Qui Bergamo n.ro 302

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IN COPERTINA Ing. Riccardo Baldelli

Ricam, l’atelier dell’ingegneria

IL TERZO PARADISO A MONTE ISOLA MARIO CRESCI: COLORLAND

PANORAMAMURA, PATRIMONIO CHE UNISCE 60° DI LAMBORGHINI AL VITTORIALE

THEGATE2023: DUE GATE UNA CAPITALE ECCO IL DONIZETTI STUDIO

NUOVA VITA PER ‘LA CAPITANIO’ CAMBIO AL VERTICE DEI GIOVANI IMPRENDITORI DI CONFARTIGIANATO IMPRESE BG GDF, IL VALZER D’ONORE NELLA

NUOVA ACCADEMIA IL GRANDE SLAM DI GIOVANNI LICINI

SPECIALE: MA SAI CHE TI DICO?

PARERI A CONFRONTO SULLA CAPITALE BGBS23

CMP BERGAMO ANNO 31 - N° TRECENTODUE - LUGLIO 2023 - € 5 SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121TASSA PAGATA BG CPO
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Bergamo

la capitale della cultura dà i numeri

RISULTATI OLTRE LE ASPETTATIVE NELLE DUE CITTÀ: 4,8 MILIONI DI VISITATORI, CORRISPONDENTE A UNA CRESCITA DEL +48,8% NEI PRIMI 6 MESI RISPETTO AL 2022. I GRANDI CENTRI MUSEALI HANNO ACCOLTO OLTRE 470.000 VISITATORI (+74% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2019); OLTRE 151.000 GLI SPETTATORI DEI TEATRI DELLE CITTÀ

Nei primi sei mesi dell’anno di Capitale Italiana della Cultura 2023, Bergamo e Brescia hanno accolto oltre 4,8 milioni di visitatori totali - considerando i pernottamenti e gli escursionisti- provenienti da altre città e regioni italiane, da paesi esteri come Spagna, Germania, Francia, UK, Svizzera, Polonia in Europa, ma anche da destinazioni intercontinentali come India e USA. Si tratta di un aumento del 48.8% rispetto allo stesso semestre del 2022.

Le rilevazioni disponibili a oggi evidenziano inoltre un aumento dei pernottamenti nelle città pari al +50% rispetto allo stesso periodo nel 2022. Un aumento di attrattività confermato anche dal monitoraggio degli Info Point di Bergamo e Brescia: nel primo semestre si sono registrati circa 82.000 accessi pari al +48,6% rispetto allo stesso periodo del 2019.

I 5 Info Point oggetto del rilevamento sono situati in punti strategici delle città e sono il punto di riferimento per tutti coloro che cercano informazioni di vario genere a partire da quelle sui trasporti all’esperienze che si possono svolgere sul territorio.

Nei primi sei mesi del 2023 sono oltre 1.100 gli eventi realizzati, pari a una media di 6 eventi al giorno. L’accoglienza dei visitatori nelle città e la promozione delle manifestazioni è stata possibile grazie anche al contributo di un migliaio di volontari che hanno offerto il loro tempo stimato in 3 giorni a testa, per un totale di circa 23.000 ore di attività nei primi sei mesi. Nel primo semestre 2023 l’attrattività dei grandi centri culturali delle due città è cresciuta del 74% rispetto allo stesso periodo del 2019, sono infatti oltre 470.000 i visitatori che hanno visitato l’Accademia Carrara, la GAMeC - Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, il Museo delle storie e il Museo di scienze Caffi a Bergamo e Museo Santa Giulia e il Parco archeologico, la Pinacoteca Tosio Martinengo, l’area del castello e il Museo di Scienze Naturali per quanto riguarda Brescia. La proposta dei teatri di Bergamo e Brescia, già ordinariamente con occupazioni vicine al sold-out, ha visto un incremento degli spettacoli che hanno arricchito la programmazione, con una risposta di pubblico positiva: sono stati più di 151.000 - rispetto ai 119.000 del 2019 - gli spettatori che hanno assistito agli spettacoli messi in scena dalla Fondazione Teatro Donizetti, il Centro Teatrale Bresciano e il Teatro Grande.

PRIMO SEMESTRE 2023 BERGAMO E BRESCIA

4.800.000 visitatori totali +48,8% rispetto al 2022 pernottamenti +50%

accessi info point 82.000 +48,6% rispetto al 2019

1.100 gli eventi organizzati una media di 6 al giorno Attività grandi centri culturali +74% con 470.000 visitatori Oltre

151.000 persone a Teatro contro

meno di 120mila nel 2019

Per capire come la gente ha vissuto questi primi sei mesi di Capitale della Cultura, abbiamo condotto una piccola inchiesta domandando in giro, con qualche telefonata e un po’ di messaggi, quali fossero le impressioni. Il risultato lo trovate più avanti nella rivista dove, un cinquantina di persone ha detto la sua in merito agli eventi proposti dalle due amministrazioni comunali per l’anno in cui Bergamo e Brescia sono Capitale della Cultura. La maggior parte apprezza quanto fatto sin qui, qualcuno fa delle critiche e qualcun altro ci ha risposto di non essersi sentito molto coinvolto. A tanti non importa un fico secco della CdC, non partecipa a nulla di quanto proposto perchè ha ben altro da fare che... farsi una cultura

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Pag. 66 MAGLIETTA FOTOGRAFATA ALL’EVENTO DI MONTE ISOLA E IL TERZO PARADISO DI PISTOLETTO

cover story

pag. 30 ing. Riccardo Baldelli presidente e c.e.o. di ricam group l’atelier dell’ingegneria

in questo numero

pag. 4 michelangelo pistoletto: Il terzo paradiso a monte isola

pag. 12 mario cresci colorland al convento di astino

pag. 24 PanoramaMura, un patrimonio che unisce

pag. 18 al vittoriale per i 60 anni di Lamborghini

pag. 28 i.m.d. quotata in borsa

pag. 34 due gate, due città,

pag. 42 donizetti studio lo sguardo dal teatro sulla

pag. 45 dr. Reithan Prima la salute consigli e curiosità

pag. 65 cosa pensano della capitale della cultura

pag. 47 nuova vita per la bella nave “la Capitanio” a

pag. 56 acquarama fatto ad arte by casalta per bellini nautica

ANNO 19 N° CENTOTTANTASETTE - LUGLIO 2023 - € 5 SPEDIZIONE D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA DCB BERGAMO CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE MITTENTE EDITA PERIODICI S.R.L. VIA BONO, BERGAMO 24121 TASSA PAGATA CPO IL TERZO PARADISO MARIO CRESCI: COLORLAND PANORAMAMURA, THEGATE2023: 2 GATE UNA CAPITALE ESA: IL DIRITTO ALL’OBLIO ONCOLOGICO RITRATTE DONNE DI ARTE DI SCIENZA SPECIALE: MA SAI CHE TI DICO? PARERI A CONFRONTO SULLA CAPITALE BGBS23 ANNO 31 - N° TRECENTODUE LUGLIO 2023 - € 5 SPEDIZIONE D.L 353/2003 (CONV. L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA DCB BERGAMO CASO MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE EDITA PERIODICI S.R.L. VIA BONO, 10 BERGAMO 24121 TASSA PAGATA BG CPO IN COPERTINA Ing. Riccardo Baldelli Ricam, l’atelier dell’ingegneria IL TERZO PARADISO MARIO CRESCI: COLORLAND PANORAMAMURA, 60° DI LAMBORGHINI AL VITTORIALE UNA CAPITALE CAMBIO AL VERTICE DEI GDF, IL VALZER D’ONORE NELLA IL GRANDE SLAM DI GIOVANNI LICINI SPECIALE: MA SAI CHE TI DICO? PRIMA LA SALUTE STUDIO MEDICI IN COPERTINA Ing. Riccardo Baldelli Ricam, l’atelier dell’ingegneria
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il terzo paradiso a monte isola

LIGHT IS LIFE A MONTE ISOLA

IL TERZO PARADISO DELL’ENERGIA HA ACCESO

MONTE ISOLA E IL LAGO D’ISEO

MICHELANGELO PISTOLETTO A MONTE ISOLA

IL CELEBERRIMO

SEGNO DELL’INFINITO RIDISEGNATO

DA MICHELANGELO

PISTOLETTO ORA È

UN’OPERA LUMINOSA

EMBLEMA DEL COINVOLGIMENTO DI UN INTERO TERRITORIO, VALORIZZAZIONE

DELL’AMBIENTE

E SOLIDARIETÀ, CON

LA COLLABORAZIONE

TRA CITTADELLARTE

- FONDAZIONE PISTOLETTO ONLUS, BANCO

DELL'ENERGIA E A2A.

Le Ballerine di Angelo Bonello accompagnano il Terzo Paradiso dell’Energia richiamando il percorso artistico di Light is Life, per Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. Materiali di ri-uso per il Terzo Paradiso: reti di scarto dal territorio e Led che daranno poi vita a nuove opere destinate a rimanere a Monte Isola.

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Michelangelo Pistoletto sabato 8 luglio ha finalmente ‘acceso’ il Terzo Paradiso dell’Energia, opera inedita che ora arricchisce l’esperienza di visita di Monte Isola, ‘isola degli artisti’ sul Lago d’Iseo, insieme alle Ballerine di Angelo Bonello.

È un ‘Terzo Paradiso luminoso’, connesso idealmente a tutte le 1600 installazioni ed eventi distribuiti nel mondo, qui creato con 16 cumuli di reti colorate – tanti quanti i comuni del Lago d’Iseo – attraversati e uniti da un perimetro a led che delinea la celeberrima rivisitazione del segno matematico dell’Infinito creata dal nostro più celebrato artista contemporaneo. L’effetto, visto dall’alto, è quello di una nuova costellazione, che al centro vede un ramo di ulivo, a richiamare da un lato i 17 Goal dell’Agenda 2030, e dall’altro quella ‘pace preventiva’ invocata dallo stesso Pistoletto. Accanto al Terzo Paradiso dell’Energia stanno e si muovono le opere di Angelo Bonello: Ballerina Sequence ne accompagna la visione, Floating Ballerina la annuncia muovendosi sull’acqua con una musica di sottofondo creata appositamente.

L’opera mette in scena e spettacolarizza la rete, uno degli emblemi dell’Isola, simbolo della tradizione artigiana locale e attuale distretto economico di rilievo internazionale. È realizzata con materiali di riuso, le reti prodotte sull’isola e le luci a led dismesse dalle opere di Light is Life, come segno di infinita rinascita. E con questi stessi materiali, una volta disallestita l’opera dopo il 23 luglio, verrà creata una nuova opera destinata a rimanere permanentemente a Monte Isola, in seguito a una Residenza d’Artista che verrà coordinata nei prossimi mesi da Cittadellarte.

il terzo paradiso a monte isola

L’opera è il frutto di una articolata collaborazione tra Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, A2A e la Fondazione Banco dell’energia, l’ente filantropico che sostiene le persone in condizione di vulnerabilità economica e sociale e realizza progetti legati al contrasto della povertà energetica. Angelo Bonello è anche il direttore artistico dell’insieme delle nuove installazioni a Monte Isola, Fortunato D’Amico è il curatore del Terzo Paradiso dell’Energia a Monte Isola, progetto che non si limita al gesto creativo e artistico, ma è portatore di messaggi e ispiratore di azioni che vedono protagonista tutto il territorio circostante.

Un artista sarà chiamato ad approfondire la conoscenza di borghi e materiali locali, successivamente è previsto un periodo presso Cittadellarte (Biella) per confrontarsi con la realtà della Fondazione e l’opera di Michelangelo Pistoletto. La residenza si concluderà a Monte Isola per finalizzare la realizzazione dell’opera. Le reti ‘fisiche’ diventano inoltre metafora dell’interconnessione che lega il destino del singolo a quello della società intera, e quello dell’uomo a quello del pianeta, oltre che delle reti di cooperazione e sociali che il Terzo Paradiso ambisce sempre ad innescare, qui materializzate da un palinsesto di eventi e azioni concrete, unite dal filo conduttore del raggiungimento dell’equilibrio tra uomo e natura e della cooperazione come fattore generativo di energia.

LA VOGATA DEL TERZO PARADISO

Domenica mattina, nello specchio d’acqua prospicente le installazioni artistiche, si è svolta la scenografica ‘Vogata del Terzo Paradiso’, non competitiva, a bordo di canoe e naécc, le tipiche imbarcazioni a remi del Lago d’Iseo. La manifestazione sportiva è organizzata in collaborazione con il Comune di Monte Isola e i circoli velici di Monte Isola e dei Comuni rivieraschi (Iseo, Sarnico, Pisogne, Paratico, Tavernola Bergamasca). Partendo da località

Le Ere (tra Peschiera Maraglio e Sensole) le 60 barche partecipanti hanno osservato un percorso simbolico lungo circa 500 metri, a tripla ellisse, ricalcando la forma del Terzo Paradiso, per porre l’attenzione sull’attualissima questione riguardante la siccità e la gestione e approvvigionamento delle riserve idriche.

Secondo Michelangelo Pistoletto “Il Terzo Paradiso dell’Energia a Monte Isola è un caso emblematico di come l’Arte Contemporanea - secondo quanto progettiamo e sperimentiamo a Cittadellarte - Fondazione Pistoletto ONLUS – non si limita a generare progetti, installazioni e performance artistiche, ma può e deve contribuire al cambiamento e all’innovazione sociale. Su questi principi ci siamo ritrovati subito in sintonia con A2A e con il Banco dell’Energia, protagonista dell’importante missione di contrasto alla povertà energetica. Quindi a Monte Isola e nel Lago d’Iseo abbiamo attivato Laboratori didattici per le scuole su questo tema – nella scuola i giovani devono acquisire consapevolezza del loro ruolo attivo nella società; abbiamo avviato un percorso di Comunità energetica che coinvolgerà alcuni Comuni del Lago d’Iseo; prevediamo un intervento di ‘residenza d’artista’ che utilizzando i materiali dismessi dall’opera principale lasci sull’Isola tracce creative anche per il futuro; organizzeremo incontri che coinvolgeranno gli operatori urbanistici e culturali dei territori bresciano e bergamasco. Questo il cambiamento per il quale lavoriamo con i progetti del Terzo Paradiso, in Italia e all’Estero”.

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il terzo paradiso a montisola

Renato Mazzoncini - AD di A2A

“È stato davvero un onore e un privilegio poter accogliere il Maestro Pistoletto e collaborare con Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, con i quali ci accomuna la sensibilità e la volontà di valorizzare il territorio, provocando innovazione ambientale e sociale. Ci siamo trovati pienamente concordi nel considerare questo progetto una nuova opportunità di sostenere progetti di solidarietà in favore delle famiglie più vulnerabili attraverso una raccolta fondi devoluta a Fondazione Banco dell’energia. È inoltre bello rivedere le straordinarie ballerine di Angelo Bonello in questo splendido contesto di Monte Isola”.

Fiorello Turla - Sindaco di Monte Isola

"Con questo grande progetto ispirato dal Maestro Pistoletto, nel cui messaggio di rinnovamento il nostro territorio crede fortemente, Monte Isola dopo sette anni, grazie a Light is Life di A2A, è tornata protagonista dell'arte contemporanea. La nostra isola lo merita, non solo perché si trova tra le due città Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023, ma anche perché è un microcosmo fatto di paesaggio, natura e tradizione, capace negli anni di sviluppare la sua vocazione turistica offrendo a migliaia di visitatori relax, sapori del territorio, itinerari da fare a piedi o in bicicletta".

Barbara Mazzali - Assessore a Turismo, Marketing territoriale, Design, Moda e Grandi Eventi di Regione Lombardia

"Con la Festa delle Luci, voluta da A2A a Monte Isola, l’arte si intreccia all’ambiente, moltiplicando l'attrattività turistica del Lago d’Iseo. Già oggi registriamo ottime presenze sul Lago di Iseo, dove si prospetta un superamento dei visitatori del 2022 (800mila) e di quelle del 2017, anno già ‘da primato’, spinto dall’installazione del ‘Ponte galleggiante sulle acque” (“Floating Piers”) dell’artista Christo. Sono certa che l’opera del maestro Pistoletto ci porterà oltre ogni record”.

Laura Castelletti - Sindaca di Brescia

“Monte Isola torna ad essere centro e cuore pulsante di arte viva che ci stimola a riflettere, ad essere parte del cambiamento. Un luogo fortemente simbolico in questo 2023 perché Monte Isola è, per la sua collocazione, non più terra di confine fra Brescia e Bergamo ma ora punto di unione fra i due territori. Ringrazio A2A e Fondazione Banco dell'Energia per averci regalato, ancora una volta in questo anno così prolifico, opere di grande valore comunicativo che ci invitano a riflettere. Trovo affascinante e stimolante il concetto di Terzo Paradiso come orizzonte a cui tendere come amministratrice e come essere umano”.

Nadia Ghisalberti - Assessora alla Cultura del Comune di Bergamo

"Il grande successo della Festa delle Luci di Bergamo e Brescia ci spinge a guardare con grande curiosità all'appuntamento di Monte Isola, consapevoli che questa piccola isola del Lago d'Iseo concluda idealmente quel trittico di luoghi carichi di fascino che la Festa di A2A ha voluto scandire e sottolineare con le installazioni luminose. Il Lago d'Iseo è da sempre elemento di unione e separazione tra le nostre province e la Capitale della Cultura sta avendo il grande merito di avvicinare le nostre due città nel nome di una cultura non solo alta, ma anche popolare, iniziative che richiamano visitatori e appassionati, stimolati dall'occasione che Bergamo e Brescia 2023 rappresenta per il nostro territorio”.

COS’È IL TERZO PARADISO?

È la fusione fra il primo e il secondo paradiso. Il primo è quello in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall’intelligenza umana, fino alle dimensioni globali raggiunte oggi con la scienza e la tecnologia. Questo paradiso è fatto di bisogni artificiali, di prodotti artificiali, di comodità artificiali, di piaceri artificiali e di ogni altro genere di artificio. Si è formato un vero e proprio mondo artificiale che, con progressione esponenziale, ingenera, parallelamente agli effetti benefici, processi irreversibili di degrado e consunzione del mondo naturale. Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura.

Terzo Paradiso significa il passaggio a uno stadio inedito della civiltà planetaria, indispensabile per assicurare al genere umano la propria sopravvivenza. A tale fine occorre innanzitutto ri-formare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune.

Il Terzo Paradiso è il grande mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità nella visione globale. Il termine paradiso deriva dall’antica lingua persiana e significa “giardino protetto”. Noi siamo i giardinieri che devono proteggere questo pianeta e curare la società umana che lo abita.

Il simbolo del Terzo Paradiso, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, è composto da tre cerchi consecutivi. I due cerchi esterni rappresentano tutte le diversità e le antinomie, tra cui natura e artificio. Quello centrale è la compenetrazione fra i cerchi opposti e rappresenta il grembo generativo della nuova umanità.

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Mario Cresci Colorland

FINO AL 5 NOVEMBRE, FONDAZIONE MIA PRESENTA AL MONASTERO DI ASTINO LA MOSTRA «COLORLAND»

CURATA DA CORRADO BENIGNI E DEDICATA ALL’OPERA DI MARIO CRESCI, TRA I MAESTRI VIVENTI DELLA FOTOGRAFIA

Mario Cresci è ormai una vecchia conoscenza di Bergamo: origini liguri, una formazione multidisciplinare a Venezia dove frequenta il Corso Superiore di Disegno Industriale, quindici anni trascorsi in Lucania per poi approdare nel 1991 nella nostra città come direttore dell’Accademia Carrara, chiamato dallo storico dell’arte Carlo Bertelli. Da allora il nome di Cresci è sempre rimasto legato a Bergamo, dove tutt’ora vive e dove è da poco aperta al pubblico una mostra fotografica in ideale dialogo con la personale dell’artista attualmente in corso al MAXXI di Roma. Colorand: cinquanta scatti inediti a colori (restaurati dai negativi dell’archivio dell’autore) realizzati tra il ’75 e l’83, gli anni che Cresci ha trascorso in Basilicata, arricchiscono gli spazi riqualificati del monastero di Astino, da poco diventato sede dell’Osservatorio internazionale studi sul paesaggio. Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, questa è la seconda mostra ad essere inaugurata: la prima è stata proprio dedicata alla riqualificazione dei terreni della Valle di Astino, operazione dal titolo “La biodiversità dentro la città” che ha ricevuto il Landscape Award del Consiglio d’Europa. Il legame che Bergamo ha intessuto con il concetto di paesaggio è ormai conclamato e nel tempo ha trovato risonanza internazionale tramite il celebre Festival del Paesaggio. Paesaggio che è inoltre fil rouge di una serie di mostre fotografiche che da nove anni si tengono proprio ad Astino con l'obiettivo di indagare la grande stagione fotografica degli anni ’70’80, mettendo in luce la singola cifra stilistica di ciascun autore. Il protagonista del 2023 è proprio Mario Cresci, maestro della fotografia italiana contemporanea, capace di svolte importanti nel dibattito artistico e culturale europeo, anche attraverso un significativo impegno teorico e come docente. Cresci è stato uno dei protagonisti di “Viaggio in Italia”, il progetto ideato da Luigi Ghirri nel 1984 che ha rivoluzionato la fotografia di paesaggio concependola come strumento intellettuale e al tempo stesso affettivo per entrare in relazione con la complessità del mondo esterno, senza retorica, stereotipi e gerarchie. Il paesaggio per questi artisti non è mai fine a se stesso ma è utilizzato per indagare altro, per interrogare l’atto stesso del vedere e i modi attraverso cui percepiamo ed interpretiamo la realtà. Le fotografie oggi in mostra a Bergamo sono un viaggio a ritroso nel tempo nel vissuto e nei luoghi dell’autore, in un paesaggio che si svincola dall’attributo di “naturale”, concedendo spazio alla manipolazione umana e ai segni lasciati dalla memoria.

