Giallorosso 1 settembre 2019

Page 1

SERIE A • AL VIA DEL MARE L’HELLAS VERONA: VOGLIAMO LA PRIMA VITTORIA GRINTA LIVERANI: “LA SQUADRA HA CARATTERE, IN CAMPO A VISO APERTO” 15MILA COPIE

IL PERIODICO DALLA PARTE DEL TIFOSO • FONDATO NEL 1974 DAL LECCE CLUB CENTRO DI COORDINAMENTO • WWW.LECCECLUB.COM • 1 SETTEMBRE 2019

IL CALENDARIO DELLA SERIE A 2019-2020 CON TUTTE LE PARTITE DEL LECCE DA AGGIORNARE CON RISULTATI E PUNTI FATTI A PAGINA 12

EDITORIALE

IL CAMPIONATO

LA GIORNATA

SIAMO TORNATI PER RESTARE

LECCE, RIALZATI E BATTI IL VERONA

IL CALDO ABBRACCIO DEL VIA DEL MARE

DE LORENZIS A PAGINA 4

VERRI A PAGINA 2

SERGIO A PAGINA 3

I PROTAGONISTI

FOCUS

IL RICORDO

LA SQUADRA CERCA IL SUO VERO VOLTO

“LA A OPPORTUNITÀ PER IL SALENTO”

GIOVANNI SEMERARO PRESIDENTE TIFOSO

AROMOLO ALLE PAGINE 6 E 7

FASIELLO ALLE PAGINE 8 E 9

MEO A PAGINA 10

VITA DI CLUB

FESTA GRANDE A SANNICOLA A PAGINA 4


2

IL PUNTO SULLA SERIE A

PERIODICO DEL LECCE CLUB

ESORDIO AMARO MA ANCHE SPRAZZI DI BEL GIOCO CHE FANNO BEN SPERARE

LECCE, RIALZATI E BATTI IL VERONA

P

artenza col freno a mano tirato per il Lecce che, dopo sette anni, a Milano ha riassaporato amaramente la dura legge della Serie A.

CALMATI, ANTONIO - A dare il primo, grande dispiacere alla squadra giallorossa è stata l’Inter dell’ex Antonio Conte, una volta beniamino dei supporters leccesi, oggi “odiatissimo nemico” e non tanto per le quattro sberle rifilate lunedì scorso al Lecce, quanto per quella plateale esultanza fatta in faccia ai tifosi giallorossi dopo un suo gol realizzato in JuventusLecce del 1998. Una partenza con un ko doloroso per il Lecce che dovrà far capire a Liverani e alla sua truppa che la A è ovviamente cosa ben diversa dalla B o dalla C. Niente punti per i salentini ma una delusione cocentissima per i circa 2500 tifosi giallorossi che, pur di non far mancare il loro sostegno a Lapadula, La Mantia e soci, si sono sobbarcati circa 30 ore di pullman tra viaggio d’andata e ritorno. TIFOSI GRANDE CUORE - Un plauso va fatto, quindi, a questi coraggiosi tifosi ma anche alla squadra che, se è vero che ha perduto 4-0, è anche vero che ha dimostrato di essere una formazione che, a lungo andare, riuscirà a dare filo da torcere a diverse squadre, anche alle cosiddette blasonate.

A “San Siro”, il Lecce ha perduto per inesperienza e per alcune lacune di natura tattica. Sulle due fasce la squadra di Conte ha maramaldeggiato creando con Asamoah e Candreva continui pericoli alla difesa salentina. Il resto lo hanno fatto campioni dal calibro di Brozovic o del “bisonte” Lukaku, due delle tantissime “stelle” presenti nella corazzata-Inter al cui potere il Lecce ha tenuto testa per lunghi tratti dell’incontro, finendo per crollare completamente solo dopo la terza rete e dopo l’espulsione di Farias. INESPERIENZA E LACUNE -

Primo stop stagionale dunque, ma non è successo niente di irreparabile con la sconfitta di Milano anche se c’è da rilevare che delle tre neopromosse solo i salentini sono rimasti a secco di punti, visto che ben tre li ha conquistati il Brescia sul campo del Cagliari e uno l’ha rimediato il Verona, nostro prossimo avversario, col Bologna. Nulla di irreparabile, dicevamo, ma il 4-0 incassato a “San Siro” dovrà servire a Liverani e soci per capire che la serie A non permette di avere la

NULLA DI GRAVE -

CONTE SU DI GIRI

di UMBERTO VERRI

minima distrazione (e il Lecce di distrazioni ne ha commesse parecchie) e che non tutto si può ottenere cercando il successo solo con il bel gioco. FABIO, FATTI FURBO - Chiara la filosofia di Liverani: «Affronteremo ogni partita mettendo in campo il nostro gioco». Ma molte volte - insistiamo - il bel gioco non basta per ottenere punti utili per la salvezza.

Prima giornata di campionato e prime indicazioni su come potrà finire questa stagione. Sul gradino che può condurre alla conquista dello scudetto hanno preso posto la Juve (vittoriosa a stento e giocando così e così a Parma), il Napoli (vittorioso a Firenze dopo essere stato omaggiato di un rigore inesistente), l’Inter di Conte e la Lazio di Inzaghi (vittoriosa a Genova contro la Samp grazie alla bravura di Immobile).

JUVE: LUCI E OMBRE -

RIMONTA ATALANTA - Un gradino più in basso, ma con proiezione in zona Uefa, ci sono il Torino che, dopo aver perso col Wolverhampton, si è riscattato contro il Sassuolo e l’Atalanta, protagonista di una stupenda rimonta sulla Spal, passando dal 2-0 al 2-3. BRUTTO MILAN - Male il Milan caduto a Udine e il Cagliari, sconfitto dalla matricola Brescia. Tutta da decifrare la partita della Roma, capace di segnare tre reti, ma anche di subirne altrettante da un Genoa che, rispetto all’anno scorso, gioca bene e segna molto.

In chiaroscuro la prestazione del Bologna (1-1) in quel di Verona, anche se in questa partita la cosa più bella e commovente è stata la presenza a sorpresa di Mihajlovic che, pur convalescente, ha guidato la squadra dalla panchina, dimostrando ancora una volta di non volersi arrendere al male che sta combattendo. Se n’è andato così, fra alti e bassi, il primo turno della stagione 2019/’20. Già dalla prossima gara si attendono conferme o altre defezioni. Dal Lecce, ed è ciò che più ci interessa, ci aspettiamo un pronto riscatto contro il Verona in modo da segnare l’avvio di una nuova stagione ancora ricca di sorrisi e di nuovi successi.

MITICO MIHAJLOVIC -

A Milano una sconfitta che era prevista. Troppo plateale l’esultanza di mister Antonio Conte contro la squadra della sua città che lo ha lanciato nel grande calcio Majer a terra sull’erbetta del Meazza, durante il match contro la corazzata Inter, finito 4-0

IL PROTAGONISTA

IL MATCH CLOU

UN SOGNO AZZURRO PER FILIPPO FALCO Tra i protagonisti della prima giornata della Serie A stagione 2019/2020 abbiamo voluto scegliere il leccese Filippo Falco, autore di una buona prestazione personale nonostante il 4-0 incassato dai giallorossi di Liverani al “Meazza” contro l’Inter di Conte. Il fantasista di Pulsano ha sfoderato una prestazione con i fiocchi, a cui è mancato solo il gol per potersi considerare quasi perfetta. Le sue serpentine tra i difensori nerazzurri, le ripartenze a tutta birra e gli assist forniti ai suoi compagni d’attacco lo hanno portato a meritarsi voti lusinghieri sia nelle pagelle della stampa locale, che di quella nazionale. Il suo allenatore ha detto che è cresciuto molto negli ultimi due anni e, se continuerà a migliorarsi, potrebbe attirare le attenzioni del CT Mancini che lo potrebbe magari convocare per uno stage con la maglia dell’Italia.

JUVENTUS-NAPOLI PROVE DI SCUDETTO Archiviato il primo turno di campionato, la Serie A è pronta a vivere la seconda giornata della stagione 2019/’20. Tra le gare in programma nel 2° turno spicca la supersfida Juventus-Napoli, che mette subito in palio punti pesanti nella lotta per il titolo. I bianconeri dell’ex Maurizio Sarri esordiranno in campionato davanti al pubblico amico nel big-match che potrebbe dire già molto in chiave scudetto. Nella prima giornata si è registrata la vittoria di misura a Parma, ma la prova offerta da Ronaldo e compagni non è stata all’altezza delle attese. Il gol di Chiellini ha permesso ai Campioni d’Italia di iniziare col piede giusto, ma la migliore condizione e la brillantezza di gioco che si aspetta la dirigenza bianconera sono ancora lontane. Contro ci sarà il Napoli di Ancelotti che vuol dire la sua nella corsa al tricolore, dimostrando di potersi imporre sia su Juventus, che Inter di Conte. Il successo al debutto a Firenze, pur tra le polemiche da VAR, ha messo infatti in chiaro le ambizioni della formazione del presidente De Laurentiis.

PARTITE, MARCATORI E CLASSIFICA PRIMA GIORNATA RISULTATI INTER - LECCE CAGLIARI - BRESCIA ROMA - GENOA SAMPDORIA - LAZIO SPAL - ATALANTA TORINO - SASSUOLO H. VERONA - BOLOGNA UDINESE - MILAN FIORENTINA - NAPOLI PARMA - JUVENTUS

4-0 0-1 3-3 0-3 2-3 2-1 1-1 0-0 3-4 0-1

(2-0) (0-0) (2-2) (0-1) (2-1) (1-0) (1-1) (0-0) (1-2) (0-1)

SECONDA GIORNATA PROGRAMMA BOLOGNA-SPAL MILAN - BRESCIA JUVENTUS-NAPOLI LAZIO- ROMA ATALANTA-TORINO CAGLIARI-INTER GENOA-FIORENTINA LECCE-H. VERONA SASSUOLO-SAMPDORIA UDINESE-PARMA

Ven 30 Sab 31 Sab 31 Dom 1 Dom 1 Dom 1 Dom 1 Dom 1 Dom 1 Dom 1

20.45 18.00 20.45 18.00 20.45 20.45 20.45 20.45 20.45 20.45

MARCATORI Due gol: Insigne (Napoli), Muriel (Atalanta), Immobile (Lazio). Un gol: Callejon, Mertens (Napoli); Boateng, Milenkovic, Pulgar (Fiorentina); Chiellini (Juventus); Becao (Udinese); A. Donnarumma (Brescia); Sansone (Bologna); Veloso (Verona); Ünder, Dzeko, Kolarov (Roma); Pinamonti (Genoa); Kouamé (Genoa); Brozovic, Lukaku, Sensi, Candreva (Inter); Gosens (Atalanta); Di Francesco, Petagna (Spal); Correa (Lazio); Zaza, Belotti (Torino); Caputo (Sassuolo)

POS.

