L'Orso in casa n.15 2018/19

L’AVVERSARIO

Pistoiese, alla larga dai playout

MUSEO GRIGIO

La grande storia dell’Orso

I NOSTRI GIOVANI L’Under 13 di Luca Altieri

LO SPONSOR

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BENVENUTO MISTER

ndria Alessa iese Pisto arzo 2m Sabato 16,30 ore

L’INTERVISTA SEMPLICITÀ E CONSAPEVOLEZZA: LA STRADA DI ALBERTO COLOMBO

Foto Ilaria Cutuli

L’ORSO INCASA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 N. 15 VENERDÌ 1 MARZO 2019

L’ORSOINCASA

Venerdì 1 marzo 2019

di Gigi Poggio l’intervista

ALBERTO COLOMBO Semplicità e consapevolezza: questa la strada giusta

S

ulla strada per Alessandria, alla vigilia della sua prima settimana intera da mister dei Grigi, Alberto Colombo si racconta e ci racconta... “Alessandria è una piazza che non si può rifiutare. Come tutte le piazze importanti, con un nome prestigioso, legato alla storia, è un contesto difficile in cui calarsi perchè il peso del passato può fare la differenza e indurre la gente a essere sempre o insoddisfatta o rassegnata”.

E quindi? “E quindi bisogna far comprendere che i risultati non arrivano solo perchè ti chiami Alessandria, Reggiana o Vicenza. A volte è questione solo di fortuna anche se poi la differenza la fanno programmazione e competenza. Qui ad Alessandria, poi c’è la solidità della società del presidente Di Masi e la voglia di coltivare un progetto che ha prospettiva e sostenibilità. Non è poco, anzi è tanto!”

Oggi si dice che il mister deve anche saper gestire le situazioni, facendo riferimento

L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 17 de ‘Il Piccolo’ di venerdì 1 marzo 2019

anche a quello che acade fuori dal campo, considerando anche come è cambiato l’atteggiamento del calciatore. Tu sei d’accordo?

“Dipende dalle categorie; in serie C è molto importante allenare i tuoi giocatori; dare loro un orientamento tattico ma anche “educarli” a un’idea di lavoro che mantenga alta la cifra della loro concentrazione. In organici giovani questo aspetto è fondamentale per lavorare tutta la settimana e prepararsi alla partita della domenica, accendendo il pulsante ben prima dell’arrivo allo stadio. Di questo sono consapevole e convinto e su questo mi impegno, anche facendo riferimenti a modelli che ho avuto da giocatore da Gustinetti, a Cadregari, da Frosio a Burgnich, personaggi di mestiere e buon senso, bravi a insegnare il calcio nella sua quotidianità di gesti e comportamenti. Questo l’input che voglio dare ai ragazzi Grigi, con grande semplicità ma anche con la grande consapevolezza che questa possa essere la strada giusta”.

A cura di ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro Risciglione Foto di Ilaria Cutuli, www.museogrigio.it

foto Cecilia Ammazzalorso

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“BISOGNA FAR COMPRENDERE ChE I RISuLTATI NON ARRIVANO SOLO GRAZIE AL BLASONE. CI VuOLE ANChE FORTuNA MA LA DIFFERENZA LA FANNO PROGRAMMAZIONE E COMPETENZA”

PANCHINE DI FUOCO

Sono 26 le società di Lega Pro che hanno utilizzato avvicendamenti in panchina ma il girone A è stato quello più “tranquillo”. Sono 10 i club che hanno cambiato allenatore nel girone B, 11 nel girone C. Girone A: Albissola: Bellucci per Fossati.

Pistoiese: Asta per Indiani.

Olbia: Carboni per Filippi che viene richiamato il 7 gennaio.

Novara: Sannino per Viali.

Alessandria: Colombo per D’Agostino.

Girone B: Albinoleffe, Giana Erminio, Gubbio, Monza, Renate, Rimini, Sambenedettese, Teramo, Ternana, Vicenza V. Girone C: Bisceglie, Casertana, Paganese, Potenza, Reggina, Rieti, S. Leonzio, Siracusa, V. Francavilla, Viterbese, Catania.

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RETI IL BOMBER GRIGIO Manuel De Luca

il girone A

L’ORSOINCASA

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LA CLASSIFICA Entella detta legge. Incubo Cuneo Squadra

Virtus Entella

Punti

G

V

N

P

GF

GS

DR

29A GIORNATA RITORNO

12

13

2

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21

13

Cuneo - Arezzo

(ore 14,30)

Piacenza - Juventus u23

(ore 14,30)

52

23

16

Pro Vercelli

46

24

13

Robur Siena

45

26

11

Arezzo

Piacenza

Pro Patria

49 46

26

43

27

Carrarese

43

Novara

38

Gozzano

31

Pisa

Pontedera Juventus u23 Olbia

Alessandria Pistoiese Albissola

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33

27 27

11

7

8

31

12

3

27

13 4

22

12

6

13

8

31

6

10

7

6

27

6

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5

9

6

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5

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6 7

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1

20

10

8

14

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Esclusa dal campionato

PUNTI VENDITA VIVATICKET

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Cuneo (-23)

