Tir - La rivista dell'autotrasporto

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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Marzo 2021 - n. 235

#Trasporti #Innovazione #Rete

NUOVA SQUADRA PER IL MINISTERO DELLE SOSTENIBILITÀ

IMPRESE: ECCO TUTTI I DATI DEL SETTORE

TECNICA: IL TRAINO DELL’AUTOTRASPORTO

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017



TIR

MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

Il mondo dell’autotrasporto percorre da tempo la strada della sostenibilità ambientale. Un impegno portato avanti negli anni dai governi grazie anche alle politiche attuate dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dall’Albo con il supporto e l’approvazione delle associazioni di categoria. Dai meccanismi premiali previsti nei rimborsi dei pedaggi a favore delle imprese che posseggono flotte più moderne, ai contributi per favorire l’intermodalità; dai rimborsi delle accise che, di anno in anno, escludono sempre più i veicoli di vecchia generazione agli investimenti per rinnovare il parco veicolare, la transizione green è stata dunque già avviata. Un’attenzione che si è riverberata anche sulle case costruttrici, al lavoro su soluzioni sempre più innovative e concrete per ridurre al massimo l’impatto della mobilità delle merci sull’ambiente, come dimostrano le sante alleanze nate negli ultimi mesi per produrre il camion ad idrogeno, elemento centrale nelle ultime politiche di sviluppo sostenibile in tutti i settori della produzione e dei servizi. Gli obiettivi temporali fissati in questa direzione in Italia, ma anche in Europa, sono sempre più vicini: questo settore è pronto a offrire il proprio supporto e a cogliere anche tutte le possibilità che una piena trasformazione ecologica potrà offrire.

EDITORIALE


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Pedaggi Arrivano i nuovi operatori In base alla normativa Ue il mercato dei telepedaggi è stato liberalizzato. L’Albo degli Autotrasportatori ha quindi inserito nelle procedure di rimborso le società che hanno già ottenuto la certificazione Aiscat

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Politica La nuova squadra del ministero delle Sostenibilità Il neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, è affiancato da due viceministri, Teresa Bellanova e Alessandro Morelli, e da un sottosegretario, Giancarlo Cancelleri

Internazionali Un’Africa unita per il commercio Il 1° gennaio è diventata operativa l’African Continental Free Trade Area, l’area di scambio più grande al mondo. L’Africa diventa quindi un importante terreno di interesse per gli investimenti

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Tecnica Il traino dell’autotrasporto Rimorchi e semirimorchi sono fondamentali per il settore. Vediamo quali sono i principali costruttori e le novità di mercato proposte

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p.12 TIR - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi - ANNO XX N° 235 - marzo 2021 Comitato Scientifico: Presidente Enrico Finocchi. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69308055 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Giuditta Lopardo segreteria@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO Le imprese di autotrasporto nelle regioni La Lombardia si conferma la regione italiana che conta più imprese, seguita da Emilia Romagna e Campania. I dati del CED del MIT

Fondo di Garanzia, un aiuto contro la crisi Prorogate fino al 30 giugno 2021 le misure di potenziamento del Fondo. Per i prestiti fino a 30mila euro aumentata a 15 anni la durata dei finanziamenti

2021: sarà l’anno delle ferrovie? Nel 2020 sono stati movimentati in Italia più di 47 milioni di treni-chilometro: 23,1 milioni dal Polo Mercitalia e 24,3 milioni da Fercargo

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Un patto per una logistica più sostenibile Quattro i temi principali su cui si sviluppa la Carta di Padova: formazione, innovazione e trasformazione digitale, sostenibilità, risorse e governance

50 proposte per semplificare la logistica Presentato il Quaderno n. 29 del Freight Leader Council: transizione digitale, transizione energetica e semplificazione i punti chiave su cui intervenire

Rider, qualcosa si muove Alcune aziende iniziano ad assumere i rider come lavoratori dipendenti, applicando il CCNL logistico. Ma se qualcosa si muove dal lato laburistico, nulla invece sta accadendo su quello normativo

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Editoriale p.1 Europa p.10

Albo p.4

Fisco p.40 Scadenze p.42

Normative p.44

Numeri p.48

CHIUSO IN REDAZIONE IL 26.2.2021 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it Editore e Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale delle Persone Fisiche e Giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi Via Giuseppe Caraci 36 - 00157 Roma (RM) CF 97113700583 - REALIZZAZIONE e STAMPA Arti Grafiche Picene Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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ALBO

PATRIZIO RICCI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

LAVORARE INSIEME PER SOSTENERE IL SETTORE Le associazioni di categoria pronte

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a proseguire la stagione del dialogo e del confronto con il nuovo Governo

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el fare gli auguri di buon lavoro al neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, ci mettiamo a disposizione per proseguire la strada del dialogo e del confronto che aveva portato a ridare dignità al settore. Il riconoscimento del ruolo dell’autotrasporto nel corso della pandemia non è però sufficiente a compensare le criticità che caratterizzano il nostro mondo. Una è quella delle misure che ostacolano la libera circolazione delle merci attraverso il Brennero; una situazione che richiede un immediato e definitivo intervento. Tra i temi che caratterizzano la nostra attività, quello della sicurezza si declina nella necessità di molteplici interventi. La proroga della validità delle revisioni dei mezzi pesanti sopperisce nell’immediato alla possibilità di continuare a lavorare ma deroga all’obbligo di verifica annuale dello stato tecnico dei mezzi mettendone in discussione la sicurezza. Vi è quindi la necessità di dare attuazione al trasferimento delle operazioni di revisione ai privati anche dei mezzi superiori a 35 quintali. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta una grande opportunità per intervenire, tra l’altro, sulla manutenzione delle strade, sulla realizzazione di nuove infrastrutture, su una razionalizzazione del sistema portuale nonché sulla sua viabilità di collegamento. Per questo chiediamo al neo Ministro di concertare con noi le idee progettuali per sfruttare al meglio le ingenti risorse destinate all’Italia. Insieme abbiamo l’ambizione di costruire un nuovo paradigma dell’autotrasporto e della mobilità.

MARZO2021


ALBO

FRANCESCA AIELLI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

UN MANDATO ALL’INSEGNA DELLA COLLABORAZIONE Molte le iniziative intraprese, dal progetto Pass4Core al protocollo l’Inail, alle novità per il sistema dei pedaggi

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uesto mese si conclude il mio mandato come Vice Presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori. Un ruolo che ho ricoperto per più di due anni con passione e impegno cercando sempre di perseguire un obiettivo fondamentale: tutelare le imprese italiane, verificando la regolarità delle imprese iscritte, e rendere più sicura la professione dell’autotrasportatore. In questi anni ho seguito molti progetti volti proprio ad aumentare la sicurezza; è il caso ad esempio del progetto Pass4Core, che prevede la creazione di più di 1.400 piazzole certificate, e quindi più sicure, per la sosta dei camion. O ancora il protocollo firmato con l’Inail per informare e formare i protagonisti dell’autotrasporto sui rischi connessi all’esercizio della professione e sulle migliori pratiche da attuare per la tutela della salute e della sicurezza degli autotrasportatori. Abbiamo affrontato con attenzione e responsabilità la grande novità dell’inserimento di nuovi providers come beneficiari del rimborso compensato dei pedaggi per adempiere alla normativa europea, un cambiamento di grande impatto a livello nazionale. Infine, sono state definite situazioni particolarmente complesse quali le Convenzioni per la realizzazione delle aree di sosta ed i contenziosi pregressi. Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno permesso la riuscita di queste iniziative, in particolar modo i due Presidenti che si sono avvicendati proprio in questi ultimi mesi, Maria Teresa Di Matteo ed Enrico Finocchi, ma anche le Associazioni di categoria con cui abbiamo istaurato un fattivo spirito di collaborazione.

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PEDAGGI: ARRIVANO I NUOVI OPERATORI

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In base alla normativa Ue il mercato dei telepedaggi è stato liberalizzato. L’Albo degli Autotrasportatori ha quindi inserito nella procedura di rimborso le società che hanno già ottenuto la certificazione Aiscat

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l sistema dei pedaggi autostradali sta vivendo una fase di evoluzione. Circa due anni fa, infatti, con la Direttiva n. 520 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2019, ha preso il via la liberalizzazione dei sistemi di telepedaggio stradale. L’obiettivo è quello di garantire la loro interoperabilità sull’intera rete stradale dell’Unione e di agevolare lo scambio transfrontaliero di dati di immatricolazione dei veicoli, con riferimento a veicoli e proprietari o intestatari di veicoli per i quali si è verificato un mancato pagamento dei pedaggi stradali dell’Unione. Se fino a poco tempo fa, quindi, i telepagamenti dei pedaggi autostradali in Italia erano ad appannaggio esclusivo di

Telepass, ora il mercato si è aperto anche ad altre società; alcune come la francese Axxes e la tedesca DKV hanno già ottenuto la certificazione Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) e sono in esercizio già da quest’anno mentre altre, come ad esempio Unipolsai e Total, hanno iniziato da poco le procedure di accreditamento. Tutto questo comporta un profondo cambiamento anche per i rimborsi dei pedaggi. Essendo entrati a pieno titolo nel telepedaggio italiano, questi nuovi provider possono infatti partecipare al rimborso compensato dei pedaggi. L’iter per il loro inserimento è già stato avviato dall’Albo Nazionale degli

ATTORI DEL SISTEMA PEDAGGI ALBO:

IMPRESA: fornisce i dati per cui intende chiedere il rimborso

PROVIDER SERVIZIO PEDAGGI: valida i dati relativi ai transiti e fornisce i dati necessari al calcolo del rimborso

acquisisce e verifica i dati inviati dalle imprese e calcola il rimborso effettivo sulla base delle informazioni validate dai provider


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Autotrasportatori che chiederà loro le consuete informazioni per validare i dati, ad esempio il fatturato complessivo diversificato per classe Euro, in modo da risalire alla corretta assegnazione della percentuale di rimborso, o il fatturato notturno diversificato per classe Euro. Ricordiamo che la riduzione compensata dei pedaggi può essere chiesta dalle imprese iscritte all’Albo e che la misura è commisurata al valore del fatturato annuo relativo ai costi sostenuti purchè pari ad almeno 200mila euro e che in nessun

caso la riduzione compensata può essere superiore al 13% del fatturato annuo. La riduzione compensata si applica ai veicoli con classe ambientale di categoria Euro III e superiori. La riduzione compensata è incrementata del 10% per le imprese che risultino aver realizzato almeno il 10% del fatturato per pedaggi per effetto di transiti effettuati nelle ore notturne, con ingresso in autostrada dopo le ore 22.00 ed entro le ore 02.00 ovvero uscita prima delle ore 06.00.

L’ALBO ILLUSTRA LE PROPRIE ATTIVITÀ ALLE IMPRESE Sono molte le iniziative che l’Albo degli Autotrasportatori porterà avanti nel corso di quest’anno, dalla verifica della regolarità delle imprese, alle attività di formazione, alla collaborazione con Inail, alla modalità di riduzione dei premi assicurativi. Ma nell’agenda del Comitato Centrale troverà spazio anche il progetto Guidiamo Sicuro, la campagna di comunicazione e valorizzazione del ruolo strategico del settore nei confronti dell’opinione pubblica, la certificazione delle imprese e le aree di sosta. Le attività sono state illustrate dalla capo segreteria dell’Albo, Francesca Farina, nel corso della riunione del Comitato di segreteria nazionale di Confartigianato Trasporti che si è svolta in videoconferenza il 18 febbraio scorso e ha visto la partecipazione di oltre 45 segretari e funzionari territoriali del sistema associativo in rappresentanza dell’intero territorio nazionale. L’associazione sta portando avanti alcuni incontri per valorizzare e dare visibilità alle nuove attività dell’Albo che, se attuate con la piena condivisione degli operatori, potrebbero imprimere una svolta sull’Albo dei Autotrasportatori e sulle attività qualificanti per le imprese che hanno l’obbligo di versare la quota annuale di iscrizione. “Riteniamo essenziale la collaborazione con le associazioni di categoria rappresentate nell’Albo per accompagnare quei processi che sono stati pianificati e che dovrebbero avere effetti importanti sulle imprese del settore nei prossimi mesi – ha commentato Sergio Lo Monte, segretario nazionale Confartigianato Trasporti-. Grazie ai colloqui con le imprese, l’Albo potrà rendere più efficaci le proprie politiche; attivare sinergie cooperative con chi le imprese le rappresenta ed assiste quotidianamente può facilitare sicuramente una buona riuscita del nuovo corso”.