SQUADRA

G

V

N

P

GOL

+/-

P.TI


1 SETTEMBRE 2019

3

AL VIA DEL MARE IL GRANDE PUBBLICO PER L’ESORDIO CASALINGO IN SERIE A

L’ABBRACCIO DEL SALENTO CONTRO L’HELLAS CACCIA AI TRE PUNTI

Veneti con il 3-5-2? Liverani, pensaci tu Rispoli in azione in Coppa Italia contro la Salernitana

Fabio Liverani, allenatore del Lecce, nel dopo partita a Milano

STADIO VIA DEL MARE - ORE 20,45 DIRETTA TV SU SKY SPORT

Il croato Ivan Jurić, tecnico della Hellas Verona

A DISPOSIZIONE

A DISPOSIZIONE

22 Vigorito, 95 Bleve, 14 Dumancic, 29 Rispoli, 2 Riccardi, 3 Vera, 7 Haye, 37 Majer, 11 Shakhov, 99 Dubickas, 28 Tabanelli, 39 Dell’Orco. Allenatore: Fabio Liverani

2 Berardi, 96 Radunovic, 6 Marrone, 21 Gunter, 15 Bocchetti, 11 Pazzini, 16 Traore, 19 Tupta, 25 Danzi, 33 Empereur, 98 Adjapong. Allenatore: Ivan Juric

Indisponibili: Meccariello, Fiamozzi, Lo Faso, Farias

Indisponibili: Dawidowicz, Badu, Crescenzi, Di Carmine

I

l monday night giocato nel primo turno a “San Siro” è ormai alle spalle. Il rinnovato Lecce è tutto proiettato alla prima gara casalinga della nuova stagione di Serie A contro il Verona. di PIERPAOLO SERGIO

I giallorossi di mister Fabio Liverani puntano a cancellare il 4-0 incassato dai nerazzurri di un Antonio Conte sempre meno amato dalla tifoseria leccese a causa dell’eccessiva esultanza dopo ogni rete realizzata dalla sua nuova squadra. Lo scotto dell’esordio al cospetto di uno stadio che mette i brividi è stato dunque pagato, così come l’emozione di ritrovarsi in massima serie dopo un’assenza di sette anni dall’ultima apparizione. La formazione salentina ora è chiamata a giocare la prima di una serie di finali di Champions League, come le ha definite in presidente Saverio Sticchi Damiani in un nostro altro articolo, contando sul calore e sul sostegno assicurato dagli oltre 18mila abbonati (oltre che su quello del pubblico pagante) che rappresentano un valore aggiunto per

ARBITRO: SACCHI DI MACERATA ASSISTENTI: DI VUOLO – COLAROSSI IV: PRONTERA VAR: GIUA AVAR: DE MEO

DIMENTICARE MILANO -

questa società. La sfida-salvezza che il calendario propone alla seconda giornata è dunque contro l’Hellas Verona, altra neopromossa al pari del Lecce, che ha iniziato il campionato pareggiando per 1-1 al “Bentegodi” contro il Bologna di Sinisa Mihajlovic (forza e bentornato, mister!), pur in inferiorità numerica. Proprio il Verona evoca dolci ricordi nei tifosi leccesi. Fu infatti contro gli allora Campioni d’Italia in carica che il Lecce giocò la sua prima gara in assoluto in Serie A. Finì 22 e parve il preludio di un campionato ben diverso da come invece si chiuse. Era il Lecce di Jurlano e Fascetti, retrocesso con largo anticipo in B, ma capace di un’altra impresa storica: la vittoria per 3-2 all’Olimpico contro una

LA PRIMA VOLTA IN A -

Roma che già festeggiava lo scudetto ma che venne sconfitta dai giallorossi salentini. I veneti tornano nel Salento dopo quel 26 febbraio scorso quando, anche allora in notturna, la formazione di casa s’impose per 2-1 grazie alle marcature di La Mantia (34’) e Lucioni (54’) a cui replicò solo in pieno recupero Laribi (94’). Un successo che proiettò la banda-Liverani ancor più prepotentemente verso la promozione in Serie A, così come nel match giocato all’andata a ottobre, Mancosu e compagni diedero una grande prova di forza battendo gli scaligeri a domicilio in una delle più belle gare dello scorso campionato cadetto. Oggi il confronto si disputa in massima divisione, dopo che il Lecce ha ottenuto il salto di categoria direttamente al termine della regular season, mentre i gialloblù ci sono tornati dopo un solo anno di assenza grazie alla vittoria nella dei play-off in cui hanno avuto la meglio sui corregionali del Cittadella. CAMBIO IN PANCHINA - Sulla

panchina giallorossa siede il riconfermatissimo Fabio Li-

Dopo l’Inter, ecco l’Hellas Verona sulla strada del Lecce. Gli scaligeri di mister Ivan Juric, che col Bologna hanno giocato col 3-4-21, si potrebbero schierare sul rettangolo verde con il 3-5-2, stesso modulo tattico adottato dai nerazzurri di Antonio Conte che tanti dolori ha provocato in casa giallorossa. Il 4-3-1-2, marchio di fabbrica di Fabio Liverani, se non supportato da una dose di corsa supplementare dei centrocampisti che vadano a raddoppiare sulle fasce ed aiutare gli esterni di difesa, si presta ad essere aggirato dai cursori avversari che creano superiorità sull’out di destra e di sinistra. Al “Meazza” le incursioni di Asamoah e Candreva hanno mandato rispettivamente in tilt Rispoli e Calderoni, a cui è mancato il necessario sostegno di Petriccione, Tachtsidis e Majer. Anche contro i veneti il Lecce dovrebbe mantenere la stessa disposizione tattica e, se così fosse, vedremo quali accorgimenti avrà studiato in settimana il tecnico giallorosso.

verani, mentre l’Hellas ha preferito cambiare registro e ha ingaggiato Ivan Juric. DUE SQUALIFICATI - Per i bookmakers che amano scommettere su qualsiasi evento, entrambi gli allenatori sono i primi indiziati per un potenziale esonero. Nel faccia a faccia del “Via del Mare” entrambi dovranno fare a meno di alcuni elementi, come i due squalificati (uno per parte) Pawel Dawidowicz e Diego Farias. Il difensore polacco ha ricevuto il cartellino rosso diretto nella sfida contro il Bologna in cui ha atterrato in piena area di rigore il felsineo Orsolini, rimediando l’espulsione per fallo da ultimo uomo su chiara occasione da rete. L’attaccante italo-brasiliano del Lecce ha invece visto sventolare il cartellino rosso all’arbitro La Penna dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo per un brutto fallo da tergo ai danni dell’ex compagno di squadra a Cagliari Nicolò Barella. Entrambi sono stati appiedati dal Giudice Sportivo della Serie A per un turno e salteranno quindi questa partita.

TRIBUNE E CURVE ECCO I PREZZI

IN B A FEBBRAIO VITTORIA PER 2-1

Caccia agli ultimi biglietti per assistere all’esordio interno stagionale del Lecce contro il Verona. Dalla disponibilità dei tagliandi vanno sottratti gli oltre 18mila ingressi in quota abbonati e i quasi duemila destinati al settore ospiti. I biglietti per la sfida del 1° settembre (inizio ore 20.45, stadio “Via del Mare) sono in vendita sia online che ai botteghini dell’impianto sportivo sabato 31 agosto e il giorno della gara, oltre che nelle ricevitorie abilitate del circuito Vivaticket. Questi i prezzi: Settore Poltronissime Euro 75 (giorno gara 80), Under 14, € 35 (40); Tribuna Centrale superiore € 50 (55), U.14 20 (25); Tribuna Centrale Inferiore € 35 (40), U.14 16 (22); Tribuna Est superiore € 25 (30), U.14 10 (15); Curve Nord-Sud € 19 (25), U.14 8 (10); Settore ospiti € 19, Under 14, € 8.

Il bilancio totale dei 20 scontri giocati nel Salento parla di 11 vittorie per i giallorossi, 6 pareggi e 3 successi ospiti, ultimo dei quali vent’anni fa, nella stagione 1998/’99. Il computo delle reti è di 25 gol fatti dai salentini e 14 dai veneti. Lecce ed Hellas Verona tornano ad affrontarsi a sette mesi dall’ultimo faccia a faccia che si è giocato il 26 febbraio scorso in Serie B e che vide il successo degli uomini di mister Fabio Liverani per 2-1 grazie alle marcature di Andrea La Mantia e Fabio Lucioni (foto sopra), a cui rispose il gol dello scaligero Laribi arrivato però solo a tempo scaduto. A dirigere la partita fu Sacchi, lo stesso arbitro designato per domenica. L’ultima sfida in Serie A risale, invece, alla stagione 2000/2001 e finì per 11, con reti segnate dal leccese Guillermo Giacomazzi e dal veronese Mario Frick.


4

VITA DI CLUB

PERIODICO DEL LECCE CLUB

INTITOLATO A MANCOSU, ENTUSIASMO ED EMOZIONE

EDITORIALE

SIAMO TORNATI PER RESTARE

F

inalmente torniamo a parlare del Lecce in Serie A. Il GialloRosso si ripresenta ai lettori e ai tifosi del Salento con un rinnovato impegno editoriale, grazie alla collaborazione tra il Lecce Club e la Sepa, società di servizi per l’editoria, che permette la distribuzione gratuita di oltre 15mila copie in occasione di tutte le gare interne del Lecce. Ci eravamo lasciati con la squadra di Liverani pronta a festeggiare la promozione in massima serie e una tifoseria in fermento per la doppia e consecutiva impresa della società del presidente Saverio Sticchi Damiani, l’artefice di questo miracolo calcistico. Se il calcio a Lecce non è naufragato ancor più in basso della Serie C lo si deve soprattutto al suo intervento per rimettere in sesto la società. Sticchi Damiani rappresenta la perfetta sintesi tra Giovanni Semeraro e Savino Tesoro, gli ultimi due presidenti del sodalizio salentino. Con lui alla guida dell’U.S. Lecce sono arrivati i risultati, quasi un omaggio alla memoria dell’ex patron scomparso a luglio, di cui proponiamo un ricordo, intervistando i figli Rico e Pierandrea (ha rilasciato dichiarazioni dopo lungo tempo) e l’amico Ezio Candido. Per queste e altre ragioni su cui torneremo a riflettere, il Lecce Club e l’Unione Sportiva Lecce hanno ripreso un fattivo dialogo, certi che dalla collaborazione, nel rispetto delle proprie competenze e identità, si possa ricostruire un percorso condiviso che avvicini sempre di più i tifosi delle tre province salentine e dei club di tutta Italia alla squadra, in un rinnovato slancio che sta portando alla nascita di nuove sezioni e rinverdendo un amore vero per il calcio e la maglia giallorossa. Serie A, dunque, con luci e ombre di un universo che deve conciliare passione genuina e business, un campionato che si preannuncia di grande intensità ed elevato tasso tecnico in una stagione che ha segnato il ritorno degli sportivi allo stadio, nonostante lo strapotere delle tivvù e delle piattaforme digitali, le cui dirette caratterizzano l’era del calcio globale. Nella prima giornata, ricca di gol e con le squadre alla ricerca del migliore assetto, Il Lecce ha esordito a Milano contro l'Inter di Antonio Conte, incassando una sconfitta quasi scontata. Diciamolo subito: non è un dramma ed era nella logica delle cose. L’importante è stato vedere che il Lecce ha delle potenzialità che con la giusta mentalità potranno consentire alla pattuglia di Fabio Liverani di giocarsela senza timori reverenziali, in una stagione in cui la salvezza è un obiettivo difficile ma in cui dobbiamo credere senza sterili polemiche al primo passo falso o sindromi depressive dopo ogni battuta d’arresto. Quello di cui avremmo volentieri fatto a meno è stata la plateale esultanza del tecnico interista che in campo rimuove le sue origini personali e calcistiche. Conte infatti a Lecce ha affetti e amici e qui torna spesso in vacanza. Qui ha conosciuto il calcio che conta con la maglia giallorossa e dal Lecce di Jurlano ha spiccato il volo verso la Juventus e i successi ottenuti sia da giocatore che da allenatore. Nessun dramma, anche in questo caso ma a pelle non possiamo tacere il fatto che da un tecnico del suo calibro, con il suo ingaggio milionario e l’immagine che si è costruito, ci saremmo attesi un aplomb differente. Il campionato incalza e siamo pronti ad abbracciare Mancosu e compagni in un Via del Mare gremito e colorato di giallorosso, sostenendo il Lecce per 90 minuti a caccia dei primi punti per costruire la salvezza che sarà il nostro scudetto. Siamo tornati in serie A e vogliamo restarci, con una società solida, uno stadio accogliente (sarà fatta anche la copertura, grazie ai Giochi del Mediterraneo, bene!) e una tifoseria che in Italia non ha eguali. Viva il calcio. Forza Lecce. Mario De Lorenzis Presidente del Lecce Club Centro di Coordinamento

