L'Orso in casa n.8 2018/19

L’ORSO INCASA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 N. 8 MARTEDÌ 11 DICEMBRE 2018

IL PUNTO

In vetta lotta a due

L’AVVERSARIO Incognita Novara

13 DOMANDE A...

Giuseppe Prestia

MUSEO GRIGIO

La grande storia dell’Orso

IL DERBY DELL’ORGOGLIO LO SPONSOR

Gallina, la dinastia dei pasticceri

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IN CIMA ALLA CLASSIFICA, LA SFIDA TRA CARRARESE E PIACENZA è SEMPRE PIù AVVINCENTE. I GRIGI SFIORANO IL COLPACCIO AD AREZZO, BLOCCANDO SUL PARI I TOSCANI

L’ORSOINCASA

Martedì 11 dicembre 2018

di Tino Pastorino il punto

LOTTA A DUE Alessandria, la vittoria perduta

P

rosegue la lotta di vertice a due tra Carrarese e Piacenza: i toscani hanno vinto 4 delle ultime 5 partite, hanno segnato 41 gol in 15 partite (26 dalla coppia Tavano - Caccavallo) e mantengono un punto di vantaggio sul Piacenza che pare aver superato la crisi di novembre, raccogliendo 7 punti nelle ultime tre giornate.

Rallenta la sua corsa l’Arezzo con 4 pareggi nelle ultime 5 giocate ma è stata l’unica squadra a fermare la capolista nell’ultimo mese. Ottimo momento per il Pontedera con 13 punti conquistati sui 15 disponibili dal 18 novembre grazie anche a due vittorie esterne (Cuneo e Juventus). Segna poco (14 reti) la squadra di Ivan Maraia ma vanta una delle migliori difese del girone (12 gol al passivo). Testa della classifica ancora potenzialmente modificabile per i recuperi della Pro Vercelli (3 partite) e soprattutto dell’Entella (6 partite). I liguri hanno pareggiato una sola volta (1-1 contro il Novara) e perso di misura a Siena. Momento non brillantissimo per la squadra di mister Boscaglia che per battere l’Albissola ha avuto bisogno di un po’ di aiuto della fortuna (vedi lo sfortunato autogol di Rossini a cinque minuti L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 97 de ‘Il Piccolo’ di martedì 11 dicembre 2018

dalla fine della partita). Si sono fissate le posizioni in zona play out: la penalizzazione relega sempre la Lucchese in coda. Rossoneri che non vincono dal 4 novembre (scontro diretto con il Pro Piacenza) e che sono so-

LE SFIDE DA RECUPERARE

Erano 8 le partite non ancora giocate dall’inizio del campionato cui si sono aggiunte una gara da ripetere per errore tecnico e quella sospesa per vento domenica scorsa.

Questo il riepilogo: 4a giornata: Cuneo-V. Entella (da ripetere per la mancata espulsione di Paolini) 5a giornata: V.Entella-Pistoiese 6a giornata: Pro Piacenza-V.Entella 7a giornata: Pro Vercelli-V.Entella 8a giornata: V.Entella-Lucchese 9a giornata: Novara-Pro Piacenza, Piacenza-V. Entella, Pisa-Pro Vercelli, R. Siena-Pistoiese 15a giornata: Olbia-R.Siena

A cura di Ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro Risciglione Foto di Ilaria Cutuli, www.museogrigio.it

pravanzati di 3 lunghezze dall’Arzachena (unica squadra del girone che non ha mai pareggiato) e dalla Pistoiese che deve recuperare due partite ma ha perso le ultime due giocate ed è già svanito l’effetto Asta in panchina. Un punto sopra, la coppia formata dall’Albissola e dal Pro Piacenza: chi sta peggio sono gli emiliani con 4 sconfitte consecutive, con i problemi societari, con i problemi legati all’utilizzo dello stadio e un calendario estremamente impegnativo (Arezzo, scontro diretto con l’Arzachena e Pro Vercelli i prossimi avversari). Bene Bellucci con i neo promossi liguri: 7 punti in 5 partite, l’ottima figura contro l’Entella ed ora l’atteso esame di maturità a Siena.

Tra le squadre che formano il cuscinetto tra la zona promozione e la zona retrocessione c’è l’Alessandria: due sole vittorie, entrambe in trasferta (una contro la Juventus), attacco tra i meno prolifici del girone ma con gli ultimi 180 minuti incoraggianti dal punto di vista del gioco anche se la classifica si è mossa di una sola lunghezza. Il calendario dice: Novara, Pro Patria, Pontedera, Albissola ovvero gare fondamentali anche per decidere le mosse nel mercato di riparazione.

