L'Orso in casa n.9 2018/19

Foto ilaria cutuli

L’ORSO INCASA

OrGANO UFFiciALe DeLL’U.S. ALeSSANDriA cALciO 1912 N. 9 veNerDì 21 Dicembre 2018

IL PUNTO

chi sale, chi scende

L’AVVERSARIO

Pontedera, ostacolo duro

L’INTERVISTA

Novese, lo spirito giusto

MUSEO GRIGIO

La grande storia dell’Orso

LO SPONSOR

Sabbione 1928 e l’Alessandria

I NOSTRI GIOVANI

L’Under 14 di Augusto De bartolo

BUON NATALE ALESSANDRIA ndria Alessa dera Ponte ica Domen bre m 23 dice ,30 4 ore 1

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IL PIACENZA TORNA IN VETTA. NE FA LE SPESE LA CARRARESE CHE SCIVOLA IN CASA NEL DERBY CON IL SIENA. AVANZANO PRO VERCELLI E NOVARA

L’ORSOINCASA

Venerdì 21 dicembre 2018

di Tino Pastorino il punto I BOMBER DEL GIRONE Tavano (carrarese)

caccavallo (carrarese)

martignago (Albissola) De Feo (Lucchese) brunori (Arezzo)

cacia(Novara)

Dany mota (entella) eusepi (Novara) Gliozzi (Siena)

morr. (Pro vercelli)

Nolè (Pro Piacenza)

Pesenti (Piacenza)

Piscopo (carrarese)

ragatzu (Olbia)

rolando (Gozzano)

Sorrentino (Lucchese)

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CHI SALE, CHI SCENDE Alessandria, vittoria ancora rinviata

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ambio in testa alla classifica: torna in vetta il Piacenza, 33 punti, approfittando del secondo scivolone casalingo della Carrarese. La squadra di Franzini, che deve recuperare la partita contro l’Entella, era già stata capolista dalla settima giornata (quando sconfisse proprio la Carrarese) fino alla dodicesima (battuta ad Arezzo). Due lunghezze il vantaggio ora sui toscani mentre al terzo posto si issa la Pro Vercelli con 29 punti e due partite da giocare contro Entella e Pisa.

Rallentano Arezzo e Pontedera: la squadra di Dal Canto paga i 4 pareggi casalinghi consecutivi mentre il Pontedera ha interrotto una striscia positiva di 6 partite. A quota 24 il Siena con 3 vittorie nelle ultime 4 gare giocate, il match di Olbia da completare (sospeso per il vento) oltre al recupero contro la Pistoiese. La zona play off si completa con la quota 21, occupata da Novara e L’OrSO iN cASA Supplemento al n. 100 de ‘Il Piccolo’ di venerdì 21 dicembre 2018

Pro Patria: i piemontesi (devono recuperare con il Pro Piacenza) sono in serie utile da 10 turni ma con solo 3 vittorie all’attivo mentre i bustocchi hanno pareggiato 5 delle ultime 6 partite e pur avendo un organico meno competitivo rispetto agli azzurri, stanno disputato una stagione che li classifica come la migliore delle neo promosse.

Discorso a parte per l’Entella il cui cammino è già stato macchiato da 3 sconfitte (clamorosa quella casalinga ad opera proprio della Pro Patria) ma le 6 partite ancora da disputare sono un fardello piuttosto pesante sia per dare un giudizio sulla classifica dei liguri (23 punti) sia nell’ottica di un futuro prossimo che li vedrà un campo ogni tre giorni, Coppa Italia compresa.

Novità importanti anche in zona play out.

La riduzione della penalizzazione da 11 a 8 punti ha momentaneamente tolto la Lucchese dall’ultimo posto che ora è della Pi-

A cura di Ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro Risciglione Foto di Ilaria Cutuli, www.museogrigio.it

stoiese, reduce da 4 sconfitte consecutive che dimostrano come il cambio di allenatore (Asta per Indiani) non abbia portato gli effetti desiderati. Le due partite da recuperare sono di quelle proibitive (Entella e Siena) con il calendario che presenta lo scontro diretto con l’Arzachena e il derby di Arezzo. A proposito di Arzachena, appaiata con l’Olbia: i 14 punti in classifica (1 di penalizzazione) sono stati ottenuti tutti nelle partite casalinghe e la compagine di Giorico è l’unica del girone a non aver mai pareggiato. L’Olbia non vince dal 22 ottobre (3-4 a Carrara) ed è stata superata anche dall’Albissola, appaiata a 15 punti con il Pro Piacenza.

Un punto sopra questa coppia ecco l’Alessandria, reduce da 3 pareggi consecutivi ma ancora alla ricerca della prima vittoria casalinga: con 4 punti ottenuti al Moccagatta i Grigi sono la squadra con il peggior rendimento casalingo. in collaborazione con MEDIAL srl pubblicità, Alessandria, via Parnisetti 10, tel. 0131 56364

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RETI. IL BOMBER GRIGIO Manuel De Luca

il girone A

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LA CLASSIFICA “Piace” regina, irrompe la Pro Vercelli Squadra

Punti

Carrarese

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Olbia

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18A GIORNATA ANDATA Domenica 23 dicembre 2018

Robur Siena - Novara (sab. 22 ore 20,45) Alessandria - Pontedera (ore 14,30) Cuneo - Carrarese (ore 14,30) Gozzano - Arezzo (ore 14,30) Olbia - Piacenza (ore 14,30) Pisa - Pro Patria (ore 14,30) Pistoiese - Arzachena (ore 14,30) Pro Piacenza - Pro Vercelli (ore 14,30) Lucchese - Albissola (ore 18,30) Virtus Entella - Juventus U23 (ore 18,30)

19A GIORNATA ANDATA Mercoledì 26 dicembre 2018

Piacenza - Robur Siena (ore 14,00) Carrarese - Virtus Entella (ore 14,30) Novara - Pisa (ore 14,30) Pro Patria - Cuneo (ore 14,30) Pro Vercelli - Olbia (ore 14,30) Albissola - Alessandria (ore 17,30) Arezzo - Pistoiese (ore 20,30) Pontedera - Lucchese (ore 20,30) Arzachena - Gozzano (giov. 27 ore 14,30) Juve U23 - Pro Piacenza (giov. 27 ore 14,30)

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L’ORSOINCASA

Venerdì 21 dicembre 2018

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l’avversario di Tino Pastorino

ALLA SETTIMA STAGIONE CONSECUTIVA IN SERIE C, I TOSCANI DI MISTER MARAIA, RACCOLGONO IN FRUTTI DI UNA OCULATA GESTIONE SPORTIVA E SOCIETARIA

L’ORSOINCASA

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Venerdì 21 dicembre 2018

GRANATA, OSTACOLO DURO Pontedera in crescita costante foto: www.uspontedera.it

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lla settima stagione consecutiva in serie C ha raggiunto i play off nel 2014 (eliminata dal Lecce) e lo scorso campionato (fuori al primo turno ad opera della Viterbese). Semifinalista di Coppa Italia nel 2015 (Cosenza) e nel 2018 (Alessandria). L’architetto Paolo Boschi è il Presidente mentre Paolo Giovannini, in società dal 2012, è il Direttore Generale.

