L'Orso in casa n.9 2017/18

foto A.M.

L’ORSO INCASA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 N. 9 VENERDÌ 22 DICEMBRE 2017

L’AVVERSARIO Solido Pontedera

GRIGI E MEDIA

Telecity con i Grigi nel cuore

SERENO NATALE LA CITTÀ DELL’ORSO Cazzola: la mia Alessandria

ALESSANDRIA-PONTEDERA

LO SPONSOR

Alegas. Trasparenti, vicini, responsabili

I NOSTRI GIOVANI

La festa del settore giovanile

STORIA

Speciale derby

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L’ORSOINCASA

Venerdì 22 dicembre 2017

SOMMARIO

5 IL PUNTO

6 L’AVVERSARIO

13/20 MUSEO GRIGIO

22 LA CITTà DELL’ORSO L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 100 de ‘Il Piccolo’ di venerdì 22 dicembre 2017

PRESIDENTE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912

di Luca Di Masi l’editoriale

UN SERENO NATALE A TUTTI

Q

uest’anno ci ha cambiati tutti e ci cambierà per il resto della nostra vita. Io non sono più la stessa persona di cinque anni fa, ho preso consapevolezza. Gli episodi positivi hanno creato in me una gioia ancora maggiore di essere Grigio. Quelli negativi mi sono dentro come un macigno che non vuole andare via. Ma la vita deve continuare, i Grigi devono continuare.

La strada del futuro è già delineata, i passi da compiere sono già scritti sulla carta e impressi nel cuore. Chiudere questo 2017 con la speranza che ci hanno dato le ultime vittorie, è un messaggio incredibile di vita, speranza che dietro ogni angolo negativo, possa esserci qualcosa di vivo, qualcosa che ti fa riaggrappare ai tuoi Grigi, a non mollarli mai.

L’augurio più grande è questo, che ritrovando la strada maestra, con altri insegnanti (intesi come mister Marcolini e staff) e giocatori del futuro (i nostri di adesso che meritano questa maglia insieme ai ragazzi che arriveranno) si possano raggiungere mete insperate in questo 2017 di sofferenza.

Il nostro stadio diventi veramente la nostra fortezza inespugnabile e i ragazzi (sempre più giovani) che vestiranno questa maglia, che la indossino come una seconda pelle, da non togliere mai. L’identità e l’appartenenza diventino per sempre il punto da cui ripartire per il 2018, perché senza il cuore non si può fare nulla, tantomeno calcio.

L’entusiasmo contagioso dei nostri tifosi e l’unità d’intenti di tutti possa trasformarsi in qualcosa di

A cura di Ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro Risciglione Foto di Tony Frisina, A.M., Ivano Panarello

trascinante per il futuro dei nostri Grigi.

Io non lascio la mia squadra, non abbandono i miei sentimenti. Perché i Grigi siamo tutti noi, quelli che vivono di Grigi, che sono anche quelli che conosco meglio e che non mancherebbero una partita per nessuna ragione al mondo. Quelli come me che possono intendere i Grigi in un solo modo, vita. Quelli che sanno i risultati dagli amici e si fanno coinvolgere allo stadio ogni tanto, quelli che ne sentono parlare e pensano di saperne più degli altri... ma tutti siamo Grigi, tutti apparteniamo alla storia dei Grigi e facciamo sì che questa meravigliosa favola continui di anno in anno, da nonno a nipote, da padre in figlio.

Grazie a chi lavora per i Grigi dando anima e cuore, grazie ai tifosi che organizzano e si sobbarcano migliaia di chilometri in trasferta, grazie a chi con la propria voce fa sentire in ogni partita i ragazzi non soli e li aiuta a raggiungere la vittoria, grazie a chi crede nei Grigi.

Grazie popolo Grigio per farmi sentire nel posto giusto quando entro al Mocca, quando l’arbitro fischia l’inizio di ogni partita, quando i ragazzi si incamminano verso la Nord.

Buon Natale e buone feste a tutti noi e che il 2018 sia un anno “normale”, anche se ultimamente noi Grigi lo siamo molto poco. E che possa essere un cammino da percorrere tutti insieme, perché le famiglie come la nostra quando si riuniscono a Natale cancellano tutto e ripartono unite, più forti di prima, con la speranza immutata e i Grigi nel cuore.

In collaborazione con MEDIAL srl pubblicità, Alessandria, via Parnisetti 10, tel. 0131 56364

GLI AUGURI DI ALESSANDRIA AUTO VIAGGIANO SEMPRE CON VOI.

G R U P P O

alessandria

SPINETTA MARENGO (AL) - S. S. 10, n° 20

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RETI. IL BOMBER GRIGIO Pablo Gonzalez

il girone A

L’ORSOINCASA

LA CLASSIFICA Livorno regina. Grigi avanti così Squadra

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PUNTI VENDITA BOOKING SHOW • Tabaccheria Maxi Via Gramsci 46, Alessandria • Tabaccheria Rovereto Spalto Rovereto 25, Alessandria • Tabaccheria Malagrino Corso C. Marx 44, Alessandria • Gruppo Anteprima Piazza Garibaldi 40, Alessandria, 0131 250600 • S.O.M.S. Oviglio, Grigi Club “Gino Armano” Via XX Settembre 30, Oviglio (AL) - 347 4165122 • Amici del Calcetto, presso Circolo Dopolavoro Solvay Via Genova 117, Spinetta Marengo (AL) • D Viaggi, piazza Repubblica 3, Novi Ligure (AL) • Roby Viaggi, c/o Centro Comm. Monferrato “BENNET” SS 31 Villanova Monferrato (AL) • Agenzia Intralot, via Palestro 22, Acqui Terme (AL) ON LINE: www.bookingshow.com

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STADIO MOCCAGATTA (Via Bellini) • Sabato 23 dicembre dalle ore 11,30 fino al termine del 1° tempo PREZZI DI VENDITA (comprensivi di diritti di prevendita) Tribuna d’Onore € 100 - Tribuna Giovanni Ferrari € 50, ridotto € 35 Tribuna Centrale Numerata € 35, ridotto € 24 - Tribuna Laterale € 30, ridotto € 21 - Rettilineo € 14, ridotto € 10 - Curva Nord € 10, ridotto € 7. Operazione Speciale Ragazzi: costo del biglietto € 5 (da 8 anni compiuti ai 18 anni da compiere, promozione valevole esclusivamente per il settore Rettilineo di gradinata) INFO: www.alessandriacalcio.it

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L’ORSOINCASA

Venerdì 22 dicembre 2017

LIVORNO CAMPIONE D’INVERNO CON 10 PUNTI DI VANTAGGIO SUL SIENA E 11 SULLA VITERBESE. 12 SQUADRE RACCHIUSE IN SOLI 6 PUNTI. CUNEO E PRATO IN FONDO

di Tino Pastorino il punto

RINASCIMENTO GRIGIO 5 vittorie consecutive. La svolta?

L

ivorno campione d’inverno e padrone del campionato con un vantaggio considerevole sul Siena, la cui classifica è, per ora, condizionata dal recupero della partita di Piacenza in programma a gennaio. Un girone di ritorno dove la capolista dovrà solo amministrare il vantaggio e, presumibilmente, si giocherà solo per il secondo posto in una sorta di lotta a tre: Pisa e Viterbese le autorevoli avversarie della formazione di mister Mignani. I laziali sono la squadra più in forma: non perdono dal 8 novembre (3-0 a Livorno) ed hanno inanellato una serie utile di 6 partite, con la cura Sottili altamente positiva.

Dal quinto posto dell’Olbia (27) a quota 21, quella dei play out, ci sono ben 12 squadre e, a differenza di quanto succede in testa, l’equilibrio è il fattore più evidente.

In questo gruppo chi sta meglio è il Pro Piacenza: la squadra di Pea ha raccolto 10 punti nelle ultime 4

giornate. Bene anche l’Alessandria che, con l’arrivo di Marcolini, ha vinto 3 partite consecutive (5 se contiamo anche la Coppa Italia).

In crisi l’Arzachena, 3 sconfitte consecutive e 1 punto nelle ultime 5 giornate, precipitata in zona salvezza. Crisi senza fine per Cuneo e Prato: 4 sconfitte consecutive senza segnare alcun gol per i piemontesi; 3 k.o. di fila per i toscani che diventano 4 nelle ultime 5 giornate.

E’ sempre quello del Livorno il miglior attacco del girone e di tutta la serie C con 39 gol: 10 firmati Vantaggiato, 7 Doumbia, 6 Murilo. Seguono Giana e Carrarese con 33 reti: per i toscani il capocannoniere Tavano a quota 12, Biasci 6, Coralli 5; per i milanesi 9 gol Bruno, 8 Perna, 7 Chiarello.

E’ del Pisa la miglior difesa con 12 reti subite di cui 8 in tre partite: 3 gol dall’Arezzo, 2 dalla Carrarese, 3 anche dalla Pistoiese.

SGUARDO AGLI ALTRI GIRONI Nel raggruppamento B, giro di boa con il Padova di Bisoli campione d’inverno a 34 punti; segue la rivelazione Renate (prossimo avversario dei Grigi in Coppa Italia)

a 30. Poi la Sambenedettese a 29. Sono 26 i punti della Feralpi (Guerra capocannoniere con 11 reti) e della Reggiana. Un terzetto a 25: la Triestina di Sannino (miglior attacco del girone con 28 gol), l’Albinoleffe e il Pordenone.

Nel girone C avanti il Lecce di Liverani con 41 punti, seguito dal Catania a 38. Trapani (miglior attacco con 31 reti) a quota 35. Poi Siracusa a 31, Virtus Francavilla (Saraniti, 9 reti, in testa alla classifica marcatori) a 28 e il deludente Matera a 27.

LE PANCHINE Nel girone A sono 6 le società che hanno cambiato guida tecnica: Arezzo, Gavorrano, Viterbese (2 avvicendamenti), Pisa, Alessandria e Cuneo.

Sono 7 gli esoneri nel girone B: riguardano Gubbio (Dino Pagliari per Cornacchini), Reggiana (Eberini con La Rosa e Tedeschi per Menichini), Sambenedettese (Capuano per Moriero), Vicenza (Nicola Zanini per Alberto Colombo), Bassano (Colella per Magi), Santarcangelo (Cavasin per Angelini).