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RETI. I BOMBER GRIGI Manuel De Luca e Claudio Santini

il girone A

L’ORSOINCASA

LA CLASSIFICA Carrara detta legge a suon di gol Squadra

Punti

Piacenza

Carrarese Arezzo

Pro Vercelli

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7

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Pisa

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14

3

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Gozzano

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3

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Juventus U23

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Alessandria

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Albissola

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Robur Siena Novara

Pro Patria Cuneo Olbia

Pro Piacenza Pistoiese

Arzachena Lucchese

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41

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Pontedera

Virtus Entella

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16A GIORNATA ANDATA Mercoledì 12 dicembre 2018

Gozzano - Carrarese (ore 14,30) Virtus Entella - Pro Patria (ore 14,30) (ore 18,30) Olbia - Juventus U23 Pro Piacenza - Arezzo (ore 18,30) Robur Siena - Albissola (ore 18,30) Pistoiese - Pontedera (ore 19,30) Alessandria - Novara (ore 20,30) Pisa - Arzachena (ore 20,30) Cuneo - Piacenza (giovedì 13, ore 14,30) Lucchese - Pro Vercelli (giovedì 13, ore 18,30)

17A GIORNATA ANDATA Domenica 16 dicembre 2018 Arezzo - Virtus Entella Arzachena - Pro Piacenza Carrarese - Robur Siena Novara - Olbia Piacenza - Lucchese Pro Vercelli - Pistoiese Pro Patria - Alessandria Albissola - Cuneo Juventus U23 - Gozzano Pontedera - Pisa

(ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 16,30) (ore 18,30) (ore 18,30) (ore 18,30)

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Martedì 11 dicembre 2018

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L’ORSOINCASA

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INCOGNITA NOVARA Risultati altalenanti per la squadra di Viali

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artedì 31 ottobre 2006: la famiglia De Salvo (Policlinico di Monza) irrompe nel mondo del calcio rilevando le quote dalla famiglia Resta. Il policlinico di Monza è una società per azioni detenuta al 71,99% dalla Servisan spa i cui proprietari, al 50%, sono Michelangelo De Salvo e la moglie Maria Caglio e tre sono i consiglieri: Massimo e Paola De Salvo, figli della coppia e Roberto Caglio, fratello di Maria.

De Salvo detiene, oltre al Policlinico di Monza, anche 7 cliniche in Piemonte (Città di Alessandria, San Gaudenzio di Novara, Santa Rita di Vercelli, Salus di Alessandria, San Giuseppe di Asti, Vialarda di Biella, Eporediese di Ivrea). Inoltre fanno riferimento al Policlinico di Monza tre poliambulatori (di via Modigliani, di via Zara a Sesto San Giovanni, il fisioterapico di Brugherio, il centro di fisiokinesiterapia di Monza, e un centro ricerche neuro-biooncologiche a Vercelli). Il 29 settembre 2007 nel comune di Granozzo con Monticello, a pochi chilometri dal centro di Novara, fu inaugurato il nuovo centro sportivo della società: Novarello-Villaggio Azzurro.

Nel 2010 la promozione in serie B (vince la Supercoppa di Lega Prima Divisione) e la stagione successiva vince i play off e approda in serie A. Immediata retrocessione, due stagioni in B, il ritorno in serie C ma campio-

L’ORSOINCASA

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Martedì 11 dicembre 2018

Cinaglia (ex Cremonese), Visconti (ex Trapani) e Sbraga (e Siena) sono difensori di categoria.

In porta Di Gregorio, lo scorso anno a Renate ma campione d’Italia con la Primavera dell’Inter nel 2017. A centrocampo sono significative le conferme di Sciaudone e Ronaldo ai quali si aggiungono Tommaso Bianchi (ex Ascoli) e Cattaneo (svincolatosi dalla Reggiana). In attacco la coppia Cacia-Eusepi non si discute con rincalzi di riguardo come Sansone e Manconi.

foto facebook Novara Calcio 1908

l’avversario di Tino Pastorino

TORNA AL MOCCAGATTA UNA CLASSICA DEL QUADRILATERO. LA SOCIETà DI DE SALVO STA CERCANDO DI PRENDERE LE MISURE ALLA SERIE C. IN COPPA ITALIA CONTRO LA LAZIO

nato subito vinto nel 2015 (vince la Supercoppa di Lega Pro). Ancora due stagioni tra i cadetti e poi la nuova retrocessione della scorsa estate.

L’ALLENATORE William Viali (nella foto), milanese, 44 anni, lo scorso anno a Cuneo dove ha raggiunto la salvezza ai play out (era subentrato a Massimo Gardano). In precedenza ha guidato il Sudtirol (esonerato) e le due squadre di Piacenza. E’ stato un roccioso difensore che ha militato in serie A con le maglie di Lecce, Venezia, Perugia, Ancona, Fiorentina e Treviso. Nelle scelte tattiche alterna la difesa a 4 con quella a 3 ma gioca sempre con il trequartista.