L’ALLENATORE Ivan Maraia, 50 anni, pisano di Santa Maria a Monte, siede per il secondo anno sulla panchina granata dopo essere stato per 5 stagioni il secondo di Paolo Indiani. Il suo vice è Matteo Rossi, 23 partite e 5 gol ad Alessandria nella stagione 1995-96. Schema tattico utilizzato: 3-5-2.

LA STAGIONE E’ una delle soprese di questa prima parte del campionato: sesto posto con 26 punti, 7 vittorie, 5 pareggi, 5 sconfitte (Piacenza, Arezzo, Pro Patria, Entella, Pisa). Nell’ultimo mese sei risultati utili consecutivi (5 vittorie e 1 pari) interrotti dal ko interno ad opera del Pisa domenica scorsa.

Sono 15 i gol segnati (5 da Tommasini, 4 da Pinzauti), 14 quelli subiti (quarta miglior difesa del girone).

IL MERCATO Parecchi i punti fermi del passato campionato: il portiere Biggeri, i difensori Vettori Borri e Calcagni, i centrocampisti Caponi e Pandolfi, l’attaccante Pinzauti. Buoni gli innesti per ogni reparto: Alessio Benedetti (ex Carrarese proprietà Torino) in difesa con Magrini (ex Ravenna in prestito dal Chievo) e Ropolo dal Gavorrano. L’esperto Daniele Mannini (ex Pisa ma anche in serie A con Brescia Napoli Sampdoria e Siena) e La Vigna (scuola Atalanta, ex Pro Piacenza) a centrocampo.

In attacco sta facendo bene Tommasini, cartellino della Sampdoria lo scorso anno a Mezzolara in serie D. Un mercato che ha bilanciato le uscite di elementi come i difensori Risaliti (al Matera), Rossini (all’Albissola), Frare

(al Cittadella); i centrocampisti Corsinelli (alla Feralpi) e Paolini (a Cuneo, via Ascoli); gli attaccanti Maritato (alla Reggina) e Grassi (svincolato, ora nei dilettanti del Seravezza).

LA ROSA Portieri: 1 Sarri (99), 12 Biggeri (96), 22 Marinca (Rom-97). Difensori: 2 Benassai (98), 3 Ropolo (93), 5 Vettori (82), 6 Borri (97), 13 Fontanesi (96), 15 A. Benedetti (97), 16 Raimo (99), 19 Calcagni (94), 23 Magrini (97), 21 Masetti (98), 24 Marseglia (99), 27 Prete (99). Centrocampisti: 4 Giuliani (99), 7 Mannini (83), 8 Caponi (88), 10 La Vigna (97), 11 Bruzzo (99), 14 Pandolfi (97), 17 Serena (99). Attaccanti: 9 Pinzauti (94), 18 Tommasini (98), 20 R. Benedetti (98).

IN CAMPIONATO Pontedera - Pisa: 0-2 (0-0) Marcatori: Marconi al 50’, Di Quinzio al 60’.

Pontedera (3-5-2): Biggeri; Vettori Borri (dal 87’ Benedetti A.) Ropolo (dal 87’ Giuliani); Magrini Calcagni (dal 59’ Bruzzo) Serena (dal 70’ Raimo) La Vigna Mannini; Pinzauti Tommasini. mister ivan maraia e, a sinistra, il suo vice matteo rossi, in grigio nella stagione 1995/’96

avversari nella storia

di Sergio Giovanelli

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Domenica 24 dicembre 2017.

Standing ovation della gradinata nord per marconi, autore di una tripletta nell’ultimo match contro i granata, finito 5-1

l primo sport praticato con frequenza a Pontedera è stato il ciclismo. Il passaggio dalla bicicletta al pallone di cuoio è avvenuto nel 1912 a seguito della fusione tra varie società e la costituzione dell’Unione Sportiva Pontedera, che nei primi anni di vita sfoggiava maglia bianca con stemma comunale; con il passare del tempo divenne prima nera e dal 1928 granata.

Dopo la Grande Guerra la squadra comincia a partecipare ai campionati regolari e, a parte qualche stagione sfortunata, la formazione toscana è sempre riuscita a mantenersi tra la terza e quarta serie, attraversando le varie denominazioni assunte da queste categorie. Come in tutte le storie ci sono stati i momenti favorevoli: in diverse occasioni il Pontedera ha addirittura “rischiato” di finire in Serie B e nel 1985 ha inserito nella propria sala dei trofei una competizione internazionale. Il Torneo Anglo-Italiano, manifestazione che metteva di fronte squadre di Serie C (in epoche diverse se lo sono disputato anche quelle di A e di B), in quell’anno si decise con una finale tutta italiana giocata a Livorno tra i padroni di casa ed il Pontedera. La spuntarono i granata contro gli amaranto; l’anno successivo raggiunsero di nuovo la finale perdendo contro il Piacenza. Nel 2010 la società assume la denominazione attuale di Città di Pontedera e risale dalla Serie D alla Lega Pro dove è rimasta fino ad oggi.

24 precedenti tra Grigi e granata, dei quali 18 racchiusi tra il novembre 1982 e il marzo 2000. Tutti giocati nell’ormai scomparsa C2.

La prima gara giocata al Moccagatta (seconda in assoluto dopo l’andata in Toscana) risale al 10 aprile 1983. I grigi riscattarono lo 0-2 subito in Toscana e fecero tutto (o quasi da soli). Paci mise a segno una doppietta, l’unica nella storia di questo confronto e Piccotti, passato a Pontedera da pochi mesi dopo 6 stagioni in grigio, si rese protagonista dell’autorete dell’ex.

Gli anni ‘80 trascorsero quasi completamente senza vittorie alessandrine al Moccagatta. Dopo quattro pareggi consecutivi (mitigati da qualche successo in terra toscana) i grigi “espugnarono” il proprio terreno vincendo 2-0 il 30 aprile 1989. Non fu una partita facile: ci volle un rigore segnato da Ferretti e una rete di Bartolini per superare, nell’ultimo

PONTEDERA

24 precedenti: 8 vittorie alessandrine e 12 pareggi

quarto d’ora, la resistenza dei granata.

Nel frattempo l’allenatore grigio Melani si fece espellere (ma questa non era cosa rara).

L’ultimo decennio del XX secolo si apre con una sconfitta interna, l’unica della storia. 1-3 per gli ospiti, maturata tutta nel secondo tempo, visto che si era andati al riposo sull’1-0.

Per qualche anno non si rigiocherà e il riscatto dei Grigi si concretizzerà solo il 17 gennaio 1999 con un bel 3-0.

Le strade delle due formazioni si biforcano e occorrerà aspettare 17 anni per ritrovare l’incrocio. Nel 2016-17 lo 0-0 dell’andata fece sentire i primi scricchiolii della squadra che stava dominando; all’ultima giornata ci fu la vittoria per 2-1 con lo psicodramma della classifica che premiò per gli scontri diretti la Cremonese.