Nel girone C 8 cambi: Lecce (Liverani per Rizzo), Paganese (Favo per Matrecano), Racing Fondi (Mattei per Giannini), Cosenza (Piero Braglia per Gaetano Fontana), Casertana (Luca D’Angelo per Cristiano Scazzola), Catanzaro (Dionigi per Erra), F. Andria (Papagni per Loseto), Sicula Leonzio (Diana per Rigoli).

L’ORSOINCASA

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Venerdì 22 dicembre 2017

foto www.uspontedera.it

l’avversario di Tino Pastorino

SESTA STAGIONE CONSECUTIVA IN SERIE C PER I RAGAZZI DEL PRESIDENTE BOSCHI E DI MISTER IVAN MARAIA. ATTENZIONE ALLA COPPIA DI ATTACCO GRASSI-PESENTI

PERICOLO GRANATA Pontedera, una solida realtà

S

esta stagione consecutiva in serie C, ha sempre raggiunto agevoli salvezze evitando i play out che corrisponde all’obiettivo stagionale dichiarato.

Quattordicesimo posto lo scorso anno. Settimo nel 2016, nono nel 2015, addirittura play off nel 2014 che l’onorevole eliminazione ai calci di rigore da parte del Lecce. Oculato e mirato il lavoro del Presidente Paolo Boschi coadiuvato dal A.D. Paolo Giovannini.

di Corsinelli gli esterni ruotano: Paolini, Tofanari e Spinozzi (i primi due della Roma, il terzo dell’Ascoli) sono giovani di prospettiva.

A centrocampo fiducia ai confermati Caponi e Calcagni, con Gargiulo (ex Lucchese proprietà Chievo). In attacco la coppia fissa è quella formata dall’esperto Grassi e Pesenti, ex Pro Piacenza, Albinoleffe e Reggiana.

LA ROSA Portieri: 1 Contini (96), 12 Biggeri (96), 22 Maranca (Rom-97). Difensori: 2 Tofanari (98), 3 Romiti (92), 4 Risaliti (95), 5 Vettori (82), 6 Borri (97), 18 Ferrari (98), 20 Frare (96). Centrocampisti: 7 Spinozzi (98), 8 Caponi (88), 13 Mastrilli (97), 14 Pandolfi (97), 16 Corsinelli (97), 17 Gargiulo (96), 19 Calcagni (94), 21 Paolini (97), 23 Posocco (96). Attaccanti: 9 Pesenti (97), 10 Grassi (83), 11 Pinzauti (94), 15 Bonaventura (95).

AREA TECNICA Ivan Maraia, 49 anni, è stato promosso sulla panchina toscana dopo 5 anni trascorsi quale vice di Indiani. Il suo secondo è Matteo Rossi (23 presenze e 5 gol in maglia grigia nel 9596). Maraia e Rossi hanno giocato insieme cinque stagioni a Pontedera e facevano parte di quella squadra che alla vigilia di USA 94 sconfisse in amichevole la nazionale di Arrigo Sacchi (a segno proprio Rossi e Aglietti). Modulo tattico adottato: 3-5-2.

CAMPIONATO Fa parte del quartetto a 21 punti, con Alessandia, Arzachena e Pro Piacenza. 5 partite vinte, 6 pareggiate e 5 perse. Sono 21 i gol segnati (5 da Pesenti), 26 quelli subiti. In trasferta non ha mai pareggiato: 3 vittorie (0-1 al Prato, 2-3 al Siena, 0-1 al Pro Piacenza) e 5 sconfitte. Dopo un inizio stagione piuttosto complicato con 2 punti nelle prime sette giornate (4 sconfitte consecutive tra settembre e ottobre), la squadra si è gradualmente ripresa. Ha fatto bene in Coppa Italia dove ha eliminato il Pisa (1-0 all’Arena Garibaldi) e la Lucchese (analogo 1-0) con la possibilità di andare ancora aventi visto che negli ottavi giocherà contro il Prato.

NOTE Sono infortunati i centrocampisti Corsinelli e Mastrilli. Tornano a disposizione i difensori Ferrari che ha smaltito l’influenza e Frare che ha scontato il turno di squalifica.

La Gazzetta dello Sport dopo la vittoria del Pontedera contro la Nazionale.

Sopra, Ivan Maraia, mister dei toscani LA SQUADRA In porta sta facendo molto bene Contini (prestito dal Napoli). La difesa a 3 è imperniata sui “vecchi” Risaliti e capitan Vettori oltre a Frare, ex Tuttocuoio. In attesa del recupero

LA PARTITA DI ANDATA (27 agosto 2017) Risultato: 1-1.

Marcatori: Pesenti al 62’, Gonzalez al 85’.

Pontedera (3-5-2): Contini; Risaliti Vettori Frare; Tofanari Calcagni (41’ s.t. Borri) Caponi Gargiulo (24’ s.t. Paolini) Corsinelli; Grassi Pesenti.

Alessandria (3-5-2): Agazzi; Casasola Piccolo Fissore; Sestu (32’ s.t. Celjak) Cazzola (32’ s.t. Ranieri) Gazzi (20 s.t. Bunino) Pastore; Fischnaller (32’ s.t. Marconi) Gonzalez.

avversari nella storia

di Sergio Giovanelli

I

PONTEDERA

Dalla bicicletta al pallone, alzando il trofeo Anglo-Italiano

l primo sport praticato con frequenza a Pontedera è stato il ciclismo. Il passaggio dalla bicicletta al pallone di cuoio è avvenuto nel 1912 a seguito della fusione tra varie società e la costituzione dell’Unione Sportiva Pontedera, che nei primi anni di vita sfoggiava maglia bianca con stemma comunale; con il passare del tempo divenne prima nera e dal 1928 granata.

Dopo la Grande Guerra la squadra comincia a partecipare ai campionati regolari e, a parte qualche stagione sfortunata, la formazione toscana è sempre riuscita a mantenersi tra la terza e quarta serie, attraversando le varie denominazioni assunte da queste categorie. Come in tutte le storie ci sono stati i momenti favorevoli: in diverse occasioni il Pontedera ha addirittura “rischiato” di finire in Serie B e nel 1985 ha inserito nella propria sala dei trofei una competizione internazionale. Il Torneo Anglo-Italiano, manifestazione che metteva di fronte squadre di Serie C (ma in epoche diverse se lo sono disputato anche quelle di A e di B), in quella stagione si decise con una finale tutta italiana giocata a Livorno tra i padroni di casa ed il Pontedera. La spuntarono i granata contro gli amaranto; l’anno successivo raggiunsero di nuovo la finale perdendo contro il Piacenza.

Nel 2010 la società assume la denominazione attuale di Città di Pontedera e risale dalla Serie D alla Lega Pro dove è rimasta, non senza qualche patema, fino ad oggi.

Tra Grigi e granata i precedenti sono ventuno, dei quali diciotto racchiusi tra il novembre 1982 e il marzo 2000. Tutti giocati nell’ormai scomparsa C2.

La prima partita giocata al Moccagatta (la seconda in assoluto dopo l’andata in Toscana) risale al 10 aprile 1983. I grigi riscattarono lo 0-2 subito a Pontedera e fecero tutto (o quasi da soli). Paci mise a segno una doppietta, l’unica nella storia di questo confronto e Piccotti, passato a Pontedera da pochi mesi dopo sei stagioni in grigio, si rese protagonista dell’autorete dell’ex insaccando il pallone nella propria porta a causa di una sfortunata quanto involontaria deviazione.

Gli anni ‘80 trascorsero quasi completamente senza vittorie alessandrine al Moccagatta. Dopo quattro pareggi consecutivi (mitigati da qualche vittoria in

Sabato 6 maggio 2017. L’ultima drammatica sfida con il Pontedera.

Finisce 2-1, con i Grigi in Serie B per 27 minuti.

Tanto è il tempo che intercorre tra il gol del vantaggio di Gonzalez e il gol vittoria di Scarsella della Cremonese con il Racing Roma.

Per l’Alessandria si apriranno le porte dei playoff

terra toscana) i grigi “espugnarono” finalmente il proprio terreno vincendo 20 il 30 aprile 1989. Non fu una partita facile: ci volle un rigore segnato da Ferretti e una rete di Bartolini per superare, nell’ultimo quarto d’ora, la resistenza dei granata. Nel frattempo l’allenatore grigio Melani si fece espellere (ma questa non era cosa rara) L’ultimo decennio del ventesimo secolo si apre con una sconfitta interna, l’unica della storia. 1-3 per gli ospiti, maturato tutto nel secondo tempo, visto che si era andati al riposo sull’1-0.

Per qualche anno non si rigiocherà più e il riscatto dei Grigi si concretizzerà solo il 17 gennaio 1999 con un 3-0.

Le strade delle due formazioni si biforcano e occorrerà aspettare 17 anni per ritrovare l’incrocio. Lo scorso anno lo 00 dell’andata fece sentire i primi scricchiolii della squadra che stava dominando; all’ultima giornata ci fu la vittoria per 2-1 con lo psicodramma della classifica che premiò per gli scontri diretti la Cremonese.

Il bilancio vede prevalere decisamente i pareggi verificatisi 10 volte su 21 gare giocate; i Grigi prevalgono per 7 vittorie a 4. La superiorità alessandrina è ovviamente confermata al Moccagatta dove si registra una sola vittoria granata a fronte di quattro vittorie: anche qui sono i pareggi a farla da padrone: 5 su 10.

Decisamente superiore il divario per quanto riguarda le reti: 27-17 in totale e 14-7 al Moccatta.

Tra i giocatori il più presenti nelle sfide è stato il toscano Pini che ha giocato

ben 10 volte contro l’Alessandria. In questa speciale classifica al secondo posto c’è Camolese che è sceso in campo 8 volte.

Un alessandrino in testa nella classifica marcatori: è Montrone con tre reti; con due gol ci sono Bartolini, Paci, Romairone e Sgarbossa tutti Grigi.

Allenatori: fino ad oggi un solo doppiomister è sceso in campo: Piero Braglia, allenatore dei granata nella stagione 1995-96 era in panchina nella gara di andata dello scorso anno. In realtà ci sarebbe anche Natalino Fossati, che ha allenato entrambe le formazioni ed ha diretto i Grigi in una partita contro il Pontedera, squadra che avrebbe guidato qualche anno dopo.

