Tir - La rivista dell'autotrasporto

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Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Mensile - Gennaio 2024 - n. 266

#Trasporti #Innovazione #Rete

IN ARRIVO NUOVI FONDI PER IL RINNOVO DEL PARCO VEICOLARE

PNRR: IL PUNTO SUI PROGETTI DI COMPETENZA MIT

PIANO NEVE: TUTTE LE INDICAZIONI PER MUOVERSI IN SICUREZZA

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma C/RM/30/2017



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MASSIMO DE DONATO direttore responsabile

Il 2024 si preannuncia come un anno di impegni stringenti per la decarbonizzazione della mobilità e della logistica. Lo scorso anno sono state gettate le basi di queste attività, sia a livello comunitario sia sul piano globale. Pensiamo all’accordo della Cop 28 di Dubai, che ha stabilito per la prima volta una data per la transizione dai combustibili fossili verso nuovi sistemi energetici, ma anche alle decisioni che arrivano dalla Ue, dove si è lavorato molto per definire un nuovo sistema dei trasporti e dell’autotrasporto. Nei prossimi mesi, si dovrà proseguire in questa direzione considerando che la legislatura europea si concluderà nel mese di giugno, prima delle elezioni. Si dovrà quindi continuare a lavorare sulle norme e sui nuovi limiti per le emissioni di CO2 per camion e bus di nuova produzione: un tema che ha implicazioni politiche, economiche e sociali che vanno però affrontate insieme. Così come è stato fatto con il nuovo regolamento sull’Euro 7, di cui si attende quest’anno la esecutività, frutto di un compromesso anche se sofferto. Eredità dello scorso anno è pure il nuovo regolamento per lo sviluppo della rete transeuropea di trasporto TEN-T che sarà al centro dei prossimi Connecting Europe Days, previsti dal 2 al 5 aprile, per discutere su temi come l’utilizzo dell’idrogeno per la decarbonizzazione del trasporto pesante o la crescita della rete di rifornimento e di ricarica. Insomma, saranno mesi densi di appuntamenti. E l’Italia – che ha appena assunto la presidenza del G7 – farà la sua parte, ospitando dall’11 al 13 aprile il G7 dei Trasporti a Milano e mettendo al centro le principali sfide per una mobilità più sostenibile ed efficiente da portare avanti a livello globale.

EDITORIALE


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PNRR Work in progress

Albo Tra presente e futuro Il presidente del Comitato Centrale, Enrico Finocchi, traccia un bilancio delle iniziative portate avanti nel corso dell’anno appena concluso e annuncia i nuovi progetti che si svilupperanno nel 2024

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Intervista In arrivo nuovi fondi per il rinnovo del parco Vito Di Santo, Direttore generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto, fa il punto sullo stato di attuazione degli incentivi a favore del settore

p.14

L’Europa ha approvato una rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che assegna circa 138 milioni di euro in più ai progetti di competenza del MIT: vediamo quali sono

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Un anno di Tir 2023: cosa resterà… Riviviamo, attraverso le pagine della nostra rivista, gli eventi principali che hanno caratterizzato il settore dei trasporti e della logistica nell’anno appena concluso

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TIR - La Rivista dell’Autotrasporto - Periodico del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori di Cose per Conto di Terzi ANNO XXIII N° 266 - Gennaio 2024 - Comitato Scientifico: Presidente Enrico Finocchi. Direzione-Redazione: Via C.B. Piazza, 8 - 00161 Roma Tel. 06 69411063/06 69308055 Direttore Responsabile: Massimo De Donato dedonato@rivistatir.it Capo Redattore: Lucia Angeloni angeloni@rivistatir.it Redattori: Antonella Vicini vicini@rivistatir.it Ertilia Giordano giordano@rivistatir.it Grafica: Marco Banci Segreteria: Giuditta Lopardo segreteria@rivistatir.it


IN QUESTO NUMERO Regolarità: il punto sulle verifiche Il Comitato Centrale dell’Albo ha firmato un Addendum alla convenzione sottoscritta con RAM che consente di proseguire le attività fino al 15 maggio

Alla scoperta del nuovo anno La Legge di Bilancio ha stanziato 20 milioni di euro da utilizzare come credito d’imposta per le maggiori spese legate all’aumento dei costi del carburante

In caso di neve… Viabilità Italia ha predisposto il nuovo Piano Neve, con le azioni da attuare in caso di neve o ghiaccio per garantire la circolazione in sicurezza dei veicoli

p.6

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p.24

Controlli: si intensificano le verifiche Oltre alle campagne Truck and Bus, la Polizia Stradale in sinergia con Ania ha svolto altri accertamenti attraverso il progetto Plate Check

Contract logistics sotto la lente Il Politecnico di Milano ha pubblicato la sua analisi periodica sulla logistica conto terzi: il fatturato è in continua crescita ma le sfide sono molte

Pallet: nuove regole, vecchi problemi A distanza di un anno dalla legge che ha introdotto l’obbligo per chi riceve un determinato numero di pallet di restituirne altrettanti, qual è la situazione in Italia?

p.26

p.28

p.30

Editoriale p.1 Europa p.10 Normative p.42

Albo p.4

Tecnica p.36 Numeri p.46

Fisco p.40 Divieti p.48

Collaboratori: Giovanna Astori, Donatella Berna, Angelo Ciaravolo, Seba Cortesi, Andrea Giuli, Matilde Romano. CHIUSO IN REDAZIONE il 4.1.2024 CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PUBBLICITÀ HP 10 Srl - Tel 02.48.003.799 mirta.barbeschi@hp10.it Editore e Proprietario: Comitato Centrale per l’Albo Nazionale delle Persone Fisiche e Giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto terzi - Via Giuseppe Caraci 36 - 00157 Roma (RM) CF 97113700583 - REALIZZAZIONE e STAMPA AGE Srl Stabilimento Via Vaccareccia, 57 00071 Pomezia (Roma) Registrazione Tribunale di Roma n° 547 del 18/11/98

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ALBO

PATRIZIO RICCI Vicepresidente Comitato Centrale Albo

L’ANNO CHE VERRÀ: PREOCCUPAZIONI E AUSPICI DEGLI AUTOTRASPORTATORI 44

La speranza è che si affermi un nuovo paradigma che dia certezze alla categoria

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’anno vecchio è finito ma non sembra portarsi via le criticità che da tempo pesano sull’autotrasporto. Nel corso degli ultimi 15 anni abbiamo assistito a situazioni che si ripetono: l’autotrasporto ha temuto il protrarsi di pesanti effetti indotti portati prima dalla congiuntura economica, poi dalla pandemia, quindi dai conflitti tra Russia-Ucraina e Israele-Palestina. Il 2023 si è chiuso sotto il segno di spinte a irrealistiche accelerazioni dei processi di decarbonizzazione ma anche con lo spettro del mancato rispetto dei tempi di pagamento, tema tornato di grande attualità. Analoga situazione di incertezza si vive per le difficoltà a rifondere l’autotrasportatore dei costi sopportati per l’indisponibilità di autista e mezzo durante i tempi di carico e scarico. L’auspicio è che finalmente si dia più certezze alla categoria. Che sia messo nel cassetto dei ricordi un Paese che viaggia a due velocità: una che chiede alle imprese sacrifici per cavalcare la transizione ecologica; un’altra che invece segna il passo con tempi biblici per l’ammodernamento della rete stradale. Ci aspettiamo che nell’era delle intelligenze artificiali, dei logaritmi applicati ai flussi di traffico, al monitoraggio dello stato delle infrastrutture, la circolazione venga resa più sicura e fluida senza ricorrere a sistemi arcaici come il calendario dei divieti di circolazioni o il Piano neve. Il 2024 sarà caratterizzato dalla consapevolezza che possiamo fare perno su un Albo sempre più cosciente dei propri mezzi e capace di essere funzionale alle esigenze delle imprese. Auspichiamo che nel 2024 si raggiunga il terzo stadio ipotizzato da Giambattista Vico nei corsi e ricorsi storici, quello Umano, in cui la società è dominata dalla ragione. Ma la trasformazione deve partire in primo luogo da noi stessi. Dobbiamo imparare a prendere le distanze dai millantatori e a superare quel dividi et impera che giova soltanto a chi ci vuole sottomettere.

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ALBO

ROBERTO DI MARCO Vicepresidente Comitato Centrale Albo

GUIDIAMO SICURO: FIRMATA LA CONVENZIONE PER LA SECONDA EDIZIONE Nei prossimi due anni verranno formati altri 1.800 conducenti professionali

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hi va piano va sano e va lontano. Così recita un noto proverbio che sembra calzare a pennello per la nuova edizione di Guidiamo Sicuro, che il Comitato Centrale intende avviare quest’anno grazie alla convenzione recentemente sottoscritta con RAM SpA. Questo 2024 si apre dunque all’insegna della sicurezza e della guida ecosostenibile, temi particolarmente cari all’Albo degli Autotrasportatori. Dopo il successo della prima campagna, questa nuova edizione, che si protrarrà per due anni, ha l’obiettivo di formare su tutto il territorio nazionale fino a 1800 conducenti professionali dipendenti delle imprese regolarmente iscritte all’Albo. La precedente edizione, oltre a formare conducenti più consapevoli, ha permesso alle imprese di ottenere una riduzione del tasso medio delle tariffe tramite il modello fornito dall’Inail, in relazione agli interventi per la prevenzione e la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La formazione rappresenta uno dei cardini delle attività del Comitato, nell’ottica di promuovere il settore dell’autotrasporto e di accrescerne le caratteristiche di professionalità, modernità, sviluppo tecnologico, sostenibilità ambientale e sociale e di favorire il progresso concorrenziale in uno scenario caratterizzato da una forte presenza di competitor internazionali. Le attività prevedono l’erogazione di moduli in modalità e-learning tramite la piattaforma informatica dedicata, la somministrazione pratica di moduli formativi afferenti alla guida sicura ed eco sostenibile, con un simulatore di guida assistito da tutor esperti, la verifica dell’apprendimento e il rilascio dell’attestato di partecipazione. Maggiori informazioni saranno rese note nei prossimi mesi tramite i consueti canali di comunicazione, tra cui le pagine Instagram e Linkedin che vi invitiamo a seguire.

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ALBO

REGOLARITÀ, OLTRE 6MILA IMPRESE HANNO SANATO LA LORO POSIZIONE Il Comitato Centrale dell’Albo ha firmato con RAM un Addendum alla convenzione sottoscritta nel 2020 che consente di proseguire fino al 15 maggio i controlli sulle imprese. Le verifiche portate a termine finora sono oltre 31mila

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roseguiranno fino a maggio le verifiche di regolarità sulle imprese iscritte all’Albo degli Autotrasportatori. Il Comitato Centrale ha infatti firmato con RAM un Addendum alla convenzione sottoscritta nel 2020 che consente di proseguire fino al 15 maggio le attività, in modo da concludere tutte le istruttorie previste. Secondo i dati forniti durante l’ultima riunione della Commissione regolarità, fino ad oggi sono state analizzate 44.426 imprese, tra quelle a zero veicoli e quelle non in regola con il pagamento della quota annua. Ricordiamo che la verifica ha riguardato comunque anche tutti gli altri aspetti, dalla corretta copertura assicurativa dei veicoli alla

regolarità contributiva. Il primo campione relativo alle imprese con zero veicoli, composto da 21.598 imprese, è stato interamente analizzato da parte degli istruttori. È ancora in corso invece l’analisi del secondo

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campione relativo alle imprese non in regola con il pagamento della quota annua, composto da 29.712 imprese. L’analisi del secondo campione continuerà nel corso dell’estensione contrattuale. Le verifiche portate a termine sono state nel complesso oltre 31mila e per quasi tutte le istruttorie avviate (30.680) sono stati trasmessi agli UMC competenti tutte le informazioni derivanti dalle attività di verifica nonché le bozze definitive dei provvedimenti amministrativi da adottare nei confronti delle imprese, redatti e precompilati con le informazioni necessarie. Tra queste 30.680 pratiche, 6.502 si sono concluse positivamente, quindi le imprese hanno provveduto a sanare tutte le


REGOLARITÀ: I RISULTATI RAGGIUNTI Totale imprese analizzate

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ALBO

PROCEDIMENTI/PROVVEDIMENTI DI SOSPENSIONE O/E CANCELLAZIONE

22.414

Imprese per le quali sono stati trasmessi agli UMC i relativi provvedimenti massivi (18.131) o individuali (4.283) a seguito del processo di istruttoria

SUCCESSIVAMENTE AL RISCONTRO DA PARTE DEGLI UMC  Attuare il provvedimento di avvio del

procedimento per 11.061 imprese

 Attuare il provvedimento conclusivo

per 5.363 imprese

IMPRESE CANCELLATE ALBO

44.426

24.178

1.764

Imprese che sono state cancellate dall’Albo durante il procedimento di verifica, ad esempio tramite richiesta di cancellazione

6.502 IMPRESE VALIDE POSITIVAMENTE

Totale verifiche concluse

30.680

irregolarità mentre sono 24.178 i procedimenti che hanno portato ad un risultato negativo. Scendendo ancora più nel dettaglio di queste 24.178 imprese irregolari, sono stati trasmessi agli UMC i relativi provvedimenti massivi (18.131) e individuali (4.283) a seguito del processo di istruttoria. Successivamente al riscontro da parte degli UMC è stato possibile avviare il procedimento per 11.061 imprese e quello conclusivo per 5.363 imprese. Altre 1764 imprese sono già state invece cancellate dall’Albo durante il procedimento di verifica, ad esempio a seguito

4.907

Imprese la cui istruttoria è stata validata positivamente e per le quali sono stati trasmessi agli UMC i relativi elenchi

1.595

Imprese la cui istruttoria è stata validata positivamente, alle quali è stato richiesto solo di confermare il possesso dei requisiti di onorabilità e idoneità professionale presso gli UMC

di richiesta di cancellazione. Nei prossimi mesi il gruppo di lavoro continuerà a gestire e monitorare i procedimenti di verifica e i conseguenti provvedimenti, precompilando e trasmettendo i provvedimenti agli Uffici; inviando i solleciti nei confronti degli Uffici che non hanno fornito riscontro ai provvedimenti trasmessi; procedendo con le attività di informatizzazione e archiviazione dei dati volte a monitorare lo stato di avanzamento delle attività; gestendo una casella mailbox e PEC a supporto degli Uffici e delle imprese. Verrà inoltre data assistenza agli Uffici della motorizzazione civile GENNAIO2024

per quanto riguarda l’attività di aggiornamento delle banche dati per tutte le imprese che hanno concluso con esito positivo la verifica di regolarità. L’obiettivo per i prossimi mesi è inoltre quello di condurre ulteriori verifiche di regolarità e di concludere 5mila procedimenti. Ricordiamo che a supporto delle imprese sono state aperte una mail dedicata (verregolarita.ccaa@mit.gov.it) e un indirizzo PEC (gdl-verificheautotrasporto@pec.mit.gov.it), per ogni tipologia di richiesta o chiarimento in merito alla gestione delle istruttorie.