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IMPRESE

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LE IMPRESE DI AUTOTRASPORTO NELLE REGIONI ITALIANE PIEMONTE

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a Lombardia si conferma la regione italiana che conta più imprese di autotrasporto. Secondo gli ultimi dati resi disponibili dal CED del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e divisi per provincia, infatti, la Lombardia conta ben 14.131 imprese di autotrasporto attive, di cui 4mila solo a Milano. Al secondo posto tra le regioni troviamo l’Emilia Romagna, con 10.532 imprese, seguita dalla Campania (9.436) e dal Veneto (9.171). Sono invece 8.937 le imprese attive nel Lazio, dove solo la Capitale ne conta oltre seimila. Bene anche i dati della Sicilia, con 7.673 le imprese attive, Puglia (6.517) e Piemonte (5.924). Fanalino di coda la Val d’Aosta, con 137 imprese mentre al penultimo posto il Molise con 771 imprese di autotrasporto. Nell’infografica, il numero di imprese suddivise per regioni e per province.

ALESSANDRIA ASTI BIELLA CUNEO NOVARA VERBANIA VERCELLI TORINO

647 357 140 1.112 376 140 190 2.962

LIGURIA GENOVA IMPERIA SAVONA LA SPEZIA

934 238 351 253

LAZIO FROSINONE LATINA RIETI ROMA VITERBO

1.108 961 257 6.199 412

TOSCANA AREZZO 524 FIRENZE 1.397 GROSSETO 277 LIVORNO 699 LUCCA 651 MASSA-CARRARA 349 PISA 573 PISTOIA 447 PRATO 378 SIENA 440

SARDEGNA CAGLIARI 523 NUORO 314 ORISTANO 314 SASSARI 1.929 SUD SARDEGNA 439

Le regioni più scure sono quelle che hanno un maggior numero di imprese

Di seguito i numeri di tutte le imprese suddivisi per province. MARZO2021

137

5.924


LOMBARDIA BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MONZA BRIANZA MILANO MANTOVA VARESE PAVIA SONDRIO

VALLE D'AOSTA AOSTA

137

1.768 2.163 995 544 430 347 1.073 4.000 822 808 803 378

TIR

IMPRESE

TRENTINO BOLZANO TRENTO

FRIULI V. GIULIA

903 902

GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE

167 471 205 676

VENETO BELLUNO PADOVA ROVIGO TREVISO VENEZIA VERONA VICENZA

244 2.000 556 1.612 1.367 1.833 1.559

1.805 1.519

7

14.131 9.171 EMILIA ROMAGNA BOLOGNA FERRARA FORLI' MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI

24 1.776

10.532

5.735

2.371 680 1.085 2.055 869 781 840 1.120 731

MARCHE ANCONA 911 ASCOLI PICENO 467 FERMO 287 MACERATA 660 PESARO 1.034

3.359 UMBRIA

1.658

PERUGIA TERNI

1.293 365

1.930

9

ABRUZZO L'AQUILA CHIETI PESCARA TERAMO

345 582 534 469

MOLISE 771

8.937

CAMPOBASSO ISERNIA

9.436

PUGLIA

6.517

BARI 2.396 BRINDISI 485 BARLETTA-ANDRIA-TRANI 672 FOGGIA 1.464 LECCE 780 TARANTO 720

1.225 CAMPANIA AVELLINO BENEVENTO CASERTA NAPOLI SALERNO

3.519

766 394 1.381 4.502 2.393

BASILICATA

2.762

MATERA POTENZA

SICILIA AGRIGENTO 579 CALTANISSETTA 470 CATANIA 1.799 ENNA 224 MESSINA 768 PALERMO 2.494 RAGUSA 494 SIRACUSA 310 TRAPANI 535

7.673

554 217

CALABRIA CATANZARO 402 COSENZA 719 CROTONE 273 REGGIO CALABRIA 1.147 VIBO VALENTIA 221

364 861


EUROPA

TIR

L’EUROPA PROROGA ANCORA DOCUMENTI E CERTIFICAZIONI Il nuovo regolamento comunitario, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea del 22 febbraio, estende di dieci mesi, in quasi tutti i casi, patenti, CQC, la validità di certificati, licenze e autorizzazioni e rinvia alcune verifiche legate al settore dei trasporti 10

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mergenza Covid-19 e proroghe di validità di documenti e certificazioni continuano ad andare di pari passo. Il 22 febbraio è stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale europea, per entrare in vigore il giorno successivo, il nuovo regolamento comunitario che estende la validità di certificati, licenze e autorizzazioni e che rinvia alcune verifiche e attività formative periodiche legate al settore dei trasporti. Questa volta la proroga si estende, in quasi in tutti i casi, per 10 mesi. Nel dettaglio, le revisioni da effettuare tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021 sono prorogate di 10 mesi e anche i certificati di revisione con scadenza nello stesso periodo restano validi per 10 mesi. La stessa proroga è prevista anche per i termini per il completamento

della formazione periodica, in scadenza fra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021, e per la validità del codice armonizzato 95 riportato sulle patenti di guida o sulla CQC (lo stesso codice con scadenza tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021, in base al regolamento 2020/698, resta invece valido per altri 6 mesi o fino al 1° luglio 2021). Dieci mesi in più anche per la Carta di Qualificazione del Conducente in scadenza tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021 e per le patenti di guida. Da sottolineare però che le patenti che erano già state prorogate sulla base del Regolamento 2020/698, e la cui estensione di validità scade tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021, sono valide per sei mesi e comunque non oltre il 1° luglio 2021.

Quanto alla revisione periodica dei tachigrafi da effettuare tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021, è stabilito un rinvio di 10 mesi dalla data in cui era prevista, così come per licenze comunitarie, copie conformi e attestati del conducente in scadenza tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021. Infine, per quanto riguarda la carta del conducente la richiesta di rinnovo presentata tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021, deve essere evasa entro 2 mesi dalla richiesta. Fino a quando il conducente non riceve una nuova carta dalle autorità emittenti, sono ammesse registrazioni manuali e lo stesso vale per la sostituzione.


TIR

EUROPA

PACCHETTO MOBILITÀ: PUBBLICATI I PRIMI STUDI Valutati gli impatti di due aspetti specifici: il rientro dei veicoli nel Paese di origine ogni 4 settimane e la norma sull’applicazione delle quote di cabotaggio alle operazioni di trasporto combinato dei camion

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l Pacchetto mobilità continua ad avere vita dura. La Commissione europea ha infatti pubblicato due studi che ha commissionato ad esperti indipendenti per valutare gli impatti di due aspetti specifici, ossia la disposizione che impone ai veicoli di rientrare nel Paese di origine ogni quattro settimane e la norma sull’applicazione delle quote di cabotaggio alle operazioni di trasporto combinato dei camion. Per quanto riguarda il primo aspetto analizzato lo studio prevede, nel più probabile scenario ipotizzato per il 2023, un gran numero di viaggi aggiuntivi e, di conseguenza, un aumento delle emissioni di Co2 fino a 2,9 milioni, con un incremento del 4,6% delle emissioni derivanti dal trasporto merci su strada internazionale. Per quanto concerne invece il secondo studio, ossia quello incentrato sulle quote di cabotaggio per le operazioni di trasporto

combinato internazionale, si stima, nel caso di ricorso degli Stati membri alla norma, un’ulteriore produzione di 397.000 tonnellate di emissioni di Co2 e un potenziale effetto negativo a lungo termine sul trasporto ferroviario e intermodale di merci. Se si mettono insieme i risultati dei due diversi studi, le due disposizioni del Pacchetto mobilità potrebbero causare fino a 3,3 milioni di tonnellate aggiuntive di emissioni di Co2 all’anno, un dato paragonabile alle emissioni totali di trasporto registrate in un anno in Estonia. Gli effetti delle due norme potrebbero, inoltre, anche generare fino a 704 tonnellate di ossidi di azoto (NOx) e 251 tonnellate di particolato (PM2,5). La Commissione è ora pronta ad avviare una discussione con Stati membri e Parlamento per decidere il da farsi, soprattutto alla luce della priorità costituita dal Green Deal.

OCCHI SUGLI ANGOLI CIECHI L’obbligo di segnalazione degli angoli ciechi per i veicoli oltre le 3,5 Ton in Francia, entrato in vigore con il nuovo anno, continua a far discutere. In Germania, ad esempio, l’associazione di categoria BGL sta esaminando i termini legali della norma, ma precedentemente sia l’IRU sia l’UETR avevano sollevato dubbi sulla questione. Prima ancora che entrasse in vigore, l’IRU infatti aveva scritto alla DG Move della Commissione Ue sottolineando, innanzitutto, come non ci fossero prove che simili segnalazioni fossero utili ai fini della sicurezza stradale, ricordando anche che nel Regolamento Ue 858/2018, sugli aspetti tecnici dell’omologazione dei veicoli, non sono contenute indicazioni su un tale obbligo. Perplessità anche dall’UETR, che ha messo in dubbio la legalità della norma, unilaterale, e ha chiesto l’intervento della Commissione Ue, sollecitandone la sospensione.

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LA NUOVA SQUADRA DEL MINISTERO DELLE SOSTENIBILITÀ Il neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini, affiancato da due viceministri Teresa Bellanova e Alessandro Morelli, e dal sottosegretario Giancarlo Cancelleri

di Lucia Angeloni

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L

’autotrasporto italiano si prepara a confrontarsi con il nuovo Governo, il 67esimo della Repubblica Italiana, guidato da Mario Draghi.. La sera del 12 febbraio Draghi ha presentato la sua squadra di ministri e, qualche giorno dopo, è arrivata anche la nomina dei vice ministri e dei sottosegretari. Proprio mentre andiamo in stampa con questo numero di Tir, inoltre, il Consiglio dei Ministri ha deciso un cambio di nome per il MIT che diventerà, una volta pubblicato il decreto in Gazzetta Ufficiale, il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. A guidare il Dicastero è un tecnico, Enrico Giovannini, che prende il posto di Paola De Micheli. Micheli Nato a Roma nel 1957, Giovannini è professore ordinario di statistica economica all’Università Tor Vergata e docente di Sviluppo Sostenibile presso l’Università Luiss e la Scuola Nazionale di Amministrazione. Non è alla sua prima esperienza di Governo: è stato infatti già ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Letta tra il 2013 e il 2014. Tra i suoi precedenti incarichi ricordiamo quello di chief statistician dell’Ocse, tra il

Enrico Giovannini


Alessandro Morelli Teresa Bellanova

Giancarlo Cancelleri 2001 e il 2009, e quello di presidente dell’Istat, tra il 2009 e il 2013. Presidente della Conferenza degli statistici europei, organismo della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (2011-2013), collabora con il Joint Reasearch Centre della Commissione europea. Nel 2011 è stato chiamato dal Governo Berlusconi a presiedere il “Gruppo di lavoro Economia non osservata e flussi finanziari”, sulle misure di contrasto all’evasione fiscale e la “Commissione governativa per il livellamento retributivo Italia-Europa”. Nel 2013 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un pool di “saggi” con il compito di indicare le priorità per uscire dalla crisi economica e istituzionale. È presidente dell’European Statistical Governance Advisory Board (ESGAB) e ha presieduto la Commissione per la redazione della Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva del

ministero dell’Economia e delle Finanze. Al ministero di Porta Pia è affiancato da due viceministri, Teresa Bellanova e Alessandro Morelli, e da un sottosegretario, Giancarlo Cancelleri. Teresa Bellanova, nata a Ceglie Messapica (BR) nel 1958, dopo 30 anni da sindacalista nella CGIL, nel 2005 è diventata membro del Comitato Politico Nazionale dei DS e nel 2007 ha partecipato al progetto costituente del Pd. Deputata dal 2006, è stata sottosegretario al Lavoro con il Governo Renzi e poi vice ministro dello Sviluppo Economico per i Governi Renzi e Gentiloni. Rieletta al Senato alle elezioni politiche del 2018 con il Pd, nel settembre 2019 ha aderito a Italia Viva, diventando vice presidente del Gruppo in Senato. Nell’ultimo Governo Conte è stata ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Alessandro Morelli, nato a Milano nel 1977, è giornalista e dal 2013 al 2018 è stato direttore di Radio Padania mentre dal 2016 è direttore de Il Populista, il blog di Matteo Salvini. Assessore al Turismo del comune di Milano nella giunta Moratti negli anni 2010-2011, nel 2011 è stato eletto in Consiglio comunale a Milano (assumendo in questa veste anche l’incarico di Capogruppo Lega), riconfermato nel 2016. Nel 2013 si è candidato alle elezioni politiche ed è risultato

il primo dei non eletti nella circoscrizione Lombardia 1. Alle elezioni politiche del 2018 è stato eletto alla Camera dei Deputati ed ha ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione Trasporti fino a luglio 2020, Commissione nella quale continua a sedere. Giancarlo Cancelleri, nato a Caltanissetta nel 1975, è già stato viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nell’ultimo Governo Conte. Tra i suoi ultimi impegni la delega per il coordinamento delle opere infrastrutturali da realizzare in regime di commissariamento (D.L. Semplificazioni). È stato deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana e nel 2017 è stato vice presidente. Tra i suoi incarichi anche quello di componente della Commissione Affari Istituzionali della Regione Sicilia. Al momento non sono state ancora assegnate le deleghe e non sappiamo chi dovrà occuparsi nello specifico delle questioni relative all’autotrasporto. Quel che è certo è che le problematiche da affrontare sono tante, a partire dal Brennero dove, oltre ai divieti posti unilateralmente dall’Austria, nell’ultimo periodo si è aggiunto anche l’obbligo di presentare un tampone negativo per chi deve attraversare il Tirolo verso la Germania (vedi art. a pag. 14). Unatras ha scritto al ministro Giovannini per chiedere di aprire un tavolo di confronto con la categoria, per individuare le soluzioni più urgenti di carattere normativo e amministrativo in grado di permettere un recupero di dignità e redditività per le imprese.

