIANI SULLA RETE ALLA FONDAZIONE MONDO DIGITALE

di Carla Colmegna

Over 65 e mondo digitale, cioè mondo collegato a internet. Tabù, paura, curiosità? Tutte queste tre cose insieme, ma soprattutto una certezza: non se ne può restare fuori. E allora conviene entrarci dentro nel modo più giusto, magari andando a lezione dai ragazzi che ne sanno di più. I corsi di insegnamento digitale fatti dai ragazzi ai nonni sono tantissimi, ma c’è un ente no profit, la Fondazione Mondo Digitale (FMD, (www.mondodigitale.org) che lavora “per una società della conoscenza inclusiva coniugando innovazione, istruzione, inclusione e valori fondamentali” e che 18 anni fa ha fatto partire il progetto “Nonni su internet” ora diffuso in tutta Italia e in 11 Paesi europei. Alfonso Molina (nel tondo) è il cofondatore e il direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale e del rapporto nonni-digitale ha anni di esperienza, Professorship all’università di Edimburgo, dopo aver lasciato il Cile nel 1974, a causa della dittatura, ha abbandonato l’università per dedicarsi a chi rischia di restare escluso dalla conoscenza che passa da internet, anziani compresi. Professore, il vostro progetto “Nonni su internet” ha 18 anni, ma perché è così importante che gli anziani sappiano usare internet?

I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 17

Diciotto anni fa da Roma partì il primo progetto costruito sull’alleanza tra la scuola e i centri sociali degli anziani per combattere l’esclusione degli over 60 dovuta anche all’«ignoranza» digitale: il professor Alfonso Molina spiega come funziona Oggi internet è parte integrale della nostra vita. Il mondo è evoluto rapidamente dal 1994 quando sono iniziati i primi browser e i siti erano solo vetrina, ora sono ambienti dove si trova di tutto. Accedere a internet vuol dire vivere senza frontiere e questo genera una quantità enorme di opportunità, ma, come qualsiasi ambito di vita, comporta anche problemi come le fake news e molto altro. Bisogna educare a internet i ragazzi, ma anche gli anziani. Noi 18 anni fa abbiamo creato il primo progetto con gli anziani perché vedevamo che era necessario includerli nel mondo digitale. I benefici della conoscenza e della scienza devono essere a disposizione di tutti. Da qui le lezioni ai nonni, ma perché scegliere i ragazzi come maestri? Imparare a usare il digitale dai ragazzi ha tre grandi benefici. Il primo è ridurre il divario digitale

“Nonni su internet” La strada è facile se la indicano i nipoti

I DATI Chi usa internet Il 94% di chi ha 1524 anni, il 60,7% di chi ha tra i 60 e i 64 anni, il 10% di chi ne ha più di 75. I benefici

1 Stop al divario digitale Giovani e anziani si sentono più vicini perché condividono capacità digitali.

Si impara la pazienza I ragazzi imparano la pazienza, allenano competenze e creatività

Forti relazioni Tra nipoti e nonni allievi si creano forti rapporti affettivi

tra nonni e ragazzi; questo è utile a livello pratico perché, solo per fare un esempio, il nonno che impara a usare Skype può parlare con il nipote in Australia che magari non sentiva da 20 anni, ma può anche aprirsi molte nuove possibilità di conoscenza. Il secondo beneficio è per i ragazzi che devono imparare a insegnare a persone molto diverse per età e formazione da loro. Gli studenti acquisiscono le competenze trasversali molto richieste anche dal mondo del lavoro come la comunicazione, la comprensione, il pensiero critico e la creatività. I giovani imparano anche l’empatia, la pazienza e a capire come rapportarsi con chi, come i nonni, possono essere lenti e in difficoltà a usare il mouse perché a loro tremano le mani. Il terzo grande beneficio è che cade il divario intergenerazionale perché si creano relazioni che sono molto forti, in quanto sono 1 a 1 o al massimo 1 a 2. Mai capitato che ragazzi e nonni litigassero durante le lezioni di internet? Oh, sì. Ma sono momentanee perché c’è un insegnante che vigila e perché i ragazzi sono preparati anche a questo, ma alla fine, quando a fine anno celebriamo la fine dei corsi, le testimonianze sono straordinarie, evidenziano la nascita di legami importanti. n


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NON HO L'ETÀ

INCONTRO A TE La Meridiana e la consulenza telefonica, che fornisce supporto alle famiglie per districarsi tra