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Pro Piacenza

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Arzachena (-1)

Lucchese (-16)

27

Venerdì 1 marzo 2019

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Sabato 2 marzo 2019

Albissola - Carrarese

Robur Siena - Gozzano

(ore 16,30)

Olbia - Arzachena

(ore 20,30)

Novara - Pro Vercelli

(ore 20,45)

Pontedera - Pro Patria Pisa - Virtus Entella

Lucchese - Pro Piacenza

29

-3

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Sabato 9 marzo 2019

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28

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Pisa - Lucchese

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(ore 16,30)

Alessandria - Pistoiese

26

29

(ore 14,30)

(ore 18,30)

(ore 20,30)

3-0

30A GIORNATA RITORNO Carrarese - Alessandria Gozzano - Olbia

(ore 14,30)

(ore 14,30)

(ore 14,30)

Virtus Entella - Pontedera

(ore 14,30)

Pistoiese - Cuneo

(ore 16,30)

Juventus u23 - Albissola

(ore 20,30)

Pro Piacenza - Piacenza

3-0

Arzachena - Pro Patria Arezzo - Novara

(ore 14,30)

(ore 16,30)

Pro Vercelli - Siena (dom. 10/3 - ore 14,30)

STADIO MOCCAGATTA (Via Bellini) Venerdì 1 marzo dalle 17 alle 19 Sabato 2 marzo dalle 14,30 fino al termine del 1° tempo PREZZI DI VENDITA (comprensivi di diritti di prevendita) Tribuna d’Onore € 100, ridotto € 70 Tribuna Giovanni Ferrari € 40, ridotto € 25 Tribuna Centrale € 35, ridotto € 25 Tribuna Laterale € 30, ridotto € 20 Rettilineo € 14, ridotto € 10 Curva Nord € 10, ridotto € 7 • Curva Sud € 10 Ridotti per donne e under 18 Speciale Ragazzi: biglietto € 5 (da 8 anni compiuti ai 18 anni da compiere, promozione valevole solo per il settore Rettilineo)

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L’ORSOINCASA

Venerdì 1 marzo 2019

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l’avversario di Tino Pastorino

LA FAMIGLIA FERRARI GuIDA IL CLuB DAL 2010: ORAZIO FERRARI è IL PRESIDENTE, IL FIGLIO MARCO è IL DIRETTORE GENERALE. ANTONINO ASTA è L’ALLENATORE, SuBENTRATO A INDIANI

L’ORSOINCASA

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Venerdì 1 marzo 2019

ALLA LARGA DAI PLAYOUT La Pistoiese cerca punti salvezza foto: www.uspistoiese1921.it

U

na stagione in serie A nel 1980-81; un play out di serie C vinto contro l’Alessandria nel 1998; l’esclusione dal calcio professionistico nel 2009 (mancata presentazione della fideiussione), situazione che rimarca il fallimento del 1988; la ripartenza dall’Eccellenza; il ritorno in Lega Pro nel 2014; i playoff dello scorso campionato con l’eliminazione al primo turno ad opera della Cararrese.

LA SOCIETÀ La famiglia Ferrari guida il club dal 2010: Orazio Ferrari è il Presidente, il figlio Marco è il Direttore Generale. Andrea Bonechi è il Presidente della holding Arancione (il 30% delle quote è ripartito tra 22 soci di minoranza). Federico Bargagna è il responsabile dell’Area Tecnica: pisano è rientrato a Pistoia dopo un biennio in neroazzurro. Raffaele Pinzani è il Direttore Tecnico con esperienze nella Fiorentina, nel Parma, nel Bologna e nella Reggina.

LO STAFF TECNICO Antonino Asta di Alcamo (nella foto), classe 1970, dal 23 ottobre ha sostituito in panchina Paolo Indiani. ha iniziato la carriera di allenatore nelle giovanili del Torino (Allievi e Primavera); poi l’esperienza di Monza con la finale playoff di Seconda divisione persa contro il Venezia

nel 2013; la finale sempre playoff di Lega Pro 2015 persa contro il Como sulla panchina del Bassano e le sfortunate parentesi di Lecce, Salò e Teramo, tutte concluse con l’esonero. Il vice è Alberto Nardi, ex giocatore arancione, già tecnico nel settore giovanile.

LA STAGIONE Dopo la sconfitta interna ad opera della Robur Siena nel posticipo di lunedì, la classifica parla di 15esimo posto con 24 punti ma un buon margine sulla zona playout ormai martoriata dalle penalizzazioni (Lucchese a quota 13 e Cuneo a quota 11). Squadra costantemente alle prese con problemi fisici e squalifiche (rientra Terigi ma sono fermi per un turno Fantacci e Dossena) e che in trasferta ha conquistato 9 punti con 2 vittorie, 3 pari e 7 sconfitte; 11 gol segnati e 16 subiti. Il centrocampista Luperini è il miglior marcatore con 8 centri, seguito da Fanucchi con 4 reti.

