L'Orso in casa n.7 2018/19

Foto Ilaria Cutuli

L’ORSO INCASA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 N. 7 VENERDÌ 30 NOVEMBRE 2018

IL PUNTO

La zona che scotta

L’AVVERSARIO

Piacenza: sarà l’anno giusto?

L’INTERVISTA L’altro Gaetano

MUSEO GRIGIO

La grande storia dell’Orso

LO SPONSOR

FORZA RAGAZZI Resicar, il futuro è il presente

I NOSTRI GIOVANI

L’Under 15 di Davis Barbin

ALESSANDRIA PIACENZA

3

PISTOIESE, JUVENTUS U23, ALBISSOLA, ARZACHENA E LUCCHESE, SONO LE COMPAGINI CHE OCCUPANO LE ULTIME 5 POSIZIONI IN CLASSIFICA

L’ORSOINCASA

Venerdì 30 novembre 2018

di Tino Pastorino il punto L’ALESSANDRIA PREMIATA

LA ZONA CHE SCOTTA 5 squadre a rischio

A

nche se prematuro e con i recuperi da completare, questo primo scorcio di campionato ha indicato almeno 5 squadre che sono, per così dire, a rischio. Discorso a parte per la Juventus U23 in attesa di conoscere il regolamento completo e definitivo per l’assegnazione dei piazzamenti ma proprio la seconda squadra bianconera fa parte del quintetto in zona pericolo. Ma andiamo con ordine. A 11 punti troviamo la Pistoiese che deve recuperare 2 partite ma contro avversari durissimi come Virtus Entella e Robur Siena. E’ in serie utile da 4 turni; la Juve, che esce da 5 sconfitte consecutive, in trasferta ha collezionato un solo punto (a Novara) e domenica c’è lo scontro diretto proprio a Pistoia; l’Albissola che ha conquistato 9 punti nelle ultime 4 giornate con il grande merito di L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 94 de ‘Il Piccolo’ di venerdì 30 novembre 2018

mister Claudio Bellucci capace di vincere a Novara. Problematica la situazione dell’Arzachena, con 1 punto di penalità, potenziale ultima della graduatoria; 6 gol segnati ovvero peggior attacco, 22 gol subiti ovvero peggior difesa; 5 sconfitte consecutive e, se non fosse per la penalizzazione della Lucchese, i numeri condannerebbero inesorabilmente il club sardo che fuori casa ha sempre perso, derby compreso. E un calendario da brividi con Robur Siena e Piacenza le prossime avversarie. Ma in realtà l’ultima della classe è il club rossonero (-11) che significano 6 punti complessivi ma con una partita da recuperare (Virtus Entella). Del gruppo a rischio è quella che sta meglio anche se reduce da un solo pari nelle ultime 3 giornate: ha segnato di più e ha subito di meno rispetto alle altre dirette concorrenti.

A cura di Ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro Risciglione Foto di Ilaria Cutuli, www.museogrigio.it

C’è anche l’Alessandria Calcio tra le 107 società sportive piemontesi attive da 100 o più anni, premiate dalla Regione Piemonte durante una cerimonia tenutasi il 26 novembre nel Circolo della Stampa Sporting di Torino. A ciascuna di esse l’assessore allo Sport, Giovanni Maria Ferraris, ha consegnato una targa che ne celebra e ne sancisce la storicità

CUCCHIETTI, IL MIGLIORE

Prestigioso riconoscimento per il giovane portiere Grigio Cucchietti, premiato come miglior estremo difensore delle annate 1998/2001 nella manifestazione “La Giovane Italia - I talenti del futuro”

PANCHINE CALDE

Quattro i cambi sino ad oggi effettuati contro gli otto del girone B (doppio a Renate) e i 5 del girone C. Albissola: dal 23 ottobre Claudio Bellucci al posto di Fossati. Pistoiese: dal 23 ottobre Antonino Asta al posto di Indiani. Pro Piacenza: dal 13 novembre Riccardo Maspero al posto di Giannichedda. Olbia: dal 13 novembre Guido Carboni al posto di Filippi In collaborazione con MEDIAL srl pubblicità, Alessandria, via Parnisetti 10, tel. 0131 56364

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RETI. IL BOMBER GRIGIO Claudio Santini

il girone A

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LA CLASSIFICA Altalena in vetta. Juve, caduta libera Squadra

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Pistoiese

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Novara

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14A GIORNATA ANDATA Domenica 2 dicembre 2018

Arezzo - Pro Patria (ore 14,30) Arzachena - Robur Siena (ore 14,30) Cuneo - Pontedera (ore 14,30) Gozzano - Pro Vercelli (ore 14,30) Lucchese - Olbia (ore 14,30) Pro Piacenza - Carrarese (ore 14,30) Virtus Entella - Novara (ore 14,30) Pisa - Albissola (ore 16,30) Pistoiese - Juventus U23 (ore 18,30) Alessandria - Piacenza (lun. 3-12 ore 20,45)

15A GIORNATA ANDATA Domenica 9 dicembre 2018

Arezzo - Alessandria (ore 14,30) Carrarese - Pistoiese (ore 14,30) Juventus U23 - Pisa (ore 14,30) Novara - Lucchese (ore 14,30) Olbia - Robur Siena (ore 14,30) Piacenza - Arzachena (ore 14,30) Pro Patria - Gozzano (ore 16,30) Albissola - Virtus Entella (ore 18,30) Pontedera - Pro Piacenza (ore 18,30) Pro Vercelli - Cuneo (lun. 10-12 ore 20,45)

Al momento di andare in stampa, non si sono ancora disputati i recuperi Pro Piacenza-Siena, Cuneo-Entella, Pontedera-Novara, Pro Vercelli-Piacenza PREVENDITE ALESSANDRIA-PIACENZA PUNTI VENDITA VIVATICKET

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Venerdì 30 novembre 2018

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l’avversario di Tino Pastorino

GLI EMILIANI DEL PATRON MARCO GATTI, TORNATI IN TERZA SERIE NEL 2016, SONO STABILMENTE NELLA ZONA ALTA DELLA CLASSIFICA. FRANZINI è IL SIMBOLO DI qUESTA RINASCITA

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SARÀ L’ANNO GIUSTO? Nella stagione del centenario il Piacenza prova la scalata alla B foto: www.piacenzacalcio.it

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etrocessione dalla serie B nel 2011; retrocessione dalla Lega Pro Prima Divisione nel 2012; poi i problemi finanziari con 3 aste fallimentari andate deserte e conseguentemente società sciolta e radiata. Si riparte dall’Eccellenza vinta nel 2013, tre anni in serie D e il ritorno tra i professionisti nel 2016. Prima stagione con sesto posto nel girone A, qualificazione ai play off con eliminazione da parte del Parma nella seconda fase. L’anno scorso ottavo posto, sempre nel girone A, con i play off che si fermano agli ottavi contro la Sambenedettese. Marco Gatti, industriale nel campo dell’acciaio, è il patron del club dal 2012.

L’ALLENATORE Arnaldo Franzini, piacentino doc, di Vernasca, 50 anni. A Piacenza un vero simbolo: ha portato il Pro per la prima volta tra i professionisti (con salvezza centrata) ed ha ripetuto l’impresa con il sodalizio bianco rosso, subito ai play off, dopo il ritorno nel calcio che conta.

IL MERCATO Luca Matteassi, il Direttore Sportivo, ha mantenuto la collaudata ossatura dello scorso campionato con il portiere Fumagalli, il capitano Silva che fa coppia con Pergreffi,

LA STAGIONE Le due sconfitte consecutive contro Pistoiese ed Arezzo hanno fatto perdere momentaneamente il primato in classifica al team emiliano che ha interrotto la serie positiva che durava da inizio ottobre, dopo il k.o. interno ad opera del Novara. Mese di ottobre che non ha portato molta fortuna vista anche l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera dell’Albinoleffe.