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BRENNERO: ASSICURARE LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI Il ministro Giovannini ha chiesto alla commissaria ai Trasporti Ue l’impegno delle istituzioni per la libera circolazione tra Paesi membri. L’Austria ha introdotto infatti l’obbligo di tampone per chi deve attraversare il Tirolo verso la Germania, creando disagi e un danno economico agli autotrasportatori

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l Brennero continua a essere un punto nevralgico per l’autotrasporto italiano. Ed è per questo che il neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Giovannini ha avuto un colloquio, in video conferenza, con la commissaria europea ai Trasporti Adina Valean chiedendo l’impegno delle istituzioni europee per garantire la libera circolazione tra i Paesi membri nel rispetto anche dei principi delle Green Lanes. L’intervento è legato anche alle ultime misure introdotte dall’Austria che obbligano gli autisti provenienti dall’Italia e diretti in Germania,

attraverso il Tirolo, a presentare un test Covid negativo, effettuato non più di 48 ore prima. In Tirolo è stato individuato, infatti, un focolaio di variante sudafricana e, in base alle regole tedesche, chi proviene da queste aree deve disporre di un test rapido negativo. Un obbligo che le autorità austriache hanno rigirato però anche al confine con l’Italia, provocando una serie di disagi per gli autisti. I ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Difesa e dell’Interno hanno predisposto postazioni per effettuare i test. Fra l’altro, i test inizialmente gratuiti all’autoporto di Sadobre, a Vipiteno, hanno raggiunto un costo di 40 euro. Oltre al danno, la beffa, come ha scritto qualche associazione di categoria. Sono stati organizzati anche sistemi di filtraggio MARZO2021

per deviare i mezzi sul Tarvisio; percorso molto più lungo per la Germania che evita però il Tirolo. Misure che mettono a dura prova il principio di libera circolazione delle merci, il funzionamento del mercato unico e le catene di approvvigionamento. Le associazioni di categoria italiane hanno ribadito, infatti, la necessità di rispettare quanto previsto dalla Ue attraverso le Green Lanes, tanto più che – come ha dichiarato il ministro Giovannini parlando con la Valean – nei primi dieci giorni di controlli sono stati riscontrati solo 27 casi positivi su 14.823 autisti testati, pari allo 0,18%, a conferma della serietà e affidabilità del sistema dell’autotrasporto italiano. Il Brennero resta una rotta commerciale centrale per i collegamenti fra Italia e nord Europa. Lo hanno ricordato anche l’IRU e l’UETR. Per queste ragioni a Bruxelles si è elevato unanime un coro di critiche e di preoccupazione. Dopo che la commissaria ai Trasporti aveva già richiamato tutti gli Stati membri alla piena attuazione delle Green Lanes, la Commissione ha inviato una lettera a sei Paesi - Germania, Belgio, Danimarca, Ungheria, Svezia e Finlandia - chiedendo chiarimenti sulle misure di divieto di ingresso o di uscita adottate ai confini.


L’AUTOTRASPORTO PERDE UN QUARTO DELLE MERCI Secondo i dati dell’Osservatorio Congiunturale Trasporti dell’Ufficio Studi di Confcommercio, realizzato in collaborazione con Conftrasporto, nel 2020 le merci hanno registrato un calo del 18,7%; per il trasporto su gomma la diminuzione sale al 25,8%

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er tutti i mesi della pandemia l’autotrasporto ha continuato a lavorare per consentire l’approvvigionamento di prodotti alimentari, medicinali, beni essenziali. Ma questo non significa che non abbia pagato un prezzo molto alto: molte imprese hanno dovuto lasciare i loro mezzi sui piazzali e l’attività si è ridotta sensibilmente. Secondo i dati dell’Osservatorio Congiunturale Trasporti dell’Ufficio Studi di Confcommercio, realizzato in collaborazione con Conftrasporto, nel corso del 2020 il trasporto merci, nel complesso, ha registrato un calo del 18,7%, con punte negative soprattutto per il trasporto su gomma, diminuito del 25,8%, e per quello aereo, che

-7%

-25,8%

2020

-18,7%

-23,6%

-7,3%

ha segnato un -23,6% (vedi anche art. a pag. 32-33). Più contenute invece sono state le perdite per il trasporto ferroviario (-7%) e per quello marittimo (-7,3%). Tuttavia, il sistema dei trasporti nel complesso è stato capace di rispondere positivamente MARZO2021

agli impulsi derivanti dalla domanda di servizio generata a monte (manifattura) e a valle (consumo). Lo confermano non solo le aspettative degli autotrasportatori, che nella seconda metà dell’anno mostrano una netta ripresa rispetto ai primi sei mesi del 2020, anche se sono ancora su livelli depressi, ma anche il numero di imprese costituite in società di capitali, che continua ad aumentare e oggi costituisce il 26% del totale rispetto al 22% di due anni fa. È evidente quindi che i processi di selezione, razionalizzazione e rafforzamento delle unità produttive procedono anche durante la pandemia. “I dati confermano il ruolo fondamentale del settore dei trasporti e della logistica nell’economia del nostro Paese. Un ruolo che, per tutto il 2020, e in prospettiva, diventerà sempre più vitale”, ha commentato il presidente di ConftrasportoConfcommercio Paolo Uggè, che ha anche rivolto un appello al Governo perché si impegni “per ottenere che l’Europa ponga fine al contingentamento delle merci che attraversano l’Austria”.

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FONDO DI GARANZIA, UN AIUTO CONTRO LA CRISI

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Con la Legge di Bilancio sono state prorogate fino al 30 giugno 2021 le misure di potenziamento già previste dal DL Liquidità. Per i prestiti fino a 30mila euro aumentata a 15 anni la durata dei finanziamenti

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a ormai venti anni – è operativo dal 2000 – il Fondo di Garanzia è uno dei principali strumenti di sostegno pubblico a favore delle piccole e medie imprese. Il suo scopo non è quello di sostenere le Pmi con un contributo in denaro ma con la possibilità di accedere più facilmente ai finanziamenti, senza bisogno di garanzie aggiuntive, come fidejussioni o polizze assicurative, semplicemente mediante la concessione di una garanzia pubblica. In tutti questi anni il Fondo è stato molto utile alle

imprese - fino al 2018 è stata operativa anche una sezione per l’autotrasporto - e lo è ancora di più in questo periodo particolare, a seguito della crisi economica causata dalla pandemia. E proprio per far fronte alle esigenze immediate di liquidità delle imprese, con il Decreto Liquidità, convertito in Legge 5 giugno 2020, n. 40, le procedure di accesso al Fondo sono state semplificate, le coperture della garanzia incrementate e la platea dei beneficiari ampliata. Insomma, è stata introdotta una disciplina speciale che era destinata ad operare fino al 31 dicembre 2020 ma che l’ultima Legge di Bilancio ha prorogato di sei mesi, fino al 30 giugno di quest’anno. Fanno però eccezione, secondo quanto stabilito dall’art. 1, comma 245, le garanzie concesse a favore delle imprese


DOMANDE E FINANZIAMENTI PER IL FONDO DI GARANZIA cosiddette “mid cap” - ovvero quelle imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 499 - le quali sono concesse dal Fondo fino al 28 febbraio 2021. Infatti, secondo quanto previsto, saranno rilasciate a valere sullo strumento “Garanzia Italia” Sace previsto dall’articolo 1 del D.L. 23/2020 (Decreto Liquidità) fino al 30 giugno 2021. Le Pmi danneggiate dell’epidemia Covid-19 potranno quindi continuare ad utilizzare le misure previste dall’art. 13, comma 1, del DL Liquidità, che prevedono per i prestiti fino a 30mila euro una garanzia del 100% senza che venga effettuata, ai fini della concessione della garanzia, la valutazione del merito di credito. In questo caso la Legge di Bilancio ha anche esteso la durata per completare il piano di ammortamento, che non è più di dieci ma di quindici anni. Il finanziamento non può superare il 25% dei ricavi o il doppio della spesa salariale annua dell’ultimo esercizio utile; la garanzia viene concessa automaticamente, quindi il prestito può essere erogato dalla banca senza bisogno di attendere la risposta del Fondo. Per questo tipo di operazioni la Legge di Bilancio ha anche previsto un’estensione dei soggetti beneficiari. Con la conversione in Legge del DL Liquidità alle Pmi e alle persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni, si erano aggiunti gli agenti e i subagenti di assicurazione e i broker assicurativi. Ora con la Legge di Bilancio sono stati sostituiti dalle “persone fisiche esercenti attività di cui alla sezione K del codice Ateco”, ovvero da quelle persone fisiche che svolgono attività di

19/03/2020 - 14/02/2021 Domande complessive Domande pervenute:

1.713.700 Finanziamenti complessivi Finanziamenti: Operazioni fino a 30mila euro Domande:

1.085.178

138.131.727.662 di euro

Operazioni fino a 30mila euro Finanziamenti:

Garanzie su moratorie ART. 56 DL Cura Italia

21.174.653.494 di euro

Domande: 250.327 Garanzie su moratorie ART. 56 DL Cura Italia Finanziamenti:

5.288.323.346 di euro

17 intermediazione finanziaria, incluse le assicurazioni, le riassicurazioni e i fondi pensione, nonché attività ausiliarie dell’intermediazione finanziaria e i mediatori finanziari. Per quanto riguarda invece i prestiti con importi superiori a 30mila euro, la garanzia copre tutti i finanziamenti al 90% fino a un importo massimo di 5 milioni di euro per singolo beneficiario (il precedente limite era di 2,5 milioni). Per importi fino a 800.000 euro, si può aggiungere la garanzia di un confidi, fino a coprire 100% del finanziamento. La garanzia può essere rilasciata anche su operazioni già erogate. . La Legge di Bilancio ha anche incrementato la dotazione del Fondo di Garanzia con 500 milioni di euro per l’anno 2022, 1.000 MARZO2021

milioni di euro per il 2023, 1.500 milioni di euro per il 2024, 1.000 milioni di euro per il 2025 e infine con 500 milioni di euro per l’anno 2026. Per avere un’idea dell’importanza di questo strumento basta vedere i dati: in undici mesi, dal 19 marzo 2020 al 14 febbraio 2021, sono state presentate 1.713.700 domande di accesso al Fondo, per un totale di finanziamenti superiore a 138 miliardi di euro. Nella maggior parte si è trattato di domande per finanziamenti fino a 30mila euro, che sono state pari a 1.085.178 per oltre 21 miliardi di euro di finanziamento. Le domande per garanzie su moratorie in base all’art. 56 del DL Cura Italia sono state invece 250.327 e in questo caso i finanziamenti erogati sono stati superiori a 5 miliardi di euro.


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Il 1° gennaio è diventata operativa l’African Continental Free Trade Area, l’area di scambio più grande al mondo, che riunisce 54 Paesi. L’Africa diventa quindi un importante terreno di interesse per gli investimenti che guarderanno soprattutto alle infrastrutture

di Antonella Vicini

UN’AFRICA UNITA


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a nuova corsa all’oro si svolgerà in Africa. Dal 1° gennaio è operativo, infatti, l’African Continental Free Trade Area (AfCFTA), l’accordo di libero scambio che riunisce 54 Paesi dei 55 che compongono l’intero continente africano (vedi scheda). Per la vastità della superficie che racchiude, per il numero di popolazione coinvolta e per le prospettive di sviluppo si tratta del più vasto accordo

commerciale al mondo, che è destinato a influenzare lo sviluppo del continente ma anche ad attirare l’attenzione dei principali player economici mondiali. L’Africa rappresenta già da tempo un terreno di interesse per Cina, Stati Uniti ed Europa, della quale costituisce anche la sponda sud del Mediterraneo. Il nuovo accordo promette entro il 2030 che imprese e consumatori mettano in circolo ben 6,7 trilioni di dollari ed

è, quindi, un importante terreno di investimenti. Investimenti che dovranno guardare innanzitutto alle infrastrutture, notoriamente carenti in Africa, perché senza strade, ferrovie e collegamenti non esiste la possibilità di commercio. Scopo primario dell’AfCFTA è la creazione di un mercato unico intrafricano, considerando che ad oggi solo il 16-18% del commercio estero è diretto verso

PER IL COMMERCIO >


INTERNAZIONALE

AFCFTA: UNA GENESI LUNGA CINQUE ANNI

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È il 2018 l’anno in cui ha visto la genesi dell’AfCFTA, accordo firmato il 21 marzo a Kigali, in Ruanda da 44 Paesi africani. Ma ci sono voluti tre anni di negoziati, dal 2015, per arrivare a questo primo step. Un altro anno, poi, per l’entrata in vigore, il 30 maggio 2019, dopo che con la ratifica del Gambia (la ventiduesima) si è giunti alla quota minima di ratifiche necessarie. L’accordo di libero scambio è operativo invece dallo scorso 1° gennaio dopo aver subito uno slittamento di 5 mesi dalla data inizialmente prevista, a causa della pandemia. Ad oggi, sono 36 i Paesi che hanno depositato i propri strumenti di ratifica.

