L'Orso in casa n.13 2020-21

N. 13 | VENERDÌ 26 FEBBRAIO 2021

IL PUNTO Como minifuga, Renate arranca

L’AVVERSARIA Carrarese: alla ricerca di una svolta

L’EVENTO 109 anni.

I Grigi, la nostra storia

LA PARTITA L’INTERVISTA Servili: tutti i giorni con la faccia alla porta

FOCUS

ALESSANDRIA-CARRARESE Lunedì 1 marzo 2021, ore 18 Diretta tv su RaiSport / Canale 58

109

Comunicazione: i Grigi sui muri

BUON COMPLEANNO

ALESSANDRIA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912

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IL PUNTO / IL GIRONE A

Como minifuga, Renate arranca I lariani hanno 5 punti di vantaggio sui nerazzurri che hanno un calendario più difficile. Alessandria in cerca di vittoria di TINO PASTORINO Matteo Pisseri, sempre tra i migliori in campo

■ Ancora una settimana con tre partite in programma: le squadre che si giocano il primato sono tutte attese da un calendario impegnativo. A cominciare dalla capolista Como che deve amministrare i 5 punti di vantaggio sull’immediata inseguitrice ma che deve affrontare due trasferte consecutive: domenica a Busto Arsizio e mercoledì ad Olbia. Poi si ritornerà al “Senigallia” contro la Pro Sesto. Decisamente più impegnativo il percorso del Renate: non sarà facile contro il riorganizzato Piacenza quindi la trasferta di Lecco e l’impegno casalingo contro la Carrarese. Per la Pro Vercelli, dopo l’imprevisto passo falso casalingo con l’Olbia, tre incroci con la zona play out. Si comincia con la trasferta in casa Giana per poi ospitare la Pergolettese; infine il viaggio a Pistoia. Una settimana per dare ulteriori certezze alla classifica o, perché no, per mischiare nuovamente le carte.

Il Lecco dovrà difendere il quarto posto dagli attacchi di Pro Patria ed Alessandria ma già in questo week end la partita contro la Juventus è da giocare con la massima con-

centrazione visto anche l’orario (12,30); dopo di che arriva il Renate. La Pro Patria è caduta dopo 11 giornate e se il contraccolpo è stato assorbito lo si vedrà proprio nella sfida alla capolista, prima del derby con la Pro Sesto, il cui calendario sarà ancora più impegnativo per i recuperi da disputare. Per l’Alessandria partita impegnativa sarà il posticipo contro la Carrarese, la delusione del torneo, che deve conservare il decimo posto, ultimo

STATISTICHE Lanni, estremo difensore del Novara, ha parato il quarto rigore stagionale.

L’ultima “vittima” è stata Infantino della Carrarese, mentre in precedenza aveva ipnotizzato Bortoluz, Manconi e Marques.

Il Renate l’ultimo gol su azione lo ha segnato il 31 gennaio con Rada al 77’ nella partita vinta contro il Grosseto.

Nelle successive cinque solo il rigore di Galuppini domenica scorsa a Livorno.

Saro, il portiere della Pro Vercelli non subisce gol da 615 minuti.

valido per l’accesso ai play off dall’attacco del Grosseto e del rinato Novara. La successiva trasferta di Livorno e il match contro l’AlbinoLeffe potrebbero portare punti importanti per migliorare il piazzamento in classifica dei Grigi.

Sempre in ottica play off un’occhiata anche alla Juventus, squadra per la quale è sempre difficile fare pronostici: Lecco, Novara e Grosseto le prossime avversarie ovvero una sorta di incrocio per i piazzamenti in classifica. Le ultime sconfitte bianconere sono avvenute contro Pro Vercelli e Como: ottenere risultati positivi nelle prossime tre partite potrebbe significare il consolidamento della classifica in ottica spareggi.

Giochi apertissimi anche in coda: delle ultime cinque nessuna ha vinto nel mese di febbraio.

La Lucchese non perde mai con più di un gol di scarto. La Giana è quella che esprime la miglior organizzazione di gioco pur essendo carente in zona gol. Chi è meno in salute è la Pistoiese, un solo punto nel mese mentre l’Olbia è capace di perdere dopo avere avuto due gol di vantaggio per poi fare un’ottima figura a Vercelli. Subito il termometro dello stato di salute nello scontro diretto di sabato tra Lucchese e Olbia. Poi mercoledì Piacenza-Giana e domenica prossima Giana-Livorno. Anche qui i punti valgono doppio, in caso di successo.

