speciale ECOLOGIA&AMBIENTE

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L’INTERVISTA

RIVOLUZIONE A QUATTRO RUOTE

a pagina 3 

alle pagine 22-23 

Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente: «Bisogna imparare a inquinare di meno»

SPECIALE

GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 DIRETTORE RESPONSABILE CLAUDIO COLOMBO

Ibride, a gas liquido oppure a metano La rivoluzione green delle automobili

IL SETTIMANALE DI MONZA E DELLA BRIANZA FONDATO NEL 1899 A CURA DELLA REDAZIONE DE IL CITTADINO

ECOLOGIA&AMBIENTE

Aria e acqua: la Brianza green che vuole un futuro migliore per tutti

ACQUA E ARIA FONTE DI ENERGIA

di Roberto Magnani Davide Perego

Per il terzo anno consecutivo, il Cittadino dedica uno speciale all’anima più green dell’operosa Brianza. Se nel 2016 aveva celebrato la nascita sul territorio di una coscienza ambientale nazionale con i 40 anni dall’incidente dell’Icmesa di Seveso e lo scorso anno il focus è stato sulle metamorfosi che hanno alla base ecologia, tecnologia, mobilità intelligente, cultura e attenzione al sociale, per quest’anno si è deciso di puntare su due elementi fondamentali per il nostro futuro: aria e acqua. In 36 pagine di notizie, interviste e case histories, il Cittadino consegna ai lettori il racconto di una Brianza al lavoro per un futuro sempre più green grazie a una raccolta differenziata sempre più capillare e tecnologica, ad abitazioni sempre più rispettose dell’ambiente, ai nuovi posti di lavoro della green economy, la lotta all’inquinamento con l’impatto zero. Una battaglia che vede combattere fianco a fianco istituzioni, scuole e aziende che puntano a un mondo migliore. 

PER IL PIANETA

La Brianza è in prima linea per dare un futuro alla Lombardia LA MULTIUTILITY/1

LA MULTIUTILITY/2

LA MULTIUTILITY/3

L’ALTERNATIVA

alle pagine 4-5 

alle pagine 6-7 

alle pagine 10-11 

alle pagine 30-31 

Dentro una bottiglia oppure nelle vasche di laminazione: la battaglia dell’acqua di BrianzAcque

Teleriscaldamento, avanti tutta a Monza E sarà collegato con il depuratore di San Rocco

La presidente di Bea Mazzucconi: «Trattare i rifiuti è un sinonimo di sostenibilità»

Bicicletta elettrica, in Lombardia boom di vendite soprattutto tra gli over 50


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I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


ECOLOGIA&AMBIENTE

I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 3

L’INTERVISTA Il nuovo assessore all’Ambiente e clima pronto ad affrontare uno dei problemi più evidenti Classe 1962, nato a Saronno, è laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano L’assessore Raffaele Cattaneo si occupa anche di bonifiche, cave e miniere, rifiuti, tutela della biodiversità

Non è sicuramente un nome nuovo in Regione Raffaele Cattaneo, dal 29 marzo nominato dal presidente Attilio Fontana assessore all’ambiente e clima. Classe 1962, nato a Saronno, laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Cattaneo è stato presidente del Consiglio di Regione Lombardia della X legislatura. 29 MARZO In precedenza LA DATA ha ricoperto l’inDELLA NOMINA carico di sottosegretario all’attuazione del programma e di assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione. Da assessore all’Ambiente e Clima si occupa di numerose materie, dalle bonifiche, cave e miniere, ai rifiuti, alla tutela della biodiversità, alla mitigazione dei cambiamenti climatici, fino alle emissioni in atmosfera. L’abbiamo intervistato per capire come intenda affrontare alcuni problemi contingenti che riguardano anche la Brianza. Assessore, l’emergenza inquinamento resta un problema in tutta la pianura Padana e in generale nelle grandi città e nei grandi agglomerati urbani, come la provincia di Monza e Brianza, con riflessi anche sulla salute pubblica e sui conseguenti costi sociali: come intende affrontare la questione nel breve periodo? «Il tema dell’inquinamento atmosferico è certamente una delle priorità che il mio assessorato si troverà ad affrontare e insieme mettere i cittadini nelle condizioni di attuare comportamenti virtuosi e senza intenti punitivi verso alcuno. Occorre aggiornare il Piano Aria votato nel 2013 che deve contenere le misure indicate nella Conferenza con le Regioni del Bacino Padano. Eppure, per mettere in atto quanto preventivato, occorre un piano straordinario di incentivi da parte del Governo e dall’unione europea». Il blocco dei diesel annunciato da molti sindaci di grandi città italiane ed europee lo considera una soluzione? Non sarebbe preferibile potenziare/migliorare il trasporto pubblico ecologico per

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Cercherò di mettere i cittadini in condizioni di attuare comportamenti virtuosi senza intenti punitivi

Cattaneo ai cittadini brianzoli: «Impariamo a inquinare meno» invitare i pendolari a lasciare l’auto in garage? «Certamente il piano aria prevede già un sistema di norme e incentivi che possano man mano rimpiazzare i veicoli più inquinanti come ad esempio gli Euro 3 che già da quest’anno dovranno essere sostituiti secondo quanto stabilito da Regione Lombardia. Le Regioni hanno parametri da rispettare e il tema della qualità dell’aria. A luglio 2017 Regione Lombardia è stata oggetto di un AUDIT da parte della Corte dei Conti Europea per analizzare lo stato di attuazione della Direttiva sulla qualità dell’aria. La relazione finale dovrebbe uscire entro giugno 2018 ma gli esiti trasmessi configurano, per alcuni aspetti, un soddisfacimento solo parziale dei requisiti richiesti e verificati». Impianti di riscaldamento poco controllati, vetusti e molto inquinanti: anche loro incidono sull’inquinamento dell’aria. Avete in programma una politica di controlli mirati e di sostituzioni agevolate? «L’attuale stato della qualità dell’aria in Lom-

bardia continua a registrare, pur in un trend decrescente, il superamento dei limiti e obiettivi per i seguenti inquinanti: polveri sottili (PM10 e PM2,5), biossido di azoto (NO2), ozono (O3) e benzo(a)pirene. Sono attualmente in fase finale due procedure di infrazione comunitaria nei confronti dell’Italia per superamento dei limiti per

PM10 ed NO2 (biossido di azoto). Lo Stato può fare rivalsa sulle singole Regioni che non hanno rispettato i limiti. Per raggiungere l’obiettivo occorre la predisposizione di Piani per il miglioramento della qualità dell’aria. L’obbligo imposto dalla direttiva è un “obbligo di risultato”. In Italia la competenza di adottare un Piano è stata attribuita alle Regioni. I principali settori responsabili delle emissioni in Lombardia sono: il traffico (principalmente motorizzazioni diesel), il riscaldamento domestico a legna e le attività agricole (gestione reflui zootecnici)». L’acqua del rubinetto è buona e super controllata, tuttavia numerosi lombardi continuano a bere acqua dalle bottiglie di plastica, perché secondo lei? Come pensa si possa incentivare il consumo di acqua domestica? «È una questione di abitudine e certamente anche sul tema degli stili di vita che bisogna cercare di intervenire anche con campagne di sensibilizzazione che riducano il consumo anche di questi imballaggi».

I fiumi e i laghi nella nostra regione hanno un grande potenziale, anche dal punto di vista turistico, ma sono talvolta inquinati da scarichi illegali e rifiuti: intende potenziare i controlli? In che modo? «Il tema dei controlli riguarda tutti e certamente un miglior coordinamento tra gli enti locali, le forze dell’ordine e in particolare i Noe e l’ente regionale può essere un modo per evitare che ci siano episodi che purtroppo troppo spesso fanno parte della cronaca quotidiana. I tavoli di coordinamento sono certamente indispensabili, ma una forte coscienza ambientale è certamente il punto di partenza affinchè questi fatti non debbano ripetersi. Per questo motivo stiamo investendo tantissimo sulla formazione dei giovani anche attraverso seminari organizzati nelle scuole. Un luogo dove venga trasmessa sempre più consapevolezza sull’importanza del bene comune». 

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Il piano aria prevede un sistema di norme e incentivi che possano man mano rimpiazzare i veicoli più inquinanti


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IN OLTRE 50 CASETTE Solo nel 2017 in Brianza spillati oltre nove milioni di litri

Buona, costa poco, ecologica: l’acqua BrianzAcque è servita L’acqua a km zero va alla grande: sono già 53 le casette aperte in Brianza (l’ultima lo scorso 29 aprile a Carnate) da BrianzAcque in collaborazione con i Comuni. Solo lo scorso anno i cittadini brianzoli hanno spillato oltre 9 milioni di litri d’acqua. Liscia, gasata, fredda o a temperatura ambiente: alle casette di BrianzAcque, moderna declinazione dei vecchi fontanili pubblici, vengono soddisfatti tutti i gusti. Buona ed ecologica L’acqua che finisce nelle case dei cittadini è prelevata dall’acquedotto e ulteriormente sterilizzata con lampade UV per migliorarne il sapore conservandone le caratteristiche organolettiche. I self service, alla portata di tutti data la presenza capillare su tutto il territorio, hanno nel loro dna uno spirito green: la spillatura a km zero in bottiglie, magari di vetro, riutilizzabili, comporta duplici vantaggi per l’ambiente. Su tutti il mancato smaltimento di tonnellate di plastica delle bottiglie acquistate in negozi o supermercati e il con-

seguente abbattimento della CO2 (e non solo) derivante dalla produzione e dal successivo trasporto delle medesime bottiglie dai luoghi di imbottigliamento. Solo 5 centesimi al litro Senza contare il tangibile risparmio per i consumatori: un litro di acqua della casetta costa solo 5 centesimi di litro, un prezzo simbolico, decisamente più basso di quello delle acque

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Declinazione moderna dei vecchi fontanili, l’ultima è stata inaugurata il 29 aprile a Carnate

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Un litro di acqua costa solo 5 centesimi di litro, decisamente meno di quello delle acque minerali

minerali. L’ a p p rov v i g i o n a me nto, inoltre, può avvenire 24 ore su 24 e sette giorni su sette semplicemente utilizzando una tessera ricaricabile valida e utilizzabile in tutti i punti di spillatura della provincia. Un’altra bella comodità. Il presidente L’obiettivo di BrianzAcque è di posizionare almeno una casetta dell’acqua in ogni comune del territorio. Inoltre, la società è anche al lavoro per realizzare una piattaforma informatica per rendere le casette sempre più smart. «La Brianza, nel Nord Italia, dove le casette sono più diffuse rispetto ad altre zone dello Stivale - dichiara il presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci è una zona ad altissima concentrazione di chioschi. Tutto questo - prosegue - è il risultato di una precisa politica aziendale che, dal 2014 ad oggi, in collaborazione con i Comuni Soci, ha investito nei distributori self service di acqua pubblica quali elementi che si inseriscono a pieno titolo nell’attuazione dello sviluppo sostenibile». 

TUTTE LE CASETTE DELL’ACQUA INSTALLATE DA BRIANZACQUE [AD APRILE 2018]

Cabiate

Lentate sul Seveso

Lazzate 1

2

Misinto 1

1 Meda

2

1

Cogliate

1

Barlassina Seveso 1

Ceriano Laghetto

1

Cesano M.no

1

3 Desio

1 Limbiate

1 Varedo 1

Nova Milanese

Inaugurazioni delle casette a Giussano e Triuggio e la casetta di Lentate


I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 5 BACINI ANTI ALLUVIONI Realizzati da BrianzAcque in molti Comuni 1

Non chiamatele vasche: miracoli d’ingegneria contro le “bombe d’acqua”

Renate

1 Giussano

Albiate

1

1

Corezzana Triuggio

1

2

1

1

Sovico Seregno Macherio

2

Lissone

1 2 Muggiò

Usmate Velate

Bernareggio Bernareggio 1

1

Camparada

1 Biassono 1 Vedano al L.

1

Carnate

MONZA

1

Carnate

1

Mezzago

Vimercate

2

1 Cornate d’Adda

Busnago 1

Burago Molgora 1

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1

Cavenago

1

1 Agrate Brianza

Brugherio

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I lavori alla vasca volano di Nova Milanese

Sono grandi bacini artificiali che permettono di accogliere temporaneamente ingenti quantità di acqua piovana in occasione di precipitazioni piuttosto violente come le ormai note e sempre più frequenti “bombe d’acqua”. Le vasche volano di BrianzAcque sono una diretta conseguenza degli effetti dei mutamenti climatici. In caso di allagamenti l’acqua confluisce nelle vasche e poi nelle condotte fognarie quando le violente precipitazioni terminano. Si tratta di una politica di salvaguardia del territorio dagli allagamenti che BrianzAcque ha intrapreso già da alcuni anni: gli invasi artificiali possono variare notevolmente per dimensioni e conseguente capacità di accumulo delle acque. Si tratta per la stragrande maggioranza di infrastrutture invisibili, completamente interrate e coperte. Un esempio? Quella di Nova Milanese: la vasca, grande quasi come un campo di calcio, è ad una profondità di quasi nove metri. Terminata (sarà inaugurata sabato 19), è un’opera faraonica, tra le più grandi esistenti nel Nord Italia. Ha un volume di ben 44mila

metri cubi. Altri importanti bacini di laminazione si trovano inoltre a Desio, Arcore, Vimercate, Agrate Brianza, mentre a Biassono-Macherio è in fase di progettazione. «Nel 2014 - dice il presidente Boerci con orgoglio- abbiamo realizzato che quelle violente perturbazioni non erano un fenomeno a se stante, ma una questione strutturale alla quale , chi come noi ha il compito di gestire l’acqua pubblica, doveva trovare risposte. Da quel momento ci siamo messi al lavoro, non ci siamo mai fermati. Oggi, possiamo dire che c’è ancora molto da fare, ma che situazioni a criticità più elevata sono state risolte». E per far fronte ai problemi determinati dai cambiamenti climatici non ci sono solo le vasche.