TIR Paesi africani. Secondo l’UNECA (Commissione economica africana delle Nazioni Unite), l’interscambio intra-africano aumenterebbe in 4 anni fino al 52% del totale degli scambi. Cambieranno così gli equilibri nelle relazioni commerciali extraafricane. Uno dei primi punti dell’accordo è infatti la riduzione o eliminazione totale dei dazi, che si attestano attorno al 6%, in un periodo che va dai 5 ai 10 anni dalla sua entrata in vigore. Questo comporterà anche la riduzione dei tempi di attraversamento delle dogane da parte delle merci e degli operatori dei trasporti. La Banca Mondiale, in un report sul tema dello scorso luglio, prevede che l’accordo porterà benefici a tutti. I Paesi dell’Unione Africana - anche se va ricordato che l’Etiopia è l’unico Stato a non aver aderito - dovrebbero vedere una crescita del 7% per quel che riguarda il reddito globale del continente da qui ai prossimi 15 anni, con un aumento stimato in 450 miliardi di dollari per il 2035. Per questa stessa data si stima che l’accordo possa sollevare 30 milioni di persone dalla povertà. Di questi 450 miliardi di guadagni di reddito, 292 si stima che deriveranno proprio da una maggiore facilitazione del commercio, da misure per ridurre la burocrazia e dalla semplificazione delle procedure doganali. Azioni che dovrebbero rendere più facile per le imprese africane integrarsi nelle catene di approvvigionamento globali. MARZO2021

Ma effetti positivi dovrebbero misurarsi anche nel resto del mondo, con una crescita del Pil internazionale pari a 76 miliardi di dollari. L’Europa ha interessi molto forti, ed è infatti uno dei principali sostenitori del progetto con 72.500.000 euro. Del resto la Ue, attraverso istituzioni come la Banca europea per gli investimenti, il Fondo europeo di sviluppo, il Fondo fiduciario

● Paesi firmatari: 54 su 55 Stati africani (solo l’Eritrea è rimasta fuori) ● Paesi che hanno ratificato: 36 ● Apertura negoziati: 15 giugno 2015 a Johannesburg ● Firma trattato: 21 marzo 2018 a Kigali ● Entrata in vigore formale: 30 maggio 2019 ● Avvio: 1° gennaio 2021 (previsto per il 1° luglio 2020 ma posticipato per il Covid) ● Aree di azione: protocolli sugli scambi di merci, scambi di servizi, investimenti, diritti di proprietà intellettuale, concorrenza e risoluzione delle controversie ● Supporto Ue: 72.500.000 euro


TIR Ue-Africa per le infrastrutture e i programmi di sviluppo dell’Accordo di partenariato economico, è già parecchia attiva sul fronte dello sviluppo africano. L’Unione europea è anche il principale partner commerciale e la principale fonte di investimenti stranieri nel continente: quasi il 70% delle merci esportate dall’Unione europea in Africa è rappresentato da manufatti; mentre si importano dall’Africa principalmente materie prime (65%). Questo legame si nota anche nelle recenti

iniziative della Banca Europea per gli investimenti che nelle scorse settimane ha reso noto il suo contributo alla costruzione e allo sviluppo del retroporto e del centro logistico di Ramadan City, a nord-est della capitale Il Cairo, in una delle aree più industrializzate dell’Egitto. Si tratterà di un prestito da 1 milione di euro per migliorare la situazione delle infrastrutture esistenti, in particolare degli scali marittimi, sui punti di consegna e i centri di scambio, e per sviluppare il corridoio intermodale Alessandria, sulla costa del Mediterraneo, a El Sokhna, sul Mar Rosso. Il progetto è parte di un più ampio piano per i trasporti egiziani che prevede lo sviluppo di nove interporti e centri di logistica in tutto il Paese, nel quadro di partenariati pubblico-privato. Sempre in questa prospettiva, era stata annunciata anche la realizzazione di un programma infrastrutturale – stradale e ferroviario – volto a collegare l’Egitto con nove Paesi africani, fra cui Sudan, Congo, Ciad, Libia, per sostenere l’industria e la manodopera egiziana e MARZO2021

INTERNAZIONALE

contribuire al trasporto di merci in Libia. Il lavoro sulla costruzione di infrastrutture in Africa in realtà è già in corso da tempo, ma oggi diviene ancora più importante quale tassello primario nella creazione di un mercato unico. Entro giugno, sarà lanciato il progetto dell’autostrada trans-sahariana che dovrebbe connettere via gomma l’Algeria a Tunisia, Niger, Burkina Faso, Mali, Nigeria. Si tratta di un progetto risalente agli anni ’60 che assume ora un valore particolarmente importante per lo sviluppo intra-africano e anche per il commercio con l’Italia, nell’ottica dello snellimento delle procedure burocratiche e dell’abbassamento delle barriere doganali, previsti dall’AfCFTA. Il percorso, lungo 4mila chilometri dal Nord Africa al Golfo di Guinea, collegherà infatti il Mediterraneo all’Oceano Atlantico, e potrebbe essere un interessante punto di approdo per le merci. Secondo un recente studio di fattibilità, infatti, dal nord del Niger e dal nord del Mali le merci potranno viaggiare lungo la Transahariana verso i porti del Mediterraneo, invece che verso quelli del Golfo di Guinea, risparmiando 11 giorni di viaggio. Ovviamente tutto questo resta vincolato alle condizioni di sicurezza dei territori interessati dalle arterie viarie; come pure il pieno compimento dell’accordo è legato anche ai problemi interni dei singoli Stati, all’elevato livello di corruzione, ai diversi standard merceologici e regolamentazioni e alla presenza di ben 18 differenti accordi commerciali.

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FERROVIE

TIR

2021: SARÀ L’ANNO DELLE FERROVIE?

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Nel 2020 sono stati movimentati in Italia più di 47 milioni di treni-chilometro: 23,1 milioni dal Polo Mercitalia e 24,3 milioni da Fercargo. Il cargo ferroviario, a differenza dell’autotrasporto, ha subito meno l’effetto delle limitazioni dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro

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l 2021 è l’anno delle ferrovie. Per ora non si tratta di una previsione, ma di un’iniziativa della Commissione europea per ribadire il ruolo di questa modalità di trasporto, anche in quella visione sostenibile definita dal Green Deal europeo che punta a rendere la Ue climaticamente neutra entro il 2050. Una modalità, però, minoritaria considerato che ad oggi in Europa circa il 15% delle merci sceglie questa modalità. Più della metà del trasporto merci ferroviario totale, rileva la Commissione europea, è transfrontaliero; questo rende la sua competitività molto sensibile all’interoperabilità e alle difficoltà operative tra le reti ferroviarie

nazionali. Competitività che nel 2020 ha subito le conseguenze della pandemia, soprattutto nei primi sei mesi dell’anno (vedi anche art. a pag. 15). Tale situazione accomuna anche le altre modalità ed è strettamente connessa al calo e, in alcuni casi, al blocco temporaneo della produzione in molti comparti produttivi. Prendiamo il caso dell’Italia. Nel nostro Paese l’effetto Covid-19 si è fatto sentire soprattutto a causa del lockdown generale che, a parte alcuni settori come quelli dell’agroalimentare e del biomedicale, ha colpito inizialmente tutti. Il cargo ferroviario, a differenza dell’autotrasporto, ha subito meno l’effetto delle limitazioni dal MARZO2021

punto di vista dell’organizzazione del lavoro. Un treno con due soli macchinisti, infatti, può trasportare 40 semirimorchi. A tenere, inizialmente, è stato il segmento intermodale rispetto a quelli legati alle produzioni di filiera. Sono arrivati comunque i mesi in rosso e poi la ripresa nella seconda metà dell’anno. Quando si parla di questo comparto in Italia si parla sostanzialmente di due realtà, che si dividono il mercato in modo più o meno paritario: Mercitalia del Gruppo Fs che, con tutte le sue società, rappresenta il Polo Logistico di Ferrovie dello Stato, e Fercargo, che riunisce 18 imprese private di trasporto merci. Secondo i dati a disposizione relativi ai due grandi player del settore quest’anno sono stati movimentati in Italia più di 47 milioni di treni-chilometro di merci. Un dato così scorporato: 23 milioni (23.166.421) per il Polo Mercitalia e 24 milioni e 300mila per Fercargo. Nel 2019 il Polo Mercitalia aveva movimentato 23.960.843 treni-


TIR chilometro. Per Fercargo il 2019 si era chiuso con 24.000.000 treni-chilometro. Le previsioni dei primi mesi del lockdown erano state drammatiche. Fercargo aveva denunciato, infatti, per i mesi di marzo e aprile una riduzione del 35% rispetto al secondo bimestre dello scorso anno. Stesso trend quello tracciato nello stesso periodo da Mercitalia con un -20% a marzo, un -35% ad aprile e un -10% a maggio; a gravare sui traffici del polo logistico di FS anche la diffusione del virus in tempi diversi nei vari Paesi Ue, considerando che il 50% del volume d’affari del gruppo deriva da attività internazionali. Calcolando anche questo segmento il 2020 si è concluso

per Mercitalia con un totale di 39.894 treni-chilometro, pari a 20 miliardi (20.133.129.294) tonnellate-chilometro, considerata anche l’attività svolta all’estero. Sul bilancio finale del settore hanno quindi influito positivamente la ripresa della produzione nella seconda parte dell’anno, ma anche alcuni provvedimenti di ristoro (sia con misure ad hoc sia con misure meno specifiche, volte a sgravare le aziende dai costi del lavoro e dalle imposte). Partendo dal Decreto Rilancio, è stato introdotta una forma di sostegno valida anche per le merci, come la riduzione del canone di utilizzo delle infrastrutture, con indennizzi anche per il gestore della rete.

FERROVIE

Una riduzione confermata poi fino all’aprile 2021 nella Legge di Bilancio, che ha autorizzato, inoltre, 30 milioni di euro annui dal 2021 al 2034, per compensare le perdite subite delle imprese che effettuano servizi di trasporto ferroviario di passeggeri e merci non soggetti a obblighi di servizio pubblico. Altri 5 milioni annui, dal 2021 al 2034, sono stati destinati alle imprese detentrici e noleggiatrici di carri ferroviari merci, gli spedizionieri e gli operatori del trasporto multimodale. Ci sono poi i contributi per l’intermodalità che riguardano anche l’autotrasporto, come il Ferrobonus, riconfermato assieme con il Marebonus fino al 2026.

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TRAFFICO MERCI FERROVIARIO ITALIA 2019-2020 IN TRENI CHILOMETRO 23.960.843

24.000.000

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2020

23.166.421

24.300.000


LOGISTICA

TIR

UN PATTO PER UNA LOGISTICA PIÙ SOSTENIBILE Sono quattro i temi principali su cui si sta sviluppando la Carta di Padova: formazione, innovazione e trasformazione digitale, sostenibilità ambientale economica e sociale, risorse e governance 24

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arola chiave sostenibilità, un concetto ormai entrato nelle strategie di ogni impresa. Sostenibilità intesa ovviamente come rispetto per l’ambiente ma anche come efficienza. Si inserisce in questa visione la Carta di Padova, presentata nei mesi scorsi nel corso del Green Logistics Intermodal Forum, a Padova, e firmato ad oggi da 14 fra associazioni e confederazioni del settore della logistica e rappresentanti del mondo della committenza e dei consumatori (Anita, Assiterminal, Assologistica, Assoporti, Confetra, Fercargo, Federchimica, Federconsumatori, Fedespedi, Freight Leaders Council, Green Logistics Expo, Stati Generali dell’Innovazione, SosLogistica e Unrae - sezione veicoli industriali) per definire una serie di azioni comuni che

rendano la logistica e i trasporti più sostenibili. Ora, a distanza di circa quattro mesi, si stanno definendo le prime azioni in questa direzione. Sono quattro i macrotemi attorno cui si stanno muovendo gli autori dell’iniziativa: formazione, cultura e comunicazione; innovazione e trasformazione digitale; sostenibilità ambientale economica e sociale basata su presupposti scientifici; risorse e governance. Otto, invece, le direttrici che richiamano questi quattro assi prioritari. L’idea è quella di promuovere uno nuovo modello condiviso di sviluppo sostenibile basato su una logica di sistema, sull’innovazione digitale e sull’ottimizzazione dei processi, agendo anche sulla formazione e sulla comunicazione ai consumatori.

