L'Orso in casa n.13 2018/19

Foto Ilaria Cutuli

L’ORSO INCASA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 N. 13 MARTEDÌ 12 FEBBRAIO 2019

IL PUNTO

Entella-Pro Vercelli: big-match

L’AVVERSARIO

Olbia, zona pericolo

13 DOMANDE A...

Erik Panizzi

MUSEO GRIGIO

ESAME SARDO La grande storia dell’Orso

LO SPONSOR DS Termoidraulica

ndria Alessa ia Olb edì Mercol raio 13 febb,00 ore 18

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ChI è LA vErA rEGINA dEL CAMPIoNAto? LA Pro vErCELLI ChE vIAGGIA A rItMo rEGoLArE oPPurE LA vIrtus ENtELLA ChE dEvE ANCorA rECuPErArE 5 PArtItE?

L’ORSOINCASA

Martedì 12 febbraio 2019

di Tino Pastorino il punto

Seconda battuta d’arresto in trasferta per l’Alessandria, tornata da Siena senza punti.

E’ assolutamente obbligatorio sfruttare il doppio turno casalingo con Olbia e Arzachena per racimolare punti e “schiodarsi” dal 14° posto, una zona troppo pericolosa

ENTELLA-PRO VERCELLI Mercoledì scontro diretto per la B

P

ro vercelli capolista, con merito, malgrado il mezzo passo falso interno contro la Pro Patria (che bravo il portiere tornaghi). Cinque partite di campionato senza subire gol sono un ottimo biglietto da visita soprattutto in vista della super sfida di mercoledì, a Chiavari, contro l’Entella. Ecco infatti il primo scontro diretto che vale doppio in attesa del mese di marzo che vedrà finalmente disputare la fase dei recuperi per dare un senso logico alla classifica (Pro vercelli ed Entella devono ancora disputare la partita di andata...).

Il Piacenza sta vivendo un momento all’insegna dei pareggi: sono tre consecutivi che permettono alla Carrarese (già con 8 sconfitte totali) di riagganciare il secondo posto pur se con una partita in più e addirittura con 3 (25 contro 22) già giocate rispetto alla capolista. ovviamente gli occhi addosso li avrà l’Entella, 39 punti in 18 gare, ma che sarà in campo nei turni di recupero fin dal 20 febbraio.

In gioco anche il siena, in serie utile dal 12 dicembre e con solo 3 sconfitte al passivo mentre Arezzo e Pisa, devono solo ottimizzare la classifica in vista dei play off.

Pro Patria e Pontedera sono le variabili fuori contesto ma fino ad oggi hanno raccolto punti contro avversari anche più forti L’ORSO IN CASA supplemento al n. 12 de ‘Il Piccolo’ di martedì 12 febbraio 2019

e competitivi.

La vera delusione, fino a questo momento, è il Novara, il cui potenziale non è certo da decimo posto ma pesano i 13 pareggi, tanti

LE DATE DEI RECUPERI

• Mercoledì 20 febbraio ore 14,30 Cuneo-Lucchese Olbia-Siena Virtus Entella-Pistoiese • Martedì 5 marzo ore 20,30 Cuneo-Virtus Entella Pisa-Pro Vercelli Siena-Pistoiese

• Martedì 19 marzo ore 20,30 Pro Vercelli-Virtus Entella

• Martedì 26 marzo ore 20,30 Virtus Entella-Lucchese • Martedì 2 aprile ore 20,30 Alessandria-Pro Vercelli

• Martedì 9 aprile ore 20,30 Piacenza-Virtus Entella

A cura di ufficio stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro risciglione Foto di Ilaria Cutuli, www.museogrigio.it

come quelli di Alessandria e Lucchese.

Per la zona play out il recente regolamento ha eliminato uno degli spareggi previsti: retrocederà l’ultima in classifica mentre spareggeranno solo la penultima e la terzultima: e qui abbiamo l’Arzachena in estrema difficoltà e poi cinque squadre in 2 punti ma con probabili prossime ulteriori penalizzazioni per Cuneo e Lucchese.

E senza dimenticare che si deve ancora decidere in merito al caso Pro Piacenza...