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Chiara Moretti

Colorland ripercorre gli anni in cui la fotografia italiana, abbandonando i vecchi stereotipi, si è aperta a nuovi linguaggi, allontanandosi dal bianco e nero del reportage per perseguire la strada del colore e affrancarsi così dall’arte, trovando valenza artistica in se stessa. Prima di questi scatti, Cresci aveva utilizzato quasi esclusivamente il black and white: qui il colore, invece, dà vita ad uno sguardo nuovo, ludico, libero da intellettualismi, uno sguardo che compone una sorta di geografia al limite del concettuale, cifra propria dell’autore. I paesaggi di questi immagini sono silenti, quasi fossero abitati solamente dal tempo. Ogni dettaglio è frutto di uno sguardo lungo, paziente, che non ricerca l’istante ma un tempo dilatato, antico, indagato però attraverso il linguaggio contemporaneo della fotografia. È nei dettagli di queste pose che sta la loro grandezza: il consiglio del curatore Corrado Benigni è quello di perdersi nei particolari, contemplando ogni sfumatura, soprattutto quelle dei cieli che si riflettono sulla terra dandole colore attraverso una luce che pare illuminare dall'interno ogni immagine. Oggi come allora, per Cresci la fotografia è un modo per conoscere i luoghi e le persone: il doppio viaggio che dal Nord lo portò al Sud e dal Sud al Nord gli ha consentito di comprendere le necessità dell’Italia di allora e di quella odierna, comprensione fondamentale per lo sviluppo della sua ricerca artistica. Il periodo trascorso a Matera, dove si trovava per lavorare al piano regolatore di Tricarico, un piccolo comune della zona, lo ha condotto ad accantonare la visione di un Sud pietista e neorealista studiata attraverso il cinema. L'arrivo a Bergamo, del resto, ha comportato l’inserimento in una città che a Cresci ha dato molto, una città in cui ha trovato le condizioni per condurre una ricerca libera, esplorando ogni ambito della cultura. Nella Bergamo di fine anni ’90 stavano per esplodere grafica, design e fotografia: Cresci, in Accademia, ha potuto assecondare questi nuovi orientamenti e, sostenuto negli anni dalle varie amministrazioni cittadine, ha sviluppato l’idea di un ruolo sociale dell'arte. Con Colorland, Cresci ripensa alla sua storia: il lavoro in mostra è un lavoro antico ma che potrebbe essere stato realizzato a Bergamo. È infatti portatore di uno sguardo che proviene da un rapporto felice con le culture locali, con gli altri, un rapporto che Cresci ha instaurato sia al Sud, sia a Bergamo e a Brescia, dove è sempre stato fortissimo il desiderio di essere presente nella vita sociale delle due città. La fotografia, trascinando con sé tanti saperi, tante necessità di pubblica utilità, ha permesso all'autore di prendere consapevolezza dell'unione fortissima che si può creare tra le due entità culturali della nostra nazione.

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Mario Cresci Colorland FINO AL 5 NOVEMBRE AL MONASTERO DI ASTINO

Fotografia che dunque non è solo soddisfazione dell'ego dell'artista ma anche di principi collettivi, legati alla città e alle persone e alle realtà sociali che la abitano. Colorland richiede di entrare nella fotografia come si entra in un luogo partecipato, dove l'arte è mezzo di condivisione e trasmissione di saperi. Cresci non ha mai separato il proprio sguardo d'artista da quello dell'uomo quotidiano che coltiva un pensiero continuo di comunicazione naturale, non forzata, il piacere di trasmettere attraverso l'arte dei pensieri, anche di utopia, per il benessere delle idee delle future generazioni a cui compete il futuro della nostra città. Anche Astino, d'altronde, è stato per tanti anni un'utopia: il lavoro di Cresci non poteva dunque trovare casa migliore.

Si respira aria di Cultura.

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Bergamo Brescia

POLITICANDO

QUANDO IL SOLE TORNERÀ

“Il mondo non si è fermato mai un momento” - diceva una famosissima canzone di Jimmy Fontana - “la notte insegue sempre il giorno, ed il giorno verrà”. Niente più di vero di tutto ciò, il giorno, l’alba, il sole, la verità, il bello sempre verrà. Infatti in questo periodo in cui sentiamo e leggiamo che tutto va male, che vi è la guerra in UKR (ma ci sono più di 30 guerre nel mondo), che il costo della vita cresce, che i politici sono mediocri, che il Grande Fratello ci controlla, che le TV sono spazzatura, che Miss Olanda è un uomo, che la cancel cultur avanza e via discorrendo, vediamo invece un grande segnale di cambiamento di direzione, una vera inversione di 180 gradi. I popoli europei, (non il popolo europeo che non esiste per nulla) stanno accorgendosi che, nell’ultimo ventennio, la sinistra globalista e capitalista ha reso omogenea la cultura, appiattito il pensiero e la volontà di tutti creando tanta burocrazia inutile, paure altrettanto fantasiose, e che il sistema è sotto il controllo delle banche e della informatizzazione; dai social ai giornali stampati. In Italia, in Francia, in Belgio, in Finlandia e ora in Spagna, di sicuro in Polonia, Ungheria, precedentemente in Inghilterra e in Olanda, il vento del cambiamento politico spira come un venticello che piano piano ci sta alitando sul collo, nelle orecchie e ci dice che bisogna correggere il tiro, che basta, non se ne può più di burocrazia e brutte notizie, che il bello è vivere e progredire non vedere sempre buio, o pensare che stando tutti un più male andremo a stare meglio. Da ora al prossimo anno, entro le elezioni europee del 24, ne vedremo delle belle, ma dovremo tenere la barra al centro e reagire ogni volta che sarà necessario. In Italia la Destra al governo dovrà farci sognare con idee liberali e non coercitive, dovrà costringere ad una rivoluzione la Sinistra malata, gratificare i meritevoli, introdurre aiuti specifici per le famiglie ed i giovani, senza assistenzialismo a go-go. Non dovrà farsi prendere la mano da proibizionismi inutili, da leggi restrittive che non capiamo, ricordandoci che le grandi manovre covid e post covid sono li da vedersi.

Tocca ai governanti illuminati riuscire a capire il cambiamento, facendo attenzione alla Turchia, futuro membro della comunità europea, ad una NATO non riformata ed obsoleta, ad una AmeriKa che porta dentro di se la “K”, che pensavamo fosse ormai desueta. Vedo la LIBERTÀ, minacciata da tante piccole cose che, se messe tutte insieme, mi fanno temere il peggio. La storia non ci ha insegnato nulla?

Purtroppo la storia non viene più insegnata, i giovani non sanno nulla di questi ultimi 50 anni, non capiscono fatti e dinamiche, vedono solo Instagram e TikTok. Non conoscono Mao Tse Tung, non sanno chi sia stato Nixon, non conoscono i meriti di tanti Italiani che hanno fatto il mondo, sia antico che moderno. Dobbiamo ricominciare dalla scuola? Dobbiamo riformarla? Dobbiamo riprogettare gli insegnanti e tornare a chiamarli Docenti, nel vero senso della parola? Quante cose a cui pensare questa estate, quanti fatti da interpretare momento per momento, per capire dove stiamo andando e chi ci sta prendendo per mano, piano piano, come si fa con i bambini.

Siamo bambini?!

Sempre lo saremo, e questo è il bello dentro di noi, ma non siamo cretini (oligofrenici), abbiamo più che una sola idea, abbiamo idee e progetti che dovremmo realizzare, uno per uno, iniziando dal poter vivere liberi da stupide imposizioni, in un mondo in cui la libertà sia un bene inalienabile e che la ricerca del benessere non sia a tutti i costi, bensì mediata e meditata. Gesù diceva che i poveri esisteranno sempre, che tutti non potrebbero essere ricchi, ma che ognuno dovrà fare la sua parte, per cui dovremo convivere con le nostre diversità, con le nostre culture, nel rispetto delle leggi (non coercitive e proibizioniste, inutilmente inapplicabili) con la certezza della pena. Solo così il sole tornerà, la musica e le canzoni verranno cantate a squarciagola perché ci piace cantare, gioire, amare, divertirci, pensare e lavorare. Non ci piace essere usati e strumentalizzati, non ci piace la musica che non possiamo capire e non ci fa gioire, non ci piace la cattiveria preconcetta, non ci piace pensare che qualcuno vuole usarci come burattini. A noi piacciono l’amore per gli amici e la gioia di vivere. Ad majora.

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di Maurizio Maggioni

SIAMO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA

RIAPERTE AL PUBBLICO LA PORTA DI SANT’AGOSTINO, LA CANNONIERA DI SAN GIOVANNI E LA POLVERIERA SUPERIORE DI SAN MARCO. CON PANORAMAMURA, LE MURA VENEZIANE DI BERGAMO INIZIANO UN NUOVO PERCORSO DI VALORIZZAZIONE

Dal 2018 il Museo delle storie di Bergamo, su incarico del Comune di Bergamo, ha dato inizio all’attività di studio e ricerca e ha promosso iniziative per la valorizzazione delle Mura Veneziane, attraverso il progetto PANORAMAMURA. Il principale esito di questa prima stagione di lavori è stato il volume Da Bergamo al Mediterraneo. Fortezze alla moderna della Repubblica di Venezia, curato da Roberta Frigeni e Monica Resmini, edito da Nomos Edizioni e presentato nel febbraio 2022.

UN PATRIMONIO CHE UNISCE

PANORAMAMURA

PANORAMAMURA È UN PROGETTO INNOVATIVO, UN ITINERARIO STORICO DIFFUSO LUNGO LE MURA VENEZIANE, UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA PODEROSA E MONUMENTALE FORTEZZA CINQUECENTESCA. LE MURA DI BERGAMO DIVENTANO LUOGO DI SCOPERTA, DI VISITA, DI CONOSCENZA, DI SPETTACOLO, DI ANIMAZIONE E DI EMOZIONE. UN PANORAMA DI IERI E DI OGGI, FATTO DI BELLEZZA E STORIA

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A partire dal 2023, PANORAMAMURA entra in una seconda fase e apre ad una nuova progettualità triennale che mira anzitutto a far “toccare con mano” la storia delle Mura attraverso la fruizione diretta della fortezza e delle sue principali componenti (porta, cannoniera, polveriera). Quindi, dal 2024, il progetto vuole avvicinare cittadini, turisti e in particolare le giovani generazioni con la creazione di un percorso storico diffuso lungo i 6 km del circuito, per far conoscere la storia delle Mura e farne comprendere il valore di “patrimonio universale”.

A sei anni dall’ingresso nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, come parte del sito seriale e transnazionale Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo: Stato da Terra – Stato da Mar occidentale, le Mura Veneziane di Bergamo conoscono oggi un nuovo percorso di valorizzazione ideato dal Museo delle storie, realizzato con il Comune di Bergamo e il suo Segretariato UNESCO e grazie al prezioso contributo di Fondazione Emilio Lombardini che, da sempre vicino alle istituzioni culturali della città e al suo patrimonio storico e artistico, ha accolto e deciso di sostenere PANORAMAMURA. Il progetto si avvale inoltre dell’importante partenariato con l’Università degli Studi di Bergamo e l’Orto Botanico di Bergamo “Lorenzo Rota”, che curerà la valorizzazione della Polveriera Superiore di San Marco.

Ph: Studio Da Re

PANORAMA MURA

Nel 2023, anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura, vengono aperte al pubblico la Porta di Sant’Agostino, la Cannoniera di San Giovanni e la Polveriera Superiore di San Marco con visite libere e gratuite. La Cannoniera ha conosciuto un importante intervento di manutenzione straordinaria dell’impianto di illuminazione a cura dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, con il supporto di Orobicambiente per la pulitura della vegetazione.

A corollario, un fitto calendario di attività guidate, in programma fino al 28 ottobre, tra storia, arte e natura, osservando il panorama delle Mura da una prospettiva sempre diversa.

Nel 2024 le Mura si fanno museo grazie a un’esperienza audio-video immersiva in sei tappe: con device e mini guida alla mano, un percorso speciale dalla Porta di Sant’Agostino, passando per cannoniere e bastioni, fino alla Polveriera Superiore di San Marco. Cuore del percorso, una narrazione multimediale alla Porta di Sant’Agostino che racconterà, attraverso la voce dei suoi protagonisti, le vicende e le curiosità della costruzione della fortezza nel Cinquecento.

Nel 2025, infine, il percorso storico permanente diffuso si arricchirà di ulteriori quattro tappe, che restituiranno un versante delle Mura tutto da esplorare: la Porta di Sant’Alessandro, il Baluardo di Valverde, la Porta e il Bastione di San Lorenzo.

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Back Stage

Nelle foto qui sotto, in alto da sinistra a destra:

Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura Comune di Bergamo

Marco Ghisalberti, Amministratore delegato Fondazione Bergamo nella Storia

Marco Brembilla, Assessore Lavori Pubblici Comune di Bergamo

Claudio Cecchinelli, Segretariato sito UNESCO

Giovanna Barigozzi, Direttore DISA Università degli Studi di Bergamo

Gabriele Rinaldi, Direttore Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota

Roberta Frigeni, Direttore Scientifico Mueso delle Storie

Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo

Orari di apertura fino al 28 ottobre 2023

Porta di Sant’Agostino

Venerdì - lunedì 10.00 - 20.00

Ingresso libero e gratuito

Cannoniera di San Giovanni Luglio e agosto

Venerdì - lunedì 10.00 - 13.00 / 15.00 - 20.00

Settembre e Ottobre:

Venerdì - lunedì 10.00 - 13.00 / 14.00 - 19.00

Ingresso libero e gratuito con accesso contingentato

Polveriera Superiore di San Marco

Luglio e Agosto:

Sabato 15.00 - 20.00 | Domenica 10.00-13.00

Settembre e Ottobre:

Sabato 14.00 - 19.00 | Domenica 10.00-13.00

Ingresso libero e gratuito

PANORAMAMURA è un’iniziativa che nella coralità e nella condivisione di intenti, visioni e valori ha trovato la sua ragione d’essere sin dalle prime fasi e che oggi, grazie alla continuità di queste sinergie, si presenta ufficialmente alla comunità. Il progetto può inoltre contare sulla preziosa collaborazione di Visit Bergamo, Orobicambiente e Gruppo Speleologico Bergamasco le Nottole.

Per il calendario completo e la prenotazione delle iniziative, le informazioni, gli orari sempre aggiornati e le modalità di accesso per gruppi con guida, visitare il sito: www.museodellestorie.bergamo.it

Tino Lombardini, Presidente Fondazione Emilio Lombardini

AL VITTORIALE

L’EVENTO PER FESTEGGIARE

60 ANNI DELLA CASA DEL TORO

IL TRAGUARDO CELEBRATO

MARTEDÌ 20 GIUGNO NEI LUOGHI

DANNUNZIANI CON NUMEROSI

OSPITI E UN’OPERA D’ARTE DEDICATA DELL’ARTISTA EDOARDO

NARDIN. IL GENERAL MANAGER DI LAMBORGHINI BERGAMO, MICHELE

BRUSA: “SIAMO PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL NORD ITALIA”

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LAMBORGHINI BERGAMO, LA CRESCITA CONTINUA

Una crescita che continua da 15 anni, da quando nel 2008 Bergamo vide nascere la “sua" concessionaria Lamborghini, oggi solida realtà grazie a Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia. Ma c’è un altro traguardo, ancor più rotondo, che mette radici nella storia e proietta nel futuro: la “Casa del Toro” compie infatti 60 anni e Lamborghini Bergamo ha celebrato questo importante anniversario con un evento che si è tenuto martedì 20 giugno al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (Brescia), sul lago di Garda.

Nei luoghi di Gabriele D’Annunzio l’arte è stata protagonista della serata, non solo grazie ai modelli Lamborghini esposti e ammirati dagli ospiti, esemplari storici di grande valore come la 400 GT, la Miura, la Countach 25esimo, LM002 e la Diablo; a modo loro vere e proprie espressioni artistiche di design e tecnologia. L’artista-performer Edoardo Nardin, infatti, sotto gli occhi stupefatti dei presenti ha completato un’opera concepita e realizzata per i sessant’anni di Lamborghini, ispirata al tema scelto dalla casa fondata a Sant’Agata Bolognese per il suo anniversario: “The future began in 1963”.

Edoardo
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LA FESTA PER I 60 ANNI DI LAMBORGHINI AL VITTORIALE
L’artista-performer
Nardin

L’opera intitolata “I ricordi del futuro” è stata realizzata in due momenti distinti. La prima parte, in studio, ha visto l’artista interpretare e disegnare la storia di Lamborghini all’interno della silhouette della vettura. Poi, spazio alla performing-art: la seconda parte, ovvero il completamento dell’opera, è stata infatti eseguita dal vivo nel corso della serata, sotto gli occhi ammirati dei partecipanti, che sono diventati protagonisti dell’opera: intorno alla silhouette, l’artista ha disegnato i volti, le espressioni, e dato forma ai sogni e alle emozioni degli appassionati di Lamborghini presenti all’evento. Il messaggio: la storia di Lamborghini è fatta anche dai suoi clienti. L’unveiling dell’opera, così, è stato doppio: in un primo momento quando l’opera è stata mostrata agli ospiti e il secondo, a fine evento, quando è stata portata a termine.

“Automobili Ferruccio Lamborghini SAS”, questa la prima denominazione della casa automobilistica, venne fondata il 7 maggio 1963 a Sant’Agata Bolognese. Si concretizzò così il sogno di Ferruccio Lamborghini di entrare nel mondo delle auto sportive, allora dominato da pochi brand, come vero e proprio produttore. Cominciò un’avventura industriale che, partendo da zero, ha rivoluzionato il settore Automotive, creando icone di stile ed evolvendosi sino a diventare oggi “Automobili Lamborghini Spa”, azienda che nel mondo conta oltre 2000 dipendenti e che ha consegnato, nel 2022, ben 9233 vetture. Lamborghini Bergamo di Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia nacque nel 2008 grazie al coraggio della famiglia Bonaldi, che in piena recessione scommise sul successo di quella sfida. Come spiega Michele Brusa, general manager di Lamborghini Bergamo, “I 60 anni di Automobili Lamborghini sono un traguardo davvero importante e significativo. Il Gruppo Bonaldi rappresenta questo marchio prestigioso dal 2008 ed ha avuto quindi la fortuna di partecipare agli ultimi 15 anni di storia della marca, che sono stati tra i più significativi. Infatti, la marca è riuscita a crescere migliorando e sviluppando ogni aspetto: in primis con i lanci di vetture che hanno fatto la storia della marca partendo da Aventador fino ad Huracan e naturalmente Urus; inoltre abbiamo avuto ad esempio il debutto nel Motorsport con la nascita di Squadra Corse nella quale il Gruppo Bonaldi ha creduto sin dal debutto nel 2009 partecipando alla prima gara del Super Trofeo Lamborghini. Il risultato di tutto ciò sono i successi di oggi che ci rendono orgogliosi di lavorare con passione per questo marchio”.

Le competizioni, ma anche i raduni per appassionati e una sede dove il cliente si sente a casa, può discutere di motori con personale competente e partecipare ad eventi dedicati: questi gli ingredienti con cui Lamborghini Bergamo ha saputo crescere. Nel 2017 lo sbarco a Milano, una grande vetrina: qui ogni anno sono almeno cento le vetture vendute.

“Grazie anche da parte mia di essere qui con noi stasera per festeggiare questo straordinario evento che è il 60° compleanno di Lamborghini, ma soprattutto vorrei dirvi GRAZIE.

Grazie per averci continuato a scegliere, grazie per aver continuato a darci fiducia, e vorrei dirvi anche SESSANTA volte grazie da tutto il Gruppo Eurocar Italia di essere qui con noi stasera in questo evento che senza di voi sarebbe privo delle fondamenta che sono poi la sostanza del nostro e del vostro successo.”

Queste le parole di saluto di Gianmaria Berziga, Direttore generale del Gruppo Bonaldi

LAMBORGHINI MILANO, A 6 ANNI DALL’APERTURA

IN GALLERIA MERAVIGLI PER FESTEGGIARE I 60 ANNI DI LAMBORGHINI

Sono 6 le candeline spente nel marzo di quest’anno dalla concessionaria Lamborghini Milano, oggi solida realtà grazie a Bonaldi - Gruppo Eurocar Italia, ma questo numero all’apparenza piccolo racchiude cifre importanti: oltre 200 auto vendute, per oltre 20 dipendenti e 2.500 mq di showroom (situato in viale Renato Serra, 61, Milano). Ma c’è un altro traguardo, moltiplicato per 10, che mette radici nella storia e proietta nel futuro: Automobili Lamborghini compie infatti 60 anni e Lamborghini Milano ha celebrato questo importante anniversario con un evento che si è tenuto presso la Galleria Meravigli e Piazza Affari, a cui hanno presenziato Stephan Winkelmann – Chairman and CEO e Federico Foschini – Chief Sales and Marketing Officer di Automobili Lamborghini.

