L'Orso i casa n.14 2017/18

L’ORSO INCASA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 N. 14 VENERDÌ 16 MARZO 2018

STORIA

Alessandria Azzurra

COPPA ITALIA Grigi in finale

L’INTERVISTA

ORSI affamati

Giacomo Venturi

LO SPONSOR TRENDarredi

I NOSTRI GIOVANI

L’Under 12 di Fabio Roberto

ALESSANDRIA-GIANA ERMINIO

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L’ORSOINCASA

sommario

Venerdì 16 marzo 2018

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L’AVVERSARIO

LO SPONSOR

di Tino Pastorino

di Gigi Poggio

TRENDarredi

Giana protagonista in C

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L’INTERVISTA

Giacomo Venturi di Gigi Poggio

L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 21 de ‘Il Piccolo’ di venerdì 16 marzo 2018

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L’EVENTO

I NOSTRI GIOVANI

di Gigi Poggio

di Michela Amisano

Alessandria Azzurra

A cura di Ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro Risciglione Foto di Tony Frisina, Ilaria Cutuli

L’Under 12 di Roberto In collaborazione con MEDIAL srl pubblicità, Alessandria, via Parnisetti 10, tel. 0131 56364

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G R U P P O

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10

RETI. IL BOMBER GRIGIO Pablo Gonzalez

il girone A

L’ORSOINCASA

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LA CLASSIFICA Che sfida in vetta. Grigi determinati Squadra Siena

Livorno

Punti 55

54

G

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DR

30A GIORNATA Sabato 17 marzo 2018

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Pro Piacenza - Livorno (ore 14,30) Carrarese - Lucchese (ore 14,30) Pisa - Piacenza (ore 16,30) Gavorrano - Pontedera (ore 16,30) Monza - Siena (ore 16,30) Prato - Pistoiese (ore 18,30) Viterbese - Arezzo (ore 20,30) Olbia - Arzachena (ore 20,30) Alessandria - Giana Erminio (ore 20,30) Cuneo riposa

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Carrarese

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Giana Erminio

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Monza

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Pistoiese

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Piacenza

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Arzachena

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Lucchese

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Pro Piacenza Pontedera Arezzo

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Gavorrano

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Cuneo Prato

Promozione in Serie B

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Playoff

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Alessandria

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Playout

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31A GIORNATA Martedì 20 marzo 2018 Arzachena - Cuneo Gavorrano - Monza Giana Erminio - Olbia Piacenza - Prato Pontedera - Pro Piacenza Lucchese - Viterbese Alessandria - Carrarese Pistoiese - Pisa Livorno - Siena Arezzo

(ore 14,30) (ore 16,30) (ore 16,30) (ore 18,30) (ore 18,30) (ore 18,30) (ore 20,30) (ore 20,30) (ore 20,30) riposa

PREVENDITE ALESSANDRIA-GIANA E. STADIO MOCCAGATTA sabato 17 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 17,30 fine al termine del 1° tempo PREVENDITE ALESSANDRIA-CARRARESE STADIO MOCCAGATTA martedì 20 marzo dalle 18,30 fine al termine del 1° tempo

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Venerdì 16 marzo 2018

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il punto di Tino Pastorino

LA CLASSIFICA è INCOMPLETA, SONO OTTO LE PARTITE DA RECUPERARE. LOTTA A DUE PER LA B, PISA E VITERBESE FUORI DAI GIOChI. DIETRO, 11 SQUADRE IN 9 PUNTI. PRATO ULTIMO

L’ORSOINCASA

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Venerdì 16 marzo 2018

LA CLASSIFICA MARCATORI DEL GIRONE A

17 13 11

10 9

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C

Tavano (Carrarese) Ragatzu (Olbia) Vantaggiato (Livorno) Alessandro (Pro Piacenza) Bruno (Giana) Curcio (Arzachena) Moscardelli (Arezzo) Gonzalez (Alessandria) Ferrari (Pistoiese) Perna (Giana) Marconi (Alessandria) Marotta A. (Siena) Murilo (Livorno) Ceccarelli (Prato) Dell’Agnello (Cuneo) Giudici (Monza) Ogunseye (Olbia) Pesenti (Piacenza) Sanna (Arzachena) Vrioni (Pistoiese)

lassifica largamente incompleta con 8 partite da recuperare (cinque in programma il 3 aprile, subito dopo Pasqua, oltre alle tre che riguardano l’Arezzo). In testa la lotta è di fatto ristretta al duello tra Siena e Livorno: Pisa e Viterbese, dopo i risultati dello scorso sabato, hanno praticamente rinunciato alle ambizioni di vertice e ora dovranno difendersi anche dall’attacco di Carrarese ed Alessandria che possono ambire al terzo posto. In attesa dello scontro diretto tra Livorno e Siena, è importante segnalare la prima vittoria del 2018 per gli amaranto, giunta dopo una settimana molto difficile con le dimissioni, poi rientrate, di mister Sottil. Gorgonzola non è un campo facile e la ex capolista ha giocato una partita di spessore, trascinata dal brasiliano Murilo. Per il Siena decimo risultato utile, terza vittoria consecutiva e, in questo momento, è la squadra che esprime il calcio migliore, anche se non spettacolare, del girone. Eliminata la Viterbese dalla corsa alla serie B con un gol brillantemente difeso per 80 minuti. Il Pisa attuale è quello visto nella sfida contro i Grigi: potenziale di rilievo ma qualcosa non funziona. Forse l’inesperienza del tecnico Pazienza può incidere nella fase cruciale della stagione (leggasi

IL CAMPIONATO ENTR Siena corre, Livorno si ria la contemporanea rinuncia di elementi del calibro di Eusepi, Negro e dello stesso capitano Mannini). Prosegue la striscia positiva dell’Alessandria: lo strameritato pari a Pisa ha confermato i valori tecnici e morali impressi da mister Marcolini, vera rivelazione di questo scorcio di stagione. La Carrarese, al sesto risultato utile consecutivo, ha superato i Grigi in quinta posizione ma ha giocato una partita in più e lo scontro diretto lo disputerà al

Moccagatta. Sono 6 le squadre in 2 punti che si giocheranno i rimanenti 4 posti per i play off. Non cambia nulla in coda se non la presenza dell’Arezzo in zona play out ma, come già sottolineato, sono 3 le partite da recuperare per Moscardelli e compagni. Ora 3 partite in 8 giorni: sicuramente la fase decisiva per molte squadre che misureranno la propria condizione atletica, elemento spesso determinante in questa categoria.

ALESSANDRIA SPECIAL CAMPIONE REGIONALE

21 punti in 7 partite e gol a grappoli. Per i giocatori dell’Alessandria Special il titolo di campione regionale di Quarta categoria arriva al termine di una marcia trionfale e per i ragazzi della Cooperativa Is for Coop che hanno dato vita alla squadra presto l’abbraccio e l’applauso di tutto il Moccagatta a celebrare la loro vittoria

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L’ORSOINCASA

Venerdì 16 marzo 2018

Ciccio Tavano festeggia il primato di capocannoniere del girone A

LA SERIE C IN DIRETTA TV NEL MESE DI MARZO ■ Venerdì 16 marzo 2018 - Ore 20,45 VICENZA - SUDTIROL (gir. B) SPORTITALIA

■ Lunedì 19 marzo 2018 - Ore 20,45 CASERTANA - RACING FONDI (gir. C) RAISPORT

Michele Marconi insacca il pallone che vale l’1-1 all’Arena Garibaldi di Pisa

■ Martedì 20 marzo 2018 - Ore 20,30 LIVORNO - ROBUR SIENA (gir. A) SPORTITALIA

RA NELLA FASE CALDA lza. E i Grigi non mollano

■ Mercoledì 21 marzo 2018 - Ore 18,30 JUVE STABIA - MATERA (gir. C) RAISPORT (differita)

■ Sabato 24 marzo 2018 - Ore 14,30 OLBIA - ALESSANDRIA (gir. A) SPORTITALIA

■ Lunedì 26 marzo 2018 - Ore 20,45 SIRACUSA - REGGINA (gir. C) RAISPORT

Il caffè è un bacio sulle labbra almeno una volta, tutti i giorni Nei migliori bar

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Distribuito da: B. G. di Bruno e Giuseppe Rangone Tel. 0131 278686 - FRASCARO (AL)

l’avversario di Tino Pastorino

QUARTO ANNO NEI PROFESSIONISTI. CONTINUITà DI RISULTATI, L’INOSSIDABILE ALBè ALLA GUIDA, BAMONTE ALLA PRESIDENzA DAL 1985. QUESTI GLI INGREDIENTI DELLA “FAVOLA” GIANA ERMINIO

L’ORSOINCASA

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Venerdì 16 marzo 2018

43 gol (11 firmati da Bruno e 10 da Perna) ma la difesa è tutt’altro che impenetrabile con 39 reti al passivo. In trasferta sono 12 i punti raccolti.

LA SQUADRA Dopo gli esperimenti iniziali con la difesa a 3 e il successivo modulo 4-1-4-1, dal mese di ottobre si è passati al classico 4-4-2 con una rosa a disposizione di soli 21 giocatori.

Tra i pali, dopo l’addio di Viotti, il titolare è lo spagnolo Sanchez. Difesa fissata sul quartetto formato da Sosio, Bonalumi, Montesano e Foglio (con qualche spiraglio a destra per Perico). A centrocampo Chiarello, Greselin, Matteo Marotta e Iovine con Degeri inserito nelle saltuarie rotazioni. In attacco, con tre giocatori di ruolo, Sasà Bruno e Perna con l’inserimento di Gullit a partita in corso.

GIANA ERMINIO I ragazzi di Cesare Albè protagonisti in serie C foto facebook: A.S. Giana Erminio

Q

uarto campionato consecutivo tra i professionisti: 14esimo posto nel 2015, 12esimo nel 2016, i play off lo scorso anno dopo il quinto posto nel girone A ma il cammino è stato interrotto al secondo turno dal Pordenone. La caratteristica del club è la continuità gestionale: Oreste Bamonte, industriale caseario, è in carica dal 1985. Il C.d.A. è strettamente famigliare: Oreste è il Presidente, Luigi Bamonte è il Vice e Rita Bamonte è Consigliere.

AREA TECNICA Cesare Albè, 68 anni, di Cassano d’Adda, siede sulla panchina biancoazzurra dal 1995.

E’ il decano degli allenatori professionisti italiani. Il fratello minore, Enrico Albè, è il responsabile del Settore Giovanile dal 1997.

IL CAMPIONATO Il club è in lizza per i play off: ha 36 punti ed è appaiato in classifica a Monza ed Olbia. Il periodo non è particolarmente brillante: 4 pareggi nelle ultime 6 partite disputate con le sconfitte casalinghe ad opera di Siena e Livorno ma anche un prezioso 2-2 a Carrara.

Non vince dal 21 gennaio (3-1 al Pontedera).