IL MERCATO Carlalberto Ludi ha chiuso la carriera calcistica in maglia azzurro nel 2016 e dopo due anni di esperienza nel settore giovanile ha ottenuto l’incarico che era già stato di Sergio Borgo, Pasquale Sensibile e Mauro Pederzoli: il nuovo D.S. ha messo in piede una squadra soprattutto esperta. Tartaglia (ex F.Andria),

LA STAGIONE Avvio non brillantissimo con qualche battuta d’arresto di troppo (Albissola, Pro Patria) ma una partita ancora da recuperare (Pro Piacenza). Bene in Coppa Italia dove ha superato l’ostacolo Pisa e agli ottavi sarà di scena all’Olimpico di Roma contro la Lazio.

LA ROSA Portieri: 1 Benedettini (Smr-95), 12 Di Gregorio (97), 22 Marricchi (99). Difensori: 2 Tartaglia (92), 3 Bove (98), 6 Chiosa (93), 13 Visconti (89), 19 Cinaglia (94), 23 Migliavacca (96), 26 Sbraga (92). Centrocampisti: 4 Fonseca (98), 5 Schiavi (Arg-95), 8 Sciaudone (88), 14 Ronaldo (Bra90), T. Bianchi (88), 17 Armeno (94), 20 N a r d i (98), 24 Cordea (Rom99), 30 Cattaneo (89). Attaccanti: 7 Manconi (94), 9 Eusepi (89), 10 Peralta (Arg-96), 11 Stoppa (00), 18 Sansone (87), 21 Cacia (83), 25 Kyeremateng (Gha-00), 29 Mallamo (99).

IN CAMPIONATO Novara - Lucchese: 2-2 (2-0) Marcatori: Ronaldo 31’, Cinaglia 36’, Sorrentino 84’, Bortolussi 88’.

Novara (4-3-1-2): Di Gregorio; Cinaglia Tartaglia Chiosa Visconti; T. Bianchi (dal 25’ Sciaudone) Ronaldo (dal 73’ Fonseca) Schiavi; Mallamo (dal 87’ Nardi); Eusepi Manconi (dal 73’ Cattaneo).

avversari nella storia

di Sergio Giovanelli

Alessandria Novara, uno dei primi derby in notturna nel 1958

LA tradizione, DAL 1915

L’avversario più affrontato: 93 match

I

l Novara, delle quattro componenti il Quadrilatero Piemontese, è la squadra che ha raccolto meno risultati ai massimi livelli potendo vantare nel suo albo d’oro solo una finale di Coppa Italia. ha al suo attivo 13 campionati di Serie A come l’Alessandria rispetto alla quale, però, ha raccolto un punto in meno (381-380) pur potendo contare su una partecipazione quando la vittoria valeva 3 punti e giocando sei partite in più.

Il Novara è l’avversario più affrontato dai Grigi: a partire dal 1915 si sono giocati ben 93 incontri dei quali 69 in campionato (tra cui uno spareggio), tre in Coppa Italia e 21 nella Coppa di Serie C. Il primo capitolo del lungo romanzo avrebbe dovuto svolgersi ad Alessandria ma il maltempo fece rinviare più volte la gara; fu così che si disputò prima il ritorno a Novara dell’andata. Squadre rimaneggiate, Alessandria un po’ sotto tono ed il Novara vinse 3-1. I Grigi in questo periodo sono molto più forti degli azzurri e questo successo rimarrà isolato per ben oltre 21 anni! Nel recupero ci fu l’immediata rivincita ma solo… sulla carta: agli atti è registrato un 2-0 ma il risultato è l’effetto della rinuncia novarese alla partita. Che venne disputata lo stesso a titolo amichevole e finì proprio 2-0 con reti di Torti e Poggi.

27 settembre 1936. Dopo 10 vittorie alessandrine e tre pareggi nei tornei non a girone unico il Novara, neopromosso in Serie A, sbanca il campo del Littorio vincendo 3-1. A Novara i grigi si rifaranno ma inutilmente. Entrambe a fine stagione scenderanno in Serie B e per l’Alessandria sarà la prima retrocessione della storia. L’anno successivo le

due squadre partono da favorite per il ritorno nella massima serie. Che in effetti dominano il torneo ma l’idillio è rovinato da un terzo incomodo. Si tratta del Modena che lotta talmente bene da finire appaiato alle altre due. Serve uno spareggio a tre per decidere chi salirà in A. La prima partita la giocano grigi e canarini e il Modena schiaccia l’Orso battendolo 3-0. Diventa fondamentale una vittoria contro gli azzurri, ma ormai i grigi sono spompati. Il Novara vince 3-2 e sale in A in compagnia degli emiliani.