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pillole

La classifica

DALLA C

SERIE C GIRONE A Squadra Como Renate Pro Vercelli Lecco Pro Patria Alessandria Juventus U23 Pontedera AlbinoLeffe Carrarese Grosseto Pro Sesto Novara Pergolettese Piacenza Pistoiese Olbia Giana Erminio Livorno Lucchese

PT 55 50 47 44 42 41 40 38 37 35 34 31 30 29 28 26 24 21 19 18

G 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 26 23 26 25 26 26 25 25 26 26

V 17 15 13 12 11 11 11 10 9 9 9 8 7 8 6 7 4 5 5 3

N 4 5 8 8 9 8 7 8 10 8 7 7 9 5 10 5 12 6 9 9

P 5 6 5 6 6 7 8 8 7 9 10 8 10 12 10 14 9 14 12 14

GF 39 37 36 35 25 31 40 24 26 27 28 24 31 33 33 23 25 21 26 24

GS 29 25 22 23 17 22 30 22 24 26 31 28 34 35 35 34 36 36 36 43

DR 10 12 14 12 8 9 10 2 2 1 -3 -4 -3 -2 -2 -11 -11 -15 -10 -19

MERCATO La Pistoiese ha ingaggiato Momentè (attaccante, svincolato) classe 1987, ex Gozzano. A Piacenza rescissione per D’Iglio (c) che va a Siena in serie D. L’ex grigio Matteo Gerace torna in Piemonte: in prestito dal Siena al Borgosesia, sempre in serie D.

ALLENATORI Carpi: dopo le dimissioni di Foschi ritorna Sandro Pochesci.

Vibonese: si dimette Galfano e al suo posto arriva Giorgio Roselli.

Il Turris esonera Francesco Fabiano, al suo posto Bruno Caneo, per tanti anni secondo di Gian Piero Gasperini.

LA SFIDA DEI RAMPOLLI Christian il figlio maggiore di Paolo Maldini nella Pro Sesto, contro Francesco figlio di Matteo Renzi, attaccante della Pistoiese schierato titolare per la prima volta. Domenica scorsa è finita 2-2, anche se i padroni di casa recriminano per un rigore fallito nella ripresa. In campo è stato Maldini, difensore come papà Paolo e nonno Cesare, a marcare Renzi.

I BOMBER DEL GIRONE A

I prossimi turni 27ª GIORNATA domenica 28 febbraio 2021 Pistoiese-AlbinoLeffe sab. 27/2, ore 15,00 Lucchese-Olbia sab. 27/2, ore 15,00 Novara-Pro Sesto sab. 27/2, ore 15,00 Giana E.-Pro Vercelli sab. 27/2, ore 15,00 Pro Patria-Como sab. 27/2, ore 17,30 Lecco-Juventus U23 ore 12,30 Pergolettese-Livorno ore 15,00 Renate-Piacenza ore 15,00 Grosseto-Pontedera ore 17,30 Alessandria-Carrarese lun. 1/3, ore 18,00

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28ª GIORNATA mercoledì 3 marzo 2021 Pro Sesto-Pro Patria mar. 2/3, ore 15,00 Olbia-Como ore 12,30 Piacenza-Giana Erminio ore 15,00 AlbinoLeffe-Lucchese ore 15,00 Pro Vercelli-Pergolettese ore 15,00 Lecco-Renate ore 15,00 Juventus U23-Novara ore 18,00 Pontedera-Pistoiese ore 18,30 Carrarese-Grosseto gio. 4/3, ore 15,00 Livorno-Alessandria gio. 4/3, ore 15,00

Con 11 gol Manconi (AlbinoLeffe). Con 10 Morello (Pergolettese), Galuppini (Renate). A 9 Capogna (Lecco), Infantino (Carrarese), Gatto M. (Como). Con 8 Bianchi (Lucchese), Comi (Pro Vercelli). A 7 Arrighini ed Eusepi (Alessandria), Boccardi (Grosseto), Correia (Juve), Magrassi (Pontedera), Ragatzu (Olbia), Rolando (Pro Vercelli), Gabrielloni (Como).

