L'Orso in casa" n.6 2018/19

L’ORSO INCASA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912 N. 6 VENERDÌ 23 NOVEMBRE 2018

IL PUNTO

Le pretendenti alla Serie B

L’AVVERSARIO

Il nuovo Cuneo dei tanti ex

L’INIZIATIVA

Alessandria dice no!

MUSEO GRIGIO

La grande storia dell’Orso

LO SPONSOR

Pucciplast, ecologia & economia

CUNEO NIENTE SCONTI

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OttO SQuADRE MIRANO ALLA SERIE B (RECuPERI A PARtE). DAL PIACENZA ALLA SORPRESA NEGAtIVA SIENA. NuMERI, NOMI E MODuLI PER CONOSCERLE MEGLIO

L’ORSOINCASA

Venerdì 23 novembre 2018

di Tino Pastorino il punto

Il big match di lunedì sera tra Arezzo e Carrarese finisce 2-2

LE PRETENDENTI Grande bagarre per la Serie B

N

umeri alla mano, recuperi a parte, sono otto le pretendenti alla serie B. In testa alla classifica il Piacenza con 22 punti (2 partite da recuperare) con 7 vinte, 1 solo pari (1-1 a Chiavari contro l’Albissola) e 2 sconfitte. Sono 21 i gol segnati (Romero il bomber con 5 centri), 12 quelli subiti. Mister Franzini adotta il 4-33 che vede schierati con il maggior minutaggio: Fumagalli in porta; linea difensiva con troiani Bertoncini Pergreffi Barlocco; Nicco (2 reti) Della Latta (2 reti) Marotta a centrocampo; Sestu Romero (5) Pesenti (4) in attacco.

Insegue a quota 21 la coppia formata da Carrarese e Arezzo che hanno sempre giocato.

Per gli apuani 6 vittorie, 3 pareggi e altrettante sconfitte ed il miglior attacco della categoria con 30 gol segnati. Silvio Baldini adotta un collaudato 4-2-3-1 con continue rotazioni offensive. Da minutaggio questo l’undici titolare: Borra tra i pali; Carissoni Ricci L. Ricci G. Karkalis a formare la linea difensiva; Agyei e Rosaia mediani; Caccavallo (8 reti) Foresta tavano (11 reti, capocannoniere del girone) alle spalle di Maccarone (o Coralli).

Amaranto da considerare come la sorpresa di questo scorcio di stagione: 5 vittorie, 6 pari ed una sola sconfitta (3-1 al Moccagatta L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 92 de ‘Il Piccolo’ di venerdì 23 novembre 2018

contro la Juventus). Ottimo il lavoro di Alessandro Dal Canto che punta su un classico 4-3-3. Non segna tantissimo (15 gol) ma la difesa è tra le più blindate (9 gol al passivo).

E’ reduce da 4 pareggi nelle ultime 5 giornate.

Lo schieramento titolare vede in porta Pelagotti; linea difensiva con Luciani Pelagatti Pinto Sala; Foglia Buglio (4 gol) Serrotti a centrocampo; Cutolo (4) Brunori (3) Persano (2) le punte.

Luci ed ombre a Pisa: 18 punti con 11 partite giocate ovvero 5 vinte, 3 pareggiate, 3 perse.

Solo 10 gol segnati ma difesa ermetica con 8 reti al passivo. Luca D’Angelo propone la difesa a 3, con 5 centrocampisti (dei due esterni uno con maggior propensione difensiva) che tradotto significa Gori in porta; Liotti Brignani Buschiazzo per il reparto arretrato; Zammarini (3) De Vitis (3) Gucher Di Quinzio Lisi (Birindelli, il difensivo); Moscardelli (4) Marconi (2) le punte.

Pro Vercelli e Virtus Entella devono fare i conti con i recuperi: i liguri sono sicuramente la squadra più attrezzata del girone mentre le “bianche casacche” hanno compattato l’ambiente amalgamando, dopo la retrocessione, contratti in essere, rientro da prestiti e l’inserimento di giovani interessanti.

In Liguria Roberto Boscaglia opta per l’ormai famoso “albero di natale” (4-3-2-1 inventato da Carlo Ancelotti) con Massolo in porta (in

A cura di ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico e impaginazione Mauro Risciglione Foto di Ilaria Cutuli, www.museogrigio.it

attesa del recupero imminente di Paroni); difesa con Belli Benedetti Pellizzer Germoni; Nizzetto (3) Paolucci Eramo i centrocampisti; Mota (4) e Currarino alle spalle di Diaw (con la scalpitante Caturano pronto a capovolgere gli esiti delle partite).

A Vercelli prosegue il buon lavoro di Vito Grieco, portato in prima squadra nel finale della passata stagione dopo le esperienze con le under 17 e 19. In campo con il classicissimo 4-4-2: Nobile è il portiere; Berra Milesi Crescenzi Mammarella a formare la difesa; Germano (2) Bellemo Gladstony L. Gatto a centrocampo; Morra (4) e Comi (2) le punte (con quest’ultimo penalizzato da infortuni).

Attardate per ora, una sorte di parziale delusione, Novara e Robur Siena ma in possesso di un organico da potenziale alta classifica.

