L'Orso in casa n.10 2020/2021

N. 10 | VENERDÌ 22 GENNAIO 2021

IL PUNTO Alessandria, pokerissimo!

L’AVVERSARIA Pistoiese: primo obiettivo la salvezza

L’INTERVISTA Ciccio Cosenza: il mio mondo del calcio

MOMENTI DI GLORIA La Spezia, 5 anni dopo.

Tra orgoglio e cabala

LA PARTITA

Domenica 24 gennaio 2021, ore 15 ALESSANDRIA-PISTOIESE

LO SPONSOR

foto Marco Giussani

Primigi e Igi&co binomio di qualità

AVANTI

TUTTA

ORGANO UFFICIALE DELL’U.S. ALESSANDRIA CALCIO 1912

22 GENNAIO 2021 | L’ORSO IN CASA | 3

IL PUNTO / MERCATO DI GENNAIO

Alessandria, pokerissimo!

Dopo Francesco Stanco, altri 4 giocatori sono arrivati nella sessione invernale di mercato per rafforzare la squadra. Li presentiamo in tassativo ordine cronologico di arrivo in città di TINO PASTORINO

Mirko Bruccini

Francesco Giorno

Centrocampista centrale di origine ligure, è nato a La Spezia, 35 anni appena compiuti per 1,83 di statura. Inizia la carriera nella sua città per poi passare, in prestito, al Castelnuovo Garfagnana, quindi Busto Arsizio dove con la Pro Patria colleziona 112 presenze e 12 gol (ha avuto Giorno compagno di squadra per un certo periodo). Cremona, Reggio Emilia (62 presenze e 9 reti) e Lucca prima di arrivare a Cosenza dove, con mister Braglia, conquista la serie B e in categoria rimane per due stagioni e mezza. In questo scorcio di campionato 11 le presenze in rossoblu. Contratto fino al 30 giugno 2022.

Centrocampista classico, capace anche di giostrare davanti alla difesa, è di Busto Arsizio, 27 anni, 1,78 di altezza.

Ha sempre giocato in serie C tranne il campionato 2015-16 dove ha vestito la maglia della Vis Pesaro in D. Con la Pro Patria gli esordi professionistici con il campionato di Seconda Divisione vinto nel 2012-13 e l’anno successivo, allenato da Alberto Colombo, in Prima Divisione.

Quindi Casertana, una stagione tra Modena e Vicenza, l’esperienza di Monza e l’arrivo a Monopoli, scelto dal Direttore Sportivo Massimo Cerri. 51 presenze complessive in Puglia di cui 16 in questo campionato con un gol.

Contratto fino al 30 giugno 2023.

Mattia Mustacchio

Matteo Di Gennaro

Esterno destro con caratteristiche offensive, è bresciano di Chiari, 31 anni, 1,80. Ha esordito in serie A con la maglia della Sampdoria, poi tanta B con Ancona, Varese, tre anni e mezzo a Vicenza (uno in C), ancora parentesi in terza serie con l’Ascoli, il ritorno tra i cadetti con due stagioni alla Pro Vercelli (il 2015-16 una delle migliori annate con 35 presente e 6 gol, allenato prima da Scazzola e poi da Foscarini), due campionati e mezzo al Perugia, poi il Carpi e quindi il Crotone, dove ha vinto il campionato. Quest’anno tre panchine in Serie A (contro Genoa, Milan e Sassuolo).

Contratto fino al 30 giugno 2023.

Marchigiano di Sant’Elpidio a Mare, è un difensore centrale di 26 anni, notevole stazza fisica grazie al 1,92 di altezza. Cresciuto nelle giovanili dell’Ascoli, è passato al Parma che lo ha girato in prestito prima all’Ascoli e poi al Renate dove ha giocato dal 2014 al 2018 (104 partite e 5 gol in campionato). Quindi il passaggio al Livorno, in serie B per due stagioni. Dopo la retrocessione, quest’anno 17 presenze e 3 gol (Lecco, Pergolettese, Carrarese) in maglia amaranto. Contratto fino al 30 giugno 2023.