Nei luoghi simbolo della frenesia del capoluogo meneghino, capitale italiana del lusso, una linea tra passato e futuro è stata tracciata grazie agli esemplari storici di grande valore come la 400 GT, l’iconica Miura, l’avanguardistica Countach versione 25esimo, LM002 e la Diablo, esposti a cielo aperto in Piazza Affari, emblema non solo dell'economia milanese ma anche delle attività finanziarie nazionali, e ammirati dagli ospiti, che hanno potuto ripercorrere la storia della casa automobilistica raccontata su appositi pannelli fotografici installati a corredo dell’esposizione.

Ma non solo: a collegare i puntini che hanno formato la linea tra passato e futuro protagonista della serata, anche la performance artistica di Chiara Catalano, nota per usare i tessuti dei capi d’abbigliamento come tele e manifesti dove esprimere e comunicare un messaggio intriso di istintività e ottimismo, che ha coinvolto i presenti completando l’opera d’arte “No One Like You”, un sedile dipinto con simboli e numeri con diretto rimando al 60, ispirato al tema scelto dalla casa di Sant’Agata Bolognese per il suo anniversario: “The future began in 1963”. L’unveiling dell’opera di Chiara Catalano, inserito in una coreografia messa in scena da ballerini vestiti con tute simili a quelle dei meccanici Lamborghini riportanti i valori del marchio, ha rappresentato un’ulteriore occasione per rimarcare il messaggio che vede la “Casa del Toro” affondare le sue radici nelle persone e negli ideali, mix vincente che permette a Lamborghini di creare prodotti unici. Lamborghini Milano di Bonaldi – Gruppo Eurocar Italia nacque nel marzo del 2017 grazie al coraggio della famiglia Bonaldi. Come spiega Michele Brusa, general manager di Lamborghini Milano, “I 60 anni di Lamborghini sono un evento davvero importante. Il Gruppo Bonaldi – Eurocar Italia crede in questo marchio iconico da molti anni. Lamborghini Milano ha rappresentato un punto di svolta e, grazie ad una costante e positiva partnership con la casa del Toro, è diventata oggi un punto di riferimento a livello Europeo sia per numero di vendite sia per l’attenzione al rapporto con la clientela e gli appassionati”.

I.M.D. quotata in Borsa

I.M.D. International Medical Devices festeggia con clienti, fornitori, autorità ed amici l’ingresso in Borsa Italiana avvenuto Venerdì 7 Luglio. Il gruppo I.M.D. è attivo nel settore elettromedicale e si occupa di ricerca e sviluppo, produzione e distribuzione di sistemi di diagnostica per X-Ray, attraverso le tre società operative di Technix, Intermedical e IMD Generators.

Aliberti con gli advisor Aniello Aliberti, Presidente di I.M.D.
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Massimo Ambrosini e signora
Ph. Sergio Nessi
Aliberti con Laura e Diego Gamba Aliberti con Stefano Scaglia (past President Confindustria Bergamo) Aliberti con Turani e Bernardini di Credito Lombardo Veneto Cav. del Lavoro Gianluigi Viscardi Dal Maso e Locatelli di Banca Intesa Gabriella Messina, Comandante Polizia Urbana di Bergamo Gianluigi Venturini di Banca Intesa Menni, Perico, Pozzi e Puccio di BPM Miriam Gualini e Claudia Sartirani Paolo Acquati e Antonello Mura di Sudtirol Bank Pierluigi Garibaldi e Gianluca Magni di Azimut Thomas Avolio di RedFish

RICAM, L’ATELIER DELL’INGEGNERIA

L’AZIENDA BERGAMASCA, OGGI AL PRIMO POSTO NELLA CLASSIFICA

DELLE SOCIETÀ DI INGEGNERIA CON IL TASSO DI MAGGIOR CRESCITA

DELL’ULTIMO QUINQUENNIO IN ITALIA, CONTINUA LA SUA CRESCITA

VERTIGINOSA E NEL 2024 PROGRAMMA LA REALIZZAZIONE DI NUOVO HEADQUARTER E POLO TECNOLOGICO A GRUMELLO DEL MONTE

Ricam Group continua a crescere e a macinare fatturati da record. Il tutto - è bene specificarlo - senza aver cavalcato l’onda del bonus 110% (che ha generato confusione e prodotto vittime illustri) ma, al contrario, mantenendo una crescita costante basata sul consolidamento del proprio legame con la clientela. Un’ascesa quella dell’azienda di Grumello del Monte certificata recentemente anche da Guamari in occasione del Report On the Italian Architecture, Engineering and Construction Industry, ripreso anche da Il Sole 24 Ore, che, nella graduatoria Top 200 società di ingegneria (dati 2021), l’ha posizionata al 97° posto. Tra i principali artefici di questa espansione l’Ing. Riccardo Baldelli, Presidente e CEO di Ricam Group, che abbiamo avuto il piacere di intervistare.

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ING.
Intervista di Tommaso Revera ph. Daniele Trapletti RICCARDO BALDELLI, PRESIDENTE E C.E.O. DI RICAM GROUP, É LA COPERTINA DI QUESTO NUMERO
ANNO 31 N° TRECENTODUE - LUGLIO 2023 € 5 SPEDIZIONE 353/2003 (CONV. L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA DCB BERGAMO CASO MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE EDITA PERIODICI S.R.L. VIA BONO, BERGAMO 24121 TASSA PAGATA CPO PRIMA LA SALUTE BERGAMO

Frutto di una lunga tradizione di famiglia, Ricam affonda le sue radici nel 1972 quando suo padre, l’ing. Gian Marco Baldelli, avvia l’attività come studio di ingegneria. Dopo 50 anni lo studio di famiglia si è evoluto insieme alla seconda generazione in un’azienda strutturata e multidisciplinare grazie soprattutto al suo intuito e alla sua intraprendenza. Ci racconti il segreto del suo successo…

“Da allora sono cambiate molte cose: dimensioni aziendali, servizi offerti e fatturato sempre in continua crescita in un mercato sempre più competitivo e complesso. Oggi siamo al primo posto nella classifica delle società di ingegneria con il tasso di maggior crescita dell’ultimo quinquennio in Italia e rappresentiamo un fiore all’occhiello nel settore antisismico, nella manutenzione e nel monitoraggio strutturale. Ciò che non è cambiato sono i valori che da sempre ci contraddistinguono: efficienza, innovazione e qualità che costituiscono le chiavi del successo di un’ingegneria italiana sartoriale cucita su misura delle esigenze dei clienti”.

Questo approccio metodologico integrato - dalla progettazione, alla consulenza sino alla formazione - in cosa consiste?

“Il servizio che offriamo è totalmente tailor made perché si traduce in una consulenza a 360° che va ben oltre l’ambito tecnico. Si articola in una progettazione ingegneristica affiancata da una consulenza legale e contrattuale, accompagnata da un’assistenza a tutto tondo sul tema della sicurezza. Ma non solo. L’offerta si completa con un servizio di formazione per aziende, enti e professionisti attraverso programmi di training in aula e on the job firmati Ricam Academy e si conclude con l’esecuzione completa del progetto che il cliente desidera”.

Una consulenza a misura del cliente?

“Esattamente. Possono affidarci un progetto dalla A alla Z - la tendenza oggi è quella di avvalersi di un unico interlocutore che faccia da garante in tutte le fasi dell’iter - oppure solo alcuni servizi specifici. La flessibilità affinata in questi anni ci consente di velocizzare processi, sensibilizzare il cliente su svariate tematiche e performare sempre di più la commessa”.

Ricam ha adottato una vera e propria governance interna con una policy dalla quale poi avete dedotto un piano industriale biennale. Quali sono gli obiettivi del piano in essere?

“Espanderci non solo in Italia ma nel mondo. Per farlo abbiamo siglato alcune partnership strategiche in Romania, in Brasile e in India, oltre ad aver ramificato ulteriormente le nostre sedi operative già presenti in Italia (Milano, Roma e Bari) e in Europa. Vogliamo crescere restando fedeli alla nostra voglia di fare e alla nostra intraprendenza facendo leva sulla serietà e l’affidabilità che i clienti ci riconoscono”.

Oggi vi proponete dunque come un vero e proprio EPC contractor, dico bene?

“Ci occupiamo di tutto quello che concerne la fase di progettazione (Engineering), approvvigionamento (Procurement) e costruzione (Construction) di impianti e strutture, nonché della manutenzione e della consegna degli stessi. La nostra struttura aziendale si fonda su quattro pilastri portanti: Engeenering (la divisione che, tra il 2022 e il 2023, si è occupata addirittura della progettazione e della gestione di una centrale elettrica a Ostiglia in provincia di Mantova), Safety (il mondo soggetto al rischio di incidente rilevante), Training (formazione interna ed esterna) e Costruction (General Contractor nel mondo industriale, real estate, direzionale e commerciale).

Stiamo cercando di portare tutte le divisioni alla massima efficienza e la loro integrazione ci sta permettendo di creare partnership proficue e collaborazioni multidisciplinari con i nostri clienti. Abbiamo già lavorato a fianco delle maggiori multinazionali nel campo energetico, ambientale, logistico, petrolifero, farmaceutico e chimico e questo ci ha permesso non solo di crescere ma anche di affinare la capacità di trasformare con risolutezza e in chiave innovativa eventuali problematiche in un efficientamento sia della progettazione che della gestione della manutenzione”.

Quali sono i vostri servizi d’eccellenza?

“Ve ne sono molteplici. Dagli interventi per adeguare a livello sismico un edificio ai test di laboratorio condotti per effettuare prove sperimentali su materiali da costruzione tradizionali ed innovativi (la cui efficacia ci ha consentito di ottenere la certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità in conformità alla norma ISO 9001:2015), dalla modellazione 3D di impianti e strutture esistenti alla stesura di piani operativi per la sicurezza nei cantieri, sino alla valutazione, manutenzione e monitoraggio delle strutture per cui siamo certificati ai sensi dell’UNI/PdR 74:2019 per svolgere progettazioni architettoniche, strutturali e impiantistiche con metodologia BIM”.

RICAM, L’ATELIER DELL’INGEGNERIA

La Ricam Academy certifica la vostra propensione per l’ambito della formazione a dimostrazione di come per voi abilità e competenze diano vita al talento…

“Eccellenza, passione e conoscenza sono i capisaldi del nostro DNA. Per questo la formazione rappresenta un altro valore nel quale crediamo fortemente: la divisione Ricam Academy si occupa di istruire giovani geometri, tecnici e ingegneri con l’obiettivo di trasferire il nostro know-how ed expertise allo scopo di facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro attraverso programmi di training dedicati come ad esempio il Ricam Young Talent. Ma non solo. Il ruolo più strategico questa divisione lo gioca al fianco delle aziende, aiutandole ad identificare canali e fonti di finanziamento per la realizzazione di interventi formativi, di consulenza e di investimento, supportandole nella gestione operativa e legale degli stessi. Grazie ad un catalogo di corsi in continuo aggiornamento e soluzioni su misura, Ricam Academy sostiene l’innovazione e lo sviluppo delle imprese attraverso la crescita professionale e personale di imprenditori, manager e lavoratori, per incrementare il patrimonio di conoscenze delle diverse figure aziendali”.

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A proposito di talenti: la vostra è un’azienda di manager giovani ma estremamente competenti. Quanto è importante il valore umano nella vostra etica aziendale?

“È essenziale ed è il valore principe sul quale ruota tutta la governance di Ricam. Ogni persona che entra nel nostro mondo acquisisce una sorta di dress code intellettuale per perfezionare le proprie doti e definire meglio il proprio profilo di carriera. Competenza, determinazione, creatività, apertura mentale e lavoro di squadra sono i principi su quali si fonda il nostro lavoro e la nostra visione. Chi sceglie di lavorare con noi condivide i nostri valori e sa che deve dare sempre il massimo. Siamo sensibili nel cogliere e anticipare i trend e i bisogni delle nostre risorse umane offrendo servizi che possano rispondere alle loro necessità come dimostrano la palestra (con personal trainer) e la mensa interne all’azienda o l’asilo aziendale (a cui stiamo lavorando) per le tante mamme che lavorano in Ricam. Organizziamo, inoltre, almeno due volte l’anno sessioni di team building per ricaricarci e affiatare lo spirito di squadra. Proprio nei giorni scorsi siamo usciti in barca a vela sul Lago d’Iseo ed è stata una bellissima esperienza”.

Pur avendo ambizioni oltre confine, non trascurate le vostre origini… Nell’anno di Bergamo Brescia Capitali della Cultura avete in serbo qualche iniziativa particolare?

“Certamente sì. Siamo orgogliosi di partecipare ad un progetto in collaborazione con Talent Garden sul tema “La Città del Futuro” per cui, a partire da Settembre, saremo presenti sui canali social ufficiali di Bergamo Brescia Capitali della Cultura. Realizzeremo 3 episodi podcast con youtuber del settore e un evento utile non solo per coinvolgere le istituzioni comunali e i cittadini ma anche per farci conoscere sul territorio”.

E, a proposito di eventi, è bene segnalare anche quello dell’A.I.MAN, l’Associazione Italiana di Manutenzione, di cui è Consigliere e Coordinatore della Sezione Infrastrutture…

“Il 29 Settembre nella bellissima cornice della Franciacorta si terrà un ‘Safety Day’ interamente dedicato alla manutenzione. Un momento di incontro e scambio tra istituzioni politiche, enti accreditati e realtà imprenditoriali del settore dove ognuno porterà il proprio contributo in base alla propria sfera di competenza in merito al tema sicurezza che sarà il filo conduttore della giornata: ci saranno ospiti importanti, prove concrete e momenti di piacevole relax.

Ma non posso spoilerare troppo…”.

È anche membro del comitato UNI, l’Ente Italiano di Normazione. Alla luce dei sempre più frequenti eventi meteorologici avversi, crede davvero che le cose possano cambiare?

“Assolutamente sì, le cose possono e devono cambiare, soprattutto perché ad oggi in Italia non c’è una legge che normi la manutenzione. Noi ci stiamo impegnando per creare delle linee guida affinché alcune procedure diventino leggi obbligatorie da seguire per prevenire disastri come la recente alluvione in Emilia Romagna”.

Prima di chiudere, quali sono i progetti futuri? Ponete un limite all’espansione di Ricam Group?

“Il nostro limite è la galassia intera! Scherzi a parte, stiamo davvero crescendo in maniera esponenziale, non solo come fatturato ma come struttura aziendale, puntando sempre verso orizzonti ambiziosi e innovativi come l’ingegneria robotica. Inoltre ci stiamo espandendo non solo in termini di servizi: stiamo aprendo una nuova sede a Bari per coprire il Sud Italia ed entro la fine dell’anno avremo una roccaforte anche su Milano. Mentre per il 2024 è in programma la costruzione di un nuovo headquarter a Grumello del Monte, in perfetto stile Ricam”.

“Vogliamo crescere restando fedeli alla nostra voglia di fare e alla nostra intraprendenza facendo leva sulla serietà e l’affidabilità che i clienti ci riconoscono”
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Donizetti Studio

UNO SGUARDO

DAL TEATRO SULLA CITTÀ

INAUGURATO ALLA PRESENZA DELLE AUTORITÀ CITTADINE, SARÀ IL LUOGO NUOVO, NEL CUORE DI BERGAMO, DOVE CITTADINI E VISITATORI DI TUTTE LE ETÀ POTRANNO SPERIMENTARE L’ARTE E LA CREATIVITÀ. IN ESTATE LE ATTIVITÀ DEL DONIZETTI SUMMER CAMP E UN CICLO DI ESPOSIZIONI, DA SETTEMBRE AL VIA IL RICCO CALENDARIO DI LABORATORI, MOSTRE, INCONTRI FORMATIVI E PERFORMANCE

In Piazza Cavour a Bergamo, abbracciata tra le mura del Teatro Donizetti e la fontana dedicata al celebre compositore, la moderna struttura circolare dalle pareti trasparenti è stata inaugurata lo scorso 26 giugno alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti, del Presidente Giorgio Berta e del Direttore Generale Massimo Boffelli della Fondazione Teatro Donizetti: una vera e propria festa per tutta la città, iniziata con i laboratori di canto e disegno per i bambini e con i messaggi che i bergamaschi hanno affidato alle barchette di carta nelle acque della Fontana Donizetti, e conclusasi con le performance artistiche di attori, musicisti e ballerini, e dei giovanissimi studenti, dai 5 agli 11 anni, dei centri Suzuki di Milano, Pavia e Piacenza. Solo il preludio del ricco calendario di esperienze pensate per bambini e famiglie, ragazzi e adulti che animerà Donizetti Studio già dalle prossime settimane.

LE ATTIVITÀ ESTIVE

La struttura sarà infatti uno dei luoghi che ospiteranno le attività del Donizetti Summer Camp, la seconda edizione del progetto estivo, novità assoluta tra i teatri d’opera italiani e andato subito sold-out, che coinvolgerà bambini e ragazzi tra giochi e formazione, approfondendo la musica, la storia e i luoghi del compositore a Bergamo, per poi portarli sul palco del Teatro Donizetti con una messinscena di un’opera donizettiana a chiusura di ciascuna delle tre settimane di Camp. Non solo: per tutta l’estate, cittadini e visitatori di ogni età potranno partecipare alle numerose attività organizzate dalle realtà culturali cittadine ed accedere liberamente a Donizetti Studio per immergersi nell’arte e nella storia del teatro e della città attraverso il patrimonio artistico e documentale dell’Archivio iconografico della Fondazione Teatro Donizetti. A partire da sabato 1° luglio si potranno rivivere “Quei favolosi anni ‘50”, nella mostra che ripercorre un decennio di straordinaria vitalità per il Teatro Donizetti, allora sotto la guida del direttore Bindo Missiroli, abbracciando le tre linee produttive del teatro: la Lirica, con i titoli sperimentali del Teatro delle Novità che si alternavano ai quelli di tradizione, mentre sul palco sfilavano stelle indimenticate da Renata Scotto alla “divina” Maria Callas; la Prosa, che tornava sul palco dopo una lunga assenza spinta dagli spettacoli del Piccolo Teatro di Milano, guidato da Strehler e Grassi.

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E, infine, il Jazz, che si affacciava su un pioneristico palco bergamasco con i concerti dell'Orchestra di Dizzy Gillespie e del gruppo di Sidney Bechet, sassofonista soprano, e Claude Luter con l’orchestra, nel 1952. A settembre, i protagonisti degli Anni Cinquanta lasceranno il posto a un’icona dei nostri tempi nell’esposizione dedicata al Direttore d’orchestra Riccardo Muti, organizzata in occasione del concerto che il Maestro terrà il 9 settembre al Teatro Donizetti con l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” e con la partecipazione del Coro del Teatro Municipale di Piacenza: un appuntamento, parte del programma per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, promosso dalla Fondazione Teatro Donizetti con l’Associazione di Bergamo degli Amici del Festival Pianistico Internazionale, il Corpo Palchisti Teatro Donizetti e il sostegno specifico dell’azienda Zanetti.

IL PROGRAMMA AUTUNNALE

E proprio da settembre prenderà il via il primo programma di laboratori, attività e incontri formativi di Donizetti Studio, per sperimentare con il canto, la musica, il teatro, il disegno, l’arte e la storia, in un palinsesto di corsi ed esperienze, pensato tanto per gli appassionati di lungo corso, tanto per chi voglia mettersi in gioco per la prima volta. E a davvero tutte le età. I bebè fino ai 12 mesi potranno immergersi, guidati dalle voci dei loro genitori, in un percorso di suoni che ne stimola la crescita armonica, favorendo coordinazione e sensibilità musicale, negli incontri “Nelle braccia della musica”; i piccoli dai 2 ai 5 anni, con la mamma e/o il papà, potranno sviluppare l’orecchio melodico, ritmico ed armonico e le abilità motorie, di memorizzazione e coordinamento, nel laboratorio “Crescere con la musica”, oppure imparare ad ascoltare il proprio corpo e leggerne i movimenti negli incontri di “Duetto” in cui la comunicazione corporea diventa protagonista con il gioco, la danza e l’immaginazione. Gli incontri di “Canto Prenatale”, per i genitori in attesa, offrono invece la possibilità di sciogliere le tensioni e creare momenti di forte comunicazione con il nascituro, quelli di “Canto Famigliare” sono uno spazio sonoro ricreativo in cui le famiglie con bambini fino a 8 anni possono coltivare la sensibilità musicale, la fiducia, l’autostima e l’espressione delle emozioni, mentre quelli di “Ricreazioni”, per le coppie composte da un genitore e un/a figlio/a dai 6 ai 9 anni, offrono l’occasione di intrecciare gestualità e pensieri, tra danza e poesia, alla ricerca di una relazione complice e ricreativa. Ampia anche l’offerta di attività per i giovani: bambini e ragazzi dai 7 agli 11 anni potranno costruire con le proprie mani una riproduzione in miniatura del teatro e inscenare un vero e proprio spettacolo da tavolo nei due appuntamenti di “Scene e costumi: il teatro in un A3”; ragazzi e ragazze dagli 11 ai 15 anni potranno esplorare

Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, e Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti

i cambiamenti della propria voce negli incontri del laboratorio vocale “Da bruco a farfalla – Cambio musica”; mentre quelli dai 13 ai 17 anni potranno cimentarsi in “Improvvisiamo. Giochiamo. Creiamo”, il laboratorio in 4 incontri tra giochi teatrali e improvvisazioni, e quelli dai 13 ai 19 anni mettersi in gioco in “Progetta la tua arte”, il corso in due incontri di progettazione e realizzazione di un manufatto creativo. Infine, per gli adulti di qualunque età Donizetti Studio propone gli incontri di “Abitare la voce”, un percorso per esplorare la propria voce e le sue potenzialità espressive all’interno di un contesto di gruppo attraverso il canto: un’attività liberatoria con effetti benefici sul corpo e sulla mente (per maggiori informazioni e per iscrizioni: www. teatrodonizetti.it/it/donizetti-studio/).