Malati di demenza a casa Sportello gratuito di aiuto di Arianna Monticelli

Uno sportello di ascolto, orientamento e sollievo, con il compito di accogliere le richieste delle famiglie e orientare ai servizi di cura presenti sul territorio, ma anche per accompagnare sul piano burocratico e amministrativo. Il servizio è attivo dal 2018 negli spazi del centro diurno “Il Ciliegio” di Monza gestito dalla cooperativa La Meridiana ed è gratuito, chiamando al numero 039.39.05.200 (lunedì, mercoledì, venerdì dalle 9 alle 13 e martedì e giovedì dalle 14 alle 17, sportello@cooplameridiana.it). Assistenti sociali esperte rispondono a ogni quesito e cercano di aiutare, a volte anche solo ascoltare. C’è chi chiama per orientarsi nelle pratiche per l’assistenza, chi per chiedere aiuto nella ricerca di una badante, chi per trovare le strutture assistenziali più adatte al proprio caro. In media sono oltre una decina le famiglie che chiamano ogni giorno per avere un aiuto, spesso spaesate nel dover gestire un malato di Alzheimer. Lo Sportello si occupa di supportare il familiare nell’attivazione delle molteplici pratiche giuridiche, amministrative e sanitarie. Se ne-

Si può chiamare al numero 039.39.05.200 (lunedì, mercoledì, venerdì dalle 9 alle 13 e martedì e giovedì dalle 14 alle 17, sportello@coopl ameridiana.it)

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Indicazioni ai parenti per orientarsi nella rete dei servizi del territorio

cessario, offre un aiuto nella ricerca di personale qualificato per assistenza domiciliare fissa o temporaneo. Le stesse informazioni sono recuperabili anche digitalmente accedendo allo “Sportello virtuale” all’indirizzo web sportellomeridiana.it. Lo sportello è parte del percorso “Incontro a te”, con cui sono stati strutturati una serie di servizi per i malati che restano al domicilio. Un bisogno che è divenuto ancor più rilevante, proprio dopo la partenza de “il Paese ritrovato”, il villaggio che cambia la modalità di presa in cura dei malati di demenza, puntando sulla stimolazione delle abilità residue e offrendo una vita “autonoma” pur controllata, in un borgo protetto. Per chi invece non può o non intende affidare il proprio caro a una struttura, è importante non sentirsi solo e avere consigli su pratiche e servizi, ma anche trovare un aiuto concreto in caso di necessità. Nasce in quest’ottica anche l’ultimo servizio de La Meridiana. Si chiamano “Pomeriggi di sollievo” e lo sono a tutti gli effetti. Occasioni di sollievo per il parente, che può ritagliarsi qualche ora libera e assistenza qualificata per l’anziano. Sono struttu-

LA CRESCITA DEL MORBO

600MILA Attualmente sono stimati 600mila casi di Alzheimer in Italia con un incremento di circa 80mila nuovi malati ogni anno. I costi diretti dell’assistenza in Italia ammontano a oltre 11 miliardi di euro, di cui il 73% totalmente a carico delle famiglie, le quali devono dedicare l’intera giornata alla gestione del malato pagando un importante prezzo sia in termini di stress psicologico che in termini economici. (Dati Censis 2016).


I GIOVEDÌ 13 FEBBRAIO 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 19 pratiche e necessità di assistenza

rati da esperti che si occupano di stimolazione cognitiva, fisioterapia e terapia occupazionale. Sono disponibili anche logopedista, geriatra, psicologa, educatori e infermieri professionali. Si può richiedere il servizio (con un contributo minimo, assicurano da Meridiana) tutti i pomeriggi escluso sabato e domenica, dalle 15.30 alle 18.30. È attivo anche il “Nido sicuro” che, grazie al coinvolgimento di un architetto ed un terapista occupazionale e/o di un fisioterapista, garantisce una consulenza professionale finalizzata a rendere l’abitazione un ambiente positivo e sicuro. n

#IOSONOCAREGIVER RACCOLTA DI FIRME ACLI E TERZO SETTORE

Il primo appuntamento di Cafè Alzheimer a Monza, lo scorso autunno, nel centro diurno “Il ciliegio” di via Canova

