Il rigore dell’inesattezza nella pittura di Oscar Giaconia Fotografie Paolo Biava
IL 2019 DELLA GAMEC, LA GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI BERGAMO, SI È APERTO CON LA PRIMA MOSTRA PERSONALE ISTITUZIONALE DI OSCAR GIACONIA
photo © antonio maniscalco courtesy GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Si è conclusa il 24 febbraio Hoysteria, mostra di Oscar Giaconia alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, primo appuntamento museale dell’artista in un’istituzione italiana. Il linguaggio elettivo di Giaconia è la pittura, rigorosamente gestita su carta e materiali inorganici, che predilige rispetto alla tela: carta lubrificata, carta dielettrica, fibra cellulosica, supporti inorganici, bioplastiche. Le cornici e i dispositivi esterni vengono progettati e costruiti dall’artista utilizzando supporti sintetici, quali silicone, neoprene, nylon, gomma para. Lo studio, ubicato in provincia di Bergamo, sorge all’interno di un capannone industriale: è una sorta wunderkammer stipata di oggetti di cui Giaconia si attornia che funzionano come catalizzatori e trasformatori del suo immaginario patologico. La mostra personale alla GAMeC, il cui titolo è una “parola valigia” che contiene una fusione tra “osteria”, “ostrica” e “isteria”, termini che alludono a contenitori di diversa natura, capaci di accogliere un qualche tipo di ospite, era interamente rivestita di salpa, un derivato del cuoio che nasce dalla lavorazione di scarti di fibre di pelle di origine bovina.