IL MERCATO I già ottimi rapporti con l’Empoli si sono ulteriormente rafforzati con l’arrivo di Piu e Fantacci (per loro pochissimo spazio a Carpi). Rotazione di portieri con l’uscita di Crisanto e l’ingresso di Romagnoli (Roma, era a Renate). A centrocampo è arrivato Petermann dalla Reggina mentre si è sopperito all’infortunio di Rovini con lo svincolato Momentè. hanno lasciato il difensore

Muscat andato in Portogallo e Latte Lath che l’Atalanta ha girato alla Carrarese.

LA ROSA (il minutaggio indicato si riferisce alla 27esimagiornata di campionato). Portieri: 1 Meli (1710’), 12 Romagnoli (-), 22 Pagnini (270’).

Difensori: 2 El Kaouakibi (d.c. 1707’), 3 Cagnano (t.s. 2002’), 4 Terigi (d.c. 1657’), 5 Dossena (d.c. 1408’), 25 Llamas (t.s. 689’), 32 Ceccarelli (d.c. 1407’). Centrocampisti: 6 Tartaglione (m.

313’), 8 Vitiello (c. 1423’), 14 Regoli (c.s. 1015’), 17 Luperini (c. 2134’), 23 Petermann (c. 179’), 29 Picchi (c. 1621’). Attaccanti: Piu (a.s. 308’), 9 Cellini (p.c. 594’), 10 Fanucchi (tq. 1746’), 11 Momentè (p.c. 203’), 18 Sallustio (p.c. 7’), 21 Fantacci (tq. 566’), 24 Forte Riccardo (a.s.

895’).

LO SCHEMA TATTICO Interessante come Asta modifichi la situazione a seconda dell’avversario: a Novara ha schierato il 3-4-2-1 senza punte di ruolo ovvero con Fantacci e Picchi dietro a Fanucchi.

A Pisa ha giocato con il trequartista (Fantacci) dietro a Fanucchi e Piu. A Chiavari un prudente 5-3-2 con Fanucchi centrocampista e Fantacci-Momentè coppia offensiva.

IN CAMPIONATO Lunedì 25 febbraio 2019.

Pistoiese - Robur Siena: 0-2 (0-0) Marcatori: Gerli al 62’, Aramu al 71’.

Pistoiese (4-3-2-1): Meli; El Kaouakabi Llamas (dal 72’ R.Forte) Dossena Cagnano; Vitiello (dal 79’ Tartaglione) Luperini (dal 81’ Sallustio) Regoli; Fantacci (dal 79’ Cellini) Fanucchi; Momentè (dal 82’ Petermann). Note: espulsi Fantacci (P) e Romagnoli (S) al 55’.

avversari nella storia

di Sergio Giovanelli

L’

Manuel Fischnaller esulta.

Con la sua doppietta (e una rete di Fissore) l’Alessandria piega la Pistoiese domenica 10 dicembre 2017

u.S. Pistoiese viene fondata nel 1921. Nel 1927 milita in Prima Divisione, divenuta la seconda serie del calcio italiano dopo la creazione della Divisione Nazionale. Non si qualifica per il girone promozione ma gioca e vince la Coppa Arpinati, l’equivalente della Coppa CONI che l’Alessandria vince nello stesso anno nella serie superiore. L’anno successivo vince il proprio girone e sale di categoria.

L’esperienza tra i grandi si conclude in fretta anche perché è l’anno in cui si forma la Serie A e solo le migliori nove di ogni girone mantengono il posto.

Gli arancioni intraprendono un tragitto storico tendente al basso con presenze sempre più rarefatte nelle categorie maggiori. A metà anni ‘70 la Pistoiese galleggia in Serie D; diventa presidente Marcello Melani, che promette la serie A in cinque anni. Impegno mantenuto: nel 1980-81 la squadra arancione fa la sua prima e unica apparizione in A. In quella formazione sono transitati nomi importanti come Lido Vieri, Giorgio Rognoni, Mario Frustalupi ed anche il “nostro” Giampiero Dalle Vedove.

Dopo i fasti della Serie A la decadenza con i fallimenti del 1988 e 2009. Nell’estate del 2014 la promozione dalla D e il ritorno tra i professionisti.

Alessandria e Pistoiese incrociano il loro percorso a partire dal 1985-86. L’Alessandria, alle prese con l’abbandono dei fratelli Calleri sta cercando di rimettersi in pista. Si gioca al Moccagatta di fronte ad oltre tremila spettatori e il protagonista assoluto è Gigi Manueli, migliore in campo, autore del gol della vittoria alla mezz’ora con un pregevolissimo tocco su passaggio di Magagnini, che colpisce anche un palo e una traversa.

Play-out 1998. Alessandria e Pistoiese si giocano la permanenza nella prima divisione di C. Delle due la Pistoiese ha il vantaggio di essere meglio piazzata in classifica e per salvarsi le basta non perdere. Al Moccagatta l’Alessandria si suicida. Parte sparata ma non sfonda; al 15’ la Pistoiese resta in dieci per un’espulsione e finalmente Vivani segna direttamente su punizione. Poi succede

la serie a, il buio poi la rinASCITA

Alessandria-Pistoiese: sfida che parte dal 1985

Andrea Bellini

Paolo Perugi

di tutto: prima Tedesco poi lo stesso Vivani si fanno espellere e a tempo ormai scaduto Medri va a contatto con Lizzani in area e cade. Per l’arbitro è rigore che Mazzucato segna. A Pistoia gli arancioni vinceranno 2-1... L’ultima partita giocata al Moccagatta risale al dicembre 2017.

