Orso in casa n.18 2015-2016

L’ORSO INCASA N. 18 i veNerdì 13 maggio 2016

orgaNo UFFiCiaLe deLL’U.S. aLeSSaNdria CaLCio 1912

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PLAYOFF

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sommario L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 37 de ‘il Piccolo’ di venerdì 13 maggio 2016 A cura di Ufficio Stampa alessandria Calcio

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IL PUNTO

L’AVVERSARIO

IN PRIMO PIANO

grigi a Foggia carichi e convinti

Foggia pirotecnico i pugliesi sognano

La Lega Pro che verrà...

Tino Pastorino

Tino Pastorino

gigi Poggio

Progetto grafico e impaginazione mauro risciglione In collaborazione con mediaL srl pubblicità, alessandria, via Parnisetti 10, tel. 0131 56364 Foto di Francesco Barilaro mario Coscarella ilaria Cutuli ivano Panarello Serena russello mauro Zoboli

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TRIBUNA STAMPA

IL PARTNER

I NOSTRI GIOVANI

Lega Pro: i verdetti

alessandria al centro

Parola d’ordine: coerenza

gigi Poggio

gigi Poggio

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Viviamo ogni momento con grande passione

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IL PUNTO L’ORSOINCASA

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NESSUNA SORPRESA DALL’ULTIMO TURNO DI CAMPIONATO. GRIGLIE PLAYOFF E PLAYOUT CONFERMATE. MACERATESE E PISA, REGINE DEL GIRONE B, SI SCONTRERANNO TRA LORO

GIOCHI FATTI Grigi a Foggia carichi e convinti TINO PASTORINO CLASSIFICA FINALE Cittadella Pordenone Bassano Alessandria Padova Cremonese reggiana Feralpisalò Pavia Sudtirol renate giana erminio Lumezzane Pro Piacenza mantova Cuneo albinoleffe Pro Patria

76 65 62 57 54 53 52 52 49 44 43 42 42 39 34 34 20 7

enza particolari sorprese l’ultima giornata di campionato: confermati tutti i verdetti per i play off con la sola eccezione che riguarda il Bassano. Pareggiando a reggio emilia ha perso il vantaggio del fattore campo e quindi sarà trasferta a Lecce. il Pordenone per differenza reti cede al Foggia la miglior posizione per le seconde classificate mentre Lecce e Casertana, appaiate a quota 63 nel girone C e con gli scontri diretti in parità (1-1 sia all’andata che al ritorno) sono classificate in base alla differenza reti generale, favorevole ai pugliesi. infine si scontreranno tra loro le protagoniste del girone B con il Pisa che ospiterà la rivelazione maceratese di mister Bucchi, neo promossa.

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LE REGINE DEI PLAYOFF giroNe a • Pordenone • Bassano • alessandria giroNe B • Pisa • maceratese giroNe C • Foggia • Lecce • Casertana

1 9 0 8 ALESSANDRIA • VIA DEI MARTIRI 30 • 0131 254020 w w w. g i o v a n n i f e r r a r i 1 9 0 8 . c o m

65 62 57 62 58 65 63 63

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BENVENUTE O BENTORNATE IN LEGA PRO anti ritorni tra i professionisti ma anche l’avvento di due matricole al termine di una stagione che ha offerto tantissimi spunti. Parma, venezia e Piacenza rappresentano anche città importanti e di tradizione. gubbio, Sambenedettese, viterbese e Siracusa sono un gradito “deja vu”. Per Sporting Bellinzago e virtus Francavilla si tratta dell’esordio assoluto tra i professionisti.

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Tutto esaurito Allo Zaccheria domenica sera è previsto il pubblico delle grandi occasioni

PLAY OFF DOMENICA 15 MAGGIO A. Foggia - Alessandria: ore 20,45 B. Pordenone - Casertana: ore 18,00 C. Pisa - maceratese: ore 16,00 d. Lecce - Bassano: ore 15,30 (diretta rai Sport) in caso di parità si giocheranno i tempi supplementari e in caso di ulteriore parità ci saranno i calci di rigore. in semifinale (gare di andata e ritorno) la vincente a affronterà la vincente d mentre la vincente B giocherà contro la vincente C. Partita di andata sul campo della peggior classificata della prima fase.

Play out girone a (partite di andata e ritorno il 21 e 28 maggio) le perdenti retrocedono in serie d. albinoleffe - Pro Piacenza Cuneo - mantova.

CLASSIFICA MARCATORI GIRONE A 17 Brighenti (Cremonese) 16 Ferretti (Pavia, 1 rig.) altinier (Padova, 1 rig) 15 Litteri (Cittadella) 14 Bocalon (alessandria, 3 rig.)

13 Cesarini (Pavia, 3 rig.)

12 Chinellato (Cuneo, 1 rig.)

10 Bruno (giana erminio, 4 rig.) arma (reggiana, 2 rig.)

Girone A. dopo il lungo duello con la Caronnese, lo Sporting Bellinzago (9mila abitanti in provincia di Novara) guidato da alessandro Siciliano centra lo storico obiettivo. Tra i protagonisti marco montante (15 gol) ma la caratteristica del club è il Presidente antonio massaro il cui figlio, marco, è il bomber della squadra con 25 reti.

Stagione a dimenticare per le alessandrine: bene solo il derthona mentre acqui, Castellazzo e Novese retrocedono.

Girone B. Lo “stradominio” del Piacenza Calcio, prima squadra a raggiungere la promozione, è stato evidente con il record di punti per la categoria (96). in panchina arnaldo Franzini che due anni or sono aveva portato tra i professionisti la Pro Piacenza. in attesa del derby, l’ossatura per la Lega Pro c’è già (Sentinelli, Cazzamalli, Taugourdeau, galuppini, matteassi e il bomber marzeglia).

Girone C. il ritorno del venezia che ha la meglio sul sorprendete Campodarsego a 2 giornate dalla fine. Per Joe Tacopina e giorgio Perinetti è solo l’inizio di un cammino destinato ad altri traguardi. Per mister giancarlo Favarin (subentrato a Paolo Favaretto) è la seconda vittoria in serie d (aveva già portato l’andria in Lega Pro). anche qui l’ossatura c’è: Calzi, Soligo, maccan e l’inossidabile Serafini.

MARCATORI DELLE SQUADRE AI PLAY OFF

Girone D. il Parma rispetta il pronostico e chiude imbattuto dopo il duello con l’altovicentino. e’ il primo tassello dell’encomiabile lavoro di Nevio Scala e mister apolloni che hanno scelto l’esperienza di alessandro Lucarelli, miglietta, Lauria e guazzo. Baraye è il cannoniere.

24 iemmello (Foggia) 13 de angelis (Casertana) 10 alfageme (Casertana), Buonaiuto e Fioretti (maceratese) moscardelli (Lecce) Sarno (Foggia)

Girone E. Con un formidabile girone di ritorno (13 vittorie nelle ultime 15 partite) il gubbio ha la meglio su gavorrano, montecatini e Poggibonsi risalendo dopo un anno di purgatorio. gran merito va al mister giuseppe

magi che aveva già vinto lo scorso anno con la maceratese. Fondamentali i gol della coppia composta da Ferri marini e Zuppardo.