In Piemonte William Viali predilige l’utilizzo del trequartista con la difesa a 3. Il minutaggio vede questo undici: Di Gregorio tra i pali; Cinaglia Sbraga Chiosa linea di difesa; tartaglia Schiavone t. Bianchi Ronaldo a centrocampo; Schiavi (2) alle spalle del tandem Eusepi (3) Cacia (4). In toscana Michele Mignani è già sotto esame pur riproponendo un collaudato 4-3-3 che vede Contini in porta; Brumat M. Rossi Russo Zanon linea difensiva; Gerli Vassalo e Cristiani a metà campo; Aramu Gliozzi (3) Guberti (2) in attacco.

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REtI. I BOMBER GRIGI Manuel De Luca e Claudio Santini

il girone A

L’ORSOINCASA

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LA CLASSIFICA Cade il Piacenza ma resiste in vetta Squadra

Punti

Carrarese

21

Piacenza Arezzo

V

N

P

GF

GS

DR

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6

3

3

30

19

11

11

5

3

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10

8

2

5

0

0

11

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4

4

1

22

10

21

12

Pisa

18

Virtus Entella

15

Pro Vercelli

G

17

8 5

7

5

6

5

2

Gozzano

14

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3

Pro Patria

13

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4

11

3

Pontedera Pro Piacenza Cuneo 1905

13 12 12

11 9

1

2 1

4

17

20

1

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10

15

6

2

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4

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2

6

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Robur Siena

11

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5

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Juventus u23

12

12

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10

2

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Albissola

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Arzachena Lucchese

3

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Novara

Pistoiese

11

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Alessandria Olbia

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Venerdì 23 novembre 2018

13A GIORNATA ANDATA Domenica 25 novembre 2018 Carrarese - Pisa Novara - Gozzano Pontedera - Arzachena Olbia - Pistoiese Piacenza - Arezzo Pro Patria - Lucchese Albissola - Pro Piacenza Robur Siena - Virtus Entella Alessandria - Cuneo Pro Vercelli - Juventus u23

(ore 14,30) (ore 14,30) (ore 14,30) (ore 16,30) (ore 16,30) (ore 16,30) (ore 16,30) (ore 16,30) (ore 18,30) (ore 20,30)

14A GIORNATA ANDATA Domenica 2 dicembre 2018 Alessandria - Piacenza Arezzo - Pro Patria Arzachena - Robur Siena Cuneo - Pontedera Gozzano - Pro Vercelli Lucchese - Olbia Pisa - Albissola Pistoiese - Juventus u23 Pro Piacenza - Carrarese Virtus Entella - Novara

Al momento di andare in stampa , la Lega non ha ancora ufficializzato gli orari

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L’ORSOINCASA

Venerdì 23 novembre 2018

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l’avversario di Tino Pastorino

DOPO tANtI ANNI ALLA GuIDA DELLA SOCIEtà, MARCO ROSSO hA LASCIAtO IL tIMONE A ROBERtO LAMANNA. CON SERGIO BORGO D.S. E L’EX GENOANO SKuhRAVY CLuB MANAGER

IL NUOVO CUNEO DEI TANTI EX I biancorossi ripartono con Cristiano Scazzola foto Francesco Francioni

D

opo una lunga serie di trattative, anche con soggetti diversi, Marco Rosso, in sella al sodalizio della Langa dal 2010, è riuscito a cedere le quote societarie (88%) il 30 giugno scorso a Roberto Lamanna, già dirigente dell’Alessandria ai tempi della proprietà Spinelli. La carica di Presidente è stata assunta dall’avvocato milanese Emiliano Nitti, procuratore sportivo, già alla Pro Patria (2015-16) nonché Presidente del CdA della “Roberto Cavalli”. Il vice è Fulvio Monachesi, avvocato marchigiano, che a settembre ha risolto la crisi societaria della Massese (serie D). Il Direttore Sportivo è Sergio Borgo, una brevissima apparizione ad Alessandria ad inizio terzo millennio, poi tanto Novara e una stagione anche a tortona. L’ex centravanti del Genoa tomas Skuhravy è il Club Manager.

Tomas Skuhravy e il patron Roberto Lamanna.

A destra Cristiano Scazzola e Sergio Borgo

L’ALLENATORE Cristiano Scazzola, 47 anni, di Loano, da calciatore due stagioni in maglia grigia (19992001) con 55 presenze e 15 gol, è il nuovo mister. La sua carriera di tecnico è iniziata alla Pro Vercelli con la trafila nel settore giovanile per poi passare in prima squadra nel 2013, la promozione in serie B nel 2014, la salvezza nella stagione successiva e l’esonero nell’ottobre 2015. A seguire l’esperienza di Siena nel 2016-17 (subentra a Colella nel mese di dicembre) e la parentesi di Caserta con esonero nell’ottobre 2017. Modulo utilizzato: 5-4-1.

IL MERCATO Squadra letteralmente rivoluzionata: sono rimasti in 3 (Bertoldi, Andrea Cri-

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Venerdì 23 novembre 2018

stini e Maresca) che erano sotto contratto oltre al giovane testa. Rosa folta con 31 elementi. Spiccano il portiere Marcone, ex Pro Vercelli; l’esperto difensore Santacroce, svincolatosi dalla Juve Stabia ma già in serie A con Napoli e Parma, l’ex Piacenza Castellana, l’argentino Ferreyra, scovato nel campionato cileno. A centrocampo il colpo è il gambiano Bobb, proprietà Chievo, lo scorso anno a Reggio Emilia, già con il Cittadella vincente in Lega Pro nel 2015-16. Da seguire il tanzaniano Said, ex Chiasso e l’ex Pontedera Paolini. tra gli esterni ha caratteristiche offensive Kanis, magrebino, che il Novara ha parcheggiato prima a Catanzaro poi in Svizzera nel Sion e Marin, rumeno che giocava nella serie C belga ma con qualità più difensive. L’attacco, fin qui poco prolifico, si affida allo svincolato Defendi, al gambiano Jallow, proprietà Ascoli lo scorso anno a Gubbio e a Borrello, ex Primavera di Crotone e torino.

