Piano Offerta Formativa 2011/12 - Istituto Alberghiero "Alberini" - Treviso

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I.P.S.S.A.R. “Massimo Alberini” Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

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ISTITUTO A

anno scolastico 2011/2012

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SOMMARIO 1. UN PO’ DI STORIA… 9 1.1 LE TAPPE DEL LUNGO CAMMINO DAL 1989 AL 2011  1.2 LA FIGURA DI MASSIMO ALBERINI

2. GLI STUDENTI 15 2.1 IL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ  2.2 I CRITERI DI PRECEDENZA PER L’ISCRIZIONE ALLA  CLASSE PRIMA 14

3. IL PIANO DEGLI STUDI 21 3.1 I PERCORSI FORMATIVI  3.2 L’ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO  3.3 IL PROFILO DEL DIPLOMATO DI ISTRUZIONE   PROFESSIONALE NELL’INDIRIZZO “SERVIZI PER   L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA”  3.4 IL PROFILO DEGLI OPERATORI DEI SERVIZI DI   RISTORAZIONE SETTORI CUCINA E SALA BAR E DEI   SERVIZI DI RICEVIMENTO – CORSI DI QUALIFICA   (per l’a.s. 2011–12)  3.5 IL PROFILO PROFESSIONALE DEL TECNICO DEI SERVIZI   DELLA RISTORAZIONE E DEL TECNICO DEI SERVIZI   TURISTICI (per l’a.s. 2011–12 e l’a.s. 2012–13)  3.6 I QUADRI ORARIO


4. EDUCAZIONE PERMANENTE 35 4.1 E. d. A. – EDUCAZIONE DEGLI ADULTI – CORSI DI   FORMAZIONE SERALI PER ADULTI  4.2 FINALITÀ  4.3 L’OFFERTA FORMATIVA  4.4 I PERCORSI FORMATIVI  4.5 A.I.T. – ATTIVITÀ DI INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO  4.6 Progetto “LABORATORIO DEL GUSTO”  4.7 Progetto “CORSI AMATORIALI”

5. L’ATTIVITA’ DIDATTICA 43 5.1 I RISULTATI DI APPRENDIMENTO ESPRESSI IN TERMINI   DI COMPETENZE  5.2 I SAPERI CHE CONCORRONO ALLA FORMAZIONE   DELLO STUDENTE  5.3 LE SCELTE METODOLOGICHE  5.4 LA PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE  5.5 LA VALUTAZIONE DEL PROFITTO NELLE SINGOLE   DISCIPLINE  5.6 L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO  5.7 IL CREDITO SCOLASTICO E IL CREDITO FORMATIVO  5.8 LA VALUTAZIONE DELLA PREPARAZIONE COMPLESSIVA  5.9 LE ATTIVITÀ DI RECUPERO PER IL SALDO DEL   DEBITO FORMATIVO

6. L’OFFERTA FORMATIVA 57 6.1 TIROCINI E STAGES  6.2 SIMULAZIONI AZIENDALI


6.3 Progetto “ECCELLENZA”  6.4 Progetto “CONVEGNO ANNUALE”  6.5 Progetto “CONCORSO D’ISTITUTO”  6.6 Progetto “INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI   DIVERSAMENTE ABILI”  6.7 ATTIVITÀ DI SUPPORTO A FAVORE DEGLI STUDENTI   CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO DSA  6.8 Progetto “INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI”  6.9 INTERVENTI PER IL RECUPERO E L’INSERIMENTO   IN UN PERCORSO FORMATIVO DI GIOVANI O ADULTI   IN SITUAZIONI DI DISAGIO  6.10 Progetto “SERVIZI AGLI STUDENTI”  6.11 Progetto “SPORT PER TUTTI” e “SPORT E   INTEGRAZIONE”  6.12 Progetto “ORIENTAMENTO”  6.14 Progetto “PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE   SCOLASTICA”

7. RICERCA E SVILUPPO 71 7.1 Progetto “NUOVE TECNOLOGIE – INFORMATICA”  7.2 Progetto “SITO D’ISTITUTO”  7.3 CORSI F.S.E.  7.4 Progetto “SCAMBI CULTURALI”  7.5 Progetto “INVITO ALLA LETTURA”  7.6 VALUTAZIONE DI PROGETTI E ATTIVITÀ CONTENUTE   NEL POF  7.7 ACCREDITAMENTO E AUDIT  7.8 L’AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE E ATA


8. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA 77 8.1 IL DIRIGENTE SCOLASTICO  8.2 I COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO  8.3 LE FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA  8.4 I RESPONSABILI DI PROGETTO, I COORDINATORI DI   ATTIVITÀ ED I RELATIVI GRUPPI DI LAVORO  8.5 IL GRUPPO PER LA REALIZZAZIONE DEL PIANO   DELL’OFFERTA FORMATIVA  8.6 I COORDINATORI DI AREA DISCIPLINARE  8.7 I COORDINATORI DI CLASSE  8.8 I RESPONSABILI DI LABORATORIO  8.9 IL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI AMMINISTRATIVI  8.10 IL PERSONALE AMMINISTRATIVO  8.11 IL PERSONALE TECNICO  8.12 IL PERSONALE AUSILIARIO

9. GLI ORGANI COLLEGIALI 85 9.1 IL CONSIGLIO DI ISTITUTO  9.2 LA GIUNTA ESECUTIVA  9.3 IL COLLEGIO DEI DOCENTI  9.4 IL CONSIGLIO DI CLASSE  9.5 IL COMITATO DEGLI STUDENTI  9.6 IL COMITATO GENITORI  9.7 L’ORGANO DI GARANZIA


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1. UN PO’ DI STORIA… 1.1 LE TAPPE DEL LUNGO CAMMINO DAL 1989 AL 2011 a.s. 1989–90 La nascita dell’Istituto Alberghiero a Treviso L’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione di Treviso nasce nell’anno scolastico 1989–90 come sede coordinata dell’I.P.S.S.A.R. “Maffioli” di Castelfranco Veneto. I locali erano allora situati in Via Isonzo n° 20 presso la scuola elementare, le attività pratiche venivano svolte nei laboratori di Villa Franchetti. I curricoli prevedono una formazione basata sul “saper fare” più che sul ”saper essere” ma vari fattori concorrono a fare emergere l’esigenza di una nuova definizione dell’istruzione professionale. Tra i principali: la scolarizzazione di massa che porta nella scuola giovani che necessitavano un consolidamento di abilità non avvenuto in modo compiuto nella scuola media, la richiesta di una formazione adeguata alle esigenze dei singoli, delle famiglie, la richiesta dell’impresa di una preparazione di base agile e capace di consentire un costante adeguamento a bisogni che si vanno delineando. a.s 1991–92 il cambiamento dei curricoli La risposta alle nuove esigenze viene da un progetto di sperimentazione didattica assistita denominato “Progetto ‘92”. Viene proposto un biennio formativo con una netta prevalenza delle materie di area comune, con l’introduzione solo a partire dal terzo anno della totalità delle materie di indirizzo, e viene previsto un biennio conclusivo dopo la qualifica. Ma la maggiore innovazione viene dalla sinergia tra istruzione professionale e mondo del lavoro attraverso l’obbligo, per le scuole, di organizzare stage nella classe terza, valutabili ai fini dell’esame di qualifica, e l’introduzione della terza area nel biennio conclusivo. Questo ha comportato un confronto diretto con il territorio con una conseguente importante ricaduta sull’impostazione metodologica e pedagogica di

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tutte le discipline. a.s. 1992–93 il trasferimento a San Antonino La necessità di adeguare gli spazi alle nuove classi che si formano, porta al trasferimento della sede della scuola in via Caduti di Cefalonia, in località San Antonino. a.s. 1994–95 La scuola è intitolata a “Alfredo Beltrame” L’Istituto Alberghiero di Vittorio Veneto consegue l’autonomia da Castelfranco e la sede di Treviso viene ad esso aggregata; la scuola viene intitolata ad Alfredo Beltrame. Nello stesso anno inizia il corso biennale post qualifica nell’ambito del “Progetto ‘92”, che offre agli allievi la possibilità di conseguire un diploma, in base all’indirizzo scelto, di Tecnico dei Servizi Ristorativi o di Tecnico dei Servizi Turistici nonché un diploma di specializzazione di secondo livello, previa frequenza di un corso biennale con l’apporto di esperti provenienti dal mondo professionale e il superamento del relativo esame (terza area). a.s. 1995–96 La scuola risponde alle esigenze del territorio L’Istituto, per la continua crescita della sua popolazione scolastica ha bisogno di nuovi locali per ospitare gli studenti, alcune classi vengono collocate nella succursale presso la Scuola Media Statale “Martini” in via Rapisardi. a.s. 1998–99 L’istituzione del corso serale Le richieste dell’utenza supportate dalle iscrizioni consentono alla scuola di istituire il corso serale. Le classi serali frequentano le lezioni presso la sede centrale di via Caduti di Cefalonia. a.s. 2000–01 L’Istituto di Treviso diventa autonomo La lontananza da Vittorio Veneto e la crescita repentina, all’inizio e costante poi, delle classi a Treviso, in seguito al ridimensionamento effettuato dalla Provincia hanno consentito alla scuola di Treviso di diventare

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sede autonoma partire dal 1° settembre 2000. a.s. 2001–02 La nuova scuola autonoma viene intitolata a “Massimo Alberini” L’Istituto Alberghiero di Treviso intraprende la procedura per la scelta del nome da attribuire alla scuola. A conclusione dell’iter per l’intitolazione dell’Istituto, la Scuola assume ufficialmente il nome di Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione “Massimo Alberini”. a.s. 2002–03 Il progetto del nuovo edificio La Provincia di Treviso inaugura il nuovo piano di edilizia scolastica che prevede per l’Istituto Alberghiero “M. Alberini” di Treviso la costruzione di una nuova sede a Lancenigo di Villorba. a.s. 2003–04 L’”Alberini” è dislocato in tre sedi. La sede centrale e la succursale di via Rapisardi non sono più sufficienti a contenere gli studenti della scuola, alcune classi vengono ospitate presso l’I.T.C. “Palladio” di via Tronconi. Tutte le classi svolgono le esercitazioni pratiche negli unici laboratori della scuola presso la sede centrale. a.s. 2004–05 La razionalizzazione degli edifici scolastici. Nel piano di razionalizzazione intrapreso dalla Provincia per l’utilizzo delle strutture da parte delle scuole cittadine, all’Alberghiero viene assegnato, in alternativa alle due sedi staccate dell’anno precedente, un edificio in Via Galletto,1 che ospita la metà delle classi della scuola. a.s. 2005–06 La posa della prima pietra. Nel mese di aprile alla presenza del Presidente della Provincia, dei Sindaci di Treviso e di Villorba, del Vescovo, del Dirigente Scolastico dell’Alberini e di studenti, genitori e di tutto il personale della scuola si svolge la cerimonia della posa della prima pietra del nuovo Istituto.

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a.s. 2006–07 1° settembre nel nuovo edificio. La costruzione della nuova Sede viene ultimata nel mese di febbraio 2006 e dal 1° settembre dello stesso anno la scuola si insedia nel tanto atteso nuovo edificio a Lancenigo di Villorba, in via Franchini, 1. a.s. 2007–08, a.s. 2008–09, a.s. 2009–10 La nuova sede si rivela funzionale e ben strutturata. Visto il numero dei laboratori e la qualità delle attrezzature la scuola può realizzare al meglio il Piano dell’Offerta Formativa. Il numero degli iscritti aumenta a tal punto che è necessario definire dei criteri di accoglimento delle domande per garantire il diritto allo studio degli studenti che, in una scuola alberghiera, devono poter accedere ai laboratori per le esercitazioni pratiche previste nel corso degli studi. a.s. 2010–11 Riforma degli Istituti Professionali. Inizia il nuovo percorso così come è strutturato nel Regolamento di Riforma. Nella fase transitoria l’Istituto attua alcune scelte per permettere il passaggio graduale dal vecchio al nuovo ordinamento: • mantiene gli stage per gli studenti delle classi seconde, terze e quarte; • attua alcune scelte di riorganizzazione dell’orario scolastico che garantiscano, nella fase transitoria, agli studenti delle terze classi di affrontare l’esame di qualifica con le stesse competenze di coloro che hanno seguito il precedente ordinamento; • individua percorsi per realizzare l’alternanza scuola lavoro nelle classi quarte in sostituzione del percorso di terza area.

