L'Orso in casa n.17 2018/19

IL PUNTO Nuove regole

MUSEO GRIGIO

La grande storia dell’Orso

I NOSTRI GIOVANI

A tu per tu con Marco Defrancisci

LO SPONSOR

FORZA RAGAZZI

Boggeri, la tradizione che guarda al futuro

ndria Alessa o Arezz rile 8 ap Lunedì 0,45 ore 2

LA PARTITA DOPO LA CONVINCENTE VITTORIA NEL DERBY CONTRO LA PRO VERCELLI, SOTTO CON L’AREZZO, DAVANTI ALLE DI TELECAMERE DI RAISPORT

Foto Ilaria Cutuli

L’ORSO INCASA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 N. 17 VENERDÌ 5 APRILE 2019

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Anche sabato 13 e domenica 14 aprile.

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30.04.2019.

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NEI GIORNI SCORSI IL CONSIGLIO FEDERALE HA DEFINITO LA FORMULA DEFINITIVA RIGUARDATE LE RETROCESSIONI E HA INTRODOTTO ALTRI NUOVI PROVVEDIMENTI

L’ORSOINCASA

CHIAREZZA Finalmente le regole di playoff e playout Venerdì 5 aprile 2019

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inalmente è stata fatta chiarezza in questo finale di stagione con il Consiglio Federale che ha deliberato la formula delle retrocessioni.

Il nuovo regolamento, che sostituisce quello approvato in precedenza, tenuto conto dell’esclusione delle società Pro Piacenza e Matera, rimodula la formula dei playout e stabilisce che le retrocessioni al campionato di Serie D sono ridotte a 5 con i seguenti criteri: nel girone B, unico a 20 squadre, è prevista una retrocessione diretta e un playout tra la penultima e la terzultima squadra.

Se tra le due ci sono più di 8 punti di differenza, la retrocessione della penultima è diretta.

Nei gironi A e C non è prevista la retrocessione diretta, a meno che non vi siano più di 8 punti di distacco, ma un playout dell’ul-

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NOVESE FEMMINILE: HA VINTO IL GRUPPO

possibile disertare prima di essere esclusi dal campionato e la mancata disputa della gara, a valore di rinuncia, scatterà anche in caso di assenza di un allenatore tesserato e abilitato dal Settore Tecnico, del medico sociale o di altro medico autorizzato.

Sta per completarsi anche la fase dei recuperi; dopo la vittoria dei Grigi contro la Pro Vercelli, rimane una sola gara da disputare e che sarà, oltre tutto, anche la più attesa e, probabilmente, decisiva per l’assegnazione del primo posto: martedì 23 aprile saranno in campo Piacenza e Virtus Entella.

Playoff praticamente definiti con il Pisa in grado di insidiare il Piacenza per il secondo posto; Pro Vercelli, Siena, Carrarese e Arezzo a giocarsi dal quarto al settimo posto; Pro Patria ottava, Novara nono e Pontedera decimo con 4 punti da amministrare sull’Alessandria.

Ad oggi il playout è tra Albissola e Lucchese ma attenzione perché la società rossonera conoscerà l’esito del ricorso contro le sanzioni comminate, il 18 aprile e non è da escludere una riduzione della penalizzazione a suo tempo decretata.

foto Andrea Amato

on si vince mai da soli”, dice Maurizio Fossati, mister della Novese femminile che, dopo la vittoria nel proprio girone di serie C, si appresta a giocarsi la B nei play off che partiranno nelle prossime domeniche e vedranno contrapposte, tra loro, le quattro vincitrici degli altrettanti gironi della C. “Siamo partiti con un organico giovane, con atlete provenienti da categorie inferiori e quindi con materiale umano inesperto e tutto da amalgamare ma il gruppo, da subito, ha dato un’idea di forza e coesione dentro e fuori dal campo, crescendo allenamento dopo allenamento, gara dopo gara. Siamo stati una sorpresa? Forse. Sicuramente erano in pochi a darci fiducia e questa consapevolezza ha dato forza al gruppo facendoci lavorare sodo, spinti da motivazioni da motivazioni che nessun’altro aveva”.

Per lei, mister, un’esperienza nuova, in cui alla vittoria avrà aggiunto elementi di conoscenza e di gestione che prima non

L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 27 de ‘Il Piccolo’ di venerdì 5 aprile 2019

tima classificata contro la penultima di ciascun girone. Le perdenti retrocedono mentre le vincenti dei play out dei due gironi si scontrano tra di loro.

La perdente di tale ultimo incontro retrocede in serie D. Il Consiglio Federale ha definito la nascita di una sorta di ‘lista nera’: si impedisce di acquistare una società a quei soggetti che negli ultimi cinque anni abbiano ricoperto il ruolo di socio, amministratore o dirigente con poteri di rappresentanza in ambito federale in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato o di revoca dell’affiliazione dalla FIGC. Inoltre dalla prossima stagione si dimezzerà (da 4 a 2) il numero delle gare che è

di Tino Pastorino il punto

aveva mai sperimentato. “E’ così, anche se fare il mister ha regole che si possono adattare sia nel calcio femminile che in quello maschile. Sei sempre un uomo solo che deve prendere le decisioni, sapendo che su di te gravano responsabilità che possono essere decisive per le scelte che sei chiamato a fare, in campo e fuori. Io ho avuto da subito ho avuto questa consapevolezza che mi porta dietro da una car-

A cura di Ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro Risciglione Foto di Ilaria Cutuli, www.museogrigio.it

riera ormai lunga. Se volessi fare una similitudine un po’ simpatica, direi che ho fatto il cuoco, partendo da una base doi ingredienti forse da sperimentare ma di sicuro di ottima qualità. Ci ho messo del mio, arrivando a un risultato che nel mio curriculum e nella mia carriera riveste un significato particolare ma, anch’io sono uno dei tanti, uno del gruppo”.