Ma che campionato stiamo disputando? A tale proposito riportiamo integralmente l’ultimo paragrafo dei criteri di retrocessione diramato nei giorni scorsi dalla FIGC. “Le disposizioni regolamentari di cui sopra potranno essere oggetto di modifiche e/o integrazioni nel caso in cui dovesse verificarsi nella stagione sportiva 2018/2019, l'esclusione dalle competizioni ufficiali di Lega Pro di una o più società ovvero la revoca dell'affiliazione dalla FIGC per una o più società. In tali ipotesi verrà conseguentemente ridotto il numero delle retrocessioni dalla Lega Pro alla Serie D e, pertanto, saranno apportati, al fine di garantire l’equilibrio della distribuzione del numero delle retrocessioni tra i tre gironi, i necessari adeguamenti alle disposizioni che regolano, per la corrente stagione sportiva, lo svolgimento dei play-out del Campionato di Serie C.” In collaborazione con MEdIAL srl pubblicità, Alessandria, via Parnisetti 10, tel. 0131 56364

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rEtI IL BoMBEr GrIGIo Manuel de Luca

il girone A

L’ORSOINCASA

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LA CLASSIFICA Pro Vercelli salda. Novara, che fatica Squadra

Punti

Carrarese

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Pro vercelli

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Piacenza

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robur siena

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PREVENDITE ALESSANDRIA-OLBIA PUNTI VENDITA VIVATICKET

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26A GIORNATA RITORNO Mercoledì 13 febbraio 2019 virtus Entella - Pro vercelli Cuneo - robur siena Gozzano - Pontedera Carrarese - Piacenza Alessandria - Olbia Pistoiese - Albissola Arezzo - Juventus u23 Arzachena - Lucchese Pro Patria - Novara Pro Piacenza - Pisa

27A GIORNATA RITORNO Domenica 17 febbraio 2019 Albissola - Arezzo Alessandria - Arzachena olbia - Carrarese robur siena - Juventus u23 Novara - Pistoiese Pontedera - Pro vercelli Pisa - Gozzano Piacenza - Pro Patria Lucchese - virtus Entella Cuneo - Pro Piacenza

(ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 18,00) (ore 18,30) (ore 18,30) (ore 18,30) (ore 18,30) (rinviata)

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L’ORSOINCASA

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l’avversario di Tino Pastorino

I rAGAzzI dI PAtroN MArINo ArrIvANo AL MoCCAGAttA doPo L’AMArA sCoNFIttA CAsALINGA CoNtro IL CuNEo MAturAtA NEI MINutI dI rECuPEro. sArà uNA BAttAGLIA

L’ORSOINCASA

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Martedì 12 febbraio 2019

foto Olbia Calcio Sito storico

OLBIA, ZONA PERICOLO sardi a caccia di punti salvezza

D

all’esclusione dai campionati professionistici del 2010 per irregolarità finanziarie al ripescaggio in serie C nell’estate del 2016, dopo il quinto posto nel girone G di serie d ed ecco le due salvezze consecutive ottenute senza i play out nel 2017 e nel 2018.

LA SOCIETÀ Evidenti le sinergie con il Cagliari (8 giocatori della rosa sono in prestito). Alessandro Marino è il Presidente dal novembre 2015.

Grande il rapporto di amicizia e di collaborazione nel mondo del lavoro con tommaso Giulini, patron del Cagliari Calcio. Pescarese, 43 anni, Marino è stato membro del CdA rossoblu. Pierluigi Carta, ex dirigente cagliaritano, è il direttore sportivo: è stato uno dei principali collaboratori di Francesco Marroccu ai tempi della gestione Cellino.

STAFF TECNICO stagione iniziata con l’esordiente roberto Filippi, in panchina fino al 13 novembre; poi l’avvicendamento con Guido Carboni che, a sua volta, è stato esonerato il 7 gennaio. richiamato Filippi che perde a Busto Arsizio (3-2), batte l’Entella (2-1), pareggia con il Pontedera (1-1) e quindi la rocambolesca sconfitta interna, domenica scorsa, contro il Cuneo.

STAGIONE L’obiettivo rimane la permanenza in categoria evitando i play out, che, per il momento, sono li, in agguato. La squadra ha due punti di riferimento fondamentali come ragatzu e ogunseye mentre la rivelazione è il colombiano Ceter. In trasferta 2 punti nelle ultime 5 uscite con i pareggi di vercelli e Lucca. ha perso il derby contro l’Arzachena.

MERCATO sessione invernale all’insegna dei prestiti: da Livorno sono arrivato il portiere romboli e il centrocampista Gemmi. dal Cittadella il difensore centrale della Bernardina. dal Novara l’attaccante argentino Peralta e dal Pisa la punta Maffei. sono usciti giocatori di secondo piano, almeno per l’impiego avuto, tranne il portiere Crosta (al Livorno), mentre il difensore vergara, i centrocampisti Calamai e tetteh e la punta Martiniello hanno avuto poco spazio.

