Il GialloRosso 11 Maggio 2019

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AL VIA DEL MARE LA CARICA DI 30MILA TIFOSI PER SPINGERE IL LECCE SABATO CONTRO LO SPEZIA LA VITTORIA VALE LA PROMOZIONE IN SERIE A 15MILA COPIE

IL PERIODICO DALLA PARTE DEL TIFOSO • FONDATO NEL 1974 DAL LECCE CLUB CENTRO DI COORDINAMENTO • WWW.LECCECLUB.COM • 11 MAGGIO 2019

RITORNO AL FUTURO di MARIO DE LORENZIS

ltima, si spera..., fatica del campionato per il Lecce, che si gioca la promozione diretta con lo Spezia davanti al suo pubblico pronto a sostenere i giallorossi in questa ultima battaglia. È un grande risultato che premia un percorso lungo sette anni, iniziato nel maggio del 2012, con una salvezza sul campo conquistata nel derby col Bari, ma vanificata da “leggerezze” dell’allora presidente...

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A PAGINA 3

STORIA GIALLOROSSA

UNIONE SPORTIVA

UNA STAGIONE ESALTANTE

CON IL LECCE CLUB E JURLANO LA SVOLTA

STICCHI DAMIANI: “AVANTI TUTTA”

LA LUNGA CAVALCATA

VERRI A PAGINA 7

MEO A PAGINA 5

SERGIO ALLE PAGINE 8 E 9, 10 E 11

E I PROTAGONISTI


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SERIE B ULTIMO ATTO

PERIODICO DEL LECCE CLUB

LA CARICA DEI 30 MILA AL VIA DEL MARE E DIRETTA SU RAI2, SABATO ALLE 15

A UN PASSO DAL SOGNO

FORZA LECCE

L’allenatore Fabio Liverani, 43 anni, grande protagonista della stagione felice del Lecce che, partito con l’obiettivo della salvezza, si gioca nell’ultima giornata di campionato il secondo posto che dà diritto alla promozione diretta in serie A

Batte forte il cuore giallorosso nel Salento e in tutta Europa Batte forte il cuore giallorosso. Per Lecce-Spezia, sabato 11 maggio, fischio d’inizio alle 15, saranno 30mila gli spettatori, record stagionale al Via del Mare, a conferma che in serie B la quadra salentina è la più amata d’Italia. Ma saranno migliaia e migliaia i tifosi che seguiranno il match in televisione (diretta su Rai2) e sul Web, uniti dalla speranza di una vittoria che permetta al Lecce di conquistare la promozione diretta in serie A, dopo quella già ottenuta dal Brescia. Novanta minuti ad alta tensione, nella certezza che i giallorossi scenderanno in campo con determinazione e consapevolezza della validità del gioco di mister Liverani, dando anima e cuore, come hanno fatto in questa stagione che segna la rinascita del grande calcio a Lecce, con una società ambiziosa e una tifoseria pronta a sostenere le nuove sfide del futuro con la passione di sempre. Forza Lecce!

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a sconfitta del Lecce a Padova, seguita domenica scorsa dalla vittoria in trasferta del Palermo sul campo dell’Ascoli, ha fatto sfumare per la formazione di Fabio Liverani la prima occasione di raggiungere la promozione diretta in Serie A senza passare attraverso le forche caudine dei play-off. RIPOSO DISTURBATO - Con i giallorossi costretti a osservare il proprio turno di riposo, nella trentasettima giornata di campionato ai supporters giallorossi non è rimasto altro che seguire via web la gara dei rosanero, sperando magari di festeggiare senza neppure scendere in campo se solo l’undici marchigiano avesse fatto lo sgambetto a Nestorovski e compagni. Una vittoria dei marchigiani avrebbe infatti permesso alla squadra salentina di celebrare una clamorosa promozione rimanendo comodamente in poltrona. Il Lecce, avrebbe infatti mantenuto un vantaggio di 4 punti sul Palermo a un turno dalla fine del campionato, incolmabile per la formazione isolana. L’affermazione dell’undici alle-

LE CIFRE DELLA SERIE B

POSIZIONE

SQUADRA

Le partite - 38ª GIORNATA SABATO 11.05.2019 - ORE 15.00 BRESCIA - BENEVENTO CARPI - VENEZIA CROTONE - ASCOLI LECCE - SPEZIA PADOVA - LIVORNO PALERMO - CITTADELLA PERUGIA - CREMONESE PESCARA - SALERNITANA VERONA - FOGGIA Riposa: COSENZA

(Andata 1-1) (1-1) (2-3) (1-1) (1-1) (1-0) (0-4) (4-2) (2-2)

Risultati - 37ª GIORNATA ASCOLI - PALERMO CREMONESE - BRESCIA SPEZIA - CROTONE VENEZIA - PESCARA CITTADELLA - VERONA BENEVENTO - PADOVA LIVORNO - CARPI SALERNITANA - COSENZA FOGGIA - PERUGIA Ha riposato: LECCE

1-2 0-0 2-0 2-2 3-0 3-3 1-0 1-2 1-0

CLASSIFICA MARCATORI 1) Alfredo Donnarumma, Brescia, 25 reti; 2) Massimo Coda, Benevento, 21; 3) Leonardo Mancuso, Pescara, 19; 4) Andrea La Mantia, Lecce, 16; 5) Ilija Nestorovski, Palermo, 13; 6) Simy Crotone, 13; 7) Marco Mancosu, Lecce, 13; 8) Valerio Verre, Perugia, 12; 9) Ernesto Torregrossa, Brescia, 12; 10, Gabriele Moncini, Cittadella, 12; 11) Giampaolo Pazzini, Verona, 10; 12) David Okereke Spezia, 10; 13) Gennaro Tutino, Cosenza, 10; 14) Alessandro Diamanti, Livorno, 9; 15) George Puscas, Palermo, 9: 16) Simone Palombi, Lecce, 8; 17) Andrea Tabanelli, Lecce, 8; 18) Luca Vido, Perugia, 8; 19) Matteo Ardemagni, Ascoli, 8; 20) Riccardo Bocalon, Venezia, 8; 21) Federico Bonazzoli, Padova, 8; 22, Filippo Falco Lecce, 7; 23) Oliver Kragl, Foggia, 7; 24) Francesco Di Mariano, Venezia, 7; 25) Mattia Finotto, Cittadella, 7; 26) Aleksandar Trajkovski, Palermo, 7; 27) Federico Melchiorri Perugia, 7; 28) Niccolò Giannetti, Livorno, 7; 29) Alessandro Capello, Padova, 6; 30, Roberto Insigne, Benevento 6.

FOGGIA - 6 PUNTI DI PENALIZZAZIONE

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PUNTI

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di PIERPAOLO SERGIO

nato da Delio Rossi ha invece rinviato il verdetto all’11 maggio, data in cui si disputa la trentottesima e ultima giornata di Serie B. LINEA DIRETTA CON PALERMO - Il Lecce ospiterà in un “Via

del Mare” traboccante di tifo e calore lo Spezia di mister Pasquale Marino, mentre il Palermo riceverà il Cittadella. Si tratta di due squadre in piena corsa per i play-off, che cercheranno di ottenere il miglior piazzamento possibile nella griglia degli spareggi-promozione, al momento tutt’altro che decisa. LA CORSA AI PLAYOFF - A com-

plicare il quadro generale delle contendenti alla griglia che assegnerà la terza promozione in massima serie, c’è stata la vittoria del Foggia ai danni del Pe-

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GOL

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rugia nel posticipo del penultimo turno di campionato. A oggi, le sei squadre che parteciperebbero ai play-off sarebbero nell’ordine: Palermo (62 punti), Benevento (57), Pescara (52), Spezia (51), Cittadella (50) e Cremonese (49), con Hellas Verona (49) e Perugia (47) pronte ad approfittare di ogni eventuale passo falso delle rivali. Detto degli incroci Lecce-Spezia e Palermo-Cittadella, le altre gare in programma che vedono impegnate le rivali a caccia di un posto al sole sono: BresciaBenevento, Perugia-Cremonese, Pescara-Salernitana e Verona-Foggia. Per non stare con occhi e orecchie rivolti al risultato del “Renzo Barbera”, il Lecce dovrà quindi centrare assolutamente il successo, senza più pensare al punto che lo divide dalla compagine siciliana. Solo in caso di scivolone casalingo dei palermitani, i giallorossi potrebbero addirittura permettersi il lusso di perdere. Allo stesso modo, un eventuale pareggio rosanero aprirebbe le porte della Serie A anche con un pari tra Lecce e Spezia.

PUNTARE ALLA VITTORIA -

ULTIME 5 GARE


11 MAGGIO 2019

A sinistra, uno spettatore in tribuna sfoglia “Il GialloRosso” durante la partita Lecce-Brescia, vinta dai giallorossi. Sullo sfondo e nella foto sopra, la Curva Nord gremita di tifosi. Uno spettacolo destinato a ripetersi sabato 11 maggio per l’incontro più importante della stagione che vedrà il Lecce chiedere via libera per la promozione diretta in serie A allo Spezia. Tutto esaurito al Via del Mare, con 30mila spettatori

LA VITTORIA VALE LA SERIE A A Lecce lo Spezia, il caso Palermo mina vagante spareggi che sanciranno promozioni e retrocessioni dopo avere avuto garanzie a loro volta che il processo avrà tempi brevi e certi con sentenza d’appello già pronunciata prima dell’inizio di play-off e play-out. di STEFANO MEO

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ora la parola passa al campo per l’ultimo verdetto. Inappellabile. Ridotto ad un solo punto il vantaggio sul Palermo, sprecata nel peggiori dei modi (con la sconfitta di Padova) l’opportunità di chiudere in anticipo il discorso, ora il Lecce è obbligato a battere lo Spezia per tenere a distanza la squadra ora guidata da Delio Rossi. FALSO IN BILANCIO - La società siciliana in verità è impegnata anche e soprattutto sul fronte giudiziario, con pesantissime accuse di “falso in bilancio negli ultimi tre esercizi”. Dal 2015 al 2017 sarebbero stati dichiarati crediti inesistenti o mai riscossi per un valore di circa 40 milioni di euro, che avrebbero consentito al club rosanero l’iscrizione a due campionati di Serie A e uno di B. LA PROTESTA DEI CLUB - In ragione di ciò e stante l’immobilismo del Tribunale Federale che vorrebbe decidere addirittura dopo la disputa dei play-off (con sentenza efficace nella prossima stagione), nove società cadette Benevento, Carpi, Cremonese, Lecce, Padova, Perugia, Pescara, Venezia e Verona - hanno battuto i pugni sul tavolo chiedendo a gran voce una decisione immediata per “salvaguardare la regolarità dei campionati e dare giustizia a società pregiudicate dall’illegittima partecipazione del Palermo ai tre campionati cui si è iscritto in maniera fraudolenta”.

SENTENZA ENTRO IL 14 - Sareb-

bero state inoltre chieste garanzie al TNF e al CFA per avere sentenze sportive in tempi rapidi: il 10 maggio dovrebbe quindi esserci l’udienza di primo grado, entro il 14 la sentenza e, massimo in dieci giorni, l’appello finale. A margine della vicenda c’è da rimarcare, ancora una volta, che dietro le vuote parole sulla difesa dei diritti della categoria ripetute come un disco rotto, rimane un’incapacità di fondo degli organi preposti nel vigilare sulla regolarità delle iscrizioni e, cosa più grave, nell’adottare solleciti provvedimenti giudiziari in caso di gravi inadempienze. Lo sport professionistico e l’impegno di club sani e operosi non meritano tutto questo.

L’ANDATA

• PAREGGIO CON GOL DI SCAVONE

Il match della svolta

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onostante la vittoria del Foggia sul Perugia, al “Via del Mare” arriva uno Spezia non ancora certo della partecipazione ai playoff. Tuttavia, grazie al 2-0 dello scorso turno casalingo sul Crotone, gli aquilotti non dovrebbero avere particolari problemi a centrare gli spareggi-promozione e saranno al cospetto di un Lecce che dovrà invece puntare alla posta piena per brindare al sicuro ritorno in Serie A. All’andata al “Picco” fu la partita numero 1000 dei giallorossi in Serie B, l’ultima di uno strepitoso anno solare per la squadra salentina, giocata il 31 dicembre e chiusa sull’1-1 con le reti di Ricci su rigore al 12’ e pareggio leccese di Manuel Scavone al 68’. In Liguria andò in scena un match caratterizzato da un sostanziale equilibrio tra le due squadre. All’iniziale predominio dei bianconeri di mister Pasquale Marino, fece da contraltare una ripresa più pimpante della banda-Liverani, col tecnico romano abile ad azzeccare i cambi e mandare in campo Filippo Falco per Jacopo Petriccione e Stefano Pettinari per Andrea La Mantia annullato dall’arcigna difesa

spezzina. Il cambio di marcia impresso dai giallorossi portò alla rete di Scavone, appostato sul secondo palo e bravo a sfruttare una distrazione dei padroni di casa su cross di Lorenzo Venuti e siglare l’1-1 finale con un preciso colpo di testa. Quel punto conquistato permise alla truppa giallorossa di virare a quota 30 punti, mettendo nel mirino la possibilità di puntare alla massima serie e non più all’obiettivo minimo stagionale di una “semplice” salvezza. Da allora di cose ne sono cambiate. Soprattutto in casaLecce, dove il mercato di gennaio ha portato in rosa elementi che, alla lunga, hanno innalzato il tasso tecnico dei salentini e permesso di arrivare a giocarsi la promozione diretta. In quella trasferta c’erano ancora i vari Lepore, Armellino, Torromino e Pettinari. Sarebbero da lì a breve arrivati altri calciatori, soprattutto il play Panagiotis Tachtsidis che ha concesso alla mediana del Lecce giocate al fosforo ed esperienza sempre utile a una squadra che cerca di amalgamare elementi di belle speranze con giocatori già navigati.