Lo scorso anno 4 partite con una vittoria per 5-1 dei Grigi e 3 pareggi. 2 di questi furono per 0-0 nella semifinale di Coppa di Serie C con vittoria alessandrina ai rigori.

I NUMERI Il bilancio dice che i pareggi sono la metà degli incontri 12 su 24 gare giocate; i Grigi prevalgono per 8 vittorie a 4. La superiorità alessandrina è ovviamente confermata al Moccagatta dove si registra una sola vittoria granata a fronte di 5 sconfitte: anche qui sono i pareggi a farla da padrone: 6 su 12.

Decisamente superiore il divario per quanto riguarda le reti: 32-18 in totale e 19-8 al Moccagatta.

Tra i giocatori il più presenti nelle sfide è stato il toscano Pini che ha giocato ben 10 volte contro l’Alessandria. In questa

speciale classifica al secondo posto c’è Camolese che è sceso in campo 8 volte.

Un alessandrino in testa nella classifica marcatori: è Gonzalez con quattro reti; con tre gol ci sono Marconi e Montrone.

Nessun giocatore in maglia granata ha mai segnato più di un gol all’Alessandria.

Le marcature multiple son osolo tre: la tripletta di Marconi nel 5-1 della scorsa stagione e le doppiette di Paci e Gonzalez (anche lui nel 5-1).

Allenatori: Fino ad oggi un solo doppiomister è sceso in campo: Piero Braglia, allenatore dei granata nella stagione 1995-96 era in panchina nella gara di andata dello scorso anno. In realtà ci sarebbe anche Natalino Fossati, che ha allenato entrambe le formazioni ed ha diretto i Grigi in una partita contro il Pontedera.

Detto dei doppi-mister vediamo i doppi-ex. Sono 24, un numero considerevole visti i percorsi storici notevolmente diversi delle due società, i giocatori che nel corso della loro carriera hanno vestito i colori di entrambe le squadre. Di questi 22, 10 giocatori hanno disputato questa sfida e di essi 4 l’hanno giocata indossando sia il grigio alessandrino che il granata pontederesi. Il leader di questa speciale classifica è Cavaglià, sceso sul tappeto erboso ben 7 volte giocando 6 partite con il Pontedera ed una con l’Alessandria; Giancarlo Marchetti ne ha disputate 4 (2 per parte) Malventi e Manetti 2 (una ciascuno). Cotroneo, D’Urso, il già citato Piccotti e Matteo Rossi hanno giocato solo in granata, Mazzeo solo in Grigio. Claudio Santini ha 2 presenze contro i grigi; potrebbe diventare il quinto ad aver visto i due lati della sfida.

natale in grigio di Gigi Poggio

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Venerdì 21 dicembre 2018

foto mauro risciglione

A Natale regala i Grigi

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er tutti i gusti e per tutte le necessità, anche quest’anno da Orshop potrete trovare quello che vi serve per griffare di Grigio il vostro Natale e quello delle persone a cui volete bene.

Grandi e piccoli, uomini e donne, nel negozio al primo piano dei Palazzo Melchionni, in via Migliara, si troveranno di fronte tante soluzioni e idee, dall’abbigliamento Erreà, sponsor tecnico dei Grigi, con la maglia ufficiale da gioco fino alle casacche per l’allenamento e la tuta. E poi ancora t-shirt, felpe, accappatoi, le proposte della cancelleria, il trolley, fino ai deodoranti per la casa e gli addobbi per Natale. Ma da Orshop conviene andarci e lasciarsi trascinare dalla curiosità e dalle tante proposte, diversissime e intriganti perchè, si sa, i regali che sanno di Grigio hanno una marcia in più.

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L’ORSOINCASA

Venerdì 21 dicembre 2018

BUONE FESTE DA TUTTI NOI

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a cucina di Francesca, l’accogliente ristorante alle porte di Valmadonna, ha ospitato nei giorni scorsi la classica serata degli auguri natalizi dell’Alessandria Calcio.

Il presidente dei Grigi, Luca Di Masi, con lo staff tecnico, i dirigenti e tutti i giocatori, insieme alle loro famiglie, hanno brindato tutti quanti nell’auspicio che le Feste, ormai vicine, portino allegria e serenità.

Il tutto accompagnato dalle prelibatezze della Cucina di Francesca, con le memorabili lasagne al forno, anche in modalità vegetariana, per rendere, se possibile, la serata ancor più piacevole.

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l’intervista di Gigi Poggio

DIETRO GLI IMPORTANTI RISULTATI DELLE “RAGAZZE TERRIBILI” NOVESI, C’è LAVORO, PROGRAMMAZIONE, VOGLIA DI CRESCERE. LA SINTONIA TRA PRESIDENTE E MISTER

LO SPIRITO GIUSTO La Novese femminile di Saccone e Fossati

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Novi Ligure fanno sul serio e l’avvio del campionato nella serie C femminile ne è la conferma. Ma dietro i risultati e le prestazioni delle ragazze della Novese c’è lavoro, programmazione e voglia di crescere e migliorarsi. Di questo e tanto altro ancora abbiamo parlato in una lunga e bella chiacchierata con Davide Saccone, Presidente della società e Maurizio Fossati, mister della prima squadra.

Presidente, la sua gestione è al quarto anno consecutivo. Dopo le esperienze dirigenziali ad Alessandria e Acqui Terme, il ritorno nella sua città di origine... “Sì, e con grande soddisfazione. Fare calcio a Novi Ligure è un grande piacere ma anche un impegno costante a fare sempre meglio”.

I campionati femminili hanno subito unatrasformazione radicale con la creazione di un unico girone di B. Di qui, la vostra discesa in C con una squadra giovane e agguerrita... “Stiamo lavorando sul lungo periodo, con una prospettiva che parte dal vivaio per costruire giocatrici che poi entrino in prima squadra. Abbiamo creato un buon rapporto col pubblico, tanto da avere tifosi che seguono contemporaneamente la Novese femminile e quella maschile e suscitato, in generale, un interesse che poi si è manifestato con l’appoggio di tanti sponsors locali che, evidentemente, hanno capito lo spirito del nostro lavoro e la filosofia del nostro impegno”.

83 tesserate, tra prima squadra, juniores, Under 15 e Under 12:

quasi a confermare che il boom del calcio femminile è ormai un fenomeno di grande diffusione... “Condivido e, d’altronde, la visibilità che i campionati di Serie A hanno raggiunto, arrivando fino alle partite trasmesse su Sky è la conferma di quanto il calcio femminile veda ormai riconosciuta la propria credibilità”.

Ora però non bisogna fermarsi... “Alla Novese non di certo, anche se ci piace vivere alla giornata e non parlo di improvvisazione ma di obbiettivi da costruire in serenità”.

In sinergia coi Grigi... “La collaborazione con l’Alessandria Calcio ci inorgoglisce e stimola perchè la società di Luca Di Masi è un esempio nella gestione in campo e fuori. Un marchio prestigioso e una tradizione che possono darci solo stimoli positivi”.

A proposito di Alessandria, lo sapevate che il mister D’Agostino e quello della Novese, Maurizio Fossati, sono stati compagni di corso a Coverciano? E’ lo stesso mister novese a risponderci: “Con Gaetano, abbiamo studiato assieme lo scorso anno e sono molto felice di averlo ritrovato quest’anno.