Girone F. vince la Sambenedettese con 4 giornate di anticipo: un gradito ritorno dopo il fallimento del 2009 e la mancata iscrizione del 2013. ottimo il lavoro di ottavio Palladini, già calciatore rossoblù, subentrato in corso d’opera a Loris Beoni. L’idolo è reginaldo ma i gol decisivi sono quelli di Titone (19 e capo cannoniere del girone).

Girone G. Con la viterbese che ritorna tra i Pro dopo 8 anni e un fallimento nel 2013 è la rivincita della famiglia Camilli. Piegata proprio la resistenza del grosseto, lasciato in estate da patron Piero che ha dato una mano ai figli vincenzo e Luciano. anche qui determinante il cambio in panchina con il vincente Federico Nofri onofri subentrato a Sanderra dopo 6 giornate.

Girone H. Francavilla Fontana è un centro di circa 40.000 abitanti in provincia di Brindisi che compie il doppio salto: in 2 anni dall’eccellenza alla Lega Pro. La virtus Francavilla vince un girone dove hanno deluso le favoritissime Taranto, manfredonia e Potenza. antonio Calabrò è l’allenatore che ha costruito un capolavoro senza precedenti.

Girone I. Siracusa ritorna dopo 4 anni con andrea Sottil in panchina, con i gol di Catania (21) e soprattutto con davide Baiocco che, dopo agrigento, ora è l’idolo anche nella città di archimede. Sbaragliate avversarie importanti come Frattese, Cavese e la deludente reggio Calabria.

Tra i marcatori segnaliamo Ferrario (Bra) con 32 reti, Pera (delta rovigo) a 28, França (Lecco) a 27, meloni (Fondi) a 26, mastroianni (ete) a 24, Santini (montecatini), Cruz (albalonga), Foggia (gragnano) a 21.

Davide Baiocco Terzo campionato consecutivo vinto

L’AVVERSARIO L’ORSOINCASA

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FOGGIA PIROTECNICO I pugliesi sognano in grande TINO PASTORINO on il Lecce favorito della vigilia, Foggia e Casertana sono state le protagoniste del girone di andata del girone C; poi il ritorno impetuoso del Benevento che ha vinto il campionato, relegando i rossoneri al secondo posto, pur con il miglior attacco della Lega Pro (61 gol segnati).

La tradizione calcistica nella città pugliese è notevole con 11 campionati di serie a e 23 stagioni in serie B. Zeman e Signori sono due nomi “storici” del calcio foggiano ma non possiamo dimenticare elementi come di Biagio, Baiano, Stroppa, Kolyvanov, Seno, del Neri, Pavone e giuseppe Lorenzetti, con fascia da capitano nella stagione 79-80.

C

LA SOCIETA’ La proprietà è della famiglia Sannella (titolari del Pastificio Tamma) con Luci Fares nel ruolo di Presidente. giuseppe di Bari è il direttore Sportivo: 129 presenze da calciatore (difensore) e nei quadri dirigenziali dalla stagione 2012, in serie d. in panchina per il secondo anno roberto de Zerbi, bresciano, classe 1979. in precedenza ha allenato il darfo Boaro in serie d. da calciatore (attaccante) ha giocato in serie a con il Napoli mentre grazie all’esperienza rumena con il Cluj ha disputato 5 partite in Champions League. in serie B ha vestito le maglie di arezzo, Catania, Brescia, avellino e dello stesso Napoli. due stagioni anche a Foggia in serie C2 con 56 presenze e 17 gol oltre alla vittoria del campionato nel 2003.

LA STAGIONE Senza dubbio positiva: attacco pirotecnico con iemmello autore di 24 reti

senza contare Floriano, ex di turno, con problemi fisici che ne hanno ridotto il rendimento e le presenze. Sono 65 i punti finali con 19 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte. in casa 38 punti conquistati con una sola sconfitta, il 14 novembre, 0-2 ad opera del monopoli. Nelle ultime 10 giornate ha perso solo a Cosenza (1-0). Ha vinto la Coppa italia superando in finale il Cittadella (4-1 all’andata, 44 il ritorno). Tatticamente la squadra è molto duttile: può giocare con il classico 4-4-2 che diventa 4-3-3 a partita in corso oppure proporre un elastico 3-52. Unico problema potrebbe essere il portiere: attualmente il titolare Narciso sta recuperando da un infortunio alla spalla ma non è ancora certa la disponibilità per il primo turno dei play off. il sostituto è micale (quarto anno a Foggia). Nel 4-4-2 i laterali sono il brasiliano angelo (ex Latina e Lecce) a destra e

PIETRO IEMMELLO: IL RE è nato a Catanzaro nel 1992.

Cresciuto nel settore giovanile della Fiorentina passa alla Pro vercelli nel 2011 e vince il campionato di Lega Pro (31 presenze e 8 gol). L’anno successivo è in serie B, sempre a vercelli, con 29 presenze e 5 reti. Si trasferisce a Novara nel 2013 con 4 presenze e 1 gol. a gennaio il ritorno a vercelli per rivincere il campionato di Lega Pro ma con solo 10 presenze ed 1 gol. e’ alla seconda stagione a Foggia con 30 gol in 67 partite. il cartellino è di proprietà Spezia.

di Chiara a sinistra con il franco argentino gigliotti e Loiacono centrali. a centrocampo lo spagnolo riverola a destra, Coletti e il capitano agnelli centrali e gerbo (nato a valenza, ha vinto il viareggio 2008 con la maglia dell’inter) a sinistra. iemmello e Sarno (ex entella, 10 gol in stagione) le punte con riverola in grado di salire come terzo attaccante di destra. Nell’ipotesi del 3-5-2 salgono i due laterali con l’eventuale utilizzo di Lanzaro o de giosa tra i difensori.

MERCATO in estate gli arrivi del brasiliano angelo dal Latina, Coletti dal matera, de giosa dalla reggiana, di Chiara dal Lecce, Floriano dal Pisa, Lodesani dal Sassuolo, lo spagnolo riverola dal Bologna, viola dalla reggina. a gennaio gli ingressi di Lanzaro dalla Salernitana, vacca dalla reggiana, arcidiacono dalla Juve Stabia e Chiricò dal Prato.

LA ROSA (con i numeri di maglia dei play off).

Portieri: 1 Narciso (80), 12 micale (93), 22 de gennaro (96), 25 Lanzetta (99). difensori: 2 angelo (81), 3 agostinone (88), 6 Loiacono (91), 14 gigliotti (89), 15 Lanzaro (82), 17 di Chiara (93), 26 de giosa (81).

Centrocampisti: 4 agnelli (85), 5 vacca (90), 7 gerbo (89), 8 Quinto (85), 20 riverola (91), 21 Coletti (84). attaccanti: 9 iemmello (92), 10 Sarno (88), 11 maza (93), 13 arcidiacono (88), 16 Chiricò (91), 18 Lodesani (95), 19 Lauriola (97), 23 Floriano (86), 24 viola.

