Viva - I 2025

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Lo sfogliabile di n.1 | gennaio-marzo 2025

tva.aqp.it

VIVA l’ulivo che cresce piano.

Viva i bambini che assaggiano la terra.

Viva i trulli che raccontano la civiltà della pietra che siamo stati.

Viva l’intelligenza artificiale che non si sostituisce a noi ma che ci fa comodo.

Viva l’acqua che scorre sicura nelle condotte.

Viva l’acqua per i contadini, viva l’acqua per la focaccia e il pane di Altamura.

Viva questa acqua che bagna la terra e la benedice.

Viva le storie che scorrono.

VIVA è una di queste.

Periodico de La Voce dell'Acqua registrato al Tribunale di Bari, Num. R.G. 1158/2011 del 21/04/2011

Direttore responsabile: Vito Palumbo comunicazione@aqp.it

Un progetto editoriale di

L’EDITORIALE

Viva, come l'acqua

Un flusso che si rinnova, che porta energia, vita e diventa – nel suo lento e sempre rinnovato incedere – una ricca fonte generatrice espressione di futuro. Un futuro non semplice, ma sicuramente aperto e soprattutto ricco di fascino, con le sue sfide, le sue complessità e le sue opportunità. Un futuro da scrivere insieme.

L’Acquedotto, rivista de “La voce dell’Acqua” edita da Acquedotto Pugliese, cambia da oggi il suo volto senza cambiare per questo la propria identità e la propria mission. Insieme proveremo ad intercettare ed attraversare con una diversa veste grafica nuovi saperi, esperienze, voci, volti, idee, aspettative, storie e testimonianze, aprendo lo scrigno del domani. Una lente sul territorio con cui mettere al centro i progetti che parlano di sostenibilità ambientale e sfide del cambiamento, presentando contenuti d’interesse per un pubblico ampio e diversificato, consentendo di approfondire in particolare i temi cruciali legati all’acqua, elemento vitale di primaria importanza, centrale per il benessere e la salute delle persone. VIVA vuole esplorare il mondo naturale in tutte le sfaccettature, proponendo focus tematici e contributi di esperti di settore su tutto quello che riguarda l’ambiente in generale, per informare, educare e sensibilizzare sulla gestione delle risorse idriche, la sostenibilità e il rispetto degli ecosistemi, i valori

naturalistici, storici e artistici del territorio. Sono numerose, forti e complesse le questioni legate alla tutela dell’ambiente e all’emergenza climatica che impongono un’azione responsabile diffusa in grado di coinvolgere saperi multidisciplinari e buone pratiche. Il nuovo magazine periodico di AQP vuole offrire proprio questo: uno sguardo d’insieme che punta i riflettori sull’attualità del dibattito politico, sociale, scientifico e culturale Uno strumento di analisi, riflessione e confronto, per leggere il presente e interrogarsi sul domani del nostro pianeta.

Come affrontare le complesse sfide ambientali del nostro tempo?

Quali le tecnologie e le pratiche innovative più promettenti per affrontare l’inquinamento ambientale e il cambiamento climatico?

Come possono le comunità locali contribuire efficacemente alla sostenibilità ambientale? Quale il ruolo attivo delle istituzioni, delle scuole e delle famiglie nella promozione della consapevolezza ecologica?

Come trasmettere alle nuove generazioni una visione consapevole per il futuro?

Vi invitiamo a vivere con noi questa nuova esperienza di viaggio e di arricchimento, di confronto e di analisi, consapevoli che ognuno potrà trarre nuova linfa dai numerosi spunti proposti, facendoli propri e proiettandoli con il proprio agire sul bene della nostra comunità.

SOMMARIO

Dossier Il valore dell'acqua 4

1/5 Acqua: paghiamo un conto salato

2/5 3/5 4/5 5/5

Verso il 2030: non parliamo soltanto di Agenda

Numeri alla mano: istantanea sull'acqua

Mediterraneo: siamo tutti sotto la stessa acqua

L'intervista. Jessika Roswall, Commissaria Europea

"Acqua: una questione di sicurezza"

Sulla strada Cammini di Puglia, la bellezza che si scopre a piedi 16

Ti racconto Lorenzo Scaraggi Io, cacciatore di storie itinerante 22

Cose dell'altro mondo Osaka 2025: Lungo la via d'Oriente con Myaku-Myaku

26

Il futuro è oggi Mai più a piedi scalzi su spiagge di plastica

30

Custodi della terra Il viaggio del "Patriarca" 34

Arte e cultura Lucera, Federico II sarebbe orgoglioso di te 36

Parole come gocce Acqua scura 39

10 in condotta Cosmesi sostenibile con la bava di lumaca 40

dossier | IL VALORE DELL'ACQUA

Il futuro ha un'impronta blu

L'acqua fa parte di una filiera estesa. Quella cioè che comprende imprese, agricoltura e settore energetico. Una filiera che cresce di circa il 5% all’anno (nel periodo dal 2015 a oggi) e vale oltre 383 miliardi di euro coinvolgendo 1,5 milioni di imprese italiane. Un dato inconfutabile (dalle risorse idriche dipende il 20% del Pil italiano e che certifica l’importanza del settore nell’economia) è emerso dai lavori della sesta edizione della Community

“Valore Acqua per l’Italia” di Teha (The European House-Ambrosetti), in cui sono stati presentati il Blue Book 2025 realizzato dalla

Fondazione Utilitatis e promosso da Utilitalia che comprende tutti i dati relativi al servizio idrico integrato e il Libro Bianco 2025 “Valore Acqua per l’Italia” di Teha con un focus specifico sul ciclo idrico esteso che tra servizi, consorzi di bonifica e irrigazione, software e tecnologie, macchinari, impianti e componenti vale 11 miliardi di euro. Numeri che fotografano un miglioramento, il quale deve essere però sostenuto e valorizzato in quanto l'Italia è il Paese tra i più colpiti in Europa dall'impatto dei cambiamenti climatici sulla risorsa idrica.

“I grandi utilizzatori di acqua in

Italia costituiscono un pilastro fondamentale per l’economia del Paese. Il settore agricolo coinvolge oltre 1,1 milioni di imprese, con un valore aggiunto di 39,5 miliardi di euro e 930 mila occupati nel 2023. – è il commento di Valerio De Molli, managing partner e Ceo di Teha – Le imprese manifatturiere idrovore contribuiscono al Pil con 287,7 miliardi di euro, impiegando 3,5 milioni di lavoratori in circa 330 mila imprese. Infine, il settore energetico conta 10 mila imprese, generando un valore aggiunto di 25,3 miliardi di euro e dando lavoro a oltre 100 mila persone”.

DOSSIER / IL VALORE DELL'ACQUA 1/5

Acqua: paghiamo un conto salato

IIl 2024 ha segnato nuovi record nella crisi climatica globale, con temperature medie che per la prima volta hanno superato la soglia di +1,5°C rispetto all’epoca preindustriale.

L’Italia ha raggiunto un livello di riscaldamento globale di +2,95°C, ben al di sopra della media globale. Questi cambiamenti stanno alterando profondamente il ciclo idrico, causando periodi di siccità prolungata alternati a precipitazioni intense e concentrate. Le conseguenze economiche sono rilevanti.

