Qui Bergamo n.ro 256

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ANNO 26 - N° DUECENTOCINQUANTASEI - OTTOBRE 2018 - € 3

i n n a i e s i t n e v BERGAMO

CMP BERGAMO

SPEDIZIONE IN A. P. D.L 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N.46) ART.1, COMMA 1, DCB BERGAMO IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE AL MITTENTE - EDITA PERIODICI S.R.L. VIA B. BONO, 10 BERGAMO 24121 - TASSA PAGATA BG CPO

MAGAZINE

INTERVISTE ESCLUSIVE FRANCESCO VALESINI: RAMMENDO URBANO ALVIERO, IL FANTASMA DI BORGO PALAZZO COMUS: SEMPLICEMENTE UNICO NUOVE AUDI Q8 E A6 AVANT: UN EVENTO GALATTICO THE DISTINGUISHED GENTLEMAN’S RIDE 2018: LA TAPPA OROBICA Fotografia Paolo Biava

IN COPERTINA

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I valori indicativi relativi al consumo di carburante ed alle emissioni di CO2 dei modelli di veicoli sono stati rilevati dal Costruttore in base alla normativa vigente. Eventuali equipaggiamenti aggiuntivi possono modificare i predetti valori. Oltre al rendimento del motore, anche lo stile di guida ed altri fattori non tecnici incidono sul consumo di carburante e sulle emissioni di CO2 (biossido di carbonio è il gas ad effetto serra principalmente responsabile del riscaldamento terrestre) di un veicolo. Per ulteriori informazioni sui predetti dati, vi invitiamo a rivolgervi alle Concessionarie Audi presso le quali è disponibile gratuitamente la guida relativa al risparmio di carburante e alle emissioni di CO2, che riporta i dati inerenti a tutti i nuovi modelli di veicoli. I dati sui valori sono periodicamente aggiornati in conformità all’Allegato 3 del DPR 84/2003.


EDITORIALE

vito emilio filì

ricucire le ferite della città

ATA LAN TA S TA D I O - B E RG AM O 2017 - URBAN PLANNING

STANDARD DI QUALITA’

In questo numero troverete un importante reportage sulle nuove costruzioni che stiamo vedendo sorgere in città o la cui apparizione è prevista nei prossimi mesi, che contribuiranno a cambiare sostanzialemte il volto di alcune aree periferiche di Bergamo. Ne abbiamo esaminato l’evoluzione con l’Architetto Francesco Valesini, Assessore alla Riqualificazione Urbana, Edilizia Pubblica e Privata e al Patrimonio Immobiliare, che ci ha ribadito il concetto di ‘rammendo urbano’ coniato da Renzo Piano che ci è gradito riportare qui di seguito. Buona lettura. (V.E.Filì)

Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma al tempo stesso molto fragile. È fragile paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione: Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono le idee. Siamo un Paese che è capace di costruire i motori delle Ferrari, robot complicatissimi, che è in grado di lavorare sulla sospensione del plasma a centocinquanta milioni di gradi centigradi. Possiamo farcela perché l’invenzione è nel nostro Dna. Come dice Roberto Benigni, all’epoca di Dante abbiamo inventato la cassa, il credito e il debito: prestavamo soldi a re e papi, Edoardo d’Inghilterra deve ancora renderceli adesso. Se c’è una cosa che posso dare come Senatore a vita non è tanto discutere di leggi e decreti, c’è già chi è molto più preparato di me. Non è questo il mio contributo migliore perché non sono un politico di professione ma un architetto, che è un mestiere politico. Non è un caso che il termine politica derivi da polis, da città. Norberto Bobbio sosteneva che bisogna essere “indipendenti” dalla politica, ma non indifferenti alla politica. Se c’è qualcosa che posso fare è mettere a disposizione l’esperienza, che mi deriva da cinquant’anni di mestiere, per suggerire le idee e far guizzare qualche scintilla nella testa dei giovani. Una scintilla di una certa urgenza, con una disoccupazione giovanile che sfiora una percentuale elevatissima. Quindi con il mio stipendio da parlamentare ho assunto sei giovani, che ruoteranno ogni anno e che si occuperanno di rendere migliori le nostre periferie. Perché le periferie? Le periferie sono la città del futuro, non fotogeniche d’accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città sono le periferie. Nel centro storico abita solo il 10 per cento della popolazione urbana, il resto sta in questi quartieri che sfumano verso la campagna. Qui si trova l’energia. I centri storici ce li hanno consegnati i nostri antenati, la nostra generazione ha fatto un po’ di disastri, ma i giovani sono quelli che devono salvare le periferie. Spesso la parola “periferia” si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città? Diventeranno o no urbane, nel senso anche civili? info@deottostudio.com / www.deottostudio.com

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RENZO PIANO


RENZO PIANO È NATO A GENOVA IL 14 SETTEMBRE 1937. È UN ARCHITETTO E SENATORE A VITA. È TRA I PIÙ NOTI, PROLIFICI E ATTIVI ARCHITETTI A LIVELLO INTERNAZIONALE, VINCITORE DEL PREMIO PRITZKER CONSEGNATOGLI DAL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI BILL CLINTON NEL 1998. DEL 2006 DIVENTA IL PRIMO ITALIANO INSERITO DAL TIME NELLA TIME 100, L’ELENCO DELLE 100 PERSONALITÀ PIÙ INFLUENTI DEL MONDO, NONCHÉ TRA LE DIECI PIÙ IMPORTANTI DEL MONDO NELLA CATEGORIA ARTE E INTRATTENIMENTO. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO IL 30 AGOSTO 2013 L’HA NOMINATO SENATORE A VITA

Qualche idea io l’ho e i giovani ne avranno sicuramente più di me. Bisogna però che non si rassegnino alla mediocrità. Il nostro è un Paese di talenti straordinari, i giovani sono bravi e, se non lo sono, lo diventano per una semplice ragione: siamo tutti nani sulle spalle di un gigante. Il gigante è la nostra cultura umanistica, la nostra capacità di inventare, di cogliere i chiaroscuri, di affrontare i problemi in maniera laterale. La prima cosa da fare è non costruire altre periferie. Bisogna che le periferie diventino città ma senza ampliarsi a macchia d’olio, bisogna cucirle e fertilizzarle con delle strutture pubbliche. Si deve mettere un limite alla crescita anche perché diventa economicamente insostenibile portare i trasporti pubblici e raccogliere la spazzatura sempre più lontano. Oggi la crescita anzicché esplosiva deve essere implosiva, bisogna completare le ex aree industriali, militari o ferroviarie, c’è un sacco di spazio disponibile. Parlo d’intensificare la città, di costruire sul costruito. In questo senso è importante una green belt come la chiamano gli inglesi, una cintura verde che definisca con chiarezza il confine invalicabile tra la città e la campagna. Un’altra idea guida nel mio progetto con i giovani architetti è quella di portare in periferia un mix di funzioni. La città giusta è quella in cui si dorme, si lavora, si studia e ci si diverte, si fa la spesa. Se si devono costruire nuovi ospedali, meglio farli in periferia, e così per le sale da concerto, i teatri, i musei o le università. Andiamo a fecondare con funzioni catalizzanti questo grande deserto affettivo. Costruire dei luoghi per la gente, dei punti d’incontro, dove si condividono i valori, dove si celebra un rito che si chiama urbanità. Oggi i miei progetti principali sono la riqualificazione dei ghetti o periferie urbane, dall’Università di New York ad Harlem, al polo ospedaliero di Sesto San Giovanni che prevede anche una stazione ferroviaria del metrò e un grande parco. E se ci sono le funzioni, i ristoranti e i teatri, ci devono essere anche i trasporti pubblici. Dobbiamo smetterla di scavare parcheggi. Penso che le città del futuro debbano liberarsi dai giganteschi silos e dai tunnel che portano auto, e sforzarci di puntare sul trasporto pubblico. Non ho nulla contro l’auto ma ci sono già idee, come il car sharing, per declinare in modo diverso e condiviso il concetto dell’auto. Credo sia la via giusta per un uso più razionale e anche godibile dell’automobile. Servono idee anche per l’adeguamento energetico e funzionale degli edifici esistenti. Si potrebbero ridurre in pochi anni i consumi energetici degli edifici del 70/80 per cento, consolidare 60mila scuole a rischio sparse per l’Italia. Alle nostre periferie occorre un enorme lavoro di rammendo, di riparazione. Parlo di rammendo, perché lo è veramente da tutti i punti di vista, idrogeologico, sismico, estetico. Ci sono dei mestieri nuovi da inventare legati al consolidamento degli edifici, microimprese che hanno bisogno solo di piccoli capitali per innescare un ciclo virtuoso. C’è un serbatoio di occupazione. Consiglio ai giovani di puntarci: start-up con investimenti esigui creano lavoro diffuso. Prendiamo l’adeguamento energetico con minuscoli impianti solari e sonde geotermiche che restituiscano energia alla rete, l’Italia è un campo di prova meraviglioso: non abbiamo né i venti gelidi del Nord, né i caldi dell’Africa, però abbiamo tutte le condizioni possibili dal punto di vista geotermico, eolico e solare. Si parla di green economy però io la chiamerei Italian Economy. Nelle periferie non c’è bisogno di demolire, che è un gesto di impotenza, ma bastano interventi di microchirurgia per rendere le abitazioni più belle, più vivibili ed efficienti. In questo senso c’è un altro tema, un’altra idea da sviluppare, che è quella dei processi partecipativi. Di coinvolgere gli abitanti nell’autocostruzione, perché tante opere di consolidamento si possono fare per conto proprio o quasi che è la forma minima dell’impresa. Sto parlando di cantieri leggeri che non implicano l’allontanamento degli abitanti dalle proprie case ma piuttosto di farli partecipare attivamente ai lavori. Sto parlando della figura dell’architetto condotto, una sorta di medico che si preoccupa di curare non le persone malate ma gli edifici malandati. Nel 1979 ad Otranto abbiamo fatto qualcosa di molto simile con il laboratorio di quartiere, un progetto patrocinato dall’Unesco per “rammendare” il centro. Un consultorio formato da architetti condotti potrebbe essere un’idea per una start-up. Nelle periferie non bisogna distruggere, bisogna trasformare. Per questo occorre il bisturi e non la ruspa o il piccone. C’è ancora una cosa che voglio consigliare ai giovani: devono viaggiare. Mica per non tornare più, però viaggiare secondo me serve a tre cose. Prima e più scontata per imporre le lingue, seconda per capire che differenze e diversità sono una ricchezza e non un ostacolo. Terza per rendersi conto della fortuna che abbiamo avuto a nascere in Italia, perché se non si va all’estero si rischia di assuefarsi a questa grande bellezza e a viverla in maniera indifferente. Si tratta di una bellezza che non è per nulla inutile o cosmetica, ma che si traduce in cultura, in arte, in conoscenza e occupazione. Quella che dà speranza, che crea desideri, che dà e deve dar forza ai giovani italiani. (Renzo Piano)


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I GRAFFI DI BRUNO

Bruno Bozzetto


BERGAMO www.qui.bg.it

autorizz. Tribunale di Bergamo n°3 del 22/01/1992

BRESCIA

www.qui.bs.it

autorizz. Tribunale di Brescia n°18 del 22/04/2004

EDITA PERIODICI srl Via Bono 10 Bergamo tel 035.270989 fax. 035.238634 www.editaperiodici.it Direttore responsabile: Vito Emilio Filì Direttore editoriale: Patrizia Venerucci venerucci@editaperiodici.it Responsabile redazione: Tommaso Revera redazione@qui.bg.it Responsabile grafica: Paolo Biava grafica@qui.bg.it Redazione eventi: Valentina Colleoni redazione.chicera@qui.bg.it Hanno collaborato in redazione: Bruno Bozzetto, Lisa Cesco, Maurizio Maggioni, Franco Gafforelli, Giorgio Paglia, Valentina Colleoni Fotografie di: Federico Buscarino, Sergio Nessi, Paolo Stroppa, Paolo Biava, Daniele Trapletti Stampa: Euroteam Nuvolera Brescia


in questo numero

Christian Presciutti campione di pallanuoto RAMMENDO URBANO: L’ASS. VALESINI CI ANTICIPA LA BERGAMO DI DOMANI GIORGIO GORI SI RICANDIDA

ALVIERO, IL FANTASMA DI BORGO PALAZZO

10^ SETTIMANA PER L’ENERGIA

RISTORANTE COMUS: SEMPLICEMENTE UNICO

COVER STORY LUANA PIAZZALUNGA E GIUSEPPE CASTAGNETO PRESENTANO L’ULTIMO NATO DI CASA TOYOTA

THE 8: LA NUOVA STELLA FIRMATA BMW

ENGEL & VÖLKERS: IN LINEA CON IL TREND DEL MERCATO È TEMPO DI BIORIVITALIZZAZIONE



in questo numero

Christian Presciutti campione di pallanuoto

MERCEDES TROPHY 2018 - LODAUTO

FALL IN LOVE: FRANCESCA CAZZANIGA E I SUOI DUE PICCOLI AMORI

LUDOVICA PAGANI: FIVE MILLION FOLLOWERS QUANDO LA MODA È PASSIONE, CUORE E ANIMA

L’EVENTO GALATTICO FIRMATO BONALDI

STREET GOLF & FORD BLUBERG

GENTLEMAN’S RIDE BERGAMO 2018

HOTEL TRATTERHOF, IL LOGGIONE DEL SUD TIROLO ‘TOGETHER FOR LIFE’ CONTRO LA FIBROSI CISTICA



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Title_ THE MOMENT RIGHT AFTER Date_ 02.09.2016 Place_ Golfo Aranci - ITA



ghiri Come era probabile Giorgio

Gori si è riproposto per un secondo mandato alla carica di sindaco di Bergamo anche se il quadro politico è molto confuso e, di giorno in giorno, mutano gli orizzonti. Il suo partito, il PD, nel quale lui è noto come un esponente renziano, sta attraversando momenti difficili e chissà quando riuscirà a risollevare la propria immagine… Se mai ci riuscirà. Qualcuno invoca un vero cambio di pelle e, all’interno del Partito, la battaglia è serrata tra chi troverebbe utile allearsi con i 5 Stelle e chi vorrebbe fondare un nuovo partito che raccolga i voti di moderati, conservatori, cattolici, socialisti e liberali, da tempo senza una coalizione che li rappresenti, con quel che resta di Forza Italia. Un nuovo partitone di centro che si formerebbe in modo quasi “naturale”, in grado forse di attirare un po’ più del 20% dei voti. I due leaders, Renzi e Berlusconi, flirtano… ma nessuno dei due osa fare la prima mossa. Potrebbe essere la rinascita del Silvio che, nel centrodestra di oggi, appare più un gregario di Salvini che un leader, mentre nel nuovo partito potrebbe essere il padre nobile di Renzi “il suo vero delfino”. Nessuno sa come uscirà il PD dopo il congresso e le elezioni Europee dove l’ultima volta, solo cinque anni fa, arrivò al massimo storico del 40% con Matteo Renzi sulla cresta dell’onda. La probabile coincidenza del voto europeo con l’elezione del nuovo sindaco a Bergamo, potrebbe anche influenzare l’esito di quest’ultima, sull’onda degli sbandamenti dell’elettorato italiano verso Lega e 5 Stelle. Del resto lo stesso avvenne cinque anni fa per Giorgio Gori che allora beneficiò dell’onda renziana. Intanto, l’attuale sindaco, si gode i 18 milioncini che il governo, quello di prima, ha stanziato per la riqualificazione delle periferie. Ricordiamo che solo 16 città hanno ricevuto questi soldi e che tutte le altre sono rimaste a bocca asciutta perché l’attuale governo ha stoppato tutto. Chi ha avuto, ha avuto... Per fortuna Bergamo ha proposto con puntualità progetti che si sono classificati al 5° posto e sono così rientrati nella prima tranche dei finanziamenti disposti da Gentiloni. Buon per noi perchè quelle insperate risorse aggiuntive hanno permesso la realizzazione di una serie di opere pubbliche a favore dei quartieri periferici della città.

gori

Inoltre, com’è tradizione, ogni sindaco che si vuole ricandidare, deve asfaltare le strade. E Gori ha varato un piano di riasfaltatura come non si vedeva da decenni. Buon per noi che stiamo finalmente riprovando l’ebrezza di guidare, anche la moto, su strade prive di buche e di toppe. Nel ripresentarsi in primavera agli elettori bergamaschi, potrà vantare una serie di iniziative urbanistiche avviate o ri-avviate che cambieranno il volto della città, speriamo ovviamente in meglio. L’ex ospedale, dopo anni di abbandono e quando sembrava che nessuno volesse comprarlo, sta diventando la nuova prestigiosa sede dell’Accademia della Guardia di Finanza che, comunque, è molto meglio avercela che non avercela. È stato avviato il recupero delle due caserme, lasciate in stato di abbandono da tempi inenarrabili e il Teatro Donizetti è oggetto di una straordinaria ristrutturazione che lo renderà tra i più moderni d’Italia. La situazione della ex Ote di via Bianzana è stata recentemente sbloccata e il progetto dell’incredibile Chorus Life concepito da Bosatelli e condiviso da Percassi, sta per decollare. La Molini Moretti di via Campagnola sarà abbattuta e l’area riqualificata, così come accaduto per il piazzale dell’Accademia Carrara, per Piazza Paolo Sesto e come accadrà per il piazzale della Malpensata, nei pressi del quale sarà presto inaugurato un nuovo grande parcheggio molto utile in quanto a ridosso della stazione nell’area dell’ex gasometro, smantellato da decenni e lasciato nell’abbandono assoluto. Il comparto compreso tra via Bono e via Fantoni sta per diventare un altro nuovo quartiere con grandi spazi verdi e due grandi palazzi di nove piani nei quali sono previste abitazioni dedicate a persone della terza età. Bergamo avrà un nuovo stadio, incredibilmente bello e avanzato tecnologicamente. Qualcuno ha detto che l’amministrazione comunale ha venduto il vecchio stadio, fuori norma da tempo, ad un prezzo di favore. Difficile dire se sia vero oppure no, però, la trattativa è finalmente andata in porto, dopo anni di tira e molla, di progetti presentati e andati in fumo, mentre il vecchio stadio cadeva a pezzi con costi stratosferici per le riparazioni e gli adeguamenti necessari per la sicurezza. Certo, alcuni di questi progetti, erano già avviati dalle precedenti amministrazioni e si trattava solo di portarli avanti... e comunque non è mai facile. Anche il parcheggio sotto la Rocca ha trovato una soluzione definitiva dopo anni di palleggiamenti e scaricabarile. Insomma, se non dovessero intervenire fattori esterni, Giorgio Gori si prepara alla seconda prova con l’elettorato cittadino forte dei tanti impegni mantenuti e di un ottimo profilo personale. Si vocifera che il suo sfidante potrebbe essere Giacomo Stucchi della Lega Nord il quale, dopo anni passati a Roma con incarichi prestigiosi, non è stato ricandidato al Parlamento ed è in cerca di una ricollocazione. Nelle ultime settimane lo troviamo spesso ad eventi o manifestazioni pubbliche dove non lo si era mai visto e dove non disdegna di ammettere che, se dovessero chiedergli di candidarsi, non si tirerebbe indietro. Ben informati dicono che non sia esattamente nelle grazie di Salvini e quindi resta tutto da vedere. Quel che è certo è che Gori non si è ricandidato per perdere. (v.e.filì)


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ASSEMBLEA ANNUALE DI CONFIMI INDUSTRIA

L’INDUSTRIA SCENDE IN PISTA Paolo Agnelli, Presidente di Confimi Industria, interviene sulla manovra: “Il lavoro non si crea per decreto, ma a volte si distruggere per legge, il 2,4 % di deficit si giustifica solo aiutando le PMI e sostenendo gli investimenti”

“L’industria scende in pista – ha detto Paolo Agnelli presidente di Confimi Industria, l’associazione che rappresenta la manifattura privata italiana, riprendendo il titolo dell’assemblea annuale che il 15 ottobre ha visto più di 700 imprenditori riuniti all’autodromo di Monza, luogo simbolo del Made in Italy - perché è ora che gli industriali che rappresentano l’economia reale, guardino fuori dal proprio stabilimento. Fuori da quei confini che ben conoscono e nei quali si sentono più al sicuro. Ma fuori da quello stabilimento si disegna il loro e il nostro futuro. Un futuro che ha bisogno dell’impegno diretto di noi industriali. Un’azienda su tre ha difficoltà nel reperire figure tecniche specializzate - ha aggiunto Agnelli. Le più ricercate e maggiormente retribuite nelle nostre aziende sono periti, tornitori, fresatori. Venga a fare un giro nelle nostre fabbriche - ha detto ancora rivolgendosi al vice presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini e al vice ministro del Mise Dario Galli, intervenuti all’assemblea insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni - calpestate il nostro lamierino: scoprirete livelli di tecnologia, di pulizia degli ambienti, e macchinari di primissimo livello”. Un richiamo alla politica certo, ma anche al mondo dell’istruzione “che dovrebbe essere in grado di trasferire alle banche - che interpellate hanno ammesso di non avere personale capace di valutare la qualità degli investimenti delle aziende che li propongono - oltre agli algoritmi, anche una cultura di impresa” ha detto ancora il presidente di Confimi Industria. “Una cultura di impresa, perchè se vogliamo che l’Italia sia ancora un paese manifatturiero, deve necessariamente passare attraverso una riforma seria delle scuole tecniche di primo livello, in grado di incrociare realmente i fabbisogni delle imprese. Non deve essere svilente per il giovane, ma soprattutto per i genitori, imparare alla scuola del mestiere. Ecco perché durante l’Assemblea il prof. Giulio Sapelli e il prof. dell’Università di Bergamo Danilo Verga hanno presentato il progetto messo a punto con la Confederazione, il master di imprenditoria Master in Fabbrica “che sarà tenuto all’interno delle nostre aziende associate per fornire gli strumenti necessari per condurre al meglio l’attività imprenditoriale in un contesto economico e sociale che richiede conoscenze che esulano ormai dal solo prodotto costruito”. L’assemblea è stata il momento per aprire uno spazio di confronto fra imprese e Stato.

