Almanacco 2014

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ASD FALCHI LECCO

ASD

FALCHI LECCO

2014

L’ALMANACCO

WEB EDITION

Il “THOR” di

CINE

R a c c o n t o i n e d i t o dell’impresa vissuta in prima persona

CAMBIO CASACCA UN DOVEROSO

GRAZIE

A LUCA E MARCO

SUPER

VITO Salva Emilie e conclude in gran stile il KIMA, che EROE!!

Transcivetta Karpos Campionato sociale

ce Garlate’s Lake Skyra Cervino Trail

occia” Giornata “La G elfio Trofeo Ad L’ALMANACCO 2014

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2014

N! O I T EDI XTRA! B E W EE N I G 12 PA

L’ALMANACCO ASD FALCHI LECCO


C

arissimi,

passano gli anni ma per fortuna il L’aria che si respira con Voi è quella “vecio” resiste alle intemperie..... giusta. Quella delle persone che si salute compresa. Solo il fatto di esserVi affaticano per godersi il loro sport vicino e di poter presenziare a qualche preferito. Sacrifici...Sacrifici...Sacrifici.

vostro evento mi riempie di gioia. Il Uno poi si chiede ma chi glielo fa lunedì scorrendo i vari giornali (Play fare??? Boy, Washington Post, Paris Match)

vedo dove avete combattuto nel week Complimentarmi con chi? Con Tutti! end. Se siete saliti sul podio... bene, Perché lo spirito è lo stesso e tutti si

altrimenti va bene lo stesso. Scherzi a danno da fare per ottenere dei buoni risultati ma ancor più per continuare parte siete veramente grandi!!!!!!


ASD FALCHI LECCO

a mantenere quello spirito di grup- Alessio e tutti gli altri. E presto an-

po che Vi distingue. Con Voi si vive la che Massimiliano, lui corre in Sicilia in vera allegria, facce pulite (magari su- mezzo agli agrumeti... Al di là degli date) ma che traspirano quel senso di splendidi risultati devo riconoscere amicizia disinteressata che purtroppo che sono pochi i gruppi che possono oggi non è più tanto in uso.

vantare tutto ciò.

Che dire del Cine.... Dopo aver per-

In occasione della gara/gita alla Tran- so 50 kg partecipa a delle gare fatiscivetta ho avuto il piacere di passare cosissime. Mi ricordo ancora la gara due giorni speciali con Voi, nei quali in Dolomiti, sul salitone del Boè, ero

ho avuto il piacere di conoscere al- convinto che dopo pochi giorni avrei

cune nuove linfe dei Falchi: Paoli- partecipato alle sue Esequie.... Verano, Eros, Andrea e Gianmaria. E poi mente grande!!!! Magari riuscissi io a ci sono Francesca, Giuseppe, Marco, perdere 4/5 etti...

L’altruismo che Vi distingue vi fa fare cose encomiabili. L’Eritrea Vi aspetta per una corsetta fra le Ambe. Non

parliamo delle persone diversamente abili alle quali state donando il Cuore. Complimenti avanti così. Circa

l’andamento

degli

affari

Kapriol... riusciamo a tenere la testa

fuori dall’acqua (siamo dei buoni nuotatori) grazie ai miei Figli e al loro impegno quotidiano.

Con Franco e Alberto e tutto il personale che lavora per Morganti, cerchiamo di metterci tutta la nostra buona volontà.

Quattro caprette a Morterone... Cosa ne dite? Grazie e auguroni a tutti. Sandro Morganti L’ALMANACCO 2014

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Cari Falchi.... Di Mauro Esposito

... commentare i risultati della stagione è per me sicuramente motivo di grande soddisfazione e orgoglio. Ho ricevuto proprio stasera l’elenco dei migliori risultati di tutto l’anno (prime 5 posizioni) e i nomi dei Falchi sono ricorrenti. Bilancio positivo anche dei nuovi atleti che si sono integrati bene nel gruppo e hanno portato entusiasmo, spensieratezza, simpatia e una sana competitività. La nuova leva sta abbassando l’età media, porta dei buoni risultati e per ultimo anche se non meno importante da continuità all’amicizia e alla voglia di stare insieme e far festa. I giovani sono una risorsa molto importante da coinvolgere in tutte le attività del gruppo, portano nuove idee e trasmettono energia positiva che permette ai senior di continuare la direzione della società con entusiasmo e passione. Ogni gara regala sempre mille emozioni e i tra momenti che caratterizzano una competizione uno dei più importanti è il pranzo conviviale che la segue. E’ in questa occasione che ognuno racconta la propria esperienza e le proprie emozioni, ogni storia è interessante e ricca di dettagli, anche se poi c’è sempre qualcuno che esagera. Non nascondo di provare un leggero rammarico e una punta di invidia per non essere più ai nastri di partenza e non poter raccontare la mia esperienza di gara. Un ringraziamento particolare e doveroso da parte di tutti i Falchi va all’amico e primo tifoso Sandro Morganti e alla sua famiglia che, nonostante la crisi, anche quest’anno con molta generosità hanno sostenuto le nostre numerose richieste e iniziative. Auguri a voi e alle vostre famiglie di un prospero 2015. Buone Feste e……Buone gare.

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2014-SQUADRA E GARE 06 La Squadra

10 Un anno di corse (10 PAGINE EXTRA!!) 32 Trofeo Adelfio 39 Dal GIMS 40 Transcivetta Karpos

46 Il mio mezzo Tor 50 Giro della Val d’Orcia 52 Prima che il Gallo canti 56 Vertical del Magnodeno

STORIE 58 Skyrace del Lago di Garlate 62 Giro del Cervino e Breithorn (2 PAGINE EXTRA!!) 68 Campionato Sociale 2014 72 L’ evoluzione dell’ atleta 74 Il Sorriso! 81 L’ Ecotrumbee 82 Le due colonne 84 L’ ultimo Viandante da Falco 86 Sei!

GRAN FINALE.... 88 Prima di Chiudere... 89 Lieti Eventi 90 Vita da Skairanner

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Paolo Bonanomi Gianmaria Lucernini (Ciccio) Giuseppe Marsiglione Francesca Rusconi Andrea Ceraudo Le preziose new entry 2014!!


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Welcome to the WEB! Perchè, se l’Almanacco arriva una volta all’anno, puntuale come Babbo Natale (o le tasse) perché aspettare tanto per restare aggiornati sui racconti dei Nostri (e Vostri) beniamini corridori? Ebbene contro il logorìo della vita moderna non solo bevete un Cynar (come diceva il vecchio Calindri), ma, aggiungiamo noi, digitate www.asfalchi.it . Aggiornamenti gare, volantini e nuove proposte vi aspettano!!