Lo stimo molto e sono convinto che farà benissimo in Grigio”.

Con Fossati, partiamo da lontano perchè il nostro interlocutore ha una lunghissima esperienza di allenatore, maturata nel calcio maschile alla giuuda di formazioni blasonate del basso Piemonte. Ma come è arrivato il contatto con questa nuova esperienza? “In un pe-

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A sinistra Davide Saccone e Giuseppe Fossati, rispettivamente presidente e allenatore della Novese femminile che milita nel campionato di Serie c

riodo di inattività, ho cominciato a seguire il lavoro di altre realtà e, quasi per caso, sono andato, invitato da un amico, a seguire una squadra di calcio femminile, rimanendo incantato dall’intensità e dall’applicazione con cui vedevo lavorare quelle ragazze. Di lì a poco, non avendo nascosto la mia ammirazione per quel che avevo visto, sono stato chiamato da quella società (l’ACF Alessandria, ndr) e di lì è cominciato o, meglio, ricominciato il mio percorso. Tre anni ad Alessandria, poi ad Acqui e infine a Novi Ligure, dove insieme al Presidente Saccone, abbiamo continuato un cammino già delineato nelle altre società e, ora, se possibile ancor più convinto e strutturato”.

Scendiamo nel dettaglio, mister, e parliamo della quotidianità del lavoro, in una squadra femminile... “Stessa cura e stessa metodologia: non cambia niente all’atto pratico rispetto al calcio maschile. Noi lavoriamo tre volte alla settimana, con altrettante sedute di allenamento, dal momento che le ragazze devono conciliare l’attività agonistica con i loro impegni di studio o lavoro. Nelle donne noto rabbia agonistica e spirito vincente come in ogni competizione, al pari degli uomini; certo, sui carichi di lavoro ci si or-

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foto Andrea Amato

Venerdì 21 dicembre 2018

ganizza diversamente perchè la conformazione fisica è diversa ma poi su tattica e tecnica non ci sono differenze”.

Un lavoro di staff... “Sì, e il nostro è di prim’ordine, con anni di attività collaudata alle spalle, a cominciare dal mio collaboratore Domenico Mariano, per proseguire con tutte le professionalità che lavorano con noi, dai medici come il nostro Presidente, dottor Saccone al dottor Levis, al radiologo, dottor Pastorino fino alla nutrizionista, la dottoressa Turturiello e le nostre infaticabili fisioterapiste, Valentina Arecco e Giorgia Calaresu”.

Mister, un cammino molto positivo con gol e buone prestazioni ma

con quali obiettivi? “Vorrei dire che ci piacerebbe vivere alla giornata ma può sembrare riduttivo. Abbiamo cambiato molto e questo può forse condizionarci. Abbiamo margini di crescita importanti e lavoriamo solo per migliorarci. I risultati sono importanti ma non dobbiamo illuderci e stare coi piedi per terra. Solo così possiamo crescere”.

Si parlava di tattica e tecnica, ma c’è prima lo schema o prima il calciatore o, meglio, la calciatrice? “Noi di solito giochiamo con il 42-3-1 che può variare in un 4-3-3 e c’è una ragione legata alla conformazione fisica delle ragazze e alle distanze da percorrere e da far percorrere alla palla; quindi, meglio squadre corte. Presto spiegato”.

E qualche modello in panchina? “Vengo da lontano e sono affezionato ai Mazzone e ai Bagnoli. Gente brava non poco, umile ma con un sacco di buon senso. Modelli che non passano di moda, sempre con lo spirito giusto”.

tredici domande a di Gigi Poggio

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GIUSEPPE AGOSTINONE Nato a

Foggia

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Prima società

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Squadra del cuore

momento top della carriera

Avversario o compagno che ha fatto più carriera

mister più importante Passatempo

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Attore preferito

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12

Venerdì 21 dicembre 2018

6 aprile 1988

Foggia

No, tutti i ruoli: difesa, centrocampo, attacco Foggia

L’esordio a 16 anni con il Foggia Lorenzo insigne

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LA GRANDE STORIA

CINQUE AN ORSO

DELL’

i primi anni sessanta

di Sergio Giovanelli

L’

SETTIMA PUNTATA

L’addio alla Serie A, il dopo-Rivera, i

abbandono del presidente Silvio Sacco creò difficoltà notevoli a livello economico. Venne nominato, come Commissario Straordinario, il dottor Amedeo Ruggiero che si attivò per costruire una squadra competitiva. In panchina la coppia Camillo Achilli e Angelo Franzosi sostituì Robotti e Pedroni che, pure, avevano operato in maniera tutto sommato accettabile.

La rosa per il 1960-61 subì diverse variazioni rispetto all’anno precedente: Pedroni si spostò a Vercelli come giocatore-allenatore; Boniardi

Verso nuovi equilibri politici di Gigi Poggio

scese in C a Varese, Rivera cominciò la sua carriera in rossonero; la coppia Tacchi-Girardo rimase in A con il Napoli; Maccacaro dopo una sola stagione in grigio si trasferì al Catanzaro.

A parte il ritorno di Sandro Vitali che fece il percorso inverso di Tacchi e Girardo, dal Milan arrivarono la punta Sergio Bettini, ventenne già lanciato in Serie A e, in prestito, l’ex centravanti del Catanzaro Fanello; sempre in prestito, ma dalla Juventus, il vercellese Bercellino che i tifosi soprannomineranno “Berceroccia” destinato ad una luminosa carriera. Tra gli acquisti considerati

minori dal Parma il centrocampista Soncini e dal Chieti il difensore Melideo. A questi si si aggiunsero alcuni elementi provenienti dal vivaio tra i quali il giovanissimo Elio Vanara.

Mai come questa volta passione ed entusiasmo fecero dimenticare le difficoltà finanziarie: la squadra si rivelò di buon livello. Il piazzamento finale, settimo posto, venne alla fine di un torneo nel quale l’Alessandria rimase stabilmente nella parte sinistra della classifica con alcune ottime prestazioni. Da ricordare il match casalingo con il Como caratterizzato dalla straordinaria quaterna di Giovanni Fanello, che con 25 reti si aggiudicò il titolo di capocannoniere.

La stagione 1961-62 cominciò con due addii: smisero la maglia grigia Aldo Nardi ed Ideo Stefani, protagonisti della Serie

primi giorni del 1960 vennero funestati dall’improvvisa scomparsa di Fausto Coppi. Icona dello sport mondiale ma sempre, peraltro, legato al territorio che ne vide muovere i primi passi, prima di diventare il Campionissimo, Coppi venne ricordato dai media locali con profonda tristezza e testimonianze di amici, compagni e avversari. La sua morte segnò nell’immaginario collettivo una grande tragedia popolare, paragonabile a quella di Superga. Per lui, in quella circostanza, si scrissero pagine accorate e cariche di dolore.