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INTERVISTA

Il presidente del Comitato Centrale dell’Albo, Enrico Finocchi, traccia un bilancio delle iniziative portate avanti nel corso dell’anno appena concluso e annuncia i nuovi progetti che si svilupperanno nel 2024

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’inizio di un nuovo anno apre sempre le porte ai bilanci dell’anno appena trascorso e alle prospettive per l’anno appena iniziato. Questo vale, naturalmente anche per l’autotrasporto e per il relativo Albo. Ne abbiamo parlato con Enrico Finocchi, presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori. Anche nel 2023 l’Albo si è dedicato alle verifiche di regolarità. Sono state, infatti, analizzate migliaia di imprese di autotrasporto. Che situazione avete trovato? Non abbiamo trovato una bella situazione. Forse perché nel campione da noi scelto abbiamo analizzato le imprese meno strutturate e

meno regolari, però insomma aldilà di tutto i buoni risultati ci sono stati. Abbiamo infatti concluso circa 31mila verifiche; oltre 6mila imprese si sono regolarizzate, mentre altre le abbiamo trovate già regolari. Molte altre imprese le abbiamo sospese e quindi si stanno regolarizzando. L’obiettivo, naturalmente, non è quello di cancellare le imprese dall’Albo ma avere un Albo con imprese di autotrasporto regolari che facciano una concorrenza leale tra di loro. L’altro impegno è stato quello sul fronte formazione. L’Albo ha stanziato un milione di euro, da destinare a borse di studio per gli studenti dei Centri

L’ALBO TRA PRESENTE E FUTURO Enrico Finocchi


TIR Provinciali di Istruzione per gli adulti (CPIA) per il conseguimento di patenti e CQC. Come sta andando? Questa iniziativa per le borse di studio si lega alla tematica della carenza di autisti che viviamo in Italia e in tutta Europa. Sta andando abbastanza bene. La scadenza dei termini per inviare le domande è il 10 gennaio, ma già prima della pausa delle vacanze natalizie abbiamo ricevuto molte domande (che ci hanno inviato gli stessi CPIA); quindi io credo che alla ripresa arriveremo a un buon numero di richieste. Mi colpisce che molti siano stranieri, la percentuale di italiani, infatti, non arriva al 30%.

Avete anche formato 1.600 autisti con Guidiamo Sicuro. Il progetto proseguirà anche per quest’anno? Sì, senz’altro. Abbiamo già stipulato una convenzione con la nostra società in house, RAM, che ci supporta per questa attività (vedi anche art. a pag. 4 NdR). Stiamo quindi partendo proprio in questi giorni con l’aggiornamento dei moduli di e-learning per la formazione teorica e sta ripartendo anche l’attività per acquisire i simulatori di guida per la formazione pratica. È un progetto che ci ha dato grande soddisfazione perché non si tratta solo di guida sicura ma anche eco-sostenibile, ovvero ci sono delle attività mirate a risparmiare carburante. Il simulatore di guida in questo ha grande utilità perché si possono rivedere i propri errori. Quest’anno quindi ricominciamo con l’obiettivo di formare 1800 autisti.

La sostenibilità è un tema centrale nell’evoluzione dei trasporti. A proposito di questo, come stanno evolvendo le imprese in Italia? Qual è la tendenza che possiamo notare in base alla loro struttura? Intanto non diminuiscono le imprese di autotrasporto, quindi vuol dire che il settore è sempre in attività. Stanno ormai da anni aumentando le imprese più strutturate,

INTERVISTA

quelle che hanno addirittura più di 100 veicoli. I numeri sono piccoli rispetto alle imprese artigiane, ma in percentuale aumentano notevolmente. In questi anni stanno aumentando anche le imprese artigiane mediamente strutturate, quelle che hanno tra i 20 e i 50 veicoli. Il dato un po’ in controtendenza nel 2023 è stata la crescita delle imprese monoveicolari. Le imprese senza veicoli che abbiamo controllato sono ancora tante ma da ottobre scorso è partito il registro dei veicoli presi a noleggio; quindi, vedremo come i risultati di questo nuovo database impatteranno sul settore.

A proposito ancora di evoluzione del trasporto, come sta cambiando il parco veicolare italiano che purtroppo è uno dei più anziani di Europa? In vista della transizione ecologica la situazione non è rosea: circa la metà dei mezzi del parco veicolare pesante sopra le 7,5 tonnellate è ante Euro 4, ma uno spiraglio c’è. Nel 2023 c’è stato infatti un incremento di più del 16% dei veicoli Euro 6 e una conseguente diminuzione di tutti gli altri veicoli. Per quanto riguarda i veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate, poi, c’è un grande incremento dei veicoli elettrici; quindi pian piano, con le giuste politiche di incentivazione che dovranno essere confermate nei prossimi anni, l’autotrasporto risponderà anche a questa sfida.

Chiudiamo con un appuntamento importante perché tra qualche mese l’Albo festeggerà i cinquant’anni dalla sua legge istitutiva. Avete già previsto delle iniziative? Saremo presenti a Milano, a maggio, a Transpotec, la fiera dei trasporti e della logistica e lì sicuramente inizieremo i festeggiamenti. Ma abbiamo idea di organizzare altri eventi, anche digitali, e abbiamo stanziato una piccola quota nel nuovo progetto di guida sicura ed ecosostenibile proprio per la comunicazione. Quindi vorremmo legare anche questo progetto alle celebrazioni per questo importante traguardo.

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EUROPA

LA COMMISSIONE TRAN APPROVA LA DIRETTIVA PATENTI Tra le proposte due sono particolarmente importanti per l’autotrasporto: la guida a 17 anni accompagnata e il riconoscimento di qualificazioni aggiuntive ottenute in Paesi extracomunitari. Il prossimo passo è l’approvazione in Aula 10

di Seba Cortesi

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a Commissione Trasporti del Parlamento europeo ha approvato, il mese scorso, la propria posizione sulla proposta di Direttiva Patenti della Commissione europea per un solo voto di scarto: 22 voti favorevoli, 21 voti contrari e 2 astensioni. Il prossimo passo sarà quello di conferire il mandato ai relatori di riferire in Plenaria a Strasburgo, presumibilmente già questo mese, per poi iniziare i triloghi. La Commissione ha previsto la possibilità per tutti i conducenti europei di ottenere un’unica patente di guida digitale, così da averla sempre a disposizione sul proprio cellulare. Due proposte inoltre sono di fondamentale importanza per il settore dell’autotrasporto: la guida

accompagnata e il riconoscimento di qualificazioni aggiuntive ottenute in Paesi extracomunitari. I parlamentari hanno infatti votato per consentire ai ragazzi di 17 anni di poter guidare veicoli pesanti se accompagnati da un autista professionista. Nello specifico, in deroga al requisito anagrafico dell’età minima per il conseguimento delle patenti B, C e C1, gli Stati membri possono rilasciare tali patenti ai candidati di 17 anni che hanno superato un esame teorico e uno pratico, dopo una verifica dei requisiti psicofisici. La patente conseguita abilita il titolare a guidare unicamente se accompagnato da un conducente professionista con i seguenti requisiti: possiede più di 25 anni; è abilitato

alla guida da più di 5 anni; non sia stato oggetto di ritiro della patente negli ultimi 5 anni; non sia oggetto di una decisione nell’ambito del diritto penale derivante da un’infrazione del Codice della Strada; ha seguito un corso di formazione dedicato di 7 ore per apprendere le necessarie competenze professionali e pedagogiche nell’ambito della formazione periodica della CQC. Gli Stati membri avranno la possibilità di aumentare le ore di formazione dedicate da 7 a 14. I parlamentari hanno anche deciso che se un Paese terzo possiede una certificazione di idoneità professionale aggiuntiva alla patente di guida questa potrà essere riconosciuta in un qualsiasi Stato membro, fermo restando che il titolare di tale certificato completi una formazione supplementare della durata massima di 35 ore, svolta nella lingua dell’Ue meglio compresa e con un adeguato supporto linguistico. La Commissione, entro due anni, dovrà adottare atti delegati per stabilire criteri e metodologie per valutare le norme sulla formazione professionale dei conducenti e le norme sulle procedure di certificazioni e di esame nei Paesi terzi.



POLITICA

ALLA SCOPERTA DEL NUOVO ANNO La Legge di Bilancio ha stanziato 20 milioni di euro da utilizzare come credito d’imposta per le maggiori spese legate all’aumento dei costi del carburante. Triplicato il tetto del de minimis per quanto riguarda l’autotrasporto di Lucia Angeloni

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’anno nuovo ha portato alcune novità rilevanti per il settore dell’autotrasporto. La prima arriva dalla Legge di Bilancio 2024, che ha stanziato 20 milioni di euro a favore delle imprese di autotrasporto conto terzi. L’agevolazione, stabilita dall’art. 1 commi 296 e 297 della Legge, prevede nello specifico un credito d’imposta pari al 12% delle spese di gasolio effettuate nel mese di luglio del 2022 da parte delle aziende di autotrasporto conto terzi che, al pari di quelli riconosciuti GENNAIO2024

nei primi 6 mesi dello stesso anno, dovranno essere richiesti espressamente dalle imprese interessate. Queste ultime poi, una volta svolto il necessario accertamento, potranno portare il credito in compensazione da imposte, tasse e contributi da pagare entro il 30 giugno 2024, secondo la scadenza fissata dall’Unione europea per tutte le agevolazioni concesse in conseguenza della crisi economica derivante dal conflitto Ucraina - Russia (vedi anche art. a pag. 42). La seconda prevede invece lo slittamento dei tempi per l’installazione del tachigrafo intelligente di seconda generazione per i veicoli con massa superiore alle 3,5 tonnellate. Una circolare del Ministero dell’Interno del 27 dicembre 2023, ha precisato che “i veicoli immatricolati a partire dal 21 agosto 2023 che hanno installato il tachigrafo intelligente versione 1, possono circolare fino al 18 agosto 2025, data oltre la quale vige per tutti l’obbligo d’installazione del tachigrafo intelligente versione 2”. Una deroga che però vale solo sul territorio nazionale.


TIR Un’altra importante novità è poi arrivata dall’Europa e riguarda sempre gli aiuti di Stato. Il nuovo regolamento de minimis, in vigore dal 1° gennaio di quest’anno, per far fronte all’inflazione ha previsto l’innalzamento del tetto per tutti settori industriali a 300mila euro, compreso il settore dell’autotrasporto, il cui massimale era finora fissato a 100mila euro. Intanto procedono i lavori anche sul fronte valichi alpini. Riaperto il Tunnel del Monte Bianco, il Governo sta procedendo anche sul fronte del Brennero. L’Esecutivo sta infatti formalizzando il dossier giuridico sui divieti unilaterali imposti dall’Austria che dovrà ora essere inviato alla Commissione Ue e in seguito alla Corte di Giustizia europea. L’obiettivo del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, è quello di concludere l’iter in queste prime settimane del 2024. Infine, poco prima della fine dell’anno, il MIT ha pubblicato il calendario dei divieti di circolazione per il 2024, che stabilisce le limitazioni per i veicoli adibiti al trasporto di cose, di massa complessiva massima autorizzata superiore a 7,5 tonnellate, sulle strade extraurbane, nei giorni festivi e in altri giorni dell’anno particolarmente critici per la circolazione. L’impostazione è rimasta quella degli anni passati con i divieti nelle domeniche di gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre e

dicembre, dalle 9 alle 22, e nelle domeniche di giugno, luglio, agosto e settembre dalle ore 7 alle 22. A luglio e agosto sono presenti anche il sabato dalle 8.00 alle 16.00 (con estensione dalle 8.00 alle 22.00 il 3 e il 10 agosto) e nel solo agosto anche due divieti il venerdì, il 2 e il 9, dalle 16.00 alle 22.00 (per il calendario completo consultare pag. 48). Quest’anno sono state invece introdotte delle novità che riguardano l’individuazione delle tipologie di merci non assoggettate a divieto.

DA GENNAIO AUMENTATI I PEDAGGI AUTOSTRADALI Il 2024 ha portato un rincaro dei pedaggi autostradali. Il provvedimento è inserito nel Decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2023. A partire dal 1° gennaio, quindi, le tariffe autostradali sono aumentate del 2,3%, un incremento corrispondente all’indice d’inflazione (NADEF) per l’anno 2024, nelle “more degli aggiornamenti convenzionali” e in attesa che le società concessionarie presentino le proposte di aggiornamento dei piani economico-finanziari (PEF). Il termine per la presentazione dei piani è stato infatti spostato, dallo stesso Milleproroghe, al 30 marzo 2024. GENNAIO2024

POLITICA

A COP 28 SI È PARLATO DI DECARBONIZZAZIONE DEL TRASPORTO PESANTE Adottare al più presto un piano strategico che supporti la diffusione delle tecnologie elettriche e ad idrogeno e la creazione delle condizioni abilitanti per il loro utilizzo da parte delle imprese, oltre a stimolare fortemente l’utilizzo dei carbon neutral fuels, come biometano e HVO. È la richiesta avanzata da Anita e Anfia che nel corso di Cop 28, la conferenza sui cambiamenti climatici che si è svolta a Dubai, hanno organizzato un evento selezionato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per approfondire i temi dell’efficientamento energetico e della sostenibilità dal titolo “La transizione del trasporto merci su gomma, una sfida strategica di sostenibilità e competitività”. Le associazioni hanno auspicato, inoltre, che la regolamentazione europea sui nuovi target di riduzione della CO2 dei veicoli pesanti riconosca normativamente la pluralità tecnologica e valorizzi tutte le tecnologie utili al raggiungimento degli ambiziosi e condivisi obiettivi di decarbonizzazione.