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PLAYOFF A RISCHIO RINVIO -

Nel caso queste sollecitazioni venissero ignorate, gli stessi club potrebbero procede al boicottaggio di play-off e play-out, com’è giusto che sia. Visto il polverone e lo tsunami giudiziario che ne potrebbero derivare a danno di Figc e Lega B, i due presidenti, Gabriele Gravina e Mauro Balata, sono usciti dal “letargo” e stanno valutando il possibile rinvio di un paio di settimane degli

Il Giallorosso - 11 MAGGIO 2019 - Anno XLV Periodico iscritto al n° 155 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 2.11.1974. Direttore responsabile: Pierpaolo Sergio. Direttore editoriale: Mario De Lorenzis. Coordinamento editoriale: Marcello Tarricone (SEPA) Hanno collaborato: Toti Carpentieri, Gianluigi Carpentieri, Giuseppe Caus, Eugenio Corrado, Ludovico Malorgio, Stefano Meo, Antonio Rodi, Umberto Verri. Fotografie: Ivan Tortorella, Archivio Lecce Club. Redazione: “Il Giallorosso” - Via Carlo Massa, 31/33. Tel. 0832/396493 Editore: ASD Lecce Club Centro di Coordinamento www.lecceclub.com • facebook.com/lecceclubcc/ E-mail: lecceclubccasd@libero.it Pubblicità: SEPA Srl, Via Oberdan, 37 - 73100 Lecce. Tel. 366.5262992 • E-mail: commercialesepasrl@gmail.com Stampa: SE.STA Srl - Via delle Magnolie, 21, 70026 Modugno (Bari)

EDITORIALE

RITORNO AL FUTURO

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ltima, si spera, fatica del campionato per il Lecce, che si gioca la promozione diretta con lo Spezia davanti al suo pubblico pronto a sostenere i giallorossi in questa ultima battaglia. È un grande risultato che premia un percorso lungo sette anni, iniziato nel maggio del 2012, con una salvezza sul campo conquistata nel derby col Bari, ma vanificata da “leggerezze” dell’allora presidente che hanno portato al doppio salto all’indietro in appena due mesi, riportando il club in Lega Pro dopo 15 stagioni tra A e B. Uno sfregio che la tifoseria fa fatica a dimenticare. Iniziò poi la presidenza Tesoro, durante la quale abbiamo assistito al graduale smembramento della rosa in nome degli equilibri di bilancio, dopo il fallimento di ben tre promozioni che parevano cosa ampiamente alla portata della squadra. In quel contesto, operava come legale di fiducia del club l’avv. Saverio Sticchi Damiani, al quale si deve il merito di aver salvato la società dalla scomparsa, quando la famiglia Tesoro era pronta a consegnare il titolo sportivo al sindaco. Il primo ruolo ricoperto fu quello di presidente onorario, che si assunse l'onere di costituire un gruppo di persone fidate che reggesse le redini dell’U.S. Lecce S.p.A. a partire da Enrico Tundo, nominato presidente, che assicurò al club sicurezza finanziaria e l’inizio del risanamento economico. Furono gettate le basi per l'avvio della scalata culminata con la promozione in B, grazie alla chiamata di mister Liverani al posto del dimissionario Roberto Rizzo. Fu via via rinnovato lo staff tecnico e potenziato il parco giocatori. Una vera e propria rifondazione che ha portato al consolidamento economico del CdA e la costruzione di un gruppo di

calciatori capace di compiere una vera impresa, a cui manca solo la ciliegina finale. Non va però dimenticato il contesto in cui il Lecce si sta muovendo, con il caso-Palermo che rischia di invalidare la buona riuscita del campionato 2018/’19. Il silenzio di Lega, Figc e Procura Federale ha permesso ai rosanero di arrivare alla fine della stagione tra mille irregolarità emerse dalle indagini e che riguardano non solo questo torneo ma anche i precedenti due. La speranza è che la giustizia sportiva sia seria e veloce, per non penalizzare le società in lotta per promozione e salvezza. Chi invece è già in A è il Brescia ma la gioia della promozione è macchiata dalla squallida performance con i suoi calciatori si sono resi protagonisti di cori razzisti verso i meridionali durante i festeggiamenti in campo. Anche in questo caso, gli organi preposti a sorvegliare chiudono tutti e due gli occhi e restano silenti, mentre il Lecce Club, in linea con la Federazione Italiana Sostenitori Squadre di Calcio, invoca provvedimenti disciplinari verso quei tesserati. Chiudiamo con un invito a tutti i tifosi giallorossi, affinché si evitino comportamenti che provocano multe salatissime. La società, anche quest’anno, ha sopportato costi non preventivati che si sommano a quelli per la normale gestione. Migliaia di euro che potrebbero essere impiegati in ben altra maniera. La Serie A sarà tutta un’altra cosa, anche per i benefici che potranno arrivare dall’aumento di presenze sugli spalti di un “Via del Mare” che da anni noi tifosi chiediamo più accogliente e moderno, da Brindisi e Taranto, nel nome del Salento sportivo. Forza Lecce! Mario De Lorenzis Presidente Lecce Club Centro di Coordinamento

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IN PRIMO PIANO

PERIODICO DEL LECCE CLUB

IL VIA DEL MARE HA BISOGNO CON URGENZA DI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE

SUBITO UNO STADIO DA SERIE A BISOGNA FARE PRESTO PER EVITARE CHE SCATTI L’EMERGENZA nazionale professionisti l’ha fissato per il 10 giugno prossimo, rendendo note al tempo stesso le prescrizioni necessarie (agibilità di tutti i settori) per ottenere l’ok alla disputa delle partite sul manto erboso del “Via del Mare” . di UMBERTO VERRI

C’

è un problema stadio a Lecce e di non facile soluzione. Nessun allarme, per carità. Ma molta attenzione, sì. Il problema che affligge il vecchio e glorioso “Via del Mare”, sul cui terreno il Lecce ha combattuto molte battaglie calcistiche, ha origini lontane ma che adesso sono diventate attuali e necessitano di concrete e veloci soluzioni. L’abbiamo scritto altre volte su questo nostro giornale: il Via del Mare cade a pezzi. Più specificatamente avevamo messo il dito sulla piaga dell’agibilità della Tribuna Est. Adesso, la questione -agibilità si è estesa (ma lo era anche prima) alla

AGIBILITÀ A TEMPO -

Tribuna Centrale, come dire, al cuore della struttura, alla zona nobile dell’impianto. Senza portarla per le lunghe, Tribuna Est e Tribuna Centrale sono state giudicate idonee e quindi utilizzabili solo fino alla fine di questa stagione. E poi? Saranno problemi, pesanti problemi da risolvere nel minor tempo possibile. UNA SPESA DI 5 MILIONI -

Stando così le cose, cerchiamo di far chiarezza su quanto e cosa sarà fatto per rendere agibile in tutti i settori lo stadio “Via del Mare”. Le strutture portanti in cemento armato della Tribuna

Est e della Tribuna Centrale, per essere messe in regola e ottenere la definitiva autorizzazione, abbisognano di lavori di ristrutturazione che comportano una spesa globale di circa 5 milioni di euro (circa 2 milioni e mezzo per la sola Est). La struttura - com’è noto - è di proprietà del Comune che, però, non ha i soldi per effettuare i lavori richiesti. Ed ecco intervenire in soccorso alle difficoltà finanziarie delle casse comunali una delibera, firmata dal commissario prefettizio Mario Sodano, che apre alla concessione

IL BANDO DEL COMUNE -

trentennale dell’impianto. Fra qualche giorno, poi, verrà pubblicato il bando di concorso, aperto a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del “Via del Mare” e che, ovviamente, hanno le possibilità economico-finanziarie per realizzare i lavori di adeguamento dello stadio comunale e l’esecuzione di tutti i lavori urgenti ed indispensabili per consentire all’U.S. Lecce l’iscrizione al campionato che noi ci auguriamo di Serie A. L’ISCRIZIONE AL CAMPIONATO - Il termine ultimo e perentorio

per poter ottenere l’iscrizione al torneo di appartenenza, la Lega

IL RUOLO DEI PRIVATI - Quasi certamente, quindi, sarà un privato che si prenderà in gestione per 30 anni l’impianto. Ma non è da escludere che possa essere la stessa società di Via Colonnello Costadura a gestire l’impianto calcistico. I PROGETTI DELL’US LECCE - A più riprese, in maniera chiara ed inequivocabile, il presidente Saverio Sticchi Damiani ha confermato il proposito di prendere in gestione lo stadio: “Sì, siamo interessati - ha ripetuto a noi Sticchi Damiani - alla gestione dello stadio”. E se ciò dovesse davvero accadere, per questa giovane e valida società, con il Lecce pronto a fare il salto in A, sarebbe un altro atto d’amore di una società che, in appena tre anni, è salita sul pennone più alto del calcio italiano.

E DE PICCIOTTO FA GIÀ I CONTI Ci sarà anche il finanziere svizzero René De Picciotto ad assistere a Lecce-Spezia. Il socio del club di via Costadura sarà al “Via del Mare” per l’appuntamento più atteso di tutta la stagione. Ad accompagnarlo sono arrivati da Ginevra la figlia e i nipoti, uno dei quali festeggia il compleanno. De Picciotto ha rilasciato in settimana alcune dichiarazioni su temi di stretta attualità, come la questione-stadio: “Da qualche giorno è stato firmato il bando comunale per la gestione dell’impianto, ma bisogna analizzarne costi e canone”, ha affermato. “Tuttavia non credo che Lecce possa permettersi uno stadio nuovo, perché ha un bacino d’utenza limitato. Piuttosto ritengo che sia preferibile una ristrutturazione e con 7 o 8 milioni di euro si può rendere l’impianto più confortevole”.


LA SOCIETÀ

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IL PRESIDENTE DELL’UNIONE SPORTIVA RINNOVA L’IMPEGNO DEL GRUPPO DIRIGENTE

STICCHI DAMIANI: “AVANTI COSÌ”

“Faremo il nostro dovere anche in futuro” E smentisce le voci su Corvino e nuovi soci

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all’inferno della Serie C all’anticamera della Serie A. E tutto in appena tre stagioni. Se non è un record, poco ci manca e la Lecce giallorossa gongola in attesa di ulteriori soddisfazioni sportive che sono dietro l’angolo. Artefice del successo è in primis Saverio Sticchi Damiani, attuale presidente del club e consigliere federale.

SALTO DI QUALITÀ -“Siamo

saliti in corsa: due anni di serie C, poi il salto di qualità arrivato grazie all’impegno di tutti e a una programmazione seria e costruttiva”, commenta il massimo dirigente della società giallorossa. Quello che non era riuscito a Savino Tesoro in sei anni, pur con un dispendio economico ragguardevole, è invece riuscito al nuovo gruppo imprenditoriale. Per spiegare questo risultato non basta di certo la passione, o no? “La passione certo è stata importante”, conferma Sticchi Damiani, “ma c’è voluta anche tanta buona volontà per organizzare la società. Ognuno di noi ha fatto la sua parte, la sta facendo tuttora, e la farà anche in seguito, con sacrifici personali sempre però nei limiti della ragionevolezza e della logica. Il segreto, se di segreto si tratta, è questo”. Mutuando dalla tragedia greca il “Deus ex Machina’” di tutta l’operazione è, manco a dirlo, Saverio Sticchi Damiani che ha messo in campo il DNA sportivo di famiglia. Suo zio Angelo è presidente dell’Aci (Automobile Club d’Italia), vicepresidente della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobilismo) e ha avuto il merito, tra l’altro, di salvare negli anni scorsi il Gran Premio di Monza destinato all’oblio. LO SPORT NEL DNA -

“Beh, ho fatto del mio meglio seguendo la passione”, commenta il presidente. “Anche a livello nazionale ora la società giallorossa ha una solida immagine, gode di stima e credibilità e questo è importante per il futuro. Ma il merito va diviso tra tutti i soci in maniera equa. Si sono impegnati e hanno contribuito con sacrifici personali economici di un certo rilievo”. IL GRUPPO DEI SOCI - I tifosi leccesi si augurano che il futuro regali ulteriori soddisfazioni che facciano dimenticare le delusioni e le umiliazioni degli anni passati. Radio-tifo parla di eventuali aggiustamenti societari dopo la conclusione dell’attuale stagione, ma Saverio Sticchi Damiani smentisce. “No, non ci sarà nessuna novità. Escludo avvicendamenti in corsa. L’ultimo socio entrato nel club è stato René De Picciotto che ha conferito ulteriore solidità economica e quindi continueremo così”. BRAVO MELUSO - L’ultima voce riguarda il possibile ingresso nel club di una vecchia conoscenza, Pantaleo Corvino, attuale Direttore generale della Fiorentina. Corvino, ex diesse dell’U.S. Lecce nell’era-Semeraro, segue sempre con interesse e passione le vicende giallorosse. Ma Sticchi Damiani è categorico: “È una voce priva di fondamento”, taglia corto. “L’attuale direttore sportivo Mauro Meluso sta facendo un gran lavoro e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. È ancora sotto contratto, ha la responsabilità tecnica del club, pieni poteri e la società”, conclude Sticchi Damiani, “non ha intenzione di lasciarlo andare”. (Stefano Meo)

Il presidente dell’Unione Sportiva Lecce Saverio Sticchi Damiani

LA GRANDE SFIDA NEL GIORNO DEL 44° COMPLEANNO DEL PRESIDENTE Una data particolare, quella in cui si gioca Lecce-Spezia, l’11 maggio. È il giorno del compleanno di Saverio Sticchi Damiani, che, nel 2018, per i suo 43 anni, ha ricevuto con qualche giorno d’anticipo il regalo della promozione in serie B. Fu emozione pura per il presidente Saverio, condensata nell’abbraccio della moglie Marina, la sua primna sostenitrice in questa avventura, al termine del match contro la Paganese. Avvocato e docente universitario, Sticchi Damiani insegna Diritto Amministrativo, Diritto dell’Ambiente e della Cultura all’Università del Salento. È tifoso giallorosso, sin da bambino e alla guida dell’Us Lecce dal 2012, quando, alla testa di una cordata di cinque soc,i ha rilevato la società con la squadra in Lega Pro, con un futuro di incertezza e inquietudine in tutto l’ambiente e una tifoseria che reclamava il ritorno del “Lecce ai leccesi”. Nato a Galatina l’11 maggio 1975, vive a Lecce, dove ha studiato al Liceo Ginnasio Palmieri, conseguendo la maturità classica con 60/60. Ha conseguito la Laurea di dottore in Giurisprudenza presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Lecce, nel luglio del 2000, superando 25 esami su 26 con la valutazione del 30 e lode; ha discusso una tesi sperimentale dal titolo “L’atto amministrativo comunitario”, riportando la votazione di 110/110 e lode, unitamente al plauso della Commissione di Laurea e all’invito a proseguire nell’attività di ricerca. Intensa la sua vita professionale tra insegnamento, consulenze, attività di relatore e in campo pubblicistico.