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pillole

La classifica

DALLA C

SERIE C GIRONE A Squadra Renate Como Pro Vercelli Alessandria Pro Patria Juventus U23 Lecco Carrarese AlbinoLeffe Pontedera Grosseto Pro Sesto Pergolettese Olbia Pistoiese Novara Giana Erminio Piacenza Livorno Lucchese

PT 42 37 32 31 30 29 29 29 26 25 25 25 22 22 22 19 18 18 14 13

G 19 18 19 18 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19 19

V 13 11 9 9 8 8 8 8 6 7 7 7 6 4 6 4 5 3 4 2

N 3 4 5 4 6 5 5 5 8 4 4 4 4 10 4 7 3 9 7 7

P 3 3 5 5 5 6 6 6 5 8 8 8 9 5 9 8 11 7 8 10

GF 33 27 26 25 19 26 26 20 20 18 20 18 26 18 19 19 15 25 21 18

GS 17 21 21 16 12 21 21 18 18 20 21 23 28 25 22 25 27 27 23 33

DR 16 6 5 9 7 5 5 2 2 -2 -1 -5 -2 -7 -3 -6 -12 -2 -2 -15

ARBITRI: CUTTICA SUCCEDE AD ALIBRANDI Gianmario Cuttica, 51 anni, è il nuovo Presidente della sezione A.I.A. di Alessandria.

Succede ad Angelo Alibrandi, in carica per 29 anni. Cuttica ha arbitrato fino alla serie C ed è stato Assistente in serie A e in serie B. Ha avuto cariche a livello regionale, è stato nello staff dei designatori e si occupato anche degli osservatori della Can D.

NOVITÀ IN PANCHINA A Imola Pasquale Catalano prende il posto di Cevoli. Secondo cambio ad Arezzo dove Roberto Stellone subentra a Camplone. Nel girone C Raffaele Di Napoli è il nuovo mister della Paganese al posto di Erra.

Al momento di andare in stampa, il recupero Alessandria-Como è ancora da disputare foto Marco Giussani

GHIRELLI CONFERMATO AL TIMONE DELLA LEGA

I prossimi turni 20ª GIORNATA domenica 24 gennaio 2021

21ª GIORNATA domenica 31 gennaio 2021

Novara-Pro Vercelli sab. 23/1, ore 15,00 Livorno-AlbinoLeffe sab. 23/1, ore 17,30 Pro Patria-Carrarese ore 12,30 Giana Erminio-Lecco ore 15,00 Pergolettese-Lucchese ore 15,00 Grosseto-Piacenza ore 15,00 Alessandria-Pistoiese ore 15,00 Pontedera-Olbia ore 17,00 Pro Sesto-Juventus U23 ore 17,30 Como-Renate lun. 25/1, ore 21,00

Olbia-Alessandria sab. 30/1, ore 15,00 Piacenza-Pontedera sab. 30/1, ore 15,00 Carrarese-Pro Sesto sab. 30/1, ore 17,30 Renate-Grosseto ore 12,30 Pistoiese-Como ore 15,00 Juventus U23-Giana Erminio ore 15,00 Lecco-Livorno ore 15,00 AlbinoLeffe-Pergolettese ore 15,00 Pro Vercelli-Pro Patria ore 15,00 Lucchese-Novara ore 17,30

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Francesco Ghirelli, 72 anni, è stato confermato alla Presidenza della Lega Pro con 49 preferenze. Vice Presidenti sono stati nominati Marcel Vulpis e Luigi Ludovici. Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da: Antonio Magrì (Presidente V. Francavilla), Angelo D’Agostino (Pres.

Avellino), Alessandra Bianchi (Pres.

Padova), Mauro Bosco (Pres. Vis Pesaro), Orazio Ferrari (Pres. Pistoiese), Patrizia Testa (Pres. A. Pro Patria).

L’ORSO IN CASA Supplemento al n. 5 de ‘Il Piccolo’ di venerdì 22 gennaio 2021 A cura di Ufficio Stampa Alessandria Calcio Progetto grafico Cristina Pigoni Impaginazione Mauro Risciglione Foto di Ilaria Cutuli, Mario Bocchio In collaborazione con Medial srl pubblicità, Alessandria Via Parnisetti 10, tel. 0131 56364

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MUSEO GRIGIO / AMARCORD

Quanti pareggi con la Pistoiese La “X” è uscita 12 volte su 22 incontri. Ma il 10 dicembre 2017 finì 3-1 per i Grigi, vittoria con il massimo scarto nella storia di SERGIO GIOVANELLI

Fischnaller esulta. E’ suo il gol del 3-1 che chiude l’incontro

■ 10 dicembre 2017. L’Alessandria, dopo un periodo travagliato sotto l’aspetto dei risultati ha cambiato tutto. Via l’allenatore Stellini, via il Direttore Sportivo Sensibile sostituiti rispettivamente da Michele Marcolini e Massimo Cerri (quest’ultimo vice di Sensibile prima dell’esonero). Partita con una sconfitta a Piacenza, la squadra si riprende battendo prima lo stesso Piacenza in Coppa poi vincendo con il Gavorrano.

