Fondamentale aprile 2011

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Numero 2 - 1 aprile 2011 - Anno XXXIX - AIRC Editore - Poste Italiane spa Sped. in Abb. Postale D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 2 DCB Milano - ISSN 2035-4479

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RICERCA

Dalla Calabria si coordina un progetto per i tumori ematologici MENOPAUSA

La chemio da giovani oggi non significa rinunciare alla fertilitĂ

Ai blocchi di partenza i progetti finanziati da AIRC

CINQUE PER MILLE, DIECI PER TUTTI



EDITORIALE

Piero Sierra

TANTI MODI PER AIUTARE LA RICERCA. • con conto corrente postale n. 307272; • con carta di credito, telefonando al numero verde 800 350 350, in funzione tutti i giorni 24 ore su 24 o collegandosi al sito www.airc.it; • con un piccolo lascito nel suo testamento; per informazioni, www.fondazionefirc.it oppure tel. 02 794 707; • in banca: Intesa Sanpaolo IBAN IT14 H030 6909 4001 0000 0103 528; Banca Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 87 E 01030 01656 000001030151; Unicredit PB SPA IBAN IT96 P020 0809 4230 0000 4349 176; • con un ordine di addebito automatico in banca o su carta di credito (informazioni al numero verde 800 350 350)

L’Istituto italiano della donazione certifica con un marchio di eccellenza le organizzazioni non profit che forniscono elementi di garanzia sull’assoluta trasparenza ed efficacia nella gestione dei fondi raccolti.

Presidente AIRC

Il tuo contributo di oggi può diventare la cura di domani

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grandi leader della ricerca, 10 programmi di oncologia molecolare clinica, 48 istituzioni coinvolte su tutto il territorio nazionale, 921 tra ricercatori e medici al lavoro, un investimento globale per cinque anni di 120 milioni di euro: ecco la risposta di AIRC alla fiducia che centinaia di migliaia di italiani le hanno conferito con la propria firma sulla dichiarazione dei redditi. I leader del Programma di Oncologia clinica molecolare 5 per mille, i cui volti sono in copertina, sono al lavoro con la promessa di avvicinare la cura entro cinque anni. Il treno che abbiamo fatto partire corre ad alta velocità. E la velocità del Programma è data anche dal requisito fondamentale della sua interdisciplinarietà, che dovrà generare, entro la durata del progetto, nuove conoscenze molecolari in oncologia per trasferirle alla clinica, nelle aree della diagnosi, della prognosi, della terapia. Proprio in momenti difficili come l’attuale esiste il rischio che progetti così strategici vengano rallentati. È invece vero il contrario: bisogna accelerarli. La distanza da percorrere è ancora lunga e quindi occorrono altri “treni” che possano raggiungere traguardi più lontani. E infatti AIRC, come spiega il nostro direttore scientifico Maria Ines Colnaghi a pagina 46, ha intrapreso una nuova sfida: a fine febbraio è stato lanciato un nuovo bando speciale 5 per mille che ha come obiettivo la prevenzione. La tua firma per AIRC, ancora una volta, si tradurrà in ricerca di qualità, in ricerca che cura.

UN SERVIZIO PER I SOCI Per segnalare corrispondenza doppia, aggiornare i vostri dati o conoscere la vostra storia contributiva, potete contattarci, 7 giorni su 7, chiamando il nostro numero verde 800 350 350

10 GRANDI PROGETTI 5 ANNI PER TROVARE NUOVE CURE 1 GRANDE DICHIARAZIONE: IL SUO 5 PER MILLE AD AIRC codice fiscale 80051890152 nello spazio “Finanziamento della ricerca scientificaAPRILE e dell’università” 2011 | FONDAMENTALE | 3


CONTENUTI

FONDAMENTALE aprile 2011

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In questo numero: DI RICERCATORE 05 VITA La Calabria migliore abita a Germaneto 08 FARMACOPREVENZIONE La prevenzione in una compressa 10 INSeperPRATICA la fertilità vola via non è detto che sia sempre

Pierfrancesco Tassone guida un progetto per nuove terapie in neoplasie ematologiche

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SANO 13 VIVERE Alimenti: le crucifere FLASH 14 NOTIZIE Dal mondo Quando i casi di tumore 16 LESSICO Il cancro si cura o dal cancro si guarisce? si accumulano ci vuole DI BASE l’epidemiologo 18 RICERCA Il tessuto adiposo: un nemico da combattere 21 RICERCA Quando la scienza bussa alla tua porta PRATICA 16 24 INPoche regole per curarsi in sicurezza IN VETRINA 27 RICERCA Nuovi bersagli sulle “code” dei cromosomi 28 RUBRICHE Domande e risposte 30 LASCITI La solidarietà per una società migliore IFOM Curare e guarire 32 RICERCA “Spacchettare” il DNA per distruggere le non sono concetti cellule tumorali

L’attenzione al mantenimento della fertilità caratterizza l’approccio moderno al cancro nella donna giovane

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Una metafora per spiegare il cancro e la speranza della ricerca

equivalenti

RACCOLTA FONDI Arance e azalee

33 34 INIZIATIVE Testi e immagini per comunicare la speranza VITA DEI COMITATI AIRC Le iniziative dei nostri Comitati Regionali

36 46 MICROSCOPIO Il 5 per mille punta alla diagnosi precoce

Errata corrige di Fondamentale dicembre 2010: Silvio Monfardini oggi è coordinatore del Programma di oncologia geriatrica dell'Istituto Palazzolo della Fondazione Don Gnocchi

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Convocazione assemblea L’Assemblea ordinaria dei soci dell’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro – AIRC, a norma dell’articolo 8 dello Statuto sociale, è convocata presso la sede sociale in via Corridoni 7 a Milano per il giorno 11 maggio 2011 alle ore 13.30 in prima convocazione e alle ore 14.30 in seconda convocazione, con il seguente ordine del giorno: - relazione del Consiglio Direttivo sull’attività svolta nell’anno 2010 e relazione dei Revisori dei conti; - approvazione del Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2010; - elezione, previa determinazione del loro numero, di membri del Consiglio Direttivo per il triennio 2011/2014.


VITA DI RICERCATORE Medicina e nanotecnologie

La Calabria migliore abita a Germaneto Un centro oncologico di avanguardia, con reparti e laboratori. È da lì che Pierfrancesco Tassone guiderà, grazie ai fondi del 5 per mille, un progetto che coinvolge tutta l’Italia e un gran numero di giovani ricercatori a cura di NICLA PANCIERA l gregge di pecore che attraversa la carreggiata, diretto sulle colline che incorniciano il panorama, non infastidisce il viaggiatore, costretto dalla strada alla bassa velocità. A pochi metri, un imponente centro d’eccellenza, dotato di tecnologie d’avanguardia per lo studio, tra le altre cose, di nuovi farmaci per sconfiggere il cancro e per la creazione di nanovettori diretti contro le cellule malate. Un contrasto che riempie di orgoglio Pierfrancesco Tassone, ricercatore e clinico, oncologo dell’Università degli studi “Magna Græcia” di Catanzaro e direttore dell’Unità operativa complessa di oncologia medica e terapie innovative della Fondazione Campanella. Siamo a pochi chilometri dal centro di Catanzaro, nel campus di Germaneto, intitolato a Salvatore Venuta, oncologo, fondatore e primo rettore dell’ateneo catanzarese. A oltre vent’anni da quando Tassone lo accompagnò fin qui per un sopralluogo, molto è cambiato e ora il campus è una realtà. Da undici anni in forza all’Università degli studi “Magna Græcia” di Catanzaro, dove ha studiato, Tassone ha avuto la nomina di Adjunct Professor alla Temple University di Filadelfia. Oggi, ai riconoscimenti per i suoi meriti scientifici, si è

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aggiunto un nuovo motivo di soddisfazione. Infatti è responsabile di un ambizioso progetto di ricerca della durata di cinque anni, finanziato da AIRC con i proventi del 5 per mille, per un totale di dieci milioni di euro, che coinvolge sette unità di ricerca in tutta Italia e ottanta persone. L’obiettivo è quello di sviluppare terapie innovative per due neoplasie ematologiche ancora di difficile curabilità, il mieloma multiplo e la leucemia linfatica cronica. Tassone studia il microambiente cellulare e uno dei meccanismi più importanti di regolazione della proliferazione e della sopravvivenza cellulare, i microRNA.

Dieci milioni per finanziare una ricerca innovativa

Con biglietto di ritorno È stato proprio grazie a una telefonata dell’allora preside di facoltà Salvatore Venuta che Tassone, neolaureato e già impiegato come medico, decise di dedicarsi alla ricerca. Nato a Serra San Bruno, un paesino di mille abitanti, quarantasette anni fa, fin dalle scuole medie sapeva che avrebbe fatto il dottore. “Le valigie degli emigranti poverissimi ancora oggi sono impresse nella mia mente”, ricorda. È stata forse questa immagine dolorosa a muoverlo alla ribellione nei confronti dei suggerimenti

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VITA DI RICERCATORE dei genitori che lo spingevano a frequentare un ateneo nel Nord Italia. “Avevo un forte desiderio di rivalsa. Ma anche rabbia per la perdita di uomini e mezzi che la nostra terra ha sempre vissuto. Mi chiedevo continuamente: perché andarsene? Perché non provare a rimanere?” Le sue scelte professionali lo dimostrano: la volontà di costruire qualcosa di importante per la sua Calabria ha sempre prevalso sulla tentazione di stabilirsi definitivamente all’estero. E le occasioni non sono certo mancate: è stato al Comprehensive Cancer Center a San Diego (La Jolla), al New York Medical College di Valhalla, al Dana Farber Cancer Institute e alla Harvard Medical School di Boston. Ogni volta in partenza ma con un biglietto di ritorno in tasca: “Non ho mai pensato di rimanere all’estero, dove però un ricercatore trova le condizioni per dare il meglio di sé, dedicandosi interamente alla scienza senza doversi occupare di altre questioni, come invece accade qui in Italia”. Un grande amore, quello per la sua terra, c h e con-

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divide con la moglie, Licia Pensabene, pediatra ricercatrice. Galeotti furono la cancellazione di un volo e un guasto all’automobile. Si sono così incontrati alla stazione di Lamezia Terme, entrambi in partenza, giunti in ritardo al binario. “Licia era diretta al Children’s Hospital di Pittsburgh, dove lavorava; era bella e carica di valigie. Ovviamente la aiutai a salire sul treno. Non l’avevo mai vista, eppure avevamo frequentato la stessa facoltà. Le chiesi l’indirizzo email; pochi mesi dopo, diretto a San Diego, feci scalo per qualche ora a Pittsburgh per rivederla” racconta Tassone. Sono seguiti due anni di incontri nei fine settimana liberi dal lavoro. “Le offerte delle compagnie aeree dettavano i luoghi dei nostri incontri. Un venerdì sera trovammo un’offerta last minute: lei prese il volo, io partii immediatamente da San Diego e guidai fino a Phoenix”. Licia e Pierfrancesco si sono riuniti poi a Boston, dove lei lavorava al Children’s Hospital, ma “quando è venuto il momento di decidere se accettare un’offerta da Chicago, non ci sono stati dubbi: la scelta è ricaduta sulla Calabria”. E il grande campus pensato per Catanzaro e la Calabria tutta è un progetto che entrambi sentono come proprio, tanto che nelle foto del loro matrimonio si riconosce tra i testimoni proprio Salvatore Venuta, il padre nobile

In questo articolo: nanotecnologie microRNA programma di Oncologia clinica molecolare dell’iniziativa. Oggi hanno un bel bambino, Marco, di due anni. Un bambino fortunato, i cui genitori non hanno intenzione di fermarsi. La ricerca chiama e Licia è in partenza per l’Inghilterra. Per Tassone, invece, “saranno comunque soggiorni brevi: qui posso stare vicino alla mia prima figlia, Elisa, che ha undici anni, ma anche occuparmi dell’ambizioso progetto sulle neoplasie del sangue”.

L’essere umano in primo piano Da clinico, la sua attenzione è sempre rivolta al paziente, anche quando toglie il camice del medico per entrare in laboratorio. Al New York Medical College, nel laboratorio dell’immunologo Soldano Ferrone, Piefrancesco Tassone si è occupato di produzione e caratterizzazione di anticorpi monoclonali da usare come nuovi agenti terapeutici nelle neoplasie del sangue. Dopo un periodo all’Istituto tumori


Fondazione Pascale di Napoli e poi all’Istituto nazionale tumori di Milano, è tornato a Catanzaro. “A un certo punto” racconta “mi apparve chiaro che dovevo partire per approfondire le mie conoscenze sui tumori ereditari, in un’ottica di personalizzazione dei trattamenti. Infatti, identificando le caratteristiche genetiche che predispongono alla malattia è possibile predire i diversi profili di risposta ai trattamenti”. Questo interesse nasce dalla realtà calabrese, dove le patologie ereditarie sono più numerose che altrove. Pierfrancesco Tassone si interessa anche di microambiente cellulare. “Finora si sono puntati i riflettori sulla cellula cancerosa; ora va analizzato il ruolo del microambiente che la ospita, per capire come questo la influenzi e in che modo ne venga a sua volta modificato. Scoprire questi meccanismi ci aiuterebbe a scardinare la complessa rete di interazioni tra cellule sane e neoplastiche”. Un modello interessante, paradigmatico, è costituito dal mieloma multiplo, neoplasia del sangue caratterizzata da un’infiltrazione del midollo osseo da parte di plasmacellule monoclonali. Al Dana Farber Cancer Center di New York Tassone ha lavorato alla creazione e valutazione di modelli preclinici in vivo per lo sviluppo di nuovi trattamenti. “Alcuni dei farmaci sui quali abbiamo lavorato al Dana Farber sono oggi in fase di sperimentazione clinica avanzata”.

di comunicazione tra la ricerca e la clinica e permettono un rapido trasferimento di uomini e di conoscenze per il miglioramento della vita del paziente. In pochi minuti, infatti, passiamo da un edificio all’altro, attraverso questi corridoi a cielo aperto: dai laboratori di biologia molecolare e dai moderni strumenti nanotecnologici, al day hospital e al reparto con i degenti. Il clima che si respira è più che cordiale, quasi fraterno. Il Tassone medico è un uomo generoso, motiva i suoi collaboratori e accudisce i suoi pazienti, che gli dimostrano affetto e riconoscenza. “Buongiorno dottore, mi devo complimentare con lei per la bravura e la professionalità di tutti i suoi colleghi. Bravi. Bravi” sono le parole spontanee che ci accolgono in corsia. I suoi colleghi sono per lo più giovani e calabresi. “È la Calabria giovane, energica, che non si scoraggia e vuole reagire” dice commosso. Il suo centro è già polo di attrazione per i malati oncologici delle aree circostanti. “Abbiamo l’obbligo morale di fare qualcosa per questa terra e per l’Italia intera. Ora abbiamo gli strumenti e, grazie ad AIRC, guidiamo un progetto ambizioso. Intendiamo curare malattie gravi; vogliamo essere degni della fiducia che gli italiani hanno riposto in noi, devolvendo ad AIRC il loro 5 per mille”. Il progetto sulla leucemia linfatica acuta e sul mieloma multiplo coinvolge anche gli atenei di Ferrara, Milano, Torino, Genova, Roma, Cosenza e Catanzaro e vede uniti in un’impresa comune esperti delle due patologie, di target tumorali, di modelli preclinici e di microRNA. “Utilizzando le conoscenze già in nostro possesso e le avanzate strategie nanotecnologiche che abbiamo anche qui a Germaneto, in cinque anni contiamo di arrivare alla prima fase di sperimentazione di nuovi farmaci molecolari per le due neoplasie del sangue” spiega Tassone. I microRNA sono dei frammenti di RNA in grado di regolare la trasmissione delle informazioni, combinandosi con l’RNA messaggero da cui verrà sintetizzata la proteina specifica. Il loro ruolo nel

Un grande amore per la sua terra condiviso con la moglie

Al letto del paziente in pochi metri Al campus di Germaneto, biologi molecolari, chimici, biotecnologi, oncologi, medici e operatori sanitari lavorano in stretta prossimità e ciò facilita l’integrazione dei saperi e la collaborazione tra figure dalle diverse competenze. L’architettura crea collegamenti per uno spazio senza barriere che bene traduce l’idea della ricerca traslazionale. Gli skywalk tra gli edifici del campus, ponti sospesi tra una struttura e l’altra, sono anche vie

IL FIORE ALL’OCCHIELLO DEL SUD

l campus Salvatore Venuta dell’Università degli studi “Magna Græcia” sorge alle porte di Catanzaro, a pochi chilometri dal centro cittadino, in località Germaneto, su un’area di oltre 170 ettari, nella valle del fiume Corace. Vi sono strutture funzionali alle esigenze dell’intera comunità accademica. Gli edifici sono stati concepiti per rendere immediato e continuo il flusso di uomini e conoscenze. È sede di un corso di laurea in medicina e chirurgia, biotecnologia, ingegneria biomedica, professioni sanitarie e farmacia, ma anche di un policlinico universitario e del centro oncologico d’eccellenza, collegati mediante passerelle pedonali che avvicinano ricerca di laboratorio, didattica e assistenza clinica.

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controllo e nel differenziamento cellulare li rende decisivi nella lotta al cancro. “Oggi sappiamo che un’alterazione della loro espressione è associata ad alcune forme di cancro” continua Tassone. “Per intervenire sui microRNA, e quindi agire sui processi sregolati nel tumore (genesi e morte cellulare), dobbiamo creare delle nanoparticelle da spedire nel cuore della cellula. A questo lavoreremo nei prossimi cinque anni. E i microRNA potrebbero avere applicazioni terapeutiche non solo in oncologia”. I primi passi verso questa rivoluzione si stanno compiendo, anche grazie ad AIRC, qui nella Calabria che funziona.


FARMACOPREVENZIONE Acido acetilsalicilico

In questo articolo: farmacoprevenzione aspirina farmaci

La prevenzione in una compressa Il primo grande studio che dimostra l’utilità di un farmaco nel ridurre la mortalità per tumore ha come protagonista l’aspirina. Una sola ricerca, per quanto imponente, non basta però a estenderne a tutti l’indicazione

a cura della REDAZIONE a possibilità di prevenire la comparsa dei tumori con i farmaci è una delle strategie su cui punta la ricerca per limitare i casi di malattia. Molte sono le sostanze sotto esame, ma poche sono sotto osservazione da tanto tempo quanto l’acido acetilsalicilico (più noto col nome commerciale di aspirina), di cui si conoscono le proprietà protettive nei confronti delle malattie cardiovascolari. Ora uno studio molto ampio e di lunghissima durata (oltre 20 anni), pubblicato alla fine del 2010 sulla rivista Lancet sembra confermare l’utilità di questa sos t a n z a anche nella prevenzione del cancro, poiché riduce di circa il 20 per cento il rischio di morire per un tumore solido, compresi quelli dell’esofago, dello stomaco e del polmone.

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In origine era estratto dalla radice di salice

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Anni di osservazione Lo studio, condotto negli Stati Uniti su oltre 25.000 persone, è il primo che dimostra su così vasta scala l’utilità di una strategia di farmacoprevenzione, anche se molti aspetti sono ancora da considerare. I partecipanti a questa ricerca sono stati selezionati oltre 20 anni prima della sua conclusione. Metà di loro ha assunto aspirina, l’altra metà un placebo. I dosaggi di farmaco sono stati molto variabili, ma nella maggior parte dei casi si tratta di compresse da 75 mg, cioè la dose (bassa) già usata per la prevenzione cardiovascolare. A vent’anni dalla somministrazione del farmaco, il gruppo trattato ha mostrato una

riduzione della mortalità del 21 per cento, mentre il rischio di ammalarsi di un cancro dell’apparato gastrointestinale è ridotto del 35 per cento e quello di un tumore del polmone del 30 per cento. Lo studio dimostrerebbe anche una relazione diretta tra dosaggio, durata della terapia e protezione ottenuta: come a dire che più a lungo si assume il farmaco, più effetto protettivo si ottiene. Le ottimistiche conclusioni degli autori di questa ricerca vanno però considerate con cautela, perché l’aspirina non è una sostanza facile da maneggiare, contrariamente a quanto si pensa comunemente. È infatti in grado di causare sanguinamenti gastrointestinali e persino emorragie cerebrali, poiché agisce sulla coagulazione del sangue. Non va mai assunta se non dietro stretto controllo medico e, al momento, questo studio pur promettente non basta a estendere anche al cancro le indicazioni di prevenzione con aspirina, mentre sono ormai indiscutibili le indicazioni in caso di aumentato rischio di infarto o ictus cerebrale. “Lo studio è importante sia perché è stato condotto con il sistema della randomizzazione, cioè confrontando un gruppo trattato con un gruppo di controllo, sia per il principio: dimostra infatti che così come le sostanze chimiche presenti nell’ambiente, alle quali siamo esposti quotidianamente, aumentano il rischio di sviluppare il cancro, così è possibile che un’altra sostanza chimica sia capace di ridurlo” spiega Peter M. Rothwell, dell’Università di Oxford, principale autore della ricerca. Anche l’American Cancer Society, la maggiore istituzione scientifica oncologica, ha affermato, dopo la pubblicazione dello stu-


dio, che è prematuro consigliare a tutti di prendere l’aspirina per prevenire i tumori, ma che se una persona ha altre ragioni per assumerla (per esempio un rischio di infarto e ictus), la prevenzione del cancro può essere un elemento che fa pendere la bilancia dalla parte dell’utilità, malgrado i rischi che la terapia comporta. Tra i limiti dello studio, che rimane uno dei più ampi mai realizzati, lo scarso numero di donne reclutate all’inizio, il che rende difficile estenderne le conclusioni anche al gentil sesso.