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MEMORABILIA

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IL RITORNO DEI SATANELLI Allo Zaccheria nel 1975 finì 3-3 l Foggia nacque ufficialmente nel 1920 dall’unione di forze preesistenti in città. giocò una quarantina di campionati giocati nelle serie minori con sporadiche apparizioni in Serie B, prima (dagli anni ‘60) dell’epoca d’oro divisa in tre distinti periodi. dal 1964 al 1967 la squadra militò in “a” con la denominazione Foggia & incedit (nome dovuto ad un’altra fusione), togliendosi anche lo sfizio battere l’inter euromondiale del “mago” Herrera. Negli anni ‘70 altre tre promozioni nella massima serie seguite da altrettante retrocessioni.

Negli anni ‘90 ci fu l’epopea di “Zemanlandia”: una squadra formata soprattutto da giocatori provenienti dalle serie minori guidata in panchina da Zdenek Zeman giocò cinque campionati di a sfiorando in un paio di occasioni la qualificazione alla Coppa UeFa. dopo lo splendore, il declino e la caduta culminata con la mancata iscrizione alla Lega Pro del 2012.

Solamente nel 1960-61 alessandria e Foggia si trovarono da avversarie: i grigi, appena retrocessi, incrociarono i satanelli neopromossi dalla C. Si giocò il 9 ottobre 1960 al moccagatta su un campo reso fangoso e pesante dalla pioggia e l’alessandria, molto più a suo agio su questi terreni, vinse 3-2.

Nel girone di ritorno non si gioca al Pino Zaccheria (uno sportivo foggiano caduto nella seconda guerra mondiale), bensì a Caserta perchè il terreno di Foggia era squalificato a causa di intemperanze del pubblico. i padroni di casa vincono 1-0 con gol di Cosimo Nocera, il primo giocatore rossonero a vestire l’azzurro della Nazionale. a fine torneo il Foggia torna in C per risalire due anni dopo. il giorno dell’epifania del 1963 nella città pugliese i grigi attaccano ma il Foggia segna e vince 1-0 sbagliando pure un calcio di rigore.

Sempre su rigore Sergio Bettini segna il gol decisivo (1-0) nella gara di ritorno caratterizzata da una condotta aggressiva da parte dei foggiani, fatto insolito per una squadra ormai esclusa da ogni obbiettivo.

L’anno successivo il Foggia distrugge l’alessandria: 4-0 allo Zaccheria. i grigi

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UN MATCH CHE MANCA DA 41 ANNI. 9 INCONTRI GIOCATI: 5 VITTORIE GRIGIE, 3 SCONFITTE E UN SOLO PAREGGIO. 28 DOPPI EX TRA I QUALI LORENZETTI incassano tre gol e poi restano in nove per l’espulsione di melideo e l’infortunio di Sergio Bettini (non erano ancora previste le sostituzioni). al moccagatta la partita è emozionante e a tratti drammatica. il Foggia gioca per salire in a, i grigi per non scivolare in C. e’ la terzultima giornata e dopo 1’ i satanelli sono sull’1-0, al 5’ un rigore segnato da Tenente pareggia la situazione. Finisce 3-2 per l’alessandria con un espulso (verga), due usciti per infortunio, due sportivi foggiani colpiti da infarto (uno deceduto, l’altro in gravissime condizioni) e otto tifosi rossoneri fermati dalla polizia per tafferugli. Passeranno dieci anni prima dei prossimi incontri.

Nel 1974-75 le ultime tre partite. al moccagatta ad agosto un bel 2-0 in Coppa italia in quella che sarà l’unica vittoria grigia nel girone eliminatorio del torneo. (volpato e manueli i marcatori). a febbraio un’autorete di doldi regala la vittoria ad un’alessandria rimaneggiatissima per le assenze di reja, Baisi e volpato. infine a Foggia, alla penultima giornata allo Zaccheria uno spettacolare 3-3 agguantato dai grigi (alla disperata ricerca dei punti salvezza) nei minuti di recupero grazie ad una capocciata di Colombo. il punto guadagnato permetterà di sperare ancora e di arrivare almeno ad uno spareggio. in totale nove partite giocate (8 in B) con 5 vittorie grigie un pari e tre sconfitte. a Foggia un pareggio

www.museogrigio.it e tre sconfitte su quattro gare. i gol sono 13-13 (3-9 in Puglia).

Con cinque presenze nella sfida ci sono i grigi melideo, oldani e vanara e i rossoneri Nocera e Patino.

Capocannonieri due reti i Bettini (renzo e Sergio) e i foggiani gambino e valadè renzo Bettini e gambino sono gli unici ad aver segnato una doppietta. da registrare nell’arco degli incontri anche due autoreti (Bercellino pro Foggia, doldi pro alessandria), un rigore sbagliato (Nocera), quattro espulsi (melideo, verga, Taccola per i grigi, de Pase per i satanelli. Tra i tecnici in panchina il più presente è il “mago dei poveri” oronzo Pugliese con quattro partite; Camillo achilli, Sergio Castelletti e anselmo giorcelli con due sono i tecnici più gettonati tra i grigi. infine i doppi ex. ventotto giocatori nella storia hanno indossato sia il rossonero che il grigio. metà di questi ha giocato prima ad alessandria, l’altra prima a Foggia; otto sono passati direttamente da una all’altra, massimo Berta ha giocato in Puglia una stagione in prestito facendo andata-ritorno in dodici mesi.

Nessuno ha giocato la partita nelle due… metà campo; due hanno giocato nel Foggia contro l’alessandria. Se inselvini ignorava in futuro che avrebbe militato nei grigi, Lorenzetti non solo sapeva di essere un ex orso ma ha addirittura ha segnato un gol. esattamente quanto accaduto a dalle vedove, nella stessa partita, ma a maglie invertite. danny passò dai grigi ai rossoneri ad inizio carriera per poi tornare ad alessandria per (ri)giocare la B. infine il caso ultra-particolare: Ferdinando vitofrancesco (nella foto)è l’unico ad avere qualcosa delle due città: milita nell’alessandria ma è nato a Foggia.

Sergio Giovanelli

IN PRIMO PIANO L’ORSOINCASA

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DOMENICA COMINCIA UN NUOVO PEZZO DI STAGIONE. LA TERZA SERIE NAZIONALE È IN CERCA DI IDENTITÀ

LA LEGA PRO CHE VERRA’...

Gregucci analizza il campionato GIGI POGGIO on è un modo di dire o una frase a effetto: da domenica comincia un nuovo pezzo di stagione e ognuna delle otto squadre ha le stesse possibilità di farcela”. angelo gregucci è categorico e parte da questa considerazione per parlare della regular season appena conclusa.

“Il campionato è terminato e noi abbiamo raggiunto l’obiettivo, giocando la miglior stagione degli ultimi 42 anni della storia dei Grigi. Ora si riparte e sarà, per tutti, tutta un’altra storia”.