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INTERVISTA

IN ARRIVO NUOVI FONDI PER IL RINNOVO DEL PARCO 14

Vito Di Santo, Direttore generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto, fa il punto sullo stato di attuazione degli incentivi a favore dell’autotrasporto. In fase di registrazione un nuovo decreto che stanzia 25 milioni di euro

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ra i molti compiti della Direzione Generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti c’è quello di gestire gli incentivi a favore dell’autotrasporto. In questa intervista con Vito Di Santo, che dal 2021 è alla guida della DG, facciamo il punto sullo stato di attuazione degli incentivi risalenti allo scorso anno e sui programmi futuri.

Partiamo dai 200 milioni stanziati per mitigare gli effetti del caro carburante, utilizzati sotto forma di credito d’imposta: a che punto siete nella gestione delle istanze? Ci sono state molte domande? Le somme stanziate dalla Finanziaria 2023 sono destinate a ristorare, almeno in parte, le imprese che effettuano trasporto di merci per conto di terzi per le maggiori spese sostenute nel secondo trimestre del 2022 per l’acquisto di gasolio utilizzato per la trazione dei veicoli di categoria Euro 5 e superiore. Il ristoro

è determinato nella percentuale Vito massima del Di Santo 12% delle spese sostenute, al netto dell’IVA. Le istanze presentate attraverso la apposita piattaforma implementata dall’Agenzia delle Dogane e andate a buon fine sono state 22.885, per una capienza complessiva, calcolata dalla piattaforma, di 189.880.785 euro. A queste si aggiungono un centinaio di istanze in autotutela presentate dalle imprese che non sono


TIR riuscite, per vari motivi, a perfezionare le istanze nella piattaforma. Queste istanze sono ad oggi in istruttoria. In questi giorni abbiamo poi avviato la registrazione nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato dei contributi riconosciuti alle imprese sulla base dei dati elaborati da Agenzia delle Dogane e approvato i primi due decreti di concessione per l’inoltro all’Agenzia delle Entrate dei flussi che consentiranno il riconoscimento del credito di imposta a circa 10mila imprese. Con la risoluzione n. 74 l’Agenzia delle Entrate ha approvato il codice tributo (7057) che le imprese dovranno indicare per l’utilizzo del credito d’imposta riconosciuto.

Un’altra misura che state seguendo riguarda gli incentivi destinati al rinnovo del parco veicolare. A quanto ammontano le somme che state gestendo? Per quale tipo di investimenti avete ricevuto maggiori richieste? Quando saranno liquidati tutti gli incentivi? La Direzione Generale della quale sono responsabile si sta occupando di diverse misure relative a incentivi destinati all’autotrasporto per il rinnovo del parco veicolare approvate negli ultimi anni. Attualmente stiamo lavorando alla concessione dei contributi stanziati con DM 203/2020. Le somme complessive stanziate ammontano a 120 milioni di euro. Sono poi state assegnate con DM 459/2021 ulteriori somme, sempre destinate al rinnovo del parco veicolare previa rottamazione di veicoli obsoleti, per complessivi 50 milioni di euro. Per questa misura sono state da poco chiuse le rendicontazioni da parte delle imprese che avevano presentato richiesta nel corso del 2022. Un’ulteriore misura, che ha stanziato 25 milioni, è stata approvata nel 2023 (DM 97/2023). Le domande sono state presentate nell’estate 2023. Una parte delle somme stanziate da tutte queste

INTERVISTA

misure è riservata all’acquisto di rimorchi e semirimorchi nuovi adibiti al trasporto combinato ferroviario e dotati di ganci nave. Un’ulteriore misura incentivante che sta gestendo la Direzione, e prevista dal DM 461/2021, prevede il riconoscimento di incentivi a favore di quelle imprese che intendano acquistare veicoli ad elevata sostenibilità ecologica ad alimentazione alternativa a metano CNG, gas naturale liquefatto (LNG), ibrida (diesel/elettrico), elettrica (full electric). Questa misura ha stanziato 50 milioni spalmati su 6 anni, dal 2021 al 2026. Le maggiori richieste le abbiamo ricevute per l’acquisto, previa rottamazione, di veicoli Euro 6 di ultima generazione e anche per l’acquisto di rimorchi e semirimorchi adibiti al trasporto combinato ferroviario e dotati di ganci nave. Il pagamento degli incentivi sarà possibile a mano a mano che la preposta commissione ministeriale approverà le istruttorie effettuate sulla base delle rendicontazioni trasmesse dalle imprese beneficiarie.

La Direzione da lei guidata si occupa anche di formazione; in questo campo la dotazione era di 5 milioni di euro. A che punto siamo? La preposta commissione ministeriale ha approvato le istruttorie effettuate dalla società RAM, incaricata, sulle domande presentate a valere sul DM 27/2022. Le richieste superavano i 5 milioni stanziati, pertanto i contributi sono stati riparametrati con una riduzione rispetto a quanto richiesto del 24% circa. Per quanto concerne la misura attuata nel 2023 (DM 72/2023) la rendicontazione è stata appena chiusa e si provvederà all’istruttoria e approvazione nei primi mesi del 2023.

Sono già stati stanziati nuovi fondi per il rinnovo del parco veicolare? E per la formazione? Per quanto concerne il rinnovo del parco veicolare ulteriori 25 milioni sono stati stanziati con DM 317/2023, attualmente alla Corte dei Conti per la registrazione. Si prevede di pubblicare nei primi mesi del 2024 il Decreto Direttoriale che indicherà tempi e modi di presentazione delle istanze. Per la formazione degli addetti sono stati stanziati nel 2023 ulteriori 5 milioni di euro. Il Decreto Ministeriale di attuazione è in fase di stesura e sarà approvato nei primi mesi del 2024.

GENNAIO2024

15


ASSOCIAZIONI

IMPEGNO COMUNE PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA A Roma l’assemblea nazionale, di Confartigianato Trasporti. Il presidente Amedeo Genedani ha chiesto un fondo pluriennale ad hoc per aiutare le imprese nella strada verso la sostenibilità

L 16

e imprese non possono essere lasciate sole ad inseguire la transizione energetica chiesta dall’Europa. Per questo è necessario istituire un fondo ad hoc pluriennale per favorire il rinnovo del parco veicolare; rifinanziare e rimodulare gli incentivi per l’intermodalità ferroviaria e marittima; attuare delle regole sui prezzi del trasporto merci per una corretta remunerazione delle imprese e per combattere i fenomeni di

abusivismo e concorrenza sleale. Lo ha chiesto il presidente di Confartigianato Trasporti, Amedeo Genedani, durante l’assemblea dell’associazione, dal titolo “Autotrasporto sostenibile: sfide e opportunità per il futuro”, che si è svolta il 15 dicembre a Roma. Come testimoniano i dati dell’Ufficio studi Confartigianato, diffusi durante l’assemblea, gli autotrasportatori italiani sono fortemente impegnati nella transizione green, tanto che tra gennaio e novembre 2023 le immatricolazioni di veicoli industriali sono cresciute del 16,7%, per un valore di 375 milioni di euro spesi dalle piccole imprese di autotrasporto. Ma per effettuare questi investimenti, il 72,2% degli imprenditori deve ricorrere a risorse proprie. “Confartigianato Trasporti – ha sottolineato Genedani – è stata la prima organizzazione a impegnarsi per garantire la sostenibilità ambientale GENNAIO2024

Amedeo Genedani

Matteo Salvini

dell’autotrasporto. Da tempo le nostre imprese stanno investendo con proprie risorse per sostituire i veicoli con mezzi meno inquinanti. Ma non possiamo fare tutto da soli. A fronte dell’assenza nel PNRR di interventi per la trasformazione ecologica del trasporto su gomma, sollecitiamo al Governo un impegno strutturale e articolato almeno sui prossimi 5 anni per accompagnare gli sforzi degli autotrasportatori in direzione della transizione energetica e tecnologica. In particolare, sollecitiamo il rifinanziamento ed efficienti modalità attuative del fondo dedicato a incentivare la sostituzione degli attuali camion (il 65% dei quali sono Euro 3 e classi inferiori) con veicoli Euro 6 e a trazioni alternative”. Immediata la risposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini,, presente in videocollegamento, che ha promesso attenzione e impegno per la categoria. “La transizione ecologica – ha detto Salvini – la state facendo voi autotrasportatori, a vostre spese, ma è un processo che ha bisogno di tempo, di buon senso e di accompagnamento. In questo il Governo vi considera alleati per realizzare una transizione green non ideologica, senza imposizioni da Bruxelles”.


TIR

ASSOCIAZIONI

NUOVE SFIDE PER LE COOPERATIVE Legacoop Produzione e Servizi, riunita in assemblea nazionale, ha chiesto una revisione delle tariffe per fronteggiare l’aumento di costi di energia e materie prime

I

l mondo cooperativo rappresenta una parte importante del tessuto economico nazionale. Si tratta di un modello che rappresenta una buona fetta delle imprese di trasporti e logistica (Cfr Tir 264, pag. 22-23) che si sta confrontando con tutte le criticità dell’attuale quadro macroeconomico, a partire dall’aumento dei costi di energia e materie prime. Allo stesso tempo le cooperative, specie quelle di trasporti e logistica, vivono in pieno le opportunità offerte dall’innovazione e dalle tecnologie che permettono di rimettere al centro, più che mai, il capitale umano. Temi che sono stati al centro dell’Assemblea Nazionale di Legacoop Produzione e Servizi che si è svolta a Bologna nel mese di

Daniele Conti

dicembre. La revisione dei prezzi è una delle richieste più urgenti. Altrettanto urgente è però anche la realizzazione in tempi rapidi del Piano Industria 5.0. I processi di trasformazione digitale sono tra i principali driver di sviluppo del settore e rappresentano uno strumento importante per migliorare le condizioni di lavoro. “L’innovazione tecnologica e il capitale umano – spiega Daniele Conti, responsabile del settore Trasporti e Logistica di Legacoop Produzione e Servizi – non sono in contrapposizione. Il fattore tecnologico può migliorare la vita degli operatori, in particolar modo nel settore della logistica per alleggerire il lavoro, anche usurante. Per quanto riguarda i trasporti, l’utilizzo di app può ottimizzare i tempi di carico e scarico e l’organizzazione di magazzino”. L’utilità nasce dal confronto con i lavoratori che possono indicare gli elementi tecnologici utili a migliorare il loro lavoro, sia dal punto di vista di salute e sicurezza, sia in termini di gestione, con vantaggi per le imprese stesse. GENNAIO2024

TRASPORTOUNITO DÀ VITA AD UNA COMMISSIONE PER LE REGOLE Definizione delle regole e crisi dei conducenti sono stati i temi al centro dell’assemblea di TrasportoUnito, che si è svolta a Casoria, in provincia di Napoli, nelle scorse settimane per fare un punto sull’agenda dei lavori, fra cose fatte e iniziative da intraprendere. Fra le richieste emerse quella di regole certe che tutelino a 360° la categoria. Si è deciso così di dare vita a una “Commissione per le regole” che preparerà un documento da presentare al Governo per il raggiungimento di due obiettivi indispensabili: avere un quadro normativo chiaro e definito e intervenire con urgenza sulla crisiconducenti.

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PNRR

A

pprovato dalla Commissione Ue il 22 aprile del 2021, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sta proseguendo il suo cammino e la realizzazione dei vari progetti inseriti sta procedendo per tappe. Il pacchetto da 750 miliardi di euro pensato dall’Unione europea per aiutare gli Stati membri a uscire dalla crisi economica causata dalla pandemia ha riservato al nostro Paese - che è stato uno di quelli più colpiti dall’epidemia da nuovo coronavirus – in un primo momento 191,5 miliardi di euro divenuti ora 194,4

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miliardi. Quasi 200 miliardi fra sovvenzioni a fondo perduto e prestiti a cui si aggiungono altri 30,6 miliardi di euro del Fondo Complementare, per interventi collegati e complementari rispetto a quelli inclusi nel PNRR, ma con scadenze meno rigide. L’ultima rimodulazione, approvata dalla Commissione e poi dall’Ecofin, il Consiglio Economia e Finanza, ha accolto alcune modifiche (assieme a quelle presentate da altri 12 Stati) includendo il nuovo capitolo RepowerEu, il piano lanciato da Bruxelles nel maggio 2022 in seguito all’aggressione russa

L’Europa ha approvato una rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che assegna circa 138 milioni di euro in più ai progetti di competenza del MIT. Vediamo quali sono quindi questi progetti e a che punto è la loro realizzazione

all’Ucraina per rispondere alle difficoltà del mercato energetico mondiale. Il nuovo PNRR italiano si concentra fortemente sulla transizione verde, destinando il 39% dei fondi disponibili, rispetto al 37,5% del piano originale, a misure a sostegno degli obiettivi climatici. Questo è il contesto in cui si inseriscono i progetti di competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che gestisce una parte importante dei lavori in corso per rendere, entro il 2026, il sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile. Le risorse assegnate al MIT nell’ambito del PNRR sono circa 40 miliardi (di cui 1,1 nel capitolo RepowerEu), più altri 20 miliardi del Piano Complementare a integrazione. Nell’ambito della recente rimodulazione, il MIT ha aumentato la dotazione finanziaria di circa 138 milioni di euro e allo stesso tempo ha spostato una quota delle risorse liberate da progetti non più perseguibili

di Antonella Vicini

PNRR: WORK


INVESTIMENTI ALTA VELOCITÀ/ALTA CAPACITÀ FERROVIARIA

Liguria-Alpi: 4,26 miliardi

verso altri prioritari. Ad esempio, in seguito all’esclusione della Circonvallazione di Trento (che verrà realizzata con altre risorse), 290 milioni verranno indirizzati al Terzo Valico di Giovi. In generale, una buona parte è destinata al Mezzogiorno (si parla del 40%), proprio per riequilibrare quel gap territoriale che è fra gli obiettivi dichiarati del PNRR. Inoltre, oltre il 70% dei fondi è indirizzato a progetti che mirano a contrastare la crisi climatica e accelerare la transizione ecologica. C’è da ricordare che i progetti del Piano hanno un orizzonte temporale che arriva al 2026; il MIT è comunque impegnato con altri investimenti per infrastrutture primarie e strategiche come la Tav

Brescia-Verona-Padova: 4,47 miliardi

Napoli-Bari: 1,254 miliardi Salerno-Reggio Calabria: 1,8 miliardi Palermo-Catania: 799 milioni con traguardi più in là. Delle 6 Missioni che compongono il piano, il MIT è coinvolto in quattro. Una, la Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile – è quella che ha senza dubbio l’impatto maggiore. Si tratta di misure destinate allo