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1.2 LA FIGURA DI MASSIMO ALBERINI Massimo Alberini (1909–2000) è stato uno dei più autorevoli storici della cucina italiana e un filologo particolarmente attento al recupero e alla pubblicazione di antichi testi gastronomici: di grande rilievo, in questo senso, sono il ritrovamento e l’edizione dei “Quattro banchetti” del secentesco Carlo Nascia, capocuoco alla Corte dei Farnese. Dal 1946 al 1986 capo ufficio stampa di varie imprese alimentari, ha curato l’allestimento, per conto dell’Agnesi, del Museo Storico degli Spaghetti a Pontedassio (Imperia). Ha pubblicato, da solo o in collaborazione con altri, 36 libri, fra cui “Storia del pranzo all’italiana” (1966), “Pasta e pizza” (1974, anche in edizione americana, inglese e giapponese), “Mangiare con gli occhi” (1987). Alberini si è dedicato alla ricerca storica, senza redigere ricette di cucina; a lui si deve un indirizzo di grande rigore negli studi gastronomici e nella ricerca sulle radici e le componenti della tradizione della cucina italiana, prima affidata un po’ a estri e improvvisazioni. Nel 1953 è stato chiamato da Orio Vergani a far parte dei fondatori dell’Accademia Italiana della Cucina, di cui in seguito è diventato anche vicepresidente nazionale. Per 48 anni (1950/1998) collaboratore continuo del Corriere della Sera. Per tre anni (1996, ‘97, ‘99) invitato quale relatore ai convegni di storia della gastronomia all’Antony College di Oxford. Nel 1997 ha ricevuto un Premio Speciale, nell’am-

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bito del Premio Giorgio Fini, che gli è stato conferito per il grande e costante contributo offerto per oltre mezzo secolo alla nostra cultura scrivendo le pagine più autorevoli sull’enogastronomia italiana. Il 3 febbraio 2007 l’Accademia Italiana della Cucina, delegazione di Treviso, dona all’Istituto la targa commemorativa di Massimo Alberini realizzata dallo scultore di fama internazionale Mario Balliana.

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2. GLI STUDENTI 2.1 IL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ All’atto dell’iscrizione viene sottoscritto dal Dirigente Scolastico, dagli studenti e dai loro genitori il patto educativo di corresponsabilità. Nel documento sono esplicitati la mission dell’Istituto e i principi ispiratori del proprio operato. “L’Istituto Alberghiero “Massimo Alberini”” recita “è un Istituto Statale che opera nel campo dell’insegnamento, dell’educazione, della formazione superiore e della formazione continua negli ambiti culturali e professionali legati al settore alberghiero ristorativo e dell’accoglienza. Valorizza i progetti culturali riguardanti l’attività didattica istituzionale e la ricerca in un contesto di interazione con il mondo del lavoro. Sviluppa un servizio culturale–educativo rivolto alla collettività promuovendo attività di aggiornamento e di divulgazione in stretto collegamento con i percorsi formativi di interesse della Scuola. Offre formazione e cultura. Contribuisce a conservare, arricchire e valorizzare il patrimonio enogastronomico favorendo la conoscenza, la sperimentazione e la cultura della convivialità. L’Istituto è accreditato presso la Regione Veneto per la formazione continua, l’orientamento e la formazione superiore. Scopo della scuola è di formare persone e cittadini che siano anche professionisti della ristorazione e dell’accoglienza turistica. L’attività didattica affianca alle conoscenze teoriche esperienze pratiche attuate mediante laboratori, seminari, esercitazioni in situazioni operative reali (simulazioni aziendali). Sono previsti a partire dal secondo anno del corso di studi stages presso aziende del settore. La Scuola tende a fornire un’offerta didattica aggiornata e attenta alle

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molteplici richieste dell’attuale mondo della ristorazione e del turismo avvalendosi della collaborazione di professionisti, docenti e tecnici specialisti. Il Dirigente Scolastico è responsabile della gestione e dello sviluppo dell’attività formativa della Scuola e coordina l’attività del personale docente e non docente. La Scuola, attraverso lo studio, l’apprendimento di nuove conoscenze e competenze, è luogo di formazione e di educazione. E’ una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per la formazione degli allievi, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte. Fonda il suo progetto e la sua azione sulla qualità delle relazioni tra tutte le componenti e sulla proposta formativa, contribuisce allo sviluppo della personalità degli allievi e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali adeguati all’evoluzione delle conoscenze e in sintonia con le esigenze del mercato del lavoro del settore di riferimento. Il principio ispiratore di ogni attività formativa della Scuola è la libertà: di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, nel rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, indipendentemente dall’età e dalla condizione sociale e culturale.” Il patto sancisce la corresponsabilità delle componenti coinvolte: docenti e personale dalla scuola da un lato, studenti e famiglie dall’altro per la formazione come cittadino e come tecnico dello studente. Ogni componente sottoscrivendo il patto si assume la responsabilità delle azioni legate al proprio ruolo e compartecipa al raggiungimento dell’obiettivo finale. I docenti, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario garantiscono

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la continuità e la qualità del servizio scolastico, gli studenti assicurano l’impegno, lo studio il rispetto delle regolamento; i genitori si impegnano a conoscere l’offerta formativa della scuola, le scelte educative e a collaborare per la frequenza, lo studio e il rispetto delle regole dei propri figli.

2.2 I CRITERI DI PRECEDENZA PER L’ISCRIZIONE ALLA CLASSE PRIMA Vista la peculiarità dell’offerta formativa, l’Istituto è in grado di garantire il diritto allo studio degli studenti se consente loro oltre che la frequenza delle lezioni teoriche anche e soprattutto lo svolgimento delle esercitazioni pratiche nei laboratori. Questo costituisce un vincolo all’accettazione delle domande di iscrizione alla scuola. Per garantire uniformità e trasparenza, secondo quanto previsto dalla normativa, il Consiglio d’Istituto ha deliberato i seguenti criteri di precedenza per l’accettazione delle domande di iscrizione: a. data di presentazione della domanda entro i termini previsti dalla cir colare ministeriale relativa alle iscrizioni b. appartenenza al bacino d’utenza dell’Istituto c. presenza di altri fratelli del richiedente frequentanti l’Istituto d. sorteggio I criteri si intendono in ordine di priorità. Il bacino d’utenza della scuola è costituito dai sottoelencati comuni di residenza dei richiedenti:

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1 Arcade 26 Ormelle 2 Breda di Piave 27 Paese 3 Carbonera 28 Ponte di Piave 4 Casale sul Sile 29 Ponzano Veneto 5 Casier 30 P ortobuffolè 6 Cessalto 31 Povegliano 7 Chiarano 32 Preganziol 8 Cimadolmo 33 Quarto d’Altino 9 Giavera del Montello 34 Quinto di Treviso 10 Gorgo al Monticano 35 Roncade 11 Istrana 36 Salgareda 12 Mansuè 37 San Biagio di Callalta 13 Marcon 38 San Polo di Piave 14 Mareno di Piave 39 Santa Lucia di Piave 15 Martellago 40 Scorzè 16 Maserada sul Piave 41 Silea 17 Meduna di Livenza 42 Spresiano 18 Meolo 43 Susegana 19 Mogliano Veneto 44 Trevignano 20 Monastier di Treviso 45 Treviso 21 Montebelluna 46 Vazzola 22 Morgano 47 Villorba 23 Motta di Livenza 48 Volpago del Montello 24 Nervesa della Battaglia 49 Zenson di Piave 25 Oderzo 50 Zero Branco

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Fig. 1 - bacino d’utenza: comuni della provincia di Treviso

Fig. 2 - bacino d’utenza: comuni della provincia di Venezia

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3. IL PIANO DEGLI STUDI 3.1 I PERCORSI FORMATIVI I percorsi sotto riportati saranno completamente attuati quando l’ordinamento di Riforma degli Istituti professionali, iniziata nell’a.s. 2009– 10, arriverà a regime. 1° e 2° anno PRIMO BIENNIO

3° e 4° anno SECONDO BIENNIO

3° e 4° anno SECONDO BIENNIO

3° e 4° anno SECONDO BIENNIO

Articolazione ENOGASTRONOMIA

Articolazione SERVIZI DI SALA E VENDITA

Articolazione ACCOGLIENZA TURISTICA

5° anno

5° anno

5° anno

Diploma di TECNICO DEI SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA Articolazione ENOGASTRONOMIA

Diploma di TECNICO DEI SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA Articolazione SERVIZI DI SALA E VENDITA

Diploma di TECNICO DEI SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITA’ ALBERGHIERA Articolazione ACCOGLIENZA TURISTICA

L’offerta formativa del nostro Istituto si caratterizza per una solida base

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di istruzione generale e tecnico–professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore. Il percorso di studi ha durata quinquennale e si conclude con il conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore. Il piano degli studi è articolato in due bienni e un quinto anno: PRIMO BIENNIO : il primo biennio è finalizzato al raggiungimento dei saperi e delle competenze relativi agli assi culturali dell’obbligo di istruzione. Le discipline dell’area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su metodologie laboratoriali per favorire l’acquisizione di strumenti concettuali e di procedure applicative funzionali a reali situazioni di lavoro. In questa prospettiva, assume un ruolo fondamentale l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza che consentono di arricchire la cultura dello studente e di accrescere il suo valore in termini di occupabilità. SECONDO BIENNIO: il secondo biennio è articolato in due distinte annualità al fine di consentire un raccordo con i percorsi di istruzione e formazione professionale. Le discipline dell’area di indirizzo assumono connotazioni specifiche. QUINTO ANNO: il quinto anno con forte valenza professionalizzante consente allo studente di acquisire una conoscenza sistemica della filiera economica di riferimento, idonea anche ad orientare la prosecuzione degli studi a livello terziario con particolare riguardo all’esercizio delle professioni tecniche.

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N.B. Nella fase transitoria, fino alla completa attuazione della Riforma per tutte le classi, i nuovi percorsi convivranno con quelli del precedente ordinamento. Nell’a.s. 2011–12 le classi con quadri orario del nuovo ordinamento sono le classi prime e seconde, mentre per le classi terze, quarte e quinte sono in vigore i precedenti quadri orario con le modifiche parziali apportate dalla Riforma.

3.2 L’ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO I percorsi didattici del nostro Istituto sono caratterizzati da un raccordo organico con la realtà sociale ed economica locale, attraverso relazioni con i soggetti istituzionali, economici e sociali presenti nel territorio, compreso il volontariato e il privato sociale. L’alternanza scuola lavoro è funzionale a questo raccordo sistematico. I percorsi di Alternanza Scuola Lavoro previsti nella fase transitoria di messa a regime dell’ordinamento di Riforma in sostituzione dell’area professionalizzante (denominata Terza Area nel precedente ordinamento) per le classi quarte e quinte prevedono le seguenti attività: • corsi professionalizzanti modulari (nel corso del quarto anno) • simulazioni aziendali nel corso del quarto e quinto anno • stage aziendali della durata di sei settimane per le classi quarte nel periodo giugno–luglio La valutazione delle attività di alternanza scuola lavoro di durata biennale incide sulla media finale delle valutazioni del quinto anno e concorre alla determinazione del credito scolastico complessivo attribuito dalla scuola per l’Esame di Stato.

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3.3 IL PROFILO DEL DIPLOMATO DI ISTRUZIONE PROFESSIONALE NELL’INDIRIZZO “SERVIZI PER L’ENOGASTRONOMIA E L’OSPITALITÀ ALBERGHIERA” Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi. È in grado di: • utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi enogastronomici e l’organizzazione della commercializzazione, dei servizi di accoglienza, di ristorazione e di ospitalità; • organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse umane; • applicare le norme attinenti la conduzione dell’esercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro; • utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale orientate al cliente e finalizzate all’ottimizzazione della qualità del servizio; • comunicare in almeno due lingue straniere; • reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi; • attivare sinergie tra servizi di ospitalità–accoglienza e servizi enogastronomici; • curare la progettazione e programmazione di eventi per valorizzare il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali del territorio e la tipicità dei suoi prodotti. L’indirizzo presenta le articolazioni: “Enogastronomia”, “Servizi di sala e di vendita” e “Accoglienza turistica”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato.

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Nell’articolazione “ENOGASTRONOMIA”, il diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; di operare nel sistema produttivo promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, e individuando le nuove tendenze enogastronomiche. Nell’articolazione “SERVIZI DI SALA E DI VENDITA”, il diplomato è in grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; di interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela, valorizzando i prodotti tipici. A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nelle relative articolazioni “ENOGASTRONOMIA” e “SERVIZI DI SALA E DI VENDITA”, conseguono i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze: • Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico, chimico–fisico, nutrizionale e gastronomico. • Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione a specifiche necessità dietologiche. • Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati, valorizzando i prodotti tipici. Nell’articolazione “ACCOGLIENZA TURISTICA”, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi ambiti delle attività di ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e alle esigenze della clientela; di promuovere i servizi di accoglienza turistico–alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti turistici che valorizzino le risorse del territorio. A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell’articolazione

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“ACCOGLIENZA TURISTICA” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze. • utilizzare le tecniche di promozione, vendita, commercializzazione, assistenza, informazione e intermediazione turistico–alberghiera, • adeguare la produzione e la vendita dei servizi di accoglienza e ospitalità in relazione alle richieste dei mercati e della clientela, • promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico–alberghiera anche attraverso la progettazione dei servizi turistici per valorizzare le risorse ambientali, storico–artistiche, culturali ed enogastronomiche del territorio, • sovrintendere all’organizzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità, applicando le tecniche di gestione economica e finanziaria alle aziende turistico–alberghiere.

3.4 IL PROFILO DEGLI OPERATORI DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE SETTORI CUCINA E SALA BAR E DEI SERVIZI DI RICEVIMENTO – CORSI DI QUALIFICA (per l’a.s. 2011–12) Al conseguimento del diploma di qualifica l’OPERATORE DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE SETTORE CUCINA è in grado di: • eseguire con discreta autonomia la preparazione di piatti caldi e freddi, • valutare le merci all’entrata e in uscita, • predeterminare i tempi di esecuzione del lavoro, • partecipare alla redazione di menu giornalieri e rotativi, • partecipare al calcolo dei costi sia dei singoli piatti che dei menu, • valutare i principi nutritivi e i metodi migliori di conservazione degli alimenti, • esprimersi con correttezza e proprietà di linguaggio in situazioni e con interlocutori diversi.