Giocatori e tifosi festeggiano nella vittoriosa trasferta al Moccagatta contro la Juve U23 Della Latta e Cirradi perni del centrocampo, Pesenti e Romero in attacco facendo anche i conti con l’infortunio di Corazza ma gli innesti sono di tutto rilievo, a cominciare dai tre ex di turno. Barlocco (42 presenze e 2 gol con i Grigi), Nicco (85 partite e 6 reti), Sestu (46-2). In difesa è arrivato Troiani dal Chievo (era a Trieste), Mulas dal Carpi (era a Pistoia) oltre a Cauz (Parma) e il rientro di Bertoncini da Lucca. Centrocampo rinforzato con Marotta dalla Giana, Porcari dalla Cremonese (anche lui a Trieste) e Spinozzi dalla Roma (era a Pontedera). In attacco l’ex Foggia Fedato oltre al fine prestito del senegalese Sylla.

LA ROSA Portieri: 1 Fumagalli (82), 22 Calore (97). Difensori: 3 Cauz (96), 4 Pergreffi (88), 5 Bertoncini (91), 6 Silva (91), 16 Mulas (96), 24 Troiani (96), 25 Barlocco (95). Centrocampisti: 8 Nicco (88), 10 Corradi (90), 17 Porcari (84), 18 Della Latta (93), 21 Marotta (89), 23 Spinozzi (98). Attaccanti: 2 Sylla (Sen-98), 7 Sestu (83), 9 Pesenti (87), 11 Corazza (91), 19 Fedato (92), 20 Di Molfetta (96), 28 Romero (92).

IN CAMPIONATO Piacenza-Arezzo: 0-2 (0-0) Marcatori: Sala al 73’, Brunori al 75’.

Piacenza (4-3-3): Fumagalli; Troiani Silva (dal 76’ Fedato), Pergreffi Barlocco; Nicco Marotta Corradi; Sestu (dal 83’ Sylla) Romero (dal 76’ Pesenti), Di Molfetta (dal 70’ Mulas).

avversari nella storia

di Sergio Giovanelli

I

Domenica 15 aprile 2018.

Gatto esulta dopo aver portato in vantaggio l’Alessandria.

La beffa a tempo scaduto con il pari di Romero

l Piacenza Calcio nasce nel 1919 e si conquista subito il diritto a giocare in Prima Divisione. Nella stagione della scissione (1921-22) rimane con i Federali e dopo la riunificazione scende di categoria. Fino alla sospensione bellica il Piacenza staziona in Serie C sfiorando in un paio di occasioni la promozione.

Negli anni ‘20, anche per la vicinanza con Alessandria e la relativa comodità dei trasporti, il Piacenza divenne una specie di succursale dell’Alessandria: molti giocatori passarono alla formazione emiliana.

A partire dal 1945-46, quando venne ammesso al torneo Misto B-C il Piacenza assaporò l’aria dei cadetti, disputando diversi tornei di Serie B. Nel 1983 rileva la società l’industriale di origine piacentina Leonardo Garilli, che darà il via all’epoca d’oro del Piacenza, culminato con otto campionati di Serie A tra il 1993 e il 2003. La squadra ebbe una certa notorietà perché fino al 2001 rinunciò totalmente ad ingaggiare calciatori stranieri.

Conclusa l’era Garilli cominciarono i guai.

Nel 2012 il Piacenza viene dichiarato fallito e sparisce dai ranghi federali. Il suo posto viene preso da un’altra società che riparte dall’Eccellenza. Nella sua breve esistenza il nuovo Piacenza viene sorpassato dai cugini della Pro che vincono il campionato di Serie D, battendoli pure nel derby. Nel 2016, finalmente, vince la serie D e ritorna in Lega Pro. Solamente nell’immediato dopoguerra, nel campionato Misto B-C Alta Italia, i percorsi delle due società si incrociano anche sul terreno di gioco. Alla terza di andata i grigi avevano espugnato il terreno emiliano con un secco 5-2 rimontando nell’ultima mezz’ora lo 0-2 iniziale.

Nella partita di ritorno giocata al “Comunale” (lo stadio non si chiama più del Littorio e non ancora Moccagatta) si materializzò la rivincita piacentina per 3-2; la gara divenne famosa per gli incidenti immortalati anche sulla Domenica del Corriere.

Dopo un pareggio per 2-2 nel 1952-53 durante il torneo di Serie C che vedrà la promozione dei Grigi, la serie si interrompe per 15 anni. Nel frattempo l’Alessandria è salita fino alla A ed è poi rotolata nuovamente in terza serie.

Nel mese di marzo, dopo la partita giocata in terra emiliana si torna al Moccagatta e qui, finalmente, i grigi colgono la prima vittoria interna. Successo che arriva solo

PIACENZA

Al Moccagatta i Grigi vincono di misura: 5 a 4 grazie ad un rigore di Lojacono nei minuti finali con le squadre ridotte in dieci uomini per l’espulsione di Berta e Cattai per reciproche scorrettezze.

Fino al 1982 grigi e biancorossi si ritrovano quasi tutti gli anni e la partita diventa un classico della serie C. Al Moccagatta prevalgono i padroni di casa che in questo periodo “scivolano” una sola volta, nel 1977 alla seconda giornata, esordio casalingo del torneo che prelude alla divisione tra C1 e C2.

Il 1989-90 è l’ultimo che vede le due squadre impegnate nello stesso girone e i grigi perdono la terza gara in casa. Il passo falso interrompe un’imbattibilità casalinga durata 26 partite.

C’è ancora una partita nel dicembre 2011, gara secca di Coppa Serie C, persa in casa ma con uno schieramento imbottito di riserve e di giovani. Uno 0-3 dovuto più a circostanze che ad una reale inferiorità con la… ciliegina di un rigore sbagliato dai grigi nel finale di gara. Si è ripreso lo scorso anno con l’1-0 targato Bocalon. Prima e dopo tre gare giocate al Garilli con due vittorie grigie (2-1 e 4-0 in Coppa a novembre 2017) ed una vittoria emiliana (il 2-3 dell’esordio di Marcolini in panchina lo scorso anno).

In totale Alessandria e Piacenza si sono affrontate 32 volte con una leggera prevalenza alessandrina. I grigi, infatti hanno vinto 11 volte contro gli 9 successi piacentini. Al Moccagatta la differenza è minima con 5 vittorie a 4 per i grigi (e 7

pari). I gol sono 36-31 però ad Alessandria ha segnato di più il Piacenza (16-17).

I PROTAGONISTI Tony Colombo guida con ampio margine la classifica delle presenze: per lui 13 partite giocate. Alle sue spalle Massimo Berta e i piacentini Grechi e Zanotti con 7. Il capocannoniere della sfida è Stradella con 4 marcature delle quali 3 in una sola partita.

Sono 46 i giocatori che hanno vestito entrambe le maglie. L’ultimo in ordine di tempo è Giacomo Sciacca. Di questi due hanno giocato la sfida dalle due parti: Bruno Avere (5 gettoni, 3 nei Grigi) e Giuseppe Corbellini (3 di cui 2 nell’Alessandria). Altri undici l’hanno giocata ma da una parte sola: Vichi (3), Ferdinando Rossi (2), Serioli e Simontacchi (1) con il Piacenza, De Gradi (1), Degano, Di Bin, Gabbiani, Rampini, Rebecchi e Sciacca (1) nell’Alessandria. Barlocco, Nicco e Sestu vestono quest’anno il biancorosso, mentre da noi c’è Agostinone a Piacenza nel 2016-17.