Nel 1956-57 con l’Alessandria in piena corsa per il ritorno in A si verifica il più netto successo esterno della storia: 40 con rete di Castaldo e tripletta di Traverso. Nel 1960-61, mestamente ridiscesa in B, la formazione in maglia Grigia viene sorteggiata contro il Novara in Coppa Italia: gara unica da giocarsi al Moccagatta. Giancarlo Migliavacca e due volte Sergio Bettini nel primo tempo, doppietta di Remo Marmo nella ripresa fissano il punteggio sul 5-0, massimo punteggio in una gara tra le due squadre. Negli ultimi quaranta anni i contatti si fanno piuttosto fitti anche per via della Coppa Italia di serie C. A causa della vicinanza grigi e azzurri sono spesso inseriti nello stesso gruppo eliminatorio. Arriva un periodo in cui è il Novara ad essere superiore. Nel 1999 al Silvio Piola restituisce il 5-0 subìto quasi 40 anni prima. Nel dicembre 2001 l’ultima vittoria alessandrina che in trasferta con Sesia e Zirafa ribalta il vantaggio novarese di Rubino.

Da allora sette partite giocate con soli tre pareggi all’attivo. L’ultima giocata risale al gennaio 2015 con un gol da cineteca di Dickmann in apertura di ripresa.

LE CIFRE Buon vantaggio complessivo per l’Alessandria che ha vinto 37 partite perdendone 30 (26 pareggi). Il margine novarese in casa propria (20-14) è meno importante del divario registrato negli incontri di Alessandria: 23-10 per l’Orso che comanda anche nei gol: 112-96.

Come detto i grigi non vincono con il Novara da sette partite, e nelle ultime quattro giocate al Moccagatta ci sono stati due pareggi e due vittorie azzurre.

L’ultimo successo pieno dell’Alessandria risale al 3-0 di Coppa (agosto 2000) con le reti di Scazzola, Scaglia e Parentela.

GLI UOMINI 80 giocatori hanno militato sia nell’Alessandria che nel Novara, sparsi lungo tutto l’arco storico. Il capostipite dei doppi-ex fu Nicola Papa, il secondo dei tre fratelli che chiuse la carriera a Novara dopo una vita trascorsa ad Alessandria.

Il portiere Lena, invece, fece un tragitto a rovescio. Dal Novara in A venne prestato per un anno in B per fare esperienza poi tornò in azzurro per altri 15 anni. Le sue 352 partite lo piazzano tuttora al terzo posto tra i più presenti della storia gaudenziana. Tra gli altri doppi ex bisogna ricordare Sergio Baisi, protagonista dell’ultima promozione in B e poi, in ordine sparso, Bigando, Rava, Sergio Ferrari, Avallone, Beccari, Fabio Gallo, Mazzeo e Marescalco. Negli ultimi anni hanno percorso la strada NovaraAlessandria diversi giocatori: Simone Branca, Valerio Nava, Felice Evacuo, Luca Barlocco e, ovviamente, Pablo Andrés Gonzàlez, per sei stagioni all’ombra di San Gaudenzio e sesto di sempre tra i marcatori con 71 reti segnate.

tredici domande a di Gigi Poggio

GIUSEPPE PRESTIA Nato a

Data di nascita

Stato civile

Prima società

Hai sempre giocato in questo ruolo

Squadra del cuore

Momento top della carriera

Avversario o compagno che ha fatto più carriera

Mister più importante Passatempo

Attrice preferita

Attore preferito

Musica preferita

L’ORSOINCASA

Palermo

13 novembre 1993

Convivente

Brescia

Il mio primo ruolo è stato difensore centrale Inter

L’esordio in Serie A

Afriyie Acquah Delio Rossi

Stare con la mia famiglia Nicole Kidmann Jason Statham

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Martedì 11 dicembre 2018

Mi piace tutta la musica italiana

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L’ORSOINCASA

foto Ilaria Cutuli

Martedì 11 dicembre 2018

www.museogrigio.it

LA GRANDE STORIA

LA RINASCI ORSO

DELL’

l’ultima serie A

di Sergio Giovanelli

D

SESTA PUNTATA

Quei favolosi 5 anni che ci riportaro

opo l’abbandono della famiglia Moccagatta due anni di reggenza avevano consentito ai Grigi di continuare l’attività ma con pochi mezzi il che permetteva, quando andava bene, di evitare la retrocessione in C. A questo punto entrò in scena un tortonese, imprenditore nel ramo dei lubrificanti: Silvio Sacco. Il neo presidente, in passato già nei ranghi dirigenziali nel Derthona, si impegnò subito nel compito di rinforzare la squadra rivoltando la rosa come un calzino.

Dell’anno precedente rimasero solo otto giocatori affiancati da elementi giovani ma di prospettiva (il portiere Cuman, il

Una città di Serie A

di Gigi Poggio A destra, la piscina comunale in una foto della collezione di Tony Frisina

centrocampista Vitali, gli attaccanti Redegalli e Tinazzi), discreti giocatori di categoria come la punta Marchetto (uno dei boys granata che giocò in A al posto del Grande Torino caduto a Superga) il portiere Stefani ed il centrocampista Manenti, calciatori in cerca dell’affermazione definitiva come il difensore Nardi, guidati dal tecnico di casa Scamuzzi.