La Lega Pro è un universo ricco e complicato, mister ma un’identità l’ha trovata? “Non ancora, la troverà ma è ancora presto. La soppressione della C2 ha sparigliato le carte e ora la Lega Pro sta cercando una dimensione. Ma la sua riconoscibilità passa attraverso la possibilità di trasferire qualità e talenti nelle serie superiori; in altre parole dal numero giocatori che si formeranno in Lega Pro e poi saliranno di categoria di categoria e potranno generare profitto. Bada che

“N

non è un processo semplice creare talenti e allenarli a migliorarsi...”

Qualche giorno fa il ds della roma, Sabatini, lamentava proprio la difficoltà a trovare giovani di qualità nel nostro paese, denunciando una situazione quasi allarmante... “Ho letto e condivido. La Lega Pro potrebbe diventare un grande serbatoio di formazione e crescita, rivelandosi persino più utile del campionato Primavera, a condizione che si investa e si facciano scelte coraggiose. Oggi, in Italia, un giovane lo si lancia a 18/19 anni ma il momento per capire se è bravo viene prima, verso i 17 e allora in quel caso è il momento di investire e buttarlo nella mischia. Più avanti si va e più il talento s’impigrisce e a 20 anni sei un giovane già vecchio”.

Quindi una Lega Pro da ripensare... “Certo.

Oggi la Lega Pro è un

campionato che prende le caratteristiche delle società che lo compongono: mi sembra quasi un’ovvietà. Il girone B, la prossima stagione, potrebbe essere il girone del Parma e questa è già una caratterizzazione già molto forte che elimina molti margini di ragionamento.

Le altre squadre concorrono ma si adeguano. Ma il sistema dovrebbe prevedere forme di sostegno e incentivazione proprio per dare alle società opportunità e risorse per dar slancio e qualità ai vivai, consentendo a tutti un’efficace attività formativa. Penso al Sud America dove l’identità e la vita di un sodalizio stanno nel suo brand e in una continuità tecnica garantita proprio dal sistema, anche in presenza di eventuali crisi societarie e gestionali... e spero che l’Italia possa imparare presto da questi modelli”.

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NUMERI IN GRIGIO Con 33 gare complessive, Simone Branca risulta il grigio più presente nel campionato appena concluso. dietro di lui ci sono quattro compagni che ne hanno totalizzate 31 e sono Celjak, Nicco, Sosa e Bocalon. Tra i cinque, Chino Sosa vanta il minutaggio più elevato con 2766 minuti, avendo giocato sempre dal primo al novantesimo... e recupero. dopo di lui Branca con 2.703 minuti e Nicco con 2.568. a Bocalon il titolo di capocannoniere con 14 gol, quota raggiunta nel passato, alla prima e unica loro stagione in grigio da giacomo Banchelli e Stefano Scappini.

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CORREVA L’ANNO L’ORSOINCASA

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UNO DEGLI ANNI PEGGIORI DELLA STORIA DEI GRIGI. MA SOLO IL PRELUDIO A CIÒ CHE ACCADRÀ L’ANNO SEGUENTE: IL FALLIMENTO GIGI POGGIO a sensazione che il repulisti in squadra e società sarà drastico emerge dunque già pochi minuti dopo la fine della partita con la Sangiovannese e paradossalmente nei giorni a venire, sugli organi d’informazione, le notizie sul calciomercato grigio s’intrecciano con il toto-assessore per la giunta di mara Scagni, neo-sindaco della città dopo aver battuto al ballottaggio oreste rossi. i propositi di rivincita sono fieri da subito. decine di mister vengono accostati alla panchina dell’alessandria, da alessandrini a vierchowod, da Beruatto a muraro. alla fine la spunta dino Pagliari che si presenta motivatissimo in una torrida giornata di metà luglio, promettendo una squadra di temperamento e qualità. Londrosi si mette al lavoro, senza risparmio e mai affermazione potrebbe rivelarsi più azzeccata. il box dei grigi, al calciomercato, confesserà poi Pagliari, era l’unico in cui c’era la fila per proporre giocatori. Boiardi in quei giorni è scatenato; presenta il nuovo addetto al marketing, giovanni Cortinovis, che darà un’impronta originale e innovativa al brand grigio e medita di acquisire un’altro club, il Fiorenzuola, in serie d, per dare spazio ai giovani e a qualche elemento della rosa di prima squadra che conta, in partenza per il ritiro, 35 elementi.

L’entusiasmo e l’ottimismo dilagano; volti nuovi e conferme (Porrini, modesti, Biato e Spader) vengono presentati in un moccagatta festante, men-

L

Antonio Boiardi

LACRIME GRIGIE 2002, un anno sulle b

Mario Belloli

Massimo Londrosi

Dino Pagliari

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Mesi drammatici Gli organi di informazione seguirono la vicenda nei minimi particolari.

Dalla faraonica campagna acquisti, alla prestigiosa amichevole con il Celta Vigo, alla crisi di settembre.

Fino ai dubbi per l’incerto futuro

barricate

tre i primi riscontri, pur se amichevoli, dicono che la squadra ha potenzialità enormi. il colpo di scena avviene a fine agosto, dopo le prime uscite in Coppa italia: fallita la trattativa col Fiorenzuola, emerge dalle carte federali che la società non pare in grado di coprire con proprie fidejussioni i costi dei contratti. La conferma arriva durante la trasferta di Pavia, superata con una prestazione spumeggiante e due gol di Quadrini. alla fine della partita, in una pizzeria vicina al castello visconteo si celebra la fine di un sogno. Boiardi terreo, con un sorriso di circostanza a un capo del tavolo e Pagliari, con tutto lo staff dall’altro lato: alla fine la pizza la paga Londrosi. i giorni che seguono sono surreali ma tutti da raccontare, con mezze ammissioni e silenzi che poco convincono e Presidente e direttore sportivo che cominciano a evitarsi, mentre stampa e tifosi non riescono a capacitarsi di come tutto possa essere accaduto. La rosa si smembra giorno dopo giorno.

Pagliari va al campo e allena chi trova. ormai la crisi è manifesta: non ci sono soldi per sostenere i costi di gestione e la squadra va allestita individuando i giocatori con gli stipendi più bassi. Con questi criteri, Pagliari si gioca la prima di campionato a Novara: 10 ragazzi o quasi più Biato in porta. i grigi giocano eroicamente e strappano uno 0-0 meritatissimo.

Londrosi, ormai ai ferri corti con tecnico e società, fa perdere le sue tracce.

Lascerà ma in molti apprenderanno della sua decisione solo da uno scar-

Aldo Monza e Omar Nordi lasciano la sede dei Grigi

no articolo della gazzetta dello Sport, con l’ignaro mario Belloli, coinvolto suo malgrado nell’avventura a maneggiare assegni e fidejussioni di fronte a giocatori e staff in preda all’ira. Belloli è una delle figure che affollano il palcoscenico del teatrino grigio di quei mesi. Nomi di sedicenti imprenditori salgono alla ribalta, mentre i media scrivono senza tregua che “a giorni sono previste novità...”.