Gigi Poggio In collaborazione con MEDIAL srl pubblicità, Alessandria, via Parnisetti 10, tel. 0131 56364

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RETI IL BOMBER GRIGIO Manuel De Luca

il girone A

L’ORSOINCASA

LA CLASSIFICA Virtus Entella, finestra sulla B Squadra

Punti

Piacenza

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Virtus Entella Pisa

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Cuneo - Pro Vercelli

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Arzachena (-1)

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Esclusa dal campionato

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Pro Piacenza

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Albissola

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Olbia

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Cuneo (-17)

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ALESSANDRIA-AREZZO GIORNATA “GRIGIA”

Per la gara casalinga con l’Arezzo di lunedì prossimo 8 aprile, alle ore 20,45, l’Alessandria Calcio ha indetto la “Giornata Grigia”, in considerazione del fatto che la tessera abbonamenti prevedeva 18 delle 19 partite previste dal calendario. Nell’ambito dell’iniziativa è prevista la prelazione nel proprio settore e prezzi riservati ai nostri abbonati, con tariffa unica nei vari settori: Curva 5 € • Rettilineo 7 € • Tribuna (centrale e laterale) 18 € Poltrone bordo campo 25 €.

Inoltre, gli abbonati riceveranno un buono sconto da spendere da Orshop di pari valore. Per aderire all’iniziativa e “riscattare” l’abbonamento i tifosi dovranno recarsi esclusivamente ai botteghini del Moccagatta sabato dalle 9,30 alle 12 e dalle 15.30 alle 19 e lunedì dalle 12,30 alle 14,30.

Per i tifosi non abbonati che vorranno assistere alla gara, i prezzi saranno quelli applicati per tutte le partite casalinghe e pubblicati sul

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Sabato 6 aprile 2019

Robur Siena - Olbia

(ore 14,30)

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Gozzano - Pro Patria Lucchese - Novara

Pisa - Juventus U23

Pistoiese - Carrarese

Virtus Entella - Albissola

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(ore 16,30)

Pro Piacenza - Pontedera

Sabato 13 aprile 2019

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(ore 14,30)

Alessandria - Arezzo (lun. 8 - ore 20,45)

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(ore 14,30)

Albissola - Robur Siena Juventus U23 - Olbia

Pro Patria - Virtus Entella

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(ore 16,30)

Carrarese - Gozzano

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Pro Vercelli - Lucchese

(ore 18,30)

Piacenza - Cuneo

Pontedera - Pistoiese

Novara - Alessandria Arezzo - Pro Piacenza

(ore 16,30)

(ore 20,30)

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PREZZI DI VENDITA (comprensivi di diritti di prevendita) Tribuna d’Onore € 100, ridotto € 70 Tribuna Giovanni Ferrari € 40, ridotto € 25 Tribuna Centrale € 35, ridotto € 25 Tribuna Laterale € 30, ridotto € 20 Rettilineo € 14, ridotto € 10 Curva Nord € 10, ridotto € 7 • Curva Sud € 10 Ridotti per donne e under 18 Speciale Ragazzi: biglietto € 5 (da 8 anni compiuti ai 18 anni da compiere, promozione valevole solo per il settore Rettilineo)

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L’ORSOINCASA

Venerdì 5 aprile 2019

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l’avversario di Tino Pastorino

DICHIARATO FALLITO NEL MARzO 2018, A MAGGIO IL CLUB VIENE RILEVATO ALL’ASTA E RIFONDATO COME SOCIETà SPORTIVA AREzzO SRL. OGGI SALDAMENTE IN zONA PLAyOFF

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Venerdì 5 aprile 2019

AREZZO, SOLIDA REALTÀ Protagonisti dopo un anno sofferto foto: facebook S.S. Arezzo

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edici campionati di serie B, mai in serie A: nella bacheca una Coppa Italia Semiprofessionisti e una Supercoppa di Lega. E’ stata la prima società italiana con quote di partecipazione dei tifosi. E’ rientrata nel calcio professionista nel 2014 grazie al ripescaggio, dopo la non iscrizione per motivi finanziari del 2010 e quattro stagioni in serie D. Dichiarato fallito nel marzo dello scorso anno, nel successivo mese di maggio il club viene rilevato all’asta e rifondato come Società Sportiva Arezzo srl. Sul campo ha raggiunto la salvezza malgrado 15 punti di penalizzazione.

LA SOCIETÀ Il Presidente Giorgio La Cava, immobiliarista romano da tempo stabilitosi a Perugia, è colui che ha salvato il club insieme a Massimo Anselmi, attuale vice. Ermanno Pieroni è il Direttore Generale: uomo di longeva esperienza calcistica, vanta traguardi nella massima serie con Ancona e Perugia ed è stato scopritore di talenti come Gattuso, Materazzi, Nakata, Marchegiani, Schillaci, Protti, solo per citarne alcuni. Emiliano Testini ex calciatore di Perugia ed Arezzo (62 presenze e 17 gol) è il Direttore Sportivo.

LO STAFF TECNICO Alessandro Dal Canto (nella foto), 44 anni, di Castelfranco

Veneto, è il mister approdato in Toscana dopo le esperienze con le formazioni Primavera di Juventus ed Empoli. E’ stato selezionatore della Nazionale under 17 nel 201516. In precedenza ha allenato il Padova in serie B (ha perso la finale play off contro il Novara), il Vicenza (retrocessione in C) mentre è stato esonerato nell’esperienza di Venezia.

Il vice è Giuliano Lamma, 1980, ex difensore del Prato (290 presenze in serie C).

LA STAGIONE Anche se la vittoria manca dal 24 febbraio, i play off sono praticamente assicurati. E’ un ottimo risultato per il sodalizio amaranto che aveva come obiettivo la salvezza dopo i problemi finanziari che avevano caratterizzato l’estate. Solo 4 le sconfitte subite, tutte in trasferta e 3 di queste in Piemonte contro Juventus, Pro Vercelli e Cuneo (la quarta a Carrara). I 52 punti conquistati significano settima posizione in classifica.