LA STAGIONE Sono 12 i punti in classifica con una partita da recuperare (Virtus Entella). Dopo un inizio difficile, due sconfitte nelle prime tre giornate, la squadra è reduce da 7 risultai utili con tre 0-0 consecutivi. Solo 6 i gol segnati ma difesa già ben registrata con 8 reti al passivo e porta inviolata da quasi 500 minuti.

LA ROSA Portieri: 1 Gozzi (93), 12 Coppola (99), 22 Marcone (93). Difensori: 2 tafa (Alb-98), 3 Bertoldi (96), 4 Cristini A. (94), 13 Santacroce (86), 18 Mattioli (98), 19 Spizzichino (99), 21 Castellana (95), 23 Celia (99), 25 Ficco (98), 33 Marin (Rom-95), 35 Ferreyra (Arg-93).

Centrocampisti: 5 Said (tanz-97), 6 Romanò (93), 8 Bobb (Gam-96), 14 Suljic (Bos-96), 17 Maresca (96), 20 Reymond (Svi-95), 24 Paolini (97), 34 Sadotti (98). Attaccanti: 7 Arras (98), 9 Defendi (91), 10 Caso (98), 11 testa (98), 15 Jallow (Gam-96), 16 Alvaro (99), 27 Kanis (Mar-97), 28 Borello (99), 40 Gissi (Arg/Svi92).

IN CAMPIONATO Cuneo-Novara 0-0.

Cuneo (5-4-1): Marcone; Bertoldi Cristini Santacroce Said (dal 89’ Mattioli) Castellana; Kanis Paolini Ferreyra Borello (dal74’ Marin); Jallow (dal 62’ Gissi).

avversari nella storia

di Sergio Giovanelli

Sabato 5 maggio 2018.

L’ultimo derby finì 3-1 per l’Alessandria grazie alle reti di Nicco, Marconi e Fischnaller.

Cuneo in gol nel primo tempo con Cristini.

Nel tondo in basso Cristiano Cazzola ex dei Grigi e attuale mister cuneese

IL DERBY MENO GIOCATO

Al Moccagatta, cuneesi battuti 7 volte

I

l Cuneo Calcio nasce nel 1905 ma soltanto dopo la Grande Guerra svolge attività regolare nei campionati Federali. Fin quasi allo scoppio del secondo conflitto mondiale i biancorossi navigano nelle categorie minori affrontando, nella migliore delle ipotesi, le seconde o terze squadre di Alessandria, Casale, Juventus e torino. Solamente nel 1938, a completamento dei quadri, il Cuneo viene ammesso d’ufficio alla Serie C. La tragedia bellica ferma tutto ma non il calcio e nel 1944 le autorità sportive indicono un campionato suddiviso in turni eliminatori regionali, semifinali e finali.

Il Cuneo partecipa e viene inserito nel girone Piemonte-Liguria. Molti giocatori, sfollati o rimasti tagliati fuori dalla loro città, giocano in squadre che non sono le loro per cui anche il Cuneo riesce a schierare una formazione accettabile.

Purtroppo risulta non perfettamente regolare la posizione di Ruella e molti risultati vengono modificati a tavolino. tra essi anche la partita di Alessandria giocata il 5 marzo 1944 e finita 1-1 sul campo che verrà assegnata ai Grigi con il classico 2-0.

A maggio, nella partita di ritorno, i biancorossi si rifaranno vincendo 3-2. Questo, al netto delle partite perse per volere del Giudice Sportivo, resterà l’unico risultato positivo del torneo per i cuneesi.

I grigi, nei quali militava anche un giovanissimo Maroso, arrivarono ottavi (su dieci) appaiati al Casale e davanti ai biancorossi. Sarebbero stati ultimi senza le penalizzazioni.

Poco più di un anno dopo la guerra è fi-

nita e la situazione è profondamente diversa: l’Alessandria e il Cuneo giocano nel torneo misto B-C, ma mentre i Grigi saliranno in Serie A, i cuneesi resteranno in C. Nel Cuneo gioca Varona che l’anno prima era ad Alessandria, in compenso Borgogno che nel 1944 vestiva biancorosso adesso è tra tanaro e Bormida anche se non gioca le partite con la sua ex squadra. A Fossano (in campo neutro) i Grigi passano 1-0. Nella gara di ritorno l’Alessandria vince anche al Comunale (Giuseppe Moccagatta sta per diventare presidente della società ma morirà proprio all’inizio del campionato di A) e conclude il girone eliminatorio qualificandosi per il girone finale decisivo per la promozione in A Passa una vita intera e il 27 agosto 1989 il Cuneo neopromosso in C2 arriva al Moccagatta per una partita del turno preliminare di Coppa Italia e, clamorosamente vince. Davanti ad un migliaio di spettatori il rigore di Rocca sul finire del primo tempo decide la partita.

Le successive due gare al Moccagatta, entrambe nell’anno solare 1991 ma di due stagioni diverse finiscono 2-0: un’autorete e Mazzeo a marzo, una doppietta di Accardi a fine agosto in Coppa.