Meccanismi sotto esame L’aspirina, ben nota per i suoi effetti antinfiammatori, agisce “spegnendo” l’infiammazione cronica che favorisce la comparsa dei tumori nei tessuti,

anche se i meccanismi d’azione non sono del tutto noti. Alcuni studi effettuati in laboratorio su cellule coltivate sembrano però indicare anche un effetto diretto della sostanza sulle cellule maligne. L’acido acetilsalicilico è il primo farmaco di sintesi mai prodotto: invece di estrarlo dalla pianta (il nome deriva dal salice, la cui corteccia contiene la versione naturale della molecola), già nella seconda metà dell’Ottocento alcuni chimici riuscirono a produrlo in laboratorio, partendo dall’acido salicilico e dal cloruro di acetile. Si tratta infatti di una molecola molto semplice, le cui proprietà non sono però ancora del tutto note: ancora oggi, a distanza di oltre 150 anni, si fanno studi per valutarne l’efficacia in diversi ambiti della medicina. Dimostrare le proprietà preventive

di un farmaco non è affatto semplice: non solo bisogna disporre di gruppi molto ampi di persone da trattare, ma bisogna anche tenerle sotto osservazione per moltissimi anni, perché le malattie che in genere si vogliono prevenire (i tumori, ma anche l’Alzheimer e altre malattie degenerative per le quali si spera nella farmacoprevenzione) impiegano lungo tempo prima di manifestarsi. Di conseguenza anche le eventuali cure vanno protratte per anni, se non per tutta la vita, ed è estremamente difficile trovare farmaci che siano abbastanza conosciuti e abbastanza sicuri da offrire un profilo di rischio accettabile. La farmacoprevenzione, infatti, non utilizza le medicine per curare e questo rende inaccettabili rischi che, in una situazione di malattia vera e propria, sono invece giustificati.

Un beneficio in più

Il bilancio tra vantaggi e potenziali rischi deve essere valutato caso per caso

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IN PRATICA La menopausa precoce

Se la fertilità vola via non è detto che sia per sempre Grazie ai progressi nelle terapie oncologiche, ma anche in quelle di sostegno e ripristino della fertilità, un tumore in giovane età non significa per forza menopausa. E anche quando accade, gli esperti possono dare una mano a cura di AGNESE CODIGNOLA a menopausa indotta dalle cure è, nel sentire comune, un effetto collaterale ineluttabile ma di gravità relativa rispetto a ciò che si deve combattere: un tumore. In realtà, quando insorge precocemente può essere molto di più: un problema psicologico e fisico le cui conseguenze si ripercuotono sull’intero corso della malattia. Perché quando una donna giovane si trova ad affrontare il cancro ciò che viene messo in discussione, oltre al suo stato di salute, è la sua identità, l’idea che ha di se stessa e del suo futuro, le sue relazioni affettive. Per questo la menopausa precoce non va sottovalutata, e per questo va ricordato che la scienza oggi riesce a offrire diverse soluzioni e aiuti e comunque a porre la donna di fronte a scelte che

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segnano un percorso non codificato a priori, ma sempre dipendente dal singolo caso. Per capire meglio di che cosa si parla quando si parla di menopausa collegata a un tumore, Fondamentale ha chiesto lumi a uno dei massimi esperti italiani dell’argomento, a capo di uno dei pochi team che lavora specificamente con le pazienti più giovani: Fedro Peccatori, responsabile del Progetto fertilità e gravidanza in oncologia e direttore dell’Unità trapianto allogenico dell’Istituto europeo di oncologia di Milano (IEO), da anni in prima linea nella cura e nell’assistenza delle malate under 50. QUESTIONE DI FARMACI "La menopausa precoce insorge in due tipi di situazione” spiega Peccatori. “La prima, più rara, quando le ovaie vengono asportate perché malate. La seconda, molto

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più frequente, legata alla somministrazione di chemioterapici o all’irradiazione delle ovaie. Non tutti i farmaci sono però uguali: gli alchilanti come la ciclofosfamide o il melfalan inducono una menopausa precoce in una percentuale elevata di casi, mentre alcuni farmaci biologici come gli anticorpi monoclonali (tipo il trastuzumab o l’herceptin), utilizzati per le donne con un tumore mammario che esprime HER2, non hanno questo tipo di effetto collaterale, né lo hanno alcuni modulatori dell’assetto endocrino femminile; altri, come gli analoghi dell’LHRH

utilizzati in donne giovani con tumori della mammella sensibili agli estrogeni, inducono una menopausa reversibile nella maggior parte dei casi. La menopausa precoce, quindi, non è una conseguenza certa delle cure. Ogni volta che è possibile, in base alle caratteristiche del singolo tumore, si scelgono farmaci che non hanno effetto sulla fertilità, altrimenti si ricorre ad altri strumenti per contrastare gli effetti più negativi della menopausa precoce". Ecco dunque una prima distinzione da tenere a mente: esistono farmaci che non inducono la menopausa, che

L’ARTICOLO IN BREVE... n tumore sotto i 50 anni, per una donna spesso significa l’inizio della menopausa, indipendentemente dall’età. Oggi però non è un destino inevitabile, poiché molti farmaci non impediscono la comparsa del ciclo o lo fermano solo per un breve periodo. Anche quando la menopausa è inevitabile, è possibile mettere in atto strategie per garantire una futura gravidanza. Col supporto di un medico specializzato e di uno psiconcologo è poi possibile affrontare serenamente tutti i disturbi associati alla perdita della produzione di estrogeni.

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In questo articolo: menopausa fertilità psiconcologia

quindi non è un fenomeno scontato legato alle cure oncologiche. La domanda allora è: una volta che si è manifestata, è in qualche modo reversibile? Ed ecco la seconda sorpresa. Come spiega Peccatori, "talvolta il ciclo mestruale ritorna anche dopo molti mesi di amenorrea, cioè di assenza del ciclo. Dipende da diversi fattori, e il più importante è certamente l’età della paziente. È un fenomeno probabilistico sul quale noi stessi, a oggi, possiamo azzardare solo delle stime. Mi spiego: se la menopausa insorge in una donna che per età e per condizioni fisiche si stava già avvicinando alla menopausa fisiologica, diciamo intorno ai 45 anni, la probabilità che possa essere reversibile è molto bassa. Tuttavia, se la paziente è giovane non è raro che l’amenorrea sia solo temporanea e che il ciclo mestruale possa ritornare e, con esso, la fertilità e tutti i

vantaggi derivanti dalla produzione di estrogeni". Quando una donna giovane si trova a fare una scelta inerente alle cure, deve quindi sapere che non sempre la sua possibilità di procreare è compromessa in modo definitivo. Se questo si verifica, bisogna prendersi carico degli effetti a breve e a lungo termine di una menopausa anticipata. I SINTOMI, LE CONSEGUENZE E I RIMEDI La menopausa precoce non comporta soltanto un trauma psicologico, di cui comunque ci si deve occupare. Il calo drastico della produzione di ormoni, in questi casi, ha conseguenze anche fisiche che vanno tenute d’occhio e, per quanto possibile, contrastate. Spiega Peccatori: "Innanzitutto va ricordato che in queste donne il naturale processo di perdita di funzionalità ovarica, che normalmente impiega alcuni anni e dà tempo alla donna di abituarsi e di imparare a gestire il disagio, si verifica velocemente, nell’arco di pochi mesi. Le pazienti, che magari sono già provate dalle chemioterapie, devono anche fare i conti con le vampate di calore, la secchezza vaginale, gli effetti sul metabolismo dei grassi, degli zuccheri e dell’osso, l’insonnia e così via. Tutto ciò ha almeno due tipi di conseguenze: peggiora sensibilmente la qualità della vita, già messa a dura prova, e può indurre alcune di loro a interrompere le cure, in particolare quelle ormonali (che in genere si consigliano per tre-cinque anni), con un possibile aumento del rischio di recidiva. Ecco perché non bisogna mai trascurare i sintomi più acuti, che di solito non possono essere curati con terapie ormonali perché questo aumenterebbe il rischio oncologico, ma che

possono essere contrastati con la dieta (vedi il riquadro a pagina 12), l’esercizio fisico e, talvolta, con un uso accorto di antidepressivi (quando gli effetti sull’umore sono particolarmente evidenti). Oltre a ciò, se una donna inizia ad avere alterazioni metaboliche o osteoporosi prima dei quarant’anni, bisogna cercare di limitare il più possibile i danni”. Per esempio, ricorda l’oncologo, bisogna proteggere le ossa con calcio, vitamina D e anche bisfosfonati (farmaci antiosteoporotici) se necessario, e poi cercare di controllare i livelli di grassi e zuccheri nel sangue intervenendo con la dieta, ma anche farmacologicamente se non si può fare altrimenti.

L’AIUTO PSICOLOGICO Se già la menopausa di per sé rappresenta un momento molto delicato nella vita di una donna, per una ragazza giovane il suo avvento improvviso può essere devastante, perché preclude la futura procreazione e modifica alla radice quella che fino ad allora la paziente aveva immaginato sarebbe stata la propria vita. Per questo le conseguenze psicologiche non vanno mai sottovalutate, sottolinea Peccatori: "Come è stato ormai dimostrato da tempo, l’umore è fondamentale per riuscire ad affrontare al meglio le malattie oncologiche. La depressione e l’ansia non sono quindi solo disturbi che peggiorano la qualità della vita, ma posso-

Oltre agli aspetti organici bisogna occuparsi anche della psiche

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IN PRATICA PER CHI NON PUÒ ASSUMERE SUPPLEMENTI ORMONALI LA SOLUZIONE POTREBBE NASCERE DAI CIBI

L’AIUTO È IN TAVOLA opo anni di risultati contrastanti, la soia sembra uscire vincitrice: la sua assunzione in menopausa o nel periodo che la precede non pare collegata a un aumento del rischio di sviluppare alcuni tumori sensibili agli ormoni, in primo luogo quelli mammari. Al contrario, potrebbe diminuire tale rischio. Lo sostengono alcuni studi recenti e, in particolare, uno pubblicato sul Canadian Medical Association Journal, nel quale 500 donne cinesi ex malate di cancro al seno sono state seguite per cinque anni. Alla fine è risultato che il rischio di recidiva era diminuito del 33 per cento in chi ne assumeva di più rispetto a chi ne assumeva di meno. La soia viene consigliata perché contiene alti livelli di isoflavoni, molecole che hanno una struttura simile a quella degli estrogeni, che ne mimano l’attività, riducendo, per esempio, le vampate dovute al calo di quelli naturali. Secondo gli autori, non bisogna rinunciare alle altre verdure: basta assumere l’equivalente di un bicchiere e mezzo di latte di soia al giorno per avere un effetto positivo.

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no avere un impatto sulla storia della malattia. Per questo noi mettiamo sempre a disposizione di chi lo desidera anche un aiuto psicologico che, inserito in un’ottica di presa in carico globale della donna, la aiuti anche nei momenti più difficili e in quelli delle scelte. Per esempio, quando la menopausa è irreversibile, lo psiconcologo può dare una grossa mano alla progettualità della ragazza, aiutandola a pensare ad altre strade per diventare genitore (per esempio con l’adozione) o ad accettare il fatto di non avere figli. In certi casi è importante un sostegno alla famiglia o alla coppia, che non sempre ha in sé la forza necessaria. Non bisogna mai avere timore o vergogna, perché spesso solo uno specialista può fornire la chiave per trovare in sé quell’energia che è sempre presente, ma che talvolta è rinchiusa in qualche meandro della psiche".

teoria non potrebbero sottoporsi a stimolazioni ormonali perché queste potrebbero favorire la crescita tumorale o le recidive. Tuttavia i dati raccolti negli ultimi anni sono tranquillizzanti: le brevi stimolazioni ormonali fatte per indurre l’ovulazione non sembrano avere conseguenze rilevanti sulla prognosi, e comunque oggi è possibile prelevare gli ovociti anche senza stimolazione e farli maturare in vitro, anche se la tecnica rimane sperimentale. Quando poi si vuole favorire l’annidamento dell’embrione e accompagnare i primi mesi di gestazione con una supplementazione ormonale, il discorso non cambia: il rischio non aumenta così come non aumenta per la gravidanza in sé. Anzi, in alcuni studi sembra esercitare un effetto vantaggioso sulla prognosi, per esempio per le pazienti con un pregresso tumore della mammella. "La gravidanza" conclude Peccatori "può rappresentare la vera svolta per una donna giovane che abbia superato un tumore, perché le garantisce uno sguardo sul futuro. La menopausa può essere più difficile da accettare, ma anche con essa si può convivere e nonostante essa si possono avere figli naturali (come dimostrano recenti fatti di cronaca) o meno. Tutto ciò ancora una volta dimostra che il tumore non necessariamente stravolge la vita. A patto che si chieda aiuto alle persone giuste e si continui ad avere speranza nella ricerca e nelle cure ".

L’importante è mantenere uno sguardo vivo sul futuro

COME BATTERLA SUL TEMPO L’effetto più vistoso della menopausa, per una donna giovane, resta la perdita della fertilità. Ancora una volta, tuttavia, non sempre ogni possibilità di diventare madre è preclusa a chi ha superato il tumore. Spiega ancora Peccatori: "Grazie alle moderne tecniche di congelamento degli ovociti, in cui l’Italia eccelle, oggi è possibile, prima delle cure, congelare i propri ovociti per poi tentare la strada della fecondazione assistita". Alcune donne – spiega ancora l’esperto – in


VIVERE SANO

Alimenti: le crucifere a cura della REDAZIONE pesso non riscuotono un grande successo a tavola, specialmente tra i più piccoli, ma sono tra gli alleati più preziosi per la nostra salute.

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Cosa sono Cavoli, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, broccoli e molti altri ancora: appartengono tutti alla grande famiglia delle brassicacee, note anche come crucifere per la particolare forma a croce del loro fiore. Le molte varietà che oggi troviamo sulle nostre tavole derivano da un unico antenato comune, il cavolo selvatico, che nel corso dei secoli l’uomo ha imparato a riconoscere e a coltivare, apprezzandolo soprattutto per le sue grandi proprietà curative.

Le proprietà Già più di 400 anni prima di Cristo il greco Ippocrate – padre della medicina moderna – li descriveva come “ortaggi dalle mille virtù”. Il cavolo era molto apprezzato anche dai romani che lo consideravano un rimedio universale. Dopo più di 2000 anni, medici e scienziati sono concordi: molti studi clinici infatti dimostrano che portare in tavola le crucifere almeno 3-4 volte a settimana riduce il rischio di numerose malattie, inclusi i tumori di seno, vescica, intestino, prostata e polmone. Le crucifere sono ricche di polifenoli (che si ritrovano anche in altri vegetali) ma i principali responsabili delle loro proprietà salutari sono sicuramente i glucosinolati, molecole che favoriscono l’eliminazione delle sostanze tossiche dannose per cellule e DNA. Oggi sappiamo anche che i glucosinolati non agiscono direttamente contro il cancro, ma attraverso una serie di reazioni che partono con la masticazione e che danno origine a due tipi di composti in prima linea contro il tumore: gli isotiocianati (che contengono un atomo di zolfo, da cui deriva l’odore sgradevole che si libera nella cottura) e gli indoli. Oltre a rendere più efficace l’eliminazione delle sostanze tossiche, questi composti contribuiscono all’apoptosi, la morte programmata delle cellule tumorali, come dimostrano studi su tumori della mammella, del colon, della prostata, del sangue e del cervello. Ma la vera “star” tra gli isotiocianati è il sulforafano presente in grande quantità soprattutto nei broccoli: la sua azione anticancro è potente e si aggiunge a quella battericida contro Helicobacter Pylori, un batterio che contribuisce a sua volta alla comparsa dei tumori dello stomaco.

LA CURIOSITÀ Non basta mangiare più cavoli e broccoli per godere dei loro effetti benefici, ma bisogna fare molta attenzione anche a come li si mangia. La prima regola da seguire è senza dubbio masticare bene: le molecole responsabili delle proprietà anticancro delle crucifere, infatti, sono contenute in speciali comparti cellulari e vengono liberate solo grazie alla masticazione, che rompe la cellula vegetale e permette a tutte le sostanze in essa presenti di entrare in contatto tra di loro. Senza la masticazione i glucosinolati resterebbero inattivi. E non dimentichiamo poi la cottura. I glucosinolati si sciolgono molto facilmente in acqua, mentre alcuni enzimi indispensabili per ottenere l’effetto anticancro si degradano con il calore. Poca acqua, dunque, e cotture brevi, per cavoli e cavolini, senza mai dimenticare di masticare bene ogni boccone.

LA RICETTA RISO SELVATICO CON BROCCOLI ALLO ZENZERO Un primo piatto dai sapori decisi Ingredienti 250 g di riso selvatico, 300 g di broccoli, 2 radici di zenzero, 1 spicchio di aglio, 1 pizzico di sale fino, 1 cucchiaino di sale grosso, Olio d’oliva extra-vergine Preparazione Lavate il riso e versatelo in un tegame con il doppio di acqua rispetto al suo volume. Portate a ebollizione su fuoco vivace, quindi aggiungete il sale grosso integrale, abbassate la fiamma, coprite la pentola e continuate la cottura del riso. A parte, fate saltare il broccolo in una padella con l’olio d’oliva e un pizzico di sale fino. Aggiungete lo spicchio di aglio pelato e spezzettato e infine unite il succo di zenzero ottenuto grattugiando le radici e schiacciando la polpa tra le mani. Versate il tutto nella pentola del riso e mescolate bene. Continuate a cuocere aggiungendo eventualmente olio di oliva. A fine cottura, scolate e servite.


NOTIZIE FLASH

Dal mondo Meno depressi del previsto Per valutare quanto la depressione e altri disturbi dell’umore fossero diffusi tra i malati di cancro, Mitchell e colleghi hanno portato a termine quella che in gergo tecnico si chiama metanalisi: hanno cioè confrontato i risultati degli studi clinici sull’argomento pubblicati in letteratura, poco meno di 100, analizzando i dati di oltre 14.000 pazienti. I risultati sono stati pubblicati su Lancet Oncology. “La depressione nelle persone colpite dal cancro è meno comune di quanto si pensasse” affermano gli autori. “Ne soffre circa un paziente su sei, mentre in un caso su tre si può parlare, più in generale, di disturbi dell’umore”. Come precisano gli autori, queste affermazioni non devono indurci a sottovalutare i problemi psicologici legati al cancro: lo stesso studio ha infatti messo in luce che alcune combinazioni di depressione, ansia e altri disturbi dell’umore arrivano a coinvolgere il 30-40 per cento dei malati ricoverati in ospedale, senza grandi differenze legate al tipo di cura.

I geni della leucemia cattiva “Misurare l’attività di 52 geni nelle cellule staminali della leucemia può aiutare a stabilire la prognosi della malattia e a scegliere la terapia più adatta a ogni singolo paziente” afferma Andrew J. Gentles, autore di una ricerca pubblicata sulla rivista JAMA. Gentles e colleghi hanno infatti studiato le cellule staminali in pazienti con leucemia mieloide acuta e in persone sane e sono riusciti a individuare 52 geni caratteristici della malattia. Quando questi geni sono iperattivi, la malattia è più aggressiva: il rischio di morire entro tre anni per colpa del cancro sale al 78 per cento rispetto al 57 per cento nei casi in cui l’attività dei 52 geni è bassa. “Aver individuato questo gruppo di geni ci permette di pensare a nuove strategie farmacologiche per combattere in modo sempre più efficace questo tipo di leucemia” concludono gli autori.

