il bacio del lago, Sunny Valerio, giallo

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44 «Non puoi» continuava la voce bianca. Anja avvertiva scenderle in viso dalla fronte gocce di ansia e sudore. «Aiutami a trovarti!» Sentì la voce abbandonarla. Un’ombra la sostituì. Le acque dell’immenso lago, luccicanti alla pallida luce della luna, le furono davanti. Un silenzio surreale calò intorno a lei. Avvertiva i polmoni bruciare, prede di un calore infernale. «Anja, non puoi.» La piccola bambina le era accanto, vicina al suo corpo. «Brigitte, sei tu?» La bimba la fissava con lo sguardo dritto verso il suo, penetrante, come nient’altro al modo avesse mai visto. Prese la mano della ragazza e il contatto con la sua morbida pelle provocò in Anja un brivido. Le sembrava tutto così assurdo. Si abbassò per avvicinare il viso a quello della piccola figura. Si guardarono mute; un lungo attimo che durò però un solo secondo. L’una si riconobbe negli occhi dell’altra. Anja sentiva il profumo infantile di quella piccola creatura; niente della spensieratezza che avrebbe dovuto avere sembrava far parte di lei. Poi Brigitte parlò: «Non puoi.» La bambina non c’era più. Un fiore sulla sponda la sostituiva: una gerbera rosa. *** Anja dopo quello strano sogno sentì la necessità di andarsi a rinfrescare il collo e il viso bagnati di sudore. Le tempie le pulsavano, la voce della piccola continuava a risuonarle in testa. Capì dal sapore salato sulle labbra di aver pianto. “Prima vado via da questa casa, prima smetterò di star male” pensò. Era la seconda volta che faceva un sogno strano, l’ultimo ancor più del primo. Quella bambina la inquietava e tormentava; si rese conto di essere troppo suggestionata da ogni cosa di quel posto. Solitamente si svegliava senza neanche ricordare il sogno che aveva riempito la notte; concluse che non era un buon segnale per lei.


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