LA ROSA (sono stati indicati accanto al ruolo i minuti di utilizzo aggiornati alla 24esima giornata di campionato). Portieri: 12 romboli (-), 22 van der Want (-), 33 Marson (1350’). difensori: 2 Pinna (t.d. 1860’), 3 Pitzalis (t.s. 9’), 4 Bellodi (d.c. 1710’), 5 della Bernardina (d.c. -), 6 Iotti

(d.c. 1890’), 14 Pisano (t.d. 695’), 15 Cusumano (d.c. 180’), 23 Cotali (t.s. 1967’). Centrocampisti: 8 vallocchia (c. 1879’), 11 Piredda (c. 243’), 13 Pennington (c. 1327’), 16 Gemmi (m. -), 19 Biancu (c. 1156’), 20 Muroni (c. 1823’). Attaccanti: 7 Ceter (p.c. 1577’), 9 ogunseye (p.c.

1156’), 10 ragatzu (tq. 2038’), 17 senesi (s.p.

783’), 28 Maffei (p.c. -), 30 Peralta (a.d. -).

LO SCHEMA TATTICO 4-3-1-2. Le rotazioni sono molto limitate: mercoledì cambia il portiere visto l’infortunio di Marson. La difesa è fissa sui soliti Pinna Bellodi Iotti Cotali con il solo Pisano nelle scelte alternative. A centrocampo se la giocano Pennington Muroni Biancu e vallocchia.

Insostituibili ragatzu dietro le due punte ogunseye e Ceter. Per tutti e tre 7 centri a testa che significano 21 dei 24 gol segnati.

Finora pochissimo apporto dai nuovi arrivi di gennaio.

IN CAMPIONATO domenica 10 febbraio 2019. olbia-Cuneo 1-2 (1-0) Marcatori: Ceter al 44’, Kanis al 69’, defendi al 92’. olbia (4-3-1-2): Marson (dal 90+11 van der Want); Pinna Bellodi Iotti Cotali; vallocchia Muroni Biancu (dal 59’ Pennington); ragatzu (dal 89’ Peralta); ogunseye Ceter.

avversari nella storia

di Sergio Giovanelli

2009: Mauro Briano sommerso dai suoi compagni. E’ suo il gol che ci porterà alla finale playoff contro il Como.

Sotto, Casasola ha appena portato in vantaggio i Grigi nell’ultimo match casalingo finito 4-0

una storia RECENTE

12 vittorie grigie e quel gol di Briano...

L’

olbia Calcio è nata nel 1905, ma fino ai primi anni ‘30 ha svolto attività amatoriale non iscrivendosi ai campionati. Comincia a frequentare i tornei regolari negli anni immediatamente precedenti la seconda Guerra Mondiale. Al termine del conflitto inizia la sua vera attività. subito entrata a far parte della serie C (che abbandona dopo una sola stagione), inizia un lungo cammino nelle categorie inferiori per rivedere la serie d nel 1958. dieci anni più tardi la promozione in quella serie C che resterà la sua casa (con qualche interruzione) per circa trent’anni. Nuovamente retrocessa in d risalirà nel 2002 aggiudicandosi anche lo scudetto dilettanti.

L’ultimo sprazzo di gloria nel 2009 quando si qualifica ai playoff per la Prima divisione di Lega Pro; poi nel 2010 l’esclusione dai campionati ed il fallimento.

La nuova società subentra ripartendo dall’Eccellenza e rientra in Lega Pro nel 2016.

In queste ultime stagioni l’olbia è diventata una società satellite del Cagliari: diversi giocatori si sono trasferiti dal capoluogo per giocare in Lega Pro e fare esperienza.

La militanza in serie diverse e la posizione geografica (raramente piemontesi e sarde sono state inserite nello stesso girone) hanno fatto sì che Alessandria ed olbia non si incontrassero fino al 1983-84

quando avviene il primo incrocio: nella partita di andata in terra sarda il risultato ad occhiali costò la panchina a Mirco Ferretti sostituito da Fossati. Nel ritorno i grigi la spuntarono solo su autorete di sarritzu (una sfortunata deviazione su tiro di sgarbossa). va meglio l’anno dopo: vittoria grigia per 2-1 ad olbia e 4-2 al Moccagatta con Giancarlo Marchetti protagonista assoluto con una tripletta.

