L'Orso in casa n.9 2015-2016

L’ORSO INCASA

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N. 9 i VENERDì 8 GENNAio 2016

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L’EDITORIALE

i VENERDì 8 GENNAio 2016

SOMMARIO

Abbiamo fame 6

LUCA DI MASI

iL PUNTo

L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 2 de ‘il Piccolo’ di venerdì 8 gennaio 2016 A cura di Ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro Risciglione In collaborazione con MEDiAL srl pubblicità, Alessandria, via Parnisetti 10, tel. 0131 56364 Foto di Francesco Barilaro Mario Coscarella ilaria Cutuli ivano Panarello Serena Russello Mauro Zoboli

8 L’AVVERSARio

10 CoRREVA L’ANNo

12-13 GLi ERoi Di MARASSi

14 SPECiALE TiM CUP

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i NoSTRi GioVANi

e emozioni degli ultimi 3 mesi ci rimarranno per sempre negli occhi e nel cuore. Un grande pezzo di storia l’abbiamo scritto tutti insieme. ora nella nostra testa dobbiamo resettare il 2015 e proporci nell’anno nuovo con altrettanta fame. i miei buoni propositi e speranze per il 2016: sicuramente la prima è quella di continuare ad avere in cima ai miei pensieri quotidianamente i Grigi e il bene dei Grigi. Ma per questo non ci vorrà un grosso impegno...

La volontà è quella di continuare a far crescere la Società, e non solo la squadra di calcio, per farla diventare un’eccellenza e un esempio per molti.

E poi di provare a limitare gli errori commessi in passato, cercare di imparare dagli sbagli per crescere come Presidente e come uomo.

Certo è che ci sono anche tante speranze per l’Anno Nuovo.

L

La prima sarebbe quella di vedere tremila persone fisse al Mocca, e di crescere di partita in partita, di risultato in risultato.

Sui risultati della squadra non direi nulla, ma sulla crescita dei ragazzi di partita in partita come è avvenuto negli ultimi mesi del 2015 sono convinto.

C’è ancora un grosso margine di miglioramento e la ricerca della perfezione è ciò che ci porterà dove voglio arrivare: sempre più in alto.

Buon inizio anno, Grigi. Con la consapevolezza e la voglia di raggiungere ogni traguardo con la mentalità e la fame delle grandi squadre. Questo non dovrà mai mancarci.

Noi siamo i Grigi.

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I NUMERI L’ORSOINCASA LA CLASSIFICA Chi sarà la regina d’inverno?

VENERDì 8 GENNAio 2016 i

Squadra

Punti

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Cittadella

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Alessandria

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Bassano

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7

2

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14

7

FeralpiSalò

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8

3

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Pavia

26

16

7

5

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24

15

9

Sudtirol

26

16

7

5

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19

17

2

Reggiana

25

16

6

7

3

18

10

8

Pordenone

22

16

5

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4

21

17

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Cuneo

22

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7

1

8

19

17

2

Cremonese

22

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5

7

4

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Padova

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5

7

4

17

15

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Giana

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5

6

5

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Lumezzane

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Pro Piacenza

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Mantova

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Renate

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AlbinoLeffe

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Pro Patria

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7

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17A GIORNATA

18A GIORNATA

Sabato 9 gennaio 2016

Sabato 19 dicembre 2015

Domenica 10 gennaio 2016

Domenica 20 dicembre 2015

Lunedì 11 gennaio 2016 9/1 - 15,00 Cittadella - Sudtirol

16/1 - 15,00 Renate - Mantova

9/1 - 15,00 Alessandria - Padova

16/1 - 15,00 Pordenone - Pro Piacenza

9/1 - 17,30

Giana - Pordenone

16/1 - 17,30 FeralpiSalò - Alessandria

9/1 - 17,30

Bassano - Reggiana

16/1 - 17,30 Lumezzane - Giana

10/1 - 14,00 Cuneo - Cremonese

17/1 - 14,00 Pro Patria - Pavia

10/1 - 15,00 Pro Piacenza - Lumezzane

17/1 - 14,00 Cuneo - Cittadella

10/1 - 15,00 Pavia - FeralpiSalò

17/1 - 15,00 Sudtirol - AlbinoLeffe

10/1 - 17,30 Pro Patria - Renate

17/1 - 15,00 Padova - Reggiana

11/1 - 20,00 AlbinoLeffe - Mantova

17/1 - 17,30 Cremonese - Bassano

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IL PUNTO L’ORSOINCASA

VENERDì 8 GENNAio 2016 i

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L’ULTIMA GIORNATA DEL GIRONE DI ANDATA CI DIRà QUALI SONO LE AMBIZIONI DELLE DUE SQUADRE IN CIMA ALLA CLASSIFICA TINO PASTORINO ette squadre in sette punti: è la lotta per la promozione e per i play off. Tutti le altre sono a rischio play out poiché il gruppo di centro classifica, a quota 22, ha solo 3 punti di vantaggio sull’attuale zona pericolosa. Cittadella e Alessandria provano ad allungare e, con il titolo platonico di campione d’inverno in palio, l’ultima giornata di andata sarà un termometro interessante per le loro ambizioni visto che entrambe le avversarie sono un banco di prova importante: Sudtirol e Padova. Rimane in agguato il Bassano, in serie utile da 6 giornate, ma la partita contro la Reggiana vale le stesse considerazioni fatte per la capolista e per la truppa di Gregucci.

Calendario bizzarro che propone anche lo scontro tra Feralpi e Pavia ovvero la squadra più imprevedibile del campionato che in casa ha fatto 2 punti in più della Pro Patria contro gli azzurri che presenteranno in panchina il nuovo allenatore Fabio Brini e che saranno probabili protagonisti del mercato di gennaio. in poche righe ecco riassunto l’ultimo turno che vede affrontarsi in scontri diretti 6 delle prime 7 in classifica.

Su tutti gli altri campi si gioca con mira play out. E l’ultimo posto in classifica che vale la retrocessione diretta non è ancora stato assegnato: la Pro Patria, autorevole candidata fino al qualche settimana fa, ha perso solo una volta nelle ultime 6 giornate e ora ha la possibilità di un concreto rilancio ospitando il Renate che, con l’avvento di Colella in panchina, ha colto la prima vittoria casalinga. in questo momento la squadra maggiormente in difficoltà pare essere l’Albinoleffe che ha smarrito la via del gol e l’effetto Sesia. il match contro il Mantova sarà estremamente delicato per entrambe ma forse ha più da perdere Javorcic che non vince dal 7 novembre (0-1 a Bassano).