Tra gli allenatori solo Romano Mattè ha guidato le due squadre nella sfida mentre Franzosi si è seduto solo sulla panchina del Piacenza. Anche Losi ha allenato (nell’Alessandria per pochissimo) tutte e due ma non nello scontro diretto. C’è poi Salvatore Iacolino, presente in un Alessandria-Piacenza da giocatore biancorosso, che ha giocato la stessa partita da allenatore grigio.

N

on ci sono tempi buchi o tempi morti nel lavoro al Centro Sportivo Michelin e, mentre la squadra guarda il video per preparare una partita, Gaetano Mancino, secondo di Gaetano D’Agostino, si concede a quattro chiacchiere nella saletta che, di solito, viene utilizzata per le conferenze stampa.

37 anni, palermitano come l’allenatore Grigio, Mancino condivide con D’Agostino un’amicizia trennennale. “Con il mister, ci conosciamo fin da bambini, compagni di giochi e di gioco, quasi fratelli, almeno fin a quando lui è stato chiamato dalla Roma, a 12 anni, e le nostre strade si sono divise”.

Esterno di centrocampo o trequartista: questo il tuo ruolo e una lunga carriera. Cominciata a Palermo... “E poi proseguita in serie C, tra Casteldisangro, Lecco, Fermana, Vis Pesaro, Acireale, con un’incursione nel Venezia di Paolino Poggi, fino ad arrivare in provincia di Alessandria, nel Derthona, per qualche tempo, con Stefano Civeriati in panchina. Poi a 28 anni ho chiuso”.

Cosa ti rimane della tua esperienza di calciatore? “La bellezza del mondo che frequenti che, per molti, rappresenta il sogno da bambino, la qualità stessa del mestiere che fai, perchè devi essere consapevole che frequenti un ambiente ideale, anche se fai qualche piccolo sacriificio perchè lo sport toglie forse qualcosa ma poi restituisce, se

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foto Ilaria Cutuli

l’intervista di Gigi Poggio

37 ANNI, PALERMITANO COME L’ALLENATORE GRIGIO, MANCINO CONDIVIDE CON D’AGOSTINO UN’AMICIZIA TRENNENNALE. UNA CARRIERA DA PALERMO A VENEZIA E ANCHE A TORTONA

L’ALTRO

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Venerdì 30 novembre 2018

“CON L’ALLENATORE, IL SECONDO CONDIVIDE LA qUOTIDIANITà DEL LAVORO E ANCHE IL TEMPO EXTRA, SOPRATTUTTO qUANDO, COME NEL NOSTRO CASO, SIAMO LONTANI DA CASA. UN RUOLO STRATEGICO, DELICATO MA ANCHE FUNZIONALE AL LAVORO”

Prezioso secondo, amico da sempre

sei capace ad amministrarti in campo e fuori.”

In questo girovagare hai mai fatto un pensierino al futuro, immaginandoti in panchina?

“Non è mai stato un mio obiettivo, almeno per un po’, anche se poi la prospettiva si è concretizzata prima di quanto pensassi quando a Gaetano è stata offerta la panchina dell’Anzio in serie D e lui mi ha coin-

volto in questa avventura. Conseguito il patentino, l’ho seguito e, dopo Anzio, l’avventura è proseguita lo scorso anno a Francavilla e poi andata avanti, qui, ad Alessandria”.

La letteratura che riguarda il rapporto tra il mister e il suo secondo è ricca di aneddoti e sfumature. In questi anni ce l’hanno illustrata in tanti da Rizzolo, con Gregucci, a Isetto con Braglia fino a Venturi con Marcolini. Im-

magino che anche tu possa raccontarci tanto... “Con l’allenatore, il secondo condivide la quotidianità del lavoro e anche il tempo extra, soprattutto quando, come nel nostro caso, siamo lontani da casa. Si prepara il lavoro dell’allenamento, se ne condividono scelte e fasi diverse e si discute. Io preparo le sedute e gliele propongo per poi avere la sua approvazione ed, eventualmente, ricevere indicazioni per cambiare qualcosa o intergrare esercitazioni che al mister paiono utili e funzionali. E’ chiaro che tutto si muove nel rispetto di ruoli e gerarchie, sapendo a chi spetta l’ultima parola, anche se il confronto è sempre franco e trasparente”.

E capita che a, a volte non siate d’accordo?

“Nel complesso c’è sempre identità di vedute, senza dimenticare che, nello specifico, il mister ha una capacità di lettura della partita che è davvero di grandissimo livello.

Io porto il mio contributo e poi lui valuta”.

Poi c’è la settimana-tipo... “Su quella il lavoro è diverso e c’è una condivisione di ruoli e compiti che può variare, a seconda delle necessità e del momento. Di solito, ci si divide per reparti: io con la la fase offensiva e lui con quella difensiva. ma è una regola che non vale sempre e dipende dalla natura del nostro gruppo e dalla stessa filosofia di lavoro del mister”.

Vale a dire? “In un gruppo giovane che deve essere assemblato e integrato, può essere utile lavorare comunque sempre tutti insieme e quindi con tutti i reparti insieme. si cresce, ci si conosce e ci si aiuta. Al mister poi piace molto stare in campo in questo tipo di esercitazione e interagire in tempo reale per correggere o stimolare”. questo in campo; poi, per te c’è il fuoricampo e lo spogliatoio... “Certo e lì entrano in gioco altre dinamiche che sono l’ascolto e la mediazione con i giocatori per capire se c’è qualcosa che non va; per filtrare umori, per far passare concetti che muovono dal mister al gruppo e viceversa”.

Un ruolo di fiducia... “Un ruolo strategico, delicato ma anche funzionale al lavoro e alla convivenza, da svolgere con sobrietà e rispetto perchè è, oggettivamente, un ruolo di grande responsabilità”.

Gaetano, c’è un presente e anche un futuro, con qualche ambizione... “Abbiamo sposato una filosofia aziendale e un progetto che condividiamo e portiamo avanti. Ci crediamo e lavoriamo quotidianamente per la sua realizzazione, sapendo che coi giovani ci vuole pazienza e attenzione e tempo. Qui ad Alessandria c’è il contesto ideale per fare bene: società strutturata, passione, organizzazione. Noi ora dobbiamo solo ottimizzare queste risorse, lavorando sulla crescita del gruppo che, dall’inzio stagione, è profondamente cambiato. La nostra ambizione sta in un presente in cui fare bene, senza patemi. Per le ambizioni, comprese le mie, c’è tempo: il nostro futuro stiamo creandolo ora”.

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TUTTA LA C MINUTO PER MINUTO Le mille città di Galati e Somma Venerdì 30 novembre 2018

foto Mauro Risciglione

grigi e media di Gigi Poggio

GIUSEPPE GALATI E MARIO SOMMA SEGUONO CON LE LORO TELECRONACHE PER RAISPORT, IL MONDO DELLA TERZA SERIE. CONOSCIAMOLI MEGLIO

I

l giro d’Italia loro lo fanno in tandem; stiamo parlando di Beppe Galati e Mario Somma. Galati, giornalista della redazione di RaiSport e Somma, allenatore protagonista su molte panchine tra B e C, con affermazioni prestigiose come Arezzo ed Empoli, nonchè Panchina d’argento nel 2003/4, sono le voci, e non solo, del posticipo che RaiSport manda in onda ogni lunedì. Stadi, volti, città, mille aneddoti e una conoscenza sterminata di un calcio che le telecronache in questi anni hanno portato alla ribalta nella sua eterogeneità di piazze e valori, tra giocatori in ascesa e altri in cerca di rivincita, tra facce conosciute e altre che muoiono dalla voglia di farsi conoscere.