SOCIALIZZAZIONE PER CAMBIARE L’APPROCCIO

L’idea è del medico olandese Bère Miesen: è il 1997 quando il professionista si rende conto che, per i malati di Alzheimer, la presa in cura non è sufficiente, non basta: è necessario investire di più nelle terapie psicosociali. Un aspetto che diventa fondamentale, anche per aiutare le famiglie. Combattere l’isolamento di malati e famigliari, attraverso il recupero dei contatti e degli scambi interpersonali e favorire il mantenimento di abilità e funzioni altrimenti destinate a essere perdute è da subito tra gli obiettivi di quella che, con il passare degli anni, è divenuta una modalità di approccio alla malattia sempre più seguita e utilizzata, anche in Brianza: occasioni di incontro cordiale fra le persone con Alzheimer e i loro familiari. Ed è così che quello che può sembrare un “pomeriggio in compagnia” si rivela, invece, nei fatti, un intervento professionale, studiato nei minimi dettagli e pronto a cercare di raggiungere obiettivi precisi. Il concetto di base è riuscire a proporre attività per ridare dignità, benessere e autostima alle persone con decadimento cogniti-

A Monza un pomeriggio al mese sino a dicembre

Dall’idea di Miesen il Cafè Alzheimer, chiacchiere e sorrisi vo e ai loro familiari, definiti caregiver, che si trovano ad affrontare il difficile percorso di cura del proprio caro. Tra le difficoltà maggiori di coniugi e figli che accudiscono una persona con demenza c’è proprio l’isolamento. Occasioni di relazione, anche pensati e seguiti da esperti, sono strumenti di formazione per l’assistenza e per creare reti di solidarietà, nell’idea di automutuo-aiuto. L’Alzheimer Cafè è ormai considerato un vero e proprio locale pubblico, un luogo dove le persone con demenza, le loro famiglie e le figure professionali si incontrano, una volta al mese o giù di lì e dove è possibile cambiare l’immagine della demenza. In Brianza sono davvero tante le esperienze di questo genere, da Lissone a Carate.

Diverse le esperienze in Brianza per malati di demenza e Alzheimer e famigliari. Ultimi arrivati sono gli incontri, totalmente gratuiti, al centro diurno “Il Ciliegio” a Monza

Il cammino di una legge per i parenti che assistono gli anziani a domicilio

Riconoscimento e sostegno per chi, moglie, marito, figlio o nipote diventa caregiver e spesso si sente solo e spaesato

ne, a promuovere informazione e formazione sul tema». L’obiettivo è arrivare a 5mila firme da presentare in Regione Lombardia a fine marzo per avviare il percorso legislativo. È stato creto anche il sito iosonocaregiver.it con tutte le informazioni. I caregiver, quei familiari che si prendono cura di un congiunto che necessita aiuto, sono almeno 450mila in Lombardia. Quattro quinti di loro si occupa dell’assistenza ad anziani non autosufficienti e la loro invisibilità spesso non fa altro che aggravare situazioni già difficili. La proposta lombarda mira di fatto a creare la giusta consapevolezza sulle tematiche della cura familiare e nel concreto a una rete più organica e meno frammentata di politiche, servizi e prestazioni. Perché spesso non è semplice per il famigliare, già gravato da ansie e solitudine, districarsi nell’universo della burocrazia. Così come rinunciare talvolta al proprio lavoro, spesso a una vita sociale piena. A livello nazionale non esiste una legge,

nonostante si discuta da diverso tempo della necessità di un riconoscimento dei caregiver. E i bisogni di cura sono destinati a crescere a livello esponenziale. La proposta di legge regionale punta a una serie di interventi a sostegno tra cui i “Punti di incontro caregiver” da realizzare presso i servizi sociali dei comuni, ma

di Arianna Monticelli

Una proposta di legge di iniziativa popolare per i caregiver. Dalle Acli lombarde con il terzo settore (Arci, Forum del terzo settore, Auser, Anteas, sindacati pensionati, Uneba) e Anci Lombardia attraverso la campagna #iosonocaregiver arriva la proposta di

5mila Le firme che le Acli lombarde, promotrici, con terzo settore e Anci, intendono raccogliere entro marzo una raccolta firme per l’iniziativa legislativa popolare che punta ad «aiutare le famiglie a non sentirsi sole, a valorizzare l’esistente andando a ricomporre il mosaico di servizi, prestazioni e aiuti che restano spesso inaccessibili e, infi-