Saltiamo al 2011, altri vent’anni sono passati. Di nuovo incrocio dopo lunga assenza e di nuovo, incredibilmente, il neo promosso Cuneo vince ad Alessandria per 2-1. Il gol decisivo questa volta porta la firma dell’ ex Enrico Fantini andato a giocare nella squadra della sua città dopo la doppia esperienza nei grigi.

Degano per i grigi e Cristini per i bianco-

rossi gli autori delle altre due reti.

Il 13 settembre 2015, Manuel Fischnaller decise la gara per i grigi segnando il punto decisivo al Paschiero di Cuneo.

Al Moccagatta stesso punteggio ma rete di Sosa. Nella scorsa stagione 3-1 per i grigi con gol di Nicco, Marconi e Fischnaller a bissare il 2-0 dell’andata (Nicco e Russini).

Il bilancio complessivo dice: 18 giocate, 10 vittorie grigie e 4 biancorosse. Al Moccagatta 7 vittorie su 10 partite ed un solo pareggio. I gol sono 24-13 per l’Alessandria (16-7 in casa).

I PROTOGONISTI Presenze: Calandra e Donida per il Cuneo assieme ai grigi Cammaroto e Fiori, sono quelli che sono scesi più volte in campo in questa partita avendo giocato 5 volte ciascuno.

Reti: Accardi e Pellegrino autori di una doppietta ciascuno, sono i goleador assieme a Jacopo Fanucchi che per questioni di giustizia ha segnato una rete per squadra; a questi si sono aggiunti Nicco e Fischnaller che hanno segnato rispettivamente due ed una rete lo scorso anno.

Doppi Ex: diversi giocatori hanno vestito sia il grigio alessandrino che il biancorosso cuneese: i già citati Fanucchi e Varona hanno giocato la sfida da tutte e due le parti così come Sergio Ferretti e Gabriele Cavalli. Sono scesi in campo solo con il Cuneo pur essendo stati anche grigi tra gli altri Fantini, Borgogno e Soffrido. Lo scorso anno due ex cuneesi hanno giocato in maglia grigia: Matteo Chinellato ed Emanuele Gatto, unico ancora nella rosa delle due squadre.

Non va dimenticato Cristiano Scazzola, all’Alessandria da calciatore ed ora al Cuneo da allenatore.

l’iniziativa di Gigi Poggio

L’EVENtO PROMOSSO DA ME.DEA, PARtE DA uN’IDEA DI MARCO BAGLIANO, E VEDE INSIEME ALESSANDRIA CALCIO E PAStICCERIA GALLINA

L’ORSOINCASA

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Venerdì 23 novembre 2018

ALESSANDRIA DICE NO! La campagna contro la violenza sulle donne

“S

appi essere uomo” e ancora “Scegli di essere uomo” recitano due degli slogans che caratterizzano la campagna contro la violenza sulle donne che, promossa dal Centro me.dea, nei prossimi mesi, e fino ad aprile, si articolerà ad Alessandria, coinvolgendo alcune tra le eccellenze della città.

La violenza sulle donne è una realtà ormai ineludibile e una risposta di sensibilizzazazione condivisa e trasversale è il primo passo da compiere.

Questo il senso dell’iniziativa che, a partire da domenica 25 novembre, insieme a me.dea,

partendo da un’idea di Marco Bagliano, Presidente Lions Club Alessandria host, vede insieme Alessandria Calcio e Pasticceria Gallina.

“Dopo la campagna per la prevenzione degli incidenti stradali causati dall’uso dei telefoni cellulari - ha affermato Bagliato - abbiamo deciso di spedere il nostro impegno contro la violenza sulle donne perche la riteniamo una vera e propria emergenza sociale, di fronte alla quale non è possibile restare spettatori. Lo dico con la convinzione e l’orgoglio di Presidente del Lion Club Alessandria Host che ha visto subito tutto il consiglio aderire senza esitazione a quest’idea. Di

qui la collaborazione con me.dea e tutte le iniziative che verranno insieme a questi partners prestigiosi”.

Domenica 25 novembre dunque l’avvio di questa campagna che avrà come teatro il prato dello stadio Moccagatta, in occasione della concomitante iniziativa contro la violenza delle donne, ideata dalla Lega calcio di Serie C. “Abbiamo raccolto l’appello della nostra Lega - puntualizza Luca Borio, direttore commercale dell’Alessandria Calcio - rispondendo con piacere a questa proposta che sposa la filosofia della giornata che, attraverso tutti noi, dirigenza e giocatori, si fa portavoce di un messaggio tanto forte quanto necessario come quello del rispetto per la donna. Per questo, domenica 25 novembre, in occasione della partita col Cuneo, non solo la squadra, secondo le indicazioni della Lega, scenderà in campo con un fiocco bianco, accompagnata dalle giocatrici della Novese calcio, società gemellata ai Grigi ma porterà sulla divisa da gioco, creata in edizione limitata, un messaggio contro la violenza. Le maglie indossate nella partita saranno poi regalate a Lions Club Alessandria Host che le metterà in vendita in favore di me.dea: una di queste sarà messa all’asta

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L’ORSOINCASA

Venerdì 23 novembre 2018

LA CAMPAGNA PRENDE IL VIA DOMENICA 25 NOVEMBRE. LA SQuADRA SCENDERà IN CAMPO CON uN FIOCCO BIANCO ACCOMPAGNAtA DALLA NOVESE FEMMINILE. SuLLE MAGLIE uN MESSAGGIO CONtRO LA VIOLENZA SuLLE DONNE. POI L’AStA La presentazione dell’iniziativa in una conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi. In basso, le scatole di Baci speciali create da Giuseppe Gallina durante l’evento natalizio riservato ai soci, mentre le altre saranno acquistabili successivamente”. un’iniziativa così ampia e trasversale avrà anche una sua parte decisamente dolce e golosa con l’aiuto di un’altra eccellenza prestigiosa quale quella rappresentata dalla pasticceria Gallina che, per le festività natalizie imminenti, ha creato una scatola dei suoi famosissimi Baci, realizzata in edizione limitata e recante un messaggio contro la violenza sulle donne. “Un piccolo gesto - ha sottolineato Giuseppe Gallina - che può toccare il cuore di chi riceverà questo regalo e sposare una causa nobile”.