L’Alessandria vince 3-1 con doppietta di Fischnaller e gol di Fissore.

I NUMERI In totale 19 partite giocate, tutte in campionato. Predominano i pareggi, ben dieci con sei vittorie alessandrine (tre

pistoiesi). 34 gol segnati: 19 dai grigi, 15 dagli arancioni. Al Moccagatta 5 vittorie casalinghe e 4 pari (12-5 le reti).

Due giocatori hanno giocato per ben 10 volte questa partita: Bellini e Perugi.

Entrambi sono doppi ex: Bellini ha giocato sei volte con l’Alessandria e 4 con la Pistoiese, Perugi 6 con la Pistoiese e 4 con l’Alessandria.

I capo-cannonieri della sfida sono Gasparini, Bocalon e Fischnaller (gli ultimi due con una doppietta) per i Grigi e Mazzucato per i toscani con due reti.

Sono 47 i giocatori che hanno indossato sia il grigio che l’arancio. Anche Peter Livon e Tommaso Bellazzini hanno giocato la partita da entrambe le parti; 3 volte ciascuno (una con l’Alessandria Livon, due Bellazzini).

Sono scesi in campo da una parte sola: Albino, Piana e Zanuttig (Alessandria), Battiston, Bisoli, Cotroneo, Di Prete, Gutili, Terigi, Tortora (Pistoiese).

Tra coloro che questa partita non l’hanno mai giocata ci sono Santino Ciceri, Angelo Volpato, Silvano Villa, Renato Carraro, Giacomo Banchelli e Angelo Montrone.

Sono tanti anche i doppi Mister: in ordine sparso troviamo Dino Ballacci, Enzo Riccomini, Renzo Melani, Natalino Fossati.

Andrea Bellini oltre che giocatore con entrambe le squadre è stato anche allenatore della Pistoiese.

Invece Valerio Bertotto non ha giocato con la Pistoiese ma l’ha allenata.

Bellazzini nei Grigi, Fanucchi e Terigi negli arancioni sono gli ex attualmente in forza alle due squadre.

www.museogrigio.it

LA GRANDE STORIA

3 metri d’a ORSO

DELL’

i primi anni novanta

di Sergio Giovanelli

L

TREDICESIMA PUNTATA

Dal doppio miracolo di Tato Sabadin

a delusione per l’amara retrocessione subita convinse Amisano a passare la mano. In realtà fu più il desiderio di fare un passo indietro che la reale volontà di cedere. Tanto che nell’immediato non si trovarono acquirenti e Amisano lasciò la gestione in mano a Vittorio Fioretti, personaggio proveniente dal Veneto con positive esperienze in altre società.

Della squadra reduce dalla retrocessione rimasero in pochi: il portiere Conti, il difensore Maddè, i centrocampisti Briata, Mariani e Sereni

1990/95: cinque anni ma sembrano un secolo... di Gigi Poggio

e le punte Fiori e Mazzeo. Per il resto venne allestito una specie di “Cimitero degli elefanti” chiamando ad Alessandria diversi giocatori con un discreto passato ma vicini a fine corsa come Bencina, Galli, Galparoli, Mazzeni e Roselli, affiancati da elementi ancora giovani quali Bianchet e Zanuttig. La squadra così costituita venne affidata a Giuseppe “Tato” Sabadini, una fulgida carriera con Sampdoria Milan e Catanzaro, ma praticamente sconosciuto da allenatore. Obbiettivo

dichiarato quello di disputare una stagione tranquilla senza correre rischi e senza ambizioni visto il calibro delle favorite Livorno, Massese e soprattutto Viareggio. Accadde invece che Sabadini scoprì l’alchimia giusta: la formazione cominciò a macinare gioco, offrendo rendimento elevato tanto da ritrovarsi ben presto a lottare per il primo posto. La lotta fu accanita e si risolse, una volta tanto a favore dei Grigi che chiusero al primo posto vincendo addirittura il campionato diciassette anni dopo l’ultimo trionfo (La B conquistata dai Grigi di Ballacci).

S

ullo sfondo dei grandi cambiamenti che avrebbero mutato molti orizzonti politici e culturali - inevitabile il richiamo alla caduta del Muro di Berlino e a quello che rappresentò - Alessandria viveva i primi anni 90 nel segno della profonda crisi che aveva convolto i partiti della sinistra storica, per decenni assi portanti dell’amministrazione locale.

Il superamento del PCI e la sua trasformazione in PDS e le conseguenti profonde lacerazioni interne, anche in ambito cittadino e il crescente contrasto tra le diverse componenti del partito socialista producevano, di fatto, la paralisi della vita amministrativa della città.

La città e la sua economia scontavano questa situazione, con numeri inquietanti

Nel novembre del 1994 la tragica alluvione in Alessandria

Ciò che resta del Moccagatta dopo l’alluvione: una distesa di fango.