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Quella di Nova è grande quasi come un campo di calcio ed è a una profondità di quasi nove metri

BrianzAcque ha infatti messo in campo anche altre due azioni di contrasto: la prevenzione del rischio idrogeologico attraverso la modellazione idraulica e la realizzazione dei piani fognari integrati. Al momento, ne sono pronti 22 e la disponibilità a farsi carico del reticolo fognario minore, attualmente di competenza dei Comuni, che sono tuttavia spesso in difficoltà a manutenere piccoli fiumi, canali e rogge, importanti per la difesa idraulica e l’incolumità dei cittadini. In vista di un possibile trasferimento di competenze, BrianzAcque e Ato Monza Brianza si sono già attivati con la Regione e l’Autorità dell’Aeesgi (Autorità per l’Energia Elettrica, Gas e Sistema idrico). Ancora, nel contesto di una gestione smart e avanzata del servizio idrico integrato, BrianzAcque ha avviato un progetto sperimentale in aree agricole del Vimercatese, utilizzando i droni. Le telecamere si sono rivelati potenti strumenti per monitorare terreni e scorrimento delle acque al fine di poter studiare come intercettarle e smaltirle prima che raggiungano le strade. 

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CON ACSM-AGAM Proseguono i cantieri per l’estensione della rete a Monza: «Sviluppo sostenibile ed efficienza»

Teleriscaldamento, l’energia pulita avanza Una rete di oltre 25 chilometri che serve decine di migliaia di persone che, con un investimento complessivo di circa 5 milioni e mezzo di euro, è destinata a crescere ulteriormente, come sta avvenendo in queste settimane per esempio nella zona di via Villoresi. È il teleriscaldamento nella città di Monza, settore in cui confluiscono molte attese da parte dei cittadini e che trasmette uno dei valori chiave del gruppo Acsm Agam: lo sviluppo sostenibile.

La rete in espansione «Quest’anno - conferma Giovanni Chighine, dirigente responsabile - proseguiranno le attività di posa nell’area di Triante , sviluppo che sta consentendo l’acquisizione di ulteriori utenze anche grazie a una campagna di comunicazione mirata nel quartiere che sta dando ritorni molto incoraggianti». «Saremo pronti per la prossima stagione termica, ossia a partire dal mese di ottobre» puntualizza Chighine. In agenda non c’è solo l’incremento del portafoglio clienti ma anche un altro dei tanti passaggi chiave del teleriscaldamento monzese, ossia l’inter-

connessione fra gli impianti nord centro e sud. L’obiettivo è pervenire ad un circuito unico nel segno della razionalizzazione e dell’efficienza.

Con BrianzAcque L’efficienza è la parola chiave anche dell’altra grande operazione in calendario: il collegamento con gli impianti di cogenerazione che BrianzAcque realizzerà presso il depuratore di San Rocco, che ripropone dal punto di vista tecnico - per diversi aspetti - il modello industriale adottato nella partnership con gruppo alimentare Rovagnati (a regime dallo scorso

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anno), che ha portato notorietà, in termini di immagine positiva per la capacità di fare sinergia con realtà industriali del territorio, oltre che esprimere un modello dal punto di vista energetico e ambientale. «L’energia pulita avanza» strizza l’occhio Chighine. Ad oggi le tre centrali (Nord: in via Cadore al confine con Lissone e a pochi passi dall’ospedale San Gerardo; Centro: ubicata in via Canova; Sud:nell’area ex Simmenthal di via Pasubio) producono 97mila megawatt di energia termica e 27mila di energia elettrica mediante i processi di cogenerazione. 

Una rete di oltre 25 km che serve decine di migliaia di persone che, con un investimento complessivo di circa 5,5 milioni di euro, è destina a crescere

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«Saremo pronti per la prossima stagione termica, ossia a partire dal mese di ottobre» puntualizza Giovanni Chighine, dirigente responsabile.


I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 7 Le tre centrali esistenti producono 97mila megawatt di energia termica e 27mila di energia elettrica

Nelle foto sopra, i lavori per l’estensione del teleriscaldamento di Monza e Giovanni Chighine

LA NOVITÀ Il teleriscaldamento sarà collegato con il depuratore di San Rocco Il presidente Boerci: «Un’intesa virtuosa tra due realtà che forniscono servizi e creano valore aggiunto per cittadini e imprese»

La centrale del teleriscaldamento di Monza

Il potenziamento della rete del teleriscaldamento a beneficio dei cittadini di Monza oltre che per l’estensione della rete passa anche attraverso sinergie sul territorio. Dopo quella con il gruppo alimentare Rovagnati è stata lanciata quella con Brianzacque. Quest’ultima diventerà operativa nei primi mesi del prossimo anno grazie completamento da parte di Acsm Agam del collegamento della rete di teleriscaldamento con il sito produttivo del depuratore di San Rocco e la realizzazione da parte di Brianzacque di un impianto di cogenerazione di potenzialità pari a 1,5 MW e l’installazione di caldaie

Sinergie con altri colossi Dopo Rovagnati, BrianzAcque funzionanti anche a biogas dalla potenzialità complessiva di 3 MW. Il progetto è l’inizio di una collaborazione che consentirà a Brianzacque di efficientare sempre di più il proprio sito dal punto di vista energetico e ad Acsm Agam di potenziare il teleriscal-

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La società che gestisce il ciclo dell’acqua in Brianza realizzerà un impianto di cogenerazione di 1,5 MW

damento attraverso l’utilizzo di energia termica pulita. «Si tratta di un’intesa virtuosa che evidenzia tutta l’importanza della collaborazione tra fra due società partecipate del territorio che lavorano, non solo fornendo servizi nei rispettivi settori, ma facendolo in modo efficace così da creare valore aggiunto per i cittadini e per le imprese» spiega il presidente della local utility dell’idrico brianzolo, Enrico Boerci. BrianzAcque ha espletato la procedure di gara per la realizzazione e la progettazione esecutiva. L’appalto ha un valore complessivo di 6.200.000 euro. Complessivamente, i lavori avranno una durata di 210 giorni e com-

prendono anche la riqualificazione del sistema di riscaldamento degli uffici della sede della società, in viale Enrico Fermi. L’infrastruttura consentirà appunto la produzione contestuale di elettricità (utilizzata da BrianzAcque per i propri fabbisogni) e di calore (ceduto al teleriscaldamento di Acsm Agam) e avverrà mediante apparecchiature ad alto rendimento, con tecnologie tali da qualificare una sinergia industriale di evidente valore per Monza e la Brianza, in linea con l’indirizzo dell’Amministrazione locale in materia di sostenibilità ambientale e con il costante impulso all’efficientamento perseguito dalle due aziende. 


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I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA

SERVIZIO IDRICO Per la fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili. Coinvolti BrianzAcque e Cap Chiesta una fornitura di quasi 700mila watt (base d’asta di 110 milioni) per il fabbisogno energetico di quattordici società

Una super gara pubblica da 110 milioni per la fornitura di energia elettrica da sole fonti rinnovabili. La propongono 14 aziende pubbliche del settore, lombarde e piemontesi, che puntano a un fabbisogno di quasi 700mila mega watt ora per servire 10 milioni di utenti. Ed è la prima esperienza di questo tipo. Coinvolte 6 delle 8 aziende di Water Alliance – Acque di Lombardia e 8 delle 12 di Water Alliance Acque del Piemonte, le due reti di aziende pubbliche che gestiscono il servizio idrico integrato di Lombardia e Piemonte. Insieme lanciano la gara congiunta”green” con lo scopo di riuscire a fare sistema per ridurre l’impatto ambientale e i costi di gestione. Il fabbisogno energetico richiesto servirà ad alimentare i depuratori, le stazioni di sollevamento acque reflue, gli impianti di sollevamento e trattamento acque potabili e gli impianti di protezione catodica e per le sedi e gli uffici delle 14 aziende coinvolte: BrianzAcque, Gruppo CAP (CAP Holding e Amiacque), Lario Reti Holding, Padania Acque, SAL e Uniacque

Lombardia e Piemonte uniti per la super gara ecologica I NUMERI Le offerte

ENTRO IL 28 MAGGIO Il valore complessivo della gara è pari a 109.841.858 euro, per una fornitura totale di energia elettrica di 688.545 MWh. Lo scopo è soddisfare in ottica green il fabbisogno delle imprese coinvolte e ridurre al tempo stesso l’impatto ambientale, con un evidente saving in termini economici e conseguentemente ricadute positive sulle bollette: l’energia elettrica incide infatti per il 25% sui costi complessivi di gestione del servizio idrico che si traduce in circa 12 euro all’anno per ogni utente servito. La gara, a prezzo fisso, è stata emessa a nome di Water Alliance – Acque di Lombardia, e ha ricevuto mandato anche da Water Alliance – Acque del Piemonte. L’importo complessivo a base di gara, calcolato sulla base della componente energia, è suddiviso in due lotti, così da consentire a ogni partecipante di decidere se partecipare per un solo lotto o per entrambi. Il termine previsto per la ricezione delle offerte economiche preliminari da parte dei fornitori è previsto per il 28 maggio.

per la Lombardia e ACDA Azienda Cuneese dell’Acqua, Acquedotto della Piana, Acquedotto Valtiglione, AMC - Azienda Multiservizi Casalese, AMV Azienda Multiservizi Valenza-

na, CCAM - Consorzio dei Comuni per l’Acquedotto del Monferrato, SISI - Società Intercomunale Servizi Idrici e SMAT - Società Metropolitana Acque Torino per il Piemonte.

In depuratore di San Rocco, a Monza

«Questa gara rappresenta l’esempio lampante di una gestione interamente pubblica, innovativa ed efficiente, una novità per il mercato e un modello di nuovo governo della cosa pubblica: approccio originale al mercato, capacità industriale, vicinanza al territorio, trasparenza e sostenibilità – spiega Alessandro Russo, presidente di Gruppo CAP e portavoce della Water Alliance Lombardia. – L’essere riusciti a costruire le reti Lombarda, e Piemontese e ora lavorare in modo congiunto, è un grande successo.» «Abbiamo colto l’opportunità di unire le forze con i colleghi lombardi - commenta con soddisfazione anche Paolo Romano, Portavoce di Water Alliance Piemonte e Presidente di SMATper raggiungere assieme una massa critica significativa, necessaria a bandire una gara comune per l’acquisto di energia elettrica unicamente da fonti rinnovabili che non ha eguali a livello nazionale.Si tratta di una collaborazione interregionale che potrà essere estesa anche su altri temi, a beneficio del servizio, della tariffa e degli utenti». 


I SABATO 19 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 9


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L’INTERVISTA La società, avvalendosi del Politecnico di Milano, ha licenziato il suo primo bilancio ”green”

Bea, la presidente Mazzuconi: «Trattare rifiuti è sostenibile» Brianza energia e ambiente, alla presidente del Consiglio di amministrazione Daniela Mazzuconi abbiamo chiesto di spiegarci la filosofia del primo bilancio sostenibile licenziato dalla società.

vazioni puntuali e fa scaturire confronti interessanti ed utili per nuovi obiettivi da conseguire».

Dottoressa Mazzuconi, partiamo dalla definizione di bilancio sostenibile: “strumento di comunicazione dei risultati annuali del percorso di sostenibilità dell’azienda verso i propri stakeholder”. Per Bea si tratta della prima esperienza?

«Abbiamo scelto ancora una volta il Politecnico di Milano, una garanzia nel campo degli studi e della ricerca. In particolare hanno collaborato la professoressa Marika Arena e le giovani ricer-

«Sì, si tratta di una scelta precisa, che va nel senso di una sempre maggiore trasparenza e che vuole indicare come il trattamento dei rifiuti possa essere fatto nel pieno rispetto dell’ambiente. Tra l’altro questo consente di introdurre una serie di indicatori molto utili per il territorio, come, ad esempio, l’occasione per il mercato del lavoro locale, il rapporto con le scuole e la generazione di risorse economiche a livello territoriale, aspetti altrimenti trascurati. Inoltre viene così avviato un confronto con altre esperienze similari di società pubbliche operanti nel medesimo settore e questo consente una serie di osser-

Chi ha lavorato all’elaborazione?