“Con Donizetti Studio la Fondazione Teatro Donizetti prosegue nella sua missione di promuovere la cultura e l’arte stimolando i cittadini, a partire dai più giovani, con esperienze e percorsi formativi che abbracciano l’arte teatrale e musicale, la prosa, la danza, la letteratura - ha commentato Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti. Sono e siamo entusiasti ed orgogliosi di aprire questo nuovo spazio che per la Fondazione rappresenta un’ulteriore occasione per mettere a disposizione il suo grande patrimonio di storia, cultura, arte e conoscenze, e per la città una nuova modalità di fruirne e goderne e soprattutto una nuova opportunità per sperimentare e per conoscere”.

“Donizetti Studio non è semplicemente un altro luogo in cui fare cultura, ma un occhio esterno al teatro per l’incontro, l’osservazione, la scoperta e la sperimentazione, una vera e propria finestra a cui tutti i cittadini possono affacciarsi partecipando ad un continuo dialogo tra interno e esterno – ha spiegato Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti. Donizetti Studio nasce con lo scopo di creare un primo contatto tra l’arte, in ogni sua forma, ed i cittadini, a partire dai piccolissimi. Per questo, abbiamo voluto popolare il palinsesto di percorsi laboratoriali, mostre ed eventi capaci di abbracciare un pubblico più vasto possibile, e dotarlo di una struttura flessibile, di agile fruizione, per dare a tutti la libertà di scegliere se seguire un intero percorso, partecipare solo ad un incontro o, più semplicemente, lasciarsi guidare dalla curiosità e varcare la soglia per dare “uno sguardo dal teatro sulla città”.

La mostra, a ingresso libero e gratuito, è accessibile tutti i sabati (dalle 15.00 alle 19.30) e le domeniche (dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30) di luglio. Per maggiori info: www.teatrodonizetti.it/it/quei-favolosi-anni-50/

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Donizetti Studio

ATTRARRE ZANZARE GRAVIDE PER COMBATTERE LA MALARIA

La battaglia contro la malaria è anche una battaglia contro il suo ospite naturale, la zanzara, il che significa che interrompere il ciclo vitale di questi insetti è importantissimo. Un team di ricerca internazionale ha scoperto cosa spinge le zanzare a depositare le uova in luoghi specifici. Per scegliere il posto, esse usano sia la vista che l’olfatto e su questa base il gruppo OviART sta progettando trappole per zanzare che potrebbero aiutare a decurtarne la specie anofele, che è il vettore primario della malaria.

Gli scienziati, facendo esperimenti con diverse misture di terra ed acqua, hanno scoperto che un elemento presente nei siti di deposizione vicino al lago Vittoria del Kenya, risulta particolarmente attraente per la zanzara della malaria e precisamente nel momento in cui la femmina è pronta per l’ovulazione. Le trappole in via di sperimentazione usano ventole per diffondere la fragranza e, successivamente, aspirare le zanzare. Prima di cantare vittoria, comunque, è necessario assicurarsi che le trappole funzionino in ambienti con diversi tipi di condizioni, data anche l’elevata probabilità che le zanzare reagiscano anche ad altre sostanze: maggiori saranno le conoscenze in materia, più efficaci saranno le manovre per limitare il numero di casi di malaria. (Malaria Journal 2015; 14)

PRIMA LA SALUTE INFORMAZIONI & CURIOSITÀ

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SESSO: I 10 EFFETTI COLLATERALI DELL’ASTINENZA

Che il sesso faccia bene sia al corpo che allo spirito è forse una di quelle poche certezze della vita che nessuno metterebbe mai in discussione; un po’ come dire “gli uccelli volano”, per ora è così e si spera anche in futuro. Ecco perché dunque non praticarlo porta a tutta una serie di “effetti collaterali” poco piacevoli che vanno dall’ammalarsi più spesso, alla perdita dell’autostima, dalla compromissione della salute del nostro cuore, all’aumento dello stress. Dieci, secondo quanto riportato dal sito HackSpirit, sono le conseguenze dell’astinenza da sesso, ricavate dall’analisi di diversi studi scientifici sull’argomento. Vediamole insieme.

1) Ci si ammala più spesso. Il sesso contribuisce a creare anticorpi che aiutano il nostro sistema immunitario a combattere i comuni raffreddori e influenze. Praticarlo almeno due volte a settimana può aiutare le nostre difese immunitarie.

2) Diminuisce l’autostima. Nel tempo, non avere rapporti sessuali può ‘ingannare’ il cervello e far pensare che non si sia attraenti.

3) La vescica è più difficile da controllare. Il sesso è infatti un modo per allenare il pavimento pelvico.

4) Possibili problemi di pressione sanguigna. Il sesso è buon modo di fare esercizio e astenersi potrebbe in alcuni casi far salire la pressione, specialmente se questa è l’unica attività che svolgiamo a livello fisico.

5) Aumenta lo stress. Dormire con qualcuno aumenta la produzione di sostanze chimiche del cervello che migliorano il nostro umore e la nostra felicità.

6) Ci si addormenta con maggior fatica. Dormire dopo il sesso è più facile, anche perché il corpo rilascia un ormone legato al sonno.

7) Il cuore è più a rischio. Col sesso si migliorano la resistenza muscolare e la forza cardiovascolare. L’aumento della frequenza cardiaca è particolarmente efficace nella prevenzione, tanto che alcuni studi sostengono che fare sesso regolarmente può ridurre della metà la probabilità di una malattia cardiaca.

8) La memoria si indebolisce. Il sesso aiuta infatti a creare nuove cellule nella ‘centralina’ della memoria del cervello.

9) Capitolo dolore. Il sesso potrebbe essere più doloroso le volte successive, per una diminuzione della libido.

10) Problemi nell’atto. Nelle donne vi è minore lubrificazione, negli uomini la possibilità di sperimentare una disfunzione erettile temporanea.

Il raggiungimento dell’immunità di gregge per Covid-19 è una “falsa promessa” che rischia di portare nuovi lutti e indicibili sofferenze: è esplicito il titolo scelto dal sito di Nature per un articolo in cui vengono raccolte le voci contrarie di epidemiologi ed esperti di salute pubblica che spiegano punto per punto le debolezze di questa teoria. (segue prossima pagina)

L’ IMMUNITÀ
UNA ‘FALSA PROMESSA’. LO DICE NATURE
DI GREGGE È

PRIMA LA SALUTE INFORMAZIONI E CURIOSITÀ

DEPRESSIONE: IDENTIFICATO IL “BIOTIPO COGNITIVO”

È stato denominato ‘biotipo cognitivo’ e rappresenta il 27% dei casi di depressione. Si tratta di una forma di depressione che si manifesta con difficoltà a pianificare, mantenere l’autocontrollo, concentrazione e ad assumere comportamenti appropriati. Inoltre, non trae beneficio dagli antidepressivi comunemente prescritti. A descriverla, su JAMA Network Open, è stato un team della Stanford Medicine (USA).

Lo studio

A 1.008 adulti con disturbo depressivo precedentemente non trattato è stato somministrato, in modo random, uno dei tre tipi di antidepressivi più comunemente utilizzati: escitalopram e sertalina, che agiscono sulla serotonina, o venlafaxina-XR, che agisce su serotonina e noradrenalina.

In totale, 712 partecipanti hanno completato il trattamento di otto settimane.

“Arrendersi al virus” non è una strategia sostenibile secondo Kristian Andersen, immunologo dello Scripps Research Institute a La Jolla (California), tra gli esperti interpellati da Nature. “Porterà morti e sofferenze inaccettabili e non necessarie. Non c’è una bacchetta magica che possiamo usare. Dobbiamo affrontare la realtà: prima d’ora non abbiamo mai raggiunto l’immunità di gregge attraverso l’infezione naturale con un nuovo virus e SarsCoV2 sfortunatamente non fa eccezione”.

Solitamente si parla di ‘immunità di gregge’ (o meglio ancora di ‘protezione di gregge’) in riferimento ai vaccini che, somministrati ad un’elevata percentuale della popolazione, permettono di difendere indirettamente anche quelle persone che non possono vaccinarsi o che non rispondono adeguatamente al vaccino. “Sono confuso dal fatto che il termine immunità di gregge venga ora usato per definire quante persone debbano essere infettate prima che questa cosa finisca”, sottolinea Marcel Salathé, epidemiologo della Scuola politecnica federale di Losanna.

Gli esperti sottolineano quanto sia complicato calcolare e monitorare il raggiungimento della soglia di contagi che permetterebbe l’immunità di gregge, sia perché bisognerebbe tener conto dei comportamenti umani che fanno variare l’indice di trasmissione del virus, sia perché i reali dati dell’immunità sono osservabili solo a distanza di molto tempo. Sebbene i calcoli possano indicare un numero preciso, non c’è un momento esatto in cui scatta l’immunità di gregge, bensì un passaggio graduale e variabile. Anche una volta raggiunta, questa condizione non escluderebbe a priori lo scoppio di focolai, come si è già verificato per altre malattie nelle zone in cui calano le vaccinazioni. Resta infine da valutare la durata dell’immunità: se dovesse persistere per un anno, l’immunità di gregge non verrebbe mai raggiunta senza vaccino, secondo l’epidemiologa Caitlin Rivers del Johns Hopkins Center for Health Security di Baltimora.

Prima e dopo la terapia con antidepressivi, ai partecipanti sono stati somministrati due questionari per valutare sonno e alimentazione, oltre che per monitorare aspetti sociali e lavorativi e qualità di vita. I partecipanti, poi, si sono sottoposti a una serie di test cognitivi prima e dopo il trattamento, misurando memoria verbale, memoria di lavoro, velocità decisionale e attenzione.

Prima del trattamento i ricercatori hanno raccolto immagini con la risonanza magnetica e hanno monitorato l’attività neuronale, misurando i cambiamenti di ossigeno nel sangue.

Il team ha scoperto, così, che il 27% dei partecipanti aveva sintomi più evidenti di rallentamento cognitivo e insonnia, compromissione della funzione cognitiva nei test comportamentali e ridotta attività in alcune aree regionali frontali del cervello. I ricercatori hanno etichettato questi casi come “biotipo cognitivo”.

Dopo il trattamento, il team ha scoperto che per i tre antidepressivi somministrati, i tassi complessivi di remissione e l’assenza di sintomi generale erano evidenziabili nel 38,8% dei casi con il nuovo biotipo, contro il 47,7% di quelli senza.

E la differenza era più evidente per la sertralina, per la quale i tassi di remissione erano del 35,9% per il biotipo cognitivo e del 50% per quelli senza. “Introdurre misure di imaging oggettive assicurerà che si usi lo stesso trattamento su ogni paziente”, conclude Leane Williams, autore senior della ricerca.

Fonte: JAMA Network Open 2023

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Dr. Haim Reitan Direttore Sanitario Studio Medici Associati Bergamo
nuova vita per “La Capitanio” 47 L’ASSOCIAZIONE ‘LA CAPITANIO 1926’, INSIEME AI NUOVI ARMATORI MASSIMILIANO BARRO, FEDERICA FORCELLA E CLAUDIO TOVAGLIERI, HA PROGRAMMATO ALCUNI INTERVENTI CON L’OBIETTIVO DI RIPORTARE L’IMBARCAZIONE ALL’ANTICO SPLENDORE IN MODO DA GIUNGERE AL CENTENARIO DEL 2026 NELLE MIGLIORI CONDIZIONI POSSIBILI. Dr. Haim Reitan Direttore Sanitario Studio Medici Associati Bergamo

A Lovere la motonave «La Capitanio», costruita quasi cento anni fa, nel 1926 a Genova, da qualche mese è ormeggiata all’interno del porto demaniale «Dei Tigli» ed è stata costituita l’associazione «La Capitanio 1926» che insieme ai nuovi armatori (Massimiliano Barro, Federica Forcella e Claudio Tovaglieri) ha programmato alcuni interventi con l’obiettivo di riportare l’imbarcazione all’antico splendore in modo da giungere al centenario del 2026 nelle migliori condizioni possibili. «La Capitanio» è il più antico battello navigante del lago d’Iseo ed è la prima imbarcazione iscritta nella sezione motonautica dell’Automotoclub Storico Italiano. La sua attività è stata di battello per il trasporto passeggeri (1926-1945), poi come rimorchiatore (1950-1965) e infine come unità da diporto per uso privato (dal 1965 ad oggi). Era stata varata nello stesso anno in cui venivano beatificate le due sante loveresi,Vincenza Gerosa e Bartolomea Capitanio, a cui fu dedicata e oggi può imbarcare al massimo 12 persone ed è registrata come unità da diporto, quindi non può essere utilizzata come nave per il trasporto passeggeri. Lunga 24 metri, larga 4,40 metri, ha dimensioni simili al battello Iseo per il quale la società di Navigazione ha deciso di investire oltre un milione e mezzo di euro affinché possa tornare pienamente operativo. Ora i soci hanno predisposto una serie di azioni per la manutenzione straordinaria che diventerà museo perché quando sarà in porto, potrà essere visitata dal pubblico e all’interno saranno allestiti pannelli per ripercorrere tutta la storia della navigazione sul Sebino. Da alcuni mesi, i volontari hanno avviato i lavori di pulizia dello scafo e sistemazione di diversi componenti dato che la motonave necessita di continui interventi sugli ottoni da lucidare come i 50 metri di corrimano in legno di rovere. I sommozzatori una volta al mese scendono in acqua a controllare lo scafo e a spazzolarlo e macchinisti ed elettricisti lavorano su motori e impianti. Già da quest’anno La Capitanio sarà aperta al pubblico come museo galleggiante della navigazione e sarà possibile visitare la coperta ed i locali sottocoperta e sarà disponile per iniziative istituzionali e di promozione del lago d’Iseo.

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UN SETTEMBRE A TUTTA FORMAZIONE

TORNANO DOPO LA PAUSA ESTIVA, SIA IN PRESENZA CHE ONLINE, I CORSI DI AGGIORNAMENTO E SULLA SICUREZZA PER TUTTE LE CATEGORIE.

Dopo la pausa estiva riparte a settembre, rinnovata e potenziata, l’offerta formativa di Confartigianato Imprese Bergamo con un’ampia gamma di corsi “su misura”. Le proposte, in continuo aggiornamento (www.confartigianatobergamo.it – Corsi/Eventi), sono specifiche per ogni attività e consentono di accrescere le competenze tecnico-professionali, gestionali e manageriali, senza dimenticare i corsi sulla sicurezza. Per venire incontro alle esigenze delle imprese, alcuni corsi vengono organizzati anche sul territorio provinciale oppure in modalità online. Su richiesta possono essere anche svolti direttamente in azienda.

Iniziative per le categorie

Corsi ed eventi formativi sono pensati per le diverse categorie. Tra i primi appuntamenti, il 14 e il 21 settembre riprende il percorso di aggiornamento per imprese di pulizia “Pulitore Qualificato 2024” volto ad ottenere l’omonimo marchio di qualità, sinonimo di professionalità e garanzia per clienti e fornitori: tema del 5° e del 6° incontro sarà “Migliorare la percezione del nostro lavoro da parte dei collaboratori e dei clienti-le strategie”.

Per gli impiantisti, il 20 settembre ripartono i corsi FER, obbligatori per chi opera su impianti alimentati da Energie Rinnovabili (Fotovoltaico e Macrotipologia Termoidraulica sono i primi in calendario) e il 21 il percorso di aggiornamento normativo e legislativo per impiantisti e manutentori termoidraulici (online). Dal 18 settembre inizia un nuovo ciclo di seminari itineranti su “L’importanza della Dichiarazione di Conformità, la qualifica F-Gas e la corretta gestione dei rifiuti” (il 18 settembre ad Albino, il 25 settembre a Calusco d’Adda, il 2 ottobre a Treviglio e il 9 ottobre a Sant’Omobono Terme).

A settembre ripartono anche i corsi per il conseguimento del “patentino” da parte di chi utilizza schiume, colle e vernici contenenti diisocianati (regolamento UE 1149/2020): dal 24 agosto l’attestato è obbligatorio per serramentisti, falegnamerie, edili, impiantisti, tinteggiatori, tappezzieri e tutti coloro che fanno uso di tali sostanze.

Formazione “a costo zero” per i dipendenti

Lo sportello Formazione Finanziata di Confartigianato Imprese Bergamo progetta insieme all’imprenditore i percorsi di formazione continua su misura per i dipendenti, personalizzandoli e finanziandoli attraverso Fondartigianato (Fondo Artigianato Formazione).

Questi corsi sono quindi a costo zero.

Corsi sulla sicurezza per datori e dipendenti

• 11 settembre

Autoriparatori: Norma CEI 11-27 per la qualifica di Persona Esperta (PAV-PES-PEI); Sicurezza dipendenti (rischio alto e basso).

• 12 settembre

Aggiornamento addetti al recupero dei Gas Fluorurati.

• 13 settembre

Primo soccorso (12 ore, 16 ore).

• 18 settembre

Antincendio (rischio medio e basso); Aggiornamento di primo soccorso (4 ore, 6 ore); Sicurezza del lavoro R.S.P.P. Datore di lavoro (rischio medio, basso, alto).

• 20 settembre

Corso e Aggiornamento Conducente carrelli elevatori; Aggiornamento preposto.

• 21 settembre

Aggiornamento antincendio (rischio medio e basso).

• 22 settembre

Aggiornamento sicurezza dipendenti.

• 25 settembre

Alimentaristi: HACCP (sostituisce il libretto sanitario).

• 26 settembre

Preposto; Aggiornamento sicurezza del lavoro R.S.P.P. Datore di lavoro (rischio basso, medio, alto).

• 27 settembre

Aggiornamento addetti al recupero dei Gas Fluorurati.

CONFARTIGIANATO IMPRESE BERGAMO

Via Torretta 12, Bergamo

Tel. 035 27411- Fax 035 274274

info@artigianibg.com

www.confartigianatobergamo.it

Facebook: @ConfartigianatoBergamo

LinkedIn: Confartigianato-Imprese-Bergamo

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LA POSSIBILITÀ
TANTE PROPOSTE E
DI ORGANIZZARE LEZIONI DIRETTAMENTE IN AZIENDA

CON IL SUMMER PARTY

GIOVANI IMPRENDITORI CONFARTIGIANATO BERGAMO

Tempo di Summer Party 2023 per i Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo. Location scelta per l’occasione il frizzante Bobadilla Feeling Club di Dalmine dove la sera dello scorso 21 Luglio tutti i giovani associati si sono riuniti per festeggiare non solo l’avvento della calda stagione ma anche l’importante passaggio del testimone tra l’uscente Presidente Alice Zamboni e la neoeletta Valentina Brunelli che insieme ai suoi dodici consiglieri si appresta a guidare il gruppo giovani imprenditori per i prossimi quattro anni. Un momento molto importante celebrato durante la serata con i discorsi delle rispettive presidenti che si sono reciprocamente augurate il meglio per le proprie carriere professionali e istituzionali. Tantissimi inoltre gli ospiti presenti all’evento tra i quali il Presidente di Confartigianato Bergamo Giacinto Giambellini che non ha mancato di augurare il meglio alla nuova Presidente, ringraziando al contempo l’operato dell’uscente. La serata, iniziata con un ricco buffet, rallegrato da musica di soffondo e dalla distribuzione di gadget in chiave “summer party style” è stata anche il momento perfetto per la consegna di un premio speciale, una tessera onoraria a Teo Mangione, conduttore radiofonico di Radio Alta, storico amico di Confartigianato e punto di riferimento per tantissimi artigiani ed imprenditori intervistati ogni mattina ai microfoni della sua trasmissione “Colazione con…”. Momenti di felicità e commozione che hanno lasciato il posto ad un coinvolgente karaoke nel quale tantissimi presenti si sono cimentati e, a seguire, musica e dance fino a notte inoltrata. Tutto questo in clima di allegria e positività, ingredienti perfetti per augurare alla nuova Presidente il meglio per il suo nuovo incarico.

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A TUTTA ALLEGRIA
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Ph. Sergio Nessi

Valentina Brunelli

NUOVA PRESIDENTE DEL MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI CONFARTIGIANATO BERGAMO

Positività e determinazione i tratti distintivi di Valentina Brunelli, nuova presidente di Confartigianato Giovani Imprenditori Bergamo che, in questa breve intervista, ci racconta un po’ di sè e del futuro prossimo che verrà…

Valentina può tracciare una breve bio per presentarsi ai nostri lettori?

“Sono Valentina Brunelli, ho 30 anni e sono la terza generazione di Ellepack srl, azienda specializzata nella produzione di imballaggi in plastica. Una realtà creata da mio nonno, tramandata a mia madre e a mio zio ed ora a me. Faccio parte del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato da otto anni e dopo due mandati precedenti ho deciso di prendere in mano le redini di questo gruppo. Un vero onore per me!”.

Cosa rappresenta per lei questa nomina?

“Sicuramente mi aspetta un percorso di crescita che cercherò di perseguire con determinazione e positività insieme ai dodici consiglieri che mi affiancheranno per tutto il mandato. Lavorare con loro per creare un gruppo ancora più unito e compatto che possa essere punto di riferimento per tutti i giovani imprenditori sarà una sfida da vincere!”.

Ci sono già dei temi sui quali vorrebbe lavorare nello specifico?

“Sicuramente il passaggio generazionale, supportando i giovani imprenditori con corsi, incontri ed eventi così da agevolare una certa correlazione tra genitori e figli.