L’Italia è il 3° paese europeo per incidenza dei danni economici provocati dal cambiamento climatico, con un impatto di 267 euro pro capite, il 30% in più rispetto alla media europea, quasi il doppio della Spagna (147 euro), 6 volte la Francia (46 euro) e 10 volte la Germania (26 euro). Oggi più che mai una filiera

dell'acqua efficiente e sostenibile è indispensabile per il futuro di ogni territorio. Di qui la necessità di avere una visione e una strategia capace di mettere a sistema i contributi degli attori della filiera stessa attraverso una gestione dei cambiamenti climatici e adattamento. Nel corso di una due giorni a Roma sono stati enunciati gli obiettivi della Community Valore Acqua per l’Italia: raggiungere posizioni condivise su temi prioritari per una gestione efficiente e sostenibile dell’acqua in Italia; sviluppare un’attività di advocacy qualificata a livello italiano ed europeo, portando contenuti e proposte autorevoli e argomentate; produrre idee e conoscenza nuova sulla filiera estesa dell’acqua in Italia e in Europa. E ancora: agevolare lo scambio di esperienze e il networking qualificato tra i membri della

Valore Acqua punto di riferimento per elaborare scenari e strategie per la filiera estesa

6a edizione Community Valore Acqua per l'Italia 19-20 marzo 2025

SPECIALE su tva.aqp.it

Oggi più che mai una filiera dell’acqua efficiente e sostenibile è indispensabile per il futuro di ogni territorio e assume sempre più rilevanza sistemica.

Community e gli stakeholder esterni di riferimento; produrre contenuti formalizzati di supporto agli obiettivi della Community; sviluppare attività di education rivolte sia agli attori della filiera estesa dell’acqua sia all’opinione pubblica. Focus soprattutto sulle emergenze e tra queste l’obsolescenza delle infrastrutture idriche: con un’età media di 58 anni per i grandi invasi e una rete

il rischio di inefficienze e sprechi è altissimo. – ha sottolineato

Benedetta Brioschi, partner TEHA – A questo ritmo, servirebbero 250 anni per rinnovare l’intera rete: investire in digitalizzazione e circolarità significa garantire sicurezza idrica, sostenibilità e sviluppo economico per il Paese”. Di fronte a questi dati, Benedetta Brioschi (Partner e Responsabile della Community) e Monica Manto

Viveracqua; Direttore Generale, Acquevenete) hanno sostenuto la necessità di un "Piano Marshall" per le infrastrutture idriche italiane. C'è poi il problema delle procedure autorizzative che spesso rendono incerti i tempi di realizzazione delle opere, la possibilità di estendere i periodi delle concessioni, la situazione degli ambiti territoriali e le gestioni in economia, l’importanza della

Tratto da Manifesto dell'acqua per le scuole italiane — Il progetto pilota della Community.

Salvaguardare la relazione tra acqua e salute rimane un’altra sfida prioritaria da indirizzare: a fronte di una disponibilità di acqua di alta qualità, solo il 70% delle acque reflue è trattato in modo sicuro in Italia. Ogni anno 6,7 miliardi di m3 di acque reflue confluiscono nei depuratori e un trattamento efficace permetterebbe una nuova vita alla risorsa.

La transizione circolare e digitale della filiera idrica rappresenta un ulteriore passaggio cruciale per affrontare le sfide poste dalla crisi climatica. Un’altra priorità per il Paese è la promozione di un uso sostenibile delle risorse idriche tra i cittadini. Gli italiani ritengono di avere un’attenzione diffusa al

risparmio idrico: oltre il 95% dei cittadini si dichiara infatti attento alla riduzione dei propri consumi d’acqua, specialmente nelle aree più colpite dalla siccità, come la Sicilia. Tuttavia, questa attenzione ai consumi si accompagna a comportamenti “paradossali”: solo il 6% degli italiani ha una percezione corretta del proprio consumo idrico, mentre il 23% lo sottostima fortemente e il 71% non è in grado di quantificarlo. Affinché il modello sostenibile e circolare di gestione e utilizzo dell’acqua sia adottato in maniera pervasiva nella quotidianità di tutti i cittadini e le aziende, risulta essenziale attivare programmi di educazione sul valore dell’acqua.

Le principali evidenze della Community

Valore Acqua per l’Italia 2025 rimarcano come sia necessario definire un intervento di natura sistemica a livello nazionale che possa incidere sui fattori ostativi e valorizzare i fattori acceleratori per lo sviluppo della filiera estesa dell’acqua e la gestione efficiente e sostenibile della risorsa

Le proposte della sesta edizione della Community Valore Acqua per l’Italia

Proposta 1

Visione sfidante per una filiera dell’acqua e un Paese più sostenibili

Proposta 2

Creazione delle condizioni abilitanti per la crescita degli investimenti e il consolidamento del settore

Proposta 3

Sfruttamento della leva dei finanziamenti pubblici e privati

Proposta 4

Adeguamento tariffario e sostegno finanziario per la sensibilizzazione al corretto utilizzo idrico

Proposta 5

Aggiornamento infrastrutturale per l’incremento dello stoccaggio e della circolarità della risorsa idrica (Circular Water)

Proposta 6

Digitalizzazione della filiera estesa (Smart&Digital Water)

Proposta 7

Efficientamento della raccolta e gestione dei dati lungo la filiera estesa dell’acqua

Proposta 8

Calcolo della water footprint per un consumo idrico consapevole per l’intera filiera dell’acqua

Proposta 9

Comunicazione, educazione e formazione sulla corretta gestione della risorsa acqua

Proposta 10

Rafforzamento dei meccanismi di collaborazione pubblico-privato e coordinamento integrato fra i diversi stakeholders

Metodologia di calcolo del moltiplicatore del ciclo idrico esteso. Elaborazione Thea Group su dati Istat, 2024

Blue Book 2025: i 10 punti chiave

1

2

3

La nuova direttiva acque reflue ha introdotto stringenti obiettivi per migliorare la qualità delle acque reflue e garantire la sicurezza idrica globale.

Attuazione della governance e superamento della frammentazione gestionale del settore idrico sono processi in pieno sviluppo grazie anche al contributo delle azioni di riforma messe in campo dal PNRR

Considerando la filiera estesa, il valore aggiunto del comparto ha raggiunto gli 11 miliardi di euro nel 2023, avvicinandosi sempre di più al valore di altri settori industriali chiave.

6

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La spesa media annuale per il servizio idrico in Italia, nel 2024, è stata di 384 euro, per un’utenza di tre persone con un consumo di 150 metri cubi, registrando un aumento del 5% circa.

Crescono gli investimenti dei gestori industriali del servizio idrico con un valore di spesa media pro capite passato dai 33 euro per abitante del 2012 ai 65 euro per abitante del 2023 (+99% in 11 anni).

8

Sul fronte regolatorio, la RAB si configura come strumento essenziale per valorizzare gli investimenti infrastrutturali, con un valore complessivo pari a circa 16,3 miliardi di euro.