Da decifrare il momento di Cremonese, Pordenone e Cuneo: la squadra di Pea ha perso sia a Busto Arsizio che in casa ad opera del Cittadella, non sfruttando la superiorità numerica. il Pordenone non sa più vincere dal momento in cui si è inceppato De Cenco (3 sconfitte nelle ultime 4 giornate). il Cuneo, appena sentito odore di alta classifica, ha perso 2 volte di fila (grave il passo falso di Meda). Da notare che solo Pro

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7 SQUADRE IN 7 PUNTI Volano Cittadella e A Piacenza e Giana hanno mantenuto, per ora, la stessa guida tecnica: tutte le altre hanno cambiato ma non è mutata, sempre per ora, la classifica.

Un po’ di numeri: Alessandria e Feralpi hanno il miglior attacco del girone con

25 gol. Pro Patria e Renate le meno prolifiche con 7 reti segnate. Miglior difesa è quella della Reggiana con 10 reti subite. Pro Patria quella peggiore con 29 reti al passivo (ma solo 3 nelle ultime 6 partite).

La frittata è servita Cremonese-Cittadella 0-1. Paolucci all’83’ sfrutta un’indecisione della difesa grigiorossa e insacca il gol-vittoria

i VENERDì 8 GENNAio 2016

Brighenti

Bracaletti

I MARCATORI DEL GIRONE A

GIOCATORI IN DIFFIDA

10 Bocalon (Alessandria)

Albinoleffe: Perini, Magli, Muchetti, Vinetot

9 Brighenti (Cremonese) 8 De Cenco (Pordenone)

Alessandria: Sirri, M. Marconi Bassano: G.M. Rossi, Proietti

7 Bracaletti, Romero (Feralpi) Bruno (Giana) Ferretti (Pavia) Gliozzi (Sudtirol)

Cittadella: Bobb, Donazzan

6 Arma (Reggiana) Cesarini (Pavia) Litteri (Cittadella)

Cuneo: Corradi, Cavalli, Gorzegno

Cremonese: Guglielmotti, i. Marconi

Feralpi: Bracaletti, Settembrini Mantova: Dalla Bona, Scalise

5 Neto Pereira, Petrilli (Padova) Ruopolo (Mantova)

lessandria

4 Altinier (Padova) Cavalli (Cuneo) Filippini (Pordenone) Germinale, iocolano (Bassano) Rantier (Pro Piacenza) Sarao (Lumezzane)

Pavia: A. Marchi, Abbate Pordenone: De Cenco Pro Patria: Tsila Pro Piacenza: Alessandro, Aspas Renate: Malgrati, Chimenti

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L’AVVERSARIO L’ORSOINCASA

VENERDì 8 GENNAio 2016 i 8

LA STORICA SOCIETà VENETA, RINATA NEL 2014 COME BIANCOSCUDATI PADOVA, ALLA RICERCA DI UN POSTO AL SOLE IN LEGA PRO TINO PASTORINO attuale sodalizio è stato costituito nel 2014 come Biancoscudati Padova, a seguito della mancata iscrizione alla Lega Pro dopo la retrocessione dalla serie B. il calcio a Padova nasce nel 1910 e vanta 26 campionati di serie A, 38 di serie B ma anche una stagione tra i Dilettanti. Padova è senza dubbio un pezzo di storia calcistica italiana con Nereo Rocco uno dei suoi simboli; senza dimenticare, in tempi più recenti, Alessandro Del Piero. Tra i successi in bacheca la Coppa italia di Serie C 1980, il campionato Primavera 196566; è stato finalista di Coppa italia nel 1967 (battuto 1-0 dal Milan di Rivera).

Doveroso ricordare anche l’ultima serie A con la presidenza Giordani e la conduzione tecnica di Mauro Sandreani: erano i biancorossi di Lalas, Vlaovic e Nicola Amoruso.

LA SOCIETA’ il nuovo gruppo imprenditoriale che ha permesso la sopravvivenza del calcio nella città di Sant’Antonio è capeggiato da Giuseppe Bergamin, il Presidente, che si avvale della collaborazione di Roberto Bonetto nel ruolo di Amministratore Delegato. Fabrizio De Poli è il Direttore Sportivo. in panchina nelle ultime 3 giornate del 2015 Giuseppe Pillon che ha preso il posto di Carmine Parlato, il mister della promozione in Lega Pro. il nuovo allenatore si avvale della collaborazione di Rino Lavezzini, navigato tecnico della categoria. Con Pillon 2 vittorie (2-1 a Gorgonzola, 3-0 casalingo contro l’Albinoleffe) e 1 pareggio.

IL CAMPIONATO Mese di novembre decisivo per le sorti tecniche: nel momento in cui la squadra ha sfiorato la zona play out (3 punti in 5 partite) è scattata la svolta. Goccia che ha fatto traboccare il vaso lo 0-0 contro la Pro Patria: via Parlato e al suo posto Pillon che torna sulla panchina del Padova dopo 18 anni (allora in serie B). Da calciatore 4 le stagioni in biancorosso con 129 presenze e 16 gol. ha vestito anche la maglia dei

Foto: Nicola Piran

L’

IL PADOVA Cercasi identità Grigi nel 75-76 (29 presenze). ora il Padova è a centroclassifica con 22 punti: fa parte del quartetto composto anche da Pordenone, Cuneo e Cremonese. Tre punti sotto c’è la zona pericolosa.

IL MERCATO Con la nuova conduzione tecnica è facile ipotizzare la società molto attiva nel mercato di gennaio: la squadra era stata impostata sul blocco vincente della serie D cui si è aggiunta l’esperienza di Cunico, il capitano, 37 anni, 11 a Portogruaro, affiancato dall’ex speranza juventina Giandonato e dall’ex Varese Daniele Corti; sulla coppia brasiliana di difensori formata da Fabiano e Diniz che hanno giocato Pezzi da novanta Bepi Pillon (a sinistra) è il nuovo mister biancoscudato.