SANNICOLA , FESTA GRANDE PER IL NUOVO LECCE CLUB “Il calore dei tifosi dà forza alla squadra”

È

intitolato a Marco Mancosu il Lecce Club di Sannicola che è stato inaugurato tra il tripudio di tantissimi tifosi giallorossi accorsi in massa lo scorso 23 agosto in via Regina Elena, nella stessa sede in cui fu inaugurato il primo club nel 1981. La cerimonia si è svolta alla presenza del presidente dell'U.S. Lecce Saverio Sticchi Damiani, del numero 8 giallorosso, del presidente del Lecce Club Centro di Coordinamento Mario De Lorenzis e anche di Giuseppe Fuso, primo presidente di quella sezione.

UNA VERA FESTA -

IL SALUTO DEL SINDACO - La festa è stata preceduta nel Centro Culturale di via Oberdan dalla consegna di alcune targhe-ricordo da parte del sindaco Cosimo Piccione e dell’assessore allo Sport Graziano Scorrano ai due rappresentanti della società di Via Costadura. Subito dopo si è proceduto con il taglio del nastro e la benedizione del club sannicolese. QUANTO ENTUSIASMO - “È una grande soddisfazione”, ha commentato il presidente Saverio Sticchi Damiani, “vedere tanto entusiasmo attorno alla squadra specialmente con queste belle iniziative organizzate nei vari Comuni che per noi società sono fondamentali. Sarà un campionato difficile, ma sono fiducioso che riusciremo a salvarci per poi puntare ancora più in alto l’anno prossimo. Perciò ci serve il sostegno e il calore dei nostri tifosi che ora rifondano questi club”. LA PRIMA VOLTA DEL CAPITANO - “È la prima volta che

mi viene dedicato un club”, ha poi aggiunto un emozionato Marco Mancosu, “e sono così felice che mi mancano le parole. Se il Lecce è tornato in A lo si deve alla grande pazienza che ci sta mettendo il presidente. È lui il vero valore aggiunto”. I SOCI FONDATORI - Soci fondatori del Lecce Club “Marco Mancosu” di Sannicola sono Emmanuele Petruzzi (presidente), Massimiliano e Mauro Scorrano, Massimo Romano, Francesco Mezzi, Agostino Bentivoglio, Davide Petruzzi, Antonio Pisanello, Luigi Colella, Luca Molle, Luca Manta, Andrea De Iaco, Antonio Vigna, Gianluca Ciricugno, Giuseppe Gnoni e Daniele Pastore.

Alcuni momenti dell’inaugurazione del Lecce Club “Marco Mancosu” a Sannicola. A sinistra il presidente del locale club Emmanuele Petruzzi premia il presidente dell’Us Lecce Saverio Sticchi Damiani


PARLANO I PROTAGONISTI

1 SETTEMBRE 2019

5

IL PRESIDENTE: “UN CAPOLAVORO ESSERE IN SERIE A, SAPPIAMO CHE È UN’IMPRESA RESTARCI”

STICCHI DAMIANI: “INIZIA ADESSO LA VERA SCOMMESSA” 1

“Mercato difficile ma abbiamo fatto tutto il possibile”

S

averio Sticchi Damiani è l’uomo della rinascita dell’U.S. Lecce, colui che ha saputo dare una netta sterzata alla conduzione della società e riportare il club giallorosso in Serie A grazie a due promozioni consecutive che hanno il sapore di un miracolo calcistico. Insieme ad un gruppo di amici ha rimesso il sodalizio sportivo cittadino in mani leccesi e creato un particolare feeling con la tifoseria. In più, rappresenta il valore aggiunto per questo Lecce grazie alla sua professionalità ed esperienza nel panorama calcistico nazionale. Alla vigilia dell’esordio casalingo della squadra di Liverani contro il Verona, il presidente accetta di buon grado di guardare al cammino fatto sino a oggi, dà il giusto peso alla sconfitta pesante di Milano e guarda al futuro con fiducia e con la certezza che la società sta facendo il massimo per consolidare il traguardo raggiunto. Presidente, dopo sette anni il Lecce è di nuovo in Serie A. Cosa significa averlo riportato nel calcio che conta? “Significa aver coronato un sogno meraviglioso insieme al territorio. Il risultato è stato raggiunto anche grazie ad una spinta inimmaginabile dei nostri tifosi. Sono state bruciate le tappe. Immaginavamo di dover fare quattro, cinque anni in B e poi provare a fare il

2

“Le sfide salvezza per noi come finali di Champions League”

grande salto, invece la A è arrivata subito, meritatamente e diretta; ora ci aspetta un campionato durissimo. Esserci arrivati così presto significa che tutto sarà più difficile, ma cercheremo di centrare un altro capolavoro”. Liverani si può considerare il vero acquisto del Lecce? “Sì. Col mister c’è un’intesa meravigliosa. Già prima della partita col Brescia perfezionammo il suo meritatissimo rinnovo di contratto per altri tre anni, come meritatissimo è quello del Ds Mauro Meluso. Sono loro i grandi artefici, per la parte tecnica, di questa impresa”. È soddisfatto del calciomercato? “Direi che la campagna acquisti e cessioni è stata complicata e dispendiosa. Abbiamo impiegato gran parte delle risorse che la Serie A ci ha portato per rinforzare l’organico. Come sapete, il resto è servito per la ristrutturazione dello stadio. Tutte le risorse sono state reinvestite, in linea con la nostra politica che mira a far crescere il territorio e non insegue interessi personali”. Nei sondaggi il Lecce è tra le candidate alla retrocessione e Liverani uno dei primi allenatori a rischio esonero... “Credo sia normale. Negli ultimi dieci anni delle 30 squadre promosse in 17 sono subito retrocesse. Non c’è da of-

3

Alla guida dell’Unione Sportiva dal 2017

“Grazie a tutti i tifosi Il loro sostegno per noi è vitale”

Non capita a tutti di ricevere come regalo di compleanno la promozione nella Serie A di calcio. A Saverio Sticchi Damiani è accaduto, l’11 maggio scorso, di certo uno dei giorni più felici della sua vita. Una data particolare, quella in cui si gioca Lecce-Spezia, l’11 maggio. Avvocato e docente universitario, Sticchi Damiani insegna Diritto Amministrativo, Diritto dell’Ambiente e della Cultura all’Università del Salento. Tifoso giallorosso, sin da bambino, è alla guida dell’Us Lecce dal 2017. Classe 1975. è nato a Galatina e vive a Lecce, dove ha studiato al Liceo Ginnasio Palmieri e si è laureato in Giurisprudenza, sempre con il massimo dei voti. Intensa la sua vita professionale tra insegnamento, consulenze, attività di relatore e in campo pubblicistico.

fendersi, è un dato oggettivo. Dobbiamo pensare che questa Serie A è un regalo, un’opportunità di arricchimento del patrimonio della società. Se ci salveremo, sarà un altro capolavoro, altrimenti ripartiremo con maggiori risorse in termini tecnici e di strutture”. I tifosi del Salento hanno dimostrato di voler essere vicini alla squadra. È stato battuto il record di abbonati, ma anche iniziative come la nascita di nuovi Lecce Club in tutta Italia. “È un dato che commuove e riempie di orgoglio. Si è stracciato il record del 1985, quando fu ricostruito il Via del Mare, il calcio era senza le tv e per vedere le partite bisognava andare per forza allo stadio. Perciò credo che i 18.000 abbonati di oggi corrispondano a 36.000 di allora. Sento una grande responsabilità verso di loro. Questo calore ci dà la carica per dare sempre il massimo. Mando un saluto a tutti gli i lettori de Il GialloRosso e agli amici dei Lecce Club che ci seguono con grande passione”. Archiviato il ko con l’Inter, ora c’è il Verona. “Diciamo che ora inizia il nostro vero campionato. Con le dirette concorrenti per la salvezza dobbiamo giocare come se fossero tutte finali di Champions League”. Pierpaolo Sergio

IL TECNICO CHIEDE ALLA SQUADRA VOGLIA DI SACRIFICARSI, CORAGGIO E FIDUCIA

C

iak, si gira. Finito il tempo della progettazione, il campionato ha disputato i suoi primi 90’, generando entusiasmi, rimpianti e polemiche. Tante. Niente che già non si sapesse, come le difficoltà che incontreranno i giallorossi nel complesso cammino verso quei 40 punti che dovrebbero significare salvezza. LAVORO ED EQUILIBRIO - “Soffriremo

con tutti”, ha ripetuto Fabio Liverani, “ma sarei contento se, pur soffrendo, si riuscisse a creare problemi agli avversari magari con le ripartenze”. Basterebbero queste poche parole per identificare l’atteggiamento dei giallorossi in campo. Sarà davvero così? “Una squadra può avere la sua identità poi ci sono avversari che te lo permettono e altri che lasciano meno spazio”, commenta Liverani. “Sappiamo che tipo di campionato ci aspetta e ci sarà bisogno di equilibrio nel corso delle 38 tappe che affronteremo per arrivare alla salvezza che poi è il nostro scudetto. Non credo che possiamo avere una identità definitiva prima una decina di partite di campionato”. PARTENZA IN SALITA - Dopo l’Inter, ecco Verona (casa), Torino (fuori), Napoli (casa), Spal (fuori), Roma (casa), Atalanta e Milan (fuori), Juventus (casa), Sampdoria (fuori), Sassuolo (casa): cinque big, e due dirette concorrenti, un calendario non proprio fa-

GRINTA LIVERANI “LOTTEREMO A VISO APERTO” questa è la vera natura della competizione. Rimane anche il piacere di confrontarsi con personaggi che molti di noi vedevano in televisione fino a ieri. In sostanza dobbiamo capire se su questo palcoscenico possiamo starci e in quale modo”. ALLENATORI NEL MIRINO - Il nuovo re-

LA SMORFIA DI SAN SIRO

cile ma questa è la serie A. “Nelle gare contro formazioni importanti ci vuole coraggio. Non snatureremo la nostra vocazione e conteranno soprattutto approccio, forza, mentalità, personalità, il coraggio di difendere cercando, al contempo, di fare male quando se ne ha l’occasione. Ma non solo, credo che tutto il campionato sarà così. Ci sarà da soffrire con tutti perché

golamento ha stabilito i cartellini gialli e rossi anche per gli allenatori e per la panchina. Ammonizioni ed espulsioni esattamente come avviene per i giocatori in campo: “Io sono tra quelli a rischio”, avverte Liverani. “Posso essere esuberante nel corso della partita, ma non ho mai mancato di rispetto all’arbitro o al Quarto Uomo con parole o con atteggiamenti offensivi. Questa nuova regola focalizza l’attenzione sull’allenatore e in un certo senso può responsabilizzarlo maggiormente, evitandogli l’espulsione”.