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Risorse e governance

Formazione


L’IMPEGNO GREEN DI ASVIS

TIR Non a caso il primo obiettivo è l’impegno di creare un percorso formativo ad hoc, anche a livello secondario, sull’autotrasporto e la logistica che unisca competenze che vanno dall’autotrasporto all’attività di magazzino a tutte le nuove conoscenze in ambito digitale. A spiegarlo è Daniele Testi, presidente di Sos Logistica e portavoce del gruppo. “Ci vogliamo impegnare – chiarisce – con il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per definire un protocollo d’intesa; vogliamo comunicare alle nuove generazioni che esistono profili formativi molto interessanti in questo settore”. Un tema centrale, questo, come sottolinea anche Thomas

Innovazione e trasformazione digitale 2

Baumgartner, presidente di Anita. “Costruire una cultura logistica e far capire all’opinione pubblica il valore dei servizi logistici e quanto essi pervadano la vita quotidiana - sottolinea a Tir - sono due azioni prioritarie nella Carta di Padova. Con gli altri soggetti promotori agiremo fin da subito sulle leve della formazione e della comunicazione con l’intento di cambiare l’immagine diffusa del settore, poco aderente alla realtà, per far capire ai giovani le grandi opportunità di lavoro che la logistica può offrire loro, per indurre scelte di acquisto e consegna consapevoli tra i consumatori, per dialogare in modo più efficace con la manifattura e le istituzioni”. Altro elemento importante e altro campo d’azione riguarda la transizione energetica, attraverso nuove iniziative per promuovere l’utilizzo di energie alternative dal GNL, al biogas, all’elettrico, all’idrogeno. C’è poi l’etichetta di sostenibilità, uno strumento per garantire il grado di sostenibilità in maniera oggettiva, a beneficio della filiera, dell’opinione pubblica e dei consumatori finali. Fra le altre priorità sono previste anche azioni congiunte nei

Sostenibilità ambientale economica e sociale 3

Non solo Carta di Padova. Fra le realtà che in Italia seguono da tempo il tema della sostenibilità e dell’ambiente c’è anche l’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – che dal 2016 lavora sui temi chiave dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile. L’Alleanza riunisce più di 290 tra istituzioni, associazioni, enti di ricerca, rappresentanti della società civile. Fra queste - oltre a Sos Logistica - anche confederazioni quali Confcommercio, Cna, Confartigianato, Confcooperative, Legacoop, che rappresentano anche istanze e priorità legate al mondo del trasporto delle merci. Il tema dei trasporti e delle infrastrutture assieme con la lotta al cambiamento climatico è, infatti, fra le questioni al centro delle politiche di sviluppo sostenibile promosse dall’Asvis. Per questo sono stati creati gruppi di lavoro a cui partecipano gli aderenti, divisi per singoli obiettivi e per tematiche trasversali

confronti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti e delle amministrazioni regionali per la creazione e il finanziamento di strumenti per lo sviluppo della logistica sostenibile, anche in sinergia con programmi operativi nazionali (PON) e programmi operativi regionali (POR) e la definizione di un database condiviso, relativo a dati e informazioni di base utili per lo sviluppo di future iniziative singole e di sistema. Si punta, inoltre, a promuovere un accordo su una modalità di misurazione delle emissioni clima-alternanti e inquinanti univoca, da applicare ai diversi segmenti della catena logistica.

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50 PROPOSTE PER SEMPLIFICARE LA LOGISTICA Presentato il Quaderno n. 29 del Freight Leader Council che affronta il tema dell’evoluzione del settore a seguito della pandemia da Covid. Transizione digitale, transizione energetica e semplificazione i punti chiave su cui intervenire

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l Covid-19 e i mutamenti ad esso correlati, si sa, hanno cambiato la logistica e i trasporti. La pandemia, infatti, ha reso senz’altro più evidente il ruolo trainante del settore ma ha anche, introducendo criticità e sfide nuove, accelerato un adeguamento già avvertito da

tempo come necessario. Su questi aspetti, su come il comparto ha reagito a un 2020 complicato e su come reagirà alle esigenze future, si è concentrato il quaderno n. 29 “La logistica e il 2020. Nulla sarà più come prima” di Freight Leaders Council, lo strumento con cui periodicamente l’associazione fa il punto sui nuovi trend della logistica e dei trasporti. La pubblicazione include gli spunti forniti dal Think Tank della Logistica (TTL), ossia del progetto promosso dall’ente bilaterale del settore Ebilog e coordinato da Freight

Leaders Council che chiama a raccolta i principali protagonisti di trasporti e logistica per esaminare e affrontare costruttivamente le sfide che attendono il comparto. Cos’è accaduto nel 2020 e perché niente sarà più come prima? Partiamo dall’osservazione che, durante l’anno che ci siamo da poco messi alle spalle, le vendite online sono aumentate esponenzialmente, accelerando un trend iniziato già tempo fa: le vendite al dettaglio e-commerce, infatti, sono cresciute ogni anno, mantenendo una media del 15% di aumento annuale dal 2010 al 2019. C’è anche da dire che il Covid-19


TIR ha avuto un certo impatto sul carrello della spesa degli italiani, modificando le abitudini di acquisto delle famiglie anche per quanto riguarda i prodotti: il settore alimentare infatti ha avuto un’impennata e anche i negozi fisici, e in particolare quelli più piccoli, di prossimità, hanno avuto una crescita del 5,3%. Al netto di qualche buona nuova per l’offline, ristretta al solo settore alimentare, è stato però certamente l’online ad avere la meglio: i nuovi e-shop sono cresciuti di oltre 1,3 milioni nel solo periodo del lockdown e i servizi di home e instant delivery hanno avuto un ruolo di primo piano per tutto il periodo dell’emergenza, anche una volta superata la fase con maggiori restrizioni. Questi cambiamenti, sopraggiunti a un ritmo rapidissimo, hanno giocoforza messo sotto stress la catena logistica che ha dovuto fronteggiare diverse

incombenze, dall’adozione delle norme di sicurezza alle difficoltà alle frontiere, dalla chiusura dei centri produttivi - anche quelli dislocati in altri Paesi colpiti dal virus - fino al picco di domanda di determinati prodotti da gestire dal punto di vista logistico in tempi rapidi. “La logistica – ha spiegato Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council presentando il Quaderno - ha dimostrato la propria resilienza, ha già messo in atto grandi cambiamenti ed ora è pronta per la transizione energetica e digitale. Il Quaderno indica le azioni prioritarie da mettere in campo subito”. Si tratta in tutto di 50 proposte volte soprattutto a semplificare il settore ma anche a dare indicazioni per la svolta digitale e per l’impiego dei fondi del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza. Per quanto riguarda specificamente l’autotrasporto, uno degli strumenti di semplificazione avvertiti come più urgenti è senz’altro la diffusione di documenti in formato digitale, a partire dalla lettera di vettura elettronica nel trasporto stradale eCMR, nell’ottica di semplificare i flussi di informazioni tra i diversi attori della filiera logistica, rendendoli più sicuri, veloci, ed economici. Sarà fondamentale

LOGISTICA

anche sveltire l’erogazione dei contributi riservati al settore e semplificare i processi di revisione dei veicoli. Sarebbe d’aiuto, inoltre, stando a quanto si legge nel Quaderno, concludere l’iter procedurale necessario per approdare al rilascio del documento unico di circolazione e provvedere alla digitalizzazione anche delle notifiche di multe e atti giudiziari a mezzo posta. Altri punti a supporto di una semplificazione dei processi logistici sono individuati nell’incentivazione della promozione del retroffitting elettrico dei veicoli commerciali e nella limitazione dei divieti di circolazione ai casi di effettiva necessità. Altre due esigenze riportate nel documento di Freight Leaders Council sono infine relative alla semplificazione del regime delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali e all’ultimo miglio: sulla questione è stata ipotizzata un’esatta definizione dei confini tra autotrasporto e settore postale. Misure condivise anche dal presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, Enrico Finocchi, che durante la presentazione del Quaderno ha sottolineato la necessità di lavorare su digitalizzazione e semplificazione, anche per i trasporti eccezionali, sul rinnovo del parco veicoli e su progetti che stimolino le aziende a intraprendere processi di innovazione.

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RIDER, QUALCOSA SI MUOVE 28

Alcune aziende stanno iniziando ad assumere i rider come lavoratori dipendenti, applicando il CCNL logistica. Ma se qualcosa si sta muovendo dal lato laburistico, nulla invece sta accadendo su quello normativo. E intanto la magistratura cerca di far luce su questo mondo

A

bordo di bici, scooter e adesso anche monopattini, i rider sono diventati figure sempre più familiari. La pandemia ha infatti inevitabilmente cambiato le abitudini collettive, tanto che la consegna del cibo a domicilio è diventato un piacere quasi indispensabile per molti. Ma già prima che iI Covid-19 li portasse così diffusamente nelle nostre strade e nelle nostre case, si erano accesi i riflettori su questa nuova categoria di lavoratori a causa delle molte irregolarità che caratterizzano la loro attività. Irregolarità che riguardano sia le condizioni in cui sono tenuti ad operare, sia le modalità di trasporto dei cibi, sia altri aspetti normativi.

Un passo verso la regolarizzazione è stato fatto con l’ultimo contratto collettivo Logistica, Trasporto merci e Spedizione che ha introdotto questa nuova figura della gig economy. E alcune azioni concrete in questo senso sono state realizzate negli ultimi tempi. Qualche settimana fa, ad esempio, un’azienda specializzata in consegna della pizza, a Prato, ha assunto 24 lavoratori secondo quanto prescritto nel contratto nazionale


della logistica. Un accordo simile era stato sottoscritto sempre in Toscana, nel luglio 2019, nei confronti di 200 fattorini. In questa stessa prospettiva, lo scorso 2 novembre è stato siglato dalle parti sociali firmatarie del CCNL Logistica, Trasporto merci e Spedizione il protocollo relativo all’applicabilità del contratto a tutti i lavoratori che consegnano beni per conto altrui in ambito urbano e con l’ausilio di velocipedi o veicoli a motore, mediante piattaforme anche digitali, prevedendo che siano estese a questo tipo di fattorini una serie di tutele che vanno dall’orario di lavoro minimo garantito al Tfr, dall’integrazione salariale in caso di malattia e

infortunio al rimborso spese per uso del mezzo proprio ai dispositivi di protezione individuale. Ma se qualcosa si sta muovendo dal lato laburistico, nulla invece sta accadendo su quello normativo: resta infatti insoluta la questione relativa al pieno rispetto delle regole del trasporto delle merci e dei beni deperibili, quali sono i cibi. Innanzitutto, c’è da fare attenzione a un fattore: i rider che lavorano attraverso le app di food delivery nella maggior parte dei casi svolgono a tutti gli effetti un trasporto merci per conto terzi, con la classica filiera dell’autotrasporto: produttore – committente – vettore – destinatario. Con tutto ciò che questo comporta dal punto di vista della violazione delle regole sia per chi commissiona il trasporto, sia per chi lo svolge in maniera abusiva. Discorso diverso per quei casi in cui le consegne vengono effettuate dai fattorini che utilizzano una flotta di proprietà del ristorante; ma sono questi casi minoritari. C’è, inoltre, anche da valutare la questione dell’uso e della destinazione del mezzo che viene adoperato. L’articolo 82 del Codice della Strada stabilisce che si ha l’uso di terzi quando un veicolo è utilizzato, dietro

corrispettivo, nell’interesse di persone diverse dall’intestatario della carta di circolazione e nei casi di servizio di trasporto di cose per conto terzi. Il problema dei rider è che spesso utilizzano mezzi di proprietà e nella maggior parte dei casi ciclomotori, veicoli destinati al solo trasporto di persone e non di cose. Sempre il Codice della Strada prevede sanzioni per chi al trasporto di cose per conto terzi adibisce veicoli non adibiti a tale uso e chi viola le prescrizioni e i limiti indicati nell’autorizzazione o nella carta di circolazione. Nel caso delle biciclette o altri veicoli non a motore la situazione si fa ancora più ingarbugliata. Altra questione, ma non certo meno importante, riguarda le criticità legate al trasporto degli alimenti. Partiamo innanzitutto dalla necessità di rispettare le norme della catena del freddo. L’ATP regola le condizioni di trasporto degli alimenti deperibili con particolare attenzione alla necessità di mantenere la corretta temperatura durante tutte le fasi dei trasporti. Ma anche quando non si consegnano cibi particolarmente delicati, come il pesce crudo, è necessario seguire regole attente a partire da quanto prescritto dalla normativa HACCP sul corretto confezionamento. La Legge n. 283 del 30 aprile 1962 vieta espressamente, fra le altre cose, di distribuire per il consumo sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione, con cariche microbiche superiori ai limiti previsti o insudiciate o in stato di alterazione. Violazioni punibili penalmente a causa delle conseguenze per la salute pubblica.