19 sviluppo del sistema ferroviario italiano – con il completamento dei principali assi ad alta velocità ed alta capacità, l’integrazione con la rete ferroviaria regionale e la messa in sicurezza

IN PROGRESS


PNRR

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dell’intera rete ferroviaria - e all’intermodalità e alla logistica integrata con interventi volti all’ammodernamento e alla digitalizzazione del sistema. Gli investimenti previsti rispondono alla necessità di incrementare la mobilità collettiva, in particolare su rotaia, e di favorire lo spostamento del trasporto merci da gomma a ferro colmando le carenze infrastrutturali acuite da forti divari territoriali. Carenze che hanno effetti anche sulla movimentazione delle merci. Una fetta consistente dei progetti riguarda collegamenti chiave della rete ferroviaria di interesse nazionale e internazionale, il cosiddetto Sistema Nazionale Integrato di Trasporto di 1° livello con priorità alla rete TEN-T. Alla luce della

ERTMS:

rimodulazione accolta dalla Ue, sono a budget 3.853 milioni di euro per i collegamenti Alta velocità verso il Sud (NapoliBari, 1,254 miliardi); (PalermoCatania, 799 milioni); (SalernoReggio Calabria, 1,8 miliardi). Per i collegamenti Alta velocità verso il Nord ci sono, invece, 8.730 milioni (Liguria-Alpi, 4,26 miliardi; Brescia-Verona-Padova, 4,47 miliardi); in questo capito è compreso anche il Terzo Valico dei Giovi. Altro elemento centrale in questa missione sono gli investimenti per lo sviluppo del sistema di gestione del traffico ferroviario, una formula che indica gli ERTMS che permettono

2,466 miliardi

Cold ironing: 400 milioni

Digitalizzazione porti ed interporti: 45 milioni

RISORSE PER ALTRI PROGETTI DI COMPETENZA MIT

l’interoperabilità tra le reti ferroviarie europee e l’ottimizzazione della capacità e delle prestazioni con conseguenze positive anche sulla sicurezza. Per gli ERTMS si parla di un budget da 2.466 milioni di euro. In base alla rimodulazione, entro il 2026 dovranno essere attrezzati 2.785 chilometri di rete con un differimento del target intermedio dal 31 dicembre del prossimo anno al 30 giugno 2025. RFI procederà partendo dalle tratte per il trasporto passeggeri per lasciare agli operatori del trasporto merci il tempo di adattarsi al nuovo standard. Della Missione 3 fanno parte anche le misure per lo sviluppo della logistica e per i collegamenti dei nodi portuali. Per la “Digitalizzazione della catena logistica” sono stanziati 250 milioni di euro, fra cui 45 milioni per le reti di porti ed

ZES:

563,5 milioni


RISORSE IDROGENO Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale: 230 milioni

Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario: 300 milioni

interporti. Si tratta di interventi che hanno lo scopo di creare un sistema digitale integrato del trasporto merci e della logistica, utilizzabile da operatori pubblici e privati. L’investimento semplifica l’intera catena puntando sulla dematerializzazione dei documenti e sullo scambio di dati e informazioni. In base al programma, una volta finiti i lavori finanziati, almeno il 70% delle Autorità di Sistema Portuale dovrà essere dotato di port community system interoperabili con le pubbliche amministrazioni coinvolte e compatibili e con la nuova Piattaforma logistica digitale nazionale. In questa prospettiva, lo scorso 31 ottobre 2023 il MIT ha pubblicato l’avviso per la presentazione da

parte delle Autorità di Sistema Portuale delle domande di ammissione al finanziamento; intanto si sta lavorando alla pubblicazione di un bando rivolto anche agli interporti. Con l’ultima rimodulazione, inoltre, sono stati inseriti 400 milioni per il cold ironing per la realizzazione nei porti della rete centrale della TEN-T di una rete fornitura di energia elettrica dalla riva alle navi durante la fase di ormeggio. In questo modo si riduce al minimo l’utilizzo dei motori di bordo per l’autoproduzione dell’energia necessaria, limitando sensibilmente emissioni nocive e inquinamento acustico. L’obiettivo è di almeno 15 impianti in 10 porti. Per le Zone Economiche Speciali (i progetti si trovano nella Missione 3, Inclusione e coesione), invece, ci sono ora 563,5 milioni di GENNAIO2024

euro con un inizio dei lavori, per almeno 22 interventi, posticipato al 20 giugno 2024. Sul fronte idrogeno – che fa parte della Missione 2, Rivoluzione verde e transizione ecologica – tutto è rimasto invariato: sono previsti 230 milioni di euro per la sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale e altri 300 milioni per la sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario, per lo sviluppo di stazioni di rifornimento. Per l’avvio di queste misure sono state previste due procedure d’avviso pubblico nel 2022 e nel 2023 per realizzare in tutto 48 stazioni da parte di 25 soggetti attuatori. Ad oggi, i lavori sono stati iniziati da 3 affidatari, mentre gli altri sarebbero in fase di sviluppo della progettazione e rilascio delle autorizzazioni.

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INTERVISTA

FERROVIE IN TRASFORMAZIONE Dagli interventi finanziati dal PNRR al nuovo progetto EasyRailFreight, RFI sta rinnovando completamente il settore del trasporto merci su ferro: intervista con Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale della società FS

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C

omplice anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha messo in campo fondi importanti per il settore, le infrastrutture ferroviarie sono tornate al centro del dibattito sui trasporti. E per potenziarle, RFI, la società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, che comprende anche Anas, Italferr e Ferrovie Sud Est, ha previsto investimenti per 125 miliardi da qui al 2031. Ne parliamo in questo numero con Gianpiero Strisciuglio, amministratore delegato e direttore generale di RFI.

Gianpiero Strisciuglio


TIR Fra i vari progetti di RFI, ce n’è uno di integrazione modale lanciato da poco che punta a promuovere e sviluppare servizi di logistica intermodale ferrogomma. Si chiama EasyRailFreight. Di che si tratta e quali sono le sue principali funzionalità? Si tratta di una piattaforma che RFI, con il suo ruolo terzo di gestore delle infrastrutture, mette a servizio degli stakeholder della logistica, dei clienti e dei fruitori del trasporto intermodale. La piattaforma sta seguendo uno sviluppo progressivo, per fasi, che viene appunto da un percorso di condivisione con gli stakeholder. In primis, siamo andati in rete con la vetrina dei servizi; abbiamo infatti capito mettendoci al tavolo con gli stakeholder che è fondamentale rendere visibili i servizi di trasporto intermodale merci che utilizzano le infrastrutture ferroviarie e che ovviamente si agganciano al primo e all’ultimo miglio stradale. La piattaforma si svilupperà poi in fasi successive andando a offrire progressivamente dei tool per poter pianificare nuovi servizi di infrastruttura; anche in questo caso si partirà da un’implementazione della piattaforma che renderà visibile anche le infrastrutture e i terminal oggi presenti con le loro dotazioni infrastrutturali e di servizio.

Questa piattaforma dovrà accrescere anche la sostenibilità del trasporto delle merci, un elemento che è nel dna del trasporto ferroviario. Per questo la Ue ha deciso di puntare molto su questa modalità e il PNRR ne è il riflesso. Può ricordarci quali sono i progetti per il cargo ferroviario finanziati dal PNNR e qual è lo stato dei lavori? “Il PNRR per RFI vale 24 miliardi e ha al suo interno una serie di interventi per lo sviluppo degli assi ferroviari più importanti del nostro territorio. Si tratta chiaramente di un piano che ha uno sviluppo sia sulle infrastrutture nazionali sia sulle linee di connessione con l’Europa, e quindi parliamo del terzo valico, della trasversale Milano-Venezia ma anche della BariNapoli, della Salerno-Reggio Calabria, degli interventi sulla Sicilia. Queste infrastrutture

INTERVISTA

consentiranno di trasformare il nostro assetto, di dare più capacità al trasporto e ovviamente questa capacità in taluni casi sarà possibile conciliarla anche con una specializzazione delle infrastrutture, quelle destinate al trasporto di passeggeri e quelle destinate al trasporto delle merci. Questi lavori sono in corso ma ci tengo a precisare che il PNRR è una parte del grande piano di trasformazione delle infrastrutture che in 10 anni vale solo per la parte ferroviaria 125 miliardi di euro. Sul piano delle infrastrutture merci, possiamo dire che in questi 10 anni renderemo la nostra infrastruttura completamente a standard europeo per quanto riguarda i 4 corridoi della rete TNT (più di 5mila km di rete oggi sono presenti nel nostro territorio). Renderla standard significa garantire il trasporto di treni lunghi 750 metri e di garantire il massimo della sagoma trasportabile sulla nostra infrastruttura .

23 Passiamo ora all’interoperabilità e quindi parliamo di ERTMS, lo European Rail Traffic Management System. Il MIT e il MEF hanno dato il via libera a un decreto con contributi per il rinnovo del sistema. Perché è importante per la competitività? È fondamentale perché si tratta di un grande progetto di trasformazione tecnologica della nostra rete in linea con gli standard europei atta a garantire l’interoperabilità dei trasporti e al tempo stesso a rinnovare tutta la tecnologia presente sulla nostra infrastruttura. Questo standard nasce per il trasporto sull’alta velocità ma, attraverso un piano accelerato, RFI lo utilizzerà e lo renderà disponibile entro il 2036 su tutti i 17mila km di rete ferroviaria italiana, quindi anche sulla rete convenzionale. Uno standard che in Europa era previsto per il 2050 ma che noi riusciremo a fare prima. Lato trasporto, questo è il requisito per l’interoperabilità. Anche in questo caso si tratta di un’azione che dà affidabilità, capacità e interoperabilità al trasporto ferroviario, in particolare, delle merci.

GENNAIO2024


VIABILITÀ

S

e quest’anno l’inverno stenta ad arrivare, puntuale come ogni anno è giunto invece il Piano Neve 2023/2024. A stilarlo Viabilità Italia, il centro di coordinamento nazionale della viabilità istituito presso il Ministero dell’Interno, che ha redatto tutto quanto necessario a prevenire e affrontare le problematiche legate alle condizioni meteorologiche avverse. Il piano ha quindi individuato le azioni che gli organi di Polizia Stradale, gli enti concessionari e i proprietari di strade e autostrade devono attuare in caso di neve o ghiaccio per garantire la circolazione in

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Viabilità Italia ha predisposto il nuovo Piano Neve, con le azioni da attuare in caso di neve o ghiaccio per garantire la circolazione in sicurezza dei veicoli. Vediamo le tratte autostradali dove potrà essere applicato il fermo temporaneo dei mezzi pesanti

sicurezza dei veicoli. La mappa tracciata dal piano individua, come di consueto, i tratti stradali maggiormente esposti alle precipitazioni nevose e, per quanto riguarda le esigenze di nostro principale interesse, le linee autostradali che potranno essere soggette al fermo temporaneo dei mezzi con massa superiore alle 7,5 tonnellate, con particolare attenzione dunque alle aree di accumulo e di sosta dei veicoli pesanti. All’interno del pacchetto di misure, è anche possibile individuare le soglie di intervento per l’emergenza neve, attraverso

l’indicazione di specifici codici che vanno dal bianco, che indica la previsione di possibili nevicate, al nero, che identifica una precipitazione nevosa in atto e il blocco del traffico in una delle carreggiate per intraversamento di uno o più veicoli a causa del fondo stradale innevato. A partire dal codice giallo iniziano ad essere intensificati gli interventi di abbattimento del manto nevoso e, di conseguenza, i possibili controlli e filtri del traffico, ma è dal codice rosso che si attivano le azioni di regolazione del transito dei mezzi pesanti previste nel Protocollo Operativo, il documento che contiene gli schemi segnaletici di possibile attuazione per il fermo temporaneo in carreggiata dei veicoli con massa a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate. Il Piano neve 2023/2024, inoltre, predispone l’elenco delle strade extraurbane e delle autostrade dove vige l’obbligo di portare a bordo mezzi antisdrucciolevoli (catene da neve)

IN CASO DI NEVE...


TIR o di circolare con pneumatici invernali montati e delle principali arterie stradali gestite da Anas SpA maggiormente esposte al rischio neve. Ma non bisogna fare solo attenzione alla neve. Un’altra insidia potrebbe essere rappresentata dalla cosiddetta freezing rain che si manifesta di norma come pioggia fine e che determina un’anomala e marcata scivolosità della pavimentazione stradale. Il piano prevede una serie di misure via via crescenti per fronteggiare il rischio, fino ai casi più estremi in cui è anche attuabile l’interdizione dei tratti autostradali interessati a tutti i veicoli. È in ogni caso necessario, come sottolineato nella comunicazione del piano, mantenersi informati sulle condizioni del traffico anche facendo attenzione al contenuto dei Pannelli a Messaggio Variabile. È inoltre possibile informarsi sulla percorribilità di alcune strade telefonando al numero gratuito 1518 del C.C.I.S.S. Ascoltando le trasmissioni di Rai Isoradio (FM 103.3) e i notiziari di Onda Verde (su Radio 1, 2 e 3), consultando il sito web cciss.it e mobile.cciss. it, oltre che i siti internet delle singole società concessionarie autostradali.