“Nei suoi sei anni di vita Confimi Industria ha visto succedersi 5 governi - ha detto Agnelli - e ha visto varare leggi e normative inefficaci per creare sviluppo: Il lavoro non si crea per decreto, ma si può a volte distruggere per legge”. E proprio sulla manovra Agnelli ha commentato: “È necessario essere prudenti sul reddito di cittadinanza, prima serve una riforma dei Centri per l’impiego” Poi sul termine in sé, reddito di cittadinanza, il presidente avanza dei dubbi “Definizione fuorviante, sarebbe preferibile definirlo sussidio di disoccupazione”. Sulla pressione fiscale “si preferisca l’inversione degli interventi, dalla riduzione dell’IRES e dell’IRPEF, si passi a quella degli oneri che gravano su costo del lavoro e dell’ energia per poter alleggerire i costi di produzioni delle nostre imprese rendendole più competitive”. E se l’abbassamento al 15% della tassazione sugli utili investiti convince, a non persuadere la Confederazione dell’industria manifatturiera italiana è il limite dei 65 mila euro di fatturato. “Se lo Stato riuscisse anche parzialmente a soddisfare le esigenze evidenziate dagli imprenditori – ha proseguito Agnelli - le aziende con l’assunzione di una sola “mezza persona” a testa, potrebbero eliminare il problema del personale da occupare. Le imprese possono e vogliono tornare ad investire, ma le tasse che incidono sulle nostre imprese per circa il 65,5% degli oneri totali, compresa l’assurda indeducibilità di costi sacrosanti per un’azienda come telefoni e auto, e la scandalosa indeducibilità di parte degli interessi sostenuti per gli investimenti, sui quali grava l’IRAP. Solo così gli imprenditori percepirebbero un clima meno ostile e più competitivo del sistema Paese. Mi aspetto che lo Stato tassi gli utili, ma non il lavoro. Il 2,4 % di deficit si giustifica solo aiutando le PMI - ha affermato Agnelli - e sostenendo gli investimenti, altrimenti l’economia non riparte e si crea disoccupazione”. Se le cose non cambieranno la domanda che si fa Confimi Industria è una: chi è il vero precario? Come possiamo immaginare in questo scenario di avere lavoro e assumere a tempo indeterminato? E conclude con un’esortazione: Dateci la responsabilità di essere criticati pure noi: istituite un Ministero per le PMI. In un Paese fatto da questo tessuto è abbastanza paradossale che non esista un Ministero dedicato a noi”.


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Ci siamo lasciati alle spalle l’era della iper edificazione immobiliare con conseguente consumo del suolo urbano? Siamo ufficialmente entrati nell’epoca della rigenerazione urbana? Lo abbiamo chiesto all’Assessore Francesco Valesini che abbiamo incontrato anche per saperne di più rispetto alla Bergamo che verrà: tanti, infatti, sono i cantieri aperti in città, progetti che ridisegneranno il volto di diversi quartieri. “Le città da sempre si trasformano - ci ha spiegato l’Assessore alla Riqualificazione Urbana, Edilizia Pubblica e Privata nonché al Patrimonio Immobiliare - Non esiste realtà urbana che si congeli nel tempo e il principale bisogno alla quale la città deve dare risposta, oggi come ieri, è quello dell’abitare che continua a rappresentare in questo il principale motore del suo cambiamento. Inutile negare però che negli ultimi decenni ci siano stati eccessi che hanno portato ad una iper edificazione”. Le città in effetti si espandono sempre di più, indipendentemente dalla crescita della popolazione e a farne le spese è quasi sempre l’ambiente. “Oggi, però, lo scenario è cambiato” - ci ha spiegato l’Arch.Valesini. “Non è un caso se questa Amministrazione ha deciso di istituire un Assessorato alla Riqualificazione Urbana, ponendo al centro delle proprie scelte urbanistiche il tema della rigenerazione, consentendoci di promuovere la trasformazione della città senza consumo di nuovo suolo. E non è altrettanto casuale se la maggior parte di questi interventi pongano al centro, non solo e non tanto destinazioni profittevoli (residenze, spazi commerciali, ecc) ma funzioni pubbliche o ad uso pubblico di primaria importanza, da una nuova residenza universitaria, alla realizzazione di un palazzetto dello sport, dall’Accademia nazionale della Guardia di finanza ad un nuovo Stadio”.


chorus life Assessore partiamo dal progetto ‘Chorus Life’ con conseguente riqualificazione dell’ex area Ote… “Proprio nei giorni scorsi è stato approvato all’unanimità questo accordo di programma, nato dalla scommessa imprenditoriale del cav. Domenico Bosatelli. Un progetto innovativo in cui gli interessi privati riescono a coniugarsi ancora una volta con importanti trasformazioni di interesse pubblico. Si tratta della riqualificazione di un’area dismessa, la terza per dimensione della città, la prima grande area trasformata fino ad ora lungo la tranvia della Valli, con ricadute positive sia per la tranvia stessa che per la città ed i quartieri interessati.


Domenico Bosatelli, Presidente di Gewiss: è sua l’idea di Chorus Life che farà nascere un nuovo modernissimo quartiere nell’area una volta occupata dall’OTE

Un progetto basato su un’identità forte legata allo sviluppo di attività sportive e per il tempo libero, che vedrà la realizzazione di un’arena, un palazzetto dotato di 6.500 posti, una nuova infrastruttura sportiva attesa da molto tempo e di particolare urgenza, viste le attuali condizioni del vecchio palazzetto. Ma non solo: molto significativi anche gli investimenti viabilistici programmati finalizzati al miglioramento di uno dei più importanti nodi di scala provinciale qual è il rondò delle valli. Un progetto importante e ambizioso per cui si è calcolato un ritorno pubblico, nelle sue diverse forme, intorno ai 25 milioni di euro”.


Anche Campagnola può sorridere: sono iniziati i lavori demolizione della ex Mangimi Moretti: un intervento atteso da tempo che ridefinirà il volto del quartiere in un’area abbandonata dal 2005. “Una zona abbandonata e degradata quella di Campagnola che aveva portato, in questi ultimi tempi, ad una comprensibile esasperazione da parte dei residenti del quartiere. Il fallimento della precedente proprietà aveva impedito per troppi anni la sua riqualificazione. Una situazione che si è per fortuna di recente sbloccata consentendo un intervento che porterà non solo ad eliminare il degrado ma anche a realizzare opere viabilistiche importanti, sia per i quartieri della Malpensata che di Campagnola, quale ad esempio il nuovo attraversamento ciclo-pedonale, consentendo di collegare i due quartieri. Senza contare gli interventi sull’incrocio stradale, che insieme a quello che ho già ricordato delle Valli, porterà, ci auguriamo, a migliorare significativamente il traffico lungo l’intera circonvallazione. Le destinazioni private accoglieranno invece nuovi spazi commerciali al servizio sempre dei quartieri. Siamo consapevoli che il tema del commercio vada oggi gestito con particolare cura, e non per niente non abbiamo voluto concedere varianti che ne prevedessero di ulteriori. In questo caso, si parla di una funzione già prevista dal Piano urbanistico con contropartite pubbliche troppo rilevanti per non essere attuate”. Riguardo, invece, alla riqualificazione dell’ex area Cesalpinia sta prendendo forma la residenza con servizi per anziani voluta dal gruppo Percassi Immobiliare. Cosa ne pensa? “Si tratta di un progetto urbanistico di lunga data la cui convenzione risale al 2004. C’è stato un lavoro importante da parte dell’Amministrazione nel facilitare il compimento del terzo ed ultimo lotto, attraverso una modifica della convenzione sottoscritta con i privati che ha consentito di sbloccare l’intero intervento.

area ex mOLINI moretti Sono accordi, come il progetto di Redona centro, che hanno una storia urbanistica che va ben oltre quella dell’attuale Amministrazione e questo è un elemento spesso di complicazione che abbiamo saputo però superare ”. Di recente è stata completata anche la demolizione del distributore di via Baschenis con successiva bonifica dell’area: quali novità dobbiamo attenderci? “Abbiamo cercato in tutti i modi di mantenere l’attuale distributore, ma ci siamo dovuti arrendere davanti ad un situazione che presentava un livello di inquinamento del terreno molto importante, con operazioni di bonifica impossibili da realizzare senza la sua demolizione. Preso atto di ciò abbiamo elaborato un progetto che porterà a migliorare le condizioni dell’incrocio e ad estendere la pedonalizzazione attraverso l’allargamento dell’attuale marciapiede”. Alcuni hanno preso l’esempio di Milano (Garage Italia) per suggerire progetti di riconversione: cosa ne pensa? “Credo che l’amministrazione abbia fatto davvero molto in questi anni sul tema della riconversione, anche transitoria, degli spazi in disuso. Dal progetto dell’ex Consorzio agrario in via Bono destinato ad un nuovo centro dell’artigianato, allo Spazio Giacomo dell’Accademia di belle Arti in via Quarenghi, dal Maite nell’ex Carcere di Sant’Agata al progetto dell’ex centrale di via Daste Spalenga, con Edonè, Lab80 e molti altri, rivolto in modo particolare ai giovani, molti sono i progetti che abbiamo promosso, dimostrando un dinamismo e una vivacità, grazie alla collaborazione di tutti i soggetti interessati, che non si vedeva da molti anni.


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Doc fatt urb pro urb urb e de e ur

Impresa Percassi ha dato inizio al cantiere relativo all’operazione promossa da Immobiliare Percassi e Domitys finalizzata alla costruzione di un complesso residenziale con servizi per anziani autosufficienti: RSS (Residence Services Seniores). Il nuovo modello abitativo, dedicato alla terza età, tra i primi nel suo genere in Italia, risponde a una nuova esigenza abitativa, già emersa da tempo oltralpe. I due edifici, per un totale di 124 appartamenti, saranno inseriti in un grande parco urbano di oltre 1.000 mq e realizzati nell’area ex Cesalpinia, in città, già oggetto di un importante progetto di riqualificazione denominato Quartoverde.

L’investimento complessivo dell’operazione, che vedrà il suo compimento nell’arco di circa 24 mesi, è di oltre 20 milioni di euro. Domitys gestirà le residenze locando le singole unità immobiliari ai clienti senior offrendo loro pacchetti di servizi complementari e opzionali tra i quali benessere, attività di socializzazione, piscina, palestra, ristorante e bar. “L’iter è stato piuttosto lungo e complesso, ma siamo sicuri del successo di tale iniziativa, grazie alla collaborazione di un importante partner come Domitys” ha dichiarato Francesco Percassi, Presidente e Amministratore Delegato di Immobiliare Percassi.

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Residence Services Seniores area ex cesalpinia


ATA L A N TA S TA D I O - B E R G A M O 2017 - URBAN PLANNING

A dimostrazione anche di come la riqualificazione non è sia stata pensata solo sulla grande scala ma anche per iniziative più contenute, in grado di innescare ricadute positive sui quartieri più direttamente interessati”. Come procedono i lavori di demolizione dell’ex Ospedale Riuniti al cui interno sorgerà la nuova casa dell’Accademia della Guardia di Finanza? “Durante i primi incontri con i residenti del quartiere, promossi a partire dal 2015, sempre molto partecipati, si percepiva uno scetticismo diffuso rispetto a quanto si stava raccontando: in molti non ci credevano. E invece, nonostante si tratti di un’area di ben 140.000 metri quadrati con investimenti da 70 milioni di euro, oggi possiamo dire che quel progetto così ambizioso è ormai una realtà: il primo lotto si è infatti concluso con il trasferimento del Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Le opere pubbliche connesse a quella trasformazione sono già cantiere e i lavori del secondo lotto stanno proseguendo. Innegabile dunque la soddisfazione per i risultati raggiunti in tempi tutto sommato contenuti per una riqualificazione di questa entità e per una procedura burocratica alquanto complessa”. Rispetto all’ex convento delle Clarisse a Boccaleone, abbandonato da troppo tempo, ci sarà il riscatto del Comune con successiva demolizione? “Anche qui è una situazione di cui si parla da tempo: la prima asta fallimentare, se non sbaglio, risale al 2010. Da parte nostra, una volta acclarata la preoccupazione dei residenti del quartiere rispetto al disagio che questo abbandono ha determinato negli anni, abbiamo deciso di entrare nella partita avanzando una proposta d’acquisto subito dopo la chiusura dell’ultima asta andata deserta. Se verrà accolta saremo soddisfatti. In caso contrario ci auguriamo comunque che l’azione dell’Amministrazione abbia potuto stimolare l’interesse anche di qualche altro soggetto: il risultato che vogliamo ottenere con questa operazione infatti, non è tanto quello di acquistare un immobile per poi demolirlo ma di dare impulso ad una trasformazione in grado di portare evidenti benefici al quartiere”.

ex palazzetto dello sport: nuova sede gamec

nuovo stadio

info@deottostudio.com / www.deottostudio.com

A L L R I G H T R E S E R V E D , I N C L U D I N G B U T N O T L I M I T E D T O T H E C O P Y R I G H T. M AT E R I A L A P PA R E A R I N G H E R E I N C O N S T I T U T E O R I G I N A L A N D U N P U B L I S H E D W O R K O F D e 8 a r c h i t e t t i A N


Questione stadio: ci sarà una nuova battaglia davanti al Consiglio di Stato dove il Comune si costituirà in giudizio contro l’Albinoleffe che chiede l’annullamento della sentenza del Tar sulla vendita dell’impianto dell’Atalanta. Tutto questo non fa che ritardarne il lavoro di adeguamento e ristrutturazione… “L’iter amministrativo è già lungo di suo anche se, con tenacia, l’abbiamo portato avanti e stiamo arrivando alla sua conclusione. Si è protratto più a lungo del previsto perché c’è stato prima bisogno di una variante urbanistica, poi di un bando di alienazione per venderlo, in seguito, una volta individuato l’aggiudicatario, si è dovuto stilare un piano attuativo ed, infine, il rilascio dei permessi per costruire.

ex caserma montelungo

N D M AY N O T B E D U P L I C AT E D , U S E D O R D I S C L O S E D W I T H O U T W R I T T E N C O N S E N T O F D e 8 a r c h i t e t t i .

riqualificazione piazzale degli alpini


Francesco Valesini, architetto e Assessore alla Riqualificazione Urbana, Edilizia Pubblica e Privata e al Patrimonio Immobiliare

In mezzo a tutto questo, visto che viviamo in un Paese in cui non ci facciamo mancare nulla, c’è stato anche il ricorso della società seriana: il primo pronunciamento del TAR, però, ha confermato la bontà della nostra procedura ed il modo con cui l’abbiamo gestita. Una dimostrazione ulteriore di come l’Amministrazione sia stata in grado di condurre quattro anni di passaggi urbanistici e amministrativi per un bando, quello della vendita di uno stadio, di cui siamo stati i primi promotori in Italia”. Capitolo caserme abbandonate: ci sono buone nuove? I lavori per la creazione del nuovo polo universitario, che verrà costruito nell’ex caserma Montelungo, sono slittati al prossimo autunno? I rallentamenti sono dipesi dalla Sovrintendenza per via dei reperti archeologici scoperti? “I ritardi, come abbiamo spiegato, sono dovuti al fatto che stiamo intervenendo su un’area di 22.000 metri quadrati che ha un’origine storica architettonica importante. Quando si interviene su questi complessi, gli imprevisti sono dietro l’angolo. Un esempio in questo senso lo abbiamo avuto in passato con l’ex Collegio Baroni e con Sant’Agostino. Da una parte tutto ciò è testimonianza di una ricchezza inestimabile del patrimonio storico-archeologico del nostra città, ma dall’altra è innegabile che questa complessa sua stratificazione sia spesso causa di inevitabili ritardi”. Ultima prima di chiudere: si è detto tanto dell’intervento in Piazzale Alpini e non sono mancate le critiche. Ci illustri il progetto della sua riqualificazione e il significato di farlo diventare un luogo di mercato… “Piazzale Alpini è da decenni uno spazio incompiuto perché è di fatto un luogo non abitato e questa sua annosa condizione continua ad essere causa di molti problemi. Pur essendo consapevoli dei mezzi a disposizione nell’affrontare un tema che va ben oltre la scala della sola piazza, ci siamo sentiti in dovere di intervenire, rendendo quello spazio più flessibile e aperto a diversi usi, com un progetto frutto di un confronto con coloro che su di esso si affacciano: dalla scuola, ai commercianti, a BergamoScienza. Un luogo riconnesso al centro della città con una dignità ritrovata. La piazza verrà portata a livello dell’Urban Center (il cui ingresso verrà ruotato verso piazzale degli Alpini), facendo dialogare diversamente quest’area con gli edifici intorno e creando le condizioni per far sì ci siano più possibilità perché le persone trovino delle ragioni per andare in piazzale Alpini. Uno spazio per intenderci alternativo al Sentierone, sempre estremamente congestionato, che recuperi la sua centralità in città bassa e che possa essere utilizzato per iniziative estemporanee o più continuative come nel caso di un mercato rionale”.


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10^ SETTIMANA PER L’ENERGIA

TUTTO PRONTO PER LA KERMESSE REALIZZATA DA CONFARTIGIANATO IMPRESE BERGAMO CON IL COORDINAMENTO DI CONFARTIGIANATO LOMBARDIA ED IL COINVOLGIMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI TERRITORIALI LOMBARDE IN PROGRAMMA DAL 22 AL 27 OTTOBRE E DEDICATA QUEST’ANNO AL TEMA ‘ENERGIA E CLIMA’ Sei giorni di eventi, incontri e proiezioni per promuovere la cultura del consumo responsabile, approfondire gli aspetti tecnici e normativi della green economy, creare occasioni di aggregazione e riqualificazione professionale attraverso l’offerta di nuovi servizi. Questo quanto in programma in occasione della Settimana per l’energia, l’appuntamento probabilmente più importante del panorama lombardo sui temi dell’energia e della sostenibilità che, quest’anno, giunge alla sua decima edizione. Una serie di iniziative patrocinate dal Comune e dalla Provincia di Bergamo, oltre che dalla Regione Lombardia, allestite anche grazie alla costituzione di un tavolo scientifico che comprende i partner istituzionali ed economici del territorio tra i quali l’Università di Bergamo, la Camera di Commercio e l’Ufficio scolastico territoriale. Le numerose iniziative in programma verranno precedute, come tradizione, dall’appuntamento inaugurale di Milano il 22 ottobre presso la sede di Regione Lombardia, per poi svilupparsi a Bergamo e nelle province in cui operano le altre Confartigianato lombarde: Monza e Brianza, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Legnano, Lodi, Mantova e Varese. Fil rouge di tutta la “Settimana” il rapporto tra “Energia e Clima” - a cui, non a caso, è stata intitolata questa decima edizione – che verrà declinato sotto molteplici aspetti: energia e clima come efficienza energetica e sviluppo sostenibile, come mobilità elettrica sostenibile e, infine, come lotta al cambiamento climatico. Tre filoni di approfondimento che rappresentano gli elementi chiave per costruire un futuro sempre più sostenibile, diventando un vero e proprio valore aggiunto capace di favorire lo sviluppo della competitività delle imprese e dei territori. Cambiare l’approccio al tema “Energia e Clima”, del resto, significa contribuire a cambiare la società, identificando il ruolo che i diversi soggetti dell’ecosistema dovranno ricoprire non solo per migliorare la vita sul nostro pianeta, ma anche per avviare nuove modalità di produrre ed individuare nuovi lavori green e occasioni di affari per le imprese. Tra le iniziative più significative, oltre come detto al convegno di apertura organizzato da Confartigianato Lombardia insieme al Politecnico, segnaliamo il convegno in programma a Bergamo il 22 ottobre alle ore 18 dal titolo “Energia, ambiente e nuovi orizzonti per l’imprenditoria”, un appuntamento dedicato a tutte le imprese durante il quale Dipak R. Pant, antropologo ed economista, fondatore dell’Unità di studi interdisciplinari per l’Economia sostenibile dell’Università LIUC, terrà una Lectio Magistralis. Altra iniziativa da annotare sul calendario quella del 25 al Cinema Conca Verde quando verrà trasmesso il lungometraggio “Una scomoda verità 2”, uscito in sala dieci anni dopo il docu-film che valse ad Al Gore il premio Nobel per la Pace nel 2007. Una pellicola grazie alla quale il 45° ex vice presidente degli Stati Uniti è tornato protagonista di un documentario sull’inquinamento che sta distruggendo la terra allo scopo di proseguire la propria campagna di sensibilizzazione riguardo all’annosa questione del surriscaldamento globale.

COMPIE 10 ANNI LA MANIFESTAZIONE IDEATA DA CONFARTIGIANATO IMPRESE BERGAMO CHE, DALLO SCORSO ANNO, HA ACQUISITO UN RESPIRO REGIONALE IN VIRTÙ DEL COINVOLGIMENTO DI CONFARTIGIANATO LOMBARDIA IN VESTE DI COORDINATORE E DELLA COLLABORAZIONE DI TUTTE LE ASSOCIAZIONI LOMBARDE ADERENTI

Sabato 27, invece, all’interno dell’aula magna dell’Università di Bergamo, si terrà il convegno conclusivo dal titolo “Mobilità elettrica e clima, una finestra sui motori d’Europa: Bergamo-Lombardia e Ludwigsburg-Baden Württemberg”, un incontro molto atteso che affronterà il tema della mobilità sostenibile ponendo al centro del dibattito una ricerca - commissionata da Confartigianato Imprese Bergamo al CESC (Centro sulle dinamiche economiche, sociali e della cooperazione dell’Università di Bergamo) - tra le città di Bergamo e Ludwigsburg ma anche tra Regione Lombardia e Baden-Württemberg al fine di condividere le migliori pratiche adottate in ambito di politica dei trasporti con un occhio di riguardo alla diffusione dell’elettrico. Accanto ad incontri e convegni, infine, non mancheranno come ormai consuetudine una serie di eventi collaterali e il coinvolgimento del mondo delle scuole divenuto negli anni sempre più crescente. Per restare aggiornati sul programma ed iscriversi ai singoli eventi, è possibile visitare il sito: www.settimanaenergia.it. È possibile inoltre seguire la programmazione degli eventi mettendo “mi piace” alla pagina Facebook www.facebook.com/Settimanaenergia. Per ulteriori dettagli contattare la Segreteria Organizzativa al numero 035.274.337 o mandare una e-mail all’indirizzo: energia@artigianibg.com

Confartigianato Imprese Bergamo,Via Torretta 12, Bergamo Tel. 035.274111 - Fax 035.274274 - info@artigianibg.com - www.confartigianatobergamo.it


la bella abitudine del teatro la nuova stagione del crebergteatrobergamo

Al via la nuova stagione teatrale 2018/2019 del CrebergTeatroBergamo, gestito dall’Ente Fiera Promoberg, che, per l’ottavo anno consecutivo, proporrà al pubblico un fitto cartellone di spettacoli e concerti di ogni genere e manterrà la struttura consolidata negli ultimi anni con un’articolazione tra prosa, cabaret, concerti, spettacoli per i più piccoli e di magia, musical, commedie brillante, danza moderna e reading contemporaneo. La sfida per creare e sostenere la “bella abitudine” del teatro continua con una nuova stagione firmata Promoberg. “Un equilibrio perfetto tra cultura e intrattenimento, impegno e leggerezza. Un mix che, dal punto di vista culturale, produce un vivace confronto tra generazioni, formazioni e sensibilità diverse così da garantire sempre una nuova linfa artistica alla città ed al territorio e fare del Creberg un autentico strumento di diffusione della cultura teatrale. Questo grazie ad un’attività articolata, non solo nell’approntamento e dunque nella ricerca degli spettacoli, ma anche nella loro promozione e diffusione. Questa presentazione, come ormai avviene ogni anno, è una tappa importante perché illustra le scelte compiute dallo staff organizzativo, come sempre ottimamente capitanato dal direttore artistico Paolo Scotti. Scelte compiute nel panorama nazionale e con produzioni di alto livello che offriranno momenti lievi e liberatori, accanto ad occasioni di ripiegamento interiore, individuati secondo il criterio essenziale della qualità. Tutti gli elementi in gioco compongono una “scatola dei sogni” fatta di emozione, accessibile e funzionale che consentirà a tutti gli spettatori di scoprire qualcosa di nuovo. Una scatola da aprire per aprirsi a quello strumento-sogno-mezzo straordinario che è il teatro. Scorrendo il lungo elenco delle produzioni troviamo gli spunti più avvincenti, tasselli di un’avventura da vivere senza indugi e con un’affezione che si è consolidata negli anni. Crediamo nel teatro come stupendo rischio dell’anima, con una scommessa che si rinnova puntuale ogni anno e che vogliamo vincere con il nostro pubblico. Grazie a tutti coloro che vorranno condividere con noi la “bella abitudine”!