In questa giornata al Moccagatta arriva la Pistoiese. I Grigi sono in piena zona retrocessione, gli arancioni navigano in posizione centrale con sguardo ai playoff.

Per la prima volta nella stagione la squadra esprime un minimo di gioco dimostrando che le due vittorie precedenti non erano del tutto casuali ma, anzi, erano casomai le avvisaglie della ripresa. Si parte subito forte e

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la difesa pistoiese traballa: al 12’ l’Alessandria passa. Il gol “è un capolavoro di Fischnaller: conquista palla nella trequarti difensiva dei Grigi e si fa 80 metri palla al piede, vincendo un rimpallo e poi saltando tutti, dal limite, di destro, fulmina il portiere arancione”. È la descrizione che Mimma Caligaris pubblica sulle pagine de Il Piccolo. Sembra la giornata buona, ma all’inizio della ripresa un’incomprensione tra Vannucchi e Sciacca favorisce l’inserimento di Vrioni che pareggia. Rischiato il gol dell’1-2 i Grigi riprendono in mano il pallino della gara. Al quarto d’ora Matteo Fissore segna il suo primo (ed unico) gol con la maglia dell’Alessandria con un bel destro dal limite: un gol definito “più da centrocampista offensivo che da laterale sinistro”.

Poco dopo tocca di nuovo a Fischnaller sigillare il punteggio sul 3-1 finale con la sua doppietta personale sfruttando un bel lancio di Cazzola. Nei minuti finali c’è anche il “rosso” diretto per Fissore, reo di un fallo di gioco, scorretto sì ma punibile al massimo con un “giallo”. L’arbitro Rutella è inflessibile e manda il difensore ex-Torino a fare la doccia con qualche minuto di anticipo. Il 3-1 conclusivo, dunque, suggella una bella prestazione di squadra che ricomincia a far sognare i tifosi che sperano nella rimonta in classifica.

Cosa che avverrà puntualmente con la risalita fino al quinto posto finale e i disgraziati playoff con la FeralpiSalò. Ma c’erano ancora nell’aria i festeggiamenti per il trionfo in Coppa Italia.

Statisticamente si tratta della vittoria con il massimo scarto inflitto dall’Alessandria alla Pistoiese nella storia della sfida. Per trovare un risultato analogo bisogna risalire al 1986 quando gli arancioni batterono i Grigi per 20. Già, i match tra le due squadre sono sempre stati caratterizzati dal segno “X”, uscito 12 volte nelle 22 partite giocate.

focus

PERSONAGGI ANDREA BELLINI: BANDIERA ARANCIONE, INDIMENTICATO GRIGIO La storia di AlessandriaPistoiese incrocia quella di Andrea Bellini, classe 1966, ruolo difensore.

Disputò con i Grigi le stagioni 1996-’97 (ottavo posto in C1) e 1997-’98 (retrocessione ai playout proprio per mano della Pistoiese). Nell’ Alessandria ha collezionato 70 presenze e realizzato due gol. Ma Bellini è stato soprattutto lo storico capitano degli Arancioni. con i quali ha giocato dal 1988 al 1996 e dal 1998 al 2004.

Sotto la presidenza di Roberto Maltinti, la squadra toscana si rese protagonista di un’impresa, passando, in soli sette anni, dalla Serie D alla B, conquistata nel 1995 con Roberto Claguna in panchina nello spareggio di Bologna contro il Fiorenzuola. «La mia storia è particolare. Giocavo nel Prato, ma i dirigenti mi dissero che non avrei trovato spazio e che c’era la possibilità di andare a giocare nella Pistoiese. Era il 1988, pochi giorni dopo aver affrontato la Roma in Coppa Italia. Avevo quasi smesso di giocare, ma i miei genitori mi convinsero a continuare».