Il presidente Sticchi Damiani vola alto e culla sogni di gloria immaginando una maglia azzurra per Filippo Falco. Sognare non costa nulla, ma rimanere con i piedi per terra è quasi un obbligo: “Nemmeno nei sogni più azzardati questa società avrebbe immaginato di andare a giocare a San Siro dopo appena tre anni, conclude Liverani. “I sogni sono belli perché a volte si possono realizzare ma occorrono lavoro, attenzione, abnegazione, volontà e sacrifici. Io sono arrivato in Nazionale dopo avere giocato 24 partite a Perugia. Oggi le cose sono cambiate e c’è possibilità per tutti, a patto si faccia qualcosa di importante e straordinario con continuità. Pippo (Falco, ndr) ha le qualità per far pensare il Ct e, se avrà rendimento costante, potrebbe anche farcela”. Stefano Meo FALCO E LA NAZIONALE -


PERIODICO DEL LECCE CLUB

Ph. DI BELLA

6

IL MERCATO DEL DS - Sopra, il direttore sportivo Mauro Meluso tra Andrea Rispoli (a sin.) e Cristian Dell’Orco

UNA PORTA PER DUE - Sopra, Gabriel (nuovo) e, a destra, Mauro Vigorito (confermato)

I PROTAGONISTI DELLA STAGIONE, MA IL MERCATO NON È ANCORA CHIUSO

TRA CONFERME E TANTI ARRIVI IL LECCE CERCA IL VERO VOLTO

S

Jacopo Petriccione

Marco Mancosu

crutando uno dopo l’altro i componenti della rosa del Lecce, tra un sorriso di gratitudine per un eroe della promozione e una mimica perplessa nell’incrociare un nuovo nome sconosciuto, sorge spontanea la domanda: questo Lecce sarà all’altezza della Serie A? La premessa è d’obbligo: nemmeno il più avanzato algoritmo sarebbe in grado di dare risposta certa perché, come sempre, sarà il giudizio del campo a confermare o ribaltare le previsioni. Le scelte di mercato del Ds Meluso sono andate nella chiara direzione di mantenere l’ossatura della squadra che, in Serie B, ha stupito l’Italia con un calcio tutto memoria e velocità. Una scommessa oculata, che se da un lato può pagare la scarsa esperienza nella massima serie dei vari Calderoni&Co, dall’altro apporterà un carico di entusiasmo potenzialmente vincente. L’amalgama di già collaudati meccanismi di gioco è un altro punto a favore di questa strategia. Il rafforzamento della squadra è passato da acquisti selezionati in prospettiva futura: al bando i prestiti secchi, si è puntato sulla acquisizione della proprietà - anche ben pagata - di giocatori in età giovane o intermedia. Un esempio di programmazione lungimirante, che consentirà una multimilionaria valorizzazione del patrimonio, in caso di salvezza, o la ripartenza da un assetto già definito in caso di retrocessione. Al netto dei nomi, rimane la curiosità su quella che sarà la nuova identità di gioco del Lecce: come si reinventerà una squadra intrinsecamente votata ad offendere tra i giganti della Serie A pronti a metterla alle corde? Non resta che scoprirlo, vivendo con spirito titanico questo campionato.

DIFESA E PORTA - A fine giugno, mister Fabio Liverani dettò le linee guida del mercato difensivo: “Non servono spese folli perché il nostro punto di forza sarà l’organizzazione

di ITALO AROMOLO

collettiva”. Nessuno stravolgimento, dunque, ma un ragionato maquillage: così gli autori della promozione in Serie A sono stati confermati in blocco con l’eccezione di Lorenzo Venuti, rientrato alla Fiorentina: il carisma da leader Fabio Lucioni, l’agilità del felino Biagio Meccariello e la propulsione dell’inesauribile Marco Calderoni hanno costituito l’impalcatura di qualità su cui si è impostata la ristrutturazione estiva del pacchetto arretrato. Luca Rossettini, centrale di difesa arrivato dal Genoa, e Andrea Rispoli, terzino di ritorno dopo l’espe-

Zan Majer

rienza leccese del 2011, apporteranno quella dose di esperienza salvifica nel campionato di Serie A, grazie alle rispettive 274 e 96 partite nel massimo campionato. Il setaccio dei mercati esteri ha fruttato due cursori su cui sono puntati con curiosità gli occhi di molti: il nazionale rumeno Romario Benzar, tecnica al servizio della corsa pagate 2 milioni di euro alla Steaua Bucarest, e il colombiano Brayan Vera Ramirez, un nazionale Under-20. Per un giovane che viene, uno che va: il 23enne Davide Riccardi è richiesto dal Pisa e la sua cessione in prestito sarà sub judice fino agli ultimi minuti di mercato. Dal Sassuolo altra linfa verde sarà instillata da Cristian Dell’Orco, 25enne: il nuovo difensore del Lecce ha un conto in sospeso con la salvezza, sfumata negli ultimi minuti dello scorso torneo con la maglia dell’Empoli. Capitolo portieri: al brasiliano Gabriel, preso a parametro zero dal Perugia, si cuce addosso quel profilo di calciatore in cerca di riscatto che tanto piace, per motivazioni ed abnegazione da spendere, alla dirigenza giallorossa. Mauro Vigorito non ci sta al ruolo di comprimario e incalza, forte della fiducia guadagnatasi nello scorso campionato: per il posto di guardiano della porta sarà una sfida all’insegna della sana competizione. CENTROCAMPO - Replicare la manovra di palleggio automatico e fluente circolazione, tanto applaudita in Serie B, non sarà facile al cospetto del maggior tasso qualitativo della Serie A: l’intrigante mission tecnico-tattica del Lecce 2019/’20 passa dalla conferma degli interpreti dello scorso anno, le cui affinità e corrispondenze nel rettangolo verde sono già ben oliate. A ribaltarsi sono, semmai, le prospettive individuali: per Panagiotis Tachtsidis la massima serie è un riassaporare

Fabio Lucioni

Panagiotis Tachtsidis


I PROTAGONISTI DELLA STAGIONE 2019-2020

quella masticata amara con Roma, Torino e Cagliari fino al 2017. Per il 24enne Jacopo Petriccione può scoccare l’ora della consacrazione nel grande calcio, dopo gli anni da enfant prodige nella Primavera della Fiorentina; mentre per Marco Mancosu e Andrea Tabanelli, alla soglia dei trent’anni, si corona una carriera di sacrifici nelle serie minori. Non cambia la voglia di emergere nel calcio italiano di Zan Majer, esplosività fisica di marca slovena, e Thom Haye, piede dalle finezze olandesi. Unico volto nuovo è quello dell’ucraino Jevhen Shakhov: l’eclettico centrocampista, che può giocare come mezzala o trequartista, porta in dote un pedigree internazionale fatto di presenze in Champions League ed Europa League con le maglie di Paok Salonicco e Dnipro. ATTACCO - “La-La-Fa-Fa”: le quattro note musicali riassumono le iniziali degli attaccanti La Mantia, Lapadula, Falco e Farias, interpreti di uno spartito da suonare con i giusti tempi e l’intesa adeguata. Andrea La Mantia e Filippo Falco non hanno bisogno di presentazioni aggiuntive ai 17 e 7 gol, rispettivamente, con cui hanno trascinato il Lecce in Serie A: la compatibilità delle loro giocate è testata e l’unica vera incognita rimane l’adattamento alla categoria, a cui entrambi si affacciano per la prima volta o quasi

e Yevhen Shakhov

A CACCIA DI GOL - Sopra, Filippo Falco; a destra Gianluca Lapadula; sotto, Andrea La Mantia e, a sinistra, Diego Farias, arrivato in prestito dal Cagliari

7

Ph. BOTTAZZO

Ph. BOTTAZZO

Ph. BOTTAZZO

VOLTI NUOVI - Sopra, da sinistra, Luca Rossettini, Brayan Vera Ramirez

1 SETTEMBRE 2019

Andrea Tabanelli

(solo 9 presenze per Falco con la maglia del Bologna, nel 2015). Gianluca Lapadula è invece il lustrino d’oro della campagna rafforzamenti estiva: per l’ex attaccante di Milan e Genoa si profila la stagione della riscossa dopo anni in chiaroscuro e la prestazione nella gara di Coppa Italia contro la Salernitana ne è il preludio: agile e scattante, glaciale sotto porta, ha realizzato una doppietta personale dimostrando una smagliante forma fisica. Diego Farias, in prestito con diritto di riscatto dal Cagliari dopo sei mesi all’Empoli, ha tutte le doti da giocoliere del pallone per esaltare la bellezza calcistica con dribbling e tocchi di classe, ma servirà del tempo per vederlo a pieno regime, avendo svolto la preparazione estiva da solo in Sardegna. Complessivamente, l’idea di reparto offensivo di mister Liverani è quella di un assortimento di tecnica sopraffina, alta sensibilità di palla e rapidissima velocità di esecuzione: Falco e compagni fungeranno da apriscatole per favorire gli inserimenti dei centrocampisti in una coralità di gioco e realizzazione che ha già dato efficace prova di sé in cadetteria. Il puntello arriverà dal calciomercato e sarà un killer d’area di rigore, un ariete d’area di rigore che possa dare fisicità e centimetri nel gioco di sponda? Si attendono sviluppi nelle ultime ore di trattative.