La regolazione della qualità tecnica sta contribuendo a migliorare ulteriormente gli standard del servizio idrico. La maggior parte degli investimenti (circa il 27%) è ancora destinato al recupero delle perdite di rete

Negli ultimi anni, il territorio italiano ha vissuto un'alternanza sempre più marcata tra periodi di siccità e surplus di precipitazioni, complice l’aumento delle temperature.

9

10

Il trend demografico in Italia sta cambiando. Secondo le previsioni Istat, si potrebbe ridurre a livello nazionale di circa 2 milioni e mezzo di individui entro il 2043.

Il Decreto Legislativo 18/2023 introduce unapproccio basato sulla gestione del rischio, per garantire acqua potabile sicura e accessibile a tutti.

DOSSIER / IL VALORE DELL'ACQUA 4/5

Mediterraneo, siamo tutti sotto la stessa acqua

OWater for the Mediterranean: quale Agenda per i prossimi anni

LA RILEVANZA DEL CONTESTO EURO-MEDITERRANEO

Mediterraneo allargato, che accoglie il 16% della popolazione e genera il 14% del PIL globale, determinante per le sfide globali (programmi infrastrutturali, cambiamento climatico, ecc.)

MEDITERRANEO

PUGLIA

SPONDA SUD Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia PUGLIA

allargato si estende dall’Oceano Atlantico al Golfo Persico e Paesi collegati culturalmente, politicamente e geograficamente

METODOLOGIA

ne Water. Perché quando si parla di acqua non ci sono colori. L’acqua può essere blu, come in mare e fiumi, bianca come nei ghiacciai, grigia come nelle tubature urbane, ma è una sola e soprattutto è di tutti. Acqua al centro del prossimo Forum Euromediterraneo dell’Acqua “Roma 2026" con la partecipazione di 45 delegazioni di Paesi del Mare Nostrum. Il Mediterraneo, infatti, è uno dei “laboratori” degli effetti del riscaldamento globale, tra i principali hotspot nel mondo. Il Copernicus Climate Change Service dell’UE segnala ormai da anni ogni anno, compreso il 2024, come il più caldo e con i peggiori eventi estremi come siccità, alluvioni e incendi. Come ha sottolineato Grammenos Mastrojeni, coordinatore per

quantificare il valore della nel Mediterraneo sono stati importanti database Orbis, GWI e World Bank

l’analisi fa leva su un composto da oltre 15 milioni di relative a 45 Paesi

Paese nel Mediterraneo

ALTRI PAESI DEL MEDITERRANEO ALLARGATO

l’ambiente della cooperazione allo sviluppo e vicesegretario aggiunto dell’Unione per il Mediterraneo, il Mediterraneo è il mare che si sta innalzando più velocemente al mondo a causa della dilatazione termica, ovvero l’espansione dell’acqua dovuta all’aumento delle temperature. Questo fenomeno, pur graduale e impercettibile nel quotidiano, rischia di avere effetti devastanti nel giro di pochi anni, soprattutto sulle risorse idriche e agricole. C'è una data precisa da cui partire. Anzi ripartire: entro il 2050 i Paesi del Mediterraneo allargato dovranno fare sempre più i conti con una prospettiva comune: più domanda di acqua e meno risorse idriche a disposizione a causa del cambiamento climatico. Siccità alternate a eventi estremi

FOR THE MEDITERRANEAN:

GLI IMPATTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SULLE RISORSE

IDRICHE RAPPRESENTANO OGGI UNA QUESTIONE PRIORITARIA

Agenda per i prossimi anni

• Il 2023 è stato registrato come l’anno più caldo dal 1850, con una temperatura media globale di 14,98 o C, cioè 1,48o C in più rispetto ai livelli preindustriali del periodo 1850-1900

• Trovandosi in una zona di transizione tra il clima temperato dell’Europa e quello arido del Nord Africa, il Mediterraneo è estremamente sensibile ai cambiamenti climatici

• A causa della crescente domanda idrica e della minore disponibilità di acqua, la maggior parte dei Paesi del Mediterraneo saranno colpiti da impoverimento idrico oltre il 75% (rapporto tra il consumo totale di acqua e le riserve idriche rinnovabili disponibili) entro il 2050, e sono già soggetti a un elevato stress idrico

idrico

Legenda:

3.850,5% (max) - Kuwait

1,5% (min) - Croazia

N B Lo stress idrico è definito in base Lo stress idrico non implica necessariamente quanto possa essere vicino al superamento le risorse disponibili (indice di stress acquifere possono essere reintegrate

IL VALORE DELLA FILIERA ESTESA DELL’ACQUA NEL MEDITERRANEO ALLARGATO NON PUÒ PRESCINDERE DAGLI INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE

Valore Aggiunto diretto idrico esteso con $328,1 da Francia ($304,6 miliardi) miliardi)

Lo studio è stato realizzato da The European House Ambrosetti con Acquedotto Pugliese e Regione Puglia.

Valore Aggiunto diretto attivato dal ciclo idrico esteso nel Mediterraneo allargato (miliardi di Dollari), 2022

INDUSTRIE IDROVORE

$579,3 miliardi

L’acqua è l’elemento abilitante per la generazione di $1.901,9 miliardi di Valore Aggiunto diretto nel Mediterraneo Allargato

Senza la risorsa acqua, il 15,1% del PIL del Mediterraneo Allargato non potrebbe essere generato

Totale investimenti CAPEX nelle tecnologie Mediterraneo allargato (miliardi di Dollari),

L'ACQUA È L'ELEMENTO ABILITANTE PER LA GENERAZIONE DI VALORE AGGIUNTO DIRETTO PER

$ 1.901.9 miliardi

Circa il 12% degli investimenti su scala

Valore aggiunto diretto attivato dal ciclo idrico esteso nel Mediterraneo allargato (miliardi di dollari), 2022
Stress
nei Paesi del Mediterraneo (valori %), 2020

La regione del Mediterraneo allargato, che accoglie il 16% della popolazione e genera il 14% del PIL globale, è sempre più determinante per le sfide globali

Mediterranean: quale Agenda per i prossimi anni

IMPATTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SULLE RISORSE

RAPPRESENTANO OGGI UNA QUESTIONE PRIORITARIA

2023 è stato registrato come l’anno più caldo dal con una temperatura media globale di 14,98o C, 1,48o C in più rispetto ai livelli preindustriali del periodo 1850-1900

Trovandosi in una zona di transizione tra il clima temperato dell’Europa e quello arido del Nord Africa, il Mediterraneo è estremamente sensibile ai cambiamenti climatici

causa della crescente domanda idrica e della minore disponibilità di acqua, la maggior parte dei Paesi del Mediterraneo saranno colpiti da impoverimento idrico il 75% (rapporto tra il consumo totale di acqua e le riserve idriche rinnovabili disponibili) entro il 2050, e sono soggetti a un elevato stress idrico

Stress idrico nei Paesi del Mediterraneo Allargato (valori %), 2020

Il contesto di riferimento Il perimetro di analisi del Position Paper si focalizza sul Mediterraneo allargato, costituitoda 45 Paesi, di cui 22 con affaccio diretto sul Mediterraneo e 23 collegati culturalmente, politicamente e geograficamente al Mediterraneo per un valore complessivo di 1,3 miliardi di abitanti e $12,5 trilioni di Dollari di PIL, il 14,0% del totale mondiale.