Vanta il terzo miglior attacco del girone con

IL MERCATO A gennaio nessun inserimento, unica società di tutta la Lega Pro. Inoltre al 6 di febbraio Alex Pinardi (37 anni) ha lasciato il club mentre in precedenza erano stati svincolati Bardelloni a fine novembre (andato al Trento) e Caldirola a dicembre (passato alla Varesina).

LA ROSA Portieri: 1 Sanchez (Spa-95), 12 Taliento (99).

Difensori: 2 Perico (89), 3 Foglio (85), 6 Concina (94), 14 Sala (99), 15 Bonalumi (94),17 Seck (Sen-98), 19 Rocchi (96), 23 Sosio (94), 24 Montesano (92). Centrocampisti: 4 Chiarello (93), 5 Iovine (91), 7 Pinto (86), 11 Greselin (98), 13 Degeri (92), 20 Capano (96), 21 Marotta (89). Attaccanti: 9 Bruno (79), 10 Perna (86), 16 Gullit (Gha-88).

LA PARTITA DI ANDATA Domenica 29 ottobre 2017 Risultato: 2-2 (1-1) Marcatori: Ganzalez 11’, Bruno 15’, Perna 69’, Gonzalez (rig.) 80’.

Giana Erminio (4-4-2): Sanchez; Perico Bonalumi Montesano Foglio; Iovine Pinardi (dal 85’ Bardelloni) Marotta Chiarello (dal 74’ Pinto); Bruno Perna (dal 74’ Gullit).

Alessandria (4-4-2): Agazzi; Casasola Gozzi Piccolo Pastore; Sestu (dal 87’ Sciacca) Ranieri (dal 70’ Nicco) Gazzi Bellomo; Gonzalez (dal 90’ Russini) Marconi (dal 70’ Bunino).

di Sergio Giovanelli

L’

foto Sandro Niboli

avversari nella storia

Gullit festeggia la rete dell’1 a 2.

Il gol più discusso della scorsa stagione. Il gol che, forse, ha dato una svolta (negativa) al cammino grigio

Erminio Giana di Gorgonzola è una formazione dell’hinterland milanese approdata tra i professionisti nella stagione 201415 dopo una lunghissima gavetta tra i dilettanti. La società porta il nome di un giovane sottotenente degli Alpini (Medaglia d’Argento al Valore) caduto nel maggio 1916 sul monte zugna durante l’offensiva austro-ungarica. La società adottò il nome dell’eroe gorgonzolese quando la madre del caduto decise di sostenere la squadra; per questo motivo la divisa sociale conserva, in segno di lutto, degli inserti neri anche dopo aver modificato i colori sociali.

CURIOSITÀ STORICA Mentre gli stadi, tradizionalmente vengono intitolati a persone (con rare eccezioni), sono ben poche le società che possono vantarsi di avere... nome e cognome. L’Alessandria, nella sua ultrasecolare storia, ne ha incontrate solo cinque: la più importante e conosciuta è il Fanfulla di Lodi intitolato al leggendario capitano di ventura medioevale protagonista della disfida di Barletta incontrato più volte in Serie B a partire dagli anni ‘30; c’è poi l’ Aldo Sala di Villasanta (comune limitrofo a Monza) che giocò in C nel 1950-51, l’Antonio Toma di Maglie (Lecce) nel 195253, il Giorgione di Castelfranco Veneto nel 1987-88 e, oggi, il Giana.

La storia calcistica del Giana si svolge tutta nelle categorie dilettantistiche. ha avuto un triennio d’oro dal 2011-12 quando ha vinto in successione il campionato di Promozione, quello di Eccellenza e la serie D approdando nella neo-costituita Lega Pro. Una particolarità che la rende unica nel panorama nazionale: il suo allenatore, Cesare Albè, siede sulla panchina bianco-azzurra dal 1994, sopravvivendo a quattro retrocessioni dall’Eccellenza in Promozione, ma con sei promozioni all’attivo.

L’approdo tra i professionisti ha favorito anche l’incrocio con l’Alessandria che è così diventata avversaria fissa nell’ultimo periodo. Il primo match si giocò al Brianteo di Monza a causa dei lavori di adeguamento al Comunale di Gorgonzola, necessari per ospitare la Lega Pro; i grigi vinsero 2-0 con doppietta di Guazzo.

Nel ritorno, la prima al Moccagatta, ci fu il faticoso successo grigio illuminata dal gol al volo di Rantier, unica vera emozione della partita. In questa gara il Giana si

LA GAVETTA E’ FINITA

Giana, una solida realtà ma c’è un 2-4 da vendicare Nella scorsa stagione il tracollo: tre partite giocate, un pareggio esterno, una sconfitta ai supplementari in Coppa ed la terrificante prestazione del 1° aprile.

Il 2-4 subito in quell’occasione contribuì in maniera determinante, non solo per il risultato ma anche per il morale, al tragico (sportivamente parlando) finale di stagione, A Gorgonzola, nell’autunno scorso finì 2-2 con doppietta di Gonzalez per i Grigi.

BILANCIO 8 partite giocate 4 vittorie grigie, due pari e due sconfitte; 13 reti segnate e 10 subite. Ad Alessandria tre partite due vinte, una persa e 4-4 nei gol.

Gonzalez, una doppietta all’andata dimostrò avversario coriaceo.

Il calendario della stagione 2015-16, in ossequio all’alternanza dei campi, fece giocare le due squadre prima al Moccagatta ed anche in questo caso ci fu una vittoria di misura, resa complicata dalla squadra milanese che si difese senza affanno e riuscì anche a rendersi pericolosa. Decise Bocalon che sfruttò di testa, un preciso traversone di Fischnaller.

Al “Città di Gorgonzola”, ci fu il successo alessandrino, questa volta 3-0; in questa occasione ci fu anche l’unica rete segnata da Sperotto nella sua breve avventura tra Tanaro e Bormida; il difensore segnò il punto del 2-0 (Bocalon su rigore e Iocolano gli altri marcatori). Due annate chiuse con 4 vittorie e zero gol subiti.

I PROTAGONISTI Due giocatori hanno disputato le otto partite, i lombardi Montesano e Perna; i miglior grigi, Mezavilla e Sosa si sono fermati a sette come il gorgonzolese Augello. Il mister del Giana, Cesare Albè, da un trentennio sulla panchina del Giana, è tra i sempre presenti. ha saltato, per indisposizione, la partita di campionato dell’aprile 2016. Capocannoniere è Gonzalez autore di quattro reti, seguito da Bocalon e Perna con tre.

DOPPI EX C’è un calciatore che ha vestito entrambi i colori. Parliamo di Claudio Grauso, oggi al Rivoli in Eccellenza che lo scorso anno giocò 14 gare con il Giana. Il centrocampista torinese era nei grigi durante il campionato 1999-00 culminato con la vittoria per 3-2 contro il Prato nella finale playoff.

L’ORSOINCASA 10

momenti di gloria di Gigi Poggio

È FINALE. 45 ANNI DOPO

Venerdì 16 marzo 2018

PIACENZA SCHIANTATO LA PRIMA VITTORIA DI MARCOLINI

CI VOGLIONO I CALCI DI RIGORE PER PIEGARE L’ALBINOLEFFE

Martedì 28 novembre 2017 Piacenza - Stadio “L. Garilli”

Giovedì 14 dicembre 2017 Alessandria - Stadio “G. Moccagatta”

Riviviamo la cavalcata dell’Alessandria in Coppa Italia

PIACENZA

ALESSANDRIA

U

n cammino fatto di gol ed emozioni, dal sonante 0-4 a Piacenza con il ritorno di Ighli Vannucchi in porta alle emozioni della gara con l’Albinoleffe, decisa dai rigori, al tiratissimo quarto di finale con il Renate fino alla semifinale col Pontedera, con il nostro numero 1 protagonista nell’appendice dei tiri dal dischetto.

Questo finora il cammino in Coppa Italia dei Grigi, in cui, attingendo da tutta la rosa, mister Marcolini raggiunge una finale di Coppa Italia dopo 45 anni.

Nel 1973 l’Alessandria si contese la Coppa Italia (allora Coppa Semiprofessionisti) con l’Avellino, allo stadio Flaminio di Roma. Era la prima edizione, che i Grigi si aggiudicarono vincendo 4-2, in una drammatica partita, sospesa a pochi minuti dal termine per invasione di campo dei tifosi campani.

Al momento di andare in stampa non sappiamo ancora chi sarà la nostra avversaria tra Viterbese e Cosenza. Le due finali (andata e ritorno) si giocheranno mercoledì 11 e mercoledì 25 aprile.

0 4

Piacenza: Lanzano, Castellana, Della Latta, Bini, Sarzi Puttini (dal 46’ Segre); Di Cecco, Masullo (dall’81’ Mora sv), Morosini (dal 54’ Pederzoli); Ferri, zecca, Scaccabarozzi.

A disposizione: Fumagalli, Masciangelo, Carollo, Romero, Corazza, Nobile. All.: Arnaldo Franzini

Alessandria: Vannucchi; Celjak, Sciacca, Piccolo, Pastore; Nicco (dall’85’ Cazzola), Ranieri, Rossetti (dal 64’ Branca), Russini (dal 74’ Casasola); Fischnaller, Bunino.

A disposizione: Pop, Agazzi, Fissore, Gozzi, La Fauci, González, Marconi. All.: Michele Marcolini

Arbitro: Santoro di Messina.

Assistenti: Lombardo di Sesto San Giovanni e Mokthar di Lecco

Marcatori: 25’ Fischnaller (A), 34’ Russini (A), 76’ Pastore (A), 82’ Nicco (A)

Ammoniti: Ferri (P), Castellana (P), Fischnaller (A)

ALESSANDRIA ALBINOLEFFE

7

6 (d.c.r.)

Alessandria: Agazzi; Casasola, Gozzi, Giosa, Pastore (dall’84’ Fissore); Ranieri, Gazzi, Rossetti; Gonzalez, Bunino (dal 32’ Marconi), Russini (dal 74’ Fischnaller).

A disposizione: Vannucchi, Celjak, Cazzola, Sciacca, Nicco, Bellomo, Pop, Piccolo, Branca. All.: Michele Marcolini

Albinoleffe: Chiriac; Gus, Mondonico, Cortellini (dall’89’ Galeandro); Coppola (dall’85’ Pellicanò), Giorgione, Nichetti, zucchetti; Sibili, Montella (dall’84’ Colombi); Ravasio.