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Il bilancio sostenibile è una scelta precisa, che va nel senso di una sempre maggiore trasparenza

catrici Francesca Mapelli e Paola Colzani del Dipartimento di Management, Economics & Industrial Engineering, un pool tutto al femminile, segno che le donne stanno progressivamente acquistando un importante ruolo anche in questi settori. Il risultato è stato pienamente soddisfacente e ci pare che pure l’immagine aziendale che ne è scaturita sia interessante e indicatrice della dinamicità e della positività dei

risultati conseguiti dalla nostra azienda. Lo studio ci ha rivelato poi aspetti poco conosciuti o poco appariscenti, ma non per questo meno importanti, soprattutto per quanto riguarda il legame con il territorio». Sulla carta il bilancio di sostenibilità diventerà, nei prossimi anni, lo strumento con cui monitorare e valutare le performance sociali e ambientali della società: come saranno “misurate” queste prestazioni per valutarne l’eventuale miglioramento di anno in anno?

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Il termovalorizzatore non è un pericolo, inquina molto meno, infinitesimamente meno del traffico

La presidente di Bea Daniela Mazzuconi

«Intanto sarà possibile una comparazione su dati omogenei e certi, studiati ogni anno con sistemi confrontabili e pertanto le indicazioni che ne trarremo saranno oggettivamente misurate e potranno indicare gli eventuali percorsi correttivi da adottare. Inoltre verrà misurata la capacità di realizzazione di nuovi progetti già previsti nel piano industriale, come, ad esempio, l’estensione del teleriscaldamen-

to in nuovi comuni quali Cesano Maderno e Muggiò e il completamento nel comune di Varedo, iniziative che condurranno con sé un notevole miglioramento ambientale per quanto riguarda le emissioni in atmosfera rispetto all’attuale sistema di riscaldamento parcellizzato e che rappresenteranno un contributo notevole alla sicurezza complessiva degli impianti, in special modo per tutti gli edifici pubblici che verranno collegati. Questo, in un’epoca in cui è convincimento comune che il settore pubblico


I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 11 «Per quanto riguarda le emissioni siamo monitorati in tempo reale dalle competenti autorità di controllo»

funzioni male, spero possa aiutare a comprendere che non sempre è così. Non basterebbero però le nostre affermazioni se non ci fossero delle comparazioni e degli studi attendibili: questo è ciò che ci aspettiamo possa darci il bilancio di sostenibilità, un bilancio “sociale” in senso ampio». In che termini è possibile parlare di sostenibilità e ambiente per un’azienda che tratta e termovalorizza rifiuti? Quali accorgimenti sono stati adottati per rendere un’attività, sulla carta inquinante,

un’amica dell’ambiente? «Mi pare che abbiamo dimostrato con il recente studio sulla “Valutazione del contributo relativo alle emissioni atmosferiche”, predisposto dal professor Giovanni Lonati del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale del Politecnico di Milano, a seguito degli importanti investimenti per il revamping dell’impianto e per la rete di teleriscaldamento, che il termovalorizzatore non è un pericolo, ma soprattutto che inquina molto meno, infinitesi-

mamente meno, del traffico veicolare delle importanti arterie stradali che attraversano quella parte della Brianza in cui esso è ubicato. Va segnalato inoltre che siamo monitorati in tempo reale dalle competenti autorità di controllo e non è possibile alcuno scostamento dai limiti assegnati. Ne viene che il mantenimento efficiente di tutti gli impianti è sicuramente un contributo all’ambiente. Certo, siamo tutti incamminati verso l’opzione “rifiuti zero”, ma sarà un cammino ancora

lungo e non facile, intanto noi cerchiamo di svolgere il nostro compito nel modo migliore possibile.» A Bea quanto “costano” in termini economici le politiche ambientali? Conviene essere amici dell’ambiente? «“Costano” il giusto e, peraltro, è mio personale convincimento che in materia ambientale si debba investire di più, perché l’ambiente è un bene prezioso che, una volta sprecato, è difficile re-

cuperare e, se ciò fosse possibile, costerebbe infinitamente di più di quanto non costi oggi rispettarlo e mantenerlo integro. La mia esperienza dunque mi dice che, persino in termini economici, è più conveniente essere amici dell’ambiente e questa è una molla che sta spingendo molto addirittura la ricerca industriale. Sarebbe molto bello, poi, che tutti fossero amici dell’ambiente per intimo e personale convincimento. Tuttavia, finché non succederà, ben vengano le leggi e le relative verifiche e i dovuti controlli sul pieno rispetto della norma: l’ambiente è troppo prezioso per comprometterne l’integrità. Allo stesso tempo, proprio per senso di responsabilità, è importante che “ambiente” non diventi una parola vuota, ostaggio di strumentalizzazioni di qualunque genere. Penso ai troppi allarmismi lanciati a cuor leggero negli ultimi anni, alle notizie manipolate, alle campagne basate su elementi fin troppo evanescenti quando non completamente falsi. Sensibilizzare è fondamentale - noi stessi siamo da sempre in prima linea su questo fronte - ma allo stesso tempo i dati vanno analizzati con onestà, senza partigianeria, lasciando da parte, almeno su temi vitali come questo, interessi di bottega o di bassa politica spesso fuorvianti. Solo così renderemo un servizio all’ambiente e dimostreremo veramente di tenere alla sua tutela». 


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I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


ECOLOGIA&AMBIENTE

I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 13

I DATI DELLA CAMERA DI COMMERCIO In Brianza le “green” sono 5.320: quanto “pesano” a livello regionale

Le aziende MB investono sempre più nell’ecologia L’economia brianzola è sempre più “green”: sono 5.320 le imprese della provincia che hanno investito e programmano di investire in prodotti e tecnologie “ecologici”. Monza e Brianza si colloca così al quarto posto nella classifica delle province green della Lombardia, e al diciottesimo in Italia. Ma quanto “pesano” le imprese green brianzole sul totale di quelle lombarde? L’8,4% del totale visto che le imprese della regione che hanno fatto eco investimenti sono state 63.170 l’1,5% del totale nazionale. Altro aspetto fondamentale sono le assunzioni previste dalle imprese che riguardano i green jobs: a Monza e Brianza sono 5.710, il 7% di tutte le assunzioni green previste dalle imprese a livello lombardo. Nella classifica delle province italiane Monza e Brianza si colloca al 15° posto. I dati emergono da un’elaborazione realizzata dalla Camera

di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati del Rapporto GreenItaly 2017 di Unioncamere e Symbola. Dati che riguardano le imprese dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito in prodotti e tecnologie green nel periodo 2011-2017. «Su una partita importante come quella dell’ambiente è fondamentale l’impegno collettivo e la collaborazione tra istituzioni – ha dichiarato Elena Vasco Segretario Generale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.- Per questo, come Camera di commercio, abbiamo deciso di aderire al Protocollo di Intesa per l’istituzione dello Sportello Energia e del Comitato per l’efficienza energetica promosso dal Comune di Monza, mettendo a disposizione il nostro know how e le nostre competenze per sostenere la crescita delle imprese nell’ottica dello sviluppo sostenibile». Presso il Comune di Monza è

FINANZA Fondi ecologici

ECONOMIA

Aziende verdi L’elaborazione della Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi su dati del Rapporto GreenItaly 2017 di Unioncamere e Symbola.

1 In Brianza Sono 5.320 le imprese della provincia che hanno investito e programmano di investire in prodotti e tecnologie “ecologici”.

Le imprese della regione che hanno fatto eco investimenti sono state 63.170 l’1,5% del totale nazionale

stato sottoscritto un Protocollo di Intesa per l’istituzione dello Sportello Energia e del Comitato per l’efficienza energetica tra il Comune di Monza, la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e l’ENEA (Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica), con la partecipazione delle principali associazioni di impresa e ordini professionali. 

Assunzioni Altro aspetto fondamentale sono le assunzioni previste dalle imprese che riguardano i green jobs: a Monza e Brianza sono 5.710, il 7% di tutte le assunzioni green previste dalle imprese a livello lombardo.

LA PERFORMANCE In generale, a livello globale, una maggiore sensibilità sui temi ambientali ha indotto numerosi investitori istituzionali a disinvestire da aziende operanti nel settore del petrolio, del carbone e del gas. DivestInvest, ad esempio, è un movimento a cui hanno aderito sinora 787 istituzioni e oltre 59 mila investitori privati con masse complessive per 5.500 miliardi di dollari. Si stima che passare a un’economia a basse emissioni di carbonio richiederà nel prossimo futuro investimenti per mille miliardi di dollari l’anno. Anche chi volesse investire in titoli, potrebbe tenerne conto e premiare le aziende che maggiormente si impegneranno a ridurre le emissioni di gas serra, a salvaguardia dell’ambiente, all’efficientamento energetico e nell’utilizzo di energie alternative. Sulla base delle performance calcolate da Morningstar (sociietà americana leader nella fornitura di ricerche finanziarie indipendenti) a novembre scorso, negli ultimi cinque anni i fondi del settore ecologia hanno realizzato una performance annualizzata del 12,4% contro l’11,4% degli azionari internazionali Large Cap Blend (titoli di aziende con elevata capitalizzazione), mentre i meno numerosi prodotti focalizzati sulle energie alternative hanno reso il 13,9% ma con una maggiore volatilità.


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ECOLOGIA&AMBIENTE

DOPO 6 ANNI Il progetto Nexus Ultima Frontiera era stato avviato nel 2012

Parco Valle Lambro-Groane: nasce la tangenziale verde Il corridoio ecologico tra il Parco Valle del Lambro e il Parco delle Groane, pensato e disegnato in partenariato tra i comuni di Desio, Bovisio Masciago, Seregno, Sovico, Varedo e Politecnico di Milano Dastu, Agenzia Innova 21, Legambiente Lombardia e Parco delle Valli del Lambro, può cominciare a prendere forma. Il progetto Nexus Ultima Frontiera che aveva mosso i primi passi nel 2012 può ora entrare nella fase realizzativa, grazie al contributo assegnato da Fondazione Cariplo attraverso il bando Connessioni Ecologiche 2016. A disposizione sono 700 mila euro. Verranno spesi per salvare il poco verde rimasto nel nostro territorio, uno dei più urbanizzati d’Italia, e creare un passaggio che possa migliorare la vita di uomini e animali. Il progetto prevede il miglioramento della rete ecologica di Sovico e Seregno e la creazione di una tangenziale verde tra Desio, Bovisio Masciago e Varedo. Alla conferenza stampa di presentazione, mercoledì 28 marzo in sala Pertini, erano presenti i rappresentati dei Comuni, degli Enti e delle associazioni partner. «Il progetto – ha precisato Simone Paleari, direttore di Agenda

21 - realizza solo una parte dello studio di fattibilità fatto insieme e che rimane un patrimonio per le tredici amministrazioni comunali che hanno concorso alla stesura. In autunno partiranno le gare per le prime realizzazioni.

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Prevista la creazione di un corridoio ecologico tra Desio, Bovisio Masciago e Varedo

Una seconda trance di lavori è prevista poi nel 2019 e 2020. Saranno piantati filari d’alberi, siepi, creati boschi e sottopassi faunistici. Un opera ecologica non si vede quanto una edile, occorre avvicinarsi per capirla. Per questo organizzeremo camminate nei luoghi interessati, visiteremo aree di cantiere e creeremo un almanacco a testimonianza del cambiamento, del prima e del dopo intervento». «Il nostro – ha tenuto a precisare l’assessore desiano Giovanni Borgonovo – è un gioco di squadra intenso, tra amministrazioni di diverso colore. Nexus è una sfi-

da stimolante». «Con questo progetto – ha aggiunto Marzio Marzorati, vice presidente di Legambiente Lombardia – siamo nella fantascienza. Sistemando le aree verdi aumenteremo anche la possibilità di presidio del territorio». «Un territorio – ha completato Novak di Dastu – segnato da irregolarità, carico di recinti e costruzioni abusive, di discariche a cielo aperto. Che subisce violenze ed usi impropri». Il corridoio è destinato a ridare fiato alle nostre città. Ne sono convinti tutti gli amministratori, nessuno escluso. 

ALIMENTAZIONE

“Spiga&Madia” diventa un marchio: ecco dove trovare il pane della Brianza Le farine e il pane della filiera brianzola potranno essere riconoscibili ovunque: il Distretto di economia solidale della Brianza ha, infatti, depositato il marchio Spiga&Madia che identifica le pagnotte prodotte con la segale e la farina ottenuta dal miscuglio di sette grani antichi seminato con tecniche biologiche a Busnago, in otto ettari dell’agriturismo Cascina Gallina. Il marchio è stato presentato sabato scorso negli spazi del LibertHub a Monza, durante un incontro a cui è intervenuto Stefano Benedettelli, esperto genetista dell’Università di Firenze. Il logo è l’ultimo tassello di una storia cominciata dodici anni fa quando la Retina dei Gas brianzoli ha deciso di provare a produrre il pane dal

grano coltivato sul nostro territorio, come si è fatto per millenni. Il progetto, che è stato replicato in altre regioni, è proseguito con il coinvolgimento dei contadini e dei panettieri pronti a cimentarsi con farine che hanno caratteristiche di lievitazione molto differenti da quelle tradizionali. I Gruppi di acquisto solidale hanno vinto la sfida e da oltre un decennio le pagnotte sono consumate da alcune centinaia di famiglie: «Ora – spiega Giuseppe Vergani della Retina – ci apriremo all’esterno e proporremo le nostre farine ad altri panettieri e ad alcune pizzerie. Chi le utilizzerà potrà esporre la vetrofania con il nostro marchio». I primi a esibirla saranno i panettieri che collaborano con i Gas: il monzese Adriano Del Mastro, Il Piccolo Forno di Cesano Maderno, panificatore di via Monte Rosa 7, al Molinello, Il Forno di Franca di Seregno e due fornai a Bellinzago e nel Parco del Curone. Il Gruppo di acquisto di Cesano fa riferimento all’associazione Consenso. 