Lo stress idrico di base misura il rapporto tra la domanda totale di acqua e le riserve rinnovabili di acqua superficiale e sotterranea disponibili

Legenda:

che mandano in tilt sistemi progettati per un altro contesto. Un impoverimento idrico che può e deve essere affrontato con maggiore cooperazione su temi come i consumi, l’efficientamento, l’interconnessione, il riuso e le fonti alternative. In questo scenario la Puglia rappresenta un hub strategico, per la posizione geografica e come modello per la gestione dell’acqua in situazioni estreme: mancanza di fonti primarie e scarse precipitazioni. Queste sfide sono state storicamente affrontate con un’infrastruttura

esteso nel Mediterraneo allargato 2022 2019

L’acqua è l’elemento abilitante per la generazione di $1.901,9 miliardi di Valore Aggiunto diretto nel Mediterraneo Allargato

Senza la risorsa acqua, il 15,1% del PIL del Mediterraneo Allargato non potrebbe essere generato

unica, eccezionalmente complessa e interconnessa, e proseguono oggi con un imponente piano di investimenti mirati alla tutela dell’acqua, all’economia circolare, alla transizione energetica e alla digitalizzazione.

3.850,5% (max) - Kuwait 1,5% (min) - Croazia

L’Italia è al 30o posto sui 45 Paesi del Mediterraneo Allargato

• Lo stress idrico mondiale è pari al 18,3%

• Lo stress idrico medio dei Paesi del Mediterraneo allargato è pari al 225,2%

• In Italia lo stress idrico è pari al 29,6%

N B Lo stress idrico è definito in base al rapporto tra i prelievi di acqua dolce e le risorse rinnovabili di acqua dolce Lo stress idrico non implica necessariamente che un Paese abbia carenza d'acqua, ma fornisce un'indicazione di quanto possa essere vicino al superamento delle risorse rinnovabili di un bacino idrico Se i prelievi d'acqua superano le risorse disponibili (indice di stress idrico > 100% ), allora un Paese sta estraendo oltre la velocità con cui le falde acquifere possono essere reintegrate oppure dipende in modo significativo dalla produzione di acqua desalinizzata

EDITERRANEO ALLARGATO NON PUÒ PRESCINDERE DAGLI INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE E TECNOLOGIE

In questo contesto si inserisce il valore aggiunto di Acquedotto Pugliese da tempo impegnato nel know-how transfer e nella cooperazione sia con l’attività della Aqp Water Academy International sia come componente dell'Institut Méditerranée de l'Eau e del World Water Coucil, di cui è

Totale investimenti CAPEX nelle tecnologie dell’acqua nel Mediterraneo allargato (miliardi di Dollari), 2019-2029e

$21,7 miliardi

$28,4 miliardi

Circa il 12% degli investimenti su scala globale

NEL MEDITERRANEO

l’unico rappresentante italiano. L’azienda ha inoltre aderito al Global Compact delle Nazioni Unite. “L’interconnessione, non solo infrastrutturale ma anche delle competenze, è la nostra cifra ed è per noi una priorità – ha sottolineato il presidente di AQP, Domenico Laforgia –. Questo ci consente, anche in una congiuntura di crisi idrica come quella che stiamo vivendo, di sviluppare una resilienza impraticabile per chi opera su scala più piccola. È importante che tutti accelerino sulla strada di una maggiore integrazione”.

Investimenti CAPEX nelle tecnologie dell’acqua nel Mediterraneo allargato, quinquennio 2024-2029e

Dissalazione

Trattamenti Chimici Trattamenti Fisici

3,4 miliardi di Dollari 4,9 miliardi di Dollari 10,5 miliardi di Dollari

Contatori

8,9 miliardi di Dollari

Disinfezione 4,2 miliardi di Dollari

Gestione dei fanghi

15,8 miliardi di Dollari

Sistemi di controllo 15,7 miliardi di Dollari

Nel 2023 l’area delMediterraneo allargato ha investito 28,4 miliardi di dollari in tecnologie per il ciclo idricointegrato, circa il 12% degli investimenti su scala globale. 4 Paesi del Mediterraneo allargato (Francia, Arabia Saudita, Egitto e Italia) sono tra i primi 15 Paesi al mondo per investimenti nelle tecnologie dell’acqua.

L’AGENDA PER IL MEDITERRANEO

Totale investimento CAPEX nelle tecnologie dell'acqua nel Mediterraneo allargato (miliardi di dollari), 2019-2029

Supportata da Visione sfidante per una gestione sostenibile dell’acqua nell’area del Mediterraneo

Definizione di una governance

LA VISIONE SFIDANTE PER LA GESTIONE DELL’ACQUA NEL MEDITERRANEO

«Promuovere una gestione integrata e sostenibile delle risorse idriche nell’area del Mediterraneo

DOSSIER / IL VALORE DELL'ACQUA 5/5

Acqua: una questione di sicurezza

Dal palco di “Valore acqua per l'Italia” Jessika Roswall, Commissaria europea per l'ambiente, la resilienza e l'economia circolare ha lanciato la sfida che attende l'Unione Europea nei prossimi anni.

Cosa si intende per Water Resilience Strategy?

Per la prima volta, la risorsa idrica viene inclusa nel mio programma e rappresenta una priorità politica per la Commissione Europea. L’acqua è una delle sfide più grandi per l’intera Europa e deve occupare un posto di rilievo nell’agenda politica. Sono qui a Roma soprattutto per ascoltare e impa-

rare dalle regioni e dai numerosi stakeholder.

Entriamo nel dettaglio. Innovazione e cambiamenti climatici. A che punto siamo? La strategia che intendiamo sviluppare riguarderà tanto la qualità quanto la quantità dell’acqua, la cooperazione globale, l’innovazione e molti altri aspetti. In altre parole, si tratterà di una strategia complessiva, che affronterà il tema in modo globale. In Europa, stiamo già affrontando gravi problemi legati alla siccità in molte aree. Ciò che è certo è che, se da un lato alcuni Paesi sono maggiormente colpiti da feno-

meni siccitosi, dall’altro ci sono zone che soffrono di un eccesso di acqua. Questo è uno dei principali motivi per cui è fondamentale porre la risorsa idrica al centro delle nostre politiche. La siccità, infatti, rappresenta un aspetto cruciale della strategia. Dobbiamo imparare a utilizzare l’acqua in modo più efficiente. In questo senso, esistono già numerosi strumenti innovativi e ci sono molti esempi virtuosi di collaborazione tra istituzioni, industrie, agricoltori e altri attori. Tuttavia, voglio ribadire che la siccità è un problema urgente da affrontare, poiché in passato abbiamo spesso dato per scontato il valore dell’acqua, forse

10 su 17

GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO

SOSTENIBILE DELL’AGENDA

2030 IMPATTATI

DA UNA GESTIONE

EFFICIENTE E SOSTENIBILE

DELLA RISORSA ACQUA

Cammini di Puglia, la bellezza che si scopre a piedi

Parco Alta Murgia foto Antonio Giannini (dettaglio)
A destra Otranto, cava di bauxite foto Antonio Caggiano

C'è un momento, prima di ogni cammino, in cui tutto inizia senza ancora muovere un passo: quando scegli di partire. Proprio lì, in quell’istante sospeso tra desiderio e decisione, nasce la suggestione dei Cammini di Puglia, perché camminare, non è solo attraversare la terra: è lasciarsi attraversare.