A disposizione: Esposito, Gonzi, Agnello, Cotroneo. All.: Massimiliano Alvini

Arbitro: Pasciuta di Agrigento Assistenti: Margheritino e Fantino di Savona Marcatori: 61’ Montella (ALB, rig), 78’ Casasola (AL), 80’ Gonzalez (AL), 92’ Colombi (ALB)

Sequenza rigori: Colombi (gol), Gonzalez (gol), Galeandro (gol), Fischnaller (gol), Ravasio (gol), Casasola (gol), Mondonico (gol), Giosa (gol), Giorgione (traversa), Marconi (gol) Ammoniti: Gusu (ALB), Ranieri (AL), Pastore (AL), Mondonico (ALB)

Angoli: 5-8

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L’ORSOINCASA

Venerdì 16 marzo 2018

CON UNA RETE DI FISCHNALLER I GRIGI PRENOTANO LA SEMIFINALE

PONTEDERA OSSO DURO QUALIFICAZIONE RIMANDATA

VANNUCCHI PARA 3 PENALTY E I GRIGI VANNO IN FINALE

Mercoledì 14 febbraio 2018 Alessandria - Stadio “G. Moccagatta”

Giovedì 22 febbraio 2018 Alessandria - Stadio “G. Moccagatta”

Martedì 6 marzo 2018 Pontedera - Stadio “E. Mannucci”

ALESSANDRIA RENATE

1

0

Alessandria: Vannucchi; Celjak, Piccolo, Giosa, Fissore (dal 52’ Barlocco); Gatto, Ranieri (dal 79’ Gazzi), Nicco; Sestu, Chinellato (dal 23’ Gonzalez), Fischnaller.

A disposizione: Pop, Lovric, Sciacca, Gjura, Usel, Russini, Ragni, Blanchard, Kadi. All.: Michele Marcolini

Renate: Cincilla; Anghileri, Teso, Di Gennaro, Vannucci; Fietta (dal 67’ Lunetta), Pavan, Scaccabarozzi (dall’85’ Finocchio); De Luca, Gomez, Palma.

A disposizione: Di Gregorio, Savi, Malgrati, Mattioli, Confalonieri, Ferri, Ungaro. All.: Roberto Cevoli

Arbitro: zanonato di Vicenza Assistenti: Tribelli e Badoer di Castelfranco Veneto

Marcatori: 14’ Fischnaller (A)

Ammoniti: Gomez (R), Teso (R), Ranieri (A), Gatto (A), Scaccabarozzi (R)

Espulsi: 92’ Gatto (A) Angoli: 6-3

Spettatori: 1.200

ALESSANDRIA PONTEDERA

0

0

Alessandria: Vannucchi; Celjak, Piccolo, Giosa, Fissore (dal 79’ Barlocco); Nicco, Gazzi, Bellazzini; Gonzalez, Chinellato (dal 62’ st Fischnaller), Sestu (dal 74’ Russini).

A disposizione: Pop, Lovric, Sciacca, Gjura, Usel, Ragni, Blanchard, Kadi. All.: Michele Marcolini

Pontedera: Biggeri; Romiti (dal 60’ Risaliti), Borri, Frare; Tofanari, Calcagni, Caponi, Paolini (dal 74’ Spinozzi), Corsinelli; Grassi, Pinzauti (dal 67’ Maritato).

A disposizione: Contini, Raffini, Ferrari, Marinca. All.: Ivan Maraia

Arbitro: Viotti di Tivoli Assistenti: Saccenti di Modena e Marchi di Bologna

Ammoniti: Romiti (P), Fissore (A), Gonzalez (A) Angoli: 9-2

Spettatori: 1.108

PONTEDERA

ALESSANDRIA

0

3 (d.c.r.)

Pontedera: Biggeri, Risaliti, Borri, Frare, Tofanari, Calcagni (dal 46’ Spinozzi), Caponi, Gargiulo (dal 90’ Rossini), Corsinelli, Grassi, Maritato (dal 79’ Pinzauti).

A disposizione: Contini, Marinca, Romiti, Raffini, Ferrari, Paolini, Posocco. All.: Ivan Maraia

Alessandria: Vannucchi, Celjak, Piccolo, Giosa, Barlocco, Gatto, Gazzi, Nicco (dall’83’ Bellazzini); Gonzalez (C), Fischnaller, Sestu (dal 63’ Chinellato).

A disposizione: Pop, Lovric, Ranieri, Sciacca, Marconi, Russini, Ragni, Blanchard, Kadi. All.: Michele Marcolini

Arbitro: Robilotta di Sala Consilina Assistenti: Biasini e Bianchini di Cesena

Sequenza rigori: Caponi (P, parato), Gonzalez (A, gol), Rossini (P, parato), Piccolo (A, gol), Pinzauti (P, parato), Fischnaller (A, gol)

Ammoniti: Caponi (P), Borri (P), Barlocco (A) Angoli: 2-13

Spettatori: 1.000

E’ stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Davide Astori

l’evento di Tino Pastorino

MARTEDì 27 MARzO, ANDRà IN SCENA L’ULTIMO ATTO DEL TORNEO “8 NAzIONI”. IN CAMPO L’UNDER 20 DI FEDERICO GUIDI CONTRO LA SVIzzERA. TEATRO DEL MATCh IL NOSTRO STADIO. INIzIO ALLE ORE 14

L’ORSOINCASA

IL CIELO È AZZURRO SOPRA ALESSANDRIA L’Under 20 al Moccagatta

L

a partita tra Italia e Svizzera è l’ultima del Torneo “8 Nazioni” (Elite League) che vede partecipare anche Germania Inghilterra Repubblica Ceca Portogallo Olanda e Polonia. Gli azzurri selezionati da Federico Guidi hanno battuto la Polonia (61) e l’Olanda (1-0), pareggiando 2-2 in trasferta contro la Germania. Due le sconfitte: quella di Gorgonzola (1-5) contro l’Inghilterra e in Portogallo (4-2). Dopo 5 turni la classifica vede al comando la Germania con 11 punti, seguita a 10 dall’Inghilterra, 8 punti per la Repubblica Ceca, quindi appaiate a 7 Italia e Portogallo. Olanda a 6, Polonia a 5 e chiude la graduatoria la Svizzera con 3 punti.

Federico Guidi, 41 anni, di Cerreto Guidi è stato chiamato sulla panchina dell’Under 20 lo scorso mese di agosto per sostituire Alberigo Evani, passato nello staff della nazionale maggiore; era il tecnico della formazione Primavera della Fiorentina. Si avvale

12

Venerdì 16 febbraio 2018

della collaborazione di Luigi Garzya mentre Evaristo Beccalossi è il Capo Delegazione.

Tra i giocatori nel “giro” della nazionale da segnalare i portieri zaccagno (Pistoiese) e Alastra (Prato); i difensori Di Marco (Sion), Felicioli (Verona), Adjapong (Sassuolo), Ghiglione (Pro Vercelli), Baroni (Lucchese). I centrocampisti Pessina (Spezia), Picchi (Pistoiese), zanellato (Crotone). Gli attaccanti Edera (Torino) e Alessandro Rossi (Salernitana).

Federico Guidi CT dell’Italia Under 20.

A sinistra Zaccagno e Picchi della Pistoiese

www.museogrigio.it

LA LEGGENDA ORSO DELL’

alessandria azzurra

di Sergio Giovanelli

ottantasette anni fa

Nel 1931 la Nazionale giocò al Moccagatta contro la Francia

Vediamo come i giornali dell’epoca hanno descritto la prova dei due giocatori alessandrini in campo.

I

l 19 aprile 1931 si disputa il confronto amichevole tra l’Italia B e la Rappresentativa della Francia del Sud Est, rivincita della partita giocata un anno prima a Marsiglia e vinta dai francesi per 3-2.

Alessandria non risponde all’avvenimento come ci si aspettava anche a causa del tempo inclemente: pioggia fin dal mattino e per buona parte dell’incontro. Così al campo del Littorio convergono circa 8.000 spettatori (il cassiere conterà meno di 80.000 lire di incasso); il terreno di gioco si presenta comunque in buone condizioni.

Alle 15 le squadre scendono in campo agli ordini dell’arbitro svizzero Mercet con queste formazioni: Italia B: Cavanna (Napoli), Innocenti (Napoli), Gasperi (Bologna), Avalle (Alessandria), Colombari (Napoli), Varglien I (Juventus), Cattaneo (Alessandria), Vojak (Napoli), Volk (Roma), Mazzoni (Modena), Chini Ludueña (Roma).

IL LITTORIALE Nessuno dei tre mediani è meritevole di elogio: Avalle ha cominciato male per finire in crescendo. Cattaneo sbrigò un lavoro più da spettatore che da giuocatore. Le sue condizioni non erano tali da permettergli di scendere in campo.

Dopo cinque minuti zoppicava e schivò ogni contatto con gli avversari limitandosi a giuocare la palla quando si trovava solo.

Francia Sud-Est: Roux, Smoker, Andoire, hornus, Kaucsar, Cler, Durand, Beck, Rohlion, Alcazar, Kalik.

Poco dopo il fischio dell’arbitro la pioggia ricomincia a cadere. I giornalisti presenti all’incontro sono unanimi nel dire che il gioco non è stato dei più esaltanti e che il risultato giusto sarebbe stato lo 0-0.

Invece nell’ultimo quarto d’ora gli azzurri (per dovere di ospitalità in maglia bianca) passano due volte. Prima al 77’ con Volk che riceve la palla da Mazzoni a metà campo, parte da solo, supera un paio di avversari e appena entrato nell’area francese scaraventa la sfera in rete. All’ 81’ il sigillo all’incontro che porta la firma di Renato Cattaneo. L’azione parte ancora da Mazzoni che allunga a Vojak; questi vede Cattaneo libero e lo serve. Ciaplen al volo calcia di sinistro un pallone che si insacca nell’angolo alla destra del portiere Roux. La gara finisce quindi sul 2-0 per l’Italia.

LA STAMPA La poca efficienza del reparto d’attacco si spiega dicendo che Cattaneo, non in buone condizioni di forma risentendo ancora della contusione subita a Bologna, ha fatto pochissimo in entrambi i tempi.

IL PICCOLO La squadra italiana non ha giocato una gran partita. Della linea mediana solo Avalle si è salvato dal naufragio.

Avalle

Cattaneo

alessandria azzurra

di Mario Bocchio

È

la scuola alessandr

Quando i Grigi creavano i campioni

vero che nei suoi centosei anni di vita l’Alessandria non ha vinto lo scudetto, ma è anche la squadra che ha resistito di più nel calcio di alto bordo, tra le provinciali del Piemonte.

I Grigi hanno avuto il loro momento d’oro alla fine degli anni Venti, quando sfornarono campioni come Ferrari, Banchero, Bertolini e Cattaneo. Diventati icone anche con la maglia azzurra. Dopo il declino degli anni Trenta, sono riusciti a tornare in serie A, abbandonandola all’inizio degli anni Sessanta, dopo aver regalato Gianni Rivera al calcio italiano e alla Nazionale. La memoria, il ricordo, la conoscenza, la storia, la passione, il trasporto, l’immagine. Spuntano inedite foto dei campioni dei quella che fu la scuola calcistica alessandrina in Nazionale.

La partenza sta proprio lì, in quel bianco e nero un po’ seppiato, dal contrasto smunto, pescato a piene mani nei dagherrotipi della fototeca di Museo Grigio. Le fotografie fissano momenti ma non riescono a disegnare le parabole sregolate del football, gesti vigorosi, colpi di reni plastici, entrate di quelle che se anche prendi la palla non fa niente.

E allora bisogna sopperire al fatto che un apparecchio fotografico non ritrae tutto, ma abbisognadel racconto pescato nella memoria d’autore.