Con la maglia della Pistoiese, Andrea Bellini ha disputato ben 396 partite impreziosite da 25 reti, niente male per un difensore. È tuttora il record assoluto di presenze nella storia della formazione toscana. Gli anni passano, ma i tifosi continuano a omaggiarlo cantandogli “C’è solo un capitano”.

Mario Bocchio

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L’AREA TECNICA Giancarlo Riolfo (nella foto con Francesco Valiani) ha sostituito Frustalupi il 24 novembre scorso dopo tre sconfitte consecutive degli arancioni. Compirà 52 anni il prossimo 2 febbraio il tecnico nativo di Albenga che, lo scorso anno, ha guidato il Carpi. In precedenza ha allenato in serie C il Savona e in serie D ad Imperia, ad Arma di Taggia, la Sanremese e la Torres. Antonio Niccolai, figlio di Comunardo, è il vice. Già nello staff di Frustalupi, arriva dalla Viterbese. Enzo Biato è il preparatore dei portieri.

LO SCHEMA TATTICO Nelle sei partite giocate, il Mister ha iniziato con il 4-3-1-2 poi un paio di gare “coperte” con difesa a 5 e unica punta (contro Renate e Novara); ora, con la partenza di Gucci, spazio all’ “albero di natale” tradotto in 4-3-2-1. I punti fermi sono il portiere Perucchini, scuola Milan, ex Empoli e Lecce; in difesa Salvi, l’ex Siena Romagnoli e Pierozzi; l’esperienza di Valiani è il riferimento a metà campo con Simonetti, ex Carpi e Renate, e Spinozzi mentre il nuovo acquisto Pezzi gioca davanti alla difesa.

Davanti ecco Chinellato, una vecchia conoscenza.

L’AVVERSARIA / PISTOIESE

Primo obiettivo: la salvezza La società presieduta da Orazio Ferrari, è pronta a celebrare il centenario (1921-2021). Mercato: ecco Pezzi e Varga. Gucci, va a Pesaro, ma sono attesi altri movimenti in entrata e uscita di TINO PASTORINO ■ Un campionato di serie A nel 1980-81, 19 in B di cui l’ultimo nel 2001-02. L’esclusione dai campionati professionistici del 2009 apre in modo amaro il terzo millennio: si riparte dall’Eccellenza con il ritorno in serie C del 2014. Da allora un solo play off nel 2018 (eliminazione al primo turno) e quasi sempre tranquille salvezze, prima nel girone B e poi nel raggruppamento A, in cui milita dal 2016.

La società Orazio Ferrari, imprenditore immobiliare, è il Presidente dal 2010. E’ stato recentemente confermato quale membro del Consiglio Direttivo della Lega Pro. La Holding Arancione detiene le quote societarie: Andrea Bonechi ne è il Presidente, dimissionario dallo scorso dicembre.

Il Direttore Sportivo Giovanni Dolci, 52 anni, di Carrara è al se-

condo anno in quel di Pistoia dopo tre stagioni alla Robur Siena. Ha lavorato anche per la Carrarese, il S.Tirol, Hellas Verona, Juventus (due anni osservatore) poi un anno a Madrid sponda Real, quindi a Novara nel team di Sensibile e a Como.

Foto Facebook US Pistoiese 1921

Il mercato Al momento di andare in stampa sono due gli ingressi: Pezzi dalla Vis Pesaro, ex capitano del Carpi, laterale capace di agire anche davanti alla difesa e lo slovacco Varga, difensore centrale, arrivato anch’egli dal Carpi, già visto ad Arezzo, Carrara e Siena. Ceduto l’attaccante Gucci alla Vis Pesaro, è atteso un colpo in attacco visti anche gli acciacchi che affliggono Cesarini. Llamas, Stoppa e Mazzarani dovrebbero essere in uscita.

La rosa Questi i giocatori maggiormente utilizzati in campionato, in base al minutaggio. Portiere: 1 Filippo Perucchini (1210’). Difensori: 11 Edoardo Pierozzi (1596’), 13 Matthias Solerio (1382’), 24 Federico Simonti (1289’), 16 Vincenzo Camilleri (1030’), 14 Mirko Romagnoli (997’). Centrocampisti: 7 Francesco Valiani (1135’), 8 Emanuele Spinozzi (1111’). Attaccanti: 10 Alessandro Cesarini (973’), Matteo Chinellato (880’). I dati sono aggiornati alla 18esima giornata.