Cristian Altinier, (a destra) la punta di diamante della squadra

in serie A rispettivamente a Lecce e Livorno mentre in attacco i riferimenti sono Neto Pereira, altro brasiliano, ex Varese, scoperto nell’itala San Marco e l’ex Ascoli Altinier, anche se poi, in realtà, molte castagne sono state tolte dal fuoco dai gol (5) di Petrilli. Al Moccagatta mancherà il difensore Niccolini, gravemente infortunato nel match contro il Bassano.

LA ROSA Portieri: Petkovic (Ser-95), Favaro (95). Difensori: Dionisi (85), Niccolini (82), Fabiano (Bra-87), Diniz (Bra87), Anastasio (96), Dell’Andrea (97), Favalli (92). Centrocampisti: Cunico (78), Mazzocco (95), Giandonato (91), Bucolo (88), Turea (Mold 97), Ramadani (Svi-94), Corti D. (80). Attaccanti: ilari (89), Petrilli (87), Aperi (92), Altinier (83), Neto Pereira (Bra-79), Cucchiara (95).

L’ULTIMA PARTITA PADoVA-BASSANo 1-1 (10). Marcatori: Favalli al 25’, Fabbro al 83’. Padova (4-42): Petkovic, Diniz, Fabiano, Niccolini (dal 57’ Anastasio), Favalli, ilari, Mazzocco, Bucolo, Petrilli (dal 74’ Cunico), Neto Pereira (dal 57’ Ramadani), Altinier.

MEMORABILIA

9 i VENERDì 8 GENNAio 2016

UNA CLASSICA Bilancio equilibrato dopo 77 partite IL PADOVA è TRA LE SQUADRE ChE VANTA IL MAGGIOR NUMERO DI PARTITE GIOCATE CONTRO L’ALESSANDRIA a società bianco-scudata nasce all’inizio del 1910 e raggiunge la Prima Categoria nel 1914-15, l’ultimo campionato prima della sospensione bellica. Capocannoniere della squadra è Silvio Appiani che pochi mesi dopo morirà nelle trincee del Carso. A lui verrà intitolato lo stadio in cui la squadra giocherà dal 1924 al 1994. La squadra biancorossa fu una protagonista assoluta del calcio fino agli anni ‘60 senza ottenere vittorie di rilievo. Miglior risultato il terzo posto nella A 195758 sotto la guida di Nereo Rocco (nella foto).

Poi la decadenza con la mancata iscrizione del 2014 e la ripresa con la vittoria in D la

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76 dal 19

scorsa stagione. il primo confronto tra Alessandria e Padova porta la data del 13 novembre 1921 nel campionato scissionista della CCi. il Padova che giunge agli orti è una buona formazione con diverse individualità di spicco. Ma agli orti non ce n’è per nessuno ed i Grigi vincono 3-1. La stagione-clou è quella successiva. Al termine del girone eliminatorio Alessandria e Padova finiscono a pari punti. Al girone finale accede solo la vincente ed è necessario uno spareggio che si gioca a Milano. i Grigi dominano il primo tempo ma alla distanza emerge il miglior stato di forma dei patavini che ai supplementari hanno la meglio.

Molte altre partite si giocano negli anni successivi sia in A che in B. Nel dopoguerra il primo

www.museogrigio.it incontro importante è nel girone finale del torneo misto B-C. La vincente del torneo sale in A. i Grigi al Comunale vincono 6-2 con quaterna di Angelo Rosso. L’incontro di ritorno all’Appiani verrà sospeso sull’ 1-0 per i Grigi e verrà assegnato a tavolino all’Alessandria. A fine torneo si torna in Serie A. Fino agli anni ‘80 orso Grigio e Gallina Padovana seguono più o meno lo stesso percorso: B - A - B - C. Nel 1981-82 dopo l’ultimo confronto di C1 con una doppia vittoria dei biancoscudati 2-0 al Moccagatta, 1-0 all’Appiani, le strade si divideranno per ben 34 anni. Quest’anno il nuovo incontro. Una curiosità: AlessandriaPadova del 10 gennaio 1960, fu uno dei tre collegamenti della prima trasmissione di “Tutto il Calcio Minuto per Minuto” che iniziò proprio quel giorno la sua infinita programmazione.

Sergio Giovanelli

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CORREVA L’ANNO L’ORSOINCASA

VENERDì 8 GENNAio 2016 i 10

1927, VERSO LA FINALE DI COPPA CONI CONTRO IL CASALE. UN ANNO DI CALCIO LEGGENDARIO GIGI POGGIO a politica non riposa nemmeno a Capodanno in quel freddo gennaio del 1927. Fuori c’è aria di neve; nell’aula magna del Municipio di Alessandria s’insedia il nuovo podestà, Ettore Mazzucco. Prende il posto del commissario prefettizio Lorenzo Rossi e assicura, nel suo discorso d’insediamento, rigore e fermezza nell’amministrazione della città.

E il giorno dopo riparte il girone eliminatorio del campionato. Per i Grigi subito una sconfitta che si sarebbe rivelata determinante per il resto della stagione con lo 0-2 contro il Bologna FC. 4 giorni dopo ancora Bologna ma questa volta contro l’Associazione Calcio. E’ il giorno dell’Epifania ed è di scena la Coppa italia; in molti campi finisce di goleada.

A Torino, i granata superano 9-0 il Piacenza, mentre, a Cento, la Juventus supera i locali con un perentorio 15-0. i Grigi affrontano in casa il Bologna: finisce 17-2 con 8 gol di Cattaneo e 6 di Banchero. in quelle prime settimane dell’anno, l’Alessandria vuole giocare le proprie carte per conquistarsi la fase finale del campionato ma un delicato conflitto d’interessi finisce per giocare un ruolo decisivo e inusuale. il Milan s’infila al centro di una polemica feroce per il duplice ruolo del suo Presidente, l’avvocato Baruffini, che, nella sua veste di referente del Direttorio Federale (a cui competono anche decisioni in materia federale) è accusato di pesanti ingerenze sulle sanzioni relative ai giocatori del suo club.

