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Il caffè del futuro sarà di altissima qualità Il movimento Third Coffee Wave punta a far riconoscere il caffè come un prodotto artigianale di pregio
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ome sarà il caffè del futuro? Una domanda lecita a cui chiunque può rispondere, in base a gusti, conoscenze, desideri. In più parti del mondo, però, c’è qualcuno che ci sta già pensando già oggi. Un esempio è la torrefazione finlandese Paulig, che già due anni fa, nel 2018, ha creato la “Blend of 2080”, ovvero la “Miscela del 2080”. Secondo alcuni studi e calcoli effettuati, infatti, nel 2080 la produzione di caffè non sarà sufficiente a coprire la domanda,
complici anche i cambiamenti climatici di cui è vittima il nostro pianeta: stiamo parlando di uno spazio temporale di 60 anni, mica di millenni. Se queste previsioni dovessero rivelarsi azzeccate, come si farà? E’ presto detto: Paulig ha realizzato un “caffè senza caffè”! Questi gli ingredienti della “Blend of 2080”: malto d’orzo, fichi secchi, tè pu’er fermentato e polvere di carruba. Una provocazione bella e buona, visto che questa bevanda poco o niente ha a che vedere con il
nostro amato caffè! Ben più credito diamo al movimento “Third Coffee Wave”, la “Terza Onda”, nato negli Stati Uniti d’AMerica e diffusosi via via in Europa. Il caffè, così come il vino e la birra, è riconosciuto come un prodotto artigianale di altissima qualità e questo movimento ambisce a farlo diventare “novile”, pregiato, di nicchia. Un caffè di altissima qualità, insomma, alla cui base c’è la ricercatezza e la cura, oltre che il piacere di gustarsi una buona tazzina!
Alla scoperta del Dalgona Coffee Successo planetario durante la pandemia per questa bevanda al caffè nata in Corea del Sud
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l Covid-19 sta colpendo in ogni parte del mondo e non accenna ancora a scomparire, anzi. Durante la pandemia le persone escono meno di casa e hanno iniziato a pubblicare sui social media il loro Dalgona Coffee, una bevanda nata in Corea del Sud e che, a causa della somiglianza nel gusto e nell’aspetto, prende il nome da un lecca lecca a base di zucchero e lievito – Dalgona Candy –, tanto amato dai bambini coreani. In tantissimi hanno così iniziato a far video del loro caffè montato manualmente a casa, senza l’utilizzo di frullatori elettrici. E’ presto detto cosa sia il Dalgona Coffee, conosciuto in Italia soprattutto e più comunemente in Europa come il “cappuccino sottosopra” e in Corea del Sud e
nel continente asiatico come il “caffè della quarantena”: una bevanda prodotta montando proporzioni uguali di caffè istantaneo in polvere, zucchero e acqua calda fino a renderlo cremoso, quindi aggiungendolo al latte freddo o caldo. Con l’hashtag #dalgonacoffeechallenge, le versioni
fatte in casa del Dalgona Coffee hanno iniziato a diffondersi sui canali YouTube della Corea del Sud, prima di diventare virali su TikTok. Con poca musica di sottofondo e nessuna narrazione, si può sentire il leggero scricchiolio dei fondi di caffè mentre qualcuno li raccoglie con un cucchia-
ino, il rumore dolce che fa l’acqua quando viene versata nella ciotola, il tintinnio della frusta mentre crea la schiuma e il morbido suono che il composto fa quando viene versato in un bicchiere. Il processo di preparazione del Dalgona Coffee è rilassante da guardare e forse il suo enorme successo è dovuto anche a questo, in mesi così snervanti e difficile come quelli che stiamo vivendo. Si dice anche che il Dalgona Coffee assomigli molto alla bevanda indiana nota come “phenti hui coffee”, “phitti hui coffee” o “caffè battuto”. L’unica differenza è che quando si prepara il “phenti hui coffee” il latte viene versato sopra la miscela montata invece di versare la miscela montata sopra il latte.