I doppi-ex sono 22, un numero considerevole visti i percorsi storici notevolmente diversi delle due società, i giocatori che nel corso della loro carriera hanno vestito i colori di entrambe le squadre.

Di questi 22, 9 giocatori hanno disputato questa sfida e di essi 4 l’hanno giocata indossando sia il grigio che il granata. Il leader di questa speciale classifica è Cavaglià, sceso in campo ben 7 volte giocando 6 partite con il Pontedera ed una con l’Alessandria; Giancarlo Marchetti ne ha disputate 4 (2 per parte) Malventi e Manetti 2 (una ciascuno). Cotroneo, D’Urso, il già citato Piccotti e Matteo Rossi hanno giocato solo in granata, Mazzeo solo in Grigio. A costoro potrebbe aggiungersi Andrea Pastore, 24 presenze per lui nella stagione 2013-14 con la maglia granata ed oggi agli ordini di mister Marcolini.

tredici domande a di Gigi Poggio

MATTEO ROSSETTI Nato a

Data di nascita

Stato civile

Prima società

Hai sempre giocato in questo ruolo

Squadra del cuore

Momento top della carriera

Avversario o compagno che ha fatto più carriera

Mister più importante Passatempo

Attrice preferita

Attore preferito

Musica preferita

L’ORSOINCASA

Saluzzo (Cuneo) 23 luglio 1998

Fidanzato

Cavour

Sì, sempre centrocampista

Torino

La convocazione in A col Torino Nessuno

Andrea Menghini

Mi piace uscire con gli amici e la mia ragazza Scarlett Johannson

Adam Sandler Mi piace il rap

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Venerdì 22 dicembre 2017

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L’ORSOINCASA

foto Mario Coscarella

Venerdì 22 dicembre 2017

grigi e media di Gigi Poggio

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oberto Monteriso conduce da quest’anno la nuova edizione di Grigi nel cuore, la trasmissione che Telecity dedica ogni settimana all’Alessandria Calcio alle 21 del giovedi. Non sappiamo se il giornalista torinese abbia già i Grigi nel cuore; di sicuro però fanno un parte del suo destino e lui ci spiega perché.

“Ho frequentato le elementari con Massimiliano Scaglia, a Pianezza, nostro paese natale e ho ho seguito tutto l’evolversi della carriera di Massi, dal suo trasferimento nelle giovanili dell’Alessandria. Mai avrei immaginato poi di dovermi occupare dei Grigi nel mio mestiere da adulto... a volte il destino...”

Monteriso ha una lunga esperienza di giornalismo e TV; partito col calcio a 5, per la Luna nuova, periodico della Val Susa, ha poi allargato l’ambito della propria esperienza occupandosi, oltre che di calcio, anche di pallavolo. “Ma il calcio resta il mio sport di riferimento;Toro e Juve hanno assorbito i miei interessi professionali portandomi anche a lavorare in Tv, senza peraltro fossilizzarmi su quel mezzo. Certo il mestiere che acquisisci con le telecronache e la conduzione sono un grande arricchimento. Per non parlare di quando si scrive di Nazionale, come mi è capitato su Torino Cronaca Qui. Dico “mi è capitato” perchè, come sai, per un po’, penso, non se ne parlerà...”

Come sei arrivato a Grigi nel cuore? “Faccio parte della scuderia di Gold da tempo e, alla proposta, di condurre una tramissione come ‘Grigi nel cuore’ ho risposto subito con entusiasmo. Sapevo di una realtà appassionata ma non fino a questo punto. Ho colto da subito tra i tifosi e gli addetti ai lavori una tensione e una partecipazione che rimandano a piazze prestigiose. Il calcio, anzi, i Grigi, ad Alessandria sono argomento diffuso e quotidiano. Lo stesso mondo dell’informazione per numero di testate e colleghi ricorda situazioni di categoria superiore e questo, anche per me, è uno stimolo a fare una tra-

ROBERTO MONTERISO: “FACCIO PARTE DELLA SCUDERIA DI GOLD DA TEMPO E, ALLA PROPOSTA, DI CONDURRE UNA TRAMISSIONE SUI GRIGI, HO RISPOSTO SUBITO CON ENTUSIASMO”

L’ORSOINCASA 10 Venerdì 22 dicembre 2017

CUORE NEL

D L’appuntamento del giov smissione sempre ricca e coinvolgente”.

Ecco, parliamo di come nasce ‘Grigi nel cuore’.

“Il supporto del web è fondamentale per crearmi una base di dati e informazioni che mi aiutino nel trovare spunti e argomenti di discussione. La stampa e i media qui ad Alessandria sono sempre molto puntuali anche nel raccontare l’umore della piazza, oltre che le cose del campo. Io cerco di ottimizzare tutto quanto, supportando poi con eventuali statistiche e curiosità che riguardano gli avversari e gli ospiti... che poi sono

i calciatori che ci porta la società, con cui, da subito, si è instaurato un rapporto molto collaborativo”.

La collaborazione con l’Alessandria è ripartita lo scorso anno. I presupposti sono sempre gli stessi, come ci ribadisce Ketti Porceddu, direttore editoriale dell’emittente. “Le attese per un momento di approfondimento da dedicare ogni settimana a squadra e società sono una costante. Negli anni avevamo un po’ dimenticato la realtà dell’Alessandria calcio e ci è sembrato opportuno correre ai

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KETTI PORCEDDU: “LA FORMULA DEL GIOVEDì CI SODDISFA MOLTO. LUNEDì E MARTEDì VEDONO ALTRE EMITTENTI IMPEGNATE, COSì ABBIAMO PREFERITO FARE “SCIVOLARE” LA PROPOSTA VERSO LA GARA SUCCESSIVA”

L’ORSOINCASA

foto Mauro Risciglione

Venerdì 22 dicembre 2017

EI GRIGI edì a Telecity

ripari. Di qui, la scelta di ideare un programma in cui parlare e discutere col supporto delle immagini e il contributo di giornalisti e tifosi, variando, da quest’anno una formula che aveva trovato riscontri e risposte per spostarci il giovedì con una lettura più legata all’impegno della domenica successiva, taglio editoriale che sperimentiamo per la prima volta, con la possibilità di acquisire materiale degli allenamenti e aggiornamenti direttamente dai protagonisti.”

La formula del giovedì vi soddisfa? “Certo -, risponde la Porceddu -, lunedì e martedì vedono altre emittenti impegnate e quindi anche sotto il profilo dei contenuti si rischiava di creare qualche sovrapposizione. Meglio “scivolare” verso la gara successiva, diversificando contenuti e idee”.

Ma torniamo al conduttore della trasmissione per chiedergli invece un giudizio sul calcio della C, realtà con cui deve confrontarsi per la realizzazione della trasmissione... “Un mondo interessantissimo, sicuramente molto più di quando io immaginassi. Squadre e giocatori di livello, grandi professionalità e un equilibrio in campo difficilmente prevedibile. E non parlo solo dell’Alessandria che, mi pare, per organizzazione e idee sia certamente un club che può tranquillamente frequentare ambiti e ribalte più prestigiose.

E’ tutta la realtà della C che vedo come una continua competizione, fatta di valori, campanili, tecnici e giocatori emergenti a confrontarsi con personaggi più collaudati ed esperti. Un mix davvero intrigante. Bello da raccontare”.

Il conduttore della trasmissione “Grigi nel cuore” Roberto Monteriso.

A sinistra, lo studio durante la puntata andata in onda giovedì 14 dicembre ospiti Massimo Delfino, Mario Marchioni e Gianmarco Vannucchi.

In basso, la sala regia

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in vetrina

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LA LEGGENDA ORSO DELL’

i grandi personaggi

di Mario Bocchio

P

PIERPAOLO SCARRONE Quell’equivoco chiamato Rivera

ierpaolo Scarrone nasce ad Alessandria. Come Rivera. Figlio d’arte (il padre Secondo giocò in B con i Grigi e con il Marzotto negli anni Cinquanta), centrocampista di classe, ambidestro e all’occorrenza anche rifinitore dietro le punte, Scarrone crebbe nelle giovanili dell’Alessandria, non tardando a diventare oggetto di interesse per le grandi squadre: lo acquistò nel 1970 il Milan, contando di trovare in lui un possibile erede di Rivera. Chi lo vede allenarsi a Milanello aggregato alla prima squadra lo battezza come il primo della lunga serie degli “eredi di Rivera”, creandogli un’etichetta che per chiunque altro l’abbia avuta in dote è diventata, nel lungo termine, una specie di ceppo di piombo agganciato al piede buono. Scarrone però bravo lo è sul serio, tanto che nel 1970-’71, a soli 19 anni, entra a far parte delle rosa della prima squadra allenata dal Paròn Nereo Rocco. Il Milan è sempre un bel Milan, ma nel 1970-‘71 lo è anche più del solito anche se in campionato arriva secondo dopo averlo dominato fino a febbraio e in Coppa Italia perde in finale con il Toro. Scarrone invece in prima squadra fa fatica. I suoi estimatori cominciano a nutrire dubbi sul fatto che non solo non sarà mai l’erede designato di Rivera, ma che sia un giocatore da serie A tout-court. Altri pensano al fatto che un po’ sia colpa del Paròn, che difficilmente concede grande fiducia ai giovani, ai bòcia, come li chiama lui. Probabilmente la verità è che la Milano notturna a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 offre molte distrazioni ad un ragazzo nato in provincia. E qualcuno comincia a pensarlo seriamente quando vede Pierpaolo frequentare spesso i locali della movida ante-litteram, alle volte con un fazzoletto legato in testa, tanto da gua-