Negli ultimi anni, la Puglia ha assunto un ruolo centrale nel panorama del turismo lento italiano. Non è un caso che le credenziali dei viandanti (i “passaporti” simbolici di chi si mette in cammino), siano cresciute del 48,92% in un solo anno. Una cifra che racconta molto più di un trend turistico: parla di una trasformazione profonda, di un bisogno sempre più diffuso di rallentare, respirare, sentire. Camminare in Puglia significa immergersi in paesaggi ancestrali, dove il cielo sembra più largo e la luce più generosa. Significa attraversare campagne punteggiate da

masserie, sfiorare i muri a secco come fossero rughe della terra, ascoltare il vento che racconta il ritmo delle stagioni e storie dimenticate. Ed è nei dettagli che

Ogni tratto di strada
è un invito alla scoperta e al silenzio, a riconnettersi con il proprio mondo interiore e con ciò che lo circonda

si nasconde il senso più profondo di questo viaggio: nell’odore del pane caldo in un forno di paese, nel gesto semplice di chi offre, con generosità, una specialità del po-

sto, nella chiesa aperta anche fuori orario per accogliere un pellegrino. La Puglia oggi è attraversata da percorsi che legano borghi, santuari, paesaggi costieri e montagne. Sentieri dove si incrociano natura, spiritualità, cultura e memoria. E lo si vede nei numeri, ma ancor più nelle storie che questi cammini custodiscono.

C’è la Via Peuceta del Cammino Materano, che da Bari porta a Matera, passando tra ulivi secolari e borghi antichi come Cassano, Altamura e Gravina. E c’è la Via Ellenica, che unisce due gioielli UNESCO: Alberobello e Matera, passando per le gravine pugliesi, canyon naturali e silenziosi che sembrano scolpiti dalla pazienza del tempo. Il passo lento permette di cogliere l’essenza delle cose, di percepire il mutare della luce tra mattina e sera, di ascoltare il proprio respiro fondersi con i suoni del paesaggio.

C’è la Via Francigena che tocca segue

SULLA STRADA

Pietramontecorvino

Tekking verso la Sedia del Diavolo foto WildRatFilm

luoghi simbolici come Monte Sant’Angelo, Brindisi e Santa Maria di Leuca, terminali storici di pellegrinaggi millenari. Tra sentieri costieri, siti UNESCO e testimonianze di fede, è la via più scelta dagli stranieri e da chi cerca un cammino spirituale.

E ancora, molto amato a tutte le età, il Cammino del Salento, “a due vie”, che parte dall’entroterra per raggiungere il santuario De Finibus Terrae a Leuca, dove il tacco d’Italia affonda tra Ionio e Adriatico.

La Rotta dei Due Mari, è un itinerario “coast-to-coast” da Polignano a Mare (Adriatico) fino a Taranto (Ionio) che unisce le onde, la terra e la memoria. Si cammina attraverso la Puglia più interna, tra tratturi, campi coltivati, uliveti sino alla “Città dei due mari” ricca di stratificazioni storiche e cultura. Il Cammino di Don Tonino, da Molfetta ad Alessano, è una strada di contemplazione attiva, sulle orme del vescovo della pace, Don Tonino Bello. Il cammino unisce riflessione e impegno civile, fede e azione. È scelto da gruppi giovanili, scout e camminatori che cercano un senso più profondo nel viaggio, in perfetta sintonia con la spiritualità del vescovo della “convivialità delle differenze”. E poi c’è il Cammino della Pace, il più lungo e interregionale: 500 km attraverso Abruzzo, Molise e Puglia, toccando cinque province e tre parchi nazionali fra cui quello del Gargano. Si snoda tra eremi, castelli, riserve naturali, piccoli paesi. Offre un’immersione completa nella natura e nella storia dell’Italia appenninica. Per-

Nei cammini di Puglia anche i siti del Parco Nazionale dell'Alta Murgia

Geoparco Unesco

+ 48,92%

I

CAMMINI DI PUGLIA SEGNANO

UNA CRESCITA

NOTEVOLISSIMA

DELLE CREDENZIALI

DISTRIBUITE.

fetto per chi cerca un’esperienza profonda, lontana dal turismo di massa, dove il concetto di “pace” si declina passo dopo passo. I motivi per mettersi in cammino sono tanti. C'è chi lo fa per amore della natura, del patrimonio culturale, dell’enogastronomia, o per un legame con le proprie radici. E c'è chi parte per fede, perché ogni cammino può anche diventare un pellegrinaggio, e ogni tappa una soglia interiore da attraversare. In questo senso, i Cammini di Puglia diventano un terreno fertile

per accogliere lo spirito del Giubileo 2025, che invita a oltrepassare i confini esteriori e interiori, a riscoprire il valore della lentezza, dell'incontro, della misericordia. Ogni passo può essere un atto di riconciliazione, ogni tappa una soglia da attraversare per aprirsi alla speranza.

In molti casi, l’esperienza si trasforma in un rito personale, un diario scritto, passo dopo passo, dove ogni chilometro percorso è una pagina di consapevolezza.

In Puglia, il cammino diventa un incontro: con gli altri, con le comunità che accolgono, con un paesaggio che muta.

È un viaggio di senso, dove le strade si fanno maestre, i passi diventano preghiera e i borghi piccoli scrigni di autenticità. Capita che lungo un sentiero si incrocino persone sconosciute e che basti uno sguardo, un sorriso, per sentirsi parte di uno stesso viaggio. Capita che un tramonto sulla Murgia, al termine di una giornata, valga più di mille parole lette o scritte.

Il boom dei cammini ha generato non solo emozioni, ma anche un importante impatto economico.

Con un investimento di circa un milione di euro in due anni, la Regione Puglia ha ottenuto un ritorno stimato di oltre 7,6 milioni di euro. Una dimostrazione concreta che il turismo lento non è solo un’esperienza spirituale o culturale, ma anche un volano per lo sviluppo locale.

Sui Cammini di Puglia si ascolta il passo di un viandante tedesco che si intreccia a quello di una ragazza belga. Si parla inglese, ma si comprende la lingua universale dell’accoglienza. Ogni volto incrociato lungo il sentiero porta con sé una storia, una motivazione, un perché. E a volte, una risposta che si cercava da tempo. Mettersi in cammino è un atto rivoluzionario. Vuol dire uscire dalla comfort zone e aprirsi all’imprevisto. I cammini della Puglia non sono semplici sentieri, ma mappe dell’anima. Luoghi in cui ogni passo si trasforma in storia, ogni incontro in scambio, ogni stanchezza in gratitudine.

È un turismo che non consuma, ma rigenera. Che non corre, ma abbraccia. Che non finisce all’arrivo, ma continua dentro, anche dopo l’ultima tappa.