Dallo scorso ottobre, grazie alla collaborazione fra la Fondazione Manuli onlus e la cooperativa La Meridiana, l’Alzheimer Cafè è arrivato anche a Monza e il nome dice tutto: “Caffè, chiacchiere e sorrisi” I pomeriggi si svolgono nei locali del centro diurno Il Ciliegio. Qui, la Fondazione mette a disposizione la sua esperienza, acquisita in oltre dodici anni di Alzheimer Cafè Milano. I prossimi incontri si terranno il 23 febbraio, il 19 marzo, il 16 aprile, il 21 maggio, il 25 giugno, il 24 settembre, il 22 ottobre e il 19 novembre e 17 dicembre. Appuntamento dalle 16 alle 18, in via Casanova, 33. La partecipazione è completamente gratuita. Per informazioni è possibile chiamare al numero 039.3905200. n A.Mon.

È stato creato anche un sito dedicato alla proposta di legge popolare per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare (iosonocaregiver. it).

450mila Tanti sono in Lombardia i famigliari che si occupano di un congiunto che necessita di aiuto anche l’istituzione di un Caregiver day regionale. Nella proposta anche la creazione di un Fondo regionale dedicato Per sapere dove poter firmare basta scrivere a: info@iosonocaA.Mon. regiver.it n


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NON HO L'ETÀ ROMANZI TANTI GLI OVER 65 PROTAGONISTI

Gli editori, sempre più attenti alle tematiche che possono interessare da vicino i pensionati, sfornano titoli accattivanti per loro, ma esiste anche la una tecnica psicoterapeutica che spiega come leggere può migliorare la qualità della vita NONNI, NONNE E NIPOTI TRA LE PAGINE

di Carla Colmegna

Biblioterapia. Una cura che funziona e guarisce sempre, anche quando non si è malati. La biblioterapia usa come medicina i libri e la scrittrice Règine Detambel lo spiega bene nel suo “I libri si prendono cura di noi”. Si tratta di un testo che ha ormai qualche anno sulle spalle, ma che spiega ancora bene come i libri possano davvero essere una soluzione, per tanti “mali”, e una incredibile compagnia anche quando non si ha più il lavoro e la famiglia o i tanti impegni che riempiono le giornate. Il libro diventa il rimedio e mezzo con il quale praticare la biblioterapia, che è un processo tecnico che viene usato anche in psicoterapia.Detto che i libri sono amici irrinunciabili, e qualcuno può essere messo in dispensa come la pasta o il riso, o come il dolcetto consolatorio da tirare fuori quando si ha fame o si ha bisogno di una coccola psicologica, la scrittrice francesce Detambel nel suo (edito da Ponte alle Grazie, 2016, 135 pag., 13,50 euro) racconta come funziona la cura dei libri e come leggere possa guarire. Il suo non è un romanzo, ma una raccolta di contributi di esperti biblioterapisti. Un romanzo, questo sì, che fa

NONNI IN GIOCO Filastrocche per giocare con le parole e con i nonni che non si tirano mai indietro. A raccontarlo è il libro “Nonni in gioco”. Una bella idea per spiegare con ritmo un legame straordinario. L’uso delle rime è perfetto per il tema e per dimostrare come i nonni, spesso, sono più vivaci, fantasiosi e giocherelloni dei propri nipoti. (C. Ingrao, Gallucci, 64 pag., 9,90 euro)

Biblioterapia Leggere fa bene a testa e cuore Nonna e bimba leggono insieme. Una terapia per entrambe veicolata dalla lettura

bene all’anima è quello scritto da Marina Leky: “Quel che si vede da qui” (Keller editore, 2019, 336 pag., 18 euro). Si tratta di una storia che ha per protagonista un’anziana signora, Selma, e uno stranissimo animale, un okapi, che le appare in sogno. La vicen-

da è tutta un sogno, ma solo in apparenza. Leggere la Leky regala tanto, soprattutto aiuta a farsi una ragione dei propri limiti e a non evitarli e a comprendere quanto possa essere forte e magico il legame tra nonni e nipoti. n

“TI SPIEGO UN GIOCO, NONNO!” Da sempre sono stati i nonni a far giocare e divertire i loro nipoti, ma se il ruoli si invertissero? Nel libro “Ti spiego un gioco, nonno!” questa domanda ottiene una risposta. L’autore, Manuel Benny Pernice, propone diversi giochi per passare il tempo tra nonni e nipoti. (“Ti spiego un gioco, nonno!”, Manuel Benny Pernice, 64 pag., 5 euro). Lo scrittore si rende conto che il Dall’alto le confronto tra diverse generazioni arriccopertine di chisce entrambe le parti e intuisce quan- “Nonni in gioco”, to sia importante per i giovani condivi“Ti spiego un dere l’energia e la creatività che li carat- gioco, nonno!” e terizza ascoltando le diverse strade dei “Il viaggio di Lea” più anziani. “IL VIAGGIO DI LEA” Lea ha 12 anni e vive col nonno, ma non vuole parlare con nessuno finchè il nonno le porta un gatto rosso. È scritto da Guia Risari (Editore EL, 224 pag., 14 euro).