Tutti gli uomini (e le donne) del Presidente

Saverio Sticchi Damiani con Alessandro Adamo, al centro, e Corrado Liguori. Sotto, il Ds Mauro Meluso

Vice Presidente ALESSANDRO ADAMO Vice Presidente CORRADO LIGUORI Consiglieri d'Amministrazione: DARIO CAROFALO SILVIA CAROFALO SALVATORE DE VITIS PAOLO DEL BROCCO MARIA ROSARIA OLIVE ALESSANDRO ONORATO Direttore Generale GIUSEPPE MERCADANTE

Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo CHIARA CARROZZO Responsabile Area Legale DOMENICO ZINNARI Direttore Sportivo MAURO MELUSO Team Manager CLAUDIO VINO Coordinatore Settore Giovanile GENNARO DELVECCHIO

Responsabile Biglietteria e Vice Delegato Sicurezza: ANGELICA DE MITRI Delegato Sicurezza e Stadium Manager: DONATO PROVENZANO Resp. Comunicazione: ANDREA FERRANTE - Resp. Marketing: ANDREA MICATI; Amministrazione: ALESSANDRO TONDI - Slo: GIOVANNI APOLLONIO - Fotografo Ufficiale: MARCO LEZZI


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LECCE-SPEZIA

PERIODICO DEL LECCE CLUB

I TIFOSI PRONTI A VIVERE AL FIANCO DELLA SQUADRA IL MATCH PIÙ IMPORTANTE DELLA STAGIONE

VIA DEL MARE, LA CARICA DEI 30 MILA di GIANLUIGI CARPENTIERI

I criteri, le regole e le date dello svolgimento dei playoff e dei playout

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l fischio di inizio, che alle 15 di sabato 11 maggio darà il via all’ultima partita della Stagione 2018/2019 della Serie B, ci riporterà per un attimo indietro nel tempo, ovvero agli anni in cui le partite iniziavano tutte insieme e non c’erano quei calcoli e quelle strategie particolari da mettere in campo, sollecitate dalla frammentazione delle singole giornate ad opera della Tv e dalla conoscenza di alcuni risultati acquisiti dagli avversari. Anche se poi, alla fine, non accadeva proprio nulla, come insegna la nostra ultima trasferta a Padova... INSIEME PER VINCERE - Tutti insieme, quindi, per l’ultimo atto di un campionato problematico e particolare, pieno di fatti e misfatti fin dall’inizio, e con qualche coda ancora calda che ha vivacizzato le tifoserie e le dirigenze di alcune squadre e che ci auguriamo, e ne siamo sicuri, possa risolversi prima del 24 maggio data (forse) di inizio degli spareggi. LA FORZA DEL GRUPPO - Potevamo giocarci questa partita nel segno della promozione meritatamente raggiunta, ma qualcosa non ha funzionato nel verso giusto. Forse un logico calo di tensione dopo il vittorioso ed entusiasmante incontro con il Brescia capolista, ma niente drammi per favore. Oggi si va in campo consapevoli della forza del gruppo e di quanto gli uomini di Fabio Liverani hanno saputo fare sino ad oggi, senza incertezze e con la voglia di bissare quel doppio salto dalla Serie C alla Serie A che abbiamo già vissuto un’altra volta ben venti anni fa. I trentamila sugli spalti saranno protagonisti insieme ai ventidue in campo per una partita vera, vissuta e combattuta fino all’ultimo secondo, tenendo bene a mente che lo Spezia si gioca un possibile posto nei play-off, come in realtà accadrà anche a Palermo per il Cittadella. IL CALORE DEL PUBBLICO - Ma tutto questo non ci interessa: non guarderemo gli schermi dei telefonini per vedere cosa faranno gli antagonisti. Il nostro obiettivo è la vittoria, l’unico e logico risultato possibile per una promozione a lungo sperata e finalmente dietro l’angolo, da conquistarsi davanti al pubblico amico e gioire com’è giusto che sia dopo una stagione da incorniciare per i colori giallorossi, la società e i tifosi di tutto il Salento.

IL CASO PALERMO E GLI SPAREGGI

A SPETTATORI, IL LECCE SQUADRA PIÙ AMATA IN B SQUADRA

SPETTATORI

PARTITE

MEDIA

ll’ultima giornata di campionato, incrociando le dita, è bene sapere comunque come si svolge la fase degli spareggi al trermine della regular season. Quali sono dunque i criteri che stabiliscono le partecipanti a play-off e play-out della Serie B 2018/2019?

Come prevede il regolamento, le prime due classificate hanno accesso diretto alla Serie A, mentre la terza squadra che avrà diritto a salire di categoria, qualora non ci sia un distacco di almeno 15 punti dalla quarta, sarà decretata con la disputa degli spareggi.

PROMOZIONE DIRETTA -

ACCESSO AI PLAYOFF - Ai playoff accedono le squadre classificate dal terzo all’ottavo posto in classifica finale. Si partirà con un turno preliminare, che vedrà sfidarsi in gare di sola andata la sesta contro la settima e la quinta contro l’ottava. In caso di parità dopo i 90 minuti regolamentari, sono previsti i tempi supplementari; in caso di ulteriore parità, non ci saranno i calci di rigore, ma vincerà la squadra meglio classificata durante la stagione regolare.

I play-off sono articolati in tre fasi: un turno preliminare, le due semifinali e la finale. Partecipano al turno preliminare le squadre piazzatesi dal 5° all’8° posto e si gioca in gara unica in casa della squadra meglio classificata. In caso di parità di punti ottenuti al termine del campionato si tiene conto della classifica avulsa fra le squadre interessate, secondo i seguenti criteri: punti ottenuti negli scontri diretti; differenza reti negli scontri diretti; differenza reti in campionato; maggior numero di reti segnate in campionato; sorteggio. La Lega Serie B sta valutando l’ipotesi di slittamento degli spareggi a causa del caso-Palermo di cui ci occupiamo in altra parte del giornale, nonostante l’obiettivo iniziale fosse quello di fissare la finale play-off entro e non oltre il 2 giugno. Dal giorno successivo si entrerebbe nella finestra riservata alle varie Nazionali col rischio che alcuni giocatori vengano convocati e saltino la fase decisiva della stagione.

IL CASO PALERMO -

VAR, RAI E DAZN - Nell’assem-

blea di Milano svolta a fine

aprile è stato deciso che in tutte le sfide ci sarà l’utilizzo del VAR (Arbitro assistente video). L’Assemblea di Lega non ha ufficializzato l’orario della finale dei play-off che dipenderà dalle scelte di palinsesto della Rai che, insieme alla piattaforma web Dazn trasmetterà tutte le 10 gare di play-off e play-out in diretta tv e online. Al momento, in attesa di sviluppi riguardo alla penalizzazione o meno del Palermo, la situazione è quella che segue. LE DATE, SALVO RINVII - Turni preliminari play-off: venerdì 17 maggio, ore 21, 6ª vs 7ª; sabato 18 maggio, ore 2, 5ª vs 8ª. Semifinali di andata: martedì 21, ore 21, 6ª/7ª vs 3ª; mercoledì 22, ore 21, 5ª/8ª vs 4ª. Semifinali di ritorno play-off: sabato 25, ore 2, 3ª vs 6ª/7ª; domenica 26, ore 21, 4ª vs 5ª/8ª. Finale di andata (in casa della peggio classificata): giovedì 30 (orario da definire). Finale di ritorno (in casa della miglior classificata): domenica 2 giugno (orario da definire). Per i play-out: gara di andata domenica 19, ore 18, 16ª vs 15ª; ritorno: domenica 26, ore 18, 15ª vs 16ª.


STORIA GIALLOROSSA

11 MAGGIO 2019

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INTERVISTA/HA GUIDATO L’UNIONE SPORTIVA PER 17 ANNI CON 5 PROMOZIONI NELLA MASSIMA SERIE

SEMERARO: “LECCE, TIFO PER TE” H

a retto le sorti del club per 17 anni mettendo in bacheca il doppio salto serie C, serie A sotto la guida tecnica di Gianpiero Ventura e cinque promozioni nel massimo campionato con due piazzamenti all’11° posto nelle stagioni 1999/2000 e 2003/’04. Amato, contestato, ma sempre rispettato perché prima dell’impegno personale e finanziario ha messo al primo posto la sua passione di tifoso. Giovanni Semeraro continua a seguire il Lecce in prima linea, al Via del Mare e già scalpita per partecipare al sogno promozione: “La squadra sta giocando bene ed è ammirevole l’impegno che giocatori, tecnico e società stanno profondendo - le sue parole - si tratta di un’opportunità irripetibile e di un risultato eccezionale che deve inorgoglire tutti”. Un risultato insperato per questa giovane società...

“Il presidente Sticchi Damiani ha lavorato molto bene con un gruppo nuovo di zecca. Non è facile esprimersi a questi livelli ma ho notato molto impegno nelle varie fasi della gestione della società che proprio per questo merita credito e fiducia”.

uomo. Ne ho apprezzato le doti e lo seguo ancora sia pure a distanza. Tra i giocatori ricordo con piacere Ledesma. Arrivò giovanissimo, poi si è imposto sulla scena sportiva nazionale con serietà e professionalità”.

LA SOCIETÀ

“Sticchi Damiani e il suo staff hanno lavorato bene, meritano fiducia”

Ma il suo Lecce ha lanciato anche un tecnico emergente come Eusebio Di Francesco che però visse un’esperienza sfortunata.

IL RAPPORTO CON I TIFOSI

“Ho tenuto separato la passione del tifoso dai doveri di dirigente. Qualcuno spesso sembra aver dimenticato quello che di buono per tanti anni abbiamo fatto ”

“Sì, i risultati non gli furono favorevoli malgrado in squadra ci fossero talenti come Cuadrado e Muriel. Lo licenziai personalmente (dopo la sconfitta interna col Milan 3-4, ndr) ma, col senno di poi, forse avrei dovuto concedergli un’altra opportunità”.

Dall’alto della sua esperienza cosa raccomanderebbe?

“Applicazione costante e tanto lavoro in un contesto sportivo professionistico molto esigente. Basta solo questo ma è tantissimo”. Tanti giocatori e tanti allenatori sotto la sua gestione. Chi ricorda con maggiore affetto?

“Tra gli allenatori in cima alla lista metto Delio Rossi che oggi allena il Palermo, nostra rivale per la promozione in A. Grande tecnico e grande

E i rapporti con i tifosi? Non sono mai stati idilliaci.

LA CESSIONE AI TESORO

“Non lo rifarei. Ho commesso un errore nella fretta di togliermi un fardello che per me era diventato troppo pesante”

“Io sono un tifoso altrimenti non avrei retto le sorti del club per tanto tempo ma nella gestione della società ho sempre tenuto distinto la passione dal ruolo il dirigente. Le due cose non sono conciliabili e ognuno deve rispettare il suo compito. I tifosi li comprendo, ci mancherebbe. Ma mi sembra che spesso hanno dimenticato quanto di bello e buono è stato fatto per il bene di squadra e società”.

Se potesse tornare indietro, venderebbe di nuovo la società a Tesoro?

“Sicuramente no. Ho commesso un errore nella fretta di togliermi un fardello per me diventato troppo oneroso ma si è rivelata una decisione negativa”. E tra i suoi collaboratori chi promuove a pieni voti?

“Claudio Fenucci, amministratore delegato, che ha confermato il suo valore anche lontano da Lecce, non dimentico i direttori sportivi: Carlo Osti, arrivato nella parte finale della nostra avventura, persona squisita e molto competente, e Pantaleo Corvino, dirigente importante che ha portato in giallorosso giocatori validissimi. E, naturalmente, il dottore Peppino Palaia. Per lui un solo aggettivo: impagabile”. In 17 anni di successi, gioie, dolori, delusioni, contestazioni, esborsi consistenti, cosa non rifarebbe?

“Nulla. Rifarei tutto. Ho vissuto questa esperienza bellissima e ne sono felicissimo. Nessun rimpianto ma solo la gioia di aver regalato a me stesso, alla città, alla squadra e alla società un sogno stupendo”. (Stefano Meo)

CON FRANCO JURLANO LA PRIMA STORICA PROMOZIONE DEL LECCE IL LECCE CLUB PROTAGONISTA DEL NUOVO CORSO DELLA SOCIETÀ

I DUE PRESIDENTI DEL GRANDE SALTO IN SERIE A

Semeraro con la sciarpa del Lecce Club

Franco Jurlano

Franco Jurlano stappa lo champagne. Al suo fianco il presidente del Lecce Club Mario De Lorenzis

Semeraro festeggia la vittoria del campionato di serie B nel 2010

S

Salento. Una presenza che servì a dare un tocco di qualità e grandezza alla squadra leccese. Grazie alla passione trasmessagli dal padre Quirico, Giovanni dapprima si circondò di elementi validi ed utili (come Mario Moroni, Claudio Fenucci e Pantaleo Corvino) per far diventare il Lecce sempre più grande e sempre più importante nel mondo del calcio nazionale.

oltanto due grandi personaggi hanno aperto finora al Lecce le porte del paradiso della Serie A. Due persone che hanno scritto nella lunga storia del Lecce due momenti di vita gloriosi ed indimenticabili come, appunto, possono essere considerate le due promozioni nel massimo campionato.