L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 15 de ‘Il Piccolo’ di venerdì 26 febbraio 2021 A cura di Ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico Cristina Pigoni Impaginazione Mauro Risciglione Foto di Ilaria Cutuli, Mario Bocchio In collaborazione con Medial srl pubblicità, Alessandria Via Parnisetti 10, tel. 0131 56364

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MUSEO GRIGIO / AMARCORD

Dominio totale con 5 “legnate” 20 marzo 2018, la partita perfetta dei Grigi. Così la raccontò Silvio Baldini: «Che legnata, se sapevo me ne restavo a casa» di SERGIO GIOVANELLI ■ La Carrarese, per un ventennio acerrima rivale poi rimasta fuori dall’orizzonte dei Grigi per 15 anni, è tornata ad essere avversaria tradizionale di campionato tanto che, per la quinta stagione consecutiva, le due squadre fanno parte del medesimo girone di Serie C. Tra queste, la partita che sicuramente ha esaltato gli alessandrini più di ogni altra è quella giocata il 20 marzo 2018.

Era mercoledì, turno infrasettimanale comprendente la dodicesima di ritorno giocato in notturna. Quel torneo, che era rimasto monco a causa dell’esclusione del Pro Piacenza, vedeva l’Alessandria in affannosa rincorsa dopo il disgraziato avvio della gestione Stellini. Con l’avvento di Marcolini in panchina era risalita fino al sesto posto in classifica distanziata di 3 punti proprio dalla Carrarese, si giocava le ultime possibilità di agguantare una posizione favorevole nei playoff.

La partita del Moccagatta con gli apuani fu il capolavoro della stagione, ben raccontato dalle frasi di esordio del mister Silvio Baldini al suo arrivo in sala stampa dopo la gara: “Che legnata! Se sapevo che finiva così me ne restavo a casa!”

Il 5-0 finale fu l’espressione di un dominio pressoché totale in campo: oltre ai gol ci fu un calcio di rigore (il secondo della giornata) sbagliato da Bellazzini, l’espulsione di un giocatore carrarese dal campo e del Direttore Generale della società dalla panchina.

Mattatore della serata fu Manuel Fischnaller che segnò tre reti, per la prima volta in carriera, e andò in doppia cifra nella classifica dei marcatori.

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Dal dischetto Chinellato siglò la sua prima (e sarebbe stata anche l’ultima) rete in maglia grigia. Bellazzini riscattò l’errore dagli undici metri segnando il punto del 5-0.

Insomma fu una serata perfetta. Bel gioco, vittoria sonante e grandi aspettative per il proseguo della stagione. Che fu dolce amara.

Prima l’esaltante successo nella Coppa Italia di Serie C con la doppia vittoria sulla Viterbese che riportò il trofeo nella sede dell’Alessandria dopo 45 anni con conseguente “promozione” al terzo posto nella griglia dei playoff.

Che furono deludenti a causa del suicidio della squadra di Marcolini che, nel primo turno della manifestazione post-stagionale andarono a vincere in casa della FeralpiSalò perdendo poi con… gli interessi in casa finendo ignominiosamente eliminati.

focus

PERSONAGGI LA CARRARESE NEL DESTINO DI ORRICO, CHE HA FALLITO AD ALESSANDRIA

A Carrara c’è stato Marcello Lippi. Ma c’è stato soprattutto Corrado Orrico. Si fa notare nel 1979, l’Udinese lo trasporta direttamente dalla serie C alla serie A per una operazione che appare ardita, tra carattere spigoloso del tecnico e metodi da verificare con il pallone delle grandi. Orrico fa più notizia per le dichiarazioni che per il gioco, dura ventidue giornate e dura ancora meno all’Inter, quando nel 1991 lo ripesca un Ernesto Pellegrini orfano di Giovanni Trapattoni, rientrato alla Juventus. I nerazzurri sono in sofferenza da quando al Milan è arrivato Silvio Berlusconi al comando. Impera la zona, prima all’Arrigo Sacchi e, in quella stagione, secondo Fabio Capello. Un sistema di gioco che Orrico prova a trapiantare all’Inter e che viene rigettato, per la presenza pesante dell’eredità del Trap. L’allenatore saluta dopo essere stato eliminato al primo turno (da detentori del titolo) in Coppa Uefa e dopo una sconfitta a Bergamo alla 17ª giornata per un rigore di Bianchezi (alzi la mano chi si ricorda il brasiliano, ma questa è l’Inter). La Carrarese segna la vita di Orrico, con sei esperienze in panchina dal 1969 al 2006. Nel 1997-’98 Orrico arriva ad Alessandria in C1, al posto di Giuliano Zoratti. La scossa del tecnico carrarino si sente, qualcosa migliora sul piano dell’intensità ma non è sufficiente a evitare la coda dei playout dove i Grigi, penalizzati dalla classifica avulsa, incontrano la Pistoiese. Vengono battuti e retrocedono.

