Fuecu Nesciu 3

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BUON NATALE, AMICO MIO A TUTTE LE FAMIGLIE DELLA PARROCCHIA

Periodico della parrocchia San Bernardino Realino in Lecce

N° 3 25 dicembre 2007

In ultima pagina dati e programmi

Carissimi genitori, domenica 2 dicembre abbiamo dato inizio al tempo di Avvento che apre il cammino dell’Anno liturgico; guidati dal tema annuale della nota pastorale “Rigenerati per una speranza viva”(1Pt 1,3). Da un anno sono con voi, mi permetto con le parole del Vescovo don Tonino Bello di voler “bussare a tutte le porte, e suonare a tutti i campanelli, e parlare a tutti i citofoni, e dare una voce sotto ogni finestra illuminata, vorrei dire semplicemente così: Buon Natale, gente! Il Signore è sceso in questo mondo disperato. E all’anagrafe umana si è fatto dichiarare con un nome incredibile: Emmanuele! Che vuol dire: Dio-con-noi. Coraggio!” “Buon Natale, amico mio: non avere paura. La speranza è stata seminata in te”, Gesù che nasce, è il segno di una speranza che, nonostante tutto, si è già impiantata sul cuore della terra . Con questa mia lettera desidero aiutarvi a vivere bene in famiglia questo tempo di grazia. La degna celebrazione del Natale esige un cuore purificato, disposto ad un impegno più coerente e generoso facendo in modo che la nostra vita cambi e si trasformi nel seguire sempre più da vicino Cristo, luce del mondo. La nostra fede sa bene che Cristo è già venuto, ma sa anche che Egli continua a venire, attualizzando nel tempo, sino alla fine dei secoli, la sua salvezza.

Per questo attendere Gesù, prepararsi all’incontro con Lui non è finzione, recita, ma comportamento religioso vero e significativo. Noi possiamo incontrare Gesù, realmente,’ nella sua Parola, nelle celebrazioni sacramentali con al centro l’Eucarestia, nella comunità, nel prossimo. Ma perché questo incontro con il Signore operi effettivamente la nostra conversione, è necessaria la nostra collaborazione. Perciò recuperate innanzitutto l’entusiasmo e la gioia di ritrovarci tutti insieme a celebrare l’Eucarestia domenicale. Ci dice il Papa nella sua lettera sul “Giorno del Signore”: è il Padre che imbandisce una mensa e invita i suoi figli: i fedeli sono tenuti all’obbligo di parteciparvi. Disprezzare l’invito è grave colpa; declinarlo per seri motivi è causa di rammarico; prendervi parte stancamente significa privarsi dell’abbondanza dei suoi doni (Dies Domini, 26). Infine non possiamo non ricordare che il Natale è tempo anche di solidarietà dove siamo tutti chiamati a non distogliere lo sguardo dalle mille miserie che incontriamo. La carità ci spinge a togliere ciò che ostacola la comunione tra di noi e ci apre al povero che abbiamo accanto.”Buon Natale, amico mio: non avere paura. Sul vostro vecchio mondo che muore nasca la speranza”. Don Michele


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Fuecu Nesciu 3 by Agostino rollo - Issuu