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Uomini poco informati Una diagnosi di cancro testicolare dopo i 40 anni è associata a un rischio di mortalità doppia rispetto a chi si ammala più giovane. È bene ricordare che il tasso di mortalità per questo tumore è comunque molto basso, ma è la prima volta che i ricercatori hanno un quadro epidemiologico completo dell’andamento della malattia nelle varie età. Merito di uno studio su oltre 28.000 uomini pubblicato sul Journal of Clinical Oncology che ha unito i registri tumore di alcuni ospedali degli Stati Uniti col registro nazionale norvegese. Oltre a ciò, anche altre

Diana 5 Il progetto di ricerca Diana 5, diretto dall’epidemiologo Franco Berrino dell’Istituto tumori di Milano, accoglie ancora volontarie! L’obiettivo è valutare se una sana alimentazione e un’adeguata attività fisica sono in grado di evitare le ricadute nelle donne che si sono già ammalate di cancro del seno. Il progetto, attivo a Milano, Asti, Biella, Busto Arsizio, Piacenza, Napoli, Potenza e Palermo, cerca volontarie con le seguenti caratteristiche: età compresa tra 35 e 70 anni; donne che hanno avuto un tumore della mammella, non in situ, negli ultimi cinque anni; che non hanno avuto recidive, né un secondo tumore controlaterale; che siano disponibili a sottoporsi a un prelievo di sangue e a una visita nutrizionale; che siano disponibili a seguire le indicazioni dei ricercatori su alimentazione e stile di vita; che possano presentarsi presso la sede più vicina dalle due alle tre volte al mese per svolgere diverse attività, tra cui corsi di cucina e di educazione alimentare. Per informazioni: Patrizia Curtosi, Relazioni esterne Diana 5 02/23903573 diana@istitutotumori.mi.it


caratteristiche mettono gli uomini più a rischio di ammalarsi o di ricevere una diagnosi tardiva: un basso profilo socio-economico e l’essere single, a

riprova del fatto che sono la mancanza di informazioni e la ritrosia a rivolgersi al medico i principali fattori di rischio.

Un test genetico per la prostata

Pelle: occhi aperti e niente imbarazzo Il controllo annuale completo della pelle per le persone ad alto rischio di melanoma funziona davvero e permette di diagnosticare il tumore in fasi precoci, quando non si è ancora diffuso e può essere facilmente curato. A dirlo sono i ricercatori spagnoli guidati da Gabriel Salerni, dopo aver analizzato i dati relativi a 201 persone con melanoma, di cui 40 coinvolte in un programma di screening per il tumore e 161 con diagnosi effettuata indipendentemente da tale programma. I dati pubblicati sulla rivista Archives of Dermatology parlano da soli: il 70 per cento dei melanomi individuati grazie al programma di controlli non aveva ancora dato metastasi, mentre questa percentuale si è fermata al 28 per cento nell’altro gruppo. Si tratta quindi di un esame che vale la pena fare e senza imbarazzi. Proprio l’imbarazzo rappresenta, infatti, secondo un altro studio pubblicato sulla stessa rivista da Susan A. Oliveria e colleghi, uno dei maggiori ostacoli che tiene le persone lontane dagli studi dei dermatologi.

Un test genetico che prende in considerazione alcuni geni acceleratori del ciclo cellulare potrebbe servire a discriminare i cancri della prostata che è bene operare da quelli che possono essere lasciati stare senza pericolo. Lo afferma una ricerca condotta da un gruppo di scienziati dell’Università di Londra e pubblicata su Lancet Oncology. Dopo aver esaminato nei tessuti prostatici ottenuti con la biopsia un gruppo di 31 geni capaci di rendere le cellule particolarmente attive, i medici hanno proposto agli oltre 700 uomini coinvolti, sulla base di valutazioni cliniche precise e ponderate, o l’intervento o una strategia di sorveglianza periodica che non prevede l’asportazione della ghiandola. Il test genetico si è dimostrato sufficiente per distinguere le forme che diventano rapidamente aggressive da quelle che restano in situ. Con questi test sarà possibile risolvere uno dei maggiori dilemmi legati ai tumori della prostata: operare o meno, sapendo che spesso si tratta di tumori innocui, ma non sempre.

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LESSICO Un pubblico informato

Il cancro si cura o dal cancro si guarisce? I due termini possono sembrare sinonimi ma non lo sono: per cura si intende la possibilità di vivere anche molto a lungo, magari grazie a farmaci e controlli, mentre la guarigione è l’eliminazione definitiva della malattia. Sul primo fronte si registrano i progressi maggiori

a cura di CRISTINA FERRARIO i cancro si parla sempre più spesso. In TV, sui giornali e sul web, medici e scienziati ci danno consigli su come prevenire e affrontare la malattia e ci tengono aggiornati sulle ultime novità nel campo dei trattamenti, della prevenzione e della diagnosi precoce. Ma siamo veramente sicuri di capire fino in fondo il significato di ciò che ci viene detto? A volte l’uso di termini troppo tecnici genera confusione e rischia di portare a conclusioni sbagliate o addirittura di farci perdere interesse per l’argomento. Il rimedio è semplice: informarsi! Niente di troppo complesso, ma solo qualche chiarimento sul significato dei termini più comunemente utilizzati quando si parla di cancro.

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VENT’ANNI DI PROGRESSI E DI FARMACI INNOVATIVI “Il male incurabile”: così veniva definito il tumore fino a qualche decennio fa. “Quando ho iniziato questo mestiere, alla metà degli anni Ottanta, c’erano alcuni tipi di tumore per i quali la diagnosi corrispondeva a una condanna senza scampo” racconta Francesco Perrone, direttore dell’Unità di sperimentazioni cliniche dell’Istituto nazionale tumori di Napoli. “Anche le possibilità di rallentare la crescita della malattia, ridurre i sintomi e migliorare la qualità di vita erano quasi inesistenti. Oggi però, grazie alla ricerca e alle conseguenti sempre maggiori conoscenze sulle cause del cancro e sui meccanismi con cui esso cresce e si propaga nell’organismo, è stata intrapresa la via che ci sta portando a rendere il cancro una malattia sempre più curabile, cioè una

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malattia per la quale esistono terapie efficaci, in grado di tenere sotto controllo i sintomi permettendo al paziente di vivere una vita regolare e il più possibile normale. Nei tumori del rene, per esempio, sono apparsi sei nuovi farmaci negli ultimi dieci anni” continua Perrone. “Oggi abbiamo, per così dire, l’imbarazzo della scelta e ancora non sappiamo quale sia il miglior modo per combinare i farmaci disponibili e ottenere il massimo risultato. Un problema che avremmo

tanto voluto avere 25 anni fa!” Per alcuni tipi di tumore, però, non ci si ferma alla cura: i progressi nella ricerca genetica e molecolare e le nuove tecnologie permettono in diversi casi di guarire dal cancro. In termini pratici significa che ci si può liberare definitivamente dalla malattia. “Non c’è dubbio che la chirurgia, quando il tumore è diagnosticato precocemente ed è ancora poco esteso, permetta di guarire molti pazienti anche grazie alla gran-

I nuovi farmaci consentono ai pazienti di vivere a lungo

L’ARTICOLO IN BREVE... l progresso nelle terapie ha reso il cancro curabile, nel senso che i medici hanno oggi a disposizione diverse possibilità per allungare per tempi molto lunghi la vita del paziente. Talvolta è possibile anche guarire la malattia, cioè eliminarla del tutto dall’organismo. Il meglio sarebbe prevenirla con stili di vita adeguati (cioè impedire che compaia) ma in alternativa una grossa mano viene dalle iniziative di diagnosi precoce di provata utilità.

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In questo articolo: cure guarigione prevenzione

de raffinatezza delle tecniche oggi utilizzate in sala operatoria, che risultano sempre meno mutilanti. Ma risultati eccellenti in termini di guarigione definitiva si ottengono anche con le terapie mediche” continua Perrone, “per esempio nei tumori del testicolo o nei tumori del sangue e del sistema linfatico che spesso colpiscono i bambini”. CONVIVERE CON IL CANCRO L’utilizzo di farmaci permette a migliaia di persone di convivere con malattie che vengono definite “croniche” come, per esempio, il diabete. Oggi anche l’oncologia moderna cerca di cronicizzare la malattia, soprattutto nei casi in cui il tumore non può essere eliminato definitivamente. “Si tratta di una prospettiva possibile grazie alla nuova generazione di farmaci intelligenti, che si prestano a terapie di lunga durata anche perché non presentano gli effetti collaterali acuti della più tradizionale chemioterapia” spiega Perrone. “Tra gli esempi più recenti, si possono segnalare i tumori del polmone caratterizzati da una particolare mutazione genetica, che rispondono molto bene a una terapia con compresse di gefitinib e che possono, per diversi mesi, evitare il ricorso alla chemioterapia”. Anche farmaci meno innovativi, però, consentono di controllare un tumore avanzato a lungo termine: per esempio la terapia ormonale è in grado di “tenere a bada” alcuni tipi di tumore della mammella diagnosticati in stadio già avanzato per tempi molto lunghi con

pochi effetti collaterali e una ottima qualità di vita. PREVENZIONE O DIAGNOSI PRECOCE? Franco Berrino, direttore del Dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dell’Istituto tumori di Milano spiega invece cosa si intende per prevenzione, una delle parole senza dubbio più presenti nei discorsi e negli articoli legati al cancro: “Sintetizzando al massimo, prevenire significa mettere in atto una serie di strategie e di comportamenti che permettono di ridurre il rischio di ammalarsi” afferma l’epidemiologo milanese. “Innanzitutto eliminando il tabacco e assicurandosi di non essere esposti a sostanze cancerogene nell’ambiente di lavoro, come l’amianto o i fumi di combustione di oli minerali”. Ci sono però anche regole più generali che possono aiutarci a diminuire il rischio di sviluppare tumori le cui cause ambientali sono solo parzialmente conosciute: dal colon al seno, dalla prostata al fegato, all’ovaio. “Sono regole legate allo stile di vita” continua Berrino, “ben riassunte nel volume pubblicato nel 2007 dal Fondo mondiale per la ricerca sul cancro: mantenersi snelli, fare almeno mezz’ora al giorno di attività fisica, limitare gli alimenti ad alta densità calorica e le bevande alcoliche, la carne rossa e il consumo di sale, evitare le bevande zuccherate e le carni conservate; ma soprattutto consumare quotidianamente cereali integrali, legumi, verdure e frutta”. E se la prevenzione serve a evitare di ammalarsi, la diagnosi precoce permette di scovare un tumore che già c’è, ma è ancora nelle sue fasi iniziali ed è quindi più facile

ECCO PERCHÉ I MEDICI NON DICONO SUBITO “LEI È GUARITO”

QUANTI ANNI DEVONO PASSARE? olti tipi di tumore, anche se completamente asportati con la chirurgia, possono ricomparire dopo un tempo variabile e non è ancora possibile stabilire con certezza dopo quanti anni un paziente può considerarsi definitivamente guarito. “In linea di massima, quanto più tempo passa dal primo intervento chirurgico, tanto minore è il rischio che la malattia si ripresenti” spiega Francesco Perrone. “Bisogna però sempre tener conto del fatto che tumori di diversa origine possono avere comportamenti diversi”. Come ci spiega Perrone, trascorsi cinque anni dall’asportazione completa di un tumore del colon, per esempio, le probabilità che la malattia si ripresenti diventano molto basse e di conseguenza, analizzando la situazione dopo tale lasso di tempo si può quasi essere ragionevolmente certi che i risultati siano definitivi. Al contrario, i tumori della mammella possono ripresentarsi anche a distanza di oltre 10 anni dal primo intervento e questo obbliga alla prudenza e a mantenere sempre alta la guardia anche per periodi molto lunghi.

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da trattare. “La diagnosi precoce contribuisce in maniera determinante a rendere curabile (e talvolta guaribile) questa malattia” spiega Berrino. “Al momento è consigliabile sottoporsi a Pap-test ogni tre anni per identificare lesioni del collo dell’utero ancor prima che diventino mali-

gne, a una mammografia almeno ogni due anni dopo i 50, a una colonscopia almeno una volta nella vita. È inoltre molto importante che questi esami siano eseguiti in centri qualificati per ridurre il rischio di risultati falsamente positivi o falsamente negativi”.

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RICERCA DI BASE Obesità e tumori

Il tessuto adiposo: un nemico da combattere È ormai assodato che una franca obesità aumenta il rischio di contrarre malattie cardiovascolari ma anche di sviluppare tumori

a cura di AGNESE CODIGNOLA no tsunami: un’onda neppure tanto anomala – perché prevista e seguita nella sua crescita esponenziale ormai da anni – ma dalle conseguenze nefaste. Così è stata definita l’obesità – che sta prendendo piede anche nei Paesi meno sviluppati e che in quelli più ricchi è da anni in cima ai pensieri di chi si occupa di prevenzione – in un editoriale che la rivista Lancet ha pubblicato a commento di un’indagine molto dettagliata sull’andamento del peso in tutto il mondo negli ultimi vent’anni. Sconfortante il quadro emerso perché, sia pure con qualche eccezione come l’Italia dove il dato è sostanzialmente stabile, l’obesità è quasi raddoppiata a livello planetario, e perché

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essa fa schizzare in alto molti indici di rischio tra i quali quelli di diabete, infarto, ictus e cancro. Secondo l’American Cancer Society, per esempio, una percentuale compresa tra il 14 e il 20 per cento dei decessi per tumore negli Stati Uniti è riconducibile all’obesità. Stando ai dati elaborati da un team angloamericano sulla base di decine di studi nazionali, per un totale di oltre nove milioni di persone seguite in quasi 200 paesi, il peso (o per meglio dire l’indice di massa corporeo o BMI) è aumentato quasi ovunque con la sola eccezione di Italia e Singapore per quanto riguarda le donne; se nel 1980 era obeso – cioè aveva un BMI superiore a 30 – il 4,8 per cento degli uomini e il 7,9 per cento delle donne, nel 2008 la percentuale era in entrambi i sessi attorno al 13,8 per cento. In Italia, invece, la

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percentuale di obesi sembra stabile attorno all’8-9 per cento in entrambi i sessi, anche se comunque ci sono milioni di persone in sovrappeso (cioè con un peso medio che supera quello consigliato pur non raggiungendo il criterio per la definizione di obesità) che devono fare i conti ogni giorno con un fisico molto diverso da quello di un paio di generazioni fa e con il conseguente aumento di rischio di sviluppare un tumore. L’obesità è associata a un aumento del rischio di tumori

della mammella, dell’ovaio e dell’utero (corpo e cervice), cioè di quelle neoplasie che risentono in modo specifico della concentrazione di ormoni circolanti. Secondo molti studi, i chili di troppo agiscono in almeno due modi: facendo saltare gli equilibri ormonali e causando quindi un aumento degli ormoni che possono andare ad alimentare la proliferazione tumorale; e costituendo, attraverso il grasso, una sorta di deposito molto pericoloso. Gli ormoni sessuali sono infatti sostanze

La relazione con il cancro del seno è stata già dimostrata

L’ARTICOLO IN BREVE... besità e cancro vanno a braccetto: il rischio di ammalarsi è infatti aumentato in tutti coloro che hanno un elevato indice di massa corporea. Due le ragioni principali: una è legata al metabolismo ormonale, poiché gli estrogeni, che espongono a un aumentato rischio di alcuni tumori, si accumulano proprio nel tessuto adiposo. Il secondo dà invece ragione dell’incremento dei tumori non dipendenti dagli ormoni ed

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In questo articolo: obesità sovrappeso restrizione calorica

che si sciolgono nel grasso, e quindi tendono ad accumularsi nei tessuti adiposi. Per questo chi è più grasso tende ad avere nel proprio organismo maggiori quantità per esempio di estrogeni e, con ciò, è più in pericolo. NON SOLO ORMONI Secondo le indagini epidemiologiche condotte negli ultimi anni, l’obesità è tuttavia associata anche a un aumento significativo del rischio di tumori non dipendenti dagli ormoni quali quelli del pancreas, del colon retto, della cistifellea, dei reni, dell’esofago, del fegato, dello stomaco, i linfomi non Hodgkin e i mielomi multipli.

Fondamentale ha chiesto a uno dei ricercatori più impegnati su questo fronte, Massimo Locati, responsabile del Laboratorio di biologia dei leucociti dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e docente del Dipartimento di medicina traslazionale della Facoltà di medicina dell’Università degli Studi di Milano, di spiegare che cosa accade quando l’organismo ha a che fare con il grasso in eccesso: "Da qualche anno si è capito che l’obesità è associata a una forma di infiammazione non acuta, che non dà sintomi, ma che predispone allo sviluppo dei tumori. Noi e altri abbiamo cercato di capire in che modo questo si verifica, e abbiamo individuato dei protagonisti molto importanti di tutto il fenomeno, i macrofagi, cioè quegli elementi del sistema di difesa dell’organismo che reagiscono contro nemici quali batteri e altri agenti esterni. In generale i macrofagi, nell’organismo sano, passata la fase acuta dell’infezione, non attaccano più le cellule estranee, cambiano comportamento e iniziano a darsi da fare per riparare i tessuti danneggiati, favorendo la formazione di nuovi vasi sanguigni e la proliferazione delle cellule nuove. Ebbene: in qualche modo, le cellule tumorali sanno che, se attirano i macrofagi e trasmettono loro certi stimoli, questi inizieranno a lavorare proprio così, di fatto favorendo la crescita del tumore". Un trucco biologico sem-

è legato a fenomeni infiammatori mantenuti attivi dall’eccesso di peso. La restrizione calorica molto drastica sembra, viceversa, avere effetti positivi sul rischio tumorale, ma non è perseguibile nella pratica, perché creerebbe altri squilibri. Per questo gli scienziati stanno lavorando per scoprire i meccanismi molecolari alla base del fenomeno, al fine di “imitarli” senza ridurre gli individui alla fame.

LE DONNE IN CARNE SI PROTEGGONO MENO PUR AVENDONE PIÙ BISOGNO

OBESITÀ E MAMMOGRAFIA è anche un modo subdolo con il quale l’obesità minaccia chi ne è vittima, se donna: inducendo un minor scrupolo nel seguire i controlli consigliati a tutte dopo i 50 anni. Gli oncologi del Kaiser Permanente Center for Health Research sono infatti andati a verificare i motivi per i quali oltre 4.700 donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni non si erano sottoposte ai controlli mammografici. Hanno così delineato – e descritto sul Journal of Women’s Health – il ritratto della donna che sfugge, scoprendo che molte di costoro non avevano risposto ai richiami fatti via telefono o via posta perché non potevano disporre di una copertura assicurativa; perché avevano meno di 60 anni e si ritenevano perciò erroneamente al sicuro; perché erano obese; perché l’esame era doloroso; o perché avevano vergogna di tecnici e medici. Andando poi a verificare i diversi sottogruppi, gli autori si sono accorti che, tra le obese, la percentuale di coloro che attribuiva a dolore o vergogna la responsabilità del proprio comportamento era pari al 31 per cento, cioè molto più alta di quella registrata tra le normopeso, pari al 19 per cento. Per quale motivo la mammografia provochi più dolore se una donna è obesa non è affatto chiaro, ma secondo gli autori è urgente capirlo e trovare rimedi efficaci così come per l’imbarazzo, perché tra le donne obese il rischio di tumore del seno è aumentato e sono quindi proprio loro a doversi sottoporre con maggiore attenzione a tutti i controlli previsti.

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RICERCA DI BASE

po di Locati, nella speranza di trovare presto un modo efficace per spezzare il filo che lega appunto obesità e tumori.

bra dunque essere alla base di un fenomeno che fino a oggi non era chiaro. "Si può pensare di intervenire uccidendo i numerosi macrofagi che si ritrovano dentro le masse tumorali oppure modificando l’ambiente che li circonda affinché essi si comportino come fanno durante un’infezione acuta, cioè non solo evitando di favorire la crescita del tumore, ma anzi uccidendo le cellule malate". Su questi due filoni sta lavorando il grupIL METODO PIÙ DIFFUSO PER MISURARE IL PROPRIO SOVRAPPESO

UN NUMERO DA TENERE D’OCCHIO l BMI o indice di massa corporeo si calcola dividendo il peso in chilogrammi per l’altezza espressa in metri ed elevata al quadrato; secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il valore ideale di BMI è compreso tra 18,5 e 24,9; si è in sovrappeso se il proprio BMI è compreso tra 25 e 29,9 e obesi se supera i 30; sono considerati grandi obesi coloro il cui BMI supera 35. Secondo un’analisi di 19 studi a lungo termine che hanno coinvolto più di 1,5 milioni di persone (pubblicata sul New England Journal of Medicine), ogni cinque punti di BMI in più il rischio di morte per malattia aumenta del 31 per cento, tanto negli 20 | FONDAMENTALE | APRILE 2011 uomini quanto nelle donne.