Accanto, Damiani e Zanuttig esultano nel giorno del ritorno allo stadio: battuta la Spal si torna a vivere.

In basso, Tato Sabadini

acqua

ni alla tragedia

La bella squadra dell’anno precedente venne soltanto ritoccata (ma alla prova dei fatti risulterà indebolita malgrado l’arrivo dell’ex-azzurro Antonio Sabato) in vista della C1. Come d’abitudine l’estate non trascorse in totale tranquillità. Amisano lasciò la carica di presidente che venne assunta da Edoardo Vitale Cesa, proprietario dell’omonima argenteria e della Robedikappa. Fioretti mantenne il potere effettivo.

Dopo il buon inizio nel turno di qualificazione di Coppa Italia (vittorie su Casale Spezia e Cuneo, sconfitta indolore a No-

vara), il campionato cominciò evidenziando una certa fragilità difensiva ed una scarsa propensione al gol, tanto che la classifica si fece traballante. Dopo lo 0-0 interno con lo Spezia all’ottava giornata, ancora con il conto delle vittorie a zero, a Sabadini venne dato il ben servito chiamando al suo posto Riccomini, allenatore di esperienza. Sul mercato autunnale vennero ingaggiati i difensori Storgato e Ramponi e la punta Cinello, calciatori con presenze nelle categorie superiori.

La cura Riccomini non funzionò. Ci fu, è vero, la prima vittoria ma rimase un fatto episodico e venne accompagnata da quattro sconfitte e quattro pareggi; lo 0-2 di Massa all’ultima di andata 1991-92 portò l’Alessandria al penultimo posto e l’esonero di Riccomini. Venne richiamato Sabadini che riuscì a rivitalizzare un ambiente depresso ottenendo i risultati sufficienti a tenersi, sia pure di pochi punti, fuori dalla

riferiti alla stagnazione dell’occupazione nel settore agricolo e industriale.

Alessandria era, dunque, anche nei numeri, una città di servizi, con indici d’invecchiamento inquietanti e scarsa propensione all’innovazione, nonostante il progetto dell’università procedesse spedito, allargandosi alla facoltà di Biologia. La decisione di candidarsi alle Politiche del ‘92, maturata qualche mese prima dal Sindaco Mirabelli, con le sue conseguenti dimissioni aprivano una crisi politica che avrebbe condizionato mesi di dibattito, tra veti incrociati e contrasti, all’interno di PSI e PCI. L’arresto di Mario Chiesa, faccendiere milanese inquisito per una storia di tangenrti, svelava intanto, proprio in quei giorni, uno scenario che avrebbe portato di lì a

zona retrocessione nella quale affogò clamorosamente il Casale rimasto quasi costantemente davanti ai Grigi in classifica fino a poche giornate dal termine.

Il calciomercato 1992 vide l’Alessandria piuttosto attiva: partirono i senatori artefici della promozione di due anni prima e vennero rimpiazzati con elementi più giovani sempre affidati alle cure di Sabadini. L’inizio di campionato fu un disastro totale: cinque pareggi e una vittoria nelle prime undici partite giocate con squadra posizionata al penultimo posto. Ovvio il siluramento di Sabadini rimpiazzato da Ferruccio Mazzola. Il cambio di guida tecnica coincise con la seconda vittoria stagionale ma, soprattutto, con un diverso atteggiamento tattico sia in difesa che in attacco. Non solo i risultati cambiarono. Anche le prestazioni raggiunsero un diverso livello con

> segue a pagina 12

pochi anni, in tutta Italia, al superamento dell’assetto politico che durava dal dopoguerra, con la scomparsa di partiti storici (DC e PSI) e la nascita di nuove aggregazioni (Forza Italia e Lega Nord).

Inevitabili le ripercussioni sul livello locale, con Priano e Veronesi, entrambi socialisti, ad assumere la carica di primo cittadino, retti da maggioranze comunque perennemente vacillanti, per i contrasti su obiettivi e strategie. Le dimissioni di Veronesi, maturate nella primavera del ‘93, giungevano nel momento più delicato per Alessandria. L’onda lunga delle inchieste milanesi era arrivata in città e nel volgere di pochi giorni le inchieste dei magistrati

> segue a pagina 12

i primi anni novanta

di Sergio Giovanelli

I Grigi a Vicenza nel 1993.

In piedi da sinistra: D’Amico, Serioli, Bertotto, Perugi, Tonini, Bonadei.

Accosciati: Banchelli, Siroti, Sabato, Maurino, Gallo

momenti di bel gioco. Fu così che, faticosamente, l’Alessandria lasciò le zone basse della graduatoria per attestarsi a metà classifica di un campionato che, alla ventisettesima giornata, vide l’abbandono forzato dell’Arezzo, escluso dalla classifica per fallimento. L’ultima partita, a Massa, tra due squadre ormai tranquille, finì con un pirotecnico 3-3.