Mario Somma vive con grande trasporto questa sua esperienza. “Sto vivendo una vicenda professionale estremamente ricca e gratificante. Dopo 40 anni di lavoro, entrare in una redazione come quella della Rai è stato un arricchimento importante perchè mi ha permesso di conoscere una realtà che, sovente, gli addetti ai lavori e cioè gli

uomini di campo, non conoscono. E invece, qui c’è vivacità e competenza, voglia di migliorarsi, con i giovani che portano costantemente stimoli e input che non possono che perfezionare il lavoro di ognu-

no”.

Mister, la Rai non è stata la tua prima esperienza. quindi ormai ti sentirai molto a tuo agio in questa veste... “Non si smette mai di crescere e il calcio di serie C richiede conoscenza e aggiornamenti costanti. Sì, è vero, faccio Tv da un po’; ho cominciato con

Mediaset, con gli anticipi accanto a Bruno Longhi, poi è arrivata Sky e infine la Rai, in contesti diversi, dalla Domenica Sportiva a 90° minuto di serie B. Vicende interessantissime, confronti di livello con grandi opinionisti e grandi cronisti. Per me, che da allenatore, sono sempre stato dall’altra parte della barricata, indubbiamente un modo nuovo di vedere il calcio”.

E ora la C... “Mondo affascinantissimo e tutto da scoprire anno dopo anno. La nostra preparazione deve essere dettagliata e aggiornatissima. Beppe (Galati, ndr) segue più i numeri e le statistiche delle squadre che commentiamo in telecronaca, io, invece, mi occupo dei dettagli tattici che vanno approfonditi perchè l’aggiornamento dei tecnici è costante. Se tu vai a commentare una partita di De Zerbi, per esempio, tu De Zerbi lo devi conoscere e questo vale per tutti gli altri. Giusto per difendere la categoria, bisogna ricordare che gli allenatori, nel calcio, sono gli unici

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L’ORSOINCASA

Venerdì 30 novembre 2018 che non smettono mai di studiare”.

Studio delle squadre che andate a commentare, si diceva... “Whyscout è fondamentale per il nostro lavoro; vediamo un paio di partite; poi, prepariamo le schede e le memorie che possono venirci utili nella telecronaca. Beppe nella diretta e io nell’approfondimento di qualche azione”.

E poi, immagino ci sia anche un aspetto di empatia che vi lega al mondo della serie C: piazze in cui si torna, tecnici e dirigenti che si incontrano da tanti anni... “Beh, ovviamente, ovunque, c’è possibilità di ritrovare qualche amico o ricordare qualche episodio.

La C è un palcoscenico vitale e ricco, in continuo fermento e le telecronache sono sempre diverse l’una dall’altra. Lì, occorre conoscenza e anche attenzione. L’assenza del VAR, per esempio impone equilibrio anche nelle valutazioni e nei giudizi”.

A un terzo della stagione cosa possiamo dire di questa C? “Le partenze sfalsate dei gironi impongono un po’ di prudenza, anche se il caso della Viterbese è emblematico di quanto la lunga inattività sia astata per alcuni un handicap molto pesante da assorbire. Vedo molto attrezzate Entella e Ternana, anche per la gestione dell’organico fattore fondamentale oggi per fare risultato”.

E sotto il profilo tattico, qualche novità?

“Noto molta attenzione alla fase difensiva che presuppone un calcio fatto di ripartenze.

Ma è la logica di questo calcio fatto al risparmio in cui prevale uno spirito un po’ prudente e sparagnino, peraltro, sempre bellissimo da raccontare”.

SOMMA: TANTO CALCIO, PRIMA IN CAMPO, POI IN PANCHINA E ADESSO OLTRE LA BARRICATA PER IL COMMENTO TECNICO. UNA PERFETTA SIMBIOSI CON GALATI CHE SI OCCUPA DI NUMERI E STATISTICHE. L’IMPORTANZA DI PREPARARSI E STUDIARE

Beppe Galati e Mario Somma in postazione al Moccagatta e, a destra, nell’ultima “trasferta” di lunedì scorso a Pordenone.

Nella pagina accanto in basso, la grinta di Somma in panchina

tredici domande a di Gigi Poggio

L’ORSOINCASA

KLETO GJURA Nato a

Data di nascita

Stato civile

Prima società

Hai sempre giocato in questo ruolo

Squadra del cuore

Momento top della carriera

Avversario o compagno che ha fatto più carriera

Mister più importante Passatempo

Attrice preferita

Attore preferito

Musica preferita

12

Venerdì 30 novembre 2018

Scutari (Albania) 1 gennaio 1999

Single

Asti

Sì sempre in difesa

Juventus

Il primo gol tra i professionisti a Pistoia Per ora nessuno

Cristian Stellini

Stare con i miei amici Julia Roberts

Ryan Gosling Latina

13 L’ORSOINCASA

foto Ilaria Cutuli

Venerdì 30 novembre 2018

www.museogrigio.it

LA GRANDE STORIA

AMARA SER ORSO

DELL’

gli anni cinquanta

di Sergio Giovanelli

N

QUINTA PUNTATA

Per la prima volta nella storia, i Grig

essuno avrebbe immaginato che nel breve giro di quattro stagioni l’Alessandria sarebbe rotolata dalla A alla C, ma l’incubo divenne realtà nel giugno del 1950 al termine di una stagione nella quale il rendimento fu sempre al disotto delle aspettative.

Per affrontare questo torneo sconosciuto la dirigenza decise di confermare buona parte della squadra. Partirono solamente Sotgiu (in direzione Rapallo) e Cipolla (tornato al Pavia); al loro posto rispettivamente Giraudo (rientrato dopo la parentesi al Novara) e Benzi, proveniente dal Savigliano.

Nel corso della stagione esordirà anche Walter Mirabelli destinato ad essere un

La città di Nicola Basile di Gigi Poggio

protagonista negli anni successivi. In panchina l’austriaco Tony Cargnelli in Italia dal 1927-28 quando vinse lo scudetto con il Torino. Una partenza lusinghiera con tre vittorie, con la squadra che rimase ai vertici praticamente fino alla fine dell’andata. All’ultima giornata arrivò la sconfitta di Pavia contro un’avversaria diretta. Da lì un periodo nero caratterizzato da quattro sconfitte ed un pareggio in otto giornate che allontanarono definitivamente i Grigi dal primo posto, l’unico valido per la promozione.

Alla fine furono solo quarti staccati di otto punti dal Monza che vendicò lo 0-2 patito al Moccagatta nell’andata con un sonante 4-1 al San Gregorio. Durante il campionato

C

hi vuole raccontare i primi anni ‘50 del secolo scorso ad Alessandria non può prescindere dalla figura e dall’opera del sindaco Nicola Basile. Basile. Equilibrio e capacità di mediazione, furono le doti che devono essergli riconosciute, nella sua lunga esperienza e nel duplice ruolo di politico e amministratore, in un contesto in cui si trovò a guidare, proprio all’inizio degli anni 50, un’amministrazione a maggioranza comunista, in una città in cui la Provincia era presieduta da un democristiano (il boschese Giraudi) con una maggioranza retta grazie al voto decisivo di un consigliere missino, mentre a livello nazionale la Dc di De Gasperi stava affermandosi come partito egemone in Italia.