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Inoltre, conosce gli impianti e le attrezzature di cucina che sa utilizzare con discreta autonomia, possiede una valida formazione culturale ed una preparazione professionale polivalente, nonché una discreta padronanza di due lingue straniere con conoscenza della microlingua di settore. Al conseguimento del diploma di qualifica l’OPERATORE DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE SETTORE SALA–BAR è in grado di: • accogliere i clienti ed assisterli durante il consumo dei pasti, • eseguire con discreta autonomia tutte le fasi riguardanti il servizio di ristorante o di altre strutture ristorative, • effettuare le principali attività inerenti il servizio di bar, • partecipare alle operazioni relative al conto, • utilizzare le attrezzature di cui cura e controlla anche la pulizia, • partecipare alla preparazione ed allo svolgimento di feste, banchetti, buffet, ecc., • esprimersi con correttezza e proprietà di linguaggio in rapporto all’interlocutore e alle diverse situazioni. Inoltre, conosce gli impianti delle strutture ristorative e dei diversi reparti con i quali sa stabilire rapporti di collaborazione, ha una valida formazione culturale ed una preparazione professionale flessibile e polivalente, nonché una discreta padronanza di due lingue straniere con conoscenza della microlingua di settore. Al conseguimento del diploma di qualifica l’OPERATORE DEI SERVIZI DI RICEVIMENTO è in grado di: • accogliere i clienti ed assisterli durante il soggiorno in albergo, in modo responsabile e con discreta autonomia, nel rispetto delle norme vigenti, • esprimersi con correttezza e proprietà di linguaggio in rapporto all’interlocutore e alle diverse situazioni, • dare informazioni sui servizi dell’albergo e sulle risorse culturali e

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turistiche del territorio, consigliando opportunamente spettacoli, visite ed itinerari ai clienti, • espletare le mansioni relative ai servizi di ricevimento, portineria e segreteria, • usare le attrezzature e gli strumenti di settore offerti dalla moderna tecnologia nonché i sistemi informatizzati per la gestione dell’azienda. noltre, ha una buona conoscenza di vari tipi di strutture ricettive e dei diversi reparti con i quali sa stabilire rapporti di collaborazione, ha una valida formazione culturale ed una preparazione professionale organica, nonché una discreta padronanza di due lingue straniere con conoscenza della microlingua di settore.

3.5 IL PROFILO PROFESSIONALE DEL TECNICO DEI SERVIZI DELLA RISTORAZIONE E DEL TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI (per l’a.s. 2011–12 e l’a.s. 2012–13) Al conseguimento del diploma il TECNICO DEI SERVIZI DELLA RISTORAZIONE: • è in grado di assolvere funzioni nelle imprese alberghiere e delle aziende ricettive complementari o di assumere in proprio l’esercizio; • ha una discreta conoscenza della domanda turistica e delle diverse prestazioni che essa richiede; • deve possedere, oltre che una visione organica del sistema azienda, una sufficiente conoscenza degli alimenti e dell’alimentazione, un’adeguata esperienza della tecnologia dei reparti, una discreta competenza nel trattare le materie prime e nell’impostare i menu. • deve essere dotato inoltre di spirito creativo, attitudine al lavoro di gruppo, capacità di analisi del mercato e gestione dei costi e dei ricavi. • Come completamento della professione, non dovrà essere tralasciata la capacità di comunicazione e comprensione delle esigenze del personale e della clientela, così come l’utilizzo delle due lingue straniere

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previste dal curriculum scolastico. Al conseguimento del diploma il TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI: • è una figura le cui competenze professionali si integrano con un’ampia cultura storico–umanistica, geografica ed artistica; • ha acquisito le conoscenze tecnico–scientifiche, amministrative e le capacità operative proprie di una professione di secondo livello, necessarie a svolgere proficuamente il proprio ruolo in un settore in continua evoluzione; • ha sviluppato particolari abilità e attitudini, quali lo spirito di iniziativa, il senso critico, la capacità di recepire e di adattarsi ai cambiamenti, la disponibilità a comprendere richieste ed esigenze provenienti dal mercato e dal mondo esterno in generale; • conosce almeno due lingue straniere e possiede buone capacità comunicative (anche a livello non verbale) per potere interagire e comprendere al meglio le esigenze del personale e della clientela.

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3.6 I QUADRI ORARIO Attività e insegnamenti dell’area comune e dell’area di indirizzo

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(°) lezioni organizzate per squadre * in compresenza con il docente tecnico pratico

Nella fase transitoria fino alla messa a regime della Riforma e precisamente: per classi 3^ 4^ e 5^ nell’anno scolastico 2011–12 per classi 4^ e 5^ nell’anno scolastico 2012–13 per classi 5^ nell’anno scolastico 2013–14 i quadri orari saranno quelli di seguito riportati:

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** L’area di professionalizzazione del precedente ordinamento (Terza Area) è sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall’anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell’ordinamento previsto dal Regolamento di Riforma degli Istituti Professionali , con 132 ore di attività in alternanza scuola lavoro.

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4. EDUCAZIONE PERMANENTE 4.1 E. d. A. – EDUCAZIONE DEGLI ADULTI – CORSI DI FORMAZIONE SERALI PER ADULTI Il nostro Istituto è un organismo di formazione accreditato dalla Regione Veneto negli ambiti della Formazione Continua e dell’Orientamento (d.g.r. n° 19 del 09/08/2002) e della Formazione Superiore (d.g.r. n° 178 del 31/01/03). Può pertanto proporre e realizzare interventi di orientamento inteso come “interventi di carattere informativo, formativo, consulenziale finalizzati a promuovere l’auto–orientamento e a supportare la definizione di percorsi personali di formazione e lavoro e il sostegno all’inserimento occupazionale” e formazione intesa come “prequalificazione, qualificazione, riqualificazione, specializzazione, aggiornamento realizzati con sistemi che utilizzano metodologie in presenza e/o a distanza” (art. 2 del decreto n° 25 del del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale). Il progetto dei Corsi di formazione serali per adulti è inserito nelle dinamiche attuali di E.d.A.: • fa riferimento alla più recente disciplina normativa riguardante la riorganizzazione dell’educazione permanente degli adulti (direttiva n° 22 del 6 febbraio 2001), • considera la specificità dell’indirizzo professionale e le caratteristiche peculiari degli studenti che s’iscrivono • attua l’autonomia didattica e organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo sancita dal Decreto del Presidente della Repubblica n° 275 dell’8 marzo 1999: Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59.

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4.2 FINALITÀ

Nell’intento di costruire un’offerta formativa rispondente alle mutate esigenze socio–culturali ed alle direttive indicate dall’Unione Europea, s’impone la necessità di progettare nuovi percorsi sperimentali rivolti ad una fascia d’utenza adulta che rientra in formazione per rispondere a bisogni eterogenei: • recuperare le carenze nella formazione di base ed ottenere un titolo di studio • riconvertire la propria situazione professionale • attuare formazione continua o permanente. E’ evidente come l’offerta formativa debba discostarsi dalla struttura e dalle metodologie previste per i corsi diurni e, specialmente, rendersi più flessibile aperta e in continua evoluzione. Il progetto formativo per gli adulti è imperniato su: • Una didattica articolata su più ipotesi di lavoro che prevedano: • una didattica modulare • classi aperte • formazione a distanza • Un progetto formativo personalizzato che consideri: • le esperienze personali degli studenti • le competenze acquisite in ambito non formale • le specifiche esigenze di riqualificazione • Un attento e costante tutoraggio del singolo patto formativo in grado di: o attuare adeguati momenti di accoglienza, di orientamento, di integrazione o realizzare in modo scrupoloso le fasi di certificazione delle competenze in entrata (accreditamento) ed in uscita (libretto formativo) o favorire opportune occasioni di recupero, atte ad evitare insuccessi o abbandoni.

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4.3 L’OFFERTA FORMATIVA L’offerta formativa dei corsi per l’Educazione degli Adulti nel nostro Istituto è così articolata: Accoglienza ed orientamento Inserimento alunni stranieri Accreditamento – Contratto formativo Le fasi di orientamento e d’accreditamento in ingresso sono finalizzate a: • verificare le caratteristiche individuali (titoli, esperienze, competenze, motivazioni ecc.) e il fabbisogno educativo/formativo; • definire un “Progetto di sviluppo personale” e un conseguente patto formativo; • accertare eventuali competenze già acquisite da considerarsi quali crediti per la determinazione dei percorsi individuali. In particolare il processo prevede le seguenti fasi: • orientamento, per l’approfondimento delle motivazioni, del fabbisogno formativo e della progettualità individuale; • fase di valutazione/accertamento, in cui vengono valutate conoscenze e competenze certificate in ambito scolastico, in ambito lavorativo e in altro modo certificate dello studente, per definirne la coerenza con gli obiettivi dei percorsi della scuola; • riconoscimento/attestazione attraverso l’accreditamento delle competenze già acquisite quali crediti ai fini della personalizzazione del percorso. Flessibilità didattica ed organizzativa Biennio integrato di qualifica Biennio integrato post qualifica Programmazione modulare Coordinamento didattico e tutoring E– Learning Certificazione delle competenze in uscita

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Nell’impianto delle scansioni orarie e dell’articolazione modulare delle programmazioni si vuole attuare un nuovo approccio culturale di flessibilità basata sulla libertà dei percorsi, sulla valorizzazione delle connessioni (a differenza della linearità e sequenzialità tradizionali) ed orientata ad una visione di tipo reticolare che vuole individuare criteri più mobili di aggregazione delle conoscenze. La modalità metodologica prevista nei percorsi didattici destinati all’ E.d.A. Educazione degli Adulti garantisce la legittimità dei percorsi al fine del riconoscimento dei titoli scolastici rilasciati dall’Istituto. Avvalendosi di modalità di lavoro appropriate e differenziate: programmazione modulare, coordinamento didattico e tutoring, e–learning, l’azione didattica è volta a: • creare nel gruppo classe un clima di fiducia riguardo alle possibilità di riuscita e di successo; • valorizzare le esperienze umane, culturali e professionali degli studenti; • motivare alla partecipazione e allo studio evidenziando il valore formativo e l’apporto professionale di ciascuna proposta didattica; • utilizzare lezioni frontali nelle circostanze in cui esse risultino strettamente funzionali; • privilegiare le attività di laboratorio; • favorire il lavoro di ricerca di gruppo; • utilizzare il problem solving come strategia più funzionale a processi di apprendimento efficaci; • assumere la cooperazione e il dialogo come stile relazionale e modalità di lavoro; • sviluppare negli studenti la capacità di auto–aggiornamento. Al termine dei percorsi l’Istituto provvede al rilascio di un LIBRETTO FORMATIVO nel quale vengono certificate le conoscenze e le competenze raggiunte.

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4.4 I PERCORSI FORMATIVI Il corso di studi è organizzato in un primo biennio che è strutturato in due tipologie di percorso: biennio integrato di qualifica riservato a coloro ai quali, in fase di accreditamento, vengano riconosciuti crediti in tutte le discipline dell’area comune. Il biennio integrato di qualifica prevede, al termine del primo quadrimestre, lo scrutinio del 1° anno e, in caso di esito positivo, nel secondo quadrimestre la frequenza del 2° anno. percorso della durata di due anni per gli studenti che non si trovino nella condizione precedentemente illustrata. Terzo anno: in cui le discipline dell’area di indirizzo assumono connotazioni specifiche, al termine del quale lo studente deve sostenere l’esame di qualifica professionale. Biennio integrato post qualifica riservato a coloro che siano in possesso di qualifica rilasciata da un Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione, che prevede al termine del primo quadrimestre, lo scrutinio del 4° anno e, in caso di esito positivo, nel secondo quadrimestre la frequenza del 5° anno. Lo scrutinio finale del secondo quadrimestre consente agli studenti ammessi di sostenere gli Esami di Stato.

4.5 A.I.T. – ATTIVITÀ DI INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO Nell’ambito delle Attività curricolari di Integrazione con il Territorio– A.I.T, il corsista partecipa a visite di studio ed a progetti formativi indirizzati alla conoscenza diretta del mondo della ristorazione, su tematiche specifiche riguardanti la filiera di produzione degli alimenti (pesce, carni, formaggi, ecc.), sulla degustazione di prodotti di qualità impiega-

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ti nei diversi settori della gastronomia, del bar e della ristorazione (vini, distillati, birre, miele, cioccolato, formaggi, ecc.). Fanno parte integrante dei curricoli degli studenti gli stage aziendali della durata di tre settimane per le classi seconde nel periodo maggio– giugno; della durata di quattro settimane per le classi terze nel mese di febbraio. Le aziende accolgono gli allievi, inserendoli a pieno titolo nella propria brigata di cucina o sala. L’allievo affronta questa esperienza, nelle aziende ristorative del territorio individuate dall’apposita Commissione, affiancato e supportato dal referente dello stage e con il tutoraggio dell’insegnante tecnico pratico. La Scuola svolge in molte occasioni attività in collaborazione con Enti ed Associazioni del territorio che consentono di valorizzare le competenze acquisite, di arricchire con esperienze significative l’offerta formativa dei propri studenti e di promuovere l’Istituto. L’Istituto promuove e organizza le attività inerenti al Progetto formativo “Il Laboratorio del Gusto” realizzato con gli studenti del Corso Serale.