Boiardi e Pardi parlano apertamente di crisi economica e gettano la spugna, reclamando aiuti. in quei giorni qualcuno evoca addirittura il nome di Pellegrini, già patron dell’inter, mentre Pagliari e i giocatori fanno la spola tra stadio e Palazzo rosso, dove la Scagni li riceve e assicura massimo impegno per risolvere la questione.

L’unico uomo nuovo è gian Stoppino che arriva a metà novembre, in una sede fredda (e non solo in senso figurato) a cercare di salvare il salvabile.

Per lui si inventa un ruolo (l’institore) che ai più pare misterioso e non solo perchè non se conosce il vero significato: la dirigenza, di fatto, è scomparsa. il rendimento della squadra non può che rivelarsi altalenante anche se con nuove risorse si riesce a garantire il tesseramento di qualche giocatore esperto come Porrini, modesti, manni, dei e Bifini. ma è la situazione generale a non reggere tra difficoltà ad allenarsi e pagare utenze e fornitori. alla fine dell’anno, Pardi e Boiardi annunciano ufficialmente il ritiro e nemmeno l’ultima gara del 2002, con la vittoria sul meda con un organico ulteriormente depauperato dalle partenze di Porrini, manni e Bifini serve a portare un po’di ottimismo. Pagliari preannuncia le dimissioni ma dovrà subire l’affronto del licenziamento nella prima di ritorno col Novara, il 12 gennaio del 2003. il giorno dopo ai saluti col mister, al campo d’allenamento, l’ira di tutti noi si si scioglierà in lacrime.

L’Alessandria ricevuta dal sindaco Mara Scagni

U.S. ALESSANDR

Campionato Leg

L’ORSOINCASA

Fila in alto, da sinistra: Santiago Morero, Nicolò Sperotto, Cristian Sosa Branca, Roberto Sabato, Michele Marconi. Fila centrale: Adriano Meza Capocchiano (masso-fisioterapista), Andrea La Rosa (team manager) lenatore), Antonio Rizzolo (allenatore in seconda), Alessandro Scaia ( Gentili (medico sociale), Gianni Manfrin, Giuseppe Picone. Fila in bass francesco, Emanuele Nordi, Gianmarco Vannucchi, Marco Guerriera, G

RIA CALCIO 1912

ga Pro 2015/2016

a, Alex Sirri, Vedran Celjak, Riccardo Bocalon, Leonardo Terigi, Simone avilla, Filippo Boniperti, Andrea Bocchio (recupero infortuni), Iacopo , Andrea Servili (preparatore dei portieri), Angelo Adamo Gregucci (alpreparatore atletico), Giuseppe Ciclista (masso-fisioterapista), Paolo so: Antimo Iunco, Andrea Cittadino, Massimo Loviso, Ferdinando VitoGianluca Nicco, Manuel Fischnaller, Manuel Marras, Simone Iocolano

TRIBUNA STAMPA L’ORSOINCASA

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L’ANALISI DEL CAMPIONATO ALLA VIGILIA DEI PLAYOFF CON TRE “FIRME” SPORTIVE PRESTIGIOSE: NICOLA BINDA DELLA GAZZETTA DELLO SPORT, GUIDO FERRARO DI TUTTOSPORT E VINCENZO SARDU DEL CORRIERE DELLO SPORT

LEGA PRO: I VERDETTI La regolar season ha detto che...

GIGI POGGIO opinione unanime che i play off azzerino valutazioni e gerarchie; come si dice: un altro campionato. La regular season però qualcosa l’ha detto e cioè tre promozioni e tre retrocessioni dirette, ma non solo. allenatori emergenti, volti nuovi e conferme, squadre che hanno disatteso le previsioni e exploit inaspettati. e da qui parte la nostra riflessione, condotta con Nicola Binda, guido Ferraro e vincenzo Sardu, vale a dire tre firme che, rispettivamente per gazzetta dello Sport, Tuttosport e Corriere dello Sport, seguono il calcio di Lega Pro. iniziamo dalle tre vincitrici del campionato. Cosa lega, se c’è qualcosa che

è

Ecco la B A Ferrara e Benevento si festeggia la serie cadetta

lega, le affermazioni di Cittadella, Spal e Benevento? “Non vedo un comune denominatore - puntualizza Binda - se non nel fatto che stiamo parlando di tre realtà strutturate e di prestigio che, a loro modo, sono tre nomi importanti e rappresentativi di un’idea di calcio e porteranno al campionato cadetto passione, pubblico e la forza di un’organizzazione che ha fatto la differenza anche in campo. Il Benevento che fa il salto dopo anni di tentativi, la Spal che è una griffe del calcio italiano e il Cittadella che ritorna in B dopo un anno di purgatorio sono, in ogni caso, il risultato di politiche societarie chiare. E poi non dimentichiamo la particolare caratteristica del girone A, dove le tre vincenti degli ultimi anni (Pro Vercelli, Novara e Cittadella, ap-

punto) riconquistano la B, subito dopo la retrocessione”.

“Il Cittadella ha fatto, indubbiamente un grande risultato - conferma Ferraro.

L’immediato ritorno in B è impresa riuscita a pochi, in questi anni ed è segno di grande solidità. Non vedo legami particolari tra le affermazioni di Cittadella, Spal e Benevento. Penso piuttosto che abbiano interpretato e gestito al meglio lo spirito e l’identità dei loro gironi: più tecnico il girone A, più compassato e meno combattuto il B e certamente più agguerrito e agonisticamente tirato il C”.

Sul valore del campionato del Cittadella concorda anche Sardu che non dimentica di evidenziare il percorso della Spal “squadra costruita con un

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QUALCOSA DA RICORDARE? “TANTE REALTÀ, PARTENDO DALL’ALESSANDRIA, CHE CON IL SUO CAMMINO IN TIM CUP, HA DATO A TUTTA LA CATEGORIA UNA VISIBILITÀ STRAORDINARIA. GIOCATORI? UNO SU TUTTI: ZIGONI DELLA SPAL”

progetto che ha al centro il suo tecnico Semplici, con intelligenza ed equilibrio, particolare che le ha consentito di fare il vuoto attorno, sfiancando la resistenza delle inseguitrici, dal Pisa alla Maceratese al ritorno del Pisa”.

Per il secondo anno consecutivo, ai play off, il girone B non propone la

quarta classificata. Coincidenza o c’è qualcosa di più?

“La concentrazione di squadre toscane - afferma Binda - porta certamente a creare quasi un campionato nel campionato, col rischio che gare al calor bianco portino poi ad allargare il divario con la testa della classifica”.

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“Senza dimenticare - aggiunge Ferraro - che soprattutto in quel girone molte società hanno attraversato crisi pesanti che hanno poi influito sul comportamento della squadra”.

La Lega Pro è un campionato intenso ma, da sempre, ricco di elementi diversi: tecnica, pathos e campanile. Qualcosa e qualcuno da ricordare, in maniera particolare?

