Giallorosso 15 marzo 2019

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15 MAR

2019

MAGGIO COPIA O E L N O IN

EDIZIONE DIGITALE SUL SITO WWW.LECCECLUB.COM E SU FACEBOOK.COM/LECCECLUBCC/

IL PERIODICO DI TUTTI I VERI SPORTIVI SALENTINI • FONDATO NEL 1974 DAL LECCE CLUB CENTRO DI COORDINAMENTO

IL CAMPIONATO

IL RICORDO

I COLORI DEL CALCIO

LA CELEBRAZIONE

BRAVO LECCE ORA FATTI FURBO

CIAO GIANLUCA

MILLE ROSE GIALLOROSSE

LA VERA MAGLIA E LA VERA STORIA

VERRI E MEO ALLE PAGINE 2 E 3

CAUS A PAGINA 5

CARPENTIERI A PAGINA 6

CORRADO E MEO ALLE PAGINE 4 E 5

SQUADRA SOCIETÀ E TIFOSI INSIEME, SOGNANDO LA SERIE A

AVANTI TUTTA di MARIO DE LORENZIS *

L’EDITORIALE

uesto Lecce continua a regalare emozioni ed entusiasmo ai tifosi giallorossi. La squadra di Liverani sta mantenendo viva la possibilità di centrare un obiettivo impensabile a inizio campionato, ma che è diventato sogno a occhi aperti grazie a un felice mix di calciatori con voglia di riscatto ed esperienza creato dal Ds Meluso e dallo stesso tecnico. Mancosu e compagni stanno tenendo una marcia capace di portare la squadra leccese nelle posizioni

UN PROGETTO PER UN GRANDE LECCE CON LE MIGLIORI ENERGIE DEL SALENTO

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nobili della classifica e col notevole vantaggio di poter sfruttare il fattore campo nella volata finale grazie ad un calendario che farà giocare più partite in casa, che in trasferta. Il futuro appare foriero di nuove imprese, ma c’è un aspetto su cui riflettere. Forti di un’esperienza ultraquarantennale, per la maggior parte trascorsa al fianco della squa-

dra e delle proprietà che si sono succedute, ci permettiamo di suggerire al presidente Saverio Sticchi Damiani di considerare imprescindibile il consolidamento finanziario della società, grazie all’inserimento di imprenditori salentini, che abbiano stesso entusiasmo e voglia di gettare basi ancor più solide. Ciò si verificò già a metà degli anni Set-

tanta con la costituzione della Società per Azioni e un Consiglio di Amministrazione di ben 22 membri che hanno permesso la riconquista della Serie B. Una promozione ottenuta con il compianto Mimmo Renna in panchina, indimenticabile tecnico ricordato insieme a quello squadrone prima della partita tra Lecce e Fog-

gia. Una commemorazione che è arrivata a pochi giorni dal 111° anniversario della nascita del calcio a Lecce e - come tante volte sottolineato proprio sul GialloRosso - non dell’Unione Sportiva Lecce. Sono vicende e “imprecisioni” non banali, né secondarie, sulle quali presto torneremo a parlare, per chiarezza e unità d’intenti. Ora restiamo tutti concentrati e uniti fino al termine del campionato. C’è un traguardo da inseguire e raggiungere. Sempre forza Lecce! * Presidente del Lecce Club Centro di Coordinamento