IL GRAZIE DEI TIFOSI - Due uomini sempre presenti nella mente dei tifosi giallorossi ai quali tutti continuano a dire “Grazie” con sincera e affettuosa riconoscenza. Due nomi che, specie in questi giorni di vigilia di un'altra auspicabile giornata di gloria, sono ricordati come “portabandiera” della nobiltà pallonara del Lecce-calcio. Chi sono? Semplice e facile ricordarli: il compianto Franco Jurlano ed il super-tifoso Giovanni Semeraro. Due uomini, due promozioni.

della storia calcistica giallorossa, anche se un ricordo speciale e ricco di emozioni continua a sollecitarlo la figura di Franco Jurlano, il primo presidente ad aver ottenuto una promozione in A.

IL NUOVO CORSO - E tutti sperano che sabato, a questi due indimenticabili personaggi, se ne possa aggiungere un terzo: l’avv. Saverio Sticchi Damiani, presidente di un Lecce che, da matricola della B, si è fatto ammirare e apprezzare dalla prima partita della stagione fino ad oggi. Una stagione d’oro che sabato potrà chiudersi in bellezza, vincendo contro lo Spezia l’ultima gara di questo suo esaltante torneo. Per adesso, dunque, soltanto due presidenti possono vantarsi di aver fatto salire in Serie A il “loro” Lecce. Personaggi che hanno scritto i capitoli più esaltanti

LA PRIMA VOLTA - Un salto storico, anche se di breve durata. Appunto, di un solo anno. Dopo aver lottato per un’intera stagione, con una Serie B composta da formazioni di tutto rispetto, l’accoppiata Jurlano-Cataldo, con Fascetti al comando della ciurma, riuscì a far sbarcare il Lecce nel grande e dorato regno della serie A. Quella società fu definita una società da continua battaglia, guidata com’era da un combattente di razza come Jurlano, diventato uomo-simbolo di lotta nel vellutato mondo della massima serie. Nominato consigliere federale, Jurlano riuscì a scuotere con la sua

costante azione di stimolo, l’intera classe calcistica italiana, finendo per trasformarsi nel dirigente dalle mille battaglie a favore delle società più deboli. Quella del 1985 fu la prima promozione in A, la promozione della storia. Ma ce ne furono altre, sempre sotto la guida del tandem Jurlano-Cataldo e più precisamente con Mazzone e Bolchi allenatori. Poi, dopo l’abbandono di Jurlano, avvenuto dopo 18 anni di presidenza, il Lecce ebbe un brutto momento prima in serie B e poi nell’inferno della C. LECCE CLUB PROTAGONISTA - Oltre

alla formazione di una squadra-big, capace di conseguire il traguardo della A, Franco Jurlano aderì all’iniziativa del Lecce Club di organizzare una societàmodello, una SpA (la prima nel Salento

allargata a diverse persone). Jurlano fu vicino al compianto Enzo Delli Noci e al Lecce Club che univa la marea di tifosi giallorossi, protagonisti a più riprese di un sostegno morale e fisico senza fine. Un Lecce Club d’azione che, da diversi anni a questa parte, viene gestito con amore e saggezza da Mario De Lorenzis. Il Lecce Club, anche nei momenti più difficili, mai ha fatto mancare il sostegno alla squadra giallorossa. PASSIONE DI FAMIGLIA - Ma la vita del Lecce Calcio, sprofondato nei bassifondi della C, non si poteva fermare. E così, nel cuore degli anni 90, si presentò sulla scena un personaggio di notevoli qualità morali ed economiche: il manager bancario Giovanni Semeraro, da sempre tifoso del Lecce e capo-fila della grande famiglia della Banca del

VITTORIE MEMORABILI - Un Lecce capace di risorgere dalle ceneri della C fino ad ottenere successi di prestigio come le memorabili vittorie contro Juventus, Inter, Roma, Milan e poi tutte le altre. Oggi, il patron Semeraro, pur non più alla guida della società (finita in C per colpa della leggerezza del figlio Pierandrea; più nobile e oculata fu invece la gestione dell’altro figlio, Rico) continua a stare vicino alla squadra e ai dirigenti attuali, dispensando soprattutto il suo amore e la sua passione. Purtroppo, per colpa di una salute non proprio delle migliori, Giovanni Semeraro (amato e a volte contestato, specie dagli Ultrà Lecce) è costretto a non essere presente ad alcune partite del “suo” amato Lecce. Ci vuole essere però sabato prossimo, anche per gridare ed esultare (così come fece nella prima promozione del suo Lecce in A, 3-0 al Palermo) e abbracciare con gioia e affetto Saverio Sticchi Damiani che così potrà diventare il terzo grande presidente di un Lecce di Serie A. (Umberto Verri)


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IL CAMPIONATO

PERIODICO DEL LECCE CLUB • 11 MAGGIO 2019

IL FILM DEL CAMPIONATO/GIOIE E DOLORI DI UNA STAGIONE VISSUTA AL MASSIMO

LECCE, CAMMINO IN CRESCENDO SQUADRA RIVELAZIONE DELL’ANNO 1ª GIORNATA - 27.08.2018

nata il Pescara supera il Lecce in una gara contrassegnata da un grande nervosismo e dalle decisioni dell’arbitro Di Paolo di Avezzano che lascia i giallorossi in 9 contro 11 per le espulsioni di Calderoni al 8' del secondo tempo per doppio cartellino giallo e di Meccariello al 32' sempre per doppia ammonizione. Nonostante i salentini siano andati sotto di due reti, la reazione è veemente e porta al gol di Palombi ed al pareggio di Tabanelli. Anche in inferiorità numerica il Lecce mette alle corde gli uomini di Pillon che trovano la vittoria nel finale con la doppietta del giovane Del Sole appena entrato in campo.

BENEVENTO-LECCE 3-3 (0-1) Reti: 30’ Mancosu, 57’ Falco, 60’ Fiamozzi, 69’ Volta, Ricci, 87’ Coda (r)

Era il 27 agosto quando il Lecce scendeva in campo per la prima volta nella Serie B 2018/2019. La trasferta per la squadra giallorossa di Liverani era proibitiva: si giocava contro una delle più accreditate formazioni per la promozione in Serie A, ossia il Benevento appena retrocesso dalla massima categoria. Al “Vigorito” i salentini proposero una delle più convincenti prove del girone d’andata, almeno fino all’ora di gioco, annichilendo i sanniti e rifilandogli tre gol a domicilio. La reazione dei campani si materializzò però in 18 minuti, recuperando lo svantaggio e lasciando al Lecce solo un punto. Ma quella gara fece capire che Liverani aveva in mano un gruppo capace di stupire.

12ª GIORNATA - 10.11.2018

COSENZA-LECCE 2-3 (0-2) Reti: 8’ Venuti, 13’ Palombi, 67’ e 80’ Tutino, 82’ Falco

2ª GIORNATA - 02.09.2018

LECCE-SALERNITANA 2-2 (1-0) Reti: 4’ Mancosu, 71’ Bocalon, 81’ Falco, 91’ Castiglia

Al debutto casalingo in campionato davanti a quasi 9.000 spettatori il Lecce si presenta con la voglia di conquistare l’intera posta in palio. La gara sembra mettersi subito bene con il secondo gol consecutivo di capitan Mancosu, ma nella ripresa arriva il primo pareggio di Bocalon a cui fa seguito l’ingresso in campo di Mino Chiricò, inviso agli Ultrà della Curva Nord che iniziano una feroce contestazione che neppure il raddoppio di Falco spegne. Nella spaccatura che si crea tra chi condivide l’atteggiamento della frangia più accesa dei tifosi giallorossi e chi vuol sostenere la squadra a prescindere dagli interpreti, arriva la rete del definitivo 2-2 di Castiglia, tra le proteste dei padroni di casa che chiedevano un fallo su Lucioni. 3ª GIORNATA - 15.09.2018

ASCOLI-LECCE 1-0 (0-0) Rete: 69’ Ardemagni

Il 15 settembre arriva la prima sconfitta in campionato. Al “Del Duca” decide un gol di rapina nel secondo tempo di Matteo Ardemagni che beffa Biagio Meccariello, commettendo su di lui un astuto fallo non ravvisato dall’arbitro Rapuano di Rimini. I bianconeri non vincevano nel proprio stadio addirittura dal 7 aprile e conquistano l’intera posta in palio per la prima volta in stagione, lasciando il Lecce con soli 2 in classifica dopo tre giornate di campionato. 4ª GIORNATA - 22.09.2018

LECCE-VENEZIA 2-1 (0-0) Reti: 73’ e 91’ Palombi, 60’ Di Mariano

Dopo il primo turno di sosta osservato dalla Cadetteria, il campionato del Lecce riprende dalla sfida al “Via del Mare” contro il Venezia allora allenato dal tecnico Vecchi. Il 22 settembre arriva il primo successo in B dei neopromossi giallorossi che, nel frattempo hanno visto montare il caso-Chiricò. Si tratta di una vittoria in rimonta, arrivata nell’extra-time grazie alla prima doppietta stagionale di Simone Palombi. Ad aprire le marcature era stato l’ex Checco Di Mariano all’ora di gioco. La reazione dei salentini si concretizza nelle galoppate dell’ex Lazio che regala i primi 3 punti alla sua squadra. Il Lecce sale a metà classifica.

Dall’alto, da sinistra a destra: Manuel Scavone, Andrea Saraniti, Riccardo Fiamozzi, Marco Calderoni

5ª GIORNATA - 25.09.2018

LIVORNO-LECCE 0-3 (0-1) Reti: 15’ La Mantia, 47’ e 58’ Palombi

La prima, vera prova di forza dell’undici salentino arriva nella trasferta al “Picchi” di Livorno. Ci pensano Andrea La Mantia, alla sua prima rete con la maglia del Lecce ed ancora una doppietta di Palombi a schiantare la formazione di Cristiano Lucarelli. La prestazione sfoderata dai salentini è di quelle che non ammettono repliche e la critica inizia ad accorgersi del Lecce che scala posizioni in classifica. 6ª GIORNATA - 29.09.2018

LECCE-CITTADELLA 1-1 (1-0) Reti: 14’ Mancosu (r), 81’ Strizzolo

L’entusiasmo generato dalla netta affermazione in Toscana si respira a pieni polmoni nella successiva sfida casalinga col Cittadella. Nonostante i veneti si dimostreranno una delle migliori compagini di scena al “Via del Mare”, i giallorossi trovano il vantaggio in avvio di match grazie a Marco Mancosu che sblocca la gara su rigore al quarto d’ora di gioco. Un atteggiamento fin troppo rinunciatario ed i cambi conservativi di Liverani consentono agli ospiti di pareggiare nel finale con Strizzolo. 7ª GIORNATA - 05.10.2018

VERONA-LECCE 0-2 (0-1) Reti: 46’ La Mantia, 68’ Mancosu

In un “Bentegodi” che vede la prima invasione di tifosi leccesi al seguito della formazione salentina si registra un’impresa in notturna che farà capire ancor meglio la caratura tecnica e caratteriale di questo gruppo. Il Lecce sbanca Verona, altra candidata al pronto ritorno in A, mettendo in mostra due dei suoi gioielli più preziosi, ossia il bomber La Mantia e ancora Mancosu, al momento il cannoniere della formazione giallorossa, che mettono a segno uno gol a testa e regalano alla loro squadra tre punti pesanti.

Mare” arriva il Palermo che mette a dura prova le ambizioni dei salentini, reduci dall’exploit di Verona. I giallorossi giocano a viso aperto senza farsi troppi scrupoli per il blasone dell’avversario ed accettano il confronto. Al vantaggio di Nestorovski risponde un pimpante Tabanelli, ma la voglia di mettere in carniere lo scalpo di un’altra vittima illustre costa all’undici di Liverani il primo ko interno del torneo con la rete nel finale del neoentrato Puscas. 9ª GIORNATA - 27.10.2018

FOGGIA-LECCE 2-2 (1-0) Reti: 45’ Deli, 52’ Tonucci, 55’ Mancosu, 74’ La Mantia

All’ottava giornata va in scena il derby dello “Zaccheria” contro i satanelli di mister Grassadonia. Primo tempo da incubo per il Lecce incapace di tener testa alle iniziative dei dauni, anche a causa delle assenze che costringono Liverani a schierare una difesa rimaneggiata con Venuti messo a fare il centrale di difesa. I rossoneri vanno avanti sul 2-0 in un pomeriggio che sembrava segnato per i giallorossi. Ci pensano però ancora Mancosu e La Mantia e regalare un pareggio insperato che ridà morale alla squadra. 10ª GIORNATA - 31.10.2018

LECCE-CROTONE 1-0 (1-0) Rete: 36’ Golemic (autogol)

La fase centrale de girone d’andata disegnata dall’elaboratore che ha stilato il calendario della Serie B fa sì che a Lecce arrivi un altro avversario di prestigio: il Crotone appena retrocesso dalla Serie A e che sta stentando a trovare la marcia giusta per ambire all’immediata risalita. A far sorridere i tifosi giallorossi ci pensa un autogol di Golemic poco dopo la mezz’ora di gioco che devia nella propria rete un tiro-cross di Venuti. Arrivano altri 3 punti che danno linfa e lustro alla classifica leccese.