IL MERCATO Da sottolineare il colpo estivo: Matteo Brunori Sandri, attaccante di origini brasiliane, classe 1994, cartellino di proprietà Parma, reduce dalla stagione in serie D a Villabiagio (23 gol in 34 partite). A gennaio è stata sfoltita la rosa con 9 uscite, integrate dagli arrivi di Bertozzi (p) e Remedi (c) svincolatisi dal Pro Piacenza; Sereni

(d) ex Imolese ed il trequartista Rolando, ex Gozzano.

LA ROSA I minutaggi indicati accanto al ruolo del giocatore si riferiscono a 32 partite di campionato Portieri: 1 Bertozzi (-), 22 Pelagotti (2880’). Difensori: 33 Borghini (d.c. 445’), 24 Burzigotti (d.c. 430’), 16 Luciani (t.d. 2579’), 6 Pelagatti (d.c. 2477’), 26 Pinto (d.c. 2578’), 32 Sala (t.s. 2487’), 3 Sereni (t.s. -), 2 zappella (t.d. 599’). Centrocampisti: 13 Basit (c. 1190’), 21 Benucci (m. 1561’), 4 Buglio (m. 2191’), 8 Foglia (c. 2757’), 18 Remedi (c. 233’), 17 Salifu (c. 359’), 34 Sbarzella (c. -), 11 Serrotti (c.

2473’), 29 Tassi (c. 430’). Attaccanti: 39 Belloni (a.d. 717’), 9 Brunori (p.c. 2563’), 27 Butic (p.c. 32’), 25 Choe (a.s. 7’), 10 Cutolo (p.c. 1609’), 19 Persano (p.c. 9834’), 23 Rolando (tq. 581’), 7 zini (s.p. 316’).

LO SCHEMA TATTICO Dal Canto si affida principalmente al 4-3-3 ma non disdegna l’utilizzo del trequartista (Rolando o Serrotti) alle spalle delle due punte. Per Cutolo e Brunori 9 gol a testa.

Da seguire il giovane centrocampista ghanese Basit, in prestito dal Carpi.

IN CAMPIONATO Sabato 30 marzo: Pro Patria-Arezzo 1-1 (0-1) Marcatori: Foglia al 21’, Mastroianni al 61’.

Arezzo (4-3-1-2): Pelagotti; Luciani (dal 90’ zappella) Pelagatti Borghini Sala; Foglia (dal 85’ Remedi) Basit Buglio; Serrotti; Cutolo (dal 73’ Rolando) Brunori.

avversari nella storia

di Sergio Giovanelli Mario Fara, nato e cresciuto ad Alessandria, ha chiuso la carriera di giocatore proprio ad Arezzo.

A destra Casasola in azione, osservato da Moscardelli, nell’ultimo match disputato in casa (in realtà al Piola di Vercelli) nel 2017, vinto dai toscani per 1-0

L

a nascita dell’Arezzo risale al 1923 quando si formò la prima società dedita al gioco del pallone. Negli anni precedenti il secondo conflitto mondiale si affacciò per la prima volta in Serie C. A questo livello sopravvisse rimanendovi, a parte un paio di scivoloni nelle categorie inferiori, fino al 1966 quando finalmente riuscì a vincere il suo girone di terza serie accedendo alla Serie B. La sua prima esperienza fu di breve durata: alla fine del torneo scese al piano di sotto tenendo compagnia all’Alessandria. Nel 1969 gli amaranto risalirono, questa volta per restarci; nel 1975 ancora in C (curiosamente, di nuovo assieme ai Grigi). Altre sei volte in B negli anni ‘80 poi nel 1993 il fallimento con la clamorosa esclusione della squadra dalla C1 a campionato in corso.

Nel 2003, ormai stabile in C, arrivò ultimo ma venne ripescato a causa della cancellazione del Catania. Da qui prese l’avvio la cavalcata che, la stagione successiva, portò gli amaranto a vincere il campionato e a tornare in B. Dopo tre stagioni nei cadetti la relegazione in C culminata, nel 2010 con un’altra non iscrizione della squadra per motivi economici. A causa della relativa lontananza geografica Alessandria ed Arezzo si sono incontrate di rado nella loro storia pur frequentando spesso lo stesso campionato.

I quattro confronti diretti che inaugurano la serie risalgono agli ultimi due campionati di Serie B giocati dai Grigi. Nel 1966-67, dopo una sconfitta per 3-0 in Toscana, gli alessandrini si vendicarono vincendo 2-0 al Moccagatta grazie alle reti messe a segno da Gualtieri ed Oldani.

A fine stagione Grigi (penultimi) e amaranto (terzultimi) retrocedettero.

Otto anni più tardi, ancora tra i cadetti, alla quinta di ritorno le due squadre si ritrovarono dopo l’ 1-1 di Arezzo. Finì con lo stesso punteggio e l’Alessandria pareggiò in rimonta grazie al gol di Di Brino dopo quello di Pienti segnato nei primi

GòLI AMARANTO

Quante rinascite in quasi un secolo di vita

minuti. Dopo la B passeranno 14 lunghi anni prima dell’incontro successivo. Nelle stagioni 1989-90 e 1991-92 l’Orso sbranò l’Arezzo al Moccagatta vincendo per 32 e per 2-0. La scomparsa della formazione aretina bloccò la serie positiva.

Infatti, quando l’incrocio si ripetè, nel 2000, la situazione era rovesciata con l’Arezzo ad essere più solido tanto che gli amaranto sbancarono Alessandria vincendo per 2-1 grazie a due minuti di follia della difesa grigia. Passati in vantaggio con un rigore di zirafa in chiusura di primo tempo, gli uomini di Pruzzo diedero l’impressione di controllare agevolmente la partita ma al 51’ Benfari di testa e al 53’ Ricciuti di piede rovesciarono la situazione sotto lo sguardo di difensori che tutto fecero tranne che difendere.

I grigi uscirono dai radar del professionismo e la sfida ebbe un’altra pausa.

2010: un’annata straordinaria per molti fattori positivi e negativi: l’Arezzo arrivò al Moccagatta e rivinse ma era l’ultima gara di campionato e il risultato interessò poco, perché l’importante era essere ancora in Serie C anche se all’orizzonte si profilava la presidenza Veltroni…

Lo scorso anno al Piola di Vercelli (il Mocca era in ristrutturazione) vinsero gli amaranto per 1-0.