“Per motivi diversi, tante realtà - risponde Sardu - a cominciare dall’Alessandria che col suo cammino in Tim Cup ha dato a tutta la categoria una visibilità straordinaria. Poi ci sono squadre che, pur convivendo con problemi societari seri, e penso alla Carrarese, hanno giocato una grande stagione. Sui giocatori ne cito uno su tutti: Zigoni della Spal.

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TRIBUNA STAMPA L’ORSOINCASA

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Gianmarco Zigoni della Spal

Matteo Chinellato del Cuneo

Matteo Di Piazza dell’Akragas

sonalità che lo staccano da tutti gli altri”.

Binda entra nel merito delle questioni tattiche per sottolineare come “la ricerca del risultato abbia in parte vanificato scelte azzardate. Si sono viste dunque poche novità, tranne il Foggia di De Zerbi che ha riportato ai fasti di Zemanlandia.

Sui giocatori Iemmello su tutti e poi Poluzzi che, in una piazza difficile, partita con obiettivi minimi, ha raggiunto un record molto importante”.

“Il Pordenone di Tedino - aggiunge Ferraro - ha giocato una grande stagione, in un girone in cui, occorre dirlo, sono stati in molti a deludere dalla Cremonese, alla Reggiana, fino al Pavia. Chinellato del Cuneo, Tremolada dell’Arezzo e Di Piazza dell’Akragas le mie personalissime

segnalazioni”.

Finita l’era macalli, ora si guarda avanti.

Si tornerà secondo voi alle 60 squadre ma, soprattutto, Lega Pro troverà una sua dimensione e una sua identità?

Binda usa una metafora molto pertinente, dicendo che “da subito occorre ‘riportare la chiesa al centro villaggio’, intendendo in questo senso che la correttezza dei bilanci, la trasparenza della gestione delle società e il rispetto delle regole devono fare la differenza rispetto a un passato, anche recente, in cui Lega Pro è stata teatro sovente di vicende poco edificanti. Quindi società solvibili e affidabili ma anche incentivi, contributi e novità regolamentari che diano risalto e visibilità a una categoria che ha piazze prestigiose e in questi anni ha comunque

mosso pubblico e interesse”.

Sulla falsariga di Binda anche Sardu “Basta vedere i nomi che animeranno i prossimi play off per capire il livello di Lega Pro. Penso che le 54 squadre di questa stagione siano il numero giusto per garantire che a competere siano sempre società che possono dare garanzie e affidabilità organizzative e finanziaria... e non vedo male l’ipotesi delle squadre B della serie A che giochino in Lega Pro” 60 squadre sembrano troppe anche per Ferraro “Il numero giusto è 54, senza dubbio. Occorre stabilizzare questa cifra che mi pare assolutamente idonea per garantire che l’ottimo presente di Lega Pro possa generare un futuro altrettanto lusinghiero”.

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IL TROFEO

17 i veNerdì 13 maggio 2016

L’IMPORTANTE RICONOSCIMENTO ASSEGNATO ALL’ALESSANDRIA CALCIO

PASSIONE PREMIATA Il Gentleman Fair Play Awards GIGI POGGIO e prodezze, i gol e l’entusiasmo delle partite di Tim Cup hanno portato l’alessandria calcio alla ribalta del gentleman Fair Play awards, la manifestazione che ogni anno premia le personalità del calcio professionistico che si sono maggiormente distinte per fair play, professionalità e correttezza in campo e fuori dal campo.

Un premio che negli anni ha coinvolto nomi prestigiosi da Figo a Kaka, da del Piero a ronaldo nel segno della classe e della sportività. “Per la bella favola che ha fatto vivere al calcio e a migliaia di tifosi, per l’esempio di fair play in campo e sugli spalti, con oltre 15mila sostenitori dei Grigi allo stadio San Siro nella gara di ritorno di semifinale di Tim Cup con il Milan. E’ un’ulteriore testi-

Riconoscimento prestigioso Il presidente Luca Di Masi con il trofeo, tra il giornalista Massimo Caputi e Andrea Pucci noto comico di Colorado Cafè.

A lato il salone della Scuola Militare Teuliè di Milano, che ha ospitato la manifestazione

L

monianza di passione per il calcio, di fair play e… gentlemen”, questa la motivazione con cui è stato conferito il riconoscimento, consegnato al Presidente dei grigi, Luca di masi.

La serata della manifestazione, tenutasi a milano il 2 maggio, ha raccolto esponenti prestigiosi del mondo del calcio ma anche di altri sport, con un iniziale doveroso omaggio a Cesare maldini.

IL PARTNER L’ORSOINCASA

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GIGI POGGIO a qualche settimana, e più precisamente dal 31 marzo, vittorio Ferrari é il presidente di ascom Confcommercio della provincia di alessandria. Sono stati questi, e per sua stessa ammissione, saranno ancora giorni intensi, pieni di incontri e scambi di vedute, a cominciare da quei momenti di saluto istituzionale proprii di una circostanza particolare e significativa come quella legata al cambio della guida di un’associazione. “Se devo fare un bilancio di questi primi tempi di presidenza, posso dire di non essermi fermato un attimo, -ammette quasi candidamente Ferrari -. Ho approfondito innanzitutto la conoscenza della macchina Ascom che é una macchina efficiente e articolata e poi ho incontrato gli operatori del mondo che lavora in sinergia con noi, un mondo variegato che comprende le istituzioni, l’imprenditoria e le categorie economiche e sociali. Infine, qualche ora fa, ho conosciuto Carlo Sangalli il presidente nazionale di Confcommercio che, non dimentichiamolo, è la più grande rappresentanza delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo in Italia: con 740.000 associati, infatti la nostra Confederazione il 40% del Pil del Paese e con 1.700.000 lavoratori dipendenti e 2.800.000 addetti garantisce il 40% dell’occupazione”.

Presidente, ascom e ales-

d

ALESSANDRIA AL CENTRO L’Ascom di Vittorio F sandria Calcio sono oggi un binomio di successo. Lei é notoriamente tifoso dei grigi. immagino che la strada fatta in questi mesi da questa partnership costituisca per Lei una soddisfazione assoluta... “E’stato fatto un grande lavoro e di questo dobbiamo dare dato a chi mi ha preceduto. Ascom é una grande realtà al servizio del commercio. Condividere il cammino e le strategie dell’Alessandria significa anche affermare la nostra identità e il nostro ruolo di società che opera per la crescita e la promozione della città e del territorio. E vedere tanti nostri associati condividere e partecipare alle nostre proposte, ideate insieme all’Alessandria Calcio ci conferma che questa é la strada giusta”.

Alessandria Village Una felice intuizione nata dalla sinergia tra Alessandria Calcio e Ascom.