8ª GIORNATA - 21.10.2018

LECCE-PALERMO 1-2 (1-1) Reti: 29' Nestorovski, 37' Tabanelli; 85' Puscas

Il calendario mette sul cammino del Lecce un’altra corazzata. Al “Via del

11ª GIORNATA - 05.11.2018

PESCARA-LECCE 4-2 (2-1) Reti: 3' Mancuso, 22' Gravillon, 47' Palombi, 68' Tabanelli, 90' e 91' Del Sole

Nel posticipo dell’undicesima gior-

La seconda trasferta consecutiva imposta dal calendario vede i giallorossi ospiti del Cosenza di Piero Braglia. Al “San Vito-Marulla” il Lecce irretisce i silani con un’ora giocata deliziosamente e culminata nel doppio vantaggio a firma di Venuti e Palombi. La reazione dei rossoblù è però premiante e vede il pareggio grazie alla doppietta di Tutino. Lecce che rivede i fantasmi giusto un giro di lancette, prima che Falco inventi una giocata vincente che riporta la sua squadra in vantaggio. Successo “pesante” soprattutto per il morale. 13ª GIORNATA - 25.11.2018

LECCE-CREMONESE 2-0 (0-0) Reti: 64’ Falco, 78’ La Mantia

A fine novembre i salentini tornano a giocare al cospetto dei propri supporters e lo fanno superando per 20 una Cremonese ordinata e niente più. Bisogna attendere la metà della seconda frazione di gioco per esultare grazie alla rete di Pippo Falco, a cui segue un’altra prodezza di La Mantia che chiude la contesa. Seconda vittoria di fila e punti in classifica che diventano 22. 14ª GIORNATA - 02.12.2018

CARPI-LECCE 0-1 (0-1) Rete: 35’ La Mantia

Questa sfida resterà a lungo impressa nella memoria dei tifosi del Lecce. Si gioca il 2 dicembre, nel trentacinquesimo anniversario della scomparsa di Michele Lorusso e Ciro Pezzella. Al “Cabassi” si registra una massiccia presenza di sostenitori giallorossi che fanno sentire Mancosu e compagni come in casa. Il gol della terza affermazione consecutiva arriva esattamente al 35’, mentre gli Ultrà Lecce espongono uno striscione per ricordare i due sfortunati calciatori che persero la vita in un incidente stradale. Quel giorno la formazione salentina aveva sulle maglie una toppa che commemorava proprio Ciro e Michele.

16ª GIORNATA - 16.12.2018

BRESCIA-LECCE 2-1 (1-1) Reti: 25’ La Mantia, 49’ Donnarumma, 92’ Gastaldello

Posticipo serale del 16° turno, la sfida al “Rigamonti” di Brescia segna per il Lecce un’altra sconfittabeffa. Il gol della vittoria delle rondinelle arriva solo in pieno recupero, con il difensore Gastaldello che realizza sotto-porta il secondo gol per i lombardi. Eppure, i giallorossi erano passati in vantaggio col solito La Mantia nella prima frazione di gioco, prima di subire la rimonta dei biancazzurri di Corini. 17ª GIORNATA - 23.12.2018

LECCE-PERUGIA 0-0

LECCE-PADOVA 3-2 (2-0) Reti: 9’ Scavone, 28’ Armellino, 68’ Capello (r), 71’ Lucioni, 92’ Bonazzoli (r)

Il filotto di vittorie consecutive si ferma a tre col pareggio interno al cospetto di un ottimo Perugia. Liverani riabbraccia l’ex compagno di squadra Nesta ma deve cedergli due punti. Quello portato a casa è comunque un punto conquistato per i giallorossi che vengono salvati da alcune parate degne di nota di Vigorito che nega agli umbri il bottino pieno.

L’antivigilia di Natale Mancosu e compagni affrontano tra le mura amiche un’altra neo-promossa. È quel Padova che nelle finali di Supercoppa di Serie C era parso avversario destinato a recitare un buon campionato anche in B, ma che invece stenta a trovare la giusta quadratura. Arrivano le prime reti stagionali di Scavone ed Armellino, a cui segue il penalty realizzato da

15ª GIORNATA - 08.12.2018

Capelli nella ripresa, il primo centro in maglia giallorossa per Fabio Lucioni e l’altro rigore in pieno recupero che segna Bonazzoli ma senza fare danni. I tifosi giallorossi possono trascorrere un Natale di serenità, con molti che sperano nell’anno nuovo per centrare un sogno ancora impronunciabile, ma che si fa strada nelle menti. 18ª GIORNATA - 27.12.2018

Il Lecce osserva il turno di riposo. 19ª GIORNATA- 30.12.2018

SPEZIA-LECCE 1-1 (1-0) Reti 13’ Ricci (r), 68’ Scavone

L’ultima partita dell’anno solare che ha visto il Lecce tornare in Serie B si gioca al “Picco” di La Spezia contro gli aquilotti di mister Marino. La truppa giallorossa vorrebbe regalare un Capodanno di festa doppia a se stessa e ai suoi seguaci, ma deve “accontentarsi” di un pareggio in rimonta che porta la firma di Manuel Scavone. Il 2018 si chiude con un bottino di 30 punti, appena 10 in meno dell’ipotetica quota salvezza che rappresenta l’obiettivo minimo della società di via Costadura.


Da sinistra, Tabanelli in azione, un “tuffo” di Arrigoni, Scavone a terra dopo l’incidente di gioco, l’esultanza dopo la vittoria del derby con il Foggia

solo nel finale di campionato. La società torna sul mercato e dalla lista degli svincolati arriva lo sloveno Zan Majer. Il recupero si giocherà il 23 marzo e vedrà la storica affermazione del Lecce che travolge i bianconeri per 7-0. La circostanza permette alla compagine salentina di giocare per tre volte consecutive in casa (c’era già il doppio turno interno in programma), inanellando altrettanti successi che spalancano le porte verso un finale di stagione esaltante. 23ª GIORNATA - 11.02.2019

VENEZIA-LECCE 1-1 (0-0) Reti: 50’ Citro, 51’ Palombi

Il ritorno in campo dopo il grande spavento per Scavone è caratterizzato dal pareggio in trasferta in Laguna allo stadio “Penzo”. In una match senza particolari sussulti, gli arancioneroverdi di Zenga trovano il vantaggio con Citro che beffa la difesa ospite in avvio di ripresa. Bastano però soli 60 secondi al Lecce per raggiungere il pari con Simone Palombi che segna su sponda aerea di La Mantia e concede un punto che muove la classifica. Veneziani in 10 uomini nel quarto d’ora finale, ma il Lecce non riesce a sfruttare la superiorità numerica. 24ª GIORNATA - 17.02.2019

LECCE-LIVORNO 3-2 (0-2) Reti: 31’ Bogdan, 37’ Diamanti, 61’ e 92’ La Mantia, 79’ Arrigoni

20 GIORNATA - 19.01.2019

LECCE-BENEVENTO 2-2 (0-0) Reti: 62’ Mancosu, 71’ Coda

La sosta invernale osservata dalla Serie B si chiude il 19 gennaio, in pieno calciomercato invernale. Il Lecce è impegnato nel trovare una sistemazione a quegli elementi che hanno trovato fino ad allora poco o nessuno spazio in prima squadra e puntellare la rosa per ambire a qualcosa di più importante. Arriva dal Nottingham Tachtsidis. Davanti ad 11.000 spettatori, i salentini trovano il vantaggio con Mancosu, ma poi ci pensa Coda ad evitare una sconfitta alla sua compagine. A fine gara si registra un vivace battibecco tra Liverani e l'arbitro Serra. 21ª GIORNATA - 26.01.2019

SALERNITANA-LECCE 1-2 (0-2) Reti: 4’ Mancosu, 20’ Palombi, 71’ André Anderson

All’Arechi di Salerno va in scena una nuova sinfonia della formazione leccese. Mancosu e Palombi regalano il doppio vantaggio alla loro squadra in appena 20 minuti. Monologo giallorosso interrotto dalla rete di André Andersen che vivacizza il finale. Lecce che si porta a quota 34

punti, appena 3 in meno rispetto alla capolista Palermo, occupando il terzo posto in graduatoria. 22ª GIORNATA - 23.03.2019 LECCE-ASCOLI 7-1 (5-0)

Reti: 4’ e 60’ Tabanelli, 16’ Petriccione, 19’ La Mantia, 25’ e 66’ Mancosu, 31’ Falco (r)

Il 1° febbraio, con la finestra invernale del calciomercato appena chiusa, si torna in campo per la terza giornata del girone di ritorno. Il clima in casa-Lecce è funestato dalla scomparsa di Mimino Renna, ex allenatore sia leccese, che dei marchigiani e le due squadre scendono in campo col lutto al braccio. Dopo il minuto di raccoglimento, la partita dura soli 4’’, quelli necessari a far spiovere una palla nella metà campo leccese con Scavone e l’ex Beretta che saltano a contendersi la sfera, ma l’impatto tra i due è violentissimo, con il giallorosso che resta esanime sul prato. Immediati i soccorsi che scongiurano il peggio, ma l'arbitro Baroni di Firenze sospende il match e lo rinvia. Scavone trascorrerà la notte in osservazione in ospedale e sarà dimesso solo dopo accurati esami clinici, ma la riabilitazione lo riporterà in prima squadra

Se a Venezia i giallorossi non avevano saputo giovarsi di un uomo in più, nella gara successiva arriva una prova di orgoglio e carattere contro il Livorno nel frattempo passato sotto le cure di Breda. I labronici chiudono il primo tempo avanti di due gol, con un Lecce incapace di pungere. La ripresa è però segnata dall’espulsione di Fazzi intorno all’ora di gioco e la musica cambia. Segna una doppietta La Mantia, col secondo gol in pieno recupero che fa esplodere di gioia il “Via del Mare”, oltre alla prima rete stagionale di capitan Arrigoni che vale un successo al cardiopalmo. I punti diventano 38, solo 2 in meno della quota-salvezza, ma la posizione di classifica indica che il Lecce gioca per ambire a molto di più. 25ª GIORNATA - 23.02.2019

CITTADELLA-LECCE 4-1 (2-1) Reti: 12’ La Mantia, 18’, 42’ e 58’ Moncini, 70’ Adorni

Il Lecce naufraga nel turno successivo al “Tombolato”; Cittadella si conferma un campo ostico per i colori giallorossi e la truppa salentina incassa una sconfitta sonora che fa suonare qualche campanello d’allarme. In pratica c’è solo il bellissimo gol di La Mantia da annotare per gli ospiti che poi subiscono incessantemente gli uomini di Venturato che trovano nell’attaccante Moncini un castigatore immarcabile. Sarà infatti lui l’autore di una tripletta. 26ª GIORNATA - 26.02.2019

LECCE-VERONA 2-1 (1-0) Reti: 34’ La Mantia, 52’ Lucioni, 94’ Laribi

Il Lecce è squadra che non sbaglia mai due partite di fila e la regola si conferma il 26 febbraio col successo ai danni del Verona di un Grosso che verrà espulso nel finale. Lo scatenato La Mantia segna con regolarità

impressionante e porta in vantaggio i suoi, raddoppio nella ripresa a firma di Lucioni che dedica la rete alla moglie in dolce attesa. Solo al quarto minuto di recupero una leggerezza di Vigorito che non controlla un innocuo cross disturbato dal vento di Laribi vale la rete della bandiera per gli scaligeri. Con 41 punti si può dire compiuta la virtuale rincorsa alla salvezza della formazione di Liverani. 27ª GIORNATA - 02.03.2019

PALERMO-LECCE 2-1 (1-0) Reti: 4’ Trajkovski, 52’ Puscas, 93’ Tabanelli

Un avvio di gara mortifero dei rosanero di Stellone mette alle corde un Lecce che arrivava al “Barbera” con propositi di vendetta per la sconfitta subita all’andata. La rete in apertura di Trajkovski complica i piani della banda-Liverani e concede agli isolani di giostrare il gioco a proprio piacimento. La reazione del Lecce arriva nella ripresa, ma il raddoppio ancora ad opera di Puscas vanifica ogni sforzo. Bella, ma inutile la rete nel recupero di Tabanelli che batte un eccellente Brignoli, autore di parate salva-risultato. 28ª GIORNATA - 09.03.2019

LECCE-FOGGIA 1-0 (0-0) Rete: La Mantia

Si conferma l’andazzo che vuole i salentini capaci di reagire subito ad un ko con una vittoria. Questa volta accade nel derby col Foggia che, per l’occasione, vede i padroni di casa indossare la maglia celebrativa della promozione in B del 1976. Ci pensa il capocannoniere Andrea La Mantia a lasciare il segno sul match, realizzando con un preciso colpo di testa la rete che vale il successo. I punti in classifica diventano 44 e la corsa-promozione è sempre più avvincente. 29ª GIORNATA - 17.03.2019

CROTONE-LECCE 2-2 (1-2) Reti: 5’ Simy, 9’ Tabanelli, 25’ Mancosu, 79’ Benali

La successiva trasferta allo “Scida” di Crotone oppone due squadre che, prima del campionato, si pensava disputassero un torneo a ruoli invertiti. Invece, il campo ha detto che i calabresi devono sudarsi una sofferta salvezza, mentre i salentini possono sognare il doppio salto in Serie A. La gara vive di giocate su entrambi i fronti con le due rivali che si affrontano senza troppi tatticismi. Al vantaggio di Simy rispondono Tabanelli e Mancosu. Quando l’ennesima affermazione in trasferta sembrava alla portata dei giallorossi, il gol di Benali ristabilisce la parità, lasciando aperta la contesa tra chi pensa che si siano persi due punti e quanti accettano di buon grado il punto conquistato su un campo difficile. 30ª GIORNATA - 31.03.2019

LECCE-PESCARA 2-0 (2-0) Reti: 13’ La Mantia, 37’ Mancosu

La domenica precedente l’intera Serie B aveva riposato, mentre Lecce e Ascoli si erano affrontate per recuperare il match rinviato a febbraio. Così, gli uomini di Liverani sfruttano il fattore casalingo imponendo agli adriatici una lezione di calcio che va ben oltre il 2-0 finale. Il ricordo della sconfitta all’andata dettata dalle decisioni arbitrali che

avevano lasciato i giallorossi in 9 contro 11 bruciava e da lì si è tratta la forza per mettere sotto la formazione di Pillon. Da segnalare prima della partita gli scontri tra opposte tifoserie avvenuti sulla superstrada Lecce-Brindisi. 31ª GIORNATA - 03.04.2019

LECCE-COSENZA 3-1 (1-1) Reti: 2’ Garritano, 5’ Tabanelli, 59’ e 65’ La Mantia

La terza vittoria di fila arriva puntuale contro l’ex Piero Braglia. I silani passano in vantaggio in apertura di partita ma ci pensa Tabanelli a spegnere gli entusiasmi dei calabresi. Sarà poi una doppietta dell’ex rossoblù Andrea La Mantia a regalare i 3 punti al Lecce, nella giornata che segna il nuovo record stagionale di marcature per l’attaccante romano, sempre più leader del Lecce e beniamino dei tifosi salentini. 32ª GIORNATA - 07.04.2019

CREMONESE-LECCE 2-0 (0-0) Reti: 67’ e 78’ Strizzolo

L’esodo di supporters giallorossi caratterizza la trasferta allo “Zini” di Cremona. La squadra leccese gioca davanti ad oltre 3.000 sostenitori giunti dal Salento ma anche dalle altre Regioni d’Italia e dalla Svizzera. Il cammino spedito verso la A sembra inarrestabile, ma la sciagurata espulsione di Vigorito a metà primo tempo complica i piani di Liverani, costretto a modificare lo schieramento iniziale per affrontare due terzi di gara con l’uomo in meno. Il Lecce colpisce anche due pali con La Mantia e Meccariello prima di capitolare sotto i colpi di quello Strizzolo che aveva segnato il pareggio all’andata con la maglia del Cittadella al “Via del Mare”. La delusione è tanta ma il riscatto, come sempre, arriverà breve.