“La nostra soddisfazione maggiore - ha aggiunto Sarah Sclauzero, presidente di me.dea - è quella di avere riunito realtà prestigiose del territorio per una campagna di sensibilizzazione che deve incidere su un fenomeno grave e da non sottovalutare come quello della violenza sulle donne. Un fenomeno che ha bisogno di risposte incisive e differenti, usando strumenti e relazioni trasversali che raggiungano vari target di pubblico. Sarà una campagna lunga e articolata che nel coinvolgere anche un nuovo compagno di viaggio come Alterego, lo sportello di uomini che agiscono violenza, vuole informare ma anche fornire un aiuto concreto, raggiungendo le donne, quanto gli uomini”.

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LA GRANDE STORIA

SOTTO LE BOMBE

ORSO

DELL’

durante la guerra

di Sergio Giovanelli

I

QUARTA PUNTATA

Il conflitto non fermò il calcio Grigi a cavallo tra Serie A, B e C

l primo campionato di guerra vide al via un’Alessandria pressoché immutata nell’organico. Ghidini e Massiglia ormai trentenni lasciarono la squadra per andare a raccogliere gli ultimi scampoli di gloria ad Asti e tortona; dalla Cremonese arrivò il centrocampista Rampini, destinato

Dalla guerra alla pace e alla democrazia di Gigi Poggio

ad essere la prima riserva di un Fibbi molto spesso frenato da problemi fisici. Vennero lanciati diversi giovani del grande vivaio mandrogno. In panchina fu confermato Krappan - subentrato a Faroppa nel corso della stagione precedente - un ungherese già ai grigi nel 1934-’35, bravo nel gestire i

L

o scorcio finale degli anni trenta vide consolidarsi e articolarsi l’apparato propagandistico del regime fascista. Valori e strategie si fusero, immaginando un’Italia ricca e autosufficiente e Alessandria non sfuggì all’incantesimo. Le adunate e la febbrile attività dei Dopolavori cittadini coinvolsero gli alessandrini, mentre la città si sviluppò nella zona tra via del Demanio (oggi via Maggioli) e la linea ferroviaria per AcquiSavona, con una nuovo quartiere intitolato a Galeazzo Ciano, in cui vennero valorizzati i canoni delle edilizia semirurale, con abitazioni bifamiliari dotate di orto, per soddisfare il fabbisogno familiare degli abitanti.

giovani ed abile nel favorire l’inserimento di nuovi giocatori. Il rendimento iniziale fu abbastanza regolare e la classifica vide la squadra a ridosso delle prime: nella parte centrale del torneo subentrò una crisi di risultati: solo 2 vittorie (esterne!) e 6 pareggi in 13 partite che allontanarono definitiva-

Il campionato misto B-C 1945-’46 fu vinto dall’Alessandria che tornò in Serie A. In piedi da sinistra: il presidente Benzi, Frugali, Cassano, Vitto, Bassi, Rosso II, l’allenatore Sperone. Accosciati: Arezzi, Rampini, Pietrasanta, Miglio, Pietruzzi, Stradella mente non solo Liguria e Modena, poi promosse, ma anche Brescia e Savona.

Finì che il piazzamento finale fu un settimo posto senza infamia e senza lode.

Mentre la guerra cominciava a prendere un andamento negativo, fare calcio in Italia diventava sempre più difficile. L’Alessandria, congedato Krappan (il quale troverà posto sulla panchina del Palermo ma morirà all’improvviso il 2 febbraio 1942), preferì la soluzione interna promuovendo

Pasquale Parodi arrivato a fine carriera; il vecchio centrocampista dopo 180 presenze in grigio sedette in panchina utilizzando se stesso come riserva in caso di bisogno.

Ad una rosa non di primissimo piano corrispose un torneo anonimo senza particolari picchi di rendimento, ma con un periodo nero di 5 sconfitte consecutive ed 8 giornate senza gol segnati.

Il 1942-’43 fu all’insegna del rinnovamento: della vecchia guardia rimasero in pochi da Il palazzo della GIL appena inagurato dal Duce.

Nella pagina accanto, Giuseppe Moccagatta

amalgamare ai giovani. Venne chiamato Adolfo Baloncieri, non più a guidare la squadra dal campo ma dalla panchina.

Con il Direttore tecnico Dadone, l’esperimento riuscì con l’ottenimento della salvezza. Le difficoltà dovute agli eventi bellici furono notevoli: proprio l’Alessandria non riuscì a giungere in tempo a Palermo per la gara con la Juventina ed ebbe partita persa a tavolino; la successiva esclusione dei rosanero dal campionato a causa dei problemi logistici annullò questo provvedimento.

La tragedia bellica fermò tutto ma non il calcio e nel 1944 le autorità sportive indissero un campionato suddiviso in turni eliminatori regionali, semifinali e finali.