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PERIODICO DEL LECCE CLUB

IL LECCE VERA SORPRESA DELLA STAGIONE NEL CAMPIONATO DI SERIE B

REALIZZIAMO INSIEME UN GRANDE SOGNO

I TIFOSI DELLA CURVA NORD DURANTE IL DERBY VINTO CONTRO IL FOGGIA

di UMBERTO VERRI

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chiamarlo “Signor Lecce” non sbagliamo. Una squadra che, al suo primo anno di B, dopo sei anni nell’inferno della C, è riuscita a metà stagione a conquistare la matematica salvezza, non può che essere etichettata come squadra rivelazione. E non solo: è anche una formazione che ha le carte in regola per ottenere la promozione in massima serie, direttamente o attraverso i play-off. Oggi, infatti, quando mancano altre 10 partite (9 per il Lecce, che deve riposare) alla conclusione del campionato 2018/’19, i giallorossi hanno 44 punti e una partita da recuperare con l’Ascoli e fanno parte del gruppetto di squadre più forti della categoria e, come tali, predestinate diciamo così - a vincere il torneo. Un sogno, oggi, vedere il Lecce tra le big della Serie B. Merito di una società (Sticchi Damiani e compagni) che ha fatto e continua a fare le cose per bene. C’era da smontare il Lecce della Serie C e, grazie alla lungimiranza del Ds Meluso e alle richieste oculate e qualificate di mister Liverani, a luglio è stato allestito un Lecce con i fiocchi. È stato fatto tutto bene, acquisendo calciatori adatti a recitare un ruolo da protagonisti. Sogni di grandezza, espressi più o meno palesemente, ma volontà soprattutto di centrare la salvezza, un traguardo ne-

cessario per non vanificare sei anni di grandi lotte in C. Invece, partita dopo partita, è venuto alla ribalta un gruppo spumeggiante, autorevole ed autoritario in grado di mettersi, partita dopo partita, in forte evidenza tanto da diventare esempio di bel gioco per tutta la Serie B ed anche per molte squadre di A. Un Lecce, insomma, con le “stimmate” della formazione che può cen-

trare l’obiettivo del salto di categoria. Un traguardo, fino a qualche settimana addietro, prudentemente tenuto nascosto, ma che da qualche domenica a questa parte è divenuto quasi lo “slogan” ufficiale della squadra giallorossa. E difatti, a turno, ci hanno messo la faccia sia il presidente Sticchi Damiani, poi lo stesso Liverani (l’artefice principale di questo bel Lecce) e nei giorni scorsi il Ds Meluso

il quale - coram populo - ha detto chiaro e tondo che “adesso il Lecce è in ballo e cercherà di ballare fino alla fine”. E in effetti, quando una squadra può contare su elementi di valore come La Mantia (bomber da 20 gol finali), Palombi, Mancosu (un trequartista di talento) o Petriccione (motorino inarrestabile a centrocampo) e poi Lucioni e uno splendido e fantasioso

Falco (e non sto qui ad elencare tutti gli altri bravi giocatori a disposizione di Liverani), non si può far altro che sognare grandi traguardi. Quello che il Lecce sta cercando di raggiungere è davvero un traguardo ambizioso e fortemente desiderato da tutte le formazioni che compongono la Cadetteria. Un Lecce da applausi, fino ad oggi, e, ne siamo certi, lo sarà anche fino al termine della stagione. In tutti gli stadi in cui è andato a giocare, il Lecce del tandem Liverani-Meluso ha lasciato una scia di simpatia per l’eleganza del gioco espresso, per la velocità della manovra, per la bellezza dei movimenti di ciascun elemento. Un superLecce, insomma, che un allenatore come Liverani (bravo e modesto e del quale un giorno sentiremo parlare in società di grosso calibro) e un direttore sportivo come Meluso, autore di una promozione in B che altri Ds non sono riusciti a conseguire dopo anni e anni di vuoti tentativi, hanno plasmato a loro immagine e somiglianza. Un Lecce capace di far sognare un intero Salento e un caldo e affettuoso popolo giallorosso. Mancano ancora 10 tappe prima dell’arrivo al traguardo finale. Il Lecce è piazzato nelle primissime posizioni a farsi trovare pronto a salire di grado. E allora provaci, “Signor Lecce”. Siamo tutti accanto a te, pronti a darti una mano per realizzare un grande sogno.


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MERCATO/SI POTEVA FARE DI PIÙ SUL FRONTE ACQUISTI MA MISTER LIVERANI DISPONE DI UNA BUONA ROSA