4.6 Progetto “LABORATORIO DEL GUSTO” Il Laboratorio del gusto è un progetto formativo specifico per il corso serale. Ideato da docenti tecnico pratici dell’Istituto e realizzato con gli studenti, il progetto ha una forte natura professionalizzante ed è volto alla valorizzazione delle tipicità attraverso un recupero dell’alto significato sociale, etico e culturale delle tradizioni, fortemente legate alla storia e alla terra. L’attività formativa si concretizza in una rassegna d’incontri enogastronomici su prodotti di aree territoriali decise, ogni anno, dai docenti referenti. Il laboratorio è caratterizzato dalla multidisciplinarietà. Gli insegnanti

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delle varie materie, approfondiscono sul piano teorico e storico – culturale quello che gli studenti realizzano nelle attività pratiche. Tra gli obiettivi caratterizzanti del laboratorio ci sono: • l’acquisizione di tecniche specialistiche di analisi sensoriale di cibi e di bevande di qualità, • la promozione della cultura e del territorio regionale, nazionale e internazionale, attraverso le tradizioni gastronomiche, • la conoscenza più approfondita dei prodotti tipici, la competenza nel presentarli e proporli nella ristorazione. Nel corso del laboratorio, articolato in diversi incontri gestiti da insegnanti ed esperti del settore agroalimentare, i prodotti tipici quali i formaggi, i vini, il miele, la grappa, sono al centro di una riscoperta sensoriale e culturale tale da suscitare emozioni e sviluppare negli studenti quelle conoscenze e competenze necessarie per valorizzarli al meglio nella ristorazione. Il progetto prevede a conclusione del percorso formativo una sperimentazione laboratoriale, a cui partecipano oltre agli allievi, gli esperti e tutti

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i rappresentanti degli enti patrocinanti, delle associazioni e dei consorzi che sostengono l’iniziativa. Nel corso dell’evento i corsisti realizzano e propongono un menu presentando le preparazioni gastronomiche con relativi abbinamenti di vini e presentano le tappe del percorso effettuato con strumenti multimediali.

4.7 Progetto “CORSI AMATORIALI” Sempre nell’ottica della formazione permanente, l’Istituto realizza dei corsi amatoriali per adulti, in orario serale. Gli obiettivi sono quelli di consentire a persone adulte appassionate di enogastronomia di acquisire o approfondire abilità e competenze non solo teoriche ma anche pratico operative relative a specifici argomenti. I temi proposti sono la cucina base, la pasticceria, la cucina creativa, l’abbinamento dei vini ai piatti, la degustazione dei vini, la preparazione di cocktail e altri.

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5. L’ATTIVITA’ DIDATTICA Obiettivi Didattici e Formativi La Programmazione dell’Attività Didattica La Valutazione Obiettivi Didattici e Formativi

5.1 I RISULTATI DI APPRENDIMENTO ESPRESSI IN TERMINI DI COMPETENZE Gli obiettivi del corso di studi riguardano, principalmente, l’evoluzione dei bisogni e le innovazioni in atto nel settore; la valorizzazione dell’ambiente e del territorio; l’ottimizzazione delle nuove tecnologie nell’erogazione e gestione dei servizi; un’ampia flessibilità per l’integrazione con i soggetti pubblici e privati operanti sul territorio. L’indirizzo “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” ha lo scopo di far acquisire allo studente, a conclusione del percorso quinquennale, le competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera. Nell’articolazione “Enogastronomia” gli studenti acquisiscono competenze che consentono loro di intervenire nella valorizzazione, produzione, trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enogastronomici; di operare nel sistema produttivo promuovendo la tipicità delle tradizioni locali, nazionali e internazionali applicando le normative su sicurezza, trasparenza e tracciabilità; di individuare le nuove tendenze enogastronomiche. Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita” gli studenti acquisiscono competenze che li mettono in grado di svolgere attività operative e gestionali in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione, erogazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici; di interpreta-

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re lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla richiesta dei mercati e della clientela; di valorizzare i prodotti tipici locali, interagendo con il cliente per trasformare il momento della ristorazione e della degustazione in un evento culturale. Nell’articolazione “Accoglienza turistica” vengono acquisite le competenze per intervenire nell’organizzazione e nella gestione delle attività di ricevimento delle strutture turistico–alberghiere, in relazione alla domanda stagionale e alle diverse esigenze della clientela. Particolare attenzione è riservata alle strategie di commercializzazione dei servizi e di promozione di prodotti enogastronomici che valorizzino le risorse e la cultura del territorio nel mercato internazionale, attraverso l’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

5.2 I SAPERI CHE CONCORRONO ALLA FORMAZIONE DELLO STUDENTE L’area di istruzione generale comune a tutti i percorsi ha l’obiettivo di fornire agli studenti una preparazione adeguata su cui innestare conoscenze teoriche e applicative nonché abilità cognitive proprie dell’area di indirizzo. Le discipline di indirizzo concorrono, in particolare, ad educare all’imprenditorialità e consentono agli studenti di sviluppare una visione orientata al cambiamento, all’iniziativa, alla creatività, alla mobilità geografica e professionale, nonché all’assunzione di comportamenti socialmente responsabili, che li mettano in grado di organizzare il proprio progetto di vita e di lavoro. La cultura generale è necessaria alla formazione delle persone e dei cittadini, include una forte attenzione ai temi del lavoro e delle tecnologie; una moderna concezione della professionalità richiede, oltre al posses-

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so delle competenze tecniche, competenze comunicative e relazionali e di saper collegare la cultura tecnica alle altre culture, saper riflettere sulla natura del proprio lavoro, saper valutare il valore e le conseguenze dell’uso delle tecnologie nella società. Le competenze linguistico–comunicative sono patrimonio comune a tutti i contesti di apprendimento, l’asse scientifico–tecnologico contribuisce a rendere gli studenti consapevoli dei legami tra scienza e tecnologia, della loro correlazione con il contesto culturale e sociale, con i modelli di sviluppo e la salvaguardia dell’ambiente; l’asse matematico garantisce l’acquisizione di saperi e competenze che pongono lo studente nelle condizioni di possedere una corretta capacità di giudizio e di sapersi orientare consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo; l’asse storico–sociale contribuisce alla comprensione critica della dimensione culturale dell’evoluzione scientifico–tecnologica. Il monte ore delle discipline dell’area comune è maggiore nel primo biennio ove, in raccordo con l’area di indirizzo, esplica una funzione orientativa in vista delle scelte future, mentre decresce nel secondo biennio e nel quinto anno, dove svolge una funzione formativa, più legata a contesti specialistici, per consentire, nell’ultimo anno, una scelta responsabile per l’inserimento nel mondo del lavoro o il proseguimento degli studi.

5.3 LE SCELTE METODOLOGICHE La scuola ritiene che sul piano metodologico, il laboratorio, le esperienze svolte in contesti reali e l’alternanza scuola–lavoro sono strumenti indispensabili per la connessione tra l’area di istruzione generale e l’area di indirizzo; sono luoghi formativi in cui si sviluppa e si comprende la teoria e si connettono competenze disciplinari diverse; sono ambienti di apprendimento che facilitano la ricomposizione dei saperi e coinvolgo-

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no, in maniera integrata, i linguaggi del corpo e della mente, il linguaggio della scuola e della realtà socio–economica.

La Programmazione

5.4 LA PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE Il Collegio dei docenti è l’organismo a cui compete l’elaborazione delle scelte educative e didattiche. I dipartimenti, quali articolazioni funzionali del Collegio dei docenti, per il sostegno alla di-dattica e alla progettazione formativa definiscono, elaborano e concordano: • le competenze, le abilità e le conoscenze del primo e secondo biennio e del quinto anno. • il contributo delle discipline per il raggiungimento degli obiettivi concordati • i curricoli per classi parallele e per cicli di formazione; • la tipologia di prove, griglie e altre modalità di osservazione da utilizzare per la rile-vazione dei livelli di partenza (prove di ingresso) e/o di uscita (prove finali, con particolare riguardo alle prove di pre–esame per le classi terze); • il numero di verifiche orali e/o scritte da effettuare per ogni periodo; • i criteri di valutazione da adottare; • le proposte di acquisto di materiale e sussidi didattici; • le proposte di eventuale sostituzione dei libri di testo e/o loro integrazione. I piani didattici annuali per ogni singola disciplina. Nel rispetto di quanto stabilito nella programmazione educativa e didattica col-legiale ogni docente fa riferimento ai piani di lavoro elaborati in sede di dipartimento disciplinare per elaborare il piano di lavoro nelle

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singole classi. Partendo dalla situazione iniziale delle varie classi, il piano di lavoro individuale svi-luppa i seguenti punti: • finalità formative, obiettivi specifici; • metodologie e percorsi didattici attivati; • percorsi progettuali specifici; • articolazione dei contenuti e tempi di attuazione; • verifica e valutazione.

La Valutazione La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli studenti. Concorre, attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascuno studente, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con l’obiettivo dell’apprendimento permanente. La valutazione del profitto nelle singole discipline. L’attribuzione del voto di comportamento. Il credito scolastico e il credito formativo. La valutazione della preparazione complessiva.

5.5 LA VALUTAZIONE DEL PROFITTO NELLE SINGOLE DISCIPLINE Per la valutazione del profitto vengono utilizzati i seguenti criteri: • L’acquisizione di competenze e abilità • La progressione nell’apprendimento

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• L’interesse e la partecipazione al dialogo educativo • La possibilità di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto, propri delle discipline interessate al recupero nel corso dell’anno scolastico successivo • La possibilità di seguire proficuamente il programma dell’anno scolastico successivo • La frequenza scolastica e l’assiduità nello studio L’ assegnazione del punteggio dell’esame di qualifica del terzo anno. Il voto di Ammissione: viene deliberato dal Consiglio di classe, verificata la sufficienza in tutte le materie, ovvero con giudizio motivato, constatata la presenza di non più di due insufficienze. Il punteggio di Ammissione per il corso diurno tiene conto: • del Curriculum (media dei voti del biennio iniziale); • del profitto del terzo anno (comprensivo della valutazione del comportamento); • della media delle valutazioni conseguite nelle prove strutturate o semistrutturate nelle varie discipline previste dalla vigente normativa; • della valutazione dello stage in azienda. • Il punteggio di Ammissione per il corso serale tiene conto: • del Curriculum (media dei voti del biennio iniziale e di eventuali crediti scolastici); • del profitto del terzo anno(comprensivo della valutazione del comportamento); • della valutazione dello stage in azienda. La valutazione complessiva delle prove d’esame: Prova Relazionale, Prova Progettuale e Prova Pratica (comprese le eventuali prove orali) può incrementare o decrementare il voto di Ammissione di ulteriori punti, fino a un massimo di 10. Il voto finale di qualifica è espresso in centesimi. Uno studente risulta qualificato se consegue una valutazione maggiore o uguale a 60/100.

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5.6 L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO I criteri di valutazione del comportamento stabiliti collegialmente dai docenti sono i seguenti: INDICATORI • RISPETTO: di persone, di leggi, di regole, di consegne, di impegni, di strutture, di orari • CORRETTEZZA: di comportamento, di linguaggio, di utilizzo dei media • LEALTA’: nei rapporti, nelle verifiche, nelle prestazioni • ATTENZIONE: ai compagni e alle proposte educative dei docenti • PROFITTO: impegno, progressione nell’apprendimento, partecipazione all’attività didattica • FREQUENZA: assiduità alle lezioni, giustificazione tempestiva di assenze e ritardi DESCRITTORI E VOTI 5 – Non ammissione alla classe successiva o all’Esame di Stato o di qualifica. L’oggettiva gravità del comportamento è prevista dal DPR 235/2007 art. 1 comma 9 Presenza di “reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana”, atti “connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale”. Irrogazione di una o più sanzioni disciplinari comportanti l’allontanamento per più di 15 giorni senza che siano seguiti “apprezzabili e concreti cambiamenti tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento”. 6 - Il comportamento assai superficiale non è pervenuto ad autentica comprensione e condivisione delle norme e del loro valore autoregolativo, con numerosi episodi e atteggiamenti riprovevoli, segnalati da

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richiami e ammonizioni iterate, con l’eventuale irrogazione di sanzioni entro i 15 giorni, senza che siano seguiti “apprezzabili e concreti cambiamenti tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento”. 7 - Il comportamento è improntato a partecipazione ed interesse discontinui, anche per quanto riguarda il rispetto delle regole. Numerosi richiami. Eventuali sanzioni comportanti la sospensione (o pene sostitutive) sino a 6 giorni. 8 - Il comportamento è improntato ad una soddisfacente acquisizione delle regole, alle quali si adempie con progressiva volontà di responsabilizzazione, anche per quanto attiene l’assiduità. Lievi infrazioni al regolamento disciplinare; sporadici richiami verbali e/o ammonizioni con “apprezzabili e concreti cambiamenti tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento”, nessuna sanzione comportante la sospensione. 9 - Il comportamento è improntato a assiduità e partecipazione, rispetto, responsabilità e correttezza, con una tensione al miglioramento e alla partecipazione educativa. Nessuna ammonizione scritta individuale o eventuali ammonizioni scritte individuali a cui siano seguiti “apprezzabili e concreti cambiamenti tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento”, nessuna sanzione comportante la sospensione. 10 - Il comportamento ha raggiunto un elevato grado di autonomia, costante nel rispetto delle regole interiorizzate e personalmente filtrate, e si propone come esemplare per la partecipazione al dialogo educativo, l’attenzione collaborativa ai compagni e alla vita della scuola, nei suoi valori condivisi. Nessuna ammonizione scritta individuale, nessuna sanzione comportante la sospensione.