L’Alessandria partecipò e venne inserita nel girone Piemonte-Liguria. Molti giocatori, sfollati o rimasti tagliati fuori dalla loro città, giocarono in squadre diverse dalle loro.

Così avvenne anche per i Grigi che schierano un giovane di Marostica di proprietà del torino: Virgilio Maroso. Purtroppo non tutti i tesseramenti furono perfettamente regolari e molti risultati vengono modificati a tavolino. tra essi anche la partita di Alessandria giocata il 5 marzo 1944 e finita 1-1 sul campo che verrà assegnata ai Grigi con il classico 2-0. I grigi arrivarono ottavi (su dieci) appaiati al Casale e davanti al Cuneo. Sarebbero stati ultimi senza le penalizzazioni. Nello 0-7 rimediato a torino con i granata, Baloncieri fu costretto a scendere in campo a causa della mancanza di giocatori: a 47 anni giocò la sfida tra le sue ex-squadre.

Nell’anno più duro della guerra anche il campionato si arrese: rimasero solo le partite amichevoli ed i tornei estemporanei nell’attesa della fine del conflitto.

Arrivata la Liberazione si ricominciò a vivere; il Paese era distrutto, le comunicazioni difficili o impossibili; la Federcalcio

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La politica delle grandi opere non conobbe nel frattempo sosta con l’edificazione del palazzo delle Poste e del telegrafo, al posto dell’isolato ottocentesco di Santa Balbina, del Dispensario progettato dal Gardella e del palazzo della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) nei pressi del Ponte sul tanaro, alla cui inaugurazione inter-

venne il Duce in persona. Ma la crisi mordeva e la fragile economia autarchica generò povertà e miseria, soprattutto per la proletarizzazione dei contadini che al loro arrivo in città andarono a ingrossare le fila di una manodopera precaria e poco qualificata. Fenomeno questo che generò apprensione per gli effetti sull’incremento

della natalità, già a rischio per l’elevato numero di donne impiegate nelle attività più diverse. Logico, dunque, che la propaganda tendesse a sviare l’attenzione da questo contesto, immaginando per il paese un futuro da potenza imperialista che, prima con l’occupazione in Abissinia e poi con la guerra civile in Spagna, sfociò nel Patto d’acciaio con la Germania nazista da cui avrebbe avuto origine la seconda Guerra Mondiale.

La rigorosa sorveglianza a cui la città fu sottoposta, nelle situazioni più diverse dai luoghi di lavoro agli ambiti della cospirazione antifascista, non impedì il sor> segue a pagina 12

durante la guerra

di Sergio Giovanelli

Siamo nel 1948, prima della sfida con la Roma, i giocatori dell’Alessandria sono in udienza da Papa Pio XII

decise di mescolare le carte. In Serie A due gironi eliminatori Nord (con le squadre di A) e Centro-Sud (misto A-B) con girone finale. tra i cadetti in Settentrione una Mista B-C con una promozione in A. I Grigi favoriti ebbero qualche alto e basso: famosa la sconfitta subita al Comunale (il 25 aprile aveva spazzato via anche la toponomastica) dal Piacenza per 3-2, corredata da incidenti sedati dall’intervento dei blindati dell’Esercito; l’episodio fece scalpore e finì sulla quarta di copertina della Domenica del Corriere. L’esagonale finale fu quasi dominato: l’unico dubbio lo insinuò la Pro Patria battendo i grigi alla penultima giornata e portandosi a due punti di distanza in classifica. Il successo per 5-0 sulla Reggiana fece esplodere la gioia dei tifosi alessandrini.

Alla guida della società subentrò Giuseppe Moccagatta che era anche sindaco della città. Il nuovo presidente rinforzò notevolmente la squadra ingaggiando Rava, Bertoni II, tortarolo, “farfallino” Borel e Sotgiu. Il giorno prima del via Moccagatta morì improvvisamente a torino. Lo shock fu immenso e la squadra ne risentì. Lo stadio, ovviamente, venne subito intitolato al presidente scomparso. Ci furono 7 sconfitte di cui 4 in casa e nessuna vittoria nelle prime 10 giornate. Arrivarono risultati migliori, il rendimento crebbe soprattutto dopo l’ingaggio del quarto allenatore stagionale, il magiaro Kovacs. La salvezza venne raggiunta grazie ad un filotto di 4 vittorie nelle ultime 5 giornate.

In vista di un torneo atipico a 21 squadre (la triestina retrocessa venne ripescata in gere delle prime attività clandestine contro la dittatura. Il bilancio degli anni di guerra presentò presto il conto e anche Alessandria mostrò il suo disincanto, pur senza mobilitarsi apertamente a fianco dei primi gruppi organizzatisi attorno ai comunisti e al Partito d’Azione.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre del ‘43, le prime formazioni partigiane cominciarono la loro attività sull’appenino ligure alessandrino, mentre in città i militanti dei GAP (gruppi d’azione patriottica) furono protagonisti di una logorante opera di sabotaggio contro il presidio tedesco e il fascismo repubblichino. L’aprile 1944, con il rastrellamento e il massacro della Benedicta e i bombardamenti degli anglo-

considerazione delle difficoltà dovute alla situazione politica) si fecero molti cambiamenti, parecchi dei quali sbagliati. Dei grandi acquisti dell’anno prima rimase solo Sotgiu, e gli altri non vennero adeguatamente rimpiazzati. Arrivò la logica retrocessione con un solo punto nelle ultime sette gare. Qualche bel momento ci fu: il Grande torino cadde al Moccagatta sconfitto per 2-0; al ritorno, anche a causa di un diverbio tra Valentino Mazzola ed un tifoso grigio, i granata inflissero all’Alessandria quel 10-0 che è tuttora il divario record di una gara di A. Per il ritorno in Serie B si cambiò maglia: già nel 1937 al grigio si era aggiunta una fascia biancorossa con stemma cittadino.