8

FOCUS

PERIODICO DEL LECCE CLUB

UN’OPPORTUNITÀ PER TURISMO E ALTRI SETTORI: IL PARERE DI SETTE OSSERVATORI SPECIALI

IL CALCIO DÀ LA SCOSSA AL SALENTO “LA SERIE A RAFFORZA LA COMUNITÀ” A pensarci adesso, quasi si fa fatica a parlare delle trasferte fatte per affrontare il Feralpisalò, l’Akragas, o anche solo il Bisceglie. Dopo aver debuttato a San Siro contro l’Inter di Antonio Conte, chi se le ricorda più le gare con Vibonese, Monopoli o Lupa Castelli? Per fortuna la mente funziona così: una grande felicità è capace di spazzare via anche la più tremenda delle sofferenze. E allora pronti: pagato il dazio con sei stagioni in serie C e una tra i Cadetti, il Lecce torna a recitare sul palcoscenico calcistico più importante. La prima in casa contro il Verona, 18mila abbonati, il brivido emotivo che solo la Serie A può provocare, una città

che si riscopre coinvolta, appassionata, ottimista, smaniosa di esserci. A prescindere dai risultati che, si spera, non demoliscano al primo intoppo un entusiasmo palpabile e contagioso. Ma un patrimonio così ricco, ritrovato dopo tanti anni, va tutelato, con pazienza. Perché il Lecce in Serie A travalica l’aspetto sportivo e s’intreccia con la promozione del territorio, la diffusione della cultura salentina, la valorizzazione delle nostre tipicità. È quanto traspare dalle dichiarazioni dei nostri interlocutori, che dal loro osservatorio privilegiato non hanno dubbi: il Lecce nel grande calcio è una buona opportunità, per tutti. Basta saperla cogliere. (S. F.) Servizio a cura di SERENA FASIELLO

CARLO SALVEMINI

“Un nuovo stadio? Un passo alla volta”

È

carico di soddisfazione e ottimismo il saluto del sindaco di Lecce Carlo Salvemini: «Credo che essere in serie A contribuisca a far sentire più orgogliosi i tifosi e gli appassionati di calcio che vivono a Lecce. È un grande traguardo sportivo che rafforza il senso di appartenenza alla comunità, oltre che il prestigio della società calcistica. La risposta straordinaria in termini di abbonamenti credo nasca anche da questo». Lecce è città d’arte e di cultura, ora anche con una squadra in Serie A. Si può immaginare di avere anche uno stadio da città europea o è solo un sogno? «Al momento il Comune è impegnato insieme alla società sul rinnovo della convezione che consentirà all’Us Lecce di poter utilizzare lo stadio per tutte le attività che riterrà utili e necessarie alla crescita del progetto sportivo e della società stessa. Dobbiamo tener presente che il segreto per raggiungere grandi risultati risiede anche nella pazienza con la quale si costruiscono le condizioni per raggiungerli. Oggi possiamo già essere soddisfatti di avere uno stadio ammodernato e a norma per il massimo campionato professionistico. Domani potremo puntare a migliorare ulteriormente, anche grazie a occasioni come i Giochi del Mediterraneo. Ma facciamo un passo alla volta». STEFANIA MANDURINO

“Week end in città per tifosi e famiglie”

«L

a promozione nella massima serie della squadra di calcio è certamente un veicolo di marketing fondamentale per vendere all’esterno l’immagine di un territorio che sta investendo sulle proprie risorse, sulle

Carlo Salvemini

proprie bellezze, sulle proprie potenzialità». Ne è convinta Stefania Mandurino, imprenditrice nel settore dei viaggi ed esperta di turismo. «Ma, al di là di questo, ritengo che la conquista della Serie A sia importante perché aiuta a rinsaldare la comunità dei tifosi, crea coesione sociale, genera passione, orgoglio e un senso di appartenenza che ci arricchisce. I 18mila abbonamenti sono un segnale inconfutabile di questo: non è importante solo il marketing inteso come promozione pubblicitaria. Un cittadino del posto che parla della propria città a gente che viene da fuori e riesce a raccontare le proprie tradizioni coinvolgendo emotivamente il “forestiero” è infatti il primo front office del turismo», aggiunge Stefania Mandurino. «Non credo tuttavia che Lecce abbia bisogno del calcio per promuoversi. Penso che abbia conquistato un suo appeal e che una partita di calcio possa diventare l’occasione per fermarsi un week end piuttosto che un giorno soltanto, magari con la famiglia. Si potrebbe comunque pensare di organizzare delle visite guidate per le squadre che verranno in trasferta, come avviene in altre città europee, in questo modo si coniugherebbe davvero sport e turismo. Io non seguo molto il calcio, non vado allo stadio ma ho in previsione di frequentarlo quest’anno proprio perché voglio condividere quel senso di appartenenza di cui parlavo prima. È un’esperienza che mi manca, e mi piacerebbe sperimentare la gioia di far parte di questo territorio in un ambiente particolare come lo stadio».

Stefania Mandurino

LOREDANA DI CUONZO

“Vivere la passione ma senza abbagli”

A

l Via del Mare tornerà probabilmente quest’anno anche Loredana Di Cuonzo, giornalista, ex addetta stampa del Lecce, da anni dirigente scolastica molto attenta alle politiche giovanili. «Continuo a seguire il calcio, anche se da lontano. Per me è stato un lavoro e una grande passione, e quelle non svaniscono mai del tutto. La gioia incontenibile del ritorno in serie A l’ho provata anche io, ovviamente, perché ho rivissuto le “mie” promozioni, in particolare quella ottenuta a Verona contro il Chievo, che ci portò dalla B a A… emozioni indimenticabili. Poi il mio lavoro da insegnante e dirigente mi ha assorbito completamente, ma conservo ricordi indelebili, tra i quali metto il mio incontro con Roberto Baggio. Ero insieme al presidente Semeraro prima della partita, mettevamo a punto alcune cose nel suo ufficio quando avverto una presenza alle mie spalle: mi volto e sbatto contro questi occhi celesti incredibili. Rimasi senza parole, mentre lui si presentava “Buongiorno, sono Roberto Baggio, volevo salutare il presidente”… e in quel momento ebbi il coraggio di rispondere: “Sappiamo benissimo chi è lei, siamo noi a doverci presentare!”» Storie di calcio, come quella del fenomeno-Nakata e dei giapponesi

Loredana Di Cuonzo

che invadevano Lecce. «Altro che flussi turistici», osserva Loredana Di Cuonzo con un po’ di ironia. «Ci potevamo campare mesi con quello che spendevano. Quando la Roma arrivava a Lecce non sapevamo dove collocare l’intero gruppo, per quanto era numeroso. Alla fine abbiamo dovuto montare una pedana di acciaio in tribuna per mettere un cineoperatore che aveva il compito di seguire con la telecamera esclusivamente Nakata. A di là del folklore, il calcio che conta rimane sempre un grande volano per la città e la sua economia. Bisogna anche dire che Lecce è molto particolare dal punto di vista del tifo, che può essere eccessivamente entusiastico o totalmente negativo: io mi auguro che si cresca in questo, che si approfitti del ritorno in serie A per far rinascere un senso di cameratismo e di difesa, a prescindere dai risultati, di questo gioiello che abbiamo tra le mani. Così il calcio può assumere una valenza sociale, dal momento che le stelle milionarie che lo popolano da qualche anno sono per me un pessimo esempio per i giovani. Il decadimento è cominciato quando si è pagata la prima cifra astronomica per calciatori che, per quanto bravi, non la valevano. Ora i ragazzi pensano che tirare calci a un pallone sia un obiettivo di vita, ma non è così: solo l’uno, due per cento ce la fa a diventare un Ronaldo, e a fronte di questa percentuale ci sono tanti ragazzi illusi da un mondo che punta troppo sull’immagine e sulla forma piuttosto che sulla sostanza».

Stefano Minerva

STEFANO MINERVA

“Promozione utile a tutto il territorio”

S

ul fronte delle istituzioni al sindaco Salvemini fa eco il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva: «Per far capire quanta fiducia ho nel Lecce e nel cammino che potrà fare in serie A, basti dire che ho appena finito di mettere a punto la mia squadra al Fantacalcio comprando quasi tutti giallorossi. Sono riuscito ad aggiudicarmi Lucioni, Petriccione, La Mantia e Lapadula… e ho detto tutto! Chiusa questa parentesi da tifoso, è quasi riduttivo dire che il ritorno del Salento sul palcoscenico più importante del calcio è motivo di onore e di orgoglio per tutti i salentini. Penso a tutto ciò che un campionato della massima serie può generare, e quindi promozione del nostro territorio, riflettori delle grandi emittenti televisive costantemente puntati sulla città, passaparola di turisti che la visiteranno e sono certo la consiglieranno ad altri, non solo per le sue bellezze architettoniche ma anche per la sua cultura enogastronomica, che ha sempre un grande appeal. Insomma, vedo solo aspetti positivi». L’ultima volta che il Lecce è stato in serie A era affiancato proprio dalla Provincia, con il marchio “Salento d’Amare”, oggi in ombra. «Purtroppo la Provincia non ha più le risorse finanziarie e le competenze per ripetere quell’esperienza»,


OLTRE IL PALLONE

1 SETTEMBRE 2019

lamenta il presidente Stefano Minerva. «Nonostante ciò, nelle pieghe del bilancio, siamo riusciti a trovare e ad assegnare un contributo di 15mila euro all’Us Lecce, un segnale che vogliano essere al fianco della società che ha raggiunto un traguardo importante». ALESSANDRO BARBANO

“Con Sticchi Damiani una sfida avvincente”

F

ormatosi come giornalista alla scuola di Quotidiano, sin dai primi anni della sua pubblicazione, Alessandro Barbano ha lavorato alla Gazzetta dello Sport, poi è stato direttore del Mattino e da qualche mese è vice direttore del Corriere dello Sport sulle cui colonne firma puntuali analisi sulla complessità del calcio di oggi. «È difficile dire se una società piccola come quella giallorossa riuscirà a reggere la sfida con il calcio globale, soprattutto perché parte con l’handicap delle scarse risorse economiche a disposizione. Questo perché gli introiti Tv sono distribuiti male nel nostro calcio. Penso all’Inghilterra, dove l’Aston Villa appena promosso nella Premier League ha investito 150 milioni di euro perché 120 venivano dai diritti televisivi, 10 in più della Juventus. In altri Paesi il meccanismo è tale da garantire alle squadre neopromosse la possibilità e i soldi per stare a galla. C’è più competizione e meno difesa delle posizioni acquisite. Da noi, a fronte della ricca manna degli introiti provenienti dai diritti Tv, ci sono quelli che derivano dagli abbonamenti allo stadio che non arrivano a garantire l’11, 12 per cento del capitale di una società. Mi sembra un controsenso: il calcio, che dovrebbe essere uno spettacolo, incassa la cifra più bassa proprio da chi decide di assistere a questo spettacolo dal vivo. Altrove gli stadi sono luoghi per le famiglie, in Italia ancora no: un po’ per la violenza che caratterizza alcune nostre realtà, dove

Alessandro Barbano

Alfredo Prete

Antonio Guido

frange estremiste di ultrà scoraggerebbero chiunque a frequentare gli spalti, e un po’ perché tutto è visibile in televisione. C’è uno squilibrio troppo forte, mancano politiche di investimento intelligenti capaci di ribaltare la situazione». Il Lecce un po’ in questo si contraddistingue, come testimoniano i 18mila abbonamenti sottoscritti. «È vero, soprattutto se si pensa che a Napoli sono 9mila», commenta Barbano. «Grande merito va dato alla società, e al presidente Sticchi Damiani che potrei definire come la personalità sintesi tra i modi di fare e di essere degli ultimi due presidenti che lo hanno preceduto: Semeraro, che investendo soldi propri era portato ad avere una visione unica e totalitaria del Lecce, e Tesoro che magari aveva una visione più democratica, ma era certamente poco credibile. Ecco, se c’è qualcuno che può sfidare le difficoltà di questo sistema, e ha chance di vincere, è proprio Sticchi Damiani», afferma Barbano. «Il calcio ora come ora non è ancora un settore dove “fare sistema” perché, più che presidenti di società, ci sono ancora troppi patron, che hanno interessi personali e non dividono con nessuno». Un pronostico sul campionato? «Non credo che sarà dominato dalla Juve come negli ultimi anni perché, così come Inter e Roma, i bianconeri vengono da una rivoluzione totale che ha bisogno di tempo per assestarsi. Invece Napoli, Lazio, Atalanta, Torino hanno innestato, rafforzandosi, su una base già solida.

Se il Napoli prende Icardi ha grandi chance di vincere il campionato. Non scommetterei, invece, su una grande stagione di Ronaldo, che vedo già appagato. Sarri a mio avviso è uno degli allenatori più bravi che abbiamo in Italia, ma nella sua squadra ci sono troppe incognite. Ci sono sei-otto provinciali attrezzate per fare un buon campionato e aspirare alla salvezza: il Lecce è tra queste».