Basile, negli anni della ricostruzione postbellica, caratterizzò la propria attività e

abbandonò, tornandosene in Inghilterra, il biondo centravanti Rawcliffe che arrivato ad Alessandria tra lo scetticismo generale, aveva pur sempre segnato 18 reti in 27 partite; in C invece raccolse solo quattro presenze segnando quattro reti, tutte nel 7-1 al Magenta.

La Serie C di quegli anni stava vivendo un periodo di profonda ristrutturazione ed era destinato a passare, nel giro di tre stagioni, da 4 gironi da 20 squadre, ad un girone unico di 18! L’aver mancato la promozione esponeva ad un grosso rischio l’anno successivo: non solo c’era una sola promozione in B in tutto il campionato, ma nella nuova serie C sarebbero entrate

quelle delle sue Giunte, con fare determinato, consapevole della necessità di ridare concrete opportunità di rinascita a una città devastata dalla guerra e dai bombardamenti. La prima emergenza da affrontare fu quella relativa alle risorse economiche con cui fare fronte a questi interventi. Strade, fogne e illuminazione pubblica le prime necessità da soddisfare, in una città che già aveva patito la crisi prima dell’avvio della guerra e a cui solo la filantropia di Teresio Borsalino e i suoi consistenti investimenti nelle opere pubbliche e nel sociale, avevano dato respiro e dignità.

Pacato ma attento osservatore delle vicende della propria città, Basile, interveniva dalle pagine del Piccolo sulle questioni di maggiore attualità, usando sovente anche riferimenti presi dalla storia per rafforzare

“Censo” Ravera, alessandrino purosangue, parlava praticamente solo in dialetto, anche quando giocò a Messina: “All’inizio i compagni non mi capivano, poi anche loro impararono il mandrogno”.

Sotto, Carlo Tagnin nel campionato 1952-’53, quello del ritorno in Serie B. In basso, l’arco di piazza Matteotti, negli anni ‘50

IE C

i in terza serie

solo le prime tre lasciando alle quarte classificate un solo gettone d’ingresso.

Come allenatore venne ingaggiato Giacomo Neri, un mister ad inizio carriera con buoni precedenti da giocatore comprese tre pre-

senze in Nazionale. La rosa subisce alcuni cambiamenti: dal Marzotto arrivano il portiere Borriero e l’attaccante Marchioro in cambio della coppia di difensori Guaschino e Scarrone, mentre passano dal granata

torinese al grigio alessandrino Bocchio e Masperi. L’Inter presta la punta Valentinuzzi.

I risultati non sono quelli che ci si aspettava ma la squadra diede sempre il massimo.

Per fortuna undici punti nelle ultime sei giornate consentirono di tenere a bada il Lecco e di conservare quel quarto posto che dava diritto a giocarsi l’ultima poltrona disponibile in Serie B. La squadra, entrata in forma in quello scorcio di stagione, si aggiudicò il mini torneo vincendo tutte le partite casalinghe ed aggiudicandosi due punti in trasferta fondamentali mentre le rivali si toglievano punti a vicenda.

Il 1952-53, dunque vedeva ai nastri di partenza 18 formazioni di Serie C destinate a giocarsi due promozioni sl piano superiore.

E l’Alessandria appariva una delle più quotate. Due giovani provenienti dalla Juventus, Bey e Mazzucco (arrivati in cambio dell’allievo Ezio Robotti, che sarà protagonista dello scudetto fiorentino del 1956) formarono con l’esordiente Tagnin ed il forte Savoini un attacco da favola ben sostenuto da un centrocampo solido e da una difesa granitica.

Anche i risultati confermarono l’impressione: i grigi presero quasi subito il largo in classifica, preceduti solo, ma di poco, dal Pavia. Al giro di boa dell’andata le due squadre arrivarono appaiate con sei punti di margine sulle immediate inseguitrici. La corsa continuò così fino al termine del torneo che si chiuse con i pavesi avanti di due punti. Due salomonici pareggi 0-0 furono l’esito degli scontri diretti.

Con il ritorno in Serie B Mario Moccagatta (divenuto presidente alla morte del fratello Giuseppe) ritenne conclusa la sua avventura al timone dei grigi e lasciò la carica ad Adelio Taverna, Commissario straordinario.

> segue a pagina 16

le proprie tesi e i propri ragionamenti.

Un’attenzione all’uso della comunicazione, la sua, che ne rivelava una sorprendente capacità di anticipare i tempi, certamente funzionale alla necessità di consolidare il consenso dell’amministrazione in una fase difficile come quella di quegli anni.

Non si può però dimenticare che, accanto a progetti strategici per la resurrezione di Alessandria, Basile si spese accoratamente, e per fortuna, vanamente, per l’abbattimento dell’Arco di Piazza Matteotti, bol-

landolo con termini davvero poco eleganti e per quello di parte dell’ospedale militare, ospitato nella chiesa gotica di S. Francesco, per realizzare una via che collegasse piazza Garibaldi a Piazza della Libertà.

Chiuso il 1950 con una avanzo di amministrazione di 71 milioni e forte di questo importante risultato, l’amministrazione guidata da Basile si presentò alle aministrative del giugno del ‘51, stravincendole.

Il partito comunista era ancora il primo partito della città, con percentuali bulgare

nei quartieri popolari di Cristo e Orti e la nuova Giunta, una volta insediatasi, con un manifesto alla città, prometteva “Sforzo massimo e onestà” nella realizzazione del suo nuovo ambizioso programma. Dall’innaffiatura della strade ancora inghiaiate dei sobborghi alla loro progressiva bitumazione, partendo dal centro per andare in periferia, nei mesi si intensificavano i lavori, con un occhio rivolto costantemente e ambiziosamente al futuro. L’illuminazione pubblica si diffondeva gradatamente così come quello dell’acqua potabile, mentre cominciavano a prendere corpo altri progetti innovativi come quelli del filobus, in sostituzione dei vecchi tram, i “tulon” come venivano definiti per la loro forma e il rumore generato dal loro percorso e > segue a pagina 16

gli anni cinquanta

di Sergio Giovanelli Salutati Mario Pietruzzi, ormai a fine carriera, il portiere Borriero tornato in Veneto, e praticamente tutto il reparto avanzato (Tagnin, Savoini, Mazzucco e Testa) vengono inseriti numerosi giovani. Tra gli “stranieri” interessante il portiere Dalla Fontana (che, purtroppo, lascerà il calcio per andare a seguire gli interessi della famiglia a causa della scomparsa del padre) e il difensore Garzena in prestito dalla Juve. Assieme a lui esordì anche “Censo” Ravera tanto alessandrino da parlare praticamente solo in dialetto (raccontava di farlo anche quando giocava a Messina: “all’inizio i compagni non mi capivano, poi anche loro imparavano il mandrogno”).

Il calendario propose alla prima giornata la trasferta a Valdagno contro quel Marzotto che negli ultimi anni era stato crocevia di numerosi affari di mercato: vinsero i vicentini per 3-2 e lì si capì che non sarebbe stato un campionato facile. I risultati successivi confermarono la prima impressione e la squadra rimase sempre tra le pericolanti. A dicembre scoppiò un caso di illecito sportivo che vide protagonista il Fanfulla.

La formazione lodigiana venne penalizzata di 5 punti dalla giustizia sportiva; questa sentenza salvò l’Alessandria dalla possibile retrocessione. Sarebbe stata costretta ad un mega-spareggio con Padova, Pavia e Treviso per stabilire quale squadra avrebbe accompagnato il Piombino nella discesa in terza serie. I Grigi furono l’unica squadra del girone incapace di vincere in trasferta: quello del servizio di nettezza urbana. Intanto anche lo sport e la cultura entravano nell’agenda dell’amministrazione, prima con la partecipazione all’attività del comitato “pro Alessandria” costituito nel ‘51 per scongiurare il fallimento della società Grigia e poi nel dibattito sulla necessità di costruire un nuovo teatro, dopo l’abbattimento definitivo del Municipale, devastato dai bombardamenti del ‘44.