L’Italia e il Piemonte si accingevano a vivere eventi di grande risonanza come

le Olimpiadi di Roma e l’anno successivo il Centenario il centenario dell’unità di Italia a Torino. Erano quelle circostanze che avrebbero cambiato l’aspetto delle due città con opere viarie e infrastrutturali di indiscutibile portata. Ma Alessandria non era da meno. In questi anni, sempre più marcata, era l’influenza della Provincia, guidata dal democristano Sisto con orientamenti strategici molto chiari e una visione che spaziava dalle politiche sociali a quelle economiche. Le elezioni amministrative dell’autunno confermavano la solidità delle maggioranze che governavano Comune e Provincia. Basile era riconfermato Sindaco, pur tra i crescenti

i

NI IN SERIE B Giovanni Fanello

renzo cappellaro

Giampiero Dalle vedove

cannonieri, i giovani: un futuro roseo?

A; tornarono alla base Bercellino e Fanello.

Rinunciare al capocannoniere è sempre difficile ma l’arrivo del venticinquenne Cappellaro dal Vicenza non lo fece rimpiangere.

Con lui un ritorno: quello dell’umile, ma utile Cantone e del giovane Rizzo destinato ad una grande carriera.

Con Pietro Rava in panchina la squadra partì bene tanto da trovarsi in testa alla classifica; la rosa non era sufficientemente attrezzata per i quartieri alti e bastarono un paio di passi falsi ed alcuni arbitraggi

poco felici per veder rotolare la squadra in posizioni più defilate. Anche questa stagione, comunque, diede soddisfazioni come il secondo successo nella speciale classifica riservata ai cannonieri con Cappellaro succeduto a Fanello e alcuni risultati di prestigio. In questa stagione nacque una rivalità trascinatasi nel tempo. L’anno precedente, vincendo 2-1 con la Reggiana avevano impedito a quest’ultima (era la penultima giornata) di salire in Serie A. Questa volta un’altra vittoria, sempre per

2-1 e sempre nelle ultime giornate, diede la spinta decisiva per la caduta dei reggiani in C! In futuro i Grigi incontreranno altre volte i granata emiliani in partite decisive e il punteggio sarà, costantemente 2-1.

Estate del 1962: il Commissario Ruggiero inizia la sua terza annata alla guida della società. Confermato Rava in panchina, la struttura della rosa rimase praticamente la stessa anche se, per il secondo anno, si cedette il capocannoniere. Partito Cappellaro i sostituti si riveleranno non all’altezza. In porta a fronte della partenza di Notarnicola un gradito ritorno: quello di Lino Nobili rientrato in terra mandrogna.

Sergio Tenente arrivò a potenziare il centrocampo dove trovò spazio anche Elio Vanara. In quella stagione fece la sua

> segue a pagina 16

Fausto coppi

Amaele Abbiati

contrasti tra socialisti e comunisti, mentre Sisto guidava la Provincia forte della grande affermazione del suo partito, dando il via, nei primi mesi del ‘61, a una progettualità di largo respiro che, oltre a rigenerare la struttura dell’ente, avrebbe portato

all’estensione della rete stradale con la provincializzazione di un migliaio di ex strade comunali e all’ideazione di due istituti superiori come il liceo scientifico e l’istituto tecnico tecnico industriale. Mentre la città viveva momenti drammatici legati

alla lotta delle maestranze della Borsalino, gli equilibri all’interno della maggioranza comunale diventavano sempre più precari per l’affermarsi, all’interno del PSI, della corrente autonomista, incline a un avvicinamento alla DC e al superamento dell’alleanza coi comunisti. In questo clima, emergeva sempre più nitido il ruolo di Sisto, attento e impegnato su molti versanti come quello dei rapporti con la vicina Liguria, con cui veniva raggiunta un’intesa sulla logistica retroportuale o quello sull’agricoltura, per la quale venivano creati Centri di assistenza agricola, finalizzati > segue a pagina 16

i primi anni sessanta

di Sergio Giovanelli

i Grigi 1960-’61. in piedi da sinistra: Notarnicola, migliavacca, Pizzolitto, Soncini, melideo, bercellino.

Accosciati: vitale, bettini, Giacomazzi, marmo, Fanello

prima apparizione anche Mario Fara, un altro giovane del vivaio destinato a grandi cose. Nell’elenco dei giocatori di quell’anno ci sono anche due ragazzi accomunati da un tragico destino. Il portiere Gigi Pisci, cresciuto in città che giocò una gara al posto di Nobili e l’attaccante Giuliano Taccola, arrivato dal Genoa ma ancora immaturo per la serie B. Taccola morì negli spogliatoi dello stadio di Cagliari nel 1969 mentre Pisci perse la vita in un incidente stradale nell’estate del 1970.

La mancanza di un vero uomo gol si fece sentire per tutta la stagione ed i risultati furono conseguenti. Il primo a farne le spese fu Pietro Rava che lasciò il posto al suo vice Franzosi, quando la squadra, dopo lo 0-0 con il Como si ritrovò in pieno marasma. Il cambio tecnico portò qualche beneficio e i dieci punti raccolti nelle ultime gare permisero di raggranellare un margine rassicurante sullo stesso Como, poi retrocesso.

Il pericolo corso servì a far capire alla società (nel frattempo stabilizzatasi con Ruggiero presidente e un Consiglio composto da personaggi dell’imprenditoria cittadina) che occorreva un centravanti capace di garantire un certo numero di gol. Per questo venne ingaggiato lo stagionato Lorenzo Bettini che, innestato sulla rosa dell’anno precedente, avrebbe dovuto garantire un campionato tranquillo. Invece, nulla di tutto questo: l’Alessandria si ritrovò ancora impegolata nella lotta per la salvezza e di nuovo i primi a pagare furono gli allenatori. A dicembre “saltò” Franzosi sostituito da Vitto che a sua volta lasciò la panchina a Giorcelli. all’aggiornamento e alla sperimentazione di nuove tecniche di coltivazione.

Mentre la città conosceva l’ambizioso progetto del nuovo monoblocco ospedaliero e inaugurava il modernissimo Palasport, le elezioni politiche del ‘63 riproponevano ormai come insanabile il contrasto tra PCI e PSI. Le consultazioni elettorali confermavano la sostanziale parità di consensi tra DC e Comunisti. In Provincia, intanto, l’avvicinamento dei socialisti alla maggioranza democristana era sempre più percepibile, nonostante gli appelli di Nicola Basile all’unità delle sinistre. Il sindaco e la sua giunta intanto imprimevano un’accellerazione al programma di investimenti

Esattamente come avvenuto dodici mesi prima le ultime giornate permisero di evitare la catastrofe. Mitico il 3-2 inflitto al Foggia che contava di festeggiare la promozione proprio al Moccagatta. Erano talmente tanti i sostenitori dei “satanelli” che sembrava che i Grigi giocassero in trasferta. Subito in vantaggio i rossoneri vennero raggiunti al 5’ da un rigore e poi surclassati da un’Alessandria in vena. Il Foggia venne comunque promosso ma questo successo diede ai nostri i due punti

Giovanni Sisto sulla città, ideando la municipalizzazione dei servizi dei trasporti, delle farmacie e della nettezza urbana. E, manco a dirsi, anche questa scelta turbava gli equiilibri dei rapporti con la componente socialista,

necessari per salvarsi. Importante nell’anno il lancio in prima squadra di Mario Fara e di Riccardo Sogliano.