Tra i primi giocatori in maglia grigia ad essere convocati in Nazionale figura Giuseppe Ticozzelli, un omone di 1 metro e 87, sospinto da un peso imponente di 95 chilogrammi. La sua prestanza fisica gli permise di svolgere molti sport ad ottimi livelli, soprattutto il calcio e il ciclismo, discipline in cui ottenne risultati strabilianti. Il 18 gennaio 1920 fu selezionato dalla Nazionale italiana di calcio, per una partita amichevole contro la Francia a Milano al Velodromo Sempione. Sei anni dopo, partecipò da in-

Baloncieri nel 1927 durante Francia-Italia 3-3. Nei tondi in basso, da sinistra: Giovanni Ferrari, Luigi Bertolini, Pietro Rava e Gianni Rivera dipendente, addirittura al Giro d’Italia di ciclismo, che adorava a tal punto, che il giorno della famosa convocazione in Nazionale, in cui esordì a Milano, “Tico” ci arrivò proprio con la sua bicicletta.

Il sogno era sempre il medesimo: violare la porta di del mitico Ricardo zamora. Adolfo Baloncieri ci riuscì. In Nazionale mise a segno 25 reti; considerando che allora non c’erano le difese a zona e gli Azzurri non giocavano così tante partite, realizzare venticinque goal in quarantasette partite è stato qualcosa di leggendario, come tutta la carriera di questo centravanti arretrato dai piedi

buonissimi ma anche dalla visione di gioco sopraffina, degna di un regista.

Giovanni Ferrari, un giocatore immenso, e Luigi Bertolini, “Testa fasciata”, hanno vinto i Mondiali dell’era Pozzo. Il primo due volte, nel 1934 e nel 1938, il secondo solo nella rassegna che si giocò nell’Italia mussoliniana. Ferrari era aiuto commesso in un negozio di tessuti, un giorno se ne andò insieme a un amico al campo dei Grigi a vedere un allenamento. Si mise a palleggiare (lui in borghese) senza sapere di essere attentamente osservato dall’allenatore Carcano: la sera stessa firmava il cartellino che lo legava all’Alessandria. Bertolini è stato uno dei più forti mediani dei Grigi e del calcio italiano di tutti i tempi. è entrato nella leggenda per essere uno dei leoni di highbury. Nel-

a rina del mondo

l’Alessandria giocò 116 volte segnando 6 goal tra il 1926 e il 1931, il periodo migliore per la squadra grigia. Giocò 26 volte in Nazionale e vinse quattro scudetti nella Juventus del quinquennio d’oro. Usava indossare una fascia bianca in testa e questo lo rende riconoscibile in moltissime fotografie mitiche degli anni Venti e Trenta.

Ma quella volta a Londra, quando l’Inghilterra ci sconfisse per 3-2, lo stadio di highbury ribolliva come un vulcano. Poco prima dell’inizio Pozzo gli ordinò di togliersi la benda bianca che gli cingeva la fronte, alla quale era abituato ormai da anni. Gli inglesi, spiegò Pozzo, non accettavano quella piccola mania, definendola esibizionistica. Se la tolse a malincuore. Senza quella benda candida sulla fronte gli pareva d’esser nudo.

Un altro grande giocatore alessandrino degli anni Trenta, è stato Renato Cattaneo.

Era un’ala destra veloce e tecnica, un attaccante tanto estroso che fu soprannominato bonariamente dagli sportivi “Ciaplen”, termine dialettale che indica il sasso piatto che rimbalza sull’acqua. Rimarrà per sempre celebre quella volta al “Comunale” di Bologna contro la Francia Infortunatosi, e quindi menomato, segnò egualmente uno dei cinque gol con cui l’Italia surclassò i transalpini: la sua rete è rimasta celebre come “il gol dello zoppo”.

Pietro Rava nacque a Cassine, sempre in provincia di Alessandria, è uno degli unici quattro calciatori italiani, insieme ad Alfredo Foni, Sergio Bertoni ed Ugo Locatelli, ad aver vinto sia la Coppa del Mondo che la medaglia d’oro ai Giochi olimpici.

Fu titolare nella squadra che vinse nel 1938; in maglia azzurra disputò 30 partite (due da capitano) tra il 1936 e il 1946, perdendone una soltanto, nel 1939, contro la

In alto la Nazionale che vinse i mondiali nel 1934. Ferrari è il primo in piedi da destra, mentre Bertolini si riconosce dalla benda sulla fronte.

A sinistra gli azzurri vincitori dei mondiali del 1938.

Tra loro ancora Ferrari e Rava Svizzera. Quando nel 1946 la Juventus manifestò l’intenzione di sostituirlo col più giovane Oscar Vicich, Rava scelse di abbandonare i bianconeri per quella che definì una specie di ripicca. Passò dunque per quattro milioni di lire all’Alessandria, neopromossa in A. Scelto come capitano, si ritagliò un ruolo di primo piano. Scrisse Vittorio Pozzo che “la compagine faceva perno su un solo grande nome, quello di Rava”. L’Alessandria ottenne la salvezza ed il terzino addirittura una nuova convocazione in Nazionale, destando peraltro l’attenzione di varie squadre metropolitane. Si riunì alla Juventus nell’estate 1947.

Ad un certo punto scattò la molla dell’orgoglio, che sospinse ancora una volta verso l’alto i Grigi, che 1957, dopo uno spareggio con il Brescia, sul campo neutro di San Siro, tornarono nel calcio che contava. Dal quale abdicarono dopo tre anni, non prima di aver regalato al calcio italiano una delle sue gemme più

preziose, quel Gianni Rivera che scrisse alcune delle pagine più belle del nostro sport più popolare con la maglia del Milan.

Italia Germania, quella del 4-3 nel Mondiale del 1970, in Messico, fu la partita che tenne il mondo con il fiato sospeso. Rimarrà per sempre la gara legata ad un alessandrino che, giovanissimo, esordì in serie A con la maglia grigia per poi diventare il “Golden boy”. Contrastata fu la sua carriera in azzurro, basti pensare all’accantonamento proprio nella finale con il Brasile in quel Mondiale, con l’umiliazione di essere impiegato per soli sei minuti a sconfitta già maturata. Anche chi non è appassionato di calcio, quelli a cui non interessa o addirittura lo disprezza non può rimanere indifferente davanti alla “partita del secolo”. Italia Germania 4-3 è l’equivalente calcistico di “Like a Rolling Stone” per la storia del rock o di “Quarto Potere” per quella del cinema, non è semplicemente una sfida calcistica ma un evento epocale, una di quelle esperienze che i più giovani invidiano ai propri nonni e quelli un po’ meno giovani ai propri genitori.

alessandria azzurra

I

di Mario Bocchio

l 5 dicembre 1956 allo stadio di Firenze, l’Alessandria sconfisse la Nazionale italiana per 3-2 in amichevole. Alla fine della stagione, i Grigi vennero promossi in serie A dopo l’epico spareggio di San Siro contro il Brescia.

Così scrisse l’inviato di “La Nuova Stampa” Paolo Bertoldi, giovedì 6 dicembre 1956: “Doveva essere un tranquillo pomeriggio calcistico con esibizione di due rappresentative ormai stabilite ed impegnate solo nella ricerca di un buon affiatamento.

Invece si sono verificate tante di quelle novità che quasi non si sa da che parte iniziarne l’elenco. La formazione azzurra A è stata sconfitta per 3 a 2 dall’Alessandria in una gara in cui i grigi hanno messo in evidenza il loro bel gioco durante il primo tempo, ed una certa decisione nella ripresa; Cervellati si è infortunato (distorsione al inginocchio sinistro) ed ha dovuto salutare con tristezza la comitiva azzurra prima di ripartirsene per Bologna; Muccinelli e Pandolfìni sono stati promossi dalla B alla A; Conti ha avuto l’immeritata delusione di vedersi invece retrocesso a riserva; Lojodice della Roma e Beltrandi del Napoli hanno ricevuto una inattesa telefonata di convocazione per la formazione dei cadetti. C’è ancora da aggiungere che Bugatti, in una uscita su Erba, ha ricevuto una botta alla mano destra ed infine che una polemica pro o contro l’Alessandria, allenatrice troppo coscienziosa o se si preferisce troppo brava, ha assunto toni burrascosi, smorzati solo dall’intelligente diplomazia del dott. Pasquale e dalla signorile calma dell’ing. Sacco.

Nessuno poteva prevedere tanti colpi di scena quando alle 13,35 sono scesi in campo i cadetti. Avversario di turno il Parma.

La nostra rappresentativa, una ben dosata miscela di gioventù e di esperienza, non ha tardato a mettersi in evidenza. Bean, Barison, due ventenni, e l’anziano Pandolfini segnavano in 35 minuti tre applauditissime reti. Altri applausi piovevano sulle spalle di Farina. Muccinelli, Emoli, Montico, Pistrin, su tutti quanti i selezionati insomma. Il Parma, ben impostato tecnicamente dall’ex-juventino Vicpalek ma un po’ lento nella manovra, non poteva fare nulla contro la velocità dei cadetti... La prova dei cadetti è stata dunque pienamente convincente.

In una atmosfera gioiosa di aspettativa sono scesi quindi in campo la Nazionale azzurra, quella che domenica prossima affronterà l’Austria a Genova, e l’Alessandria.

I grigi si trovano al comando della classifica

clamor a firenz

Nel 1956 l’Alessandria sconfi

di serie B, alla pari col Verona, ma in pratica valgono almeno una squadra di metà classifica della massima divisione. Si sentono una compagine di lusso e lo sono. Questo è stato un guaio. Anziché accontentarsi di fare la spalla per l’esibizione degli avversari, hanno avuto l’orgoglio di mettere in luce il proprio valore. L’allenamento ha infilato così la strada pericolosa del malinteso.

L’undici alessandrino si comportava come lo schermitore di Ferravilla, non stava mai fermo e quindi non permetteva all’avversario di infilzarlo. Anzi, erano i grigi con una bellissima girandola di azioni, a mettere in difficoltà il sestetto difensivo azzurro dove solo Orzan e Ghezzi non avevano titubanze, e a impedire agli avanti di passare all’attacco.

Al 26’ il giovane Morbello segnava. Nella

ripresa si faceva luce Pratesi, il giocatore che alcune stagioni or sono ha fatto parte del Torino e che oggi ha disputato la sua prima partita importante fra i grigi. Pratesi ha mandato la palla in rete al 5′ e al 14′, Uno di questi due goal, realizzato in fuori gioco ma convalidato dall’arbitro, è stata la scintilla che ha fatto scattare il nervosismo. Il particolare poi che nella ripresa sia stato schierato tra i grigi il portiere titolare Stefani anziché la riserva azzurra acuiva il carattere agonistico della contesa. Stefani ha parato con efficacia ed è uscito con coraggio talvolta eccessivo. Ciò nonostante la nazionale poteva a sua volta realizzare in due occasioni, ma sempre su azione da fermo. Montuori otteneva un goal su penalty (mano di Boniardi) al 21′ e Cervato, con una

roso ze...

isse la Nazionale azzurra punizione spettacolosa per potenza, otteneva il bis al 28’. Pochi minuti prima Cervellati si era prodotto una distorsione al ginocchio crossando un pallone. Al posto del bolognese andava Massei e gli azzurri continuavano ad attaccare con molta decisione e buona volontà. A questo punto i grigi hanno avuto il torto di lasciar vedere troppo chiaramente l’intenzione di non voler incassare più goal. Si è avuto anche il «fattaccio» di Montuori trattenuto per la maglia mentre corre verso la rete, cosa i che avviene di frequente in campionato ma è riprovevole in un allenamento. Di qui nuove accuse ai grigi.