VIABILITÀ

TRATTE AUTOSTRADALI IN CUI VIGE IL DIVIETO DI CIRCOLAZIONE DEI MEZZI PESANTI IN CASO DI EMERGENZA NEVE NORD Autostrada A1 1) Tratta Piacenza-Parma 2) Modena -Sasso Marconi (Bologna) 3) Tratta Sasso Marconi-Bivio Direttissima (VdV) Direttissima (VdV) Calenzano-Bivio Direttissima (VdV) Autostrada A4 4) Tratta Ospitaletto-Desenzano (Brescia) 5) Montecchio Maggiore - Grisignano 6) Trieste Lisert-Fernetti Autostrada A5 7) Tratta Aosta-Traforo Monte Bianco Autostrada A6 8) Ceva-Altare (Savona) Autostrada A7 9) Serravalle Scrivia-Milano Autostrada A10 10) Tratta Savona-Finale Ligure Autostrada A12 11) Tratta Deiva-Brugnato (La Spezia) Autostrada A13 Tratta Bologna-Ferrara 12) Tratta allacciamento A13/A14-Ferrara sud Autostrada A14 Tratta Bologna-Imola 13) Tratta allacciamento A14/A1-Imola Autostrada A15 Tratto Parma - La Spezia 14) Allacciamento A1/A15 15) Allacciamento A15/A12 Autostrada A21 16) Tratta Villanova-Alessandria ovest Autostrada A23 17) Tratta Amaro-Tarvisio (Udine) Autostrada A26 18) Predosa-Genova Voltri Autostrada A27 19) Tratta Vittorio Veneto-Belluno Autostrada A32 20) Tratta Susa-Traforo del Fréjus

CENTRO Autostrada A1 21) Tratta Chiusi-Orvieto 22) Tratta allacciamento A24-Ceprano Autostrada A14 23) Tratta Cattolica-Fano 24) Tratta Ancona nord-Ancona sud 25) Tratta Giulianova-Pescara nord 26) Tratta Pescara ovest-Val di Sangro 27) Tratta Pescara ovest-Poggio Imperiale Autostrada A24 28) Tratta Tivoli-svincolo Teramo città Autostrada A25 29) Svincolo direzionale Torano-Chieti SUD Autostrada A1 30) Tratta San Vittore-Caianello (Caserta) Autostrada A2 31) Tratta Buonabitacolo-Frascineto (Cosenza) 32) Tratta Cosenza-Altilia Grimaldi Autostrada A14 33) Tratta allacciamento A14/A16-Andria 34) Tratta Foggia-San Severo 35) Tratta Bari sud-Mottola/Castellaneta Autostrada A16 36) Tratta Baiano (Avellino)-Cerignola ovest (Foggia) Autostrada A19 37) Tratta Caltanissetta-Enna 38) Tratta Scillato-Tremonzelli CONFINI DI STATO 1) con la Francia (A10) 2) con la Francia (A32) 3) con la Svizzera (A9) 4) con l’Austria (A22) 5) Slovenia (raccordo autostradale 13 e 14) 6) Austria Galleria del Lago-Confine di Stato Austria (A23) T2 Traforo Gran San Bernardo Tratto Aosta – Traforo Gran San Bernardo

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SICUREZZA

TIR

CONTROLLI: SI INTENSIFICANO LE VERIFICHE 2.906

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Oltre alle campagne Truck and Bus, che si sono susseguite nel corso dell’anno, la Polizia Stradale in sinergia con Ania ha svolto altri accertamenti attraverso il progetto Plate Check

S

ono stati diversi i controlli che, durante l’anno appena trascorso, hanno riguardato i veicoli adibiti al trasporto merci. Anche nel 2023, infatti, si sono susseguite le campagne di Roadpol (la rete di cooperazione tra le Polizie Stradali europee) Truck & Bus, l’ultima delle quali durante la settimana tra il 6 e il 12 novembre, con il controllo di ben 245.500 camion. Questa specifica tranche dell’operazione, svolta in 17 Paesi europei, ha rilevato, per quanto riguarda i veicoli per il trasporto merci, 79.152 violazioni, il 18% in più rispetto ai risultati della stessa operazione dell’anno precedente.

Le infrazioni hanno riguardato soprattutto il superamento del tempo di guida, impostazioni o manipolazione del tachigrafo, velocità e carichi sovrappeso o non fissati. 9.846 conducenti hanno violato i tempi di guida e di riposo, 307 hanno guidato sotto l’effetto dell’alcol e 106 sotto l’effetto di droghe. In 4.911 camion sono poi stati riscontrati difetti tecnici: 2.906 camion sono risultati in sovrappeso e su 1.631 mezzi la sicurezza del carico è risultata insufficiente. Inoltre, 4.834 volte i tachigrafi non sono stati gestiti correttamente e 344 volte sono stati manipolati. Accanto ai controlli della rete GENNAIO2024

automezzi sono risultati in sovrappeso

delle Polizie Stradali europee, in Italia la Polizia Stradale, in sinergia con Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, ha svolto altri accertamenti. Attraverso il progetto Plate Check, avviato cinque anni fa, la specialità della Polizia di Stato che si occupa del controllo e della regolazione della mobilità su strada ha ancora una volta utilizzato strumenti tecnologici d’avanguardia – come lo Street Control e il Police Controller – e ha effettuato rilievi su mezzi leggeri e pesanti per contrastare soprattutto fenomeni di evasione assicurativa. La mancata revisione e l’assenza di copertura assicurativa dei


9.846

violazione dei tempi di guida e di riposo

413

LE PRINCIPALI VIOLAZIONE NOVEMBRE 2023

1.631

automezzi con la sicurezza del carico insufficiente

POLICE CONTROLLER E STREET CONTROL

violazione per guida sotto l’effetto dell’alcol sotto l’effetto di droghe

4.911

automezzi con difetti tecnici

5.178

volte i tachigrafi non sono stati gestiti correttamente o manipolati

veicoli, infatti, hanno un peso importante sulla sicurezza stradale, soprattutto quando si parla di veicoli ad uso professionale. Nell’ambito di Plate Check 2023, in un periodo compreso tra gennaio e novembre, sono stati controllati circa 240mila mezzi pesanti, un numero in crescita rispetto al 2022. Dopo il primo check, sono stati

poi 35mila i mezzi sottoposti a successivo controllo. Nel periodo di controllo straordinario, compreso tra il 4 e il 10 dicembre, sono stati inoltre controllati 1.796 mezzi pesanti di cui 1.701 camion, riscontrando irregolarità per circa il 40% del totale, con ben 750 violazioni (il 16,5% del totale rilevato) relative al mancato rispetto dei tempi di guida e riposo. GENNAIO2024

Nell’ambito della campagna Plate Check che unisce Polizia Stradale ed Ania, sono stati utilizzati anche nel 2023 particolari strumenti tecnologici in grado di assicurare controlli più veloci ed efficaci. Nel dettaglio, il Police Controller è un sistema di supporto per le verifiche della Polizia Stradale specifiche per conducenti di mezzi professionali. Utilizzando la tecnologia DSRC (Dedicated Short Range Communication) a radiofrequenza, consente di trasmettere dati a breve distanza. La sua interfaccia facilita quindi la gestione degli accertamenti su strada dei tempi di guida e di riposo e il monitoraggio dell’attività di autotrasporto. L’operatore di Polizia, dopo aver fermato il mezzo per la verifica, attraverso questo software può accedere direttamente ai dati memorizzati nel tachigrafo e scaricarli, consentendo di verificare per le varie giornate di viaggio la velocità, i tempi di guida, le alterazioni o il malfunzionamento del tachigrafo. A coadiuvare le operazioni c’è anche lo Street Control, uno strumento che, grazie a una telecamera, è in grado di leggere fino a 100 targhe al secondo. In un collegamento diretto con la Motorizzazione, è possibile verificare in tempo reale se il veicolo appena fotografato è provvisto di regolare copertura assicurativa ed è stato sottoposto a revisione. In caso contrario, il veicolo in questione viene segnalato alla pattuglia più vicina e fermato per il controllo documentale.

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LOGISTICA

TIR

CONTRACT LOGISTICS SOTTO LA LENTE Il Politecnico di Milano ha pubblicato la sua analisi periodica sulla logistica conto terzi. Il fatturato è in continua crescita ma le sfide sono molte: dalla mancanza di personale all’aumento dei costi, agli obiettivi di sostenibilità ambientale 28

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n settore che riunisce 82mila aziende e che ora vale più di 100 miliardi di euro; trainato principalmente dall’export e dalla crescita del canale online: è questa a grandi linee l’immagine della contract logistics, una filiera che fornisce servizi logistici alle aziende produttrici, ai rivenditori al dettaglio e ai consumatori finali. A fotografarla è stato il Politecnico di Milano. L’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet”, che ha sede nel famoso ateneo milanese, ha pubblicato, infatti, la sua analisi periodica sul segmento fornendo dati e approfondendo dinamiche e scenari. Iniziamo dai numeri: 100 miliardi

di euro nel 2021; 106 nel 2022 e 112 nel 2023. Il settore della logistica per conto terzi continua a crescere con un ritmo costante, dopo l’exploit dell’anno post Covid (+16,8%). Il 2021, abbiamo detto, è un anno chiave per la logistica per conto terzi. Analizzando i dati (ultimo anno disponibile a consuntivo), si ottiene un’immagine a campo lungo: la terziarizzazione raggiunge il 45,3% del valore delle attività logistiche in Italia (135,4 miliardi di euro), a fronte di un valore del mercato della contract logistics (che corrisponde al fatturato diretto ai soli clienti) pari a 61,3 miliardi di euro (cioè un +20,8%). Aumenta il fatturato ma GENNAIO2024

diminuiscono le imprese e gli impiegati. Come succede anche in altri comparti di trasporti e logistica, all’appello manca una buona quota di addette e addetti: 60mila per la precisione. In particolare, scarseggia la presenza femminile, considerato che solo il 20,4% dei lavoratori del settore è rappresentato da donne. L’Osservatorio calcola, inoltre, che circa il 75% dei fornitori di servizi logistici in Italia opera in condizioni di sottodimensionamento. Ma a calare è anche il numero delle imprese, che nel 2020 erano 84.500 e nel 2021 82.000. Questo elemento va però inquadrato sotto la


TIR giusta prospettiva. L’analisi mostra una contrazione dovuta all’uscita dal mercato degli operatori più piccoli e meno strutturati. Se cresce il fatturato e cala il numero delle imprese significa che la filiera sta vivendo una rimodulazione caratterizzata dalla presenza di realtà più strutturate e dall’ingresso di grandi player, complici anche l’espansione dell’e-commerce e i fondi d’investimento privati che hanno capito il potenziale della logistica. Nel 2023 sono state, ad esempio, conteggiate 14 operazioni di raggruppamento e acquisizione di imprese (le cosiddette operazioni di Merger & Acquisition) in tutto il settore; un

LOGISTICA

trend che conferma la tendenza degli anni precedenti (24 nel 2021 e 15 nel 2022). Come osserva Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio “è un mercato che sta cambiando perimetro d’azione. I fornitori dei servizi non vanno solo verso la movimentazione di merci ma si occupano sempre più di una serie di attività che danno valore aggiunto, come il controllo della qualità, l’assemblaggio e la gestione dei resi. Sono aziende che si fanno contaminare dal mondo più industriale e produttivo e sono aziende sempre più attente alla tecnologia”. Un panorama in evoluzione anche sulla spinta di criticità e nuovi impegni da affrontare: da un lato

LA CRESCITA DEL FATTURATO IN TRE ANNI

112 miliardi

106 2023 miliardi 100 2022 miliardi 2021

la crescita dei costi, dall’altro gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Sul fronte dei costi (su questo viene in aiuto il “Transport Index” - l’indice elaborato dall’Osservatorio per monitorare l’andamento mensile del mercato), si registra negli ultimi due anni un forte aumento dei prezzi di energia elettrica e gasolio (rispettivamente +59% e +23% nel 2022). Nel 2023, si sono ridotti i costi di carburante ed energia elettrica (-1,6% e -14%), mantenendosi comunque più alti rispetto al 2021. Aumentano anche i canoni di locazione (+4,8%) e i costi del lavoro per gli adeguamenti previsti dal CCNL (+1,4%). L’Osservatorio fa notare anche che a fronte di un adeguamento previsto dal contratto collettivo di un +1,5%, gli operatori logistici delle aziende maggiori hanno registrato un aumento del costo medio per addetto del +5,3%. Sul lato della sostenibilità c’è invece da rilevare un progressivo cambio di approccio al lavoro che determina un sempre più diffuso ricorso alla tecnologia, ai big data, alla robotica, alla IoT, alla logistica 4.0 e circolare. Tutto questo significa ridefinire anche il ruolo del capitale umano. Un numero sempre più ampio di aziende inizia a far riferimento a un approccio cosiddetto humancentric, che significa utilizzare la tecnologia per adattare i processi di produzione alle esigenze dei lavoratori, garantendo che i sistemi e le piattaforme non ledano i diritti e le capacità dei dipendenti.

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PALLET

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PALLET: NUOVE REGOLE, VECCHI PROBLEMI 30

La Legge n. 51 del 20 maggio 2022 ha introdotto l’obbligo per chi riceve un determinato numero di pallet di restituirne altrettanti: obbligo che quindi non è in capo all’autotrasportatore. Ma a distanza di oltre un anno, qual è la situazione in Italia?

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li interventi sul legno sono rimasti sulla carta. È quanto potremmo dire a proposito della disciplina dell’interscambio dei pallet, soprattutto per quanto riguarda il ruolo dell’autotrasporto. Sì, perché la legge è chiara ma la prassi è tutt’altra cosa. Procediamo con ordine. La questione bancali è stata disciplinata negli ultimi anni da due disposizioni: la Legge 127/2010 e la Legge 51/2022, particolarmente attesa dai player del comparto. Quest’ultima norma, conversione emendata del cosiddetto DL Taglia-Prezzi, aveva

regolamentato il sistema di gestione delle pedane introducendo l’obbligo per chi riceve un determinato numero di pallet di restituirne al proprietario o al committente altrettanti o, in alternativa, di emettere un voucher corrispondente al valore dei bancali. La ratio della normativa è di natura sia economica sia ambientale: con questo sistema di interscambio, infatti, si limita il fenomeno della dispersione delle pedane che sono spesso smarrite nei processi di carico e scarico merci; una dispersione che, si sa, ha un costo in termini di spesa e di inquinamento e che, GENNAIO2024

soprattutto, pone le basi per il proliferare dei mercati paralleli. I pallet, d’altronde, sono un elemento cruciale per il settore della logistica e anche l’impegno costante nella produzione lo dimostra: secondo i dati aggiornati al 2022 dall’European Pallet Association, infatti, i bancali in circolazione sono ben 650 milioni, con un ritmo produttivo (al netto dei problemi di costi e di approvvigionamento del legno dovuto al conflitto russo-ucraino) di oltre 100 milioni di pallet in un anno e per una crescita di più del 7% rispetto all’anno precedente. Insomma, un comparto