I Cammini di Puglia in cifre

Nel 2024 i Cammini di Puglia hanno emesso 13.615 credenziali , segnando un +48,92% rispetto al 2023. Il Cammino Materano è il più frequentato con 5.111 viandanti, seguito dalla Via Francigena (+341,9%), Cammino del Salento (+32,6%), Rotta dei Due Mari (+20,9%), Cammino di Don Tonino (+87,9%) e Cammino della Pace (+137,2%).

Il 54,6% dei viandanti è donna; l’84% in età lavorativa. La fascia 51-70 anni è la più rappresentata (40,7%), seguita da quella dei 31-40 anni (30,1%).

Si cammina quasi sempre a piedi (94%) e in compagnia (79%). Le motivazioni principali sono culturali (43,4%), religiose (16,8%) e legate a natura, enogastronomia e radici (28,4%). I viaggiatori provengono da tutta Italia (prime: Lombardia, Piemonte e Puglia) e da 38 Paesi esteri, soprattutto Francia, UK, USA, Belgio e Germania.

L’impatto economico ha superato i 7,6 milioni di euro , a fronte di circa 1 milione investito

Parco Regionale delle Dune costiere fra Torre Canne e San Leonardo
© Fabio Ingegno

TI RACCONTO

LORENZO SCARAGGI

Io, cacciatore di storie itinerante

Così si definisce Lorenzo Scaraggi: un cacciatore di storie itinerante.

Il regista e documentarista bitontino ha trasformato la passione per il viaggio e la scoperta in una vera e propria missione.

Nel 2012, hai acquistato un camper del 1982, ribattezzato Vostok, che hai trasformato in una redazione mobile che ti ha portato a esplorare ogni angolo della Puglia.

Il Vostok rappresenta un sogno che si è concretizzato.

Il primo grande viaggio è stato un’avventura solitaria in Europa, e da lì ho continuato a percorrere chilometri, spinto dalla curiosità e dal desiderio di raccontare.

Parliamo della Puglia. Qual è la testimonianza più emozionante che hai raccolto?

La Puglia è una terra che non smette mai di stupire, basta avere gli occhi giusti per guardarla. Non è una singola storia, ma un desiderio di andare oltre la narrazione convenzionale che mi ha spinto a viaggiare. Noi pugliesi viviamo in

Bitontino, 47 anni Laureato in Lettere. Uomo curioso, sempre alla ricerca di storie anticonvenzionali da raccontare

una regione che sa sorprenderci continuamente, e a volte basta guardarsi attorno, anche a pochi chilometri da casa, per scoprire storie incredibili. La bellezza delle tradizioni e delle minoranze linguistiche racconta molto di chi siamo, e poter dar voce a queste realtà significa non solo raccontare il nostro passato, ma anche il nostro presente. Molte di queste storie e persone mi sono rimaste dentro. Un esempio che mi viene in mente riguarda un viaggio che feci qualche anno fa, alla ricerca di luoghi fuori rotta. Sui monti Dauni, tra Ceglie San Vito e Faeto, c’è un’isola lingui-

stica, il Franco provenzale, e lì decisi di raccontare la storia di una signora anzianissima.

Questa donna viveva alle pendici del Monte Cornacchia, in campagna, e la sua ospitalità fu un’esperienza che non scorderò mai. Purtroppo, qualche tempo fa ho saputo della sua morte. Non ho dubbi che Zia Suntira sia morta in pace, in un luogo che amava, immersa in un paesaggio bellissimo. Ma al di là della sua morte, ciò che mi ha colpito di più è che in quella zona sono sempre meno le persone che parlano il Franco provenzale.

Questo patrimonio fa parte della

On the road sul Vostok

Nel 1992 Lorenzo Scaraggi compra un camper dell’82, ribattezzato Vostok come la missione del primo uomo nello spazio.

nostra cultura, e perderlo sarebbe un danno enorme. Da quel momento ho capito quanto sia importante il mio ruolo nel cercare di fissare, attraverso il mio lavoro da regista e giornalista, questi momenti irrepetibili.

Ogni storia che non raccontiamo, ogni momento che non fissiamo, è un frammento che rischia di andare perso.

Come una fotografia scattata nel momento giusto, o un’intervista che cattura una testimonianza irripetibile, tutto ciò che non preserviamo rischia di svanire.

segue

"Il primo grande viaggio è stato un’avventura solitaria in Europa, e da lì ho continuato a percorrere chilometri, spinto dalla curiosità e dal desiderio di raccontare”

rio, raccontando storie che spesso anche noi pugliesi ignoriamo. Ho voluto che il pubblico scoprisse un Gargano che va oltre la superficie, che si immergesse nella sua autenticità.

Quali storie pensi di raccontare in futuro?

Nel mio futuro c’è sempre il viaggio. “Gargano Sacro” è un percorso culturale tra paesaggi, storia e spiritualità per raccontare l’itinerario culturale nato da FestambienteSud, “Le voci di Vico” è un racconto sulla Settimana Santa di Vico del Gargano e, infine, “Diari di scavo” un documentario che esplora gli scavi archeologici di

Siponto e, soprattutto, il mestiere dell’archeologo”.

Cosa speri che il pubblico porti con sé dopo aver visto i tuoi documentari?

La mia più grande soddisfazione è quando il pubblico si ferma a parlare con me, quando qualcuno mi scrive per dirmi che il mio lavoro ha suscitato una riflessione. Mi impegno moltissimo per semplificare il messaggio, cercando sempre di tradurre il caos in ordine. Spero che i miei documentari siano solo un punto di partenza, un invito a esplorare e a ricercare una propria interpretazione delle storie che racconto.

Osaka 2025 Lungo la via d'Oriente con Myaku-Myaku

Oltre 150 Paesi provenienti da tutto il mondo, tra cui anche l'Italia, con una stima di circa 28 milioni di visitatori. Sono i numeri che si prospettano per i 7 mesi dell'Expo 2025 di Osaka, l'Esposizione Universale che si terrà in Giappone dal 13 aprile al 13 ottobre 2025

Dopo vent’anni dall’Aichi Expo 2005, l'edizione di quest'anno riporterà la comunità internazionale in Giappone per riflettere e confrontarsi sul tema del “Progettare la società futura per le nostre vite”. Un tema

quest'ultimo che da un lato punta a guidare la compartecipazione della comunità internazionale nella progettazione di una società sostenibile capace di integrare le idee degli individui finalizzate a una maggiore tutela dell'ecosistema e dall'altra punta i riflettori sulla molteplicità che la vita può assumere. Di qui nascono le tre sotto categorie dell'Expo: “Salvare vite”, “Potenziare vite” e “Connettere vite”

Un'edizione che, assieme alla riflessione sulla vita, mette al centro la sostenibilità. Non è un caso infatti la scelta della

mascotte: “Myaku-Myaku”, una creatura misteriosa costituita dalla fusione di cellule e acqua e la cui identità resta sconosciuta, sebbene alcuni indizi siano rintracciabili dall'etimologia del nome stesso. Quest'ultimo infatti incarna lo spirito dell'Expo perché preso singolarmente significa polso, e quindi un richiamo diretto alla vita, mentre ripetuto due volte identifica il battito cardiaco. Si tratta quindi di un curioso personaggio bicolore caratterizzato da una parte rossa che rappresenta le "cellule" e una parte blu che invece simboleggia

LA MASCOTTE DELL'EXPO 2025

LA MASCOTTE DI EXPO 2025 OSAKA È MYAKU-MYAKU, UNA STRANA CREATURA DALLE FORME MUTEVOLI, DI COLORE ROSSO E BLU. LA PARTE ROSSA

RAPPRESENTA LA “CELLULA”, CHE SI DIVIDE E AUMENTA, MENTRE QUELLA BLU È L’“ACQUA PULITA”, CHE MENTRE SCORRE SI TRASFORMA.