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AUMENTANO I CONTROLLI, DIMINUISCONO LE VIOLAZIONI

S

i è chiusa con risultati incoraggianti per il mondo dell’autotrasporto italiano l’ultima campagna Truck and Bus, che si è svolta in tutta Europa fra l’8 e il 14 febbraio scorsi nella cornice più ampia delle operazioni organizzate in tutta Europa da Roadpol, la rete di cooperazione

Tra l’8 e il 14 febbraio si è svolta l’ultima campagna Truck and Bus che ha registrato risultati in miglioramento per il nostro Paese. La maggior parte delle contestazioni riguardano il cronotachigrafo, seguito dai documenti del veicolo e di trasporto Velocità

30 Totale veicoli contravvenzionati Mezzi pesanti controllati

10.769

3.788

755

Sistemi di ritenuta

Alcool

243

14 Droga

5


ta

tra le Polizie Stradali europee che mira a promuovere la cultura della legalità e del rispetto delle regole e a limitare comportamenti pericolosi alla guida. Ed è in questa prospettiva che nel mese di febbraio si sono svolti i controlli in contemporanea sulle strade dei Paesi aderenti (tutti gli Stati membri Ue, tranne la Grecia e la Slovacchia, oltre alla Svizzera, la Serbia, la Turchia e in qualità di osservatore la Polizia dell’Emirato di Dubai e Emirati Arabi Uniti). I numeri relativi al nostro Paese mostrano un aumento dei controlli rispetto alla campagna dello scorso autunno e un corrispondente calo delle infrazioni. Dati alla mano, sono stati controllati in tutto 10.769 veicoli industriali (10.055, invece,

fra il 12 e il 18 ottobre 2020) e 573 autobus; sono state contestate un totale di 6.735 infrazioni (a fronte delle 6.755 precedenti). Scendendo nel dettaglio delle trasgressioni relative ai soli mezzi pesanti e alla targa dei veicoli, i tir italiani verificati risultano 9.216 in tutto, 1.390 quelli europei o appartenenti all’area economica europea e, infine, 163 i veicoli a targa extra Ue. In totale i mezzi sanzionati sono stati 3.788; a 51 non è stato permesso di proseguire il viaggio. Sul fronte delle violazioni contestate, su un totale di 6.571, 1.351 risultano essere relative al cronotachigrafo (si va dalle violazioni dei tempi di guida

Infrazioni relative ai documenti Tachigrafo

e di riposo, alla manomissione dello strumento); 845 riguardano i documenti del veicolo e di trasporto; 811 interessano inefficienze tecniche e il carico (si tratta di violazioni relative alle dimensioni, alla massa o alla sistemazione del carico); 755 sono per il superamento dei limiti di velocità. E ancora, 243 infrazioni sono relative al mancato uso delle cinture di sicurezza, 163 infrazioni al trasporto di merci pericolose, 30 al trasporto dei rifiuti, 14 per guida sotto l’effetto di alcol e 5 per guida sotto l’effetto di stupefacenti. Inoltre, altre 2.302 rientrano nella categoria di “altre infrazioni”. Nel corso della campagna, sono stati riscontrati anche reati legati all’immigrazione clandestina (13 in tutto), sono stati effettuati sequestri di merce rubata (in tre casi) e di droga (un episodio registrato).

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845

1.351 Infrazioni alle tecniche di carico

6.571

Altre infrazioni Infrazioni ADR

163

2.302 Normative rifiuti

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L’ANNO PEGGIORE A livello globale, l’air cargo nel 2020 ha registrato un calo del 10,6% mentre in Italia la crisi è stata più marcata, arrivando a toccare quota -23,6%. Negli ultimi mesi dell’anno si è però registrata una ripresa e le stime per l’anno in corso sono positive

D 32

al 1990, anno in cui la Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo, ha iniziato a monitorare le performance delle merci, non si era mai registrato un calo così drastico. Nel 2020, infatti, a seguito delle forti restrizioni di viaggio dovute all’emergenza Covid-19, l’air cargo mondiale ha riportato una diminuzione del 10,6% rispetto all’anno precedente, con una perdita di capacità del 23,3%, più del doppio della contrazione della domanda. Se paragonato al crollo dei passeggeri, che è stato del 66%,

si può dire però che il trasporto cargo ha tenuto, anche grazie al forte incremento dell’e-commerce. “Il settore cargo sta sopravvivendo alla crisi in condizioni migliori rispetto al mercato passeggeri. Per molte compagnie aeree, il 2020 ha visto le merci aviotrasportate diventare una fonte vitale di entrate, nonostante la domanda indebolita – ha sottolineato Alexandre de Juniac, direttore generale e Ceo della Iata –. Ma con gran parte della flotta passeggeri a terra, soddisfare la domanda

continua ad essere una sfida enorme”. In Italia la riduzione del cargo aereo è stata più pronunciata della media mondiale, attestandosi ad un -23,6% per un totale di 841.901 tonnellate movimentate. Anche in questo caso rispetto al trasporto passeggeri, che ha subito una contrazione del 72%, il calo è stato molto meno marcato, in ragione anche del ruolo chiave ricoperto durante la pandemia, in primis per consentire la distribuzione in tutte le aree del Paese di dispositivi e apparecchiature mediche, ma anche per l’incremento del commercio on line. Grazie ai buoni risultati riportati negli ultimi mesi, il principale scalo cargo italiano, Malpensa, ha chiuso l’anno con 516.739 tonnellate di merci, in diminuzione del 7,5% rispetto all’anno precedente mentre Roma Fiumicino con


DEL CARGO AEREO 76.266 tonnellate ha riportato un forte calo, pari al 60,8%. In controtendenza l’aeroporto di Brescia che è riuscito ad aumentare i traffici a doppia cifra: +27,8% per un totale di 39.234 tonnellate di merce movimentate. Se il 2020 è stato un anno difficile, le stime per il 2021 indicano però una ripresa, anche se sarebbe necessario intervenire su alcuni punti, giù indicati sul Position Paper Cargo Aereo, elaborato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la collaborazione di tutte le principali associazioni del settore. “Il cargo aereo in Italia ha un grande potenziale – sottolinea Alessandro Albertini, presidente di Anama, l’associazione nazionale agenti merci aeree – frenato da una debolezza strutturale che ha tre cause principali: infrastrutture obsolete, una mancata strategia di sviluppo e l’assenza di una compagnia aerea focalizzata sul cargo aereo. Il trasporto aereo delle merci in Italia rappresenta il 26% del valore economico delle esportazioni

italiane extra Ue. Tuttavia oltre 300mila tonnellate di merci aeree con destinazione o origine Italia (il 30%) utilizzano tratte in arrivo e partenza da e per aeroporti europei nostri competitor”. Per questo, secondo Anama, è il momento giusto per intervenire.

La nascita di ITA, la nuova società che andrà a sostituire la vecchia Alitalia, è l’occasione adatta per creare una compagnia forte che dovrà puntare anche, e soprattutto, sul cargo aereo, a vantaggio di tutta la filiera produttiva italiana.

AICAI: CORRIERI STRATEGICI PER L’ECONOMIA ITALIANA Intervenire con regole standard e uniformi sull’accesso ai centri urbani, eliminare le restrizioni ai voli notturni consentendo l’operatività h24 sugli aeroporti, completare l’attuazione dello sportello unico doganale per i controlli alla merce e attuare meccanismi di garanzia contro i fenomeni degli scioperi atipici o selvaggi nei centri di smistamento. Sono questi alcuni degli interventi principali chiesti da Aicai, l’associazione italiana dei corrieri aerei internazionali, in un Libro Bianco dal titolo “Il ruolo dei corrieri aerei internazionali: dall’economia dell’emergenza all’emergenza dell’economia”, preparato insieme a Luiss Business School. Uno studio volto a comprendere meglio il ruolo dei corrieri aerei internazionali, fondamentali per l’economia italiana e per sostenere l’export nazionale, e segnalare appunto le criticità da superare. Tanto per citare qualche numero, il comparto dei corrieri espresso occupa oltre 52mila lavoratori tra indotto e dipendenti diretti e genera un fatturato superiore ai 3 miliardi di euro. I voli settimanali da e per l’Italia sono circa 300 e oltre 7mila i veicoli impiegati. Nel 2019 le imprese associate ad Aicai hanno movimentato 133,5 milioni di spedizioni, di cui il 52% nazionali. Nel primo periodo dell’emergenza Covid-19 i corrieri sono stati considerati servizi essenziali: hanno svolto infatti un ruolo cruciale nell’approvvigionamento, il più rapido e tempestivo possibile, di prodotti essenziali per il sistema sanitario e per la Protezione Civile. Nei tre mesi marzo-maggio 2020 le spedizioni in import soggette a dogana (extra UE) di prodotti farmaceutici, medicinali, apparati medicali e chirurgici, protesi e DPI, effettuate dai corrieri aerei associati, sono state circa 130 mila su un totale di circa 800 mila, con un’incidenza del 16%.

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TIR

TECNICA

IL TRAINO DELL’ N di Ertilia Giordano

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Rimorchi e semirimorchi sono fondamentali per il settore, trasportano le più diverse tipologie di prodotto e sono preziosi per lo shift intermodale. Vediamo quindi quali sono i principali costruttori e le novità di mercato proposte

MARZO2021

e saranno pur sprovvisti materialmente, ma i rimorchi e i semirimorchi sono senza dubbio uno dei motori dell’autotrasporto. Muovono merci di ogni tipo, sono disponibili in un ampio novero di tipologie, sono particolarmente preziosi per lo shift intermodale strada-ferro. Eppure, il loro mercato, già a partire dal 2019, era stato colpito da un'importante flessione, diventata vertiginosa nel 2020 a causa l’emergenza economicosanitaria in corso, che è in parte rientrata solo a gennaio 2021.


TIR

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’ AUTOTRASPORTO Il 2019 dei rimorchi e dei semirimorchi si era chiuso a -7,1% rispetto al 2018 e, stando ai dati forniti da Unrae, il 2020 era stato anche peggiore, con una perdita del 21,2% sul 2019, concretizzata in 11.356 unità immatricolate contro le 14.406 dell’anno precedente. Gennaio 2021 ha fatto poi registrare un'inversione di tendenza, con una crescita del comparto pari al 15,2% rispetto allo stesso mese del 2020 (1.222 unità immatricolate verso le 1.061 di gennaio 2020). Le criticità legate al Covid-19 avevano accentuato la debolezza del comparto che, invece,

avrebbe bisogno di essere ancora più coinvolto nelle logiche di investimento. Sì, perché anche i veicoli trainati possono fornire il loro contributo al risparmio energetico e quindi alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza del trasporto merci, grazie agli accorgimenti costruttivi e agli allestimenti specifici che, ad oggi, i costruttori sono in grado di fornire sui prodotti di ultima generazione. Tra i maggiori player del settore, che cercano di realizzare gli upgrade tecnici più utili in termini di efficienza

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e di sostenibilità, i costruttori nazionali e quelli stranieri sembrano avere un impatto abbastanza alla pari sul mercato italiano. Un focus di Anfia relativo al primo semestre del 2020 aveva, a riguardo, messo in luce alcuni aspetti interessanti: i costruttori italiani di rimorchi e semirimorchi pesanti rappresentano il 45% del mercato dei veicoli trainati, mentre i costruttori esteri detengono una quota del 55%. Il Gruppo Menci (che ingloba Menci, Zorzi e Acerbi), leader tra i costruttori nazionali, è risultato in prima posizione per

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TECNICA

vendite in Italia, con il 14,4% della quota, seguito da Schmitz Cargobull (14,2%), da Kogel (12,7%) e da Krone (8,8%) a cui vanno aggiunti anche Viberti/ Cardi (parte di Wielton Group) e Tecnokar, con quote più piccole ma comunque incisive. Vediamo quindi le loro principali caratteristiche e le novità di mercato proposte.