Non so perché. C’è un silenzio profondo, ed ecco che il sipario inizia ad aprirsi. Forse è rosso. Ed entri in un altro mondo. (David Lynch)

in programma a novembre 9 novembre Angelo Duro in “Perché mi stai guardando?” 10 novembre Neri Marcorè & GnuQuartet in “Come una specie di sorriso” 22 novembre Massimo Ranieri in “Sogno e Son Desto 400 volte” 23 novembre Rocco Papaleo in “Coast to Coast” 29 novembre Marco Goldin in “La grande storia dell’impressionismo”


9 novembre ore 21.00

Amaca Produzioni presenta ANGELO DURO in “Perché mi stai guardando?” Aprirà la nuova stagione teatrale 2018 2019 al CrebergTeatroBergamo Angelo Duro, che, da solo sul palco, ci farà ridere, riflettere e, forse, anche cambiare. Nello spettacolo racconta la storia di come, da bravo bambino quale era, ha dovuto reagire alle fregature e alle ingiustizie della vita, scegliendo di diventare cattivo. In un’ora e mezza analizza a modo suo la realtà di ieri e di oggi, l’uomo e la donna, gli animali e la natura, il presente e il futuro. Angelo Duro è divenuto in pochi anni una delle più influenti personalità sui social network, dove un esercito di un milione e 700mila followers lo segue con affetto, ai quali si aggiungono i più di 120mila visualizzazioni su Instagram.

10 novembre ore 21.00

Mauro Diazzi Produzione presenta NERI MARCORE’ & GNUQUARTET in “Come una specie di sorriso” un omaggio a Fabrizio De Andrè; sul palco con Neri Marcorè i GnuQuartet composto da: Stefano Cabrera - violoncello, Roberto Izzo - violino, Raffaele Rebaudengo - viola Francesca Rapetti flauto, Simone Talone - percussioni, Domenico Mariorenzi - chitarra, Flavia Barbacetto, Angelica Dettori - voci, Stefano Cabrera - arrangiamenti e orchestrazione Un poliedrico artista, Neri Marcorè, apprezzato come attore di cinema, teatro e televisione, e un quartetto dal singolare organico strumentale (violoncello, violino, flauto, viola) omaggiano uno dei più grandi poeti del cantautorato italiano partendo dal verso di una delle sue canzoni più famose, “Il pescatore”. In “Come una specie di sorriso” c’è il Fabrizio De Andrè, anche quello meno conosciuto, che Neri Marcorè, qui nelle vesti di cantante e chitarrista, più ama. Il De Andrè che tutti amano. Un repertorio, impreziosito dagli arrangiamenti sofisticati di Stefano Cabrera (GnuQuartet), che trascinerà il pubblico in un’emozionante viaggio musicale attraverso i versi immortali del grande Faber.

22 novembre ore 21.00

Anni 60 Produzioni presenta MASSIMO RANIERI in “Sogno e Son Desto – 400 volte” Massimo Ranieri torna ad incantare i più grandi teatri italiani con il suo show. Sarà ancora l’istrione Massimo Ranieri il protagonista indiscusso della prossima stagione teatrale sui più importanti palcoscenici italiani dove continuerà ad incantare generazioni di spettatori con il suo acclamato show “Sogno e son desto 400 volte”. Dopo 400 straordinarie repliche, lo show, ideato e scritto da Massimo Ranieri con Gualtiero Peirce, si rinnova e si conferma un must delle scene, rinvigorito ad ogni stagione dall’inesauribile maestria live del suo protagonista. Ad accompagnarlo l’Orchestra formata da Max Rosati (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte),Pierpaolo Ranieri (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (fiati), Stefano Indino (fisarmonica). Organizzatore generale dello show Marco De Antoniis, light designer Maurizio Fabretti.

23 novembre ore 21.00

International Music and Arts e Less is more Produzioni presenta ROCCO PAPALEO in “Coast to Coast”. Per la prima volta sul palco del CrebergTeatroBergamo avremo il piacere di ospitare Rocco Papaleo, Sarà accompagnato da un gruppo di musicisti; Arturo Valiante (pianoforte), Guerino Rondolone (basso e contrabbasso), Davide Savarese (batteria e percussioni), Giorgio Tebaldi (trombone e ukulele) Il lungo viaggio di 25 anni nell’esperienza del teatro-canzone ha formato dentro di me la convinzione che la strada della vita vera è la mia risorsa principale, lo spostamento la mia cifra esistenziale, il dinamismo la mia salvezza. Questo nuovo show aggiunge, trattenendo i momenti salienti del percorso già fatto, l’osservazione del momento, il racconto del presente. Uno spettacolo antologico e al tempo stesso vergine, con la sospirata attitudine all’interazione e al gioco, che in fondo non vuole essere altro che una profonda carezza.

29 novembre ore 21.00

International Music and Arts e Linea d’ombra presentano MARCO GOLDIN in “La grande storia dell’impressionismo”. Marco Goldin, riconosciuto come il maggior esperto di impressionismo in Italia, dal 2005 mette in scena con successo, sui palcoscenici dei più prestigiosi teatri italiani, racconti/spettacolo realizzati per introdurre, in modo fortemente legato all’emozione, le sue grandi mostre, sempre ai vertici delle classifiche tra quelle più frequentate in Italia e nel mondo, con oltre undici milioni di visitatori negli ultimi vent’anni. Per la prima volta, con questo spettacolo dedicato a La grande storia dell’impressionismo, ha creato un racconto autonomo, pensato in modo specifico per il palcoscenico e dunque svincolato dal riferimento a una mostra. 100 minuti di spettacolo, suddivisi in cinque scene, per l’appassionante racconto del movimento pittorico che più di ogni altro ha trasmesso al pubblico di tutto il mondo il suo fascino colorato.

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LARGO BORTOLO BELOTTI, 36 BERGAMO


io Paglia

di Giorg IA L G A P I D I H FUOC

CIÒ CHE È È un mondo strano quello di oggi. Corre inesorabilmente verso cambiamenti continui e repentini. Il futuro è davvero difficile da capire e ancor più da interpretare. Tutto questo provoca tensioni interiori e preoccupazioni forti, perché quando manca la sicura certezza, i pensieri si fanno tenebrosi. In una situazione del genere, si fa avanti il cosiddetto relativismo moderno, cioè un atteggiamento mentale che considera la conoscenza come incapace di riferirsi ad una realtà oggettiva e assoluta. Insomma, l’apoteosi del tutto e del contrario del tutto. Pensate alla politica odierna. Un episodio può trasformarsi in un attimo nel suo esatto opposto, in funzione del colore politico dello stesso osservatore. Così si diventa buonisti o razzisti non tanto per degli atteggiamenti reali, ma piuttosto per un’espressione di parte. Non è una bella cosa, perché la realtà non è più soggettiva, ma diventa oggettiva, e la conoscenza obiettiva non può, di conseguenza, svilupparsi su basi semplicemente mutevoli a seconda dei punti di vista. Un conto è dubitare, che è sempre lecito, un altro è deformare la verità. C’è anche un altro fattore. Quando si vivono tempi di dura crisi economica, l’uomo può perdere anche la sua dignità ed è portato a guardare soprattutto a ciò che è stato e a ciò che sarà, con una proiezione della sua mente soprattutto rivolta al passato e al futuro. Due fattori temporali che però non esistono nell’oggi. Perché sono già accaduti e non torneranno più, o perché sono futuribili e quindi di incertissima realizzazione. Invece, sarebbe necessario che la nostra mente si ancorasse a quello che sussiste nell’attimo in cui lo vive, in pratica, come molti affermano, “al qui e ora”. Rimuginare sul passato non ha alcun significato, in quanto difficilmente il tempo ripete dei medesimi eventi. Il prima, il come era, sono finiti e non hanno più alcuna possibilità di essere riscritti di nuovo. Nello stesso modo è inutile proiettarsi totalmente nel futuro, perché non è ancora accaduto e non può avere risvolti retroattivi sul presente.

In pratica, in parole semplici, di “se” e di “ma” son piene le fosse. Perciò non dobbiamo farci traviare dal tempo “mentale”, che è ben diverso dal tempo reale. Si deve avere la straordinaria capacità di analizzare la situazione presente con oggettività e con distacco. Come ci si è arrivati è importante solo per l’esperienza. Come si trasformerà, è unicamente un’ipotesi dell’incertezza. Le religioni (che non sono il Divino), sono chiamate l’oppio dei popoli e si sono mosse in tal senso. Cercano di dare speranza a chi conduce una vita disperata. Così, se su questo mondo ci sono tante sofferenze, possiamo però confidare in un paradiso futuro che ci accoglierà per la gioia eterna. E allora il popolo sta buono e non si ribella al suo destino disperato. La politica fa la stessa cosa, creando futuribili obiettivi soavi ed evitando drastiche soluzioni immediate da applicare nel presente. La gente si calma, si fida e spera in un avvenire migliore. Perché faccio questo discorso, non semplice e forse troppo succinto? Perché, come abbiamo visto, quando impera il relativismo moderno, la realtà si distorce a seconda del pensiero soggettivo e così diventa immaginaria, trascinando la verità in un equilibrio di versioni totalmente contrapposte e di difficile gestione. Ma un mondo simile non soddisferà mai la sete di conoscenza vera delle persone, che diventano sempre più insicure, arrabbiate e malleabili. In tale condizione, si aggrapperanno a qualsiasi pensiero forte, o addirittura feroce, che verrà loro enunciato. Una propaganda nuova e coinvolgente, indimostrabile a prescindere, che potrà trasformare quello che tristemente è l’oggi, in ciò che felicemente potrebbe essere il domani. E su questa speranza fallace nascono i peggiori disastri della storia.

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ALVIERO IL FANTASMA DI BORGO PALAZZO Sono Alviero, il fantasma di palazzo Camozzi, quell’edificio austero e miste- Fotografie Paolo Biava rioso, costruito all’inizio del Borgo Palazzo poco distante dal centro della città.


Vivo tra queste mura da duecento anni e in queste stanze ho visto passare personaggi che sono oggi neo libri di storia come Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Giangabriele Vertova, Insieme ad una stirpe di nobili bergamaschi che per la prima volta cantarono qui l’inno che poi sarebbe diventato quello del popolo italiano. Fuori di qui la città è cambiata, oggi non sento più il galoppo dei cavalli e lo sferragliare delle carrozze. Lontani i cannoni della guerra, le grida dei rivoluzionari, la gente per strada con i tricolori, il silenzio delle notti con il coprifuoco, il pianto degli orfani e delle vedove. Ho visto dalle finestre di questo palazzo, trascorrere la storia e il sopraggiungere di una pace che sarebbe durata un attimo. Poi, ancora il frastuono degli stivali di schiere di uomini vestiti di nero con le braccia alzate che correvano ardimentosi verso un’altra tragedia, il crepitio delle mitraglie dei biondi venuti dal nord, le urla dei deportati, lo schiamazzo di quelli scesi dalla montagna con i fazzoletti rossi al collo, i canti delle ragazze che ritrovavano i loro amori e poi le camionette americane, le feste in mezzo alla strada, il ritorno alla vita… Certo non per me, costretto a vagare per questo enorme palazzo silenzioso e deserto dopo l’abbandono dei nobili che lo abitavano. Ho visto demolire interi quartieri e rinascere questa città. Ho sbirciato di soppiatto dalle finestre semichiuse coppiette di felici innamorati, perduti nelle notti di luna piena, che mi riempiono ancora oggi di una malinconica nostalgia dei tempi in cui in queste sale erano teatro di musica, balli in maschera, sorrisi di gioventù perdute consumate dal tempo. Ho visto invecchiare i volti raffigurati negli affreschi della sala dove una maga prediceva il futuro, e sgretolare sotto i miei occhi intonaci e soffitti, senza mai riuscire a rivedere il mio volto in uno dei tanti specchi che mi circondano e mi ricordano che io… semplicemente non sono più.



Le lentiggini sono costellazioni sul viso del violinista. Le mani di una figlia tozze e rugose, sono lo specchio in cui lei rivede le mani di sua madre. Come i racconti dei quadri di Paolo Mascheretti esposti nell’Atelier di Gigi Sofisti, a Palazzo Camozzi, che nascondono dettagli. L’artista elaborando un’immagine digitale, isola i particolari, li scompone e li ricompone in un gioco caleidoscopico dove l’immagine disgregandosi restituisce la sensazione della forma. (Gisella Laterza)



Poi un mattino un signore figlio di tempi moderni ha fatto scricchiolare la serratura di una porta e di nuovo la luce ha invaso queste stanze. Nuvole di polvere hanno accolto i suoi passi insicuri che lo portavano alla scoperta di ogni anfratto. Finalmente, ancora, il calore di una mano ha accarezzato le suppellettili, aperto armadi, acceso lampadari e riportato la vita in questa antica e abbandonata dimora. Ho ascoltato le voci che progettavano restauri e come d’incanto piano piano il mio silenzioso universo fatto di solitudine è tornato ad animarsi. Da allora in poche settimae tutto è ritornato allo splendore di un tempo e, in ogni angolo, quel signore dagli occhi verdi e dai modi gentili, ha iniziato ad accatastare raffinate stoffe, lane pregiate, Abiti da taglio sartoriale e calzature cucite come un tempo dall’odore intenso di cuoio, mantelli, cappelli e tutto ciò che non dovrebbe mancare nel guardaroba di un signore. Ogni giorno Gigi Sofisti, che ho scoperto essere un grande conoscitore della moda maschile, con tanti anni di esperienza, riceve gli amici che affidano a lui la loro immagine e presto questa dimora diventerà anche la sede di una scuola di sartoria, per chi non si può accontentare. Scoprite questa “domus” della moda machile che vi sorprenderà sotto ogni aspetto anche perchè nel suo cortile in questi giorni sta nascendo un nuovo bellissimo locale che si chiamerà propri così... Un’altra storia che vi racconterò il prossimo mese...

Gigi Sofisti

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LUANA PIAZZALUNGA E GIUSEPPE CASTAGNETO AMMINISTRATORI DELLA PIAZZALUNGA SRL


TOYOTA Lancia il nuovo carrello elettrico Traigo 80 Testo Tommaso Revera - Fotografia Paolo Biava

PRESENTATO IL NUOVISSIMO TOYOTA TRAIGO 80 CON PORTATE DA 6 A 8 TONNELLATE, UN CARRELLO CONTROBILANCIATO ELETTRICO A 80 V STUDIATO PER APPLICAZIONI INTENSIVE CHE ECCELLE IN PRESTAZIONI, MANEGGEVOLEZZA ED EFFICIENZA. UN CONCENTRATO DI POTENZA COSTRUITO PER LAVORARE DURAMENTE E IN COMPLETO SILENZIO

Un nuovo riferimento del settore dei carrelli elevatori elettrici 80 Volt di grandi portate ed una realistica alternativa ai carrelli controbilanciati termici: Toyota, fedele al proprio modello di organizzazione, arricchisce la propria gamma di carrelli controbilanciati elettrici di Toyota Material Handling con un condensato di potenza che è il frutto di tecnologia ed efficienza energetica. A descriverci le caratteristiche dell’ultimo nato della casa giapponese sono Luana Piazzalunga e Giuseppe Castagneto, amministratori della Piazzalunga Srl, azienda leader nel settore della logistica, movimentazione e automazione che collabora in partnership con Toyota Material Handling Italia. “Il nuovo Traigo 80 - ci hanno spiegato - grazie alla scelta di tecnologie per le batterie, ad un’elevata efficienza energetica, alla cabina totalmente flottante ed alla disponibilità del sistema I_Site, è certamente il modello più potente della famiglia Traigo. I suoi potenti motori assicurano, infatti, una grande potenza in salita ed un’elevata velocità di marcia, rendendo questo carrello adatto per tutte quelle applicazioni che di solito sono riservate ai carrelli termici. L’intelligente disposizione del cruscotto consente all’operatore di lavorare in maniera intuitiva sperimentando una guida con un basso livello di vibrazione e rumore, grazie al posto operatore completamente flottante. Quando necessario, inoltre, Traigo 80 consente di muoversi in spazi limitati, ad esempio in aree di produzione o in magazzini, grazie allo stretto angolo di sterzata posteriore. La sicurezza dell’operatore, infine, è stata ulteriormente migliorata grazie all’eccellente visibilità a 360° ed al dispositivo Toyota SAS, il Sistema di Stabilità Attiva che migliora anche la pro-

duttività. Un carrello elevatore ideale per la movimentazione di più carichi in particolare per le esigenze delle aziende operanti nel settore beverage, manufactoring e paper”. Tanta potenza, dunque, ma che strizza l’occhio anche all’ambiente dal momento che i nuovi modelli 80 Volt sono proposti con un sistema di sterzo elettrico per abbattere i consumi energetici e per offrire ai clienti la possibilità di scelta tra diverse tecnologie di batterie al fine di soddisfare le loro necessità. Per semplificare il cambio batteria, il carrello è stato progettato intorno ad un telaio aperto che facilita sia il posizionamento che il prelievo della batteria. Un carrello estremamente robusto e dotato di componenti completamente protetti (ma estremamente accessibili attraverso uno sportello nel contrappeso che agevola la manutenzione) per far sì di lavorare in maniera affidabile all’esterno sia in ambienti umidi che polverosi. La cabina in acciaio completamente chiusa consente, infatti, all’operatore di lavorare in pieno comfort a prescindere dalle condizioni meteorologiche. Come tutti i carrelli Toyota, anche ques’ultimo modello è stato costruito in stabilimenti che adottano il Toyota Production System (TPS), garantendo pertanto i massimi livelli di qualità, durata e affidabilità. “La nostra mission - hanno concluso Luana Piazzalunga e Giuseppe Castagneto - è rendere efficienti le attività di material handling dei nostri clienti ed è questo il motivo principale per cui applichiamo i principi guida Toyota. Tra questi ve ne sono alcuni imprescindibili come l’obiettivo di migliorarsi sempre: per questo è indispensabile proporre una soluzione tecnologicamente avanzata come quella che incarna il nuovo Traigo 80”.


QUI SOPRA IL CADEAU RICEVUTO DA LUANA PIAZZALUNGA IN OCCASIONE DEL FIRST EUROPEAN DEALER MEETING SVOLTOSI A BOLOGNA IL 9 E 10 OTTOBRE


IL NUOVISSIMO TOYOTA TRAIGO 80 CON PORTATE DA 6 A 8 TONNELLATE

Questo carrello controbilanciato elettrico a 80 V studiato per applicazioni intensive eccelle in prestazioni, maneggevolezza ed efficienza. Veramente un carrello per tutti gli impieghi costruito per lavorare duramente e in completo silenzio: tutta potenza, tutto elettrico, tutto Toyota

Il 9 e 10 ottobre scorsi si è svolto a Bologna, per la prima volta in Italia, il First European Dealer Meeting dove al gran completo era presente tutto il board europeo di Toyota. L’incontro è stato organizzato per una missione: proporre un valore aggiunto per la soddisfazione dei clienti del prestigioso brand giapponese. L’obiettivo primario di Toyota, infatti, è quello di star sempre più vicino ai propri clienti e alle loro esigenze, creando una partnership a lungo termine professionale ed integrata allo scopo di sostenere tutte le sue necessità. Qual è la differenza tra Toyota e tutti gli altri competitor sul mercato? Lo abbiamo chiesto a Luana Piazzalunga e Giuseppe Castagneto, titolari della Piazzalunga Srl di Sorisole nonché fornitori ufficiale Toyota, presenti a questa importante iniziativa. “Toyota - ci hanno spiegato - è l’unico costruttore al mondo che fabbrica i carrelli elevatori per i propri stabilimenti intuendo bene come le loro esigenze siano poi anche quelle dei propri clienti. All’interno della loro flotta produttiva dispongono di oltre 16.000 carrelli elevatori e, anche per questo, riescono sempre a sviluppare prodotti estremamente all’avanguardia e tecnologicamente avanzati”. Questo approccio quali risultati produce? “Favorisce l’analisi delle necessità logistiche delle varie aziende, oltre a trasmettere un valore aggiunto anche a tutti tecnici che vengono formati per la riparazione di questi carrelli perché, è bene ricordarlo, Toyota è l’unico a disporre di una certificazione giapponese chiamata ASEC (After Sales Service Evaluation & Certification). Ciò attribuisce alla rete Toyota un valore aggiunto non indifferente: tutti i tecnici che eseguono manutenzioni, infatti, sono certificati e formati”. Obiettivo

del progetto dibattuto durante questa prima edizione del First European Dealer Meeting? “Tracciare delle linee guida condivisibili a livello europeo, dal momento che si tratta di un progetto di sviluppo che coinvolge, oltre all’Italia, anche Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Olanda, per fare in modo di trasferire questo valore aggiunto di sviluppo anche livello territoriale per essere sempre più vicini ai nostri clienti”. Con quali ripercussioni? “Per garantire loro un futuro più luminoso e per poter mettere a disposizione una tecnologia al passo con il futuro perché le esigenze produttive d’innovazione sappiamo quali sono e cosa sono sia per oggi, sia per il domani. I prodotti Toyota, del resto, sono molteplici e molto versatili: dal progetto a capannone vuoto alla connettività, dall’automazione dei carrelli elevatori alla formazione, dalle nuove strategie di lean production o lean academy alla sicurezza. Potendo disporre di una gamma di prodotti molto estesa e di un servizio di alta qualità, è doveroso avere una visione allineata alle necessità dei nostri clienti”.