Non si lamenta solo l’Alessandria, a dire il vero. Si protesta a Torino, mentre a Modena si minaccia addirittura il ritiro dal campionato. La neve copiosa di quelle settimane impone il rinvio della gara coi rossoneri, in programma la terza domenica di gennaio. La resa dei conti è rinviata. Prima, Banchero e i suoi strapazzano il Padova 6-1. il 16 gennaio tutto sembra pronto ma il campo degli orti è totalmente innevato e così sarà anche la domenica successiva. Si emigra in Liguria per non perdere il ritmo, per tornarci poi il 13 febbraio, con la ripresa del campionato e la gara con la Sampierdarenese che termina con la vittoria dei locali per 2-1.

La città intanto si divide su due casi che fanno scalpore. A seguito di lettere anonime giunte all’azienda, tre impiegati della Sclopis di Spinetta Marengo fini-

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LA MEDAGLIA AL 1927. Il Torino fa piang Milan battuto al quart scono sul banco degli imputati del Tribunale alessandrino, accusati di appropriazione indebita. Sono il direttore dello stabilimento, Martinotti, e due suoi collaboratori, Gemma e Martini.

Questi ultimi finiranno condannati per un anno e cinque mesi, mentre il Martinotti risulterà totalmente estraneo agli addebiti. E sempre nel sobborgo, nello zuccherificio Marengo, accuse e condanne per diversi operai sorpresi a sottrarre zucchero, durante il ciclo della lavorazione. Ma in quei giorni un’altra questione monopolizza lo spazio della cronaca: l’ipotesi di un traforo ferroviario

che colleghi la pianura alessandrina, partendo da Roccagrimalda per arrivare a Genova e veicolare le merci nel porto ligure. Secondo studi e ipotesi progettuali, la via attraverso Arquata Scrivia non offre garanzie per le pendenze troppo accentuate e la sua “natura geologica negativa”. il 17 febbraio i Grigi finalmente tornano a giocare sul loro campo. Per la quarta volta, dopo due rinvii e una sospensione, è di scena il Milan. La prova di Cattaneo e i suoi è “superba”, a leggere le cronache dell’epoca. il 3-1 finale dà morale in vista della trasferta di Livorno dove

11 i VENERDì 8 GENNAio 2016

Alessandria Calcio 1926-27 Da sinistra: Gandini, Rangone (dir.), Ferretti (vice presidente), Buronzo (presidente onorario), Costa, Ronza (presidente), Curti, Koszta, Chierico, Ferrari, Papa II, Carcano, Assandro (massaggiatore), Firpo (dirigente), Lauro, Cattaneo, Banchero, Viviano.

A destra, Renato Cattaneo, 8 gol nella partita contro l’A.C. Bologna.

In basso, nella pagina accanto, una foto di Alessandria-Padova 6-1.

Immagini da www.museogrigio.it

VALORE ere i Grigi o tentativo

si giocano le speranze di accedere alla fase finale. Nonostante la lunga pausa tra le due gare, necessaria per recuperare le molte gare rinviate per il maltempo, nel vecchio stadio di Villa Cheyes, teatro delle partite amaranto, arriva un’altra vittoria, questa volta di misura, che rimette in corsa in Grigi. E sette giorni dopo, nel mitico Filadelfia, va in scena l’epilogo amaro della prima parte della stagione. Contro i Granata di Baloncieri che, peraltro, sono di fatto già qualificati, è partita vera. Lo stesso Balon viene accusato di un impegno eccessivo che sfocia in qualche intervento fin troppo rude, di cui fa la spese Nicola Papa. Vince il Toro 3-2 e per i Grigi sfuma la qualificazione. Ma la tifoseria comprende il valore delle prestazioni della squadra e organizza addirittura una colletta per donare una medaglia a tutti i giocatori. Nel giro di pochi giorni al Bar Florè si raccolgono duemila lire.

L’eliminazione brucia e la voglia di riscatto è immediata. Anche per questo, la società decide di iscriversi alla Coppa d’oro che, poi, verrà denominata Coppa CoNi, a cui partecipano 12 squadre, divise in 2 gironi. E’ una scelta economicamente onerosa, visto che tra le avversarie si trovano l’Alba Roma e Livorno e le relative trasferte impongono sforzi economici non comuni: per questo, vengono inviate richieste al Direttorio Federale per ottenere agevolazioni sulle spese di viaggio. La scelta di partecipare alla manifestazione si rivela quanto mai felice. La partenza dei Grigi è bruciante; il girone eliminatorio viene superato di slancio, con prestazioni e risultati travolgenti, mettendo in mostra una rosa assolutamente competitiva e versatile, in cui vanno a segno addirittura 7 giocatori.

E la finale che mette di fronte le due vincitrici dei due 2 girone. Ed è una finale che è tutta uno spettacolo: Alessandria-Casale. > continua

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enoa-Alessandria 1-2

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VENERDì 8 GENNAio 2016 i 14

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GENOA-ALESSANDRIA 1-2.

UNA DELLE PAGINE PIù EMOZIONANTI DELLA STORIA DEI GRIGI. RIVIVIAMOLA ANCORA

CENERENTOLA A CHI? L’impresa di una squadra vera GIGI POGGIO uesto articolo avrebbe dovuto scriverlo Angelo Gregucci, il nostro mister. Solo lui con il suo lessico, la sua conoscenza della gente che fa calcio e dei suoi sentimenti, la sua sensibilità, il suo mestiere e l’intima coscienza di cosa sono i Grigi poteva, e può, spiegare il senso di cos’è stata Genoa-Alessandria. E oggi, a distanza di qualche settimana, in realtà,

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rimane la sensazione di una partita comunque come le altre, preparata con la calma e la concentrazione degli ultimi tempi, in quei silenzi alla Michelin che sono diventati la colonna sonora di queste giornate di lavoro, in cui, a un certo punto, in prossimità della gara, si sfumano sorrisi e rumori e tutto si concentra sui 90 minuti che verranno. ovvio, poi, che la sera di Marassi, abbia lasciato dentro sensazioni grandi e piccole che non possono non farci com-

prendere la bellezza e l’intensità di certi momenti. A Genova ci siamo arrivati quasi in folle, spinti dalla voglia di vincere e fare bene, uniti e concentrati perché “tutte le partite partono dallo 0-0”, come dice, appunto, il nostro mister. Trascinati dai risultati, dalla cura maniacale dei dettagli, dal desiderio di arrivare insieme alla nostra gente in uno stadio che sembra un teatro, dove le gradinate paiono quinte e il palcoscenico un prato 60x90. E certe im-

Foto GSM

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Lo spogliatoio. Quello della Sampdoria

magini sono indelebili, dal pullman dei Grigi che arriva quasi di soppiatto nella discesa dietro gli spogliatoi e scarica facce e sguardi che ti contagiano di adrenalina, alla luce dei riflettori che si insinua nei corridoi dove gli addetti del Genoa viaggiano ai mille all’ora, con il loro bel collarino rosso-blu, quasi a dirti “qui siamo in Serie A”. Toh, chi c’è... il bordocampista di Mantova. Ma guarda che combinazione. Sta a vedere che...

