UNA NUOVA STAGIONE Periodico della parrocchia San Bernardino Realino in Lecce
N°1 2 Luglio 2007
Avevo vissuto già qualche anno prima l'esperienza del cambio di parroco che era avvenuta nel mio paese d'origine, perciò ero preparato ad un altro ricambio generazionale, così si annunciava, tra il primo parroco della parrocchia di San Bernardino Realino ed il suo giovane primo successore alla guida della comunità parrocchiale di cui da dodici anni facevo ormai parte. Con non celata emozione don Mario aveva ufficialmente annunciato ciò che sarebbe accaduto di lì a poco per decisione di S.E. il Vescovo Mons. Cosmo Francesco Ruppi ed in quel momento l'assemblea, riunita nella liturgia domenicale, accolse la notizia con un senso di indefinito stupore, ed ognuno la recepiva nell'intimo in modo personale, chiedendosi, i più, perché e poco badando a ciò che comporta l'umano ciclo della vita. Poi incontrammo don Michele Marino, in occasione
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del suo ufficiale insediamento, e fu subito simpatia: ma con chi viene mandato a svolgere la funzione di pastore delle anime non c'è tanto bisogno di simpatia, quanto di mente libera, aperta a continuare il cammino di fede consapevoli che la guida di un più giovane pastore può solo significare che una nuova stagione è arrivata, come una primavera che porta nuova linfa vitale e fa germogliare piante, alberi e fiori, che devono essere pronti a dare il meglio di sé, affidandosi fiduciosi alla nuova stagione. E come poi si potrebbe dimenticare che tutto ciò che accade sia sempre e comunque dono della Divina Provvidenza, e dal momento che tutto è dono perché opporvi resistenza? Sarebbe come se un seme preferisse rimanere nascosto sotto terra anziché germogliare, porre avide radici ed elevare al sole tutta la propria vegetazione. Ed ecco don Michele nella nostra parrocchia di periferia, ma perché di periferia: questa è una parrocchia che si trova alle porte di Lecce per chi entra da San Cesario, è una parrocchia addirittura intercomunale, insistendo in territori di comuni limitrofi come Lecce, San Cesario di Lecce e Cavallino, intitolata ad uno dei più importanti compatroni di Lecce, San Bernardino Realino, grande Santo gesuita, benefattore per questa città che ne conserva le terrene spoglie nella chiesa del Gesù da lui stesso fatta edificare, insieme a tante altre opere tuttora esistenti. Ecco don Michele rimboccarsi le maniche e rapidamente dissodare il terreno di questa periferia sociale che non ha un vero centro di riferimento, ma si svolge lungo via S. Cesario (forse meglio proponibile come via S. Bernardino Realino); con la scuola elementare, tenacemente difesa da tutto il rione nella propria importante funzione educativa, localizzata all'interno di un piazzale senza uscita, dove le poche case sembrano quasi volgerle le spalle e per il resto delimitato dai muri di cinta delle private proprietà prospicienti; con la chiesa parrocchiale localizzata
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