dagnarsi il soprannome di Zingaro. In due stagioni al Milan, Scarrone fa 3 presenze ed una rete. Troppo poco per essere giudicato “da Milan”. Così al termine della stagione 1971-‘72 viene ceduto in serie B al Genoa come parziale contropartita per Ramon Turone. Anche se il Genoa alla fine dell’anno viene promosso e Scarrone gioca un buon numero di partite, la dirigenza non ritiene possa rientrare nei piani per il campionato successivo di serie A e lo cede al Bari in serie C. Per una grande promessa che avrebbe dovuto diventare “come Rivera”, poteva essere un discesa agli inferi e invece Pierpaolo a Bari si ambienta benissimo e, tra serie B e C, vive al “Della Vittoria” la parte migliore della sua carriera, diventando la più classica croce e delizia della tifoseria biancorossa. Delizia perché ha classe, tocco felpato, dribbling e mantiene la solita freddezza nel calciare i rigori. Croce perchè non mancano nemmeno a Bari le dicerie sulla sua predisposizione alla vita notturna. In particolare un episodio segna in maniera indelebile la sua permanenza nel capoluogo pugliese. 1977/’78, il Bari è appena stato promosso in serie B grazie anche al contributo dI Scarrone. Purtroppo invece la B non è altrettanto semplice e il Bari naviga in piena zona retrocessione finchè, come quasi sempre accade, arriva l’esonero dell’allenatore Carlo Regalìa. La squadra non prende affatto bene questo esonero e ben presto individua fra i responsabili dello scarso rendimento proprio Pierpaolo Scarrone, accusandolo di non fare vita da atleta, di tirar mattina e di fare colazione all’ora di pranzo. Scarrone ovviamente smentisce:”Ero scapolo e in una città come Bari era facile farsi subito degli amici. A loro prestavo spesso la mia auto. Fu così che quando di notte o

di sera tardi vedevano girare per le strade di Bari la mia auto, pensavano fossi io a fare le ore piccole, a non sapermi comportare da atleta. Invece posso dire che andavo regolarmente a letto presto e che per un maledetto equivoco insieme agli altri scapoli della squadra fui confinato in un albergo fuori città, sotto costante controllo della società”. Finirà così, con la stagione 1977‘78, l’esperienza di Scarrone a Bari. Tuttavia la sua carriera proseguirà fino a 40 anni tra serie C e serie D in varie squadre del centro e nord Italia, tra le quali l’Alessandria e gli “odiati” cugini del Casale, tanto che in un derby apparve anche un volgare striscione: “Scarrone puttana, l’hai fatto per la grana”. Troppo ingiusto, al di là dell’insulto, per chi ha saputo riportare l’entusiasmo al “Moccagatta”, in una squadra che poteva contare anche sulla classe di Gigi Manueli, sul “motorino” Camolese e sui gol di Ciccio Marescalco.

Probabilmente fu davvero tutto “un maledetto equivoco”, invece preferiamo credere che a Scarrone mancò davvero solo tanto così per essere “come Rivera”.

storie di derby

di Sergio Giovanelli

I

I cugini n Il vero “Derby”, quello con il Casale

l Casale Football Club nacque nel 1909 a causa della storica rivalità esistente con Vercelli. Ai casalesi non andava giù il fatto che la Pro dominasse la scena calcistica nazionale per cui fondarono la società per contrastare i “nemici”. Il nero della maglia è in contrapposizione al bianco dei vercellesi e la stella è il portafortuna perchè allora per superare la Pro Vercelli ci voleva anche un bel po’ di fortuna.

Al di là della leggenda, l’inizio del Casale fu folgorante; nel 1914 era campione d’Italia.

Uno scudetto mai più ripetuto e nemmeno avvicinato, ma tanto basta per lasciare il nome del Casale negli albi d’oro del calcio.

In pochi anni la rivalità principale si sposta a… sud. Non è più la Pro Vercelli il vero avversario ma l’Alessandria; con i Grigi daranno vita a numerosi incontri infuocati non solo sul campo ma anche sugli spalti. I nerostellati, che la matita di Carlin Bergoglio fece diventare cinghiali, ebbero momenti di profonda crisi arrivando a giocare per molti anni in Serie D. Dopo il fallimento del 2013 la nuova società casalese sta cercando faticosamente di risalire.

I DERBY Il primo derby della storia si gioca il 9 novembre 1913. Il più forte Casale di sempre, quello che vincerà il campionato, affronta la matricola Alessandria, appena salita dal campionato di Promozione. Le cronache raccontano che i neri hanno evidenziato una netta superiorità nei confronti dei Grigi i quali hanno potuto opporre solo tanta determinazione ed agonismo. Il gol decisivo lo segna Mattea al termine di una lunga e furibonda mischia.

9 novembre 1913 Casale Monferrato, Furnasetta Casale - Alessandria FBC: 1-0 (1-0) Reti: 26. Mattea [C].

CASALE FBC: Gallina (I) Angelo, Maggiani, Scrivano, Parodi Giuseppe, Barbesino, Rosa Oreste, Caire, Mattea, Gallina (II) Giovanni, Varese, Bertinotti.

ALESSANDRIA: Pellizzoni, Ticozzelli, Milano (II) Felice, Savojardo, Carcano, Du Jardin,

Brunoldi, Torti (I) Carlo, Grillo Edoardo, Ricci (II) Ernesto, Bosio Luigi.

Arbitro: Scamoni della Juventus.

La partita di ritorno vedrà i casalesi imporre la loro superiorità vincendo 3-1. I grigi dovranno attendere il primo dopoguerra per vincere una partita. Il 21 dicembre 1919 al campo degli Orti le squadre vanno al riposo sul 2-2: Riccio ha pareggiato con una doppietta i vantaggi di Baloncieri e Nicola Papa.

Negli ultimi 10 minuti gli stessi giocatori grigi sigleranno il secondo gol personale.

21 dicembre 1919 Alessandria, Campo degli Orti Alessandria - Casale: 4-2 (2-2) Reti: 4. Baloncieri [A], 10. Riccio [C], 15. Papa (II) Nicola [A], 40. Riccio [C], 81. Baloncieri [A], 86. Papa (II) Nicola [A].

ALESSANDRIA: Porrati, Papa (I) Francesco, Ticozzelli, Lazoli (I) Carlo, Carcano, Moretti Emilio Carlo, Ricci (II) Ernesto, Baloncieri, Papa (II) Nicola, Papa (III) Venerino, Bay (I) Primo.

CASALE FBC: De Giovanni, Grosso L., Bargero (II), Rosa, Bergante, Caligaris, Grosso E., Siviardo, Migliavacca, Sartorio, Riccio.

Arbitro: Armano della Juventus

Curioso quanto avviene all’inizio della stagione 1920-21. Il Casale ha il campo squalificato ma ci sono polemiche e la gara viene rinviata. Il motivo lo spiega efficacemente un articolo de La Stampa di quei giorni: “In seguito a squalifica del campo del Casale la Federazione aveva deciso che questo match si sarebbe giuocato sul campo dell’U.S.Valenzana. Il Casale protestò e ricusò il campo di Valenza. Davanti a tale ricusazione le autorità federali decisero che il match dovesse allora giuocarsi a Novi. A questo punto intervenne l’Alessandria, che fece osservare: “Non sappiamo le ragioni addotte dal Casale per non giuocare a Valenza, ma noi abbiamo le stesse identiche ragioni per non giuocare a Novi”.

L’incidente è piccante e le autorità della Federazione non potrebbe uscirne più diminuita. Perché anche se il campo del Va-

lenza era stato scelto con poco senso di opportunità, non doveva la Federazione permettere, a deliberazione presa, che una squadra si rifiutasse di recarvisi a giuocare”. La gara alla fine si giocò a Casale perchè nel frattempo i nerostellati avevano scontato la squalifica. Per la prima volta i grigi vinsero in trasferta.

12 dicembre 1920 Casale Monferrato, Natale Palli Casale - Alessandria: 1-2 (1-1) Reti: 19. Baloncieri [A], 25. Patrucco [C], 57.

Brezzi [A].

CASALE: De Giovanni, Caligaris, Mazzoli, Corrado, Bargero, Patrucco, Bertinotti, Ravetti, Lenti, Siviardo, Riccio.

ALESSANDRIA: Fillide, Vercelli, Ticozzelli, Moretti Emilio Carlo, Carcano, Lazoli (I) Carlo, Bay (I) Primo, Baloncieri, Brezzi, Papa (III) Venerino, Capra (I) Mario.

Arbitro: Scamoni della Juventus.

neri Casale-Alessandria 3-1 nel 1945’46, campionato misto B-C con promozione in serie A dei Grigi. In primo piano Miglio e Cassano. A sinistra Alessandria-Casale 5-1, 6 maggio 1928. Sotto, l’ultimo derby. Il rigore decisivo trasformato da Fanucchi Fino al 1952, con qualche interruzione, i contatti sono frequenti, quasi annuali. In quell’anno le strade si separano: la C riduce gli organici diventando a girone unico.

L’Alessandria accede al nuovo torneo, il Casale cade in IV Serie. Bisognerà attendere 23 anni per un nuovo derby. E’ il 1975-76 i Grigi arrivano dalla B e trovano il Casale diventato Juniorcasale. Vincono l’Alessandria al Moccagatta e la Junior al Palli.

Rigore parato al 19. a Carcano [A].

1926-27, la divisione Nazionale prevede due gironi eliminatori. Le migliori giocano il girone finale, le altre si contendono la coppa CONI. Alla finale di questo torneo arrivano Alessandria e Casale. Al Palli finisce 1-1. Agli Orti i Grigi vincono 2-1 e si aggiudicano l’ambito trofeo.

24 luglio 1927 Alessandria, Campo degli Orti Alessandria - Casale: 2-1 (2-1) Reti: 17. Ferrari Giovanni [A], 22. Cattaneo [A], 32. rig. Caligaris [C].

ALESSANDRIA: Curti, Viviano, Costa, Lauro, Gandini, Bertolini, Tosini, Avalle, Cattaneo, Ferrari Giovanni, Chierico.

CASALE: Roletto, Raiteri, Caligaris, Buscaglia Carlo, Albertoni, Greppi, Migliavacca, Montiglio, Mattea, Zanni, Gallo.

Arbitro: Gama (Milano).

26 ottobre 1975 Alessandria, Giuseppe Moccagatta Alessandria - Juniorcasale: 1-0 (1-0) Rete: 45. Giani [A].

14 marzo 1976 Casale Monferrato, Natale Palli Juniorcasale - Alessandria: 2-1 (1-0) Reti: 40. Buscaglia [J], 61. Baisi [A], 87.

Landini [J].

Con l’istituzione della Coppa Italia di categoria ogni estate (o quasi) si giocano uno o due derby che vanno aggiungersi a quelli di campionato. Tra il 1975 ed il 1992 se ne giocano ben 37. Poi un altro periodo buio: oltre 14 anni senza incontri per poi ritrovarsi.