Mentre la città cambiava volto, anche a colpe di ruspe e piccone, il Sindaco intanto le sue ferie estive ai giardini pubblici, confermando la sua sobrietà di uomo e amministratore. Nell’ottobre del 1953 queste le sue valutazioni sul quel periodo tra cose fatte e da fare: “Chi è uscito fuor d’Alessandria solo per dieci anni e poi vi ritorna, quasi non la riconosce più. Città dunque rinata col lodevole sforzo dei pri-

ottenne solo sei pareggi in diciassette partite.

Lo scampato pericolo indusse la precaria dirigenza – sempre commissari e commissioni di reggenza nell’attesa di trovare qualcuno disposto ad assumersi la responsabilità della società – a cambiare molte cose. A partire dall’allenatore: congedato Giacomo Neri, rimasto comunque tre stagioni intere sulla panchina alessandrina, venne assunto Nereo Marini, reduce da diverse stagioni in A e B con Novara e Ca-

tania; come secondo Luciano Robotti alessandrino ed ex giocatore degli anni ‘ 30.

Intanto anche Luigi Vitto, per raggiunti limiti di età, lasciò la squadra. Ci furono numerosi movimenti di mercato, fatti con l’intento di potenziare l’organico e di passare indenni anche questa stagione considerata di transizione.

Si può dire che l’unico momento bello del campionato fu la vittoria per 2-1 ottenuta all’Appiani di Padova contro la squadra guidata da Nereo Rocco che a fine stagione

Filobus in piazza della Libertà

vati e col doveroso concorso dell’amministrazione del Comune. Alberati, case, vie, piazze, fognature, acquedotti, illuminazione, risorti, abbelliti, ampliati dopo gli orrori di una guerra, dopo una paurosa svalutazione della moneta, dopi i baratri dei bilanci pubblici”.

E l’opera continuava con il varo definitivo, proprio nel ‘53 delle due linee dei filobus che legavano Orti e città, l’avvio dei primi collegamenti tramviari con i sobborghi e l’istituzione della Centrale del latte, ambizioso progetto di lavorazione e distri-

buzione di un prodotto legato al territorio, con il significativo concorso di partners pubblici e privati, come gli allevatori, il Comune di Alessandria e l’Istituto San Paolo in rappresentanza del mondo del credito. La creazione della figura del delegato municipale, presso i diversi sobborghi, rappresentante politico-amministrativo dello stesso Sindaco e, in quanto tale, pienamente autonomo nell’intervenire nelle questioni gestionali dei diversi paesi, dava all’azione dell’amministrazione un’ulteriore opportunità di governare da vicino

L’Alessandria 1950-’51 che partecipò per la prima volta al campionato di Serie C. In piedi da sinistra: Scarrone, Giraudo, Arezzi, Giorcelli, il presidente Mario Moccagatta, Albertelli, l’allenatore Cargnelli, Guaschino.

Accosciati: Gabbiani, Savoini, Pietruzzi, Dania, Soffrido

GLI INDIMENTICABILI

conquistò la promozione in Serie A. A parte questo exploit ancora una volta i risultati furono inferiori, e di molto, alle aspettative; tanto che per il secondo anno di fila la salvezza arrivò per un solo punto e più per demeriti altrui che per meriti propri.

Alla vigilia dell’ultima giornata la classifica recitava: Monza e Alessandria 28, Treviso 27, Verona 26, Pavia 22 già retrocessa. Il calendario proponeva Verona-Alessandria.

Ai grigi bastava un punto per la sicurezza invece prese una batosta memorabile: 04. Il Monza vinse a Taranto; per fortuna il Treviso perse a Brescia evitando uno spareggio a due (Alessandria-Verona) o addirittura tre con lo stesso Treviso.

Dopo tanti patemi d’animo le cose stavano per cambiare...

> continua

il proprio territorio che gradatamente, in quegli anni vede sorgere interi isolati, in città e fuori, grazie a una politica edlizia incentivata dallo stesso governo con il Piano Fanfani. Le rovine della guerra lasciano spazio a nuovi insediamenti abitativi, mentre la nuova viabilità, tra l’attività repressiva dei Vigili Urbani e l’istituzione dei sensi unici in Corso Roma, via Guasco, Via Pontida e Via Dante, assumeva dinamiche più fluide.

E c’era spazio per ulteriori investimenti con i progetti del nuovo campo di atletica alle porte della città, nella zona dello stadio Marengo, un nuovo complesso scolastico a Spinetta Marengo, la ristrutturazione dell’elementare Galilei e quella dell’Istituto Tecnico “Vinci”. La città poteva dire di avere cambiato realmente aspetto.

S

Gigi Bussetti: un jolly per tutti i ruoli

ul finire degli anni quaranta e nel corso dei primi anni Cinquanta si alternarono stagioni di serie cadetta ai primi campionati in C, successivi alla sfortunata e prima in assoluto retrocessione nel terzo livello del calcio nazionale del 1950. Furono campionati che comunque diedero risalto a giocatori veramente bravi. Come il portiere Anselmo Giorcelli, oppure Luigi Vitto, Carlo Tagnin e Giulio Savoini. Gigi Bussetti rimane forse il giocatore grigio che può vantare di aver ricoperto tutti i ruoli della squadra, compreso quello dell’estremo difensore. Atleta forte e possente, soprattutto insuperabile sui terreni fangosi, si impose come terzino e fu capitano della squadra per alcuni anni. In maglia grigia giocò 160 incontri. Anche lui fu notato giovanissimo dal “Mago” Umberto Dadone e non ancora diciassettenne esordì in prima squadra ad Ancona. Seguirono il periodo bellico, il servizio militare e la prigionia: decise quasi di abbandonare, ma fu sollecitato a tornare a giocare con l’Alessandria nel campionato 1949-’50 e restò fedele ai colori “mandrogni” fino al 1956, quando qualche dissapore con l’allenatore Sperone, subentrato a Scamuzzi, e un grave incidente di gioco contro il Marzotto lo costrinsero alla resa definitiva, concludendo la carriera in quarta serie.

Mario Bocchio

lo sponsor di Gigi Poggio

CONOSCIAMO LE SFIDE CHE IL MONDO DELL’AUTO AFFRENTERà NEL PROSSIMO FUTURO, INSIEME ALL’AMMINISTRATORE DEL GRUPPO RESICAR (VOLVO, HyUNDAI E NISSAN)

GRUPPO RESICAR: IL FUTURO È IL PRESENTE Roberto Siri: pronti alla prossima evoluzione

G

iornata feriale, una come tante, alla sede Resicar di Spinetta Marengo, con la gente che va e viene, chiede, si informa, si siede e intavola una trattativa. Nello scorso weekend c’è stata la grande festa con cui sono stati inaugurati i nuovi showroom di Hyundai e Volvo, spazi rinnovati, confortevoli, all’insegna della luminosità e della funzionalità.

“Giorni intensi - racconta Roberto Siri, amministratore di Resicar - in cui abbiamo ribadito una filosofia che per noi è strategia quotidiana e consolidata, e cioè quello di stare vicino al nostro cliente, assecondandone gusti ed esigenze. Oggi vendere le auto non è più sufficiente, soprattutto se non si comprende che del cliente vanno soddisfatte tutte le necessità connesse alla mobilità e quindi ecco l’opportunità di intervenire con auto sostitutive, consegne veloci, efficienza nell’assistenza. Con questo ventaglio di interventi si arriva poi a quella fidelizzazione che è certamente uno dei biglietti da visita dell’azienda, consentendole, negli anni, di governare il mercato con credibilità e buoni risultati.”