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Sportiva ma inequivocabilmente elegante, sicuramente mai scontata! È la moda per bimbi e ragazzi firmata Belli & Ribelli, lo store che, partendo dal suo headquarter di Urgnano, è cresciuto in modo esponenziale aprendo anche a Trescore Balneario e, da pochi mesi, arrivando anche sul web con il suo shop on line. Un successo meritato per avere conquistato i cuori di mamme papà e ovviamente dei loro bimbi!

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Toni naturali, filati pregiati e la massima ricercatezza dei dettagli: anche per questa stagione Scaglione riconferma il suo stile indiscusso.

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Riflessi, azienda italiana di arredamento esclusivamente Made in Italy, ha recentemente inaugurato il nuovo store monomarca di Bergamo in via Suardi: un’apertura che si aggiunge a quelle avvenute a Milano, Napoli, Reggio Calabria, Roma e Bari. Luminoso, spazioso (circa 200mq) e contemporaneo, lo show-room accoglie un’ampia esposizione di prodotti, resi veri protagonisti dello spazio. Ad impreziosire entrambi lo spazio è un mood inedito, che segue un filone progettuale dal profilo naturalistico, un’idea compositiva che nasce con l’utilizzo consapevole di materiali che rievocano sensazioni ancestrali del vivere la casa. Il negozio Riflessi di Bergamo ben rappresenta i valori dell’azienda quali eleganza, comfort e qualità: qui l’allestimento curato nel dettaglio e il pavimento in legno di frassino fanno da sfondo a scenari di vita quotidiana sospesi in un tempo indefinito.

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A cura del Direttore Sanitario Doryan Medicina Estetica Dr. Gianluca Doria

È TEMPO DI BIORIVITALIZZAZIONE DOPO L’ESTATE, ARCHIVIATA L’ABBRONZATURA, IL TUO VISO APPARE SPENTO, CON RUGHE PIÙ SCAVATE E CON LA CUTE PIÙ ASSOTTIGLIATA? NON TEMERE: ABBIAMO IL TRATTAMENTO GIUSTO PER RESTITUIRE LUMINOSITÀ E FRESCHEZZA AL TUO ASPETTO La biorivitalizzazione cutanea è una tecnica iniettiva il cui scopo è il miglioramento del tono, della luminosità e della texture della cute del viso, del collo e del décolleté senza modificarne volumi e proporzioni. Si tratta di un trattamento particolarmente indicato per questo periodo dell’anno: dopo l’estate, infatti, le persone che si sono esposte al sole presentano un livello di photoaging più marcato rispetto ad altri periodi dell’anno e questo soprattuto a causa delle radiazioni dei raggi ultravioletti. Il tutto a discapito del proprio aspetto, meno fresco, compatto e luminoso, ma anche con rughe più estese e pelle ispessita. La biorivitalizzazione è una tecnica medica a tutti gli effetti che utilizza microiniezioni effettuate mediante un ago molto piccolo (30 Gauge) inserito con inclinazione di circa 30° rispetto al piano cutaneo per andare direttamente nel derma, il secondo strato della cute che conferisce turgore e densità alla pelle. Attraverso specifiche microiniezioni si introducono nel derma in maniera uniforme su tutto il viso (ma anche sul collo, sul décolleté e sulla superficie dorsale delle mani) delle microgocce di acido ialuronico libero, complessi vitaminici, aminoacidi, polinucleotidi ed altre sostanze ad azione trofica (tutte assolutamente biocompatibili perché già presenti all’interno del nostro organismo) a distanza di un centimetro l’una dall’altra. Ovviamente ciò che viene iniettato varia moltissimo da paziente a paziente a seconda del livello di idratazione della pelle, della sua elasticità e del grado di photoaging (invecchiamento cutaneo causato da fattori estrinseci e principalmente dall’esposizione solare) e cronoaging della cute (invecchiamento intrinseco della cute e non dovuto a fattori esterni quali inquinamento, alimentazione e stili di vita). Ciò comporta un’idratazione cutanea persistente e una stimolazione profonda di tutti i componenti della matrice cellulare ed extra cellulare (fibroblasti e collagene).

La seduta non dura più di mezz’ora e non richiede particolari accorgimenti: le microiniezioni non sono dolorose e, generalmente, non richiedono l’anestesia. Qualora il paziente volesse ridurre al minimo il fastidio delle iniezioni è possibile accantonare la tecnica a microponfi appena descritta e optare per la tecnica a ventaglio, grazie alla quale, attraverso un solo punto di ingresso, si va a coprire ‘a ventaglio’ appunto una superficie di cute più ampia, o per la tecnica lineare retrograda, in cui si agisce direttamente nel solco delle rughe e, seguendo il loro percorso, si entra con l’ago e, quando si estrae, si rilascia il prodotto. Il post trattamento non comporta particolari disagi: si manifesterà la presenza di micropomfi nell’area trattata (non un effetto collaterale ma proprio l’obiettivo del trattamento) che, comunque, si risolvono nel giro di un paio di giorni. Effettuando decine di microiniezioni, non è escludibile la possibilità che si formino piccole ecchimosi/lividi anche questi completamente reversibili e facilmente mascherabili con l’utilizzo di maquillage. Ognuno può riprendere sin da subito le proprie attività del quotidiano. Uniche precauzioni: meglio evitare il trucco per le successive 24 ore, cosi come evitare bagni caldi, saune e freddo intenso. Questo trattamento è consigliato già a partire dai 30 anni perché può essere un’ottima metodica preventiva allo scopo di nutrire e idratare la cute. L’ideale è sottoporsi ad un ciclo all’anno costituito da 3/5 sedute distanziate l’una dall’altra di un periodo variabile da 2 a 4 settimane. Infatti, il trattamento singolo non garantisce una grande efficacia. Come è facile intuire, in coloro che presentano un invecchiamento cutaneo sia intrinseco che estrinseco, il numero delle sedute per ottenere un risultato ottimale può aumentare. Risultati? Luminosità ritrovata, densità cutanea, riduzione dei pori, pelle levigata con una conseguente mimetizzazione delle rughe più superficiali. Tutto questo, come detto, senza in alcun modo alterare volumi e proporzioni del viso.

VANTAGGI Pelle ringiovanita, più idratata, tonica e luminosa INDICAZIONI Si consiglia un ciclo di trattamento l’anno che contempli 3/5 sedute distanziate di 2/4 settimane DETTAGLI DEL TRATTAMENTO Durata del trattamento: 20-30 minuti. Durata del risultato: 6/8 mesi Dolore: lieve Anestesia: non necessaria

In collaborazione con Doryan Medicina Estetica - Dott. Gianluca Doria Via Mazzini, 4 - Bergamo - www.doryanclinic.com - info@doryanclinic.com


The 8: la nuova stella firmata BMW Testo Valentina Colleoni - Fotografie Sergio Nessi

Una vera costellazione di stelle quella che ha illuminato lo scorso 16 ottobre clienti ed amici di BMW Lario Bergauto presenti a Maison Florian, a San Paolo d’Argon in provincia di Bergamo, per una stupenda serata. La prima stella quella del padrone di casa (riconfermata quest’anno dalla prestigiosa guida Michelin) al bravissimo Chef Umberto De Martino che con la sua cena a buffet ha stupito tutti i presenti.



CHI C’ERA

THE 8: LA NUOVA STELLA FIRMATA BMW Al pari la stella assoluta della serata, la nuovissima The 8, emblema del lusso prodotto della casa madre tedesca. Per anticipare il lancio ufficiale di questo nuovo sogno targato BMW Lario Bergauto Bergamo ha infatti organizzato una serata degna di nota per tutti i suoi top client, accolti in questa location d’eccezione da tre splendide ragazze di MBF Agency di Marco Carrara che per tutto l’evento hanno affiancato il personale della concessionaria. Durante tutta la serata i presenti hanno potuto ammirare due splendide BMW Serie 8 poste all’ingresso di Maison Florian, scoprendone da vicino tutti i particolari di lusso: dalla linea sinuosa agli interni, dalla tecnologa di bordo ai sistemi di connessione di ultima generazione. Ad allietare la serata, cantante e pianista del consolidato partner Lario Bergauto Capogiro Joy Club che, a ritmo di soul jazz, hanno accompagnato fino alla stellata cena tutti gli ospiti. Cornice della serata gli stupendi gioielli di Arando e le Jewels Shoes di Ivan Rando entrambe partner d’eccezione dell’evento.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



A cura del CEO of Engel & Völkers Bergamo Dott. Francesco Tassoni

UN ANDAMENTO IN LINEA CON IL TREND DEL MERCATO

Non conosce crisi il fatturato dell’agenzia Engel & Völkers di Bergamo: anno dopo anno, infatti, la filiale guidata dal Dott. Francesco Tassoni, CEO of Engel & Völkers Bergamo, macina risultati record. Dal +23% registrato nel 2016, infatti, si è passati al +30% dello scorso anno: risultati davvero lusinghieri per cui è lecito attendersi un ulteriore miglioramento alla fine del 2018 che, secondo stime e previsioni, dovrebbe attestarsi su un +43% davvero confortante. Traguardi in linea con le aspettative di un’azienda leader a livello mondiale nel settore del segmento lusso che rispecchiano anche il trend del mercato segnato da un incremento delle compravendite registrato in quest’ultimi anni. Ma a Bergamo quali sono i quartieri più richiesti? Le aree di maggiore interesse da parte degli investitori italiani e stranieri per l’acquisto della prima casa risultano essere quelle del centro città seguite da Conca d’Oro e dalla prima fascia dei Colli; seguono Città Alta e i Borghi Storici.

Da non sottostimare, però, anche la ‘riscoperta’ della provincia per coloro i quali sono alla ricerca della tranquillità e della natura dove vengono preferite soluzioni abitative come le ville singole, dotate di ampi spazi interni ed immerse nel verde. Per quale motivo si cambia casa? La motivazione principale che muove un cambio di abitazione è la necessità di spazi più ampi, in controtendenza con l’attitudine al mantenimento e al ridimensionamento che hanno segnato gli anni della crisi immobiliare. Annuncio dell’IMMOBILE - E&V ID W-02C63B - Zona: Centro Città All’interno di uno splendido palazzo storico, proponiamo in vendita un elegante e raffinato appartamento situato al piano nobile. Questo appartamento, unico e prestigioso, è decorato in tutti i locali con affreschi risalenti all’epoca di costruzione del palazzo (1780) ed è corredato da uno splendido terrazzo coperto di 50 mq.

A BERGAMO LE aree di maggiore interesse per l’acquisto della prima casa risultano essere quelle del centro città seguite da Conca d’Oro e dalla prima fascia dei Colli; seguono Città Alta e i Borghi Storici In collaborazione con Bergamo • Tel. +39-035-21 84 29 • Via Largo Belotti, 34 www.engelvoelkers.com/bergamo • Bergamo@engelvoelkers.com




Fall in love Testo Valentina Colleoni - Fotografie Paolo Stroppa

Due piccoli amori e un grande cuore. Così potremmo dipingere il legame che lega Francesca Cazzaniga alle sue adorate cagnoline Gaia e Sharon. Un rapporto speciale ed indissolubile, come ci ha spiegato Francesca in questo “tu per tu”. Come si chiamano queste piccole cucciole ed a quale razza appartengono? “La più piccina è Gaia, un volpino di Pomerania entrata nella nostra famiglia 13 anni fa. La più black invece è Sharon, allegra schnauzer di cinque anni”. Perché avete scelto questi nomi? “Gaia per una questione di pedigree: era necessario un nome con iniziale G e, cercando tra nomi corti e simpatici, ci sembrò il più appropriato. Sharon invece è stato il risultato di una tavola rotonda familiare”. Come sono arrivati nella vostra casa? “Quando decidemmo di adottare Gaia vivevamo in appartamento, quindi era necessario un cane di taglia molto piccola, diversamente da quelli che avevamo sempre avuto. Pertanto la scelta ricadde su un volpino e, dopo tre mesi di attesa, arrivò lei: un piccolo batuffolino arancio. Sharon invece venne scelta tra tanti altri suoi fratellini in un allevamento: fu amore a prima vista”. Ricordi l’emozione della prima volta che le hai viste? “Assolutamente sì. Quando andammo a prendere Gaia era inverno, faceva molto freddo e la signora dell’allevamento me la mise nel cappotto. Da quel momento si affezionò a me in modo incredibile. Ed è così ancora oggi. Per Sharon invece ricordo che quel giorno aveva nevicato e appena arrivò a casa iniziò a giocare in giardino, mentre Gaia gelosa le insegnava. Un ricordo indelebile…” . Come trascorrono la loro giornata? “Gaia un tempo era più giocherellona, anche se al camminare ha sempre preferito il calduccio di casa o giocare con la sua pallina. Oggi invece, un po’ per l’età, un po’ per i problemi alle zampine, per la maggior parte del tempo sta tranquilla nella sua cuccia. Sharon al contrario è molto attiva e dinamica ed è sempre al nostro fianco. Hanno proprio due caratteri diversi (sorride)”. Chi delle sue è più affettuosa? “Sharon, senza dubbio”. E la più golosa? “Gaia. Adora il cibo! Mangia tutto il giorno e seppur fa fatica ad alzarsi… per il cibo trova sempre le forze!”.


Il loro cibo preferito? “Per Gaia il pollo, mentre per Sharon il suo biscottino quotidiano che attende in modo trepidante prima che tutta la famiglia si sieda a tavola per cena. E’ una sorta di sua abitudine fissa”. Quando qualcuno ti si avvicina sono gelose? “Gaia moltissimo. Quando era più giovane, anche se solo mio papà mi porgeva una carezza lei abbaiava senza sosta. Anche Sharon è gelosa ma sicuramente meno”. Il loro rapporto con i gatti? “Non rilevato! Non avendone in casa, non hanno mai avuto scontri particolari con dei felini”.

Mentre con gli altri cani? “Gaia è sempre stata molto restia, così come verso Sharon, la quale al contrario è sempre molto curiosa di fare nuove conoscenze”. Quando viaggiate a chi li affidate? “Li abbiamo sempre portati con noi. In quest’ultimo periodo, vista l’età di Gaia, spesso sta a casa e in qual caso l’affidiamo alla nonna o facciamo a turno di modo che non resti mai sola”. Cosa rappresentano per te? “La mia passione più grande. Sono sempre felici e affettuosi, non chiedono mai niente in cambio e ti danno solo affetto. Sono amore puro. Un vero sogno”.


A cura dello Staff di Sweet Sensations: Alida, Elena e Eleonora

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IL GIUSTO RIEQUILIBRIO TRA CORPO E MENTE

Se siete alla ricerca di un centro nel quale ritrovare serenità, freschezza e bellezza il consiglio perfetto è Sweet Sensations. Qui dal 2007 uno staff di professioniste nel settore dell’estetica e del benessere sarà a vostra disposizione per regalarvi momenti speciali grazie a trattamenti unici nella luxury spa interna al centro oltre che a tutto ciò che riguarda l’estetica. Ogni tipologia di trattamento infatti da Sweet Sensations è realizzato con tecniche particolari, frutto di una ricerca continua di tecniche e macchinari, senza dimenticare una filosofia unica

secondo la quale il coinvolgimento della parte emozionale e sensoriale è fondamentale per riequilibrare corpo, mente e spirito. Partendo proprio da questo concetto ecco quindi la creazione di sei rituali di benessere per rispondere alle esigenze di ogni cliente: OCEAN TREASURE, una miracolosa miscela di alghe per incrementare il metabolismo cellulare e stimolare il drenaggio, dei liquidi, SWEET TEMPTATION che, grazie all’avvolgente profumo di cacao, inebria i sensi liberando endorfine (agenti tonificanti del corpo), PURE HARMONY, basato sull’azione antiossidanti del the verde, VINO ENJOYMENT potente anti-age, grazie all’azione dell’uva e NATURE EXPERIENCE concentrato di vitalità per la pelle grazie a ingredienti provenienti dalle colline della Germania quali la torba, principi attivi derivati dai boschi, acqua termale, frutti rossi e miele. Inoltre nella luxury Spa sarà possibile concedersi trattamenti dedicati come il rito dell’hammam, le polveri udvartana, gli scrub con diverse fragranze ed i trattamenti corpo con fanghi e thalasso. Impareggiabile il massaggio di sblocco della cervicale, il massaggio posturale, la riflessologia plantare e una serie di tecniche di massaggio volte al benessere psicofisico della persona. A livello estetico, invece, unica la Spa Pedicure, ovvero una poltrona sulla quale viene fatto accomodare il cliente e, con un getto che funge da idromassaggio ozonizzato, il piede viene preparato al trattamento di pedicure. Ultima chicca la depilazione a luce pulsata che consente di ottenere una pelle liscia per sempre attraverso un trattamento efficace ed indolore che, grazie a delicati impulsi di luce, garantisce risultati eccezionali sicuri e definitivi. Da provare grazie alla seduta gratuita per tutto il mese di ottobre.

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L’ambulatorio di Cardiologia del Centro Medico Valseriana è organizzato dal cardiologo Dr. con Giovanni Maestri,Sprenger che dal responsabile 1990 ha sviluppato un completo Ne parliamo il Dr. Claudio del servizio. percorso di diagnosi e terapia delle malattie del cuore e dei vasi: disturbi Qual’é in sintesi l’area in cui si colloca la Medicina dello Sport? “Lacome mission del servizio di Medicina dello delle Sportpatologie è quella dinelle focalizzare che, è noto, rappresentano il 50% societàl’attenoccizione come sull’atleta garantendo solo lache tutela dentali l’Italia. E questonon significa metàsanitaria di noi sidell’attività ammala osportiva ammaagonistica e non agonistica, lerà di una malattia del cuore!ma anche la promozione dell’attività motoria in tutta la popolazione. È infatti nota, oltre che suffragata da ormai numerosisLe principali condizioni, detti fattori di rischio coronarico, che possono presime evidenze scientifiche, l’efficacia dell’attività fisica nella prevenzione di disporre alle malattie del cuore e dei vasi sono: il diabete mellito, l’ipercolemolte patologie croniche”. sterolemia, l’ipertensione arteriosa, il fumo dello e la familiarità, Cosa comporta il Servizio di Medicina Sport? cioè la presenza tra“Comprende: i parenti piùvisite stretti, di persone colpite da malattie vascolari in etàcon rela-il mediche di idoneità agonistica e non agonistica rilascio della relativa previsto dalle normative statali tivamente giovane. Cicertificazione sono inoltre così altrecome situazioni come l’obesità, il sovrapin materia. certificato agonistico rivolto apredisporre sportivi che aeffettuano attività peso, la vita Iltroppo sedentaria che èpossono questa malattia. pressouno società o fondazioni iscritte al CONI o similari (CSI, Però UISP, L’avere di questi fattori di sportive rischio non significa ammalarsi di sicuro. etc.), mentre il non agonistico è rivolto a tutte le persone che effettuano atla somma di più fattori di rischio coronarico ne aumenta in modo proportività ludico sportiva presso palestre e centri fitness, piscine e scuole, a scopo zionale la probabilità di essere colpiti. Siamo tutti coinvolti nella ‘battaglia’ ricreativo e senza fini agonistici. per le complicanze i danni dellecome malattie cheun colpiscono Lalimitare visita medica agonisticaecomprende basedel di cuore partenza accurato metà di noi e dei nostri cari. esame obiettivo con valutazione dell’aspetto osteoscheletrico, respiratorio L’ambulatorio del Centro Valseriana e applica conelettroil mee cardiologicocardiologico ed effettuazione di specifici esamistudia strumentali, quali cardiogramma riposo edidaprevenzione sforzo (master test ee secondaria test al cicloergometro), dico di famiglia laastrategia primaria della malatspirometrico, e valutazione visus. tiaesame cardiovascolare. Si esame ricordaurine che per prevenzione primaria s’intende l’adoPer ildirilascio del certificato agonisticoinègrado necessario essere in possesso della zione interventi e comportamenti di evitare o ridurre a monte documentazione richiesta dalla normativa regionale vigente (richiesta dell’insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole, agendo la società di appartenenza con timbro e firma in originale del presidente, sulla correzione dei citati fattori agonistica, di rischio codice coronarico. prevenzione sepregresso certificato di idoneità fiscaleLae carta d’identità). condaria riguarda, invece,maschile individuidiche un anni danno biologico già Per gli sportivi di genere età presentano superiore a 40 e per gli sportivi indiatto (pazienti con esito d’infarto al cuore, d’intervento cardiochirurgico), genere femminile di età superiore a 50 anni è prevista anche l’effettuazione lo di scopo esami di ematici (emocromo, creatinina, glicemia, colesterolo con indicare gli interventi di modifica dellotrigliceridi, stile di vita (alimentotale),abolizione per la valutazione delattività rischiofisica, cardiovascolare. tazione, dl fumo, ecc.) e di terapia farmacologica Per quanto riguarda la visitail ripresentarsi di tipo non agonistico, essaL’approccio comprendeal una idonei ed efficaci nell’evitare della malattia. pavalutazione cardiologica, respiratoria e osteoscheletrica con effettuazione di ziente cardiologico avviene con visita ed elettrocardiogramma e successivo elettrocardiogramma a riposo”. eventuale approfondimento con esami strumentali di II° livello: Un lavoro d’equipe? • Ecocardiografia colo-doppler; “Il lavoro di sinergia svolto dai diversi medici che operano all’interno del • Test da sforzo al cicloergometro; Centro Medico Valseriana consente di avere una visione a 360° del paziente • Elettrocardiografia dinamica Holter nelle 24h (Holterla ECG); e, nel caso di eventuali dubbisec. diagnostici insorti durante visita medica è possi effettuaredella visite e esami di secondonelle livello. Tra(Holter questi PA); è possibile avere • Monitoraggio pressione arteriosa 24h visite specialistiche di tipo ortopedico, cardiologico, nutrizionistico e podo• Ecodoppler dei tronchi sopra-aortici; logico. I nostri medici seguono sportivi • Ecodoppler arterioso e venoso degli arti;professionisti ed ex professionisti di varie specialità sportive e di ogni livello agonistico e il Centro Valseriana • Ecodoppler delle arterie renali; pone da sempre attenzione ai costi delle varie prestazioni, permettendo • Ecografia per studio(famiglie dell’aorta l’accesso aaddominale tutta la popolazione conaddominale. numerosi figli, etc.) e a tutte le Il società pazientesportive. deve essere gestito nella sua complessità per possibilità di coesistenza di varie patologie, e, per questo, il cardiologo si avvale della collaboLa nostra segreteria è adel completa dei privati e delle società per razione degli specialisti Centrodisposizione Medico Valseriana: il chirurgo vascolare, le informazioni e l’organizzazione del servizio. il diabetologo, l’internista, il nutrizionista, l’oculista, l’endocrinologo, il neurologo, l’otorinolaringoiatra, il radiologo e l’ecografista. Per le indagini di III° livello cardiologico (tomoscintigrafia miocardica di Iperfusione prima e dopo stimolo, RM cardiaca, cardio TAC -Tomografia


computerizzata coronarica, angioTAC delle coronarie, ecc.) e per eventuali ricoveri (scompenso cardiaco, coronarografia/ventricolografia, angioplastica coronarica e dei vasi periferici-PTCA, PTA, interventi di elettrofisiologia - pacemaker, defibrillatore, ablazione con radiofrequenza, ecc.), si ha “corsia preferenziale” per ricovero all’Humanitas Gavazzeni e all’Humanitas Castelli, note cliniche d’eccellenza. Con l’esito degli esami richiesti e alla dimissione da Humanitas, per continuità terapeutica, il paziente è riaffidato, nell’ambito dei controlli di prevenzione secondaria, all’ambulatorio cardiologico del Centro Medico Valseriana. Si garantisce così un’assistenza cardiologica personalizzata: il paziente è seguito ‘nel suo territorio’, vicino a casa, con sicuri vantaggi psicologici. Il sistema informatico gestisce e archivia le visite e gli esami strumentali, con invio di dettagliata consulenza cardiologica al medico curante. L’archivio informatico dei pazienti cardiologici e degli esami strumentali si aggiorna in periodiche visite di controllo con attenzione specifica alla correzione e al miglioramento dei fattori di rischio coronarico (il fumo, il diabete, l’aumento del colesterolo, l’ipertensione arteriosa) e alla prevenzione secondaria della recidiva dell’infarto, dell’ictus e delle aritmie. L’impegno nelle visite di Medicina dello Sport (altro servizio del Centro Medico Valseriana) deve essere massimo al fine di evitare le tragedie che hanno stroncato la vita di due calciatori professionisti bergamaschi (Morosini e Astori). Per atleti Il dottor Maestri supporta per esami di approfondimento gli specialisti della Medicina dello sport: la consulenza cardiologica riguarda non solo le cardiopatie congenite, le cardiopatie ischemiche, ma soprattutto la stratificazione prognostica delle sindromi aritmiche minacciose (sindrome del QT Lungo e del QT corto, tachicardia catecolaminergica, sindrome di Brugada e displasia aritmogena del ventricolo destro, la sindrome da pre-eccitazione ventricolare). Per l’indagine genetica nelle famiglie ad alto rischio di morte improvvisa si collabora con il laboratorio di Cardiologia Molecolare della Fondazione Maugeri di Pavia (Prof.ssa Silvia G. Priori, Dott.ssa Raffaella Bloise, genetista). La valle seriana è un polo industriale importante e produttivo: il Centro Medico Valseriana sta ampliando le prestazioni nell’ambito della Medicina del Lavoro. L’ambulatorio cardiologico svolge una funzione determinante e nodale sia per la diagnosi di malattie cardiache che possono esporre il lavoratore a rischio nella sua attività, sia nell’adattare le mansioni alla sua cardiopatia tipo l’infarto del cuore, le aritmie, l’esito di intervento di cardiochirurgia (tipo bypass aorto-coronarico, sostituzione valvolare). Il Centro Medico Valseriana vuole così contribuire a evitare le ‘morti bianche’, di cui i giornali danno quotidiano e drammatico annuncio.