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Con una produzione annuale di circa 63.500 trailer e con circa 6.500 collaboratori, Schmitz Cargobull AG è uno dei principali produttori europei del settore. Nella regione del Münsterland, in Germania, lavora su tutti i livelli di ideazione e produzione del prodotto, dalla ricerca e sviluppo alla costruzione, fino alla fornitura di pezzi di ricambio e al commercio di veicoli usati. A fine 2020 ha ampliato il suo catalogo con nuovi telai A.WF e Z.WF, per il trasporto di container

TIR corti, e con una nuovissima scatola W.BO, per un'efficace soluzione intermodale. Dotati di ampia escursione dell'altezza del piano di carico, questi rimorchi scarrabili dal design semplice e robusto, facilitano le operazioni di carico e scarico delle casse. Nata nel 1934, specializzata nei settori spedizioni ed edilizia, Kögel è simbolo dell’ingegneristica made in Germany. Ha la sua sede e il suo polo di produzione principale a Burtenbach, in Baviera, ma conta anche numerosi altri stabilimenti, tra cui quello italiano di Verona. A fine dell’anno scorso ha lanciato sul mercato KTA Novum, un asse per semirimorchi particolarmente innovativo da abbinare ai semirimorchi della generazione Novum. L'accoppiamento tra nuovo assale e telaio del semirimorchio, di nuova concezione, permette

L’asse per semirimorchi KTA NOVUM

una migliore gestione e ripartizione delle forze crescenti e dei pesi in maniera ottimale tra i vari componenti dell'assale, conferendo sicurezza e resistenza alle sollecitazioni elevate. Parte della holding Krone, la Fahrzeugwerk Bernard Krone GmbH è un’azienda tedesca specializzata in macchine

Un nuovo telaio portacontainer di Schmitz Cargobull


Il Krone eLTU70

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agricole e, chiaramente, in trailer e semi-trailer. Da oltre vent’anni i suoi prodotti sono conosciuti in Italia per mezzo del distributore Real Trailer, con sede nel mantovano. Negli ultimi mesi del 2020, Krone ha presentato il suo eLTU70, il semirimorchio portacontainer allungabile in più posizioni che può caricare container di qualsiasi dimensione. L’azienda tedesca, nello stesso periodo, ha anche lanciato sul mercato l’unità di carico Cep Shuttle che, installata sui veicoli commerciali fino 3,5 tonnellate, offre una portata utile di una tonnellata. Si tratta di una sorta di minicontainer per la logistica urbana che ha, tra le sue caratteristiche principali, una curvatura del tetto in grado di prevenire il ristagno d'acqua e di migliorare l’aerodinamica, riducendo così i consumi.

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suoi mezzi sono stati per la prima volta in oltre 90 anni di attività i più venduti in Italia. Famosa per una filosofia costruttiva che bilancia leggerezza e robustezza strutturale, Menci ha sviluppato una gamma di trailer pensati proprio per essere leggeri, gli EXL. I telai EXL, disponibili per diverse applicazioni, dalle cisterne ai semirimorchi a cassa tonda in alluminio, sono costruiti

con tecnologie di saldatura e verniciatura in grado di contenere il peso e di lasciare, allo stesso tempo, invariata la resistenza alle sollecitazioni. L’azienda è specializzata nel settore agricolo e, ancor più nello specifico, nelle cisterne per mangimi e biomasse, offrendo non solo rimorchi e semirimorchi ma anche allestimenti più personalizzati che comprendono motrici a due, tre o quattro assi.

Allestimento cisterna Menci

Mentre il mercato italiano dei veicoli trainati fletteva a doppia cifra, Menci Group, azienda con sede a Castiglion Fiorentino che ingloba anche i marchi Zorzi e Acerbi, raggiungeva un importante traguardo: nel 2020 i MARZO2021

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TIR

TECNICA

Il produttore polacco Wielton ha acquisito nel 2015 alcuni dei marchi storici della produzione italiana, tra cui Viberti e Cardi, precedentemente confluiti nella Compagnia Italiana Rimorchi (Cir). Di particolare impatto sul mercato è il marchio Cardi, conosciuto soprattutto per il costruito su misura e per la sua lunga tradizione nel trasporto di inerti e nei ribaltabili posteriori, di cui la gamma Weight Master rappresenta il perfetto esempio.

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Altro emblema italiano nel mondo dei trailer e semi-trailer è senz’altro Tecnokar, azienda spoletina attiva dal 1986. Specializzata soprattutto nei trasporti speciali, da tempo Tecnokar punta sulla sua gamma Grizzly, costituita essenzialmente da rimorchi a due assi per il cava-cantiere che si distinguono per agilità e robustezza. Innovativa, poi, la scelta di progettare TecnokAPP, un'app che consente di attivare le funzioni dei trailer dalla cabina.

Il SL6 di Cardi

LE PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RIMORCHI E SEMIRIMORCHI SEMIRIMORCHI FURGONATI Sono dotati di una cassa rinforzata per trasportare merci spesso delicate. Hanno una cassa in playwood, alluminio o ferro. Maggiori costruttori europei: Kogel, Krone, Fruehauf, Trailor, Merker, Viberti, Lecitrailer.

SEMIRIMORCHI ISOTERMICI Usati spesso per alimenti, hanno una cassa/cella e un impianto frigorifero che controlla la temperatura all’interno della furgonatura. Maggiori costruttori europei: Lamberet, Chereau, Schmitz Cargobull, Kogel, Krone.

SEMIRIMORCHI PORTACONTAINER Si tratta in prevalenza di telai fissi o allungabili, dotati di traverse rinforzate con agganci twist per poter caricare container e casse mobili. Maggiori costruttori europei: D-Tec, Broshuis, Nooteboom, Pacton, Schmitz Cargobull, Kogel, Krone e Zorzi.

SEMIRIMORCHI CARRELLONI COLLO D’OCA Utilizzati per lavori pesanti, possono essere adibiti al carico di mezzi da cantiere. In base all’allestimento possono anche essere adibiti al recupero stradale. Maggiori costruttori europei: Broshuis, Faymonville, Bertoja, De Angelis, Cometto, Fgm. MARZO2021


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SEMIRIMORCHI TRASPORTO ECCEZIONALE Hanno portate superiori alle 39 Ton di massa lorda complessiva, un minimo di 3 assali e vengono impegnati per carichi molto pesanti e/o voluminosi “fuori sagoma”. Maggiori costruttori europei: Goldhofer, Faymonville, Broshuis, Noteboom, Bertoja, Cometto, De Angelis.

Semirimorchio ribaltabile Grizzly di Tecnokar

RIMORCHI I rimorchi sono dotati degli stessi allestimenti, che ne caratterizzano il lavoro, dei semirimorchi. La variante “biga” è provvista di uno o due assali centrali. Maggiori costruttori europei Schmitz Cargobull, Kogel, Krone, Fruehauf, Trailor, Merker, Viberti, Lecitrailer, Van Hool, Samro.

SEMIRIMORCHI PIANALATI Sono privi di allestimento e, essendo leggeri, sono ideali per carichi pesanti come blocchi di marmo e attrezzature pesanti generiche. Maggiori costruttori europei: Cardi, Acerbi, Schmitz Cargobull, Fruehauf, Trailor.

39 SEMIRIMORCHI RIBALTABILI Di 2 tipologie, vasche semitonde/quadre o cassone spondato con ribaltabile. A seconda delle dimensioni sono indicati per lavori edili o per recupero/smaltimento. Maggiori costruttori europei: Schmitz Cargobull, Fruehauf, Benalu, Minerva, Zorzi, Menci, Paganini Car, Tabarrini, Cardi

SEMIRIMORCHI CENTINATI Hanno teli laterali scorrevoli e spesso il tetto “alza e abbassa” per agevolare il carico e scarico. L’eventuale tetto scorrevole permette il carico dall’alto delle merci. Maggiori costruttori europei: Schmitz Cargobull, Kogel, Krone, Fruehauf, Trailor, Merker, Viberti, Lecitrailer, Van Hool, Samro, Schwarzmuller e Wielton.

SEMIRIMORCHI CISTERNATI Dedicati al trasporto di materiali generalmente liquidi, granulati e sfusi, in alcuni casi sono dotati di impianti ribaltabili con pistoni per scarichi posteriori veloci. Maggiori costruttori europei: Ardor, Alkom, Piacenza, Feldbinder, Mistrall.

SEMIRIMORCHI CASSONATI Spesso aperti, sono dotati di sponde in 4 o 5 sezioni apribili e smontabili per carichi che non necessitano di coperture, come tronchi, tubi, colis. Maggiori costruttori europei: Schmitz Cargobull, Kogel, Krone, Fruehauf, Trailor, Merker, Viberti, Cardi. MARZO2021


TIR

FISCO

FISCO: LE NOVITÀ TRA BONUS E SUPERBONUS Con la presentazione della certificazione unica dei redditi, prende il via SL6 la stagione delle dichiarazioni fiscali che quest’anno presenta diverse novità. Vediamole tutte nel dettaglio. di Angelo Ciaravolo

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nche per gli autotrasportatori è cominciata la lunga stagione delle dichiarazioni fiscali (Cu, 730, Iva, ecc.) che li vedrà impegnati fino alla fine di quest’anno. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono infatti disponibili gratuitamente i relativi modelli con le istruzioni, nelle versioni definitive. Relativamente al calendario delle scadenze, si parte subito con la certificazione unica dei redditi (Cu) che, per la prima volta, dovrà essere consegnata dai datori di lavoro ai dipendenti entro il 16 di questo mese di marzo (entro tale data è prevista anche la scadenza per trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate il modello Cu). Nella nuova certificazione trovano spazio le

misure a sostegno del lavoro e il premio previsto dal Decreto Cura Italia per i lavoratori dipendenti che hanno prestato la propria attività lavorativa nel mese di marzo 2020 nonché il trattamento integrativo, concesso, dal 1° luglio fino al 31 dicembre dello scorso anno, ai lavoratori con un reddito di lavoro dipendente e assimilato fino a 40mila euro. Ricordiamo che la stessa misura è stata estesa dalla Legge di Bilancio 2021 anche per l’anno in corso. Previsti appositi righi anche per l’ulteriore

detrazione per i redditi di lavoro dipendente e assimilati, per la clausola di salvaguardia attribuita da parte del sostituto del bonus Irpef e per il trattamento integrativo in presenza di ammortizzatori sociali. Ad aprile scocca invece l’ora per il modello Iva, il cui termine di presentazione scade il giorno 30. I cambiamenti di questo modello riguardano, in modo particolare, i beni


TIR anti-Covid e le dichiarazioni d’intento con delle semplificazioni, come ad esempio, la soppressione dell’obbligo di comunicazione di quelle ricevute da parte dei fornitori di esportatori abituali. Inoltre, sono previsti campi anche per indicare l’esenzione per le cessioni di beni necessari per il contenimento e la gestione dell’emergenza Covid-19 (un nuovo rigo è stato riservato ai soggetti che hanno usufruito dei provvedimenti agevolativi di sospensione dei versamenti emanati nel corso dell’emergenza sanitaria). Per quanto riguarda il modello 730 (pre-compilato e ordinario), le novità riguardano i righi riservati ai bonus utilizzati (dal Superbonus 110% al bonus vacanze, oltre al trattamento integrativo per i redditi da lavoro dipendente e assimilati, al bonus vacanze

e al credito d’imposta per l’acquisto di monopattini elettrici, biciclette e servizi per la mobilità elettrica). Relativamente alle scadenze, va ricordata ancora quella del prossimo 30 aprile, poiché, a partire da tale data, sarà disponibile direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate il nuovo modello 730/2021 (per chi sceglie di accedere alla versione precompilata) e quella del 30 settembre quale ultimo termine per effettuare l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate del modello. Per la dichiarazione del sostituto di imposta (770/2021), attraverso cui devono essere comunicati i dati fiscali relativi alle ritenute operate nell’anno, i relativi versamenti, le eventuali compensazioni effettuate e il riepilogo dei crediti, nonché tutti gli altri dati contributivi e assicurativi richiesti, ricordiamo che la presentazione del modulo dovrà avvenire, esclusivamente per via telematica, entro il prossimo 2 novembre,

FISCO

poiché il 31 ottobre cade in giorno festivo. Ed è disco verde anche per le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche e delle società, oltre dell’Irap e degli Isa (i modelli e le istruzioni definitive sono disponibili sul sito delle Entrate), da utilizzare (anche dalle imprese di autotrasporto) per il periodo d’imposta 2020. Tra le principali novità di quest’anno, nel modello per le persone fisiche, oltre alle agevolazioni riservate al settore e alle misure di contrasto dell’emergenza sanitaria, sono presenti anche il Superbonus del 110% e il bonus facciate e quello vacanze. Nei modelli riservati alle società di persone e quelle di capitali c’è spazio per indicare la rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni. Nel modello Irap, è stato introdotto il campo relativo al credito d’imposta riconosciuto al locatore in caso di esercizio del diritto di riscatto degli alloggi di edilizia sociale da parte del conduttore. Per gli Indici di normalità economica (Isa), segnaliamo la recente disposizione del ministero delle Finanze che prevede l’esclusione della compilazione del modello da parte di tutte le imprese che, per la crisi economica da Covid-19, nel periodo d’imposta 2020 rispetto al periodo d’imposta precedente, hanno subito una diminuzione di almeno il 33% dei ricavi o che hanno aperto la partita Iva a partire dal 1° gennaio del 2019. Ricordiamo infine che per la presentazione telematica di questi modelli (Redditi, Irap e Isa), c’è tempo fino a tutto il mese di novembre.

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). IMPOSTE E CONTRIBUTI: ultimo giorno per pagare i contributi previdenziali e assistenziali, le trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, operate in qualità di sostituti d’imposta, l’Iva e le ritenute d’acconto per lavoro dipendente e autonomi, da parte delle imprese che hanno usufruito della proroga per Covid (i versamenti prorogati sono relativi a quelli scaduti il 16 dicembre e dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione o mediante rateizzazione, fino a un massimo di 4 rate mensili di pari importo).