Dove? In Serie D con l’Orso che sta faticosamente ricostruendosi dopo il fallimento ed il Cinghiale sceso per decadenza naturale.

Si gioca ancora qualche partita poi al 201213 l’ultima occasione in Lega Pro. Il Casale retrocede ignominiosamente ma in quel momento i nerostellati sarebbero stati già contenti di giocare in D, cosa che non avverrà a causa del fallimento della società.

E’ l’ultimo derby. L’Alessandria è appena entrata in una nuova era con l’avvento di Luca Di Masi alla presidenza, il Casale è ormai condannato. La Nord saluta i “cugini” con cori all’insegna di “Vi salutiamo ora... perché poi non ci vediamo più!”

7 aprile 2013 Alessandria, Giuseppe Moccagatta Alessandria - Casale: 1-0 (1-0) Rete: 11. rig. Fanucchi [A].

ALESSANDRIA: Servili, Romano, Cammaroto, Barbagli, Gambaretti [66. Mora], Caciagli, Roselli Fabio, Tanaglia, Boron, Ferretti Andrea [84. Degano], Fanucchi [52. Rossi].

CASALE: Gabrieli, Silvestri, Lanzolla, Monaco, Casale, Pani [24. Palumbo], Giunta, Siega, Ficarrotta [71. Ricciardo], Taraschi [56. Lasagna], Curcio.

Arbitro: Bindoni (Venezia)

DOPPI EX Sono in tanti ad aver giocato il derby con le due maglie. Il primo fu Autelli che fu anche il primo ex grigio a giocare con i nerostellati.

Poi, in ordine sparso: Scarrone, Colombo, Mocellin, Mazzeo, Carraro, Cornara e numerosi altri. Non manca chi, come Taddei e Biato, pur vestendo entrambe le maglie ha giocato il derby da una sola parte.

BILANCIO Equilibrio è la parola d’ordine: 25 vittorie dell’Orso, 24 del cinghiale. Alessandria in vantaggio in campionato, Casale in vantaggio in Coppa. Solo nei gol la supremazia è chiaramente mandrogna (89-78).

storie di derby

di Mario Bocchio

D

i anni ne sono passati, ma lui ha sempre quello sguardo da lottatore che lo ha fatto diventare il nemico numero uno per il popolo grigio. Stiamo parlando di Attilio Fait, lo storico capitano del Casale. Ha ancora i baffi di un tempo, che nello sforzo del gesto atletico lo facevano sembrare ancora di più un duro, proprio come nella tradizione dei film western. Classe 1950, detiene il record di presenze in maglia nero stellata, 327 ma ci sono da calcolare anche quelle con la Junior, che poi si fuse con lo stesso Casale. “Dodici anni di Casale sono tanti, così come numerosissimi sono i ricordi legati a ogni stagione, soprattutto alle sfide con l’Alessandria - esordisce lo storico leader nell’aprire l’album dei ricordi -. Erano partite nelle quali trovavi più stimoli, soprattutto perché giocavi davanti ad un pubblico numerosissimo. Odio per i Grigi?

No, direi solo una accesa rivalità e da parte nostra c’era un grande rispetto per gli avversari in maglia grigia. Una volta diventato allenatore, io ho addirittura lavorato nelle giovanili dell’Alessandria”. Fu soprattutto con il tecnico Guido Vincenzi che Fait trascorse quattro anni indimenticabili, con la famosa partita con l’Udinese che pose fine all’imbattibilità di una squadra che non perdeva da circa due anni. “Ma ripeto, le sfide con l’Alessandria non solo fanno parte del patrimonio personale di chi vi ha preso parte, ma dal mio punto di vista anche dell’intero patrimonio del calcio italiano. Io cattivo? Non sono d’accordo con questa definizione. Mi sono sempre impegnato sino alla morte, ero un grintoso e non mollavo mai, ma non sono mai intervenuto direttamente per fare male all’avversario?” ancora Fait. Dopo un decennio però, quasi inaspettate, ci furono alcune incomprensioni che lo spinsero a fare la scelta di passare a malincuore alla Pro Vercelli - altra società mal sopportata a Casale -, non finendo in questa maniera la carriera in nerostellato, dopo aver rifiutato anni prima il passaggio al Brescia in serie B ed essere poi sfumato quello alla Cremonese dove era andato ad allenare Vincenzi, che lui considerava come un padre.

C’è nostalgia per questo derby? “Mi piacerebbe che il Casale ritornasse ad essere prima di tutto una società come un tempo, ma la vedo dura. Il calcio oggi ha dei costi che sono in pochi a poter sostenere. Una volta noi avevamo Cerutti ed era manna dal cielo, poi il Casale è stato troppo preso

i due “n Attilio Fait, il “rivale numero uno” e Dario Trombin, il portiere che provocò il “Mocca” in giro, troppe volte umiliato”. La risposta di Fait ha lo stesso significato di una sentenza. L’appuntamento per l’intervista me lo aveva dato in un luogo non comune, via Trevigi, dove c’era la storica sede di quel suo Casale. E allora anche un duro come lui, il capitano nerostellato, si lascia

vincere dalla commozione.

Avrebbe potuto fare una grande carriera, invece è stato un ottimo portiere in Serie C. Anche lui ha giocato i derby con l’Alessandria, e che derby visto che finiva per essere preso di mira dalla tifoseria grigia.

Primo, perché al “Moccagatta” l’estremo

nemici” difensore è praticamente a contatto diretto con il muro dei supporters. Secondo, perché il suo cognome si prestava a ispirare cori dai contenuti sin troppo scontati. Stiamo parlando di Dario Trombin. Ride di buon gusto, da vero guascone qual è: “Beh, incominciamo a dire che sono felicemente

sposato da quarantadue’anni e che mia mamma… Ah, ah, ah… i tifosi alessandrini si sono sbagliati. Ma che bello è stato – in un ‘Moccagatta’ strabocchevole e con la tensione sugli spalti alle stelle pronta ad esplodere in incidenti tra le due fazioni – fare il gesto dell’ombrello alla curva senza

essere visto dall’arbitro, proprio mentre mi accingevo a recuperare un pallone finito contro la recinzione. Ero incosciente, lo ammetto”. La stessa vita sportiva di Trombin in fondo è stata spericolata, soprattutto all’inizio. Era giovanissimo quando debuttò a Casale. “Venne il giorno del derby con la Pro Vercelli, una giornata indimenticabile perché, noi ultimi e loro primi – ricorda -, riuscimmo a mantenere la nostra porta inviolata pareggiando per 0-0, iniziando così la nostra rincorsa vincente verso la salvezza. Il giorno dopo su ‘Stampa Sera’ pubblicarono un articolo tutto dedicato a me”. Trombin finì per attirare l’attenzione da parte dei grandi clubs.

Venne ingaggiato dalla Lazio che allora militava in Serie B e il Casale lo lasciò partire – complice un anticipo sulla cifra da saldare a fine stagione – per la capitale dove con la maglia biancazzurra disputò il torneo Primavera e collezionando due presenze in panchina agli ordini di Maestrelli. Roma è però Roma, caput mundi che ha finito per stroncare più di una carriera che avrebbe potuto essere importante.

Così anche Trombin ha finito per essere uno dei figli del Piper di Patty Pravo, il locale che allora faceva tendenza. “Anziché darmi quattro schiaffi mi rispedirono a casa, visto che oltretutto non avevano ancora pagato il Casale - ricorda con rammarico -. La goccia che fece traboccare il vaso fu la festa dopo aver vinto il derby Primavera con la Roma. Tornai nella pensione in cui alloggiavo con una bella piomba”. Una nuova esperienza in D con il Casale, un abbandono momentaneo dell’attività, poi di nuovo a difendere i pali anche di Sanremese, Vigevano, Omegna, Reggina e Vogherese. Fu negli anni Ottanta che visse da protagonista le sfide con i Grigi: “Anche per me c’era tanto agonismo ma mai cattiveria. Ho sempre visto l’Alessandria come una grande squadra, ho sempre ambito a poter difendere la porta grigia e sono stato anche sul punto di essere preso”. A questa affascinante sfida Nerostellati contro Grigi -, è legato un episodio che ha finito per condizionare in positivo la vita di Trombin: “Alla domenica si giocava il derby con l’Alessandria, che vinse di misura proprio grazie ad un mio grossolano errore. Al mercoledì in allenamento mi feci male ad una mano e così la domenica successiva fui libero di sposarmi”.

Quando giocava a caratterizzarlo erano i baffoni marcati, setole che lo facevano più anziano di quanto in realtà fosse.

Anche Trombin è figlio di un calcio che ci ha fatto sognare oltremisura. Anche lui è finito sulle figurine Panini, ha pure giocato senza i guanti e con le maglie di lana di colore giallo o verde. Allora l’arbitro doveva sempre indossare la giacchetta che il Casale gli metteva a disposizione. Perché allora gli arbitri erano tutti neri, proprio come il Casale. Quanto tempo è passato!

storie di derby

di Sergio Giovanelli

I

i leonce Tra Grigi e Derthona 60 match in 84 anni

l Derthona FBC nasce come società nel 1908, ma nelle sue prime stagioni svolge attività a carattere locale. Si iscrive al suo primo campionato nel 1921-22, l’anno della scissione, e viene ammesso alla 2a Divisione della CCI. Vince il suo girone e nelle qualificazioni batte Vicenza e Treviso guadagnandosi un posto nell’Olimpo. Va, gioca, perde, retrocede, rivince, risale, riscende. Dal 1925 al 1931 occupa stabilmente la seconda serie diventata “B” per la ristrutturazione dei tornei. La seconda metà degli anni’30 vide i leoncelli cedere il passo ad altri squadroni iniziando un percorso fino alle categorie minori.

Rivede un torneo importante, la Serie C, a partire dal 1969-70 quando viene finalmente promossa. Da allora per quasi un quarto di secolo il Derthona figura tra le protagoniste di C1, C2 e D. Quattro relegazioni consecutive dalla C1 (1990) alla Promozione danno il via ad una crisi che, lentamente ma inesorabilmente, ha portato la società alla mancata iscrizione ai campionati ed al fallimento.