L’ultima in trasferta Domenica 10 gennaio 2021 Grosseto-Pistoiese 0-2 Marcatori: Mazzarani al 77’, Stoppa al 80’.

Pistoiese (4-3-2-1): Perucchini; Pierozzi Romagnoli (dal 65’ Mazzarani) Salvi Simonti; Simonetti Pezzi (dal 74’ Llamas) Tempesti (dal 57’ Stoppa); Valiani Spinozzi; Chinellato.

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L’INTERVISTA / CHE ANNO SARÀ?

CICCIO

COSENZA Il mio mondo del calcio Con il capitano Grigio parliamo del suo rapporto con la città, la maglia, l’età, i figli e del futuro che verrà.

I buoni propositi per questo 2021 appena cominciato di GIGI POGGIO ■ Buon anno, Ciccio... Ma che anno sarà?

«Spero un anno bello, sereno e vincente, in cui scrollarsi di dosso preoccupazioni e incertezze, senza le inquietudini e i timori di questi mesi che hanno reso pesante e angosciosa la vita di tutti noi. Il mio impegno quotidiano è quello di migliorarmi costantemente, mettendo in primo piano il mio lavoro, aumentando sacrifici e attenzioni. So di essere un punto di riferimento e come tale non posso e non voglio tirarmi indietro.

Ma questa è la consapevolezza che governa tutto il gruppo. Ci conosciamo, abbiamo fatto tesoro di pause, errori e distrazioni e ora sappiamo bene cosa vuole il mister, senza contare che di tempo per sbagliare non ne resta. Poi qui c’è una città che aspetta e merita vittorie e soddisfazioni che attende da decenni e il nostro compito, a cominciare da me, è quello di arrivare dove sognano... e sogniamo di arrivare».

La citta, Ciccio... Alessandria è la tua quarta piazza per presenze dopo Lecce, Vercelli e Reggio Calabria. Come la vivi?

«Oggi Alessandria è la mia città. La vivo nel quotidiano, con la mia famiglia, da persona

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Foto Ilaria Cutuli Mario Bocchio

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che ha scelto di difenderne i colori, consapevole che c’è chi ha investito in me, in termini di fiducia e stima».

Coi tuoi figli che giocano nei giovani Grigi, parlate di calcio? E cosa vi dite?

«Cerco, innanzitutto, di mantenere la giusta distanza perchè detesto i genitori che caricano di responsabilità eccessive i figli che fanno sport. Sanno cosa è giusto e non giusto fare e sanno che devono ascoltare il loro allenatore, rispettare compagni e avversari e, soprattutto, divertirsi. Poi, certo, parliamo di calcio, anche perchè loro sono

vediamo che l’età può essere un fatto solo anagrafico e mi riferisco a Ibrahimovic, a Cristiano Ronaldo, a Quagliarella e a quando siano ancora decisivi...

«Certo; anche se i miei modelli non arrivano fin lassù, condivido quello spirito vincente che mi porta, per quando mi riguarda, quotidianamente a cercare di migliorarmi, a essere positivo, a essere il primo che arriva e l’ultimo che se va dal campo d’allenamento, curando poi sempre alimentazione e stile di vita. E questo può fare la differenza e tirare il gruppo. E, a proposito di gruppo, io lego proprio alla qualità dello spogliatoio,

“

contrapposizione con la gente e i nostri tifosi e abbiamo trovato la forza per arrivare dove siamo arrivati. E vincere tutti insieme è stato ancor più bello perchè sapevamo da dove eravamo partiti».

Parli di Lecce, non a caso, perchè lì avete costruito un pezzo di leggenda, con il doppio salto consecutivo da C ad A. Ma momenti difficili, quelli duri da metabolizzare ci sono mai stati nella tua carriera?

«Sì ma ho sempre cercato di non farmi travolgere dagli eventi, perchè nello sport bisogna alla lunga adottare questa filosofia.