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LA RESTRIZIONE CALORICA Che cosa accade quando le calorie, invece che in eccesso, sono in difetto? Da anni gli esperti si interrogano sull’argomento, e proprio in questi giorni uno studio pubblicato su Science Translational Medicine sembra fornire una risposta convincente. Il lavoro è stato condotto dall’italiano Valter Longo, che dirige il laboratorio di gerontologia dell’Università di Los Angeles, in collaborazione con Jaime Guevara-Aguirre, un medico che da anni studia una popolazione dei monti dell’Ecuador colpita da una rara malattia genetica, la sindrome di Laron, che causa un grave nanismo ma che sembra proteggere del tutto chi ne è colpito da cancro e diabete, e allungarne molto la vita. Ebbene: la malattia comporta un difetto nel funzionamento dell’ormone della crescita o GH, che causa a sua volta la quasi scomparsa di un altro ormone, chiamato Insulin-like Growth Factor 1 o IGF-1, già associato ai tumori in altri studi. Ma lo stesso effetto di abbassamento di IGF-1 è osservabile quando si sottopone una persona a un drastico taglio delle calorie introdotte. Se dunque l’IGF-1 è basso nei malati con sindrome di Laron, che non sviluppano cancro, e in chi si sottopone a una restrizione calorica, si può pensare che quest’ultima sia asso-

ciata a una diminuzione dei tumori, come in effetti si vede negli animali, proprio perché comporta un calo nell’IGF-1. Longo stesso ha seguito diverse persone che avevano partecipato a esperimenti di drastica restrizione calorica, concludendo che non è una via praticabile, perché se le calorie sono insufficienti l’organismo ne risente da altri punti di vista, ma al tempo stesso convincendosi che sia possibile riprodurre gli effetti della restrizione calorica. In questo ambito lavora da molti anni, anche grazie a fondi AIRC, Pier Giuseppe Pelicci, direttore del Dipartimento di oncologia sperimentale dell’IEO di Milano: “La scoperta dello stretto legame tra alimentazione, metabolismo e malattie ha fatto, negli ultimi anni, importanti passi avanti grazie allo sviluppo della nutrigenomica, ovvero della conoscenza dei meccanismi fini che legano il metabolismo stesso ai nostri geni. In particolare noi abbiamo lavorato su p66, un gene responsabile di processi di regolazione dell’invecchiamento cellulare e, al contempo, di alcune forme di sovrappeso, attraverso secrezione dell’ormone insulina” spiega Pelicci. “Gli animali privi di questo gene sviluppano meno tumori e non ingrassano. Vi è quindi un collegamento, a livello genetico, tra ciò che mangiamo, il nostro DNA e il metabolismo. Approfondire questi legami ci consentirà di mettere a punto consigli alimentari personalizzati”.

La riduzione del cibo equivale a lunga vita


RICERCA Sperimentazioni cliniche

In questo articolo: ricerca sperimentazione di farmaci etica

Quando la scienza bussa alla tua porta Partecipare a uno studio clinico o offrirsi volontari per testare farmaci ed esami può portare molti vantaggi, ma è bene conoscere le regole che governano il delicato mondo della sperimentazione sull’uomo

a cura di DANIELA OVADIA enza sperimentazioni cliniche, condotte sui pazienti per verificare l’efficacia degli ultimi ritrovati terapeutici o di nuovi strumenti diagnostici, la ricerca non può andare avanti. E, soprattutto, non è possibile proporre alla gran massa dei malati i risultati ottenuti, specie se gli studi clinici non sono condotti con rigore e con un numero sufficiente di pazienti. Secondo recenti indagini svolte negli Stati Uniti, solo il 15 per cento dei malati di cancro fruisce di terapie sperimentali, una proporzione piuttosto piccola se confrontata con la quantità di nuove strategie e nuove molecole

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che ogni anno si presenta sul mercato. Per questo già nel 2000 il governo statunitense ha varato un piano per incentivare la partecipazione dei malati alle sperimentazioni, ottenendo, in quattro anni, di raddoppiare il numero dei soggetti coinvolti. Il cuore del progetto d’oltreoceano è un sito, una sezione della Food and Drug Administration, che raccoglie le informazioni su tutte le sperimentazioni cliniche in corso nel Paese, il tipo di malattia al quale lo studio è rivolto, le caratteristiche che devono avere i pazienti per poter partecipare, i farmaci o le procedure testate e così via. Ora anche l’Italia sta cercando di dotarsi di uno strumento analogo: è la sezione dedicata alla ricerca clinica

Tanti paletti a tutela della salute dei pazienti

sul sito dell’Agenzia Italiana per il farmaco (AIFA). Non è ancora uno strumento completo quanto quello statunitense, ma costituisce un primo nucleo utile per sapere se, e dove, qualcuno sta cercando una nuova soluzione per una certa malattia. Certo, per consultarlo bisogna essere piuttosto competenti nella materia, e non è facile capire, per esempio, se si può rientrare in una delle sperimentazioni proposte oppure no. È invece possibile sapere quali garanzie (in termini etici e deontologici, ma anche dal punto di vista pratico) sono assicurate a coloro che accettano di provare l’efficacia di una nuova sostanza. In alcuni ambiti, come l’oncologia, la scelta di partecipare a una terapia sperimentale o di offrirsi per uno screening può avere importanti risvolti in termini psicologici. Per questo è importante sapere a cosa si va incontro e quali garanzie vi sono a tutela di coloro che si offrono come volontari. REGOLE SEVERE Le regole sono assai stringenti, come spiega Francesco

L’ARTICOLO IN BREVE... a scelta di partecipare a uno studio clinico, specie se destinato a valutare l’efficacia di un nuovo farmaco, è complessa ma può portare grandi vantaggi. L’oncologia è uno degli ambiti della medicina in cui si sperimenta di più. La legge tutela i pazienti che decidono di entrare in una sperimentazione attraverso una serie di controlli di tipo clinico, etico e legale. È sempre lecito abbandonare lo studio senza perdere il diritto alla cura, così come è bene sapere che i propri dati sensibili saranno custoditi secondo la legge sulla privacy. Infine, ci sono due buone ragioni per entrare in una sperimentazione: da un lato la cura in studio potrebbe essere più efficace di quella già esistente, dall’altro si può contribuire al progresso della conoscenza e aiutare chi si ammalerà in futuro.

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RICERCA Perrone, direttore della Struttura complessa di sperimentazioni cliniche dell’Istituto tumori Pascale di Napoli: “Esiste una procedura precisa, stabilita internazionalmente, in base alla quale un nuovo farmaco deve passare attraverso tre fasi di sperimentazione prima di poter essere disponibile al pubblico. E anche dopo queste tre fasi, quando è in commercio, rimane sotto osservazione per i primi cinque anni”. La ragione di tanti scrupoli, che allungano fino a 20 anni il tempo di commercializzazione di una

molecola, sta tutta nella tutela dei malati: non solo bisogna dimostrare che la nuova medicina è efficace almeno quanto quella vecchia (ovviamente è meglio se è più efficace) ma anche che non ha effetti collaterali gravi. “Il problema è che non tutti i pazienti rispondono ai criteri necessari per l’inclusione in una sperimentazione” spiega ancora Perrone. “Questo è difficile da spiegare a chi magari ha provato di tutto e spera nell’ultimo ritrovato sperimentale”. In sostanza, per entrare

PRIMA DI ENTRARE NELLA SPERIMENTAZIONE

COSA BISOGNA SAPERE

in una ricerca bisogna avere caratteristiche individuali e della malattia ben precise, stabilite a priori ancora prima che parta il reclutamento dei volontari. E bisogna anche che lo studio sia stato approvato da un comitato etico. Si tratta di istituzioni nate ufficialmente alla fine degli anni Novanta, quando ci si è accorti che bisognava regolamentare le sperimentazioni sull’uomo, al fine di garantire i pazienti. Ogni ospedale o centro di ricerca ha il proprio, composto da persone di varia estrazione:

LE SPERIMENTAZIONI PER AREA TERAPEUTICA Condotte dal 2004 al 2009 nel nostro Paese (tot. 4.465) Oncologia

cco un breve elenco di domande che un paziente potrebbe porsi nel momento in cui decide di entrare in una sperimentazione. È bene avere sotto mano l’elenco di ciò che si desidera sapere prima di affrontare il colloquio informativo col medico.

E

1.314

Cardiologia-malattie vascolari

428

Neurologia

396

Immunologia e malattie infettive • È utile, prima di accettare lo studio proposto, cercare di capire se, per la stessa malattia, ve ne sono altri in corso e con quale obiettivo • È importante parlare con un medico e decidere insieme a lui qual è la sperimentazione più adatta al proprio caso • Con l’aiuto del vostro medico, fate un bilancio dei rischi e dei benefici ipotetici che derivano dalla partecipazione • Siate certi di aver avuto una risposta soddisfacente per ognuna delle vostre domande

376

Ematologia

281

Endocrinologia

232

Gastroenterologia

231

Malattie apparato respiratorio

184

Nefrologia/Urologia

172

Oftalmologia QUESTI SONO I POTENZIALI BENEFICI: • Potreste accedere a terapie non disponibili al pubblico • Sarete seguiti in un contesto altamente specializzato e probabilmente anche attraverso una corsia preferenziale per esami e controlli • Contribuirete al progresso delle conoscenze e ad aiutare chi si è ammalato della vostra stessa malattia

124

Reumatologia

122

Anestesiologia

101

Dermatologia/Chirurgia plastica

94

Mal. app. muscolo-scheletrico ALCUNI POSSIBILI RISCHI: • Potrebbero comparire effetti collaterali dovuti ai nuovi trattamenti • La cura potrebbe non essere efficace come ci si attendeva • Partecipare a uno studio clinico può richiedere tempo, 22 | FONDAMENTALE 2011 perché si fanno più visite|eAPRILE più controlli

avvocati, giuristi, medici, giornalisti scientifici, bioeticisti, religiosi eccetera. Pur dovendo far fronte a una gran mole di lavoro burocratico (non retribuito, poiché si ritiene che la partecipanzione debba essere gratuita per non generare conflitti di interesse) i comitati etici sono utili per garantire che al paziente siano fornite tutte le informazioni necessarie a un corretto consenso informato, attraverso moduli – comprensibili e completi – e colloqui con i medici, e che gli vengano offerti reali vantaggi.

90

Psichiatria/Psicologia

90

Pediatria/Neonatologia

70

Altro

160


IN ITALIA È VIETATO RETRIBUIRE I VOLONTARi

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econdo il Rapporto nazionale 2010 dell’AIFA sulla sperimentazione dei farmaci risulta che un nuovo farmaco su tre è studiato per un’indicazione oncologica. Ciò significa che la ricerca sui tumori è in pieno fermento. Alla fine del 2009, infatti, erano attive 1.314 sperimentazioni di farmaci anticancro. Seguono i farmaci cardiovascolari con “solo” 428 ricerche. “Lo sviluppo dei farmaci

la, che implica l’accettazione dell’eventualità di scoprire che si è a rischio), altri ancora vogliono capire se un certo strumento diagnostico è affidabile o meno. Per ogni tipologia di studio esistono regole che devono essere rispettate. Per esempio, se si chiede al volontario di sottoporsi a un esame per la diagnosi precoce, è obbligatorio garantire anche tutti gli accertamenti derivanti dalla diagnosi, sia essa corretta o sbagliata. Se poi forniamo ai ricercatori informazioni personali sui nostri stili di vita (alimentazione, fumo ma anche vita sessuale o altri dati sensibili) è importante sapere che nessuno potrà ricondurli al nostro nome, se non in casi eccezionali e previa una nostra esplicita autorizzazione. Tutte le informazioni vengono infatti archiviate in database diversi da quelli che contengono i nomi delle persone, a tutela della privacy d e l soggetto e della sua fa- PER SAPERNE DI PIÙ miglia.

PAGATI O NON PAGATI? n alcuni Paesi (ma non in Italia) chi partecipa a una sperimentazione farmacologica (specie se si tratta di volontari sani) può essere pagato, magari sotto forma di “rimborsi spese”, più o meno fittizi. Questo comportamento è severamente sanzionato nella maggior parte dei Paesi europei per ottime ragioni: non è etico “vendere” il proprio corpo per una sperimentazione, anche perché così facendo le persone più povere potrebbero essere tentate di partecipare a molte ricerche mettendo a rischio la propria incolumità. Non è invece lecito far pagare per partecipare a una ricerca o per utilizzare un farmaco o un esame diagnostico considerati ancora sperimentali: solo se il paziente ha certe caratteristiche decise a priori dal protocollo dello studio potrà richiedere di essere inserito.

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WWW.AIRC.IT

UN FARMACO NUOVO DAVVERO Uno dei problemi sollevati dagli esperti riguarda la qualità dei farmaci testati: non tutti sono davvero innovativi. Un farmaco con un meccanismo veramente nuovo rappresenta un’incognita ma anche un’opportunità, perché è possibile che dia un reale beneficio al paziente. Viceversa un farmaco-copia può solo essere uguale (o talvolta peggio) di ciò che già esiste. La soluzione: informarsi con attenzione per avere elementi chiari in base ai quali decidere. È bene anche ricordare che da una sperimentazione farmacologica si può uscire in qualsiasi momento senza perdere il diritto alla migliore assistenza possibile: è questa una delle clausole etiche introdotte nei regolamenti una ventina di anni fa per garantire la libertà di scelta del malato. Non tutti gli studi sono di tipo farmacologico: alcuni si prefiggono lo scopo di scoprire l’effetto di determinate scelte di vita sulla salute, altri studiano le basi genetiche di una malattia (compresa la predisposizione a sviluppar-

ONCOLOGIA IN POLE POSITION biologici è un risultato degli ultimi anni che spiega pure perché l’oncologia sia uno degli ambiti più attivi anche nella ricerca clinica” spiega Lisa Licitra, responsabile della Struttura semplice dedicata ai tumori della testa e del collo presso l’Istituto nazionale tumori di Milano. “Ma ci sono anche chemiote-

rapici classici con nuovi meccanismi d’azione o vecchi chemioterapici che vengono testati all’interno di nuove combinazioni”. Il reparto di Licitra cura pazienti con forme tumorali relativamente rare, per le quali è difficile condurre ricerche. “Per fortuna questi tumori non sono molto co-

muni, ma d’altro canto questo significa che è importante che i pazienti adatti partecipino alle ricerche quando vengono loro proposte. Un nuovo farmaco viene testato in contemporanea in più centri nel mondo e solo così si raggiungono numeri statisticamente significativi”.

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IN PRATICA L’armadietto dei medicinali

Poche regole per curarsi in sicurezza Troppi farmaci accumulati e conservati in modo disordinato: utilizzarli senza attenzione è un rischio per la salute, soprattutto in caso di persone fragili o malate a cura della REDAZIONE e case degli italiani sono piene di farmaci: nel 2010, tenendo conto solamente dei medicinali venduti dietro prescrizione medica a carico del Sistema sanitario nazionale, il numero di scatolette ha raggiunto la cifra astronomica di 890 milioni, secondo quanto riferisce Federfarma, l’associazione di categoria che raggruppa i farmacisti. A queste vanno sommate tutte le confezioni di farmaci senza obbligo di prescrizione o addirittura da banco, che si possono quindi prendere direttamente dagli scaffali senza chiedere al farmacista. Ognuno di noi ha assunto, secondo l’Istituto superiore di sanità, in media 525 dosi di farmaco l’anno. Da quando i farmaci senza ricetta sono disponibili con maggiore facilità, e la corsa alle offerte ha accomunato questi prodotti a qualsiasi altro bene di consumo, le persone acquistano più medicinali di quelli di cui hanno veramente bisogno. Le eccedenze vengono quindi

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Nell’armadietto solo l’essenziale

24 | FONDAMENTALE | APRILE 2011

In questo articolo: medicinali autocura sicurezza

accumulate nell’armadietto di casa, in attesa che tornino utili. Non a caso, al primo posto nella vendita dei prodotti da banco si assestano i rimedi per i disturbi respiratori, seguiti da quelli efficaci sul sistema gastroenterico e quindi sul distretto muscoloscheletrico: tutto quel che serve per far fronte alle piccole emergenze quotidiane.

Non per tutti è lo stesso È corretto consumare tanti farmaci? A quali rischi si va incontro? E che cosa dovrebbe contenere un armadietto dei medicinali davvero utile ma non eccessivo? È bene fare una prima distinzione tra individui sostanzialmente sani e pazienti in cura per malattie croniche o gravi: se i primi possono assumere i farmaci senza ricetta evitando di passare dal medico, lo stesso non si può dire per alcune categorie fragili, come i pazienti in cura per un tumore. I chemioterapici, infatti, modificano il metabolismo, e anche sostanze apparentemente innocue (persino quando si tratta di estratti di piante) possono dare problemi o interferire con la cura. La prima raccomandazione, quindi, è di chiedere sempre al proprio medico prima di prendere qualsiasi cosa. Non si tratta di tormentarlo per un nonnulla, ma l’obiettivo è quello di ottenere, grazie alla sua collaborazione, una lista di farmaci sicuri che aiutino a bloccare certi sintomi fastidiosi ma intermittenti come la nausea, il prurito o il mal di testa. Non è possibile stilare una lista generale di sostanze sicure per tutti, perché molto dipende dalla malattia da cui si è affetti e dai disturbi che si manifestano nel corso della cura, ed è quindi necessario compilarla individualmente.

Autocura Cosa chiamiamo farmaco Il farmaco (dal greco pharmakon, veleno) è una sostanza prodotta per esercitare un effetto sull’organismo, interferendo con determinati processi biologici. Il suo obiettivo è combattere le malattie senza danneggiare le normali funzioni del corpo. In un mondo ideale, i farmaci avrebbero solo effetti positivi, ma ciò è praticamente impossibile nella realtà: qualsiasi sostanza attiva ha anche effetti collaterali più o meno evidenti o disturbanti. Per questo il farmaco non è mai un prodotto come gli altri e, anche quando si acquista al supermercato, va maneggiato e assunto con consapevolezza. Curarsi da sé non è sbagliato, anzi, può evitare il ricorso improprio al medico in situazioni banali. L’importante, però, è utilizzare sostanze già note. L’automedicazione è ovviamente sconsigliata in gravidanza, durante l’allattamento e, come già detto, in persone in cura per altre patologie. Nei bambini


“ ”

COSA TENERE IN CASA

ma con cautela va utilizzata con attenzione per evitare intossicazioni ed errori di dosaggio. Ogni farmaco ha due nomi: il nome commerciale, che non è altro che una marca, come per qualsiasi altro prodotto, e il principio attivo, che è il nome chimico della sostanza che ne determina l’effetto. Oltre al principio attivo, infatti, in un farmaco possono essere presenti molti eccipienti, ovvero sostanze che non hanno effetti sulla salute ma servono a tenere insieme il preparato (come il talco nelle compresse o la soluzione fisiologica in cui sono diluiti alcuni farmaci in fiala) oppure a renderne più o meno veloce l’assorbimento e la metabolizzazione da parte dell’organismo. Su tutte le confezioni è obbligatorio riportare sia il nome commerciale sia quello del principio attivo, che è l’unico davvero importante: farmaci con

uguale principio attivo e dosaggio sono sostanzialmente equivalenti. I farmaci generici sono quelli venduti solo con il nome del principio attivo (un po’ come accade ai vestiti di marca “degriffati”). Ciò determina una diminuzione del prezzo, a fronte di una efficacia analoga (perché questo è ciò che la legge richiede per l’immissione in commercio di un generico). I farmaci da banco sono riconoscibili da un bollino bianco con all’interno una croce rossa e la scritta “farmaco senza obbligo di ricetta”. Se manca questo segno di riconoscimento, il rimedio andrebbe assunto solo dopo un consulto col medico.

Pomate, sciroppi e colliri aperti vanno buttati via prima delle compresse

La conservazione corretta Non tutti i farmaci si possono

L’associazione di consumatori Altroconsumo ha stabilito, con l’aiuto di un panel di esperti (medici di famiglia, internisti e farmacologi), una brevissima lista di ciò che non dovrebbe mai mancare in un armadietto casalingo. Oltre a ciò, ognuno potrebbe avere farmaci per i propri disturbi ricorrenti di cui conosce la cura, ma il principio è che non è necessario tenere in casa una succursale della farmacia. Ecco quindi l’indispensabile: • un antiacido, contro acidità o bruciori di stomaco • un antidolorifico antinfiammatorio • un antipiretico, per abbassare la febbre • un antiemetico (contro nausea e vomito) • uno spasmolitico (per i dolori addominali di modesta entità) • una borsa del ghiaccio • una pomata antidolorifica a base di antinfiammatori, per lividi, strappi o contusioni • una pomata antistaminica o cortisonica contro il prurito e le punture d’insetto • un collirio non medicato • compresse di garza sterile • cotone idrofilo • disinfettante per ferite • un termometro. Chi ha bambini deve avere anche: • un preparato per combattere la febbre e i dolori in gocce, sciroppo o supposte •supposte di glicerina, per aiutare in caso di stitichezza • un disinfettante che non bruci, cerotti colorati.

conservare: pomate e sciroppi già aperti (oltre ai colliri parzialmente utilizzati) devono essere buttati via perché potrebbero essere contaminati da batteri. Per gli altri tipi di farmaci (fiale, supposte, bustine, compresse in confezioni integre eccetera) è importante rispettare la data di scadenza impressa sulla confezione. I farmaci usati non si buttano nella normale spazzatura, ma vanno smaltiti attraverso gli appositi contenitori, disponibili in genere davanti alle farmacie.