I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 15 IL BORGO RURALE Con Fondazione Tavecchio e il Gruppo Meregalli Scolaresche in gita lungo i sentieri del Parco delle Groane: il polmone verde sarà ora messo in comunicazione con gli altri parchi della zona

Buono, inclusivo e sociale Con #Coltivoanch’io nasce il vino di Monza Dai frutti della terra, dal rispetto dei tempi della natura, ecco l’occasione per ripartire con un passo diverso: quello dell’agire comune per il bene di tutti, in particolare delle fasce più deboli. Per ritrovarsi poi con un raccolto fatto d’integrazione e socializzazione. Parte da qui l’idea di “#Coltivoanch’io”, progetto di “inclusione agricola” che miete adesioni e consensi e conduce a un campo di oltre 4mila metri quadrati in via Papini, quartiere Libertà.

IL PROGETTO

Parchi in rete, finanziati 750mila euro Fiumi e parchi in rete per erogare servizi eco-sistemici alla città diffusa. Il progetto, presentato dal Consorzio Parco del Lura insieme al Parco delle Groane, ha recentemente ottenuto da fondazione Cariplo un finanziamento di 750mila euro grazie al bando “Capitale Naturale 2017”. I partner del progetto sono cinque parchi lombardi, tre enti di ricerca, di cui una di Seveso - FLA Fondazione Lombardia per l’Ambiente- e due associazioni ambientaliste, di cui una sevesina -Agenzia InnovA21-. Il progetto riguarda una vasta area omogenea da un punto di vista ecologico e paesaggistico, che interessa il territorio compreso tra il torrente Lura a Ovest e il torrente Seveso a Est. 

Il vino di Monza Qui, in un terreno che la Fondazione Alessio Tavecchio ha messo a disposizione, sta nascendo, di fatto, un borgo rurale che attinge al passato per proiettarsi nel futuro. Ne è l’emblema l’idea di dedicare mille metri dell’area all’impianto di un vigneto. Di fatto, sognando tutti insieme una produzione di vino di Monza che fa tesoro dell’esperienza e del forte legame con il territorio del Gruppo Meregalli e punta anche sul coinvolgimento delle giovani generazioni. «Diciamo che questo vuole essere il nostro Cru» dice sorridendo Marcello Meregalli. E in fondo qui

l’intero progetto è come un Cru a tutti gli effetti, anche oltre il vigneto, per unicità e qualità. Le fasce deboli sono al centro di tutto: disabili, richiedenti asilo, anziani, donne in difficoltà qui troveranno un luogo dove l’inclusione sarà la regola. E le attività agricole saranno lo strumento per coinvolgere tutti. Lunghissimo l’elenco delle realtà impegnate: oltre a “Tavecchio”, “L’arte di amarsi” onlus (capofila, guidata nel costruire la rete operativa da Csv di Monza e Brianza), Desbri, gli istituti Borsa e Mapelli, Social time onlus, Villasanta Attiva, Il Salto asd, Associazione paraplegici lombardia, Us Tremolada, Comune, Mw radio (anche “il Cittadino” è media partner del progetto) e alcune aziende che hanno aderito nell’ottica di una responsabilità sociale

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Anche “il Cittadino” segue da vicino il progetto (è media partner) insieme a tante altre realtà

d’impresa. Proprio come Giuseppe e Marcello Meregalli, che in questi giorni hanno fatto un sopralluogo in via Papini, accompagnati dall’enologo in arrivo dalla zona del grossetano dove il Gruppo ha la sua tenuta Fertuna.

Le piante di Expo E nel campo, mentre i ragazzi-richiedenti asilo ospiti del centro di via Spallanzani, guidati dagli educatori del Consorzio Comunità Brianza, sono già al lavoro per dissodare il terreno e prepararlo a rifiorire e per piantumare alberi fruttiferi in arrivo da Expo 2015 (custoditi per due anni da Ersaf), i partner del progetto discutono di viti, di barbatelle in arrivo, di una rete d’irrigazione adatta, di spazi tra filari adeguati per permettere il passaggio delle carrozzine dei disabili. In arrivo un vitigno piuttosto rustico, Barbera forse. “#Coltivoanch’io” ha vinto un finanziamento con il Bando volontariato 2018, promosso da Comitato di gestione del fondo speciale, Centri di servizio per il volontariato della Lombardia (CSVnet), Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, per un totale di oltre 49mila euro. 


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ECOLOGIA&AMBIENTE

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LEGAMBIENTE Il presidente regionale chiede di rivedere al rialzo le tariffe pagate dalle aziende imbottigliatrici «La Regione potrebbe aumentare il proprio introito dai quasi 4 milioni attuali a 65 milioni da usare per tutelare i bacini imbriferi»

Acque minerali in bottiglia, le imprese del settore fatturano 2,8 miliardi di euro all’anno: «ma alle casse dello Stato in termini di tariffe pagate dalle società imbottigliatrici, arriva solo lo 0,6%». Lo dicono Legambiente e la rivista Altreconomia che in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua hanno presentato il dossier “Acque in bottiglia 2018 - Un’anomalia tutta italiana”.

«Canoni irrisori» A fronte di un giro d’affari stimato di 10 miliardi di euro: «le aziende continuano a pagare canoni concessionari irrisori: circa 1 millesimo di euro al litro, 250 volte meno del prezzo medio che i cittadini pagano per una bottiglia». E sarebbe la Lombardia la regione italiana dove le società imbottigliatrici di acque minerali, sempre secondo Legambiente, sarebbero più privilegiate: pagherebbero infatti 1,2 euro al metro cubo: «vale a dire poco più di un millesimo a litro su una risorsa che, quando giunge ai supermercati, ha un costo quasi 1000 volte superiore. A questo si aggiunge poi un canone legato all’estensione superficiale pari a 34,93 euro/ettaro che, però, inci-

Il business dell’acqua in bottiglia «Alla Lombardia solo briciole» I DATI Vince la plastica

AL 95% In Italia, in base ai dati elaborati da Legambiente, il 90-95% delle acque viene imbottigliato in contenitori di plastica e il 5-10% in vetro: ogni anno vengono utilizzate tra i 7 e gli 8 miliardi di bottiglie di plastica. Con un notevole impatto ambientale: oltre il 90% delle plastiche prodotte derivano da materie prime fossili vergini (il 6% del consumo globale di petrolio) e l’80% dell’acqua imbottigliata in Italia viene trasportata su gomma (un autotreno immette nell’ambiente anche 1300 kg di CO2 ogni 1000 km). Per questo le bottiglie di plastica rappresentano uno dei nodi centrali anche nella recente Plastic Strategy europea, presentata a fine 2017, che si pone l’obiettivo di ridurre i consumi di bottiglie e di fermarne la dispersione nell’ambiente, a partire da quello marino-costiero, per arrivare alle acque interne dei nostri laghi e fiumi. Dall’indagine Beach Litter condotta da Legambiente lo scorso anno emerge che oltre l’80% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge italiane tra il 2014 e il 2017 sono oggetti in plastica.

de ben poco sulla quota prevista».

«Rivedere i criteri» «Pensiamo sia necessario rivedere i criteri nazionali e regionali

che fissano il costo dell’acqua, bene primario, vitale e da preservare. – dichiara Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia – I diritti esclusivi di utilizzo, quali sono le concessioni

In Italia ogni anno vengono usate tra i 7 e gli 8 miliardi di bottiglie di plastica

per le acque minerali, devono sottostare ad una tariffa dignitosa, che tenga conto del fatto che si sta a tutti gli effetti privatizzando una risorsa che appartiene alla comunità. Per questo proponiamo di applicare un canone minimo di almeno 20 euro al metro cubo, cioè 2 centesimi di euro al litro imbottigliato».

«Da 4 a 65 milioni alla regione» «Un canone comunque irrisorio spiega ancora Meggetto - ma dieci volte superiore a quello attuale, che permetterebbe alla sola regione Lombardia di aumentare il proprio introito dai quasi 4 milioni attuali a 65 milioni, da vincolare alla tutela attiva dei bacini imbriferi attraverso attività agricole e forestali pienamente rispettose della risorsa idrica». Tra l’altro, dal rapporto, emerge che nel nostro Pese i consumi di acqua in bottiglia negli ultimi anni sono in costante aumento negli ultimi anni. «Alla base del record, tutto italiano, sta il falso mito che sia migliore e più controllata di quella del nostro rubinetto - dice Legambiente - Eppure l’impatto ambientale che questa scelta determina è sotto gli occhi di tutti».  R.Mag.


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ECOLOGIA&AMBIENTE

Alby l’alberello in : “ Piantiamola di inquinare ! ” OGGI È UNA GIORNATA PERFETTA PER UNA PASSEGGIATA!

QUANTI RIFIUTI INQUINANO LE NOSTRE CITTÀ

CHE MALE! COS’È QUELL’AFFARE IN CUI SONO INCIAMPATO?

1 CHE SCHIFO, PUZZA! QUEST’ACQUA È TUTTA INQUINATA: COME POSSO RISOLVERE IL PROBLEMA?

2 CON QUESTI FILTRI È TORNATA NUOVAMENTE PULITA!

ORA SÌ CHE È BUONA!

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7 DA QUESTO MOMENTO L’ARIA NON SARÀ PIÙ NOCIVA!

ORA PORRÒ FINE A QUESTO PROBLEMA

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9 CON QUESTO GESTO L’AMBIENTE È RINATO!

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La città di Monza e la Brianza sono alle strette con l’inquinamento, ma Alby è deciso ad intervenire. Riÿ uti, acqua contaminata e smog, non lo fermeranno. Come risolverà questi problemi?

BASTEREBBE BUTTARLI NEGLI APPOSITI CESTINI

CON UN PICCOLO GESTO POSSIAMO SALVAGUARDARE L’AMBIENTE

CHE CALDO! HO BISOGNO D’ACQUA!

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5 VEDIAMO DOVE CONDUCONO QUESTI TUBI

DA DOVE PROVIENE QUELLO SMOG?

SEMBREREBBERO PORTARE A QUELLA FABBRICA

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TUTTI PER L’AMBIENTE L’AMBIENTE È DI TUTTI

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GLI ˜ C O NSI M E G L I O ER E PER VIV CALE

O LO E IL CIB NE R A T S I ACQU E DI STAGIO ATO COLTIV ILE O B I C E AR NIB COMPR NIERA SOSTE A IN M FARE A COLT LA RAC NZIATA E DIFFER MPOST O C L I O

Liceo Artistico Realizzato dai ragazzi della classe IV H del

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Nanni Valentini


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IL BILANCIO L’Ecuosacco di Cem è attivo in diversi Comuni: la percentuale di differenziata raggiunge il 78%

Il sacco rosso funziona: più sostenibilità e meno costi

Ormai lo conoscono un po’ tutti. Si chiama Ecuosacco ed è il sacco rosso per la raccolta differenziata dei rifiuti di Cem Ambiente Spa, nato per ridurre la frazione residua di rifiuto secco. Oggi Ecuosacco è attivo in 28 Comuni per un totale di 300 mila abitanti serviti. Altri 9 Comuni sono partiti o stanno per partire nel 2018. Nei Comuni che, dal 2014 ad oggi, hanno attivato la sperimentazione Ecuosacco, si sono ottenuti risultati di eccellenza nazionale: 78% di raccolta differenziata e riduzione a 47 chilogrammi/anno per persona della produzione di rifiuto secco (prima era di 94 Kg anno). Ma anche sulle singole frazioni i numeri parlano da soli: significativo aumento delle raccolte della carta (+17%), del multipak (+56%) e della frazione umida (+19,00%). Si può affermare che il progetto di raccolta differenziata Ecuosacco ha raggiunto di obiettivi di partenza, ovvero il miglioramento della raccolta differenziata, la riduzione della quantità di rifiuti non riciclabili e, con un po’ più di

attenzione da parte di famiglie e imprese, un beneficio per l’ambiente e la sostenibilità oltre che una riduzione di costi. Ecuosacco è piaciuto da subito e proprio grazie ai suoi numerosi fans è partito in modo consistente. I Sindaci e le Amministrazioni, per primi, hanno dimostrato interesse e curiosità e hanno dato la loro piena disponibilità a una totale condivisione, tanto che in soli 4 anni dall’avvio della sperimentazione, circa la metà dei Comuni hanno introdotto il sacco rosso. Questo significa che nel territorio di CEM oggi si recuperano e inviano al riciclo molti più rifiuti che in passato e si è ridotta notevolmente la quantità portata all’inceneritore per essere bruciata. Ma non è mancato nemmeno il grande sforzo dei cittadini che, malgrado qualche difficoltà iniziale, hanno saputo cogliere appieno la bontà di Ecuosacco e l’importanza di mettere un po’ di attenzione in più nel dividere i rifiuti. In nome di una buona causa in materia ambientale. 