Qui c’è una città che aspetta e merita vittorie e soddisfazioni che attende da decenni e il nostro compito, a cominciare da me, è quello di arrivare dove sognano... e sogniamo di arrivare

”

informatissimi: giocano con la play, con le figurine e conoscono un’infinità di calciatori, anche dei campionati esteri, che io manco so chi sono. Mi chiedono dei miei gol, qual’è stata la mia scivolata più bella e io rispondo volentieri, senza mai enfatizzare».

Fra qualche settimana, Ciccio, farai 35 anni. Se guardiamo al calcio di serie A

alla forza e alla trasparenza dei rapporti tra staff e compagni, il ricordo dei miei momenti più belli. Le vittorie nascono da lì, dal sentirsi uniti, dal fare quadrato, dal risolvere da dentro le questioni più spinose e andare avanti per arrivare, poi, eventualmente alle affermazioni più belle. Se penso a Lecce e a quello che abbiamo fatto insieme, con due promozioni in due anni, non posso dimenticare anche i momenti di contestazione, quando le cose non andavano per il verso giusto. Allora, ci siamo messi in discussione, abbiamo affrontato uniti il confronto e la

Ci sono state rinunce, questo sì, per situazioni che potevano darmi prestigio e stabilità.

Ma anche lì sono state scelte che, seppur difficili, erano vissute consapevolmente perchè ero cosciente di quello che avrei perso e perchè avevo gia speso la mia parola, per rimanere lì dove ero in quel momento.

Sono fatto così...»

Ma il tuo mister ideale?

«Sicuramente un allenatore che possieda continua a pagina 10

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”

doti di buon psicologo, uno che sappia parlare con tutti e far sentire tutti importanti, dal più giovane al più esperto, senza lasciare indietro nessuno, intervenendo al

«In questo momento l’Alessandria e poi la voglia di giocare ancora perchè mi sento bene e so di

momento giusto, con equità ed equilibrio».

poter dare ancora molto, lavorando duro, senza tirarmi indietro. Poi non so. Fino a qualche tempo fa, pensavo che, una volta smesso di giocare, avrei chiuso col calcio. Ora non sono più completamente di questo parere. Non mi vedo allenatore ma non mi allontano da questo mondo, dalla sua quotidianità, dall’immediatezza di certi gesti, dal sapore delle vittorie e dalla forza di certi gruppi. Oggi sono ancora un calciatore. Poi vedremo. Ma questo è, e penso, sarà, in avvenire, il mio mondo...»

Città, compagni, presidenti, mister: un catalogo infinito. Parlaci di Luca Di Masi...

«Massimo rispetto per la sua passione educata e, almeno con noi, misurata. Pensare al suo entusiasmo e alla sua generosità mi fa sperare ancor di più che si possa arrivare dove si merita. E comunque il suo modo di essere Presidente e il suo comportamento sono per tutti, a cominciare da me che subito condiviso il progetto, un grande stimolo, sempre».

Cosa c’è nel futuro di Ciccio Cosenza?

Sordità?

Il 2021 è l’anno della prevenzione dell’udito Regalatevi il tempo per un controllo gratuito

foto Marco Giussani

“

In futuro non mi vedo allenatore, ma non voglio allontanarmi da questo mondo. Per adesso sono ancora un calciatore. Poi vedremo

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DOMANDE A...

1 / Dove sei nato A Bassano del Grappa in provincvia di Vicenza

MATTEO

RUBIN

2 / Quando sei nato Il 9 luglio 1987 3 / Il tuo stato civile Sono fidanzato 4 / La prima società in cui hai militato Il Sant’Anna Rosà 5 / Hai sempre giocato in questo ruolo Il mio primo ruolo è stato ala 6 / La tua squadra del cuore Il Vicenza 7 / Il momento “top” della tua carriera La convocazione in Nazionale 8 / Il tuo compagno che ha fatto più carriera Emanuele Calaiò 9 / Il mister più importante della tua carriera Claudio Foscarini

11 / La tua attrice preferita Angelina Jolie 12 / Il tuo attore preferito Denzel Washington 13 / La musica che più ti piace Mi piace l’ “house”

foto Mario Bocchio

10 / Il tuo passatempo preferito Stare in famiglia

14 / Il tuo piatto preferito Mi piace la pizza

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MOMENTI DI GLORIA LA REGINA DI COPPE Era il 18 gennaio 2016.