35ª GIORNATA - 28.04.2019

LECCE-BRESCIA 1-0 (0-0) Rete: 80’ Tabanelli

Il big match della terz’u8ltima giornata di campionato si gioca in un “Via del Mare” pieno in ogni ordine di posti. C’è il record stagionale di presenze infranto grazie all’aumento della capienza e la cornice di pubblico che accompagna le giocate dei giallorossi è da brividi. Il tifo incessante sostiene la manovra dei padroni di casa che trovano a 10’ dalla fine dell’incontro la giocata vincente con Tabanelli che fa dimenticare la paura vissuta pochi minuti prima quando Torregrossa, davanti alla porta di Vigorito, aveva calciato clamorosamente a lato. Esplode la gioia al triplice fischio dell’arbitro; il Lecce aggancia in vetta il Brescia che deve rimandare la promozione ed in città si vedono i primi caroselli di auto festanti. All’orizzonte c’è la trasferta a Padova dove si potrebbe concretizzare il sogno di chiudere i conti in largo anticipo. 36ª GIORNATA - 01.05.2019

PADOVA-LECCE 2-1 (1-0) Reti: 3’ Baraye, 56’ Cappelletti, 74’ Mancosu (r)

Ennesima invasione di tifosi giallorossi in uno stadio del Nord Italia. All’Euganeo si gioca una sfida che profuma di Serie A, ma solo per il Lecce. Il Padova ha un piede e mezzo in Serie C e nel match del lunch-time il Palermo ha impattato 2-2 in casa con lo Spezia. Basta vincere per brindare al ritorno in massima serie. Paradossalmente, la frenesia gioca un brutto scherzo ai salentini che avvertono il peso della responsabilità e giocano la peggior partita dell’anno. Ne scaturisce un’imprevedibile sconfitta che costringe gli uomini di mister Liverani a giocarsi il match-ball in casa con lo Spezia sabato 11 maggio.

33ª GIORNATA - 13.04.2019

LECCE-CARPI 4-1 (0-0) Reti: 56’ Venuti, 62’ Mancosu, 64’ Falco, 73’ Tumminello, 80’ Suagher

Il ruolo della vittima sacrificale tocca al Carpi, che nelle menti dei tifosi leccesi rievoca tristi ricordi legati alla finale play-off di sette anni prima. Gli emiliani reggono solo un tempo, poi capitolano sotto i colpi dei padroni di casa che potrebbero dilagare come contro l’Ascoli se solo pali e traverse non impedissero di realizzare più dei quattro gol messi a segno. A rovinare la festa arriva l’espulsione stavolta di Lucioni nel finale di una gara mai in discussione.

37ª GIORNATA - 05.05.2019

Il Lecce osserva il turno di riposo.

38ª GIORNATA - 11.05.2019

LECCE-SPEZIA

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34ª GIORNATA - 22.04.2019

PERUGIA-LECCE 1-2 (1-1) Reti: 38’ La Mantia, 44’ Falzerano, 55’ Falco

Dopo 70 anni il Lecce sbanca Perugia e porta a casa un successo che fa raggiungere alla truppa giallorossa quota 60 punti in classifica. Si gioca la sera del Lunedì Santo sotto il diluvio, ma Mancosu e compagni non si scompongono e mettono sotto la formazione di Alessandro Nesta che ambiva ad un posto importante in zona play-off. Al botta e risposta tra un La Mantia in stato di grazie e Falzerano fa seguito la rete di Falco nella ripresa che col suo sinistro mette a fil di palo il pallone e fa arrivare bella carica la sua squadra al faccia a faccia con la capolista Brescia.

Le pagelle sono a cura di di PIERPAOLO SERGIO


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PERIODICO DEL LECCE CLUB - 11 MAGGIO 2019

A sinistra il bomber Andrea La Mantia. Al centro il capitano Marco Mancosu e, a destra Andrea Tabanelli Mauro Vigorito

UNO PER UNO I PROTAGONISTI DELLA SPLENDIDA STAGIONE

IL GENIO DEL SINGOLO E LA FORZA DEL COLLETTIVO Una stagione magica in cui il valore e l’estro dei singoli ha esaltato la forza del collettivo. Merito delle scelte fatte dalla società e dal diesse Mauro Meluso, dal lavoro di mister Liverani, ma un grande applauso meritano soprattutto i protagonisti che hanno indossato la maglia giallorossa.

DIFESA: 7 Le 64 reti incassate fanno di quella leccese la quinta squadra più ermetica della Serie B, a pari merito con altre squadre quali lo Spezia, ultimo avversario della regular season, e Venezia, che occupa la quart’ultima posizione. Non proprio un reparto imperforabile, dunque, ma capace comunque di mantenere un saldo attivo grazie alla differenza con le segnature fatte. Lucioni e Meccariello sono i portabandiera del reparto arretrato, in cui merita una menzione anche lo stakanovista Calderoni. CENTROCAMPO: 8 La vera forza di questo Lecce risiede nell’organizzazione tattica che ha saputo costruire nei mesi mister Liverani. Si era partiti con ben altri obiettivi ed altri protagonisti ma, in corso d’opera, il reparto è stato puntellato e rinforzato, riuscendo ad ovviare anche ad infortuni e imprevisti che hanno messo a dura prova la tenuta fisica dei protagonisti. Su tutti si impongono capitan Mancosu, Tachtsidis, Tabanelli e Petriccione, con Majer gradita sorpresa. ATTACCO: 8 L’esplosione di Andrea La Mantia, il rendimento in crescita di Filippo Falco e le reti messe a segno soprattutto nella prima parte di stagione da Simone Palombi hanno garantito alla squadra giallorossa un cospicuo numero di gol all’attivo. Ad oggi il Lecce vanta il secondo miglior attacco della Serie B con i suoi 64 centri, solo 3 in meno della capolista Brescia, già promossa. A cura di PIERPAOLO SERGIO

Mauro VIGORITO

Arrivato in estate tra lo scetticismo di chi avrebbe preferito la riconferma di Perucchini, ha portato alla formazione salentina l’entusiasmo di un campionato vinto col Frosinone l’anno prima e l’esperienza di un veterano, grazie ai suoi 29 anni ancora da compiere. Su di lui Liverani e Meluso hanno puntato per garantire al Lecce un portiere che se la cavasse con il pallone tra i piedi. Qualche sfortunato episodio è costato in termini di punti lasciati per strada, ma quelli portati a casa, alla fine, sono nettamente di più. Voto: 7 Marco BLEVE

Rientrato dal prestito alla Ternana, ha recitato al meglio il ruolo di “secondo”, facendosi trovare comunque pronto e reattivo quando il suo allenatore lo ha chiamato in causa. Due le partite da titolare (a Venezia e col Carpi) sulle cinque presenze totali in stagione che ha saputo o potuto ritagliarsi quando il compagno di reparto è stato indisponibile per squalifica, espulsione o infortuni. Dopo la partenza di Checco Lepore

è rimasto l’unico a portare in alto la bandiera del Salento in questo Lecce. Voto: 6,5

Cesare BOVO

Questa non è stata certamente una stagione particolarmente fortunata per lui. È tornato a Lecce dopo ben 14 anni dalla sua ultima esperienza con la maglia del club salentino e, nelle intenzioni della dirigenza che gli ha fatto firmare un contratto annuale, doveva garantire alla difesa giallorossa esperienza e duttilità tattica. Una serie di infortuni ne ha però limitato la disponibilità, assistendo alla maggior parte del campionato dalla tribuna o dalla panchina. Voto: 6 Fabio LUCIONI

Rappresenta il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva del Lecce. Portato alla corte di mister Liverani dall’abilità diplomatica del presidente Saverio Sticchi Damiani, l’ex capitano del Benevento ha lasciato la squadra con cui ha conosciuto la Serie A per tentare la nuova avventura con il club di Via Costadura.

La crescita esponenziale del gruppo lo ha portato a gennaio a rifiutare le offerte allettanti del Sassuolo e restare in B per centrare il salto di categoria con i suoi compagni. Una scommessa coraggiosa, che ben si addice al suo carattere. Voto: 8

Biagio MECCARIELLO

In cerca di rivincite personali dopo che il Brescia ha preferito non puntare ancora su di lui, a Lecce ha trovato stimoli ed ambiente giusti per arrivare ad essere un tassello fondamentale della difesa giallorossa. L’iniziale ricerca della migliore linea da schierare lo ha portato a volte a restare panchina, ma partita dopo partita è diventato titolare fisso, facendosi apprezzare nel momento del bisogno anche come esterno. Voto: 7,5 Marco CALDERONI

Di sicuro nei test spirometrici è tra i giocatori con capacità polmonari da record. Ha macinato centinaia di chilometri sulla fascia mancina dello scacchiere tattico di Liverani, sfiancandosi in discese a tutto

campo alla ricerca di cross per la testa di La Mantia o dei compagni che stazionassero in area avversaria. Un moto perpetuo che in fase di possesso si è rivelato spesso un’arma vincente, concedendo ovviamente qualcosa in fase di marcatura. Ha dovuto mordere il freno nella fase cruciale della stagione a causa di un infortunio muscolare patito a Cremona e ripresentatosi col Carpi, ma ora è pronto a mettere la firma nell’ultimo sforzo stagionale. Voto: 7,5

Lorenzo VENUTI

Ha iniziato questo campionato con piglio sbarazzino. Il Lecce lo ha scelto nonostante la precedente annata col Benevento chiusa con la retrocessione in Cadetteria, ma con la certezza che le notizie positive che circolano sul suo conto fossero più che legittime. La Fiorentina ne detiene il cartellino, sintomo che su di lui ci sono grandi aspettative. A Lecce ha trovato la giusta dimensione per realizzare ciò che Liverani chiede agli esterni di difesa. La precisione al cross non è propriamente da top player, ma la corsa che garantisce invece sì. Voto: 7 Riccardo FIAMOZZI

Filippo Falco

Simone Palombi

Panagiotis Tachtsidis

Avvio di campionato col botto per l’ex Genoa che a Lecce pareva in grado di giocare una stagione da protagonista. La crescita esponenziale di Calderoni e Venuti lo hanno via, via portato a essere relegato dal suo allenatore tra le seconde scelte, finché un infortunio lo ha costretto a restare a lungo fuori dalla prima squadra, impedendogli di partecipare dal campo alle imprese dei compagni. Voto: 6 Antonio MARINO Dopo aver scritto il suo nome tra quelli che hanno vinto il girone C di Serie C dello scorso torneo, è rimasto nel Salento per giocarsi le sue chance anche tra i Cadetti. Consapevole di non essere una prima scelta al momento di decidere la formazione ufficiale, si è sempre allenato con professionalità e scrupolo, senza fare polemiche e sempre pronto all’occorrenza. Qualche sbavatura commessa in alcune gare è stata controbilanciata da un atteggiamento comunque positivo. Voto: 6,5


I PROTAGONISTI

Il gruppo del Lecce. Da sinistra, si riconoscono Petriccione, di spalle, Falco col n. 20, Felici, in tuta, Tumminello, Venuti, Meccariello, Cosenza, col cappuccio, Riccardi, Marino, il vice di Liverani Manuel Coppola e Thom Haye

Davide RICCARDI

Andrea LA MANTIA

Il Lecce ha puntato su di lui già dalla passata stagione, quando lo ha riscattato ed aspettato dopo l’infortunio ad un ginocchio e la successiva operazione che lo ha tenuto fermo per diversi mesi. Alla prima occasione utile è stato chiamato in causa e si è fatto trovare in forma e pimpante come nei giorni migliori. I compagni più esperti gli hanno fatto da chioccia, permettendogli di imparare tanto anche in allenamento. Voto: 6,5

Ecco una delle più grandi sorprese e scommesse vinte dal club giallorosso. Su di lui si è puntato forte la scorsa estate e, dopo un periodo di ambientamento fisiologico, l’ex Entella ha saputo prendersi il ruolo di prim’attore del reparto d’attacco del Lecce, arrivando a superare anche il suo record di reti in una sola stagione. La crescita esponenziale ed un carattere schietto e genuino ne hanno fatto uno dei calciatori più amati dal popolo giallorosso. È lui il bomber in assoluto grazie alle 16 reti finora segnate, molte delle quali decisive. Voto: 8