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5.7 IL CREDITO SCOLASTICO E IL CREDITO FORMATIVO Con l’introduzione del nuovo Esame di Stato, a partire dalla classe terza è prevista l’assegnazione di un credito scolastico. Si tratta di un punteggio che dipende dalla media dei voti, dalla partecipazione, dalla frequenza alle attività curricolari ed extracurricolari e dalle esperienze formative (debitamente certificate) che lo studente può avere maturato all’esterno della scuola. La somma dei crediti scolastici ottenuti nel corso del triennio costituisce il punteggio di ingresso con cui lo studente accede all’Esame di Stato e viene aggiunto al punteggio delle prove scritte e del colloquio per determinare la votazione d’esame. Il credito scolastico del terzo anno. Il credito scolastico del terzo anno viene attribuito in base al voto conseguito agli esami di qualifica (espresso in centesimi), seguendo una tabella predisposta dal Ministero. TABELLA A (D.M. n. 99 del 16 DICEMBRE 2009) CREDITO SCOLASTICO Candidati interni Media dei voti M=6 6<M≤7 7<M≤8 8<M≤9 9 < M ≤ 10

Credito scolastico (Punti) I anno 3–4 4–5 5–6 6–7 7–8

dove M è il voto conseguito agli esami di qualifica (per es. 65/100 =M 6,5)

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Il credito scolastico del quarto anno. Il credito scolastico del quarto anno viene attribuito in base alla seguente tabella: TABELLA A (D.M. n. 99 del 16 DICEMBRE 2009) CREDITO SCOLASTICO Candidati interni Media dei voti M=6 6<M≤7 7<M≤8 8<M≤9 9 < M ≤ 10

Credito scolastico (Punti) II anno 3–4 4–5 5–6 6–7 7–8

dove M rappresenta la media dei voti (valutazione degli apprendimenti e del compor-tamento) conseguiti in sede di scrutinio finale. Il credito scolastico del quinto anno. Il credito scolastico del quinto anno viene attribuito in base alla seguente tabella: TABELLA A (D.M. n. 99 del 16 DICEMBRE 2009) CREDITO SCOLASTICO Candidati interni Media dei voti M=6

Credito scolastico (Punti) III anno 4–5

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6<M≤7 7<M≤8 8<M≤9 9 < M ≤ 10

5–6 6–7 7–8 8–9

dove M rappresenta la media dei voti (valutazione degli apprendimenti e del compor-tamento) conseguiti in sede di scrutinio finale. N.B. La valutazione delle attività di alternanza scuola lavoro di durata biennale incide sulla media finale delle valutazioni del quinto anno e concorre alla determinazione del credito scolastico complessivo attribuito dalla scuola per l’Esame di Stato. Il credito formativo Il credito formativo contribuisce alla determinazione del credito attribuito per gli esami di Stato. Se riconosciuto, fa incrementare il credito scolastico previsto nella banda di oscillazione determinata dalla media dei voti dello studente, fino, al massimo, al raggiungimento del credito più alto attribuito per quella fascia. Gli allievi interessati sono invitati a produrre domanda di riconoscimento dei titoli eventualmente posseduti ritenuti valutabili ai fini dell’attribuzione del credito formativo per gli Esami di Stato. Ai sensi del D.P.R. n. 323 del 23.07.98 e del D.M. del 24/02/2000, i crediti formativi devono sottostare ai seguenti criteri: • devono essere certificati da Enti esterni alla Scuola. • devono essere valutati dal Consiglio di Classe conformemente ai criteri stabiliti dal Collegio Docenti. Si riportano di seguito le tipologie delle attività valutabili: • attività professionali (alberghi, ristoranti, ecc.); • attività culturali, artistiche e ricreative:

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• musicali • teatrali • giornalistiche • altro • sportive (tesseramento in federazioni, società sportive, ecc) • linguistiche (corsi di studio all’estero e in Italia) • solidarieta, volontariato (assistenza alle persone; protezione civile,ecc.). La documentazione dei Crediti Formativi deve comprendere in ogni caso un’attestazione dell’impresa o dell’ente presso cui e’ stata realizzata l’esperienza e contenere una breve descrizione dell’esperienza stessa, dalla quale emerga il livello conseguito e/o il ruolo rivestito nonche’ la frequenza dell’attività (annuale, pluriennale) e la cadenza (settimanale, bisettimanale. mensile, ecc.). Le certificazioni comprovanti attività lavorativa, anche svolta in ambito familiare, devono indicare l’ente a cui sono stati versati i contributi assistenziali e previdenziali, ovvero le disposizioni normative che escludano l’obbligo dell’adempimento contributivo.

5.8 LA VALUTAZIONE DELLA PREPARAZIONE COMPLESSIVA In sede di scrutinio finale il Consiglio di classe delibera: • L’AMMISSIONE alla classe successiva per gli studenti che conseguano un voto non inferiore a sei decimi in ogni disciplina di studio e nel comportamento. • LA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO per gli studenti che presentino in una o più discipline valutazioni insufficienti, ma per i quali il Consiglio di classe ritenga che gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate possano essere raggiunti entro il termine dell’anno scolastico, mediante lo studio personale svolto autonomamente o attraverso la frequenza di appositi interventi di recupero.

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• LA NON AMMISSIONE alla classe successiva per gli studenti che presentino insuffi-cienze tali da comportare un immediato giudizio di non promozione oppure ai quali sia stato attribuito il voto di comportamento uguale a 5. La sospensione del giudizio. Nel caso in cui il Consiglio di classe abbia sospeso la formulazione del giudizio finale lo studente potrà avvalersi o non avvalersi degli eventuali interventi di recupero predisposti dalla scuola, dovrà procedere allo studio individuale delle discipline in cui presenta le insufficienze e avrà l’obbligo di sottoporsi a prove di verifica, per accertare il superamento delle carenze segnalate. Il Consiglio di classe procederà allo scrutinio finale e tenendo conto dei risultati conseguiti non soltanto in sede di accertamento finale, ma anche nelle varie fasi dell’intero percorso dell’attività di recupero delibererà l’ammissione alla classe successiva in caso di valutazione complessiva positiva o la non ammissione al-trimenti. La certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. La scuola rilascia il certificato delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo scolastico secondo il modello ministeriale previsto predisposto dal Consiglio di classe in sede di scrutinio finale.

5.9 LE ATTIVITÀ DI RECUPERO PER IL SALDO DEL DEBITO FORMATIVO Il Collegio dei docenti individua le modalità per il recupero del debito formativo del periodo intermedio e finale. Le attività si svolgono nel corso dell’intero anno scolastico e, per il recupero delle insufficienze del secondo periodo di valutazione, che pre-

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vedono la sospensione del giudizio, nel periodo estivo, generalmente entro il 15 luglio, per le classi prime e seconde e prima dell’inizio delle attività didattiche per le classi quarte impegnate durante l’estate nel tirocinio. Le tipologie di interventi sono: • recupero in itinere: attività di rinforzo e potenziamento nel corso dell’attività didattica curricolare • sportello didattico: attività didattica integrativa per singoli studenti o gruppi di studenti, che accedono al servizio su prenotazione o su specifica indicazione dei Consigli di classe. • corsi di recupero: attività didattica integrativa di studenti che accedono al servizio, secondo i criteri deliberati collegialmente, su indicazione del docente della disciplina.

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6. L’OFFERTA FORMATIVA La scuola nel territorio Nell’ottica della valorizzazione delle esperienze svolte in contesti reali per favorire la formazione tecnico professionale degli studenti la Scuola attua progetti specifici in collaborazione con Enti ed Associazioni. Tirocini e stage Simulazioni aziendali Progetto Eccellenza

6.1 TIROCINI E STAGE Fanno parte integrante dei curricoli degli studenti gli stage aziendali della durata di tre settimane per le classi seconde nel periodo maggio– giugno; della durata di quattro settimane per le classi terze nel mese di febbraio e della durata di sei settimane per le classi quarte nel periodo giugno–luglio. Le attività rientrano negli spazi di flessibilità previsti dalla Riforma, che le Istituzioni scolastiche possono attuare. Sono oggetto di valutazione. Gli stages riservati agli studenti delle classi terze e quarte danno loro la possibilità di entrare in contatto con la realtà operativa dell’azienda ristorativa o alberghiera e prendere coscienza delle conoscenze e competenze necessarie per svolgere la professione; i tirocini orientativi riservati agli studenti delle classi seconde contribuiscono a favorire una scelta consapevole del percorso da intraprendere al terzo anno. Le energie e le risorse umane e professionali investite dall’Istituto per garantire agli studenti un servizio di qualità, con un percorso di collaborazione e di coinvolgimento delle aziende attraverso le associazioni

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di categoria che hanno permesso un dialogo costruttivo tra aziende e scuola sono state notevoli nel corso degli anni. I gruppi di interesse coinvolti nell’attività sono: genitori e studenti – scuola e aziende. Il confronto è stato fatto sui temi dell’importanza di un regolamento etico–professionale nell’esperienza del tirocinio, sul ruolo dello stage come viatico per l’ingresso nel mondo del lavoro e sulla rilevanza del rispetto delle “regole” per avere un incontro proficuo tra scuola e aziende. Gli stage prevedono un reale incontro tra la Scuola e le Aziende esterne: ogni studente è munito di una scheda di valutazione e di presentazione delle competenze e delle conoscenze redatta dal Consiglio di classe, viene collocato nell’azienda a lui più consona individuata da un’apposita Commissione facendo riferimento ai profili azienda forniti dalle associazioni di categorie e di settore a cui le aziende appartengono.

6.2 SIMULAZIONI AZIENDALI Per consentire agli studenti di sperimentare le conoscenze professionali e le abilità pratiche acquisite la scuola li fa partecipare a situazioni operative reali, le cosiddette simulazioni aziendali. Questi tipi di esercitazioni rientrano a tutti gli effetti nell’attività didattica curricolare e sono organizzate rispettando gli standard qualitativi e i criteri indicati dal Collegio dei docenti, per garantirne il valore didattico professionale. Le attività coinvolgono gli studenti delle classi 4^ e 5^, nell’ambito delle attività di alternanza scuola lavoro e gli studenti delle classi 3^ e 2^ nelle cosiddette esercitazioni speciali. Le tipologie di simulazione sono di vario genere: • realizzazione di banchetti, buffet, coffee break, cocktail party • assistenza o supporto a rassegne enogastronomiche

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• supporto nella realizzazione di convegni e manifestazioni di carattere culturale Gli eventi possono essere promossi dalla scuola (convegni, attività legate ai progetti realizzati nella scuola: open day e attività per l’Orientamento, Convegno annuale dell’Istituto, esercitazioni speciali, attività nell’ambito dei progetti Servizi agli studenti, Integrazione degli studenti diversamente abili, Sport per tutti e Sport e integrazione, incontri con i genitori per gli stage, partecipazioni dei rappresentanti dei genitori alle esercitazioni preatiche dei figli, altro) oppure richiesti da Organismi Istituzionali, Scuole, Associazioni di categoria ed Enti senza fini di lucro.

6.3 Progetto “ECCELLENZA” Finalità generale del progetto è di quella di premiare gli studenti meritevoli facendoli partecipare ad iniziative che consentano loro di maturare esperienze significative sia nell’ambito culturale che in quello tecnico – professionale. Gli studenti possono venire selezionati e preparati per partecipare a concorsi nazionali e internazionali nel settore enogastronomico e dell’accoglienza turistica; possono partecipare a convegni formativi, a fiere gastronomiche e a eventi di prestigio in cui la scuola è coinvolta nei rapporti con il territorio.

6.4 Progetto “CONVEGNO ANNUALE” Nell’ottica di una Scuola che realizza progetti che la collocano nel territorio come centro di aggregazione e di elaborazione di cultura nell’ambito enogastronomico e dell’accoglienza turistica, viene realizzato ogni anno un Convegno sui temi dell’ospitalità, dell’enogastronomia e della

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cultura del cibo inseriti in un contesto filosofico, artistico e culturale di ampio respiro.