Mario Bocchio

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L’AVVERSARIA / CARRARESE

Alla ricerca di una svolta Dati per favoriti ad inizio stagione, la Carrarese sta faticando, anche a causa di numerosi infortuni. Obiettivo ridimensionato: trovare la migliore posizione per affrontare i playoff di TINO PASTORINO ■ Gioca ininterrottamente in serie C dal 1978 (tra C1 e C2 fino al 2008 e Prima e Seconda Divisione fino al 2017) malgrado la retrocessione del 2010 con successiva riammissione. L’anno scorso è arrivata fino alla semifinale play off, battuta dal Bari 2-1 ai tempi supplementari.

La società Fabio Oppicelli guida il club dal giugno 2017 dopo esserne già stato al vertice dal 2008 al 2012 quando cedette le proprie quote a Gianluigi Buffon. Imprenditore genovese, proprietario di autosaloni e con un’attività immobiliare, ha ricoperto incarichi nel Genoa (socio) e nella Lucchese (marketing). Massimo Maccarone è il Team manager.

Il Direttore Sportivo Gianluca Berti è ufficialmente il Direttore Generale ma di fatto si occupa della parte sportiva e del mercato. Da calciatore (portiere) ha vestito la maglia di 17 società. Ha giocato in serie A con Genoa, Roma, Empoli, Parma, Fiorentina e Sampdoria.

Il mercato In una stagione caratterizzata da frequenti infortuni (la punta D’Auria, i difensori Rota, Imperiale e Grassini sono ancora ai box

mentre Tedeschi sta per rientrare in gruppo), le operazioni di gennaio sono state abbastanza “calmierate”. L’assenza di Infantino (ha da poco recuperato) è stata bilanciata con l’arrivo di Marilungo (ex Monopoli via Ternana); difesa puntellata con Milesi (ex Modena) e Nicolas Bresciani, svincolatosi dal Livorno; in attacco è arrivato l’estroso Giudici dal Lecco. Hanno salutato Calderini (a) andato alla Cavese, Cais (a) passato alla Fermana mentre Fortunati (c) e Fantini (a) sono scesi in serie D. La rosa Questi i giocatori maggiormente utilizzati in campionato in base al minutaggio. Portiere: 22 Stefano Mazzini (1620’). Difensori: 6 Lorenzo Borri (1805’), 5 Michele Murolo (1017’), 13 Federico Ermacora (944’), 2 Federico Valietti (915’).

Centrocampisti: 8 Andrea Luci

L’AREA TECNICA Silvio Baldini, 62 anni, “profeta in patria” anche se nato a Massa. E’ alla quarta stagione sulla panchina apuana dove si era già seduto, in serie C1, dal 1995 al 1997. E’ stato sei anni inattivo dopo l’esperienza di Vicenza nel 2011 (esonerato all’ottava giornata). Con lui alla guida la Carrarese è sempre andata ai play off. Il vice è Mattia Baldini, suo figlio (già match analyst). Ha già sostituito il mister squalificato contro Livorno, Pergolettese e Como. Angelo Lucetti è il preparatore dei portieri.

(1788’), 24 Thomas Schirò (1320’), 17 Giovanni Foresta (1262’), 19 Lorenzo Pasciuti (1170’). Attaccanti: 20 Saveriano Infantino (1724’), 30 Kevin Piscopo (1623’), 9 Giacomo Manzari (952’). Dati aggiornati alla 25esima giornata.

L’ultima trasferta Mercoledì 17 febbraio 2021.

Pistoiese-Carrarese: 0-2 Marcatori: Doumbia al 64’, Marilungo al 67’.

Carrarese (4-2-3-1): Mazzini; Valietti (dal 80’ Agyei) Murolo Borri (dal 46’ Milesi) Bresciani; Luci Foresta (dal 40’ Schirò); Caccavallo Manzari (dal 55’ Doumbia) Marilungo; Infantino (dal 46’ Piscopo).