Ciccio COSENZA

Uno dei pochissimi reduci della favolosa cavalcata dello scorso anno che ha permesso al Lecce di festeggiare il ritorno in B dopo sei stagioni di Serie C. Ha voluto restare in questa squadra pur consapevole che lo spazio per lui era precluso da tanti altri compagni. Poche le presenze ed il relativo minutaggio, ma resta una delle anime dello spogliatoio leccese, che mette sul piatto della bilancia a suo favore il grande amore per questi colori e questa città, trasferendo ai nuovi arrivati le indicazioni per far innamorare i tifosi giallorossi che ai propri beniamini chiedono impegno e serietà. Doti che a lui non difettano. Voto: 6 Andrea ARRIGONI

Dopo l’addio a gennaio di Lepore è diventato lui il capitano del Lecce. Nella prima parte di stagione ha giocato con maggiore continuità, assicurando la solita abnegazione alla causa giallorossa. Col passare delle giornate e la rimodellata disposizione tattica del centrocampo, è rimasto più spesso in panchina, cedendo la fascia a Marco Mancosu. Ogni volta in cui è stato chiamato a dare una mano e portare a casa un risultato non si è mai tirato indietro. Voto: 6,5 Jacopo PETRICCIONE

Al suo arrivo in giallorosso, un po’ per scherzo, i tifosi leccesi lo avevano ribattezzato il “Modric del Salento”. Il rendimento altissimo che ha saputo mantenere nel corso dei mesi ne ha poi fatto davvero un elemento di caratura tecnica di categoria superiore. Duttile e indomabile, ha volentieri preso sulle spalle il peso della mediana e giocato gare di gran spessore. L’arrivo di Tachtsidis gli ha creato qualche ovvio imbarazzo al momento di cambiare ruolo, ma giusto il tempo di familiarizzare con la nuova posizione. Voto: 7,5 Manuel SCAVONE

Più che il bel giocatore che ha confermato di essere purtroppo nella memoria di molti resta il drammatico incidente di gioco in Lecce-Ascoli che lo ha tolto a Liverani dal 1° febbraio per circa tre mesi. Fino ad allora si era dimostrato pedina tatticamente importantissima per il centrocampo salentino a cui ha assicurato copertura in fase di non possesso e ottimi

Simone PALOMBI

Zan Majer

inserimenti in zona-gol. Poter brindare ad una nuova promozione, dopo quella dello scorso anno col Parma, è più che meritato e giusto. Voto: 7

Marco Bleve

Jacopo Petriccione

come trequartista, ha dovuto ambientarsi, familiarizzare con la Lingua Italiana ed i nuovi compagni. Pur tra inevitabili alti e bassi, ha trovato modo e tempo di rendersi comunque utile alla causa. Voto: 6

dei grandi club nazionali. Liverani e Meluso lo hanno aspettato e lui li ha ripagati con prestazioni convincenti, sia pure non tutte da titolare, ma impreziosite da gol mai banali. Voto: 7,5

Andrea TABANELLI

Marco MANCOSU

La sua avventura è sempre stata all’insegna del sorriso capace di fugare qualsiasi negatività. Quest’anno ha pure trovato una condizione accettabile di forma e gli infortuni lo hanno tormentato meno di quanto si fosse abituato negli ultimi anni. È così tornato quel “Taba” capace di ubriacare gli avversari con finte e giocate di classe, che si era attirato le attenzioni

Giù il cappello per il capitano. La fascia al braccio lo ha responsabilizzato ancor di più e fatto diventare asse portante dell’impalcatura tattica del Lecce edizione 2018/2019. Ha attirato a gennaio le attenzioni della Serie A, in particolare del “suo” Cagliari, ma alla fine è rimasto anche lui a Lecce convinto di guadagnarsi sul campo la serie superiore e da protagonista. Le 13 reti finora realizzate ne fanno il secondo miglior marcatore dei giallorossi, con conseguente record personale di segnature in un campionato. La sua duttilità tattica ha fatto trovare al tecnico quel trequartista tanto cercato e mai arrivato alla sua corte, pur non essendo affatto il suo ruolo naturale. Voto: 8,5

Panagiotis TACHTSIDIS

Arrivato a gennaio tra i giudizi poco edificanti di chi lo considerava un calciatore finito, imbolsito da sei mesi di inattività a Nottingham e non più in grado di giocare a certi livelli, si è preso con autorevolezza le chiavi del centrocampo giallorosso, crescendo di condizione settimana dopo settimana. Il suo temperamento e le sue giocate altamente spettacolari, redditizie e capaci di strappare applausi a scena aperta da parte degli esteti del calcio sono stati la ciliegina sulla torta che hanno accresciuto il tasso tecnico del gruppo. Interprete perfetto per il quadrilatero centrale che detta tempi di costruzione della manovra e controllo degli avversari. Voto: 8

Fabio Lucioni

Zan MAJER

Altro arrivo in punta di piedi per il Lecce, abile a pescare nella lista degli svincolati e portare nel Salento il mediano sloveno dopo l’infortunio di Scavone. Un innesto che ha permesso a Liverani di giostrare gli uomini a sua disposizione in una fase cruciale del campionato, cercando la giusta amalgama per non snaturare le caratteristiche tattiche della formazione leccese, presentando una linea mediana sempre combattiva e reattiva. Voto: 7 Thom HAYE

L’ambientamento dal calcio olandese della Eredivisie a quello italiano della Serie B non è certo stato semplice. Arrivato a Lecce per provare a sfondare

Filippo FALCO

Diamante non più grezzo, ma gioiello della rosa giallorossa. Da salentino della provincia di Taranto sente più di altri il peso di indossare la maglia del Lecce, soprattutto dopo essere tornato in quel club che aveva lasciato non senza turbolenze sette anni prima. Liverani lo ha voluto plasmare, aiutare a crescere anche grazie ai suoi consigli e lo ha portato a diventare imprescindibile per la formazione leccese. Agendo da trequartista aggiunto e sovrapponendosi a Mancosu ha dato al gioco della sua squadra imprevedibilità e scarsi punti di riferimento per gli avversari. Beniamino dei tifosi si è definitivamente consacrato quale talento puro. Voto: 8

Liverani crede molto nelle sue potenzialità e lo ha voluto nel Lecce rifondato in estate per somigliare a quella creatura che aveva in mente fin dal suo arrivo nel Salento. Ha vissuto una prima parte di stagione da protagonista, mettendo a segno gol importanti e doppiette che lo hanno portato ad essere, tutt’oggi, uno dei cannonieri di questo gruppo. Tuttavia, alcuni acciacchi ne hanno limitato la crescita ed è apparso involuto al momento del suo rientro in squadra. Voto: 6,5 Marco TUMMINELLO

Su di lui c’erano grosse aspettative in maglia giallorossa dalla Serie A dove militava con l’Atalanta-rivelazione di Gasperini. Il club orobico lo ha mandato a Lecce per fargli fare minutaggio, visto che in casacca nerazzurra era chiuso da molti compagni e non aveva mai trovato modo di giocare. In questa esperienza ha però trovato pochissimo spazio e collezionato solo spezzoni di partite, mettendo a segno una sola rete e centrando un palo nel 4-1 sul Carpi. Voto: 6 Fabio LIVERANI

Questa è la sua creatura. Una squadra rifondata ex novo dopo la vittoria del campionato di Serie C, arrivata con un subentro in corsa dopo le dimissioni di Roberto Rizzo. Allora aveva dovuto gestire un gruppo non formato in base a sue indicazioni. Neppure a gennaio si era riusciti a puntellarlo secondo i suoi dettami tattici. Al contrario, in sintonia con il Ds Meluso, il calciomercato estivo gli ha permesso di costruire una rosa tutta nuova, con all’interno pochi elementi della precedente cavalcata, che si sono ulteriormente ridotti alla riapertura della finestra invernale di mercato. A gennaio, quando la classifica era già lusinghiera, ecco che le operazioni chirurgiche messe a segno per far fare al Lecce il salto di qualità hanno portato i frutti sperati, non senza qualche difficoltà fisiologica da affrontare nell’arco di questi otto mesi. Il Lecce è oggi pronto a sbarcare di nuovo in Serie A e poi giocarsela ancora col suo condottiero che ha sposato il progetto della società prolungando il contratto fino al 2022. Voto: 8


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NONSOLOCALCIO

11 MAGGIO 2019

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IL CASO/I CORI DI MOROSINI E COMPAGNI MERITANO UNA PUNIZIONE ESEMPLARE

VERGOGNA, BRESCIA. NO AL RAZZISMO A parer mio/Non a tutti piace il successo della Puglia meridionale

È IL GRANDE SALENTO CHE AVANZA CON LE ECCELLENZE DELLO SPORT di LUDOVICO MALORGIO

A

l termine della partita Brescia-Ascoli (1-0), che una decina di giorni fa ha sancito la promozione della squadra lombarda in Serie A, il calciatore bresciano Leonardo Morosini, col megafono, ha invitato il pubblico ad intonare il coro “terun, terun”, in segno di scherno contro Lecce e Palermo, le due squadre meridionali che hanno lottato con il Brescia per la promozione in A. L’episodio di squallido stampo razzista è stato ripreso e diffuso dai social ed ha generato sdegno tra i meridionali d'Italia che, a ragione, si sono ritenuti offesi dal giocatore del Brescia e dai suoi compagni. A onor del vero, qualcuno di questi ha preso le distanze. Lo stesso Morosini ha cercato di chiarire che il suo è stato un gesto goliardico, uno sfottò nei confronti del compagno di squadra Ernesto Torregrossa, originario di Caltanissetta, ed ha anche dichiarato il suo “amore per il Sud”. Che detto da uno nato a Ponte San Pietro (Bergamo), uno dei covi della Lega Nord, lascia alquanto per-

plessi. Ma non è questo il punto dolente della questione. A Morosini si potrebbe obiettare che la presa in giro dei suoi compagni meridionali avrebbe dovuto farla nello spogliatoio e non sul terreno di gioco, fomentando quei tifosi che già avevano ironizzato sulla opportunità di vaccinarsi prima della trasferta di Lecce. L’aspetto più grave di questa vicenda, invece, è il silenzio della Figc, l'assoluto disinteresse degli Organi federali nei confronti di un atto di razzismo molto più grave di altri, perché ispirato e compiuto da calciatori sul campo di calcio di uno stadio, in totale spregio delle norme federali che prevedono anche la sconfitta a tavolino. Questo non è tuttavia il primo caso di cori razzisti contro i meridionali, intonati da tesserati in sedi pubbliche. Nel 2011 l’allenatore del Verona, Andrea Mandorlini, alla presentazione della squadra di Serie B al “Bentegodi”, intonò la canzone “Ti amo terrone” per sbeffeggiare la Salernitana, che aveva appena battuto nei play-off di C/1. Fu deferito

e costretto a chiedere pubblicamente scusa per il suo atteggiamento razzista. Nei confronti di Morosini e del Brescia, al momento di andare in stampa, non risultano provvedimenti disciplinari di alcun genere. E probabilmente non ce ne saranno. La giustizia (?) sportiva ci ha abituato ad atteggiamenti pilateschi, al massimo a lievi sanzioni, multe o chiusura temporanea di qualche Curva, che non incidono minimamente sui comportamenti futuri. Senza sanzioni esemplari, la sconfitta a tavolino o punti di penalizzazione per le società, il pregiudizio antimeridionalista continuerà a crescere e proliferare anche negli stadi, con buona pace di quel Camillo Prampolini, parlamentare socialista e riformista (?) del Nord, che quarant’anni dopo l’unità d'Italia, dichiarò in modo sprezzante che l’Italia si divideva in “Nordici e sudici”. Da allora, purtroppo, è cambiato poco, c’è tanto da fare per rimuovere questi luoghi comuni dalla società e dal calcio. E la Figc deve fare la sua parte. Sarebbe ora!

di EUGENIO CORRADO

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ggi è il giorno della verità! Un intero campionato, brillante ed esaltante come nessuno avrebbe osato sperare alla vigilia, si gioca tutto nell'ultima partita, la più importante, quella che può dare il lasciapassare per la gloria o rinviare il tutto ai play-off. Ed il lasciapassare per la gloria non è solo rappresentato dall’eventuale promozione in serie A, evento già di per sé straordinario, ma soprattutto dal ruolo che Lecce e il Salento tutto andrebbero ad assumere, anzi a “consacrare”, nella Puglia sportiva e non solo. Già, Lecce. Già, il Salento... Terra di eccellenze che ora più che mai conquistano la meritata

vetrina grazie a successi sportivi a vari livelli. Sì, perché il calcio leccese in Serie A è un’eccellenza al pari del basket brindisino, anch’esso in Serie A e pari eccellenza rappresenta la autorevole candidatura, proprio in questi giorni, di Taranto a capitale dei Giochi del Mediterraneo. Non oso pensare alle gelosie e alle “gufate” che la Puglia che va da Bari al Nord della regione si stanno mettendo in atto. Ne sono certo. Questa progressiva escalation di successi sportivi dà fastidio ai pugliesi che abitano i territori a Nord del Salento, così diversi dalle tre province alle quali in passato solo la miopia di qualcuno, o la sua sudditanza, non permise di costituirsi in Regione. Ma tant’è e quindi diventa quasi naturale che un territorio come il nostro viva in eterna antitesi con il resto della Regione. Una Regione della quale non ci siamo mai sentiti parte, dalla quale abbiamo semmai spesso ricevuto soprusi e ostracismi, frutto sicuramente di quella invidia che proprio in

questi giorni sta toccando i livelli più alti e dalla quale ne trarremo linfa vitale per continuare sulla strada della concretezza che è madre dei nostri successi, e non solo sportivi. Vincere questo campionato, riavere il Lecce sul palcoscenico della Serie A, continuare ad avere il grande basket a Brindisi e Taranto capitale dei Giochi del Mediterraneo sono traguardi che segnano il riscatto di una terra e la sua consacrazione ai livelli che più le competono. In più, creano affetto e partecipazione nella popolazione, che diventa protagonista dei grandi eventi. Andiamo avanti per la nostra strada cercando di capitalizzare i successi del momento e di cristallizzarli in un territorio pronto a farsi sistema ed a continuare a distinguersi per la sua operosità concreta e silenziosa tipica delle nostre genti. Sì, proprio come canta la Curva Nord del Via del Mare: “Perché Noi Siamo Il Salento e dovunque noi andiam la bandiera che portiam è solo quella del Salento... Vai Salento!”