Prossima tappa a Nizza, ospiti della rassegna ‘Italie à la table’

Promozione della città e del territorio, si diceva. Quali sono le ricette di ascom e del suo presidente per alessandria? “Ho lavorato e vorrei concentrarmi sul concetto di ‘centri commerciali naturali’, convinto che città come Alessandria debbano valorizzare le caratteristiche dei tanti centri commerciali naturali che contengono. Pensiamo, appunto, alla nostra città, dove abbiamo il centro storico che, per sua natura e vocazione, ha le caratteristiche di un vero e proprio centro commerciale all’aria aperta ma dove ci sono anche Spinetta, il Cristo e gli altri sobborghi e quartieri: tutte realtà commerciali con una storia e un’identità ben definita che va sviluppata, valorizzata e incentivata. Questo è e deve essere il nostro obiettivo: quello di realizzare una rete commerciale variegata e funzionale che leghi una all’altra le tante realtà che abbiamo all’interno della nostra città e, ancor più in generale, della nostra provincia, diventando così un forte punto di attrazione, capace di competere a tutti i livelli. Questo, naturalmente, passa attraverso il lavoro e il confronto tra tutti noi e l’amministrazione. Se tutti insieme acquisiamo la consapevolezza di quanto può diventare strategico il commercio per il nostro territorio e lavoriamo di conseguenza, con l’obiettivo di valorizzare tutti i diversi centri commerciali naturali di cui disponiamo, mettendone in

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UN BILANCIO DELLE PRIME SETTIMANE DI PRESIDENZA. “NON MI SONO FERMATO UN ATTIMO. CON ‘ALESSANDRIA VILLAGE’ E I GRIGI UN GRANDE LAVORO DI PROMOZIONE”

errari evidenza le peculiarità e facendo si che ognuno sia complementare agli altri, completandone l’offerta, allora potremo arrivare davvero lontano”. arrivare lontano come alessandria village... “Già, abbiamo girato mezza

Italia e ora andiamo all’estero, perché la nostra idea è piaciuta alla Camera di Commercio di Nice che ci ha invitato a ‘Italie à la table’ una rassegna enogastronomica internazionale, giunta quest’anno all 12a edizione, in cui verranno promosse le eccellenze del nostro paese. E qui torniamo al discorso di prima, sulla promozione del territorio e sullo sviluppo da favorire anche attraverso nuovi canali e nuove strategie”. e le eccellenze alessandrine gireranno il mondo... “Certamente perché presto sarà attivo un sito col quale sarà possibile fare ordini e acquisti e avere a casa le meraviglie della nostra produzione enogastronomica. E Alessandria e l’Alessandria saranno ancor più conosciute!”

I NOSTRI GIOVANI L’ORSOINCASA

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INTERVISTA ESCLUSIVA AL NUOVO RESPONSABILE DEL SETTORE GIOVANILE DELL’ALESSANDRIA CALCIO MICHELA AMISANO al primo maggio Nereo omero è ufficialmente il nuovo responsabile del Settore giovanile dell’alessandria Calcio per la stagione 2016-2017. Questa lunga e piacevole intervista ci permette di conoscerlo meglio e di percorrere i primi passi del nuovo progetto. “Sono cresciuto a Trenzano, un paese della provincia bresciana, ho trascorso gran parte della mia infanzia in campagna ed un paesaggio che ricerco molto. Ho visto che Alessandria è circondata dalla natura e questo è un aspetto che mi rasserena.

Il mio percorso di scolastico inizia con gli studi scientifici a Brescia e in legge a Milano. Mi approccio al calcio per pura casualità, cercando una via alternativa ad una carriera legale che non sentivo mia. Ti racconto un aneddoto: mio padre, forse un po’ sconfortato perché a 23-24 anni non sapevo ancora cosa avrei fatto nella mia vita, magari semplicemente parlandone al bar con un amico giornalista, si lascia consigliare di mandarmi a parlare con il Team Manager del Brescia Calcio, Edoardo Piovani. Piovani mi riceve e parliamo di calcio per un’ora. Mi informa che per la Prima Squadra non c’erano posizioni aperte, ma mi avrebbe presentato al Settore Giovanile. Ecco come ho conosciuto il Settore. Era il 2008, non c’era tutto l’interesse che c’è oggi, non se ne parlava in televisione. Avevo una grande passione nei confronti del calcio, ma non avevo conoscenza di questo ambito. Devo dire che è stato amore a prima vista: ho avuto grande spazio e possibilità di crescita, sono stato a supporto del Responsabile del Settore Giovanile Silvio Broli e ho avuto modo di conoscere tutti i passaggi, dal punto di vista gestionale e manageriale. Broli qualche tempo dopo passò al Milan e grazie ai buoni rapporti con lui e portando avanti un progetto da lui commissionatomi di analisi statistica sui calciatori di serie A e B lo seguii passando anche per la mia prima esperienza tra i dilettanti dell’ASD Mario Rigamonti di Brescia. Nel maggio/giugno 2010 il report che presentai all’allora Direttore Sportivo del Settore Giovanile Mauro Pederzoli e al Responsabile del Settore Giovanile Filippo Galli piacque. Il primo approccio con il Milan fu proprio per questo progetto esterno di statistica e analisi sui calciatori delle Prime Squadre di Serie A e Serie B”.

Quali erano le finalità di questo progetto? “Oggi ci sono analisi molto det-

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PAROLA D’ORDIN COERENZA Nereo Omero a 360 tagliate e accurate, ma otto anni fa non vi era quasi nulla. Si confrontavano informazioni, si cercava di “rubare” qualcosa online, di interessarsi, di fare qualche telefonata e avevo strutturato una ventina di aspetti che andavano da quelli fisici come il piede dominante, altezza e peso del calciatore, a quelli maggiormente gestionali come il procuratore, il settore giovanile di provenienza e il luogo di nascita; tutte informazioni che ora sono basilari, ma che allora potevano fornire degli identikit sui calciatori e sui luoghi di nascita storicamente maggiormente prolifici. In questo modo si scoprì che il famoso detto che la Campania è il nostro Brasile è proprio vero: infatti la maggior parte delle seconde punte aveva come provincia di nascita Napoli. Oppure un’altra particolarità che emerse è che tra Torino e Venezia, le province attraversate dall’autostrada A4, che negli anni Sessanta ha portato benessere, commercio e popolazione, hanno dato il maggior numero di giocatori al calcio italiano di Serie A e B. La mia deduzione è stata che questa autostrada, portando un’economia ricca, ha chiamato a sé

molta popolazione, dato la possibilità di avere infrastrutture di valore, che a loro volta hanno richiamato allenatori tra i più capaci. Tutto questo circolo virtuoso ha fatto sì che negli anni Settanta e Ottanta il calcio italiano abbia prodotto i calciatori analizzati nelle stagioni sportive 2008/2009 e 2009/2010”.