CAMBIO DI MENTALITÀ E DI OBIETTIVO DALLA SALVEZZA AL SOGNO PROMOZIONE di STEFANO MEO

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iamo sulla buona strada: Liverani, la squadra, società e tifosi stanno facendo un lavoro stupendo. Undici battaglie da superare, poi sapremo cosa c’è dietro l’angolo”. Ha sprizzato ottimismo da tutti i pori il diesse Mauro Meluso nella recente conferenza stampa successiva al kappaò di Palermo che ha fatto il paio col “poker” di reti subito due settimane prima contro il Cittadella. Il Lecce è dunque salvo. Ha raggiunto il traguardo prefissato a febbraio, un mese dopo la chiusura della campagna di riparazione, e ora spera di continuare a recitare un ruolo da protagonista nella bagarre per la serie A. Ottimismo e speranze che tuttavia devono confrontarsi con una realtà poco lusinghiera che, dopo il mercato di gennaio, ha consegnato a Liverani una squadra ambiziosa ma sempre penalizzata da una fase difensiva imbarazzante come testimoniano i 17 gol subiti nelle ultime 11 partite. Un trend che si trascina da inizio stagione, interrotto dal successo col Foggia in cui la porta di Vigorito è rimasta immacolata, come non succedeva da dicembre (0-0 col Perugia). A centrocampo è arrivato in prestito (con diritto di riscatto) il greco Tachtsidis che a Nottingham guardava le partite dalla panchina ed è un valore aggiunto in termini di qualità ed esperienza a centrocampo. In avanti, Tumminello, attaccante, che fino a oggi non ha beccato una sola sufficienza nelle gare in cui è stato impiegato, oltre al suo compagno di reparto Saraniti, cavallo di ritorno dalla Viterbese e, last minute, Majer un giocatore che si è inserito bene dopo l’infortunio di Scavone. Hanno fatto le valigie invece Chiricò, inviso ai tifosi, Doumbia, Tsonev, Torromino, Armellino, gli oggetti misteriosi Dubickas e Megelaitis e infine

NIENTE PIÙ REGALI LECCE FATTI FURBO Troppi gol subiti per distrazione Ora al Via del Mare 6 match su 10 un vantaggio da non sprecare

NUOVI ARRIVI /IL GRECO TACHTSIDIS IN AZIONE CONTRO IL VERONA

Checco Lepore, che non avrà la possibilità di lottare per la promozione in A come avrebbe potuto fare pure alternandosi tra campo e panchina. A questo punto, i giallorossi dovranno disputare al “Via del Mare” 6 partite su 10 un bel vantaggio ambientale se non fosse per la media gol incassati al cospetto del proprio pubblico (19 fatti e 12 subiti), che evidenzia un problema al quale spesso Liverani non ha saputo porre rimedio. Il Lecce incassa troppo, ha lacune nella fase di non possesso e spesso palesa limiti di ingenuità, distrazione e scarsa concentrazione a beneficio dell’avversario di turno. Calderoni è unico nel suo ruolo, Venuti si alterna a Fiamozzi, Bovo è spesso ospite dell’infermeria, di Riccardi si sono perse le tracce, Meccariello e Lucioni offrono prestazioni sufficienti e tutto questo identifica un reparto arretrato non proprio impeccabile. Si aggiunga anche l’infortunio di Scavone che lì in mezzo alzava le barricate, le prestazioni al limite della sufficienza di Haye e Majer, ed ecco spiegato in parte il gran numero di reti al passivo (in totale 35 su 42 realizzate) che molte volte costringono la squadra a pedalare in salita. “L’infortunio di Scavone è avvenuto a mercato chiuso”, ha giustamente osservato Meluso. “Si fosse verificato prima, non avremmo ceduto Armellino ma Majer si è inserito bene...”. Le partite disputate dopo la chiusura del mercato di riparazione hanno sentenziato che forse si poteva fare di più ma, se consideriamo che la priorità era sfoltire l’organico e puntellare il centrocampo con almeno un innesto di qualità (obiettivo centrato), è innegabile che l’obiettivo sia stato raggiunto tenendo anche conto che a gennaio chi ha giocatori buoni se li tiene stretti e quindi è quasi impossibile intervenire come e dove si vuole. Bilancio più che positivo in conclusione per i giallorossi: sognare non costa nulla, la società ci crede, squadra e tifosi pure. E allora, vediamo come andrà a finire...


