S.francesco di sales

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S. Francesco di Sales François nacque nel castello di Thorens, in Savoia (Francia), da una famiglia di antica nobiltà, e morì a Lione il 28 dicembre 1622. Primogenito di Francesco signore di Boisy e di Francesca di Sionnaz, ricevette un'accurata educazione, coronata dagli studi universitari di giurisprudenza a Parigi e a Padova. Ma proprio nel corso della sua frequentazione accademica divennero preminenti i suoi interessi teologici, fino alla scelta della vocazione sacerdotale. Si offerse subito al vescovo di Ginevra per una missione difficile e delicata, nella città eletta da Calvino a modello esemplare del suo esperimento di Riforma. Francesco si fece semplice con i semplici, pronto a discutere di teologia con i protestanti, desideroso di introdurre alla "vita devota" le anime disposte a donarsi totalmente a Cristo, preoccupandosi di rendere la vita spirituale alla portata dei laici. Divenne a sua volta vescovo di Ginevra, ma fu costretto a risiedere nella sua Annecy, nell'impossibilità di raggiungere la sua sede episcopale monopolizzata dai riformati. Nel corso della sua missione di predicatore, conobbe a Digione Giovanna Francesca Frèmiot de Chantal, e dalla devota corrispondenza con la nobil donna doveva scaturire la fondazione dell'Ordine della Visitazione. Francesco, apprezzato direttore di spirito, aveva elaborato una sua via per attrarre le anime a Dio, mediante una benignità e una dolcezza, che giungeva anche all'ascetismo, fidando nelle forze della volontà umana sorretta dalla grazia divina. Dichiarato santo nel 1665, fu proclamato dottore della Chiesa nel 1877 e patrono dei giornalisti cattolici nel 1923.

FILOTEA Introduzione alla vita devota

PARTE PRIMA Contiene consigli ed esercizi necessari per condurre l’anima dal primo desiderio della vita devota fina alla ferma risoluzione di abbracciarla Capitolo I DESCRIZIONE DELLA VERA DEVOZIONE Mia cara Filotea, tu vorresti giungere alla devozione perché sai bene, come cristiana, quanto questa virtù sia accetta a Dio: ma, siccome i piccoli errori commessi all’inizio di qualsiasi impresa, ingigantiscono con il tempo e risultano, alla fine, irreparabili o quasi, è necessario, prima di tutto, che tu sappia che cos’è la virtù della devozione. Di vera ce n’è una sola, ma di false e vane ce ne sono tante; e se non sai distinguere la vera, puoi cadere in errore e perdere tempo correndo dietro a qualche devozione assurda e superstiziosa. Arelio dava a tutti i volti che dipingeva le sembianze e l’espressione delle donne che amava; ognuno si crea la devozione secondo le proprie tendenze e la propria immaginazione. Chi si consacra al digiuno, penserà di essere devoto perché non mangia, mentre ha il cuore pieno di rancore; e mentre non se la sente di bagnare la lingua nel vino e neppure nell’acqua, per amore della sobrietà, non avrà alcuno scrupolo nel tuffarla nel sangue del prossimo con la maldicenza e la calunnia. Un altro penserà di essere devoto perché biascica tutto il giorno una filza interminabile di preghiere; e non darà peso alle parole cattive, arroganti e ingiuriose che la sua lingua rifilerà, per il resto della giornata, a domestici e vicini. Qualche altro metterà mano volentieri al portafoglio per fare l’elemosina ai poveri, ma non


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S.francesco di sales by Agostino rollo - Issuu