Il 1964-65 vide il passaggio dei poteri da Ruggiero a Piero Melchionni. Alle loro spalle il vicepresidente Remo Sacco, industriale di Spinetta, in grado di garantire una solida base economica. L’ingaggio di Giulio Cappelli in qualità di Direttore Tecnico indusse Giorcelli alle dimissioni. Arrivò Henri Augustine, un antillano giramondo che, per la verità, diede un buon gioco alla squadra. Fu Cappelli a mettersi nei guai da solo quando decise di commentare il campionato dalle colonne de “Il Piccolo”.

Scontata la sua defenestrazione in favore di Coscia e Armano. L’intelaiatura della squadra era complessivamente valida, un buon mix di giovani e anziani e la classifica non risentì più di tanto della situazione, ormai orientata, anche in relazione alla mutarsi delle indicazioni nazionali, all’alleanza con la DC. Il commercio alessandrino intanto svecchiava la propria immagine, in relazione a una domanda di svago e novità sempre più percepibile. La nuova sede della Standa apriva in Corso Roma, mentre agli Orti inaugurava la propria attività una nuova birreria, destinata nei decenni a divenire una vera e propria icona del divertimento e della convivialità della città.

Nel novembre del ‘64, Alessandria era chiamata a eleggere il suo nuovo Sindaco.

Dopo la rinuncia di Basile, primo cittadino dal ‘47, il quadro sembrava prefigurare un

GLI INDIMENTICABILI

mantenendosi costantemente a centro classifica e chiudendo la stagione in nona posizione. Tra gli elementi a disposizione dei mister grigi non ci fu Giacomazzi, ritiratosi dal calcio professionistico; in compenso alcuni ragazzi interessanti come Poppi e Di Cristofaro, in prestito dal Milan, Dalle Vedove, uscito dalla “cantera” mandrogna, e il centrocampista Ragonesi, arrivato dal Catanzaro. Alla penultima di campionato esordì Luciano Eco, un diciottenne di buone speranze che, quasi in contemporanea con Pisci, morirà per un malore al Don Stornini mentre assisteva ad un torneo estivo.

Cinque anni di serie B vissuti senza infamia ma con qualche paura. Il futuro si prospetta roseo, ma...

> continua

cambio deciso di maggioranza, preparato, peraltro, da un aspro dibattito all’interno degli schieramenti della sinistra, mentre si affacciavano alla ribalta giovani candidati come Borgoglio, Brina, Vandone e Canestri. Nonostante la significativa affermazione comunista che conquistava 14 dei 40 seggi in consiglio comunale, le trattative portavano alla costituzione di una maggioranza che vedeva insieme, per la prima volta, DC e PSI. Amaele Abbiati prendeva il posto di Basile, mentre in Provincia veniva confermato Presidente Giovanni Sisto. E la politica veleggiava verso altre direzioni, con nuovi equilibri.

Melideo, sei stagioni in maglia grigia

“è

stato un sogno giocare nell’Alessandria per me che venivo dalla provincia. Sono infatti di Chieti. È stato ancora più meraviglioso tenendo conto che la maglia grigia è stata indossata da tanti campioni del calcio. Ai miei tempi al ‘Moccagatta’ si giocava con il fango che arrivava fino alle caviglie”. Lo dice Rocco Melideo, classe 1938, ruolo difensore. Vanta 172 presenze in Serie B, suddivise nell’arco di sei stagioni. Sempre con l’Alessandria, che lo aveva acquistato dal Chieti. Il suo esordio con i Grigi risale al 10 luglio del 1960, nella gara internazionale di Mitropa Cup contro il Velez di Mostar. Quanto vale una figurina di Rocco Melideo? Ride: “Una volta ne ho trovata una ad un mercatino delle pulci, e me la volevano regalare”. Un ricordo in particolare? “Quella volta che il grande Nicolò Carosio, che era molto amico di Giacomazzi, venne ad Alessandrina per fare la radiocronaca di una partita in cui ovviamente giocavo anche io”. Prima di ritirarsi, Melideo giocò ancora tre campionati a Lecce in Serie C, marcando anche Pelè in un’amichevole. Poi il lavoro come commercialista a Pordenone, dove vive. “Fu proprio durante la mia esperienza all’Alessandria, che sono riuscito, grazie ai soldi dei contratti, a pagarmi l’università, per poi laurearmi in Economia e Commercio. Allora i giocatori che studiavano erano vere e proprie mosche bianche, ma anche oggi non è certamente un fenomeno in grado di fare tendenza”.

Mario Bocchio

lo sponsor di Gigi Poggio

CON GIANLUCA SABBIONE ALLA SCOPERTA DI UNA REALTà CHE GUARDA AL FUTURO, SENZA DIMENTICARE LE PROPRIE RADICI. L’AZIENDA PRODUCE PROSCIUTTO COTTO DI ALTA QUALITà

L’ORSOINCASA 18 Venerdì 21 dicembre 2018

SABBIONE 1928 E L’ALESSANDRIA Due storie di passione ed eccellenza

S

abbione 1928 è una realtà storica del nostro territorio. Qual è stato il percorso dell’Azienda? “La nostra è una storia di valori e competenze tramandate in famiglia. Nel 1928 mio nonno, nonno Dante, aprì una macelleria a conduzione familiare a Cuquello, una frazione di Sardigliano, in provincia di Alessandria. Solo a partire dal 1970, però, papà Antonio e mamma Angela, oltre al salame, decisero di produrre anche il prosciutto cotto che, dagli anni ’90, diventò il prodotto su cui decidemmo di concentrare esclusivamente il nostro lavoro. Dal 2000 l’Azienda è passata sotto la mia direzione e solo da quest’anno, dopo un lungo periodo di analisi e ricerche, abbiamo deciso di mettere sul mercato un secondo prosciutto, il Ventotto, la cui produzione affianca quindi quella del Classico”.

Quindi oggi che tipo di Azienda siete?

“Oggi Sabbione è una realtà che guarda al futuro, senza dimenticare le proprie radici.

L’Azienda si è specializzata nella produzione di prosciutto cotto di alta qualità, declinato in questi due prodotti d’eccellenza: il Classico e il Ventotto, due anime dello stesso corpo, con caratteristiche diverse ma unite dalla filiera artigianale, articolata e modulata da

standard produttivi moderni. Il Classico è stato il nostro prodotto principe per quasi trent’anni e continua a raccogliere consensi, anche tra i consumatori più esigenti, perché racchiude profumo, sapidità e morbidezza”.

Il Ventotto, invece, che caratteristiche ha?