I NUMERI In totale 19 partite giocate con 8 vittorie a 5 per l’Arezzo e 25 gol a 20. Al Moccagatta 5 successi a 3 per i grigi (12-8 le reti). Parlando dei singoli i primatisti

delle presenze due aretini tuttora nella rosa del cavallino: Foglia e Luciani che hanno già giocato cinque volte contro i Grigi. A quota quattro tra gli altri Gonzalez, Nicco, Sosa e il “doppio ex” Alberto Briaschi, sceso in campo due volte con la maglia grigia e due con quella amaranto.

I leader della classifica marcatori sono Benfari e Maniero con tre reti. Alberto Briaschi con una rete per parte segue in classifica. I doppi-ex Simone Sereni e Silvano Villa, rispettivamente con Alessandria ed Arezzo, sono in classifica con un centro ciascuno.

Il già citato Briaschi e Sirri sono gli unici ad aver giocato su entrambe le sponde la sfida; pochi altri dei 36 doppi ex sono scesi in campo. I protagonisti sono: Biagianti, Di Prete e Silvano Villa con due partite e Croce con una nell’Arezzo, Carrara con due partite, Cazzola e Simone Sereni con una nei Grigi.

L’unico con un passato nelle due squadre è un doppio ex sui generis: si tratta di Mattia Rolando cresciuto nelle giovanili alessandrine prima di iniziare un percorso professionale che l’ha portato in Toscana.

Allenatori e dirigenti: le due squadre hanno avuto diversi tecnici in comune: l’indimenticato Dino Ballacci poi Enzo Ferrari, Hänsel, Riccomini, Discepoli, Colautti, Carrara e Sarri. Non si può non ricordare Mario Fara, nato e cresciuto ad Alessandria che ha chiuso la carriera di giocatore proprio ad Arezzo, dove si è stabilito. E’ poi stato Direttore Sportivo sia dei Grigi che degli amaranto prima di lasciarci nel 2005.

www.museogrigio.it

LA GRANDE STORIA

ALL’INFERNO ORSO

DELL’

il nuovo millennio

di Sergio Giovanelli

I

QUINDICESIMA PUNTATA

Il drammatico fallimento e la rinas

l passaggio di proprietà tra Amisano e la famiglia Spinelli fu tutto fuorché indolore. Il conflitto di interessi tra le due società (Livorno e Alessandria) in mano allo stesso soggetto venne, almeno formalmente, tacitato dal fatto che il figlio Roberto lasciò al padre Aldo la cura dei labronici occupandosi solo dei Grigi. La cosa, comunque provocò reazioni disciplinari da parte della Lega. L’avventura stagionale iniziò con l’esonero di Claudio Maselli avvenuto durante la preparazione estiva sostituito da Roberto Pruzzo. Il computer designato della compilazione del calendario ci mise del suo sfornando un bel LivornoAlessandria alla prima giornata. L’esordio fu devastante: 3-0 per i toscani! Da lì la tifoseria, che già nutriva seri dubbi, comprese come sarebbe andata a finire. A novembre

Nuovo secolo, vecchi problemi... di Gigi Poggio

Pruzzo lasciò momentaneamente il posto al suo vice Rossetti per riprenderlo a gennaio. 33 giocatori indossarono il grigio per ottenere 25 punti con il peggior attacco e la seconda peggior difesa. ULTIMISSIMI! recitò uno striscione esposto al Moccagatta.

L’estate del 2001 trascorse frenetica alla ricerca di un nuovo proprietario dopo l’abbandono degli Spinelli. Venne trovato nella figura di Antonio Boiardi, imprenditore nel settore multimediale. Questi fece subito pensare ad un futuro radioso: la scelta di Piantoni, un mister di categoria e gli innesti di giocatori a rinforzare il telaio dell’anno precedente, permisero alla squadra di partire sparata e di conquistare subito le posizioni alte di classifica. Il tutto durò mezza stagione, poi cominciarono i guai dovuti a contrasti tra presidente e dirigenti sportivi.

Il cambio di allenatore (Caligaris per Piantoni) e di DS (Londrosi per Lamanna) sortì effetti solo parziali. Ai play-off arrivò una squadra scoppiata e minata nel morale da voci di problemi finanziari: tanto bastò a perdere con la Sangiovannese 3-0 in casa, una partita conclusa con il presidente furibondo ed i tifosi ad assediare la squadra negli spogliatoi.

Nel luglio 2002 soltanto Biato, Porrini, Modesti e Spader vennero confermati: ben 33 i nuovi arrivi che si unirono ai veterani per andare in ritiro con il nuovo

T

ra il 2000 e il 2008, Alessandria vedeva succedersi alla sua guida tre sindaci, nel senso dell’assoluta discontinuità. Allo scadere del proprio mandato, nell’impossibilità di non candidarsi per la terza volta, dettata dalla stessa legge elettorale, Francesca Calvo, cedeva il testimone di candidato del centrodestra a Oreste Rossi, leghista di lungo corso. La campagna elettorale che preparava le amministrative del 2002, viveva dell’eterno problema di una città, alla perenne ricerca di un’identità che, giusto per contestualizzare il periodo, dava per fatto il Museo Borsalino ma poi continuava a interrogarsi sul futuro della viabilità, sul ruolo dell’agricoltura, del commercio e

La Cittadella di Alessandria

O E RITORNO Roberto Spinelli

Antonio Boiardi

scita: dall’Eccellenza alla C2 mister Pagliari. Le prime uscite diedero l’idea di una squadra poderosa in grado di travolgere tutto e tutti, ma i costi insostenibili fecero saltare il banco: la Lega intervenne annullando molti contratti e dando la sconfitta a tavolino nelle tre partite di Coppa giocate fino ad allora. Ci fu il fuggi-fuggi generale tra i giocatori ed anche Boiardi finì per allontanarsi da un società che stava affondando. Il solito cambio di allenatore (Andreazzoli per Pagliari) fu del tutto inutile e il torneo si chiuse con l’ultimo posto e la retrocessione.