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PERIODICO DEL LECCE CLUB

SOPRA, DA SINISTRA RUGGERO CANNITO, FORTUNATO LODDI E LUCA RENNA, FIGLIO DI MIMMO, CON IL VICE PRESIDENTE DEL LECCE CORRADO LIGUORI, PRIMA DEL DERBY CON IL FOGGIA. A DESTRA, LA ROSA DEL LECCE NELLA STAGIONE 1975-76 NELLO STORICO PRIMO POSTER REALIZZATO DAL LECCE CLUB. IN PIEDI, FAVA, BERTULLO, LOSETO, LODDI, BECCATI, JACCARINO, MAYER, MOSCARELLA, DI CARLO, RENNA (ALL); SEDUTI: JACOBINI, LOPRIENO, DEPASQUALE, MONTENEGRO, NASTASIO, TORNESE, GIANNATTASIO; ACCOSCIATI: ZANOTTI, MAMBRIN, CANNITO, FATTA, CIARDELLA, LORUSSO. NELLA FOTO SOTTO, IL LECCE SCHIERATO CONTRO IL SORRENTO NELLA STAGIONE 1975-1976 (DALL’ARCHIVIO MARIO MANFREDA)

LA MAGLIA RIEVOCATIVA DELLA PROMOZIONE IN B DEL ‘76 HA EMOZIONATO MA...

BRIVIDI A FIOR DI PELLE I di EUGENIO CORRADO

n occasione di Lecce-Foggia ero allo stadio come sempre a seguire i giallorossi, a sostenere i miei colori, a coltivare la mia grande passione per la squadra come faccio incessantemente dal 1970. E proprio prima del derby ho partecipato con tutto il “Via del Mare” alla presentazione della maglia rievocativa, e commemorativa, della prima fantastica promozione in Serie B dell’era “moderna”. Quella del campionato 1975/’76, con allenatore il compianto Mimino Renna. Quanti ricordi... Quella casacca che il Lecce ha indossato durante il derby poi vinto col Foggia ha suscitato in me emozioni mai sopite ma, nonostante ciò, riesplose con un fragore che non m’aspettavo. Ho rivisto passare davanti ai miei occhi il film di quegli anni e di quelli a seguire. Un’emozione unica, brividi a fior di pelle. Quante similitudini con quell’annata. Lo stesso grande entusiasmo, una provincia intera che si riappropria della passione per la sua squadra del cuore, le speranze di lottare per un traguardo fantastico, come pure un ambiente festoso. Tuttavia, ho fatto una riflessione. La società ha scelto di ricordare la promozione del 1976 a pochi giorni dalla celebrazione del 111° anniversario della nascita del calcio a Lecce e lo ha fatto adottando la divisa che i giocatori di allora indossarono nell'ultima partita casalinga contro il Sorrento, giorno in cui si festeggiò ufficialmente la B conquistata. Alcuni di quegli “eroi”, come Fortunato Loddi e Ruggero Cannito, sono stati presenti e omaggiati con una maglietta riprodotta dall'U.S. Lecce. Ad ogni modo, mi resta difficile capire il perché si sia deciso di mischiare i due eventi.

Onorare il passato va bene ma senza travisare la storia e la gloriosa maglia che è a strisce giallorosse Quella promozione non fu certo la prima in cadetteria, così come quella casacca non è stata quella normalmente adottata dal club salentino. La maglia del Lecce era ed è notoriamente a strisce giallorosse. Resta il bel gesto, ma il dubbio è che dietro ci siano logiche esclusivamente commerciali. So che il Lecce Club sta predisponendo una grande manifestazione celebrativa per ricordare proprio nello stesso giorno la promozione in B.

Un’occasione in cui si ricorderà quali difficoltà si affrontarono per arrivare al superamento dei Commissari, alla costituzione della S.p.A., la rifondazione della squadra con l’innesto di mister Renna e la conquista della promozione. Passaggi fondamentali che è giusto spiegare a chi non li ha vissuti in prima persona. Stringiamoci tutti allora intorno a questo sogno e diventiamo noi arbitri del nostro destino. Sempre forza Lecce!


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A PROPOSITO DELLA CELEBRAZIONE DEI 111 ANNI DEL CALCIO CITTADINO

C’È TROPPA CONFUSIONE ALL’OMBRA DELLA STORIA La prima società leccese fu lo Sporting Club nel 1908. L’Unione Sportiva nacque dieci anni dopo senza alcuna continuità con quel club. Un passato glorioso che va onorato con una corretta ricostruzione storica e magari con una rievocazione puntuale, anche nell’esposizione di colori e maglie, dietro i quali ci sono la grande passione e i sacrifici di tanti autentici sportivi. Una “imprecisione” la datazione impressa nel gagliardetto. E non solo... di STEFANO MEO