La cavalcata dei Grigi in Tim Cup culminava al Picco di La Spezia per una classica del calcio nostrano. Finirà in gloria.

Emozioniamoci ancora di GIGI POGGIO

LA SPEZIA Orgoglio... e cabala ■ «Il tempo che passa fa da filtro e da lente ai ricordi: inevitabilmente...» scrivevamo qualche settimana fa, parlando del luminoso pomeriggio di Palermo che ci avrebbe poi proiettato verso la notte di Marassi e, di lì, fino a La Spezia.

Di quelle partite ognuno conserva uno spicchio di storia tutta sua, in campo e fuori. E, a proposito di fuori campo, l’accordo tra Michela Amisano e chi scrive, sancito dalla cabala palermitana, prescriveva, per le partite di Tim Cup, che io me ne stessi a bordo campo, un po’ per necessità (interviste e qualche foto da rubacchiare... ops) e un po’... perché portava bene. Aveva funzionato a Genova e non c’erano ragioni per cui non funzionasse anche contro lo Spezia.

Da dentro, quella sera, il prato e le tribune del Picco facevano molto FA Cup: la gente addosso, calore e tensione e quella curva Grigia che sembrava una bolgia. Poi c’era l’odore del mare che arrivava da fuori: c’entrava poco ma era sempre tanta roba.

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Festa finale a centro campo. In alto il saluto alla “curva piscina” occupata da 1.600 alessandrini. A sinistra il protagonista del match, Riccardo Bocalon, autore della doppietta che ci porta a San Siro. In basso, il “derby” in casa Rai tra lo spezzino Paolo Paganini e l’alessandrino Emanuele Dotto. In alto a destra, la riunione tecnica tra Paola Arcaro di RaiSport e l’ufficio stampa grigio. In basso, stadio Moccagatta, 2 di notte, 1.000 persone festeggiano con i giocatori appena tornati da La Spezia

Le immagini dell’ingresso, riprese da qualche diretta televisiva e diventate già storia, fanno sempre venire i brividi e raccontano di un’atmosfera carica di adrenalina, noi con le nostre belle maglie rosse, tirati in volto ma carichi di voglia di fare bene e lo Spezia di Di Carlo, lì come a

dire “dai, togliamoci sto impiccio che poi ce la giochiamo col Milan”.

E, al via, la partita sembrava segnata. Sistemato contro il plexiglas che mi separava dai distinti, a ridosso della bandierina del corner, con la curva Grigia alla mia destra, vedevo arrivare gli spezzini a folate. E poi, fallo di Celjak, rigore e gol. Fine primo tempo.

La cabala non dava i suoi frutti. Mi allonta-

navo da quell’angolo e mi avvicinavo alla nostra panchine. Cappello, scaldacollo e giaccone targavano inequivocabilmente la mia appartenenza. Al tizio dei distinti, proprio dietro a me, con la fisionomia deformata dal plexiglass, la cosa non andava giù e non si tratteneva dal dimostrarmelo. In quel caso, si sta muti e non si fa una piega. Si sta muti e non si fa una piega, mentre la curva Grigia attacca a cantare come se mossa da un presentimento; si sta muti e non si fa una piega quando Bocalon la butta dentro, dopo che Nicco ha ribaltato Migliore e l’ha messa in mezzo e si sta muti e non si fa una piega quando Vitofrancesco la scodella in area e Boca fa il bis su Chichizola in uscita.

Entrano tutti in campo e Servili sembra Mennea, a correre sul rettangolo verde e poi ad aspettare la fine, mentre i distinti ruggiscono, dietro il plexiglass e i minuti sembrano ore, fino a che Tagliavento, al settimo di recupero, decide che è finita. E si scatena il delirio, il delirio vero, con buona pace del tizio dei distinti, mentre in campo è un groviglio di abbracci e baci, sguardi increduli storditi dalla fatica e dalla gioia.

Usciamo dal campo e nel budello che porta dal prato allo spogliatoio e alle sale stampa, tra cavi, telecamere e lampade, la gioia diventa orgoglio, l’orgoglio per la nostra maglia e quelli che l’hanno onorata in campo e fuori, l’orgoglio per le parole che arrivano ed Emanuele Dotto che gongola e confessa la sua passione tutta Grigia... e la cabala non ha fallito.