Spontanea la domanda: il mondo imprenditoriale salentino sarà capace di fare sistema intorno al Lecce? «Il momento economico purtroppo non è dei migliori e spesso le imprese preferiscono tagliare le spese che ritengono superflue, come le sponsorizzazioni. Personalmente auspico che di fronte alla prospettiva di una platea costante e fissa di 18mila persone allo stadio, le imprese decidano comunque di stare accanto alla società perché ne avrebbero un vantaggio. Io, da tifoso giallorosso quale sono da sempre, mi sento di fare un plauso all’attuale società, al presidente Sticchi Damiani e a tutti i soci perché non si sono fermati davanti alle difficoltà e con grandi sacrifici sono riusciti a riportare il Lecce nel calcio che conta. Ho seguito il mercato, ritengo che la squadra sia abbastanza competitiva e spero in una salvezza tranquilla».

ALFREDO PRETE

“Le imprese al fianco del club giallorosso”

È

un grande tifoso del Lecce, ma guarda anche oltre l’ambito sportivo, Alfredo Prete, presidente della Camera di Commercio e del Sindacato Balneari, «Sarebbe un errore pensare che il Lecce in Serie A è un fenomeno puramente calcistico. Lo abbiamo visto anche in passato, quando si calcano palcoscenici così importanti il ritorno in termini di pubblicità e promozione del territorio è davvero di grande spessore. Perché in serie A non c’è solo la città capoluogo, ma tutto il territorio salentino. Piuttosto, bisognerà individuare la strada giusta per sfruttare al meglio il turismo sportivo. Perché ovviamente le trasferte porteranno a Lecce comitive di tifosi che sarebbe bello convincere a tornare anche quando non gioca la loro squadra del cuore».

ANTONIO GUIDO

“Lo sport pugliese tifa per i salentini”

L

eccese trapiantato a Bari, presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana e giornalista del Corriere dello Sport, Antonio Guido è fiero delle sue origini. «Sono un leccese Doc. La mia famiglia abitava in via Imbriani, e mio vicino di casa era l’indimenticato

9

Domenico Faivre, che è stato il mio primo maestro di giornalismo», racconta Guido. «A Bari mi sono laureato e ho vinto un concorso al Ministero del Tesoro; ma ero anche io “figlio di Giorgio Tosatti”, per cui nel 1983 sono stato praticamente “costretto” a dimettermi, cominciando a fare il giornalista nel Corriere dello Sport, orgogliosamente. Ora ancora di più, perché dopo tanti anni passati a seguire squadre di altre città, torno a seguire la mia. Mi chiedete se tutta la Puglia è orgogliosa di avere il Lecce in serie A? Rispondo di sì, convinto che il dualismo con il Bari sia nato come sfottò ai tempi di Jurlano e Matarrese e si sia poi acuito fino a straripare nelle pieghe del tifo, che prima ne era stato pressochè immune. Tanti allenatori», sottolinea Antonio Guido, «sono stati su entrambe le panchine - penso a Ventura, Fascetti - e tanti calciatori hanno fatto la storia di entrambe le squadre, come Palmieri. Ma fu proprio Jurlano a dare il via a tutto: arrivò nel mondo del calcio e, spavaldo come era, cominciò a punzecchiare Matarrese che già aveva un passato importante nell’ambiente, fino a che quest’ultimo non si stancò di sopportare e cominciò a controbattere. Di esasperazioni ce ne sono state tante altre, come con il Taranto, o anche nell’ambito della stessa provincia con il Maglie ad esempio, ma chissà perché, solo quella con il Bari resta sempre in primo piano». Un giornalista combattuto tra due passioni? Nulla di tutto questo per Antonio Guido, che spera nel rilancio dell’intero calcio pugliese. «Sono sempre stato convinto che un giornalista tifoso sia un pessimo giornalista. E a tutti coloro che negli anni mi hanno fatto la stessa domanda ho sempre, semplicemente, risposto che il tifo è un bacillo che va alimentato. Ora si parla già di derby: con il crack del Foggia solo il Lecce è tra le grandi mentre il Bari guida la cordata delle altre pugliesi in C. Non dico tra quanti anni spero di vedere il derby…dico solo che mi auguro di vederlo in A».


10

IL RICORDO

PERIODICO DEL LECCE CLUB

SEMERARO AVEVA 82 ANNI, È SCOMPARSO A LUGLIO DOPO AVER GIOITO PER IL RITORNO IN SERIE A

GIOVANNI, IL TIFOSO PRESIDENTE Giovanni Semeraro al Via del Mare e, sopra, in tre momenti della sua avventura nel club giallorosso Lecce: da sinistra, nel 1974, nella prima conferenza stampa insieme al primo presidente della neonata U.S. Lecce Antonio Rollo e il Ds Mimmo Cataldo; al centro a una manifestazione dei tifosi con la sciarpa del Lecce Club e, a destra, con i figli Rico e Pierandrea

PIERANDREA

“Tante gioie ma anche molta sofferenza per una passione grandissima che nostro padre ci ha trasmesso” prima Moroni, poi mio fratello e quindi io. Offrendomi la massima carica giallorossa voleva coniugare la mia passione di tifoso con l’impegno societario, una sorta di legame per il bene del club». E cosa disse quando seppe della presunta combine?

di STEFANO MEO

«È una domanda alla quale preferisco non rispondere perché si tratta di questioni molto private».

IL RICORDO DEL FIGLIO RICO

“Al Lecce ha dato il massimo, nel rispetto delle regole imposte dalla Federcalcio” “Lecce, tifo per te”: alla vigilia del match promozione Giovanni Semeraro non aveva rinunciato a fare sentire il suo sostegno alla squadra del cuore attraverso le colonne del GialloRosso. Un tifoso vero, un grande dirigente, oltre che un imprenditore di successo. L’ex patron del Lecce, 82 anni, è morto la mattina del 20 luglio scorso. Semeraro ha retto le sorti del club per 17 anni mettendo in bacheca il doppio salto serie C, serie A sotto la guida tecnica di Gian Piero Ventura e cinque promozioni nel massimo campionato con due piazzamenti all’11° posto nelle stagioni 1999/2000 e 2003/’04. Amato, contestato, ma sempre rispettato perché prima dell’impegno personale e finanziario ha messo al primo posto la sua passione di tifoso.

H

a retto le sorti dell’Us Lecce per tre anni, dal 2002 al 2005, ricoprendo anche il ruolo di consigliere di Lega ed è rimasto sempre nell’ambito della società poi retta dal patron Giovanni. Rico Semeraro era il braccio destro del padre nelle imprese di famiglia e ora, smessi i panni del dirigente sportivo, si occupa di attività immobiliari in Italia ed all’estero, pur rimanendo in stretto contatto col mondo del calcio. Qual è il primo aggettivo che le viene in mente ricordando la figura di suo padre?

«Tifoso. Nessun dubbio in proposito. Era un tifoso autentico, innamorato della squadra. Personalmente, dopo avere abbandonato la carica di presidente, ho staccato un attimo la spina. Lui no, ha continuato a seguire il Lecce fino a quando ha potuto». E ha partecipato da spettatore anche alla recente promozione in Serie A, assistendo a Lecce-Spezia l’11 maggio scorso, ultima gara di campionato.

«È vero ed anche contro il parere dei medici e della moglie che lo avevano sconsigliato dal recarsi allo stadio per le

EZIO CANDIDO

“La squadra prima di tutto Un grande uomo e un dirigente appassionato”

precarie condizioni di salute. Ha avuto la gioia di vedere la sua squadra del cuore promossa ancora una volta in A». Ha preso il Lecce nel 1994 centrando per primo il doppio salto dalla C alla A, una gestione durata quasi venti anni.

«L’ha fatto in un momento difficile, di transizione, traghettando squadra e società nel calcio moderno, fatto di leadership delle televisioni, di gestioni manageriali e plusvalenze. Non si poteva più fare quel che si voleva come in precedenza, anche perché la Figc aveva vietato qualsiasi rapporto con i tifosi non organizzati (Ultras). La sua volontà fu sempre quella di uniformarsi alle regole senza sotterfugi». Il rapporto con i tifosi non è mai stato idilliaco, ma ha avuto il merito di non essere mai sceso a patti con le frange più estremiste del tifo.

«Infatti. Per questo ha subito contestazioni che durano ancora oggi, malgrado otto stagioni in Serie A, cinque promozioni nella massima serie e una perdita netta, certificata dalla contabilità, di 117 milioni di euro. Io resto un tifoso dei giallorossi, ma lui lo era molto, ma molto di più».

È

stato il primo team manager nella storia giallorossa dopo una vita spesa sui campi calcio. Ezio Candido è rimasto legato da un profonda amicizia a Giovanni Semeraro nell’ambito di un rapporto che esulava dal contesto sportivo e professionale. “Il ricordo più bello che ho di lui è un telegramma che inviò alla squadra prima di un Reggina-Lecce. Stava per entrare in sala operatoria, a Torino, per un delicato intervento al cuore e ci scrisse: ‘In questo momento in cui sto lottando per la vita chiedo a voi di lot-

R

icordi legati agli anni giovanili, alle vacanze ed ai tanti viaggi consumati in allegria e spensieratezza. Pierandrea Semeraro ricorda il papà con affetto immenso mai venuto meno, anzi accresciuto proprio negli ultimi mesi, complici le precarie condizioni di salute. «Il primo ricordo che mi viene in mente pensando a papà sono le vacanze trascorse a Castro in estate. Si partiva tutti insieme con la vecchia Mercedes del nonno e lui si divertiva a tenerci in allegria anche con qualche scherzetto. Evidente la sua felicità in momenti del genere. Ma penso anche ai tanti viaggi di lavoro. Era sempre impegnato ma, appena poteva, si dedicava anima e corpo alla famiglia. Ricordi bellissimi e indelebili». Poi un giorno le fu offerta la presidenza del Lecce...

«Fu qualcosa di naturale. Mio padre è rimasto sempre al di sopra di certe situazioni e ci fu un avvicendamento quasi spontaneo: tare per la squadra’. Il Lecce vinse 2-1 non saprei dire se per quelle belle parole o altro, ma di sicuro impresse una svolta, carica di umanità, alla sua gestione e al rapporto con tutti noi”. Inventò il ruolo di team manager, figura all’epoca sconosciuta, a maggior ragione in una realtà come quella di una società di calcio meridionale ed i fatti gli diedero ragione: “Fu un ruolo a suggello della nostra amicizia”, continua Candido, “che concentrava il mio passato di calciatore con le doti manageriali. Intuì che con

Cosa le è rimasto dentro di quella esperienza?

«Tornassi indietro non avrei accettato la carica di presidente. Immaginavo un anno da sogno, invece è stata una autentica sofferenza e ancora oggi subisco gli strascichi di quella situazione con una condanna penale. Avrei voluto un Lecce già salvo a metà campionato, ma così non fu e tutto ciò che è accaduto non è stato né per capriccio personale, né tantomeno per follia o interesse. Solo e unicamente per il bene del Lecce. Del resto la nostra famiglia in ambito sportivo non ha mai fatto nulla per interesse personale». Come sono trascorsi gli ultimi mesi accanto a suo padre?

