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tempo reale”. Il problema, il nodo, è forse questo, continua il presidente Gabbuti, la ricerca di equilibrio tra libertà e sicurezza, tra privacy e condivisione di informazioni utili a tutti, per il trasporto, per il traffico e per la pubblica sicurezza. Tra i relatori che hanno chiuso il convegno il professor Rocco Giordano, responsabile della ricerca in questo settore per l’Albo dell’Autotrasporto, che ha fatto il punto sulla relazione che esiste tra bassa velocità commerciale, redditività delle aziende e tecnologie di monitoraggio del traffico, specialmente in ambiente urbano e nelle zone limitrofe dove si concentrano le percentuali più alte di trasporto e di congestionamento della mobilità. Giordano ha spiegato come la strategia europea indichi la road map degli investimenti da fare per una valorizzazione degli hub esistenti lungo il litorale adriatico, tirrenico e l’asse padano all’insegna dell’intermodalità e di una gestione dei flussi commerciali “intelligente”.•

Europa: la ricetta dell’Iru Trasporto sostenibile sì, ma con regole amiche delle imprese in un’ottica in cui il trasporto sia considerato una componente essenziale dell’economia

L

’IRU, l’International Road Transport Union, ha accolto con favore la pubblicazione da parte della Commissione Europea del documento sul “Futuro della Politica del Trasporto in Europa”, che inaugura la possibilità di un nuovo ed ampio dibattito pubblico sul tema centrale delle direttive sul Trasporto in Europa (le ETP 2010-2020). Apprezzando molte delle conclusioni analizzate dalla Commissione, specialmente nel riconoscimento del trasporto come “componente essenziale della economia Europea” ed il suo contributo al Pil comunitario (7%) e all’occupazione (5%), l’Iru ha accolto favorevolmente anche l’obiettivo fissato dalla

Commissione di “stabilire un sistema di trasporto sostenibile che metta insieme l’economia, la società e le infrastrutture e che conduca ad una società inclusive e completamente integrata in modo da rendere competitiva l’Europa”. L’Iru riconosce l’importanza di questi obiettivi, inclusi infrastrutture integrate e la decisione di mettere al centro delle direttive politiche le necessità e i diritti dei consumatori e dei lavoratori; tuttavia questi obiettivi possono essere raggiunti solo sviluppando politiche di trasporto che siano “business friendly”, con una più semplice e migliore legislazione, riducendo la burocrazie e aumentando gli incentivi che in-

troducano innovazioni tecnologiche e migliori pratiche nella gestione delle aziende di trasporto, in modo da permettere alle aziende di guidare una ripresa economica più rapida. Per il Delegato Generale dell’Iru presso l’Ue, Michael Nielsen “una politica legislativa amica delle imprese deve essere un pilastro della strategia comunitaria per uscire dalla crisi. Una economia sostenibile va aiutata aiutando l’impresa, non solo quella del trasporto su strada ma di tutti i settori. Una strategia che permetterà di creare ricchezza, benessere, posti di lavoro e quindi aumenti nel Pil del continente, a vantaggio dell’intera società europea”. •


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