DR. GIOVANNI MAESTRI Il Dr. Giovanni Maestri si è laureato in Medicina e Chirurgia nel ‘74 e specializzato in Scienze dell’Alimentazione nel ‘76 all’Università di Pavia. Si è specializzato in Cardiologia nel 1979 presso l’Università di Milano. La sua formazione internistica è maturata in qualità di assistente medico di ruolo in Medicina dell’Ospedale di Sarnico dal 1975 al 1976 e dell’Ospedale di Seriate dal 1976 al 1981. Ha organizzato come responsabile l’Unità intensiva medico-cardiologica dell’Ospedale di Seriate con casistica d’emergenza-urgenza in ambito internistico e cardiologico. Dal 1981 al 2003 dirigente cardiologo di I° livello nella Cardiologia dell’Ospedale di Seriate, con responsabilità nella gestione clinica del paziente cardiologico, del modulo di ergometria, di ecocardiografia pediatrica e dell’adulto, di elettrofisiologia e d’impianto di pace-makers, di unità coronarica. Dal 1999 al 2003 ha organizzato l’emodinamica dell’Ospedale di Seriate con casistica personale di circa 1500 coronarografie, in qualità di primo operatore. Ha partecipato all’organizzazione dei più importanti trials cardiologici (GISSI, inibitori piastrinici, angioplastica coronarica facilitata), che hanno consentito di rivoluzionare la cura della sindrome coronarica acuta negli ultimi anni. Dal 2004 al 2014 è stato responsabile dell’U.O. di Cardiomedicina della Clinica Castelli di Bergamo (dal 2018 Humanitas). In questi 10 anni ha realizzato un moderno e aggiornato reparto cardiologico che, nell’eccellenza, ha consolidato l’obbiettivo di rendere sinergica e ottimizzata l’assistenza cardiologica pubblico-privata, in applicazione di protocolli diagnostico-terapeutici verificati e riconosciuti dall’ANMCO, la prestigiosa associazione dei medici cardiologi ospedalieri. Si segnala che la rivista Focus ha classificato la Cardiomedicina della Clinica Castelli al 2° posto in Italia (dopo la Fondazione Maugeri di Pavia) nell’efficacia di cura ai pazienti in scompenso cardiaco (end point la mortalità a un mese dalla dimissione dal reparto). Ha attivato convenzioni con strutture pubbliche e private per l’emodinamica, l’interventistica e l’angioplastica coronarica. Riguardo all’aritmologia varie sono state le prestazioni garantite dall’ esperienza del dott. G. Maestri: lo studio elettrofisiologico transvenoso e transesosfageo, la cardioversione, l’elettrostimolazione temporanea e permanente con pacemakers mono e bicamerali, l’impianto del reveal loop recorder. Svolge attività ambulatoriale cardiologica presso il suo studio di viale G. Cesare in Bergamo, presso l’Humanitas Castelli di Bergamo e presso il Centro Medico Valseriana.


CHI C’ERA

MERCEDES TROPHY 2018 – LODAUTO: LE VETTURE DA SOGNO, PROTAGONISTE AL GOLF CLUB BERGAMO L’ALBENZA Domenica 23 Settembre presso il Golf Club L’Albenza si è svolta la penultima tappa del prestigioso Mercedes Trophy 2018, giunto alla sua 29^edizione. Durante l’appassionante torneo i golfisti e gli ospiti della concessionaria Lodauto hanno provato con un avvincente test drive le ultime novità di Mercedes-Benz. I piloti dell’AMG Driving Academy hanno coinvolto il pubblico, mostrando le prestazioni delle magnifiche GLE 350 d 4MATIC, GLE 43 AMG 4MATIC Coupé, E220 d 4MATIC All-Terrain, E350 d 4MATIC Cabrio, Classe A 180d e GLC 350 Coupè Hybrid. In pedana brillava, invece, la prestigiosa Classe E220 d Auto SW Premium. La concessionaria ufficiale Mercedes-Benz, Lodauto Spa, era inoltre presente con personale entusiasta di fornire qualsiasi informazione circa le altre stelle della gamma. A coronamento della perfetta giornata, la consegna dei premi delle varie categorie, svoltasi sul green dell’Albenza, tra i quali - come d’abitudine - quelli ottenuti dai vincitori 1° netto per categoria e 1° lordo ovvero l’invito diretto alla Finale Nazionale del Mercedes Trophy. La serata si è poi conclusa con una squisita cena nella zona ristorante del Club. Anche quest’anno il golf si conferma così come il terreno d’eccellenza per unire l’esclusività delle vetture Mercedes-Benz alle emozioni del green. Lodauto attende tutti gli appassionati del suo incredibile brand nei suoi showroom di Zingonia-Verdellino, Orio al Serio e Curno, per offrire emozionanti test drive dei modelli più richiesti della gamma Mercedes-Benz e Smart.

Ph. Sergio Nessi - Francesco Poncini - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



COMUS SEMPLICEMENTE... UNICO

Fotografie Paolo Biava

CUCINA CREATIVA, AMBIENTE MODERNO, RICHIAMI AL PASSATO: QUESTO IN SINTESI IL NUOVO RISTORANTE COMUS A TREVIOLO

Inaugurato a settembre un nuovo ristorante destinato a far parlare di sè per alcune caratteristiche che lo rendono decisamente singolare. Giovanna Tomaselli, la padrona di casa, ha seguito la ristrutturazione deli ambienti disegnati con cura e allestiti con gusto coniugando elementi di modernità e design in vetro ed acciaio, ad una struttura di antica memoria, che ha conservato pavimenti in cotto, travi a vista per i soffitti, pareti in pietra viva e che offrono la possibilità di degustare il lavoro della cucina iniziando con aperitivi studiati da un giovane avviato alla carriera di barman, in una raccolta lounge, per poi accomodarsi nelle due sale, una delle quali al piano superiore, che sono in grado di offrire le atmosfere adatte sia per una cena intima, sia per il ritrovo di piccoli gruppi. A tutto questo si aggiunge una vera cantina, situata nel piano interrato, di origini molto antiche che, grazie alle sapienti scelte di Paolo Manara, conserva etichette prestigiose, sempre legate al territorio, dove verranno presto organizzate preziose degustazioni. E, per i più esigenti, non c’è solo il frutto dei vigneti. Infatti, al Comus, potrete scegliere anche tra una selezionatissima proposta di birre e acque minerali. Ma la vera novità, e non poteva essere diversamente, è nella cucina dove troviamo Marco Crippa, giovane ma già affermato chef bergamasco, insieme ai due affiatatissimi e giovani aiutanti, che interroghiamo sulle caratteristiche salienti di ciò che si trova nel menù.


NELLA MITOLOGIA GRECA, COMUS È IL DIO DELLE FESTE FIGLIO E PORTAVOCE DEL DIO BACCHUS Menù Gamberi rossi di Mazzara del Vallo, mozzarella di bufala, pomodoro e mandarino Foie gras, frutta secca laccata al miele, gelato al burro d’arachidi e caramello Capesante per caso… Cioccolato bianco e polvere di olive nere taggiasche Crema di Mais Rostrato Rosso di Rovetta az. Agricola Ca’ di Lene, paprika e cicoria Filetto di cervo marinato, bottarga di tuorlo, mango e Jack Daniel’s Ravioli di bresaola con limone arrostito, noci e rucola Risotto az. Agricola Salera allo Strachitunt con gelato al moscato di Scanzo Gnocco arrostito, scorfano, liquirizia e rapa rossa Mezze maniche Senatore Capelli con petto di faraona cotto a bassa temperatura e crema di pomodoro bruciato Spalla di maiale, millefoglie di mela e sfere di taleggio Filetto di manzo in doppia panatura con granita di rucolino Coda di rospo a bassa temperatura, polvere di prosciutto crudo, cetriolo grigliato e sedano rapa Tonno rosso al lime e soia, spezie e crema di crescenza Cavolfiore, caprino e acciughe del Cantabrico Rabarbaro e mascarpone Pera speziata al Moscato di Scanzo, cioccolato, nocciole e cotognata Sferamisù Lampone marinato, cremoso al cioccolato bianco, frolla salata e peperoncino

UN RISTORANTE PUÒ ESSERE MOLTE COSE: COMUS È NATO PER ESSERE INTIMO SPAZIO, PER DELIZIARE IL PALATO, RILASSARE LA MENTE


prodotti del territorio realizzando piatti della tradizione rivisitandoli con ingredienti eccellenti come il Riso Salera, il Rostrato di Rovetta o il Moscato di Scanzo... E così, ad esempio, nasce il risotto allo Strachitunt, riscoperto in questi anni, con il gelato al Moscato, due prodotti tipici uniti in modo innovativo, o il filetto di manzo in doppia panatura, fritto in burro chiarificato e servito in un piatto capovolto guarnito con una spuma di patate e una serie di erbe aromatiche fatte sfrigolare al momento con la fiamma del cannello a gas.

Ristorante Comus

Via Roma 69 - Treviolo (BG) Tel. 035 19964268 - info@ristorantecomus.it www.ristorantecomus.it

Specialissimo anche il cervo affumicato al Jack Daniels...”. Una cucina inusuale capace di catturare anche i palati più abituati alle novità gourmet. Ed infine, per un diverso dopocena, la possibilità di trattenersi per un moderno cocktail preparato davanti agli ospiti, magari affumicato al sentore di esotiche essenze capaci di evocare paesi lontani oppure per un distillato scelto fra i più ricercati. Il percorso nel gusto del ristorante Comus è appena iniziato, non fatevelo raccontare da chi lo ha già provato...



CHI C’ERA

STREET GOLF 2018 & FORD BLUBERG: ANIMI SPORTIVI MOOD ON!

Grande successo per lo Street Golf Bergamo 2018, la formula meno convenzionale della versione “classica” del golf! Sabato 29 e domenica 30 Settembre giocatori di golf - professionisti e dilettanti - hanno sfoderato le proprie abilità mettendosi alla prova in un’entusiasmante competizione. Due le location d’eccezione: il Centro Piacentiniano nel cuore di Bergamo per il sabato ed il rinomato Golf Club Bergamo L’Albenza la domenica. Il primo giorno ampio spazio ai giocatori non professionisti alle prese con un percorso a 9 buche Louisiana. Già dalle prime ore della giornata oltre 80 giocatori iscritti si sono dati appuntamento per un gustoso buffet presso la Taste School, dove è stato dato anche inizio alla competizione dopo la presentazione dei team. Tra gli sponsor della manifestazione anche quest’anno non è mancata Bluberg, gruppo Iperauto, che con la tappa bergamasca ha siglato la sua terza tappa Street Golf 2018 dopo le città di Como e Sondrio. Una presenza costante che nasce dal condiviso desiderio di Iperauto e Street Golf di animare i centri cittadini, attraverso una versione inusuale della disciplina tradizionale. Per questa “puntata” la concessionaria Ford Bluberg ha presentato in esclusiva l’ultima arrivata di casa Ford: la nuova Focus. Proprio due Focus disposte lungo il percorso hanno contribuito a rendere la sfida ancora più avvincente: grandi e piccini si sono infatti sfidati provando a fare buca nel bagagliaio della vettura. Tanti i consensi raccolti per questa nuova stupenda auto che conta oggi quattro allestimenti disponibili, quali Plus,Titanium, ST-Line e Vignale mentre è in arrivo la nuova Active. Ogni modello Focus è precisamente pensato per rispondere alle esigenze di clienti diversi: la versione Plus per chi cerca un’auto comoda e versatile, la Titanium per chi desidera un tocco di eleganza in più, la St-line per chi ha un animo sportivo e la Vignale per chi ricerca l’esclusività. Differente la versione Active, un allestimento “cross” che rende la nuova Focus molto simile a un SUV di fascia media. Per i motori la Ford Focus vanta una versione benzina, partendo dal pluripremiato a tre cilindri 1.0 Ecoboost in versione da 100 oppure 125 CV (il secondo disponibile anche con il cambio automatico) ed i turbodiesel, entrambi a quattro cilindri, quali il nuovo 1.5 EcoBlue da 95 o 120 CV fino al 2.0 da 150 CV. Un concentrato di novità Ford quindi, tutto da scoprire in concessionaria!

Ph. Federico Buscarino - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



CHI C’ERA

STREET GOLF 2018:

LA SECONDA AVVINCENTE TAPPA FIRMATA SCUDERIA BLU! Tutta la bellezza del golf in chiave “street”! È questo il concetto che per questi ultimi anni ha motivato gli organizzatori di Street Golf verso la realizzazione di un format innovativo sempre più coinvolgente. Per questo 2018 due i giorni in calendario: Sabato 29 settembre con location il Centro Piacentiniano nel cuore di Bergamo e Domenica 30 settembre presso il Golf Club Bergamo L’Albenza durante i quali lo spirito competitivo e la voglia di divertirsi hanno animato tutti i partecipanti. La domenica grande appuntamento tra gli alberi secolari del rinomato Circolo bergamasco, dove i giocatori si sono scontrati all’ultimo par per accaparrarsi le prime posizioni, in un clima di festa e sportività. A rendere il tutto ancora più speciale la presenza di una fantastica Maserati Levante, presentata in un candido colore bianco dalla concessionaria Scuderia Blu - e collocata proprio vicino alla Club House per essere ammirata da tutti i presenti. Caratteristiche inimitabili di questo SUV l’inequivocabile eleganza, dettata da linee aerodinamiche ed interni curati nei minimi dettagli nonché un eccezionale motore V6 in grado di assicurare una guida sportiva, scattante ma con il massimo del confort. Anche per questo 2018 il gruppo Bluberg ha così confermato la sua presenza come sponsor ufficiale dell’evento, mosso dal desiderio - condiviso con gli organizzatori di Street Golf - di animare i centri cittadini, attraverso una versione inusuale della disciplina tradizionale. A rendere il tutto ancora più speciale la location d’eccezione del Golf Club Bergamo L’Albenza che ha reso indimenticabile questa edizione 2018.

Ph. Paolo Biava - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


VIA STEZZANO, 51 - BERGAMO TEL. 035/320358 - INFO@SCUDERIABLU.IT


CORBÙ:

QUANDO LA MODA È PASSIONE, CUORE ED ANIMA Testo Valentina Colleoni - Fotografie Paolo Biava

Se potessimo riassumere in due parole Corbù non avremmo alcun dubbio: passione e semplicità sarebbero la scelta giusta! Perché nella stupenda boutique di Gazzaniga, di recente ristrutturata e resa ancora più accogliente, un affiatato team da anni segue con dedizione la propria clientela, proponendo una moda che si discosta dai normali cliché.


Corbù, un nome molto singolare cosa significa? “È l’intreccio di due cognomi che portò nei primi anni ‘80 alla sua creazione. Facile e semplice da ricordare ma ricco di significato per tutte noi e per quanti conoscono la nostra storia”. Una storia se non sbaglio iniziata tanti anni fa… “Precisamente 50, quando venne aperto il nostro primo negozio Cortinovis nel quale, come era in uso ai tempi, era possibile trovare le prime collezioni di confezione. Anni dopo vennero introdotte le linee intimo, bimbo e teen, creando così una boutique in grado di vestire a 360 gradi. Erano anni di grande vivacità economica e quindi il passo di aprire un nuovo spazio ma in una location differente fu breve. Venne battezzato con il nome Corbù, seguendo un suo sviluppo che negli anni ci ha portato a concentrare l’attenzione sulle collezioni uomo e donna”. Di recente l’ultima ristrutturazione? “Esatto: l’idea era quella di accorpare i due negozi separati donando anche un allure più luminoso, senza abbandonare la nostra “mise”elegante. Abbiamo così optato per colori chiari e l’essenzialità di mobili minimali, ma nel contempo capaci di creare un ambiente accogliente, nel quale ogni cliente può sentirsi tranquillo ed a proprio agio”.



È in questo meraviglioso spazio cosa possono trovare i clienti? “La nostra idea di moda vuole discernere dall’uso attuale di questa parola. Moda non è tendenza o esasperazione, come i dettami rigidi ci impongono creando stereotipi spesso estremi. La moda è gioco, ironia, è prendere consapevolezza del proprio corpo, è il proprio modo di essere che ci porta a scegliere capi che ci facciamo stare bene “nei nostri panni”. Quindi da Corbù è come se vestiste l’anima di una persona? “In un certo qual senso sì. Tutto questo è frutto di una riflessione semplice: l’obiettivo è quello di essere a proprio agio indossando abiti confortevoli che rispecchiano la nostra personalità e stile durante i diversi momenti della giornata”. Come scegliete quindi i capi delle vostre collezioni? “La selezione deriva dalla costante ricerca di raggiungere un equilibrio tra collezioni total look come Emporio Armani, Moschino, Blugirl, Peserico…e altri di servizio che si dedicano in mondo specifico ad alcune categorie merceologiche, come la maglieria ed il capospalla. A questi brand abbiniamo anche scelte più avanguadardiste tra cui Iceberg, Les Hommes Urban e Ultràchic. Tutto questo con il fine di proporre outfit ricercati e mai banali che non seguano solo una tendenza ma la persona che abbiamo dinnanzi”.

Questa vision può essere identificata come la chiave di volta della vostra pluriennale attività? “La nostra proposta nel mondo della moda è apprezzata soprattutto perché scaturisce dalla forza di un team composto da professioniste mosse dalla passione per questo settore e dalla gioia di rendere il cliente soddisfatto”. Un successo di squadra quindi… “Sì, voglio ringraziare tutto lo staff che in tutti questi anni mi è stato vicino, in momenti più o meno facili, supportandomi con passione in questa avventura”. Parlando ancora di moda, come ci vestiremo tra 50 anni? “Spero si persegua un equilibrio tra piacevolezza visiva e portabilità: compromesso che porti alla creazione di capi belli, ricercati nelle linee e adattabili ad una vita quotidiana sempre più veloce”. Cosa ci si aspetta da Corbù? “L’impegno a continuare una tradizione che si rinnova nel rispetto del buon gusto e del buon senso”.

Corbù

Via Maffeis, 4 - Gazzaniga (BG) Tel. 035 711047 - info@corbu.it www.corbu.it


L’EVENTO GALATTICO FIRMATO BONALDI MOTORI Testo Valentina Colleoni - Fotografie Paolo Biava


Una serata incredibile quella dello scorso 11 ottobre presso la concessionaria Audi Bonaldi di Bergamo, non solo per l’atmosfera stellare ricreata nel salone ma, soprattutto, per le tantissime novità che in quest’ultimo periodo l’hanno vista protagonista. Prima tra tutte la presentazione dei nuovi vertici del Gruppo Bonaldi Matthias Moser, Amministratore Delegato, e Gianmaria Berziga, Direttore Generale - che dopo aver fatto gli onori di casa ai tantissimi invitati, hanno mostrato in anteprima le due fantastiche auto protagoniste della serata: la nuova Audi Q8 e l’avanguardista Audi A6 Avant. Due modelli destinati a scalare la classifica dei desideri di tutti gli amanti del brand tedesco che in esse troveranno il massimo della tecnologia nonché delle prestazioni grazie a motori potenti ed innovativi. Ad “aprire le danze” la nuova Audi Q8, posta per l’occasione al centro dello showroom e avvolta da fasci di luce spaziali, appositamente ricreati per rendere il momento emozionante al pari della bellezza di questo nuovo SUV Coupè. Come ha dichiarato, infatti, Andrea Bassoli, Audi Manager Bonaldi: “Audi Q8 coniuga il meglio di due mondi: l’eleganza di una coupé e la versatilità di un SUV. Siamo di fronte ad una vettura straordinaria, dal design sì muscolare ma dolce e raffinato, che ne caratterizza il profilo, dandole un certo slancio.