6.5 Progetto “CONCORSO D’ISTITUTO” E’ un Concorso organizzato dall’Istituto rivolto agli studenti degli Istituti Alberghieri del Veneto. Prevede una sessione Enogastronomica e il Concorso Cocktail “Fiorentino Centrella”. Tra le attività è previsto un incontro con esperti sui temi del consumo e della somministrazione di bevande alcoliche e su temi enogastronomici. In particolare il Concorso Cocktail “Fiorentino Centrella” a cui partecipano gli studenti delle classi terze indirizzo sala bar, ha il fine di sensibilizzare gli studenti ad un “consumo intelligente” delle bevande alcoliche e contemporaneamente a far loro cogliere il futuro ruolo professionale di somministratori. Durante il concorso, gli studenti del terzo anno sala bar si confrontano in prove pratiche di esecuzioni di cocktail.   La formazione dello studente come persona e come cittadino Ritenendo fondamentale il proprio ruolo nella formazione dello studente come persona e come cittadino, la Scuola si impegna nella realizzazione di percorsi di conoscenza e di accettazione dell’altro. In quest’ottica rientrano gli interventi per: l’integrazione la prevenzione del disagio l’educazione alla salute

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6.6 Progetto “INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI” Gli obiettivi del Progetto sono quelli di favorire la cultura dell’integrazione, sostenere l’espressione e lo sviluppo di potenzialità e risorse dell’allievo diversamente abile, promuovendo l’acquisizione di abilità e competenze. Le problematiche dell’handicap e dello svantaggio vengono assunte in carico dall’intero Istituto, con il coinvolgimento di tutto il personale docente e non docente. Scopo prioritario dell’intervento didattico–educativo è l’integrazione dell’allievo disabile in un ambiente che ne favorisca la socializzazione e, tenuto conto della situazione di partenza, contribuisca a farne emergere potenzialità ed abilità, per il raggiungimento di una maggiore autonomia e della formazione di una più solida autostima. Gli allievi disabili partecipano per quanto possibile alle diverse attività proposte dalla scuola. Ogni insegnante contribuisce al progetto educativo individualizzato, coinvolgendo l’intero gruppo classe, con lo scopo di educare ai valori dell’accettazione e del rispetto delle diversità, della cooperazione e della solidarietà. La scuola cerca inoltre di favorire, ove possibile, i contatti con il mondo del lavoro, affinché l’esperienza scolastica non rimanga fine a se stessa. Relativamente al complesso degli interventi per l’integrazione la scuola individua e persegue le seguenti finalità: • favorire la socializzazione e l’integrazione degli allievi in situazione di handicap; • favorire l’espressione e lo sviluppo di potenzialità e risorse dell’allievo disabile, promuovendo l’acquisizione di abilità e competenze; • promuovere il costituirsi di un percorso formativo individualizzato al tempo stesso coerente e flessibile, a partire da interessi, punti–forza e difficoltà dell’allievo; • promuovere una collaborazione attiva tra scuola, famiglia ed

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operatori dell’U.L.S.S.; • promuovere un clima relazionale positivo e cooperativo nell’Istituto; • coordinare le risorse esistenti per promuovere la formazione di una comunità scolastica integrante. Tra le attività specifiche per gli studenti che la scuola promuove ci sono: • LABORATORI per permettere agli allievi di continuare il processo di socializzazione già avviato all’interno del gruppo classe, per favorire una formazione globale accrescendo l’autonomia, le competenze sociali e la capacità di porsi in relazione con gli altri, coltivare le potenzialità intellettive, cognitive, logico linguistiche di apprendimento, consolidare ed accrescere le competenze professionali degli allievi. Tra le attività consolidate nella scuola rientra l’attività denominata “In cucina…. praticamente” in cui un gruppo composto da studenti della scuola tra cui alcuni studenti diversamente abili seguiti da docenti di cucina coadiuvati dagli insegnanti di sostegno realizzano, in occasione di alcune ricorrenze (festività natalizie o pasquali, Carnevale) dei dolci e poi li confezionano per la vendita all’interno dell’Istituto. • Attività di alternanza scuola lavoro per gli studenti diversamente abili realizzate anche in collaborazione con i S.I.L. – Servizio Integrazione Lavorativa della provincia di Treviso e delle province limitrofe; partecipazione a progetti di stage finanziati dalla Provincia di Treviso e altro. Con tirocini orientativi e professionalizzanti, si favorisce l’inserimento futuro nell’attività lavorativa degli studenti e si potenziano le competenze spendibili nel settore professionale.

6.7 ATTIVITÀ DI SUPPORTO A FAVORE DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO DSA I Consigli di classe supportati da docenti esperti della scuola elaborano piani didattici personalizzati per gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.

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6.8 Progetto “INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI STRANIERI” Finalità generale del progetto è quella di favorire l’integrazione degli studenti stranieri nella comunità scolastica e sociale, di promuovere la cultura dell’accettazione delle diversità attraverso la conoscenza delle culture altre e delle loro manifestazioni. Gli interventi svolti in collaborazione con i centri territoriali permanenti (CTP) vanno in più direzioni: • attività di ORIENTAMENTO per sostenere l’autostima e la consapevolezza delle proprie scelte scolastiche attraverso colloqui mirati, Individuare il percorso scolastico più adatto all’età e alla situazione in ingresso degli studenti. • attività di ALFABETIZZAZIONE per favorire con interventi personalizzati l’acquisizione della comprensione della lingua italiana come competenza trasversale. • produzione di MATERIALI per facilitare l’apprendimento delle varie discipline.

6.9 INTERVENTI PER IL RECUPERO E L’INSERIMENTO IN UN PERCORSO FORMATIVO DI GIOVANI O ADULTI IN SITUAZIONI DI DISAGIO La scuola stipula protocolli di intesa e convenzioni per collaborazioni didattiche con i C.T.P. (Centri Territoriali Permanenti) di Treviso, per il recupero e l’inserimento in un percorso formativo di giovani o adulti in situazioni di disagio sociale ospitati temporaneamente in strutture di accoglienza o penali.

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6.10 Progetto “SERVIZI AGLI STUDENTI” Tra gli interventi che il nostro Istituto attua per la prevenzione del disagio giovanile ci sono: • Lo SPORTELLO D’ASCOLTO (CIC – Centro Informazione e Consulenza). Il Centro di Informazione e Consulenza (previsto dalla legge n. 162 del 26 giugno 1990) è un servizio che la scuola offre per realizzare attività: di prevenzione, di informazione, di sostegno e di consulenza esperta. Gli interventi sono finalizzati alla promozione del benessere psico–fisico della comunità scolastica, al miglioramento della qualità della vita nella scuola e nel contesto familiare degli alunni, all’accrescimento della fiducia e della solidarietà nella scuola, alla facilitazione del dialogo e alla costruzione di rapporti positivi tra docenti, alunni e genitori. Le aree di intervento sono due: area scolastica – rapporto con gli insegnanti, con gli alunni, difficoltà di apprendimento, orientamento; area psico–socio–personale – counseling scolastico. • ATTIVITÀ NEL GRUPPO – CLASSE sulle tematiche delle relazioni (tra compagni di classe, tra studenti e adulti) con lo scopo di favorire i processi di socializzazione e la progettazione di un lavoro comune. Le attività sono attuate da docenti opportunamente formati e da esperti esterni in collaborazione con le USL. • Progetto “POLCENIGO” uscita didattica di due giornate destinata a tutte le classi seconde che prevede la permanenza in una struttura affidata alla gestione della scuola in cui gli studenti coadiuvati dai docenti gestiscono la preparazione dei pasti. Sono previsti inoltre momenti di riflessione, visite naturalistiche e culturali. Il progetto ha l’obiettivo di fare riflettere gli studenti sui temi della convivenza, del rispetto, dei ruoli all’interno di un gruppo per rendere coeso il gruppo classe. • ATTIVITA’ di VOLONTARIATO che comprendono attività di formazione per gli studenti interessati e interventi nel sociale in vari ambiti. Rientra tra le attività il progetto denominato “Alberini in pediatria: cuochi in pigiama” in cui circa un centinaio di studenti della scuola a turno guidati

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da docenti tecnico pratici volontari realizzano biscottini e pizzette con i bambini ricoverati nel reparto di Pediatria dell’Ospedale di Treviso. • ATTIVITÀ INTEGRATIVE E OPZIONALI di vario genere per favorire l’espressione delle proprie emozioni, la riflessione, l’ascolto, il confronto, la consapevolezza di sé e la relazione positiva con gli altri: • SHOUT ATTIVITÀ CREATIVE: attività extracurricolare opzionale che si prefigge una riflessione sul tema del divertimento e dei temi associati di trasgressione e rischio, per favorire un divertimento “sano” che tenda a limitare i comportamenti a rischio. Vuole permettere la realizzazione delle capacità espressive e creative della persona attraverso la realizzazione di produzioni artistiche da presentare ad una manifestazione finale (convention). • TEATRO A SCUOLA: attività extracurricolare opzionale che vuole sviluppare le capacità comunicative attraverso il linguaggio del teatro e dei vari stimoli scenici, coreografici. L’attività mira a permettere di riflettere sulla propria identità in trasformazione attraverso forme e linguaggi espressivi differenti da quelli scolasticamente usuali. • CORALE D’ISTITUTO: attività extracurricolare opzionale che vuole fornire agli studenti la possibilità di confrontarsi e esprimersi attraverso il linguaggio della musica. L’attività prevede delle esibizioni della corale in corrispondenza di eventi programmati dalla scuola. Vengono attuate iniziative, in collaborazione con l’USL, di educazione alla salute. Si tratta di interventi di informazione e prevenzione sui temi della sessualità, delle malattie a trasmissione sessuale, delle droghe, dell’alcool, del tabagismo e altro. Da alcuni anni è stata utilizzata la modalità della peer education – educazione tra pari. Gli studenti opportunamente formati da esperti dell’USL sono chiamati poi ad intervenire in qualità di formatori nelle classi. La peer education tra giovani coetanei rappresentare un efficace strumento di comunicazione e informazione ed un modo per rendere autonomi i giovani nel contesto della prevenzione.

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La nostra Scuola interviene nell’ambito dell’educazione alla legalità con: • iniziative in collaborazione con le Istituzioni (incontri informativi e di prevenzione) • realizzazione di attività rivolte ai rappresentanti degli studenti negli organi collegiali per renderli consapevoli del proprio ruolo • realizzazione di iniziative per favorire il coinvolgimento e la partecipazione attiva alla vita della scuola da parte degli studenti.

6.11 Progetto “SPORT PER TUTTI” e “SPORT E INTEGRAZIONE” In stretta sinergia con i progetti volti al benessere psico-fisico dello studente e all’integrazione si pone il progetto che ha come obiettivi quelli di utilizzare le attività sportive per contribuire alla crescita dello studente, per abituare al rispetto delle regole, per favorire l’aggregazione tra studenti e il confronto, per evidenziare l’importanza del singolo individuo nel successo della squadra, in cui le individualità contribuiscono al perseguimento di un fine comune. La scuola realizza varie attività sportive (tornei di calcetto, di pallavolo, corsa campestre, arrampicata sportiva) Per le classi del biennio iniziale è consuetudine realizzare un’uscita sportiva al palaghiaccio di Feltre. Inoltre prepara gli studenti e li fa partecipare alle manifestazioni sportive e alle competizioni realizzate nel territorio. Vengono realizzate attività che coinvolgono anche gli studenti diversamente abili, tra cui è diventata una consuetudine della scuola realizzare la giornata denominata: ”L’ALTRO CAMPIONE” giornata dedicata ad attività sportive e ricreative con il coinvolgimento di studenti diversamente abili e non, con la finalità dell’integrazione attraverso la conoscenza, il confronto e l’accettazione dell’altro.

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L’orientamento e la prevenzione della dispersione scolastica

6.12 Progetto “ORIENTAMENTO” ORIENTAMENTO IN ENTRATA. Le attività riguardano: • le iniziative per consentire agli studenti provenienti dalla scuola media una scelta il più possibile consapevole del percorso di studi da intraprendere attraverso: • Interventi informativi e formativi attraverso visite guidate alla nostra scuola di gruppi di studenti accompagnati da un responsabile della scuola media richiedente. • Open day – vengono realizzate delle giornate di scuola aperta per consentire a studenti, genitori un contatto diretto con la scuola e le sue proposte attraverso la presentazione da parte della Commissione Orientamento del Piano dell’Offerta Formativa del nostro Istituto, visita della scuola, una simulazione dei nostri studenti ai laboratori. • Incontro con i Dirigenti Scolastici e con i Responsabili dell’Orientamento delle scuole medie, organizzato presso l’Istituto nel corso del quale gli ospiti partecipano ad un’esercitazione speciale delle classi terze. • Incontro con un referente della scuola presso il campus sull’Orientamento organizzato dalla Provincia nel mese di luglio. • le attività di accoglienza per gli studenti: • organizzazione di attività per le classi prime, all’inizio dell’anno scolastico, per conoscere il piano di studio, i progetti della scuola, il regolamento d’Istituto, l’edificio scolastico. • incontri per l’inserimento nelle classi seconde di studenti provenienti da altri Istituti.

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ORIENTAMENTO IN ITINERE. Gli interventi riguardano: • l’orientamento degli studenti delle classi seconde, per la scelta professionale del percorso di indirizzo al terzo anno attraverso incontri con esperti e con la preparazione allo stage orientativo nelle aziende del territorio effettuato alla fine dell’anno. • l’orientamento degli studenti delle classi quarte attraverso incontri per illustrare, per linee generali, la configurazione del mondo delle professioni e del lavoro. ORIENTAMENTO IN USCITA. Per gli studenti delle classi quinte l’orientamento è volto ad educare alla presa di coscienza di sé, alla progressiva consapevolezza delle proprie capacità, attitudini/vocazioni, interessi, preferenze, valori, ideali. Vengono organizzati incontri con esperti (temi: contratti di lavoro, stesura del curriculum, sicurezza e tutela dei lavoratori, partecipazione a fiere e convegni informativi su percorsi universitari, corsi di specializzazione post diploma, ITS, inserimento nel mondo del lavoro. E’ consuetudine dell’Istituto preparare e far partecipare gli studenti delle clssi quinte alla manifestazione JOB&Orienta, importante mostra-convegno dedicata a orientamento, scuola, formazione e lavoro che si tiene ogni anno presso la Fiera di Verona.