Se però il risultato conta tanto poco - ed effettivamente non dovrebbe contare un bel niente - perché si fa dirigere la partita

da un arbitro con tanto di giacchetta nera e assistenza di segnalinee? Sarebbe più logico ritornare ad affidare il fischietto all’allenatore. Foni ad esempio, nel caso dell’abbraccio a Montuori, avrebbe fatto riprendere il filo dell’azione dal momento in cui era stata interrotta, in modo da completare lo studio della trama Questo studio invece non si è mai avuto. Cervellati, Conti, Boniperti, Montuori e Longoni che si trovavano per la prima volta tutti insieme, non hanno mai avuto modo di cercare un’intesa Il mancato funzionamento dell’attacco ha suscitato molta perplessità. In serata la commissione delle squadre nazionali, vista anche l’indisponibilità di Cervellati per cui si parla addirittura di menisco o di strappo di legamenti, decideva pertanto

IL TABELLINO

Firenze, stadio Comunale Mercoledì 5 dicembre 1956 ITALIA

ALESSANDRIA

2 3

ITALIA Ghezzi, Magnini (Comaschi), Cervato, Chiappella (Orzan), Orzan (Bernasconi,) Segato, Cervellati (Massei), Conti, Boniperti, Montuori e Longoni.

ALESSANDRIA Lovati (Stefani), Nardi, Boniardi (Bosio), Snidero, Perdroni (Boniardi), Russi, Pratesi, Manenti, Vitali, Tinazzi e Morbello.

Arbitro: Beccai di Firenze.

Reti: Morbello (A) al 26′ primo tempo; Pratesi (A) al 5′ e al 14′ del secondo tempo; Montuori su rigore al 21′ del secondo tempo; Cervato al 28′ del secondo tempo. di sostituire il tandem di destra dell’attacco azzurro, immettendovi Muccinelli e Pandolfìni. Conti paga così per tutti la giornata nera degli altri suoi quattro compagni di linea. L’oriundo della Juventus ha accettato con disciplina la retrocessione al ruolo di riserva, ma è amareggiato: non ha giocato certo peggio degli altri attaccanti”.

alessandria azzurra

di Sergio Giovanelli

I

l rapporto tra l’Alessandria e la Nazionale è abbastanza florido anche se ormai limitato al passato remoto. Quindici giocatori hanno vestito il Blu Savoia della Nazionale Italiana contemporaneamente al Grigio dell’U.S. Alessandria. Il discorso concerne le tre rappresentative maggiori (oltre alla Nazionale A) consideriamo la squadra B chiamata anche Under 23 e Olimpica a seconda dei periodi, e la Giovanile che sarebbe l’attuale Under 21.

Il numero di selezionati sembra di primo acchito limitato ma storicamente è in linea con altre formazioni che vantano una storia simile all’Alessandria, con in più lo svantaggio (per i Grigi) di aver fornito giocatori in un’epoca in cui i confronti tra Nazionali erano meno intensi di oggi.

La prima volta… non è una prima volta. In due confronti giudicati “Non Ufficiali” e quindi mai comparsi nell’albo d’oro della Nazionale ci sono dei giocatori grigi, tra i quali Aldo Torricelli, giocatore dell’Alessandria dal 1913 al 1915. Il 1° e 3 gennaio 1915, la Nazionale Italiana giocò due partite contro una squadra mista di Francia e Belgio vincendo il primo incontro per 6-2 e perdendo il secondo per 2-3. Nel primo match vennero schierati Ticozzelli e, appunto, Torricelli. Il giorno successivo giocò Carcano. Torricelli, pertanto, non compare tra gli azzurri alessandrini, ma ci sembra giusto ricordarlo.

Veniamo al dettaglio delle presenze “Ufficiali”: 15 giocatori per 45 presenze in Nazionale A, 18 presenze in B, 3 presenze nella Giovanile.

La prima volta che un Grigio è diventato azzurro è nella partita Italia-Svizzera giocata sul campo di Piazza d’Armi a Torino il 31 gennaio 1915. In campo Carlo Carcano.

La prestazione di Carcano non fu memorabile, benché positiva: secondo la Stampa “La linea mediana fu abile ed attiva ad eccezione di Carcano, il quale nel secondo tempo risentì

IL GRIGIO E L’AZZU La pattuglia alessandrina in troppo del terreno pesante e non diede più tutta quella vitalità che fin dal principio aveva dimostrato”.

Questa fu l’ultima gara prima della Grande Guerra. Si riprese nel gennaio 1920 con una spettacolare amichevole giocata al Velodromo Sempione di Milano tra Italia e Francia: finì 9-4 per gli azzurri. In campo Ticozzelli (l’unica sua partita in azzurro, oltre a quella ufficiosa del 1915) e Carcano che segnò anche la rete del 7-3. Con i 31 gennaio 1915 Torino, Piazza d’Armi - Amichevole

Italia - Svizzera

3-1 (2-1)

Reti: 2’ Cevenini I [I], 12’ Wyss I [S], 42’ rig. Cevenini III [I], 54’ Cevenini I [I].

ITALIA: Trivellini (Brescia), Capra C. (Torino), De Vecchi R. (Genoa), Ara (Pro Vercelli), Carcano (Alessandria), Fossati (Inter), Berardo (Genoa), Cevenini III (Inter), Cevenini I (Inter), Santamaria (Genoa), Corna (Pro Vercelli). All.: Commissione Tecnica.

SVIZZERA: Bieri, Duriaux, Fehlmann, Albicker, Neumeyer II, Peterli, hohl, Comte, Wyss I, Fischer, Brändli. All.: Commissione Tecnica.

Arbitro: Pasteur (Italia\Svizzera)

A sinistra Aldo Torricelli, giocò un match non ufficiale il 1° gennaio 1915. A destra Carlo Carcano, primo grigio “ufficiale” in maglia azzurra

due grigi in formazione anche uno che lo sarebbe diventato: Guglielmo Brezzi, allora al Genoa che in quell’occasione segnò una tripletta.

Nel mese di maggio di quel 1920 nell’1-1 di Genova contro l’Olanda esordisce Adolfo Baloncieri. E’ tuttora il primatista grigio di presenze e di reti in azzurro: per lui 20 “caps” (per dirla all’inglese) e 7 goals. Della grande Alessandria di quegli anni altri giocatori hanno avuto l’onore di vestire i colori dell’Italia: Bertolini (6 gare in A e 3 in B) e Gandini (anche per lui 6 partite). Tra Banchero e Brezzi ci fu… uno scambio: il primo giocò due volte in Nazionale prima di passare al Genoa (con tre reti), Brezzi, al contrario, collezionò da Grigio le ultime due gare in Azzurro dopo quelle con il rossoblu genoano.

Banchero, inoltre, è l’unico calciatore dell’Alessandria ad avere conquistato una medaglia Olimpica: ai Giochi di Amsterdam, l’Italia, guidata da Augusto Rangone, dopo aver battuto la Francia (4-3) e la Spagna (1-1 e 7-1 nella ripetizione) perse 3-2 in semifinale contro il fortissimo Uruguay. Si rifece nella finalina liquidando per 11-3 il modesto Egitto. Banchero segnò 3 gol.

Anche Renato Cattaneo e Giovanni Ferrari giocarono la partita di esordio nella Nazionale maggiore quando erano ancora in forza ai Grigi, Cattaneo segnò pure una rete. Entrambi giocarono (Cattaneo 3 volte) anche in Nazionale B. Una partita di questa squadra merita di essere ricordata: la sfida di Genova contro il Lussemburgo che vide in campo quattro grigi (Bertolini, Avalle, Cattaneo e Ferrari) con gli ultimi tre autori di una rete ciascuno e l’ex alessandrino Banchero mattatore della gara con una quaterna.

Oltre ai tre gol segnati i giocatori grigi si fecero onore. Luigi Cavallero (che morirà a Superga con il Torino)

O RRO Nazionale

9 giugno 1928 Amsterdam, Olympisch Stadium Finale 3°-4° posto

Italia - Egitto

11-3 (6-2)

Reti: 6. Schiavio [I], 12. Riad [E], 14.

Baloncieri [I], 16. Riad [E], 19. Banchero [I], 39. Banchero [I], 42. Schiavio [I], 44. Banchero [I], 52. Baloncieri [I], 58. Schiavio [I], 60. El hazam [E], 72. Magnozzi [I], 80. Magnozzi [I], 88. Magnozzi [I].

ITALIA: Combi (Juventus), Bellini (Genoa), Caligaris (Casale), Genovesi (Bologna), Bernardini (Inter), Pitto (Bologna), Baloncieri (Torino), Banchero (Alessandria), Schiavio (Bologna), Magnozzi (Livorno), Levratto (Genoa). All.: Augusto Rangone.

EGITTO: hamdi, Abaza, El Soury, Ghomess, El hassany, hassan, El Sayed hooda, Rias, El hazam, El zobeir, hooda.

Arbitro: Langenus (Belgio).

Augusto Rangone guidò la Nazionale Olimpica ai Giochi di Amsterdam nel 1928.

Gli azzurri vinsero la medaglia di bronzo

6 aprile 1930 - Genova, Marassi - Amichevole Italia B - Lussemburgo

8-1 (5-1)

Reti: 2. Stemper [L]. 20. Banchero [I], 21. Banchero [I], 28.

Cattaneo [I], 38. Chini [I], 44. Banchero [I], 60. Avalle [I], 78.

Banchero [I], 84. Ferrari [I].

ITALIA B: Compiani (Milan), Monzeglio (Bologna), Gasperi (Bologna), Furlani (Lazio), Viani (Inter), Bertolini (Alessandria), Cattaneo (Alessandria), Avalle (Alessandria), Banchero (Genoa), Ferrari (Alessandria), Chini (Roma).

LUSSEMBURGO: Dupont, Arend, Kolb, Reuter, Feierstein, Kremez, Weber, Maringer, Stemper, Bommerz, Logelin.

Arbitro: Ruoff (Svizzera).

Elvio Banchero (con la maglia del Genoa), autore di una tripletta scriveva su La Stampa: “V’era attesa per la prova dei quattro ragazzi di scuola grigia. Ebbene possiamo veramente dire che l’esperimento è riuscito in pieno. Cattaneo, Avalle, Banchero e Ferrari hanno marciato per quasi tutta la partita con una intesa invero sorprendente...”