Come prosegue il suo cammino al milan? “Poi la vita è strana, le cose cambiano e nel mio primo anno al Milan non sono più riuscito a portare avanti questa analisi per altre priorità. Inizialmente mi sono occupato di un altro progetto, prettamente organizzativo, del quale sono molto orgoglioso e che ha portato all’ideazione e alla pianificazione di oltre 200 conferenze tecniche in tutta Italia, organizzate per oltre 1000 differenti allenatori italiani e tenute dai docenti della Milan Academy, la struttura deputata a delineare le linee tecniche interne ed esterne del Milan e di portarle anche fuori dai confini della società rossonera. È stato un lavoro immane, ricordo lo sconforto dei primi mesi tornando a casa da pendolare tra Brescia e Milano… Poi ho sentito il richiamo della parte

21 i veNerdì 13 maggio 2016

NE: gradi

tecnica: prima osservatore e poi assistente del Responsabile dello Scouting per tre stagioni sportive. Due stagioni fa il Responsabile Tecnico del Settore Giovanile, Filippo Galli, mi chiese di entrare a far parte del suo staff tecnico e di essere prima a supporto del Coordinamento Tecnico e poi membro stesso del Coordinamento, cioè di un tavolo di lavoro nel quale si decidono le strategie gestionali, organizzative e tecniche per la formazione e la crescita dei ragazzi.

Sono state due stagioni importantissime, ricche di emozioni, che mi hanno aiutato nella crescita dal punto di vista tecnicotattico in modo esponenziale. Per questo sarò sempre riconoscente alla società Milan per le opportunità offertami. Ho avuto la fortuna, un po’ per determinazione e curiosità, un po’ per la necessità societaria di completarmi stagione dopo stagione, di conoscere tutte le aree del Settore Giovanile, rendendomi conto di tutte le esigenze e di tutte le dinamiche”. alle spalle già una grande esperienza, nonostante la giovane età, dal primo maggio è a tutti gli effetti il nuovo responsabile del Settore giovanile grigio per la prossima stagione. Come ha conosciuto l’alessandria Calcio, cosa l’ha colpito di questa società?

“Ho sentito la necessità di sentirmi maggiormente determinante, è una mia esigenza personale che ha caratterizzato tutta la mia carriera lavorativa e che ho sempre espresso ai responsabili che di volta in volta ho avuto. Per questo ho sempre cambiato ruolo, ho cercato di

essere in crescita e ho sempre trovato autonomia nel mio muovermi sotto la loro coordinazione. Pertanto avevo la necessità di avere un progetto mio, nel quale portare le mie convinzioni, cercando di strutturarlo con grande coerenza, che è l’aspetto che cerco maggiormente.

L’Alessandria Calcio si è dimostrata questo. E’ una società estremamente ambiziosa, dinamica, con un management giovane e innovativo. Sta facendo cose meravigliose in campo e sul territorio, sia dal punto di vista della comunicazione che da quello commerciale. Sono aspetti che inevitabilmente si percepiscono da fuori. Dopo aver conosciuto Alessandro Soldati al corso per l’abilitazione al ruolo da Direttore Sportivo, è nata una reciproca stima che ha fatto in modo che si parlasse di calcio. Lo stesso Soldati è rimasto colpito dal lavoro che si stava facendo al Milan e ha immaginato che potesse essere la strada giusta anche per l’Alessandria Calcio. I primi incontri con la proprietà sono stati fin da subito elettrizzanti, perché si vedeva che c’era grandissima voglia e apertura”.

Che tipo di progetto sta per prendere vita?

“Con la dirigenza ci siamo ripromessi di fare un progetto che ci distingua nel panorama italiano, consapevoli che siamo una società di Lega Pro ma molto ambiziosa. Si sono uniti il desiderio di crescere che ha questa società, talmente palese considerati gli sfavillanti risultati in Coppa Italia e al buonissimo percorso in cam> continua a pagina 22

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Hanno preso il via ufficialmente le sfide delle fasi finali del campionato Nazionale Under 17 Lega Pro. domenica 8 maggio infatti si sono disputate le gare di andata dei sedicesimi di finale. gli allievi di mister Civeriati hanno affrontato in trasferta i pari età del Pro Piacenza, superandoli per 2-0, con un autogol e la rete di Capece. il ritorno è

previsto per domenica 15 maggio in casa, al Centogrigio alle ore 15.00.

La vincente di questa partita affronterà

la squadra che supererà il turno in Padova-martina Franca, terminata 1-1 dopo i primi 90 minuti.

Sabato 14 maggio invece scatteranno le fasi finali del campionato Nazionale Berretti, con i grigi di mister Ferrerase che incontreranno il Bassano negli ottavi. il ritorno di questa gara è previsto per sabato 21 maggio. La vincente di questa sfida affronterà nei quarti la squadra vincitrice della gara Prato-Cittadella.

pionato, alla mia determinazione e voglia di creare qualcosa di mio, qualcosa di efficace”.

Quale è la sua idea per organizzare un Settore giovanile funzionale anche alla luce dei buoni risultati ottenuti finora?

“I risultati sul campo sono stati più che buoni. Il merito è sicuramente dei ragazzi, degli staff tecnici e del Responsabile Alberto Sala. Tutto ciò che di buono è stato fatto rimarrà e, se ne sarò capace, cercherò di portare miglioramenti. Quello che mi piacerebbe fosse riscontrato tra qualche anno è che il Settore Giovanile dell’Alessandria Calcio lavori con coerenza e idee chiare messe a disposizione dei ragazzi e della loro formazione”.

Come sono stati questi primi giorni da responsabile? “Sono giorni frenetici: sto incontrando collaboratori, società, allenatori. E’ una continua riunione. Quello che mi trovo sempre a dire è che mi piace fare scelte e non scommesse.

Quando si accetta di fare una scom-

messa, si accetta anche di poterla perdere; le scelte invece non si possono perdere, si possono portare avanti o meno. E io voglio portarle avanti, in modo consapevole, determinato. Preferisco sbagliare dicendo no che dicendo sì. Vivo il ruolo di responsabile proprio come assunzione di responsabilità per il bene della società. Questi due mesi di stagione 2015-2016 sono una benedizione perché mi danno veramente l’opportunità di vedere il lavoro degli staff tecnici, dei ragazzi, così da poter arrivare a luglio, all’inizio della nuova stagione, con le idee chiare. La scelta della dirigenza di iniziare con due mesi di anticipo per me è davvero importante per poter far bene. Il centro sportivo dove ci alleniamo è un gioiellino e per una società di Lega Pro è una manna dal cielo. Gli spazi sono belli, funzionali e sono molto felice di poterlo vivere quotidianamente.

Gli staff, gli allenatori, i collaboratori e i dirigenti si stanno dimostrando estre-

mamente disponibili, aperti, curiosi rispetto a quello che potrà essere il futuro.

Sento tanta positività e motivazione e perciò penso che il lavoro possa essere proficuo e fortunato”.

Poco più di una decina di giorni dall’inizio della sua esperienza in grigio, ma crede che sia la scelta che aveva bisogno in questo momento? “Credo che qui si possa fare un bellissimo lavoro ed è esattamente la dimensione che cercavo. Sono molto motivato e convinto che si possa fare qualcosa di importante e, con il tempo, di riuscire a distinguerci.

Sono veramente molto felice di far parte dell’Alessandria Calcio e il primo ringraziamento va al Presidente Di Masi e a tutta società per la determinazione che mi hanno dimostrato in ogni incontro e per la passione che mi hanno espresso ogni volta che mi hanno parlato. Sento una grande responsabilità, che aumenta, se possibile, la determinazione che avevo già fin dal primo momento”.

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