Oggi però chi compra un’auto si confronta con la questione legata all’alimentazione; il dilemma “meglio il diesel, l’ibrido o l’elettrico?”, immagino, sia una condizione precisa... “Certo è così anche se, è bene sottolinearlo con fermezza, oggi viviamo in una fase di passaggio e transizione che condiziona tutti, dai costruttori alle stesse concessionarie.

Quindi, ogni scelta va ponderata ma nemmeno troppo: il futuro sta certamente nell’elettrico e nell’ulteriore espansione dell’ibrido ma oggi, non dimentichiamolo, lo stesso diesel offre garanzie di compatibilità ambientale, economicità e funzionalità, in tanti modelli e per tutti i segmenti di mercato”.

A proposito di segmenti di mercato. Resicar gestisce tre marchi che sono tre brand diversi, Volvo, Hyundai e Nissan, per esigenze e pubblici altrettanto diversi. In questa caratterizzazione delle differenze sta un marchio distintivo dell’azienda... “Il pubblico e il cliente, oggi non girano a caso, conoscono e sanno valutare. Hanno orientamenti puntuali che noi cerchiamo di soddisfare, puntando su tre sigle che sono sinonimi di necessità e gusti precisi, dalla versatilità di Nissan, all’eleganza e la sobrietà di Volvo,

L’ORSOINCASA 18

Venerdì 30 novembre 2018

L’inaugurazione del nuovo showroom di Hyundai e Volvo

fino a Hyundai che coi suoi modelli puo incontrare pubblici diversi anche sotto il profilo anagrafico”.

Ogni marchio naturalmente guarda al futuro...

“Certamente sì se ti riferisci alla Leaf di Nissan o alla Ioniq e alla nuovissima Kona della Hyundai, che si muovono nell’ambito dell’ibrido e dell’elettrico, mentre attendiamo da Volvo, dopo la gamma T8, altre innovazioni e novità sul mercato”.

Una fase di cambiamento da governare a tutte le latitudini, sapendo che ogni territorio

“L’AUTO DOVRà CAMBIARE E NOI AZIENDE ACCOMPAGNARE E GOVERNARE qUESTO CAMBIAMENTO. FRA POCO, OFFRIREMO, UNA COLONNINA DI RICARICA DA 75KW”

19 L’ORSOINCASA

Venerdì 30 novembre 2018

ha le proprie logiche... “Parlavo di mobilità non a caso, perchè l’evoluzione a cui andrà incontro questo nostro mondo sarà profonda. Nelle metropoli, già ora, ci si muove con altri mezzi, mentre da noi le distanze sono diverse così come le necessità e quindi la scelta dell’auto risponde a queste caratteristiche. Ma l’auto dovrà cambiare e noi aziende accompagnare e governare questo cambiamento. Non a caso, fra poco, offriremo, proprio nella nostra filiale una colonnina di ricarica da 75KW che potrà arrivare

fino all’80’% della ricarica in meno di 35 minuti, ed avendo la possibilità di ricaricare l’auto in qualsiasi momento della giornata ed effettuare una prenotazione della colonnina stessa ed inoltre potendo pagare semplicemente scaricando una apposita App. oppure una Credit Card. Questo è il futuro, e personalmente non riesco immaginarne un altro”.

L’Alessandria viaggia su Nissan, Volvo e Hyundai: una sinergia importante, senza dimenticare il tuo essere grande tifoso dei

Grigi... “Sono tifoso dei Grigi e di questa società e condivido la scelta che Luca di Masi ha operato, voltando pagina e puntando sui giovani. E’ una scelta coraggiosa e controcorrente che trovo condivisibile perche orientata al futuro. Senza guardare avanti non si cambiano mentalità e atteggiamenti; può sembrare un azzardo ma alla fine credere in qualcosa di nuovo e di innovativo può generare solo positività. Io vedo nella scelta del Presidente la mia stessa volontà di cercare nelle persone e soprattutto nei giovani delle risorse aziendaliste, che credono nell’azienda in cui operano e danno il massimo per farla crescere sapendo che la crescita stessa porta beneficio e migliora la qualità della vita di ognuno. Guai a togliersi dalla lotta, meglio risorse volenterose e fedeli. La strada intrapresa è sicuramente la più lunga e la meno agevole ma mi auguro che il Presidente mantenga dritta la barra della conduzione sapendo che prima o poi, con pazienza e tenacia, i risultati arrivano... perchè il futuro si costruisce nel presente.”

HENRY G I O I E L L I

VIA DANTE 114 - ALESSANDRIA

i nostri giovani di Michela Amisano

PARTENDO DAL POSITIVO ESITO DELLA SCORSA STAGIONE, SI CONSOLIDA L’ESPERIENZA DI UN GRUPPO AFFIATATO CHE LAVORA INSIEME DALL’UNDER 14

L’ORSOINCASA 20

Venerdì 30 novembre 2018

I

n questo numero de “L’Orso in casa”, riflettori puntati sulla formazione Under 15 di Mister Devis Barbin. Mister, iniziamo facendo un passo indietro. Una prima stagione molto positiva, la scorsa, giunta fino ai quarti di finale…

“E’ stato un anno positivo e inatteso. Qualche settimana fa riguardavo alcuni tagli video di quei momenti e tra i più entusiasmanti che rimangono più impressi ci sono sicuramente quelli delle gare finali con Reggiana e Albinoleffe. Nella gara con il Renate poi, loro si sono rivelati una squadra più pronta per proseguire il cammino. L’aspetto positivo è comunque il numero di ragazzi 2003 che sono saliti in Under 17 e questo è quello che merita di essere evidenziato riguardo la scorsa stagione.”

La categoria è la stessa, con un gruppo nuovo…

“Sì, è un gruppo che lavora insieme dall’U14 con Mister Augusto De Bartolo. Qualche ragazzo era già stato aggregato con il mio gruppo lo scorso anno, come Dyzeni e Marchelli. Mi hanno subito fatto una buonissima impressione generale. E’ una squadra che ha dentro il triennio di lavoro nel nostro Settore Giovanile e hanno qualità importanti.

Più ci si addentra nella categoria, più ci si accorge dei miglioramenti individuali e collettivi.”

Che tipo di campionato affrontate?

“Affrontiamo tutte squadre di Serie C, come Renate, Gozzano, Cuneo, Pro Patria. Le squadre sono orientate alla battaglia, alla fisicità e a idee di gioco semplici. Ci stiamo accorgendo che molte squadre snaturano il loro modo di giocare quando devono affrontarci. Si adattano al nostro modo di giocare, limitandoci e non esaltando quelle che potrebbero essere le loro caratteristiche.

La difficoltà che abbiamo riscontrato finora è il riadattarsi a questo tipo di atteggiamento

UNA NUOVA AVVEN L’Under 15 di Devis Bar da parte degli avversari. So che il nostro ricercare sempre il dominio, il possesso palla, la costruzione del gioco dà fastidio a chi scende in campo contro di noi e infatti cercano di trasformare i nostri pregi in difetti.

Questo però può anche essere letto in chiave positiva: significa che qualcosa stiamo diventando. Ora stiamo cercando di trovare soluzioni alternative: se gli avversari cambiano il loro modo di giocare, spetta a noi

trovare la chiave.”