La partita per noi è gioia e rumore con la curva lassù nella gabbia di Marassi che sembra il loggione di certi teatri dell’opera quando fa casino e batte forte le mani. Siamo lì, tutti felici di esserci e i ragazzi, in campo, interpretano questo sentimento, senza paura nei contrasti, sfacciati ad affondare il dribbling o a passarsi la palla di petto “Cri-

Apoteosi. La festa sotto la gabbia di Marassi

sto, Sirri, stai attento!!!” Ma il Genoa non sfonda; gli occhi dei Grigi sono concentrati, senza paura di niente. i rossoblu attaccano a folate, con un po’ di supponenza, quasi ad aspettare un gol che, prima o poi, pensano loro, arriverà per inerzia. E finisce il primo tempo. Ci siamo. La Rai vuole Mino iunco ai microfoni, buon segno. La curva non smette di cantare ma ovunque ti giri c’è gente col Grigio al collo che saluta, orgogliosa comunque di essere lì.

Si riparte e in tre tocchi siamo in gol; la bellezza del contropiede che porta Marras a segnare ci ammutolisce ma tutto attorno è una bolgia, cori da brividi, sciarpate e bandiere al vento. E sarà così fino alla fine, oltre il loro gol dell’11, con Fisch che fa il terzino, Bocalon > segue a pagina 16

TIM CUP L’ORSOINCASA

che fa la guerra con Burdisso, Vannucchi che sembra un ragno o una piovra e Marras a cui hanno fatto un campo in discesa. Quando segniamo il gol della vittoria sembra proprio che la storia non potesse che finire così. La corsa di Bocalon vorremmo farla noi, nel fresco della sera genovese e alla fine Marassi, tutto Marassi, è dei ragazzi e dello staff, piangono loro, piange la gente, piange Mauro sulla mia spalla, con la Nikon al collo. Tutto è magico nel frastuono e nelle luci, quasi irreale come il buio della stanza degli spogliatoi dove il mister si ritira a fumare, implorando “Fate parlà i ragazzi... è solo merito loro”. E il Pres si guarda intorno, che, se li avesse, potremmo dire che ride sotto i baffi, allegro, di una serenità olimpica ma dentro, immaginiamo, di una felicità da delirio.

Questo è il racconto; poi c’è il racconto del racconto, il giorno dopo, noi con la gambe che fanno male e gli occhi che si chiudono alla luce del mattino e i giornali e le tv; certi giornalisti che confondono Beccalossi con Bocalon, quelli che non trovano il centro Michelin e

Il giorno dopo. L’assalto dei media

Foto Francesco Barilaro - A.G.F.

“Ighli” pigliatutto. Uno degli eroi in sala stampa

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vanno a Piovera, quelli che sembrano sbarcati nella malga di heidi e cercano la poesia di un tempo che fu, la favola e attaccano con la storia della Cenerentola in maglia Grigia... Non è il caso, non è proprio il caso, ragazzi. A Genova ha giocato una squadra vera, dentro e fuori dal campo, arrivata lì cosciente

Di Masi sotto la gabbia 2.500 tifosi hanno seguito dal vivo l’impresa di Marassi.

E un migliaio sono al Mocca a mezzanotte a salutare il ritorno a casa della squadra.

Una festa organizzata in una manciata di minuti grazie ai social network.

Una serata indimenticabile della propria forza e delle proprie qualità. Ci ha messo coraggio, mestiere e voglia di arrivare lontano. Ne una favola ne un’avventura e la gente l’ha capito e il giorno dopo Alessandria ride soddisfatta, dopo aver cantano la sera, prima a Marassi e poi al Moccagatta.

Questa non è una favola... è storia.

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TABELLONE DI TIM CUP Quarti di finale Mercoledì 13 gennaio 2016 Ore 21: Milan - Carpi Lunedì 18 gennaio 2016 Ore 20: Spezia - Alessandria Martedì 19 gennaio 2016 Ore 20,45: Napoli - Inter Mercoledì 20 gennaio 2016 Ore 20,45: Lazio - Juventus Semifinali in programma il 26 gennaio e il 1° marzo 2016 (gare di andata e ritorno)

NEL NIDO DELLE AQUILE Spezia: per vivere un sogno TINO PASTORINO ondata nel 1906, ha disputato 4 campionati della massima serie negli anni ‘20. Sono 26 le stagioni in serie B ma anche 10 campionati Dilettanti. i primi problemi economici per una delle storiche rivali del calcio alessandrino risalgono al 1995, con il fallimento ma la squadra mantiene la categoria (C1) riformandosi come Spezia Calcio 1906. Nel 2005 vince la Coppa italia di serie C e l’anno successivo è promossa in serie B. Altro crack nel 2008 con retrocessione e fallimento.

La società è radiata e riparte dalla serie D come A.S.D. Spezia Calcio 2008 e nel 2009 il ripescaggio in Lega Pro (riprende la denominazione di Spezia Calcio). Nuova promozione in B nel 2012, vince la Coppa italia di Lega Pro e la Supercoppa di Lega. Nelle ultime 2 stagioni è stata eliminata per due volte al primo turno play off di serie B. Quest’anno la squadra sta vivendo fasi alterne: in campionato è stato esonerato l’allenatore croato Nenad Bjelica che sedeva in panchina dal giugno 2014. Al suo posto, dal 22 novembre, Domenico Di Carlo che prima della sosta ha collezionato 2 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte. La squadra è attualmente al 12esimo posto in classifica ma preoccupano proprio le ultime 2 partite post natalizie: pari interno contro il fanalino di coda Como e la secca sconfitta di Ascoli.