CEM AMBIENTE - LE TAPPE NASCITA DEL CONSORZIO

CHIUSURA DELLA DISCARICA Inizia la gestione del post discarica

Viene istituito il Consorzio Pubblico di Igiene Ambientale

1973

NASCITA DI CEM AMBIENTE SPA

Diventa Società per azioni di proprietà di 49 comuni soci della Provincia di Milano e di Monza e Brianza

1975

1994

LA DISCARICA

Periodo di gestione della discarica di Cavenago

2001

2003

INIZIO DEL SERVIZIO

59 400 COMUNI

KM2 DI TERRITORIO

541mila ABITANTI 240mila UTENZE DOMESTICHE NON 20mila UTENZE DOMESTICHE I risultati del 2017 MENO SECCO PER PERSONA ALL’ANNO SENZA ECUO SACCO

94

KG˜ANNO

CEM AMBIENTE IN CRESCITA

Avvio della gestione in forma associata dei servizi di igiene urbana

UN SERVIZIO IN CRESCITA ˜DATI ° ˛˝˙ˆ

2016 Raggiunge i 59 comuni soci tra la Provincia di Milano, Monza Brianza e Lodi

37 comuni 350.000

ABITANTI IN TOTALE

PRIMA DI EQUOSACCO

SECCO -50%

28.213 ton. 23.090 ton. 7.221 ton.

CON DI EQUOSACCO

UMIDO +19%

14.252 ton. 27.464 ton.

MULTIPAK

13.794 ton.

+56%% 11.240 ton.

CARTA +17%

16.097 ton.

LA SCHEDA

Cem serve 541mila abitanti

CON ECUO SACCO

47

KG˜ANNO

Cem Ambiente Spa è l’azienda a totale capitale pubblico che gestisce i servizi di igiene urbana per i Comuni soci. Ne fanno parte, oltre la Provincia di Monza e Brianza, 59 Comuni delle Province di Monza e Brianza, di Milano e di Lodi, per un totale di circa 541mila abitanti. 


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ECOLOGIA&AMBIENTE

IL PUNTO L’alimentazione che fa la differenza: il ventaglio di motori a disposizione

Ibride, gpl, elettriche, a metano Le auto a prova di inquinamento Quale auto inquina di meno? Non è una questione di marca dei veicoli, ma di carburanti, che con le loro emissioni sicuramente condizionano l’aria che respiriamo. In questi anni oltre alle macchine a benzina e diesel, si sono affacciate sul mercato anche quelle ibride ovvero con motore elettrico e rifornimento a benzina, quelle a Gpl e quelle a metano. L’intento delle case automobilistiche resta sempre quello di ridurre i consumi, ridurre le spese di carburante per i conducenti e inquinare meno l’ambiente, obiettivi assolutamente condivisibili, ma non sempre facili da raggiungere soprattutto per quanto riguarda l’impatto ambientale. In questa sfida il ruolo fondamentale è giocato dall’età dell’auto e dai filtri installati. Infatti entrambi i tipi di alimentazione a benzina e diesel inquinano, anche se in modo diverso. I motori a benzina producono circa il 15% in più anidride carbonica, mentre quelli a gasolio più ossidi di azoto e fino a mille volte più polveri sottili. Per ovviare in parte al problema delle polveri sottili, sulla maggior parte dei veicoli diesel vengono montati dei fil-

tri antiparticolato. Il più famoso è il FAP, capace di tagliare drasticamente la massa delle particelle inquinanti immesse nell’aria. Grazie a questi filtri, un motore diesel è in grado di produrre una quantità di particelle pari o addirittura inferiori a un motore benzina. Per questo, più che il tipo di alimentazione in sé, è importante considerare a che generazione appartiene l’auto in esame. Le auto alimentate a gas sono considerate con sempre più interesse, grazie al risparmio nei consumi. Il Gpl, Gas di Petrolio Liquefatto, è una miscela di propano e butano. Anche se non può dirsi un vero carburante alternativo, visto che in larga parte è un prodotto della lavorazione del petrolio, può dar luogo a emissioni più basse di quelle della benzina. Il gas naturale, composto soprattutto da meta-

«

L’intento delle case automobilistiche è di ridurre i consumi, le spese di carburante e lo smog

no, è relativamente diffuso in Italia: negli anni Cinquanta del secolo scorso il nostro è stato il primo paese a registrare una significativa presenza di oltre 100 000 veicoli con questa alimentazione. Il vantaggio in termini di emissioni delle auto a metano è rappresentato dall’assenza di particolato, mentre per l’anidride carbonica si parla di una riduzione di qualche punto percentuale rispetto ai diesel e benzina. Inoltre, essendo trasportato attraverso metanodotti, non produce alcun impatto sul traffico di superficie e, a differenza dei prodotti petroliferi, non necessita di grandi depositi per lo stoccaggio. Infine Le auto elettriche sono considerate il mezzo di trasporto meno inquinante per quanto riguarda le emissioni. Ma anche se le emissioni dirette sono a pari a zero, per considerare un impatto globale dell’utilizzo di questa tecnologia sull’ambiente si dovrebbero calcolare i costi di produzione dell’energia che le alimenta. È veramente difficile se non impossibile trovare l’auto meno inquinante in assoluto anche se i motori ibridi in questo ultimo decennio sopravanzano i benzina e i diesel. 

LE VENDITE Il 2017 in Italia

IBRIDE ED ELETTRICHE Le vendite di auto ibride nel 2017 rispetto al 2016 sono cresciute segnando di fatto una svolta nel mercato: sono passate da 39.041 a 66.760, mentre quelle elettriche da 1.403 a 1.879. In termini percentuali, una crescita del 71,0% e del 38,6% a fronte delle crescite molto basse di diesel e benzina. A livello di marca, a dicembre 2017 Toyota / Lexus ha occupato ancora la posizione di vertice, con la Yaris ibrida che si conferma la prima auto della categoria in Italia; ottima la performance del crossover compatto C-HR. Il gruppo giapponese chiude l’anno con cinque modelli nei primi cinque posti e un sesto nelle prime dieci. Bene anche Suzuki mentre stanno emergendo le coreane Hyundai e Kia, al momento le uniche reali alternative alle ibride giapponesi. Tra i primi dieci modelli ibridi del mercato italiano nessuno è prodotto da una casa europea. Sul fronte elettrico, l’auto più venduta nel 2017 in Italia è stata la Nissan Leaf seguita da Renault Zoe e Tesla Model S (fonte Greenstart.it).

QUI “MESSA”

Per Renault il futuro sarà al 100% elettrico Tra le case automobilistiche ”green” c’ anche Renault che in Brianza ha le concessionarie Messa di Monza e Vimercate. «Renault ha sempre avuto a cuore l’aspetto ecologico: le vetture


I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 23 “MARIANI AUTO” Concessionario Toyota dal 1992 Una Nissan Leaf : nel 2017 è stato il modello elettrico più venduto in Italia anche se i numeri del comparto restano sempre molto irrisori rispetto ad altri tipi di alimentazione”ecologica”

Elettrico e termico insieme Ecco l’ibrido giapponese che ha segnato la svolta Mariani Auto scommette ormai da anni sulle ibride Toyota per inquinare meno l’ambiente. Il più convinto di tutti è il fondatore di questa concessionaria ovvero Renato Mariani (nella foto), che nel lontano 1955 aprì il suo primo salone di auto a Cesano Maderno vendendo Alfa Romeo. «Oggi posso dire senza dubbio che le auto migliori al mondo a livello di bassi consumi, basso inquinamento e longevità sono quelle elettriche – ha raccontato il presi-

oggi hanno più del 10% di materiale riciclato e sono prodotte in stabilimenti con il 40% di energia prodotta da pannelli solari. A fine vita poi una vettura viene riciclata per più del 70%. Dal 2011 Renault è l’unica casa automobilistica ad avere una gamma completa di veicoli 100% elettrici. Messa ha sposato questa filosofia e proponiamo per Monza e Brianza dal quadriciclo Twizy ( si può guidare da 16 anni) al Kangoo Express Z.E. (furgone completamente elettrico)» . La necessità di muoversi liberamente in grandi città spinge il cliente a

una soluzione alternativa alle tradizionali forme di motore. «La scelta è varia e abbiamo il 90% di vendita sui motori bi-fuel GPL, 5% elettrico e 5% ibrido . La scelta della motorizzazione “alternativa” è in netto aumento tra i privati e c’è un sensibile incremento dell’interesse all’elettrico mentre l’ibrido è sempre associato a un motore termico che produce inquinamento. Inoltre va bene per chi viaggia in città meno per chi fa percorsi misti. Se invece parliamo di ecologia la soluzione del futuro è il 100% elettrico». 

dente 83enne -. Qualche giorno fa parlavo con un mio cliente che sebbene avesse una Toyota, che gli avevamo venduto 10 anni fa, non aveva mai avuto un problema». Insomma in oltre 60 anni di attività, il mercato per Mariani, che detiene ben 6 concessionarie tra Milano, Lecco, Bergamo e Monza Brianza, è cambiato. «Abbiamo a che fare con una clientela molto competente e per me il cliente viene prima di tutto». Essere leader nel settore automobilistico non è facile, ma questa azienda continua ad essere sulla cresta dell’onda. «Mariani è una concessionaria Toyota dal 1992 – ha spiegato Maurizio Coppetti venditore presente in azienda da 14 anni – e dal ’97 la casa automobilistica giapponese ha introdotto le auto ibride che è sicuramente una soluzione ottimale per rispettare l’ambiente, e consuma meno perché mediamente una Toyota con un litro percorre tra i 20 e i 25 chilometri. Inoltre aver unito il motore elettrico alla benzina permette di

circolare liberamente anche nell’area C di Milano soprattutto in un periodo in cui diversi Stati iniziano a pensare in un futuro di bandire i diesel. La nostra clientela è la più variegata si passa molto facilmente dalla casalinga che percorre 5mila chilometri l’anno a professionisti che ne fanno 50mila in dodici mesi per consumare meno». L’ibrido Toyota sembra veramente la soluzione per spendere meno soldi per la benzina, percorrere più strada e soprattutto inquinare meno con anidride carbonica o diossido di azoto sprigionati da motori diesel e a benzina puri. Mariani Auto è ormai un riferimento tra i concessionari, dove circa 260 dipendenti mettono al centro il cliente. «Per noi la cosa più importante è il servizio che diamo al cliente nient’altro. Non conta il numero di auto vendute, ma il numero dei clienti soddisfatti» ha concluso Mariani che gestisce i suoi sei punti vendita insieme ai figli Saul e Valeria. Inoltre Mariani non solo commercializza auto anche di altri marchi come Bmw, Jaguar, Subaru, Volvo e altri, ma soprattutto dà anche un servizio di assistenza con 40mila interventi l’anno. 


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I

I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA

ECOLOGIA&AMBIENTE

CAMERA COMMERCIO I dati del 2017

Rifiuti, si ricicla sempre di più A Monza il 73% è differenziato Supera ormai il milione di tonnellate il peso della raccolta differenziata a Milano città metropolitana in un anno (secondo le dichiarazioni ambientali depositate nel 2017) e rappresenta circa i due terzi del totale dei rifiuti raccolti (65%), +2,4% in un anno, +16,2% rispetto al 2012. A Monza e Brianza il peso della differenziata sul totale della raccolta è del 72,9% (oltre 267 mila tonnellate), a Lodi del 73,5% (70 mila tonnellate). Ogni milanese produce in media 1,39 Kg di rifiuti al giorno, era di 1,49 Kg la quantità dichiarata nel 2008, per i brianzoli il dato medio è di 1,2 kg al giorno, a Lodi 1,18 kg. I comuni più “green”, che differenziano oltre il 90% sono Cisliano, Carugate e Bernate Ticino nel milanese e Lesmo, Camparada e Caponago in Brianza. A Lodi i comuni più virtuosi sono Massalengo, Pieve Fissiraga e Graffignana. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati MUD sulle dichiarazioni presentate dal 2008 al 2017 (relative alle quantità raccolte dal 2007 al 2016).