6.14 Progetto “PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA” Il lavoro che i docenti dell’Istituto hanno intrapreso si muove in più direzioni: • Individuazione delle principali forme di dispersione scolastica attraverso la riflessione sul disagio all’interno della scuola e/o della famiglia. • valorizzazione della “persona” come massima dimensione dello studente.

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• valorizzazione della scuola come “comunità”, “centro”. • sviluppo di una sinergia d’intervento con gli Enti territoriali preposti ad una eventuale riqualificazione sociale. L’obiettivo è quello del riorientamento e della valorizzare le abilità operative degli studenti. Nell’ambito del progetto denominato “Alberini Job’s club” la scuola svolge un ruolo di intermediazione nel percorso di inserimento lavorativo degli studenti.

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7. RICERCA E SVILUPPO 7.1 Progetto “NUOVE TECNOLOGIE – INFORMATICA” La finalità del progetto è quella di potenziare sia dal punto di vista dell’hardware che del software le tecnologie a disposizione dell’Istituto. Il progetto si prefigge inoltre di attuare dei percorsi di aggiornamento del personale docente e non docente con la finalità dell’acquisizione e dell’approfondimento di competenze informatiche e dell’utilizzo di modalità didattiche che si avvalgono di software specifici. Ulteriore obiettivo del progetto è quello di aprirsi al territorio proponendo corsi di informatica ai genitori degli studenti del nostro Istituto.

7.2 Progetto “SITO D’ISTITUTO” Importante strumento per la valorizzazione delle iniziative dell’Istituto è il sito della scuola. Gli obiettivi sono quelli di fornire agli utenti uno strumento di consultazione sull’attuazione di quanto previsto dal Piano dell’Offerta Formativa della scuola. Attraverso aree dedicate permette inoltre l’utilizzo di piattaforme per la didattica e di canali per la comunicazione. In particolare nell’Istituto l’approccio all’E–learning con il software “Moodle” è diventato un importante supporto alla didattica delle varie discipline. La scuola è arrivata a contare 800 iscritti alla piattaforma che la utilizzano come strumento didattico.

7.3 CORSI F.S.E. Il nostro Istituto partecipa ai bandi di concorso Regionali finanziati dal Fondo Sociale Europeo nell’Asse III – Inclusione Sociale e nell’Asse II

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Occupabilità del Programma Operativo Regionale 2007–2013 per i settori produttivi dell’enogastronomia e dell’accoglienza turistica. Nel corso di questi anni sono stati approvati dalla Giunta Regionale del Veneto numerosi progetti che rappresentano una rilevante opportunità culturale e professionale per gli studenti della Scuola. L’obiettivo è quello di contribuire a migliorare la comunicazione tra la scuola e il territorio, per promuovere la formazione professionale, contrastare i rischi di dispersione scolastica, favorire l’instaurarsi di rapporti stabili con l’istruzione tecnica e professionale e aumentare le occasioni di incontro con le imprese.

7.4 Progetto “SCAMBI CULTURALI” Il progetto si pone come obiettivi quelli di favorire lo sviluppo e il consolidamento del senso di appartenenza alla Comunità Europea, di proporre iniziative rivolte a docenti di confronto con realtà scolastiche e professionali dei Paesi della Comunità, di avviare iniziative ed esperienze all’estero per gli studenti dell’Istituto. Vengono realizzate attività per il potenziamento della conoscenza delle lingue straniere per gli studenti con assistenti di lingua straniera, accoglienza di studenti stranieri a scuola, con la realizzazione di corsi di preparazione per le Certificazioni di lingua inglese dell’Università di Cambridge e altro.

7.5 Progetto “INVITO ALLA LETTURA” Obiettivo del progetto è quello di realizzare attività che consolidino l’interesse e il gusto della lettura attraverso iniziative di approccio a vari tipi di “linguaggio”: la prosa, la poesia, l’arte, la musica e altro. Tra le attività del progetto rientrano:

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• visite guidate a librerie del territorio per fare conoscere agli studenti le più interessanti novità editoriali di narrativa. • sostenere operativamente lo svolgimento dell’attività del “quotidiano in classe” • coordinare la redazione del Giornalino d’Istituto • incrementare il patrimonio della Biblioteca d’Istituto • garantire il funzionamento ordinato del servizio di prestito dei libri della biblioteca dell’Istituto • Promuovere conferenze di presentazione di libri particolarmente interessanti e/o incontri con gli autori • promuovere iniziative di aggiornamento e autoaggiornamento dei docenti riguardo alle nuove proposte editoriali, anche con l’intervento di esperti esterni. GIORNALE D’ISTITUTO Gli studenti della scuola coordinati da un gruppo di docenti redigono un giornale periodico. L’attività si completa poi con la partecipazione a manifestazioni nazionali, a cui partecipano alcuni componenti della redazione. In queste occasioni gli studenti possono confrontarsi con le diverse realtà e/o partecipare a concorsi. Qualità e valutazione Obbiettivi sono quelli di migliorare la qualità del servizio mediante sistemi di monitoraggio e di valutazione dei risultati in comparazione con quelli attesi. La valutazione riguarda aspetti organizzativi, di gestione delle attività ed attuazione dei processi.

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7.6 VALUTAZIONE DI PROGETTI E ATTIVITÀ CONTENUTE NEL P.O.F. La valutazione delle attività e dei progetti del POF prevede: • il Monitoraggio dello stato di attuazione dei Progetti e delle attività previste dal Piano dell’Offerta Formativa nei seguenti periodi: gennaio, maggio. • In collaborazione con le Funzioni Strumentali e i Responsabili di Progetto: Valutazione in termini qualitativi e quantitativi delle attività attraverso questionari, rilevazione dei partecipanti alle attività opzionali, • In corrispondenza della riunione del Collegio dei Docenti del mese di giugno: sintesi esiti delle varie attività proposte. Le fasi di monitoraggio e valutazione vengono effettuate preliminarmente dal gruppo per la realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa, denominato gruppo P.O.F. formato dai docenti che sovrintendono alle attività dell’Istituto. Il Gruppo di staff, presieduto dal Dirigente Scolastico, si riunisce periodicamente per: • progettare e monitorare le attività; • concordare strategie; • coordinare le azioni nei vari ambiti di intervento; • condividere le decisioni che la mission dell’Istituto prevede. E’ costituito da tutti i docenti che hanno incarichi di responsabilità perché si occupano dell’organizzazione e del coordinamento delle attività della scuola: comprende i collaboratori del Dirigente Scolastico, le Funzioni Strumentali, i Responsabili di progetto.

7.7 ACCREDITAMENTO E AUDIT L’Istituto è Organismo di formazione accreditato (legge regionale 9 agosto 2002 n.19) negli ambiti: Formazione continua, Formazione Su-

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periore e Orientamento. Periodicamente la Scuola deve sostenere l’audit per il controllo dei requisiti per il mantenimento dell’Accreditamento. Deve presentare la documentazione richiesta e illustrarla dettagliatamente al responsabile dell’ISFOL – Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori – incaricato dalla Regione del controllo. Vengono verificate: • l’adeguatezza delle strutture: collaudi, controlli periodici per la sicurezza, documentazione relativa, adempimenti previsti dalla legge • l’adeguatezza delle procedure attuate nell’erogazione dei servizi nei vari ambiti (procedure di intervento, monitoraggio delle attività, valutazione dei risultati, gestione dei reclami, analisi finale e procedure di miglioramento) L’’Accreditamento Regionale costituisce un riconoscimento di qualità necessario per la progettazione e realizzazione di attività di specializzazione o di eccellenza: Bandi FSE, gestione dei percorsi di specializzazione superiore (ITS, corsi post diploma) e altro. Il piano di aggiornamento

7.8 L’AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE E ATA La programmazione delle attività di aggiornamento ha come finalità l’aggiornamento e la formazione del personale docente e non docente. Gli obbiettivi relativi alla formazione del personale docente sono: • I processi di autonomia e di riforma in atto • Il progresso nel contesto relazionale tra docente e studenti • L’adeguamento delle conoscenze allo sviluppo delle singole discipline in particolare nel settore tecnico professionale • L’approfondimento della preparazione didattica

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• La prevenzione dell’insuccesso scolastico • La partecipazione alla ricerca ed all’innovazione didattico–pedagogica • L’acquisizione e l’approfondimento di competenze informatiche. La Scuola si attiva per favorire l’informazione e la partecipazione dei docenti a: • corsi organizzati dalla scuola • iniziative di formazione organizzate dalle agenzie formative del territorio • eventi di aggiornamento tecnico professionale valutando anche le proposte di imprese del settore turistico alberghiero. Inoltre la Scuola promuove le iniziative di formazione del Personale ATA sui temi: • della relazioni e dei ruoli • dell’integrazione • della sicurezza e negli ambiti: • amministrativo, contabile • professionale alberghiero • altro.

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8. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Dirigenza e coordinamento

8.1 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Il Dirigente Scolastico assicura la gestione unitaria dell’Istituto, ne ha la rappresentanza legale ed è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali, nonché dei risultati dei servizi. Nel rispetto dell’autonomia degli organi collegiali, il Dirigente Scolastico ha autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. E’ altresì titolare delle relazioni sindacali.

8.2 I COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato nel 2000, il Dirigente, individua i docenti di cui intende avvalersi nello svolgimento delle funzioni organizzative e amministrative. Nella nostra scuola sono individuati: un docente con la funzione di Vicario del Dirigente Scolastico che svolge i seguenti compiti: • Collaborazione con il Dirigente Scolastico nella progettazione delle strategie gestionali e nella loro pianificazione ed attuazione nell’Istituzione scolastica • Sostituzione del Dirigente, in caso di assenza o su delega dello stesso, nell’assolvimento di funzioni e compiti propri della Dirigenza • Coordinamento delle sinergie e modalità organizzative delle attività didattiche interdisciplinari, extracurriculari e dei progetti della Scuola • Stesura del POF

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• Rapporti con gli studenti e le famiglie • Supervisione dell’organizzazione e della logistica dell’Istituto. • Predisposizione del calendario annuale di consigli di classe, scrutini, esami e delle riunioni collegiali • Organizzazione corsi di recupero e gestione debito formativo • Variazioni d’orario in corrispondenza di simulazioni e di prove d’esame • Predisposizione delle classi seguendo i criteri indicati dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto. un docente con la funzione di secondo collaboratore del Dirigente Scolastico che svolge i seguenti compiti: • collaborazione con il Dirigente Scolastico nella progettazione delle strategie gestionali e nella loro pianificazione ed attuazione nell’Istituzione scolastica • coordinamento delle sinergie e modalità organizzative delle attività didattiche interdisciplinari, extracurriculari e dei progetti della Scuola • supervisione dell’organizzazione delle attività nei laboratori dell’Istituto; • giustificazioni e permessi studenti.

8.3 LE FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA. Secondo l’art. 30 C.C.N.L., il Collegio dei docenti è chiamato a identificare le Funzioni Strumentali al Piano dell’Offerta Formativa, Il Dirigente Scolastico individua i docenti a cui attribuirle. Le aree di intervento che l’Istituto individua come fondamentali per la realizzazione del P.O.F. sono: • SERVIZI AGLI STUDENTI

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• INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI • ORIENTAMENTO • NUOVE TECNOLOGIE – INFORMATICA.

8.4 I RESPONSABILI DI PROGETTO, I COORDINATORI DI ATTIVITÀ ED I RELATIVI GRUPPI DI LAVORO Per la progettazione, l’attuazione e la valutazione delle attività dell’Istituto sono istituiti dei gruppi di lavoro, guidati dai docenti Funzioni Strumentali e dai docenti individuati dal Dirigente Scolastico per svolgere la funzione di Responsabile di progetto o Coordinatore di attività. Inoltre sono istituite delle Commissioni per lo svolgimento di attività relative all’organizzazione dell’Istituto: COMMISSIONE ORARIO per la predisposizione dell’orario provvisorio e definitivo delle lezioni dei corsi diurno e serale. COMMISSIONE SICUREZZA composta da: • un Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione – R.S.P.P. • un Rappresentante per la Sicurezza dei Lavoratori – R.S.L. • una squadra antincendio(evacuazione). • una squadra di addetti al primo soccorso per l’attuazione delle misure di sicurezza previste dalla legislazione antinfortunistica. COMMISSIONE FORMAZIONE CLASSI per la predisposizione delle classi seguendo i criteri indicati dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto COMITATO DI VALUTAZIONE composto da quattro docenti effettivi e due docenti supplenti eletti annualmente dal Collegio dei docenti per la valutazione dell’attività dei Docenti in anno di prova. COMMISSIONE per la LOGISTICA per il coordinamento di tutti gli interventi relativi a sistemazione dei locali, arredi e corredi di aule e laboratori.