Altri temi verranno poi messi sul tavolo anche con i miei consiglieri che, sono sicura, non mancheranno di idee”.

Cosa ne pensa della situazione economica attuale sia a livello locale che generale?

“Sicuramente non è un periodo facile: il supporto del Governo discontinuo e alcune leggi non chiare non aiutano. La nota positiva è però che associazioni come la nostra cercano costantemente di aiutare i propri membri, informando il più possibile e alleviando quelle fatiche che spesso si sommano alla gestione della propria attività”.

Cosa si auspica per i prossimi anni del suo mandato?

“Mi piacerebbe che nei prossimi quattro anni tutti i giovani imprenditori ed artigiani che si rivolgeranno a noi possano trovare un sostegno ed un punto di riferimento, per non essere mandati allo sbaraglio nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria”.

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Valentina Colleoni - ph. Sergio Nessi

alice zamboni

Alice come riassumerebbe in poche parole questi quattro anni di mandato?

“Sono stati anni intensi, ricchi di esperienze e soddisfazioni che mi hanno consentito di collaborare con altri colleghi imprenditori nonché rappresentanti del territorio e giovani artigiani per portare avanti progetti importanti rivolti all’imprenditoria giovanile. Tutto questo passando attraverso un’esperienza sicuramente non facile come la pandemia che ci ha costretti a cambiare il modo con il quale fino ad allora gestivamo le attività dell’associazione e in generale i momenti di incontro”.

Quali progetti e traguardi hanno contraddistinto questi anni da Presidente?

“Credo che ogni mandato sia caratterizzato da un suo modus operandi nel tracciare gli obiettivi e le vie per raggiungerli. Il nostro tempo è stato segnato da una pandemia che ci ha condotti ad esplorare terre nuove. Ne è un esempio l’uso di diversi canali di comunicazione per creare informazione corretta in un periodo in cui tutto era confuso. Inoltre la collaborazione con altre associazioni e la presenza di un gruppo regionale molto coeso ed attivo a livello nazionale - del quale ho avuto il piacere di essere Vicepresidente e delegata nazionale - ci ha consentito di contribuire ad importanti progetti. Inoltre vado molto fiera di avere istituito il premio “BraveArt” volto a valorizzare l’imprenditoria giovanile premiando tutti i giovani imprenditori artigiani che hanno deciso di aprire la propria impresa anche nel 2020, con tutte le difficoltà annesse. Un premio ormai consolidato destinato ogni anno a più di cento giovani imprenditori associati...un segnale più che positivo per il nostro territorio. BraveArt si è poi evoluto con un percorso di formazione (BraveArt Academy) a sostegno delle competenze manageriali dei giovani imprenditori per il consolidamento delle imprese appena nate“.

Parlando di giovani, quali consigli si sentirebbe di dare loro?

“Di crederci sempre, di portare avanti le proprie idee non abbattendosi mai davanti alle difficoltà, trovando sempre strategie giuste per raggiungere i propri obiettivi. Non è detto che sia facile, magari servono nuove soluzioni, ma sicuro essere forti ed aprirsi a nuove collaborazioni. Entrare a far parte di associazioni come la nostra può aiutarli a sentirsi meno soli e creare una rete solida di sostegno”.

Come vede il tessuto imprenditoriale oggi?

“Ho l’impressione che i giovani abbiano tanta voglia di mettersi in gioco e che le incertezze del post pandemia siano state da stimolo per l’imprenditoria giovanile. Credo molto nel tessuto imprenditoriale bergamasco sia esso rappresentato da passaggi generazionali che da nuove imprese nascenti”.

Futuri progetti?

“In questo mandato ho sicuramente dato molto sia in termini professionali che personali -sono mamma di due piccoli bimbi- quindi ora credo sia giunto il momento di fare sedimentare tutta questa esperienza acquista. Ma ci sono già nuove sfide all’orizzonte che mi aspettano e non vedo l’ora di affrontarle con grinta e determinazione”.

FUOCHI DI PAGLIA

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LO TSUNAMI DELLE MIGRAZIONI

“Sto dicendoti che, proprio perché è definita da molti secoli e molto precisa, la nostra identità culturale non può sopportare un’ondata migratoria composta da persone che in un modo o nell’altro vogliono cambiare il nostro sistema di vita e i nostri valori. Sto dicendoti che da noi non c’ è posto per i muezzin, per i minareti, per i falsi astemi, per il loro fottuto Medioevo, per il loro fottuto chador. E se anche ci fosse, non glielo darei. Perché equivarrebbe a buttar via Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, il Rinascimento, il Risorgimento, la libertà che ci siamo bene o male conquistati, la nostra Patria. Significherebbe regalargli l’Italia. E io l’Italia non gliela regalo”. Queste sono le parole di Oriana Fallaci, morta a Firenze ormai 17 anni fa. Nel mese di luglio 2023 la Francia è a ferro e fuoco, attaccata dalle comunità arabe, magrebine ed africane che lì risiedono. In Italia, da gennaio ai primi di giugno, sono arrivati oltre 52.000 migranti, il doppio dello scorso anno nel pari periodo. Secondo l’Istat, nel nostro paese la popolazione di cittadinanza straniera al 1° gennaio 2023 è di 5 milioni e 50 mila unità pari all’8,6% della popolazione, gli irregolari però superano il mezzo milione, una città come tutta Genova. Le migrazioni dell’uomo sono sempre esistite. Inizialmente gli umani attraversavano pacificamente il mondo per colonizzare nuovi territori inabitati, poi nel tempo si sono lanciati in conquiste militari accompagnate da violente colonizzazioni. Oggi in alcune parti della Terra si deve scappare da carestie, crisi economiche e da guerre localizzate nel proprio paese d’origine. Il problema reale non è l’accoglienza, ma l’assenza di regole chiare e di doveri da far rispettare a chi arriva. Le decine di migliaia di persone che sbarcano senza documenti su sgangherati barchini, gestiti dal traffico milionario degli scafisti, vengono temporaneamente accolte in alcuni affollatissimi centri di smistamento per poi essere lasciate a loro stesse. Come si manterranno, cosa faranno, dove vivranno, come si integreranno, sembra non interessare ai governanti europei. La coscienza buonista viene così ripulita permettendo a tutti di sbarcare sulle nostre coste e fornendo una iniziale assistenza umanitaria, che costa alla sola Italia più di un miliardo e mezzo di euro all’anno.

Però, se si osservano bene le nostre città, soprattutto nelle zone più degradate, è facile capire dove vadano poi a finire questi migranti: semplicemente per strada, senza un lavoro e senza una fissa dimora. E come si possa sopravvivere in queste condizioni segna la via diritta verso l’illegalità, la delinquenza e il disagio psicologico.

Permessivismo delle coscienze, carceri leggere (dove il 32% dei detenuti è straniero), leggi senza la certezza della pena, sussidi importanti, ragionamenti sempre tolleranti, fanno ancora dell’Italia un paese che attira questi disperati.

Oggi se qualcuno osa solo far presente che si è venuta a creare una situazione esplosiva, che si basa su un mescolamento sociale sregolato e che ha effetti devastanti, viene subito tacciato di razzismo, fascismo e odio etnico.

Si rischia la pubblica berlina e pure una denuncia da parte delle varie organizzazioni ONG di turno. Allora in questo mondo di tanti novelli Ponzio Pilato, non c’è più posto per i vari Leonardo da Vinci, Michelangelo, Petrarca, Pirandello, Galileo e Gesù Cristo. Rappresentano valori che vengono abiurati, dimenticati e sostituiti rapidamente da quelli di tanti anonimi stranieri illegali, spesso violenti, e dalla loro prolifica genia. Con buona pace delle culture millenarie europee, che cadono a pezzi sotto i colpi dell’accoglienza senza se e senza ma. Così si spengono inesorabilmente le luci su una possibile società multietnica rispettosa e si apre definitivamente il sipario sulla tolleranza sregolata.

Alla prossima e in alto i cuori leggeri.

Anche su:

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di Giorgio Paglia

Mak 100

Mancano 100 giorni alla nomina a Sottotenente per gli allievi del secondo anno dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo. Il sogno accarezzato di diventare un Ufficiale delle Fiamme Gialle sta per avverarsi. Arrivare fin qui per loro è stato impegnativo, un premio ci vuole ma insieme anche la consapevolezza che da domani sarà ancora un percorso in salita, a volte molto duro… La festa per loro è di quelle più sentite nell’Arma perché è vissuta come l’ingresso in una famiglia adottiva. Per questo giorno solenne allieve e allievi si sono preparati da settimane perché il loto “Mak Pi Cento” dovrà svolgersi in modo ineccepibile. Sono arrivate le loro mamme, elegantissime per l’occasione, gli orgogliosissimi papà, i fidanzati e le fidanzate quasi sempre emozionate. Dopo i saluti e gli auguri del Comandante dell’Accademia, Generale Paolo Kalenda e del Comandate in capo delle Fiamme Gialle Generale Andrea De Gennaro, la serata ha visto i Cadetti accompagnati, chi dalla mamma, chi dal papà, chi dalla fidanzata o dal fidanzato, ballare il Valzer sul Bel Danubio Blu di Johann Strauss che, com’è tradizione, ha dato inizio alla festa. In seguito, sul palco, dapprima il corpo musicale della Guardia di Finanza, per la prima volta ospite nella nuova struttura dell’Accademia presso l’ex ospedale, seguiti da alcuni gradevoli momenti di spettacolo.

FESTEGGIATO IL PRIMO TRAGUARDO DEI CADETTI DELL’ ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA

un riva acquarama fatto ad arte

Nel secondo weekend di Giugno Bellini Nautica ha aperto le porte al pubblico per offrire l’opportunità di ammirare un Riva Aquarama reinterpretato da Xavier Casalta. Anche quest’anno, infatti, l’azienda leader nel restauro di Riva d’epoca conferma il suo forte legame con il mondo dell’arte. Da tre anni a questa parte, il cantiere storico di Clusane attiva collaborazioni importanti con nomi noti del panorama artistico internazionale, contribuendo alla realizzazione di pezzi unici che diventano vere e proprie opere d’arte. L’appuntamento annuale in cui un iconico Riva Aquarama diventa oggetto di reinterpretazione, prevedeva per quest’edizione, il coinvolgimento di Xavier Casalta, creativo francese che vanta collaborazioni prestigiose anche nel mondo della moda.

“Per noi è sempre motivo di orgoglio aprire le porte di casa a tutti coloro che apprezzano l’unicità di un gioiello come un Riva Aquarama. Siamo felici di condividere questo capolavoro della nautica impreziosito dall’opera di un’artista, che come noi, è attento anche ai più piccoli dettagli e che quindi condivide i nostri valori ” - le parole di Martina Bellini, Responsabile Marketing dell’azienda e ideatrice del progetto che coniuga nautica e arte.

L’opera è parte della serie Four Seasons, una collezione di quattro creazioni sviluppate su una superficie quadrata, ciascuna delle quali riproduce una stagione con fiori e frutti che diventano soggetti intercambiabili e miscelati sapientemente.

Per realizzare questi capolavori, l’artista ha impiegato 2000 ore di lavoro. Il progetto in collaborazione con il mondo dei creativi, si inserisce in un percorso più ampio e sottolinea il forte legame di Bellini Nautica con il mondo dell’arte.

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Bellini Nautica, fondata nel 1967, è una società leader nel settore della nautica di lusso, con una consolidata esperienza nella vendita di imbarcazioni di prestigio sia nuove sia usate. La società si distingue anche per la sua specializzazione nel restauro e nel commercio di imbarcazioni “Vintage Riva” e per l’offerta di servizi di rimessaggio e assistenza portuale di alta qualità. Bellini Nautica è nota per la sua ricerca estetica e per il forte legame con l’arte, evidenziato dalle importanti collaborazioni con artisti internazionali che hanno lavorato con la società per la personalizzazione di Riva Aquarama, rendendoli pezzi unici al mondo. Con un team di 17 dipendenti altamente qualificati, Bellini Nautica offre un’ampia gamma di servizi che comprendono attività di refitting e verniciatura, trasporto barche, noleggio, consulenza, assistenza meccanica e manutenzione, nonché vendita di accessori, oggettistica da collezione, abbigliamento per la nautica ed esperienze in barca sul lago d’Iseo con conducente.

veronica nava e la plastica nei laghi

Inquinamento da plastica: alcuni laghi soffrono più degli oceani. A guidare lo studio una giovane ricercatrice bergamasca. Lo studio internazionale pubblicato su Nature e condotto dalla bergamasca Veronica Nava, ricercatrice di Milano-Bicocca, rivela che in alcuni casi le concentrazioni di plastiche e microplastiche negli ambienti d’acqua dolce sono maggiori di quelle riscontrate nelle aree oceaniche

Milano, 12 luglio 2023 – È bergamasca la giovane ricercatrice alla guida dello studio che per la prima volta ha evidenziato che in alcuni casi le concentrazioni di plastica presenti negli ambienti d’acqua dolce sono più elevate di quelle rinvenute nelle isole di plastica oceaniche, le cosiddette “Garbage patches”. Veronica Nava, assegnista del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano-Bicocca, sotto la supervisione della professoressa Barbara Leoni, coordinatrice del gruppo di

INQUINAMENTO DA PLASTICA: ALCUNI LAGHI SOFFRONO PIÙ

DEGLI OCEANI. A GUIDARE LO STUDIO UNA GIOVANE RICERCATRICE BERGAMASCA. LO STUDIO INTERNAZIONALE PUBBLICATO SU NATURE E CONDOTTO DA VERONICA NAVA, RICERCATRICE DI MILANOBICOCCA, RIVELA CHE IN ALCUNI CASI LE CONCENTRAZIONI DI PLASTICHE E MICROPLASTICHE NEGLI AMBIENTI D’ACQUA DOLCE SONO MAGGIORI DI QUELLE RISCONTRATE NELLE AREE OCEANICHE

ricerca di Ecologia e gestione delle acque interne che nello stesso dipartimento si occupa di laghi e fiumi ha condotto lo studio appena pubblicato sulla rivista scientifica Nature col titolo “Plastic debris in lakes and reservoirs” (DOI:10.1038/s41586-023-06168-4).

Frammenti di rifiuti plastici, fibre derivanti dal lavaggio di indumenti, residui di imballaggi. Plastiche e microplastiche hanno invaso laghi e bacini idrici artificiali su scala globale. L’inquinamento causato da questi detriti non risparmia neppure i luoghi più remoti, dove l’impatto dell’uomo è minimo.

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Il progetto ha coinvolto 79 ricercatori appartenenti al network internazionale Global Lake Ecological Observatory Network (GLEON), attivo nella ricerca scientifica su scala globale su processi e fenomeni che avvengono negli ambienti di acqua dolce. Grazie a questo gruppo di scienziati è stato possibile prelevare campioni di acqua superficiale, usando dei retini da plancton, da 38 laghi collocati in 23 diversi Paesi, distribuiti in 6 continenti, rappresentativi di diverse condizioni ambientali. I campioni prelevati sono poi arrivati all’Università di Milano-Bicocca, dove sono stati analizzati grazie alla strumentazione tecnologicamente avanzata messa a disposizione dalla rete interdipartimentale di spettroscopie di ateneo.

Fiore all’occhiello di questa dotazione, la micro-spettroscopia Raman (Spettrometro Raman Horiba Jobin Yvon LabRAM HR Evolution), presente nel laboratorio guidato dalla professoressa Maria Luce Frezzotti, che con estrema accuratezza è stata in grado di confermare la composizione polimerica delle microplastiche, evidenziando la presenza specialmente di poliestere, polipropilene e polietilene. Tra i laghi in cui è stata evidenziata la maggior contaminazione da detriti di plastica, si trovano alcune fra le principali fonti d’acqua potabile per le popolazioni locali come i laghi Maggiore (CH-IT), Lugano (CHIT), Tahoe (USA) e Neagh (UK), fondamentali inoltre per la loro centralità nelle rispettive economie ricreative. Oltre ad impattare negativamente sull’uso potabile delle acque, l'inquinamento da plastica ha effetti dannosi sugli organismi acquatici

e sul funzionamento dell'ecosistema.

“La plastica che si accumula sulla superficie dei sistemi acquatici - ha spiegato Veronica Nava - può favorire il rilascio di metano e altri gas serra. Le materie plastiche possono arrivare oltre l'idrosfera e interagire con l'atmosfera, la biosfera e la litosfera, influenzando potenzialmente i cicli biogeochimici, ossia la circolazione tra i vari comparti della terra degli elementi chimici che passano dalla materia vivente a quella inorganica grazie a trasformazioni e reazioni chimiche, attraverso meccanismi che devono essere ancora compresi e che richiedono una valutazione olistica dell'inquinamento da plastica nei sistemi lentici”. Data la concentrazione relativamente alta di microplastiche nei laghi e nei bacini idrici di grandi dimensioni, questi ambienti possono essere considerati "sentinelle dell'inquinamento" in quanto agiscono come collettori e integratori di diverse fonti di plastica provenienti dai bacini idrici e dall'atmosfera. “Inoltre questi ambienti possono trattenere, modificare e trasportare i detriti plastici attraverso i bacini idrici fino agli oceani.

Questi risultati – ha concluso Barbara Leoni - dimostrano la portata globale dell'inquinamento da plastica: nessun lago, neppure quelli più lontani dall’attività antropiche, può essere considerato realmente incontaminato: questo deve spingerci a rivedere le strategie di riduzione dell’inquinamento e i processi di gestione dei rifiuti”.

Eliana NArdi semplifichamo la moda

Blind Spot:

UN PROGETTO DI DESIGN VOLTO ALLA SEMPLIFICAZIONE E ALLA PULIZIA A LIVELLO MODELLISTICO

EMILIA NARDI, 22 ENNE CRESCIUTA A

PORTESE (SAN FELICE DEL BENACO), HA

PRESENTATO IL SUO PROGETTO DI TESI CON ALTRI 16 TRA I MIGLIORI DIPLOMANDI DELL’ANNO ALL’EVENTO GRA-

DUATE DELL’ISTITUTO EUROPEO DI DE-

SIGN: LA PROPOSTA È UNA COLLEZIONE SUI LATI MENO VISIBILI DEGLI SPORTIVI

DA PADENGHE A IED AVANT DÉFILÉ 2023 (MILANO, ARCO DELLA PACE)

CON UNA COLLEZIONE MODA SULLA “SEMPLIFICAZIONE”

La moda dei designer di domani è scesa per la prima volta in piazza con IED Avant Défilé 2023 per raccontarsi in prima persona da un luogo iconico per la città di Milano, il Dazio di Levante (Arco della Pace), per due giorni “contenitore” di progetti dal “cuore pulsante”, pronto a fuoriuscire con la sua creatività e a contaminare l’esterno. Si è chiuso l’evento graduate della Scuola di Moda IED Milano con una prima edizione aperta alla città da record. Oltre 800 i votanti e molti di più i partecipanti che hanno epslorato le 13 stanze del Dazio, animate da altrettante collezioni di Fashion Design e Shoes and Accessories Design, per un totale di 17 designer protagonisti valutati da professionisti del settore e aziende, docenti, studenti, giornalisti ma anche pubblico generalista.

Oltre 800 i votanti alla manifestazione della Scuola di Moda IED Milano, aperta alla città: premiate soprattutto funzionalità, ricerca sui materiali e inclusione adattiva

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Tra i 17 designer selezionati per esporre e raccontare, prima della discussione di tesi, il proprio progetto, c’era anche Emilia Nardi – 22enne residente a Padenghe sul Garda, ma cresciuta a Portese e con studi superiori in Arti Figurative al Liceo Leonardo di Brescia. La neo fashion designer ha ottenuto molti consensi con la collezione Blind Spot: un progetto di design volto alla semplificazione e alla pulizia a livello modellistico. La riduzione e l’eliminazione di tagli, accessori, zip e bottoni, diventa la base per il futuro riuso dei capi in termini di upcycling. “La collezione si rivolge a chiunque voglia sentirsi protetto e al contempo vivere intensamente. Fondamentale è stata la ricerca tessile e l’impiego di tessuti naturali, per comprendere l’uso di ciascuno di essi e adeguarlo ad ogni necessità o categoria merceologica”.

“La moda, in un modo o nell’altro, riguarda davvero tutti ed è stato davvero emozionante vedere la gente comune, turisti inclusi, incuriosirsi di fianco agli adetti ai lavori alla visione dei giovani designer IED in questo primo Avant Défilé aperto alla città. Il Dazio, edificio della storia di Milano così importante e imponente, ha vissuto e vibrato negli ultimi due giorni con racconti personali dotati di un proprio ritmo e una propria identità. Un contenitore simile a un cuore pulsante, organo vitale che accomuna tutti gli individui, con i progetti esposti simili ai battiti cardiaci degli esseri viventi. Del resto, come esprimeva già Fritz Lang nel suo capolavoro Metropolis, The mediator between the hands and the head must be the heart” - ha commentato Olivia Spinelli, Coordinatrice e Creative Director dell’area moda IED Milano, nonché curatrice dell’evento.