Partendo dalla bella formazione dell’anno prima con qualche ritocco si pensò di avere in mano una rosa competitiva. Ovviamente nulla andò come doveva andare. Il neo acquisto Galletti destinato a diventare il perno della difesa subì un grave infortunio in precampionato, che lo costrinse a restare fuori squadra fino a marzo; Mazzola non ritrovò la magia dell’anno prima e finì per non mangiare il panettone venendo esonerato il 21 dicembre in favore del suo vice Giorgio Roselli, passato due anni prima dal campo alla panchina. Dopo un inverno terribile l’Alessandria cominciò a vedere la luce in primavera ma venne travolta dai problemi finanziari dovuti alla crisi delle aziende del presidente. In questo campionato tennero banco due importanti no-

vità regolamentari: l’introduzione dei tre punti per la vittoria e l’istituzione di playoff e play-out per regolare promozioni e retrocessioni. La prima delle due innovazioni danneggiò i Grigi che sarebbero stati salvi con il vecchio sistema; la seconda gli concesse una chance in più facendo giocare il play-out con l’Empoli. Il clima plumbeo che aleggiava sopra la squadra influì sul rendimento negli spareggi ed i toscani finirono per spuntarla.

L’estate 1994 si avviò con due buone notizie: il ripescaggio dell’Alessandria causa l’esclusione del Mantova ed il ritorno alla presidenza di Gino Amisano. Il “re dei caschi” confermò Roselli in panchina e

Francesca Calvo e Cosimo Macrì

chiamò come DS Renzo Melani il quale inserì in squadra alcuni giocatori di buone qualità come il portiere Toccafondi e “Maciste” Carletti. Questa annata venne, fatalmente, divisa in due dall’alluvione di novembre. La disastrosa esondazione del Tanaro oltre a provocare immensi danni e numerose vittime fece sì l’Alessandria si ritrovò senza campo, senza sede sociale e senza attrezzature tecniche. Casale, Tortona e addirittura Piacenza ospitarono l’Alessandria fino al 22 gennaio quando, a tempo di record, il Moccagatta tornò ad essere agibile. Nel frattempo i risultati negativi e lo scarso feeling tra allenatore e Direttore Sportivo erano costati il posto a alessandrini interessavano l’unità Sanitaria Locale, il Comune e la Provincia, con perquisizioni e arresti che arrivavano fino al vertice della Provincia di Alessandria.

Incredulità ed esasperazione caratterizzavano i toni del dibattito locale, mentre la città affidava al commissario prefettizio Cosimo Macrì, il governo del Comune, in attesa delle elezioni previste per il dicembre del ‘93.

In uno scenario di totale superamento degli equilibri precedenti, con la fine dell’alleanza tra le forze più importanti della sinistra, collocate in schieramenti opposti, alla fine prevaleva in maniera schiacciante Francesca Calvo, sindaco leghista, destinata a governare la città per due mandati e a gestire la drammatica alluvione del

GLI INDIMENTICABILI

Roselli, licenziato l’11 dicembre dopo il 2-2 con il Ravenna (a Casale). Il suo sostituto, Gianfranco Motta, noto per essere un serio professionista, si impegnò per ridare fiducia alla squadra e riuscì nell’intento minimo, quello di conquistare la salvezza. Solo le ultime giornate diedero la certezza della permanenza in C1. Nell’ultima gara giocata a Fiorenzuola i grigi strapparono il pareggio solo al 90’ e su autorete. Con il senno di poi un punto superfluo per una salvezza già acquisita con i risultati degli altri.

Tuttavia il 3-3 conclusivo diede il via ai festeggiamenti per lo scampato pericolo...

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novembre ‘94, evento tragico quanto forse prevedibile, segnale inequivocabile di quanto dovesse investito nel basso Piemonte per una politica di tutela e governo del territorio.

La nascita di Forza Italia portava ulteriori elementi di novità nel quadro politico locale. Nelle Politiche del ‘94 la neonata formazione di Berlusconi trionfava anche in Alessandria fermando la marea leghista, suo alleato nello schieramento di destra e poneva le basi per un’altra storica affermazione, con la conquista della Regione Piemonte, nel 1995. In Provincia, invece, affermazione del centrosinistra, guidato da Fabrizio Palanzona, agli albori della stagione dell’ulivo.

Quando lo stadio cantava “Noi vogliamo undici Carletti!”

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ierangelo Carletti, per i tifosi grigi, è sempre stato “Maciste”, il giocatore assurto a simbolo di colui che non molla mai. è nato a Carrara il 18 dicembre 1963; roccioso difensore, ha sempre supplito con l’impegno e la dedizione a doti tecniche non da fuoriclasse. Dopo aver giocato in C2 per quattro stagioni nelle file della Sarzanese ha girovagato per alcune stagioni passando da Suzzara a Poggibonsi, prima di approdare a Prato e alla C1. Dalla Toscana al Piemonte. Carletti si trasferisce ad Alessandria nell’estate del 1994. Sono i Grigi di Gino Amisano con Roselli in panchina e Melani direttore sportivo; nel torneo appena concluso la squadra è retrocessa in C2 ma è stata ripescata a causa della mancata iscrizione del Mantova. Il girone di C1 ha una favorita d’obbligo nel Bologna.