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8.5 IL GRUPPO PER LA REALIZZAZIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Il Gruppo per la realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa è formato dai docenti che sovrintendono alle attività dell’Istituto, ne fanno parte i collaboratori del Dirigente Scolastico, le Funzioni Strumentali, i Responsabili di progetto. E’ costituito da tutti i docenti che hanno incarichi di responsabilità perché si occupano dell’organizzazione e del coordinamento delle attività della scuola. Il Gruppo di staff, presieduto dal Dirigente Scolastico, si riunisce periodicamente per: • progettare e monitorare le attività; • concordare strategie; • coordinare le azioni nei vari ambiti di intervento; • condividere le decisioni che la mission dell’Istituto prevede.

8.6 I COORDINATORI DI AREA DISCIPLINARE Le aree disciplinari sono formate dal gruppo di insegnanti delle stesse discipline, che si riuniscono per la stesura della programmazione annuale e per la formulazione di progetti. Per ogni disciplina è nominato un Coordinatore. I Coordinatori di Area Disciplinare: • presiedono le riunioni per discipline; • coordinano la programmazione curricolare ed extracurricolare che riguarda le materie insegnate nel gruppo disciplinare; • promuovono e coordinano la somministrazione di prove comuni nelle classi parallele; • coordinano i lavori di eventuali gruppi di docenti e l’attribuzione di incarichi specifici all’interno dell’area; • curano i rapporti con i docenti responsabili di funzioni strumentali; • coordinano le proposte di adozione dei libri di testo.

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8.7 I COORDINATORI DI CLASSE I compiti dei Coordinatori di classe sono: • presiedere i Consigli di classe; • raccogliere informazioni, pareri e proposte dagli studenti della classe e dai singoli docenti;fornire un quadro attendibile e aggiornato dell’andamento e delle dinamiche della classe, evidenziando la presenza di eventuali situazioni di disagio, di problemi disciplinari, di casi di scarso profitto e dando informazioni al Consiglio di classe in merito al recupero, al sostegno, all’approfondimento; • fare presente alla Presidenza le esigenze connesse all’attività della classe proponendo analisi e soluzioni dei problemi della classe o dei singoli allievi; • controllare il registro di classe (note, ritardi, assenze, permessi, ecc.) e informare il Consiglio e la Presidenza in presenza di particolari situazioni; • curare i rapporti con le famiglie degli studenti. Viene nominato dal Dirigente Scolastico un Coordinatore per ogni classe.

8.8 I RESPONSABILI DI LABORATORIO I docenti responsabili di laboratorio: • coordinano la calendarizzazione delle attività in laboratorio, coadiuvati dagli assistenti tecnici • si occupano del controllo dell’uso delle attrezzature e delle dotazioni dei laboratori • segnalano eventuali danni • segnalano necessità di interventi per la riparazione • propongono eventuali acquisti.

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Personale amministrativo, tecnico e ausiliario Ricopre una funzione fondamentale per la gestione delle attività dell’Istituto il personale A.T.A. – Amministrativo, Tecnico e Ausiliario.

8.9 IL DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI AMMINISTRATIVI La funzione di gestione finanziaria e di direzione dei servizi generali ed amministrativi è affidata al Direttore dei Servizi Generali Amministrativi (D.S.G.A.)

8.10 IL PERSONALE AMMINISTRATIVO Il Personale amministrativo si occupa di tutte le funzioni amministrative inerenti l’utenza ed il personale docente e non docente della Scuola. UFFICIO PERSONALE – Funzioni: amministrazione del personale e pratiche generali UFFICIO DIDATTICA – Funzioni: gestione studenti e attività didattiche UFFICIO PROTOCOLLO – Funzioni: Archivio , protocollo, servizi e pratiche generali dell’Istituto UFFICIO CONTABILITA’ – Funzioni: gestione servizi contabili, finanziaria. UFFICIO MAGAZZINO – Funzioni: gestione magazzino e procedure acquisti di beni o servizi.

8.11 IL PERSONALE TECNICO Le attività didattiche nei laboratori e altre attività di carattere organizzativo sono gestite con l’ausilio di personale tecnico. Il Personale tecnico esegue attività lavorativa che richiede specifica preparazione profes-

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sionale, conoscenza di strumenti e tecnologie anche complessi, con capacità d’utilizzazione degli stessi, nonché d’esecuzione di procedure tecniche e informatiche. Svolge attività di supporto tecnico alla funzione docente relativamente delle attività didattiche ed alle connesse relazioni con gli studenti.

8.12 IL PERSONALE AUSILIARIO Il Personale ausiliario (collaboratori scolastici) svolge attività di supporto allo svolgimento di tutte le attività della Scuola. Compiti dei collaboratori scolastici: pulizia dei locali e degli arredi, rapporti con gli alunni sorveglianza generica nei locali, particolari interventi non specialistici, supporto amministrativo e didattico, servizi esterni.

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9. GLI ORGANI COLLEGIALI Gli organi collegiali attivi nell’Istituto sono quelli previsti dal D.L. 16 aprile 1994, n. 297: Consiglio d’Istituto, Giunta Esecutiva, Collegio dei Docenti, Consigli di Classe. Le loro competenze sono quelle stabilite dalla legge. Nella scuola possono inoltre essere istituiti un Comitato Studentesco ed un Comitato dei Genitori, dei quali fanno parte rispettivamente tutti gli studenti ed i genitori eletti come rappresentanti nei Consigli di Classe.

9.1 IL CONSIGLIO DI ISTITUTO Il Consiglio di Istituto è eletto da tutte le componenti della comunità scolastica chiamate a farne parte, ciascuna per la propria rappresentanza, con le modalità previste dal regolamento dell’istituzione. Il consiglio resta in carica tre anni. Nel Consiglio d’Istituto, del quale fa parte di diritto il Dirigente Scolastico, sono rappresentati i docenti, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), i genitori e gli studenti. Il Presidente viene eletto all’interno della componente dei genitori nella prima riunione. Al Consiglio di Istituto spettano le competenze generali in materia di indirizzi gestionali ed educativi e di programmazione economico–finanziaria. Spetta, in particolare, al consiglio di Istituto: a. definire gli indirizzi generali per le attività della scuola anche in relazione ai rapporti con il contesto territoriale (promozione manifestazioni; esprime parere per l’uso delle attrezzature dell’istituto da parte di Enti privati o pubblici che ne fanno richiesta; b. adottare il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituzione Scolastica, elaborato dal Collegio dei docenti, verificandone la rispondenza agli indirizzi generali e alle compatibilità rispetto alle risorse umane e finan-

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ziarie disponibili; c. approvare l’adesione della scuola ad accordi in coerenza con il piano dell’Offerta Formativa; d. approvare i documenti contabili fondamentali. Ha potere deliberante sulla organizzazione delle attività dell’Istituto: • Adozione regolamento interno e adattamento calendario scolastico. • Definizione criteri per l’attuazione dei viaggi di studio. • Delibera il programma annuale, le variazioni di bilancio ed il conto consuntivo. I COMPONENTI DEL CONSIGLIO D’ISTITUTO Dirigente Scolastico Componente Docente: 8 rappresentanti del Personale Docente Componente Genitori: 4 rappresentanti dei Genitori degli Studenti Componente personale A.T.A. : 2 rappresentanti dei Personale ATA (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario) Componente Studenti: 4 rappresentanti degli Studenti

9.2 LA GIUNTA ESECUTIVA I membri del Consiglio d’Istituto eleggono al proprio interno i rappresentanti della GIUNTA ESECUTIVA che ha i seguenti compiti: • Predispone il bilancio preventivo e le variazioni di bilancio.

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• • • •

Predispone il conto consuntivo. Prepara i lavori del Consiglio d’Istituto. Cura l’esecuzione delle delibere dei Consigli d’Istituto. Adotta provvedimenti disciplinari.

9.3 IL COLLEGIO DEI DOCENTI Il Collegio dei Docenti è costituito da tutti i docenti di ruolo e non di ruolo in servizio presso l’istituzione scolastica ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. Decide i criteri organizzativi e didattici generali: • Definisce la programmazione didattica ed educativa annuale dell’istituto. • Stabilisce le finalità e gli obiettivi educativi, culturali, professionali e didattici generali. • Stabilisce modi e tempi d’accertamento dei requisiti di partenza degli alunni e di eventuali progetti di recupero iniziale. • Stabilisce la scansione dell’anno scolastico in trimestri o quadrimestri. • Individua iniziative educative curriculari ed extracurriculari. • Delibera in materia di sperimentazione. • Stabilisce tempi e modalità di attività di approfondimento e di recupero. • Programma il piano delle attività di servizio oltre l’insegnamento. • Stabilisce i criteri generali di valutazione, nonché i criteri per l’ammissione, la sospensione del giudizio e la non ammissione alla classe successiva. • Promuove iniziative di aggiornamento per i docenti. • Elegge il Comitato di Valutazione del Servizio dei docenti. Promuove iniziative per l’orientamento scolastico. • Delibera l’adozione dei libri di testo.

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9.4 IL CONSIGLIO DI CLASSE Il Consiglio di classe è formato dagli insegnanti della classe medesima e dai rappresentanti dei genitori e degli alunni, eletti all’inizio dell’anno scolastico. E’ compito della Presidenza attribuire ad un insegnante del Consiglio la funzione di coordinatore/responsabile di classe. Il Consiglio di classe, in occasione degli incontri con i rappresentanti di genitori e alunni, informa gli stessi sulla situazione didattica e disciplinare, sugli interventi di recupero, sulle problematiche generali della classe. I genitori e gli alunni sono inoltre invitati ad esprimere il loro giudizio in relazione alla scelta dei libri di testo per l’anno successivo. Il Consiglio di classe: • Formula la programmazione educativa e didattica della classe. • Propone strategie per interventi di supporto e recupero. • Individua contenuti ed obiettivi trasversali e strategie per il loro conseguimento. • Stabilisce norme di comportamento e atteggiamenti relazionali tra docenti e alunni. • Definisce strumenti e criteri di osservazione, verifica e valutazione. • Promuove attività integrative e di approfondimento. • Propone iniziative di sperimentazione della classe. • Programma viaggi di studio e visite guidate. • Agevola ed estende i rapporti tra docenti–genitori–studenti. • Decide l’applicazione di sanzioni disciplinari agli studenti. • Formula proposte al Collegio Docenti per la scelta di sussidi didattici, audiovisivi e libri di testo. • Formula proposte al Preside sul piano di attività della classe.

9.5 IL COMITATO DEGLI STUDENTI Del Comitato degli Studenti fanno parte di diritto tutti gli studenti eletti

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nel Consiglio d’Istituto, nei Consigli di Classe, inoltre comprende anche altri studenti che chiedano di farne parte. Il Comitato studentesco attraverso i rappresentanti d’Istituto e di classe richiede lo svolgimento di Assemblee d’Istituto e di classe, formula proposte e/o richieste relative a temi inerenti l’attività scolastica o di interesse generale. Garantisce l’esercizio democratico dei diritti dei partecipanti alle assemblee ed il loro ordinato svolgimento. Può riunirsi ed operare secondo le modalità previste dal Regolamento d’Istituto.

9.6 IL COMITATO GENITORI Del Comitato dei Genitori fanno parte di diritto tutti i genitori eletti come rappresentanti nel Consiglio d’Istituto e nei Consigli di Classe, inoltre comprende anche altri genitori che chiedano di farne parte. Il Comitato ha la facoltà di riunirsi in assemblee, secondo le modalità previste dal Regolamento d’Istituto., per trattare problemi scolastici o temi di carattere socio–culturale per contribuire al raggiungimento degli obiettivi educativi della scuola. Formula proposte in questo senso e si attiva per migliorare i rapporti tra la Scuola e le famiglie degli studenti.

9.7 L’ORGANO DI GARANZIA Nello Statuto delle Studentesse e degli Studenti, decreto del Presidente della Repubblica del 21 Novembre 2007 n. 235, vengono definiti i diritti e i doveri degli studenti. In esso è prevista l’istituzione di un ORGANO DI GARANZIA come strumento di tutela e di garanzia per l’attuazione dello Statuto e per cercare di promuovere credibilità educativa e condivisione sociale delle responsabilità, dei processi e degli esiti. L’ORGANO DI GARANZIA, uno interno ad ogni istituto ed uno provinciale, ha il compito di controllare l’effettivo rispetto dello Statuto, la confor-

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mità ad esso dei Regolamenti d’Istituto, di dirimere le controversie e di decidere collegialmente in merito alle sanzioni disciplinari affinché esse abbiano una finalità educativa. L’ORGANO DI GARANZIA dell’ISTITUTO è composto dai seguenti membri: il Dirigente Scolastico: Presidente un docente: Componente un genitore: Componente uno studente: Componente un rappresentante del personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario: Componente Contro le sanzioni disciplinari, inflitte sulla base del Regolamento di Istituto, è ammesso ricorso entro quindici giorni dalla comunicazione all’interessato. L’ORGANO DI GARANZIA PROVINCIALE è presieduto da una persona “ di elevate qualità morali e civili” nominata dal Dirigente dell’amministrazione scolastica periferica ed è composto da: • 2 studenti (designati dalla Consulta Provinciale degli Studenti) • 3 docenti • 1 genitore (designato dal Consiglio Scolastico Provinciale) Esso esprime un parere vincolante per quanto riguarda i reclami, proposti dagli studenti o da chi abbia interesse a farlo, contro le violazioni al Regolamento dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti anche contenute nel Regolamento di Istituto. Il Dirigente dell’amministrazione scolastica periferica decide, successivamente, in via definitiva.

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