1914 1918
ARMI SEMPRE PIÙ LETALI
IN VIA DI ESTINZIONE ELMI LUCCICANTI
Copricapi così appariscenti, come questo elmo da dragone della cavalleria italiana, sono via via sostituiti dai più pratici elmetti.
INTERFOTO
Nella Prima guerra mondiale il modo di combattere cambia e si affacciano in battaglia nuovi strumenti di morte
SCIABOLA
Retaggio del passato, armi da taglio come questa, una sciabola da ufficiale di artiglieria sassone, spariranno presto dai campi di battaglia.
CORAZZE OBSOLETE
La cavalleria francese aveva ancora corazze risalenti all’800, tanto vistose quanto inutili in una guerra moderna.
SPIEDI INGOMBRANTI
Lancia mod. 900 della cavalleria italiana. Ancora in servizio fino alla fine della guerra, rimarrà poi solo per le parate.
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L
a Grande guerra non fu solo il primo conflitto globale tra i popoli di buona parte del mondo, ma dal punto di vista tecnologico rappresentò, in molteplici forme, una transizione tra l’antico e il moderno: tra le guerre dei secoli passati combattute da limitati eserciti in uniformi colorate e una nuova guerra di massa che vedeva sul campo uomini dotati di armi sempre più distruttive. La scienza in campo. Fu pure la prima guerra scientifica e industriale del mondo, in cui non contarono solo la preparazione e il coraggio dei singoli soldati o il numero delle armi, ma anche la qualità delle armi stesse. I progressi scientifici legati alla rivoluzione industriale si unirono infatti per la prima volta alla produzione legata agli armamenti, andando a creare una sorta di Dna della futura macchina bellica così come oggi noi la conosciamo. Una spirale che da quel momento in poi avrebbe legato in modo indissolubile lo sviluppo scientifico e tecnologico civile a quello bellico con cause ed effetti reciproci: attraverso il connubio tra le trincee e i laboratori di ricerca, da allora ognuno dei due settori avrebbe consentito all’altro di prosperare. Tutto ciò avvenne nei campi più disparati: da quello meccanico a quello aeronautico, dalla chimica all’elettricità, alla medicina. Il grande conflitto fu quindi anche combattuto impegnando grandi risorse per lo studio di nuovi materiali o di “surrogati” di quei materiali non facilmente approvvigionabili proprio a causa della guerra. Per la prima volta si combatté prima nei laboratori di ricerca e poi al fronte. Era nata l’industria della difesa. d Stefano Rossi