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IN PRATICA

La cassetta dei medicinali andrebbe chiusa a chiave e posta in un luogo lontano dalla portata dei bambini, fresco e asciutto. Bagno e cucina, dove più comunemente si depositano i farmaci, non sono adatti. Eventuali avanzi di terapie prescritte dal medico (come gli antibiotici) vanno buttati via per evitare di farne un uso improprio. È molto importante conservare sempre la confezione originale e il foglietto illustrativo, che contiene le avvertenze, le dosi consigliate e anche le istruzioni su cosa fare in caso di sovradosaggio.

Come star lontano dai guai Infine, per evitare effetti collatera-

li gravi, la regola numero uno è considerare le interazioni con altri farmaci o con particolari sostanze. Per fare ciò è bene avvertire sempre il proprio medico (ma anche il dentista) di terapie in atto. Se già prendete altri farmaci, chiedete al farmacista se ci sono interazioni al momento dell’acquisto di un rimedio da automedicazione. Leggete sempre tutto il foglietto illustrativo e attenetevi alle istruzioni che dà. Prima di guidare o maneggiare macchinari potenzialmente pericolosi, verificate sul foglietto stesso i rischi legati alla sostanza che volete assumere.

Reazioni cutanee dopo l’assunzione di medicine sono campanelli d’allarme

UNA STORIA MOLTO PERSONALE

Ognuno di noi, col passare degli anni, accumula una gran quantità di referti medici, prescrizioni ed eventi significativi per la propria salute. Tutto ciò si traduce spesso (per i più ordinati) in una grande scatola o in un cartone pieno di documenti, stipato in qualche angolo di casa. Quando ci si ammala o si ha bisogno di un ricovero, spesso diventa molto complesso ricostruire tutto questo patrimonio di informazioni e qualche dato importante per la diagnosi o per la terapia può sfuggire. Ecco perché i Sistemi sanitari nazionali stanno lavorando per creare grandi archivi di cartelle cliniche, accessibili con la tessera sanitaria da qualsiasi computer abilitato. Nell’attesa che il sistema vada davvero a regime (e che sia in grado di caricare tutta la storia pregressa della persona) è opportuno creare la propria “cartella clinica informatizzata”. Per i

Non prendete mai i farmaci con l’alcol e tenete presente che questa sostanza è talvolta presente in alcuni sciroppi o soluzioni per uso orale. In caso di comparsa di rossore cutaneo, orticaria, prurito o eczemi della pelle rivolgetevi immediatamente al medico perché potreste essere allergici alla sostanza assunta. Alcuni farmaci, infine, hanno un effetto fotosensibilizzante, cioè rendono la pelle vulnerabile agli effetti dei raggi solari: se compare un eritema solare poche ore dopo l’assunzione di un rimedio, è opportuno consultare il medico.

meno esperti di computer, basta un semplice documento di testo in cui segnare gli esami e gli eventi più importanti. Chi ha più dimestichezza col mezzo informatico potrà invece creare un vero e proprio database, i cui dati di accesso devono essere noti anche a qualche familiare, in modo che possa essere consegnato ai medici in caso di bisogno. Avere un tale documento può essere molto utile in caso di emergenza e anche per rafforzare la propria determinazione in caso di cambiamenti dello stile di vita (mangiare meglio, fare più moto). Certo, per costruirlo ci vuole tempo, ma una volta fatto, è molto semplice mantenerlo aggiornato. Cosa registrare in una storia sanitaria? Se lo sono chiesti gli esperti della Mayo Clinic, uno dei maggiori ospedali statunitensi, che

suggeriscono quanto segue: • nome e numero di telefono del proprio medico di famiglia • allergie, specie se a farmaci • terapie con la data di inizio e quella di fine (con le dosi di ogni farmaco) • problemi di salute di tipo cronico (pressione alta, disturbi della vista eccetera) • interventi chirurgici (con la data e l’esito) • il risultato di eventuali test di screening (Pap-test, mammografie, colonscopie) • eventuali file digitali relativi a esami diagnostici (TC, risonanze eccetera sono oggi spesso consegnate al paziente con un dischetto che contiene le immagini) • qualche dato sulle proprie abitudini di vita (alimentazione, attività fisica) • i propri obiettivi di salute e i progressi compiuti (per esempio smettere di fumare o perdere peso).


RICERCA IN VETRINA Strategie per potenziare le cure

Nuovi bersagli sulle “code” dei cromosomi Il lavoro di un gruppo di ricercatori romani svela importanti meccanismi alla base della stabilità dei telomeri e identifica nuovi bersagli per terapie selettive contro il cancro a cura della REDAZIONE è una proteina, chiamata PARP1, che viene “risvegliata” quando compaiono problemi con la replicazione dei telomeri – le regioni terminali dei cromosomi che giocano un ruolo cruciale nella sopravvivenza delle cellule. Bloccarla rappresenta quindi un’ottima strategia per impedire la riparazione del DNA e per interrompere la crescita delle cellule tumorali, rendendo ancora più efficaci le terapie già disponibili. Lo ha scoperto, nei laboratori dell’Istituto Regina Elena di Roma, un gruppo di ricercatori finanziati da AIRC e coordinati da Annamaria Biroccio. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Oncogene.

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A differenza delle cellule normali, le cellule tumorali riescono a mantenere pressoché immutata la lunghezza del telomero e acquistano così una sorta di immortalità. I ricercatori romani sono intervenuti proprio nel processo di duplicazione del telomero bloccandolo in un momento particolare grazie al farmaco sperimentale RHPS4 e impedendo alla cellula di portare a termine la replicazione del materiale genetico. “Il farmaco RHPS4, che da anni è oggetto dei nostri studi, danneggia il DNA del telomero durante la sua duplicazione attivando una serie di fattori coinvolti nella riparazione del DNA, tra cui la proteina PARP1, che tentano di riportare la situazione alla normalità” spiega Annamaria Biroccio. “Abbiamo dimostrato che utilizzando molecole capaci di bloccare PARP1 il danno non viene riparato e la cellula tumorale smette di crescere”.

Tre diversi farmaci testati in laboratorio

Se i telomeri non si accorciano La regione terminale dei cromosomi è costituita da sequenze di DNA che si ripetono sempre uguali – i telomeri – e che si accorciano a ogni divisione cellulare fino ad arrivare a una lunghezza minima che non permette più la replicazione: a questo punto la cellula è diventata “anziana”, cioè è giunta al termine del suo percorso e smette di duplicarsi.

Combinazioni vincenti Lo studio condotto su modelli sperimentali ha dimostrato l’efficacia di prendere come bersaglio il telomero. “Prima si elimina l’attività di PARP1, e quindi la possibilità che la cellula ripari il danno. Poi si colpisce il DNA con un farmaco intelligente diretto proprio contro il telomero e simile a RHPS4”

LA RICERCA IN BREVE Cosa si sapeva I telomeri sono la parte terminale dei cromosomi e si consumano man mano che la cellula si divide Fungono da segnale per la morte programmata della cellula, prima che possa diventare pericolosa Le cellule tumorali sono capaci di rigenerare i telomeri ed evitare di autoeliminarsi Cosa aggiunge questa ricerca Quando il telomero deve essere ricostituito, la cellula attiva una proteina chiamata PARP1 Per favorire l’eliminazione della cellula tumorale si può usare PARP1 come bersaglio Una combinazione di farmaci, tra cui un inibitore di PARP1, si è rivelata molto efficace in modelli sperimentali

chiarisce Biroccio. Il massimo risultato è stato ottenuto in laboratorio con una combinazione di tre diversi farmaci: regressione completa del tumore, guarigione nel 50 per cento dei casi ed efficacia mantenuta anche se la terapia parte quando la malattia è già in fase avanzata. “Quanto scoperto da noi su modelli sperimentali non può essere immediatamente utilizzabile sugli esseri umani, ma apre prospettive molto interessanti per la cura del cancro con strategie che prendono di mira i telomeri” conclude Biroccio.

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LA RICERCA CONTINUA Uno spazio per confrontarci e riflettere insiemea

Domande e risposte

È vero che il numero dei tumori è in aumento nel mondo occidentale? Cancer Society ha da poco pubblicato ’American il documento Global Cancer Facts & Figures dal

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quale emerge che la maggior parte dei casi di tumore nel mondo riguarda i Paesi cosiddetti “sviluppati” a causa dello stile di vita poco sano che in genere accompagna lo sviluppo economico. L’aumento dei casi è dovuto anche al miglioramento della diagnosi precoce e all’invecchiamento della popolazione. Fumo, sedentarietà e cattiva alimentazione sono tra i principali responsabili dell’aumento dei tumori di polmone, colon-retto e mammella, mentre le infezioni, responsabili di un quarto dei tumori nei Paesi in via di sviluppo, causano solo un tumore su 10 in quelli ricchi.

Cos’è il linfonodo sentinella? il primo linfonodo che riceve la linfa proveniente da un distretto corporeo dove può esserci un tumore. Una volta identificato, si procede con una biopsia alla ricerca dalla presenza di cellule tumorali al suo interno (le cosiddette micrometastasi): se il linfonodo sentinella è “pulito”, verosimilmente anche gli altri linfonodi della stessa regione lo saranno e non è quindi necessario rimuoverli, perché il tumore è confinato al sito di origine.

È

Perché sottoporsi a un esame se non si hanno sintomi?

programmi di screening nascono come esami medici condotti sulla popolazione sana (o che almeno si pensa sia sana) ed è proprio questo che li distingue dai normali esami clinici che si effettuano quando si è malati. I dati pubblicati dall’Osservatorio nazionale screening, organo di riferimento di Regioni e ministero della Salute per quanto riguarda questi programmi, parlano chiaro: grazie agli screening – mammografia per il seno, Pap-test per la cervice uterina e sangue occulto nelle feci seguito eventualmente da colonscopia per il colon-retto – è stato possibile aumentare il numero di tumori diagnosticati in fase precoce e quindi meglio curabili.

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Esistono esami meno fastidiosi della classica colonscopia?

ggi esistono anche colonscopie meno invasive di quella tradizionale, per la maggior parte, tuttavia, ancora in fase sperimentale. Si possono usare piccole telecamere che vengono ingerite come fossero una normale pillola e sono in grado di trasmettere immagini dell’intestino: con queste è possibile individuare il 90 per cento dei polipi superiori a 6 millimetri, come si legge sulle pagine della rivista Endoscopy. Una ricerca pubblicata sulla rivista Radiology dimostra invece che la colonscopia virtuale – basata sullo stesso principio della TC, cioè una scansione della regione da analizzare – è uno strumento efficace per lo screening nei pazienti più anziani, esposti a rischi con l’esame tradizionale.

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È possibile assentarsi dal lavoro per le terapie senza perdere la retribuzione?

È vero che anche il fumo passivo è pericoloso? danni provocati dal fumo di sigaretta ormai non sono più un segreto: tumori del polmone, malattie respiratorie e problemi cardiovascolari. Anche il fumo passivo, però, può causare gravi danni alla salute come dimostra uno studio svedese recentemente pubblicato sulla rivista Lancet. Analizzando i dati di 192 Paesi, i ricercatori hanno stimato che circa un adulto su tre e quasi la metà dei bambini (40 per cento), pur non fumando, sono esposti al fumo passivo e che nel 2004 ciò ha causato oltre 600.000 morti in più rispetto a quelli attesi.

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Si può fare attività fisica dopo un tumore della prostata? on solo è possibile fare esercizio dopo il tumore della prostata, ma uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Oncology che ha coinvolto poco più di 2.700 uomini con tumore non metastatico ha affermato che gli uomini più attivi dal punto di vista fisico hanno molti vantaggi. In particolare, almeno tre ore alla settimana di attività fisica “vigorosa” (bicicletta, tennis, nuoto, jogging eccetera) riducono del 61 per cento il rischio di morire per colpa della malattia.

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econdo l’art. 33 della L. 104/1992 ogni malato che viene riconosciuto portatore di “handicap in situazione di gravità” – e quindi anche il malato di cancro riconosciuto tale – può assentarsi dal lavoro per due ore giornaliere o tre giorni mensili e ha il diritto di usufruire di permessi lavorativi retribuiti. Inoltre l’art. 42 del D. lgs. 151/2001 riconosce al coniuge, al figlio (se convivente con il genitore malato), al genitore o al fratello o alla sorella (se i genitori sono morti e si convive con il malato) il diritto a un periodo di congedo retribuito, continuativo o frazionato, per un massimo di due anni.

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LASCITI Chi ha scelto di sostenere FIRC

UN LASCITO PER LA RICERCA

La solidarietà per una società migliore Franco Battiato ha della vita una concezione generosa che si riflette nella sua opera multiforme, colta e popolare allo stesso tempo a cura di AGNESE GAZZERA e qualcuno avesse un dubbio su come definire Franco Battiato, è stato lui stesso a chiarirlo nell’ultimo Festival di Sanremo. L’ha fatto con il titolo della canzone in cui ha duettato con il conterraneo Luca Madonia: “L’alieno”. Icona della musica alta e colta, di melodie raffinate e intense, compositore, autore di opera, pittore, regista e sceneggiatore, Battiato in passato ha detto sì a collaborazioni talmente eterogenee da stupire: da Tiziano Ferro a Ginevra di Marco, da Morgan a Gianni Maroccolo, da Moltheni a Carmen Consoli. Anche gli alieni, però, condividono il destino dei propri simili e l’artiA PITTURA sta siciliano ha scelto di imÈ STATA pegnarsi nella lotta contro LA MIA il cancro attraverso un laGRANDE scito testamentario a favore SFIDA della Fondazione italiana per la ricerca sul cancro (FIRC). Grazie al suo ruolo di testimonial della Campagna per i lasciti testamentari, invita le persone comuni e i personaggi noti a destinare una parte dei propri beni, grande o piccola che sia, a sostegno di chi, nei laboratori italiani, certa una soluzione per combattare la malattia.

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Abbiamo voluto chiedergli perché ha scelto di prestare il proprio volto proprio a questa iniziativa, chiacchierando con lui tra una sessione di registrazione e l’altra.

Perché ha deciso di sottoscrivere un lascito testamentario e diventare testimonial della campagna lasciti di FIRC? Sono felice quando posso impegnarmi per sostenere iniziative buone come questa. Ho una grande ammirazione per quanti si dedicano ai malati, così come ai deboli o alle persone in difficoltà.

Che cos’è per lei la malattia? Rispondere è complesso. Io penso di essere arrivato a questa età in ottime condizioni, senza mai aver avuto malattie gravi, anche grazie alla meditazione. Gli esercizi sul respiro aiutano la circolazione. Penso che più una persona si lascia andare, più “attira” le malattie.

Vita sana come prevenzione delle malattie, in qualche maniera, insomma. Certo. Ma nel mio caso però bisogna escludere lo sport, proprio non lo pratico.

Anche gli stili di vita contano, però. Lei non fuma, non beve, è

hi sono gli eredi e come vengono stabiliti? Quali sono le quote di riserva a favore dei figli e del coniuge? Come si redige un testamento?

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Effettuare un lascito testamentario è molto semplice: – testamento olografo: basta scrivere su un foglio di proprio pugno cosa si vuole destinare (per esempio una somma di denaro) e a chi, datarlo e firmarlo. Il testamento potrà essere poi affidato a una persona di fiducia o a un notaio; – testamento pubblico: viene ricevuto dal notaio alla presenza di due testimoni e poi custodito dal notaio stesso. Con la Guida al testamento, aggiornata secondo le leggi vigenti, effettuare un lascito testamentario è diventato un gesto semplice. E lo può diventare per tutti: basta richiederla gratuitamente contattando tel. 02 79 47 07 www.fondazionefirc.it


vegetariano. È una questione di salute? Per spiegare come la penso, direi che potremmo invertire il detto mens sana in corpore sano. Per me il corpo sano dipende dalla mente sana. Credo che il corpo sia un luogo che va trattato bene perché non ottunda la mente, che è la nostra essenza. Abbiamo molto sentito parlare di lei negli ultimi tempi in relazione al Festival di Sanremo. Saprà di aver stupito con la sua partecipazione. Ci spiega perché ha accettato? Ma vede, io non ho scelto di andare a Sanremo, ho scelto di andare a cantare con Luca Madonia. E poi non sono stato nient’altro che un corista. Gianni Morandi, scherzando sul titolo della canzone, l’ha definita “un alieno sul palco dell’Ariston”. Che effetto le ha fatto sentirlo? Morandi ha ragione. Io non amo le competizioni. Non c’entra nulla con il concetto di musica alta e musica bassa, che peraltro non mi appartiene. C’è solo musica bella o brutta. Certo, non posso dire che il Festival sia il mio pane quotidiano.

Qual è il suo rapporto con la TV, oggi? Insomma, non la amo molto. La guardo di rado, quando vengono trasmessi bei film.

E i programmi musicali? Dipende. Per esempio, non riesco a guardare X-Factor e simili. Morgan mi aveva anche cercato per coinvolgermi. Ho rifiutato, mi sarei sentito veramente fuori luogo.

Sono felice di potermi impegnare per FIRC avrebbe voluto chiudere con me la propria carriera, non ho potuto dirle di no. Poi Milva è fantastica.

Lei è un musicista, ma è anche sempre stato un artista eclettico. Perché ha così bisogno di dedicarsi a cose diverse? Cambiare è una questione di igiene mentale. La pittura, ad esempio: ho iniziato perché mi sentivo un incapace totale, sa quando si dice “essere negati”? Però dopo 15 anni sono riuscito a diventare pittore. È stato un grande successo personale. È la prova che anche quando non si direbbe si possono fare grandi cose.

Nel tempo, lei ha collaborato con tantissimi artisti. L’ultima è stata Milva, che ha scelto le sue canzoni per quello che ha annunciato come il suo album d’addio.

Quindi, per lei l’evoluzione è questo?

Con Milva, ci siamo conosciuti per un tour nel 1981, quando vivevo a Milano. Quando mi ha chiamato, spiegandomi che stava pensando al suo ultimo disco e dicendomi che

Sì. Non si può semplicemente dire “sono fatto così”, bisogna cercare di migliorare. Poi, certo, ci sono i talenti personali che vanno seguiti. Nel lavoro e nella vita.

Ormai vive da tempo in Sicilia, dove è tornato dopo aver abitato altrove. Continua ad amare la sua terra d’origine? È vero che casa sua è una sorta di tempio della tranquillità? Vivo a 800 metri sul livello del mare, dietro l’Etna. Ho un panorama che va da Taormina a Siracusa. Vedo il mare, una vastità. Intorno ho la natura. Ormai vivo qui da 23 anni. Fondamentale è il silenzio.

Cosa pensa della società di oggi, della situazione italiana? È una società degna dei barbari, dei sanguinari. Non è mica necessario ammazzare per esserlo. Bastano i gesti e la mancanza di onestà verso il prossimo. È come essere tornati al Basso Medioevo. Quando ci dicono che è sempre stato così, non dobbiamo crederci. Io sono nato dopo la guerra, c’era povertà ma c’era anche gioia di vivere. C’era solidarietà umana.

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RICERCA IFOM Istituto FIRC di oncologia molecolare

“Spacchettare” il DNA per distruggere le cellule tumorali

In questo articolo: cromatina oncogeni terapie mirate

che porta all’attivazione degli oncogeni, quei geni mutati capaci di far proliferare in modo incontrollato la cellula e di dare origine al tumore. Tra questi meccanismi c’è anche la senescenza, una forma di invecchiamento cellulare precoce, nella quale si riscontrano spesso aree di cromatina molto compatta. Questo meccanismo di compattazione della cromatina è stato fino a oggi considerato positivo: una strategia per bloccare la proliferazione delle cellule tumorali.