“Il Ventotto è un prosciutto dal carattere più deciso e particolare. Si ottiene a partire dalle cosce di suini nati, allevati e macellati in Italia, destinate alla produzione di prosciutto crudo, quindi all’insegna di una carne grassa e molto gustosa. La salamoia è realizzata grazie a un mix di spezie. Il prosciutto,

dopo la zangolatura, viene fatto cuocere sottovuoto a bassa temperatura per esaltare la morbidezza della carne e allo stesso tempo conservarne il sapore. Per esaltare la particolarità del gusto e dell’aroma, questa lavorazione necessita di un lungo tempo di riposo del prodotto conservato nella sua gelatina all’interno di una cella frigorifera”.

Il consumatore medio di solito non sa quante competenze tecniche e scientifiche occorrano per realizzare un prosciutto realmente di qualità. Ci sveli quello che c’è dietro?

“Per esempio, come mi piace spesso ricordare, noi siamo orgogliosi dei nostri prodotti non solo per quello che contengono ma anche per quello che non contengono: ovvero un prosciutto a bassa umidità, senza l’uso di proteine di soia e polifosfati, né latte o derivati del latte e privo di glutine, come il Classico. L’attenzione dei dettagli deve essere totale e costante, non si lascia nulla al caso. Per esempio, probabilmente nessuno sa che nella lavorazione usiamo esclusivamente sale marino integrale. Ottenuto dall’evaporazione dell’acqua del mare e non raffinato, oltre al sodio cloruro contiene anche altri componenti, come il calcio e il magnesio, che arricchiscono il

19 L’ORSOINCASA

Venerdì 21 dicembre 2018

DUE I PRODOTTI DI ECCELLENZA: IL “CLASSICO” E IL “VENTOTTO”.

SABBIONE SOSTIENE IL SETTORE GIOVANILE GRIGIO PERCHè NON ESISTE SFORZO MEGLIO SPESO DI QUELLO RIVOLTO AI GIOVANI E AL LORO PERCORSO EDUCATIVO

Un pensiero originale e genuino per il vostro Natale? i quartini e i sestini del Sabbione classico e del ventotto. Li trovi presso lo spaccio aziendale

A sinistra, Gianluca Sabbione. in basso, la sala ospitality dello stadio moccagatta imbandita con le specialità Sabbione

prosciutto e lo rendono unico”.

Perché un’azienda come Sabbione 1928 ha scelto di diventare sponsor dell’Alessandria Calcio?

“La possibilità di sostenere il settore giovanile dei Grigi rappresenta per la mia Azienda l’opportunità di ribadire l’attenzione per quegli stessi valori morali di cui anche l’Alessandria Calcio è portavoce: integrità, lealtà, professionalità e spirito di appartenenza.

Al di là degli aspetti ludico-agonistici, chiaramente centrali, noi di Sabbione abbiamo scelto di accostarci all’Alessandria Calcio già dal 2015 perché sentiamo di aver condiviso un percorso simile, fatto di tenacia, passione e di dedizione. Entrambe le realtà

vantano una lunga storia alle spalle e ne vanno, a nostro avviso, giustamente orgogliose. Inoltre siamo particolarmente fieri di supportare proprio il settore giovanile della Società, perché siamo convinti che non esista sforzo meglio speso di quello rivolto ai giovani e al loro percorso educativo.

Infine viviamo il rapporto con il territorio in maniera viscerale e siamo molto felici quando i clienti riconoscono i nostri prosciutti come prodotti “di casa”, realizzati in provincia di Alessandria e legati alla propria terra da un filo rosso di riconoscenza e affetto autentico”.

Per maggiori informazioni su Sabbione 1928: www.sabbione1928.it e su facebook: Sabbione1928.

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i nostri giovani di Michela Amisano

CON L’ALLENTORE DEGLI UNDER 14 DE BARTOLO, ALLA SUA TERZA STAGIONE IN GRIGIO, CONOSCIAMO MEGLIO LE METODOLOGIE DI LAVORO, E GLI OBIETTIVI DELLA SQUADRA

L’ORSOINCASA 20 Venerdì 21 dicembre 2018

i

n questo numero de “L’Orso in casa”, riflettori puntati sulla formazione Under 14 di Mister Augusto De Bartolo, alla sua terza stagione con i Grigi.

Stessa categoria, ma un nuovo gruppo…

“Ogni anno il gruppo è diverso e pertanto ci sono nuove difficoltà, sia dal punto di vista della relazione con i giocatori, sia per il loro sviluppo, perché non tutti crescono allo stesso modo. L’under 14 è sempre una categoria molto particolare perché si passa dal calcio dei “piccoli” al calcio dei “grandi”.

Ci sono due tempi da 35 minuti come per i Giovanissimi Nazionali, senza le sostituzioni obbligatorie, quindi a volte è difficile per i ragazzi accettare le scelte e giocare in maniera più collettiva. Questo gruppo ha lavorato molto bene lo scorso anno con mister Altieri e, a livello di principi di gioco e riconoscibilità delle situazioni, era ed è già avanti. Le difficoltà sono relative a livello psicologico ed emotivo rispetto alla categoria.

Dal punto di vista tecnico-tattico è già un gruppo preparato, con molti margini di crescita. Sono soddisfatto per il lavoro fatto in questa prima parte di stagione perché abbiamo sempre giocato alla pari con tutti e abbiamo ottenuto anche dei buoni risultati, frutto delle nostre prestazioni, che ci danno più consapevolezza di noi stessi.”

Che tipo di campionato affrontate?

“La novità è che abbiamo due squadre in più nel campionato. Continuiamo ad affrontare il campionato piemontese-ligure, dove incontriamo squadre di Serie A, B e C e anche le squadre che sono salite in C come Albissola e Gozzano si sono fatte trovare pronte. Quindi le difficoltà per noi sono molto grandi, perché la maggior parte delle volte ci confrontiamo con compagini di categoria superiore, come Juventus, Torino, Sampdoria, Genoa, Spezia. Rimane però un

PRONTI A DIVENTAR L’Under 14 di Augusto campionato molto stimolante ed è l’ideale per formare la squadra che andrà ad affrontare il prossimo anno un torneo nazionale.”

Qual è la caratteristica che distingue l’Alessandria dalle altre squadre che affrontate?

“La nostra forza è proprio quella di lavorare tutti allo stesso modo, avere una coerenza, saper aspettare, di puntare sul talento con

la convinzione che poi i giovani crescano secondo la nostra metodologia, una metodologia ormai consolidata, fatta di possesso, di dominio del gioco, con richieste complesse, dove mettiamo in conto l’errore e cerchiamo, noi allenatori per primi, di accettarlo con serenità. Cerchiamo di trasmettere tutto questo ai ragazzi perché solo attraverso l’errore possono migliorare. Naturalmente

mister Augusto De bartolo. A sinistra, squadra e staff nella foto ufficiale. in basso, battistella e Pastorelli, vice allenatore e preparatore atletico

21 L’ORSOINCASA

Venerdì 21 dicembre 2018

E GRANDI De Bartolo

uno sbaglio che sia conseguente alle nostre richieste. Diciamo che ciò che per noi è normale, per gli avversari è diventato un marchio di fabbrica e, di conseguenza, pur di riuscire a battere l’Alessandria che cerca il dominio e il possesso, fanno la partita esclusivamente in maniera speculativa. Questo ci crea difficoltà in generale, e succede ancora di più con l’under 14, perché ci sono ancora molte differenze fisiche tra i ragazzi e gli avversari.