CHI C’ERA

L’EVENTO GALATTICO FIRMATO BONALDI MOTORI Il primo SUV Coupé della famiglia Q può contare sull’abitacolo generosamente dimensionato, sulle più moderne tecnologie di azionamento dei comandi, sull’assetto votato alle massime performance e su 39 sistemi di assistenza alla guida”. Non meno importante il suo grande potenziale di connettività che consente di sfruttare i servizi Audi Connect, rendendola pronta a dialogare con le altre vetture e le moderne infrastrutture stradali. Attenzione massima anche per il motore, un potente ed efficiente 3.0 TDI da 286 CV con tecnologia mild-hybrid che ribadisce il dinamismo espresso dal muscoloso design. Seconda protagonista della serata la rinnovata Audi A6 Avant, leader nel design e nei sistemi di Intelligent Assistance che Andrea Bassoli ha voluto descrivere come la nuova promessa del brand in quanto capace di offrire alle persone maggior libertà e più tempo da dedicare a se stessi, grazie ai vantaggi forniti dai sistemi di assistenza alla guida. Tratti distintivi della nuova Audi A6 Avant sono il design dinamico ed elegante, i sistemi di connessione innovativi come MMI touch response - che permette un azionamento dei comandi intuitivo e ampiamente personalizzabile - nonché l’avanzata tecnologia mild-hybrid, in dotazione su tutti i motori. Anche in questo caso un concentrato di tecnologia estramente evoluto, ammirato da tutti i presenti, stupiti ed affascinati dalle tantissime novità di questo ottobre firmato Bonaldi.

Ph. Paolo Biava - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



O ni ICANDrizio Maggio T I L O P di Mau a cura

il piave mormorava... Dall’enciclopedia Treccani abbiamo sempre e solo da imparare: è bellissimo sfogliare la carta, sentire il rumore delle pagine, il loro profumo e scorrere con il dito, come a sottolinearle le parole. Così bello che una sera ho rischiato di rompermi l’osso del collo salendo sulla scaletta della libreria di casa per cercare il significato di due parole che da tempo mi rombavano nella mente. Telegiornali, radio, giornali, abusano di parole senza specificarne il significato, nascono “tutti imparati” e poi stampano sgrammaticature e incredibili refusi, solo perchè alcuni dei giornalisti sono un tantino asini oppure troppo veloci nel digitare le parole, ma soprattutto perchè non conoscono la lingua italiana e non esistono più i carismatici “correttori di bozze”. Analizziamo quanto segue: POPULISMO 1 - Sostantivo maschile (dall’inglese populism, derivazione di populist vedi populista). Movimento culturale e politico sviluppatosi in Russia tra l’ultimo quarto del secolo 19° e gli inizi del 20° che si proponeva di raggiungere, attraverso l’attività di propaganda e di proselitismo una svolta dagli intellettuali presso il popolo e, con una diretta azione rivoluzionaria (culminata nel 1881 con l’uccisione dello zar Alessandro II) un miglioramento delle condizioni di vita delle classi diseredate, specialmente dei contadini e dei servi della gleba, e la realizzazione di una specie di socialismo rurale basato sulle comunità agricole russe, in antitesi alla società industriale occidentale. 2 - Per estensione, atteggiamento ideologico che, sulla base di principi e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi. Con significato più recente, e con riferimento al mondo latino-americano, in particolare all’Argentina del tempo di Perón, si intende una forma di prassi politica, tipica di paesi in via di rapido sviluppo dall’economia agricola a quella industriale, caratterizzata da un rapporto diretto tra un capo carismatico e le masse popolari, con il consenso dei ceti borghesi e capitalistici che possono così più agevolmente controllare e far progredire i processi di industrializzazione.

POPOLARE 1 - Del popolo, inteso come collettività dei cittadini, senza distinzione di classi sociali. Si usa dire, cercare il favore popolare cioè ottenere il consenso popolare, la volontà popolare, la sovranità popolare, il referendum popolare, il giudice popolare la democrazia popolare ma anche fatti che hanno suscitato l’indignazione popolare. Nel linguaggio giuridico, l’azione popolare, è il diritto riconosciuto al cittadino di adire il giudice nell’interesse non già proprio, bensì di pubbliche istituzioni inerti, in casi peraltro specifici ed eccezionali. 2 - Per estensione si usa dire governo popolare, repubblica popolare, partiti popolari. In particolare si ricorda il Partito Popolare Italiano, denominazione del partito d’ispirazione cristiana fondato da Luigi Sturzo nel 1919 e disciolto nel 1925. 3 - Che si riferisce al popolo inteso come insieme delle classi sociali meno elevate, aventi un tenore di vita modesto, e quindi economicamente, socialmente, culturalmente arretrate: i ceti popolari. Si parla anche di lotte popolari, rivendicazioni popolari e anche un quartiere, abitato o frequentato da tali classi è un quartiere ppopolare, un rione popolare, una zona molto popolare, un cinema popolare. 4 - Fatto, istituito per il popolo, a favore del popolo come le case popolari, categoria di abitazioni destinate ai lavoratori dipendenti e ai ceti meno abbienti, ubicate in genere alla periferie delle città e configurate spesso come fabbricati intensivi. 5 - Espressione con la quale, a partire dagli anni Sessanta, alcuni linguisti hanno indicato il tipo di italiano imperfettamente acquisito da chi ha per madrelingua il dialetto o da persone non istruite, che hanno appreso la lingua attraverso la comunicazione orale. Ditemi cosa cambia nel significato intrinseco di queste due parole? Similitudini? Differenze? Analogie? E allora, se ben avete letto, sono talmente simili che potrebbero, giustamente, essere scambiate una per l’altra. Tutti contro tutti, dal PD, o meglio quello che ne rimane, alla UE con a capo un lussemburghese che ogni giorno fa discutere di sè per la sua sciatica politica o alcolemia conclamata, ben non sappiamo, perché la legge sulla privacy non ci permette di sapere, ma che è sotto gli occhi di tutti.


Abbiamo paura del populismo, ma esso è nel Dna umano, vorremmo essere popolari, politicamente, alla don Sturzo, ma abbiamo visto il suo fallimento: allora chi dobbiamo essere noi Italiani, noi Europei, noi Caucasici, noi Cristiani, se non quello che siamo sempre stati? Stiamo vivendo un momento storico irripetibile, come esattamente cento anni fa, con la fine della Grande Guerra, il 4 novembre del 1918, milioni di morti in Europa per ambire ad un anelito di libertà, umana, territoriale, politica, democratica. Ora stiamo facendo lo stesso percorso senza dover annullare una generazione intera di giovani che morirono per la Patria per difendere i confini e farne di nuovi che rispecchiassero i popoli e non le monarchie. Peccato che non abbiamo memoria, non ci ricordiamo del passato, anche se recente: non la storia di migliaia di anni fa, bensì quella degli ultimi cento anni, e ancora attuale. Perché dovremmo avere paura del nuovo che avanza? La paura è dettata solo dalla non conoscenza e infatti, si ha paura di un esame scolastico quando non si è preparati, altrimenti dovremmo discutere solo di massima attenzione e di subbuglio chimico dei neurotrasmettitori nel nostro cervello. Se hai paura sei un eroe perché è la paura che ha creato il sistema in cui viviamo, migliorandolo di molto. Se conosciamo, se approfondiamo il perché del problema, troveremo soluzioni, positive ed esaustive alle nostre necessità. L’Europa era una sconosciuta, nella sua complessità amministrativa, ora la conosciamo bene e abbiamo capito cosa non funziona e come dobbiamo ristrutturarla. La nostra Italia, abbiamo capito, non è certo più piemontese e neppure borbonica, è solo obsoleta nel suo pensiero per i tempi moderni che viviamo, per cui resettiamola e facciamola migliore, lasciando perdere i partitismi, ma tenendo conto delle vere istanze del popolo: poi se saremo popolari o popolusti, chissenefrega, saremo però pronti per il cambiamento, per un paese nuovo che viva il suo momento guardando al futuro, non soltanto del domani, bensì del dopodomani.

Sento i politici del giorno d’oggi che si confrontano sui social, ridicoli: uno fa il cuciniere, una la bella e buona che sa far tutto, l’altro confonde i programmi dei due schieramenti, un’altra vive sugli allori dell’opposizione e si fa fotografare in tutte le salse come il Martina che accorcia o allunga la barba “on demand” o il toscano che sbraita, ma che ha comandato e, come l’ex cavaliere, non ha combinato nulla o ancora quell’altro che, facendo parte della commissione finanze ne racconta di ogni... Solo chi governa oggi, sbaglia, loro prima no, loro no, mai. La Boschi che si fa fotografare da Toscani e sembra malata nel suo letto di sofferenza. Inaudibile dove siamo giunti. Hanno tutti paura dei confronti reali, quelli che portavano Berlinguer ad incontrare Almirante o Nenni che difendeva Mussolini e così via. Codardi, insipienti, per questo motivo il qualunquismo avanza e per fortuna lo fa, perché solo disgregando il sistema, una volta si chiamava rivoluzione, si potrà poi costruirne uno nuovo che speriamo sia migliore. Non facciamo la rivoluzione perché essa non prescinde dallo spargimento di sangue, ma soprattutto perché si è disposti a farla solo se si ha la pancia vuota: e noi siamo tutti obesi! Salvini e Di Maio l’hanno ben capito, sbagliano sicuramente tanto, ma hanno un disegno ben chiaro che spero riescano ad attuare nel prossimo futuro, tra il gerontocomio istituzionale, tra Italia Forte, Forza Italia, PD, LEU e chi più ne ha più ne metta. Allora, cosa si diceva una volta? Avanti o Popolo alla Riscossa, ma attenzione, popolo popolare o populista???? A voi l’ardua sentenza, a noi il dovere di controllare ed essere sempre pronti, in ogni momento, perché la vita è una sola, la libertà è di tutti e per tutti e il ricordo dei caduti per essa è sopra ogni altra cosa! Viva l’Italia, viva il Piave, rendiamo onore al nostro passato per prepararci al nostro futuro... certamente migliore!


BERGAMO CERAMICHE

UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LE PAVIMENTAZIONI IN LEGNO

Bergamo Ceramiche fin dal 1992 si occupa di realizzazioni di pavimentazioni in legno pregiati, affiancandosi a partner come Garbelotto, Salis, Mardegan legno e molti altri. Legni ecologici e certificati sia in legno massello che prefinito. PossibilitĂ di personalizzazioni con finiture spazzolate, piallate, anticate su doghe di varie dimensioni, nuove o antiche, a spina ungherese o quadrotti antichi, garantendo inoltre, un lavoro chiavi in mano con manodopera specializzata.


BERGAMO CERAMICHE

VIA BORGO PALAZZO 103, BERGAMO 035 4243837 - INFO@BERGAMOCERAMICHE.IT WWW.BERGAMOCERAMICHE.IT


CHI C’ERA

BMW TOO MUCH IS JUST RIGHT Uno slogan che lascia spazio a poche altre interpretazioni: BMW Too Much è oggi la scelta giusta per tutti coloro che amano guidare. Grazie alle speciali BMW M, infatti, la passione per la guida si trasforma in qualcosa di unico e speciale, la strada corretta per provare sensazione uniche grazie a prestazioni top. Quid in più la creazione della nuova gamma limited edition BMW Too Much Collection caratterizzata da colori innovativi e prestazioni da urlo. Per celebrare questa novità, la concessionaria BMW Lario Bergauto Bergamo ha organizzato per i suoi clienti BMW M un aperitivo speciale nel salone di Via Campagnola. Per l’occasione sono state esposte tutte le “magnifiche” della gamma ovvero una M2 dal color malachite, una M2 con nuance orange, una M4 cabrio Too malachite ed una M3 Too Orange. Inoltre non potevano mancare a completamento di questa gamma special - definita individual - il parco M5 e il nuovo modello M2, caratterizzato da un incremento di cavalli nel suo già magnifico motore. Lato “bio” della serata la i8 Roadster in versione cabrio, grande novità di questo 2018. Un concentrato di sportività, eleganza di linea e innovazione dei motori hanno accolto i tanti ospiti, tutti membri di un gruppo Facebook closed creato da Stefano Airoldi, venditore specialist BMW M. Ad accompagnare i clienti in un questa magica presentazione del delizioso Moet Chandon, servito dallo staff Capogiro Joy Club, partner consolidato di Lario Bergauto Bergamo, ed un buffet salato preparato per l’occasione da Mario’s Bachery. Un connubio tra sapori e motori per una serata di puro piacere.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it



CHI C’ERA

STREET FOOD HARLEY:

IL GUSTO DELL’AVVENTURA!

Musica, cibo e motori: un connubio unico che ha dato vita allo speciale evento “Street Food Harley Davidson” organizzato presso la nuovissima concessionaria Harley Davidson Bergamo di San Paolo d’Argon il primo fine settimana di Ottobre. Una tre giorni unica perfetta per celebrare alcune importanti novità, prima tra tutte l’inaugurazione del nuovo Chapter Bergamo che da oggi vanterà un suo headquarter completo di zona relax, maxi schermo e spillatrice per birra. Con un taglio del nostro ufficiale, la sera del 5 ottobre, tutti i presenti hanno potuto ammirare la particolare struttura, gustando dell’ottimo street food al ritmo della musica dance di Andy Love. Non meno importante la giornata di sabato sempre accompagnata dai drink di Tassino Eventi, supporter dell’agenzia creativa Love Your Biz (che ha curato ogni dettaglio di questa fantastica tre giorni) e lo special food dei trucks Smokery BBQ, BBQ Valdichiana, Ravioli in corso, Gelateria Mej, Donuts “Piovono Ciambelle” e Caldarroste Beer. Unica anche la partecipazione dell’artista Alex Lorenzi (che per l’occasione ha aerografato i capi di abbigliamento dei presenti), Eleonora Madame Lustrascarpe, Barberia Taormina barber shop e DMD Helmet che, con un interessante workshop, ha spiegato le tecniche di decorazione dei suoi rinomati caschi.Veri protagonisti della serata sono stati però i nuovissimi modelli Harley Davidson ovvero l’anteprima nazionale della Road Glide, scintillante in colore blu/nero e la fiammante FXDR, concentrato di grinta grazie ad un motore 114, restyling perfetto grazie alla rivisitazione della gomma posteriore e del telaio. Ma le novità non sono finite: unica la rivisitazione dei modelli Touring da oggi provvisti di un sistema infotainment, velocissimo e facile da usare grazie alla funzione touch. A livello di abbigliamento presentata la nuovissima linea inverno in pelle, omologata per viaggiare liberamente per tutta Europa. Non solo: incredibile la linea HD che consente di adeguarsi alla temperatura esterna ovvero caldo per l’inverno e fresco per l’estate. Un concentrato di novità quindi che non ha mancato di entusiasmare i tantissimi harleysti giunti da ogni dove per celebrare l’intramontabile mito Harley Davidson.

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Distinguished Gentleman’s Ride 2018 la tappa bergamasca


Evento mondiale di beneficenza, eleganza e motociclette classiche Domenica 30 settembre i più eleganti motociclisti bergamaschi si sono dati appuntamanto, con le loro motociclette classiche e vintage, per un evento che ha unito beneficenza e divertimento; l’ultima domenica di settembre più di 94.000 uomini e donne in tutto il mondo hanno sfilato, per parteciapre al Distinguished Gentleman’s Ride, sulle strade di oltre 600 città, in 92 Paesi, per contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica e finanziare la ricerca sul cancro alla prostata e la prevenzione del suicidio maschile. Il Distinguished Gentleman Ride è il più grande evento mondiale nel suo genere e, nei 6 anni di esistenza, ha raccolto oltre 12 milioni di dollari devoluti totalmente in beneficenza. È stato fondato da Mark Hawwa nel 2012, e già alla prima edizione parteciparono 2.500 persone in 64 città fece capire le potenzialità di quest’evento e l’anno successivo presero parte più di 11.000 persone in 145 città del mondo, raccogliendo più di 1.5 milioni di dollari, devoluti alla Prostate Cancer Foundation of Australia, sino a giungere alla quota a oggi di circa 70.000 partecipanti registrati. In Italia, quest’anno, sono oltre 40 le città dove si è svolto l’evento e ancora una volta Bergamo è presente. Nel 2017

la tappa bergamasca potè contare su una buona partecipazione con 215 partecipanti e 9433 € raccolti e devoluti in beneficenza, posizionando Bergamo tra le prime città per donazione pro-capite. Antichi motori rombanti, scarpe impunturate, capelli impomatati, barbe curatissime, abbigliamento vintage: la Distinguished Gentlemen’s Ride, è la cavalcata motociclistica globale più chic che ci sia. Una sfilata di moto classiche e vintage con protagonisti dei bikers vestiti con abiti d’altri tempi, una manifestazione originale con uno scopo benefico: raccogliere fondi per la ricerca sulla salute maschile, sulla salute mentale e in particolare sul cancro alla prostata. Quest’anno, per la sesta edizione dell’iniziativa, la partenza della DGR era stata fissata al centro commerciale “Le Due Torri” di Stezzano dove è stato allestito un punto accoglienza. La sfilata dei motociclisti in ghingheri, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Bergamo, è partita alle 10.30 per raggiungere Città Alta attraversando il centro di Bergamo, salendo fino a Città Alta, mentre il punto di arrivo sarà il PDF, il Punto di Fuga motociclette di via per Grumello che per il secondo anno ha ospitato l’arrivo.

Lì la giornata degli elegantissimi bikers proseguita con musica, intrattenimento, barbieri professionisti messi a disposizione da Barberia Italiana per chi ha approfittato per ritoccarsi barba, baffi e capelli. Chiunque può partecipare a questa elegantissima cavalcata, basta avere una moto d’epoca o classica e un vestito buono, ma attenzione: chi si iscrive avrà anche il compito di spingere i propri familiari, parenti e amici ad effettuare una donazione. L’organizzatore del “DGR Bergamo” Riccardo Sbarboro ha dichiarato: “Ricordo a tutti che il DGR è sì una festa, un modo per ritrovarsi tra amici, per sfoggiare moto e abbigliamenti eleganti, ma è anche e soprattutto il modo per raccogliere fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle malattie maschili. Di seguito riportiamo i risultati di alcune città da cui si evince che i Bergamaschi sono stati i puù generosi di tutti con un importo di quasio 30 € a testa. Milano Riders 1557 Raccolti € 34,497 Napoli Riders 979 Raccolti €12,093 Rome Riders 963 Raccolti €12,090 Bologna Riders 485 Raccolto €10,812 Bergamo Riders 275 Raccolti € 8,089


Distinguished Gentleman’s Ride 2018


Distinguished Gentleman’s Ride 2018


CHI C’ERA

DESTINAZIONE X Una domenica all’insegna dell’innovazione e dell’eccellenza firmata BMW. Questo è quanto ha atteso gli ospiti presenti il 14 ottobre alla concessionaria Lario Bergauto Bergamo di via Campagnola, trasformata per un giorno intero in un parkour inimitabile. Un’idea originale che ha permesso agli amanti del brand tedesco di sentirsi protagonisti di una sfida all’ultimo ostacolo stando alla guida delle fiammanti BMW X. L’intera gamma, infatti, era a disposizione degli ospiti che accompagnati da due piloti istruttori professionisti di Guidare Pilotare hanno potuto effettuare una prova su strada ed una su parkour scegliendo tra BMW X1, BMW X2, BMW X3, BMW X4, BMW X6. Esclusa dalle prove solo la protagonista della giornata, la nuovissima BMW X5, esposta in una struttura dedicata per essere ammirata in tutta la sua bellezza prima del lancio ufficiale Italia in calendario per il 24 novembre. Un’anteprima dedicata al pubblico bergamasco, rimasto senza parole davanti alla sinuosità di questa vettura, alla bellezza degli rifiniture a alla tecnologia d’ultima generazione che consente alla nuova BMW X5 di vantare sistemi di bordo ad alta “connessione” ed un motore unico. Un vero e proprio concentrato di adrenalina ha così coinvolto i tantissimi partecipanti all’evento, reso ancora più gustoso grazie al catering firmato Mario’s Bakery e all’organizzazione perfetta di Capogiro presente con il suo spumante millesimato.