Guido Marilungo.

Arrivato a gennaio e già a segno 4 volte con la maglia della Carrarese Foto facebook Carrarese Calcio

LO SCHEMA TATTICO Difesa a 4, 2 mediani, 3 centrocampisti offensivi alle spalle dell’unica punta: da sempre questa è la disposizione di Baldini a Carrara. Mazzini è il portiere titolare; il blocco difensivo punta su Valietti, Borri, Murolo, Ermacora; fissi anche i mediani, Luci e Foresta. Tante le scelte in attacco soprattutto ora che Infantino è rientrato.

Ottimamente sostituto da Marilungo, l’ex Monopoli può agire alle spalle dello stesso o affiancarlo come seconda punta. In cinque possono ruotare per gli altri tre ruoli: Manzari, Schirò, Piscopo, Giudici e Caccavallo.

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L’EVENTO / BUON COMPLEANNO ALESSANDRIA

109 I Grigi, la nostra storia

di GIGI POGGIO

■ Una storia lunga 109 anni è, inevitabilmente, un patrimonio collettivo che risiede nella memoria di generazioni, tra passione e ricordi. Le storie antiche come quella dell’Alessandria abbracciano più in generale sport, cultura, costume ma poi vivono e si

tramandano soprattutto nelle reminescenze di tutti i loro protagonisti e testimoni, dai calciatori ai tecnici, da chi ne ha raccontato gesta e azioni fino ai tifosi e agli sportivi.

Ecco perchè a scrivere la storia dei Grigi potrebbero essere in tanti e per noi, che in queste righe abbiamo il privilegio di farlo, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Da dove cominciare? Di chi parlare? Che

episodio raccontare? Un fatto è certo, la storia dei Grigi è la storia della città, di un amore e di una passione unici che hanno mosso negli anni cuori e comitive, giovani e vecchi, padri e figli tanto da far diventare questa squadra semplicemente i Grigi, quasi che il colore della maglia, ed è così, valesse più di ogni connotazione geografica.

I 109 anni dei Grigi incrociano i momenti

1912 l 2021

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UNA MAGLIA SPECIALE PER CELEBRARE I 109 ANNI Per festeggiare adeguatamente il 109° anniversario della nascita dei Grigi, appena rievocato il 18 febbraio scorso, e volendolo fare tra le mura del Moccagatta, ecco nascere la maglia celebrativa della ricorrenza in cui tradizione e innovazione trovano una

sintesi ideale. Unendo appunto tradizione e innovazione, la maglia che i Grigi indosseranno nell’impegno casalingo con la Carrarese, presenterà l’azzurro della prima divisa ufficiale della storia.

E, ancora, per rievocare un’epica e vittoriosa sfida con gli apuani, culminata con la promozione di 40 anni fa e avversari del posticipo di lunedì 1 marzo,

sul petto della maglia ecco lo stemma di quella annata: uno scudetto con la croce rossa, simbolo della città e del comune di Alessandria.

E il tessuto proposto da Adidas sposerà la scelta innovativa del Primeblue, materiale Parley Ocean Plastic ottenuto riciclando rifiuti plastici recuperati prima che raggiungano le spiagge e le comunità costiere.

La suggestiva proposta di Museo Grigio: alcune foto storiche, restaurate e colorate dallo specialista Claudio Ciancarini

epici della nascita del calcio italiano e, attraverso alcune sue figure di riferimento, da Smith a Carcano, da Rangone alla cantera dei Baloncieri, Banchero, Ferrari, Bertolini, Cattaneo e Avalle riescono a connotarne i primi momenti importanti. Ci sono poi gli stadi - il campo degli Orti e l’odierno Moccagatta - che vedranno sfilare, il primo fino al 1929, il secondo fino ai giorni nostri, alcuni tra i più protagonisti del calcio italiano e internazionale, dagli azzurri campioni del mondo del 1934 e del 1938, al Grande Torino, da alcuni tra gli assi più importanti degli anni 50 come Liedholm, Nordhal, Schiaffino, Sivori, Charles, Boniper-