LA RIDUZIONE E L’ELIMINAZIONE DI TAGLI, ACCESSORI, ZIP E BOTTONI, DIVENTA LA BASE PER IL FUTURO RIUSO DEI CAPI IN TERMINI DI UPCYCLING

TUTTI I FASHION SHOWS IED 2023

La Scuola di Moda del Gruppo IED presenta nei mesi di giugno e luglio le ultime collezioni disegnate dai diplomandi 2023. Installazioni, performance e sfilate diventano un palcoscenico per le contaminazioni, le interpretazioni e il linguaggio dei designer di domani. Il calendario di eventi si è aperto con la sfilata di IED Barcelona Fashioners of the World, lo scorso 12 giugno nell’iconica sala da ballo La Paloma, e con l’installazione Transitions presentata da tutto il Gruppo a Firenze in occasione di Pitti Uomo 104, con la mentorship di Lucy Orta. 28 e 29 giugno sono state le date dedicate a IED Avant Défilé 2023, l’evento graduate IED Milano all’Arco della Pace (Dazio di Levante) aperto alla città. Il 4 luglio otto collezioni di moda realizzate da IED Madrid e selezionate da oltre 120 esperti del settore hanno calcato la passerella di Nave 16 del Matadero. L’11 luglio la fashion performance Passaggi Urbani al Porto Urbano dei Murazzi del Po di Torino darà vita ai progetti dei diplomandi IED Torino e sarà raccontata in un video. Infine, il 12 luglio i giardini della sede IED Roma ospiteranno la sfilata graduate di fine anno, mentre chiude il calendario il fashion show IED Cagliari con una sfilata nel Teatro Lirico della Città.

ACCADEMIA DELLO SPORT PER LA SOLIDARIETÀ

Il grande slam di giovanni licini

GRAN GALÀ ALLA CITTADELLA

SPORT. PREMIATI I VINCITORI DEL TORNEO DELL’ACCADEMIA DELLO SPORT PER LA SOLIDARIETÀ

ALLA PRESENZA DI TUTTE LE PIÙ

ALTE CARICHE DELLO STATO

Una grande serata di festa ha chiuso la 45esima edizione del torneo di tennis solidale dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo. Sui nuovi campi coperti della Cittadella dello Sport di Monte Gleno 2/L, riadattati per l’occasione ad elegante salone, si è svolto il tradizionale Galà che ha visto la partecipazione di circa 500 ospiti, numerosi volti noti dell’imprenditoria, della politica e dell’associazionismo.

È stata l’occasione per ricordare le tre associazioni che verranno sostenute durante il 2023: Aipd, Associazione Italiana Persone Down sezione di Bergamo, per un contributo alla realizzazione di un appartamento dedicato ai loro ragazzi che impareranno a vivere in autonomia; Anmic, Associazione Italiana Mutilati e Invalidi Civili, per l’aiuto all’acquisto di un mezzo per il trasporto di disabili per le cure di emodialisi e importanti altre cure ospedaliere; Croce Blu del Basso Sebino, per l’aiuto all’acquisto di una autoambulanza per il servizio di 118 e attività assistenziale.

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FINALISTI TROFEO MOROTTI, CARRARA ANGELO, PARATICO ROBERTO, BELOMETTI GIACOMO, LICINI GIOVANNI, DONADINI ELIO, RONDI GIAN MARCO VINCITORI TORNEO PADEL OPEN 2023 GAMBA CRISTIAN 3° CLASSIFICATO, IPPOLITO LUCA, CHIESA LUCA VINCITORI TORNEO DI PADEL OPEN 2023, LICINI GIOVANNI, QUINTI MARCO, GALLI GIORGIO 2° CLASSIFICATI, SAMOTTI LUCA 3° CLASSIFICATO, LAMERA FRANCO FINALISTI 30 ° TROFEO ACHILLE E CESARE BORTOLOTTI MAGONI OSCAR, CALISSI VITTORIO, BORTOLOTTI UMBERTO, CHIESA EZIO, LICINI GIOVANNI, CHIESA LUCA, SELINI ROBERTO PARTECIPANTI TORNEO MIRKO PEDRETTI: PEDRETTI FRANCESCO, CHIESA EZIO, COCHETTI LUIGI, CIRO BRESIANI, LICINI GIOVANNI, GALLO FABIO, LAMERA FRANCO, FILIPPAZZI CLAUDIO, RICCI VANESSA, CANCELLI PAOLO, ZENI GIOVANNI PREMIAZIONE 30° TROFEO ACHILLE E CESARE BORTOLOTTI: BORTOLOTTI UMBERTO MASERA ALESSANDRO, CHIESA EZIO, LICINI GIOVANNI, LAMERA FRANCO, PREMIANO I 2° E 3° CLASSIFICATI, BRESCIANI CIRO, AGAZZI GILBERTO, SOTTOCORNOLA ROBERTO, CALISSI VITTORIO, MAGONI OSCAR

Sul palco durante la serata presentata da Marco Bucarelli si sono alternate anche le autorità: dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, fino al prefetto di Bergamo Giuseppe Forlenza e al questore Stanislao Schimera; i parlamentari e consiglieri regionali e comunali; le massime cariche locali delle forze dell’ordine, il presidente di Banca Mediolanum Giovanni Pirovano, il segretario generale della Curia di Bergamo Monsignor Giulio Dellavite. Ma anche i vertici sanitari locali, quelli del Csi nazionale e bergamasco e il presidente dell’Accademia dello Sport Alessandro Masera. Tante le figure presenti del mondo della politica come gli onorevoli Riccardo Molinari, Rebecca Frassini, Andrea Tremaglia, gli assessori regionali Claudia Terzi, Paolo Franco e i consiglieri regionali Roberto Anelli, Davide casati e Pietro Macconi. In video anche i saluti del ministro dello Sport e i Giovani Andrea Abodi.

Momento attesissimo anche quello delle premiazioni, dei vincitori dei tornei sportivi: il singolare B intitolato a Franco Morotti, il singolare A “Giacinto Facchetti”, il doppio “Achille e Cesare Bortolotti”, il doppio misto “Coppa ASC”, la coppa Accademia dello sport e il torneo a squadre “Coppa Mediolanum”.

FINALISTI TORNEO RÖHRICH: BELOMETTI GIACOMO, BASSANELLI MARCELLO, MALGAROLI FABIO, RÖHRICH LUCIA E NICOLA, LICINI GIOVANNI, MERONI, D’INTINO MARCO LO STAFF DELL’ACCEDEMIA DELLO SPORT PER LA SOLIDARIETÀ FINALISTI TORNEO ACS: CIRO BRESCIANI, SANDRINELLI GIOVANNA, LICINI GIOVANNI, LAMERA FRANCO, LICINI MARTA, ALESSANDRO MASERA SQUADRA AGASSI PRIMA CLASSIFICATA TORNEO A SQUADRE FINALISTI TORNEO ACCADEMIA CLASSIFICATI: MAGONI OSCAR, LICINI GIOVANNI, CHIESA LUCA

E infine i Golden Vip: “Premio Mediolanum” ad Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia; “Premio Mediolanum per l’imprenditoria” a Plinio Vanini, presidente di Autotorino; “Premio Mediolanum per l’imprenditoria” a Giuseppe Mazza, patron di Guarniflon. Il premio Luciana e Gianni Radici all’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini.

La serata è stata aperta dalle parole di Giovanni Licini. “Sono state serate splendide tra sport, buona cucina e solidarietà. Ancora grazie a quanti hanno partecipato, ai nostri sostenitori, a tutti i partecipanti e ai collaboratori dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà, il cui aiuto è indispensabile per poter realizzare tutto ciò”.

Grande protagonista della serata il Ministro Giorgetti. “Fa piacere essere qui soprattutto per Giovanni Licini. Questa è la dimensione della comunità di Bergamo, qui esiste una forte connessione tra la dimensione politica, economica, sportiva e sociale, non è una cosa comune, è un qualcosa che dovete saper custodire”.

“La vostra associazione ha sempre lavorato benissimosono le parole del Golden Vip Attilio Fontana -. Ci siete stati vicini durante la pandemia, cercando di risolvere i gravi problemi di questo territorio, Riuscite sempre a declinare questa cosa bellissima: mettere insieme il piacere dello sport con la Solidarietà, elemento essenziale della nostra società”.

Una vera standing ovation per Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta premiato con il Golden Vip alla memoria di Luciana e Gianni Radici. “Questo premio è l’espressione di qualcosa di molto più grande della mia persona - ha affermato Il Gasp, Va condiviso con tutte le componenti dell’Atalanta, la squadra, la società, i giocatori, i tifosi e tutta quanta Bergamo. Era impensabile quello che abbiamo fatto quest’anno, come lo è stato 7 anni fa: è stata una storia fantastica, abbiamo finito questa splendida stagione e ora ripartiamo forte in Europa League”.

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capitale della cultura

COSA NE PENSI DEGLI EVENTI DELLA CAPITALE DELLA CULTURA?

TI HANNO COINVOLTO? QUALI TI SONO PIACIUTI DI PIÙ? COSA NON RIFARESTI....

Siamo oltre la metà dell’anno che vede Bergamo e Brescia nel ruolo di Capitali italiane della Cultura. Quasi impossibile per chiunque riuscire a sottrarsi alla martellante comunicazione degli eventi che sono stati organizzati per questa non facilmente ripetibile occasione per avere visibilità sui media di tutto il mondo i quali, evidentemente, hanno colpito nel segno visto l’eccezionale afflusso di visitatori che affollano le due città in questo periodo di vacanze.

Se questo era l’obiettivo degli organizzatori che hanno accettato la sfida nonostante i tempi ristretti per organizzare il tutto, direi che è stato raggiunto. Certo, tanta gente in giro per musei e bellezze naturali ha reso difficile muoversi e in occasione di alcune manifestazioni la città si è paralizzata.

Quindi non sono mancate le critiche da parte di chi, a prescindere dalla qualità delle proposte culturali, giudicate in genere positivamente, ritengono che non sia necessario penalizzare chi magari per lavoro deve muoversi nonostante ci sia la Capitale della Cultura.

Critiche anche per l’indirizzo univoco delle scelte artistiche provenienti da realtà vicine al centrosinistra che, com’era prevedibile, hanno escluso tutto il resto. In compenso, tra sponsor e finaziamenti a pioggia di Comune e Regione, molte realtà presenti sul territorio che erano state depresse dalla pandemia hanno ricominciato il loro lavoro di portare e costruire cultura dal basso. E non solo ristorazione. Cooperative e associazioni corroborate dai fondi messi a disposizione da alcune Fondazioni hanno potuto perseguire gli scopi per le quali esistono.

Per capire cosa ha percepito la gente abbiamo lanciato una mini inchiesta chiedendo ad un panel molto ben assortito se fossero stati coinvolti dagli eventi della Capitale della Cultura, quali iniziative avessero apprezzato e quali consigli per il prosieguo delle manifestazioni si sentivano di dare ed ecco cosa ci hanno risposto.

ADRIANO BAFFELLI GIORNALISTA E TITOLARE DI BAFFELLI COMMUNICATION SRL

Bergamo Brescia 2023 Capitale italiana della Cultura è un’opportunità che confido le due città e i loro territori possano valorizzare nel presente ma soprattutto nel futuro. Se alcune delle molte iniziative di quest’anno avranno un prosieguo, le energie e gli investimenti, economici e sociali profusi sarebbero ottimamente valorizzati. Tra le iniziative proposte ho apprezzato le mostre parallele “Visioni per un futuro presente. Città, ambiente, comunità”, con la declinazione bresciana nel cuore cittadino, negli spazi dell’ex cinema Astra. Una modalità coinvolgente di dare spazio al passato per meglio progettare e proiettare le due città nel futuro. Lo stesso dicasi per le grandi mostre BergamoBrescia Cultura d’impresa. Storie di innovazione in fotografia, giusto tributo al valore del lavoro del quale così profondamente intrise sono le due terre. Molte anche le iniziative da seguire in provincia, tra le quali segnalo per gradimento l’iniziativa Tiepolo a Verolanuova. I due capolavori restaurati. In generale, bella la ventata di Cultura respirata nell’ultimo periodo.

ALICE E SILVIA NEROLI

NEROLI 32 PARFUM BOUTIQUE

L’evento di Bergamo Brescia capitale della cultura è stato importante per farci scoprire Brescia, che non ha una tradizione turistica importante come la nostra, ma che è stata davvero una bellissima sorpresa. Invece qui a Bergamo è stata un'esperienza molto emozionante partecipare ad un evento come il Festival delle Luci di febbraio, uno dei tanti momenti speciali che hanno dato e continuano a dare nuova vitalità alla nostra città.

VALERIA ARIZZI INFLUENCER

Di Bergamo Capitale della Cultura ho apprezzato per cominciare le installazioni che l’hanno trasformata in un’opera d’arte a cielo aperto. Dalle suggestive “Waves of Life” di Kaarina Kaikkonnen alle più minimali opere di design “Allegro ma non troppo” e “Lights on”. Da Sarpina DOC ho amato le proposte del Silent Theater da “Le Metamorfosi” di Ovidio e la visita guidata alla bibliochiesa di San Michele all’Arco. E poi mi resta ancora qualche mese per partecipare alle numerose iniziative proposte!

Pur non avendo partecipato a nessun evento, ho visto molto dal mio negozio. Bellissima la serata organizzata con i gruppi musicali! Altrettanto bello l’omaggio al maestro Donizetti, con gli attori che passeggiavano indossando i costumi dell’epoca e le luci del teatro, le note diffuse dagli altoparlanti. E poi tanta, tantissima curiosità! A partire dai gruppi turistici in giro per la via fino ai bambini accompagnati dalle loro maestre che passavano curiosi fermandosi alla fontana, per un giorno diventata colorata con i giochi gonfiabili! Bergamo ha ritrovato allegria e ha mosso l’interesse in tante persone! Direi che a metà dell’anno il bilancio è più che positivo!

ANNA AGAPANTHUS GIOIELLI
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FLAVIO BONARDI

PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE COLLI DEI LONGOBARDI STRADA DEL VINO E DEI SAPORI

Siamo stati coinvolti dall'amministrazione comunale nella partecipazione ad alcuni eventi culturali nell'ottica di una valorizzazione enogastronomica del territorio. In questi mesi abbiamo partecipato attivamente e fattivamente alla progettualità che riguardava percorsi specifici legati al mondo del cibo e soprattutto del vino!

In particolare ho apprezzato il progetto degli "ambasciatori del gusto" con nomi di fama internazionale. Chiedere a chef stellati di Brescia e Bergamo di presentare nuovi piatti abbinati ai vini del territorio, è stato stimolante e sicuramente utile per i ristoratori che vi hanno partecipato. Sarebbe bello mantenerlo come appuntamento annuale, magari coinvolgendo anche i cittadini bresciani e non solo chi si occupa di ristorazione.

Per le prossime iniziative l'unico consiglio che mi permetto di avanzare, è quello di costituire subito un tavolo di lavoro per il posto Capitale della Cultura. Da qui a fine anno avremo sicuramente un grande interesse di partecipazione da parte di un pubblico nazionale ed internazionale, ma la vera sfida si giuocherà sul 2024...dobbiamo essere preparati per dare risposte turistiche e di accoglienza all'altezza, immaginando già una nuova progettualità per Brescia post Capitale della Cultura.

CATERINA E DANIELE CATERINA LECCHI JEWELRY LAB STUDIO

Luci, musica e tantissime iniziative che hanno animato la città… bellissimo! Posso dire che vedere cosi tanti turisti in città, provenienti non solo dall’estero ma anche dal sud e centro Italia per scoprire questa manifestazione e la nostra città è inaspettatamente magnifico. Essendo ogni giorno a contatto con tutti loro ne percepiamo l’entusiasmo e l’ammirazione continua per Bergamo e anche per il calore e l’accoglienza dei bergamaschi. A livello di eventi abbiamo preso parte alla Festa delle Luci. Stupendo! Ci ha consentito di scoprire posti di Città Alta mai visti prima nonché ammirare la spettacolarità dei giochi di luce.

CHICCO REGGIANI IMPRENDITORE

Ho seguito a distanza le iniziative di Bergamo Brescia Capitale della Cultura. Ritengo comunque che prima di nominare a rotazione le varie città italiane quali Capitali della Cultura, bisognerebbe risolvere i numerosi problemi che le città come Bergamo e Brescia soffrono in vari settori come ad esempio il traffico e la presenza di immigrati che comandano e delinquono in alcuni quartieri della Città della Cultura.

NICCOLÒ

INGEGNERE, EX CONSIGLIERE

Bergamo è vivace come mai. La Festa delle Luci è stato un inizio bellissimo! Grazie a tutti gli operatori culturali del nostro territorio.

ROBERTO CATELLANI

LIGHTER DESIGNER TITOLARE DI PUNTOLUCE

Partendo dal presupposto che in 46 anni di attività nel mondo dell’illuminazione ho realizzato diversi progetti di pubblica illuminazione per ex via Papa Giovanni, Città alta, mostre a Palazzo della Ragione e al Teatro Sociale, non mi sono sentito particolarmente coinvolto soprattutto come azienda locale, e non mi riferisco solo alla mia attività, ma anche ad altre eccellenze bergamasche. Mi aspettavo qualcosa di più elegante, coinvolgente e meglio gestito.

CARRETTA
REGIONALE

FEDERICO MARSILI DENTISTA

Sono stato piacevolissimamente colpito dalla FESTA

DELLE LUCI - Light is Light - che si è svolta a Febbraio ed in particolare dall’evento inaugurale in Piazza della Loggia. Sono un grande amante della nostra città, adoro camminare e godermi le bellezze architettoniche bresciane ma vedere la Loggia cosi illuminata con un potente gioco di luci e musica mi ha veramente sorpreso ed emozionato. E poi la festa è proseguita in diversi altri punti della città esaltando per esempio anche il Castello e la Vittoria Alata. Una Brescia illuminata. In tutti i sensi!

GABRIELE TRACCONAGLIA

TITOLARE DEL SALONE

GABRIELE ACCONCIATURE

Ritengo che Brescia si è scoperta una città accogliente e viva. L'iniziativa che ci ha interessati direttamente è quella organizzata dal Comune per i commercianti denominata “Alla scoperta di Brescia”. Con una guida turistica abbiamo passeggiato per la città e conosciuto angoli nuovi e la sua storia. Questo è stato un arricchimento personale ma anche un’opportunità di conoscenza da condividere con i nostri clienti e turisti.

Arrivati a metà di questo cammino che ci vede gemellati con la bella Brescia posso solo che evidenziare aspetti positivi sia per i tanti eventi e iniziative organizzate che per l’atmosfera di allegria che si respira in città. Molto bello senza dubbio l’evento di inaugurazione di Bergamo/Brescia Capitali della Cultura al quale purtroppo non ho potuto prendere parte ma che ho seguito tramite social. Un altro evento che ha attirato molto la mia attenzione e che voglio sperimentare è la “Via delle Sorelle”, un meraviglioso percorso tracciato in sei tappe che consente da Bergamo di raggiunge Brescia, ammirando bellissimi paesaggi immersi nel verde.

Sì, mi sono sentita molto coinvolta e mi è sembrato di vivere in una città internazionale, come in una capitale europea…

Credo che Bergamo si sia davvero meritata la nomina di capitale della cultura 2023, grazie alla sua unicità e al suo fascino, ma soprattutto grazie alla forza e alla resilienza dei cittadini, che senza abbattersi , sono stati capaci di rialzarsi a testa alta dopo un lungo periodo di disagi e sofferenze causati dalla pandemia, la città è completamente rinata: sono stati organizzati molti eventi di natura artistica e culturale. Ho apprezzato particolarmente la Festa delle luci in Città Alta a febbraio.

CURZIO ROTA CURZIO ROTA, TITOLARE CONCESSIONARIA AUTOROTA EMANUELA RINALDI PARRUCCHIERA
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GLORIA GHISLENI ASSISTENTE MEDICINA ESTETICA

Credo nel progetto Bergamo Brescia Capitali della Cultura. È stata un’idea eccezionale che ha dato visibilità alla nostra Città. Personalmente ho aderito al progetto “Fabbrica del Futuro”, evento di Confindustria Brescia. Parco dell’acqua la “Fabbrica del Futuro” racconta le imprese, la sostenibilità ed il metaverso. Sempre in questo contesto ho sponsorizzato le esposizioni di Davide Rivalta in Castello, fatte col bronzo che fornisco alle fucine artistiche Toscane.

GIORGIO JANNONE COMMERCIALISTA

Non mi sonono sentito coinvolto, non ho trovato apprezzabile nessun evento in particolare e quindi ho preferito dedicare attenzione ai luoghi più frequentati dai turisti di cui bisogna registrare il positivo afflusso turistico. A mio avviso è mancato un evento culturale di rilevanza nazionale nonostante la notevole entità dei costi sostenuti per performance tutt’altro che memorabili.

Bergamo e Brescia Capitali della Cultura, un’occasione importantissima per il nostro Territorio, purtroppo poco sfruttata. Secondo me non è stata evidenziata la storia della nostra citta, baluardo di Venezia, grande Republica Marinara, le sue Mura, il Condottiero Colleoni, i Tasso, pionieri della comunicazione, Donizetti, le nostre montagne, il nostro Lago…

La serata inaugurale con grande spazio ad Arlecchino, ai fuochi d’artificio e la scalata della Torre: troppo poco per far conoscere la Nostra Storia e la nostra magnifica terra.

Grazie all’Accademia Carrara ho partecipato alle iniziative estive proposte dall’Accademia tra cui Vette di Luce… Tutte le manifestazioni mi hanno lasciato un entusiasmo e ancora più voglia di fare conoscere la città di Bergamo.

Ho apprezzato molto la visibilità e la promozione che questa opportunità ha fornito alla città. Mi è capitato, parlando con amici di altre città, scoprire che si sono recati per la prima volta a visitare Bergamo proprio perché incuriositi dalla risonanza che l’essere capitale della cultura ha offerto. Ho apprezzato particolarmente “Light is life” che ho trovato molto coreografico e ben inserito nella realtà della città di Bergamo.