Milano: I rifiuti più riciclati Oltre un terzo della raccolta differenziata urbana è fatta di rifiuti organici (quasi 342 mila tonnellate raccolte), +3,5% in un anno, +52,3% in cinque anni. Viene poi la carta (176 mila tonnellate, 17,5% del totale), +1% rispetto al 2016, -3,6% dal 2012. Terzo il vetro con 140 mila tonnellate (-0,3% in un anno, +0,4% in cinque). Quarta la plastica con 71 mila tonnellate: +2,8% dalle dichiarazioni 2016, +39,9% rispetto a quelle 2012. In crescita anche ingombranti, legno

e metalli. A contribuire di più alla raccolta differenziata totale è il comune di Milano con 404 mila tonnellate all’anno (40% del totale raccolto), seguito dai comuni di Rho con 26 mila, Legnano e Cinisello Balsamo con oltre 18 mila, Cologno Monzese e Zibido San Giacomo con quasi 17 mila tonnellate. Tra le prime, la maggior quantità di rifiuti elettrici ed elettronici viene raccolta a Milano, mentre Rho è specializzata sul legno; dopo Milano, Legnano e Cinisello si distinguono per raccolta di rifiuti organici, Zibido San Giacomo per vetro e carta e Trezzano Rosa per ingombranti. Superano il 90% di raccolta differenziata sul totale i comuni di Cisliano, Carugate e Bernate Ticino. Seguono Cambiago, Bareggio, Cassinetta di Lugagnano, Vanzago, Grezzago e Solaro.

MB: I rifiuti più riciclati Tra tutti i materiali nella provincia di Monza e Brianza, l’organico è il rifiuto per cui si fa più raccolta differenziata urbana (94 mila tonnellate), poi ci sono la carta (39 mila tonnellate), il vetro con oltre 33 mila tonnellate, gli ingombranti e il legno (entrambi quasi 19 mila tonnellate). A contribuire di più alla raccolta differenziata totale è il comune di Monza con oltre 34 mila tonnellate all’anno, seguito da Lissone con quasi 14 mila tonnellate e da Seregno e Desio (entrambi oltre 12 mila tonnellate). Tra i comuni più green, che superano il 90% di raccolta differenziata sul totale ci sono i comuni di Lesmo, Camparada, Caponago e Usmate Velate. Seguono Ornago, Bernareggio e Bellusco. 

Raccolta differenziata urbana: primi comuni per peso della differenziata sul totale a Milano, Monza Brianza e Lodi Milano

% Diff.

Monza Brianza

% Diff.

Lodi

% Diff.

1

Cisliano

93,0%

LESMO

92,6%

Massalengo

2

Carugate

91,6%

CAMPARADA

90,9%

Pieve Fissiraga

3

Bernate Ticino

90,5%

CAPONAGO

90,9%

Graffignana

83,8% 83,1% 82,0%

Modalità di raccolta rifiuti urbani a Milano, Monza Brianza e Lodi 1.005.688,11

540.589,62

1.546.277,73

peso % diff. su totale 65,0%

267.212,90

99.489,20

366.702,10

72,9%

70.513,68

25.479,59

95.993,28

73,5%

DIFFERENZIATA INDIFFERENZIATA Milano Monza e Brianza Lodi

TOTALE (Tonnellate)

Raccolta differenziata urbana per frazione di rifiuto in tonnellate a Milano, Monza Brianza e Lodi FRAZIONE

Milano

Organico

Monza Brianza

341.707,35

93.647,93

Vetro

140.495,84

Carta

176.366,09

Lodi

totale

25.540,43

460.895,72

33.356,06

6.148,73

180.000,62

39.245,33

9.924,73

225.536,15

70.944,26

1.011,08

3.882,55

75.837,88

Legno

48.726,12

18.522,73

4.157,29

71.406,14

Metalli

11.131,05

4.462,27

1.286,20

16.879,51

12.552,46

3.774,71

1.177,01

17.504,18

Ingombranti

66.669,58

18.826,61

6.131,63

91.627,81

Inerti

36.458,40

12.054,35

4.372,89

52.885,64

Spazzamento

49.535,40

11.681,27

2.827,81

64.044,48

51.101,57

30.630,57

5.064,42

86.796,56

1.005.688,11

267.212,90

70.513,68

1.343.414,69

Plastica

Elettrici ed elettronici

Altro TOTALE

Raccolta differenziata urbana per tipologia in tonnellate (dichiarazioni dal 2008 al 2017) a Milano città metropolitana Valori in tonnellate Organico

2009

2010

2013

2014

2015

2016

205.307

219.991

216.371 220.092 224.349

232.671

266.354

312.299

330.144

341.707

Vetro

133.982

136.628

135.569

136.703

139.984

138.562

137.025

137.891

140.895

140.496

Carta

191.210

195.356

188.281 190.098

182.887

177.687

176.310

177.893

174.581

176.366

Plastica

48.884

48.611

48.265

49.811

50.706

55.745

61.226

64.429

69.040

70.944

Legno

41.205

45.988

42.630

43.918

43.079

40.862

41.212

44.525

47.906

48.726

Metalli

13.983

12.428

11.955

10.276

9.502

8.889

9.108

9.508

10.016

11.131

Tessuto

5

0

209

25

0

0

27,72

0

0

0

Elettrici

9.044

10.547

12.487

14.605

13.263

11.541

11.206

11.926

11.683

12.552

2008

2011

2012

2017

Ingombranti

79.218

80.815

74.543

69.016

64.577

61.109

59.376

63.164

58.876

66.670

Inerti

36.499

34.865

37.072

34.882

36.839

34.801

36.155

40.949

38.956

36.458

Spazzamento

49.663

50.383

51.471

57.397

51.946

48.003

51.668

54.072

48.000

49.535

Altro

43.044

54.669

53.120

48.509

48.091

43.375

46.395

48.527

52.325

51.102

Totale Valori in tonnellate Organico Vetro Carta Plastica Legno Metalli Tessuto

852.044 890.281 871.973 875.331 865.224 853.244 896.064 965.184 % su tot. 2017 34,0%

variaz. % variaz. % in un anno in 5 anni 3,5% 52,3%

14,0% 17,5% 7,1% 4,8%

-0,3% 1,0% 2,8% 1,7%

0,4% -3,6% 39,9% 13,1%

1,1%

11,1%

17,1%

0,0%

nr

nr

982.421 1.005.688

variaz. % variaz. % in un anno in 5 anni 7,4% -5,4%

Valori in tonnellate Elettrici

% su tot. 2017

Ingombranti Inerti Spazzamento

6,6% 3,6% 4,9%

13,2% -6,4% 3,2%

5,1%

-2,3%

6,3%

100,0%

2,4%

16,2%

1,2%

Altro Totale

3,2% -1,0% -4,6%

Elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati MUD (dichiarazioni presentate nel 2017)

LO STUDIO In testa Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna. In Lombardia, dopo Milano vengono Brescia, Bergamo, Monza, Varese

Imprese lombarde attente all’ambiente: in dieci anni oltre 3mila quelle certificate L’attenzione per l’ambiente è sentita sempre più come un fattore di competitività dalle imprese: negli ultimi dieci anni sono quasi 20 mila i certificati ambientali ISO 14001 rilasciati in Italia e uno su cinque ad aziende lombarde (3.698 tra sedi, filiali e stabilimenti). Di questi 2 mila i rilasci nel 2017 fatti in Italia e 366 in Lombardia con un incremento in valore assoluto rispetto all’anno precedente rispettivamente di +173 e +8. Milano prima in Italia e in Lombardia per imprese certificate: 1.353 in dieci anni rispetto alle 1.026 di Ro-

ma, alle 905 di Torino, alle 580 di Napoli e alle 533 di Bologna. In Lombardia si distinguono anche Brescia con 470 certificazioni in dieci anni, Bergamo con 462, Monza e Brianza con 261, Varese con 248. Quasi 200 anche a Mantova e Como. In crescita i certificati rilasciati in un anno a Bergamo (+14), a Mantova (+7) e a Varese (+6). Secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati registro imprese, nel 2017 il numero di imprese green tocca le 53 mila imprese, +4% in un anno, +33% in

cinque anni con 436 mila addetti. Un settore trainato dalla crescita delle grandi città: Milano con 4 mila imprese, Roma con 3 mila, Torino con 2 mila. In Lombardia in un anno il green aumenta del +3%, per un totale di 10 mila imprese e circa 80 mila addetti. In cinque anni il settore ha un incremento regionale del +28%. Imprese più diffuse a Milano (4 mila), Brescia e Bergamo (oltre mille), Varese e Monza con oltre seicento. Tra le province lombarde, il settore cresce maggiormente a Lecco e Monza (+6%). 

Imprese settore “green” nelle province lombarde Provincia BERGAMO BRESCIA

2017 primo trimestre 2016 primo trimestre Var % attive Attive Iscrizioni Attive Iscrizioni in un anno 1.060 18 1.037 15 2,2% 1.295 21 1.240 28 4,4%

COMO

453

10

428

6

CREMONA

281

3

275

6

2,2%

LECCO

264

6

247

9

6,9%

LODI MANTOVA MILANO MONZA E BRIANZA PAVIA

5,8%

141

3

145

2

-2,8%

466

5

448

9

4,0%

4.062

68

3.938

77

3,1%

645

11

610

14

5,7% 2,0%

459

6

450

3

SONDRIO

164

2

157

6

4,5%

VARESE

675

12

669

11

0,9%

Lombardia Italia

9.965

165

9.644

186

3,3%

53.425

832

51.367

789

4,0%


ECOLOGIA&AMBIENTE

I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 25

IL PARERE DI MOROSINI Il noto giornalista di motorsport non è entusiasta del Circus ecologico «La manifestazione è una passerella pubblicitaria per le aziende che stanno cercando di imporre al pubblico la motorizzazione elettrica»

di Nestore Morosini

Per uno che, come me, è vissuto a pane e motori, l’arrivo della formula E non poteva avvenire se non all’’ombra del dubbio. Il dubbio che una competizione fra monoposto dal motore elettrico finisse per diventare solo una passerella pubblicitaria per quelle aziende che stanno cercando da anni di imporre al pubblico la motorizzazione elettrica. La proposta di un campionato per monoposto elettriche fu avan-

zata nel 2011 dal presidente della Fia, Jean Marie Balestre, da disputarsi su tracciati cittadini ricavati nelle strade delle più belle città del mondo. L’idea finale di questo campionato era di promuovere lo svi-

«Poca velocità e niente rombo La formula E non mi convince» luppo delle energie alternative. Prove riprove con monoposto di formula E poi la prima gara, l’ePrix di Pechino, nella stagione 2014-2015. Nella prima stagione le auto avevano stesso motore, batterie, telaio (fornito dalla Dallara) ed elettronica, motori prodotti dalla McLaen Electronic Systsmes, cambio Hewland e batterie al litio fornite dalla Williams. Dalla seconda stagione in poi i regolamenti hanno permesso l’ingresso di nuovi costruttori, in particolar modo per la produzione del motore elettrico,

Una gara di formula E: il campionato delle auto elettriche si corre in circuiti cittadini

dell’inverter e del cambio, oltre al sistema di raffreddamento. Restano invece standard la costruzione della vettura con telaio Dallara e il gruppo batterie fornito dalla Williams. Dalla quinta stagione, le atterie saranno fornite dalla McLaren Applied Technologies. Qualche dettaglio tecnico sulle monoposto dell’ultima generazione, presentata al salone di Ginevra dello scorso marzo: Il 6 marzo 2018 viene presentata, al Salone di Ginevra, la vettura di generazione successiva “Gen2”, che

verrà utilizzata a partire dalla quinta stagione. La macchine sono lunghe poco più di 5 metri, hanno motori capaci di spingerle fino a 280 orari. I titoli sono due, come in formula 1: per il pilota e per la scuderia con punteggi identici a quelli della formula 1. L’evento del GP formula E (prove libere, qualifica e gara della durata di 50 minuti) si svolge solitamente nella stessa giornata, per poter minimizzare l’impatto col traffico delle città. I circuiti sono lunghi fra 2 e 3 km e il calendario della stagione ha già fatto tappa a Roam e

prossimamente si fermerà in Svizzera dove, dopo 64 anni, ritorna una corsa automobilistica. Ora, io penso che la E formula non sia un’attività che possa attrarre il gran pubblico sostituendosi col tempo alla formula 1. La gente ama la velocità, e con la F2 la velocità massima è inferiore a molte delle supercar in commercio che tutti, avendo i soldi necessari, possono comprarsi. E la gente, abituata alla formula 1, ama il rombo dei motori. Già la soluzione delle power unit ibride, adottate da qualche anno, ha fatto storcere la bocca ai fans di Ferrari e C. Figuriamoci una gara disputata nel silenzio più … preoccupante e con motori che, alla fine, diventano anche inquinanti per induzione perché la ricarica delle batterie, almeno fino a qualche tempo fa, avveniva con compressori! Ho visto un paio di gare di E formula, per rendermi conto di quanto potesse valere. E ho concluso,amaramente, che se Jean Todt vuole imporre questo tipi di competizioni in sostituzione della formula 1, avrà conquistato il più bel flop della sua carriera di dirigente internazionale. Perché a mio parere vale più un solo giro di due Sauber che tutto il campionato di E formula. Il cui futuro non è qui! 