Dalle Alpi agli Scaffali: Andrea Biassoni Magliette, pettorali e iscrizioni gara: Andrea Biassoni e Affari&Sport Lecco ancora una volta ci hanno supportato durante quest’anno ormai in chiusura. Un grazie ancora quindi al nostro atleta, un po’ corridore, un po’ sci-alpinista! E se avete dubbi di scarpe da corsa, bhe, è la persona che fa per voi


UN ANNO DI CORSE 2013 - NOVEMBRE

2013 - DICEMBRE 1 DICEMBRE PROVINCIALI CROSS CERNUSCO

Giordano Montanari 10°. In gara Terraneo e Casati.Si apre la stagione delle campestri.

10 NOVEMBRE STAFFETTA AIDO

Giordano Montanari vince con Puppi, ma Carlo Ratti coglie il miglior posto a piedi

17 NOVEMBRE “TORINO TERROR”

Un tranquillo weekend di paura per Paolo Beria

CAMPIONATO SOCIALE SEV Falchi in gruppo nutrito

24 NOVEMBRE WINE TRAIL

Buono Ardesi all’arrivo

7 DICEMBRE Si festeggiano i Falchi e i primi Campioni Sociali (Carlo Ratti, Annalisa Ongania) 8 DICEMBRE TRAIL DI PORTOFINO Ratti in trasferta Ligure

CORSA CAMPESTRE E TRAIL

Montanari, Terraneo a Mendrisio (CH) mentre Taddeo su percorso trail gareggia a Montorfano (Co)


PARTE 1 FRAMMENTI DI CRONISTORIA - NOVEMBRE 2013 / FEBBRAIO 2014 - GENNAIO

2013 - FEBBRAIO

6 GENNAIO CROSS DEL CAMPACCIO

2 FEBBRAIO MEZZA DI LECCO E CROSS REGIONALE

Giordano Montanari corre con i PRO, mentre Terraneo sfiora il podio MM35.

Davide Ghislanzoni e Giordano Montantari tra i partenti

22 FEBBRAIO ANCORA CAMPESTRE!

Giordano Montanari e Taddeo Bertoldini ancora in prima fila, questa volta ad Oggiono, per correre nel tra fango ed erba.

12 GENNAIO CROSS - PADERNO

Continua l’avventura di Taddeo nel Cross Per Tutti

16-19 GENNAIO GRANDE CORSA BIANCA

Giampy Crippa è tra i partenti della dura corsa, annullata poi al 70o km

MOUNTAIN ATTACK!

Andrea Biassoni gareggia nello Skialp, 40 km

23 FEBBRAIO MEZZA DI TREVIGLIO

Tanti Falchi presenti per la prima tappa del campionato sociale. Primo del gruppo Paolo Beria.


UN ANNO DI CORSE 2014 - MARZO

2014 - APRILE

2 MARZO DAL TRAIL AL PORTO

5 APRILE SKYRACE DEL CANTO

Sergio Bernasconi e Marco Terraneo tra il fango di Erba, mentre Taddeo di corsa al porto di Genova. Non ultimo Lele Gianola: presente al Trail di Bozz

Francesca è sesta e gran gruppone al vertical: vince Eros!

13 APRILE MONTE BARRO RUNNING E ALTRO

Carlo è primo, Eros e Francesca da podio! Montanari “apre” la stagione in pista a Treviso e Andrea Biassoni è in scena nello scialpinismo

21 APRILE DOUBLE CLASSIC

Gran classica! Presenti Sergio e Luca Ripamonti, ma anche Montanari in misto con Colnaghi. E sempre in coppia mista anche Taddeo.

16 MARZO GALBIATE-SAN GENESIO

Primo gradino per Carlo Ratti

23 MARZO ESORDIO DI MARSIGLIONE E STRAMILANO

Giuseppe è al via della Maremontana, mentre Paolo Bonanomi, Roberto Roncalletti e Taddeo sono al via della Stramilano

25 APRILE TROFEO ADELFIO

L’edizione dei record: 388 partecipanti, Golinelli sbriciola il muro dei 33’ (32’50’’) e Ilaria Bianchi è super in campo femminile (42’02’’)


PARTE 2 FRAMMENTI DI CRONISTORIA - MARZO 2014 / GIUGNO 2014 2014 - MAGGIO

2014 - GIUGNO

1-4 MAGGIO FALCHI SCATENATI IN PRIMAVERA

7 GIUGNO 15-FALCHI-15 ALLA RESEGUP

Presenti su più fronti. Dal Dario e Willy (11° Enry Ardesi) alla Corsa dei Briganti (Paolino Bonanomi, Sergio, Teo Spreafico e Mauro) e poi ancora alla Merate-Cornizzolo (Roncalletti) e tanti altri

4 MAGGIO PAOLINO VS PAOLONE!!

Alla Belèe De Cursa sfida tra Paoli. La spunta Paolino (Bonanomi) su Beria. Ma sono da podio (1° e 2°). E chiude il terzetto il mitico Andrea Ceraudo!

E Francesca chiude all’11° posto. Chapeau!!

15 GIUGNO TORNA LA GRIGNETTA VERTICALE E si sfiora il podio con Carlo ed Eros

NIRVANA RAID

La “banda dei Barbuti” (Nicola Spreafico con l’amico Matteo Abate è ottavo). Super-Jessy Maggioni con l’amico Ferri sfiora il podio! E Giampy? Bhe...con l’amico Bana è secondo!!!

11 MAGGIO VERTICAL E TRAIL!

Tanti e tanti presenti al Cornizzolo e al Trail del Motty fanno gli onori Giuseppe Marsiglione, Vito, Ale Filigura e Lele Gianola.

18-31 MAGGIO LA STAGIONE E’ NEL PIENO

Tante gare...esempi? Trentapassi Skyrace (Taddeo), ma poi anche Luzzeno-Manavello (3° Eros), Crono del Palio (tra le donne vince Annalisa), Lucciolata....

21 GIUGNO MONZA RESEGONE

La terna inedita: Sergio/Luca Ripamonti e Alessio chiude in gran carriera. Montanari è da podio in squadra mista.

29 GIUGNO INTROBIO-BIANDINO E MOLINA-BIETTI

Carlo ed Eros sono primi e secondi ad Introbio. Annalisa è terza alla Bietti.