Per mancanza di tempo non sono riuscita a partecipare a nessun evento per il momento, anche se confrontando le immagini e i video delle due inaugurazioni ho preferito quella bresciana. Lavorando in zona Porta Nuova, comunque, il fatto che siamo Capitale Italiana della Cultura lo sento tanto: c’è stato un incremento incredibile di turisti. La città però non mi sembra abbastanza organizzata per accoglierli: mancano degli info point, così come i parcheggi. Credo inoltre che essere Capitale della Cultura non abbia a che vedere solo con le iniziative e gli eventi proposti: assisto quotidianamente a scene bruttissime, ci sono ragazzine che entrano in negozio perché fuori ci sono ragazzi che le molestano. Se dovessi girare per la città la sera da sola non sarei tranquilla e questo non dovrebbe accadere, tanto più visto il titolo di cui quest’anno siamo portatori.

GIOVANNI LICINI PRESIDENTE ACCADEMIA DELLO SPORT PER LA SOLIDARIETÀ LORETTA FORELLI PRESIDENTE FORELLI PIETRO SRL MATTEO VEDOVATI TITOLARE STUDIO DENTISTICO VEDOVATI MATTEO COMI PASTICCERE DOLCERIA FATÙR GAIA NICOLETTI STORE MANAGER

AURORA BASSETTI

Ho partecipato ad alcune iniziative di Bergamo-Brescia 2023 in maniera indiretta, lavorando per un museo che si è fatto promotore di diverse attività che mi sono parse tutte ben pensate ed apprezzate dai numerosi turisti che hanno attratto. Unica pecca, la gestione della mobilità: muoversi con i mezzi pubblici, visto l’afflusso di visitatori, è spesso problematico, specie per chi come me ha il problema di doversi spostare per recarsi al lavoro.

Premetto che non sono una persona che esce di frequente, ma la percezione è che non ci sia stata una proposta così originale come quella che ci si poteva aspettare vista l’occasione e l’opportunità. Trovo che alcune iniziative siano state un po’ dispersive: ad esempio, il Gate costruito sul Sentierone mi è sembrato un po’ una perdita di denaro che magari poteva essere impiegato in altro modo. Ormai giunti a metà anno, non vedo una presenza così sensibile sul territorio: certo, forse io non mi sono addentrata abbastanza in quello che è stato organizzato ma anche solo leggendo i quotidiani o girando la città non avverto così forte questo evento.

Il fatto che Bergamo e Brescia siano Capitale Italiana della Cultura ha richiamato sul territorio un gran numero di persone: lavorando in Città Alta, i turisti non sono mai mancati, soprattutto in periodi come quello in cui si tiene il Festival del Paesaggio. Devo dire, però, che in prossimità e durante gli eventi che fanno parte del palinsesto di BgBs23 c’è un afflusso di clienti ancora maggiore. Lavorando non posso prendere parte direttamente alle iniziative ma quando ci sono momenti di pausa mi è capitato di girare per la città incuriosito, per vedere quello che succede. Ho partecipato al festival delle Luci ed essendo bresciano ho avuto modo di poter fare un paragone tra i due eventi: ho preferito quanto fatto nella mia città ma comunque mi pare che entrambe stiano ben affrontando le sfide che quest’anno pone. Non so cosa ne pensino gli altri commercianti, ma in questa zona, così come a Brescia, in centro non ho rilevato situazioni spiacevoli, che rimangono un po’ come in tutte le città più legate alla periferia.

Direi solo che come gli altri anni, se diamo uno sguardo agli eventi di CdC vedo moltissimi nomi di artisti stranieri invitati a Bergamo. Mi aspettavo almeno in questa occasione di promuovere un pò di più le risorse del nostro territorio.

Sono una studentessa che affianca allo studio il lavoro nel settore della ristorazione e la classica domanda che mi sento rivolgere da tutti i clienti è: “Beh, con la storia di BgBs23 avrete ancor più lavoro, no?” In realtà, per quanto possa sembrare strano, la risposta per me è assolutamente negativa: non c’è stato un incremento di clienti. Ci sono più italiani che fanno casino e che, rispetto alla nostra clientela abituale, turisti stranieri che vogliono ammirare le bellezze di Bergamo Alta, spendono molto meno. Negli ultimi anni in città c’è sempre stato un bel movimento e in questo 2023 la situazione mi pare invariata, così come invariata è del resto la penuria di postazioni info point o segnaletica che aiuti i visitatori ad orientarsi. A livello di attività e iniziative, credo manchi un po’ di pubblicità: di certi eventi sono venuta a conoscenza solamente una volta che erano ormai conclusi, per passaparola di amici. Personalmente ho partecipato al festival Light is Life ma non sono rimasta particolarmente colpita, così come dal resto del palinsesto: mancano attività per i più giovani.

CASALI BOOKSELLER
ALESSANDRA
OPERATRICE MUSEALE ANDREA MURATORE BAR MANAGER PROPRIETARIO LOCATION 58 BEPPE BORRELLA ARTISTA
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DENISA HYSAJ STUDENTESSA

Sono stata incuriosita dal Gate che, lavorando in centro, mi è subito balzato all’occhio. Fino ad allora ero stata piuttosto indifferente agli eventi del palinsesto BgBs23 ma il portale mi ha catturata e così ho iniziato ad informarmi un po’ sulle varie iniziative. Pur frequentando la zona centrale di Bergamo, anche sul lavoro, non ho mai sentito nessuno parlare del fatto che siamo Capitale Italiana della Cultura: mi aspettavo un po’ più di clamore e forse il disinteresse di tanti è dovuto anche a questo.

ADEMIR FESTA

Penso che Bergamo e Brescia capitale della cultura sia stato un evento significativo per le 2 città: ha portato turismo, eventi culturali manifestazioni e tanto movimento… Peccato per il traffico mal gestito e i diversi cantieri per le vie della città.

Amo le cerimonie. In particolar modo quelle di apertura che sanciscono il via di un evento. Non ho potuto quindi mancare il 21 gennaio in Piazza Vittoria per lo spettacolo Ascencio del collettivo artistico francese Groupe F. Amo anche le luci, l'arte e l'interazione che questi due elementi possono avere con l'ambiente che li circonda. Avrei potuto quindi perdermi la Festa delle Luci andata in scena, sempre nel palinsesto degli eventi che hanno animato la città, al Castello?!

Sono rimasta molto colpita dall’iniziativa denominata ‘I tesori nascosti del Centro Storico’, organizzata dalla Diocesi di Brescia, alla scoperta di tutte le parrocchie del centro cittadino per l’occasione divenute anche teatro di un concerto di 20 minuti. Un’iniziativa non solo coinvolgente ma anche decisamente istruttiva. Un vivere l’arte e la musica all’interno di alcuni dei più significativi luoghi sacri della nostra città. Un modo originale e profondo per ravvivare la nostra fede come del resto ricordava Sant’Agostino secondo cui ’Chi canta prega due volte’.

Come singoli non abbiamo partecipato a nessuna iniziativa nello specifico ma dato che l’edicola si trova in pieno centro vediamo un po’ tutto quello che succede. Molti commercianti qui intorno sono scontenti: vista la portata dell’evento dovremmo essere più tutelati e invece purtroppo non lo siamo. Una sera di tre settimane fa c’è stato un furto in un negozio e benché le forze dell’ordine siano state chiamate, nessuno è arrivato. Al contrario, la presenza dei vigili si fa sentire sempre quando si deve scaricare la merce: non si fa in tempo a lasciare un secondo l’auto che subito si trova una multa; solo quando realmente servirebbero, i controlli non ci sono. L’organizzazione di BgBs23 è stata pessima e anche se effettivamente in giro ci sono tanti turisti, sono turisti mordi e fuggi, che non spendono: cercano il supermercato invece del ristorante, storcono il naso davanti al prezzo di una calamita.

FERDINANDO AGOSTINELLI

PENSIONATO Per quanto mi riguarda, una cosa bella e che ho apprezzato in quest’anno di Capitale Italiana della Cultura è questo centro con tante panchine e tanti posti per sedersi, di cui sentivo la mancanza. La sistemazione delle piazze e la riqualificazione del centro mi ha fatto particolarmente piacere e credo sia stata voluta anche in occasione di quest’importante nomina. Ormai però sono un po’ troppo anziano per partecipare agli eventi proposti, certe cose sento che non mi riguardano più.

CARLA LORENA TRIGO ADDETTA ALLE VENDITE
E MEDICO
CHIRURGO ORTOPEDICO
ESTETICO OBERTI EDICOLANTE
EZIO ZIGLIANI PRESS OFFICE & P.R. ANNA MARIA GANDOLFI CONSIGLIERA DI PARITÀ REGIONE LOMBARDIA

GIOVANNA GHILARDINI

TITOLARE INTIMO GIÒ

GIOVANNI REBUSSI

ANTICA FIORERIA REBUSSI

Bilancio di metà anno più che positivo. Ci sono stati tanti eventi fin ora fatti ben organizzati e che hanno catturato la mia attenzione ma senza dubbio, oltre all’evento inaugurale, quello che più mi è piaciuto in quanto elemento di unione “reale” tra le due città è lo Stargate collocato in Piazza Matteotti. Questa porta, ponte virtuale tra le nostre città, è veramente originale ed emozionante!

Per quanto mi riguarda, ho partecipato in prima persona all’evento delle luci in Città Alta (Light is Life): l’ho trovato molto bello ma forse si è un po’ peccato sulla gestione dei flussi di persone. Vista l’affluenza, i tempi erano un po’ ristretti e quindi visionare tutte le postazioni non mi è stato possibile. Sicuramente l’iniziativa ed in generale il fatto che siamo Capitale Italiana della Cultura ha richiamato molti turisti, sia italiani sia stranieri. Tuttavia, al loro arrivo in città li trovo spesso molto spaesati: entrano in negozio chiedendo come si arrivi in Città Alta o dove sia il centro. Anche se c’è un infopoint in stazione, vista l’annata speciale, potrebbe essere utile mettere lungo l’asse principale e agli incroci dei vigili urbani, come ai vecchi tempi, non solo per sanzionare ma come punto di riferimento per i visitatori. Certamente, vista l’occasione, mi aspettavo dei miglioramenti rispetto alla situazione parcheggi, che sono carenti (visti anche i lavori in Piazzale della Malpensata) o molto cari. Per le persone che non arrivano dall’estero in aereo e con mezzi pubblici, ma magari dalle vicine regioni italiane in macchina sarebbe stato un piccolo segnale di accoglienza, per mettere tutti a proprio agio. Spesso, inoltre, c’è poca disponibilità anche di taxi. Anche le corse dei mezzi pubblici andrebbero forse incrementate: la linea Uno è sempre pienissima, perfino il sabato sera tardi. L’ultima corsa, oltretutto, nel weekend è all’una di notte: non dico sia presto, ma certamente, calandomi nei panni dei più giovani, turisti e non, avrei piacere di vivere la città anche la notte. Quest’anno sarebbe stato perfetto per agevolare i locali del centro in modo da movimentare un po’ la vita notturna, dando spazio anche ai ragazzi. Bergamo è stupenda ma nonostante l’anno di BgBs23 sia partito in quarta, adesso, anche leggendo le testate locali, trovo che la proposta non sia particolarmente innovativa.

GIULIA EUSTACCHIO STUDENTESSA E FASHION DESIGNER

GIORGIA BRIGNOLI

BGY GELATERIA

Come singolo non ho trovato iniziative particolari che suscitassero il mio interesse, mi aspettavo qualcosa di diverso, con proposte più interattive, pensate anche per coinvolgere maggiormente i giovani. Anche sul lavoro non ho notato cambiamenti in positivo per quanto riguarda il flusso di clienti, anzi, forse c’è stato un peggioramento, probabilmente adesso legato anche al caldo. Non mi sembra che le iniziative proposte abbiano avuto questo grande appeal sulla popolazione. Vista la posizione in cui ci troviamo, a metà strada tra il centro e Città Alta, il lavoro non è mai mancato, anche perché siamo l’unica gelateria in questa zona di passaggio, tuttavia, ci era stato detto che avremmo risentito positivamente dell’evento e invece l’aspettativa è stata delusa. Questo mi ha poi indotto ad una certa indifferenza, al di fuori dell’ambito lavorativo, verso le iniziative proposte.

Ho partecipato alla camminata per l’inaugurazione di “Al tuo passo”, l’opera permanente di Claudia Losi che si inserisce nel contesto della Via delle Sorelle, il cammino che collega Bergamo e Brescia: l’ho trovato un progetto molto bello, capace di mettere in risalto il nostro territorio e i suoi paesaggi anche attraverso il contributo dell’arte. Certamente su di me l’evento ha avuto ha avuto una certa presa, tanto che in futuro mi piacerebbe percorre tutte la Via. Per quanto riguarda il resto delle iniziative di BgBs23, mi aspettavo qualcosa di più dal punto di vista logistico-organizzativo, sia in centro che nelle zone limitrofe: manca ad esempio un info point o qualcosa di simile nel cuore della città bassa. Credevo ci sarebbe stato un maggior coinvolgimento della popolazione, magari anche sfruttando il portale degli eventi online che invece non ho trovato del tutto agevole: alcune iniziative minori o collaterali (come quella a cui io ho partecipato) non sono adeguatamente segnalate.

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MARIA ELENA E ALESSANDRA PESENTI

COLLABOTATRICE STILISTICA E IMPIEGATA

Maria Elena: Devo dire che non ho partecipato a tante cose perché purtroppo non sono molto social: non basandomi sugli annunci che vengono fatti online o sul sito di BgBs23, vengo a conoscenza degli eventi all’ultimo minuto e quindi spesso non riesco a prenotarmi in tempo. Non sono contentissima: per me si poteva fare molto di più, cose magari anche più semplici ma più fruibili per il pubblico; soprattutto non penso sia giusto che si debba pagare tutto. Bergamo io la conosco bene quindi non trovo nulla di nuovo da scoprire ma, detto questo, l’evento è stato sicuramente una bella vetrina per la nostra città visto l’afflusso di persone. Alessandra: Io ho partecipato alla “sciarpata”: ho contribuito alla realizzazione delle sciarpe insieme a delle amiche e poi ho anche partecipato all’evento che mi ha divertita tantissimo. Per il resto anche io sono stata poco attiva, un po’ per mancanza di tempo, un po’ forse perché potrei informarmi di più. Resta comunque il fatto che gli eventi non sono ben pubblicizzati, anche se probabilmente per i ragazzi che sono sui social non è così. Credo che comunque per Bergamo sia stato un evento importante perché in giro c’è una quantità di turisti immensa.

La cultura come cura è uno degli ambiti tematici su cui si articola la Capitale della cultura 2023. Valtrompiacuore APS con i Fondi di solidarietà sociale OR.MA. famiglia Mari-Basso e Pierluigi Mari hanno arricchito le proposte ufficiali per le celebrazioni della Capitale della Cultura 2023, offrendo alla Città Illuminata, un messaggio illuminante “la pace è cura” delle Persone, della Natura, dell’ Habitat urbano. Sono già parte della storia:

*La Pubblicazione dell’opera “Due Personaggi in Adamello, Franco Solina, alpinista-fotografo e Eugenio Busi, pittore”, in collaborazione con la Fondazione Martino Dolci. “Il cammino comincia con lo stupore e la meraviglia per la Natura e restituisce al lettore una nuova sensibilità, rendendolo protagonista del viaggio”. *Concorso a premi rivolto all’ Istituto comprensivo Scuola secondaria di Primo grado “A. Canossi” in occasione del centenario di fondazione del Gruppo Alpini di Gardone Val Trompia: “Il vero nemico in guerra è la sconfitta della pace. Lottiamo in pace contro la guerra, sempre”: mostra elaborati presso Villa Mutti-Bernardelli, premiazioni con gli Immortali Iliade e Odissea, La divina Commedia e le bussole per non perder l’ orientamento durante il viaggio, dodge balls per studenti atletici. È prossima l’inaugurazione di: *Parco giochi infanzia a tema in Vaghezza di Marmentino, orientato a favorire la socializzazione di famiglie, scuole e più in generale della cittadinanza mediante attività ludiche inclusive; riflessione sui diritti dei bambini, “I care” dovere e responsabilità, il pensiero di Esopo rivolto a piccoli e grandi; valorizzazione del turismo di prossimità, salvaguardia dell’ ambiente, ri-uso di resine plastiche per una concreta sostenibilità, con elaborato scuole dell’ infanzia e elementari locali. Work in progress: *Volume collettaneo dedicato ad un’ importante arteria viaria urbana “ Via Zanardelli a Gardone Val Trompia”, significativa per l’ evoluzione economica e sociale del capoluogo triumplino e per molti versi della provincia bresciana. Il procedimento conoscitivo è triplice: contestualizzare la rappresentazione urbanistica, applicarsi alla storia locale con le sue contraddizioni, le continuità, le ragioni di una storia più grande,ipotizzare eventuali prospettive plausibili di recupero e rifunzionalizzazione.

Brescia-Bergamo 2023: Grazie Capitale!!!

Ho partecipato ad alcuni eventi organizzati per la CdC e quelli che maggiormente hanno colto il mio apprezzamento ed a cui ho partecipato sono state la cerimonia di apertura, Light is Life sia a Bergamo che a Brescia, la visita all’Accademia Carrara quando ha ospitato, in un percorso di circa 40 opere, la prima esposizione mai dedicata a Cecco del Caravaggio, la mostra fotografica “Bergamo Brescia Cultura d’impresa. Storie di innovazione in fotografia” che è un percorso per immagini tra ieri, oggi e domani: dagli albori del Novecento sino alle grandi innovazioni dell’industria 4.0 di cui mi occupo quotidianamente per il mio lavoro di ingegnere che offre consulenza a supporto delle imprese. Non vorrei suggerire consigli per le prossime iniziative che sono già state pianificate, ma mi piacerebbe moltissimo se anche al termine di questo anno 2023 venissero organizzate ancora molte iniziative (eventi culturali e di coinvolgimento) per poter migliorare l’aggregazione e per vivacizzare la nostra stupenda città; tutto ciò sarebbe una bella attrattiva anche per i molti turisti sempre più presenti e per i giovani o per i diversamente giovani che da sempre vorrebbero una città più viva e partecipata.

Sono rimasta affascinata dalle installazioni luminose dell’evento Light is Life e ho trovato carina anche l’idea del portale virtuale che mette in collegamento le due città. Indubbiamente, BgBs23 è un’ottima opportunità per valorizzare non solo i due capoluoghi ma anche i territori circostanti, le città di provincia che normalmente non offrono grandi eventi. Questo 2023 ci fornisce l’occasione giusta per attirare turismo culturale e enogastronomico ma le somme si potranno tirare a fine anno.

BEPPE MAZZOLENI VICE PRESIDENTE FONDAZIONE PER LA RICERCA SULLE MALATTIE RARE SILVANA MORETTI TECNICO DI LABORATORIO

Gli eventi di Bergamo Brescia capitale della cultura che hanno colto maggiormente il mio apprezzamento sono stati i concerti di Bergamo Jazz al Lazzaretto… Davvero meravigliosi!

Come Assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro nonché orgogliosamente bresciana, posso dire che è un vero onore poter contribuire alla valorizzazione del nostro ricco patrimonio culturale e artistico. Finalmente la nostra città si è trasformata diventando meta turistica, un vero e proprio scrigno di tesori, con esposizioni, spettacoli e performance.

È stato emozionante vedere la partecipazione attiva dei bresciani e dei visitatori ai numerosi eventi del nostro territorio. Ho avuto il piacere di partecipare a numerose iniziative che mi hanno fatto capire quanto sia preziosa la nostra storia. Ma non posso non sottolineare gli eventi dedicati anche all'arte contemporanea e le espressioni culturali innovative. È stato un modo straordinario per mostrare al mondo intero la vivacità e la creatività della nostra comunità bresciana. Abbiamo potuto vedere la nostra città trasformarsi in un luogo di incontro, di scambio e di crescita culturale. È stata un’esperienza che ha suscitato in me un grande senso di orgoglio sopratutto per coloro che hanno lavorato duramente per rendere tutto ciò possibile. Vorrei tanto suggerire di continuare a promuovere le nostre eccellenze anche in futuro, permettetemi una battuta, a volte, noi dimentichiamo la bellezza di ciò che abbiamo perché il nostro tessuto sociale è sempre troppo preso dal “lavorare”. Dobbiamo anche puntare sull'innovazione e sulla sperimentazione, coinvolgendo i giovani e le nuove generazioni nella creazione di eventi culturali sempre più avvincenti e inclusivi. Brescia ha dimostrato al mondo intero la sua straordinaria ricchezza culturale e il suo spirito di “Leonessa d’Italia”. Sono fiera di appartenere a questa comunità e sono certa che continueremo a stupire il mondo con la nostra identità e la nostra forza.