Nel 1936, il 5 aprile, le formazioni B di Italia e Svizzera si affrontarono in amichevole. Tre giocatori dell’Alessandria in campo: Umberto Busani, Luigi Milano e Giovanni Riccardi.

Quest’ultimo giocò la sua unica partita in azzurro, gli altri due giocarono ancora rispettivamente due e tre volte quando militavano nella Lazio. Milano, in questa partita ebbe il merito di segnare il gol che sbloccò il risultato. Segnò anche Busani, ma in netta posizione di fuorigioco con conseguente annullamento del punto.

Dopo la seconda Guerra Mondiale solo altri due grigi hanno raggiunto l’azzurro nelle tre squadre maggiori. Il primo fu Pietro Rava che, dopo una carrierona fatta di oltre 300 gare nella Juventus, il titolo Olimpico del

Luigi Milano, segnò il primo gol contro la Svizzera

1936 e la coppa Rimet del 1938, giocò una stagione ad Alessandria. In quella stagione (il 1946-47) venne convocato e schierato per l’ultima volta nella Nazionale A nella gara amichevole contro l’Austria giocata a San Siro il 1° dicembre 1946. Assieme a cinque giocatori del Torino, quattro suoi ex-compagni di squadra bianconeri e a Biavati del Bologna il difensore grigio contribuì al successo per 3-2 degli azzurri.

L’ultimo in ordine di tempo (e unico a giocare nella nazionale giovanile, l’attuale Under 21) è stato Gianni Rivera. Selezionato per la Nazionale Olimpica, venne schierato in tre amichevoli di preparazione ai Giochi di Roma ai quali partecipò già da giocatore del Milan. In queste tre amichevoli la squadra, formalmente designata come Nazionale Dilettanti in ossequio alle regole

> segue a pagina 20

5 aprile 1936 Novara, Stadio del Littorio Amichevole

Italia B - Svizzera B

2-0

Reti: 60. Milano [I], 65. Venditto [I].

ITALIA B: Olivieri (Lucchese), Fiorini (Bologna), Galimberti (Novara), Ghidini (Ambrosiana), Mornese (Novara), Milano (Alessandria), Busani (Alessandria), Riccardi (Alessandria), Gabetto (Juventus), Marchini (Lucchese), Venditto (Napoli).

SVIZZERA B: Bizzozzero, Rossel, Nyfferle, Soldini, Rauch, Bichsel, Bronimann, Ruph, Bickel, Ciseri, Grassi.

Arbitro: Miesz (Austria).

alessandria azzurra

di Sergio Giovanelli

Gino Amisano premia Gianni Califano con una targa per la medaglia d’oro conquistata con la Nazionale alle Universiadi

allora in vigore per i Giochi Olimpici, affrontò Taiwan (4-1), Gran Bretagna (2-2) e Brasile (3-1). Tre delle nove reti segnate sono di Rivera.

Con Gianni Rivera si chiude il capitolo dell’ azzurro “classico”. Rimane da analizzare tutta la parte relativa alle Nazionali Giovanili, oggi inflazionate, e delle “Rappresentative”, cioè quelle selezioni limitate ai calciatori di una determinata Lega.

Dopo Rivera un altro centrocampista grigio ha l’onore di vestire la maglia (in questo caso bianca con fascia azzurra) della nazionale: Giuseppe Lorenzetti è convocato ed utilizzato nell’undici di Serie C per due amichevoli contro Francia Dilettanti e Israele Under 20, giocate rispettivamente a Metz e Tel Aviv nel marzo 1971, partite concluse con due sconfitte.

Nel marzo 1973 la formazione di Serie C giocò due partite a Mogadiscio per celebrare l’inaugurazione del nuovo stadio della capitale somala, in quella squadra giocò anche Salvadori, presente anche a maggio contro la Francia Dilettanti, partita che vide Gigi Manueli giocare uno scampolo di partita.

In quegli anni ‘70 uno dei migliori giovani prodotti dall’Alessandria fu Danilo Pileggi; nel 1977 venne schierato in sei incontri della Under 21 di Serie C risultando spesso tra i protagonisti e segnando anche due reti.

L’anno dopo fece meglio di lui Renzo Contratto: sempre sei presenze (e due panchine) nella squadra Juniores di Italo Acconcia della quale facevano parte anche Tassotti (allora della Lazio) e Franco Baresi. L’anno dopo Contratto fu convocato e scese in campo nell’Under 21 di Serie C, imitato nell’anno successivo da Roberto Barozzi.

Saltiamo al 1983 Valeri ha l’onore di gio-

Valerio Bertotto, tante presenze nell’Under 21 di C. Per lui 4 partite anche nella Nazionale maggiore

care la prima partita di qualificazione dell’Europeo Under 16 vinta a Villach contro l’Austria; l’anno dopo entra nella rosa della nazionale Juniores “B” (intesa come seconda squadra) e partecipa al torneo di Cannes da titolare, segnando due gol. Nel frattempo Sgarbossa indossa un paio di volte l’azzurro nella giovanile di serie C. Il vivaio grigio diventa sterile, a parte un paio di occasioni con la squadra universitaria, non si parlerà più di Nazionale (neanche giovanile) ma solo di Rappresentativa. In ogni caso fino al 1993 nessuno veste l’azzurro poi, per fortuna, arriva Bertotto convocato più volte e utilizzato nella prima partita del torneo che l’Under 21 di C disputa in Cina e poi nell’amichevole contro la Spagna.

Emiliano Maddè veste l’azzurro solo per un quarto d’ora subentrando all’empolese Filippi nell’amichevole contro i pari età dell’Albania il 1° novembre 1993.

Nella stagione 1995-96 Andrea De Martini è titolare della rappresentativa (diventata nel frattempo Under 20) per la seconda parte della stagione e quando la squadra partecipa al classico Trofeo internazionale Dossena viene affiancato anche da Massimiliano Scaglia. Prima di uscire di squadra per raggiunti limiti di età raccoglieranno altre 4 (De Martini) e 2 (Scaglia) presenze.

Nell’agosto 1997 irrompe nella storia grigia anche la Nazionale Universitaria:

Gianni Califano, attaccante dell’Alessandria, è il centravanti titolare alle Universiadi che si svolgono in Sicilia. Gioca tutte le sei partite, segna due gol tra cui quello decisivo (su rigore) della semifinale e vince la medaglia d’oro del calcio.

Il 17 novembre 1999 la Under 20 di Serie C gioca al Moccagatta una partita della Mirop Cup (torneo internazionale con formazioni slave e austriache di pari livello) contro la Stiria. Vince la squadra italiana per 2-0 e Dario Serra fa la prima delle sue tre apparizioni.

Ancora nel 2002 un grigio nelle formazione che gioca il “Dossena”: è Alessandro Troiano che di lì a pochi giorni lascerà l’Alessandria per approdare al Trento.

Marco Berardo e Giacomo Brichetto, rispettivamente difensore e portiere onoreranno la rappresentativa con la loro presenza, ma sarà l’ultimo fuoco: in estate l’Alessandria U.S. chiuderà i battenti. Curiosamente al classico quadrangolare di C2 i due giocatori saranno avversari: il portiere tra i pali dell’ Under 20 di Serie C, Berardo in campo con la squadra del Girone A, imitando in questo Melara e Serra protagonisti nel 1999 e 2000.

Ultima soddisfazione, dopo gli anni di magra, la doppia presenza grigia nella squadra che ha vinto la medaglia d’oro alle Universiadi di Gwangiu (Sud Corea) del 2015: Roberto Sabato e Luca Mora.

Max Scaglia, 2 presenze nell’Under 20 di C

Roberto Sabato con la medaglia d’oro vinta alle Universiadi nel 2015

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L’ORSOINCASA 22 Venerdì 16 marzo 2018

foto Cecilia Ammazzalorso

l’intervista di Gigi Poggio

IL “SECONDO” DI MISTER MARCOLINI SI PRESENTA. LA SUA STORIA UMANA E SPORTIVA: LAUREATO IN BIOLOGIA, UN GIORNO MOLLA TUTTO E VOLA IN SPAGNA PER DIVENTARE ALLENATORE

Il calcio tra idee e passione...

D

VENTU

GIACOMO

ifendere i pali della propria porta è Così mi sono fatto tentare e sono tornato in stato il mestiere di Giacomo Venturi campo ad allenare i Pulcini del Valeggio sul dai 6 ai 28 anni, con un’esperienza Mincio...” fino alla Promozione veronese. Forse Una svolta o una folgorazione? “Tutte e due da quel particolare angolo visuale, si vede il le cose; avevo la percezione di essere sul calcio in maniera diversa ma, per il secondo pezzo: mi piaceva e mi veniva bene. E negli di Michele Marcolini, studiare è stato sempre anni a venire ho cominciato a scalare le caun obiettivo da raggiungere. “Mi tegorie e le annate, fino ad arrivare sono laureato in biologia - esoragli Allievi regionali della Virtus MARCOLINI disce Venturi - per poi specializVecomp di Verona. Più passava il IN PARTITA zarmi in biochimica clinica. Far tempo e più capivo che quello era è PIù ATTENTO convivere prima studio e poi lavoro il mio mondo, anche perchè i miei AI RAGAzzI; con il calcio giocato è stato un studi e le mie letture mi stavano IO OSSERVO sacrificio che ho sopportato e facendo scoprire orizzonti tanto GLI AVVERSARI: fatto sopportare agli altri. Gli allenuovi quanto stimolanti come le COSì ABBIAMO namenti alla sera e poi la profesmetodologie e le idee del calcio SEMPRE SOTTO sione di giorno erano, oggettivaspagnolo e portoghese... ma di CONTROLLO mente, una dimensione pesante, questo parleremo più avanti...”

LA GARA considerando anche la delicatezza Parlavamo di svolta... “Una svolta della mia funzione visto che mi e una scelta; chiudere col lavoro occupavo di diagnosi e ricerca di biologo, un lavoro che poteva, sulle malattie pediatriche genetiche delle se non altro, darmi tranquillità economica e ossa. Di qui la decisione di lasciare il calcio una prospettiva più o meno sicura e oriengiocato a 28 anni e staccare per un po’”. tarmi sul calcio”.

Quanto è durato questo esilio? “Quattro Ci voleva del coraggio... “Molto coraggio e anni esatti di stacco totale, anche se leggere anche una certa dose d’incoscienza ma la e studiare calcio mi appassionava e contimia professione mi stava stretta e mi dava nuava a essere molto più di un passatempo. ormai molto poco. Di qui la scelta di andare

RI

in Spagna per studiare calcio”. se pensi che il Celta aveva tre fronti su cui In Spagna a studiare senza conoscere la muoversi: Liga, Europa League e Copa del lingua spagnola? “Parlavo d’incoscienza non Re. Partite su partite, ore di lavoro e, ovviaa caso: ma in Spagna, oltre a una questione mente, un’esperienza professionale che di interesse per quel modo di fare calcio, potrai immaginare”. c’era anche la possibilità di iscriversi ai corsi Poi però, a fine stagione, Berizzo va al Siviglia UEFA senza lo sbarramento dei requisiti che e tu sei costretto a guardarti intorno... “Mi invece esistono in Italia. Ho acquisito in rete guardo intorno e m’iscrivo al corso UEFA tutte le informazioni necessarie e sono Pro, a luglio, giusto per completare il mio partito per la Galizia, un mese prima dell’inizio curriculum e poi, a ottobre, faccio ritorno in del corso, stabilendomi a La Coruna”.