I ricercatori dell’IFOM di Milano sono riusciti a indurre la morte delle cellule tumorali agendo sulla Non solo nelle cromatina, il packaging cellule “anziane” del nostro DNA a cura della REDAZIONE hi l’ha detto che la forma non conta? In oncologia l’aspetto con cui si presenta il DNA è molto importante per determinare le risposte della cellula agli stimoli esterni che possono anche generare mutazioni del patrimonio genetico e, conseguentemente, il cancro. I ricercatori dell’IFOM guidati da Fabrizio d’Adda di Fagagna, responsabile presso l’Istituto milanese del gruppo Telomeri e senescenza cellulare, hanno scoperto che “aprendo” la struttura molto compatta – eterocromatina – che caratterizza il DNA delle cellule tumorali è possibile dare il via al meccanismo dell’apoptosi, la morte cellulare programmata, indispensabile per evitare che le cellule malate si moltiplichino e che il tumore continui a crescere. Come spiegano gli autori della ricerca pubblicata sulla rivista Nature Cell Biology, la cellula dispone di diversi meccanismi per porre rimedio a un danno subito dal DNA

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“La formazione di aree di cromatina molto compatta non si riscontra solo nelle cellule senescenti” spiega però d’Adda di Fagagna, “ma anche nelle cellule tumorali in piena proliferazione, permettendo loro di indebolire il segnale di risposta al danno subito dal DNA”. Da qui l’idea di agire proprio sulla struttura della cromatina e di “spacchettarla” per mezzo di particolari molecole che inibiscono degli enzimi cellulari chiamati HDAC (enzimi che compattano la cromatina). “Grazie a esperimenti in vitro su cellule tumorali” spiega Gabriele Sulli, uno dei principali autori del lavoro, “abbiamo osservato che dopo il trattamento con inibitori delle HDAC la cellula era in grado di ‘sentire’ nuovamente il danno al DNA e di reagire dando il via all’apoptosi”. “Ci siamo anche accorti con nostra grande sorpresa” continua Raffaella Di Micco, coautrice dello studio ora in forza alla New York University, “che tutto ciò avviene solo se nella cellula c’è un oncogene attivato; nelle cellule sane non succede nulla del genere”. Questa ricerca, che al momento è

IFOM, Istituto di oncologia molecolare della Fondazione italiana per la ricerca sul cancro, può continuare a crescere nella sua attività scientifica d’avanguardia grazie a quanti sostengono concretamente la Fondazione. Dai anche tu il tuo contributo e senza versare denaro. Come? Aggiungi un piccolo lascito nel tuo testamento, è facilissimo. Se vuoi ulteriori indicazioni vai sul sito www.fondazionefirc.it o telefona allo 02 79 47 07. Grazie! 32 | FONDAMENTALE | APRILE 2011

limitata al bancone del laboratorio, apre nuove e importanti prospettive per la cura dei tumori che presentano una cromatina molto compattata e sono meno sensibili a chemio e radioterapia. “Inoltre” conclude Saverio Minucci, responsabile dell’Unità di ricerca sulle alterazioni della cromatina nella tumorigenesi presso l’Istituto europeo di oncologia di Milano, “i risultati ottenuti ci consentono di indirizzare in maniera più precisa le terapie antitumorali oggi disponibili, selezionando i tumori più idonei a questo particolare tipo di trattamento”.

LA RICERCA IN BREVE Cosa si sapeva In risposta a un danno e all’attivazione di oncogeni le cellule possono rispondere con la senescenza, l’invecchiamento precoce, caratterizzato anche dall’impacchettamento molto stretto del DNA. Gli inibitori delle HDAC sono già utilizzati come terapia anticancro in molti studi clinici, ma solo alcuni pazienti rispondono al trattamento. Cosa aggiunge questa ricerca La formazione di strutture di cromatina molto compatte è presente anche nelle cellule tumorali in piena proliferazione. Il trattamento con inibitori delle HDAC che porta allo “spacchettamento” della cromatina innesca il processo di morte cellulare (apoptosi), ma solo nelle cellule tumorali nelle quali è presente un oncogene attivo, risparmiando quelle sane.


RACCOLTA FONDI Arance e azalee

Tu e l’azalea insieme per battere il cancro Ventiseiesimo appuntamento con l’Azalea della Ricerca, che torna nelle piazze italiane domenica 8 maggio

a cura della REDAZIONE n 670.000 vasetti, l’Azalea festeggerà le mamme e sosterrà la ricerca. Ma non solo. In piazza insieme ai fiori troverete una pubblicazione con importanti consigli sui corretti stili di vita. Rendere il cancro una malattia sempre più curabile dipende dalla capacità e dalla passione dei ricercatori, ma anche dall’impegno di ciascuno di noi. Gli scienziati sono ormai concordi: per battere il cancro bisogna

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che ognuno metta in atto comportamenti virtuosi che, alla lunga, ridurranno drasticamente il numero e la gravità dei casi di tumore. D’altro canto, avere stili di vita esemplari riduce il fattore di rischio ma non lo elimina del tutto, poiché vi sono componenti genetiche e ambientali che interferiscono con le buone intenzioni. Per battere il cancro, quindi, bisogna agire sui due fronti contemporaneamente. Contribuire a finanziare la ricerca sul cancro, come farete scegliendo l’Azalea di AIRC, significa fare una parte di ciò che è in vostro potere per vincere questa malattia.

Con le arance cresce anche la ricerca a cura della REDAZIONE nche quest’anno i nostri 20.000 volontari hanno sfidato il freddo armati di guanti, sciarpe e berretti e invaso pacificamente con il loro entusiasmo e la loro allegria oltre 2.000 piazze in tutto il Paese per la distribuzione delle Arance della Salute. 421.580 reticelle di arance si sono trasformate in oltre 3,8 milioni di euro grazie alla generosità degli italiani, che hanno risposto prontamente all’appello di AIRC e hanno così contribuito a garantire continuità al lavoro dei nostri ricercatori, impegnati quotidianamente con l’obiettivo di rendere il cancro sempre più curabile. Oltre al contributo della Regione Siciliana è stato come sempre prezioso anche quello degli studenti di 674 scuole, impegnati nella distribuzione del delizioso frutto; proprio ai più piccoli, inoltre, erano dedicati i consigli contenuti nello speciale di Fondamentale, arricchito dalle ricette selezionate da La Cucina Italiana.

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Mediaset con AIRC Domenica 8 maggio, su Canale 5, torna l’appuntamento con la Campagna a sostegno delle ricerche sui tumori pediatrici rari. La madrina dell’iniziativa, Federica Panicucci, presenterà, durante la trasmissione Domenica 5, le storie dei protagonisti della ricerca e inviterà il pubblico a sostenere l’iniziativa.

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INIZIATIVE Una metafora per la ricerca

Testi e immagini per comunicare la speranza Molto positivi i risultati della prima edizione del nuovo concorso indetto da AIRC per gli studenti delle scuole superiori a cura della REDAZIONE na metafora per esprimere la malattia ma soprattutto la speranza nella ricerca. È stata questa la richiesta che AIRC ha fatto agli studenti delle scuole superiori di tutta Italia quando ha indetto il concorso Una metafora per la ricerca, la cui premiazione è avvenuta a Milano nell’Aula Magna dell’Istituto IFOM di oncologia molecolare. A giudicare gli elaborati (testi, fotografie e disegni) c’era una giuria di eccezione: lo scrittore Giorgio Faletti, il regista Ferzan Ozpetek, il pubblicitario Paolo Gorini e il direttore scientifico di IFOM Marco Foiani. Tre i vincitori: Sonia Tallarico, della IV Liceo scientifico Filolao di Crotone, ha raffigurato un motore di ricerca simile a Google, intento a cercare la risposta per combattere la malattia; Lorenzo Nigro, iscritto all’ultimo anno del Liceo scientifico Alfonso Gatto di Agropoli, in provincia di Salerno, ha fotografato la sua paura più grande, quella della chemioterapia, ma anche la possibilità di non cedere alla malattia; e Ramin Briguglio, sedicenne del Liceo classico Impallomeni di Milazzo, in provincia di Messina, ha immaginato il cancro come un verme che “rovina” il frutto dall’interno, ma contro il

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quale è possibile agire con cure opportune. I ragazzi, accompagnati dalle insegnanti, sono stati invitati a Milano e hanno avuto la possibilità di visitare IFOM e, soprattutto, di partecipare a uno dei laboratori didattici che l’Istituto da anni propone alle scuole superiori. Hanno così potuto comprendere qualcosa di più del lungo e faticoso lavoro che si nasconde dietro ogni nuova scoperta scientifica. “NEL MIO DISEGNO HO RAFFIGURATO UNA CELLULA SANA, CHE È IL TASTO DI ‘ENTRATA’ NEL MOTORE DI RICERCA, E UNA CELLULA MALATA, CON IL NUCLEO FRASTAGLIATO, CHE È CIÒ CHE VOGLIAMO ELIMINARE” SPIEGA SONIA TALLARICO. “E NEL LABORATORIO CHE HO VISITATO STAMATTINA LE HO VISTE DAL VERO!” Anche Ramin Briguglio è stato fortemente impressionato dal giro nei laboratori di ricerca, e non esclude, in futuro, di poter scegliere di fare medicina. “LA METAFORA DEL VERME E DELLA MELA È FORTE, MA QUANDO SI GUARDANO LE CELLULE TUMORALI NEL MICROSCOPIO E SI PENSA A CHE AZIONE HANNO I FARMACI SCOPERTI IN QUESTI LABORATORI, TUTTO DIVENTA CHIARO”. Lorenzo Nigro, invece, in futuro vorrebbe fare l’ingegnere. Già oggi si muove bene con le nuove tecnologie, come dimostra l’elaborazione fotografica che ha prodotto con un programma di fotoritocco. “LA PERDITA DEI CAPELLI È PER ME IL SIMBOLO DELLA MALATTIA E

Da sinistra a destra i premiati: Lorenzo Nigro, Sonia Tallarico, Ramin Briguglio. In basso, i giurati: Marco Foiani, Paolo Gorini, Ferzan Ozpetek, Giorgio Faletti

CREDO CHE SPAVENTI QUALSIASI GIOVANE. MA LA MIA FOTO VUOL ANCHE DIRE CHE SI PUÒ FARE QUALCOSA DI POSITIVO GRAZIE ALLA RICERCA, INFATTI IL RAGAZZO SANO PORTA UNA MAGLIETTA BIANCA, CHE È UN SIMBOLO DI PUREZZA”. I giurati sono rimasti favorevolmente impressionati dal livello degli elaborati. “Le idee che ci sono dietro sono molto buone e sono queste che contano” spiega Gorini che, come


pubblicitario, sa quanta fatica si nasconde dietro un’intuizione efficace. Per Ozpetek, invece, è l’emozione che conta, nel momento in cui si vuole mandare un messaggio. “Quando ho pensato agli spot che ho girato per AIRC volevo dire che la malattia non è qualcosa di lontano, ma che tocca tutti noi, personalmente o negli affetti. Per questo l’impegno contro il cancro deve essere collettivo”. Faletti non ama la retorica, e

infatti ha apprezzato particolarmente quanto di diretto c’è nel messaggio testuale del giovane Briguglio: “Il cancro è un verme non solo perché ti aggredisce dall’interno, ma anche perché è subdolo”. I giurati si sono chiesti come nasce un’idea. “Non esiste un luogo dove nascono le idee, altrimenti lo frequenterei più spesso” ha detto Faletti. “A volte l’idea si presenta all’improvviso, ma poi la produzione

di un artista è frutto di un duro e sapiente lavoro”. Per Ozpetek, invece, c’è una fase della creazione che è collettiva: “Quando scrivo la sceneggiatura di un film, ho bisogno di sentirla leggere ad alta voce dagli attori per correggere quello che non funziona”. Costanza, fatica e lavoro collettivo sono caratteristiche che la creazione artistica ha in comune con la ricerca scientifica, ha detto Foiani: “Per fare scienza serve l’intuizione, ma poi non basta. Bisogna lavorarci a lungo e con i PER SAPERNE DI PIÙ propri collaboratori”.

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WWW.AIRC.IT

La vita è una mela, il cancro il suo verme, la ricerca il pesticida.


In breve... dall’Abruzzo - Molise

Abruzzo - Molise... Tel. 085 352 15 - com.abruzzo.molise@airc.it

Acque d’Abruzzo Il calendario in collaborazione con Carsa Edizioni è atteso tutti gli anni da molte aziende, negozi e banche della Regione che lo propongono ai loro clienti come regalo di Natale. Intitolato Acque d’Abruzzo, quest’anno è dedicato al tema dell’acqua.

Pizza scima e tanta musica Casoli (Chieti) La tradizionale “pizza scima” è buonissima, e quella che si è gustata nella frazione di Pianibbie Ripitella era ancor più buona perché serviva a raccogliere fondi per la ricerca. L’associazione sportiva IMM ha organizzato “Pizza scima… a tempo perso”, con tante prelibatezze accompagnate dalla musica di Vincenzo e Luigi. La manifestazione è collegata al sesto memorial Marco Melchiorre – Mariella Staniscia per il quale si è anche giocato un quadrangolare di calcio.

Villa Oliveti (Pescara) È un messaggio di sport e salute quello lanciato da Marco Giansante, uscito dalla malattia con grinta ed entusiasmo, che, con il sostegno degli amici di Villa Oliveti, ha raccolto un’importante cifra da devolvere alla ricerca organizzando una pedalata in campagna per grandi e piccini. Montorio al Vomano (Teramo) La spaghettata in piazza compie ben 18 anni e grazie agli Amici della Piazza è divenuta una tradizione coinvolgente: le volontarie di Montorio fanno a gara a chi prepara sughi sempre nuovi e particolari. Sessano (Isernia) Gli amici di Riccardo, fondatori dell’associazione Riccardo Fico, hanno raccolto per il secondo anno un considerevole contributo in sua memoria. Pietracatella (Campobasso) Organizzato dagli instancabili volontari, il convegno tenuto nella sala consiliare del Comune dal titolo “Alimentazione e salute in età scolare: una sfida per il XXI secolo” è stato molto interessante. Le aziende agricole locali hanno offerto i loro prodotti tipici per raccogliere fondi. Loreto Aprutino (Pescara) È delegata di AIRC da più di vent’anni e ancora non ha perso la voglia di organizzare tornei di burraco a favore della ricerca: la super Marilena Costantini e tutti i volontari meritano un applauso per tanta tenacia e passione.

Basilicata...

Tel. 0971 411 208 - com.basilicata@airc.it

Ci metto il cuore Guardia Vomano (Teramo) Terza edizione dell’iniziativa per gli innamorati della ricerca. Si tratta della cena organizzata il giorno di San Valentino dalla delegazione di Teramo e da Big Match. La cena, intitolata “Il cuore per l’AIRC”, si è tenuta al ristorante Tre Archi. Una sera utile per un San Valentino diverso.

Note di folclore Fossacesia (Chieti) Protagonista della festa a Fossacesia, giunta alla nona edizione, è stato il Coro di canti folcloristici, nato da un gruppo di volontari AIRC appassionati di musica e della loro terra. Il coro raccoglie fondi con le sue esibizioni in vari paesi abruzzesi. Complimenti a tutti e in particolare a Virgilio Sigismondi che da anni lo prepara e lo segue con passione!

Disegna la tavola Gessopalena (Chieti) Piccoli artisti crescono: bambini di tutte le età hanno partecipato al concorso di disegno “Una sana alimentazione”, organizzato dai giovani volontari di Gessopalena. Sono stati distribuiti gadget per raccogliere fondi e tutta la cittadinanza ha partecipato con entusiasmo. Un grazie anche a Giuseppe Tiberini, presidente della sezione comunale dell’Avis.

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Per far vincere il futuro della ricerca La presidente del Comitato Basilicata ringrazia i donatori, in particolare l’architetto Saverio Calia, i consiglieri, i delegati e i volontari che, con esemplare impegno, hanno contribuito in tutta la regione al successo della lotteria. Nel mese di aprile in tutte le scuole della Regione uova di cioccolato per finanziare la ricerca!

Calabria...

Tel. 0984 41 36 97 - com.calabria@airc.it

Sulle punte per la ricerca Longobardi Marina (Cosenza) Alessandro Rende, ballerino dell’Opera di Roma, ha diretto in memoria della piccola Carlotta Gaudio Arte e beneficenza, spettacolo di danza classica e moderna con ballerini dell’Opera di Roma, della Scala di Milano e del San Carlo di Napoli. Ospite della serata Leon Cino, primo ballerino della trasmissione Amici. Luigi e Paola Gaudio hanno donato ad AIRC l’incasso della vendita dei biglietti della lotteria che aveva in palio gli splendidi premi offerti dagli sponsor.

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Ciao Frankie Cosenza Per i suoi primi 50 anni di carriera Enzo Noce, storico impresario teatrale, ha deciso di fare un bel regalo alla ricerca. Durante lo spettacolo da lui organizzato al teatro Rendano, Ciao Frankie, è stata attivata anche una raccolta fondi a favore di AIRC. Sul palco il bravissimo Massimo Lopez, accompagnato dalla Big Band Jazz Company, ha alternato il repertorio di Frank Sinatra a divertenti monologhi e imitazioni.

Natale in musica Filogaso (Vibo Valentia) La comunità filogasese ha confermato per il secondo anno la propria indole generosa. Durante il concerto di Natale in memoria di Mimmo Teti si è tenuta, nella parrocchia di Sant’Agata Vergine e Martire, una generosa raccolta fondi per la ricerca.

Il quaderno dei segreti Cosenza I segreti delle nonne in stampa per la lotta contro il cancro. Patrizia Schisa, giornalista di Elisir, Franco Perrone, ricercatore dell’Istituto nazionale tumori di Napoli, e la cuoca Eufemia Cribari hanno presentato al teatro Rendano il ricettario Quaderno dei segreti, che raccoglie 150 piatti della tradizione familiare delle volontarie calabresi illustrati ad acquerello.

In breve… dalla Calabria

Santa Caterina dello Ionio (Cosenza) Centinaia di amatori e professionisti provenienti da tutta Italia hanno partecipato alla quindicesima edizione di Corrinsieme, manifestazione podistica che si svolge ogni anno sulle rive del mar Ionio. Le iscrizioni sono state interamente devolute ad AIRC. Cirò Marina (Crotone) Per il quinto anno il CBS (Centro sportivo biliardo) ha sostenuto AIRC organizzando il torneo di biliardo Memorial Lorenzo Sestito. Paola (Cosenza) Sullo sfondo suggestivo della scalinata delle Sette Fontane si è tenuto uno spettacolo per AIRC all’insegna di musica, danza e moda. Rende (Cosenza) Grande successo per l’iniziativa organizzata dal consigliere regionale del Comitato Calabria Annagioia Mari e dalla delegata Franca del Giudice presso l’Hotel Mercure: un pomeriggio all’insegna del burraco e un ricco buffet. Si ringraziano gli sponsor e l’Hotel Mercure. San Nicola Arcella (Cosenza) L’Associazione I Coralli di Scalea ha organizzato, su iniziativa della presidente Anna Barbarello, un torneo di burraco a favore di AIRC.

Campania...

Tel. 081 403 231 - com.campania@airc.it

Buon compleanno, Comitato Campania Napoli Grande festa di compleanno in occasione dei 25 anni del Comitato Campania. Circa 200 persone hanno partecipato al torneo di burraco organizzato presso Villa Lancellotti e hanno preso parte a un’ottima cena preparata da Les Bagatteles. Si ringraziano i negozi della città per i premi offerti.

The best of disco fever Napoli Sempre tanta gente e divertimento per la serata dance “The best of disco fever” organizzata da Filippo e Massimo Arienzo, giunta ormai alla terza edizione. L’ Accademia è stata la cornice di questa splendida serata dove tanti amici hanno ballato e aiutato i progetti AIRC sui tumori pediatrici. Marzo - Concerto del duo Nello Salza “La tromba del cinema italiano” e del pianista Gianluigi Zampieri al Teatro Mercadante di Napoli per un viaggio tra le migliori colonne sonore del cinema. Aprile - Cocktail nella sede di Casa Ascione, che ha riempito di preziose sorprese le uova di cioccolato di Gay Odin.

Emilia Romagna... Tel. 051 244 515 - com.emilia.romagna@airc.it

Arte Generosa Bologna Nella splendida cornice di Palazzo Fantuzzi sono state messe all’asta 32 opere d’arte contemporanea, donate ad AIRC da noti artisti italiani e importanti gallerie, con la collaborazione di Christie’s che ha generosamente rinunciato ai diritti d’asta. A seguire una cena e un ballo nei saloni del palazzo: un evento unico che ha permesso un’eccezionale raccolta fondi.

Duecento anni di matrimonio

Borgia (Catanzaro) L’Istituto comprensivo statale A. Pitaro ha organizzato in collaborazione con AIRC, la Fondazione Tommaso Campanella e l’Università “Magna Græcia” un incontro sul tema La prevenzione come stile di vita.

Parma Nel salone Maria Luigia della Biblioteca Palatina di Palazzo della Pilotta, si è tenuta una serata di gala in onore dei duecento anni di matrimonio di Napoleone e Maria Luigia. La serata prevedeva aperitivo, cena e gran ballo finale.

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Basket e solidarietà Reggio Emilia L’amichevole tra Trenkwalder Pallacanestro Reggio e Armani Jeans Milano è stata un perfetto connubio tra sport e ricerca. L’incasso della partita è stato devoluto al Comitato. Un grazie speciale alla società Pallacanestro Reggiana.

In breve… dall’Emilia Romagna

Campagnola Emilia (Reggio Emilia) Tradizionale torneo di golf presso il Golf Club S. Stefano: un’intera giornata dedicata allo sport e alla ricerca. Un particolare ringraziamento a Luciana Tagliavini Asioli, ai volontari e alla Cantina Lombardini, che ha offerto il vino per il rinfresco. Ravenna Convegno presso la sede di Confindustria per presentare, alla presenza delle istituzioni locali, il progetto degli imprenditori ravennati impegnati nella promozione di AIRC presso i loro fornitori e clienti. L’iniziativa si pone come obiettivo il sostegno a un ricercatore titolare di una Start-up. Poggio Renatico (Ferrara) Nei campi del Tennis Club si sono sfidati tanti giocatori appassionati di tutte le età per ricordare alcuni amici e raccogliere fondi nel Torneo Memorial Gli amici del tennis.