TIR decisamente prezioso, oltre che strumentale al trasporto e allo stoccaggio delle merci. Proprio per l’indiscutibile centralità dei pallet si è insistito per normarne ancora una volta la gestione arrivando dunque alla Legge 51/2022 che, in netta continuità con la già citata Legge 127/2010, ribadiva implicitamente un assunto fondamentale: il vettore, ossia l’autotrasportatore, non ha alcun obbligo di gestione delle pedane e non è tenuto alla restituzione degli imballaggi o delle unità di movimentazione utilizzate. In base alla normativa vigente, anche quando mittente e destinatario si accordano per la riconsegna dei pallet, il vettore non è responsabile dal punto di vista quantitativo e qualitativo (nel caso in cui vi sia un rifiuto da parte del destinatario di pallet di numero o qualità inferiore rispetto a quelli trasportati) e ha sempre e comunque diritto ad un compenso per questo tipo di prestazioni accessorie. Va da sé, tenuto conto delle novità introdotte dalla legge successiva, che l’autotrasportatore è esonerato anche dalla gestione dei voucher. E questa, lo dicevamo, è la disciplina sulla carta. Che cosa succede, invece, nella prassi? Molti committenti rifiutano la pratica del voucher, puntando invece solo al ri-ottenimento dei pallet, e incaricano l’autotrasportatore di recuperare i bancali, facendo così riemergere un’annosa questione: nonostante non sia tra le sue competenze e tra i suoi obblighi, l’operatore di trasporto acconsente GENNAIO2024

PALLET

alla richiesta, perpetrando un’anomalia che il settore si porta dietro da anni. Anomalia tutta italiana secondo Fiap, associazione molto impegnata sul tema, che ha anche condotto un’indagine sulla gestione della questione pedane nel resto d’Europa. Ne è emerso che negli altri Paesi europei, il bancale è abitualmente venduto al destinatario insieme alla merce perché nessuno, non avendone l’onere, si occupa dell’eventuale restituzione delle unità di movimentazione. “In Italia, invece, l’autotrasportatore si presta troppo spesso a gestire l’interscambio e viene da chiedersi: perché un imprenditore arriva a fornire al cliente un servizio gratuito?”, ha osservato, da noi intervistato, Alessandro Peron, segretario generale di Fiap. La questione rientra in un quadro più ampio in cui si intrecciano, secondo Peron, debolezza contrattuale rispetto ai committenti e assenza di cultura imprenditoriale “così come avviene per altri problemi ancora irrisolti, come la questione delle soste al carico e dei tempi di pagamento. Le leggi, infatti, non bastano se i trasportatori scendono a compromessi. La Legge 51/2022 è stata soprattutto utile a definire con chiarezza la proprietà dei bancali anche a fini fiscali, ma per l’autotrasporto la gestione della questione è affidata alla Legge del 2010, che è di per sé perfetta, e ancora di più all’operato corretto dei protagonisti del settore, sia autotrasportatori sia committenti”. E.G.

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2023:

cosa resterà… Quello appena trascorso è stato un anno difficile, caratterizzato dallo scoppio della guerra tra Israele e Palestina che, tra l’altro, ha fatto lievitare i costi. Riviviamo, attraverso le pagine della nostra rivista, gli eventi principali per i trasporti e la logistica

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l 2023 sarà ricordato per una serie di eventi, alcuni purtroppo drammatici. È il caso ad esempio dello scoppio della guerra tra Israele e Palestina, conseguenza dell’attacco terroristico del 7 ottobre da parte di militanti di Hamas. L’anno appena trascorso ha visto anche la morte di volti celebri della politica, da Giorgio Napolitano a Silvio Berlusconi. Molti anche i ricordi positivi, come la vittoria da parte dell’Italia, dopo ben 47 anni, della Coppa Davis. Ma quali sono stati invece gli avvenimenti che hanno caratterizzato il settore dei trasporti e della logistica? Anche quest’anno ci piace ripercorrere, attraverso gli articoli pubblicati sui vari numeri della nostra rivista, i fatti salienti dell’anno appena concluso.

GENNAIO, NUMERO 255 Il 2023 si apre con la firma da parte del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, del decreto di ricostituzione del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori, con la nomina di tutti i componenti, destinati a restare in carica per tre anni. Tra le buone notizie per l’autotrasporto anche lo stanziamento con la Legge di Bilancio di 200 milioni di euro, destinati a mitigare gli effetti del caro carburante, e il nuovo approccio sul fronte del Brennero. Il Ministro Salvini si è infatti detto pronto a chiedere la procedura di infrazione

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TIR nei confronti dell’Austria per i divieti unilaterali imposti su un asse strategico per l’import/ export del nostro Paese. Sul numero di gennaio raccontiamo anche il nuovo impulso impresso dal Governo alla realizzazione di infrastrutture nazionali, dal Ponte sullo Stretto, alla Gronda di Genova, alla TAV Torino-Lione.

FEBBRAIO, NUMERO 256 Ogni nuovo anno apre la strada a molti progetti. Quelli dell’Albo degli Autotrasportatori sono stati presentati in un’intervista dal presidente del Comitato Centrale, Enrico Finocchi: dalla campagna di comunicazione all’apertura dei nuovi canali social, dal progetto per la formazione di nuovi autisti in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione all’elaborazione di un bando per finanziare nuove aree di sosta. In merito a quest’ultimo progetto, a febbraio arriva il documento di indirizzo strategico predisposto da RAM, su proposta del Comitato Centrale, che individua il programma per lo sviluppo in Italia di aree di sosta sicure e protette per i mezzi pesanti, finalizzato ad avviare un progetto di cofinanziamento. Tra gli avvenimenti principali anche l’aggiornamento, a distanza di quasi un anno, dei costi di riferimento dell’autotrasporto.

MARZO, NUMERO 257 Marzo vede in primo piano la questione dei valichi alpini. Se il Brennero è da sempre oggetto di limitazioni per i divieti imposti dall’Austria, iniziano ad arrivare i primi segnali di un momento difficile anche sul fronte francese. Il tunnel del Monte Bianco necessita

UN ANNO DI TIR

infatti di importanti lavori di manutenzione tanto che viene ipotizzata una chiusura di tre mesi, durante l’autunno, per i prossimi 18 anni e anche al Colle della Maddalena sono previsti interventi in più tranche, lungo un arco temporale che va dal 2023 al 2025. Interruzioni che preoccupano gli operatori dell’autotrasporto, costretti a percorsi alternativi e lunghe code. A marzo arriva anche il piano della Commissione europea sulle emissioni per i veicoli pesanti: la proposta prevede che le emissioni siano ridotte del 45%, rispetto ai livelli del 2019, a partire dal 2030, del 65% dal 2035 e del 90% dal 2040.

APRILE, NUMERO 258 Il numero di aprile si apre con il congedo di Roberta De Santis, che dopo due anni lascia la carica di Vicepresidente del Comitato Centrale dell’Albo, e con i saluti di Roberto Di Marco, che subentra nell’incarico. Patrizio Ricci viene invece riconfermato nella carica di Vicepresidente in rappresentanza delle associazioni di categoria. Per l’autotrasporto è un momento difficile: le problematiche sono molte e l’incremento dei costi, in particolare dell’energia, vanno ad incidere sui costi delle imprese. Le associazioni di categoria vengono convocate al MIT per un incontro con il Viceministro Edoardo Rixi e vengono affrontate molte questioni, dalla spendibilità delle risorse ai tempi di pagamento, dalla carenza di autisti al contributo da pagare all’Autorità dei Trasporti. Rixi si impegna a incontrare di nuovo le associazioni e ad intervenire a favore della categoria. Intanto nuovi passi avanti vengono fatti per quanto riguarda l’adozione del Pacchetto mobilità. Con il Decreto Legislativo n.27 del 23 febbraio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine marzo, viene recepita dall’Italia la Direttiva europea sul distacco.

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TIR

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MAGGIO, NUMERO 259

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Il momento è ancora impegnativo ma il Decreto Lavoro, approvato il 1° maggio, porta con sé due provvedimenti molto importanti per l’autotrasporto: il primo sblocca gli oltre 300 milioni di euro previsti dal DL Aiuti-ter e dalla Legge di Bilancio 2023 per far fronte all’incremento dei costi del carburante, il secondo esonera le imprese di autotrasporto dal pagamento del contributo ART. Due misure frutto di un intenso rapporto di collaborazione tra il MIT e le associazioni di categoria dell’autotrasporto. Il Ministro Salvini firma anche il Decreto che prevede contributi, per un totale di 25 milioni di euro, da destinare alle imprese che investono in automezzi nuovi. Passi avanti anche per l’adozione della lettera di vettura elettronica, grazie al via libera da parte del Consiglio dei Ministri al disegno di legge che ratifica l’adesione al protocollo addizionale sull’e-CMR. Infine, l’Albo definisce un accordo con il Ministero dell’Istruzione volto a promuovere la professione di autotrasportatore. Tra le varie iniziative previste anche l’emanazione di un bando per creare un sistema di borse di studio rivolte agli studenti dei Centri d’istruzione provinciale per gli adulti.

GIUGNO, NUMERO 260 Dall’Europa arriva una buona notizia per l’intermodalità strada-mare. La Commissione europea dà infatti il via libera al Sea Modal Shift, approvando un regime di aiuti di 125 milioni di euro. A differenza del Marebonus il nuovo regime di aiuti prevede che i contribuiti vengano attribuiti direttamente agli autotrasportatori. In occasione della settimana globale della sicurezza stradale, il MIT organizza diversi eventi dedicati agli studenti di scuole medie e superiori con

l’obiettivo di diffondere la cultura della sicurezza stradale e sensibilizzare a una guida più consapevole. Sempre sul fronte della sicurezza l’Albo degli Autotrasportatori annuncia una nuova edizione di Guidiamo Sicuro, volta alla formazione, nei prossimi due anni, di circa 1800 conducenti su una guida più sicura e ambientalmente sostenibile.

LUGLIO/AGOSTO, NUMERO 261 Protagonista dell’estate 2023 è la nuova campagna di comunicazione dell’Albo degli Autotrasportatori, che da giugno a settembre, con il claim “Insieme per guidare il futuro”, accompagna gli italiani in un viaggio alla scoperta del settore, attraverso tv, radio, stampa, web e social. Una campagna che nasce con l’obiettivo di rinnovare l’immagine dell’autotrasporto e di avvicinare nuovamente i giovani a questa professione, anche per superare la carenza di autisti presente nel nostro Paese. La conversione in Legge del DL Lavoro definisce le modalità di utilizzo dei contributi già stanziati per fronteggiare l’aumento del prezzo del gasolio: un credito d’imposta del 12% della spesa sostenuta per l’acquisto di gasolio impiegato su veicoli di categoria Euro 5 o superiore. Arriva inoltre il via libera definito alla realizzazione del Ponte di Messina, una mega infrastruttura di 3.300 metri a campata unica, con l’inizio dei lavori previsto nel 2024.

SETTEMBRE, NUMERO 262 L’estate porta una grande vittoria per l’autotrasporto: l’esclusione definitiva dalle competenze dell’ART e di conseguenza dal pagamento del contributo annuale. Sbloccati anche i 200 milioni destinati dalla Legge Finanziaria agli autotrasportatori conto terzi per mitigare gli effetti del caro

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TIR carburante, con l’apertura della piattaforma per la presentazione delle domande dal 18 settembre. Nonostante il momento difficile le imprese di autotrasporto continuano comunque a crescere. In base ai dati Albo relativi al secondo trimestre, le imprese attive superano le 101mila unità, con un incremento di oltre il 2% rispetto al 2021. Ed aumentano soprattutto le imprese più strutturate, quelle con oltre 100 veicoli, a dimostrazione che il settore si sta rafforzando sempre più.

OTTOBRE, NUMERO 263 L’Albo segna un importante risultato sull’attività di verifica delle imprese. Oltre 43mila le aziende controllate, tra quelle a zero veicoli e quelle non in regola con il pagamento della quota, mentre le verifiche portate a termine sono oltre 30mila. Un traguardo importante che spinge il Comitato Centrale a proseguire in questa attività in collaborazione con RAM. Buone notizie anche sul fronte dell’intermodalità con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo regolamento Ferrobonus, che consente di utilizzare le risorse previste dalla Legge di Bilancio 2021, che coprono la contribuzione fino al 2026, per 22 milioni di euro l’anno. Il 1° ottobre entra invece in vigore, a Milano, la delibera comunale che vieta ai mezzi di categoria N3 sprovvisti di sensori per la rilevazione dell’angolo cieco di circolare nell’area B. Provvedimento considerato iniquo dalla categoria dell’autotrasporto che sarà poi giudicato illegittimo dal Tar della Lombardia.

NOVEMBRE, NUMERO 264 Il progetto tra l’Albo e il Ministero dell’Istruzione per formare nuovi autisti prende ufficialmente il via con la pubblicazione del bando rivolto agli studenti dei Centri Provinciali d’Istruzione per gli Adulti (CPIA), con età compresa tra i 18 e i 50 anni. L’iniziativa è volta a incentivare, con

UN ANNO DI TIR

un finanziamento da un milione di euro, borse di studio per il conseguimento della patente C/CE e della Carta di qualificazione del conducente. Anche il MIT mette a disposizione nuovi fondi per riattivare 520 buoni patente già emessi e sospesi perché eccedenti rispetto ai fondi disponibili, e ha annunciato nuovi fondi che saranno concessi nel corso del 2024. Nel frattempo, l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori conferma una quota di iscrizione invariata anche per il 2024.

DICEMBRE, NUMERO 265 L’anno si chiude con alcune buone notizie per le imprese di autotrasporto: l’aggiornamento dei valori di riferimento dei costi di esercizio; la proroga fino al 30 marzo 2025 per l’entrata in vigore delle linee guida per i trasporti eccezionali; l’entrata in vigore del Regolamento Sea Modal Shift, con la presentazione delle domande per i contributi all’intermodalità stradamare. Il TAR della Lombardia annulla gli atti del Comune di Milano che prevedevano il divieto di accesso in area B e C per i camion sprovvisti di sensori di segnalazioni di angolo cieco. Importante anche il contributo in arrivo da Ecomondo: anche sulla base dei dati forniti dall’Albo sulla vetustà del parco veicolare italiano, le associazioni nazionali dell’autotrasporto e dell’automotive, per la prima volta unite, chiedono al Governo di adottare una road map che consenta di accelerare il rinnovo del parco circolante.