Italia...”

E come è andata? “I primi tempi sono stati E siamo quasi ad Alessandria... “Sì, quasi; di grande sofferenza, tra vocaboli nuovi e con Marcolini c’era una conoscenza di lunga intensità dell’impegno ma lì, a gratificarmi, data e contatti abbastanza frequenti. Ci era l’idea di calcio che s’insegnava, con siamo incontrati e abbiamo cominciato a questa opzione di fondo e cioè che il calciaragionare, vedendo insieme anche un po’ di tore è prima una persona e va allenato tepartite. Poi è arrivata la chiamata dell’Alesnendo conto di questa concezione, consandria”. frontandosi con maestri autentici come, per Guai a fare un bilancio di questi mesi Grigi esempio, Vitor Frade, padre della teoria della ma qualche considerazione è giusto farla. periodizzazione tattica.”

“Già al primo contatto con la società abbiamo Fin qui la teoria... ma il campo? “Parallelamente avuto la percezione della qualità dell’amagli studi ho avuto la possibilità biente dove saremmo andati a di andare in campo ad allenare, lavorare. La situazione non era IL CALCIO anche perchè, ovviamente, i corsi rosea ma il lavoro quotidiano e è UN FATTO prevedevano una parte pratica l’empatia col gruppo dei giocatori DI EQUILIBRI che accompagna quella teorica.” ci ha fatto subito trovare, se non IN CAMPO Mesi di impegno... “Lavorare anche la strada giusta, almeno la via E FUORI. sul campo e mettere in pratica d’uscita”.

QUESTA qualcosa di mio era, in effetti, il Che tipo di “secondo” sei, Giacomo?

PUò ESSERE modo migliore per ripagarmi dei “Silenzioso, non lo nego. Il mister UNA FILOSOFIA sacrifici personali che stavo faè molto dentro le teste dei giocatori VINCENTE cendo, lontano da casa, senza e si cala con grande empatia nella veri e propri mezzi di sostenloro dimensione. Io osservo e dico tamento”. la mia, con franchezza: si può diPoi però arriva il patentino scutere su tutto e non avere la UEFA A e l’incontro col calstessa identità di visione, tanto cio importante e con il Cell’ultima parola ce l’ha lui... come è ta. “Un incontro che sono giusto che sia”. andato a cercarmi, anche E in partita? “In partita lui è più con un po’ d’incoscienza attento a quello che fanno i ma muoversi e cercare ragazzi; io, di regola, oscontatti è sempre e servo gli avversari: è un otcomunque decisitimo sistema per avere vo. Mi sono sempre sotto controllo la presentato a gara”. mister Berizzo Tre mesi di lavoro qui ad quasi rassegnato a un Alessandria; è possibile suo no, dopo aver sedisegnare una prospetguito qualche allenativa? “Ci siamo riallineati, mento della sua squalavorando, crescendo come dra. Inaspettatamente, gruppo, arrivando ad acinvece, anche in ragione quisire un’identità tattica di una stagione, quella che ci ha fatto arrivare a scorsa, che si sarebbe ririsultati e prestazioni. Non velata densa di impegni, la esistono ricette particolari. Il sua risposta è stata positiva calcio è un fatto di equilibri in e io mi sono trovato, insieme campo e fuori. Questa può esa un tecnico portoghese e sere una filosofia vincente. Inun cileno a lavorare nello staff sieme alla capacità di darsi che si occupava di match anatempo, in una situazione come lysis, un gruppo di lavoro, giusto quella della nostra società, in precisarlo, esterno alla società, cui la qualità delle persone e a supporto dell’area tecnica, guila forza dell’ambiente - e penso data dallo stesso Berizzo”. al nostro stadio, bello e funEsperienza esaltante... “Certamenzionale - faranno la differenza. te ma anche molto impegnativa, Ne sono certo.” foto Albino Neri

23 L’ORSOINCASA

Venerdì 16 marzo 2018

“hO FATTO IL PORTIERE FINO A 28 ANNI. LAVORO DI GIORNO, ALLENAMENTI LA SERA, LE PARTITE. POI UNO STOP DI 4 ANNI. MA IL RIChIAMO DEL CALCIO ERA TROPPO FORTE. COSì hO RICOMINCIATO ALLENANDO I PULCINI. LA SVOLTA NEL CELTA VIGO, IL PATENTINO UEFA E OGGI AD ALESSANDRIA”

tredici domande a di Gigi Poggio

TOMMASO BELLAZZINI Nato a

Data di nascita

Stato civile

Prima società

Hai sempre giocato in questo ruolo

Squadra del cuore

Momento top della carriera

Avversario o compagno che ha fatto più carriera

Mister più importante Passatempo

Attrice preferita

Attore preferito

Musica preferita

L’ORSOINCASA 24

Pisa

23 dicembre 1987

Fidanzato

Fiorentina

Ho cominciato come trequartista Milan

A Cittadella nel 2010 Nicolò Cherubin

Francesco D’Arrigo

Mi piacciono tennis, libri, cinema

Meryl Streep

Tom Hanks

Amo il classic rock

Venerdì 16 marzo 2018

25 L’ORSOINCASA

foto Ilaria Cutuli

Venerdì 16 marzo 2018

lo sponsor di Gigi Poggio

TERzA GENERAzIONE DI UNA FAMIGLIA ChE DAL 1954 OPERA SUL TERRITORIO CON IL MARChIO DELLA QUALITà E DELL’AFFIDABILITà. GIAN LUCA ED ERIKA ALFONSI hANNO IDEE ChIARE E INNOVATIVE

L’ORSOINCASA 26

Venerdì 16 marzo 2018

TRENDARREDI La tradizione guarda al futuro

E

rika e Gian Luca Alfonsi ci accolgono nel loro luminoso showroom che, dallo scorso settembre, al 91/E di spalto Marengo, ospita TRENDarredi.

C’è un aroma delicato e avvolgente negli spazi del negozio: un segnale che fa sentire a casa. “La relazione col cliente è il primo aspetto su cui concentriamo la nostra attenzione. Qui si viene per acquistare, a ragion veduta, direi, facendo però valutazioni e verifiche sui materiali ma anche sugli spazi e gli arredi da sistemare”, dice Gian Luca Alfonsi.

Terza generazione di una famiglia che, dal 1954 ha operato sul territorio con il marchio della qualità e dell’affidabilità, Erika e Gian Luca ora affrontano questa avventura con idee chiare e innovative. “Anche il nostro settore si è andato evolvendo e noi pensiamo che sia logico e opportuno battere strade nuove, mantenendo alto il livello della proposta come impone l’esperienza del nostro nome”, puntualizza Erika Alfonsi.

“L’idea di base è quella di suscitare un’emozione al nostro potenziale cliente; non a caso abbiamo richiamato l’idea dei cinque sensi, proprio a evocare quasi uno stato d’animo in chi si avvicina a TRENDarredi”,

precisa Gian Luca.

Gusto, olfatto, tatto, vista e udito come si declinano qui a TRENDarredi? “Con idee e proposte diverse. Il gusto coi corsi di tre noti chef (Paolo Magnè, Diego D’Andretta e Vito Pantuosco) che propongono piatti e ricette sulle nostre cucine esposte e qui, credimi anche gli altri sensi vengono attivati...

- ci racconta Erika -. E poi c’è la musica che accompagna la vita del negozio, i profumi personalizzati per TRENDarredi, l’allestimento del negozio in cui, oltre al recupero di un edificio di pregio architettonico abbiamo studiato un’esposizione coinvolgente e a portata di tatto, appunto. Senza dimenticare il sesto senso che per noi è fondamentale, vale a dire la soddisfazione del cliente”.

Cliente che, quasi, viene educato a vivere la propria casa che verrà in maniera più consapevole, a giudicare dalle molte proposte che TRENDarredi offre... “E’ vero -, racconta Erika -, sull’idea di un cliente che viva la sua casa in maniera più sana e realizzata abbiamo coinvolto esperti di tante situazioni diverse, dai nutrizionisti ai biologi, ai veterinari proprio per dare stimoli e informazioni necessari a vivere la propria abitazione. E siamo convinti che questa

27 L’ORSOINCASA

Venerdì 16 marzo 2018

“PROPONIAMO CORSI DI TRE NOTI ChEF (PAOLO MAGNè, DIEGO D’ANDRETTA E VITO PANTUOSCO) ChE PRESENTANO PIATTI E RICETTE SULLE NOSTRE CUCINE ESPOSTE. A BREVE L’INTRODUzIONE DELL’AMBIENTE VIRTUALIzzATO”

Da TRENDarredi bonus di 2.000 euro sulle cucine Snaidero. Nella pagina accanto, in alto, l’elegante ingresso dello showroom.

In basso, Erika e Gian Luca Alfonsi durante la festa d’inaugurazione

scelta paghi. Lo vediamo dal consenso delle nostre proposte e dal riscontro nel nostro negozio”.

Che potrà presto fruire di progetti virtuali che daranno ancor più senso e immediatezza alla vostra offerta... “Certo; grazie al WR arriveremo tra breve alla virtualizzazione dell’ambiente; al cliente sarà offerta la possibilità di collocarsi e vivere “dentro” all’ipotesi dello spazio o degli spazi che verranno pensati.

Lo si potrà fare attraverso questa tecnologia che noi utilizzeremo grazie a un progetto di grande innovazione approvato del Bando voucher digitali 4.0, a cui TRENDarredi ha partecipato con esito positivo”.

Parliamo dei marchi in vendita da TRENDarredi... “Ci muoviamo nella tradizione e non solo, da Permaflex a Snaidero e poi le cucine Arrex, Bora con le sue cappe integrate nel piano cottura, i mobili S. Giacomo e Novamobili, i letti della Noctis, senza dimenticare i complementi d’arredo realizzati direttamente per TRENDarredi, nel segno della qualità e della funzionalità”.

Abbiamo parlato di tradizione e della vostra famiglia, da tempo in attività, da tempo tifosi dei Grigi. “La collaborazione con l’Alessandria nasce da questa duplice dimensione.

Ci sentiamo profondamente alessandrini, legati al territorio e alla città e vogliamo che questo marchio e questa identità risaltino. Non a caso abbiamo scelto il ponte Meyer come nostro simbolo e segno. E poi ci sono le ragioni del cuore grigionero che contano... e come se contano. Concreti nel presente, guardiamo al futuro, conoscendo il nostro passato”.

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PROPOSITIVI E APPASSIONATI Un Under 12 di qualità quella di Fabio Roberto

Q

uesta settimana riflettori puntati sulla categoria Under 12 di Mister Fabio Roberto e del suo vice Giulio Sciascia.