Lazio...

Tel. 06 446 336 5 - com.lazio@airc.it

Mangia una pizza, friggi il cancro Fabrica di Roma (Viterbo) In occasione della festa patronale di S. Matteo e S. Giustino si è svolta, grazie alla generosità dei nostri volontari e dei commercianti che hanno voluto sostenerli, la manifestazione Mangia una pizza e friggi il cancro, che ha distribuito per il quinto anno deliziose pizze fritte. In chiusura del cartellone delle feste patronali si è tenuta anche A teatro per la solidarietà, la tradizionale iniziativa della compagnia I Guitti di Sutri, che si sono esibiti per il secondo anno nella commedia Quel fattaccio in via dell’ommino morto 47 di Dommy Pratey. Il ricavato dei due eventi è stato destinato ad AIRC.

Il manto di Arlecchino Frascati (Roma) La Numinoso Ensamble Jazz Orchestra, che da 10 anni collabora con AIRC nella raccolta fondi, ha dedicato alla nostra Associazione il concerto Il manto di Arlecchino, seguito da un buffet all’agriturismo Tenuta Quarto Santa Croce.

Serata di Gala

Friuli - Venezia Giulia... Tel. 040 365 663 - com.friuli.vg@airc.it

A Triesteantiqua con Pierrot Trieste Pierrot, la celebre malinconica maschera simbolo di un romanticismo languido e malinconico creata nel 1673, è stato protagonista dello stand AIRC alla ventottesima mostra dell’antiquariato di Trieste in un’esposizione curata dalla consigliera regionale Tina Campailla, anima dell’iniziativa da 20 anni. Numerosissime le rappresentazioni di Pierrot che hanno attirato l’interesse del pubblico: statuette di porcellana di pregiate manifatture, manifesti, spartiti e svariati oggetti esposti nello spazio messo a disposizione dalla PromoTrieste.

Cappelli e capelli Trieste Cappelli d’epoca da star e da regina hanno sfilato al palazzo del Governo. In passerella, sfoggiati da indossatrici dilettanti, modelli vintage provenienti da collezioni private e le recenti creazioni di importanti atelier di Milano e di Roma. Le acconciature sono state affidate a Goran Viler. L’iniziativa, organizzata da Tina Campailla e Sonia Giachetti, ha ottenuto il plauso del pubblico accorso nei “salotti-atelier”.

In breve dal… Friuli - Venezia Giulia

Bertiolo (Udine) Anche quest’anno nell’ambito della Fiera del Vino la Pro Loco ha organizzato due iniziative di raccolta fondi a favore del nostro comitato: Il pane per la vita e Dolci tipici. 38 | SPECIALE COMITATI | APRILE 2011

Roma Grande successo per la serata di gala organizzata in collaborazione con Starwood Hotels & Resorts, presso il St. Regis Roma. Dopo la cena di gala per i 250 ospiti, i presenti hanno potuto partecipare a una lotteria con un super premio finale: un soggiorno per due di una settimana a Phuket. L’estrazione del premio è stata affidata a Margherita Buy e Vittorio Sgarbi; insieme a loro, sono intervenuti tanti altri personaggi del mondo dello spettacolo, della finanza, dell’industria, della politica e della cultura. Presenti anche il presidente AIRC Piero Sierra e il presidente del Comitato Lazio Gaetano Gifuni.

Pinktober @ Hard Rock Cafe Roma Per l’undicesimo anno consecutivo, tutti gli Hard Rock Cafe del mondo hanno unito le forze per Pinktober, la campagna mondiale Hard Rock in favore della ricerca sul cancro del seno, che ha come destinatari fondazioni ed enti di ricerca di tutto il mondo. Per due mesi la catena ha distribuito braccialetti rosa, t-shirt, spille e articoli griffati Pinktober Hard Rock Cafe, disegnati appositamente per la campagna. Inoltre, l’Hard Rock Cafe di via Vittorio Veneto ha ospitato il concerto dei Velvet e dei Funkallisto. Il ricavato della serata e della vendita dei gadget sosterrà i progetti di ricerca AIRC sul cancro del seno.

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Un trono per due

Un classico per AIRC

Roma Si è svolta al teatro Tirso De Molina la prova dello spettacolo Un trono per due, scritto e diretto da Cinzia Berni, instancabile amica e sostenitrice di AIRC, che anche quest’anno ha offerto al Comitato una divertente serata di raccolta fondi.

Arenzano (Genova) Franco Mantegazza, consigliere del Comitato, ha organizzato presso la chiesa di S. Martino nella Pineta un concerto classico del duo Dodicisuoni, composto dai chitarristi Federico Briasco e Alberto Montano con la partecipazione del mezzosoprano-contralto Roberta Gentile. Grazie al contributo di Pietro Biscaldi e dei gentili volontari è stato offerto un generoso rinfresco a tutto il pubblico.

In breve dalla… Liguria

Alassio (Savona) Grazie alla tenacia dei volontari della Baia del Sole guidati da Mario De Michelis, valido responsabile di piazza, continua la raccolta di libri usati il cui ricavato è destinato da anni ad AIRC. Genova Carlo Cicciotti, storico volontario del comitato Liguria, prosegue nella sua opera di raccolta fondi tra i fedeli che assistono alla messa in varie parrocchie genovesi grazie anche alla collaborazione di tanti parroci. Genova Il gruppo corale Spirituals & Folk si è esibito presso il CAP (Circolo autorità portuale) in una serata musicale. Tra gli artisti intervenuti anche Fabio Morandi, ricercatore dell’Ospedale Gaslini.

Liguria...

Tel. 010 277 058 8 - com.liguria@airc.it

In my secret life Genova Palazzo Nicolosio Lomellino, nel cuore del centro storico della città, ha ospitato In my secret life: voci su tela della musica e dello spettacolo, un’originale mostra ideata e prodotta da Massimo Cotto, giornalista e critico musicale. In mostra 104 opere realizzate da 75 autori tra musicisti, premi Nobel, scrittori e fumettisti di grande fama, tra cui Frank Zappa, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Dario Fo, Vinicio Capossela, Milo Manara e Paolo Conte. Oltre all’esposizione, realizzata in collaborazione con l’Associazione Palazzo Nicolosio Lomellino di Strada Nuova Onlus, si è tenuto un cocktail party durante il quale sono stati battuti all’asta i quadri donati da Dario Ballantini e Irene Fornaciari.

Un patto per vincere il cancro Gavi (Alessandria) Tra i magici vigneti delle colline di Gavi, Gianni Montalenti, governatore del Distretto 2030, ha gettato le basi per una nuova sfida del Rotary Club: la lotta contro il cancro. Il governatore ha firmato col Comitato Liguria un protocollo d’intesa per la divulgazione della missione di AIRC sul territorio del Distretto, che comprende 88 Club e 5.350 soci nelle regioni Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. L’accordo ha avviato una collaborazione tra queste due importanti realtà consapevoli dell’importanza della ricerca oncologica. Gianni Montalenti, Gian Michele Gancia, Chiara Soldati, Marcello Cassottana, Olga Rossi, Lorenzo Anselmi, Silvano Balestreri e Davide Viziano

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Lombardia... Tel. 02 779 71 - com.lombardia@airc.it

Sottoscrizione a Brescia per AIRC Brescia Grazie all’intraprendenza di Piera Rampinelli, consigliere del Comitato, AIRC promuove una sottoscrizione attraverso le pagine del Giornale di Brescia, in collaborazione con gli edicolanti della città e con il Banco di Brescia. Fino al 16 aprile gli amici di AIRC possono contribuire a sostenere uno o più giovani ricercatori che operano nel territorio bresciano. Si può versare il proprio contributo direttamente in edicola o sul conto corrente dedicato! Per informazioni: 02.7797223.

Concerto alla Scala Milano Il Comitato AIRC Lombardia, in occasione dei suoi 25 anni di attività, ha organizzato un concerto straordinario al Teatro alla Scala che ha visto l’Orchestra del Teatro Marinskij di San Pietroburgo, diretta da Valerij Gergiev, eseguire brani di Ljadov, Cajkovskij e Prokof’ev. In sala erano presenti il sindaco di Milano Letizia Moratti, l’assessore alla cultura Massimiliano Finazzer Flory, l’assessore alla salute Giampaolo Landi di Chiavenna e il console russo Alekseij Paramonov. I festeggiamenti sono proseguiti con una cena a Palazzo Marino in una Sala Alessi meravigliosamente allestita da Paola Corsini e Rattiflora. Un ringraziamento particolare ad Antonini Milano, Banca Popolare di Milano, Coeclerici, Galateo Ricevimenti e Gruppo CSC.

Chiosco solidale Milano Da ormai quattro anni Dorando Giannasi e tutto lo staff del chiosco di polli allo spiedo meritano un sentito grazie per essere al fianco di AIRC: devolvendo l’intero incasso di una giornata di lavoro al Comitato Lombardia.

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Note magiche Crema Aveva un’atmosfera magica il concerto organizzato da Laura Marazzi, consigliere di Crema, per festeggiare i 25 anni del Comitato: i soprani Veronique Mercier e Anna la Fontaine, accompagnati dall’organo di Pietro Pasquini, hanno incantato il pubblico dell’Auditorium Manenti della chiesa di S. Bernardino.

Notte al museo Milano Il nuovissimo Museo del Novecento di Milano, grazie al Comitato Lombardia, ha già ospitato AIRC. L’assessore alla cultura del comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory, insieme alla direttrice del museo Marina Pugliese e a Renata Ghiazza, conservatore delle Civiche Raccolte d’Arte, ha accompagnato gli ospiti in una visita guidata. La serata si è conclusa con un cocktail presso il ristorante del museo.

Buon 90! Monte Marenzo (Lecco) Anche quest’anno la Polisportiva di Monte Marenzo ha voluto arricchire l’iniziativa Le Arance della Salute coinvolgendo la locale casa di riposo, dove tre ospiti novantenni hanno ricevuto dalle mani della piccola Jessica Maggi e da Angelo Fontana, presidente della Polisportiva, una reticella di arance ciascuno.

In breve dalla… Lombardia

Castelleone (Crema) In occasione della Giornata nazionale per la ricerca sul cancro la Fenice Acconciature ha dedicato un’apertura straordinaria del negozio al Comitato Lombardia. L’intero incasso della serata è stato devoluto alla ricerca oncologica. Bariano (Bergamo) Presso la sala consiliare del Municipio si è tenuto un incontro dal titolo “La prevenzione per il tumore del seno”. Relatrice della serata Eva Negri dell’Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri di Bergamo. Milano In occasione della presentazione della nuova collezione di gioielli disegnati da Antonini Milano, Sergio Antonini e Marina Borromeo hanno organizzato un cocktail presso lo showroom di piazza Borromeo. Per festeggiare i 25 anni di attività del Comitato hanno devoluto un generoso contributo ad AIRC. Bergamo Come ogni anno il Golf Club L’Albenza di Bergamo ha organizzato la cena di Natale per tutti i suoi soci arricchita da un’estrazione a premi per tutti i partecipanti. La piacevole serata e la grande partecipazione all’evento hanno permesso di raccogliere generosi contributi in favore della ricerca.

Marche...

Tel. 071 280 413 0 - com.marche@airc.it

… che scatole Osimo (Ancona) L’Assessorato alla cultura della città ha deciso di dedicare ad AIRC una mostra diversa da tutte le altre: niente quadri o statue, ma solo scatole di legno. Piccole, grandi, dipinte e decorate da una dozzina dei migliori artisti osimani, che le hanno gentilmente donate a fronte di un libero contributo da destinare alla ricerca.

Mostra e… diMostra Castelfidardo (Ancona) Serata all’insegna del made in Italy e della generosità nei confronti di AIRC al Parco del Monumento. Con il patrocinio del Comune e della Pro Loco è stata presentata la collezione A/I 2010-2011 della stilista marchigiana Federica Frontini, titolare dell’atelier Nonna Vera. A seguire due giovani e apprezzate band della zona, gli Hi-Risk Cafe e i The Gentlemens, che hanno suonato gratuitamente.

In breve dalle… Marche

Macerata Prima edizione del torneo di tennis IV categoria maschile Memorial Fabrizio Liuti. L’Associazione Tennis C. e G. Giuseppucci e il consigliere Bruno Giusti hanno destinato ad AIRC le donazioni ricevute. Ancona Presso la Terrazza Assonautica del porto turistico si è svolto il torneo di burraco Assonautica. A seguire un happy hour e la premiazione dei vincitori.

Piemonte - Valle d’Aosta... Tel. 011 993 335 3 - com.piemonte.va@airc.it

12/17 aprile – Salone del Mobile - Il Comitato Lombardia, grazie alla generosa ospitalità di Cosmit, sarà presente al Salone del Mobile (Fiera di Rho-Pero) con uno stand dedicato a Love Design, momento di raccolta fondi nato nel 2003, reso possibile grazie all’impegno delle aziende leader del design italiano e dei soci e sostenitori di AIRC. L’appuntamento con Love Design è per novembre al PAC. 6/27 aprile – Design e Ricerca - Il design ancora protagonista della raccolta fondi: in concomitanza con il Salone del Mobile saranno messi all’asta per tre settimane nella sezione “charity” di Ebay.it i pezzi forti delle collezioni di grandi marchi italiani a sostegno della ricerca oncologica.

40 | SPECIALE COMITATI | APRILE 2011

The music fantasy show Torino Bimbi e ragazzi in tunica sono stati i protagonisti del musical organizzato dal Circolo Ricreativo Gurgo. Lo spirito di gruppo è stato il traino dell’iniziativa: si tratta infatti di amici di lunga data che, sposata la causa della ricerca sul cancro, hanno organizzato una serata di raccolta fondi all’insegna della musica.

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Stella dei viandanti

Attualità e oncologia

Villadossola (Verbania) Giancarlo Vivarelli e Roberto Serra hanno organizzato, con la collaborazione del Comune e della Pro Loco, una serata d’intrattenimento grazie alla musica dei Pentagrami, all’animazione a cura di Gabriele Ramada e del suo staff e allo spettacolo Stella dei Viandanti. Hanno sostenuto la serata anche alcune aziende del territorio, tra cui Vinavil.

Altamura (Bari) Antonio Iervolino, responsabile AIRC della città, ha organizzato un incontro sul tema “Attualità in oncologia: prevenzione ambientale, terapie e prospettive della ricerca in Puglia”. Sono intervenuti Giorgio Assennato, direttore generale ARPA Puglia, Rita Maria Calabrese, componente dell’Unità di medicina oncologica dell’ospedale di Altamura e Mariano Rocchi, ricercatore AIRC del Dipartimento di genetica presso l’Università di Bari. Moderatore dell’incontro Vinicio Coppola.

Via col liscio Montalto Dora (Torino) Il Circolo ricreativo di Romano Canavese e l’orchestra Orchidea hanno organizzato una serata di musica e ballo presso il salone pluriuso di Montalto Dora. Gli organizzatori Sandra Mendicino e Domenico Pitti Ferreris hanno coinvolto artisti quali Rossana, Loris Gallo, Massimo e Michael, Luca Frencia e l’orchestra Liscio Simpatia.

In breve dal… Piemonte

Mompantero (Torino) Presso il locale Diamond Cave si è svolto un concerto organizzato dal gruppo punk Atropina Clan, quattro ragazzi che hanno dedicato con grande entusiasmo la loro esibizione alla ricerca sul cancro.

Puglia... Tel. 080 521 870 2 - com.puglia@airc.it

C’era una volta Bari Biancaneve e Cenerentola sul palco per sostenere la ricerca: ha debuttato a Bari, in prima nazionale e in esclusiva per AIRC, il musical C’era una volta, tratto dalle più belle fiabe nella versione di Walt Disney. Sul palco del Teatro Piccinni il gruppo Incantesimo Musicale di Roma. Le quattro musiciste e i due cantanti, guidati da Marta Cosaro Pacelli, non hanno ricevuto alcun compenso. Si ringraziano i fratelli Vessia, titolari della tipografia Futur Grafica, l’amministrazione comunale di Bari e la squadra di volontari del comando provinciale dei vigili del fuoco.

Tutti a pranzo al Brigantino Barletta Quarta edizione per il pranzo a Il Brigantino, fortemente voluto dallo chef Vincenzo De Palo e dalla famiglia Nigro, proprietari del rinomato ristorante. In pentola insieme alla fantasia dello chef, che ha creato un menù speciale per AIRC, e all’impeccabile accoglienza del personale anche tanta solidarietà. Molte aziende hanno offerto spontaneamente i propri prodotti, distribuiti ai partecipanti coinvolti in un gioco allegro e piacevole in questa bella giornata di festa.

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Cattedrale in musica Altamura (Bari) Musica e solidarietà risuonavano nella cattedrale: l’Orchestra sinfonica della Provincia di Bari, diretta dal maestro Domenico Longo, si è esibita nel concerto Una grande orchestra per un grande obiettivo con i solisti Emanuele Arciuli e Luigi Morleo. La serata, trasmessa anche da Canale 2, è stata presentata dal giornalista Gustavo Delgado. Un grazie particolare all’Amministrazione provinciale di Bari.

Trani for children Trani Nella suggestiva cattedrale di Trani, l’Associazione musicale Coro polifonico Akathistos ha promosso la sesta edizione di Trani for children, concerto per coro, ogano e quartetto d’archi con la partecipazione del Baharamgor Quartet, del maestro Antonio Piccialli, e la partecipazione delle classi 5H e 5G della scuola elementare G. Beltrani. La direzione artistica era curata da Maria Rosaria de Simone. Grazie all’ Arcidiocesi di Trani, Barletta, Bisceglie e Nazareth!

Una giornata di sport Monopoli (Bari) Per ricordare Luciano Volarig, grande sportivo pugliese, gli amici Olga Salerno, Marco Montrone e Michele Barili hanno organizzato con successo allo stadio Veneziani un triangolare di calcio. Hanno partecipato alla manifestazione numerose personalità sportive e autorità cittadine.

Teatro dialettale Bitonto (Bari) Mariolina Rutigliano e tutti i componenti dell’Associazione U Trajoine, con la collaborazione delle consigliere Tina Remine e Grazia Pice, hanno donato ad AIRC una serata divertente, mettendo in scena al teatro Traetta lo spettacolo La Ciareb squaggie….A procsionn non cammin.

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In breve… dalla Puglia

Bari Roberto Fumai, grande organizzatore di feste revival, coinvolge sempre tanta gente nelle sue iniziative. E ogni volta tutti i partecipanti, animati dallo spirito di solidarietà, lasciano un contributo volontario ad AIRC. Conversano (Bari) Tombole e mercatini di solidarietà hanno animato per il quarto anno consecutivo il Natale dei piccoli, coordinato da Simone Lovascio, presidente dell’Associazione Eventi Sportivi. Cassano delle Murge (Bari) L’Associazione Essere Donna, da sempre al fianco di AIRC nelle iniziative nazionali, ha realizzato bellissimi manufatti distribuiti nei mercatini rionali in cambio di un contributo a sostegno della ricerca. Cagnano Varano (Foggia) L’Istituto comprensivo statale di 1° grado non manca mai all’appuntamento natalizio con la solidarietà grazie al suo dirigente scolastico Damiano Francesco Iocolo, agli alunni, alle loro famiglie e a tutto il personale docente e non docente. Bitonto (Bari) Grande successo per il torneo di burraco organizzato dalla consigliera Tina Remine Pasculli all’Istituto Sacro Cuore. Alla divertente serata hanno contribuito anche i dolci prelibati preparati dai volontari. Bari Claudia e Massimo Poliseno, in ricordo di mamma Paola, hanno raccolto, dai suoi quaderni di cucina, le più belle ricette, organizzandole in un volume dal titolo Mamma che fame, che è stato donato ad AIRC al Circolo della Vela alla presenza del presidente Michele Mirabella e del consiglio direttivo del Comitato.

A cena tra amici Alghero (Sassari) Una bella serata condita da musiche e danze è stata organizzata a favore di AIRC a opera di volenterosi sostenitori e amici dell’Associazione, che hanno scelto come sfondo la suggestiva vista che si gode dal ristorante Pedramare.

In passerella per la ricerca Sassari Otto stole dipinte a mano, realizzate dalla pittrice sassarese Adele Loriga Camoglio, hanno impreziosito gli abiti da giorno e da sera che hanno sfilato al Circolo Sassarese. Il pubblico ha avuto modo di apprezzare anche un’esibizione di ballo e canto e un ottimo buffet. A fine serata le stole sono state assegnate attraverso una lotteria.