ti, fino a Gianni Rivera, per arrivare a Pelé, Platini, alcuni dei campioni di Spagna 82 fino a Roberto Baggio. E poi l’infinità di giovanotti del vivaio, decine, e ancor di più: Avalle, Gandini, Pietruzzi, Dalle Vedove, Manueli e tanti altri. E poi le grandi vittorie passate alla storia come la Coppa CONI del 1927, le sfide al calor bianco contro le grandi del nascente calcio metropolitano di Meazza, Piola, Combi e Schiavio, la A conquistata a San Siro nel 57 contro il Brescia, la prima Coppa Italia di Serie C nell’avventurosa finale del 73 al Flaminio di Roma, la B come Ballacci nel 1974 con Pozzani, Maldera, Di Brino, le notti di Tim Cup e la Coppa Italia di C in quel radioso pomeriggio d’aprile di quasi tre

anni fa. Senza dimenticare i momenti difficili fatti di lacrime e magoni, sconfitte che disorientano come i dolori veri e inspiegabili che non senti di meritare e scatenano le rabbie che sanno tanto di amore/ odio. E poi la gente Grigia, sotto il sole, nella nebbia o bagnata di pioggia, ad assiepare “popolari” e parterres col Borsalino in testa o il cappellino di carta, preso in gradinata, radiolina all’orecchio a sentire la A o col tamburo davanti a battere le mani e cantare. 109 anni che sembrano un lampo e racchiudono facce ed emozioni, sentimenti contagiosi come le passioni per un amore forte che ti porti dentro per sempre o, almeno, da 109 anni.

L’evoluzione della maglia grigia, da oggi a ieri: da Gazzi, a Marescalco, a Rivera fino a Ricci

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foto Ilaria Cutuli

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“

Un giorno Luca D’Angelo ebbe un malore e dalla barella negli spogliatoi mi disse di seguire la squadra per il resto della partita: in quel momento si accese un fuoco e capii quale fosse il mio futuro

”

L’INTERVISTA / ANDREA SERVILI

Tutti i giorni con la faccia alla porta...

Servili, oggi preparatore dei portieri, ieri a difendere la porta grigia, è un pezzo di storia dell’Alessandria Calcio di GIGI POGGIO ■ In un numero del nostro giornale in cui si parla della storia dei Grigi era inevitabile parlare di un uomo che un pezzo di questa storia l’ha scritta davvero e cioè Andrea Servili. Con Andrea lavoriamo assieme da 10 anni. Il suo garbo e la sua umiltà sono quanto di più lontano si possa immaginare dallo stereotipo del portiere, di solito, calciatore un po’ sfrontato e guascone. Andrea è uno che sa stare al suo posto, parlare con gli occhi come quella volta che, in un nebbioso pomeriggio di gennaio, si presentò alla Michelin, quasi arrivasse da qualche passerella cinematografica, un nuovo giocatore con pastrano e pantaloni in ciniglia. Quell’occhiata, scambiataci al volo, racconta tante cose del suo modo di porsi.

«Per me che sono qui da 13 anni - confessa

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Servili - è naturale sentirmi un pezzo della storia dei Grigi. Ne sono felice e orgoglioso; me ne sento partecipe come mi sento coinvolto nella vita di questa città che mi ospita da tutto questo tempo. E misuro, quotidianamente, la fortuna e l’opportunità che mi è stata data, senza dimenticare i tempi difficili, quando la quotidianità era legata alla possibilità o meno di andare al campo e fare allenamento. Oggi, per fortuna, lavoriamo in una società stabile e organizzata in cui programmare il nostro lavoro con disponibilità di mezzi e tempi, in totale serenità».

Non ti ho mai chiesto come è nata la “vocazione” a fare l’allenatore dei portieri...

«Negli ultimi tempi di attività, ho cominciato a pormi delle domande. Sovente stavo in panchina con Jack Poluzzi titolare e le partite le osservavo con un altro metro, pur sentendomi, anche in quella dimensione estremamente coinvolto. Poi, un giorno, il nostro mister d’allora, Luca D’Angelo, ebbe un malore e dalla barella dello spogliatoio, diede disposizioni perchè fossi io a seguire la squadra durante la partita che si stava giocando. Fu come un fuoco che si accese dentro di me, al di là della grande soddisfazione per quella scelta di Luca. Lì compresi che poteva esserci un altro futuro professionale per me. E da lì, è iniziato

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In azione, schiena alla porta

Due “numeri uno” di ieri: Nobili e Servili

Con il “numero uno” di oggi: Pisseri

un nuovo percorso, il corso a Coverciano, l’abilitazione a preparatore dei portieri, con l’incarico in società e l’avvio di una nuova vita».