Le novità che riguardano il suo staff…

“Il mio vice è Andrea Ciaffaroni e sono entrati a far parte del nostro staff il preparatore atletico Alberto Friziero, un valore aggiunto perché è qui da molto tempo e conosce l’ambiente. Ci sta dando una grossa mano, considerata la sua esperienza con gruppi più grandi. E poi Mario Barresi, alla sua prima esperienza nel calcio professio-

“DA qUESTO CAMPIONATO MI ASPETTO UNA CRESCITA, DA UN GRUPPO CHE HA ANCORA BUONI MARGINI DI MIGLIORAMENTO. LE SqUADRE CHE CI AFFRONTANO SI ADATTANO AL NOSTRO GIOCO: qUESTO E’ UN LIMITE PER NOI MA ANCHE UN MOTIVO DI SODDISFAZIONE”

21 L’ORSOINCASA

Venerdì 30 novembre 2018

TURA bin

foto Domenico Ricca

Devis Barbin, guida l’under 15 dalla scorsa stagione.

Quest’anno si spera di bissare l’exploit del campionato 2017-18 nistico, è il nostro preparatore dei portieri. Si sta calando assolutamente nella parte, molto disponibile e propositivo. Il riscontro dai ragazzi è altrettanto positivo.

Una figura di riferimento nuova, è quella di Corrado Buonagrazia, il Collaboratore Tecnico del Settore Giovanile, che ha aggiunto competenza, una grande capacità comunicativa e un background molto importante. Si è messo a completa disposizione di noi mister con estrema umiltà. Nel primo periodo ha rivestito il ruolo dell’osservatore e piano piano si è inserito, riordinando le nostre metodologie e tipologie di lavoro. Ha apportato ancora più organizzazione e coordinamento a tutti gli staff. Un doveroso ringraziamento va ai Di-

rigenti Accompagnatori Gianni Baldizzone, Davide Taverna, con noi già gli anni scorsi, e Cristina Carminati che per la prima stagione è con noi.”

Cosa si aspetta da questo campionato?

“Mi aspetto una crescita. E sono molto convinto di questo, perchè, nonostante questo sia un gruppo ricco di tante conoscenze e competenze, ha ancora un bel margine di crescita. E’ una squadra che deve calarsi di più in partita, in prestazioni che ci permettano di ottenere qualcosa che vada oltre le nostre abilità. In un contesto generale di squadra, dobbiamo essere più uniti, più disponibili, più coraggiosi, avere un cuore grande per fare una prestazione che abbia dentro i nostri principi, la nostra idea di gioco e la nostra voglia di dominare la partita, ma anche quelle caratteristiche che servono per una certa prestazione di fronte a un determinato avversario.”

Cip e Ciop Simonetta

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GIORNATA NEGATIVA PER LE TRE COMPAGINI GIOVANILI. PRONTO RISCATTO GIà DAL PROSSIMO WEEKEND? BERRETTI A MONZA E DOPPIO IMPEGNO CASALINGO CON LA GIANA PER U15 E U17

i nostri giovani Campionato Berretti Classifica Atalanta Giana Erminio Novara Albinoleffe Pro Patria Pro Piacenza Monza Internazionale Sudtirol Pro Vercelli Renate Alessandria Piacenza Gozzano 9a giornata - 24/11/18 Atalanta - Monza

Albinoleffe - Novara

Campionato Under 17 21 19 17 16 14 13 11 10 10 9 9 6 6 3 -

2-1

Alessandria - Inter

0-1

Gozzano - Sudtirol

2-2

Giana E. - Pro Vercelli Pro Piacenza - Piacenza Renate - Pro Patria

5-1

2-0

0-2

Classifica

Campionato Under 15

Renate

25

Novara

20

Pro Vercelli

21

Feralpisalò

19

Monza

16

Alessandria

12

Cuneo

11

Albinoleffe

11

Pro Patria

10

Giana Erminio

9

Virtus Entella

9

Gozzano

5

Albissola

1

11a giornata - 25/11/18

Pro Patria - Alessandria Cuneo - Gozzano

FeralpiSalò - Renate Pro Vercelli - Albinoleffe

2-2 1-1

Virtus Entella - Albissola Giana E.

2-1

1-0

Monza - Novara

L’ORSOINCASA 22

Venerdì 30 novembre 2018

1-1

3-0

Riposa

Classifica Renate

30

Alessandria

16

Novara

14

Monza

Pro Patria

11

Cuneo

7

Gozzano

Pro Vercelli - Atalanta

11a giornata - 25/11/18

Pro Patria - Alessandria

2-0

FeralpiSalò - Renate

0-1

Cuneo - Gozzano Monza - Novara

Pro Vercelli - Albinoleffe

Virtus Entella - Albissola Giana E.

Sconfitta di misura per la Berretti

1-1

1-2

4-0

Riposa

Gozzano - Pro Patria

Novara - Virtus Entella

(foto Mauro Risciglione)

3-4

Alessandria - Giana E.

Gozzano - Pro Patria Monza

0

Albinoleffe - Cuneo

Alessandria - Giana E. Renate - Pro Vercelli

9

Albissola

Albissola - FeralpiSalò

Piacenza - Inter

11

Virtus Entella

Albissola - FeralpiSalò

Novara - Sudtirol

11

Giana Erminio

Giana E. - Renate

Monza - Alessandria

12

Feralpisalò

12a giornata - 2/12/18

Gozzano - Pro Patria

13

Pro Vercelli

12a giornata - 2/12/18 Albinoleffe - Cuneo

16

Albinoleffe

10a giornata - 1/12/18

Albinoleffe - Pro Piacenza

18

Novara - Virtus Entella Riposa

Renate - Pro Vercelli Monza

Under 17 a secco a Busto Arsizio

Riposa

(foto Mauro Risciglione)

BIANCOCELESTI PROTAGONISTE, PRIMA BATTENDO LE GRANATA, POI COME TESTIMONIAL DELLA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

23 L’ORSOINCASA

Venerdì 30 novembre 2018

calcio di Mauro Risciglione in rosa

18

Femminile Juventus Torino

10

Pinerolo

15

Real Meda

9

Spezia

9

Campomorone Lady

8

Torino

4

Romagnano

2

Azalee

5

Luserna

4

Caprera

6a giornata

Azalee - Pinerolo

1

25/11/18

1-2

Campomorone Lady - Romagnano

3-0

Femminile Juventus - Luserna

4-0

Caprera - Real Meda Novese - Torino

0-1

4-1

Spezia

(riposa)

7a giornata

2/12/18

Luserna - Spezia

Pinerolo - Femminile Juventus

Real Meda - Campomorone Lady Romagnano - Azalee Torino - Caprera Novese

(riposa)

foto Andrea Amato

Novese

LA NOVESE STENDE ANCHE IL TORINO E poi standing ovation al Moccagatta

L

e ragazze di Fossati si confermano in testa al campionato di Serie C, sbarazzandosi della “pratica” Torino con un netto 4-1 che non lascia nessun dubbio sulla forza dell’undici biancoceleste. Sono già 24 le reti segnate e solo 4 quelle subìte in questo primo scorcio di stagione; Maria Speranza Levis è in testa alla classifica dei cannonieri con 10 gol.

Per chiudere in bellezza, domenica scorsa la Novese femminile è stata testimonial della giornata contro la violenza sulla donna, scendendo sul terreno del Moccagatta per accompagnare i giocatori di Alessandria e Cuneo a centrocampo. Sui volti delle ragazze il segno rosso diventato simbolo significativo dell’iniziativa.

foto Tony Frisina

Classifica

foto Andrea Amato

Campionato Serie C - Gir. A

G R U P P O

alessandria

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