Miscelati i vari elementi ne uscì un cocktail dal sapore discreto, anche se il primo assaggio fu pessimo: un punto in cinque giornate che costarono, ovviamente, il posto all’allenatore. Arrivò Mario Sperone, o meglio ritornò, perché l’ex torinista era

stato uno degli artefici della promozione in A del 1946. Il rendimento dei grigi crebbe progressivamente; concluso il girone di andata ad un passo dalla zona retrocessione, nel girone di ritorno guadagnò margine fino ad assestarsi a metà classifica.

L

a storia della città nel quinquennio 1955/60 ruota attorno a un fatto che assunse connotazioni importanti e, inevitabilmente, estranee al fatto meramente sportivo: la promozione dei Grigi in serie A, nel 1957. Le cronache raccontano di veri e propri esodi verso Milano, peraltro allora non ancora servita dall’autostrada e una partecipazione collettiva che diventò memorabile nelle ore successive alla vittoria nello spareggio col Brescia.

Alessandria viveva in quegli anni, pur tra contraddizioni e incertezze, un momento di crescita in cui si rivelarono determinanti, pur se con diverse maggioranze a sostenerle, le politiche di governo di Comune e Provincia. Le amministrative della primavera del ‘56 avevano registrato la tenuta della maggioranza socialcomunista e l’ascesa del consenso della Democrazia

Cristiana, primo partito per voti di preferenze. Allo spoglio PCI, PSI e DC contavano lo stesso numero di consiglieri (11 a testa), su 40 seggi a palazzo Rosso.

Rieletto lo stesso Basile primo cittadino con il sostegno del PSDI, proseguiva il programma di interventi, già operante negli anni passati, dalla definitiva distribuzione dell’acqua potabile nelle periferie, all’acquisto del terreno su cui edificare la colonia estiva di La Salle. Agevolazioni fi-

TA

San Siro, 23 giugno 1957. Da sinistra: Manenti, Morbello, Albertelli, Vitale, Nardi, Brotto, Tinazzi. Lo spareggio vinto contro il Brescia, riporta i Grigi

no in paradiso Il presidente, oltre a curarsi della squadra potenziò la società agendo sul settore giovanile (tradizionalmente florido ma che in questi anni tornerà ai fasti della “scuola alessandrina”), capienza dello stadio e relazioni esterne.

scali, interventi sul sociale e politiche sulla casa erano i percorsi più battuti dall’Amministrazione Comunale, senza dimenticare la costante attenzione agli interventi strutturali che nel luglio del 1956 portarono alla bitumazione di strade in Pista e Orti e l’estensione della rete fognaria a Mandrogne. La città accompagnava questa politica con grande partecipazione e vivacità. Associazioni combattentistiche e sportive ed ENAL erano vitali e infaticabili

L’estate 1955 portò altri cambi nell’organico con l’innesto dei “vecchi” difensori Pedroni dal Milan e Boniardi dal Catania, dall’esperto centrocampista Snidero dall’Udinese e la giovane punta Morbello che a Casale l’anno prima si era fatto notare con 17 gol, alcuni di pregevole fattura.

Questi, inseriti nel telaio dell’anno precedente, fecero considerare l’Alessandria tra le favorite per il salto di categoria. I risultati all’inizio confermarono il pronostico: a fine andata Catania e Verona virarono in testa a quota 23 con i Grigi a 22. A dicembre, poi, i Grigi si presero il lusso di battere, in partita di allenamento anche la Nazionale Italiana, un 3-2 che fece scalpore.

A marzo un calo di forma fece perdere alcuni punti preziosi e a metà aprile la secca sconfitta di Monza indusse Sperone alle dimissioni. Venne promosso il “secondo” Luciano Robotti affiancato dal Pedroni. La nella realizzazione di iniziative ed eventi, in una realtà in cui operavano locali, sale da ballo e ben 7 cinematografi (Alessandrino, Moderno, Galleria, Marini, Ferrovieri, Vittoria e Dante). In questo contesto, il Comune interveniva con un’altra opera che doveva segnare in maniera positiva la vita della città, con il nuovo centro sportivo comunale che ospitava, anche una piscina olimpionica con una vasca di 50 metri. Orgoglio e determinazione portavano a integarire con le forze del Governo per interventi, nuovi servizi e nuove opportunità alla città, dall’inaugurazione del Patria, presidio socio-sanitario nel quartiere Pista a un nuovo villaggio comunale, da insediare in via Palermo, sempre nello stesso quartiere, fino al completamento definitivo della rete fognaria.

La città viveva dunque una fase di og-

Castaldo, Pedroni, Traverso, in Serie A scossa diede i risultati sperati anche la battuta d’arresto subita a Taranto sembrò affossare le speranze. All’ultimo turno la sconfitta del Catania a Modena consentì a Brescia ed Alessandria di superare gli etnei piazzandosi al secondo posto. Si rese necessario lo spareggio da giocarsi a San Siro. Partita al calor bianco: Tinazzi portò in vantaggio i grigi dopo tre minuti.