UN ANNO DI CORSE 2014 - LUGLIO

2014 - AGOSTO

6 LUGLIO SENTIERO 4 LUGLIO

2 AGOSTO RED BULL K3

Carlo, Eros e Paolino...3 Falchi nei primi 11 della granclassica di inzio luglio

Giampy, Marco Lafranconi ed Eros ci provano! Bravi tutti ed Eros giunge in vetta!

Presente Cine, in vista del Tor E non solo corsa: Beria partecipa alla Onno-Mandello di nuoto

10 AGOSTO SIERRE-ZINAL

GRAN TRAIL COURMAYEUR

13 LUGLIO BRAVE LE FALCHETTE AL CHECKUP!

Al San Martino Francesca è prima, Micaela terza!

MOGGIO-ARTAVAGGIO

Carlo è primo e non ce n’è per nessuno!

20 LUGLIO TRANSCIVETTA

Taddeo in gara nella granclassica dei “Cinque quattromila”

30 AGOSTO STRESA NIGHT TRAIL

Il bravo Lele Gianola sfiora il podio

31 AGOSTO TROFEO KIMA

Tutti alla gita sociale!

Andrea Biassoni e Vito Gallo in gara in Valmasino e Vito....bhe...merita storia a parte!

27 LUGLIO GIIR DI MONT

Ancora gara di casa e podio completo: Carlo, Paolino e Marco (Lafranconi)

La mitica gara di Premana richiama tanti e tanti Falchi!

CORSA DEI PROMESSI SPOSI


PARTE 3 FRAMMENTI DI CRONISTORIA - LUGLIO 2014 / OTTOBRE 2014 2014 - SETTEMBRE

2013 - OTTOBRE

7 SETTEMBRE VERTICAL DEL MAGNODENO

4 OTTOBRE ARRANCABIRRA

Golinelli fa paura, ma Carlo...è terzo!

TOR DES GÈANTS

Cine parte per la sua avventura al Tor

Riccardo, il dottor Farumi e Ale FIligura sono in gara e....ovviamente sono 6 birre su 6!

13 SETTEMBRE RUNVINATA

Primo Carlo, terzo Eros e tanti altri in gara

21 SETTEMBRE ZAC-UP!

Sul percorso i Falchi danno una mano....non solo gare!!!

28 SETTEMBRE AL LAGUNC E’ TERZO LAFRANCONI

12 OTTOBRE ALL’ELISA I FALCHI SONO SECONDI! E Paolino Bonanomi sfiora il terzo posto

E in gara anche Paolino Bonanomi..

19 OTTOBRE GIORNATA CON LA GOCCIA!

Perché non ci sono solo gare, ma anche solidarietà


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UN ANNO DI CORSE NOVEMBRE 2013 - GIUGNO 2014

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PARTE 4 I MIGLIORI RISULTATI LUGLIO 2014 - OTTOBRE 2014

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Koh Samui - Thailandia

Double Classic Besana

Monte Barro Running - Podio Maschile

18 L’ALMANACCO 2014 Monte Barro Running - Podio Femminile

Trail del Formico


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Belee De Cursa

Cornizzolo Vertical

ResegUP! 2014

Trincea Trail

Staffetta SportSpecialist

Nirvana Raid

Trail Del Viandante

Monza-Montevecchia

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ResegUP! 2014

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L’ALMANACCO 2014 Giir di Mont 2014


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Grono-M.ti di Santa Maria

Scigamatt 2014

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Arrancabirra 2014


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Bobbio Vertical

BONUS T

Ovvero...le foto, qui in ordine sparso,

che non han trovato posto

nell’edizione cartacea, per questioni di priorità, tempo e scelta. Ma assolutamente non per mancanza di valore, anzi.....alcune dal sapore epico, come quella di un Capitan Ratti trafitto, da fare invidia al leggendario Robert Capa...

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TRACK AGrono-Monti di Santa Maria....stretching,,,,,

L’ALMANACCO 2014 Vertical del Cornizzolo

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Sergino in una foto del “periodo Newyorkese” (6 x 30’ Lecco, và...)

6x30’ Lecco, campo del Bione

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L’ALMANACCO 2014 Monza Resegone 2014

Maggianico-Camposecco. - fasi pre-gara....


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Maggianico-Camposecco. - fasi pre-gara....

Maggianico-Camposecco. - fasi pre-gara....

Maggianico-Camposecco. - fasi pre-gara....

Mangiafuoco - Immagine di Repertorio

L’ALMANACCO 2014 Trofeo dei Presidenti

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Trofeo dei Presidenti

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L’ALMANACCO 2014 Trofeo Atletica Erba

Trofeo dei Presidenti

6 x 30’ Lecco


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Valcava Vertical

Valcava Vertical

Valcava Vertical

Vertical del Cornizzolo

L’ALMANACCO 2014 Vertical del Cornizzolo

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Corsa dei Briganti

Belee De Cursa

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L’ALMANACCO 2014 Trail del Viandante

ResegUP.


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Spartan Race

Scarpinada

Grono-Monti di santa Maria....

Rally della Val Tartano

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Giir di Mont

Architett all’opera.... Grono-Monti di Santa Maria AGrono-Monti di Santa Maria....stretching,,,,,

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Tifosi affezionati

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Ripetute....


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Grono-Monti di Santa Maria....”Nomen Omen”...

Trail del Motty

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Il 25 aprile è.... Trofeo Adelfio! Di Paolo Bonanomi

L’incessante susseguirsi dei “prosit” ci aiuta a ricordare chi ha collaborato alla perfetta riuscita di questa giornata che oltre ad averci fatto faticare, gioire e divertire ci ha permesso di dare un piccolo sostegno ai progetti del GIMS in Eritrea”