Nel 1987 Petricone e Mocellin siglando i punti del 2-0 ribadiscono la superiorità alessandrina contro l’olbia. I primi mezzi passi falsi arrivano poco dopo: tra il 1989 e il 1990 si giocano due gare al Moccagatta con un doppio, noioso, 0-0. Poi, nel 2009, si replica per l’ultima volta prima una lunga interruzione: due partite in tre settimane ad Alessandria intervallate da una al Nespoli di olbia. succede che il calendario di C2 proponga all’ultimo turno di stagione regolare la sfida tra le due squadre: i Grigi sono primi a pari merito con il varese, ma in svantaggio nello scontro diretto: devono battere l’olbia perché non si sa mai…

L’Alessandria vince 2-0 contro i bianchi ma l’impresa è vanificata dal successo varesino sul Montichiari. La con-

temporanea sconfitta della sambonifacese a Pavia e la vittoria del rodengo sul Pizzighettone fanno sì che l’olbia sia quinta e debba affrontare proprio i Grigi nel primo turno di playoff. dopo aver perso 1-0 ad olbia gli uomini di Foschi si giocano tutto in casa. La partita è bella, ben giocata e divertente ed è decisa da uno splendido “Eurogol”, di Briano nei primi minuti della ripresa. rete segnata sotto la Nord tra il tripudio dei tifosi. Basta questo per pareggiare e vincere la sfida grazie al miglior piazzamento del campionato.

I NUMERI da 3 stagioni grigi e bianchi si incontrano di nuovo: 4 vittorie alessandrine ed un pareggio (lo 0-0 dell’andata).

In totale sono 19 le partite giocate, 17 in campionato e due nei playoff. dodici vittorie per l’Alessandria, solo due sconfitte, 30-9 le reti.

Al Moccagatta gli isolani non hanno mai vinto ed hanno raccolto solo due pareggi in nove partite.

Massimo Mariani (olbia) e Cazzola sono i più presenti nella sfida. Mentre Mariani ha sempre gicoato con i dardi, Cazzola ha diviso equamente le sue presenze tra olbia e Alessandria. hanno 5 gettoni il mandrogno Manueli e l’altro doppio ex saporito.

Pablo Gonzalez è il capocannoniere con 4 reti segnate, seguito dagli altri grigi Giancarlo Marchetti e Marconi con tre.

In totale nella storia delle due squadre ci sono 19 giocatori in comune. di questi solo sei (oltre a saporito, Accardi e Cazzola ci sono d’Aniello per i Grigi, scalise e Maniscalco per i bianchi) hanno giocato la sfida.

C’è anche il caso particolare di Alessio de Petrillo ha giocato una volta con l’olbia contro i Grigi che poi ha allenato per un breve periodo.

tredici domande a di Gigi Poggio

L’ORSOINCASA

ERIK PANIZZI Nato a

Data di nascita

Stato civile

Prima società

Hai sempre giocato in questo ruolo

Squadra del cuore

Momento top della carriera

Avversario o compagno che ha fatto più carriera

Mister più importante Passatempo

Attrice preferita

Attore preferito

Musica preferita

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Martedì 12 febbraio 2019

Guastalla (RE)

15 febbraio 1994 Fidanzato

Progetto Intesa di Gualtieri

Ho cominciato come attaccante Juventus

La “Final Four” 2017 a Firenze Manuel Lazzari Sono tanti

Pescare e leggere

Meryl Streep

Will Smith

Mi piace tutta

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L’ORSOINCASA

foto Ilaria Cutuli

Martedì 12 febbraio 2019

www.museogrigio.it

LA GRANDE STORIA

MALEDETTO ORSO

DELL’

i primi anni ottanta

di Sergio Giovanelli

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UNDICESIMA PUNTATA

Una promozione, una retrocessione

etrocessa in C2, l’Aessandria si trovò a militare in un torneo mai visto prima e con una situazione societaria alquanto confusa. Cavallo, sotto la spinta dell’opinione pubblica lasciò la guida della società. All’orizzonte nessuno intenzionato a subentrare. Fu così che si costituì una cordata composta da piccoli imprenditori con pochi mezzi e tanto entusiasmo.

Mentre l’ex presidente portava buona parte dei giocatori a savona i nuovi dirigenti con l’aiuto di Alfredo Quaglia tentavano di costruire nel giro di pochi giorni una nuova rosa visto che dell’anno prima erano rimasti i soli Colombo, Gaudenzi e Piccotti.