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PNEUMATICI: PIÙ EFFICIENZA, PIÙ SOSTENIBILITÀ Uno pneumatico di qualità, di solito, fa consumare meno, per questo montare gomme performanti contribuisce anche alla transizione ecologica dei trasporti: vediamo le ultime novità disponibili sul mercato

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di Ertilia Giordano

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l recente iter normativo per l’introduzione in Unione europea dei nuovi standard Euro7 l’ha ribadito: nel calcolo delle emissioni inquinanti di un veicolo vanno considerate anche le particelle prodotte dall’usura degli pneumatici. Vien da sé che la qualità delle gomme sia cruciale, non solo per fatti economici e di sicurezza ma anche per questioni di carattere ambientale. È dunque fondamentale montare sul proprio mezzo gomme performanti, in grado sia di salvaguardare la tenuta e la durata di furgoni, autocarri e autoarticolati, sia di assicurare una maggiore sostenibilità durante le missioni, anche e soprattutto per mezzo GENNAIO2024

di un contributo fattivo alla riduzione dei consumi di carburante. Affinché uno pneumatico sia performante ed efficiente, e quindi di conseguenza sostenibile, è necessario, principalmente durante la stagione più fredda, effettuare controlli periodici dello stato delle gomme, a partire dalle verifiche di regolarità di battistrada e pressione da parte dell’autotrasportatore fino ad arrivare alla manutenzione, in caso di anomalie, operata da gommisti cargo professionisti. Una volta rilevato un danneggiamento, provocato


TIR fisiologicamente dalle tensioni e dalle sollecitazioni cui una gomma è sottoposta durante la sua vita, è necessario provvedere con tempestività alla riparazione o, nel caso di danni non sanabili, al cambio di due o più pneumatici, che siano ricostruiti, rigenerati, riscolpiti o nuovi. Sono diversi i marchi che si occupano di fornire pneumatici per i veicoli commerciali, qualunque sia la loro massa totale a terra e il loro numero di assi. È il caso di produttori che si occupano del mondo dell’autotrasporto in maniera esclusiva, come Prometeon Tyre, ex spin-off di Pirelli che produce e commercializza gomme con un focus sui veicoli industriali, ma anche delle divisioni “professional” o “truck & bus” di noti brand come Continental, Michelin, Goodyear e Bridgestone. Ecco, dunque, alcuni dei prodotti attualmente o prossimamente disponibili sul mercato che sono in grado di supportare la transizione ecologica dei trasporti.

Bridgestone Se dovessimo pensare a pneumatici che, a partire dal nome, ci rinviano subito al concetto di sostenibilità ambientale, penseremmo probabilmente alla gamma Ecopia di Bridgestone. A partire dai primi mesi di quest’anno la gamma in questione si rinnoverà attraverso Enliten, una combinazione di tecnologie – per la prima volta applicate dal marchio alle gomme per il trasporto merci – in grado di garantire

Bridgestone Ecopia Enliten

TECNICA

maggiore sicurezza, buone prestazioni, migliori caratteristiche di sostenibilità e costi di gestione ridotti. Con un disegno del battistrada che garantisce minore dispendio energetico e consumi di carburante ottimizzati, i nuovi entrati in gamma possono contare sulla tecnologia Spiral Belt Enliten che permette di aumentare la maneggevolezza in curva e ottimizzare l’usura grazie all’efficiente area di contatto con la strada, garantendo minori emissioni di CO2.

Continental Il passo avanti nel segno della sostenibilità Continental l’ha compiuto con la quinta generazione di Conti Hybrid dedicata alle missioni regionali, giornaliere e a corto raggio. La gamma, lanciata per la prima volta a fine 2022, si caratterizza per i nuovi battistrada, le mescole di gomma rinnovate e le strutture della carcassa di nuova generazione e promette una durata e una resistenza al rotolamento ottimizzate. La linea, in virtù di queste peculiarità e per altre caratteristiche studiate ad hoc per le frequenti frenate e ripartenze Continental tipiche del Conti Hybrid trasporto regionale, HD5 assicura infatti un chilometraggio fino al 20% superiore rispetto a quello della generazione precedente. Ultimamente Continental sta anche puntando su una maggiore digitalizzazione: a partire dal mondo dei bus, il marchio sta gradualmente rendendo smart l’intera famiglia ContiUrban, equipaggiandola con sensori di ultima generazione.

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TIR Goodyear

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In casa Goodyear, come dimostrato all’ultimo Solutrans, si punta sui nuovi Kmax S & D GEN-2 in versione asse sterzante e Goodyear motore, sul mercato Kmax GEN-2 già da questo mese. Disponibili nelle misure 17,5” e 19,5”, le nuove gomme puntano, oltre che su una struttura della carcassa particolarmente robusta e su un design ottimizzato del battistrada, anche su una migliore efficienza nei consumi di carburante (sono etichettati C in Efficienza) e su una, ormai molto importante, predisposizione alla trazione elettrica. Il marchio promette inoltre un’accresciuta durata in condizioni di servizio avverse, climi estremi, funzionalità invernali e caratteristiche di trazione per tutta la durata di vita, in conformità con le nuove e future normative. Inoltre i Kmax GEN-2 sono dotati delle più recenti tecnologie per gli pneumatici per i veicoli commerciali, inclusa la connettività RFID che ne supporta il tracciamento.

Michelin

Michelin X Multi Energy

L’impegno per l’ambiente di Michelin è evidente: ha introdotto l’attestato di Gestione Sostenibile degli Pneumatici, lavora molto sulla

riscolpitura delle gomme in ottica di economia circolare e ha fissato obiettivi green su tutta la filiera molto ambiziosi. Anche l’offerta di prodotti presta il fianco alle tematiche ambientali, come nel caso della gamma Michelin X Multi Energy disponibile per gli assali anteriori e posteriori delle motrici e degli autocarri rigidi. Questi pneumatici si basano su diverse tecnologie: la Regenion che, integrando un’alta percentuale di silice nel battistrada, aumenta la resistenza al rotolamento; la Infinicoil, che usa fili d’acciaio per avvolgere la struttura dello pneumatico e aumentarne la durata; la Powercoil per una carcassa più robusta e leggera e la Duracoil che, rafforzando il tallone, dà maggiore robustezza alla gomma. Per uno pneumatico efficiente più a lungo.

Prometeon La presentazione è recente e risale all’ultima Nufam. Durante la fiera dedicata al mondo del trasporto merci, l’ex spin-off di Pirelli ha lanciato un nuovo prodotto della Serie 02 (la prima “Prometeon engineered”, risalente al 2022), il G02 Eco Pro. Si tratta di uno pneumatico on-off Prometeon (on-road e off-road) che G02 Eco Pro riserva grande attenzione all’ottimizzazione dei costi di esercizio, dedicando un focus particolare al consumo carburante. Tramite l’evoluzione dei materiali di rinforzo, la nuova geometria dei disegni, le mescole del battistrada ha il 20% in meno di resistenza al rotolamento rispetto alla versione precedente, il 6,5% in più di capacità di carico e un incremento del 20% del comfort e della guidabilità su strada asfaltata. È già disponibile sul mercato in versione Multiaxle e Drive nelle misure 295/80 R 22.5, 315/80 R 22.5 e 13 R 22.5.

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TIR

TECNICA

UNA NUOVA SEDE PER CRESCERE ANCORA Man Truck & Bus ha inaugurato i nuovi uffici nel palazzo di Volkswagen Group Italia a Verona. Nei primi nove mesi del 2023 i truck del brand hanno fatto registrare un miglioramento del 120%

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li ultimi anni non sono stati facili per Man Truck & Bus. In un contesto di mercato già complicato di per sé, il marchio di Monaco di Baviera aveva subito un brusco blocco produttivo nel periodo pandemico seguito, allo scoppio della guerra in Ucraina, dalla carenza di cablaggi prodotti nell’Est Europa. Nel 2023 però il team si era decisamente rimboccato le maniche e aveva messo a segno buoni risultati, innescando uno slancio in avanti culminato nell’inaugurazione, a dicembre, dei nuovi uffici di Truck & Bus Italia nel palazzo di Volkswagen Group Italia a Verona. Una sede, in viale Gerhard Richard Gumpert, dal grande valore simbolico in cui si trovano, infatti, i brand rappresentati dall’azienda, come Volkswagen, Volkswagen Veicoli Commerciali, Škoda, Seat, Cupra e Audi. L’inaugurazione è stata anche l’occasione per fare il punto sull’anno appena trascorso: al 30

settembre 2023 – questi i dati disponibili – Man Truck & Bus è risultato tra i produttori di veicoli commerciali e fornitori di soluzioni di trasporto più in crescita a livello europeo. In confronto a un più fosco 2022, i truck del brand hanno fatto registrare una crescita del 120%, con un incremento della quota di mercato di oltre due punti percentuali, e il fatturato Van è stato del 69% più alto rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Risultati che affondano le radici anche nella decisione di essere più presenti, a livello di rete, sul territorio tanto da inaugurare, dal 2016 ad oggi, otto nuovi Man Center a

gestione diretta a Brescia, Roma, Venezia, Milano (Ovest e Sud), Forlì, Bologna e Torino. La crescita ha riguardato anche la rete privata di vendita e assistenza che, nel corso del 2023, ha visto la nomina di un nuovo concessionario nel Sud Italia e l’inaugurazione di quattro nuove sedi operative in Sardegna, Toscana e Veneto. Anche la divisione Man TopUsed, che ha recentemente inaugurato la nuova sede a Caorso (PC), ha segnato un incremento di fatturato, pari al 4%. Man ha poi fatto passi avanti sul fronte della mobilità elettrica: ha avviato la produzione in serie del nuovo eTruck in Italia e ha continuato a vendere (il totale di unità vendute è di 165 dal 2020 a oggi) i furgoni elettrici eTGE.

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TIR

FISCO

CONTENZIOSO TRIBUTARIO: NOVITÀ IN ARRIVO Le nuove disposizioni prevedono sconti per chi concilia con il Fisco. Introdotto anche un potenziamento della conciliazione delle liti con estensione fino in Cassazione, un’opzione che oggi non è consentita 40

di Angelo Ciaravolo

A

nche gli autotrasportatori, in lite col Fisco (relativamente alle controversie attribuite alla giurisdizione tributaria in cui sono parte l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia delle Dogane, pendenti in ogni stato e grado del giudizio, compreso quello pendente presso la Corte di Cassazione), potranno approfittare dei nuovi strumenti messi in campo recentemente dal Governo per chiudere la propria posizione fiscale con sconti sulle sanzioni. Le nuove disposizioni prevedono infatti un radicale potenziamento della conciliazione delle liti, con estensione dell’applicazione

fino in Cassazione (opzione che oggi non è consentita), a cui si aggiunge anche l’abolizione della mediazione per le liti fino a 50mila euro. L’obiettivo principale è quello di informatizzare il processo tributario con un maggiore utilizzo delle comunicazioni via Pec (posta elettronica certificata) e l’udienza da remoto. L’applicazione di queste novità purtroppo non è prevista a partire da questo mese, ma soltanto dopo l’approvazione finale del testo da parte del Parlamento. In pratica, per avvalersi della nuova conciliazione delle

controversie pendenti in Cassazione, bisognerà attendere ancora qualche anno poiché l’applicazione dell’istituto riguarderà solo i giudizi instaurati in primo e in secondo grado con un ricorso notificato entro il secondo giorno successivo alla data di pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale, vale a dire lo scorso 4 gennaio 2024. Ma vediamo in dettaglio come si articola questo procedimento e quali valutazioni occorre fare prima di dichiarare la propria adesione. Innanzitutto va ricordato che lo sconto sulle sanzioni relativamente alla nuova conciliazione delle controversie pendenti in Cassazione darà diritto al riconoscimento della riduzione del 60% del minimo delle sanzioni applicate dal Fisco (gli sconti invece relativi


TIR ai procedimenti pendenti in tutti i gradi beneficiano di una minore riduzione delle sanzioni minime, rispettivamente nella misura pari al 40% nel caso di perfezionamento nel corso del primo grado e al 50% se il perfezionamento della controversia avviene nel corso del secondo grado). A questo punto al contribuente non rimane che valutare l’eventuale convenienza economica di questa agevolazione, partendo dal presupposto che chi è arrivato in Cassazione ha già dovuto sopportare i gravosi oneri relativi ai compensi del o dei

professionisti che lo hanno difeso. Ma non solo. Occorre anche considerare che nel caso in cui il contribuente sia rimasto soccombente nei gradi di merito o anche soltanto nel secondo grado, avrà già in corso il pagamento di quanto richiesto originariamente dall’ente impositore. In tal caso il contribuente dovrà scegliere se attendere l’esito della Suprema Corte (sperando che sia favorevole) oppure di accordarsi prima con l’ente, sapendo che quest’ultimo difficilmente concederà abbattimenti rispetto a quanto preteso, forte del fatto di essere risultato vittorioso nei gradi di giudizio o almeno nel secondo grado di merito (tutto ciò potrebbe portare in pratica all’ottenimento di una riduzione soltanto del 40% delle sanzioni). Nell’ipotesi invece che il contribuente abbia vinto nei giudizi di merito, gli spetterà, attraverso la nuova

conciliazione, di ottenere la maggiore riduzione, pari al 60% delle sanzioni (in sede di valutazione, tale riduzione potrebbe essere ritenuta tuttavia abbastanza costosa rispetto alla possibilità di ottenere dalla Suprema Corte un giudizio favorevole tale da portare al

FISCO

definitivo annullamento dell’atto impugnato). In tema di liti fiscali ricordiamo anche che, con i giudizi instaurati in primo e in secondo grado a partire dal secondo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta del decreto, entra in vigore l’autentica della sottoscrizione della procura alle liti tramite la firma digitale del contribuente (in tal caso, non è più necessaria l’autenticazione del difensore in presenza di firma digitale del cliente per il conferimento dell’incarico al professionista). Inoltre, il recente provvedimento del Governo contiene un’altra importante novità relativamente alle violazioni sanabili (l’eventuale violazione di norme tecniche del processo tributario telematico non sarà più considerato causa di invalidità del deposito, fatto salvo che incombe l’obbligo di regolarizzarlo nel termine perentorio fissato dal giudice). Rimanendo sempre nel campo del contenzioso tributario, ricordiamo anche che per le deposizioni testimoniali i nuovi modelli per la redazione degli atti processuali saranno in vigore dal prossimo primo settembre. E relativamente alle novità previste dalla Finanziaria 2024 non va dimenticato che da quest’anno il Fisco ha dato il via libera alle tre aliquote Irpef che faranno risparmiare mediamente circa 190 euro (tale risparmio raggiungerà un massimo di 260 euro per chi dichiara un imponibile superiore a 28mila euro ma inferiore a 50mila).