Drammatiche e frenetiche settimane estive trascorsero nel tentativo prima di salvare la società poi di salvaguardare almeno il titolo sportivo ma tutto fu vano. Sotto l’aspetto giuridico toccò al Tribunale di Alessandria dire la parola fine all’ U.S. Alessandria dichiarando, era il 13 agosto 2003, il fallimento della società.

Il suo posto venne occupato dalla Nuova Alessandria, mai riconosciuta dai tifosi che ebbe il merito, almeno di scongiurare il rischio di dover ricominciare dalla Terza Categoria. Questa formazione venne inserita, in soprannumero nel girone B di Eccellenza Piemontese (il sesto livello calcistico) e concluse la stagione all’ottavo posto, il piazzamento più basso dell’intera storia del foot-ball mandrogno.

I Mastagni, proprietari della Nuova Ales-

della grande distribuzione, senza che una vera soluzione venisse mai individuata.

Intanto, mentre i media organizzavano forum tra gli amministratori locali e gli stessi operatori del settore, a Serravalle Scrivia si inaugurava l’Outlet, destinato a modificare le dinamiche dell’intera economia del territorio.

Il 2002 vedeva, a Palazzo Rosso, un nuovo Sindaco. Nella sfida con Rossi, a prevalere era Mara Scagni, sostenuta dal centro-sinistra, già assessore in Provincia, artefice di un’attività importante come amministratrice, negli anni precedenti, contrassegnati dal cambiamento del ruolo della Provincia ma anche ideatrice di un evento come l’anteprima mondiale di Baudolino,

Francesco Sangiovanni

sandria, vista la situazione cedettero la società all’imprenditore milanese Francesco Sangiovanni; questi con il nome di U.S. Alessandria 1912, la maglia finalmente grigia, affidò la creazione della squadra a Sergio Vatta, il nume tutelare del settore giovanile del Toro. Solo l’attaccante Giulietti mantenne il posto in squadra mentre gli altri erano tutti nuovi compreso l’allenatore Riccardo Milani buon conoscitore della categoria. Dopo un inizio non brillantissimo i grigi ingranarono la marcia alta, presero il comando e stroncarono la resistenza del Derthona battendolo 3-0 al Moccagatta di fronte a duemila spettatori (in Eccellenza!). A due turni dalla fine a Valdengo la vittoria della matematica promozione.

Giusto per non perdere l’abitudine, anche l’estate del 2005 trascorse tra questioni societarie. Sangiovanni rinunciò a proseguire l’avventura alessandrina e, dopo la > segue a pagina 12

l’opera di Umberto Eco, presentata in Alessandria nel novembre del 2000.

Centro-sinistra, dunque, al governo del territorio, dal momento che, anche in Provincia, dopo la fine del duplice mandato di Fabrizio Palenzona, nel 2004, era un altro esponente delle forze progressiste, Paolo Filippi, a guidare l’amministrazione di Palazzo Ghilini. La Giunta Scagni, intanto, recuperava e sviluppava alcune delle idee delle precedenti amministrazioni leghiste, ancora in fase embrionale. La questione della Cittadella e quella dell’annesso ponte sul Tanaro, l’uso della Valfrè, il progetto di una nuova biblioteca (inaugurata poi nel > segue a pagina 12

il nuovo millennio

di Sergio Giovanelli 30 marzo 2008, Lavagnese-Alessandria il giorno della promozione.

In piedi da sinistra: Casadei, Zappella, Artico, Daleno, Cammaroto, Bolla.

Accosciati: Lauro, Buelli, Longhi, Balestri, Cretaz.

In basso Bianchi e Iacolino bagnati e festanti

rinuncia del patron della Valenzana Omodeo, finì per vendere ad una cordata alessandrina capeggiata da Gianni Bianchi. Il neo presidente cercò di allestire una formazione competitiva con l’aiuto del DS Padovano e del neo mister Nicolini. I soldi profusi furono molti con risultati disastrosi.

Lo scontato esonero dell’allenatore per Viassi coincise con il ridimensionamento della rosa; via numerosi elementi giudicati inadatti e fiducia ai giovani tenuti assieme da alcuni elementi esperti disposti a seguire le indicazioni del mister. Con un rendimento notevolmente cresciuto la squadra si riprese pur restando lontana dai primi posti, soprattutto da quel Varese destinato a dominare il torneo. Arrivati a metà del ritorno anche Viassi dovette abbandonare la panchina in favore del suo vice Della Bianchina. Un evidente traghettatore in attesa della stagione successiva. Il primo campionato di Serie D della storia grigia finì con la conquista dell’ottava posizione.

Pochi giorni dopo il botto: il DS Michele Padovano venne arrestato per una storiaccia di droga di cui società e dirigenti erano completamente all’oscuro.

Devastati da questa vicenda Bianchi e 2007) e la cronica questione legata al commercio e alla viabilità erano i temi forti dell’agenda del sindaco, vittima nel 2005 di un incidente stradale che ne penalizzava per un lungo periodo l’operatività.

Il passo della Provincia procedeva, intanto, spedito. Costante e proficua la relazione col territorio e le sue articolazioni amministrative, con grande attenzione alla promozione, legata agli eventi e alle fiere, in giro per Italia ed Europa. Mentre nell’autunno del 2006, abbassava definitivamente le serrande il Cinema Moderno, abbastanza inaspettatamente ma, peraltro con un risultato che non ammetteva discussioni, nel 2007, Mara Scagni non veniva confermata Sindaco. Le succedeva Pier Carlo

soci affidarono la gestione sportiva al segretario Berago. Questi puntò prima su Gabetta poi scelse come allenatore Pasquale Tufano. Appena insediatosi il mister fu testimone di un’ennesima rivoluzione dirigenziale nata dalle dimissioni dello stesso Berago. Con queste premesse, la stagione cominciò in tono minore e l’Alessandria non fu mai realmente competitiva per le posizioni di vertice.