Ci fu il ritorno in panchina di dino Ballacci,

Cosa resterà di questi anni ‘80?

di Gigi Poggio

rimasto nel cuore dei tifosi dopo la promozione in B; ci fu anche il rientro di zanier e Favot tra i portieri e di Angelo Calisti tra gli avanti. Per il resto furono elementi poco conosciuti o in cerca di rilancio.

Fu una stagione nata tra le perplessità e finita in gloria. Carrarese e rhodense partirono in quarta con i grigi che si mantennero per tutto il torneo nelle posizioni di testa. Ad aprile stuzzicante vittoria a savona contro una squadra formata da nove ex tra campo e panchina. Alla penultima i grigi, imbattuti da 22 partite andarono a Carrara con la classifica che vedeva Alessandria e rhodense in testa e Carrarese ad un punto. Accadde tutto in

venti minuti: gol della Carrarese al 5’, pareggio di zerbio al 10’ e al 19’ un calcio di rigore parato da zanier! Il pareggio fece sì che fosse sufficiente vincere con il tranquillo Pavia per essere promossi. una partita che doveva essere trionfale diventò un thrilling con finale travolgente. Ci volle un provvidenziale fallo da rigore all’89’ per consentire a Pasquali di segnare il gol decisivo per l’immediato ritorno in C1.

Ma i miracoli non si ripetono. I problemi

A

ripercorrerli nelle loro vicende politiche e amministrative, gli anni ‘80 in Alessandria rivestono grande significato. Le luci e le ombre si susseguivano tra sogni e ipotesi che abbracciavano la sfera della cultura e del lavoro, con la politica a governare il consenso, senza la minima percezione dei grandi cambiamenti che la società e l’economia locale stavano per vivere. A voler sintetizzare, il quinquennio 80/85 si chiudeva con l’impietosa constatazione che l’alessandrino era la zona più vecchia del Piemonte e soffriva di problemi ormai endemici come l’inquinamento, il dissesto idrogeologico, testimoniato dalle frequenti alluvioni di quegli anni e una profonda deindustrializzazione che vedeva la crisi della Baratta, della Panelli, della Imes e

Francesco Barrera e Giuseppe Mirabelli

I fratelli Calleri (nella foto, Gianmarco) dall’estate 1983 alla guida dei Grigi.

A sinistra, l’azione fallosa che causerà il calcio di rigore contro il Pavia, trasformato da Pasquali.

Si torna in C1

O SPAREGGIO e poi la mazzata di Modena societari dovuti alla poca disponibilità finanziaria impedirono di effettuare una campagna acquisti di alto profilo; arrivarono i difensori Albinelli, dariol e Bencardino, i centrocampisti discepoli e di Prete, gli attaccanti d’urso e Passalacqua, il giustiziere dei grigi nello spareggio si san siro con la reggiana nel 1975. Proprio le punte, si rivelarono un fallimento tanto che a novembre entrambi, dopo 12 partite e un gol (in due) tornarono da dove erano venuti.

Ballacci, poi non riuscì a trovare la formula giusta per amalgamare la squadra che finì per non offrire prestazioni di rilievo navigando sempre nelle posizioni di bassa classifica. 24 gol segnati in campionato con di Prete miglior (si fa per dire, segnò 6 reti!) marcatore della squadra e due punti conquistati nelle ultima sette giornate diedero come risultato un penultimo posto ed un immediato ricaduta nella seconda divisione di serie C. La bruciante retrocessione convinse i dirigenti a fare piazza pulita: a parte capitan Colombo si rinnova completamente la rosa.

Ci sono un paio di ritorni come il portiere Lucetti e l’alessandrino scarrone che rientrò alla casa madre. tra i molti giovani ingag-

della Pasino, aziende profondamente radicate sul territorio e della stessa Borsalino, mentre sullo sfondo emergeva la tragica realtà degli infortuni sul lavoro. saldamente in mano al Partito socialista che, dopo le amministrative dell’80, confermava Barrera sindaco e individuava in Franco Provera il nuovo Presidente della Provincia, entrambi a capo di maggioranze di sinistra, la città investiva molte risorse nella cultura e nelle infrastrutture. La programmazione del teatro comunale e le grandi esposizioni come quella di Pellizza da volpedo nell’autunno di quell’anno affermavano in maniera decisa questa volontà, mentre, pur tra polemiche feroci, anche l’idea del sottopasso di collegamento tra Cristo e Pista, usciva dal campo delle ipotesi. E poi c’era l’università su cui

giati quell’anno il d.s. Mario Fara ne pescò tre destinati a grandi fortune: Angelo Gregucci, Giancarlo Camolese e roberto Paci.