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LA ROSA 29 giocatori con colonia croata (9) oltre a 4

DOPO PALERMO E GENOVA, UN QUARTO DI FINALE INASPETTATO CONTRO I NOSTRI RIVALI STORICI spagnoli, 2 argentini, 2 brasiliani, 1 francese, 1 ungherese, 1 svizzero. Sono 9 gli italiani. Portieri: 1 Chichizola (Arg-90), 12 Sluga (Cro-93), 22 Coric (Cro-95).

Difensori: 13 Piccolo (Cap.-83), 5 Postigo (Spa-88), 19 Terzi (84), 17 Migliore (88), 28 Tamas (Ung-95), 6 Milos (Cro-93), 21 Martic (Cro-90), 3 Valentini (Arg88), 16 Crocchianti (96). Centrocampisti: 15 Errasti (Spa-88), 30 Brezovec (Cro86), 8 Juande (Spa-86), 27 Canadjija (Cro-94), 29 Antezza (96), 4 Acampora (94), 7 De Las Cuevas (Spa-86), 24 Vignali (96), 26 Misic (Cro-94), 20 kvrzic (Cro-88). Attaccanti: 10 Catellani (88), 18 Situm (Cro-92), 25 Ciurria (95), 11 Calaiò (82), 9 Nenè (Bra-83), 14 Rossi (Svi-94), 31 Azzi (Bra-94).

IL MERCATO DI GENNAIO Quattro colpi nei primi giorni di mercato: Piccolo, attaccante dal Lanciano; De Col, terzino dal Cesena; Pulzetti, centrocampista dal Bologna; Sciaudone attaccante dalla Salernitana.

COME GIOCA 4-4-2 (in casa contro il Como): Chichizola, Martic, Postigo, Terzi, Migliore, Misic, Canadjija, Juande, Situm, Calaiò, Nenè.

L’Arciere Calaiò, bomber di razza

GABRIELE VOLPI, TRA CALCIO E PALLANUOTO Gabriele Volpi, 72 anni, di Recco, imprenditore nel settore petrolifero (logistica) dal 2000 è proprietario della Pro Recco (pallanuoto); acquista lo Spezia Calcio nel 2008 e il Rijeka (serie A croata) nel 2012.

Agisce economicamente soprattutto in Nigeria con la intels che offre supporto a note multinazionali del settore (Exxon, Mobil, Texaco, Shell, Eni).

1944, LO SCUDETTO DI FUOCO ASSEGNATO SOLO NEL 2002 Nel 1944 anziché la serie A si disputò il Campionato Alta italia (sotto l’egida della Repubblica Sociale italiana) vinto dalla squadra dei Vigili del Fuoco di La Spezia (42° Corpo) cui venne assegnato un titolo onorifico (riconosciuto dalla FiGC nel 2002) e che viene ricordato sulle maglie dello Spezia con uno scudettino posizionato sul petto a destra.

DIETRO LE QUINTE L’ORSOINCASA

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GIUSEPPE CICLISTA E IACOPO CAPOCChIANO. DUE PROFILI MOLTO IMPORTANTI ALL’INTERNO DELLO SPOGLIATOIO. FISIOTERAPIA, OSTEOPATIA E UN PO’ DI PSICOLOGIA...

ATTENTI A QUEI DUE I “meccanici” dei muscoli

GIGI POGGIO ultima stanza in fondo allo spogliatoio è il loro regno; tra lettini e armadi pieni del loro materiale, tutto nell’ordine più assoluto, lì, si muovono Beppe Ciclista e iacopo Capocchiano, gli uomini a cui sono affidati muscoli, arti... e non solo dei Grigi. Due competenze e due formazioni diverse che però non possono non interagire... “Il nostro lavoro - conferma Ciclista - è fatto spalla a spalla.

Fondamentale capirsi, parlarsi e collaborare, pur nella diversità dei nostri ruoli.

E i ruoli sono riconosciuti. Io seguo più specificamente l’aspetto fisioterapico, Iacopo come osteopata interviene con altri trattamenti”. E Capocchiano aggiunge “E’ fondamentale che i giocatori riconoscano queste nostre due specificità per ottimizzare il lavoro, a seconda delle diverse esigenze che vengono a manifestarsi. Il nostro rapporto poi è costante e quotidiano, spalla a spalla, come dice Beppe, in senso letterale. Lavorare in un grande gruppo con mille necessità, in

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Un lavoro spalla a spalla E’ fondamentale capirsi, parlarsi e collaborare, dicono Giuseppe Ciclista (a sinistra) e Iacopo Capocchiano.

Nei ricordi di questa stagione, la sera di Marassi, e la sconfitta a Cittadella continua evoluzione impone una comunicazione infinita e puntuale”.

Ma da dove muove la vostra decisione di fare questo mestiere? “Io ho giocato a calcio fino all’Interregionale - dice Capocchiano - e negli spogliatoi mi capitava già di massaggiare i miei compagni. Il mio mister di allora non è che fosse molto d’accordo ma io sentivo dentro come una vocazione: come se fossi una sorta di guaritore. La molla è scattata di lì... Poi, una volta diplomato, ho fatto studi specifici e ‘affinato’ questa mia scelta che, comunque arrivava da lontano”. Per Ciclista, invece, un percorso diverso... “Ci sono arrivato per gradi, cominciando in una squadra della provincia.

E’ stata una scelta che ho sentito subito mia; ho studiato per migliorarmi e cre-

scere e ho potuto contare quasi da subito su un’opportunità irrinunciabile come la chiamata dei Grigi. Sono stato qui negli anni delle promozioni dalla D alle C2 e poi alla C1 e, dopo una parentesi, sono ritornato due anni fa...”

Uno spogliatoio è un grande contenitore di uomini e pensieri, stati d’animo e comportamenti e voi ne siete al centro.

Qual’è la vostra personalissima regola per gestire questo contesto? “La regola è chiedere e dare collaborazione e rispetto - afferma Ciclista -. Ascoltare il giocatore fa sicuramente parte della nostra personalissima ‘missione’ ma sempre nella considerazione dei ruoli, sapendo, e questo è il mio caso, che avendo un ruolo preciso, più legato alla terapia, il mio dovere è quello di agire seguendo le indicazioni dei sanitari, con i quali, peraltro, esiste una relazione estremamente proficua”.