“Quarto anno per me all’Alessandria - esordisce Mister Roberto -. Alleno la stessa categoria dello scorso anno, gli Under 12, con i ragazzi del 2006. La novità di quest’anno rispetto ai 2005 della stagione precedente è che giochiamo a 9 su tre tempi da 20 minuti, perché la Federazione ha deciso di ritardare di un anno l’ingresso nel calcio a 11.

Io sono stato molto favorevole su questo aspetto, perché il campo a 11 era molto grande per ragazzi che vanno dagli 11 ai 12 anni. Penso sia corretto che loro facciano un’esperienza di questo tipo, sia per le misure del campo sia per le dinamiche del gioco, che diventano più semplici così come il rapporto di relazione tra i compagni. La squadra è di livello molto elevato e a livello cognitivo secondo me avrebbero potuto sopportare un lavoro a 11. Conoscevo già questi ragazzi perché convocavo qualcuno di loro lo scorso anno con i 2005. Conoscevo anche la squadra perché a livello di Settore Giovanile lavoriamo molto in sinergia”.

Quali le differenze e le analogie nel corso dei suoi 4 anni di permanenza in Grigio?

“Il primo anno siamo partiti con una situazione di lavoro molto diversa da mister a mister; dal punto di vista tecnico ogni formazione lavorava “in proprio”. Poi, anno dopo anno, abbiamo cercato di amalgamarci e di creare una metodologia sempre più uniforme e credo che negli ultimi due anni sia stata ottenuta completamente. Infatti si capisce in un attimo il lavoro che svolge la categoria sotto o la categoria sopra perché si portano avanti gli stessi principi”.

Che tipo di attività affrontano gli Under 12?

“L’attività viene svolta su tre sedute settimanali, più uno o due incontri nel weekend.

Nella prima seduta settimanale si svolge un’attività a spazi stretti, cercando di recuperare anche un po’ dopo le fatiche del

weekend. Diventa un lavoro di recupero, ma nello stesso tempo, dal punto di vista cognitivo, è legato molto all’aspetto individuale dell’attività, correggendo più il ragazzo che tutta la squadra, alla quale invece dedichiamo il mercoledì. Infatti quel giorno si ampliano gli spazi, che diventano molto simili agli spazi di gioco della partita. Le attività sono più dispendiose sia dal punto di vista organico, che dal punto di vista cognitivo e delle interazioni tra i ragazzi. Tutto diventa più complesso e si ricerca un macro principio su cui lavorare. Il venerdì, l’ultimo giorno prima delle gare, lavoriamo su una via di mezzo tra le due tipologie di allenamenti del martedì e del mercoledì: simuliamo un lavoro con la palla in situazione di gioco, ma in velocità, con azioni che durano pochi secondi ad alta intensità e con esercitazioni a rapido svolgimento. Si insiste sempre sul principio di gioco della settimana. Più facciamo esercitazioni vicino alle partite, più è facile per i ragazzi immedesimarsi in quello che andranno a fare”.

Dai suoi ragazzi cosa pretende?

“Consideriamo che il processo di apprendimento a questa età è discontinuo e poi non è sempre possibile apprendere da una settimana all’altra un principio. Ci vuole un

L’ORSOINCASA 28 Venerdì 16 marzo 2018

foto Tony Frisina

i nostri giovani di Michela Amisano

AL QUARTO ANNO NEL SETTORE GIOVANILE GRIGIO, ROBERTO GUIDA GLI UNDER 12 GIà DALLO SCORSO CAMPIONATO. COME SI è EVOLUTO IL LAVORO DURANTE QUESTO PERIODO

percorso. Pretendo che loro abbiano il giusto atteggiamento quando scendiamo in campo, la voglia e l’entusiasmo di imparare e il massimo impegno perché riesca ciò che abbiamo provato. Ho la fortuna di avere un gruppo quest’anno che ha tutte queste caratteristiche. E’ un gruppo motivatissimo, ragazzi veramente seri per la loro età, con la giusta passione per questo gioco e questo li porta a svolgere al meglio qualsiasi attività.

Il livello della squadra fa sì che questo av-

29L’ORSOINCASA

Venerdì 16 marzo 2018

venga in modo facile. Noi siamo riusciti a giocare quasi alla pari con compagini di categoria superiore, di Serie B e di Serie A. Dal punto di vista del gioco siamo riusciti a essere competitivi anche con le formazioni top, come Juventus, Milan, Inter. Il Settore Giovanile è cresciuto molto anche per la competitività che hanno i gruppi perché si sono migliorati sempre nel corso del tempo”.

Che tipo di campionato affrontate?

IL “SECONDO” DI FABIO ROBERTO è GIULIO SCIASCIA, ALLA SUA PRIMA ESPERIENzA NEI PROFESSIONISTI. “ESSERE QUI, DOPO ANNI DI DILETTANTISMO, MI AIUTA A MATURARE E CRESCERE. SONO MOLTO FELICE”

“Noi affrontiamo un campionato provinciale di Alessandria sotto leva. Ci confrontiamo anche nei test match con squadre professionistiche del nostro stesso livello o superiore e questo è molto stimolante. I test match sono le gare più significative. Le partite sono tirate grazie alla voglia, alla passione e all’atteggiamento di questa squadra, che riesce spesso a spuntarla anche nelle partite più difficili. Siamo riusciti a superare Cremonese e Novara e siamo

riusciti a giocarcela con squadre di livello molto alto perché l’atteggiamento mentale della squadra è sempre quello giusto”.

Quest’anno ha un nuovo collaboratore…

“Sì, il mio collaboratore è Giulio Sciascia ed il primo anno che lavoriamo insieme. All’inizio sia per la preparazione e la programmazione delle sedute, sia in campo tendevo ad avere più spazio io, perché lui vedesse come funzionava il nostro lavoro, sia perché era giusto che avesse il tempo per apprendere senza avere troppe responsabilità. Da Natale in avanti Giulio è cresciuto molto e si è messo totalmente a disposizione della squadra, così ci siamo suddivisi equamente il lavoro. Entrambi possiamo svolgere le sedute, sia per ciò che riguarda la preparazione, sia il lavoro sul campo. Alternarci è utile per i ragazzi anche dal punto di vista comunicativo e per Giulio per la sua crescita personale.

Anche in partita ci alterniamo. Chi dei due conduce la gara, è più attento al contesto squadra, alla complessità del gioco. Il vice tende invece a dare consigli al singolo per non fargli perdere il contatto con i compagni”.

“Siamo in piena sintonia - interviene Sciascia - le idee sono le stesse. Dopo un mese dall’inizio, il tempo necessario per conoscerci e per capire il tipo di lavoro che si svolge qui, dal momento che è il mio primo anno in una società professionistica. Il mister di tanto in tanto delega a me l’inizio dell’allenamento e anche in partita mi dà spazio e questo mi aiuta per aumentare la mia esperienza”.

Ci racconti qualcosa di lei, Giulio…

“Ho iniziato ad allenare a 19 anni e mi si è presentata l’occasione a Gavi perché uno dei miei ex allenatori allenava lì e gli facevo da secondo. L’anno successivo a Capriata allenavo i 2006 come quest’anno. Nel mio percorso mi sono avvicinato al tipo di metodologia che si segue qui. L’ho scoperto facendo tirocinio per il corso Uefa C, vedendo gli allenamenti e parlando con il responsabile.

Anche per questo entrare nei meccanismi di Mister Roberto è stato più semplice. Arrivare qui, dopo alcuni anni di dilettantismo, e affrontare squadre professionistiche è un percorso bello, che mi aiuta a maturare e a crescere anche dal punto di vista umano.

Non potrei essere più felice di essere qui”.

Caratteristiche che devono avere i ragazzi per riuscire a perseguire il loro sogno di diventare calciatori?

“Atteggiamento propositivo e passione – dice Roberto -. Due caratteristiche che la mia squadra ha. Con loro si può parlare di calcio e calciatori che giocavano quando loro non erano ancora nati, perché hanno la curiosità di informarsi e anche in questo modo esprimono la loro passione per questo sport. Aggiungerei anche maturità - interviene Sciascia - rispetto alla loro età. I ragazzi che fanno parte di questa squadra mi hanno stupito fin da subito per questa peculiarità”.

UNA VITTORIA, UN PARI E UNA SCONFITTA. QUESTO è IL BOTTINO IN TERRA PIACENTINA NELLO SCORSO WEEKEND PER LE COMPAGINI NAzIONALI. IL PROSSIMO TURNO SARà CASALINGO: MONzA E OLBIA NEL MIRINO

i nostri giovani di Michela Amisano Campionato Berretti Classifica Sassuolo

Campionato Under 17 31

Renate

30

Pro Piacenza

21

Torino

29

Albinoleffe

20

Piacenza

19

Alessandria Monza Cuneo

Giana E. 16a giornata - 10/3/18

19

18

10

7

Pro Piacenza - Alessandria

3-0

Piacenza - Monza

3-2

Giana E. - Torino

2-2

Renate - Cuneo

Albinoleffe - Sassuolo

17a giornata - 24/3/18 Cuneo - Albinoleffe Sassuolo - Giana E.

Alessandria - Monza Torino - Piacenza

Pro Piacenza - Renate

2-1

0-1

Classifica Alessandria Prato Carrarese Cuneo Pisa Livorno Piacenza Pro Piacenza Lucchese Reggiana Olbia Pistoiese Gavorrano Pontedera Arzachena 24a giornata - 11/3/18 Piacenza - Alessandria Cuneo - Carrarese Gavorrano - Pontedera Arzachena - Livorno Olbia - Prato Pistoiese - Pro Piacenza Lucchese - Reggiana Pisa riposa 25a giornata - 18/3/18 Alessandria - Olbia Carrarese - Pistoiese Pro Piacenza - Lucchese Pisa - Piacenza Livorno - Prato Reggiana - Gavorrano Arzachena - Cuneo Pontedera riposa

La formazione Under 15 saluta l’avversaria prima del fischio d’inizio

L’ORSOINCASA 30 Venerdì 16 marzo 2018

Campionato Under 15 50 46 45 45 40 35 30 30 27 24 23 23 20 18 1 2-3 2-2 3-1 1-1 0-0 1-0 3-0

Classifica Prato Alessandria Livorno Carrarese Reggiana Cuneo Pisa Lucchese Piacenza Pontedera Pistoiese Pro Piacenza Olbia Gavorrano Arzachena

47 46 44 43 39 36 35 34 33 30 24 24 19 8 0

24a giornata - 11/3/18 Piacenza - Alessandria Cuneo - Carrarese Gavorrano - Pontedera Arzachena - Livorno Olbia - Prato Pistoiese - Pro Piacenza Lucchese - Reggiana Pisa riposa

1-1 1-2 1-1 0-6 1-3 0-0 -

25a giornata - 18/3/18 Alessandria - Olbia Carrarese - Pistoiese Pro Piacenza - Lucchese Pisa - Piacenza Livorno - Prato Reggiana - Gavorrano Arzachena - Cuneo Pontedera riposa

(foto Mauro Risciglione)