IL SUO NOME DERIVA DALLA PAROLA “MYAKU” CHE IN GIAPPONESE SIGNIFICA “PULSAZIONE” E DUNQUE, NEL SENSO PIÙ ESTESO DEL TERMINE, VITA.

Il tema scelto per

l’Expo

2025 di Osaka mira a guidare la compartecipazione della comunità internazionale nella progettazione di una società sostenibile che supporti

le idee degli individui su come vogliono vivere.

“Salvare vite”, “Potenziare vite” e “Connettere vite” sono i tre sottotemi dell’Expo.

Il fine del percorso espositivo è quello di far conoscere e apprezzare le eccellenze artigianali regionali, abbracciando così in questo intento anche il tema del padiglione stesso: “L’Arte rigenera la Vita”. Dal 24 al 30 agosto all'interno del Padiglione Italia ci sarà anche la Regione Basilicata con il suo stand espositivo in cui saranno presentate diverse

iniziative per valorizzare le unicità culturali e artistiche che costellano tutto il suo territorio. Tra le attrazioni in programma anche un video immersivo, della durata di 2 minuti, attraverso il quale i visitatori saranno partecipi di un'esperienza coinvolgente che li condurrà alla scoperta della regione stessa. Oltre al video sarà allestita anche una mostra

regionale nell’area espositiva temporanea a cui si aggiungerà anche un’opera d’arte collocata all’ingresso del Padiglione stesso. Nuovi modi di concepire la vita in maniera più sostenibile e green, un confronto tra Paesi di tutto il mondo e la valorizzazione delle bellezze artistiche e del territorio: l'edizione 2025 dell'Expo di Osaka è pronta a stupire.

Logo del Padiglione Italia all'Expo 2025 di Osaka.

Atlante Farnese

Per la prima volta in Giappone e in Asia, l'Atlante Farnese, straordinaria scultura in marmo del II secolo d.C., sarà protagonista al centro del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka. Questo capolavoro, appartenente alla collezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), rappresenta un simbolo di viaggio, scoperta, ricerca e scienza, sancendo l'unione tra Occidente e Oriente.

Padiglione Italia all'Expo Osaka 2025

“L’Arte Rigenera la Vita” è il tema del Padiglione Italia a Expo 2025, progettato dall’architetto Mario Cucinella, Studio MCAMario Cucinella Architects, come una moderna interpretazione della Città Ideale del Rinascimento, con il teatro, il portico, la piazza, il giardino, luoghi tipici dell’identità urbana e sociale delle nostre città.

Retreat: quando l'arte racconta

la

crisi climatica

Quaranta monitor realizzati con materiali sostenibili in un sapiente intreccio di dati scientifici per raccontare il drammatico scioglimento dei ghiacciai attraverso arte, digitale e tecnologia: è questa RETREAT, l’installazione che, dal 18 al 22 aprile, accoglierà i visitatori della 17° edizione di Art Dubai. A firmarla è l’italiano Jacopo Di Cera, artista digitale che, in occasione della esposizione di Dubai, ha deciso di trasformare le informazioni scientifiche in un’esperienza visiva capace di accendere un cono di luce sulle fragilità del nostro pianeta. RETREAT, infatti, parte dalla riflessione sui rigorosi dati sul cambiamento climatico e sulla riduzione dei ghiacciai, per tradurli empaticamente in un linguaggio artistico che rende tangibile l’urgenza della crisi ambientale.

I numeri, le misurazioni e i report scientifici vengono narrati attraverso immagini in movimento e

sequenze visive “scivolando” da uno all’altro monitor e coinvolgendo il pubblico in un racconto artistico, dove la percezione si intreccia alla consapevolezza. Al centro dell’installazione, il destino del Ghiacciaio della Brenva, una delle formazioni più imponen-

ti del Monte Bianco, diventa il simbolo di un collasso in atto. Negli ultimi cento anni, il ghiacciaio ha perso oltre 300 metri di spessore, con un’accelerazione drammatica: solo negli ultimi vent’anni si è ritirato di 200 metri, segnando una perdita senza precedenti.

IL FUTURO È OGGI

Mai più a piedi scalzi su spiagge di plastica

No alla plastica: è la missione di Plastic free per sensibilizzare soprattutto le giovani generazioni

In

campo per l'ambiente

"Siamo una rete. Coinvolgiamo cittadini volontari, aziende, media, Enti ed Istituzioni"

free è importantissimo in una prospettiva di vita della città e dei suoi abitanti, e di miglioramento della qualità della vita della comunità – ha dichiarato il sindaco Vito Leccese – Accogliamo questo riconoscimento con grande soddisfazione e, al contempo, senso di responsabilità. Sono consapevole di dover fare molto di più affinché Bari possa dare per contributo importante nello sviluppo di politiche di sostenibilità ambientale. Oggi c'è una sensibilità diffusa su questi temi molto diversa rispetto a quando ho cominciato a portare le questioni ambientali al centro del dibattito pubblico, ma la strada per raggiungere la piena consapevolezza sui danni dell’inquinamento da plastiche è ancora lunga. Riceviamo la nostra prima tartaruga, la prima speriamo di una lunga serie, rilanciando oggi l'ambizioso obiettivo di diventare davvero un Comune plastic free, attraverso un lungo percorso che non può prescindere dalla collaborazione e condivisione responsabile dei cittadini”. A ottobre scorso, é stato sottoscritto a Palazzo di Città il protocollo d'intesa tra Comune di Bari e associazione Plastic Free Odv Onlus, con l'obiettivo di rafforzare la collaborazione per realizzare eventi di pulizia ambientale ('clean up'),

La pulizia delle spiagge: record in Puglia nel 2024. Rimossi 59.965 chilogrammi di plastica e rifiuti.

26mila mln

LE TONNELLATE DI PLASTICA

GENERATE NEL 205O: OLTRE LA METÀ

DIVENTERÀ RIFIUTO.

Dati Commonwealth scientific and industrial research organization (Csiro), in collaborazione con l’Università di Toronto.