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LIQUIDAZIONI IVA: invio della comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche Iva relative al primo trimestre 2021.

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MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di aprile.

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9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 DOM

8 SAB

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4 5 MER

3

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2

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IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente o al 1° trimestre. Gli autotrasportatori trimestrali versano l’Iva senza la maggiorazione dell’interesse dell’1%. INPS: pagamento della prima rata 2021 dei contributi dovuti sul reddito da parte degli artigiani (contributo minimo obbligatorio). RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 aprile, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

1

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di marzo.

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 DOM

8

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7

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6 MAR

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4 5 DOM

VEN

14 /2 2 9/ 16 9/ 22 9/ 22 3

GIO

APRILE 2021

2

Ultimo giorno per il versamento del bollo sulle fatture elettroniche del primo trimestre.

RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 marzo, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’ 1,5%.

9/ 22 9/ 22

MAGGIO2021

1

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di febbraio 2021.

IVA: ultimo giorno utile per inviare telematicamente la dichiarazione annuale INPS: ultimo giorno per la trasmissione dei flussi contributivi e retributivi unificati BONUS GASOLIO: presentazione della domanda relativa ai consumi del I trimestre 2021.

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). BONUS GASOLIO: primo giorno utile per presentare la domanda relativa ai consumi del I° trimestre 2021.

GIO

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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 febbraio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 GIO

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2

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ROTTAMAZIONE CARTELLE: pagamento delle rate in scadenza a dicembre del 2020, relative alle definizioni agevolate previste dal Decreto Cura Italia (rottamazione ter e del saldo e stralcio).

LUN

MARZO 2021

SCADENZE E DIVIETI MARZO/APRILE /MAGGIO 2021



NORMATIVE

TIR

TRASPORTO RIFIUTI: LE INDICAZIONI DELL’ALBO GESTORI AMBIENTALI

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Prorogate fino al 29 luglio 2021 le iscrizioni in scadenza nel periodo tra il 30 gennaio 2020 e il 30 aprile 2021; precisazioni anche sulle carrozzerie mobili e macchine operatrici nei provvedimenti autorizzativi

C

on alcuni provvedimenti dello scorso mese di febbraio, il Comitato nazionale è intervenuto per disciplinare la durata dell’iscrizione all’Albo gestori ambientali, nonché la necessità d’indicare le carrozzerie mobili e, in alcuni casi, le macchine operatrici nei provvedimenti autorizzativi. Con la circolare n. 3 dell’11 febbraio 2021 il Comitato, in applicazione della più recente disposizione sulla proroga di validità degli atti amministrativi (art. 3-bis della Legge 159/2020

di conversione del Decreto Legge 125/2020), ha stabilito che tutte le iscrizioni all’Albo nazionale dei gestori ambientali in scadenza nel periodo compreso tra il 30 gennaio 2020 ed il 30 aprile 2021 conservano la loro validità fino al 29 luglio 2021; ferma restando l’efficacia dei rinnovi deliberati in questo periodo. La proroga di tali iscrizioni, sino al novantesimo giorno successivo alla cessazione dello stato di emergenza (attualmente

fissato al 30 aprile), è tuttavia condizionata – precisa la circolare – al rispetto delle condizioni e al mantenimento dei requisiti per l’iscrizione; alla produzione, per i casi previsti (iscrizione nelle categorie 1 per la raccolta dei rifiuti urbani pericolosi e 5 per il trasporto dei rifiuti pericolosi) di apposita fidejussione, o appendice aggiuntiva, per la copertura del periodo intercorrente dalla data di scadenza dell’iscrizione a quella del 29 luglio 2021 e alla necessità di comunicare l’eventuale variazione dell’iscrizione. La circolare n. 2 del 9 febbraio, invece, ricorda che ai sensi dell’art. 58 del Codice della Strada le macchine operatrici sono macchine trainate o semoventi, destinate ad operare nei cantieri


TIR ed equipaggiate con speciali attrezzature, che possono circolare su strada solo per lo spostamento di cose connesse con il loro ciclo operativo, e che in base ad un precedente provvedimento (circolare n. 11 del 17 dicembre 2019) vanno indicate nei provvedimenti autorizzativi per il trasporto dei rifiuti delle categorie 1 (raccolta e trasporto dei rifiuti urbani) e 2-bis, con il numero di targa o (in assenza) con il numero apposto dal costruttore sulla targhetta identificativa della macchina. La circolare ha poi chiarito che la macchina operatrice non è atta al trasporto dei rifiuti su strada ma ne è ammesso l’utilizzo per l’attività di prelevamento dei rifiuti, in quelle strade che per il loro fondo stradale o l’ampiezza della carreggiata presentano difficoltà di accesso ai normali veicoli adibiti al trasporto dei rifiuti. Tutto ciò, fermo restando che gli stessi rifiuti dovranno essere trasbordati in appositi veicoli autorizzati al trasporto, non appena le caratteristiche dimensionali, strutturali e funzionali della strada lo consentono”. Nei provvedimenti d’iscrizione dovrà

essere quindi annotato che “l’uso è limitato alle sole strade non accessibili ai veicoli destinati al trasporto”. Da ultimo, con circolare n. 1 del 4 febbraio 2021, il Comitato ha modificato l’attestazione d’idoneità al trasporto dei rifiuti delle tipologie di carrozzerie fisse e mobili che l’impresa può abbinare a ciascun veicolo adibito al trasporto dei rifiuti. Al riguardo va ricordato che in base alla precedente delibera n. 3 del 24 giugno 2020, dal 2 febbraio 2021 le imprese di trasporto devono identificare per tipo le carrozzerie mobili che equipaggiano ciascun veicolo adibito al trasporto rifiuti, con i codici EER dei rifiuti movimentati, in modo da poter garantire per ciascuna tipologia l’abbinamento puntuale tra la carrozzeria mobile e i rifiuti trasportati. Le tipologie di carrozzerie mobili individuate sono le seguenti sei:

NORMATIVE

container, casse mobili, cisterne, compattatori, cassoni e pianali. Nei provvedimenti d’iscrizione all’Albo viene quindi riportato, per ogni veicolo che l’impresa intende equipaggiare con carrozzeria mobile, le tipologie di carrozzerie abbinate, evidenziando i codici EER dei rifiuti abbinati con la carrozzeria stessa (nel caso di carrozzeria mobile, i rifiuti che l’impresa può trasportare risultano dalla combinazione dei codici EER autorizzati sulle carrozzerie mobili associate al veicolo). La delibera del 2020 prevede infine, con disposizione di carattere transitorio, che i provvedimenti d’iscrizione già in vigore verranno aggiornati subito in caso di variazioni o integrazioni chieste dalle imprese e, in assenza, durante il corso del 2021, con scadenza 31 dicembre 2021.

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NORMATIVE

TIR

L’AUTOTRASPORTO CHIEDE L’ESENZIONE DAL CONTRIBUTO ART Una sentenza del Consiglio di Stato ha inserito l’autotrasporto tra i soggetti tenuti al pagamento, ma il settore è già governato da una legislazione ad hoc che prevede altri organismi di riferimento

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I

l pagamento del contributo per il funzionamento dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) continua a fare discutere. Dopo una serie di pronunciamenti favorevoli da parte del TAR Piemonte e del Consiglio di Stato, nel mese di gennaio sono infatti arrivate alcune sentenze del Consiglio di Stato che, in modo inaspettato, ha incluso l’autotrasporto tra i soggetti tenuti al pagamento del contributo. Una decisione non condivisa dalle associazioni di categoria dell’autotrasporto tenuto conto del fatto che il settore è già governato da una legislazione ad hoc che prevede altri organismi di riferimento per il monitoraggio e il controllo del settore. Per questo le associazioni hanno chiesto un intervento del ministro delle Infrastrutture e

dei Trasporti affinchè esoneri il settore dalle richieste dell’Autorità, anche perché sta già affrontando con estrema difficoltà la crisi pandemica e i suoi effetti. Il Consiglio di Stato ha mutato il suo indirizzo in

seguito ad una modifica normativa avvenuta nell’iter di conversione del Decreto Genova (D.L. 109/2018) che ha modificato la norma istitutiva dell’ART (art. 37, comma 6, lett. b del Decreto Legge 201/2011), estendendo la platea degli obbligati a tutti gli operatori economici “operanti nel settore del trasporto e per i quali l’Autorità abbia concretamente avviato, nel mercato in


TIR cui essi operano, l’esercizio delle competenze o il compimento delle attività previste dalla legge”. E proprio il riferimento al mercato in cui è presente l’operatore, è risultato decisivo per assoggettare al contributo anche l’autotrasporto merci. Infatti, – secondo il ragionamento del Consiglio di Stato – questi soggetti operano in un mercato dove l’ART, anche prima del 2019, ha esercitato degli atti di regolazione puntualmente elencati nella sentenza, allo scopo di garantire la mobilità delle merci in ambito nazionale, locale e urbano anche collegata a stazioni, aeroporti e porti; e ciò ne comporta l’obbligo di contribuire alle spese di funzionamento dell’ART. Di conseguenza, l’ART si è subito mossa sciogliendo la riserva sul contributo 2020 che, a questo punto, è diventato esigibile nei confronti

dell’autotrasporto e della logistica. Ciò è avvenuto con delibera 20/2021, dell’11 febbraio che fissa nel 29 ottobre 2021 la data limite entro cui procedere al pagamento del contributo 2020. Inoltre ha dato il via libera alla delibera per il contributo 2021 (n. 225/2020) che, a questo punto, e salvo cambiamenti dell’ultima ora, diventa cogente anche per l’autotrasporto che sarà chiamato a versarne 1/3 entro il 30 aprile e i rimanenti 2/3 entro il 29 ottobre. Il contributo è pari allo 0,6 per mille del fatturato risultante dall’ultimo bilancio approvato alla data di pubblicazione delle due delibere (rispettivamente, 12 febbraio 2020 e 11 febbraio 2021),

NORMATIVE

ed è prevista l’esenzione per importi inferiori a 1.800 euro (per cui, il fatturato minimo rilevante è di 3 milioni di euro). L’obbligo è previsto per le imprese di autotrasporto che hanno in disponibilità almeno un mezzo di massa complessiva superiore alle 26 Ton (per i trattori, rileva la massa rimorchiabile), perché si presume che queste aziende facciano uso di autostrade, porti, scali ferroviari ecc. Sempre entro il 30 aprile, il legale rappresentante del soggetto obbligato dichiara all’Autorità i dati anagrafici ed economici richiesti nel modello telematico all’uopo predisposto e pubblicato sul sito web dell’Autorità (www.autorita-trasporti.it).

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CQC: CHIARIMENTI DEL MIT SU MANCATA RICHIESTA DI RINNOVO Con una circolare del 12 febbraio, il MIT ha fornito dei chiarimenti sulle nuove disposizioni in materia di corsi di qualificazione iniziale e formazione periodica per il conseguimento della CQC. Il documento precisa, infatti, che “il titolare di una qualificazione CQC che abbia frequentato un corso di formazione periodica ma che faccia trascorrere due anni dalla scadenza di validità della qualificazione CQC senza richiederne il rinnovo, dovrà, comunque, sostenere l’esame di ripristino”. Si sottolinea inoltre che la disposizione non può essere applicata con efficacia retroattiva. Pertanto, si applicherà a decorre dal 20 novembre 2021 nei confronti di titolari di qualificazione CQC che, avendo seguito un corso di formazione periodica conclusosi entro il 20 novembre 2019 (primo giorno di applicazione delle nuove disposizioni in questione) non abbia provveduto al 20 novembre 2021 a chiedere il rinnovo del documento comprovante la qualificazione in parola (patente CQC o CQC card).


TIR

IL TRASPORTO MERCI SU STRADA NEL 2019 PER DISTANZE SUPERIORI A 300 KM (I dati sono espressi in Tonnellate e Ton-km) 2010

TON

2019

114.240.316

102.880.127

trasporti interni >300 km

trasporti interni >300 km

59.323.699 TKM

51.476.309

trasporti interni >300 km

-9,9% TON

-13,2% TKM

tkm

Ton

Ton

tkm

trasporti interni >300 km

48 2010

2019

29.806.898 TON

18.044.201

trasporti internaz. >300 km

trasporti internaz. >300 km

24.776.343 trasporti internaz. >300 km

TON

-42,0% TKM

tkm

Ton

Ton

trasporti internaz. >300 km

tkm

TKM

14.370.972

-39,5%

L'analisi dei trasporti interni (quelli in cui la località di carico e quella di scarico della merce si trovano sul territorio nazionale) per la classe di distanza superiore ai 300 km evidenzia, tra il 2010 e il 2019, una diminuzione di circa il 10% per le tonnellate e del 13,2% per le Ton-km. Per quanto concerne i trasporti internazionali la diminuzione risulta significativa sia con riferimento alle tonnellate trasportate che alla performance espressa in Ton-km (rispettivamente -39,5% e 42,0%). Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna MARZO2021




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