«Viveva con serenità, come se nulla fosse, malgrado i grossi problemi di salute. Noi ci rendevamo conto delle sue precarie condizioni e cercavamo di contenere la sua esuberanza, ma non c’è stato nulla da fare. Mi fa piacere ricordare che ha vissuto da protagonista, con gioia, la promozione a maggio del Lecce in Serie A». la mia esperienza dentro e fuori dal campo avrei potuto essere d’aiuto alla squadra e così fu”. È stato anche il più tifoso di tutti nell’ambito della società, incurante delle contestazioni di cui era fatto oggetto: “I cori contro, le manifestazioni di ostilità di certi tifosi non lo preoccupavano più di tanto”, conclude Ezio Candido, “ci rideva sopra, scherzava, la prendeva con filosofia. Il suo ultimo desiderio era rivedere la squadra in Serie A e il suo amore verso i colori giallorossi è stato ripagato”.


IL CAMPIONATO

1 SETTEMBRE 2019

11

IL CALCIO IN ITALIA/ORIENTARSI TRA TV E PIATTAFORME ONLINE

SERIE A QUANTO MI COSTI

L

AMARCORD - Carletto Mazzone sulla panchina del Lecce con il dottore Peppino Palaia, ancora oggi responsabile sanitario del Lecce

ALLA TERZA GIORNATA TRASFERTA SUL CAMPO DEI GRANATA

a decisione della Lega Calcio di Serie A di sottoscrivere per il triennio 2018-2021, anche se in zona Cesarini e con una nuova guida, l’accordo per i diritti televisivi del calcio con Sky e Perform (DAZN) per 973,3 milioni di euro medi a stagione, una cifra ben lontana dal miliardo e cento milioni previsto come base d’asta, lasciando fuori Mediapro e Mediaset oltre che il sogno di un canale proprio, rivoluzionerà le nostre abitudini e aggraverà molti bilanci famigliari degli italiani. Infatti, partendo dai tre pacchetti previsti, dopo averli mescolati ben bene, l’assegnazione di sette delle dieci partite di cia-

di GIANLUIGI CARPENTIERI

scun giornata a Sky e le restanti tre a Perform ha un solo e significativo risultato: per seguire tutta la Serie A 2019/’20 bisognerà sottoscrivere due abbonamenti. I contratti delle due piattaforme prevedono per quella di Rupert

Murdoch, ovvero Sky, gli appuntamenti del sabato (alle 15:00 e alle 18:00), della domenica (alle 15:00 due partite, alle 18:00 e alle 20:45) e del lunedì (alle 20:45), mentre per quella della Perform le gare di sabato (20:45) e domenica (12:30 e 15:00). Restano in ballo inoltre le possibilità per Sky di scegliere dove e quando collocare sedici dei venti big match della stagione e per DAZN di fare la stessa cosa per i restanti quattro incontri. Anche se poi un comunicato della Lega A ci ha fatto sapere che per le prime due giornate dell’attuale campionato non si sarebbe rispettato l’ordine previsto. Com’è stato ben evidente

con Inter-Lecce su DAZN di lunedì sera. E veniamo ai costi. Sky, ad oltre 40 euro mensili, consente la visione delle 7 partite oggetto del contratto, oltre che una partita di Serie A femminile, alcuni campionati stranieri, Champions League ed Europa League; tutto quel che resta per fare il pieno lo propone DAZN per 9,99 euro mensili, ridotti a 7,99 euro al mese per i clienti Sky. C’è infine l’opzione NOW TV, la piattaforma online di Sky, che offre a 29,99 euro un palinsesto alquanto analogo a quello del pacchetto “Calcio” di Sky, con l’esclusione dei campionati internazionali e del calcio femminile.

A TORINO SFIDA DAL SAPORE ANTICO R ieccoci in Serie A dopo anni di ingiusta Serie C decretata d'ufficio dalla cosiddetta “Giustizia Sportiva” che non esitò un attimo nel retrocederci d'ufficio sulla scorta delle dichiarazioni infamanti di un personaggio che il grande Totò definirebbe uno “quaquaraquà”, Andrea Masiello, oggi all'Atalanta, che continua a calcare liberamente i campi di calcio della A per il solo fatto d’aver collaborato e confessato i suoi illeciti, essendo tra gli artefici di un giro di partite “truccate”. NELL’OLIMPO DEL CALCIO - Siamo

di nuovo nell'Olimpo del calcio

in ogni dove in trasferta. E a loro si aggiunga pure il manipolo di coraggiosi e appassionati imprenditori che rappresentano la proprietà della nuova U.S. Lecce.

di EUGENIO CORRADO

senza dover dire grazie a nessuno, se non al vecchio cuore giallorosso che non smette mai di battere e che aiuta la squadra a superare tutti gli ostacoli grazie al pubblico del “Via del Mare” in casa e a una marea di tifosi sparsi

VERONA, POI TORINO - Dopo aver affrontato l’Inter, ora è la volta del Verona in casa per poi andare a Torino contro il Toro. Quanti ricordi negli scontri con i granata, quante emozioni come quelle dei match “mors tua vita mea” in cui sancimmo per ben due volte la retrocessione dei piemontesi in B. CON MAZZONE IN PANCHINA - La

IL LAVORO GIUSTO PER TE

Sei una persona dinamica e socievole? Sepa, società di editoria e servizi di comunicazione in Puglia, seleziona agenti di vendita per il Salento, donne e uomini, con esperienza, anche minima, nel settore ma con grande voglia di affermarsi e con carattere socievole. Il lavoro consiste nella ricerca, l’acquisizione e la cura di nuovi clienti ai quali saranno garantiti investimenti pubblicitari a costi contenuti ma di massima efficacia su mezzi a stampa con elevate tirature e diffusione capillare sul territorio e attraverso multicanalità su piattaforme innovative. Ai candidati scelti si assicurano tutoraggio, minimo garantito e, in tempi brevi, inquadramento contrattuale, nella condivisione di obiettivi di crescita e sviluppo. Inviare curriculum breve a: commercialesepasrl@gmail.com

www.facebook.com/sepapress

prima, con Mazzone in panchina, fu nel 1989. Oltre 26mila spettatori spinsero il Lecce di Barbas, Pasculli, Terraneo e Moriero verso una salvezza storica con un 3-1 inequivocabile con reti di Benedetti, Barbas e Paciocco a sancire una superiorità caratteriale, oltre che tecnica sui più quotati avversari. Dieci anni dopo, il bis con mister Cavasin in una partita sportivamente drammatica. Ricordo ancora i titoloni dei principali quotidiani sportivi: “Vai Toro, l’Italia è con te”, che apparvero subito offensivi per noi leccesi e che, LA SFIDA SALVEZZA -

cosa ancor più grave, influenzavano pesantemente una gara che valeva la salvezza per entrambe le squadre. Eppure vincemmo 2-1, condannando il Toro a un’ennesima retrocessione in uno stadio traboccante di folla in delirio per una salvezza conquistata sul campo, contro tutto e tutti. Era il Lecce di Piangerelli, Lucarelli, Conticchio, Sesa e Colonnello, solo per citarne alcuni. Ricordo ancora il grande stress emotivo che avvolgeva le tribune e che rendeva lo stadio un catino ribollente di passione e rabbia.

UNA SOLA VITTORIA - A Torino, in-

vece, una sola vittoria nel campionato di Serie A 1999/2000 (2-1), poi una lunga serie di sconfitte intervallate da tre pareggi. Una sfida divenuta storica che si presenta alla 3ª giornata di questo campionato, forse il più entusiasmante proprio perché giunto dopo una lunga sofferenza. UNITI DA UN PASSATO GLORIOSO -

Con un doppio salto siamo tornati nella serie che più ci compete, insieme a squadre di livello internazionale e dal passato glorioso, proprio come l’ambizioso Torino oggi del presidente Urbano Cairo e di mister Walter Mazzarri.



IN PRIMO PIANO

1 SETTEMBRE 2019

13

LAVORI A TEMPO DI RECORD IN CAMPO E IN TRIBUNA, IL VIA DEL MARE SI FA PIÙ ACCOGLIENTE

AVREMO UNO STADIO BOMBONIERA

N

ell’ultima uscita de “Il GialloRosso” ci eravamo lasciati con la paura di non riuscire a sistemare lo Stadio “Via del Mare” e col timore che il Lecce potesse disputare la gara di Coppa Italia e la prima partita interna di campionato in uno stadio lontano dal Salento. Invece, la squadra ha disputato e vinto la gara di Coppa con la Salernitana sul proprio terreno di gioco e domenica prossima, sempre sul nuovo manto erboso, giocherà la prima sfida casalinga col Verona. Dunque, paure fugate e stadio che si sta trasformando in un vero e proprio gioiellino in tempi record. Un impianto che, pur datato (fu realizzato nel 1966 e rifatto nel 1985), oggi è una struttura più accogliente. Di questi giorni è poi la notizia che la struttura godrà anche della copertura integrale grazie all’assegnazione dei Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto.Il “Via del Mare” ospiterà il torneo di calcio e diventerà uno stadio più vicino agli standard europei. Il rinnovato impianto ha registrato grossi miglioramenti. Sono state completamente rifatte le panchine, più accoglienti e arretrate di un metro e mezzo. Ma non solo. Tutti colorati di giallo e rosso (e più co-

I

COLORI DEL CALCIO

Sette anni in Tibet Il giallo e il rosso nel cuore

D COPERTURA

È anche prevista la copertura integrale entro il 2026 per i Giochi del Mediterraneo modi) i seggiolini che hanno anche schienali più alti. Il nuovo impianto di illuminazione è stato potenziato e dotato di una nuova rete di distribuzione di energia per favorire le riprese televisive. C’è poi stato lo smantellamento della pista d’atletica. Ottimo è risultato il rifacimento del manto erboso. Sono stati inoltre sistemati gli impianti sanitari di tutti i settori e rimosse le inferriate a bordo campo sostituite da trasparenti pannelli in plexiglas che hanno ottenuto

l’ok della Commissione di Vigilanza al pari di tutti gli interventi. Per noi, da sempre attenti alle problematiche dei tifosi, quel ritocco è il più importante tra quelli eseguiti soprattutto nel settore riservato agli spettatori disabili, i quali non avranno più davanti sbarre di ferro, ma un’elegante postazione, con visione della partita assai più godibile. Dunque, il Lecce di Serie A ora ha uno stadio degno di tale categoria, grazie soprattutto allo sforzo economico ed all’entusiasmo di tutta la dirigenza dell’U.S. Lecce: dal presidente Saverio Sticchi Damiani, ai vice Liguori ad Adamo, da René De Picciotto, alla famiglia Garofalo e tutti i componenti del CdA. Umberto Verri

L’Unica vera, inimitabile cucina della tradizione leccese e del Salento LECCE, piazzetta Castromediano 12 • 392 5402344 - 328 7481287

QUESTO ANNUNCIO COSTA POCO

SI VEDE MOLTO CHIAMA PER INFO 328.3609086 • 366.5262992

www.facebook.com/sepapress • E-mail: commercialesepasrl@gmail.com

ando per scontato, per noi che amiamo la “nostra” geografia e quindi il mare e non la montagna, che il Tibet risulta essere una realtà alquanto impervia e complessa, con gran parte della catena dell’Himalaya e gli 8.848 metri dell’Everest, come definire i sette anni trascorsi, da parte del calcio e della tifoseria giallorossa, tra problemi di gioco, comportamenti oltre il limite, permanenze varie nelle serie inferiori e uno strepitoso doppio salto nella Serie A grazie alla nuova dirigenza, se non “Sette anni in Tibet”? Precisando che ogni riferimento letterario e/o cinematografico risulta essere voluto, guardando al nostro futuro. Che ci auguriamo sereno e soddisfacente, dal calcio a tutto il resto. Infatti, archiviata con rapidità e con un deciso “è andata, lo sapevamo...”, la trasferta di San Siro contro

di TOTI CARPENTIERI

l’Inter di un Conte più... professionista che mai (“Questi sorteggi!”, direbbe il grandissimo Eduardo), occorre dire che il nostro campionato inizia oggi, guardando all’incontro casalingo con l’Hellas Verona. Il pubblico lo sa e lo sa anche il tifoso che ama il calcio e che ha piena coscienza dei propri valori, ben oltre i sogni, le speranze e la passione. Quella che ha consentito alla società di realizzare il record di abbonamenti, e quindi la certezza di poter contare non solo sugli

aspetti economici derivanti da tutto ciò, quant’anche sull’apporto emotivo del Salento giallorosso. La nostra storia è ricca di speranza deluse e di “follie” realizzate. Chi non rammenta ancora quella mai prevista e mai possibile vittoria sulla Roma del nostro primo approdo in Serie A?! Questo vuol dire pensare positivo e comprendere il vero significato di quei due colori che i nostri calciatori hanno sulle maglie e tutti noi nel cuore e nella testa. Chiedendo aiuto a Claudio Widmann al suo “Il simbolismo dei colori”, oltre che ad artisti quali Mark Rothko e Mimmo Paladino. Il giallo e il rosso, ovvero il calore dell’animo e la fedeltà ad un’idea (ma i politici, cambiano sovente la squadra preferita?), e quell’amore che tutto abbraccia infiammando il cuore.