In panchina un neo-diplomato di Coverciano, Gian Piero Ghio che impostò un modulo di gioco spregiudicato fatto di pressing e ritmi elevati; vuoi per limiti caratteriali e tecnici del mister vuoi per lo scarso rendimento offerto da alcuni giocatori i risultati lasciarono molto a desiderare. L’avventura di Ghio ad Alessandria si chiuse definitivamente il 9 gennaio quando l’Imperia diede una lezione di calcio ai grigi battendoli 4-0. A quel punto la serie d era più vicina della C1. Mirko Ferretti, ex grigio e già vice di radice al torino, sedette in panchina e cercò di rimettere in ordine la squadra che, ai primi di ottobre, aveva perso definitivamente Colombo

> segue a pagina 12

Provincia e Comune concentravano l’impegno per arrivare presto a un suo insediamento. Ma gli interventi non si fermavano qui; nel giugno dell’81, 21 miliardi di lire rappresentavano l’investimento comunale su impianti sportivi, cimiteri e scuole, mentre la Provincia proseguiva il proprio intervento sulle arterie di sua competenza, in un contesto in cui l’inaugurazione della tangenziale dava alla città una funzionalità tutta nuova.

A pochi giorni dalla vittoria azzurra nel Mundial spagnolo, con la città ebbra di allegria, l’estate dell’82 viveva il dramma della tragica scomparsa del Presidente della Provincia, Provera. A lui, succedeva Angelo rossa, in un contesto in cui il rap> segue a pagina 12

i primi anni ottanta

di Sergio Giovanelli

Modena, 16 giugno 1985. Spareggio contro il Prato. In piedi da sinistra: Sgarbossa, Carrera, G. Marchetti, Beccari, Vulpiani, Gregucci. Accosciati: Scarrone, Marescalco, Camolese, Da Re, M. Marchetti dopo 465 partite in maglia grigia (407 solo in campionato). sia pure con qualche alto e basso il rendimento migliorò e alla fine del campionato la classifica, molto corta, premiò l’Alessandria piazzandola al quinto posto finale sia pure ben lontana da Prato e Foligno promosse in C1.

Nell’estate 1983 l’Alessandria passò di mano: alla cordata locale guidata da Cerafogli subentrarono i fratelli Calleri, dei quali Gianmarco fu in gioventù calciatore di buon livello con esperienze in serie B. tra il desiderio di aumentare il giro d’affari (erano i titolari della società di vigilanza Mondialpol) e le ambizioni calcistiche, i nuovi patron misero assieme una buona formazione ingaggiando diversi nomi importanti come gli ex grigi salvadori e Manueli, ed i vari Carraro, Perego, Marangon il giovane sgarbossa oltre a quel Cappellari che con la sua tripletta di Imperia aveva porto tra i due maggior partiti di sinistra, mostrava costanti e crescenti segni di sfilacciamento. Le elezioni politiche dell’83, nel ribadire la crisi di dC e PCI, davano nuovo slancio ai socialisti che, a livello locale, faticavano peraltro a trovare unità e coesione.

I problemi ambientali dominavano in quei mesi il dibattito con le contestatissime ipotesi della discarica di Castelceriolo e della centrale nucleare di Filippona, mentre il mondo del commercio scendeva in piazza contro le misure del governo e organizzava due clamorose “serrate” dei propri esercizi.

Quasi inconsapevolmente, opinione pubblica e politica si confrontavano con due eventi che avrebbero condizionato in maniera marcata il futuro della città.

A fine ‘83 apriva il Pacto, primo centro

fatto esonerare Ghio. dopo due giornate il confermato Ferretti su sollevato dall’incarico e sostituito dall’altro mandrogno Natalino Fossati. Alle spalle dell’imbattibile Livorno di quell’anno la lotta si sviluppò tra Alessandria e Asti. Quel campionato venne deciso da un evento extra-sportivo: l’improvviso fallimento a metà torneo del sant’Elena Quartu che costò all’Alessandria due punti in classifica a causa dell’annullamento della partita (l’Asti aveva perso).

Nemmeno la scossa tentata dal presidente, la sostituzione di Fossati con Colombo diede esito positivo: terzo posto finale e

Nel maggio 1982, il presidente della Provincia Franco Provera perse la vita in un incidente stradale. Aveva 37 anni; era stato eletto nel 1980. Ai funerali partecipò una folla oceanica

delusione cocente in città.