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iornata da record in tutti i sensi: a darsi appuntamento la mattina del 25 Aprile al piazzale della funivia per Erna quest’anno ben 388 atleti,mai così tanti, che hanno voluto condividere con noi Falchi la passione per la montagna, e il ricordo di una grande persona, Adelfio. La chicca è stata poi il record sul percorso firmato da Nicola Golinelli che è letteralmente “volato” al rifugio Marchett in 33’15”. Record anche per quanto riguarda la gara in rosa, con l’ottimo tempo di 42’02” siglato da Ilaria Bianchi. Una bella novità è stata introdotta quest’anno nella manifestazione. Gli adulti sono stanchi ma contenti, ora è il turno dei più piccini, si è così svolta con grande successo la prima edizione della MiniSkyrace che ha coinvolto una cinquantina di bambini, suddivisi per età, in una adrenalinica e supercompetitiva corsa lungo un bel circuito erboso nei pressi del rifugio Marchett! Complimenti a pioggia sono ci sono giunti per quanto riguarda l’organizzazione della gara, che come tutti gli anni non ha fatto mancare agli atleti il ricco ristoro finale, di cui si parla ormai oltreoceano e di cui si osannano in particolare le super-torte caserecce e la mitica Macedonia Gigante, preparata con frutta di primissima scelta, amorevolmente selezionata dal nostro carissimo presidente Mauro. Competizioni concluse è giunto il momento dei grandi festeggiamenti, Falchi riuniti a convivio, birra a fiumi e chilometri di salamelle scorrono senza limiti tra le fauci affamate e assetate di noi Rapaci! L’incessante susseguirsi dei “prosit” ci aiuta a ricordare chi ha collaborato alla perfetta riuscita di questa giornata che oltre ad averci fatto faticare, gioire e divertire ci ha permesso di dare un piccolo sostegno ai progetti del GIMS in Eritrea. Un applauso va anche a Mattia e a tutto lo staff del rifugio Marchett che ha contribuito al successo della giornata!

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DAL GIMS P

Di Betti Ghislanzoni

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arissimi amici,

è passato un altro anno ed eccomi per aggiornarvi sui progetti del GIMS (Gruppo Impegno Missionario San Giovanni), che nonostante la crisi, proseguono grazie alla generosità di tanti amici (tra i quali voi dei Falchi meritate un posto d’onore grazie anche al contributo raccolto in occasione del Trofeo Adelfio!). Nel settembre del 2013 Sandro Morganti con alcuni amici si è recato in Eritrea per l’inaugurazione della Casa delle Orfane di Asmara e, si sa... da cosa nasce cosa, nell’occasione si è ritrovato con i responsabili di altre quattro associazioni italiane ‘amiche’ dell’Eritrea e si è deciso di aderire all’impegnativo progetto della maternità di Zagher. Zagher è un villaggio sull’altopiano eritreo ed era sprovvisto di un reparto di maternità, pertanto presentava un indice di mortalità neonatale molto elevato perché le mamme partorivano in casa in un ambiente non protetto igienicamente e spesso senza l’assistenza di personale qualificato. L’obiettivo del progetto (che avrà un costo di circa 120.000,00 EURO) è di realizzare il reparto di maternità presso l’ambulatorio già esistente, che sarà gestito dalle Suore Figlie di S. Anna. I beneficiari del progetto saranno circa 900 (!) donne, probabili mamme, abitanti nel comprensorio. I lavori sono iniziati all’inizio dell’anno e sono ormai quasi terminati come si vede nelle foto che abbiamo ricevuto in questi giorni. Naturalmente proseguiamo con il sostegno ai nostri amici missionari che seguiamo da anni e che hanno con noi un legame ‘speciale’ in Malawi, Honduras, Filippine, Guinea Bissau. Un caloroso saluto a tutti, Betti GIMS L’ALMANACCO 2014

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TRANSCIVETTA KARPOS La gita sociale....

Di Mauro Esposito, Paolo Beria e Sergio Bernasconi

Dopo un anno di pausa quest’anno a gran richiesta è tornata la gita sociale che si è svolta il 19 e 20 luglio. Destinazione il Lago di Alleghe a cui fa da cornice l’imponente Civetta delle Dolomiti di Zoldo nella spendida Valle del Cordevole. Ben 40 partecipanti tra atleti, amici e famiglie e non mancano il Sandro e la Luigia che contribuiscono ad allietare il viaggio in pullman con aneddoti e barzellette. Il programma molto semplice ma intenso prevede partenza da Lecco il sabato alle ore 6.00, pausa colazione a metà mattina a base di salame, vino rosso, tanta allegria e voglia di far festa. Arrivo in hotel per l’ora di pranzo, il pomeriggio è libero: chi gioca carte, qualcuno si riposa, ma soprattutto è anche questa un’occasione per stare insieme e divertirsi. La Transcivetta, gara a coppie di lun-

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ghezza pari a 23,5 km, si è svolta domenica sotto uno splendido sole che illuminava le pareti del Civetta e del Pelmo. Il percorso ha un dislivello di sola salita di 1950 metri. Dopo la partenza si sale lungo la Val Corpassa passando prima al Rifugio Capanna Trieste e poi al Rifugio Vazzoler lungo una comoda e ben corribile strada bianca, 1034 metri di dislivello dalla partenza. A pochi metri dal Rifugio è posto il primo ristoro. Oltrepassate le casere Favretti, guadagnate dopo una terribile rampa, si correrà lungo la Val Civetta prima di imboccare il verticale sentiero che porta al Rifugio Tissi e secondo ristoro 1570 metri di dislivello dalla partenza. Dal Rifugio si scende verso il pianoro per circa 200 metri di dislivello, per immettersi nella salita di Col Negro, inizialmente si salirà dolcemente poi il sentiero s'impennerà sino alla Forcella (200 metri di dislivello terminata la discesa dal

Tissi). Superato il laghetto del Coldai si affronteranno gli ultimi metri di dislivello che portano alla Forcella Coldai (circa 50 metri) presso il rifugio Coldai da dove si può ammirare la splendida parete del Pelmo e da dove comincia la picchiata finale verso i Piani di Pezzè. Arrivati al traguardo c’è il pranzo conviviale con gli amici che aspettano atleti e accompagnatori che hanno seguito i corridori lungo tutto il percorso. 6 coppie di Falchi partecipano alla Transcivetta e guadagnano un ottimo secondo posto nella classifica di società. Dopo le premiazioni i Falchi si distinguono per la loro allegria e goliardia con balli sui tavoli in compagnia di belle ragazze. (Mauro Esposito)


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“Se da una parte i Vigili del Fuoco di Belluno sono riusciti a spegnere le ambizioni da parte dei Falchi di conquistare l’ambita Civetta in legno nulla hanno potuto contro la goliardia e l’esuberanza del Gruppo di rendere un post gara una vera festa collettiva e popolare. Il tendone ha preso letteralmente fuoco quando il Presidente ed il Capitano in prima fila hanno acceso la miccia , seguiti dai baldi giovani che spronavano a mano a mano i più restii. Non sarebbe bastata l’intera guarnigione a domare l’incendio.....” (Sergio Bernasconi)

