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Il Marebonus nella Legge di Stabilità 2016
Sulla scorta delle valutazioni economiche dei risultati dell’Ecobonus, nonché sulla base delle esigenze di revisione delle politiche di sostenibilità ambientale, relativamente al sistema della mobilità nazionale, il Governo italiano ha deciso di intervenire in maniera organica sul comparto della logistica, elaborando specifiche analisi di settore e un Piano di intervento integrato che riassumesse gli obiettivi e le azioni da avviare, il cosiddetto Piano nazionale della portualità e della logistica pubblicato nell’agosto 2015. Il punto di partenza delle analisi del Piano nazionale può essere ravvisato nella visione che lo sviluppo italiano e le conseguenti necessità di mobilità provengano dal mare ormai più che dalla terra: in questa ottica si pongono le linee di attività e gli obiettivi principali del nuovo Piano nazionale della portualità e della logistica. Nell’ambito della strategia delineata dal Piano, finalizzata all’aumento della competitività degli operatori, si inseriscono le misure incentivanti proposte, nuovo Ferrobonus e Marebonus, rispettivamente rivolte la prima alla promozione del traffico merci su ferrovia attraverso l’aggregazione e l’incentivazione della domanda di trasporto, la seconda allo sviluppo delle autostrade del mare, attraverso lo start up di nuovi servizi e il miglioramento di servizi esistenti. Il Marebonus è previsto dall’art. 1, c. 647 della Legge 208/2015 che autorizza il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “a concedere contributi per l’attuazione di progetti per migliorare la catena intermodale e decongestionare la rete viaria, riguardanti l’istituzione, l’avvio e la realizzazione di nuovi servizi marittimi per il trasporto combinato delle merci o il miglioramento dei servizi sulle rotte esistenti, in arrivo e in partenza da porti situati in Italia, che collegano porti situati in Italia o negli altri Stati membri dell’Unione europea o dello Spazio economico europeo. A tal fine è autorizzata la spesa annua di 45,4 milioni di euro per il primo anno, di 44,1 milioni di euro per il secondo anno e di 48,7 milioni di euro peril terzo anno. Il Marebonus si applica a determinate rotte marittime che garantiscono collegamenti regolari tra due o più porti e mira a ridurre parte considerevole del traffico su strada a vantaggio dell’integrazione del trasporto marittimo a corto raggio nella catena intermodale. La Legge di Stabilità 2016, che ricalca la precedente esperienza dell’Ecobonus del 2002, è tuttavia anch’essa