Questo accade soprattutto con le squadre strutturate che ti pressano alto per romperti la costruzione o giocano sulle seconde palle o con i lanci lunghi. In ogni caso, vedere

squadre come la Juve o il Torino, molto fisiche, che giocano sul tuo gioco significa che stiamo proponendo una modalità riconoscibile e che può “dare fastidio. Questo deve essere un nostro orgoglio perché abbiamo costruito una nostra identità”.

Il suo staff è rimasto invariato…

“Sì e sono molto contento di continuare a lavorare con Max Battistella (vice) e Francesco Pastorelli (preparatore atletico), e con Davide Cortese, il dirigente accompagnatore che si occupa principalmente della parte burocratica. C’è molto affiatamento e grande condivisione sia nei momenti belli che nei momenti un po’ più negativi. Una grossa mano proviene da una figura fondamentale per noi allenatori che è quella di Corrado Buonagrazia, il coordinatore tecnico del nostro Settore Giovanile, una figura che si inserisce nel filone che abbiamo inaugurato la prima stagione del Direttore Nereo Omero.

Dal punto di vista metodologico non è cambiato molto, l’esperienza culturale di Corrado però ci consente nella programmazione e nell’organizzazione di essere ancora più pratici e determinati. E’ una persona molto esigente e lo scambio con lui è costante sia per la preparazione delle sedute di allenamento sia nell’analisi delle gare”.

Qual è l’obiettivo di questo campionato?

“L’obiettivo rimane la crescita dei ragazzi, portare quanti più giocatori pronti per affrontare un campionato nazionale che ha altre caratteristiche fisiche e a livello di intensità. Nelle passate stagioni ci siamo riusciti e speriamo di continuare su questa strada”.

Cip e Ciop Simonetta

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LA BERRETTI PERDE DI MISURA A VERCELLI. SABATO ESAME CASALINGO CON L’ALBINOLEFFE. DOPO IL TURNO DI RIPOSO E LA PAUSA FESTIVA, LE DUE UNDER INCONTRERANNO IL GOZZANO

i nostri giovani Campionato Berretti Classifica Atalanta Giana Erminio Novara Albinoleffe Pro Patria Internazionale Monza Pro Piacenza Renate Alessandria Piacenza Pro Vercelli Sudtirol Gozzano 12a giornata - 15/12/18

Campionato Under 17 36 26 24 23 17 16 14 13 13 12 12 12 12 3

Albinoleffe - Renate

1-0

Gozzano - Atalanta

1-3

Giana E. - Inter

Monza - Pro Patria

1-0 2-1

Novara - Pro Piacenza

4-0

Pro Vercelli - Alessandria

2-1

Piacenza - Sudtirol

2-0

Classifica Renate Novara

Feralpisalò

26

23 22

22

Albinoleffe

14

Alessandria Cuneo

Pro Patria

Giana Erminio Virtus Entella Gozzano

Albissola 13a giornata - 16/12/18 Pro Patria - Albinoleffe

16

13

11

11

10

9

7 1

2 -1

Cuneo - Renate

2-4

Giana E. - Gozzano

1-0

FeralpiSalò - Novara Pro Vercelli - Albissola

Virtus Entella - Monza Alessandria

Venerdì 21 dicembre 2018

Campionato Under 15

Pro Vercelli Monza

L’ORSOINCASA 22

1-2

6-1

2-1

Riposa

Classifica Renate

33

Monza

18

Alessandria Pro Patria Novara

Pro Vercelli

12

Albinoleffe

12

Cuneo

10

Giana Erminio Gozzano

Albissola 13a giornata - 16/12/18 Pro Patria - Albinoleffe Cuneo - Renate

FeralpiSalò - Novara Giana E. - Gozzano

Pro Vercelli - Albissola

Virtus Entella - Monza Alessandria

Atalanta - Piacenza

Cuneo - Albissola

Cuneo - Albissola

Pro Patria - Pro Vercelli Pro Piacenza - Monza Renate - Gozzano Sudtirol - Giana E.

10

0

3-2

0-0

2-0 2-1

1-3

0-1

Riposa

Alessandria - Gozzano

FeralpiSalò - Monza

FeralpiSalò - Monza

Pro Vercelli - Novara Virtus Entella

11

Giana E. - Albinoleffe

Alessandria - Gozzano Pro Patria - Renate

13

Virtus Entella

14a giornata - 13/1/19

Inter - Novara

15

14

14a giornata - 13/1/19 Giana E. - Albinoleffe

17

Feralpisalò

13a giornata - 22/12/18

Alessandria - Albinoleffe

19

Pro Vercelli - Novara Riposa

Pro Patria - Renate Virtus Entella

Sconfitta di misura a vercelli per la berretti di mister rebuffi. Sabato a centogrigio (ore 14,30) impegno con l’Albinoleffe

Riposa

LE BIANCOCELESTI “SCHIANTANO” CAPRERA CON UN PERENTORIO 8-0.

LEVIS, MIGLIOR ATLETA NOVESE 2018.

OSPITI ALLA DOMENICA SPORTIVA DEL 29

23 L’ORSOINCASA

Venerdì 21 dicembre 2018

Campionato Serie C - Gir. A

Classifica Novese

21

Real Meda

13

Pinerolo

19

Spezia

13

Campomorone Lady

12

Femminile Juventus Torino

10

Azalee

8

Torino

7

Romagnano

5

Luserna

4

Caprera

8a giornata

Azalee - Real Meda

1

16/12/18

0-2

Caprera - Novese

0-8

Spezia - Pinerolo

1-1

Femminile Juventus - Romagnano Campomorone Lady - Torino Luserna

9a giornata

Novese - Campomorone Lady

1-2

1-0

(riposa) 23/12/18

Pinerolo - Luserna

Real Meda - Femminile Juventus Romagnano - Spezia Torino - Azalee Caprera

(riposa)

calcio di Mauro Risciglione in rosa

UNA NOVESE SENZA RIVALI “Tsunami” in Sardegna

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na prova che ancora una volta non lascia dubbi sulla forza della squadra biancoceleste guidata da mister Fossati. Domenica scorsa a farne le spese, la malcapitata Caprera (fanalino di coda) che incassa 8 gol alla Maddalena trasformando in trionfo la lunga trasferta in terra sarda. Al poker messo a segno dalla superbomber Levis, hanno fatto eco la doppietta di Accoliti e i gol di Ceppari e Lupi.

Ora la Novese è di nuovo regina solitaria della classifica, dopo lo stop del Pinerolo a

La Spezia.

A coronare lo splendido momento di forma di Maria Speranza Levis (capocannoniere del girone con 14 gol), è giunto il premio come miglior atleta Novese 2018. Il trofeo, assegnato dall’associazione Veterani dello Sport di Novi Ligure, le è stato consegnato nei giorni scorsi dal Sindaco di Novi Rocchino Muliere.

E il 29 dicembre ribalta televisiva: squadra e staff ospiti alla Domenica Sportiva su Raiuno.

Insomma, la Novese continua a stupire.

G R U P P O

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