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’ stata una grande emozione correre in questo scenario dolomitico, dove le pareti ed i pilastri ti fanno sentire piccolo piccolo. Negli Anni Trenta gli scalatori lecchesi hannocompiuto dei capolavori sulla Torre Trieste (via Cassin-Ratti) e sulla Torre Venezia (via Ratti-Panzeri). In anni più recenti Marco Anghileri firmava la prima invernale sulla via Solleder in Civetta. E pensare che ci ha lasciato solo pochi mesi fa... Con questi brividi, con questi pensieri mi sono concentrato sulla corsa, e per fortuna era una gara a coppie così c’è stata la possibilità di distrarsi con Paolino e di rincuorarci a vicenda quando le gambe non giravano a dovere. Ci siamo trovati bene, tutto è filato liscio ed il finale è stato intenso, abbiamo dato tutto e ci siamo tolti delle soddisfazioni. Paolino è un amico ma soprattutto un atleta promettente che va sempre più come un treno!

Questa due giorni è stata fantastica, abbiamo fatto gruppo con lo sport e con un po’ di sana baldoria... Voglio ringraziare il Sig. Sandro per il supporto, le nostre famiglie, i nostri amici. AVANTI FALCHI! (Paolo Beria) L’ALMANACCO 2014

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IL MIO MEZZO TOR Di Gianluca “Cine” Corti

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uesta non vuole essere una classifica in ordine di importanza, ma solamente i 10 momenti (e ce ne sarebbero altrettanti, se non di più) che mi sono rimasti dentro, quelli che mi fanno ancora emozionare quando ci ripenso.

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La partenza. Credo di aver avuto gli occhi lucidi per i primi 2Km. Ho corso tra 2 ali di folla che non smetteva di applaudire, di incitare, di suonare campane, di fare foto o video con lo smartphone. Pazzesco. Ricordo gente anche a Dolonne e poco prima di imboccare il sentiero verso il Col d’Arp

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L’ascesa al Col Loson(3299m). La più lunga, la più alta, la più bella, la più introspettiva. 1500m di D+ in non-soquanti-chilometri. Prima un lungo destra-sinistra su strada poderale, poi, una volta arrivato al capanno del guardia parco, un interminabile pianoro fin sotto al colle che però non si vedeva mai, mai, mai. Solo negli ultimi 300m di dislivello, ho iniziato a scorgere la sommità. Prima un continuo “dai, dopo quella montagnetta dovrebbe vedersi il colle”. Invece no, per due o tre volte. E sopra i 3000 l’altitudine inizia a farsi sentire e il respiro

si fa corto, affannoso. Li ho battezzato il mio passo come “SuperRidottoDaBollitoFinito”. Andavo davvero piano, ma salivo costante, passettino dopo passettino. Sinceramente non ricordo i pensieri avuti in quei momenti, anche perché non hai le forze per pensare ad altro se non a mettere un piede davanti a l’altro e non fermarti mai.

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La solitudine. Non un vero e proprio momento. Piuttosto una sensazione che in alcuni rari frangenti ho vissuto come qualcosa di negativo, ma che in altri è stata una piacevole compagna di viaggio. Soprattutto all’imbrunire, quando magari si ripartiva da un ristoro e sapevi che dovevi camminare almeno altre 4/5 ore prima di trovarne un altro. Ricordo la solitudine della prima notte, quella passata sul Crosatie, in balia del vento a guardare verso l’alto alla ricerca della sommità. Alla fine, però, al Tor non sei mai solo. Qualche “Caronte” lo trovi sempre, qualcuno con cui condividere una salita o una discesa o un piatto di pasta c’è sempre. Basta dire “Facciamo insieme ‘sto pezzo? Ti va?”, in special modo di notte difficilmente qualcuno ti avrebbe mai risposto “No”


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Intanto ci raggiunge un corridore cinese che si raccoglie in preghiera e io con lui. Gli poggio una mano sulla spalla e lui contraccambia con un abbraccio...” vato a scalfire quella sensazione di onnipotenza che stavo provando. Ma niente. Via fino alla base vita raggiunta con quasi 3 ore di anticipo rispetto ai programmi. In quel preciso momento ho creduto(sigh) di poter arrivare fino a Courma. Davvero.

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Il Col d’Arp. E’ il primo colle, il battesimo del Tor des Geants. Si sale tutti insieme, difficile sorpassare perché hai paura di osare troppo. E poi per me è stato la gioia dell’incontro con i miei Amici Lele e Chiara, venuti appositamente da Lecco per percorrere la discesa che ci ha portato fino a La Thuile. Hanno assaporato un pezzettino di Tor e ne sono rimasti innamorati, tanto da programmare le ferie 2015 proprio in Val d’Aosta. L’arrivo a La Thuile in mezzo alla folla e l’abbraccio per salutarci, due momenti davvero indimenticabili.

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Il passaggio sotto il ponte romano di Donnas. Quando si sale verso Courmayeur, dall’autostrada, si vede se ci si fa attenzione. Subito dopo il casello di Pont Saint Martin, sotto il Forte di Bard si intravede sulla destra. E’ lì da chissà quanti anni. E tutte le sante volte mi ripetevo “Una volta passerò sotto quel ponte”. E quando mi ci sono trovato, beh…Ho ancora adesso i brividi dall’emozione. Poi la gente che passa in macchina e ti suona, ti applaude, ti incita. Gente che si sporge dal finestrino per urlarti “Bravoooooooo, sei un grandeeeeee” o camionisti che danno aria alle trombe. WOW. E’ solo un pezzettino di strada romana, ma ha un significato immenso per qualsiasi corridore al Tor

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I 29km di discesa. Ventinovechilometri. Già a scriverlo e ripeterlo mi stanco. Dai 2750m del Colle Finestra ai 250m di Donnas. Un viaggio. Il più bello perché avevo delle sensazioni stupende. Non ricordo un solo minuto di sofferenza, un solo momento difficile. Continuavo a scendere….scendere… scendere…e sorpassare tanti in difficoltà. Rifugio Dondena, Chardonnay, Pontboset: volati. Solo un forte temporale ha pro-

Perloz. L’ultimo vero e proprio momento felice, perché da lì in poi le tenebre hanno fatto capolino nella mia testa. Ma a mezzanotte insieme al mio Amico GioFerra, anch’egli venuto per condividere un pezzettino di Tor, siamo capitati in questo paesino molto simile a Premana, abbarbicato sul fianco di una montagna. Bene, alle 00.05 c’era la banda che suonava in giro per le vie, a piedi. E al ristoro sembrava di essere tra amici: risate, battute, preoccupazioni. Tutto quello che ci si dice, appunto, tra amici, con persone che fino a 5 minuti prima manco conoscevi. Questa è la vera e propria magia del Tor.