Simbiosi ed empatia inevitabili...

«Proprio così. Il lavoro della settimana, vissuto e preparato, ha poi la sua vetrina durante la partita. Lì è il vero banco di prova di tutto quello che ho studiato e proposto. E la parata, l’intuizione e, purtroppo, anche l’errore sono il risultato dell’impegno di tutti quanti».

Tanti mister, tante idee, immagino...

«La linea la danno loro e io io mi adeguo, portando il mio punto di vista il mio metodo.

Ha sempre funzionato anche perchè io sono sempre il primo, comunque, a mettermi in discussione».

In cui avrai portato anche il tuo vissuto precedente...

«Certo; facendo tesoro degli errori in campo e fuori, certi atteggiamenti che, col tempo, pensi avresti potuto evitare, certe “resistenze” nei confronti qualche tuo allenatore. Quando passi dall’altra parte della barricata e non sei più schiena alla porta ma la porta ce l’hai in faccia, certe prospettive cambiano, e in senso lato. E io, in questa nuova dimensione, mi sono calato immediatamente, con impegno ed entusiasmo, cercando di aggiornarmi costantemente perchè so che i miei portieri chiedono stimoli continui, varietà nel lavoro e nelle proposte».

A proposito di lavoro e proposte, oggi va di moda la costruzione dal basso, ovvero l’avvio dell’azione di gioco, fin dall’area piccola, con il coinvolgimento dello stesso portiere. Tu che ne pensi?

«Non sono contrario a priori; tutte le novità vanno accettate e studiate. Poi esistono le attitudini dei singoli, la possibilità e la capacità di applicarle, senza creare problemi e sconvolgimenti. Nel mio aggiornamento e nel confronto con gli allenatori che sono stati qui parto sempre da questo presupposto».

Nella storia dei Grigi, e nella tua storia, momenti indimenticabili e momenti da cancellare. Citiamone due...

«Per i momenti belli, la Coppa Italia vinta con la Viterbese, qui al Moccagatta, con tutta quella gente. Un successo particolare perchè arrivato con Ionut Pop in porta, lui dodicesimo, eppure sempre concentrato sul lavoro, in ogni allenamento e poi, tra le amarezze, la sconfitta in casa con la Salernitana con Sarri in panchina. Un dolore vero, profondo e una voglia di rigiocare quella partita che non mi è mai passata».

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FOCUS / COMUNICAZIONE

I Grigi sui muri Un manifesto non è solo un foglio di carta affisso a una parete, ma ha uno scopo ben preciso con una storia che parte da lontano. L’Alessandria lo ha utilizzato fin dagli albori di MAURO RISCIGLIONE ■ Il manifesto pubblicitario è una delle forme di comunicazione più antiche che esistano e deve le sue origini al processo di industrializzazione che dalla seconda metà dell’Ottocento in poi ha cambiato il volto delle città europee. L’aumento demografico e della ricchezza media degli abitanti spinse gli industriali dell’epoca ad avviare le prime produzioni in serie di merci e nacque così l’esigenza di catturare sempre più interesse per allargare la clientela.

Dapprima è solo un foglio di carta bianca che contiente il messaggio stampato in nero, di bassa qualità. Ma la tecnologia venne in aiuto dei tipografi che scoprirono la cromolitografia, una tecnica che permette di eseguire dei disegni a colori su un foglio

di carta attraverso l’uso di matrici in pietra.

Col passare del tempo, la cartellonistica si sviluppò dal punto di vista tecnologico ma

soprattutto trasse ispirazione dalle mode dell’epoca e dalle correnti artistiche, come il Futurismo.

Con il boom degli anni ’50/’60 il manifesto acquistò ancora più importanza, sviluppando nuovi linguaggi pubblicitari basati soprattutto sull’immagine e lo slogan.

Ancora oggi, nell’epoca del web e dei social, la comunicazione tramite affissione svolge un ruolo primario.

Anche il calcio non si è sottratto all’uso del manifesto. Fin dagli albori, è uno dei mezzi più utilizzati per comunicare date, orari, informazioni. L’Alessandria Calcio ne ha fatto largo uso e in queste pagine ne abbiamo

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alcuni esempi, grazie anche al prezioso lavoro di ricerca e conservazione di Museo Grigio.