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AMICI DEL GIALLOROSSO

PERIODICO DEL LECCE CLUB

COME IL LECCE, LA NEW BASKET ONORA LA PUGLIA DELLO SPORT AI MASSIMI LIVELLI

BRINDISI BASKET CITY di ANTONIO RODI

AI PLAYOFF SCUDETTO

www.newbasketbrindisi.it

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ici Brindisi e dici basket. Del resto poche città in Italia rivaleggiano con il capoluogo messapico sul fronte della passione per la palla a spicchi. Sono Bologna, Varese, Cantù, Pesaro, Trieste, Livorno e davvero pochissime altre. Piazze in grado di suscitare emozioni forti, con quella passione che pochi altri posti hanno. Brindisi è tra queste. Basta guardarsi attorno, in ogni angolo della città il refrain è sempre lo stesso. Non c’è angolo dove qualcuno non parli di basket, della New Basket e dei protagonisti. Presente e passato s’intrecciano. Un amore incondizionato della città per questo sport, un amore che nasce chissà dove. A Brindisi si respira basket. Brindisi ama incondizionatamente il basket. E non è un caso che la carriera di alcune delle menti più fulgide del panorama cestistico italiano e internazionale siano passate da qui e talvolta abbia anche preso il via da qui. Uno su tutti: “Big Elio” Pentassuglia. Nel passato ci sono anche Piero Pasini (quanti cori “gloria a te Piero Pasini”) o giocatori come “Lupetto” Claudio Malagoli, Otis Howard e Rich Yonakor, Francesco Fischetto, Piero Labate, Carmine Spinosa, Piero Torda, Mauro Colonnello, Marco Pedrotti, Pinuccio Cavaliere: tutti giocatori che hanno lasciato il segno nel basket nazionale. La storia recente dice di Piero Bucchi in panchina, o di Jonathan Gibson (che è poi andato a solcare i campi della Nba) e Bobby Dixon (oggi con turchi del Fenerbahce), o ancora di Claudio Bonaccorsi e Massimo Bulleri, soltanto per citarne alcuni. Brindisi si nutre di pallacanestro, visceralmente attaccata ai propri colori bianco e azzurro. Dopo due/tre stagioni incolori (in special modo la scorsa, con una salvezza acciuffata per i capelli) la “Stella del Sud” (così come la chiamano i suoi sostenitori) è tornata a ruggire e a far parlare di sé. Una stagione straordinaria, che deve essere un motivo di orgoglio e soddisfazione. La passione per il basket ha riacceso una città intera. Un connubio tra pallacanestro e città che, da queste parti, è sempre stato un fiore all’occhiello. Perché la “Stella del Sud” è un amplificatore di suoni e sentimenti. Così come lo sono i suoi sostenitori, così come lo è il “PalaPentassuglia”, la casa della formazione presieduta da Fernando Marino. Un impianto che mostra i segni del tempo, oramai invecchiato, ma che resta ancora uno dei più formidabili “fattori campo” in Italia. Perché il PalaPentassuglia è un vecchio combattente sicuramente pieno di cicatrici, ma che non smette mai di combattere. A pochi chilometri di distanza c’è un’altra città che sogna in grande: Lecce. Brindisi e Lecce, ovvero due realtà smaniose, che sperano, bramano e desiderano i grandi palcoscenici. Che meritano.

Adrian Banks, americano, guardia della New Basket Happy Casa Brindisi, grande protagonista di questa stagione felice. Nel cerchietto, a destra in alto, il coach della squadra brindisina Francesco “Frank” Vitucci

Una stagione felice per la New Basket Happy Casa Brindisi che con la strepitosa vittoria ad Avellino (83-87) ha conquistato i playoff scudetto in serie A. Sfiorato il trionfo in Coppa Italia, fermata da Cremona solo in finale, ora punta a conquistare il quarto posto in campionato, battendo domenica prossima Trento. La principale società cestistica della Puglia è presieduta da Fernando Marino. Allenatore è Francesco “Frank" Vitucci (nella foto), coach classe ’63, cresciuto nella Reyer Venezia al fianco di grandi allenatori come Primo, Zorzi e De Sisti. Il tecnico è candidato a essere scelto come allenatore dell’anno, ma i motivi di orgoglio per Brindisi non finiscono qua. La Happy Casa infatti vanta tre giocatori tra le nominations dei LBA Award 2019: Riccardo Moraschini, miglior italiano; John Brown III, giocatore rivelazione e Jeremy Chappel, miglior difensore. Tra gli altri, protagonisti in maglia biancazzurra Adrian Banks, Vincenzo Taddeo, Erik Rush, Tony Gaffney, Alessandro Zanelli, Wes Clark, Devondrick Walker, Nicolò Cazzolato, Jakub Wojciechowski, Alessandro Zanelli.

La prima partita in casa del Lecce neopromosso in serie A (22 settembre 1985, Lecce-Torino 0-0): il direttore Stamerra consegna una coppa di Quotidiano al campione del mondo Franco Causio, all’epoca in maglia giallorossa; sulla sinistra si riconosce Enzo delli Noci, dirigente dell’US e del Lecce Club. A destra, un primo piano di qualche anno fa di Vittorio Bruno Stamerra, scomparso il 4 maggio a Brindisi

IL RICORDO/La scomparsa del giornalista brindisino

Stamerra, il direttore che fece grande Quotidiano di MARCELLO TARRICONE

accontando il sogno del Lecce di tornare in serie A e nelle pagine del GialloRosso che parlano anche di Brindisi e di basket, è doveroso il ricordo di un giornalista di valore che il Salento ha perduto nei giorni scorsi. Vittorio Bruno Stamerra la sua ultima partita l’ha giocata fino alla fine, con la passione e il coraggio che hanno connotato la sua vita. Poi si è dovuto arrendere alla malattia, consegnando alla memoria della comunità pugliese quello che di buono ha fatto per la sua terra e lasciando un grande vuoto in quanti hanno avuto il privilegio di stargli accanto per diversi anni. Da lui fui assunto nel 1985, in quella che allora era l’“altra faccia dell’informazione in Puglia”, in forza alla Redazione sportiva, dove rimasi, da capo servizio, sino al giugno del ’98, quando i destini, miei e di altri colleghi, si separarono dal “nuovo” corso di Quotidiano. Stamerra, direttore dal 1981, era andato via un anno e mezzo prima. Per il giornale si era chiusa una fase storica, il periodo più appassionante e felice, per capacità di penetrazione sul territorio, diffusione e vendite. Vittorio - che ci ha lasciato all’alba di sabato 4 maggio, all’età di 76 anni, - era uno dei decani del giornalismo pugliese, avendo iniziato a lavorare con la Gazzetta del Mezzogiorno, sulle cui colonne era tornato a scrivere apprezzati editoriali fino a pochi anni fa, finché le vicende della politica italiana avevano stimolato la sua curiosità. Al fiuto del giornalista di razza, univa una solida cultura laica che affondava le radici negli ideali socialisti che sempre hanno ispirato la sua visione e interpretazione critica dei fenomeni e dei cambiamenti sociali. Alla direzione di Quotidiano, dopo essere stato inviato per la Rai, Vittorio Stamerra ha senza dubbio espresso il meglio del suo mestiere, guidando con rigore la sua “ciurma” senza mai perdere di vista la rotta da seguire, che era quella di affermare

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l’autorevolezza del giornale che in quei tre lustri si è tradotta in nuovi lettori, copie diffuse e fatturato pubblicitario. Pur navigando la Edisalento, va detto, in acque non sempre tranquille. Cordiale e ironico e al tempo stesso personaggio per molti spigoloso e scomodo, il “Comandante”, affiancato dall’indimenticabile Antonio Maglio, ha costruito un giornale che era sì di provincia ma capace di “leggere” i fatti che accadevano nel mondo, onorando il diritto-dovere di informare e denunciare. Senza fare sconti o cedere a minacce. Non a caso nel 1992 subì un attentato per mano della Sacra Corona Unita che distrusse con una bomba la sua villetta di Monticelli. Il direttore dovette per molti mesi vivere sotto scorta armata e la sede in viale degli Studenti fu a lungo presidiata dalla polizia. Acuto osservatore dalla penna graffiante, Stamerra ha lasciato il segno con i suoi articoli di fondo e le mille iniziative di supporto al giornale, prodotti editoriali di qualità, innovativi per grafica e contenuti, che hanno contribuito a far crescere la Puglia meridionale. E qui mi piace evidenziare la costante attenzione riservata allo sport. Nativo di Tuturano, da buon brindisino Vittorio era innamorato del basket e spesso nelle riunioni di redazione ci regalava gustosi aneddoti su “Big” Elio Pentassuglia o su Claudio “Lupetto” Malagoli. E una sfida avvincente fu anche il varo del numero del lunedì, per una informazione completa su tutte le discipline sportive, dal calcio alla vela (Vittorio amava naturalmente gli sport di mare e la Brindisi-Corfù per lui era molto più che una regata), che hanno trovato spazio nel giornale e negli inserti speciali. Nello Sport, come negli altri settori del giornale, il Quotidiano di Vittorio Bruno Stamerra è stato una scuola di giornalismo che ha formato ottimi professionisti, tra i quali alcune delle migliori firme dei principali quotidiani e periodici italiani e pugliesi di oggi. Grazie Direttore, addio “Comandante”. Ciao Vittorio.

Alla signora Marida, alle figlie Ornella e Federica, al genero Giovanni Rubatelli e al nipotino Gabriele, le condoglianze del Lecce Club, della Redazione del GialloRosso e della Sepa Srl Lecce.


FUORICAMPO

11 MAGGIO 2019

I COLORI DEL CALCIO

SPES ULTIMA DEA IMPERATIVO VINCERE

di TOTI CARPENTIERI

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siamo così giunti all’ultima fermata, ovvero a quel “qui, si parrà la tua nobilitate” di liceale memoria, che mette nel frullatore del tempo (l’attimo fuggente, ovvero questi novanta minuti finali) le delusioni, le speranze, gli errori, le certezze, i risultati, i rimorsi e i rimpianti di un’intera stagione. Primo tra tutti, il non aver compreso quello che dovevamo fare contro gli undici di Centurioni (ora definitivamente retrocessi) nella città del Santo, che ci ha visto quasi fossimo turisti per caso. Anche se, a ben guardare, cose del genere sono capitate perfino alla Juventus, quella degli otto scudetti consecutivi… Partiamo, quindi, da quanto fatto sino a questo momento.

Diremmo una sorta di “fuoco d’artificio” continuo, pur se tra alti e bassi, considerando dove eravamo lo scorso anno; una vera cavalcata a colori, cui manca solo l’ultimo atto, che, a ben guardare, nasce sotto buoni auspici, non fosse altro che per quel sold out allo stadio “Via del Mare” che ci fa tornare alla mente quanto vissuto nella stagione 1984/1985, quella della nostra prima e indimenticata promozione in Serie A. Dai 25.000 della partita contro il Cagliari (un rotondo 2-0, ma dovevamo andare a Monza e lì giocarci tutto fino all’ultimo minuto) di trentaquattro anni fa, agli oltre 25.000 di oggi, per replicare un sogno, in una fantasmagoria cromatica fatta di strisce gialle e rosse piene di significati, perfino artistici alla Dorazio o alla Rothko. Nell’abbraccio corale del popolo del Salento, con la convinzione e con l’obbligo morale di crederci fermamente, e con la voce allenata pronta a ri-cantare “We are the Champions”, ricordando l’indimenticato Freddie Mercury.

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L’ANNIVERSARIO/70 ANNI FA LA TRAGEDIA DI SUPERGA

GRANDE TORINO, IL MITO di GIUSEPPE CAUS

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nche gli sportivi leccesi e salentini si commuovono al ricordo di quel tragico 4 maggio del 1949, quando l’aereo che riportava a casa il Grande Torino si schiantò sul colle di Superga: morirono in 31 tra squadra, equipaggio e giornalisti. Quel giorno, alle 17.05, scompariva la squadra italiana più forte e amata di sempre.

TRENTUNO VITTIME - Il Grande Torino, di ritorno da Lisbona dove i granata avevano incontrato in una amichevole per beneficienza il Benfica, viaggiava sull’aereo che, a causa di una fitta nebbia, si schiantò contro la Basilica di Superga. Quel velivolo riportava a casa 31 tra giocatori, allenatore, dirigenti, giornalisti al seguito della squadra, piloti ed equipaggio. Trentuno caduti che, di anno in anno, ogni 4 maggio, tanti tifosi si fermano a ri-

cordare. Non solo quelli legati al Toro, perché il Grande Torino era il simbolo della rinascita di una nazione faticosamente uscita dalla seconda guerra mondiale. UN SIMBOLO PER L’ITALIA -

Un’Italia che voleva ripartire, mettersi tutto alle spalle. Il simbolo era quella squadra che giocava e vinceva e che nei momenti di difficoltà sapeva rimboccarsi le maniche, il gesto più celebre di Valentino Mazzola, che di quel Toro era il numero dieci e capitano. Il 4 Maggio per il po-

polo torinista è il giorno del ricordo, della commemorazione e del silenzio. Il giorno del pellegrinaggio. Quest’anno oltre cinquemila tifosi granata si sono ritrovati al Colle di Superga, laddove sorge la Lapide in onore dei 31 caduti. COMMOVENTE CERIMONIA -

Proprio in quella occasione, in concomitanza con l’orario dello schianto e quindi della tragedia, il capitano del Torino, quest’anno Andrea Belotti, ha letto nel più totale silenzio, uno ad uno, i nomi di

tutti e trentuno i caduti. Una cerimonia che si ripete di anno in anno, subito dopo la funzione religiosa che scandisce la giornata. In chiusura non si può non ricordare i nomi degli Invincibili: Valerio Bacigalupo, Aldo e Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti e Julius Schubert.



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