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Dimitri&Sarah. Di tutti quelli incontrati lungo i 161km percorsi, loro due sono quelli che più mi sono rimasti dentro. Anche perché era già tutto scritto. Mi spiego. Colazione in albergo la mattina della partenza e vedo questa coppia che sbiascica un americano che mi incuriosisce tantissimo. Parliamo per circa mezz’ora e loro mi capiscono. Bene. Ci salutiamo sicuri che in quella baraonda non ci saremmo più incontrati. Invece…BAM…Bivacco Promoud, subito dopo il Passo Alto, eccoli lì. “Dimitriiiiiiii” “Gianlucaaaaaaa”. Da lì è stato un continuo incrociarsi, chiacchierare sul baseball, sul basket, sul loro viaggetto che faranno da lì fino a fine maggio…si si…fine maggio 2015!!! Nel momento in cui sto scrivendo (ottobre 2014) si trovano in Tibet per 7 settimane di trekking. Hanno appena lasciato la Russia. Loro lo chiamano “Anno Sabbatico”, BEATI LORO!!!! L’ALMANACCO 2014

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Yuan Yang – 1040. Discesa del Crosatie, prima notte, primi chilometri. La percorro e non vedo grosse difficoltà. Dopo circa 20’ mi trovo di fronte al “cairn” o “ometto della montagna” costruito per ricordare lo sfortunato corridore cinese morto proprio in quel punto nel 2013. Mi guardo in giro e davvero fatico a capire la dinamica. Poi mi raggiunge un italiano che l’anno prima aveva fatto il Tor e mi dice “Tu non hai idea di cos’era questo posto l’anno scorso: un fiume di fango, a quasi -8° con un vento che trasformava in aghi ghiacciati la pioggia che stava cadendo”. Intanto ci raggiunge un corridore cinese che si raccoglie in preghiera e io con lui. Gli poggio una mano sulla spalla e lui contraccambia con un abbraccio………..

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L’arrivo. Si, si. Non è successo. Non sono impazzito. Ma me lo sono immaginato così: ultimo kilometro su asfalto, circa le 13 del sabato, Mila mi viene incontro e ci stringiamo in un abbraccio silenzioso. Poi lei, Carola. E le ultime barriere crollano inevitabilmente. Percorro quell’ultimo tratto con lei in spalla che mi dice “Veloceeeeeeee, più veloceeeeeee” e io che le rispondo “Amore, perdonami ma sarei un po’ stanco”. Poi il traguardo e un pianto ininterrotto. Ecco, credo che sarebbe finita proprio così. Invece….Invece è un qualcosa che nel 2016 proverò ad avverare, con tutto me stesso. Sicuramente in questa Top Ten sarebbe rientrato anche il momento più brutto, quello del ritiro, perché anch’esso sarà indimenticabile. Però quello è un qualcosa di intimo, che mi terrò dentro per tanto tempo.

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GIRO DELLA VAL D’ORCIA UNA MARATONA....A TAPPE... D Davide Ghislanzoni

...A dire il vero il clima era più da maratona nel deserto che non da gara in collina...”

Approfittando di una settimana di ferie, decido di iscrivermi alla 15^ edizione del Giro Podistico della Val d’Orcia, nella campagna senese, organizzato dalla UISP Chianciano: 5 tappe da lunedì 9 a sabato 14 giugno, per un totale di circa 40 km. A dire il vero il clima era più da maratona nel deserto che non da gara in collina, con sole cocente e temperatura sempre attorno ai 30°. La cornice era da cartolina con paesaggi spettacolari, panorami mozzafiato, in un susseguirsi continuo di oliveti e vigneti, con i borghi medioevali sulle sommità a fare da sentinelle, in un’atmosfera senza tempo. Il percorso, vista l’altimetria del territorio prettamente collinare, si è sviluppato con salite e discese in gran parte su strade bianche, intervallato da alcuni brevi tratti su sentieri e su asfalto; di pianura praticamente non c’era traccia. La base operativa era posta a Chianciano Terme, da dove ci si

trasferiva verso le varie località sedi di tappa, situate nel raggio di circa 20 km. 160 circa gli iscritti, provenienti da diverse regioni italiane, tutti accomunati dalla voglia di trascorrere una settimana di vacanza... attiva. Il giusto carburante per affrontare le fatiche della corsa ci è stato sempre garantito dalla nostra amica chef Rita dell’Hotel Eden, che ogni giorno ci ha deliziato con le sue squisite prelibatezze, tutte rigorosamente fatte in casa: biscotti, torte, pane, pasta, verdure e zuppe di ogni tipo: sembrava di essere in un agriturismo! Per la cronaca ho avuto la soddisfazione personale di essere riuscito ad entrare nella top ten finale (incredibile), piazzandomi 10° in classifica generale e 3° in quella di categoria. Come prima esperienza di partecipazione ad una gara a tappe, il giudizio finale non può che essere lusinghiero.


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Già questo, agli occhi di mio figlio di 4 anni, lo aveva reso un supereroe: maneggiava una motosega appeso a una fune !”

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he Vito sia una persona “particolare” ormai ne siamo consci tutti. Sarebbe interessante intervistare un qualsiasi impiegato dell’anagrafe di Lecco, a cui lui e l’amata Ale, continuano a fornire un lavoro costante e sfiancante, per avere qualche aneddoto divertente. Il fatto che lui non si metterebbe mai di suo pugno a scrivere un articolo su sè stesso mi ha portato a farlo al suo posto. Vito è infatti un cantastorie, nel senso buono del termine, uno che sa raccontare bene la sua vita e le sue avventure, uno come Paolini e Ascanio Celestini, che sa rendere interessante un discorso riempiendolo di superlativi (anche quando parla di trattamenti di disinfestazione dagli acari per le piante) ma difficilmente si metterebbe a scrivere, lo fa poco anche con gli sms .. preferisce telefonare, o meglio ancora, parlate a quattrocchi. E’ fatto alla vecchia maniera.