I Calleri, che patiscono il fatto di non essere particolarmente amati dalla tifoseria, si ributtano sul mercato portando dietro la scrivania un d.s. di alto livello come regalia. sull’organico preesistente si innestano elementi di esperienza ed affidabilità come Marescalco, da re, saporito ed il giovane Massimo Carrera. La direzione tecnica è affidata ad un tecnico “vincente” considerato l’apostolo della nuova generazione di allenatori: Alberto Mari. Il quale si rivelò, più adatto a gestire giovani vogliosi che una formazione piena di vecchie volpi. Fu

commerciale integrato, destinato a segnare un preciso indirizzo nella storia della distribuzione cittadina, mentre il trasferimento della Borsalino, nella nuova zona d5, lasciava il vecchio stabilimento letteralmente in balia di un futuro tutto da decifrare, con ipotesi di trasformazioni architettoniche e urbanistiche che avrebbero distrutto, in senso letterale, un simbolo

così che la coppia Colombo-tagnin prese posto in panchina con il primo costretto a mettersi a referto come giocatore non potendo ancora guidare una squadra per mancanza di abilitazione federale. Alla fine dell’andata la situazione appariva compromessa: Prato e derthona apparivano lanciatissime con il siena di conserva.

Il girone di ritorno partì con un pareggio e una sconfitta seguiti da uno scialbo 0-0 nel recupero con la Lucchese. dalla domenica successiva qualcosa scattò nei meccanismi della squadra: una serie di belle prestazione condite dalle vittorie contro le rivali dirette derthona, Prato trasformarono una classifica deficitaria in un sogno.

Alla penultima il netto successo ottenuto al Porta Elisa contro la Lucchese e la contemporanea sconfitta del Prato a Carbonia portò i grigi a pari punti con i lanieri dietro il siena. L’ultima giornata non modificò le classifica e si andò allo spareggio.

Lo stadio Braglia di Modena ospitò cinquemila alessandrini che, memori del secco 3-0 rifilato ai toscani in campionato, partirono fiduciosi del successo dell’orso.

Chiuso in vantaggio il primo tempo grazie al gol di Marescalco (ventesimo in campionato), i Grigi ebbero un quarto d’ora di follia nel corso del quale incassarono tre pesantissimi gol recuperati solo in parte dal punto di da re a dieci minuti dal termine. Fu un’altra mazzata sulle ambizioni dell’Alessandria tanto pesante da cambiare il corso della storia...

GLI INDIMENTICABILI

> continua

A

Il mito di “Cicciogol” Marescalco

Il capolavoro di Pellizza da Volpedo “Quarto Stato” esposto in mostra in città nel 1980

della città nel mondo.

E arrivava l’85, con nuove elezioni amministrative. La tensione tra socialisti e comunisti sfociava nella fine dell’alleanza in Provincia, con Franzò presidente a capo di una Giunta di pentapartito. Nuovo inquilino anche a palazzo rosso, con Giuseppe Mirabelli eletto sindaco della città.

d Alessandria il nome di Franco Marescalco fa sobbalzare chi ha il grigio dentro di sé. Correva la stagione 1984-‘85 e nella città che ha dato il là alla celebre scuola grigia, arriva questa punta ambidestra. segni particolari evidenti: è un “terrone”, che si presenta con gli zoccoletti ai piedi.

Campionato di C2. tempi diversi, ma il pallone aveva sempre lo stesso fascino maledetto. Arrivato per segnare: per questo era stato ingaggiato. I numeri dicevano che era adatto. d’altronde un tempo agli attaccanti non era richiesto altro: solo far gol e portare gioia per i tifosi e punti per la squadra. Adesso devono fare di tutto e nei ritagli di tempo anche buttarla dentro. Era stato definito il “Maradona della C”.

“Ciccio” inizia a segnare e ogni volta che lo fa, cerca quei ragazzi che assiepano la Curva Nord. si crea un feeling particolare con loro. Lui parla dal campo a suon di marcature. ogni volta lo sguardo finisce verso di loro. Come una madre che cerca il figlio in mezzo alla folla e lo trova sempre. si crea un’alchimia particolare tra “Cicciogol” e la curva dove ribolle il cuore passionale della tifoseria dell’Alessandria.

Alla fine diventa un vero e duraturo amore. Marescalco dice quello che pochi altri possono dire senza apparire ridicoli: “I calciatori oggi sono un po’ come i nomadi, seguono i soldi e non il cuore. Se avessi pensato solo ai soldi, avrei certamente guadagnato di più. Ma per me si è sempre trattato di altro, di passione, di attaccamento alla maglia, non di soldi”.