Premessa: siamo a metà anno e quindi il bilancio è ancora parziale. Non mi è piaciuta la festa di apertura e condivido le critiche che sono state fatte. Si è privilegiato troppo l'effimero! Sembrava una festa alla Nicolini (se lo ricorda, l'assessore di Roma ...)(Ancor meno mi è piaciuta la dissacrante carnevalata al monumento di Donizetti in occasione della serata dedicata al grande musicista. Ma non so se questa manifestazione rientrasse in quelle legate alla Capitale della cultura). C'è stato lo sforzo di creare momenti ed eventi unitari che dessero un senso alla Capitale della Cultura al di là della tragica condivisione della pandemia. Ma i risultati sono stati lontani dall'impegno che riconosco esserci stato.Mi è piaciuta l'iniziativa della catena umana che ha unito, con l'aiuto di sciarpe preparate per l'occasione da tanti volontari, le due città. A questa ho partecipato. Mi è parsa una delle pochissime manifestazioni che hanno visto protagonisti i cittadini, in maniera trasversale e non elitaria. In generale non si è riusciti a trasmettere quello che nella storia e nella cultura ha unito le due città. Come hanno vissuto la dominazione veneziana? Soprattutto due argomenti avrebbero meritato di essere valorizzati e su questi si sarebbe potuto coinvolgere le scuole, con interventi non effimeri/festaioli. Bergamo città dei Mille e Brescia leonessa d'Italia: protagoniste nel Risorgimento, che le vide anche unite nella straordinaria assistenza che le due province dettero alle migliaia e migliaia di feriti dopo le battaglie di Solferino e San Martino. E poi D'Annunzio, col Vittoriale a Gardone e Antonio Locatelli, tutti e due protagonisti del volo su Vienna, uniti anche dalle polemiche di taluni nei loro confronti. Un'occasione persa per approfondire la conoscenza di figure, per me eroiche, di cui si (S)parla troppo spesso solo con slogan. L'impressione è che sia mancata una programmazione e una gestione unitaria , c'è stata non una integrazione tra due progetti ma un collage. Speriamo nei prossimi 5 mesi.

ROBERTO COBILDI RESPONSABILE MULTITERMO
SIMONA TIRONI ASSESSORE DELLA REGIONE LOMBARDIA ALL’ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO
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CARLO SAFFIOTI PSICHIATRA

Per la città di Bergamo diventare Capitale della Cultura è sicuramente un'ottima occasione! Nell'anno precedente il via a diversi cantieri, l'abbiamo vista rinnovarsi e rifiorire e ora nel 2023 è pronta ad accogliere eventi e spettacoli per i residenti ed i turisti.

La cerimonia inaugurale è stata spettacolare ha coinvolto tantissimi cittadini che hanno colorato il centro storico, oltre agli ospiti intervenuti e agli artisti che hanno arricchito il tutto con le loro performance.

Interessante la collaborazione tra Confindustria, Gamec, Accademia Carrara ed altri enti molto attenti all'ecologia e alla sostenibilità in ogni progetto.

Un'altra protagonista è la tecnologia che ha abbracciato l'arte dando vita al The Gate, un'installazione che permette di far comunicare la città di Bergamo e la città di Brescia. Il palinsesto di eventi è davvero ricco, speriamo non si spenga a fine anno!

VISCARDI

#BGBS2023 unisce ancor di più il mondo del commercio e il legame che ha da sempre con la città. Questo grande evento sta oggettivamente impattando positivamente su tutti noi, non solo dal punto di vista economico, i dati sul turismo sono davvero confortanti, ma anche perché sta insegnando a noi imprenditori che la cultura delle buone relazioni e della cura per il prossimo é un elemento centrale nel nostro fare impresa. Uno dei momenti più emozionanti per me é stata sicuramente l’inaugurazione al teatro Donizetti con il collegamento in diretta con Brescia e il Presidente della Repubblica.

Manifestazione bellissima è svolta in modo imponente... (più o meno era il mestiere del nostro sindaco). Difetti: Dopo Procida bisognava davvero unirsi a Brescia per avere abbastanza peso? Pochi sport minori ricordati, volley, basket C .S.I. ecc... Avrei evitato il Natale tutto l’anno con alberi luminosi. Noi abbiamo sponsorizzato la Street art con il decoro di un campo di basket forse con gli stessi soldi se ne poteva regalare uno a qualche comune che ne è sprovvisto...

SERGIO NESSI

Personalmente ho fotografato la cerimonia ufficiale di apertura e tutti gli eventi che corredavano i 3 giorni iniziali che aprivano l’anno 2023 come Bergamo e Brescia Capitale della Cultura. Direi fantastico. Parlandone di più mi sembra di togliere qualcosa allo splendore delle variegate iniziative. A conferma di questo, le mie semplici parole per esprimere la meraviglia per quello che ho visto. Sono certo che sino alla chiusura manterranno lo stesso standard.

ROBERTO RUSCONI PRESIDENTE GRUPPO HABILITA
VIRGINIA RADOLLI LIBERA PROFESSIONISTA
NICOLA MANAGER DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO FOTOGRAFO

BENITO MELCHIONNA

Abbiamo chiesto al nostro più saggio collaboratore un giudizio sul progetto “Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023”.

“Per definizione la cultura (da culto, coltivare) sta a indicare l’insieme del patrimonio tradizionale e conoscitivo che, sul piano storico e geografico, caratterizza ciascun gruppo sociale. Il Progetto in questione rappresenta certamente una ghiotta opportunità, a livello nazionale, per cercare di approfondire le risposte più idonee rispetto alle grandi sfide del nostro tempo. Ciò attraverso la progettazione “collettiva” (e cioè “politica”) e la realizzazione di iniziative e di eventi intesi come molla per lo sviluppo socioeconomico delle due città. Le quali, affratellate da una innovativa visione comune, si vedono chiamate a valorizzare l’attrattiva dei rispettivi territori sul piano della vocazione imprenditoriale, del tessuto produttivo e dell’appeal turistico sostenibile. Impegnate, nel contempo, a lasciare ai cittadini un messaggio aggiornato sul versante della formazione ad un più qualificato progresso civile… sconvolgimento viario e persistente “furor di cazzuola” a prescindere”.

In quale misura ti sei sentito partecipe degli eventi organizzati per la Capitale della Cultura?

“Personalmente, pur essendo da decenni attivo nel substrato culturale bergamasco, attraverso il volontariato presso le scuole e la più diffusa divulgazione di opere di diritto, di letteratura e di teatro, non mi sono tuttavia sentito coinvolto nella partecipazione ai più o meno fastosi eventi “multiculturali” messi in campo dagli organizzatori”. Come mai tanto disimpegno?

“Probabilmente non ho valutato appieno la utilità di assistere a manifestazioni da molti considerate “autoreferenziali”, svoltesi cioè in una cornice populista più che popolare, incapace perciò di prospettare novità culturali all’insegna di un percorso di dialogo e di confronto reciproco tra le forze vive della città. Di conseguenza, non sono in grado di formulare un giudizio critico di apprezzamento o meno rispetto alle iniziative proposte”.

Ritieni tuttavia che siano possibili altre opzioni?

“Percorsi alternativi certamente non mancano, visto che a Bergamo - che ora si avvia a diventare smart city d’Europa - e a Brescia la cultura è sempre stata di casa. Ed è costantemente alimentata da infinite offerte a cura di molte formazioni associative spontanee, quelle indicate dall’art.9 della Costituzione proprio per assicurare ‘lo sviluppo della cultura’. Basta al riguardo pensare al dibattito civile ogni anno sollecitato da benemeriti gruppi culturali quali: “Bergamo Festival”; “deSidera Festival”; “Nxt Station Festival” e “Abitare la Poesia - da Bergamo” guidato dall’intellettuale bergamasco Gabrio Vitali”.

MATTEO ROTA E DONATELLA FUMAGALLI

Il progetto che vede Bergamo-Brescia capitale italiane della Cultura, manda forti segni di speranza e di rilancio per le nostre città, sempre sensibili, attente ed operose, soprattutto dopo il terribile periodo della pandemia. Abbiamo particolarmente due cose su tutto: l’atmosfera creata dalla “città illuminata” che è stata magia pura ed ha esaltato bellezze che sono per noi scontate, mentre dovrebbero essere riconosciute come eccellenze uniche, quindi privilegi. E ancora, la “Donizetti night” che ha reso la città protagonista su un palcoscenico itinerante incredibile, apprezzato e accolto con partecipazione straordinaria, da persone di ogni età. Crediamo si debba cogliere e far tesoro di questa opportunità, sviluppando al contempo la consapevolezza che Bergamo ha molto da offrire, in termini di qualità, affacciandosi senza paura, anzi, con orgoglio, sul mondo.

MAGISTRATO E SCRITTORE DI LUNGO CORSO
ROTA FUMAGALLI GIOIELLERIA 76

GIORGIO BERTAZZOLI

toto sindaco: È l’ora delle donne

Si mettano l’animo in pace gli ometti che si vogliono candidare alla carica di sindaco la prossima primavera. Anche se in Italia l’attuale percentuale delle sindache donne non va oltre il 16%, poco più 2700, è innegabile che il trend in politica sia oggi molto favorevole alle donne. Con a capo il loro simbolo vivente, Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, e a seguire in casa nostra, l’On. Giorgia Meloni che guida il governo, la pattuglia di donne a capo di enti e amministrazioni pubbliche si va rimpolpando sempre più.

È stato molto importante quest’anno di Bergamo Brescia capitali della Cultura perché in un territorio come il nostro, a ridosso delle due province coinvolte, si sono svolti molti eventi sponsorizzati anche dall’Amministrazione Comunale di Sarnico. In primis siamo stati tra i protagonisti della catena umana, le famose 50 miglia con le sciarpe, che ha unito le due popolazioni proprio sul ponte che separa Sarnico, sponda bergamasca, e Paratico, sulla sponda Bresciana, alla presenza di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, e di Laura Castelletti, sindaco di Brescia. Quello è stato l’evento clou. Abbiamo anche da poco inaugurato una bellissima mostra di pittura nella nostra pinacoteca con 60 preziosi dipinti da Monet a Warrol prestati dalla Joannesburg Museum con Picasso Van Gogh, Cesanne, Bacon, che sta riscontrando un notevole successo. Rilanciate le nostre gemme del Liberty che ogni anno richamano tanti turisti da tutto il mondo.

MICHELE BRUSA

RESPONSABILE

LAMBORGHINI BERGAMO

L’elettorato è portato a fidarsi delle donne. Perché? I motivi sono tanti… Prima di tutto perché oggi le donne fanno molto più politica che non in passato, poi forse si pensa che siano più oneste degli uomini, meno corruttibili e più trasparenti... con le dovute “sante” eccezioni.

Poi, non dimentichiamoci che, oltre la metà di quelli che vanno a votare, sono donne e, se ci sono le candidate, che magari fino a ieri latitavano, il voto è quasi automatico… Certo bisognerebbe anche sfoltire le segreterie dei partiti dai dinosauri che ancora decidono chi candidare e a comandare sono sempre degli uomini. Dopo Fratelli d’Italia, anche il PD ha scelto una donna come leader, mentre negli altri, dai Cinque Stelle a Forza Italia, ancor più nella Lega, chi mena il torrone non porta quasi mai la gonna.

Dovrei forse glissare sull’argomento ma, ahimè, anche tra i direttori dei giornali, da quelli potenti a quelli clericali dai nazionali ai locali, a dettare la linea c’è sempre un uomo.

L’aria però è cambiata e profuma di buono. A Brescia ha stravinto, Laura Castelletti, molto stimata per il suo saper fare politica, a prescindere dal fatto che porti i pantaloni. Non sto ad elencare altre protagoniste in altre città, ma non dimentichiamo l’avvento, prima fra tutte, di Letizia Moratti a Milano, di Virginia Raggi a Roma e di Chiara Appendino a Torino.

Per loro alterne fortune e differenti capacità di governare città importanti ma tutte, anche quelle poi ripudiate, sono state elette anche in quanto donne, anche se poco conosciute. È un venticello che non si placa anzi…

A Bergamo, probabilmente saranno due donne a contendersi la poltrona di prima cittadina quando Giorgio Gori lascerà per tentare, come sembra, l’avventura a Bruxelles…Ed entrambe non vedono l’ora di salire sul ring.

A destra Alessandra Gallone, a sinistra Elena Carnevali, entrambe in politica da decenni, entrambe hanno già conosciuto gli scranni di Palazzo Frizzoni come Assessori, entrambe sulle poltrone rosse del Parlamento, entrambe conosciute e apprezzate. La prima godrà dell’imprimatur dell’attuale sindaco, la seconda del felice momento del centrodestra al Governo del paese con a capo una donna. Ometti avvisati...

Ho apprezzato molto alcune iniziative e, visti anche i tempi ristretti, ritengo che l’organizzazione sia stata impeccabile. Di certo è un’occasione importante per i due territori di Bergamo e di Brescia per godere di una grande visibilità sui media nazionali e internazionali e indurre molte persone a visitare le due città, ricche di tesori d’arte e di paesaggi meravigliosi.

SINDACO DI SARNICO
Alessandra Gallone Elena Carnevali

(Winston Churchill)

LUPUS IN FABULA

Benito

Procuratore emerito della Repubblica LA SCUOLA

TRA CRESCITA E SOCIALITÀ

1. Lezioni a spasso con Platone e Aristotele

È forse utile ricordare, in primis ai decisori politici (per le regole giuste), poi agli operatori scolastici (per una gestione efficiente ed efficace) e alle famiglie interessate, che la parola scuola prende origine da scholé. Con questo termine gli antichi Greci designavano il “tempo libero”, in rapporto con “échein”, intrattenersi in una occupazione studiosa. Si trattava di metodo di intrattenimento, totalmente immersivo nella puntuale intesa mente-natura-sacro, avviato nel IV sec. a.C. in Atene da Platone (427-347 a.C.) con la sua famosa Accademia

La scuola era denominata Accademia perché le lezioni, che introducevano all’amore per il sapere (filosofia), si tenevano mentre maestro e allievi passeggiavano nel bosco consacrato alla memoria del mitico eroe Acàdemo

Nel corso dei secoli, tale denominazione si è tenuta sempre viva come indicativa delle diverse sedi di insegnamento fiorite un po’ dovunque: quelle dei Romani (il “rozzo vincitore” della Grecia, di cui parla Orazio, 65 - 8 a.C.); quindi della patristica cristiana e poi dei medioevali “clerici vagantes” (definiti da Dante “litterati grandi”) in giro per l’intera Europa; e poi ancora del glorioso Umanesimo del nostro Rinascimento, per finire appunto alla attuale diffusione di numerose Accademie (dei Lincei, della Crusca, delle Belle Arti, ecc.) e alle ben accreditate Academies tuttora attive nel mondo anglosassone.

2. Educazione e istruzione, mondi separati?

Tra gli addetti ai lavori e tra la gente comune circola ancora un bozzolo di idea, che tiene distinte e separate tra loro la educazione (dal latino, “portare fuori”… ciò che si ha dentro) e l’istruzione (dal latino, “costruire sopra”). Siffatto non dichiarato divorzio deriva probabilmente dall’atavica eredità del nostro poco aggiornato contado, tuttora chiuso e geloso custode della appartenenza familistica, concepita come “proprietaria” esclusiva della educazione e dello stesso destino dei figli.

Quanto poi all’istruzione, concorre a tenerla in scarsa considerazione la tradizionale diffidenza italica nei confronti delle pleonastiche e indolenti sovrastrutture pubbliche: guarda caso, a cominciare dalle fondamentali istituzioni di giustizia, di sanità e appunto di didattica (dal greco, “insegnamento”). Per tutto ciò le istituzioni scolastiche sono ritenute a dir poco distratte rispetto alle essenziali funzioni etico-sociali loro assegnate dalla Costituzione: v., per la scuola, gli artt. 9, 33 e 34; e, per la famiglia, gli artt 29-31, con particolare riferimento all’art.30, che tra l’altro recita “è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli”.

I “voti” sono metodicamente improntati a sterile nozionismo; tra l’altro in ritardo spaziale rispetto alle frenetiche innovazioni connesse, in particolare, alla transizione ambientale e alla transizione digitale

Anche Aristotele (384 - 322 a.C.) volle creare la propria scuola, denominata Liceo in quanto attigua al tempio dedicato ad Apollo Licio o Liceo. Qui il grande filosofo intratteneva gli allievi detti “peripatetici”, dato che appunto passeggiavano tra i colonnati coperti, riflettendo (per finalità diverse dalle “peripatetiche” nostrane) con il maestro all’ombra di veri e propri paesaggi dell’anima; contesti quindi ben adatti a sollecitare la libera creatività dei giovani, grazie alle dissertazioni letterarie e filosofiche volte alla conoscenza del mondo e alle più profonde riflessioni logiche ed estetiche. Invece, nel corso del travagliato veloce processo di sviluppo della modernità, la scuola, nonostante continue successive riforme, risulta gravata da funzioni istituzionali - anche non proprie - di primaria importanza, rimaste però sulla carta; quindi nella impossibilità di conseguire l’auspicata formazione, la crescita sociale e la partecipazione attiva al dialogo educativo con gli studenti. Infatti, la realtà scolastica è rimasta ingessata nel pantano di strutture e di modelli selettivi (dei docenti e degli allievi) di tipo burocratico (come i “voti”), metodicamente improntati a sterile nozionismo; tra l’altro in ritardo spaziale rispetto alle frenetiche innovazioni connesse, in particolare, alla transizione ambientale e alla transizione digitale

Sta comunque che nel nostro Paese l’educazione resta riservata alla famiglia, in base ad una interpretazione riduttiva della dottrina maieutica (arte della levatrice) di Socrate

Invece, l’istruzione - anche a dispetto della sopra citata impostazione costituzionale - resta per intero delegata, anche in base allo scaricabarile delle famiglie, alla scuola per trasmettere dall’alto ai giovani - nel grigiore della quotidianità - semplici nozioni teoriche

Un sapere sostanzialmente sganciato dalle necessarie connessioni con le competenze pratiche (a supporto del lavoro che cambia radicalmente con le incognite di AI e delle culle vuote), nonché con i doveri di educazione civica (a supporto dei diritti di cittadinanza nel turbolento odierno quadro geopolitico).

Al riguardo, è forse più pertinente lo stretto collegamento tra i termini inglesi education e teaching, che concorrono a indicare l’insieme di istruzione, comportamenti e conoscenze che si acquisiscono nel corso di studi in ambito scolastico.

Sarà allora mai possibile realizzare una intesa collaborativa tra il mondo scolastico e le famiglie, al fine di poter intrecciare tra loro educazione e istruzione?

Difficile a dirsi, visto il diffuso degrado in cui versa la vaporosa società dell’individualismo egocentrico, società non a caso ora definita “gassosa”. Un mondo post-sociale dove molti hanno smarrito la via della giustizia, ostentata solo “al sommo della bocca” (Dante), e si dannano nelle paludi di una vasta “morta gora” (sempre Dante). Mentre alcuni arrivano perfino a tributare consenso e plauso (rendendosi complici!) a coloro che, per brama di potere e di denaro, concorrono a inquinare la vita, sia nei contesti ambientali sia negli spazi della spiritualità umana, trasformando anche le persone in merce di scambio, in un mercato peraltro drogato dalla corruzione

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Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.

LUPUS IN FABULA

3. La scuola al centro della comunità educante

Non è questa la sede per richiamare il costante succedersi e sovrapporsi di riforme legislative in tema di ordinamento scolastico. È qui sufficiente citare l’importante riforma fascista (che tra l’altro introdusse l’esame di maturità), voluta nel 1923 dal ministro dell’istruzione, il filosofo Giovanni Gentile (1875-1944).

Senza poi trascurare l’opera “messianica” della nota pedagogista Maria Montessori (1870-1952), che volle realizzare con successo una scuola - alternativa a quelle statali - modellata a misura di bambino; finalizzata perciò a valorizzare le energie creative e le disposizioni morali (l’amore) dei più piccoli, purtroppo soffocate e rese inattive dagli adulti.

Infine, la cronaca recente menziona l’iniziativa del governo Meloni, che ha - tra prevedibili polemiche - aggiunto nella titolazione del Ministero dell’istruzione il richiamo al … Merito.

È peraltro noto che ogni raggruppamento sociale, quando si stabilisce in circoscritti confini territoriali, deve necessariamente invigorire la propria comunità umana di base qualificandola come comunità politica; deputata (in democrazia, per volontà del “popolo sovrano”) a organizzare e governare la “polis” attraverso l’imperio della legge e la più ampia condivisione della “solidarietà politica, economica e sociale”: v. artt.1e 2 Cost.

L’attuale sempre più complessa società è però composta da svariati attori (famiglie, istituzioni, associazioni culturali e di volontariato, intraprese economiche, ecc.), la cui partecipazione civica, libera e responsabile è - come cantava Giorgio Gaber - a fondamento della sostenibilità sociale e dello sviluppo; salvo poi il paradosso di affidare il potere in mani sbagliate e … divisive.

Pertanto, se la scuola (al pari, ad es., della sanità e della giustizia) non funziona, la causa va ricercata nella decadenza - nel suo “insieme” - della comunità di cui essa è parte integrante.

Per questo ora trova ampio consenso la proposta collaborativa tra il sopra citato “insieme”, al fine di chiamare a raccolta al motto “educandosi educare”, tutte le preziose risorse individuali e collettive di cui dispone la parte sana del Paese, nella piena consapevolezza che “per far crescere un bambino ci vuol sempre un villaggio”

Si rafforza così l’idea di mettere al centro della complessiva comunità educante e della più innovativa progettualità culturale, modelli di attività didattico-educativi coordinati da una scuola completamente “ristrutturata”, riconosciuta anzitutto nella sua funzione essenziale. Anche se a tale scopo essa deve selezionare docenti e operatori, affermandoli nella loro dignità professionale (da motivare e da retribuire al meglio); una scuola capace pertanto di aiutare gli studenti a orientare il proprio futuro, sollevando le paure legate al disagio sociale di tanti giovani estranei a se stessi, online ma non connessi e confusi tra reale e virtuale (senza nel contempo demonizzare le nuove tecnologie).

Benito Melchionna

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