“Quando lavoro coi ragazzi - aggiunge Capocchiano - io sono un professionista che sta cercando di operare al massimo delle proprie competenze, senza dimenticare che il mio compito è anche quello

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di aiutarli a capire il proprio corpo, la propria testa e a conoscerli”.

Fuori dallo stereotipo del confessore?

“La confidenza ci può stare, ammette Ciclista, soprattutto in un momento difficile ma tutto deve rimanere in quell’ambito e non allargarsi...” E continua Capocchiano “Molti giocatori hanno davvero necessità di trovare un punto di ri-

ferimento e lo cercano, ovviamente, anche in noi. Arrivano da realtà diverse, respirano un’aria che non conoscono ed è naturale che cerchino un aiuto: inevitabile che siamo noi a darglielo”.

Abbiamo parlato di sinergia e collaborazione; acquisire e fare proprio questa modalità di intervento, immagino, sia un grande segnale di crescita che fa

bene alla società... “Il nostro è un lavoro d’équipe che coinvolge la parte sanitaria e l’opera fondamentale di recupero degli infortunati che segue Andrea Bocchio conferma Ciclista -. La società, sotto questo profilo, ci ha dato sempre input che miravano al miglioramento della qualità. Un segnale che ci stimola a fare sempre meglio, in un clima positivo e di grande e costante collaborazione”.

Siete alessandrini e vivete quotidianamente la realtà dei Grigi. La vivete da dentro, conoscendone gli aspetti più nascosti. Ma se doveste raccontare un momento unico e particolare o un episodio di questi mesi cosa raccontereste?

“Risposta facile anche se non voglio essere banale - dice Ciclista -. La sera di Genova, per quello che abbiamo fatto ma soprattutto per come l’abbiamo fatto.

In 10 per 40 minuti, senza mollare un attimo, senza paura, finendo che non avevamo nemmeno più la forza per sudare”.

“La sera a Marassi e le parole del mister nell’intervallo non le dimentico nemmeno io - aggiunge Capocchiano - ma io voglio tornare indietro a una partita meno bella da ricordare: quella di Cittadella. Dopo quella sconfitta immeritata, il gruppo ha trovato la forza per risollevarsi subito.

Lo ha fatto allenandosi col solito impegno ma anche con spensieratezza, col piacere di lavorare e di stare insieme. Una scelta da uomini veri, da gruppo che ci crede.

Un segnale bellissimo da vedere e una sensazione fantastica da vivere”.

E, aggiungiamo noi, una ricetta per andare avanti senza paura.

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GIGI POGGIO n gioco che scompagini le carte, con una mentalità innovativa e vincente, lontana dai tatticismi: sembra la dichiarazione di un mister, alla vigilia di campionato. E questo spirito, è lo spirito di Primasquadra, la rete d’imprese che agisce ormai da qualche tempo in Alessandria con significative incursioni e rapporti con le altre proprie sedi di Torino, Milano e Roma.

“La rete d’imprese - ci conferma Aldo Milanesio, amministratore di My Soft, uno dei soggetti di Primasquadra, insieme a Nuvole, Gabe, AFC, MTS ed Evolutiva, - è uno strumento fondamentale per ottimizzare energie ed esperienze e metterle a disposizione del mondo aziendale. La filosofia di Primasquadra è questa: unire professionalità e competenze diverse e metterle a disposizione di differenti realtà imprenditoriali per soddisfare le diverse esigenze connesse al loro lavoro e alla gestione delle molteplici articolazioni della loro attività”.

“Non è un caso - aggiunge Fabio Bellinaso, promotore di Primasquadra - che questa filosofia si stia diffondendo e i riscontri del nostro lavoro siano decisamente positivi. La varietà dei servizi e delle opportunità che noi mettiamo a disposizione è molto ampia, come testimoniano i contatti crescenti”. immagino con una gamma assolutamente variegata di soluzioni, a seconda della natura dei vostri interlocutori... che poi diventano committenti... “Certo - ribadisce Milanesio - l’attenzione al nostro potenziale cliente è fondamentale e la capacità di comprenderne le necessità è il primo passo da cui avviare la collaborazione. Primasquadra è fatta di competenze e soggetti con identità diversificate: questa è la sua forza e la sua peculiarità. Possiamo occuparci della parte gestionale dell’azienda, implementare nuovi software gestionali e applicativi che possano gestire le risorse

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Come coesiste questo universo? “Con tanta voglia di fare - puntualizza Bellinaso - con uno spirito dinamico e vincente che parte dalla necessità di sprovincializzare certi ambiti e certe dinamiche che hanno tenuto a freno questa città. Ovunque, e il nostro lavoro ce lo conferma con i diversi contatti che allacciamo, c’è bisogno di innovazione e questo territorio ha fame di visibilità e

aria nuova. In parecchi si rivolgono a noi solo per crearsi un nuovo orizzonte, per sondare nuove modalità di lavoro e stabilire nuove relazioni. C’è, dunque, voglia di lavorare meglio, ottimizzando tempi e risorse - e noi siamo qui per questo - ma anche muoversi con uno spirito e con dinamiche differenti”.

Una domanda banale... ma che aria tira, in giro? C’è crisi? C’è ancora crisi?

Ci sono segnali di svolta? “Dal nostro punto di vista - risponde Milanesio vediamo un mondo in movimento. Lavoriamo con realtà che, per loro stessa natura, credono nell’innovazione e nel cambiamento e, forse, per quello s’incontrano con Primasquadra. Vediamo

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E a proposito di Primasquadra come non parlare della collaborazione coi Grigi... “Le motivazioni con cui ci siamo accostati alla società partivano certamente da una scelta di cuore ma avevano, e hanno, ragioni assolutamente sostanziali. L’Alessandria Calcio è una realtà

strutturata ed efficiente in campo e fuori; i risultati lo dicono e sono la conferma che la professionalità, l’impegno e la chiarezza di strumenti e obiettivi sono, alla lunga, doti vincenti. Il progetto del Presidente Di Masi è un progetto serio, con idee e strategie nuove che stanno facendo la differenza anche per la nostra città, in termine di immagine e visibilità.

E noi vogliamo più che mai fare squadra con la nostra prima squadra: i Grigi”.