CUSTODI DELLA TERRA

Il viaggio del "Patriarca"

In Puglia, l’ulivo è un simbolo identitario, un testimone silenzioso della storia e della cultura di una comunità. Da millenni abita questa terra modellando il paesaggio, l’economia e le relazioni umane. Intorno agli ulivi si sono stretti legami e tramandati saperi. Ed è proprio a Gravina in Puglia che è giunto, al termine di un lungo viaggio, il Patriarca, un ulivo monumentale di oltre 3000 anni, chiamato così per la sua imponenza e antichità. Dopo essere stato considerato scarsamente produttivo in Aspromonte, in Calabria, nel 2005 era stato trasferito in un vivaio in Emilia Romagna, dove il clima rigido ha messo a dura prova la sua sopravvivenza. Quando quel vivaio ha chiuso i battenti, sembrava che la storia del Patriarca dovesse concludersi per sempre. E invece, grazie all’iniziativa dell’imprenditore Antonio Raguso, l’ulivo millenario è stato accolto e piantumato negli spazi del futuro Museo degli Oli – il “Raguso Lab Experience” – dove

Il "Patriarca"

L'ulivo monumentale è stato messo a dimora a Gravina in Puglia, negli spazi in fase di allestimento del “Raguso Lab Experience”.

inizia un nuovo capitolo. Il museo, attualmente in fase di realizzazione, sarà un centro dedicato alla cultura dell’olio, alla sua storia e alla sua straordinaria varietà. Un progetto esperienziale, pensato per coinvolgere adulti e bambini attraverso percorsi immersivi e interattivi, che ospiterà tutte le 539 varietà di olive italiane. Un vero e proprio viaggio nella biodiversità, con l’obiettivo di educare alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione di un patrimonio troppo spesso dato per scontato. Ogni varietà racconta un territorio, una tradi-

zione, una storia diversa. E il Patriarca, con la sua presenza millenaria, rappresenta tutto questo.

La sua rinascita a Gravina in Puglia è un gesto concreto e simbolico allo stesso tempo, che unisce passato e futuro, natura e cultura, resilienza e speranza. Radicato in una terra che ne riconosce il valore, diventa emblema di una comunità che resiste, che si prende cura delle proprie radici e che guarda avanti con consapevolezza.

L'ulivo

Presenza sul territorio

IN PUGLIA, TRA IL TERRITORIO DI OSTUNI, MONOPOLI, FASANO E CAROVIGNO

C’È L’AREA A MAGGIOR CONCENTRAZIONE DI ULIVI SECOLARI DI CUI MOLTI

CERTAMENTE MILLENARI. E PROPRIO DA QUESTA AREA CHE PASSA UNA DELLE

VIE PIÙ ANTICHE, LA VIA TRAIANA. LA STESSA CHE HA PERMESSO LO SVILUPPO

DEL COMMERCIO DELL’OLIO GRAZIE ALLA MIGLIORE COMUNICAZIONE

CON I PORTI VICINI.

Minacce

DAL 2013 AD OGGI LA XYLELLA HA COLPITO 8MILA CHILOMETRI QUADRATI, CON UN DANNO STIMABILE DI QUASI 3 MILIARDI EURO. L’URGENZA È SALVARE

DA NUOVI CONTAGI LA PIANTA DEGLI ULIVI MONUMENTALI CHE HA GIÀ PERSO

1/3 DEGLI ULIVI DI INESTIMABILE VALORE PRESERVATI NEL TEMPO

ED ARGINARE IN PUGLIA LA DIFFUSIONE DELLA XYLELLA FASTIDIOSA.

Il

logo di Lucera 2025 rappresenta un crocevia grafico, un incontro di linee che simboleggiano strade, culture, popoli

Lucera ha iniziato a vivere un anno straordinario, quello da Capitale della Cultura di Puglia 2025. Capofila dei Monti Dauni, era arrivata tra le città finaliste per l'assegnazione del titolo 'Capitale Italiana della Cultura per il 2026', conferito a L'Aquila. La città foggiana era arriva in finale con il progetto 'Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture', un grandissimo risultato che le ha garantito di essere nominata 'Capitale della Cultura di Puglia' per l'anno 2025. “È stato un onore rappresentare Lucera, i Monti Dauni e tutta la Puglia – spiega il sindaco Giuseppe Pitta – ringrazio ogni singolo cittadino, i sindaci con i quali abbiamo creato un 'orgoglio territoriale' e un valido progetto che, grazie al sostegno della Regione Puglia, sarà realizzato nel corso di quest'anno”.

La città infatti potrà portare a termine parte del dossier di candidatura offrendo così a tutto il territorio l'opportunità di valorizzare la sua storia e la sua identità. Lucera non è una città come tutte le altre. La sua storia affonda le radici in tempi remoti, quando era una colonia romana che sorgeva nel cuore della Daunia, la regione storica che comprende gran parte dell’attuale provincia di Foggia.

Vivere l'anno da 'Capitale della Cultura di Puglia' è un traguardo che non solo rappresenta un riconoscimento del passato, ma un sfida per il futuro.

La cultura è infatti il cuore pul-

sante di Lucera, una ricchezza che rende unica la città pronta a valorizzarsi con coraggio e visione. Nell’epoca medievale la città raggiunse il massimo splendore, diventando uno dei centri più importanti sotto il dominio di Federico II di Svevia. Il Castello, che domina il paesaggio, è il simbolo più evidente di quella grandezza. “Sarà un anno di eventi, collaborazione e progetti che coinvolgeranno tutta la comunità, in un percorso di crescita cultura e sociale – commenta il sindaco Giuseppe Pitta – attraverso un lavoro di

ascolto e dialogo con le istituzioni, le imprese e le associazioni”. Ogni luogo iconico della città si trasformerà in un contenitore culturale dove poter dar vita ai progetti. Oltre al Castello, la città conserva numerosi altri monumenti che raccontano la sua ricca storia. Il Duomo di Lucera, che risale al XIII secolo, è uno degli esempi più significativi di architettura romanica pugliese. La sua posizione e il suo interno magnifico, con il famoso pavimento a mosaico, richiamano ancora oggi visitatori e studiosi. Non mancano poi le chiese, le porte medievali, i resti di antiche mura e i palazzi storici, che rendono Lucera una città che mescola armoniosamente il passato con il presente.

Lucera non è solo un luogo di interesse per gli appassionati di storia. La sua cultura è anche fatta di tradizioni, folklore e una forte identità popolare che affonda le radici nella vita quotidiana della gente.

Parole come Gocce

ACQUA SCURA

Charlotte Link

Corbaccio

432 pagine € 22,00

Scozia, costa occidentale.

In una notte di tempesta, due famiglie accampate in una baia vengono aggredite brutalmente nel sonno da una banda di uomini mascherati.

Tutti vengono torturati e uccisi.

Solo Iris, la figlia maggiore di una delle due famiglie, riesce a scampare al massacro. Comincia così “Acqua scura”, il romanzo della scrittrice Charlotte Link.

Un thriller che scava nell’animo umano.

Una vicenda agghiacciante che sembrava ormai chiusa, ma che dopo quindici anni si ripresenta. Iris, unica sopravvissuta al massacro, inizia a ricevere minacce anonime e a essere perseguitata da uno stalker. Poco dopo, Tanya, la sua migliore amica, scompare senza lasciare traccia. Un caso avvincente, appassionante, dove la protagonista, Kate Linville, appena nominata ispettore investigativo, cercherà con il suo carattere carismatico, determinate, ma a tratti fragile, di trovare un indizio essenziale che possa restituire verità a una vicenda che sembrava archiviata.

Un romanzo che scava nelle dinamiche dei traumi, delle ferite che sembrano rimarginate, ma che lasciano cicatrici profonde che spesso cambiano le personalità. Perché nulla è mai come sembra, e la vita, come l’acqua del mare, è spesso imprevedibile.

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