L’alluvione di novembre, poi, complica ulteriormente le cose. Carletti in quel campionato giocherà 26 volte (più 2 in Coppa Italia) segnando anche 4 gol. uno, indimenticabile, al Dall’Ara di Bologna. Resterà in maglia grigia fino al termine del campionato 1996-’97, giocando per l’ultima volta l’11 maggio 1997 nella partita vinta al Moccagatta 2-0 contro la Pistoiese. Tutti ricorderanno per sempre quando dalla Curva Nord si alzava il grido di battaglia: “undici, undici Carletti… noi vogliamo undici Carletti!!!”. In quelle parole ci sta tutto il significato di un’intera e onesta carriera.

Mario Bocchio

i nostri giovani di Michela Amisano

“SONO CONTENTO DELLA RICONFERMA ED ERA CIò A CuI AMBIVO E RINGRAZIO LA SOCIETà ChE CONTINuA A CREDERE IN ME. OGNI ANNO è BELLO RIPARTIRE, CON NuOVE OPPORTuNITà DI ARRICChIMENTO”

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uesta settimana riflettori puntati sulla formazione under 13 di Mister Luca Altieri. La categoria è la stessa, con un gruppo nuovo…

“Sono contento della riconferma ed era ciò a cui ambivo e ringrazio la società che continua a credere in me. Nel gruppo qualche individualità è uscita per andare in società di categoria superiore e ci sono stati parecchi nuovi ingressi. Ogni anno è bello ripartire, perché ci sono nuove opportunità di arricchimento. Questo gruppo ha alcune peculiarità interessanti: sono molto disponibili, hanno passione e stanno bene tra loro.

Questo si ripercuote quando giocano a calcio, sia tra di noi che con i nostri avversari.

E’ divertente stare con loro sia in settimana che nei weekend”.

Che tipo di campionato affrontate?

“Quest’anno affrontiamo un campionato più ricco rispetto allo scorso. Si è ampliato il raggio: oltre al confronto con le squadre professioniste piemontesi, affrontiamo anche le quattro squadre della Liguria. E’ un campionato a 9 squadre: Juventus, Torino, Genoa, Sampdoria, Virtus Entella, Novara, Spezia e Cuneo. Inoltre da questa stagione ci saranno delle fasi regionali e interregionali, fino alla conquista del titolo U13 nazionale”.

Cosa prevede questa riforma?

“Vengono assegnati punti in base alle vittorie nei tempi di gioco e poi un punto extra per un gioco tecnico (shout out ndr) che viene fatto prima del primo e del secondo tempo. Sono previsti anche punti extra in base a quanti giocatori vengono coinvolti nelle convocazioni. Passano le prime due squadre che accumulano più punti in questo campionato da 16 giornate, che vanno alla fase regionale e poi interregionale”.

Le novità che riguardano il suo staff…

“Quest’anno il mio vice è Claudio Tanga che è un allenatore in seconda con un’esperienza sostanziosa alle spalle.

Dopo la Berretti Grigia, si è rimesso in gioco in questa categoria e per me è un collaboratore molto strutturato. C’è sintonia tra noi, sia nell’or-

UNA CRESCITA COST L’under 13 di Luca A

Foto di gruppo con i pari età del Milan.

A sinistra, mister Luca Altieri dirige l’allenamento ganizzazione del lavoro che nella gestione del gruppo, e ha anche grande feeling con i ragazzi. Infatti capita che in alcuni momenti abbiano come riferimento lui, sia in allenamento che in partita. E’ una collaborazione proficua e per i calciatori è più coinvolgente e significativo aver un doppio riferimento.

Lo staff tecnico che fuoriesce dalla squadra è per me rappresentato dal Responsabile

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E’ uN CAMPIONATO PIù RICCO, CON 9 SQuADRE: JuVENTuS, TORINO, GENOA, SAMPDORIA, VIRTuS ENTELLA, NOVARA, SPEZIA E CuNEO. INOLTRE CI SARANNO DELLE FASI REGIONALI E INTERREGIONALI, FINO ALLA CONQuISTA DEL TITOLO u13 NAZIONALE

ANTE TUTTI INSIEME ltieri

Nereo Omero che ci segue costantemente e il Coordinatore Tecnico Corrado Buonagrazia. Corrado è una figura nuova, molto presente prima, durante e dopo le sedute di allenamento. E’ metodico ed esperto; oltre alle correzioni classiche, riesce a darti quel dettaglio che secondo me fa crescere un allenatore. Un’altra figura molto presente è Marco Defrancisci che è il Coordinatore dell’Attività di Base e dell’attività di scouting.

Un ruolo importante che ogni settimana ci permette di avere nuovi ragazzi in prova e questo ci fa capire che la società, oltre al presente, ha uno sguardo rivolto verso il futuro. Voglio ricordare anche i nostri due Dirigenti Accompagnatori Rudy Giacomin e Jonny Pavan che ci danno una grossa mano nel fine settimana”.

Cosa si aspetta dalla sua squadra per questa stagione?

“Mi aspetto un confronto equilibrato, che porti crescita sotto vari aspetti dei nostri giocatori: tecnico-tattico, emotivo e dell’esperienza. Il nostro deve essere un calcio molto denso, sia nei contenuti che nell’emotività. Il risultato deve essere una conseguenza: non deve essere sminuito e i principi e le metodologie che sviluppiamo è pensata per portarci un vantaggio in termini di gioco che ci consenta, attraverso la prestazione, di imporci sull’avversario”.