FORZA LECCE


GLI AMICI DEL GIALLOROSSO

1 SETTEMBRE 2019

Le calciatrici leccesi durante una pausa degli allenamenti nel ritiro precampionato. A lato, da sinistra, l’allenatrice Vera Indino, il nuovo acquisto Bianca Mihaela Raicu e il preparatore atletico Gianluca Lamazza

15

Dal Coni Stella d’Oro a Basurto

LE GIALLOROSSE AL LAVORO: IL 6 OTTOBRE IL VIA AL CAMPIONATO DI SERIE C

ORA LA SALENTO WOMEN CERCA UN POSTO AL SOLE

U

na delle principali realtà del calcio femminile pugliese si prepara a recitare la parte di protagonista nel prossimo campionato di serie C. Le ragazze della Salento Women Soccer sono in ritiro precampionato da lunedì scorso, agli ordini di Vera Indino, allenatrice ormai esperta, coadiuvata dalla vice, Michela Ambrosino, dal preparatore atletico Gianluca La Mazza e da quello dei portieri, Andrea Panico. Le giallorosse si allenano allo stadio di Collepasso, nel pomeriggio. Al mattino svolgono la preparazione atletica nel Parco Bosco del paese sito a oltre 40 chilometri da Lecce. Il quartier generale della squadra è invece l’hotel Hermitage, a Galatina. Primi giorni caratterizzati da palpabile entusiasmo.

EMOZIONI E AMBIZIONI - “Vogliamo fare ancora meglio dell’anno scorso”, dice Vera Indino. “La concorrenza è davvero tanta, ma non vogliamo porci limiti anche perché le nostre ragazze sono capaci di regalarci emozioni indescrivibili, come la vittoria dello scorso per 4 a 2 su una squadra, il Napoli Femminile, che poi è stato promosso in serie B”. E un’altra vittoria clamorosa hanno

VERA INDINO

“Una squadra giovane con calciatrici di talento pronta a sfidare senza timori anche le big” BOMBER D’AMICO - E tra le punte di diamante della Salento Women Soccer è inevitabile menzionare il capitano Serena D’Amico, che nella passata stagione si è attestata quale migliore goleador del girone, in virtù di 39 reti. RINFORZI DI VALORE - A impreziosire

BOMBER CON LA FASCIA Serena D’amico, capitano e goleador della formazione giallorossa

colto le giallorosse battendo a domicilio la Ludos Palermo, classificatasi terza. Seguita proprio dalle salentine. “Possiamo contare su ragazze giovanissime, ma di belle speranze”, sottolinea Indino.

Forza “Colino”

Nicola Loprieno oggi ha 76 anni, ne aveva 31enne quando dal Matera arrivò a Lecce nel 1974, lotta contro la SLA. “Colino” è stato tra i calciatori più amati dai tifosi salentini, ha giocato in maglia giallorossa 93 partite i cui 68 in serie C e 10 in B, oltre ad altre 14 gare di Coppa. Un grande difensore e un grande uomo, di professione postino, barese di nascita, salentino d’adozione. Pino Leucci ha scritto all’amico Nicola la lettera in versi che volentieri pubblichiamo, accompagnandola con il saluto affettuoso e l’incoraggiamento del GialloRosso e di tutti i tifosi giallorossi che mai dimenticano le bandiere del calcio leccese.

la “rosa” salentina sono giunte la 24enne Miriana Risola, difensore, ex di Apulia Trani e Redmoon Bari, la canadese Emily Tirabassi, 21enne, centrocampista, proveniente dall’Humber Hawks Wfc, il portiere Bianca Mihaela Raicu, rumena classe 1999, in prestito dal Torino Femminile, e l’attaccante calabrese Giulia Colavolpe, diciannovenne, che nello scorso campionato ha vestito la maglia della New Team San Marco Argentano e ha bucato la rete per 11 volte. “Sarà una bella sfida giocarsi il posto in squadra a suon di gol”, prevede Serena D’Amico. “Mi elettrizza sapere che potrò dialogare con colleghe

di reparto prolifiche. Magari potranno anche fornire ghiotti assist”. LE STELLE DEL SUD - Già

caldo l’ambiente giallorosso, anche se il campionato comincerà il 6 ottobre. La Salento Women Soccer è inserita nel Girone D, nel quale figurano squadre del Sud e del Centro Italia, da Roma fino alla Sicilia.

TUTTE LE PROTAGONISTE - Le giallorosse in ritiro sono i portieri Serena Errico e Bianca Raicu, i difensori Valentina Aprile, Miriana Risola, Alessandra Carrafa, Roberta Costadura, Giulia Felline, Silvia Sozzo, le centrocampiste Valentina Coluccia, Benedetta Cucurachi, Alessia Durante, Chiara Guido e Emily Tirabassi, le punte Sharon Cazzato, Giulia Colavolpe, Serena D’Amico e Chiara Vitti. Al gruppo si sono aggregate ragazze del settore giovanile: Sabrina Alemanno, Laura Gigante, Alessandra Polo, Giada Rollo, Valentina Latino e Melanie Borrello. Alla successiva fase della preparazione precampionato parteciperanno anche Raffaella Carrafa, Rebecca Lazoi, Zineb Ouacif e Nathalia Viva. Quest’ultima è reduce dall’infortunio al ginocchio rimediato nell’ultima giornata della scorsa stagione. Francesco Buja

Nicola, amico mio, ti scrivo in versi tornando con la mente al tuo passato… Ricordi… ormai nel tempo già dispersi, sulle ali di un destino forse ingrato.

Destasti in me profonda ammirazione, nel tuo operare con perseveranza, per la semplicità e l’educazione che tu manifestavi quasi a oltranza.

Rammento con celata nostalgia quell’anno in cui, venendo da Matera, portasti a Lecce un gioco a garanzia della tua classe semplice e sincera.

Or son passati gli anni e sei lontano, travolto da un destino ingannatore… Stringo di cuore la tua incerta mano, sognando ancora quel “bravo giocatore”.

Nel vecchio stadio, qui, al “Via del Mare” cogliesti gioie, frutto del tuo impegno; di una modestia vera e un “saper fare” che, in giallo-rosso, hanno lasciato il segno.

“Lotta Nicola!... Vinci la partita!...” È il grido di chi ha Lecce hai conosciuto. Dai scacco matto al resto della vita; riprendi il tuo percorso, risoluto.

Ebbi il piacere e la soddisfazione di averti nel mio Ufficio, in tempo perso, per espletar tutt’altra… professione (un onere… dal calcio assai diverso).

Sii ancora quel “guerriero” del passato; quel difensore indomito e tenace che qui, da tutti, in campo fu apprezzato per il suo gioco maschio, a volte audace.

Scoprii così non l’uomo “calciatore” ma un essere sincero, un grande amico: rude sul campo, arcigno difensore… ma nella vita, inver, di stampo antico.

T’invio un fraterno abbraccio, amico mio… Solerte come il vento è il mio pensiero… Che tu torni a sorrider prego Iddio… L’auspicio è questo, fervido e sincero…

P

restigioso riconoscimento per il leccese Franco Basurto, ex presidente della Delegazione provinciale di Lecce della FIGC e attuale Segretario, a cui la Commissione Nazionale del CONI per il conferimento delle Stelle al merito, presieduta da Giovanni Malagò, ha assegnato la “Stella d’Oro” al merito Sportivo per il 2018 quale riconoscimento per le benemerenze acquisite nella sua lunghissima attività dirigenziale. “Questo riconoscimento - ha dichiarato il Basurto - mi ha riempito di gioia e commosso poiché avrei voluto condividere la mia crescita professionale con quei dirigenti che purtroppo non ci sono più e dai quali ho imparato modestia, operosità e sacrificio. Desidero inoltre condividere questo premio con i colleghi dirigenti di Lecce con i quali si è sempre fatto gruppo per garantire alla Delegazione Provinciale FIGC efficienza e professionalità”. Le onorificenze ricevute: 1975, Distintivo d’oro del Settore giovanile; 1986, Medaglia d’oro della Lega Nazionale Dilettanti, Roma, per i 15 anni di attività; 2000, Medaglia d’oro della Lega Nazionale Dilettanti, Roma, per i 30 anni di attività. Benemerenze F.I.G.C. e L.N.D. S.G.S. ricevute a Roma: 2000, Stella di Bronzo del Coni; 2010 Stella d’argento del Coni; 2018 .Stella d’oro del Coni A livello nazionale va infine segnalata l’esperienza di componente della Commissione nazionale organizzatrice fasi finali campionato primavera TIM 2004/2005 dal 2 al 9 giugno 2005.

Il Giallorosso - 1 SETTEMBRE 2019 - Anno XLV Periodico iscritto al n° 155 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 2.11.1974. Direttore responsabile: Pierpaolo Sergio. Direttore editoriale: Mario De Lorenzis. Coordinamento editoriale: Marcello Tarricone (SEPA) Hanno collaborato: Italo Aromolo, Francesco Buja, Toti Carpentieri, Gianluigi Carpentieri, Giuseppe Caus, Eugenio Corrado, Serena Fasiello, Pino Leucci, Stefano Meo, Umberto Verri. Fotografie: Ivan Tortorella, Archivio Lecce Club (dove non compare differente menzione). Redazione: “Il Giallorosso” - Via Carlo Massa, 31/33. Tel. 0832/396493 www.lecceclub.com facebook.com/lecceclubcc/ E-mail: lecceclubccasd@libero.it Editore: ASD Lecce Club Centro di Coordinamento Pubblicità: SEPA Srl, Via Oberdan, 37 - 73100 Lecce. Tel. 366.5262992 • E-mail: commercialesepasrl@gmail.com Stampa: SE.STA Srl - Via delle Magnolie, 21, 70026 Modugno (Bari)



Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.