Prima che il Gallo canti... Di Nicola Spreafico

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Ci siamo conosciuti un paio di anni fa, era entrato da poco nel gruppo, sapevo che faceva il giardiniere ed io avevo un lavoro per lui. Detto/fatto: è rimasto appeso con l’imbrago alla parete di roccia dietro casa mia per 3 giorni e con l’aiuto dei 2 figli grandi ha ripulito tutto ... ok, ok ogni tanto scendeva. Già questo, agli occhi di mio figlio di 4 anni, lo aveva reso un supereroe: maneggiava una motosega appeso a una fune ! Così, ormai definitivamente, mi sono giocato la stima di mio figlio: gli avevo da poco spiegato che, a differenza del suo eroe sportivo Carlo Ratti, io non avrei MAI vinto una gara. Ancora adesso mi chiede spiegazioni sul fatto che Carlo Ratti continui a sollevare coppe, e io no. Ora mi entra in casa Vito, che di lavoro si arrampica su alberi/ pareti di roccia e maneggia potenti motoseghe e attrezzi taglienti ... Martino: papà, tu cosa fai di lavoro ? Io: schiaccio i bottoni di una tastiera Vabbeh, devo trovare altri argomenti con mio figlio.


ASD FALCHI LECCO Da questo è cominciata la nostra amicizia, abbiamo iniziato a sentirci periodicamente al telefono e a fare qualche uscita assieme, al buio, come piace a me. Di corsa, cosa cavolo state pensando ?!?! Quest’anno, in particolare, il Gallo è esploso con grandi prestazioni e grandi avventure. Ok, ci sarà sempre qualcuno che gli ricorderà che al Vertical del Magnodeno suo figlio Andrea gli ha rifilato ben 10 minuti .. ma è comunque stata una buona stagione, dopotutto. Il primo evento dell’anno è infatti il Gallo a organizzarlo e a volerlo fortemente: 18 gennaio mangiata di squadra ai piani d’Erna (specialità gnocc menà) con prova unica di campionato sociale di bob (poi saltato per impraticabilità delle piste). Si parte di sera, con le frontali, sotto un diluvio e si arriva sotto un accenno di nevicata .. masarati fradici. Ottima cena e bevuta in compagnia, anche i nuovi entrati iniziano un po’ a capire cosa li aspetterà, tutti sembrano propensi. Rientro sotto il diluvio, nel fango della sponda ! Nonostante le condizioni proibitive eravamo almeno 20 presenti. Menzione speciale per il dottor Fabri (Fabrizio Farumi) che è salito in funivia ed è rimasto a dormire al Marchett (di questa vergogna paga ancora le conseguenze) e per il giovanissimo Andrea Ceraudo, partito da Maggianico a piedi in braga corta percorrendo il rotary per raggiungere la partenza dal Bolis (un ragazzo come non se ne vedono più da 50 anni). Da questo momento il Gallo inizia la sua preparazione per “LA GARA” - il KIMA che sarà il culmine della sua stagione. Dopo un Dario e Willy così così (problemi di schiena) e un Dolomiti Extreme trail ottimo, inizia a pigiare sull’accelleratore.

Mercoledì 25/6 mi arriva una sua telefonata: - Vito: Giovedì vado in Val di Mello - Nicola: ah bene, fai il fine settimana ? - Vito: No, parto da casa mia alle 21 - Erna - Forbesette Culmine - Artavaggio .... San Marco ... Tartavalle ... Ardenno ... Filoera. Dovrebbero essere 70 km. - Nicola: (basito) ah, la fai a piedi ? Tento in qualche modo di metterlo in dubbio sulla cavalcata

solitaria notturna, umida e i possibili rischi. Ma ci pensa Andrea Grilli a zinzarlo, lo punge sull’orgoglio dandogli del barlafuso, del patati. Tanto basta a dargli la carica per partire .. ormai non ci resta che accompagnarlo, almeno fino alla bocchetta d’Erna, per lavarci la coscienza. Andrea firma una carta che lo renderebbe responsabile economicamente di tutta la famiglia Gallo in caso di problemi del capofamiglia, arrivato a casa accende un mutuo a copertura del rischio. Fin qui tutto ok, poi, mentre io e Andrea rientriamo verso casa, inizia un martellante pensiero rivolto a quel folle che si farà tutta la notte e un po’ di più, in giro per sentieri che non ha mai percorso interamente. Il giorno dopo le comunicazioni tra falchi che chiedono e danno notizie fresche sullo stato di Vito si susseguono e si fanno febbrili. L’ALMANACCO 2014

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A me arriva solo uno stringato sms in codice: “culo grande diluvia” e riesco a sentirlo verso le 12 per decifrarne il contenuto. Ormai è arrivato ad Ardenno, l’impresa è compiuta, ha avuto problemi con ortiche, pioggia, vitellini, il sentiero franato ... ma le gambe e lo stomaco sono andati bene. Ma scritto così non rende, allegheremo un file audio con il racconto della nottata solitaria. A questo punto la preparazione per il Kima è a posto, considerando che, per fare una gara da 55 km diurni ne ha fatti 70 di allenamento notturno. A fine luglio si beve il Giir di Mont e si fa un paio di volte il Kima, così, tanto per gradire. La gara va alla grande, è preparato a puntino e chiude 53° in 8.53.20’’. Si lamenta un po’ dei km iniziali su strada non opportunamente segnalati e di qualche sasso volante nei

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pezzi pericolosi ma il meglio lo da quando racconta di come ha salvato la vita di Emelie Forsberg che aveva smarrito la strada. Con il suo fluente inglese le spiega che, al 3° pino mugo dopo il rifugio (quello che aveva bisogno di una potatura, per intenderci) non avrebbe dovuto scendere seguendo il canalone ma puntare dritto a quei rododendri bellissimi. All’arrivo riceverà il ringraziamento direttamente dal Re Kilian in persona, nonchè fidanzato della malcapitata. Sembra che Emelie, da quel giorno, sia diventata molto più pressante nei confronti di Kilian ... dice che vuole avere 10 figli da lui, ma non capisce cosa le abbia scatenato questa tempesta ormonale. A questo punto la stagione di Vito è un successo .. ma forse vi ho già detto che al Vertical del Magnodeno ha preso 10 minuti da suo figlio Andrea ? Facendo una proiezione veloce sul KIMA, Andrea potrebbe dare almeno 30 minuti al suo vecchio patriarca ... questo fa calare più di un’ombra su tutto quanto fatto fino ad ora dal nostro Vito! Questo articolo aiuterà, forse, chi lo legge, a capire come funzionano le amicizie all’interno del gruppo dei Falchi: nascono per caso: da un favore, da un giro assieme in montagna, da una battuta; proseguono con gli allenamenti, con le prese per i fondelli, le gare e i post gara; ....e continuano .. continuano ... continuano.