A livello personale cosa si aspetta?

“Sono già molto contento e mi sono reso conto che come allenatore sto crescendo, così come il nostro Settore Giovanile, perciò mi piacerebbe restare qui e lavorare con questo staff.”

lo sponsor di Gigi Poggio

ASSIBAR STA PER “ASSISTENZA BAR” TRAENDO SPuNTO DA uN SuGGERIMENTO DEL PRIMO TITOLARE DELLA DITTA, IL SIGNOR CASTAGNOTTO DELLA TORREFAZIONE MIKE

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a più di trent’anni Assibar è sinonimo di professionalità ed esperienza acquisita sul campo. A Vincenzo Longo che di Assibar è stato titolare insieme al fratello Giorgio, sono subentrati ora Matteo e Martina, rispattivamente figli di Vincenzo e Giorgio, nel segno di un ricambio generazionale che però rappresenta anche la continuità del marchio e delle sue peculiarità.

A Matteo Longo che accompagna la cugina Martina nel lavoro d’ufficio ma poi si occupa princopalmente del rapporto con i clienti e del lavoro “sul campo” chiediamo una valutazione sul mercato di Assibar e del settore in cui opera la sua azienda. “Il lavoro non manca nè ai bar nè, tantomeno, a noi che li seguiamo, questo è giusto dirlo. Competenza, professionalità e capacità di ascoltare e confrontarsi fanno sempre la differenza.

Basta saperlo e regolarsi di conseguenza.

Noi usiamo questo metodo e siamo molto soddisfatti dei riscontri che abbiamo”.

Assibar sta per “assistenza bar” traendo spunto da un suggerimento del primo titolare della ditta, il signor Castagnotto della Torrefazione Mike, ma assistenza bar, pur se nella genialità dell’intuizione, facile da ricordare e in testa agli elenchi alfabetici, è un termine un po’ generico che non rende merito alla vostra attività. “Assibar in avvio dell’attività aziendale si occupava essenzialmente di assistenza alle macchine da caffè, arrivando presto ad acquisire la concessionaria di marchi importanti come Lancini e Brasilia, nomi in quegli anni andavano per la maggiore. Il nostro lavoro ha subito funzionato e bene. E sono maturate

ASSIBAR

Una valida assistenza per i bar, ma non solo altre opportunità con la fornitura di altre attrezzature per i bar, dalle piastre per tostare, ai frullatori, dai lavastoviglie fino alle macchine per il ghiaccio.” un’attività che presto si estesa in tutta la provincia di Alessandria...

“Naturalmente e col passaparola che negli anni ‘90 ha fatto da inevitabile e comodo traino in molti settori del commercio. Il bar è un contesto dove il contatto è automatico e fisiologico.

Se hai un minimo di predisposizione, poi, intendersi è facile con i titolari e noi, da subito, abbiamo investito sul contatto di-

retto e sulla tempestività dell’intervento, sapendo che la risoluzione sollecita dei problemi è un modo di porsi che fa di sicuro la differenza”.

Nella vostra storia aziendale poi è arrivata la collaborazione con Cimbali... “Marchio leader nel settore e di cui siamo concessionari esclusivi per le provincie di Alessandria e Asti, con incursioni anche su Novara, Vercelli e Cuneo”.

Com’è strutturata Assibar? Nella nostra officina si lavora senza fare troppa attenzione a orari e chilometri, con l’obiettivo di essere sempre interlocutori affidabili e tempestivi e ci piace che il nostro settore di lavoro si arricchisca sempre di nuove professionalità."

In che modo? “Abbiamo infatti organizzato corsi per l’uso delle macchine per il caffè che facessero da aggiornamenti per i titolari dei bar perchè siamo convinti che, mai

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ASSIBAR IN AVVIO DELL’ATTIVITà SI OCCuPAVA ESSENZIALMENTE DI ASSISTENZA ALLE MACChINE DA CAFFè, ACQuISENDO PRESTO LA CONCESSIONARIA DI MARChI IMPORTANTI COME LANCINI E BRASILIA. FINO AD ARRIVARE A LA CIMBALI, BRAND LEADER NEL SETTORE

come in questo settore, serva voglia di rinnovarsi con competenza e professionalità.

Guai a improvvisarsi baristi: sorgono problemi per chi apre l’attività e non è in grado di farlo e per il cliente che deve “patire” questo scelta”.

Assibar lavora anche con i Grigi... “Le nostre macchine per il ghiaccio sono da tempo molto apprezzate per le terapie ma solo in tempi recenti siamo diventati partners commerciali della società e siamo soddisfatti di

questa scelta per la competenza e la preparazione della società del Presidente Di Masi. Siamo vicini alla squadra e alla società non solo come partners commerciali ma anche come tifosi... con uguale passione”.

G R U P P O

alessandria

VIAGGIA SEMPRE CON VOI

SPINETTA MARENGO (AL) - S. S. 10, n° 20