Due squadre hanno occupato il suo posto: la SSD Derthona (ex Villalvernia) in Serie D e il Derthona HSL (che ha rilevato il titolo sportivo dal Villaromagnano) in Prima Categoria.

I DERBY Il primo derby tra Alessandria e Derthona si gioca nel 1924-25, torneo di Prima Divisione: malgrado la differenza di caratura tecnica i tortonesi impongono agli alessandrini due pareggi, risultato comparso spesso nel tabellino del confronto. Dopo lo 0-0 ottenuto al campo degli Orti, sul terreno tortonese si gioca il ritorno: è il 5 aprile 1925 e la gara finisce 1-1, con i padroni di casa che passano in vantaggio in apertura di ripresa per essere raggiunti nel finale dal gol di Cattaneo.

5 aprile 1925 Tortona, Via Fornaci Derthona - Alessandria: 1-1 (0-0) Reti: 48. Crotti [D], 73. Cattaneo [A].

DERTHONA: Cerutti, Re, Rabaglio, Gatti, Bonzano, Ghiglione, Bonelli, Gianelli, Bellolio, Crotti, Ferrari. All.: Oddone.

ALESSANDRIA: Cagnina, Viviano, Costa, Capra (II) Giuseppe, Gandini, Lauro, Tosini, Baloncieri, Cattaneo, Bay (I) Primo, Gariglio (I) Corrado. All.: Gonda László.

Arbitro: Guarnieri (Milano).

Prima di replicare l’incontro devono passare 45 anni! Alessandria e Derthona si ritrovano in C il 14 settembre 1969 al Fausto Coppi e qui i grigi mangiano viva la matricola. 3-0 e nulla da aggiungere.

Si inizia una serie quasi infinita di incontri: la nascita della Coppa Italia di categoria fa sì che in quasi ogni stagione si giochino 4 derby. L’Alessandria, tendenzialmente domina ma ci sono delle eccezioni: come nell’annata sportiva 1982-83. Sulle panchine siedono Giampiero Ghio (poi sostituito da Mirko Ferretti) su quella dell’Orso, Angelo Domenghini su quella del Derthona. Si comincia al Moccagatta ad agosto in Coppa: vince il Derthona 1-0 con gol di Villa. Dieci giorni dopo al Coppi, per il ritorno: 1-0 tortonese con rete di Morgia. A ottobre in campionato ancora al Coppi: 1-0 bianconero grazie a Molteni. A febbraio ritorno al Moccagatta e seconda vittoria consecutiva in trasferta dei derthonini sempre per 1-0 (gol di Quagliaroli) contro i grigi di Ferretti.

Insomma in cinque mesi quattro partite e quattro successi bianconeri tutti con il medesimo risultato.

Nel 1990-91 dopo 22 anni di partite (ben 52!) la serie si interrompe per la definitiva

scomparsa del Derthona dal calcio professionistico.

Si riaprirà a seguito di una disgrazia: il fallimento della “vecchia” Alessandria. Così il derby si rinnova nel torneo di Eccellenza.

Prima la Coppa Piemonte, prima fase della Coppa Italia Dilettanti, con vittoria grigia di misura (3-2) a Tortona e 0-0 nel ritorno.

Poi nel campionato il 24 ottobre 2004 il Derthona infligge all’Orso la prima sconfitta stagionale strappandogli, perdipiù, il primo posto in classifica. Un girone dopo il vento è cambiato e l’Alessandria vince 3-0 allungando in maniera decisiva sull’eterna rivale.

Per i Grigi sarà serie D, per il Derthona, ancora Eccellenza.

L’ultimo atto si svolge nella stagione sportiva 2007-08 sul palcoscenico della Serie D. A Tortona finisce 1-1 con un botta e risposta Spinaci-Buglio a metà del primo tempo.

L’Alessandria mantiene il primo posto in classifica solo perché la sua antagonista Biellese è bloccata in casa dal Savona con un pirotecnico 3-3.

Ultima sfida, 15 marzo 2008. Al Moccagatta accorrono in duemila, perché è un derby e perché c’è aria di promozione. Ma alla mezz’ora il Derthona, ormai quasi al sicuro, è in vantaggio per 1-0. Gol di Lorieri, proprio quel Lorieri che fino all’anno scorso vestiva il grigio (e che è arrivato a Tortona dopo aver militato nei primi mesi della stagione a Novi). L’illusione bianconera dura poco: al 41’ Artico pareggia e nel secondo tempo sigla la doppietta personale. Ancora un punto ed i Grigi saranno nuovamente tra i professionisti.

15 marzo 2008 Alessandria, Giuseppe Moccagatta Alessandria - Derthona: 2-1 (1-1)

lli

Reti: 27. Lorieri [D], 41. Artico [A], 62. Artico [A].

ALESSANDRIA: Casadei, Lauro Andrea, Cammaroto, Zappella, Daleno, Longhi, Bolla, Buelli [71. Rossi Maurizio], Cretaz, Artico [84. Falchini], Balestri [71. Buglio]. A disp: Bonfiglio, Anderson, Ciolli, Carini. All. Iacolino.

DERTHONA FBC 1908: Mogni, Volpini, Agosto, Ignesti [74. Minnucci], Camolese, Esposito [63. Gerini], Incontri [51. Curabba], Zini, Lorieri, Ventura, Spinaci. A disp: Ferrari, Guida, Magnè, Negrello. All. Benzi (in panchina Sala). Arbitro: Ernetti (Roma) [Mosca, Rolando]. Ammoniti: Daleno [A], Cretaz [A], Esposito [D], Agosto [D].

Spettatori: 1.621 paganti, 325 abbonati

Le strade delle due squadre da allora si sono divise inesorabilmente.

LE CIFRE in totale le partite sono 60, delle quali 32 in campionato e 28 in Coppa. Complessivamente il numero delle vittorie è 25-10 per i Grigi (14-5 ad Alessandria, 11-5 a Tortona). I gol segnati sono poco meno di due per partita 69-39.

GLI EX Sarebbe lunghissimo citare tutti i giocatori che hanno indossato nel corso della carriera le due maglie. Tra questi c’è Alfredo Ratti, si il proprietario della paletra Forza e Coraggio da cui l’Alessandria ha avuto inizio che nel 1913-14 vestì per alcuni incontri la maglia derthonina. Dopo di lui sono passati tra i leoncelli elementi importanti come Giovanni Riccardi, partito da Alessandria per andare alla Lazio e finire in bianconero; i portieir Cagnina, Caviglia, Chiodi, Diamante, Zanier e Cannarozzi; Colondri e Gambarini, i due Mario per i quali la militanza grigia è stata una parentesi nel bianconero. Parodi, Pietrasanta e Ginetto Armano anche loro hanno consumato gli ultimi spiccioli a Tortona mentre Soffrido tortonese di nascita si è consacrato ad Alessandria. Trinchero ha giocato prima nei Grigi, e poi ha chiuso a Tortona, così come Ferrarese. Rocco Pagano si è fatto apprezzare al Moccagatta ed è diventato un idolo al Coppi.

Particolare il caso di Flavio Tonetto: giocatore dell’Alessandria prima e del Derthona poi, rimasto nel mondo del calcio come dirigente, ha rilevato il Derthona occupando anche la carica di presidente, senza riuscire a riportare la squadra ad alti livelli.

Alessandria-Derthona 0-0 campionato 71-72 in un Moccagatta tutto esaurito.

In basso, Artico porta in vantaggio i Grigi, nell’ultimo match giocato contro i leoncelli il 15 marzo 2008

i biancocelesti

Banchero e Baloncieri firmano la prima vittoria contro la Novese

L’

Unione Sportiva Novese nasce nell’immediato primo dopoguerra. Al termine della stagione 1920-21 i biancocelesti conquistano la promozione al massimo campionato di allora; la progettata riduzione del numero di squadre partecipanti, secondo il progetto stilato dall’allora dirigente ed allenatore Vittorio Pozzo, rischiava di vanificare gli sforzi dell’ambiziosa società che stava allestendo un organico di alto livello. Fu proprio la Novese a capitanare il gruppo che bocciò la riforma provocando nel contempo l’uscita delle migliori 24 squadre e la creazione della CCI. Rimasta nell’ambito della FIGC la Novese affrontò il campionato orfano delle migliori e lo vinse anche con una certa facilità. L’avvenuta riunificazione federale fece nascere una Prima divisione un po’ più snella dei tornei precedenti iniziando anche il proceso destinato a creare la Serie A. La Novese, naturalmente, fece parte di questo torneo, anche se ridimensionata nell’organico. I Cevenini, i Santamaria, Sardi

e Stritzel erano tornati ai club di origine lasciando il posto a giovani volonterosi.

Dal 1925 tra fusioni, scioglimenti e ricostituzioni la Novese ha quasi sempre occupato posizioni di rincalzo tranne in alcune occasioni. Poi nel 2016 l’onta dell’esclusione dal campionato per 4 rinunce; la ricostituzione e la ripartenza dal gradin più basso del calcio italiano.

I DERBY Il primo derby tra Alessandria e Novese si gioca nel 1922-23, giornata di esordio del campionato. I Grigi stanno diventando una formazione altamente competitiva, i biancocelesti, come detto, si sono ridimensionati. Vince l’Alessandria 2-0 segnando nell’ultima mezz’ora con Banchero e Baloncieri. In campo una folta schiera di giocatori passati in carriera in entrambe le società: Caviglia tra i grigi, Olivazzo e Vercelli nella Novese, oltre a Bonato e Gambarotta che diventeranno alessandrini di lì a qualche stagione.

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storie di derby

di Sergio Giovanelli 8 ottobre 1922 Novi Ligure - 1ª giornata Novese - Alessandria: 0-2 (0-0) Reti: 63. Banchero (I) Elvio [A], 84. Baloncieri [A].

NOVESE US: Savino, Olivazzo, Vercelli, Parodi, Boselli, Bonato, Gambarotta, Rebuffo, Michelino, Roveda, Pittaluga.

ALESSANDRIA: Caviglia, Lupo, Costa, Lauro, Carcano, Brezzi, Tosini, Gandini, Baloncieri, Banchero (I) Elvio, Bay (I) Primo.

All.: Carcano Carlo.

Arbitro: Livraghi (Milano).

A sancire la superiorità grigia saranno gli stessi Banchero e Baloncieri a fissare il punteggio sul 2-0 nella gara di ritorno.