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CAROLINA MOSCHENI, GIOVANE PROMESSA DEL PATTINAGGIO ARTISTOCO AZZURRO Carolina Moscheni e Andrea Fabbri


Obiettivo Olimpiadi invernali Testo Tommaso Revera

SI SONO DA POCO SPENTI I RIFLETTORI SUL LOMBARDIA TROPHY 2018 DOVE, IN COPPIA CON ANDREA FABBRI, HA CONSEGUITO UN BUON 7° POSTO: CONOSCIAMO PIÙ DA VICINO CAROLINA MOSCHENI, GIOVANE PROMESSA DEL PATTINAGGIO ARTISTICO AZZURRO Se pensiamo alle Olimpiadi in programma a Pechino nel 2022, tra i giovani da tenere attenzionati, c’è sicuramente anche lei: stiamo parlando di Carolina Moscheni, promessa del pattinaggio artistico azzurro, che in coppia con Andrea Fabbri si sta facendo strada nella specialità coppia di danza. L’undicesima edizione del Lombardia Trophy - che si è svolta nel moderno impianto sportivo IceLab di Bergamo il mese scorso - è stata l’occasione giusta per intervistarla. Come è nata la tua passione per il pattinaggio? “È nata un po’ per caso in montagna. Dopo le sciate del mattino, infatti, vedevo spesso tanti bambini pattinare il pomeriggio e la cosa mi incuriosiva molto. Così, dopo averlo chiesto a mia mamma, ho iniziato a cimentarmi in quest’attività quando avevo 9 anni. Un po’ tardi rispetto alla media ma comunque nulla mi ha poi più impedito di continuare con questo sport”. Nonostante un avvio più tardivo rispetto alla media sei riuscita a toglierti tante soddisfazioni, non è così? “Diciamo che da quando ho iniziato a pattinare non ho più smesso. Mi sono dedicata unicamente a quello, giorno e notte. Non è stato facile lasciare la scuola per studiare privatamente e trasferirmi negli Stati Uniti: un cambio di vita radicale che, però, mi ha regalato tantissime emozioni”. Ti sei trasferita negli Stati Uniti per un motivo particolare? “Per potermi allenare con allenatori russi che avrebbero sicuramente favorito la mia crescita da un punto di vista tecnico”. Quali sono le specialità nel pattinaggio e qual è la tua? “Nel pattinaggio le specialità sono quattro: singolo maschile, singolo femminile, coppia d’artistico e coppia di danza. Io pratico quest’ultima, una versione di pattinaggio un po’ più ballata e interpretata”. Il tuo compagno è Andrea Fabbri con il quale immagino tu abbia instaurato un bellissimo rapporto di amicizia e complicità… “È una vita dura ma andiamo molto d’accordo”. Quanto tempo dedichi ogni giorno alla pratica di quest’attività? “Generalmente 6 o 7 ore ogni giorno: 4/5 su ghiaccio e 1 o 2 di balletto, danza contemporanea e ginnastica”. A Bergamo hai trovato la dimensione giusta per proseguire con questo sport? “La mia società, IceLab, è di Bergamo ma in realtà la nostra sede di allenamento è il Forum di Assago”. Quali sono i tuoi sogni nel cassetto? “Il sogno più grande è partecipare alle Olimpiadi. Già il fatto di far parte della nazionale italiana, però, è una cosa estremamente gratificante”. Da un anno sei con il gruppo azzurro: prima gareggiavi per l’Ungheria, giusto? “Sì faccio parte della nazionale azzurra da un anno perché prima portavo la bandiera ungherese, la nazionalità del mio precedente compagno di pattinaggio (Adam Lukacs), per cui abbiamo disputato Europei e Mondiali”. C’è un personaggio sportivo a cui ti ispiri? “L’eleganza di Carolina Kostner è il mio punto di riferimento”. Come vedi il tuo futuro? “Ancora prettamente legato a questo sport”. Che consigli ti senti di dare ad una giovane che intende approcciarsi al pattinaggio professionistico? “Consiglio di provare questa vita e di capire se percepisce le stesse sensazioni/vibrazioni che provo ogni volta che mi trovo sui pattini. Un turbinio di emozioni per cui mi sento come una farfalla”. Ti senti trascurata come pattinatrice rispetto all’attenzione che i media mostrano per gli altri sport? “A poco a poco il pattinaggio sta prendendo i suoi spazi anche a livello televisivo anche se il gap con altri sport credo sia incolmabile. C’è ancora moltissimo da fare: spero che con il tempo riusciremo a mettere sempre più in luce questa disciplina”. C’è un qualcosa in particolare che non ami ricordare rispetto alla tua giovane carriera sportiva? “Purtroppo sono spesso incappata in alcuni infortuni ma, nonostante tutto, sono tornata sempre più forte di prima”. NEI PROSSIMI MESI CAROLINA È ATTESA DAGLI IMPEGNI UFFICIALI PREVISTI A BUDAPEST, POI IN AUSTRIA ED, INFINE, IN POLONIA E LITUANIA


CHI C’ERA

QUANDO LA DANZA È SOLIDARIETÀ Tutti siamo a conoscenza delle gravi situazioni di emergenza che in tante parti del mondo colpiscono i bambini e degli aiuti che spesso stentano ad arrivare. Ecco perché da anni Unicef si batte a livello internazionale per prestare il suo soccorso, grazie ad una rete di volontari impegnati in continue campagne e progetti. Anche a Bergamo l’impegno di questa organizzazione agisce costantemente, grazie all’ideazione di eventi volti a raccolte fondi consistenti. Proprio come è avvenuto lo scorso 22 settembre in Piazza Vecchia, trasformata da Arketipos - I Maestri del Paesaggio in Green Square. Qui, grazie alla collaborazione con il Centro Studi Danzarea, coadiuvato della direttrice artistica Rota Maria Luisa, è stato messo in scena il magnifico Balletto Color Est. Uno spettacolo magico grazie all’esibizione dei talenti della scuola Modern Ballet e del Pj Dance Studio, accompagnati dalla calda voce di Dagmar Segbers. Enorme il consenso del pubblico così come l’attenzione ottenuta intorno all’importante impegno di aiuto verso i bimbi vittima di soprusi in Siria, nello Yemen, nella Repubblica del Congo, Paesi in ginocchio a causa di guerre e calamità naturali. Ma l’impegno di Unicef Bergamo non finisce qui: grande appuntamento a favore dei bimbi della Siria sarà il 30 novembre grazie al “Gran Galà dei bambini per Unicef: i nostri cuori battono ancora” presso il Cineteatro Serassi di Villa d’Almè mentre per tutto dicembre con la casina Unicef, allestita in centro città, sarà possibile acquistare tutti i gadget dell’associazione offrendo così il proprio contributo per i tutti quei bimbi che del mondo aspettano aiuti e sorrisi.

Ph. Sergio Nessi - Puoi vedere tutte le immagini dell’evento su www.qui.bg.it


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sempre più lomantico RETATE PER STRADA E TOLLERANZA CON LE CINESI CHE SI PROSTITUISCONO NEI CENTRI BENESSERE

Tutti ci ricordiamo di quando l’attuale Ministro degli interni, Matteo Salvini, pontificava sulla necessità di riaprire i bordelli sul suolo italico per sottrarre alle mafie il commercio di carne umana destinata ai bordelli a cielo aperto che hanno invaso il nostro Paese negli ultimi decenni. Inutile dire quello che fanno gli altri Paesi perché le legislazioni sono diverse e l’Europa non è unita neanche in questo! Così, se vi fate abbordare da una ragazza per la strada vi appioppano una multa di 500 € quando, con tale cifra, basta oltrepassare il confine con Svizzera, Austria o Croazia, per “divertirsi” alla grande in modo totalmente legale. L’ipocrisia bacchettona e di derivazione religiosa che vede il sesso come un peccato e il meretricio come la perdizione, ha fatto in modo che, fino ad oggi, nessuno si sia preso la briga di affrontare l’argomento in maniera “europea”. Come sempre laddove ci siano delle crepe nella legislazione, non solo in questo settore, sono entrate di prepotenza le organizzazioni cinesi che hanno installato in ogni angolo i loro “centri benessere” dove i massaggi non sono che il pretesto e la foglia di fico per prestazioni sessuali a pagamento. È curioso che siamo costretti a mandare uomini e donne delle Forze dell’Ordine ad allontanare la prostituzione dalle strade, con retate notturne di donnine, trans e clienti, quando invece il mercato parallelo cinese viene ampiamente tollerato… Forse addirittura considerato il male minore. In quei luoghi, con piccole insegne lampeggianti, nascosti con pellicole variopinte per coprire le vetrine, nessuno schiamazza, nessuno fa casino, nessuno sporca in giro, né offre spettacoli inverecondi sui marciapiedi a tutte le ore del giorno e della notte. Il servizio è garantito entro gli standard internazionalmente riconosciuti e gli ometti entrano furtivi con in tasca le palanche pronte da mettere nelle mani della ragazza di turno per avere in cambio il massaggio più “lomantico” che ci sia… Mezz’ora dopo ne escono, con e un bel sorriso stampato sul viso, probabilmente meno disposti a litigare per il parcheggio e con pochi rimorsi perché, in fin dei conti, quel massaggio non può essere considerato un vero tradimento della moglie o della fidanzata.


Padri, fratelli, fidanzati, zii e nonni… Ogni categoria è rappresentata: c’è quello che parcheggia il macchinone in seconda fila con le quattro frecce e che evidentemente sa di essere veloce e c’è il pensionato che arriva quatto quatto dopo aver lasciato la bicicletta a cento metri di distanza, si pettina e, dopo essersi guardato attorno furtivamente, suona nervosamente il campanello. Fatevi due conti e vedrete il perché questi “centri” fioriscono e non chiudono mai… Anzi. Due ragazze, 15/20 clienti al giorno con un incasso medio di 60/70 € a cliente sono oltre mille euro al giorno. Inoltre, le infaticabili orientali, lavorano fino a tarda ora, anche il sabato e la domenica e non certo vanno ai sindacati a protestare. Quindi è un’attività che rende almeno 30-40 mila € al mese, cui vanno tolte le sole spese per l’affitto - che i cinesi pagano sempre regolarmente - diciamo 1.500/2000 € al mese più 500 per le spese varie. Rimangono malcontati 30 mila euro, spesso non denunciati, o dichiarati solo parzialmente per salvare le apparenze, con cui retribuire le ragazze, le quali, in ogni caso, non guadagnano mai più di 1500/2000 € al mese l’una, senza parlare di contributi o ferie... Ecco quindi spiegato il perché del successo del centri “benessele”. Insomma, un servizio di cui si fanno carico con grande organizzazione i cinesi. Le signorine nostrane, europee, sudamericane o africane che ricevono a casa o adescano in strada, sentono la concorrenza e spesso decidono di trasferirsi dove si può professare il meretricio senza troppi problemi. Mentre qui, il mercato della marchetta, così come quello della ristorazione low cost, dei bar e dei parrucchieri, viene assoggettato all’egemonia dei cinesi. Loro, in qualche modo, hanno aperto un mercato nuovo. Quello dell’intrattenimento sessuale praticato alla luce del sole in normali negozi attirando la clientela con gli annunci su internet. Insomma senza dir né a né bà, hanno riaperto i bordelli e adesso basta solo dargli una “cornice legislativa” un po’ meno restrittiva circa le zone del corpo legalmente massaggiabili e quelle che invece sono considerate prostituzione. Chissà cosa pensa di fare Salvini contro questi che più di altri si dimostrano nemici degli italiani...


la prostituzione nell’Antica Roma Nell’antica Roma la prostituzione rappresentava un lucroso business, una fonte di reddito tutt’altro che trascurabile per le famiglie più ricche che per questa attività “impiegavano” una numero spesso consistente dei loro schiavi. Però l’idea che ci siamo fatti di ciò che erano il sesso e la prostituzione in età romana è inficiata da molti falsi miti. Una certa cattiva letteratura e tanti brutti film ci hanno portato ad immaginare l’antica Roma come una specie di baccanale permanente, dove la preoccupazione generale era solo la soddisfazione dei piaceri carnali ma, l’approccio alla prostituzione da parte delle famiglie più ricche, era principalmente di tipo economico, potremmo quasi dire manageriale. Il Catalogo Regionario del IV secolo d.C. indicava sul territorio di Roma ben 92 bordelli. Per ovvi motivi non ci sono pervenute molte tracce di quei postriboli citati nel testo ma, per fortuna, abbiamo Pompei che fotografa la città esattamente com’era nell’agosto del 79 d.C. Un luogo straordinario che ci ha lasciato l’unico edificio dell’antichità sulla cui funzione di bordello non esiste alcun dubbio con tantissimi rilievi riferibili a pratiche sessuali a pagamento. Oltre a questo sito e le sue eloquenti raffigurazioni ci sono opere d’arte altrettanto esplicite sparse in giro per le domus e numerosi graffiti raffiguranti ragazze e ragazzi che si mettevano in vendita e illustravano con dovizia di particolari le loro abilità, fissando con puntualità il prezzo per la prestazione che veniva offerta ai frequentatori. Non era un mestiere per donne libere, infatti, il mestiere di prostituta non era consentito alle donne e agli uomini liberi. Quelli che lo praticavano venivano etichettati come “infames” e perdevano una serie di diritti, inclusa la facoltà di testimoniare di fronte a un

giudice. La prostituzione era allora appannaggio di schiavi e liberti che non avevano diritti e di conseguenza, neppure doveri. Questi potevano vendere il loro corpo nei lupanari, alle terme o nelle taverne ed esiste una documentazione letteraria molto nutrita sulla pratica del mestiere in tutti questi luoghi. Ma gli schiavi erano proprietà privata e questo rappresenta uno degli aspetti più interessanti: non esercitavano per conto proprio, ma erano obbligati a prostituirsi per fare gli interessi economici dei rispettivi padroni, come se fossero beni immobili, campi agricoli o animali da soma da affittare a chi poteva permetterselo. Ogni uomo libero che investiva i suoi denari in schiavi poteva gestire il lavoro di prostitute e prostituti che obbedivano a un lenone, solitamante un liberto di fiducia e si vendevano in giro procacciandogli liquidità. Un vero patrimonio in carne e ossa dalla rendita certa ma purtroppo soggetto a svalutazione a causa dell’età. Un’ultima curiosità: ricordate quei piccoli ambienti pieni di raffigurazioni erotiche in alcune delle più celebri domus pompeiane, come la Casa dei Vettii e la Casa del Centenario? Secondo l’interpretazione moderna, potevano esercitare tre funzioni diverse: o erano luoghi in cui incentivare l’accoppiamento tra schiavi affinché nascessero altri schiavi, o erano sale del piacere in cui il padrone di casa in compagnia di amici, a fine cena, poteva intrattenersi con schiave e schiavetti. Oppure ancora erano i luoghi che il dominus metteva a disposizione dei clienti delle sue schiave per la consumazione. Certo è che il sesso a pagamento doveva offrire un contributo niente male al Pil dell’epoca…

PIETRO GUIDA, ANGOLO CON PROSTITUTE


Punters attenti prestazioni non protette causa crisi Gonzi che abboccano e si beccano malattie di ogni genere. Ragazze orientali allo stremo, tenute in schiavitù e disposte a prestazioni extra ad elevato rischio pur di “lavolale”. Battaglioni di amanti della patatina pay, così la chiamano tra loro, si incontrano su alcuni siti internet e si confrontano su ogni aspetto del mestiere e sulle modalità di fruizione dei servizi. Descrizioni minuziose delle location con indicazioni sulla presenza di parcheggio nelle vicinanze, di portieri impiccioni, di cattivi odori, ma anche di eventuali barriere architettoniche (politicamente corretto) e del “decoro” dell’ambiente. Poi si passa alla valutazione fisica della ragazza o dei trans (tantissimi) con giudizi sulla conformità rispetto alla fotografia messa sugli annunci che compaiono su una miriade di piattaforme specializzate per pubblicizzare il servizio. E qui si comincia a ridere. Sì perché il terrore dei nuovi puttanieri digitali è di incontrare una persona diversa rispetto a quella vista nella foto scollacciata ed ammiccante. E, in effetti, è ciò che puntualmente accade, almeno a leggere le varie missive di punters incavolati per le fregature (fake)... Da qui in poi il romanzo popolare scritto a puntate da questi adepti della marchetta è un affresco di tutto quello che può capitare ad un gonzo in cerca di facili avventure e che finisce nelle mani di persone comunque, per definizione, un po’ border line. C’è chi si trova dietro la porta uno “scaldabagno a pedali” (trascrizione letterale) o chi ci trova un travestito vecchio e brutto che ha messo sul suo annuncio foto taroccate o rubate. La prestazione in prevalenza, sempre a leggere quei resoconti, comunque delude sia che si tratti di ragazze dell’est, trans sudamericani, russe o orientali varie. Poche volte chi scrive racconta di un “bel sogno” e il più delle volte prevale il “missile” ossia ragazza non attraente come nella foto, quasi sempre più vecchia, frettolosa, maleducata e magari svogliata... Spesse volte vengono descritte come un “po’ fatte” e si trovano anche storie strappalacrime di chi si impietosisce ai racconti delle ragazze che fanno il mestiere, oppure descrizioni di riunioni selvagge tra un paio di donne e una decina di uomini... Le chiamano gang-bang e nella nostra brillantissima città ne organizzano almeno un paio alla settimana. Ma questo, i lettori più curiosi, lo avranno già scoperto... La fattispecie preoccupante è quella che chiede o accetta rapporti non protetti, “a crudo” come dicono, per una tariffa più alta di quella concordata. Spesso, la richiesta vale anche per rapporti “non convenzionali” che rendono quasi certa la trasmissione di eventuali malattie. Suonare il flauto senza custodia fino alla fine, è una classica offerta che viene ritenuta erroneamente non rischiosa ma è solo meno rischiosa e non sono pochi gli uomini che chiedono o non rifiutano rapporti senza cappuccio. Purtroppo, forse a causa della crisi e dello sbarco delle orientali che hanno aggredito il mercato con giochini nuovi a prezzi promozionali, sono sempre più spesso proposte prestazioni che iniziano con baci in bocca con la lingua, alla francese, e terminano con la lingua a deliziare l’orefizio opposto. Collutorio e via a baciare il prossimo nella catena di montaggio dei tanti che fanno la fila da queste signorine per questi ed altri particolari servizi. Il rischio non è solo per l’HIV, in giro si sente di tutto e di più e, quando in quelle recensioni leggete le richieste di consigli da chi ha paura di essersi preso qualcosa di brutto, emerge l’immenso squallore di queste situazioni. Uno chiedeva alla comunity di suggerirgli un modo per poter dire di essersi preso l’Hiv senza dover confessare quanto realmente accaduto. In tanti lo hanno deriso e cinicamente gli suggerivano di dirlo e basta senza nascondersi perchè, una volta che ti sei preso il virus, il problema non è certo il come te lo sei beccato ma come curarti. Certo dover dire alla propria fidanzata/moglie di farsi un esame del sangue non è una cosa facile, soprattutto se poi si viene a sapere che lo hai preso perché vai con i trans.



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LUDOVICA PAGANI INFLUENCER CON PIÙ DI 5 MILIONI DI VISUALIZZAZIONI PER IL SUO NUOVO CANALE YOUTUBE

Ludovica Pagani, una delle principali influencer italiane, a metà maggio 2018, ha aperto il suo canale YouTube. L’ha fatto, come racconta nel primo video girato anche nella sua camera, per far conoscere da più vicino la sua vita. Per poter raccontare un po’ di più di sé rispetto a quanto si può fare con semplici foto su Instagram, un social in cui è davvero seguitissima (ha ben un milione e 400.000 follower),YouTube è un mezzo davvero efficace. In pochi mesi il successo del canale è notevole: gli iscritti sono oltre 160.000 e le visualizzazioni totali oltre 5 milioni. Su YouTube Ludovica Pagani pubblica video su diversi temi, dedicati a ragazze e ragazzi. Energia, risate, scherzi: non sorridere guardando questi video è difficile. Tra i protagonisti ci sono YouTuber ed influencer come iPantellas, Dexter o Xmurry, ma pure la famiglia di Ludovica, che si diverte con lei in challenge e video di ogni tipo, non solo connessi allo sport, tema a cui è da sempre legata.


“Sono molto contenta che il canale stia crescendo in fretta, in così poco tempo”, ha spiegato Ludovica Pagani. “In futuro non proporrò solo challenge ma ci saranno anche che mi vedranno partecipe in prima persona. Saranno sia divertenti, sia personali, ovvero racconteranno qualcosa di me che i miei fan ancora non sanno. Chi ha voglia di scoprire qualcosa di più non deve far altro che seguirmi”. https://www.instagram.com/ludovicapagani https://www.facebook.com/LudoPagani/ https://www.youtube.com/ludovicapagani Chi è Ludovica Pagani Ludovica Pagani è considerata una delle principali influencer italiane. Su Instagram ha oltre un milione e 400.000 fan. Ognuna delle sue stories viene visualizzata mediamente da 350.000 persone, mentre i suoi post generano qualcosa come 47 milioni di impression alla settimana con una copertura media di 1.600.000. Nata a Bergamo il 25 giugno del 1995, ha frequentato il Liceo Linguistico ad indirizzo Giuridico ed Economico per poi iscriversi all’università di Management a Milano. Nel 2016 ha iniziato l’attività di influencer sui social collaborando con diversi brand di moda. Ha poi condotto una web serie, We live shopping e co-condotto Milanonow, un programma in onda su Telelombardia. È da sempre legata all’universo dello sport. Nel 2017 ha iniziato la co-conduzione del programma sportivo Gokartv su Sportialia. È stata una delle protagoniste di un video degli Autogol, “La serie A va al mare”, una partecipazione che le ha regalato il primo grande successo con i suoi follower. Il suo canale YouTube, creato a metà maggio 2018, all’inizio di settembre ha già totalizzato oltre 5 milioni di visualizzazioni e ha oltre 160.000 iscritti.

LUDOVICA PAGANI



HOTEL TRATTERHOF IL LOGGIONE DEL SUD TIROLO Fotografie Belvita-Hotel Bergidyll Hotel Tratterhof

NELLA MAGICA ATMOSFERA DELLE DOLOMITI DELLA VAL PUSTERIA A MARANZA, L’HOTEL TRATTERHOF REGALA AI SUOI OSPITI MOMENTI DI PURO DIVERTIMENTO E RELAX

Maranza, a 1.400 metri di altezza, aggettante su Rio di Pusteria all’entrata della Val Pusteria, domina anche la Val Isarco da un poggio sul quale il sole insiste dall’alba al tramonto tutto l’anno. Il “Dolomitenkino“, cornice di legno posta vicino all’entrata dell’hotel, vi riassume in pochi secondi le montagne che si ammirano sull‘orizzonte: in senso orario il Sass de Putia, le cime Odle, Sassolungo, Sasso Piatto e le Dolomiti dello Sciliar. La cittadina vescovile di Bressanone è a 20 chilometri, Bolzano a 60, Brunico a 35. Alle spalle di Maranza e del Hotel Tratterhof, una splendida corolla di montagne che arriva fino a 3.000 metri di altezza. Il monte Gitschberg, collegato tramite una moderna cabinovia con la valle Jochtal di Valles, raggiunge i 2.500 metri ed è meta di molte escursioni organizzate dal nostro hotel. Immerso nella natura suggestiva, le giornate invitano ad escursioni di ogni grado di difficoltà, in autonomia oppure sotto la guida di Alfred o Manuel, i nostri esperti in materia di trekking. Verso pomeriggio vi attende la SPA Monte Silva a tre piani, con otto saune, Infinity pool panoramico all’esterno, piscina coperta, numerose aree relax, beauty farm e molto più.


Il culmine, la sauna finlandese panoramica dove ogni giorno alle 16.30 e alle 17.30 il nostro Manuel, fra l’altro niente meno che vicecampione di categoria alla competizione di Mr. Universum, offre una gettata di vapore con effetti indimenticabili. Le serate poi iniziano con la tradizionale cucina tirolese o prelibatezze della cucina mediterranea. È inoltre possibile intraprendere anche un profumato viaggio nella degustazione dei vini. Presso l’Hotel Tratterhof ****s la vacanza a Maranza diventa sinonimo di salute, movimento e tranquillità interiore. Il tutto con il tocco famigliare della famiglia Gruber-Hinteregger, che gestisce l’hotel in seconda generazione e con entusiasmo segue i solidi pilastri dei Belvita Leading Wellnesshotels Südtirol, la cooperazione esclusiva dei migliori hotel wellness dell’Alto Adige: wellfeeling, beauty, fitness e vital cuisine.


