IL NATALE CRISTIANO
Periodico della parrocchia San Bernardino Realino in Lecce
N°
11
25 Dicembre 2009 In questo numero: Vernacolo Niccolò Stenone Fausto Coppi -
Carissimi, con domenica 29 novembre, come ben sapete, ha avuto inizio il nuovo anno liturgico, guidato dalle indicazioni pastorali del nostro Arcivescovo, che quest’anno ha scelto come tema: “Camminare in una vita nuova”, con la riscoperta del sacramento della Riconciliazione. Per questo la nostra Corona d’Avvento, posta sotto l’altare, oltre a scandire i1 tempo con le quattro candele, è avvolta da una stola viola per ricordarci che, vivendo tale sacramento, possiamo arrivare al Natale con un cuore rinnovato. Anche perche corriamo un grosso rischio come ricordava il monaco Enzo Bianchi in un suo articolo su Repubblica definendo il Natale “Festa fragile…, amata da tutti ma esposta a malintesi e stravolgimenti, vittima di facili assimilazioni e riduzioni, ora a opportunità consumistica..., ora a emblema socio-culturale di radici smarrite”. Affermazioni molto dure ma reali nella nostra società del benessere e di solo consumismo dove assistiamo impotenti allo scatenarsi di una frenesia commerciale che usa il Natale come pretesto ben lontano dal suo vero significato religioso. Il tutto con la benedizione dei media che iniettano dosi quotidiane di anestetici assuefatti al consumo. Ma cos’è davvero il Natale cristiano? “Vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. Questa è la realizzazione della promessa di Dio ai primi cristiani, i pastori, e al mondo intero. Evento che ispirò il cristianesimo nel ricordare e celebrare la nascita del Signore dove un calendario romano del 354 ci testimonia che a Roma, verso il 330, nella stagione di libertà per il culto cristiano, si cominciò a festeggiare il Natale il 25 dicembre.
Ci ricorda Enzo Bianchi nel suo articolo che: “quella data fu scelta perché già vi si festeggiava il sol invictus, il “sole mai vinto”, trionfatore sulla notte, che proprio in quei giorni successivi al solstizio d’inverno sembra riprendere le forze e ricomincia a salire nell’orizzonte. Non è un caso che il più antico mosaico cristiano, scoperto sotto la basilica di San Paolo a Roma, rappresenti Cristo-Helios, Cristosole sul carro trionfale. Da Roma la festa si propagò in Africa settentrionale e alla fine del V secolo il Natale segnava già l’inizio dell’anno liturgico: l’imperatore Giustiniano nel 529 lo dichiarerà giorno festivo, senza lavoro, e da allora la festa del Natale si diffonderà progressivamente in tutta Europa”.
Una festività pagana divenuta festa cristiana che oggi ritorna alle sue origini pagane. Perché non riappropriarci del significato del Natale senza farci distrarre? Esso è Gioia per la venuta di un Salvatore fattosi fragile bambino, ma uomo come noi, nato da donna come noi, ma in realtà è Dio che si è fatto carne, creatura umana. Il regalo più grande che Dio ha fatto al mondo e ai cristiani. Cara comunità di San Bernardino il mio augurio è quello di vivere questo Natale nel suo vero significato cristiano. don Michele