Stavolta si andò oltre: maglia bianca cer-

chiata di grigio-bianco-rosso. Agli dei del calcio evidentemente l’abominio non piacque e la squadra non trovò mai l’amalgama tra vecchi e nuovi tanto che alternò momenti di vera gloria (pochi) a momenti di straordinaria amarezza (numerosi) e l’undicesimo posto finale apparve modestissimo rispetto alle ambizioni della vigilia.

La dirigenza, confermato il britannico Flatley, inserì in organico giocatori di buona fama e di riconosciuta tecnica destinati a comporre una “corazzata” per ritornare trionfalmente nella massima serie. Da subito i risultati non apparvero all’altezza; qualche sconfitta di troppo e prestazioni non esaltanti da parte di qualche giocatore fecero storcere il naso agli osservatori.

Con il passare del tempo, complice anche

Macerie in corso Acqui dopo i bombardamenti

americani, fu il primo dei tanti momenti che segnarono duramente la città, mentre il fascismo locale, dopo lo sbarco in Normandia e la liberazione di Roma, perse viavvia il controllo del territorio e la credibilità della gente.

Il 28 aprile 1945 i tedeschi trattarono la resa, mentre due figure dell’antifascismo

locale, Ernesto torre e Livio Pivano, assunsero rispettivamente la carica di sindaco e prefetto della città. E fu in questo clima, pur se tra crescenti divisioni tra le forze d’ispirazione comunista, socialista e cattolica, che si svolsero le prime elezioni amministrative che videro eletto sindaco il socialista Giuseppe Moccagatta, alla cui

Adolfo Baloncieri, nel 1944 giocò il match contro il Torino all’età di 47 anni

GLI INDIMENTICABILI

Virgilio Maroso, tra le file dei Grigi nel 1944.

Morì a Superga con il Grande Torino Felice “Farfallino” Borel.

Una sola presenza nei Grigi, a Napoli, nel 1946

qualche infortunio di troppo, la squadra scivolò verso il fondo della classifica. Rimase aggrappata alla salvezza fino alla fine tanto che sarebbe bastato non perdere in trasferta contro il tranquillo Verona per agguantare almeno lo spareggio con la Reggiana. In vantaggio all’intervallo i Grigi incassarono il 2-2 al quarto d’ora del secondo tempo e il gol della condanna a dieci minuti dalla fine. Per la prima volta nella sua storia l’Alessandria conosce l’onta della C...

> continua

prematura scomparsa, succedettero prima un altro esponente del suo partito, Giovanni Porta e poi Nicola Basile che avrebbe segnato la storia amministrativa della città. Con Basile, superati i primi momenti di grande difficoltà maturati per le tragiche condizioni in cui versava Alessandria dopo la guerra, gli indirizzi e le strategie dell’amministrazione comunale assunsero un orientamento marcato secondo le idee del socialismo municipale prefascista che aveva dotato la città di servizi e opportunità.

Allo scadere del suo primo mandato, a fine 1950, il bilancio di Basile poteva definirsi già positivo e Alessandria orientarsi con fuducia al proprio futuro.

I

Un acrobata nel fango, Sergio Rampini

l 7 luglio 1946 è ricordato come il “Grand dì”, ovvero il ritorno dell’Orso Grigio in Serie A. L’Alessandria batte la Reggiana: nella squadra giocano Mario Pietruzzi e Gigi Cassano. Ma c’è spazio per le imprese dell’ “acrobata”, Sergio Rampini, le cui doti nello stacco di testa e nell’abilità nel fare i gol spiccano soprattutto nel fango, perché è sul campo pesante che la squadra si trasforma. Rampini approdò nell’Alessandria nel 1939 a 23 anni, voluto dall’allenatore ungherese Otto Krappan (che lo fece acquistare dalla Cremonese) e subito si mise in evidenza per le sue doti di generosità, per il suo gioco a tutto campo e per i suoi improvvisi spunti in acrobazia. tipica mezzala, giocatore di non elevata statura, sapeva, grazie al suo tempismo, elevarsi e superare di testa in area i giocatori che fisicamente lo sovrastavano. Oppure in situazioni impossibili riusciva in acrobazia, con improvvise sforbiciate, a colpire il pallone sorprendendo in controtempo le difese avversarie. La sua fu una carriera che lo portò, per quasi vent’anni, a peregrinare dal nord al sud dell’Italia, dalla serie A alla serie C. Esordì in A con la maglia dell’Alessandria il 22 settembre 1946 in Alessandria-Modena, con la maglia del Palermo ha invece giocato in B nella stagione 1947-’48 (17 presenze) e in A nella stagione 1948-’49 (2 presenze). Nel periodo bellico, per via del servizio militare, giocò due campionati con la Salernitana. Dopo una parentesi con il Parma, ha chiuso la carriera giocando per tre stagioni nel Piacenza.