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elebrare i 111 anni del calcio cittadino indossando la maglia esibita dal Lecce nella stagione 1975/’76 che culminò con la promozione dalla C alla B. È accaduto al “Via del Mare” in occasione del derby col Foggia e la decisione del club ha sollevato non pochi dubbi, soprattutto per la difficoltà di identificare un legame logico con la storia che intercorre tra lo Sporting Club Lecce, prima società leccese sorta nel 1908, e l’Unione Sportiva Lecce nata 19 anni dopo, senza nesso di continuità con i club che l’avevano preceduta. Lo Sporting aveva una maglia rossonera, con una stella bianca sul petto in onore del Casale, mitica squadra dell’epoca. La sede era in viale Lo Re, angolo via Brunetti, dove oggi è affissa una targa ricordo. Forse sarebbe stato più opportuno indossare la maglia dello Sporting per commemorare l’avvenimento e riportare la memoria indietro di oltre un secolo; o un’altra maglia celebrativa, magari la prima casacca del Lecce, quella bianconera, secondo i colori del Comune. Identificando in questo caso l’Unione Sportiva come la migliore espressione del calcio cittadino. O anche si sarebbe potuto far sfilare sul terreno di gioco le divise di tutte le squadre che si sono succedute negli anni sul palcoscenico calcistico locale. Contrariamente alla data che compare sul gagliardetto del club (ma non solo, ossia il 1908) l’US Lecce fu fondata il 15 settembre 1927, su sollecitazione del Regime fascista che aveva imposto alle due società cittadine, Juventus Lecce e Unione Sportiva Gladiator, la fusione per dare vita a un unico club che rappresentasse la città e la sua provincia. Le due società opposero resistenza perché non avevano nessuna intenzione di scompa-

LO SPORTING CLUB LECCE DEL 1908

Il Lecce Club saluta Gianluca Bisconti Lo scorso 24 gennaio, in un incidente stradale, ha perduto la vita Gianluca Bisconti. Il Lecce Club lo ricorda per aver indossato la maglia giallorossa della propria Scuola Calcio alla fine degli anni ’90 e in particolare nel campionato regionale Giovanissimi, stagione sportiva 2000/’01. Quell’anno, Gianluca, centrocampista classe 1986, era il capitano di quella squadra, all’epoca allenata da mister Giuseppe Caus, oggi presidente della grande e fiorente Scuola Calcio “Sporting Club Lecce”. Oltre a mettere in evidenza le sue doti di dinamicità e duttilità tattica, Bisconti rappresentava un punto di riferimento per tutti i compagni anche per il suo carattere, sempre allegro, scherzoso e pronto a tirar tutti su di morale quando qualche partita non andava bene. Nella foto scattata una domenica mattina, prima della gara giocata a Taranto, lo possiamo individuare ac-

cosciato in basso a destra. Il fato ha spezzato la vita di Gianluca, un giovane che ha sempre amato il calcio; il Lecce Club nel ricordarlo vuole esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia

Bisconti. Ciao Gianluca, tutti gli amici del Lecce Club non ti dimenticheranno mai. Il tuo vecchio mister Giuseppe Caus

rire e la cosa ebbe una gestazione lunga e difficile. Alla fine fu raggiunto l’accordo, ma la Juventus Lecce volle fortemente i colori bianconeri e fu accontentata. Per un solo anno però, un solo campionato, quello della II Divisione Sud, gruppo C. L’anno successivo gli imprenditori che avevano investito nella neonata società vollero che le casacche portassero i colori della “Terra d’Otranto” e cioè il giallo e il rosso. Nel 1922/’23 lo Sporting, dopo 16 anni, retrocede e scompare dalla scena sportiva cittadina in favore di nuove realtà sportive come il Lecce Football Club e, negli anni successivi, l’Avanguardia, la Veloce, Gladiator e la Juventus Lecce che ricevette le maglie direttamente da Torino, grazie a una accorata lettera scritta dal suo fondatore, don Ninuzzo Pranzo, alla società piemontese. Nel 1924 grazie all’interessamento del questore Fabbri fu costruito un campo polisportivo intitolato prima ad Achille Starace (famoso gerarca di Sannicola) e quindi a Carlo Pranzo, ex giocatore del Lecce scomparso durante la guerra, in Africa, mentre era intento a contrastare un attacco nemico con la sua contraerea. Il resto è storia di oggi. Tante squadre, tante società, tante gesta sportive culminate con la nascita dell’Unione Sportiva Lecce che oggi è il maggiore, il più titolato, unico a livello professionistico club calcistico della città. Un piccolo riconoscimento alle società passate e presenti avrebbe gratificato, senza ombra di dubbio, e reso maggiormente l’idea della grande passione che la città di Lecce ha verso quello che è unanimemente riconosciuto come “lo sport più bello del mondo”.