Malgrado l’inizio promettente questa partita non si giocherà più per ben 52 anni! Oltretutto la Novese riuscirà a raggiungere l’Alessandria solo grazie all’escamotage di una fusione. La Gaviese, ovviamente di Gavi Ligure, è la sorpresissima della D 1972-73: vince il campionato ma non ha la possibilità tecnica e logistica di giocare in C. Unendosi alla Novese riusce a farlo e nasce così la Gavinovese.

Si parte subito con la prima fase della Coppa Italia in cui l’Alessandria si presenta come detentrice: è uno 0-0 con tante occasioni per i grigi in campo con molte riserve. Stesso punteggio anche per la partita di andata di campionato, al Moccagatta. Per gli scellerati calendari stilati dalla Lega (allora come oggi), in un mese si giocano tre partite tra C e Coppa.

Passa il turno l’Alessandria che vince 20, di nuovo in casa (due volte in gol Baisi in 120”). Un altro 0-0, a marzo, al Comunale, condizionato dalle esigenze di classifica: un punto per uno tra una in lotta per la B e l’altra per evitare la D. Lo si diceva alla vigilia e così è stato.

17 marzo 1974 Novi Ligure, Comunale - 25ª giornata Gavinovese - Alessandria: 0-0 GAVINOVESE US: Chiaravalle, Nervi, Aimone, Avere, Sobrero, Unere Carlo, Mosca, Gittone, Ulivieri, Pacciani, Zunino. A disp.: Gennari, Mannino, Schiesaro. All.: Hanset.

ALESSANDRIA: Pozzani, Maldera (II) Attilio, Di Brino, Reja, Barbiero, Colombo Antonio, Manueli, Volpato [65. Mazzia], Baisi, Dalle Vedove, Dolso. A disp.: Croci, Unere. All.: Ballacci.

8 ottobre 1922: il primo derby della storia tra Grigi e Novese. In basso, Larganà alla conclusione nell’ultimo derby del 2008 finito 2-2 Arbitro: Vannucchi (Bologna).

L’anno dopo l’Alessandria è in B e retrocede e la Novese (ha cambiato nome) dalla C scende in D. La Coppa, però, comprende anche formazioni della serie inferiore così grigi e biancocelesti si trovano accoppiati: ennesimo 0-0 e poi un 3-0 per i Grigi. E’ il 3 settembre 1975.

Per rivedere le due squadre una contro l’altra dobbiamo aspettare altri 32 anni.

Siamo in Serie D con l’Alessandria in faticosa risalita dopo il fallimento. Vittoria dei Grigi al Comunale, ormai ribattezzato Girardengo per 1-0 (Balestri nell’ultimo quarto d’ora).

Dieci giorni dopo ancora a Novi per la Coppa ed è 1-1. Infine il 13 gennaio 2008 al Moccagatta un bel 2-2 con botta risposta Pastorino-Bolla e poi Buglio-Baudinelli.

13 gennaio 2008 Alessandria, Giuseppe Moccagatta Alessandria - Novese: 2-2 (1-1) Reti: 2. Pastorino [N], 4. Bolla [A], 60.

Buglio [A], 65. Baudinelli [N].

ALESSANDRIA: Casadei, Lauro Andrea, Cammaroto, Zappella, Sofrà, Longhi, Rossi Maurizio, Larganà [46. Buglio], Bolla, Artico, Falchini [76. Buelli]. A disp: Bonfiglio, Dell’Erba, Balestri, Viscomi, Carini.

All. Iacolino

NOVESE US: Corti, Sanzi, Balsamo, Nodari, Bo, Genocchio [79. Fici], Baudinelli, Anzelmo [68. Motta], Balacchi, Pastorino [65. Benassi], Giglio. A disp: Binello, Tavella, Madaio, Raffaghello. All. MarangonArbitro: Cornero (Genova) [Toniato, Fassina].

GLI EX Tra i molti giocatori che hanno indossato il grigio-biancoceleste, oltre a quelli già citati, ricordiamo Pasquale Parodi, Pierpaolo Scarrone e Luigi Vitto, transitati da Novi sul finale di carriera; poi il portiere Avelino Moriggi e Riccardo Sogliano, in prestito a Novi da giovanissimi.

LE CIFRE Sono solamente 11 i confronti giocati tra Novese e Alessandria. Malgrado lo scudetto che fà bella mostra di sé sullo stemma dei novesi, sono gli alessandrini a farla da padroni. Mai sconfitti dai “cugini” hanno vinto 6 volte e pareggiato 5, segnato 13 gol e subiti solo 3. La curiosità, eventualmente sta nel fatto che in campionato i grigi hanno vinto a Novi 2 volte su 3 senza subire reti, mentre ad Alessandria ne hanno vinta solo 1 con due gol al passivo contro 4 segnate. In coppa invece, due gare giocate al Moccagatta e due vittorie, senza gol subiti; tre pareggi su 3 in trasferta.

21 L’ORSOINCASA

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L’ORSOINCASA 22 Venerdì 22 dicembre 2017

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L’ORSO IN CASA INAUGURA UNA SERIE DI INTERVISTE AI GIOCATORI GRIGI CHE HANNO COME TEMA DI FONDO LA NOSTRA CITTà.

COMICIAMO CON IL CAPITANO RICCARDO CAZZOLA

CAZZOLA

LA MIA ALESSANDRIA Il legame tra la città e il capitano dei Grigi

M

etti una mattina, in un bar del centro con tanta voglia di raccontare e raccontarsi, mentre Tony Frisina fotografa, e non solo in senso letterale, la nostra conversazione.

Riccardo Cazzola e Alessandria è il tema o, meglio, il pretesto per parlare a ruota libera di questa città ma anche di altre città dove Riccardo ha giocato, dei legami che sono rimasti, delle sensazioni, dei ricordi. In un mestiere in cui, lo dice lo stesso Cazzola, le amicizie sono sempre un legame da costruire con circospezione perchè “tu sei calciatore e, come tale, la gente ti si avvicina e comincia

23 L’ORSOINCASA

Venerdì 22 dicembre 2017

Con la maglia dell’Atalanta.

Bergamo sarà la città in cui andrà a vivere a fine carriera

Con quella del Cesena

E con la maglia del Livorno

a frequentarti e tu, a volte, temi che lo faccia solo per quello che rappresenti”.

Alessandria, nel percorso professionale di Riccardo, arriva dopo piazze prestigiose, da Bergamo a Livorno, da San Benedetto del Tronto a Cesena, da Arezzo a Castellamare di Stabia. “Posti importanti, squadre prestigiose, senza dimenticare Olbia dove, più che altrove, ho trovato legami importanti”.

Immagino che per ognuna di queste ci siano ricordi e sensazioni che restano... “San Benedetto del Tronto ha rappresentato tanto, un po’ per la passione e il calore della città, una città che vive di calcio con un senso della tradizione molto accentuato. Senza dimenticare che lì io ci sono arrivato, staccandomi per la prima volta dalla mia famiglia e, quindi mettendomi in gioco davvero, diventando uomo”.

Poi col tempo, però, avrai preso più autorevolezza... “Sicuramente; il calcio ormai era il mio mestiere e le esperienze successive si sono rivelate sempre più utili. Penso a Vasto, città piccola e un po’ particolare, dove però sono cresciuto parecchio, in un campionato tosto come quello che

si giocava nel girone C della C2, contro avversarie agguerritissime come, tanto per fare qualche nome, il Taranto o la Nocerina. E poi la Sardegna con l’Olbia, esperienza di vita impagabile con la nascita di amicizie vere, disinteressate e generose, fino alle piazze dove il calcio è quasi una religione come Castellamare di Stabia, ad Arezzo dove la giovialiatà dei toscani sa rendere tutto più semplice e allegro o Bergamo dove, col nerazzurro dell’Atalanta, ho raggiunto un obiettivo importante ma anche messo un tassello per il mio futuro di uomo”. Vale a dire? “Bergamo è la città dove starò anche a fine carriera”.

C’è una ragione per questo scelta? “Certo; Bergamo è la città dove “ho messo su casa” con mia moglie; è vicina alla mia famiglia che è di Verona, è servita bene da strade e aeroporti ed è sufficientemente vivibile senza essere caotica”.

E di Alessandria cosa mi dici? “Ad Alessandria mi trovo bene; vivo in centro e ho tutte le > segue a pagina 24

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“PORTO CON ORGOGLIO LA FASCIA PER LA PRIMA VOLTA. QUI MI SENTO APPREZZATO E QUESTO, CREDO, PERCHè GLI ALESSANDRINI SONO MOLTO ATTENTI A QUELLO CHE VEDONO IN CAMPO”

L’ORSOINCASA 24 Venerdì 22 dicembre 2017

comodità a disposizione. E’ una città vivibile, dove puoi conservare la tua privacy e vivere tranquillo. Certo, il carattere degli alessandrini, a volge, indulge un po’ alla negatività, ma penso sia una caratteristica di chi vive al Nord e, forse penalizzato da certi climi, è portato a vedere sovente quello che non va”.

Quest’anno tu sei il capitano dell’Alessandria.

Penso ti senta addosso una bella responsabilità... “E’ la prima volta che porto la fascia e il fatto mi inorgoglisce tanto anche se impone, inevitabilmente, comportamenti e scelte più impegnative. Ad Alessandria mi sono sentito subito molto apprezzato e questo, credo, perchè gli alessandrini sono molto attenti a quello che vedono in campo, in ogni gesto e in ogni momento”.

Abbiamo parlato di luoghi in cui identificarsi e abbiamo parlato di casa. Cosa rappresenta per te il nuovo Moccagatta? “Mi fa sentire parte di un progetto. L’investimento che il nostro presidente ha fatto in questi mesi è chiaro che non va solo verso la sistemazione, peraltro riuscitissima, di una nuova struttura.

E’ un investimento sul futuro, è un investimento che vuole dare concretezza e stabilità al lavoro e alle scelte dei prossimi anni. Io penso che tutti debbano sentirsi orgogliosi di questo momento, a cominciare dai tifosi che in questo stadio hanno vissuto gioie e patimenti, compresa un’alluvione e ora si trovano questo gioiellino nuovo e funzionale, pronto per grandi traguardi.”

Parole da capitano, Riccardo... “Grazie, con grande umiltà ma anche grande orgoglio: questa fascia è da onorare”.

