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Il principio di materialità nel reporting di sostenibilità
La crescente richiesta di informazioni legate alle tematiche sociali ed ambientali, in aggiunta ai dati economico finanziari contenuti nei bilanci di esercizio, pone le aziende di fronte alla necessità di comprendere quali siano gli aspetti da comunicare. Infatti, al fine di rendere ciò che si comunica credibile e di valore, la predisposizione del reporting ESG (ambientale, sociale e di governance) dovrà includere i temi che sono rilevanti o “materiali” per l’organizzazione e non ci si potrà limitare ad un mero e semplice elenco dei dati ESG storici presenti in azienda.
È proprio in questo contesto che si inserisce il principio di materialità che, nella sua definizione più semplice, è il principio secondo il quale il reporting di sostenibilità dovrà contenere tutte le informazioni che possano influenzare i processi e le decisioni degli stakeholder di un’organizzazione.

Storicamente il concetto di materialità è stato strettamente connesso ai soli dati economico finanziari e considerando solo gli interessi degli investitori di un’azienda (shareholder). In tal contesto, la materialità è stata quasi sempre interpretata come una soglia numerica, molto spesso calcolata come percentuale sui ricavi, per comprendere se un errore o un’omissione nei dati di bilancio avrebbe potuto influenzare la decisione di un investitore. Questo approccio alla materialità ha ora bisogno di aggiornarsi in quanto il panorama generale si sta modificando. Negli ultimi anni la maturata consapevolezza che gli aspetti ambientali e sociali influenzano il valore e la capacità presente e futura di un’organizzazione di creare valore per sé stessa, le sue persone, i suoi clienti, fornitori e la società in generale ha portato un crescente interesse nel comprendere come le aziende si comportano in riferimento a tutti i temi ESG. Questo interesse è stato accompagnato da una forte richiesta per la comunicazione di risultati non-finanziari che vadano ad intercettare tutti i temi che potrebbero avere un impatto significativo per una serie di diversi stakeholder aziendali. Per rispondere a queste esigenze di comunicazione sono stati sviluppati diversi framework di riferimento che le aziende utilizzano per comprendere le questioni chiave su cui impostare l’analisi di materialità. Va però detto che ciascuno di questi framework ha un suo scopo, una sua platea e conseguentemente un’articolazione del concetto di materialità differente.
Il Global Reporting Initiative (GRI) ad oggi considerato come il principale e più diffuso standard per la comunicazione integrata di dati economici, sociali ed ambientali afferma che il report deve includere tutte le “tematiche economiche, sociali ed ambientali che significativamente impattano o che influenzano il giudizio e le decisioni di uno stakeholder”.
Differente definizione viene invece data dall’ International Integrated Reporting Council (IIRC), che definisce un problema rilevante se questo può influire in modo sostanziale sulla capacità dell’organizzazione di creare valore nel breve, medio e lungo termine. Infine, l’AA1000, che sancisce gli Accountability Principles Standards stabilendo degli standard specifici del settore per la divulgazione della sostenibilità aziendale, definisce come materiale un tema che può influenzare decisioni, azioni e performance di un’organizzazione o dei suoi stakeholder.
In ogni approccio il primo passo per condurre un’analisi di materialità è quello di identificare gli stakeholders che si vogliono coinvolgere e suddividere questi in interni ed esterni. Va specificato che non esiste alcuna regola che indica chi sono gli stakeholder da coinvolgere, ma è la stessa organizzazione che dovrà comprendere quali sono i soggetti da includere.
Il passo successivo è quello dello “stakeholder engagement” ossia il coinvolgimento degli stakeholder nell’identificazione e nel prioritizzare le tematiche materiali per l’organizzazione. Il loro coinvolgimento può avvenire attraverso interviste dirette, sondaggi e questionari o altre forme. Alcune organizzazioni per identificare i temi materiali combinano il risultato dello stakeholder engagement con le tematiche materiali suggerite all’interno del settore in cui operano e dai rilevanti framework di riferimento come il sopracitato GRI o i 17 Sustainable Development Goals definiti dall’ONU.
La lista di tematiche emersa deve poi essere rifinita, valorizzata e valutata per identificarne la significatività per l’organizzazione sia in termini di importanza sia in termini di probabilità di accadimento.
L'autore, Luca Mion, presenterà i contenuti dell'articolo il 23 febbraio dalle ore 14:30 alle 15:30 in occasione di un webinar aperto a tutti, previa registrazione. Per partecipare: www.aimnet.it
Come appena visto le definizioni di materialità, soprattutto quando si parla di temi di sostenibilità, sono differenti tra loro pur assomigliandosi per molti aspetti, ma il vero e concreto problema per un’organizzazione è quello di capire come identificare i temi materiali.
Per rispondere a questo quesito va dapprima chiarito come non esista un modello scientifico o matematico per identificare i temi materiali e come questi non siano costanti ma possano variare nel tempo. Proprio per quest’ultima ragione il processo scelto andrà comunque ripetuto nel tempo per verificarne i risultati.
Molto spesso per rappresentare i risultati del processo di analisi della materialità si fa affidamento ad una matrice di materialità su cui rappresentare le tematiche emerse utilizzando come assi “importanza per gli stakeholder” e “significatività del loro impatto” oppure rifacendosi a quali sono i temi “material” tra i 17 temi elencati dal sustainable development goal definiti prioritari per l’organizzazione. I temi emersi dall’analisi di materialità e rappresentati nel reporting integrato saranno quelli prioritari per l’organizzazione su cui ci si aspetta un costante monitoraggio e controllo dell’azienda.
Osservare il principio della materialità è quindi fondamentale, in quanto il suo scopo principale è proprio quello di fornire un’immagine completa all’interno e all’esterno dell’azienda di quali sono gli impatti che l’organizzazione esercita sull’ambiente e sulla società.