Mario Bocchio

lo sponsor di Gigi Poggio

GIAMPIEro sACCo GuIdA dA 19 ANNI uN’AzIENdA ChE oPErA IN uN sEttorE PErENNEMENtE A CoNFroNto CoN L’EvoLuzIoNE dELLA tECNoLoGIA E dELLE dINAMIChE dEL MErCAto

L’ORSOINCASA 14 Martedì 12 febbraio 2019

D

a 19 anni alla guida di ds termoidraulica. Giampiero sacco ci racconta di un impegno lavoro e di un’attività di un’azienda che opera in un settore nevralgico come quello dell’impiantistica, perennemente a confronto con l’evoluzione della tecnologia e delle dinamiche del mercato, tra privato pubblico e industriale, in un contesto che oggi non è solo alessandrino e si confronta dunque con dinamiche tecniche e commerciali in continua e rapida evoluzione.

“Ho cominciato da trent’anni a muovermi nel settore e i cambiamenti, dunque, li percepisco, anche per averli vissuti in prima persona, dice il titolare di DS Termoidraulica.

Da semplice apprendista, crescendo e salendo piano piano, prima come operaio e poi in società, creando proprio DS Termoidraulica, acquisendo mestiere ed esperienza, prendendo consapevolezza che per trovare mercato, è necessario, in primis, maturare la capacità di confrontarsi con realtà sempre più esigenti e trovando risposte alle domande che ti vengono poste”.

Che cos’è oggi ds termoidraluica? “Non solo impiantistica, innanzitutto: sarebbe riduttivo. Il nostro ambito di lavoro riguarda gli impianti sanitari, quelli di riscaldamento, di refrigerazione e di condizionamento. Un contesto variegato che incontra le esigenze più diverse dalla famiglia che cerca il condizionatore, all’azienda che vuole un inter-

IMPIANTISTICA, SETT Un’azienda all’avanguar vento di ristrutturazione dei propri impianti fino alla gestione del calore del condominio”.

Quindi implementazione gestione. “E’ così, in effetti. Siamo un team in cui operano professionalità diverse, dagli impiantisti ai tecnici che si muovono a 360 gradi nelle

varie realtà in cui sono chiamati a operare, sempre a contatto con necessità diverse, a cominciare da quelle dei clienti, ma non solo”. si riferisce alla formazione all’aggiornamento? “Certamente; questi sono contesti nei quali devi saperti calare se vuoi essere

15 L’ORSOINCASA

Martedì 12 febbraio 2019

“IL Nostro AMBIto dI LAvoro rIGuArdA GLI IMPIANtI sANItArI, QuELLI dI rIsCALdAMENto, dI rEFrIGErAzIoNE E dI CoNdIzIoNAMENto. LA ForMAzIoNE PEr NoI è FoNdAMENtALE: IL CLIENtE oGGI ChIEdE, sI INForMA, sCEGLIE E NoI doBBIAMo EssErE PrEPArAtI”

TORE IN EVOLUZIONE dia: DS Termoidraulica

competitivo e aggiornato. Il cliente, oggi, chiede e si informa, partendo da una base di informazione evidente. Da lì, parte per fare le proprie scelte, ma l’azienda deve saperlo fare, tempestivamente e correttamente. Questa è la base del nostro lavoro che significa formarsi per poi informare”.

Esiste, o è esistito un momento di crisi, in questo settore?... “Alla crisi abbiamo cercato di rispondere con la qualità della proposta e la trasparenza dell’offerta. La famiglia così come l’azienda pubblica o privata hanno bisogno di sapere come e quando spendere e noi abbiamo il dovere di dare risposte certe e convincenti, partendo dal dato incontestabile che forniture e prezzi hanno costi di mercato e sotto una certa soglia non si può scendere, se si vuole offrire e acquistare qualità. Noi cerchiamo di essere chiari con utenza e clienti e questo, alla fine, paga”.

E’ stata una strategia premiente, dunque...

“La nostra attività, in questi anni, è andata allargandosi, con servizi erogati anche fuori città con buoni riscontri e con tutti i rami della nostra azienda. E aggiungiamoci anche l’implementazione di molti impianti. C’è poi la sinergia con Carbotermo che si sta rivelando una partnership forte e strategica che sta portando risultati significativi in termini di numeri e lavoro, sempre all’insegna della qualità e dell’efficienza”. sponsor e tifoso; come convive questa duplice dimensione? “Convive benissimo: sponsor convinto e tifoso appassionato. Il progetto della società mi piace; ha qualità e freschezza e presto arriveranno i risultati”.

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