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25 L’ORSOINCASA

regali di Gigi Poggio di natale

foto Tony Frisina

Venerdì 22 dicembre 2017

IL PAESE DELLE MERAVIGLIE Da Orshop il Natale griffato Grigi

L

e mamme di ogni età sembrano le clienti più affezionate di Orshop, il negozio che, nel centro Melchionni, in via Migliara, propone per Natale il merchandising Grigio in tutto il suo splendore.

Così ci conferma Alice Pizzi, che in questi giorni si destreggia nell’universo delle proposte preparate per i regali natalizi. Una

gamma davvero assolutamente variegata per tutti i prezzi e tutti i gusti, in cui le mamme di figli più o meno grandi arrivano, scelgono e comprano. Dalla t-shirt alla felpa, dalla cancelleria al trolley, dai deodoranti per la casa agli addobbi per Natale, fino all’abbigliamento ufficiale, Orshop è davvero il paese delle meraviglie... Grigie per chi

vuole regalare e regalarsi qualcosa che leghi gusto e passione. Mamme di adolescenti o di figli un po’ cresciuti da Orshop non hanno che l’imbarazzo della scelta. Qualche richiesta che non si può esaudire, Alice? “Alcuni chiedono le pantofole dei Grigi, altri il pigiama, qualcuno l’intimo... Conoscendoli, in società già ci stanno pensando...”

lo sponsor di Gigi Poggio

C

he le realtà economiche e imprenditoriali del territorio abbiano individuato nel tempo l’Alessandria Calcio come un partner che fa dell’impostazione aziendale e dell’innovatività del messaggio il punto determinante della propria mission è dato ormai acquisito.

Andrea Biancato, Amministratore Unico di Alegas, nel nostro incontro, parte da qui.

“La nostra azienda sostiene con convinzione le iniziative sociali e sportive che vengono organizzate in città. Crediamo che questa strategia, che poi è anche il fondamento di Amag stessa, sia importante e contribuisca a migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini, dando un senso all’attività di tanti operatori del mondo dell’associazionismo”.

E con l’Alessandria? “L’Alessandria Calcio, i Grigi, sono oggi una realtà che ha uno spiccato marchio innovativo. Stiamo parlando di un modello gestionale e sportivo, un brand che coniuga passione e qualità. Alegas vuole crescere ed espandere il suo mercato nel settore dell’energia, dunque, i Grigi, per noi sono un veicolo promozionale assolutamente strategico e importante”.

Di qui un accordo che ormai dura nel tempo...

“Avremmo potuto immaginare un accordo basato sulla sponsorizzazione tradizionale, ma non ci bastava e non era quello che volevamo. La collaborazione dunque è un accordo in divenire tra due realtà attive e riconosciute che operano sul territorio per la sua crescita e il suo sviluppo, con l’obiettivo di rafforzare l’identità di Alegas”.

Azienda che commercializza luce e gas per Amag, in una holding in cui sono comprese Amag Ambiente, Amag Reti Idriche, Amag Reti Gas, Amag Mobilità, Ream e Telenergia, Alegas punta su tre parole d’ordine: trasparenza, vicinanza e responsabilità. “Concetti che animano il nostro agire quotidiano perche sono il segnale dell’attenzione che noi mettiamo nel nostro lavoro al servizio dell’utenza. Per noi essere trasparenti è la garanzia che diamo al nostro cliente di una politica commerciale leale e chiara, in cui i

“TRASPARENZA, VICINANZA E RESPONSABILITà.

CONCETTI CHE ANIMANO IL NOSTRO AGIRE QUOTIDIANO PERCHè SONO IL SEGNALE DELL’ATTENZIONE CHE NOI METTIAMO NEL LAVORO AL SERVIZIO DELL’UTENZA”

L’ORSOINCASA 26

Venerdì 22 dicembre 2017

ALEGAS Trasparenti, vicini, resp

Andrea Biancato, amministratore unico di Alegas. In alto, la sede di Alessandria in via Damiano Chiesa

contratti si stipulano allo sportello; essere vicini, invece, vuole dire servizi decentrati, facilmente fruibili, per rafforzare il nostro legame col territorio, vuol dire politiche puntuali di sostegno alla cultura e al sociale, vuol dire attenzione ai bisogni e alla necessità dei più deboli con scelte coraggiose di responsabilità sociale”.

Un servizio capillare con sedi a Sale, Castellazzo Bormida, Tortona, Valenza, Acqui Terme e Bistagno, oltre ovviamente alla sede centrale di Alessandria. E poi il sito www.alegas.it e il numero verde 800-959441 ma non solo... “Stiamo facendo un grande lavoro di comunicazione e promozione che sta elaborando ovviamente nuovi linguaggi e nuove strategie, ma deve essere innanzitutto sistematico e capillare, cercando soprattutto di battere sistemi di concorrenza sleale che, a volte, inducono l’utente a fare scelte sbagliate e affrettate, pur se in totale buona fede”.

Un’azienda che si evolve non può non puntare sulla formazione... “Formazione interna ed esterna, aggiungo. Interna per i nostri operatori, per un aggiornamento che diventa strategico e fondamentale per una realtà che vuole conquistare nuove fette di mercato

27 L’ORSOINCASA

Venerdì 22 dicembre 2017

“PER LA NOSTRA ATTIVITà DI AZIENDA CHE VUOLE CRESCERE ED ESPANDERE IL SUO MERCATO NEL SETTORE DELL’ENERGIA, I GRIGI SONO UN VEICOLO PROMOZIONALE ASSOLUTAMENTE STRATEGICO E IMPORTANTE”

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Nel segno di una collaborazione ormai consolidata, si rinnova anche per questo Natele, per gli sportivi e i tifosi Grigi l’omaggio del panettone al cioccolato di Bodrato. L’azienda dolciaria di Novi Ligure, produttrice di un ottimo cioccolato, lega dunque il proprio nome al regalo che il Presidente Luca Di Masi ha fortemente voluto come simbolo di vicinanza e affetto a tutti i sostenitori. E sabato, all’ingresso per tutti gli spettatori della gara tra Alessandria e Pontedera un panettone al latte e fondente per auguri Grigi e dolci.

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ed esterna sotto forma di consulenza energetica come quella che forniamo agli associati Ascom di Alessandria”.

Nel segno della crescita e dell’innovazione anche la scelta di vendere metano per autotrazione... “Una scelta importante nel segno della diversificazione con l’acquisto del distributore di Lungo Tanaro Magenta: un esempio efficace di presidio del territorio”.

A due passi dal Moccagatta: quando si parla di vicinanza.

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L’ORSOINCASA 28

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VenerdĂŹ 22 dicembre 2017

fotoservizio di Tony Frisina e A.M.

Grande entusiasmo al CineTeatro Alessandrino per la festa di Natale del settore giovanile Grigio.

Alla presenza del Presidente Luca Di Masi, del Direttore Sportivo Massimo Cerri, di mister Michele Marcolini, del suo secondo Giorgio Venturi e di Alessio Sestu, momenti di partecipazione e allegria nel segno dei Grigi e di questi mesi intensi di calcio, coronati dalle prestazioni e dalle lusinghiere classifiche di Berretti, Under 17 e Under 15

Fes

29L’ORSOINCASA

Venerdì 22 dicembre 2017

IL NATALE DELLE GIOVANI SPERANZE ta in teatro per il vivaio

FINE ANNO CON I BOTTI PER LE COMPAGINI NAZIONALI. UNDER 15 E 17 ESPUGNANO REGGIO EMILIA E SI INSEDIANO AL PRIMO POSTO IN CLASSIFICA. PER LA BERRETTI GIRO DI BOA AL SECONDO POSTO

i nostri giovani di Michela Amisano Campionato Berretti Classifica

Campionato Under 17

Torino

22

Renate

16

Alessandria Monza

Sassuolo

Albinoleffe

Pro Piacenza Piacenza Giana E. Cuneo

9a giornata - 9/12/17

16

14

14

12 11 8

5

2

Alessandria - Renate

0-1

Pro Piacenza - Albinoleffe

0-3

Torino - Monza

3-0

Cuneo - Giana E.

Sassuolo - Piacenza

10a giornata - 20/1/18 Renate - Albinoleffe

Pro Piacenza - Giana E. Sassuolo - Monza Cuneo - Piacenza

Alessandria - Torino

-

-

Classifica Alessandria Prato Cuneo Carrarese Livorno Pisa Lucchese Pro Piacenza Reggiana Piacenza Gavorrano Modena Pontedera Pistoiese Olbia Arzachena 15a giornata - 17/12/17 Arzachena - Piacenza Carrarese - Olbia Pontedera - Pisa Cuneo - Modena Livorno - Lucchese Pistoiese - Gavorrano Pro Piacenza - Prato Reggiana - Alessandria 16a giornata - 14/2/18 Pro Piacenza - Alessandria Livorno - Pontedera Piacenza - Modena Lucchese - Gavorrano Pistoiese - Modena Arzachena - Olbia Reggiana - Pisa Carrarese - Prato

L’ORSOINCASA 30 Venerdì 22 dicembre 2017

Campionato Under 15 35 32 30 28 28 27 19 19 19 17 16 13 13 12 11 0 1-3 4-0 1-5 2-2 1-3 0-1

Classifica Alessandria Livorno Prato Carrarese Piacenza Pisa Reggiana Cuneo Lucchese Pontedera Pistoiese Pro Piacenza Modena Gavorrano Olbia Arzachena 15a giornata - 17/12/17 Arzachena - Piacenza Carrarese - Olbia Cuneo - Modena Livorno - Lucchese Pistoiese - Gavorrano Pontedera - Pisa Pro Piacenza - Prato Reggiana - Alessandria 16a giornata - 14/2/18 Pro Piacenza - Alessandria Livorno - Pontedera Lucchese - Gavorrano Pistoiese - Modena Arzachena - Olbia Cuneo - Piacenza Reggiana - Pisa Carrarese - Prato

Le due capoliste. A sinistra la formazione Under 15 guidata da Devis Barbin. A destra l’Under 17 di Silvio Cassaro

34 34 31 30 30 29 28 24 23 19 15 11 10 8 8 1 0-6 3-1 0-2 3-1 2-0 0-2 1-1 2-3