Wellfeeling, beauty, fitness e vital cuisine: questa la proposta dell’Hotel Tratterhof ****s a Maranza, località conosciuta come la terrazza del sole della valle Isarco, per la sua posizione a sud, che la rende uno dei luoghi piÚ soleggiati di tutta la regione


DOLOMITENKINO – CINEMA DELLE DOLOMITI

WELLNESSHOTEL TRATTERHOF Fam. Gruber-Hinteregger Via Großberg 6 - Maranza - 39037 - Rio di Pusteria (BZ) Tel. 0472 520 108 - Fax 0472 52 2396 info@tratterhof.com - www.tratterhof.com


Con oltre 415.000 esemplari distribuiti in tutto il mondo nel solo 2017 – e 9,5 milioni dal 1982 ad oggi (inclusa la 190) – la Mercedes Classe C è un assoluto bestseller della Stella che oggi si concede un restyling di metà carriera che aggiorna l’estetica e arricchisce i contenuti della vettura, senza dimenticare l’introduzione della versione sportiva Mercedes-AMG C 43 4MATIC. Esterni: ritocchi estetici e nuovi colori Esteticamente, la nuova Classe C si distingue per la nuova mascherina frontale ed i fascioni paraurti di inedito disegno, impreziositi da finiture color argento o cromate. Di serie, i proiettori presentano fari alogeni e luci diurne a LED, ma è anche possiblie equipaggiarla con LED High Performance e, per la prima volta, anche con fari Multibeam LED e Ultra Range. In questo caso, ogni proiettore ingloba 84 LED regolabili singolarmente che permettono di adattare in modo totalmente automatico ed estremamente veloce il fascio di luce a seconda delle condizioni del traffico. Sulla vettura debuttano, inoltre, le nuove livree esterne Argento Mojave metallizzato e Verde Smeraldo metallizzato. La dotazione di serie include il Keyless-Go Start, mentre il pacchetto sedili Multicontour offre regolazioni a comando elettrico per i supporti laterali e per quello lombare, capaci di offrire un effetto massaggiante generato da una serie di camere ad aria. La nuova Classe C eredita dall’ammiraglia Classe S una strumentazione di tipo digitale (optional) con schermo da 12,3 pollici settabile nelle modalità: ‘Classic’, ‘Sport’ e ‘Progressive’. La versione d’ingresso presenta una strumentazione con due elementi analogici separati da un display a colori da 5,5 pollici. Sopra la consolle centrale troviamo invece un display da 7 pollici dedicato al sistema di infotainment con cui è possibile controllare le funzioni della navigazione satellitare, dell’impianto audio e della connettività per smartphone. Il sistema multimediale può essere controllato tramite il touchpad sul tunnel centrale, i comandi “touch” sul volante, o sfruttando i comandi vocali. Aggiornato anche l’head-up display (a richiesta), ora in grado di mettere a disposizione un campo di regolazione più ampio.

Nuova Clas

se C Cabrio

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NUOVA MERCEDES-BENZ CLASSE C: TUTTI I SEGRETI DEL RESTYLING LA MERCEDES CLASSE C RICEVE UN IMPORTANTE AGGIORNAMENTO CHE AFFINA L’ESTETICA DELLA VETTURA ED INTRODUCE SOFISTICATI DISPOSITIVI EREDITATI DALL’AMMIRAGLIA CLASSE S.

Dotazione: sempre più intelligent drive La nuova Classe C può vantare dispositivi di assistenza alla guida di ultima generazione capaci di aumentare in modo esponenziale la sicurezza attiva degli occupanti. La presenza di radar e telecamere molto sofisticati permettono alla vettura di “vedere” in anticipo le situazioni fino a una distanza di 500 metri, il tutto coadiuvato dai dati di navigazione e delle mappe per le funzioni di assistenza. Il Distronic Plus adegua in maniera preventiva la velocità in prossimità di curve, incroci o rotonde, non mancano inoltre il sistema di assistenza allo sterzo, l’Active Lane Change Assist e l’Active Emergency Stop Assist. Inoltre, grazie all’azione del Brake Assist BAS Plus si può contare su un prezioso angelo custode nella prevenzione degli incidenti.

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Berlina


Nuova Classe C Station Wagon. La sportività si riprende i suoi spazi.

Linee decise per un look ancora più elegante e spazi ampi e comodi senza rinunciare allo stile. Frontale più aggressivo con nuovi fari MULTIBEAM LED e fari posteriori rinnovati. telematiche di ultima generazione con strumentazione digitale e smartphone integration. Nuovo motore 220 d da 194 CV e cambio automatico a 9 marce.

Equipaggiata con diversi sistemi Intelligent Drive, Classe C Station Wagon garantisce il massimo della sicurezza con il Pacchetto sistemi di assistenza alla guida Plus: una telecamera stereoscopica e sensori radar di nuova generazione garantiscono un’assistenza alla guida di alto livello, quando si tratta di viaggiare a velocità o a distanza di sicurezza costante, di frenare automaticamente o di mantenere l’auto in carreggiata.

La Mercedes-Benz amplia ulteriormente la gamma di Classe C proponendo nuove motorizzazioni, accessori inediti e portando a 51 le diverse versioni ordinabili, 30 delle quali con carrozzeria berlina o wagon e 21 varianti cabrio e coupé. Tutti questi modelli sono inoltre personalizzabili con nuove dotazioni tecnologiche pensate per permettere ai clienti di creare una vettura adatta alle proprie esigenze

Nuova Classe C Berlina.

La sportività è un’attitudine. Interna ed esterna. Più sportiva, tecnologica e di carattere. Frontale più aggressivo con nuovi fari MULTIBEAM LED e fari posteriori rinnovati. Il nuovo motore 220 d da 194 CV con cambio automatico a 9 marce rappresenta il perfetto connubio tra prestazioni ed efficienza.

Le motorizzazioni diesel, tutte Euro 6, registrano emissioni da record, anche nella versione 300 d a trazione integrale con un consumo pari a 151-139 g/km. I nuovi equipaggiamenti accentuano le prestazioni e la raffinata sportività di questa berlina. Come il sistema PRE-SAFE® Sound che emette un suono dagli altoparlanti per attivare un riflesso protettivo naturale: l’orecchio si isola temporaneamente dal mondo esterno per proteggersi dal rumore di un impatto.


La versione AMG Line valorizza al meglio le forme sportive di Nuova Classe C Coupé. Con grembialatura anteriore e posteriore rinnovate, l’auto si presenta più in forma che mai. Degni di nota sono anche gli innovativi fari MULTIBEAM LED e le nuove vernici, ad esempio la sportiva tonalità grigio grafite metallizzato

Nuova Classe C Coupé. La sportività è una spinta continua.

ompatta e aggressiva, con linee ancora più decise grazie ai nuovi fari MULTIBEAM LED e fari posteriori rinnovati. Anche la versione Coupé offre un sistema d’infotainment di ultima generazione con strumentazione digitale. Il tetto ‘Panorama’ amplia ulteriormente il piacere di guida, da ogni punto di vista, grazie anche al potente propulsore 220 d da 194 CV con cambio automatico a 9 marce.

LODAUTO S.p.A. Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz Curno, via Dalmine 2 - Orio al Serio, via A. Moro 5 - Zingonia/Verdellino, via Vienna 20/A Tel. 0354232611 - www.lodauto.it

Guida a cielo aperto dal comfort straordinario. Pratica più sport, meglio se all’aria aperta. Nuova Classe C Cabriolet estende a tutto l’anno la stagione della guida open air

Nuova Classe C Cabrio. Sportività open air.

Frontale più aggressivo con nuovi fari MULTIBEAM LED e fari posteriori dall’inedito design regalano un’inedita dimensione della guida scoperta, più dinamica e sportiva. Un mood in perfetta sintonia con il nuovo motore 220 d da 194 CV, abbinato al cambio automatico a 9 marce. Sul fronte dell’infotainment, la telematica di bordo avanzata offre oggi la strumentazione digitale e smartphone integration per essere ‘always on’, sempre connessi. Inoltre, grazie alla combinazione di frangivento automatico AIRCAP e riscaldamento per la zona della testa AIRSCARF niente fermerà la tua voglia di guidare all’aria aperta.


Festival organistico

internazionale cittĂ di bergamo Fotografie Federico Buscarino


Un inno alla multiculturalità HA PRESO IL VIA LO SCORSO 28 SETTEMBRE LA XXVI EDIZIONE DEL FESTIVAL ORGANISTICO INTERNAZIONALE ‘CITTÀ DI BERGAMO’ CHE SI CONCLUDERÀ IL 26 OTTOBRE I migliori organisti internazionali si esibiscono nelle più affascinanti chiese della città, in un mese ricco di appuntamenti dove il fascino della musica si fonde con la bellezza di luoghi storici. Tutto questo grazie alla XXVI edizione del Festival Organistico Internazionale Città di Bergamo, un’iniziativa divenuta ormai abituale che richiama alcuni dei più prestigiosi nomi della scena organistica internazionale e che ha il piacere di ospitare musicisti d’eccellenza. Un pot pourri di stili ed esperienze che trovano spazio tra le più splendide e suggestive chiese bergamasche, ricche di affreschi e opere d’arte uniche. È qui, infatti, che sono custoditi antichi organi di altissimo valore, come il Serassi nella Chiesa di Sant’Alessandro della Croce o il Bossi nella Basilica di Santa Maria Maggiore, solo per citarne alcuni. Interpretazione e improvvisazione sono le parole d’ordine per tutti i concerti in cartellone, dove i maestri di musica antica incontrano giovani promesse in un affascinante processo di contaminazione continua. “Per la prima volta, quest’anno abbiamo riunito nella stessa edizione cinque artisti d’altissimo livello provenienti, per nascita o per interessi professionali, da cinque continenti diversi: America, Oceania, Africa, Asia, Europa. Un inno alla multiculturalità - ci ha raccontato il maestro Fabio Galessi, direttore artistico del Festival organistico internazionale “Città di Bergamo” - in un periodo storico segnato da un’inevitabile globalizzazione, che, anche in un settore fortemente occidentale come la musica organistica, potrà rivelare approcci inattesi e nuove visioni, facendo forse comprendere come le origini culturali di ciascuna civiltà debbano essere un patrimonio condiviso, alla ricerca di punti in comune e radici secolari alla cui base c’è il senso medesimo dell’umanità. Un’edizione ‘mondiale’, che contribuirà ad allargare ulteriormente il bacino di conoscenza della nostra bella città quale centro organistico internazionale ed ambita meta di un turismo culturale sempre più qualificato”. Per chi si fosse perso il concerto inaugurale di David Briggs del 28 settembre scorso e le serate del 5 e 12 ottobre prima con Thomas Gaynor e poi con Jeremy Joseph, si annoti in agenda gli appuntamenti del 19 ottobre presso la Chiesa del Collegio Vescovile Sant’Alessandro con Yuzuru Hiranaka e il gran finale con Sophie Veronique Cauchef-Choplin fissato il 26 ottobre presso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Tutti i concerti, come tradizione, sono a ingresso gratuito.


CHI C’ERA

TogetHer for life: lotta alla fibrosi cistica Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma oggi la fibrosi cistica è statisticamente rilevata come una delle malattie di origine genetica più comuni al mondo con cifre che si aggirano tra gli 80.000 e 100.000 casi, 5.000 dei quali solo in Italia. Numeri da capogiro contro i quali è necessario lanciare l’allarme per sferrare un contrattacco fatto di ricerca, sperimentazioni e divulgazione di questa malattia che porta ad un’alterazione delle secrezioni di molti organi causandone un danneggiamento irreversibile. A Bergamo vi è chi si batte contro di essa già da tempo, grazie all’attiva adesione alla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica – Onlus (FFC) che dal 2007 ha trovato una delegazione nel paese di Villa d’Almé. Qui, grazie ad un attivo numero di volontari, guidati dall’imprenditrice Luana Piazzalunga, titolare della società Piazzalunga Srl di Sorisole, i risultati raggiunti sono ad oggi più che soddisfacenti. Ma il lavoro da fare è ancora molto, proprio come la referente ha ribadito la sera del 28 settembre durante un evento benefico organizzato a Paladina presso la magnifica Villa Agliardi. Un appuntamento speciale, denominato ‘Together for life’, al quale hanno partecipato molti imprenditori e benefattori che nelle scorse settimane hanno donato fino a 100.000 euro a favore della ricerca. Ospiti speciali dell’evento il presidente della fondazione Matteo Marzotto, che ha aperto la serata ringraziando tutti i partecipanti al progetto ‘Task force for Cystic Fibrosis’ nato in collaborazione con l’Ospedale Gaslini di Genova e l’Istituto Tecnologico Italiano, per individuare in tre anni la molecola “salvavita” contro la fibrosi cistica. Un farmaco o una combinazione di farmaci che consentiranno un recupero della funzione della proteina difettosa prodotta a causa di una mutazione. Altri illustri ospiti il Direttore Scientifico Professor Gianni Mastella ed il Direttore Generale Ospedale Papa Giovanni di Bergamo Dr. Carlo Nicora che hanno rimarcato l’importanza della ricerca per combattere questa terribile malattia. Un obiettivo importantissimo al quale è possibile partecipare attraverso donazioni. Questo semplicemente effettuando la propria donazione sul conto corrente della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica presente sul sito ufficiale www.fibrosicisticaricerca.it (Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica - Ag.di Trento IBAN IT47A0200811718000102065518, Causale Togeher For Life - Donazione progetto TASK FORCE FASE 4). Un ringraziamento speciale a coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa: Piazzalunga, Diesse, MCM e Roncalli Viaggi Group in qualità di Main Partner, a TAB+, Consibat, MPI Ecogreen, La Casera Martinelli, Irotanodari, Axl Opportunity Enabler in qualità di Junior Partner ma, anche, ad Alpini Azzonica, Florovivaisti Bergamaschi, I Giardini di Giava, Modamica, Opera Restaurant, Osteria della Brughiera, Profilo Donna e Trattoria Quattro Piantoni. Un ringraziamento speciale anche agli organizzatori dell’evento Claudia Sartirani della Peo Srl e Luca Cavadini di Sei la TV Bergamo.



un gruppo di eterni bambini

“L’Arca di Leonardo Onlus, non è solo un’associazione di volontariato ma soprattutto vuole essere un modo di approcciarsi al prossimo, di condividere obiettivi, di dedicare tempo a chi non ha mai avuto tempo per essere felice”. Con queste parole Franco Coda e Corrado Mascheretti, rispettivamante presidente e vicepresidente dell’Associazione che porta il nome, lo stesso, dei loro due figli, mi raccontano perchè hanno sentito il bisogno di fondarla e di farla crescere. Perchè nasce questa associazione? “La prima motivazione - ci confida Mascheretti - potrebbe essere anche un po’ egoista, perchè, lo sappiamo, far del bene agli altri, sentirsi veramente utili a qualcuno, ripaga con una forte gratificazione che fa bene in primis a chi lo fa. Crediamo nel valore del gioco e della vacanza come beni irrinunciabili in ogni stagione della vita, perché capaci di stimolare la condivisione e di regalare gioia. Per questo ci impegniamo a garantire svago a bambini e anziani che versano in stato di disagio, povertà o abbandono; svolgere attività di beneficenza e di pubblica utilità

in favore dei più piccoli e dei meno giovani più svantaggiati; promuovere occasioni di coesione perché gli uni e gli altri beneficino delle rispettive esperienze di vita. “Se devo pensare ad una genesi - interviene Franco Coda - racconto spesso di quando per lavoro vivevo in Inghilterra in un paese tra Manchester e Liverpool. Sopra di me abitava una famiglia di pachistani e un giorno, uno dei bambini di questa famiglia, mi mi confida con tristezza di non aver mai visto il mare. Io non avevo un’automobile ma, la domenica successiva, dopo essermene procurata una, lo portai al mare e, nel momento in cui ho visto gli occhi di questo bimbo che guardava il mare, ho avuto un’emozione che mi è rimasta dentro…”. Qual’è la vostra mission? “Non abbiamo la preparazione per affrontare problematiche legate a grandi disagi e quindi abbiamo deciso di dedicarci ai bisogni secondari come le vacanze. Bambini e anziani che per varie ragioni non possono permettersi di trascorrere un po’ di tempo in luoghi di villeggiatura. Cerchiamo di regalare sorrisi e leggerezza a chi ne ha bisogno. È su questo principio che si fonda


la nostra associazione: un gruppo di amici, ma soprattutto di eterni bambini, che ancora crede nella forza della collaborazione e dell’onestà del cuore. Bambini e anziani giocano e viaggiano con noi con un solo obiettivo: imparare o riscoprire il piacere della condivisione. Recentemente abbiamo preso otto ragazzi dai 13 16 anni da due comunità e li abbiamo portati in un casa di riposo. Inizialmente non erano molto entusiasti nè loro nè i nonni che li avrebbero ospitati, ma poco a poco hanno iniziato a raccontarsi gli uni agli altri e ... mi vengono ancora i brividi per quell’esperienza”.

il manager in aziende sfiancanti. Hai fatto l’imprenditore. Hai fatto il dj. Hai letto e collezionato migliaia di libri. Hai creato gruppi di amici stupendi. Hai cercato di essere un buon marito. Hai cercato soprattutto di essere un buon padre… Però la sensazione è quella che manchi qualcosa…qualcosa di importante. Ed una notte ti ritrovi a pensare con lucidità alle due popolazioni umane più deboli ed esposte ma anche quelle più adorabili ed arricchenti, i vecchi ed i bambini, e pensi a quelli tra loro che non hanno mai sperimentato quel sorriso meraviglioso derivante dall’essere stati in vacanza…

A chi vi rivolgete per trovare le persone che hanno questi bisogni? “Cerchiamo informazioni da chi conosce le realtà sul territorio, ci mettiamo a disposizione delle parrocchie e dei comuni. E da cosa nasce cosa. Quest’estate abbiamo portato al mare due bambini che vivono in condizioni di disagio... Con loro ho portato anche mio figlio - ci racconta Mascheretti - per dargli modo di conoscere anche realtà diverse dalla sua e devo dire che si sono divertiti molto. Ci occupiamo di casi anche piccoli ma non per questo meno bisognosi di attenzioni”. Cosa vi spinge personalmente a fare questo? “Andando avanti negli anni - ci confida Coda riprendendo un discorso che trovate anche sul sito dell’Associazione - capita sempre più frequentemente di svegliarsi la mattina con una strana sensazione di vuoto che non si riesce a ben comprendere. Ci rifletti. Nella tua vita hai fatto quasi tutto quello che ti sentivi di fare. Hai preso con tanti sacrifici una laurea. Hai giocato con passione a basket. Hai scritto libri. Hai amato donne meravigliose. Hai girato una buona parte di mondo. Hai abitato in tante città. Ti sei temprato il carattere tifando Inter.Ti sei rinforzato l’umore bevendo vini rossi meravigliosi. Hai cercato di essere sempre etico. Hai fatto per anni, troppi,

E pensi che purtroppo ne sono tante di queste persone svantaggiate e pensi con rabbia che non è giusto, che questo non è in equilibrio con il mondo. Pensi allora che devi fare qualcosa. Ed allora immagini di creare una grande Arca, dandole il nome di tuo figlio, dove invitare a bordo tanti amici che sostengano la tua idea e che la vogliono sviluppare. Con loro sull’Arca decidi di partire per un lungo viaggio che avrà l’obiettivo di assicurare per tutti i bambini e gli anziani la vacanza ed il gioco. Anche per quelli più svantaggiati. L’Arca di Leonardo ora è salpata. Buon vento Amici….che possa la Nostra Arca intercettare tanti sorrisi fino ad oggi trattenuti o imprigionati nel dolore, nell’impossibilità o nella sofferenza”. Vuoi salire a bordo de L’Arca di Leonardo? Scegli la formula che più ti rappresenta e parti con noi! Donazioni per la Onlus, 5 per mille per i bambini e anziani, ma anche impegno diretto come volontari. Ci sono molti modi per dire “CI SONO!”. Quale è il tuo? www.arcadileonardo.org info@arcadileonardo.org


anni azzurri A cura della Direttrice Francesca Galli francesca.galli@anniazzurri.it

CON “CALEIDOSCOPIO”

UNO SPAZIO DI SOSTEGNO E CONFRONTO PER I CAREGIVER

Guardare le cose con occhi nuovi, proporre chiavi di lettura e punti di vista diversi da cui osservare le esperienze della vita. Su questi presupposti ha preso forma alla Residenza Anni Azzurri San Sisto di Bergamo il progetto Caleidoscopio, uno spazio di confronto e condivisione molto apprezzato, che porta qualcosa di prezioso già nell’etimologia del nome dato all’iniziativa: “caleidoscopio” in greco significa “vedere bello”. Il progetto, giunto alla sua terza edizione e gemmato dall’esperienza di un gruppo di Auto Mutuo Aiuto tenutosi nella Rsa, verrà proposto anche quest’anno all’interno della Residenza, con il coinvolgimento di professionisti che operano nella cura a lungo termine e di familiari di anziani non autosufficienti. “Il progetto è rivolto a tutta la popolazione, non solo quindi a familiari di anziani inseriti in Rsa, ma anche di quelli che ricevono assistenza al proprio domicilio e a tutti coloro che desiderano ricevere informazioni e strumenti utili per affrontare con maggiore serenità le sfide che quotidianamente pone l’assistenza a una persona malata”, spiega la direttrice della Residenza Anni Azzurri San Sisto, dottoressa Francesca Galli. “Caleidoscopio” è pensato come uno spazio aperto, dove affrontare tematiche differenti legate all’assistenza, scambiarsi informazioni utili, confrontarsi e trovare sostegno. Prendersi cura del proprio caro in condizioni di fragilità, infatti, è un impegno che comporta un forte carico assistenziale ed emotivo, spesso ci si sente in difficoltà, si sperimentano sentimenti di stanchezza,

solitudine e isolamento. “Con il progetto Caleidoscopio viene proposta un’occasione di dialogo, condivisione e confronto di cui poter fare tesoro per la propria esperienza di caregiver – sottolinea la direttrice Francesca Galli – Insieme si costruisce un percorso per arrivare a una visione nuova, osservando da nuove angolature l’esperienza che si sta vivendo e trovando strategie per affrontare le difficoltà”. Il progetto si articola in un ventaglio di incontri su diversi temi di discussione in cui vengono affrontati i principali aspetti legati al prendersi cura della persona anziana (dall’alimentazione ai disturbi comportamentali, dai servizi ai problemi legati alle diverse patologie), e temi più specifici che vanno dalle misure di protezione giuridica di persone fragili alla difficoltà dell’essere caregiver, i cambiamenti da affrontare, i vissuti emotivi, la capacità di prendersi cura di sé per prendersi cura dell’altro. Verrà inoltre proposta la visione di filmati da cui trarre spunto per condividere emozioni, idee e pensieri. Non mancheranno gli appuntamenti dedicati al benessere dei caregiver, con esercizi di rilassamento muscolare per combattere lo stress e ritrovare spazi di calma e benessere. Oltre agli incontri di gruppo, sarà attivo anche uno sportello individuale di supporto. Gli incontri si svolgeranno con una cadenza di due volte al mese e saranno ospitati all’interno della Residenza Anni Azzurri San Sisto. Per conoscere il calendario degli appuntamenti è possibile contattare la Residenza al numero telefonico 035 08641 e chiedere dell’assistente sociale.

In collaborazione con

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