Come fosse una maledizione divina nemmeno Tufano riuscì a “mangiare il panettone” sostituito ai primi di dicembre da Azzali. Risultato? Un altro piazzamento a mezza classifica, settimi nell’anno del 95° anniversario di fondazione dell’Alessandria. Che venne celebrato in pompa magna, ma dai soli tifosi che “dimenticarono” di invitare la società.

Il presidente Bianchi, ormai abbandonato dai suoi soci testardamente continuò e questa volta fece centro. Il segreto fu l’in-

Mara Scagni sindaco dal 2002 al 2007

Piercarlo Fabbio sindaco dal 2007

Fabbio, alla guida di un composito schieramento di centrodestra, subito impegnato a confermare la parola spesa in campagna elettorale, contro l’abusivismo, a favore della sicurezza. Quell’anno vedeva passi decisivi verso l’ideazione del nuovo punte sul Tanaro, sul progetto dell’archistar Meyer, mentre la nuova tangenziale vedeva la luce, attivando il collegamento fino a San Michele.

Nonostante gli operatori del settore, a livello nazionale, sulla base di valutazioni su scelte già condivise dalle precedenti amministrazioni, ponessero i conti del Comune tra quelli a rischio in Italia, Fabbio proseguiva la sua opera che raggiungeva un grande risultato con l’accordo col De-

gaggio di Salvatore Iacolino, una garanzia a questi livelli.

Il mister allestì una formazione ben assortita quadrata in ogni suo reparto. Arrivarono a vestire la maglia grigia un baluardo difensivo come Cammaroto e un ariete devastante come Artico destinati a lasciare un segno profondo nella storia recente dei Grigi.

Il 2007-08 su una stagione trionfale: due sole sconfitte in 34 partite, campo imbattuto, miglior attacco, miglior difesa, ben 17 punti di vantaggio sulla Biellese seconda.

Solo il Como che vinse due volte su tre (tra Coppa e poule scudetto) riuscì a fermare la corsa dell’Alessandria finalmente, dopo cinque lunghi anni, rientrata tra i professionisti.

GLI INDIMENTICABILI

> continua

Fabio Artico, il primo marcatore del secondo secolo di vita

manio per la gestione di Cittadella e Valfrè, ipotetica sede, secondo le idee di Fabbio, del Comando della Polizia Municipale. Dall’altra parte della piazza, nella primavera del 2008, a Palazzo Ghilini, intanto l’Assessore Provinciale Rossa lanciava l’idea di un nuovo museo, quello di Marengo, con un progetto innovativo e multimediale. Le elezioni politiche anticipate del 2008 fermavano il dibattito.

Gli esiti avrebbero determinato un vero terremoto, con una importante affermazione del centro destra di Berlusconi, senza, peraltro, che nessuno alessandrino, in prima battuta, venisse eletto. Il conteggio dei "resti" avrebbe poi premiato il leghista Maurizio Grassano.

C

ome prendersi l’Alessandria? Chiedetelo a Fabio Artico: “La Curva mi ha coccolato fin dal primo momento, ha detto che mi voleva a tutti i costi, mi ha messo al centro. Non ho mai abbassato la testa e ho sempre lavorato duro, assumendomi tutte le responsabilità anche quando le cose non andavano bene. Chiedendo a volte anche scusa”. Nel 2007 Fabio Artico viene ingaggiato dall’Alessandria, in serie D, con cui ottiene una promozione in Lega Pro Seconda Divisione e con cui, nel 2008-’09, ha disputato i playoff promozione, diventandone nel frattempo il capitano. Ha contribuito al raggiungimento dei playoff per la serie B nel campionato di Lega Pro Prima Divisione 2010-’11, quando allenatore dei Grigi era Maurizio Sarri. Il 18 febbraio 2012, nel corso dell’anticipo serale di Lega Pro Seconda Divisione contro il Rimini nel quale si festeggiano i 100 anni dell’Alessandria, segna il primo gol nella vittoria dei Grigi, diventando quindi il primo marcatore del secondo secolo di vita di questa squadra. A fine stagione annuncia il ritiro dal calcio giocato, disputando la sua ultima partita il 6 maggio 2012 sul campo del Lecco. I tifosi dovrebbero amare la maglia e non considerare chi la indossa, ma questo è praticamente impossibile poiché si finisce sempre per innamorarsi calcisticamente del bomber della propria squadra del cuore. Questo è il calcio e sempre sarà così.

Mario Bocchio

i nostri giovani di Michela Amisano

DEFRANCISCI è RESPONSABILE DA 2 STAGIONI. “MI OCCUPO DELLE FORMAzIONI DALL’U13 ALL’U8 E IN QUESTO PERIODO STIAMO LAVORANDO PER ALLESTIRE LA SQUADRA U7 2012”

L’ORSOINCASA

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Venerdì 5 aprile 2019

Q

uesta settimana incontriamo il Responsabile dell’Attività di base e del Coordinatore Scouting del nostro Settore Giovanile, Marco Defrancisci, alla sua seconda stagione in Grigio.

Marco ci racconti di lei e delle sue esperienze…

“Fin da piccolo ho avuto una grande passione il calcio. Ho sempre giocato. Quando sono tornato ad abitare a Terruggia, nel 2003 con alcuni genitori abbiamo fondato l’associazione sportiva Turricola Terruggia per fornire un servizio al paese che aveva un bel centro sportivo, ma ormai abbandonato.

Ho iniziato da mister e poi mi sono occupato più dell’area gestionale e organizzativa.

Oggi Terruggia è diventata una società iscritta alla FIGC e ha 200 bambini iscritti.

Da quattro anni è affiliata all’Alessandria Calcio e questo ha dato visibilità alla società, ma anche al sottoscritto. Attraverso l’affiliazione abbiamo formato gli allenatori nel metodo per poi trasmettere principi di gioco propositi ai bambini. Questo ha permesso di ottenere risultati importanti a livello dilettantistico, con molti ragazzi che sono riusciti a entrare a far parte di società professionistiche”.

Di cosa si occupa qui all’Alessandria Calcio?