Le rondinelle riuscirono a pareggiare a nove minuti dal termine con Nova e si andò così ai supplementari. Al 5’ del primo prolungamento Castaldo segnò una rete fotocopia di quella di Tinazzi.

Difesa accanita dei grigi e, come scrisse Ettore Berra su La Stampa: “Il sogno di Alessandria si è finalmente realizzato: la squadra grigia, erede di una delle più, belle tradizioni calcistiche nostre, è tornata con le grandi. La partita è termi-

> segue a pagina 12

gettiva espansione, grazie anche all’operato della Provincia che negli anni a venire avrebbe creato le 2 colonie estive di Caldirola e Arenzano e una rete stradale di circa 900 chilometri. E la festa dei 100 anni della Borsalino, celebrata nel giugno 1957, arrivò a confermare questo clima di moderato ottimismo. “Saper lavorare sodo, bene e con modestia”, erano le considerazioni attorno alle quali si articolarono le parole dell’orazione ufficiale del dottor Usuelli, ammnistratore unico dell’azienda.

Ad ascoltarlo, nella sala Imballaggi e Spedizioni di fronte a lui, circa 2.000 invitati tra autorità e maestranze “donne e uomini che hanno un volto, un nome e una ragione per il loro lavoro”.

Mese da non dimenticare, quel giugno del ‘57; due marchi della città rinverdivano > segue a pagina 12

l’ultima serie A

di Sergio Giovanelli

1 gennaio 1958.

Alessandria-Juve si gioca con la nuova gradinata Nord stracolma all’inverosimile (foto Sartorio)

nata dopo due ore di gioco in una esaltante apoteosi”.

Per affrontare la A Sacco non badò a spese: arrivarono dall’Inter lo stagionato difensore Giacomazzi, e il centrocampista nazionale svizzero Roger Vonlanthen. Inoltre rientrò alla base (è il secondo ritorno e non sarà l’ultimo) Tagnin ed arrivò il giovane portiere Nobili (un mordi-e-fuggi per lui, prima di diventare leader grigio negli anni ‘60). Intanto era stato ampliato il Moccagatta fino a portarlo a 25.000 posti.

Il campionato andò più che bene per una neo-promossa. Stabilmente nella parte sinistra della classifica i Grigi fino a metà ritorno riuscirono addirittura a lasciarsi dietro squadre come Milan, Inter e Bologna. Solo un repentino crollo nelle ultime 8 giornate (3 punti ottenuti con altrettanti pareggi) rese la graduatoria meno esaltante. Le prestazioni offerte furono quasi sempre soddisfacenti e la conduzione tecnica del duo Robotti-Pedroni fu all’altezza tanto che vennero entrambi riconfermati.

La rosa subì solo alcuni ritocchi mantenendo l’impostazione consolidata. Partiti Nobili, Tagnin e Natteri sbarcarono tra Tanaro e Bormida Benito “Veleno” Lorenzi, bandiera nerazzurra, e l’oriundo argentino Juan Carlos Tacchi provato nell’edizione 1958 della Coppa Italia, organizzata in fretta e furia per sopperire all’inattività data dalla mancata partecipazione azzurra il loro prestigio: la Borsalino, nei cent’anni della fondazione e l’Alessandria che tornava in serie A, mentre il maltempo con piogge torrenziali, in estate e poi in autunno presentava un conto salato in termini di danni a persone e cose. Basile che avrebbe rifiutato la candidatura al Senato per le politiche del ‘58, di fronte alla desolazione provocata dalle esondazioni dei fiumi anche nel Basso Piemonte, scriveva accoratamente che occorreva: “Frenare le acque selvagge con alberatura adeguata, ovviando alla persistente inconsulta e deprecabile distruzione del bosco” che ne rivelava, una volta di più, la grande sensibilità verso temi inusuali per il dibattito politico.

E a proposito di dibattito politico, le elezioni del 1958 per Camera e Senato accendevano i toni del confronto anche in città, mentre infuriava il dibattito sulla rivoluzione d’Ungheria e sulle responsa-

ai Mondiali di Svezia. In quel torneo esordì in maglia grigia Tullio Oldani, diciannovenne del Corbetta che sarà per un decennio colonna portante della squadra.

La stagione iniziò come peggio non si poteva. In Coppa Italia (torneo regolare che si sovrappose all’altro) al Moccagatta scese la FEDIT Roma squadra di Serie C per la gara secca del terzo turno. Doveva essere una formalità per i Grigi che, invece, furono battuti 3-0! Buon per loro che, per sorteggio, fossero ripescati nel torneo ma la figuraccia rimase. E per far capire che non si era trattato di un episodio arrivarono l’ 1-6 di Torino contro i granata e l’1-4 con la Fiorentina in casa. Ci vollero 8 partite per vedere l’Alessandria vincere la prima gara in campionato (2-1 al Bari). Tutta la stagione

bilità dell’URSS nella lorio repressione.