Massafra (Taranto) Nel rinato Teatro comunale, gentilmente messo a disposizione dall’amministrazione comunale, musica e cultura sono stati i protagonisti con il Mediterranean Duo, che ha curato la parte musicale, e Carolina Mercurio, che ha raccontato la propria personale battaglia contro la malattia. Non potevano mancare i dolci tipici, gentilmente offerti da Falsopepe. La puntuale organizzazione è stata curata dalla consigliera Carla Martucci.

Un dolce mattino Massafra (Taranto) – Percorso Masserie aperte alla ricerca. Carla Martucci e tanti volontari stanno già preparando piacevoli sorprese per la sesta edizione di quest’iniziativa, che si terrà a giugno.

Sardegna...

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Saperi e sapori del mare Cagliari Prelibatezze a base di pesce, frutti di mare e vini pregiati sono stati i protagonisti di una manifestazione enogastronomica presso il Molo Ichnusa, che ha coinvolto le più prestigiose cantine dell’isola. Nei tre giorni dell’iniziativa si sono tenuti mini corsi per sommelier e sono stati distribuiti bicchieri da degustazione in originali sacchetti a fronte di un contributo per AIRC.

Bulgari per AIRC Porto Rotondo (Olbia) Oltre 60 soci e altrettanti ospiti hanno preso parte alla cena dello Yacht Club Porto Rotondo preparata dallo chef Pietro Fiori. L’aperitivo sulla terrazza ha dato inizio alla serata che, grazie all’iniziativa di alcuni soci e del Comitato, è stata abbinata a una lotteria per AIRC. La frizzante musica dei The Dreamers ha accompagnato la lotteria, condotta da una vivace madrina d’eccezione: Marta Marzotto che ha consegnato i premi messi in palio per l’occasione dalla Maison Bulgari.

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Cagliari Una giornata di sole ha allietato il tradizionale Nutella party nei giardini di Villa Ballero: i bambini, intrattenuti da maghi e giocolieri, hanno gustato una merenda a base di dolci e prelibatezze offerti da Ferrero e altre aziende. In vendita anche torte e dolci fatti in casa dalle volontarie. All’interno della villa una mostra con oltre 400 presepi ha attirato anche un pubblico adulto… che comunque non ha disdegnato pane e Nutella!

Il rito del tè tra passato e presente Nuoro Per iniziativa dell’Antico caffè Tettamanzi si è ripetuto il rito del tè, questa volta a favore di AIRC. Curiosi e appassionati hanno gustato tante varietà della preziosa bevanda, accompagnate da pasticcini per un’elegante e nobile iniziativa.

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In breve dalla... Sardegna

Cagliari Come ogni anno il coro Musicainsieme si è esibito all’interno della Chiesa di Santa Chiara per un concerto in memoria del proprio fondatore. Ricchissimo il programma: tra i brani eseguiti i notturni di Wolfgang Amedeus Mozart e la Messa di Gabriel Fauré. Alghero (Sassari) Regate e gare di pesca hanno animato la giornata che la Lega navale di Alghero, in collaborazione con il Comitato, ha dedicato ad AIRC. In serata premiazione al porto, accompagnata da un ricco buffet di “arrostita”. Cagliari È stato interamente dedicato ad AIRC il concerto tenuto presso l’Auditorium comunale dai solisti dei Wiener Philharmoniker con l’Orchestra Filarmonica del Mediterraneo, diretti da Ettore Carta. Tra i brani eseguiti opere di Beethoven, Porrino, Mozart, Dvořák e Bazzini. Oristano L’Associazione sportiva burraco ha organizzato, presso l’Hotel Rodia, un torneo in memoria di Giancarlo De Angelis. Numerose aziende locali hanno contribuito, offrendo premi preziosi per i migliori classificati. Cagliari Le amiche dell’Accademia delle arti minori hanno voluto anche quest’anno sostenere AIRC attraverso la vendita di addobbi natalizi e composizioni floreali, donando alla ricerca un bellissimo augurio di Buon Natale.

Massimo Raffa, che ha intercalato i brani con interventi di storia e cultura musicale. Lo spettacolo è stato organizzato dalla delegazione AIRC cittadina insieme con il Lions Club International e il Leo Club di Milazzo e con il patrocinio della Provincia di Messina e della Città di Milazzo. Si ringrazia il Laboratorio di idee Antonuccio che ha contribuito all’allestimento del teatro.

La prevenzione comincia dalla scuola Catania Durante lo scorso anno scolastico 1.200 ragazzi tra i 10 e i 14 anni delle scuole della città hanno partecipato a una serie di incontri sull’alimentazione e gli stili di vita. L’iniziativa, organizzata dalla delegata AIRC Anna Piazza in collaborazione con l’Assessorato alle politiche scolastiche ha permesso ai ragazzi di incontrare esperti qualificati, tra cui Angelo Messina, Paolo Vigneri e il consigliere regionale AIRC Antonio Mistretta.

Arte e solidarietà

Cagliari Grande affluenza per il nostro stand alla Fiera della sposa: come sempre le bomboniere solidali di AIRC sono state molto apprezzate dai futuri sposi.

Sicilia...

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Un salto in soffitta Ragusa L’hotel Mediterraneo Palace trasformato in un ricco bazar in occasione della terza edizione della simpatica iniziativa Un salto in soffitta. Grazie alla generosità di negozianti e privati la delegazione AIRC di Ragusa ha raccolto oggetti, dipinti, abbigliamento, accessori, giocattoli, libri e prodotti agroalimentari che sono stati distribuiti in cambio di un contributo. Un grazie di cuore ai volontari coordinati da Cettina Raniolo e ai ragazzi della sezione giovani di Santa Croce Camerina, che si sono prodigati con non poca fatica per il successo di questa edizione.

Riposto (Catania) La collaborazione tra arte, istituzioni e scuola ha dato i suoi frutti: l’Associazione artistica Sfumature d’arte, in collaborazione con il Comune di Riposto, la Provincia Regionale di Catania, il ministero della Giustizia, il liceo artistico statale di Giarre, l’Istituto Alberghiero G. Falcone e l’Associazione culturale Il cantastorie ha organizzato un’asta a favore di AIRC e dell’Associazione Germoglio.

Donne e prevenzione Catania Un grande passo avanti per promuovere l’importanza della prevenzione tra le donne: grazie alla collaborazione tra l’Humanitas Centro Catanese di oncologia e la Provincia Regionale di Catania è stato attivato un programma quinquennale di screening mammografico per le impiegate degli uffici della Provincia tra i 40 e i 65 anni. L’iniziativa è stata seguita da Antonio Mistretta, docente di Igiene presso l’Università di Catania, da Giovanna Giustiniani Moncada e da Rosanna Mughini.

Rapid Play Gela (Caltanissetta) Musica e scacchi per il primo torneo dell’Istituto E. Mattei. La manifestazione dedicata ad AIRC, che si inserisce nel progetto Sport scuola scacchi sotto la guida della professoressa Angela Schembri e del preside Salvatore Cianiciolo, ha raccolto le quote di iscrizione e le offerte del pubblico e promette di diventare un appuntamento fisso. Rapid Play è stato allietato anche dal balletto delle alunne della II B e dal concerto natalizio di alcuni allievi della scuola diretti da Ottavio Duchetta.

Babbo Natale ti scrivo Milazzo (Messina) Più di 600 lettere, pensierini, filastrocche e disegni hanno addobbato l’Albero di AIRC nella quinta edizione del concorso Babbo Natale ti scrivo. Anche quest’anno sono state premiate la creatività e l’originalità dei bambini delle scuole elementari, resi così protagonisti della ricerca.

Concerto di Natale

A passo di danza con AIRC

Catania Grande accoglienza per il concerto di pianoforte del maestro Francesco Libetta, generosamente offerto agli amici di AIRC dalla famiglia Moncada a Palazzo Biscari. Il pubblico ha gremito la sala e applaudito calorosamente l’esibizione.

Gela (Caltanissetta) Il Club La Vela ha ospitato una serata danzante di gran successo per la delegazione locale di AIRC, grazie anche alla generosità dei negozianti, che hanno messo in palio decine di premi da sorteggiare. Significativa la partecipazione dei bambini, che hanno offerto i loro risparmi alla ricerca!

A lezione di musica Milazzo (Messina) Tanta musica dedicata a chi ha creduto fortemente nella ricerca anche nei momenti più difficili: nello storico Teatro Trifiletti è andata in scena la quinta edizione del Concerto per la Ricerca dedicato a…. del Gran coro lirico siciliano di Catania, con i solisti Giovanna Collica, Carlo Ventura e Salvo Di Salvo, accompagnati dall’Orchestra di fiati Pietro Mascagni, diretta dal maestro Pippo Maio. Sul palco anche

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Stella di Natale, stella di speranza

Tutti in pista per AIRC

Anche quest’anno le ciotole di stelle di Natale di AIRC hanno adornato le strade principali delle nostre città grazie ai tanti amici e volontari che hanno contribuito alla ormai tradizionale manifestazione. Le piante sono state distribuite a Siracusa e, grazie alla indispensabile sponsorizzazione del dottor Aprilea, ad Augusta, Melilli, Priolo e Villasmundo.

Pisa L’associazione I Cavalieri ha organizzato Challenge di Natale, un test drive di auto e moto all’aeroporto Galilei di Pisa: gli appassionati a bordo dei bolidi hanno fatto un giro in pista e lasciato un contributo ad AIRC. A seguire, nella suggestiva sede dello Yacht Club Livorno, si è tenuta la cena di gala.

In breve… dalla Sicilia

Tanti i sacchetti di cioccolatini distribuiti dal Comitato Sicilia sotto gli alberi di Natale della regione: i simpatici pensieri hanno avuto un’ottima accoglienza, facendo alla ricerca un bel regalo di Natale. Catania Per il secondo anno la delegazione cittadina di AIRC ha partecipato alla mostra mercato di Palazzo Minoriti con uno stand di gadget e arance rosse. Catania La scuola di danze orientali di Daniela Ferrarello, insieme ai nostri giovani volontari, ha organizzato presso la sala Omax del Castello Ursino uno spettacolo in memoria della sorella dell’insegnante. Enna Si è svolta a Palazzo Chiaramonte l’estrazione della ricchissima lotteria provinciale pro AIRC. Ai fortunati vincitori sono andati 17 splendidi premi. Catania Premi lussuosi sono stati assegnati durante l’estrazione della lotteria provinciale pro AIRC alla Terrazza Ulisse. Siracusa Presso i saloni della Ford Comauto sono stati estratti i premi della lotteria provinciale pro AIRC. I fortunati vincitori si sono aggiudicati, tra gli altri premi, anche una Ford Fiesta e un orologio Longines con brillanti!

Pasqua 2011 – Uovo della ricerca: anche quest’anno tornano le uova di cioccolato tanto amate dai nostri amici e sostenitori!

Umbria...

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Burraco e solidarietà Perugia Un successo il torneo di burraco organizzato all’Hotel Plaza! Oltre 140 giocatori si sono sfidati a questo avvincente gioco che unisce migliaia di persone in Italia. Tanti i premi in palio e un premio di consolazione agli ultimi classificati.

Toscana...

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Ashkenazy suona per la ricerca Firenze La grande musica continua a dare il suo contributo alla ricerca. Il famoso direttore d’orchestra e pianista Vladimir Ashkenazy e il figlio Vovka si sono esibiti al pianoforte con brani di Poulenc, Scriabin, Borodin, Ravel e Debussy. I due musicisti hanno scelto di diminuire il proprio compenso in segno di solidarietà e la Banca CR di Firenze ha sostenuto tutte le spese e messo a disposizione il proprio auditorium. Il ricavato dei biglietti è stato interamente devoluto ad AIRC.

C’era una volta un materasso Perugia Al Teatro Morlacchi si è tenuto lo spettacolo C’era una volta un materasso. Ovvero: la vera storia della principessa sul pisello, organizzato dalla Società Liomatic e messo in scena da Fin dall’asilo – Teatro Insieme. La compagnia, formata da genitori che hanno scoperto la passione per il teatro quando i loro figli frequentavano l’asilo, ha riscosso grande successo.

Asta benefica Firenze Due settimane a New York o una a Parigi, ma anche biglietti per il teatro, cene, eleganti oggetti e perfino una Fiat 500 a pedali per i più piccoli: sono alcuni dei 200 lotti che sono stati battuti nell’asta di beneficienza alla Casa d’Aste Pandolfini organizzata dal Comitato e giunta alla venticinquesima edizione.

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Orvieto – Seconda edizione per Orvieto Art & Chocolate, weekend all’insegna del cioccolato con tante iniziative a favore della ricerca. Orvieto – Al Teatro Mancinelli andrà in scena a maggio Mamma mia!, grazie alla collaborazione del liceo scientifico Majorana. Solomeo (Perugia) – Spettacolo musicale nel piccolo teatro di questo splendido borgo medievale a cui seguirà una conviviale in costume… medievale, naturalmente.


Pastori del Brenta

Veneto...

Tel. 041 528 917 7 - com.veneto@airc.it

Chic… chetteria Venezia La luna piena e il panorama della città erano lo sfondo della cena organizzata da Starwood Hotels & Resorts nella terrazza sul Canal Grande del The Westin Europa & Regina Hotel. Presenti imprenditori, industriali e tanti giovani. Si ringraziano in particolare Antonello de’ Medici, Giuseppe de’ Martino e Banca Aletti per organizzazione e contributi.

Ponte di Brenta (Padova) Da ormai 33 anni i Pastori del Brenta, guidati da Paolo Dalla Costa, si impegnano nella raccolta fondi cantando nenie e canzoni popolari in locali pubblici, trattorie tipiche e ristoranti lungo la Riviera del Brenta, tra Padova e Venezia. Per ringraziarli si è svolta una serata in loro onore al Boccadoro a cui erano presenti il direttore scientifico di AIRC, Maria Ines Colnaghi, e alcuni ricercatori veneti.

Pinktober

Burraco, eleganza e passione Venezia Il V torneo di burraco organizzato a Palazzo Ca’ Vendramin Calergi ha avuto successo grazie ai 176 partecipanti. Il presidente Vittorio Coin ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento: il Casinò di Venezia e il suo direttore Vittorio Ravà; Forum Spumanti d’Italia; La Dogaressa, Catering & Banqueting Venice, Luigino Cassan; Ristorante Wagner Casinò di Venezia Meeting & Dining Services; Gruppo PAM spa; Catil Servizi srl; gli arbitri Anita Toccane e Renzo Ongaro; Da Re spa per I Bibanesi; Dolomia – make-up; Ristorante Monaco & Gran Canal; ristorante De Pisis, Bauer Hotel Venezia; Ristorante Caffè Quadri; Ristorante Do Forni; Gran Teatro La Fenice; Gruppo Coin; Geox; Bulgari; Le Noir Boutiques; Loro Piana, Venezia; Carlo e Giovanni Moretti; Negozio Frivolezze Padova; Nicolò e Francesca Noto; Pellicceria Francetich, Montegaldella Vicenza; Fabrizio e ing. Plinio spa; Salmoiraghi & Viganò; Al Duca d’Aosta, Marie Bagnasco,Campo Marzio Design, Venezia, Elio Dal Cin, Serena Serblin; Vino Fantasma, Castello Sorci, Anghiari, Toscana.

Addio, piccolo astronauta Roveredo di Guà (Verona) Tutto il Comitato si stringe alla famiglia di Giuseppe Pelà, scomparso a 10 anni dopo aver lottato contro un tumore raro. L’anno scorso aveva coronato il sogno di assistere alla partenza di uno shuttle e di incontrare gli astronauti della NASA. I genitori hanno donato le cornee di Giuseppe e hanno deciso di devolvere ad AIRC le offerte raccolte durante il suo funerale e quello della nonna, scomparsa a pochi giorni di distanza. La mamma Barbara, che è in attesa di una bimba, ricorderà Giuseppe distribuendo in piazza l’Azalea della Ricerca.

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Venezia Anche l’Hard Rock Cafe Venice ha partecipato alla campagna internazionale Pinktober, per la lotta contro il cancro del seno. Steve Lukather, storico chitarrista e leader dei Toto, ha presentato il suo album All’s well that ends well.

Solidarietà on the road Malcesine (Verona) Su due ruote dall’Alto Garda fino ad Affi, per raggiungere Malcesine per il primo Memorial Cinzio. Il motoraduno si è concluso alla Speck Stube, dove sono state distribuite t-shirt e bevande in cambio di offerte. Si ringraziano lo staff della Speck Stube e gli organizzatori Umby, Tony, Manuel, Thomas, Petra, Walter e Claudio e tutti gli amici biker di Cinzio. Colfrancui di Fontanelle (Treviso) Gli amici Alberto e Giovanna Giol hanno ospitato nei saloni della loro magnifica Villa Giol il Mercatino degli amici artigiani, dedicato al ricordo di Maria Grazia Gaggia. In serata Teatro da mangiare, con parole e cicchetti a cura del Teatro dei piccoli. Soave (Verona) Anche quest’anno, nonostante l’alluvione, la volontaria Lella Vaccari ha contribuito alla ricerca donando il ricavato della vendita dei suoi calendari alla nostra Associazione. APRILE 2011 | SPECIALE COMITATI | 45


IL MICROSCOPIO

FONDAMENTALE

Maria Ines Colnaghi

Anno XXXIX - Numero 2 1 aprile 2011 -AIRC Editore

direttore scientifico AIRC

DIREZIONE E REDAZIONE: Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - via Corridoni, 7 - 20122 Milano telefono 02 7797.1 www.airc.it Codice fiscale 80051890152 Conto corrente postale n. 307272 Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 128 del 22 marzo 1973. Stampa Roto 2000 Casarile (Milano) DIRETTORE RESPONSABILE Niccolò Contucci CONSULENZA EDITORIALE Daniela Ovadia (Agenzia Zoe) COORDINAMENTO REDAZIONALE Patrizia Brovelli, Giulia Cauda PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Umberto Galli CONSULENZA SCIENTIFICA Maria Ines Colnaghi RESPONSABILE EDITORIALE Emanuela Properzj TESTI Giulia Cauda, Agnese Codignola, Cristina Ferrario, Agnese Gazzera, Daniela Ovadia, Nicla Panciera, Martina Perotti FOTOGRAFIE Contrasto, Corbis, Istockphoto, Armando Rotoletti

Fondamentale è stampato su carta Grapho Crystal certificata e proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.

Il 5 per mille punta alla diagnosi precoce

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l 28 febbraio è uscito il nuovo bando riguardante il secondo “Programma Speciale” finanziato con i fondi 5 per mille destinati dai cittadini italiani ad AIRC. Più di un milione di italiani infatti credono nella ricerca come unica possibilità per affrontare l’universo cancro e credono nell’AIRC per potervi riuscire. AIRC, che sente tutta la responsabilità di questo mandato, ha risposto alla fiducia e alla richiesta dei cittadini mettendo in atto, nel 2010 e nel 2011, due “Programmi speciali”. I due Programmi nell’insieme affrontano il problema cancro a tutto tondo, con progettazioni di ampio respiro che vedono all’opera il fior fiore della ricerca oncologica italiana. Un migliaio di scienziati già interagiscono per raggiungere un obiettivo comune prefissato, altri ricercatori si attiveranno col secondo bando appena emesso. Praticamente tutta la ricerca oncologica italiana per i prossimi sei anni porterà il suo mattone per cambiare il futuro. Dopo la prima edizione che ha visto partire ben dieci programmi quinquennali destinati a fornire nuovi strumenti di cura basati sulle scoperte dell’oncologia molecolare, ora, chiudendo il cerchio, si punta alla prevenzione, alla diagnosi precoce e alla prognosi. Alla fine dei due Programmi i pazienti avranno a disposizione approcci preventivi e diagnostici più sempli-

ci, più efficaci, più sostenibili come costi, oltre a innovative possibilità prognostiche. Queste saranno determinanti per proporre a ogni singolo paziente, tra le cure già oggi disponibili e quelle che si svilupperanno nel primo Programma, le soluzioni più efficaci e con minori effetti collaterali per il suo caso specifico. Come per il primo Programma la valutazione e selezione delle proposte relative al secondo bando sarà fatta esclusivamente da scienziati di grande eccellenza internazionale, non italiani per evitare possibili conflitti di interesse. Entro il 30 novembre prossimo si conosceranno i vincitori. Il finanziamento è assicurato per i primi tre anni al termine dei quali i laboratori partecipanti ai Programmi saranno sottoposti ad una site visit, una verifica per accertare che ogni Programma si stia muovendo nella giusta direzione e nei tempi previsti. Solo a chi avrà superato l’esame verrà esteso il finanziamento per altri due anni per poter raggiungere la meta, sempre che siano disponibili i fondi necessari. E qui è determinante l’impegno degli italiani: il numero di firme che AIRC raccoglierà nelle prossime scelte del 5 per mille condizionerà la possibilità di cambiare radicalmente l’odierno scenario della guaribilità del cancro.




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