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I

ECOLOGIA&AMBIENTE

LA CERIMONIA Concorso promosso insieme a Fondazione Lombardia per l’Ambiente e Legambiente

“Io non mi rifiuto”: Gelsia ha premiato le scuole che fanno educazione ambientale

I singoli vincitori del concorso

Le scuole di Renate

La premiazione delle scuole di Giussano

di Paolo Colzani

Ben 1.400 studenti del quarto anno delle scuole primarie della Brianza hanno partecipato al concorso “Io non mi rifiuto”, promosso da Gelsia Ambiente, dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente e da Legambiente e conclusosi lunedì 23 aprile con le

premiazioni al PalaSomaschini di Seregno. «L’educazione ambientale è sempre stata una dei nostri capisaldi - ha commentato Marco Pellegrini, presidente di Gelsia Ambiente- ed ogni anno la risposta delle scuole ai nostri progetti è sempre più grande. Dobbiamo partire dai ragazzi per ottenere i migliori risultati e cre-

diamo che, insegnando loro i comportamenti più virtuosi, potremo avere realmente un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente». Soddisfazione è stata espressa inoltre da Fabrizio Piccarolo, direttore della Fondazione Lombardia per l’Ambiente: «Anche noi impariamo molto dai lavori

Le scuole di Lissone

4

le sezioni previste per singoli alunni e intere classi: “Rilogo”, “Ripulisco”, “Ricomics” e “Ricreo”

fatti con gli studenti. A Seveso proponiamo tanti bellissimi laboratori alle scuole, per continuare a voler bene all’ambiente». Nello specifico del concorso, quattro erano le sezioni previste: “Rilogo”, in cui i singoli erano chiamati a disegnare il logo del progetto; “Ripulisco”, che ha spinto le classi ad elaborare de-


I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 27 «Dobbiamo partire dai ragazzi per ottenere i migliori risultati, insegnando loro i comportamenti più virtuosi da tenere» en 1.400 studenti del quarto anno delle scuole primarie della Brianza hanno partecipato al concorso “Io non mi rifiuto”, promosso da Gelsia Ambiente, dalla Fondazione Lombardia per l’Ambiente e da Legambiente e conclusosi lunedì 23 aprile con le premiazioni al PalaSomaschini di Seregno Foto Brianza

Ancora le scuole di Lissone

La scuola di Biassono

Le classi di Desio con i ragazzi della coop “Il seme”

corazioni per le spazzatrici utilizzate sul territorio; “Ricomics”, in cui sempre le classi hanno realizzato strisce di fumetti sul tema dei rifiuti; infine, “Ricreo”, in cui le classi hanno proposto lavori con materiale da riciclo. In “Rilogo” sono stati premiati Alessandro Orsenigo della Manzoni di Briosco, Nicolle Perez della Ro-

1.400

sono gli studenti delle scuole primarie della Brianza che hanno partecipato al concorso

magnosi di Carate Brianza, Giovanni Peduzzi della Porta di Giussano, Chiara Marta della Moro di Seregno, Ilaria Barbieri della Rodari di Seregno, Xin Yi He della Collodi di Seveso e Chiara Maganes della Segantini di Veduggio con Colzano. In “Ripulisco” i riflettori si sono accesi sulla quarta A della Piola di Giussano. In

I ragazzi di Varedo

“Ricomics” gli applausi se lì è meritati la quarta B della Sassi di Renate. In “Ricreo” ad imporsi è stata la quarta A della Moro di Biassono, davanti nell’ordine alla quarta B della San Mauro di Lissone ed alla quarta A della Moro di Lissone. Infine, riconoscimenti speciali sono andati, sempre nella sezione “Ricreo”, alla quarta A

della Prati di Desio, con cui ha collaborato la Cooperativa Il Seme, ed alle quarte A e B della Bagatti e Valsecchi di Varedo. Plausi infine sono stati indirizzati alle scuole Collodi di Seveso e Sant’Andrea di Biassono. Al termine, la Compagnia Funtastic Team di Milano ha inscenato lo spettacolo “Riciclare è una magia!”. 


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I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


ECOLOGIA&AMBIENTE

I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 29

LA REGIONE LOMBARDIA A chi quest’anno demolirà vetture Euro 0 e 1 a benzina e Euro 0, 1, 2 e 3 diesel Ma intanto Acea e EEA lanciano l’allarme: l’incremento di vendite delle auto a benzina ha determinato una crescita di CO2

Rinnovare il parco auto più obsoleto e inquinante circolante in Lombardia - a tutela della salute dei cittadini e della salvaguardia dell’aria - è uno degli obiettivi prioritari della Regione che, proprio per questo motivo, ha lanciato una nuova campagna che prevede l’esenzione dal pagamento del bollo per tre anni per gli automobilisti lombardi che stanno pensando di rottamare la propria auto per sostituirla con una meno inquinante. L’esenzione dal pagamento della Tassa Automobilistica è riconosciuta se i veicoli rottamati sono di proprietà dell’acquirente o dei componenti del suo nucleo familiare e anche in regime di locazione finanziaria. Inoltre, è riconosciuto un contributo di 90 euro per la demolizione, anche senza rottamazione. Il provvedimento, come spiegato dal neo assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione, della giunta Fontana, Davide Caparini, riguarda: «Le autovetture ad uso privato di cilindrata non superiore a 2.000 c.c. acquistate, usate o nuove, nell’anno 2018, appartenenti alle classi emissive EURO 5 e 6 a benzina, e l’esenzione scatta solo se si sia provveduto, nel medesimo anno 2018, alla de-

«Tre anni senza pagare il bollo a chi acquista auto Euro 5 e 6» molizione di veicolo appartenente alla classe di inquinamento EURO 0, 1 se alimentato a benzina oppure EURO 0, 1, 2, 3 se alimentato a gasolio». Intanto, tuttavia, la “guerra ai diesel” scatenata da numerosi

grandi città europee (a partire da Roma) ha determinato un effetto secondario non previsto: ridotte le polveri sottili con il calo di vendite delle auto alimentate a gasolio (dal 49,9% al 44,8%), sono di riflesso salite le emissioni complessive di

CO2 a causa dell’incremento delle auto a benzina (dal 45,8% al 49,4%). A parlare i dati dell’Acea, l’Associazioni dei costruttori europeo di auto e dell’Agenzia europea dell’ambiente (EEA): nel 2017 le emissioni medie di CO2 delle nuo-

ve auto sono aumentate dello 0,4% a 118,5 g/km. Incrementi si sono registrati in 17 Stati membri dell’UE: Regno Unito ( + 0,8%), Francia (+ 0,6%), Spagna (+ 0,5%) e Germania (+ 0,1%). In Polonia (+ 1,43%) e nei Paesi Bassi (+ 2,27%) l’aumento è stato ancora maggiore. Si tratta del primo aumento dal 2010. «Come mostrano i dati dell’EEA, il passaggio dal diesel alla benzina - unitamente alla relativamente bassa penetrazione nel mercato di propulsori alternativi - sta ora avendo un impatto tangibile sulle prestazioni di CO2 della nuova flotta di auto europea -ha affermato Erik Jonnaert, segretario generale dell’Acea.Guardando al futuro, ciò rappresenterà una seria sfida per raggiungere i futuri obiettivi di CO2 - non solo quelli proposti per il 2030, ma anche gli obiettivi già fissati per il 2020.» Ciò anche tenendo presente che la quota di auto elettrico è passata solo dall’1,1% all’1,5% anche a causa della scarsità di colonnine di rifornimento, tanto che Acea invita i Governi a creare infrastrutture e lanciare incentivi per le elettriche e i produttori a lavorare per fornire una scelta più ampia di veicoli con alimentazioni alternative.  R.Mag.


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I

ECOLOGIA&AMBIENTE

IL TREND L’aumento di interesse certificato dal crescente numero di eventi dedicati

Il successo della bici elettrica Un vero boom tra gli over 50 La primavera 2018 si apre con un’agenda fitta di appuntamenti che vede come protagoniste le biciclette, in particolare le bici elettriche. Molti sono i Bike Festival organizzati in giro per l’Italia che vedono impegnate città come Firenze, Roma, Riva del Garda e Monza. L’aumento dell’interesse dimostrato dai consumatori verso questo mezzo di trasporto ecologico ha suggerito a molte aziende fieristiche l’organizzazione di eventi dedicati il cui tema è la mobilità sostenibile. Ma non solo. Come indicato nel calendario di urban.bicilive.it, anche i Comuni più piccoli hanno deciso di cimentarsi per la prima volta nella preparazione di eventi per far conoscere ad un pubblico più vasto le bici elettriche e tutte le altre ciclo-novità.

Nuove regole per tutti La presenza sempre più consistente di bici a pedalata assistita in circolazione ha reso necessaria una loro regolamentazione come mezzo di trasporto su strada. Il nostro codice della strada infatti ne limita la potenza e la velocità di corsa così da mettere un confine netto tra biciclette elettriche e mezzi a motore che necessitano ad esempio di targa.

Questo slancio verso un sistema di trasporto ecocompatibile va di pari passo con il potenziamento delle strutture che lo possono permettere. I centri cittadini sono spesso congestionati dal traffico e lo spazio lasciato alla

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Anche i Comuni stanno intervenendo sulle piste ciclabili, ampliando la rete anche con fondi di Anci e Federciclismo

circolazione delle biciclette è davvero limitato se non inesistente. Per questo molti Comuni hanno deciso, anche grazie ai fondi dell’Unione Europea, di destinarne una quota rilevante per la realizzazione di nuove piste ciclabili e la messa a punto di quelle esistenti. Un esempio tutto particolare è il progetto denominato “Comuni in pista – #sullabuonastrada” che, tramite l’accordo tra Credito sportivo, Anci e Federciclismo, prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro a tasso zero per incentivare i Comuni ad investire in strutture ciclabili.

IL SERVIZIO

I dati forniti dal comparatore Idealo Idealo è un comparatore prezzi internazionale con 330 milioni di offerte da parte di oltre 50 mila negozi online. L’azienda viene fondata a Berlino nel 2000 e da allora è cresciuta costantemente. Dal 2006 entra a far parte del gruppo editoriale Axel Springer SE (editore anche di Bild Zeitung). Attualmente è presente in Germania, Austria, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna, con sei portali nazionali. Idealo mette a disposizione dei propri utenti centinaia di test sui prodotti e opinioni di altri utenti, non limitandosi ad offrire un servizio di comparazione per individuare i prezzi più convenienti, ma ponendosi anche come una guida autorevole e imparziale allo shopping on-line con schede tecniche, filtri di ricerca avanzati e recensioni di esperti. Circa 700 persone provenienti da quasi 40 nazioni lavorano nella sede di Berlino. 

Chi è interessato? Le offerte di e-bikes interessano per lo più uomini tra 35 e 64 anni. Le presenze femminili sono state pari solo al 14,2% come pure sono pochi i giovani tra i 18 e i 34 anni, un dato che deve comunque far i conti col potere d’acquisto della fascia di popolazione in questione. I più attivi sono gli utenti di età media, tra i 45 e i 54 anni, che con un 29,4% rappresentano la percentuale più alta registrata su idealo. Non sorprende che al secondo posto si posizioni la fascia d’età tra i 55-64 anni seguito dagli over 65 presenti con il 12,7%. La bici a pedalata assistita nasce infatti per permettere a tutti di percorrere lunghi tratti di strada e i primi a sfruttarne le qualità sono ovviamente i più anziani. Ma questi dati sono destinati a cambiare a causa del crescente interesse verso le mountain bike elettriche, destinate a quel pubblico di ciclisti meno allenati che desiderano percorrere sentieri di campagna o arrampicarsi su strade di montagna: il miglior modo per tutti per muoversi nella natura a impatto ambientale zero. Quando acquistare? La stagionalità di questo prodotto segna una presenza sostanzial-

L’IDENTIKIT DEL CICLISTA “ELETTRICO”

14,2% 85,8% Uomini Donne

mente diversa tra estate e inverno. Agosto, ad esempio, è il mese in cui gli utenti hanno dimostrato maggior interesse verso la categoria con il 25,7% di intenzioni di acquisto rispetto al totale degli ultimi dodici mesi. L’attenzione verso la categoria rimane alta fino ad ottobre, mese in cui, nonostante l’inizio della stagione fredda, il 15,3% degli italiani ha navigato tra le offerte di E-bike. Nei mesi


I GIOVEDÌ 17 MAGGIO 2018 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 31 IN LOMBARDIA I mesi con più interesse

Per fascia d’età

29,4% 45˜54 anni 23,1% 55˜64 anni 20,7% 35˜44 anni 12,7% Più di 65 anni 9,5% 25˜34 anni 4,6% 18˜24 anni Le regioni italiane con maggior numero di e-bike

1° Agosto 2° Ottobre 3° Novembre Ricerca online

I prodotti più ricercati

Produttori più richiesti 1° Haibike 2° Giant 3° Atala

Produttori più richiesti 1° Haibike

Produttori più richiesti 1° Haibike

Mountain Bici elettrica Bici elettrica bike elettrica da cross da trekking

36,4% Tablet 13% Mobile 50,7% Desktop

TRENTINO ALTO ADIGE LOMBARDIA

invernali le sessioni registrano un picco verso il basso con una presenza pari a solo il 6% degli utenti annuali molti dei quali approfittano probabilmente del periodo freddo per raccogliere informazione su nuovi modelli e prezzi. Anche se il clima è una discriminante importante per decidere l’acquisto di una nuova bici le presenze degli utenti di idealo si distribuiscono abbastanza equa-

mente tra regioni più calde e più fredde. Anzi i dati indicano che il maggior interesse arriva dalle regioni del nord Italia con il 60% delle presenze rispetto al 40% del Centro-Sud e isole. Stupisce comunque la netta presenza di utenti del Trentino-Alto Adige in vetta alla classifica, seguito da Lombardia ed Emilia-Romagna. A dimostrare meno interesse gli utenti da Puglia e Calabria che

EMILIA ROMAGNA

con la Sicilia hanno registrato le minori presenze nella pagina dedicata alle E-bike.