Molte le forze in campo, per quella consultazione elettorale, pur se con temi comuni che rivelavano, soprattutto per i partiti di sinistra, quanto fosse necessario, dopo gli interventi per la ricostruzione, dare soprattutto sostenibilità alle politiche

andò così: ad un certo punto ci fu il problema del portiere perché tra infortuni e scarso rendimento sia Cuman che Stefani non davano l’apporto desiderato. Si corse ai ripari ingaggiando lo sconosciuto Notarnicola, laziale con esperienze nei campionati minori americani. Si rivelerà un ottimo acquisto.

Si dovette lottare fino alla fine per evitare il ritorno tra i cadetti. In coda si staccarono Torino e Triestina tanto da consentire, nelle ultime giornate, anche qualche esperimento. Al penultimo turno, contro l’Inter, Robotti e Pedroni lanciarono in prima squadra un ragazzo non ancora sedicenne (precisamente 15 anni, 9 mesi e 15 giorni) che è tuttora il terzo più giovane esordiente della storia: Gianni Rivera. Rivera fu il

16 luglio 1959.

Il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi in visita ad Alessandria.

Con lui, sull’auto scoperta il sindaco Nicola Basile

economiche e sociali.

Piattaforme politiche trasversali che portarono all’elezione di due alessandrini alla Camera, pur se di schieramento opposto, il democristaino Martino e il comunista Villa, già vicesindaco. La DC si confermava primo partito nel collegio Alessandia-Asti-

GLI INDIMENTICABILI

miglior prodotto della “cantera” alessandrina che in quel periodo lancerà diversi elementi di valore. Rivera diventerà, naturalmente titolare nella stagione successiva, il 195960, attirando su di sé gli sguardi degli addetti ai lavori. In realtà era già stato acquistato dal Milan che, in parziale cambio, spedì ad Alessandria il centrocampista Migliavacca. Oltre a lui arrivarono il portiere Arbizzani in sostituzione di Cuman, e l’attaccante Maccacaro. Serie A, che iniziò con lo squillo del 3-1 al Milan, ma via via portò la squadra nei bassifondi. A un certo punto sembrò raggiunta la salvezza ma le due sconfitte finali con Fiorentina ed Inter diedero il colpo di grazia alle speranze.

Fine stagione con partecipazione a due tornei internazionali: Mitropa Cup e Coppa delle Alpi e con l’annuncio che Silvio Sacco abbandona la presidenza a causa degli impegni di lavoro. Finita la gloriosa pausa si torna a combattere con i soliti problemi.

> continua

Cuneo, mentre l’asse della politica piemontese si spostava lentamente verso il cuneese, molto ben rappresentato da parlamentari democristiani nel nuovo Parlamento. Il fatto portava la politica alessandrina a garbate quante legittime rivendicazioni in tema di collegamenti e infrastrutture; spuntava per la prima volta, in questi mesi l’idea di un nodo autostradale che tagliasse la Pianura Padana, collegando Torino all’Emilia: la futura Torino-Piacenza. Queste e altre idee diventavano oggetto di confronto nel luglio del ‘59, quando una città vestita a festa accoglieva la visita del Presidente della Repubblica Gronchi. E nel giro di pochi mesi, a cavallo tra il ‘59 e il ‘60 ecco l’idea per un nuovo Liceo Scientifico, da costruire nei pressi della stazione e la nascita, per opera della Provincia, della società per la creazione dell’austrada Torino-Alessandria-Piacenza.

R

Pedroni, il secondo papà di Rivera

igorosamente senza tirare il fiato: come dimenticare quella squadra che ci diede l’ultima Serie A? StefaniBrottoNardiTraversoPedroniAlbertelliCastaldoManentiVitaliTinazziMorbello. Il condottiero era Franco Pedroni.

Classe 1926, esordì in serie A con il Como, giocò nel Milan e vinse uno scudetto oltre alla Coppa Latina del 1956. Nella stagione 1956-’57 fu ingaggiato dall’Alessandria in B, con cui ottenne appunto la promozione in A. Giocatore inossidabile, difensore e nello stesso tempo centrocampista, “Pedro” fu subito un leader tanto da diventare giocatore-allenatore. Una delle sue prime mosse fu quella di portare in Piemonte il fido preparatore atletico Clemente Romanò, che applicava tecniche rivoluzionarie per quel periodo. Pedroni decise di testare Gianni Rivera in un amichevole insieme alla prima squadra, contro l’AIK, una squadra svedese, nel maggio 1958 quando aveva solo quattordici anni. Il Golden Boy lo ricompensò segnando anche un gol. La stagione seguente lo fece esordire al suo fianco in Serie A, il 2 giugno del 1959 in un’Alessandria Inter finita 1-1. Nella stagione seguente Rivera giocò 25 partite con Pedroni in campo e a fine campionato si fecero avanti, a suon di milioni, quasi tutte le società di A per acquistarlo. L’Alessandria trovò un pre-accordo con la Juventus, ma il suo pigmalione Pedroni, si mise di traverso e portò Rivera al Milan per farlo giocare al fianco di Schiaffino.