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TIR

NORMATIVE

AIUTI DI STATO: LA UE VARA DUE IMPORTANTI PROVVEDIMENTI La Commissione ha deciso di prorogare al 30 giugno 2024 gli aiuti a sostegno dell’economia, tra cui rientrano quelli su carburanti, additivi e gas. Approvato inoltre un nuovo regolamento “de minimis” che triplica il tetto per l’autotrasporto 42

di Andrea Giuli

N

egli ultimi giorni del 2023, la Commissione europea ha varato due provvedimenti con un impatto importante per il settore dell’autotrasporto. In primo luogo, la Comunicazione n. C/2023/1188 del 21 novembre 2023 con cui ha prorogato, dal 31 dicembre 2023 al 30 giugno 2024, il quadro temporaneo di aiuti a sostegno dell’economia previsti (fin dal marzo del 2022) per fronteggiare la crisi derivante dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina. Rientrano in questi aiuti le agevolazioni fiscali per i carburanti e gli additivi (quale l’AdBlue) acquistati nel corso del 2022, per le cui spese le aziende possono avere dallo Stato italiano dei

crediti d’imposta nella misura massima complessiva di 2,25 milioni di euro. La comunicazione in esame aumenta infatti tale importo da 2 a 2,25 milioni, in forza del perdurare della guerra e degli effetti sull’inflazione. Anche pe il gas naturale utilizzato dai vettori come carburante, cioè il GNL, è previsto uno specifico beneficio dall’autorizzazione comunitaria, con l’importo massimo di 4 milioni di euro e diversi crediti d’imposta varati dal Governo italiano nel corso dell’ultimo biennio. Per tutti questi crediti, la Commissione europea ha inoltre disposto espressamente che la passività fiscale in relazione alla quale è concessa l’agevolazione

deve essere sorta entro il 30 giugno 2024. Le imprese di trasporto potranno quindi utilizzare i crediti che l’Agenzia delle Entrate riconoscerà loro nei rispettivi cassetti fiscali, fino a tutto il 30 giugno 2024, anche per debiti fiscali sorti a tale data, ma da pagare entro scadenze successive (come ad esempio l’IVA del 2° trimestre 2024, da versare al 16 agosto 2024). Con il regolamento n. 2831 del 13 dicembre 2023, la Commissione europea ha poi approvato un nuovo regime di aiuti “de minimis”, cioè di quelli d’importanza minore, che non incidendo sulla concorrenza, ciascuno Stato membro può adottare senza necessità di specifica autorizzazione comunitaria. Con il nuovo regolamento, entrato in vigore il 1° gennaio 2024, l’importo massimo degli aiuti per singola impresa è stato innalzato da 200 a 300mila euro in un triennio, con un doppio vantaggio per il settore dell’autotrasporto, il cui tetto era in precedenza limitato a 100mila euro: la triplicazione dell’importo e l’equiparazione a tutti gli altri settori economici.


TIR

NORMATIVE

INVESTIMENTI: SLITTA IL TERMINE PER LA RENDICONTAZIONE Il secondo periodo di incentivazione scadrà il 5 aprile 2024 invece che il 30 dicembre 2023. Modificati anche i termini per la rendicontazione delle istanze del terzo periodo che andrà dal 9 aprile al 18 ottobre 2024

I

l Direttore Generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto, Vito Di Santo, ha prorogato il termine per la rendicontazione delle domande relative agli incentivi per gli autoveicoli ad alimentazione alternativa (CNG, LNG, ibridi – diesel/elettrico, elettrico) del secondo periodo previsto dal DM 461/2021, dal 30 dicembre 2023 al 5 aprile 2024. Lo ha fatto con il Decreto Dirigenziale n. 657 del 18 dicembre 2023, con cui ha accolto la richiesta dalle associazioni delle case costruttrici, che hanno segnalato il perdurare della carenza di materiali e dei semiconduttori, componenti essenziali di questi automezzi, che non ha consentito loro di consegnare ai propri clienti autotrasportatori i veicoli oggetto d’incentivazione. Come si ricorderà, le domande per

il secondo periodo d’incentivazione erano state presentate dal 15 marzo al 28 aprile 2023 e, sul totale delle risorse disponibili di 10 milioni di euro, hanno richiesto contributi pari a 8.645.200 euro, con un avanzo di 1.345.800 euro, come indicato nel sito della RAM SpA. Società che ha anche reso noto l’elenco delle 92 imprese che hanno presentato domanda e che ora godranno di ulteriori tre mesi di tempo per inviare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la documentazione e le fatture comprovanti gli investimenti effettuati. Con lo stesso provvedimento sono stati modificati anche i termini per la rendicontazione delle istanze del terzo periodo d’incentivazione, cioè quelle presentate dal 1° dicembre 2023 al 15 gennaio 2024, per un totale di 8 milioni di euro. Ciò in considerazione del fatto che la proroga sopra indicata si va a collocare nel periodo inizialmente previsto per la nuova rendicontazione (1° febbraio 2024 – 15 luglio 2024), per cui, al fine di evitare sovrapposizioni e possibili confusioni, si è ritenuto opportuno prevedere un nuovo periodo di rendicontazione, fissandolo dal 9 aprile al 18 ottobre 2024.

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NORMATIVE

TIR

RADIAZIONE PER ESPORTAZIONE: SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO

44

La decisione blocca la possibilità di ricevere il contributo per gli investimenti 2016 collegati alla radiazione per esportazione all’estero. Una misura ritenuta illegittima poichè incompatibile con la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato

D

opo circa sette anni trova finalmente soluzione la controversia giudiziaria che era stata avviata nel 2016 dall’associazione tra le imprese italiane operanti nel settore della rottamazione degli autoveicoli e del riciclaggio delle loro parti, relativamente al contributo agli investimenti legato alla radiazione mediante esportazione di veicoli più inquinanti al di fuori dell’Unione europea. Facciamo un passo indietro. Con Decreto MIT del 19 luglio 2016, recante “Modalità di erogazione delle risorse per investimenti a favore delle imprese di autotrasporto

per l’annualità 2016” (e con il successivo Decreto Direttoriale del 7 settembre 2016), il MIT stabiliva che il contributo (pari a 6,5 milioni di euro) per l’acquisizione di veicoli di categoria ecologica Euro 6 di massa complessiva non inferiore alle 11,5 tonnellate fosse

legato alla radiazione per rottamazione o, in alternativa, alla radiazione per esportazione al di fuori della Ue di mezzi di categoria ecologica inferiore. Contro questa scelta si era immediatamente scagliata l’associazione a tutela delle imprese di rottamazione, proponendo ricorso davanti al Tribunale amministrativo


TIR regionale del Lazio che, con sentenza del 7 settembre del 2017, lo accoglieva in parte disponendo l’annullamento parziale dell’art. 1, comma 4, lett. b) del Decreto MIT del 19 luglio 2016, “laddove assegna complessivi 6,5 milioni di euro di sovvenzione statale - non solo alla rottamazione dei veicoli ivi contemplati, com’era legittimo ma anche, illegittimamente, alla esportazione di essi al di fuori dell’Unione europea.” A fronte di questa sentenza, il MIT ha reagito presentando appello al Consiglio di Stato per ottenere una revisione di questa decisione e, al contempo, bloccando il pagamento dei contributi legati a questa tipologia di investimenti in attesa della definizione del giudizio. Blocco che, tenuto conto delle modalità di assegnazione (previsto per tutte le imprese che avevano avanzato richiesta, a prescindere dall’ordine

cronologico di presentazione delle istanze), ha finito con l’interessare non solo chi ha scelto la radiazione per esportazione, ma anche coloro che hanno optato per la rottamazione del veicolo più obsoleto. Il Consiglio di Stato si è ora pronunciato con sentenza n. 10077 del 24 novembre 2023, confermando il giudizio del TAR. Pertanto, la radiazione per esportazione è stata ritenuta illegittima in quanto incompatibile con la normativa comunitaria sugli aiuti di Stato e segnatamente: - con l’art. 36 del Regolamento Ue n. 651/2014 (Regolamento generale di esenzione che elenca per settori di attività economica e per categoria gli aiuti di Stato considerati compatibili con la “politica della concorrenza”), che in nessun passaggio contempla tra gli aiuti finalizzati alla tutela ambientale quelli connessi ad operazioni di esportazione all’estero, in Paesi extra Ue, del veicolo obsoleto

NORMATIVE

e inquinante; - con l’art. 10 (“Incentivi finanziari”) del Regolamento (CE) 18 giugno 2009, n. 595/2009 relativo “all’omologazione dei veicoli a motore e dei motori riguardo alle emissioni dei veicoli pesanti (euro VI)” che – secondo il Consiglio di Stato – “non offre alcuna copertura normativa alla fattispecie dell’esportazione all’estero del veicolo obsoleto”. Non solo: la radiazione dal PRA effettuata per esportare il veicolo più inquinante in altro Stato extra Ue è stata giudicata contraria anche con l’obiettivo mondiale di ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra, contenuto nel Protocollo di Kyoto. Infatti, evidenzia la sentenza, “a prescindere dalla maggiore o minore prossimità ai confini nazionali (e, quindi, europei) dei Paesi in cui si effettueranno le esportazioni dall’Italia, resta il fatto che i veicoli esportati, benché radiati dal pubblico registro automobilistico italiano, continueranno a circolare, producendo il medesimo effetto inquinante”. Pertanto, con questa sentenza è definitivamente tramontata la possibilità di ricevere il contributo per gli investimenti 2016 collegati alla radiazione per esportazione all’estero; diversamente, per tutti coloro che si sono visti sospenderne l’erogazione pur avendo rottamato un veicolo più inquinante; a questo punto appare probabile che il MIT procederà a breve al riconoscimento del dovuto.

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infografica TIR gennaio 266.qxp_Layout 1 05/01/24 09:12 Pagina 1

TIR

CONSUMO DI ENERGIE RINNOVABILI NEL SETTORE TRASPORTI DEI PRINCIPALI PAESI UE (composizione e variazione % - Anni 2010 e 2021)

48 48 46

Paesi

2010

2021

Variazione% 2010/2021

Svezia

9,6%

30,4%

+20,8%

Finlandia

4,4%

20,5%

+16,1%

Estonia

0,4%

11,2%

+10,8%

Malta

0,0%

10,6%

+10,6%

Slovenia

3,1%

10,6%

+7,5%

Danimarca

1,2%

10,5%

+9,4%

Belgio

4,8%

10,3%

+5,5%

Italia

4,9%

10,0%

+5,1%

Spagna

5,0%

9,2%

+4,2%

Francia

6,6%

8,3%

+1,7%

Germania

6,4%

8,0%

+1,6%

Irlanda

2,5%

4,3%

+1,8%

Grecia

1,9%

4,3%

+2,4%

UE27 (dal 2020)

5,5%

10,3%

+4,8%

L'analisi dei dati mostra che la percentuale di energie rinnovabili consumate nel settore dei trasporti (sostanzialmente biocarburanti liquidi ed energia elettrica da fonti rinnovabili) consumate sul totale nel 2021 è molto diversi�cata nei Paesi europei. La media Ue27 nel 2021 è pari al 10,3%, con un aumento di 4,8 punti percentuali dal 2010. L'Italia si colloca in una posizione molto vicina alla media Ue27, con il 10% delle energie rinnovabili nei trasporti nel 2021, e un aumento di 5,1 punti percentuali dal 2010. Tra i Paesi più virtuosi sia come valori che come dinamica, la Svezia e la Finlandia. Estonia, Danimarca e Malta presentano in proporzione una dinamica elevata pur partendo da percentuali molto basse nel 2010. I valori più bassi sono quelli di Irlanda e Grecia (4,3%). Elaborazione Tir Giovanna Astori e Donatella Berna Gra�ca Matilde Romano GENNAIO2024


RAVVEDIMENTO ACCONTO IVA: ultimo giorno utile per regolarizzare il versamento dell’acconto Iva non effettuato entro il 27 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

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6

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4 5

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3

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di dicembre 2023 (mensili) o del quarto trimestre 2023 (trimestrali).

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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 18 dicembre, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili).

LUN

GENNAIO2024

SCADENZE E DIVIETI GENNAIO/FEBBRAIO/MARZO 2024

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di gennaio 2024.

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14 /2 9/ 2 16 9/ 22

MODELLI INTRA: presentazione per via telematica dei modelli Intra relativi alle operazioni del mese di febbraio 2024 (mensili).

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3

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PRECOMPILATA: opposizione utilizzo dei dati relativi alle spese sanitarie.

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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 febbraio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%. IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili). CERTIFICAZIONE UNICA: ultimo giorno per la consegna al percettore in regime forfettario.

MAR

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VEN

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9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 GIO

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1 GIO

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RAVVEDIMENTO: ultimo giorno utile per regolarizzare i versamenti di imposte e ritenute non effettuati (o effettuati in misura insufficiente) entro il 16 gennaio, con la maggiorazione degli interessi legali e della sanzione ridotta all’1,5%.

VEN

MARZO2024

FEBBRAIO2024

IRPEF: pagamento delle ritenute d’acconto, dei contributi previdenziali e dell’Iva relativa al mese precedente (contribuenti mensili) o al quarto trimestre 2023 (contribuenti trimestrali speciali, tra cui gli autotrasportatori, eseguono il versamento senza maggiorazione).


DIVIETI DI CIRCOLAZIONE 2024 GENNAIO

FEBBRAIO

APRILE

GIUGNO

L

12 26

MARZO

L

1

15 29

MAGGIO

L

10 24

L

8

22

M

13 27

L

11 25

M 2

16 30

L

13 27

M

11 25

M

9 23

M

14 28

M

12 26

M 3

17

M

14 28

M

12 26

M

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G

15 29

M

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G 4

18

M 1

15 29

G

13 27

G

11 25

V 2

16

G

14 28

V 5

19

G 2

16 30

V

14 28

V

12 26

S 3

17

V 1

15 29

S

6

20

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S

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S

13 27

D 4

18

S 2

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21

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L

5

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V 19 23

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S 10 24

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1

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D 10 24

D 12 26

9,00-22,00

7,00-22,00

14,00-22,00

8,00-16,00

9,00-16,00

16,00-22,00

9,00-14,00

8,00-22,00

www.rivistatir.it LUGLIO L

AGOSTO L

12 26

SETTEMBRE 9 23

OTTOBRE

DICEMBRE

14 28

NOVEMBRE

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M

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M

12 26

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11 25

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12 26

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V

13 27

1

15 29

S

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1

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L

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14 28

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M 3

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15 29

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G 7

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