“Mi occupo delle formazioni dall’U13 all’U8 e in questo periodo stiamo lavorando per allestire la squadra U7 2012. Ricopro questo ruolo con la stima accordatami dal Responsabile Nereo Omero che ha individuato in me una persona di fiducia e ben inserita nel territorio in base alla mia esperienza passata, costruita sul campo, dettata dalla passione e dall’entusiasmo che mi porto dietro negli anni. Qui è cresciuta sia la mia esperienza a livello organizzativo che di gestione dei gruppi e dei mister. Dopo le partite, faccio un briefing immediato con gli allenatori che dimostrano sempre tanta voglia di confrontarsi per avere un punto di vista diverso.

Se non sono alla partita, perché le squadre sono molte, condivido con loro le impressioni telefonicamente o al primo allenamento utile. Mi rapporto anche con le famiglie per risolvere alcune problematiche dei ragazzi, sono il loro primo contatto,

MARCO DEFRANC Scouting e Attività d

che comunica poi con gli staff. ” Come si articola la sua settimana di lavoro?

“Dal lunedì al venerdì seguo gli allenamenti delle formazioni dell’Attività di base, dalle 17.30 fino alle 19.30 e, alternandomi con Omero e Buonagrazia, il Coordinatore tecnico, verifico le necessità di mister e atleti sui diversi campi. Non intervengo sotto l’aspetto tecnico, perché i nostri mister sono completamente autonomi e, insieme ai ragazzi, sono un patrimonio della società. Il sabato e la domenica seguo le partite delle formazioni dell’Attività di base e in questo modo attivo l’altro mio ruolo: quello del Coordinatore Scouting. Sia vedendo le gare in prima persona, sia attraverso osservatori fidati; organizziamo i provini con la Segreteria Scouting che contatta e si accorda con la società dove il ragazzo se-

gnalato è tesserato. Durante la settimana quasi tutti giorni ci sono bambini che vengono a provare. Quello che si vuole capire è se si tratta di un bimbo di prospettiva, che può essere inserito nel gruppo per specificità e per ruolo, se è un giocatore pensante.”

Oltre alla parte tecnica, quali sono le figure con cui si interfaccia all’interno del Settore Giovanile?

“La segreteria con il Segretario Generale Stefano Carlet, Saverio Gareffa che si occupa dell’organizzazione di amichevoli, campionato e gestione degli spazi al CentoGrigio, Maurizio Stinco che si occupa della parte organizzativa, Cristiano Collo gestisce la Segreteria Scouting ed è lui che fissa giorni e orari dei provini dei ragazzi che gli segnalo.”

Quale porzione di territorio è interessata dal nostra Scouting?

“Io mi occupo di Alessandria e Asti zone nevralgiche per la nostra Attività di Base, poi abbiamo osservatori nella provincia di Pavia, Novara, Vercelli, Genova, Torino e Cuneo. Lo scorso anno abbiamo inserito una quarantina di bambini, con un miglioramento qualitativo che quest’anno pos-

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CAPITOLO SCOUTING: “MI OCCUPO DI ALESSANDRIA E ASTI, zONE NEVRALGICHE PER LA NOSTRA ATTIVITà DI BASE. ABBIAMO OSSERVATORI NELLE PROVINCE DI PAVIA, NOVARA, VERCELLI, GENOVA, TORINO E CUNEO. LO SCORSO ANNO ABBIAMO INSERITO UNA QUARANTINA DI BAMBINI”

L’ORSOINCASA

ISCI i Base

foto Michela Amisano

Venerdì 5 aprile 2019

siamo apprezzare”.

Facciamo ora una panoramica delle diverse formazioni che fanno parte dell’Attività di base…

“Partiamo dai più piccoli, l’U8 2011 è un gruppo dove abbiamo inserito tre ragazzi.

E’ un gruppo con buone basi anche dovuto al fatto che hanno fratelli più grandi che giocano qui, sono abbastanza avanti nell’apprendimento della metodologia e dei principi. Giocano sottoleva nei Primi Calci contro i 2010 e soprattutto nei test match riescono a confrontarsi positivamente con le più quotate società di serie A. L’9 2010 è un gruppo nuovo, ci sono stati molti innesti e quindi ha avuto bisogno di più tempo per amalgamarsi. E’ subito passato a giocare a 7 sotto leva con i 2009, i mister stanno lavorando bene anche se è un gruppo che deve crescere, ma lo riteniamo sulla giusta strada. L’U10 è un gruppo omogeneo e con molte individualità. Sta facendo molto bene sia nel campionato provinciale sia nei test match, dove reggono il confronto con le società di serie A e sono molto competitivi.

L’U11 2008 è passata a giocare a 9 e ha risentito un po’ dei campi che si sono allungati e allargati, ma da novembre i ragazzi hanno trovato i loro equilibri e le loro posizioni in campo e anche loro stanno facendo molto bene nel campionato federale di competenza. Sotto l’aspetto del gioco sono propositivi e predominanti, patiscono un po’ dal punto di vista fisico perché giocano contro i 2007. A pari età competono bene, sono un buon gruppo, da incrementare, ma già ben strutturato. L’U12 2007 è un gruppo

che è stato poco ritoccato in quanto ultimo anno a 9, giocano sotto leva a livello provinciale. Il prossimo anno affronteranno un campionato importante pari età a 9, ma con le professionistiche di Piemonte e Liguria.

E in previsione dei prossimi due anni di agonistica, a 9 l’U13 e a 11 l’U14, preludio dell’U15, che sono quelli più difficili poichè ci si va a confrontare con squadre di serie A, pensiamo di incrementare il numero e di aumentare la qualità media della squadra.

L’U13 2006 sono sempre stati un gruppo di qualità. Hanno avuto un inizio un po’ travagliato dal punto di vista emotivo, non riuscivano a trovare dei buoni equilibri probabilmente perché sono andati in claub di seria A alcuni ragazzi e ne sono stati inseriti diversi nuovi. Da dicembre la svolta, la squadra ha cominciato a recepire al meglio le richieste dei mister e in due tornei importanti ad Alpignano e Venaria hanno fatto un’ottima figura contro i pari età di Serie A e da lì hanno spiccato il volo”.