Mario Bocchio

allina G

lo sponsor di Gigi Poggio

I BACI GALLINA SI MUOVONO NELLA TRADIZIONE DI ALESSANDRIA, UN BRAND DELLA CITTà, A INDICARE QUEL TIPO DI PRODOTTO E NIENT’ALTRO

L’ORSOINCASA 14 Martedì 11 dicembre 2018

Pasticceria

T

erza generazione di una vera e propria dinastia di pasticceri che hanno legato il loro nome all’identità della città... e dei Grigi, questo in sintesi si può dire parlando di Gallina e del suo negozio al numero 46 di via Vochieri, in Alessandria. Il marchio Gallina, però, in questi anni, ha trovato nuovi ambiti di espansione e diffusione. “Le fiere di settore e gli scambi coi colleghi sono un contesto col quale è giusto confrontarsi - dice Pino Gallina, il titolare del negozio -. Recentemente sono stato a Tokyo con Paolo Massobrio e tutto lo staff di Golosaria e ho vissuto un’utilissima esperienza di conoscenza e scambio con operatori locali, in una sorta di itinerario enogastronomico; ecco, aprirsi al mondo, capire come lavorano gli altri e come promuovono la loro attività è un versante sul quale dobbiamo andare tutti quanti. Io lì, ero l’unico pasticcere e porto con me la sensazione di un’opportunità davvero unica e irripetibile”.

I baci Gallina si muovono nella tradizione di Alessandria, un brand della città, a indicare quel tipo di prodotto e nient’altro. E immagino continuino a rappresentare il tratto distintivo della tua pasticceria... “Indubbiamente sì, anche perche li abbiamo utilizzati e lo stiamo facendo tuttora in situazione diverse, dalle iniziative a sostegno di me.dea, per raccogliere fondi per le attività contro la violenza sulle donne, con la collaborazione dei Lions Club Alessandria Host sia nelle ormai famose scatole dedicate ai miti della storia Grigia”.

Che oggi aggiungono un nuovo esemplare...

“Sì, dopo Baloncieri, Ferrari, Banchero e Gandini, quest’anno proponiamo Bertolini, altro grande del mito del nostro calcio locale e non solo”.

Una caratterizzazione forte questo abbinamento... “Il nostro cliente è informato e attento e quando chiede i nostri prodotti è perchè ne conosce tutte le qualità e le caratteristiche. Proprio nella caratterizzazione sta il segreto della possibilità di promuovere e valorizzare al meglio lo stesso prodotto; sembrerà un concetto banale ma è la sostanza del nostro lavoro e il modo migliore per battere omologazione e appiattimento della qualità”.

Ma poi ci sono anche le proposte tradizionali di Gallina. “Quelle sono confermate e sono sempre in cima alle richieste dei nostri clienti, dalla Cittadella, la nostra crema al cioccolato nelle versioni Ciara e Neira, ai

LA DINASTIA DEI PA Gallina, dolce tradizione tutta alessandrina

15 L’ORSOINCASA

Martedì 11 dicembre 2018

OLTRE AI CLASSICI “BACI”, IL VENTAGLIO DI DOLCI PROPOSTE è DAVVERO AMPIO: LA CREMA AL CIOCCOLATO “CITTADELLA”, I “GALLINOTTI” AL RhUM, GLI AMARETTI, LA PASTICCERIA SECCA E FRESCA. L’IMPORTANZA DELL’E-COMMERCE PER L’ESPANSIONE

La novità per questo Natale: la scatola di Baci dedicata a Bertolini

STICCERI

Gallinotti al Rhum, fino agli amaretti e alla pasticceria classica, intermezzo goloso e apprezzato nell’intervallo delle partite casalinghe al Moccagatta, in sala hospitality”.

E tutto questo patrimonio viaggia anche attraverso l’e-commerce... “L’e-commerce per noi è diventato veicolo e strumento strategico, non solo perchè arriva ovunque e lontano ma anche perchè ci ha consentito di allargare la nostra clientela, facendo conoscere ulteriormente la nostra produzione”.

Tradizione e innovazione, dunque... “Abbiamo la fortuna di gestire un marchio che sa di tradizione e gusto ma sarebbe sbagliato non cercare nuove soluzioni e nuovi ambiti

di mercato. Lo facciamo anche in nome di una città che non deve perdere il passo e ha saputo sempre apprezzarci, conoscendo i nostri sforzi in cui si fondono ricerca della qualità, delle materie prime e della voglia di proporre qualcosa di nuovo, pur rispettando il passato”.

Chiudiamo con una battuta sui Grigi, tu che i Grigi li proponi in una versione dolce e golosa come quella delle scatole dei grandi del passato... “Siamo una piazza importante e appassionata; credo che la strada sia solo quella di continuare a crederci, lavorando tutti insieme, credendo nella solidità della società che è la prima grande garanzia per affronare il futuro con ottimismo”.

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