Si comincia da un vero e proprio capolavoro: il manifesto di Fiorentina-Alessandria del 1933, custodito gelosamente da Lele Bellingeri, padre di Museo Grigio. Una vera rarità, con la particolarità della presenza sul manifesto stesso delle due formazioni.

Si continua con due locandine: una del campionato 1935/36 per la partita Cremonese-Alessandria, la seconda per un Vigevano-Alessandria del 1975.

Ecco poi il manifesto per la partita Lavagnese-Alessandria del 2008, che vide il ritorno dei Grigi tra i professionisti, dopo l’amaro fallimento del 2003.

E arriviamo ai giorni nostri con una serie di manifesti creati dall’ufficio stampa dell’Alessandria Calcio. L’indimenticabile Alessandria-Verona del 2011, quello per la semifinale di playoff Alessandria-Salernitana; la serie dedicata al centenario, con i 100 volti del secolo e la partita con il Rimini; quello per Alessandria-Bellaria che coincise con la promozione in Prima Divisione nel 2014.

Per arrivare all’ultimo, Alessandria-Pisa del 2017, il primo incontro nel Moccagatta ristrutturato.

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I NOSTRI GIOVANI / PRIMAVERA 3

Il primo (e ultimo) incontro dell’Alessandria U19 risale al 24 ottobre 2020.

Si giocò a Lecco e finì 3-1 per i lombardi.

In basso, mister Fabio Rebuffi

2ª GIORNATA domenica 21 febbraio 2021 Alessandria-Pro Patria Giana Erminio-Pro Sesto Pro Vercelli-Como Renate-Lecco Novara riposa

rinv.

0-1 1-1 0-1

3ª GIORNATA domenica 28 febbraio 2021

Primavera, falsa ripartenza U19: finalmente riprende il campionato, ma la gara con la Pro Patria è stata rinviata a data da destinarsi

Como-Alessandria Lecco-Novara Pro Patria-Renate Pro Sesto-Pro Vercelli Giana Erminio riposa

di MICHELA AMISANO LA CLASSIFICA Primavera 3 “Dante Berretti” Lecco Giana E. Pro Sesto Como Pro Vercelli Alessandria Novara Pro Patria Renate

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6 3 3 1 1 0 0 0 0

■ E’ ripreso, con la disputa della seconda giornata, il campionato Primavera 3 “Dante Berretti”.

Ancora uno stop per l’U19 Grigia per la decisione della Lega Serie C che ha rinviato la gara con i pari età della Pro Patria a data da destinarsi in considerazione della prescrizione nella comunicazione del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria della Regione Lombardia.

Si sono regolarmente disputate Giana Erminio-Pro Sesto, Pro Vercelli-Como e Renate-Lecco, mentre riposava il Novara. Vittorie esterne per Pro Sesto e Lecco, rispettivamente 0-1 a Gorgonzola e 0-1 a Meda e divisione della posta per Como e Renate.

Per una classifica che vede al primo posto il Lecco a 6 punti, seguito da Giana e Pro Sesto a 3 punti, Como e Pro Vercelli a un punto.

Chiudono Novara, Renate, Alessandria e Pro Patria a 0 punti, quest’ultime con una partita in meno.

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DOMANDE A...

1 / Dove sei nato A Porto Sant’Elpidio (Fermo)

MATTEO

DI GENNARO

2 / Quando sei nato Il 2 giugno 1994 3 / Il tuo stato civile Sono fidanzato 4 / La prima società in cui hai militato Il Marina Picena 5 / Hai sempre giocato in questo ruolo Il mio primo ruolo è stato mediano 6 / La tua squadra del cuore Il Napoli 7 / Il momento “top” della tua carriera A Livorno in Serie B 8 / Il tuo compagno che ha fatto più carriera Cristian Dell’Orco 9 / Il mister più importante della tua carriera Roberto Cevoli 10 / Il tuo passatempo preferito Stare con la mia fidanzata, con gli amici e viaggiare 11 / La tua attrice preferita Nessuna in particolare 12 / Il tuo attore preferito Gerard Butler 13 / La musica che più ti piace Mi piacciono tutti i generi 14 / Il tuo piatto preferito La pasta alla Genovese

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