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TRE INTERESSANTI SERATE PER CONTINUARE IL PERCORSO DI CRESCITA DI SOCIETà E CALCIATORE

ACCADEMIA GRIGIA Incontri con le società affiliate MICHELA AMISANO rosegue anche nella stagione 2015/16 il Progetto “Accademia Grigia”, rivolto alle migliori società dilettantistiche del territorio, serbatoio indispensabile per lo sviluppo e il futuro di questo sport, sia a livello locale che nazionale. “L’idea da cui si è partiti già dallo scorso anno e che resta valida nella prosecuzione di questo progetto - esordisce Sala, il Responsabile del nostro Settore Giovanile - è quella di non vendere un prodotto o un servizio di consulenza, ma di iniziare un percorso condiviso che realizzi la crescita del giovane calciatore e della società”.

Proprio in quest’ottica lungimirante, tra la fine di novembre e la metà di dicembre 2015, sono state organizzate le prime tre serate a cui hanno partecipato le società affiliate. il primo incontro di approfondimento è stato dedicato all’interpretazione delle decisioni arbitrali e al rapporto con l’arbitro con il Dirigente addetto all’arbitro della Prima Squadra Emiliano Gallione (nella foto), ex fischietto con alle spalle una ventennale esperienza sui campi della serie A e B. “L’intento è quello di spiegare ai ragazzi che è importante capire il modus operandi di un direttore di gara nel corso di una partita - continua Sala - per evitare situazioni che potrebbero portare

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ad ammonizioni ed espulsioni e che arrecherebbero un danno alla propria squadra nel prosieguo della gara stessa o negli impegni successivi”.

La seconda serata invece ha avuto come tema “L’alimentazione dello sportivo” con il Dottor Francesco Trussi.

“Abbiamo pensato di fornire questo tipo di indicazioni in quanto non solo è importante come si alimentano i ragazzi prima e dopo una gara, ma è fondamentale imparare e rispettare un corretto regime alimentare durante tutta la settimana per ottenere una piena crescita personale” ci spiega Sala. il terzo appuntamento di questo ciclo di incontri ha riguardato la traumatologia e il primo soccorso con Responsabile Sanitario il Dottor Roberto Brollo e il fisioterapista Dottor Alessandro Gatta. “I loro interventi sono stati rivolti in particolare ai Dirigenti Accompagnatori, quando si trovano ad affrontare eventuali situazioni di infortunio dei giocatori sul campo, un momento spesso molto delicato. Gli incontri però non terminano qui” ci anticipa Sala. “Sono previsti infatti dodici lezioni tecnico-tattiche in aula e in campo con il Direttore Tec-

nico Maurizio Ferrarese e i Responsabili Organizzativo e Tecnico dell’Attività di Base Luca Loria e Stefano Alfero, sia all’interno delle strutture dell’Alessandria Calcio sia in quelle delle società affiliate.

Inoltre il Responsabile dei Preparatori dei Portieri, Andrea Carozzo e tutto il suo staff continueranno a fornire formazione ai colleghi delle nostre affiliate”.

Nonostante il Progetto “Accademia Grigia” sia partito solo poco più di un anno fa, il numero delle società affiliate è già arrivato a dieci. “Sì, siamo soddisfatti del lavoro svolto finora, ma vogliamo stringere ulteriori collaborazioni con altre realtà delle province e regioni limitrofe perché è ormai assodato che, per essere protagonisti nell’attuale calcio professionistico, è imprescindibile un Settore Giovanile costruito su basi solide, che si confronti e collabori con le migliori società del panorama dilettantistico”.

Le società affiliate sono: C.G.C. Aosta, A.S.D. ovada Calcio, G.S.D. Pertusa Biglieri, ValenzanaMado, A.C. Alba Roero, A.P.D. Pecetto Calcio, U.S. Pozzolese, S.S.D. Turricola Terruggia, A.S.D. Castelnovese Castelnuovo, U.S.D. Castellazzo Calcio.

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Campionato Berretti

Campionato Allievi U17

internazionale Albinoleffe Alessandria Torino Pavia Giana E. Prato Pro Patria Carrarese Cuneo Renate Pro Piacenza Savona Lucchese Pistoiese

34 26 26 26 25 20 17 16 15 14 13 12 11 9 3

Risultati 19 dicembre 2015 Albinoleffe - Pro Patria Alessandria - Giana E. Cuneo - Torino internazionale - Pavia Pistoiese - Prato Pro Piacenza - Savona Renate - Lucchese Carrarese (Riposa)

Campionato Giovanissimi U15

Alessandria Calcio Pavia Cuneo Juventus Savona Spezia Torino Genoa Virtus Entella Carrarese Pro Patria Novara Sampdoria Pro Vercelli

29 29 23 23 23 21 21 16 14 13 13 10 10 8

Risultati 13 dicembre 2015 2-1 0-1 1-5 4-1 1-1 2-1 0-0

Carrarese - Pro Patria Cuneo - Sampdoria Genoa - Savona Juventus - Virtus Entella Pro Vercelli - Alessandria Spezia - Novara Torino - Pavia

Torino Sampdoria Spezia Genoa Novara Juventus Cuneo Pro Vercelli Pavia Savona Virtus Entella Alessandria Pro Patria

27 23 23 22 22 21 20 19 14 10 8 7 3

Risultati 13 dicembre 2015 2-1 4-1 1-1 5-1 0-0 1-3 2-3

Cuneo - Sampdoria Genoa - Savona Juventus - Virtus Entella Pro Vercelli - Alessandria Spezia - Novara Torino - Pavia Pro Patria (Riposa)

0-1 2-0 3-0 3-0 0-3 1-0

Prossimo turno 9 gennaio 2016

Prossimo turno 10 gennaio 2016

Prossimo turno 10 gennaio 2016

Giana E. - Cuneo Lucchese - Pistoiese Pavia - Renate Prato - Carrarese Pro Patria - Pro Piacenza Savona - Alessandria Torino - internazionale Albinoleffe (Riposa)

Pro Patria - Alessandria Torino - Novara Genoa - Pavia Pro Vercelli - Sampdoria Juventus - Savona Carrarese - Spezia Cuneo - Virtus Entella

Pro Patria - Alessandria Torino - Novara Genoa - Pavia Pro Vercelli - Sampdoria Juventus - Savona Cuneo - Virtus Entella Spezia (Riposa)

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