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LO SPONSOR / PRIMIGI E IGI&CO

Un binomio di qualità Calzature e abbigliamento per bambini: la famiglia Miraglia gestisce due marchi leader nel settore in forte espansione di GIGI POGGIO ■ Forte di una pluridecennale esperienza nel settore del commercio, la famiglia Miraglia opera oggi nel settore delle calzature e dell’abbigliamento per bambini e adulti con due marchi prestigiosi: Primigi e Igi&co.

Nicolo Miraglia che amministra le attività della famiglia insieme a suo padre e a sua madre, ci racconta la filosofia di questa impresa che, con la formula del franchising, per il marchio Primigi, si estende in tutta la provincia e per Igi&co opera ad Alessandria e Valenza.

«Primigi e Igi&co sono marchi di grande affidabilità che coniugano esperienza e grande capacità di innovazione -, ci dice Miraglia -. Nello specifico, Primigi con il suo abbigliamento e le sue calzature dedica impegno e attenzione ai consumatori più esigenti, i bambini, che crescendo e cambiando, hanno necessità di prodotti belli da guardare e comodi da indossare. Una sorta di “specialista” dell’infanzia che conosce a fondo le esigenze specifiche e individua le soluzioni più adatte per gusti e stagioni, curando tutti i dettagli per garantire comodità, leggerezza, traspirazione e resistenza, mentre Igi&co ha da sempre come impegno la creazione di una calzatura di pregio, dai contenuti fortemente orientati verso la ricerca stilistica e l’innovazione tecnologica. Con Primigi - puntualizza Miraglia - operiamo in

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Alessandria, nella centralissima via dei Martiri e da più tempo in via Carlo Alberto al Cristo, dove, di fatto, abbiamo messo le basi per la crescita e l’affermazione del nostro lavoro e la diffusione del marchio Primigi che ora proponiamo anche a Valenza, in corso Garibaldi, ad Acqui in corso Italia, aperto pochi mesi fa, a Tortona nel centro commerciale Oasi e all’outlet di Vicolungo».

Primigi è un marchio top per l’infanzia. Cosa proponete nei vostri negozi?

«La tradizione e l’esperienza di un’azienda che lavora da 40 anni in questo ambito - puntualizza Miraglia - ha oggi la possibilità di offrire davvero tante opportunità per bambine e bambini, con la linea nursery da 1 a 12 mesi, baby da 12 a 36 mesi, kids/junior da 4 a 14 anni e teen da 6 a 16 anni, mentre per le calzature le linee sono la bebè dal numero 17 al 29, la kids dal 25 al 32 e la junior dal 33

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Primigi hanno dato ai nostri negozi grande visibilità e consenso, nonostante i tempi non certo favorevoli. Ma la molla che ci spinge è quella di dare avanti, convinti della qualità dei nostri prodotti e della varietà delle soluzioni che possiamo proporre utilizzando anche due siti a supporto del nostro lavoro come www.outletshoestore.com e www.madeinitalyshoes.it».

Questo vale anche per Igi&Co...

«A maggior ragione, per la qualità e il gusto delle sue proposte: moderne, eleganti, funzionali per ogni gusto, età ed esigenza».

Non a caso, con un negozio nella centralissima piazzetta della Lega, in Alessandria...

«Un nostro fiore all’occhiello, così come lo spazio aperto a Valenza, in corso Garibaldi che vuole essere un preciso segnale della nostra voglia di andare avanti con fiducia e ambizione».

Il negozio Igi&co nella centralissima piazzetta della Lega. A sinistra il Primigi Store di via dei Martiri.

Altri punti vendita in corso Acqui, a Valenza, Acqui, Tortona e Vicolungo

al 40. Nell’ambito di questa proposta - continua Miraglia - stiamo ottenendo grandi soddisfazioni da una clientela che negli anni non ci ha mai abbandonato. Le nostre esperienze precedenti e il prestigio del nome

Andare avanti con fiducia e ambizione, sposando il progetto dell’Alessandria Calcio...

«Una scelta che noi Miraglia abbiamo voluto fare perchè pensiamo sia giusto sostenere gli sforzi del Presidente Di Masi, nella nostra duplice veste di tifosi affezionati e imprenditori che credono che unendo le forze e investendo in qualità si possa fare qualcosa di nuovo e importante per la nostra città».

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