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PERIODICO DEL LECCE CLUB

I COLORI DEL CALCIO

IL PENSIERO DEL LUPO GIALLOROSSO 1971 IL LECCE CLUB PROMOTORE DELLA COSTITUZIONE DELLA SPA

Sulle ali dell’entusiasmo aggregare nuove energie per tornare grandi Mille rose giallorosse sugli spalti di TOTI CARPENTIERI

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el permanere di quell’impegno critico che esercitiamo da tempo, ci piace sovente guardare al calcio in una sorta di maniera trasversale legata alle sue infinite e molteplici cromie, segno di consolidate appartenenze. Il calcio, infatti, è colore, reale nel suo manifestarsi nel viola, nel bianconero, nell’azzurro, nel biancoverde, nel granata, nel rossonero, nel rosa e così via; ma anche momento di aggregazione sociale, spettacolo di popolo e manifesto amore corale. Quello che sugli spalti del “Via del Mare” si veste di giallo e di rosso, richiamandoci le grandi tele di Rothko. Ma il calcio che, tra violenze gratuite negli stadi e nelle città, sta perdendo la dimensione di “sport per famiglie”, sollecita tutti all’immediato e necessario recupero del gioco in quanto tale. E richiede una sorta di ventata di gentilezza. Ci sovviene, allora, il vecchio adagio che recita: “Ditelo con un fiore”. Non il girasole della falsità, la lavanda del sospetto, il crisantemo del dubbio, il geranio della stupidità, ma la rosa dell’amore, quella che i vivaisti salentini potrebbero far nascere in un suggestivo melange di giallo e di rosso, e che i tifosi sapranno agitare dagli spalti. Aggiungendo spettacolo a spettacolo.

La squadra del Lecce continua a marciare spedita in campionato, confermandosi vera rivelazione della Serie B 2018/’19. Una marcia regolare verso un traguardo da noi sperato, che sta entusiasmando il tifo giallorosso e che autorizza a sognare in grande. Come insegnano esperienze da me visute dal lontano 1971, il futuro è tutto da scrivere ma, soprattutto, consolidare. A mister Liverani e al Direttore sportivo Meluso lasciamo il compito di gestire l’aspetto tecnico della squadra, mentre al presidente Sticchi Damiani e al Consiglio di Amministrazione ci permettiamo di consigliare che forse è il momento di pensare a rinforzare economicamente la società, individuando e inserendo operatori economici di tutto il Salento, che sposino con l’entusiasmo attuale il progettoLecce e garantiscano un sereno avvenire. Un’operazione che permetta l’ingresso di energie finanziarie fresche, sulla falsariga di quanto avvenne all’epoca della costituzione della Società per Azioni. Sono trascorsi oltre quarant’anni da allora, ma quel passaggio resta una pietra miliare per l’U.S. Lecce che garantì, soprattutto nell’era del presidente Franco Jurlano, una gestione societaria tranquilla in un periodo alquanto difficile e di regole federali ferree. Il passato può indicare la via per confermarsi vincenti anche nel calcio dei giorni nostri. Per ora ci fermiamo a queste considerazioni, ma quanto prima torneremo sull’argomento. Il lupo GialloRosso 1971

Il Giallorosso - 15 MARZO 2019 • Anno XLV • Iscritto al n° 155 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 2.11.1974. Direttore responsabile: Pierpaolo Sergio. Direttore editoriale: Mario De Lorenzis. Hanno collaborato: Toti Carpentieri, Gianluigi Carpentieri, Eugenio Corrado, Stefano Meo, Umberto Verri. Fotografie: Ivan Tortorella, Archivio Lecce Club. Pubblicità - Redazione: “Il Giallorosso” - Via Carlo Massa, 31- tel. 0832/396493 - E-mail: lecceclubccasd@libero.it Edizione: ASD Lecce Club Centro di Coordinamento • www.lecceclub.com • facebook.com/lecceclubcc/


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