Mario Bocchio

lo sponsor di Gigi Poggio

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PARtItI NEL 1948 CON LA PRIMA CASSEttA WC A INCASSO IN RAME, BREVEttANDO, uNICI AL MONDO, uN SIStEMA E uN’APPARECChIAtuRA, E RICERCANDO SEMPRE NuOVE SOLuZIONI

L’ORSOINCASA 14

Venerdì 23 novembre 2018

w w w. p u c c i p l a s t . i t

n’azienda che festeggia quest’anno i 70 anni di età ma guarda con fiducia e determinazione al futuro: questo il messaggio che ricaviamo dal colloquio con Nadia Bosi che di Pucciplast è il Direttore commerciale.

“Poche aziende monoprodotto come Pucciplast possono vantare un’attività così lunga nel tempo e questo non è solo un dato statistico, - dice Nadia Bosi -. Siamo partiti nel 1948 con la prima cassetta a incasso in rame, brevettando, unici al mondo, un sistema e un’apparecchiatura e, nel volgere del tempo, non ci siamo mai fermati lavorando a nuove soluzioni, utilizzando nuovi materiali. Ecco perchè il bilancio di questi 70 anni è un bilancio di cui andiamo orgogliosi, senza peraltro cullarci sugli allori”.

Vogliamo fare la storia di Pucciplast? “L’azienda, - racconta la Bosi -, nasce in via Piacenza, ad Alessandria come “Marabese Dorino scaricatori idraulici” utilizzando il rame per la propria produzione. Siamo negli anni della ricostruzione post bellica; l’edilizia viaggia a mille e le case nuove possono cominciare a dotarsi di servizi igienici interni alle abitazioni. Le cassette di scarico per wc, approfittando anche della natura del rame, materiale facilmente lavorabile, diventano accessorio fondamentale per la loro efficienza e praticità. Ma la nostra storia non si ferma qui...” un’altra sede ad Alessandria... “Esatto, con lo spostamento in via Fiume acquisiamo nuovo spazio e un diverso margine di operatività che poi diventa ottimale col trasferimento nell’attuale sede di Quargnento, esattamente cinquantanni fa”.

E, partendo da Quargnento, la Marabese diventa Pucciplast e si muove per una nuova storia... “L’evoluzione dei materiali e la possibilità di utilizzarli per la nostra produzione non ci ha mai colti di sorpresa. L’arrivo a Quargnento è poi coincisa con la possibilità di implementare anche una diversa politica del personale, puntando proprio sugli stessi residenti del comune, rivolgendosi anche sugli stessi nuclei famigliari e su più persone dello stesso nucleo, trovando modo di distribuire e differenziare mansioni e ruoli.

L’azienda ne ha beneficiato sicuramente anche perchè proprio nel ‘68 c’è l’avvio della

PUCCIPLAST: ECOLO L’idea che ha rivoluziona

lavorazione sul polietilene che, in quanto materiale plastico, ha caratteristiche ideali per creare cassette leggere e funzionali, senza dimenticare che anche con il rame ormai si potevano raggiungere formati sempre più sottili e utilizzabili.” una ricerca costante, dunque... “La nostra attività, effettivamente, è stata orientata al soddisfacimento di un mercato sempre alla ricerca di soluzioni pratiche, come quella della cassetta a incasso, creata nell’87 di

soli sette centimetri e mezzo e quindi contenibile nel mattone forato, per poi arrivare all’inizio degli anno ‘90 con le cassette a doppio scarico, e quindi con doppio pulsante, fondamentali in una logica che possa far convivere ecologia, con il risparmio idrico ed economia con costi contenuti per l’utenza”. un’azienda monoprodotto in un territorio che, lo dicono i numeri, vive una certa sofferenza. Quali strategie adotta? “Pucciplast

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Venerdì 23 novembre 2018

IL LEGAME CON L’ALESSANDRIA: DuE AZIENDE FORtEMENtE RADICAtE NEL tERRItORIO CON uNO SCOPO COMuNE

GIA & ECONOMIA to le cassette da incasso opera in stretto contatto con settore come quello dell’edilizia che ha sentito in maniera significativo della crisi. Le nostre strategie ci portano a lavorare pensando alla qualità e all’unicità del nostro prodotto, ottimizzando

costi e risorse. Sotto il profilo occupazionale, non contiamo più i numeri di qualche tempo fa, avendo imboccato una strada precisa quale quella dell’industralizzazione della produzione, un processo che abbiamo in-

trapreso da tempo e che ci ha dato un equilibrio strategico e gestionale. Questo per dire che non ci siamo fatti deprimere dalle congiunture negative così come non ci siamo mai esaltati nei momenti di grande espansionee vendita del nostro prodotto. Penso sia un orientamento lucido e razionale che, nel tempo si sta rivelando un ottimo modus operandi”.

La rete vendita di Pucciplast come è articolata? “Il nostro prodotto viaggia attraverso i punti vendita che trattano articoli idrotermosanitari ed esclusivamente loro. Il nostro è un mercato perlopiù italiano”. un’azienda del territorio che incontra l’Alessandria Calcio, altro marchio del territorio...

“Un segno comune e anche identità di vedute, pur se in ambiti diversissimi. Ci è piaciuto l’approccio della società di cui conosciamo solidità e idee e pensiamo che i Grigi siano un buon veicolo promozionale per la nostra e la sua visibilità. Attorno all’Alessandria Calcio ruota un sistema di realtà imprenditoriali che sicuramente darà forza e determinazione a tutto il territorio... e noi abbiamo voluto essere della partita”.

G R U P P O

alessandria

VIAGGIA SEMPRE CON VOI

SPINETTA MARENGO (AL) - S. S. 10, n° 20