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NON HO L'ETÀ LIBRI NEL 2019 PROTAGONISTI I GIOCHI DI UN TEMPO

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Il Gruppo Korian che gestisce residenze anche in Europa e la casa editrice Gribaudo collaborano dal 2017 a un lavoro di “memoria collettiva”. Nell’ultimo volume anche le esperienze raccontate da nonno Giancarlo di Monza e nonna Renata di Bellusco

di Chiara Pederzoli

Un’occasione per giocare, per coinvolgere, per continuare a tramandare e valorizzare l’eredità della tradizione orale. È un po’ tutto questo il libro “Nonno, mi racconti di quando eri piccolo?”, il terzo capitolo del progetto promosso dal Gruppo Korian e dalla casa editrice Gribaudo - IF - Idee Editoriali Feltrinelli. Tre piccoli mondi antichi che hanno coinvolto gli ospiti delle residenze per anziani gestite da Korian in tutta Italia, Brianza compresa, per raccontare i ricordi di qualche tempo fa. Un progetto avviato nel 2017 per costruire una “memoria collettiva” e metterla a disposizione di bambini e adulti. “Mi racconti di quando eri piccolo?” è un salto nella vita, e nei giochi, di una volta. Magari da leggere proprio insieme ai nipoti. «È stato un grande lavoro di gruppo – spiega Maura Sancini, Brand communication coordinator di Korian Italia – Ci siamo affidati agli educatori che conoscono molto bene gli ospiti delle strutture, lavorano con loro giorno per giorno e hanno aiutato a individuare le persone a cui rivolgerci. È stato chiesto di raccogliere le storie con un registratore, perché serviva sentire la voce di chi stava raccontando e le sue emozioni. Alla fine sono state elaborate e trasformate in un centinaio di racconti, tra questi i 29 che sono diventati il libro». Quello di nonno Giancarlo, 86 an-

I ricordi dei nonni di tutta Italia nel progetto “Mi racconti?” Gli ospiti delle strutture per anziani sono stati intervistati e registrati

ni di Monza, che in “Niente è impossibile!” ha raccontato la sua passione per la musica e di come costruì tutto da solo la prima chitarra: che gli ha permesso di imparare a suonare e di continuare poi a farlo per tutta la vita. E quello di nonna Renata, 83 anni di Bellusco, che ha raccontato “Il bagnetto di una volta”: d’estate, in giardino, con un pezzettino di sapone e

una canna dell’acqua a bagnare tutti insieme i tredici fratelli. Vite e ritmi diverse, lontani da internet e videogiochi; racconti in grado di catturare l’attenzione anche dei più piccoli. Storie di altri tempi ma universali, che avvicinano le generazioni e mantengono viva la memoria di persone, luoghi e tradizioni che vale la pena condividere con le nuove generazioni. Il nuovo capitolo, appunto, dopo “Nonno mi racconti una storia?” (2017) e “Nonno mi racconti una fiaba?” (2018) tutti a cura di Antonella Antonelli e Laura Locatelli. «È il patrimonio rappresentato dagli ospiti delle nostre strutture», conclude Sancini. I “nonni” chiamati a raccontare una esperienza diretta non si sono risparmiati («Parlano sempre volentieri della loro vita»). E un nonno famoso è stato il testimonial in occasione del lancio nella Festa dedicata del 2 ottobre: i libri sono stati presentati da Lino Banfi, il famoso nonno Libero di una serie televisiva. Nell’ottica del dialogo con gli ospiti ma soprattutto con le famiglie va un altro progetto speciale, quello dedicato all’Alzheimer. Korian per raccontare il quotidiano della malattia ha aperto un portale ed è scesa nelle piazze con “Fermata Alzheimer”, un bus informativo che l’anno passato ha fatto tappa anche a Monza. n


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