I costruttori più amati Il costruttore Haibike sembra proprio essere il più amato dagli utenti che hanno cliccato almeno una volta su molti dei suoi prodotti più noti decretandone quindi la vittoria schiacciante rispetto i concorrenti. Non c’è sicuramen-

te da stupirsi visto che il marchio tedesco è tra i migliori in circolazione in particolare per quel che riguarda bici elettriche Xduro (specialmente Offroad e Fat eBikes) ed Sduro (FullSuspension e HardTail) e gli appassionati stanno già sulle spine in attesa dei nuovi modelli che parteciperanno al CosmoBike Show 2018. Seguono Atala – un marchio italiano di proprietà della olandese

Group Accell – e Giant, la taiwanese già nota per la progettazione piuttosto avveniristica di telai per biciclette. Tra le prime dieci posizioni non si intravedono purtroppo ancora aziende italiane, ma il mercato delle bici elettriche è da noi in forte espansione e vista la profonda tradizione ciclistica del nostro paese prevediamo un grosso recupero per l’anno in corso. 


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RIVOLUZIONARIO Ideato in via sperimentale da Goodyear è stato presentato al Salone dell’auto

Ecco Oxygen, lo pneumatico che si mangia l’inquinamento Uno pneumatico per auto che mangia lo smog, che pulisce l’aria. Fantasie? Ma non era proprio il rotolamento della gomma sull’asfalto a provocare inquinamento? La novità green, ancora in fase sperimentale, ma molto avanzata, è spuntata insieme a tante altre al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra 2018. È firmata da Goodyear che ha definito il suo rivoluzionario preumatico Oxygen «vivo». E non a caso. Ha infatti un vano contenente muschio vivo che cresce sulla spalla dello pneumatico. «Attraverso il disegno intelligente del battistrada, questa struttura aperta assorbe l’umidità e l’acqua dalla superficie stradale, facendole entrare in circolo nella spalla e permettendo che si realizzi una vera e propria fotosintesi e che venga rilasciato ossigeno nell’aria», spiega la Goodyear. E riduce lo smog: un esempio? In una città dalle dimensioni simili all’area urbana di Parigi, che conta circa 2,5 milioni di veicoli in circolazione, si potrebbe avere

quasi 3.000 tonnellate di ossigeno e assorbire più di 4.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Secondo l’Oms oltre l’80% delle persone che vivono in aree urbane in cui viene monitorata la qualità dell’aria «sono esposte a livelli di inquinamento che superano i limiti prescritti dall’Oms». Non solo: «Si prevede che entro il 2050 più di due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città, pertanto la pressione sulle reti di trasporto nei contesti urbani aumenterà in modo significativo. Infrastrutture e trasporti più verdi e più intelligenti saranno fondamentali per affrontare le sfide più urgenti della mobilità e dello sviluppo urbano», ha detto il presidente di Goodyear Emea, Chris Delaney a

La presentazione dello pneumatico Oxygen al recente Salone internazionale dell’auto di Ginevra

proposto dell’avveniristico progetto. Lo pneumatico ha anche altri indubbi vantaggi: realizzata con stampa 3D, utilizzando polverino di gomma proveniente da pneumatici riciclati è esente da forature e dura a lungo; la struttura aperta migliora inoltre l’aderenza sul bagnato. È anche dotato di una intelligenza artificiale alimentata da energia (manco a duirlo) green, generata sempre dalla fotosintesi. È infatti dotato di sensori, di un’unità di elaborazione dell’intelligenza artificiale , di una striscia di luce personalizzabile che avvisa gli utenti della strada e i pedoni delle manovre imminenti che sta per effettuare l’auto, come può essere un cambio di carreggiata o una frenata. 

LE ALTRE “CASE”

In campo Michelin e Pirelli Oltre ad Oxygen Goodyear ha anche presentato un prototipo di pneumatico chiamato EfficientGrip Performance con Electric Drive Technology che grazie a design, struttura e mescole è pensato per ridurre i consumi delle auto elettriche, e al tempo stesso di sostenere il peso del veicolo e limitarne la rumorosità derivante dai pneumatici. Anche Michelin (fornitrice unica degli pneumatici per la Formula E) punta decisamente a pneumatici “verdi”. E la società transalpina annuncia che sul mercato arriverà una nuova generazione di pneumatici: sostenibili dal punto di vista ambientale, stampati in 3D, efficienti e forse legati alle biotecnologie. In campo (ovviamente) anche Pirelli con il Pirelli Cinturato P1 Verde sceso in pista al primo trofeo riservato alle smart elettriche, lo smart EQ fortwo e-cup in occasione della tappa di Formula E di Roma Eur. 


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I DATI RAEE Nella raccolta dei rifiuti da apparecchiature ed elettrodomestici la Lombardia svetta a livello nazionale

Pollice verde pure nell’elettronica Il dato medio pro capite di 5,75 kg per abitante si avvicina alla media della raccolta di RAEE dell’area settentrionale La Lombardia è la prima Regione d’Italia per raccolta assoluta di RAEE, i rifiuti elettronici. Lo dicono i dati presentati dal Centro di Coordinamento RAEE nella decima edizione del “Rapporto Annuale sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia”, relativo al 2017. I quantitativi totali nel corso dell’anno sono aumentati di un ulteriore 3,61% e si attestano a 57.651.698 kg; il dato medio pro capite di 5,75 kg per abitante si avvicina alla media della raccolta di RAEE dell’area settentrionale e supera di quasi un punto percentuale la media della raccolta nazionale.

Bene Monza e Brianza A livello provinciale, Milano si distingue per raccolta assoluta con 18.114.692 kg di RAEE, migliore risultato anche a livello nazionale. Seguono a distanza Como e Brescia che si avvicinano ai 7 milioni di kg di RAEE raccolti, Bergamo con più di 5 milioni di kg, Varese e Monza Brianza con 4 milioni. Ottimo il dato di raccolta media pro capite di Como, che cresce ulteriormente e si attesta a 11,63 kg per abitante al di sopra della media di molti paesi europei particolarmente virtuosi. Nel complesso, tutte le Province della Regione Lombardia si attestano allo stesso livello o al di sopra della media nazionale in termini

di raccolta pro capite ad eccezione di Pavia, leggermente al di sotto di tale media. La Lombardia si distingue anche per la presenza del maggior numero di Centri per il conferimento gratuito dei RAEE da parte dei cittadini, con un totale di 961 strutture, suddivise in 859 Centri di Raccolta (di cui 522 unità aperte ai conferimenti da parte della Distribuzione) e 102 Altri Centri gestiti da distributori, installatori e sistemi collettivi. In media sul territorio lombardo sono presenti 9 strutture ogni 100.000 abitanti.

I raggruppamenti Nella classifica dei Raggruppamenti secondo i quali vengono classificate le diverse tipologie di RAEE, il più raccolto è R2 (Grandi Bianchi) con una percentuale del 34,4%, seguito da R4 (Piccoli Elettrodomestici) con il 25%, R1 (Freddo e Clima) con il 23% e R3 (Tv e Monitor) al 17%. Spicca il dato pro capite di R4 che è risultato superare la media nazionale di oltre il 57%. Per quanto riguarda il Raggruppamento 5 bisogna sottolineare che nel 2017 in Lombardia è stato raccolto il 27% di tutte le Sorgenti Luminose italiane con una raccolta pro capite pari a 48 grammi, oltre il 60% in più della media nazionale. I centri di conferimento Il Rapporto presenta anche i dati relativi alla diffusione dei Centri di Conferimento sul territorio lombardo. Le province con il maggior numero di Centri di Raccolta ogni 100.000 abitanti sono Lodi con 24 Centri, Cremona con 16 Centri e Bergamo con 15 Centri. Da segnalare il caso di Lecco,

57 milioni

I quantitativi totali nel corso dell’anno sono aumentati del 3,61%

18 milioni

A livello provinciale, Milano si distingue per raccolta assoluta con 18.114.692 kg di RAEE

4 milioni

Seguono a distanza Como e Brescia (7 milioni), 4 milioni a Varese e Monza Brianza

961 Un “cimitero” degli elettrodomestici

in ultima posizione con solo 1 centro/100.000 abitanti, un dato inferiore alla media dovuto a un’organizzazione territoriale coerente con l’orografia della Provincia e con una impostazione centralista della gestione dei rifiuti e comunque in grado di registrare quasi 7 kg pro capite all’anno.

«Risultati soddisfacenti» «I risultati della raccolta di RAEE 2017 a livello nazionale sono soddisfacenti - commenta Fabrizio Longoni, Direttore Generale del Centro di Coordinamento RA-

EE: - e registrano un incremento del 5% rispetto all’anno precedente, grazie all’impegno dei Sistemi Collettivi e di tutti i gestori della raccolta, siano essi Comuni, aziende della gestione rifiuti oppure distributori e installatori di apparecchiature elettriche e elettroniche. Il quadro complessivo è positivo, ma gli obiettivi europei ci incalzano e per raggiungerli è prioritario colmare gli squilibri che permangono tra alcune aree d’Italia. In questo senso la Lombardia, con il maggior quantitativo di rifiuti elettrici ed elettronici avviati a cor-

Le strutture per il conferimento gratuito presenti in regione retto smaltimento, rappresenta senza dubbio un modello per le altre Regioni. Gli esempi delle province di Como per la raccolta pro capite, di Brescia per l’incremento a due cifre e di Milano per la raccolta assoluta sono gli elementi su cui fondare le azioni per un ulteriore step che elevi ulteriormente i record regionali. Nei prossimi anni grazie al contributo dei suoi abitanti la Lombardia sarà fondamentale per trainare la raccolta complessiva del Paese, allineando la Regione alle realtà più virtuose dell’Europa».  R.M.

LA CONCESSIONARIA Una società a servizio del territorio per tutte le esigenze di comunicazione del cliente

Dallo speciale sulla visita del Papa a Monza all’inserto green Spm sempre in campo: il nostro grazie a tutti gli inserzionisti Concessionari, società di servizi, multiutility, grandi imprese del territorio. Sull’inserto “green” ideato e promosso dal Cittadino anche la qualità e la quantità delle inserzioni sono a livello di un top team. SPM, concessionaria in esclusiva per il Cittadino di Monza e Brianza diretta da Fabio Latella, ringrazia qui tutti gli inserzionisti di questa edizione che continua a superare la precedente per ricchezza, cura e partecipazione. Grazie a un lungo lavoro di concerto con la direzione e la redazione, che ha permesso di conoscere e condividere il percorso editoriale del prodotto, il direttore commerciale, gli agenti e i grafici hanno intercettato le esigenze di comunicazione del territorio, desideroso - come mostrano queste

pagine - non solo di visibilità, ma anche e soprattutto di partecipare a una fotografia del territorio che non ha eguali nel panorama locale. La Brianza, da questo punto di vista, è un territorio che ha una spiccata peculiarità: qui, per fortuna, i piccoli gioielli dell’imprenditoria convivono con multinazionali che spesso conservano la conduzione familiare. Le tematiche legate all’ambiente, per definizione, non hanno e non possono avere un carattere esclusivamente locale. Da qui la nostra intervista all’assessore regionale all’ambiente Raffaele Cattaneo, che consegna maggiore lustro al nostro lavoro, sancendo con la sua presenza la bontà dell’argomento scelto e del-

la sua trattazione. E così, anche grazie all’aiuto indispensabile dei partner d’eccezione che continuano a sostenere l’iniziativa, questa edizione è riuscita a conservare ma addirittura di incrementare la platea di sostenitori. Perché come sempre, fare pubblicità su il Cittadino non è solo comprare spazi per mandare un messaggio: è testimoniare un’identità, una presenza, una partecipazione istituzionale col racconto di sé e della propria impresa. Sapendo di finire in pagine che saranno tra le più lette del Cittadino, e per più tempo. O su inserti di prestigio, come quello realizzato a marzo in occasione del primo anniversario della visita di Papa Francesco al Parco di Monza.

Fabio Latella, Direttore Commerciale di SPM Monza Brianza

Ora la missione, visto che qui di accontentarsi non se ne parla, è una sfida quasi impossibile: fare ancora meglio. SPM, da sempre presente sul territorio con la sua rete, è al lavo-

ro da subito per l’obiettivo. Mancate soltanto voi. Per contatti e informazioni: d i r e z i o n e .v e n d i t e . m o n za@spm.it


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