Quali sono le prospettive per la prossima stagione?

“La formazione della squadra U7 è sicuramente stimolante. Ho fiducia nel lavoro dei mister, nei gruppi che insieme al Responsabile e al Coordinatore abbiamo costruito e che cercheremo di migliorare. Lo scopo è sempre quello di formare ragazzi e accompagnarli nella crescita e l’interessamento delle squadre professionistiche di Serie A nei confronti dei nostri calciatori e verso il nostro modo di giocare e di interpretare le partite è un attestato del buon lavoro che Omero e i suoi collaboratori stanno facendo.”

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L’ORSOINCASA 14 Venerdì 5 aprile 2019

BOGGERI

La tradizione che guarda al futuro

C

oi fratelli Marco e Gino, Andrea Boggeri gestisce un’azienda che ha posto al centro del proprio progetto la condivione di una prospettiva strategica, frutto dell’unione tra i tre.

“Forse sarà anche una circostanza eccezionale ma, di sicuro, la coesione tra me, Marco e Gino fa davvero la differenza, ci racconta Andrea Boggeri. La distribuzione degli ambiti di competenza continua a essere puntuale e precisa: Marco segue più direttamente i cantieri, Gino si occupa della parte amministrativa e io della questione relativa alle commesse, agli acquisti e alle

trattative. E poi c’è mio figlio che in azienda opera con compiti più trasversali tra i diversi settori”.

L’avvio della storia della Boggeri parte data dal lontano 1975 con la produzione e la successiva distribuzione di calcestruzzi... “Un avvio prudente e circostanziato ma animato da grande determinazione, pur muovendo da un centro relativamente piccolo come Cabella Ligure, continua Boggeri. L’input lo diede un evento tragico come l’alluvione del 1977 e i gravi danni che colpirono il Basso Piemonte e la val Borbera, in particolare. In quella circostanza si imposero in-

terventi tempestivi a cui anche l’azienda partecipò, soprattutto per le emergenze di strade e altre strutture pubbliche. E lì maturò la scelta di cambiare il nostro core business, ampliando il raggio delle nostre competenze e delle nostre attività, per entrare nel ramo delle costruzioni”.

Nel 1989 una vera e propria svolta con lo spostamento della sede ad Arquata Scrivia...

“Avevamo bisogno di acquisire un’operatività più funzionale, in linea con le esigenze del mercato che andava ad aprirsi”.

Non a caso, nel 1982, arriva la commessa per la costruzione della Saiwa... “Un test

15 L’ORSOINCASA

Venerdì 5 aprile 2019

“LA PASSIONE PER I GRIGI è NEL DNA DEI BOGGERI MA TIFARE GRIGI, SIGNIFICA TIFARE ANCHE PER LA NOSTRA PROVINCIA, PER LA SUA IMMAGINE E PER CHI CI METTE TANTO LAVORO... E NON SOLO. LA NUOVA STRATEGIA DEL PRESIDENTE DI MASI LA CONDIVIDO IN TOTO PERCHE GUARDA AL FUTURO”

Marco, Gino e Andreino Boggeri. Nella pagina accanto, alcuni lavori eseguiti dall’azienda impegnativo e ambizioso che però, per la sua complessità, ci da dato la consapevolezza di quanto avremmo potuto fare”.

Di lì, possiamo dirlo, lo slancio per un’attività che negli anni si è ampliata e modificata...

“Pubblico e privato, civile e industriale, senza alcuna differenziazione, sono diventati i nostri ambiti di operatività, con margini di crescita che ci hanno portato a intervenire in contesto prestigiosi a cominciare dall’Outlet di Serravale, per continuare poi con le commesse per Ministero dell’Interno, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria fino ad aziende quali la Mercegaglia e l’Unifarma.”

In questa logica di commistione tra pubblico

e privato, il mercato, immagino, possa impore mutamenti di strategie... “Il mercato è cambiato, ponendo al centro delle valutazioni della committenza, il risultato finale che è un mix di qualità del lavoro, costi e rispetto dei tempi; in una parola: congruità. Quello che ci viene chiesto non è certo solo e sempre il risparmio ma piuttosto la qualità finale del manufatto e dell’opera. E questa è una filosofia che incontra il nostro gradimento perche ci consente di lavorare bene, al massimo delle nostre potenzialità”.

Un mercato che seleziona, dunque, in base alla qualità? “Proprio così.”

Voi operate anche nel settore dell’edilizia,

nuovo ramo d’azienda della Boggeri... “Un contesto nel quale abbiamo investito risorse e sapere. Oggi anche il mercato dell’edilizia civile deve evolversi con una proposta innovativa. In tutti questi anni, la filosofia Boggeri ha cercato, anche attraverso la formazione del proprio personale, soluzioni sempre in linea con la scelta di tecniche e di materiale all’avanguardia. Questo vale anche per l’edilizia civile dove la compatibilità dei materiale e il risparmio energetico devono orientare le scelte di chi costruisce e di chi acquista”.

Un’idea che guarda al futuro... “Inevitabilmente, anche in relazione all’orientamento che utilizziamo nella scelta del nostro personale che vogliamo, consapevole e cosciente dell’identità della Boggeri ma che vogliamo sufficientemente propositivo, dinamico e intraprendente per farci crescere e migliorare”.

Un’azienda che guarda al futuro, con attenzione al presente. Come vedi il momento dell’Alessandria, da tifoso e imprenditore?

“La passione per i Grigi è nel DNA dei Boggeri ma tifare Grigi, significa tifare anche per la nostra provincia, per la sua immagine e per chi ci mette tanto lavoro... e non solo. La nuova strategia del Presidente Di Masi la condivido in toto perche guarda al futuro; un futuro che possa dare sempre prospettive di solvibilità e sostenibilità, con investimento oculati, lavorando sui giovani, con idee che possano garantire di fare calcio in un mondo che ha bisogno di regole, per andare avanti.

Per questa ragione, la mia identità di imprenditore mi fa sentire sempre più tifoso”.

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