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2^EDIZIONE CHILOMETRO VERTICALE DEL MAGNODENO Di Gianluca Paganoni


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Dai, anca quest ann se po’ mia lamentass. Poi, qualche miglioramento c’è stato tipo la maglietta della gara arancione sgargiante consegnata in cima che, quando si è belli sudati, non dà mai fastidio....”

“Show

must go on!”. Con questa frase chiusi il mio articolo per l’almanacco 2013 sul vertical del Magnodeno. E, neanche a dirlo, lo spettacolo è continuato anche nel 2014. Sì perchè, spantegando un pochino, di spettacolo si è trattato. Con 150 partenti, un sentiero “abbellito” da cartelli indicanti ogni 100 m di dislivello (by Affari & Sport), l’ormai classica diretta audio-video firmata Brivio Brothers, si può dire che la gara è andata bene. Se poi guardiamo quel 35’17” col quale Golinelli ha stravinto la gara verrebbe da dire “sti ...azzi!!!” Dai, anca quest ann se po’ mia lamentass. Poi, qualche miglioramento c’è stato tipo la maglietta della gara arancione sgargiante consegnata in cima che, quando si è belli sudati, non dà mai fastidio. Anche il meteo, nonostante Luglio e Agosto piovosissimi, ci ha dato una mano: quanto meno di acqua non né è scesa. OK bagai, ringrazio ovviamente tutti coloro hanno dato una mano ad organizzare questo vertical. Fatemi menzionare però almeno il nostro giovane sherpa Cerry, così si gasa un po’, che s’è fatto un bel mazzo a portare su in vetta cibo e magliette col gerlo. Alla prossima. Ciao!

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SKYRACE DEL LAGO DI GARLATE Un sogno impossibile....o forse no.... Di Gianluca Paganoni

Quanti laghi ci sono in Italia? Un bel po’! Eppure ne abbiamo uno proprio qui sotto il naso che, talvolta, non notiamo neanche: è il lago di Garlate. In effetti si parla sempre del lago di Como o del ramo di Lecco ma, raramente, ci si ricorda della parte finale del Lario dove l’Adda ritorna definitivamente fiume.”

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uanti laghi ci sono in Italia? Un bel po’! Eppure ne abbiamo uno proprio qui sotto il naso che, talvolta, non notiamo neanche: è il lago di Garlate. In effetti si parla sempre del lago di Como o del ramo di Lecco ma, raramente, ci si ricorda della parte finale del Lario dove l’Adda ritorna definitivamente fiume. Eppure, visto dall’alto, questo lago ha un suo perché, delimitato a nord dal ponte Vecchio, ad ovest dal monte Barro, a sud dalla diga di Olginate, ad est dal Magnodeno. Così, parlando col socio Roncaletti, ci salta in testa una strana idea: perché non “abbracciarlo” con una bella camminata? E così, dalle parole si passa ai fatti. Oltre a noi due, si aggregano alla squadra Ricky e l’altro “drogato” di Magnodeno, Cristiano. Si parte dal Palataurus (200m) alle ore 6.00 del 17 Maggio 2014, un bel sabato mattina, direzione ponte Vecchio. Teniamo un’andatura regolare sul pistino, senza “ammazzarci”. Attraversato il ponte si comincia a salire verso Pian Sciresa, poi più su fino al Sasso della Vecchia, quindi svolta a sinistra direzione vetta del Barro. Che se ne dica, il panorama di questo itinerario è spettacolare! Arrivati alla croce del Barro (922m), sono le 7.10, tiriamo un attimo (ma proprio un attimo) fiato anche perché c’è un’arietta bella frizzante. Adesso giù, o meglio su e giù, perché puntando Galbiate, seguendo il sentiero del tre antecime, ci sono anche dei leggeri strappelli in salita. Niente da dire: anche la discesa è molto bella e, come la salita, sempre molto aerea, sospesa tra laghi e cielo. Si scende ancora, qua su strada asfaltata, fino a Garlate; prendiamo la ciclabile, attraversiamo il ponte di Olginate, quindi arriviamo a Vercurago zona Mela Verde. Ora si riprende a salire fino all’ingresso del santuario di S. Girolamo. Breve mini ristoro prima della seconda lunga salita verso il Magnodeno. Saliamo verso il castello dell’Innominato, poi su fino alla croce di Saina. Un paio di foto, pisciatina e ancora su fino alla Culmine, corno Grao e, finalmente, croce del Magnodeno (1236m). Sono le 10.00, abbiamo di fronte il Barro dove eravamo neanche 3 ore fa e ai nostri piedi il lago di Garlate. Ci fermiamo una quindicina di minuti, io mi mangio una bella banana e poi giù, direzione Campo de’ Boi, giù ancora fino in Neguggio, quindi becchiamo il sentiero Rotary fin sopra Maggianico. Poi, finalmente, l’ultimo pezzo di discesa fino in paese per poi puntare il nostro meritato arrivo al Palataurus. Sono le 11.00. In 5 ore, all inclusive, abbiamo chiuso il

nostro giro o meglio, come l’abbiamo battezzata noi, la “skyrace del lago di Garlate”, lunga 28 km e 400 m con 2000 m tondi di dislivello. Bella, da rifare! Non ci resta che un’ultima cosa da fare, in perfetto stile Falchi: tirare mezzogiorno con un bell’aperitivo! Andiamo quindi nel bar pizzeria “La Veranda” dove con birra, pizza e ancora birra festeggiamo questa nostra piccola impresa. L’ALMANACCO 2014

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Giro del Cervino e Breithorn P

Di Sergio Bernasconi Foto: Angelo Pollini

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gosto, tempo di ferie, staccare la spina da tutto e godersi una settimana in pace in un ambiente a me più consono, la montagna. I progetti sono quest’anno abbastanza limitati a causa di impegni famigliari, decido di stare in zona e non per un lungo periodo. Mi accordo con Angelo Pollini, mio amico di vecchia data, correvamo nella stessa società di atletica circa 10 anni fa, ci conosciamo ormai da 15 anni ed abbiamo già compiuto insieme il periplo del Monte Bianco. Persona sicuramente affidabile, non si lamenta mai ed è abituato ad andare in montagna anche da solo, come si suol dire “chi si somiglia si piglia”, infatti ci troviamo bene per tutto il tragitto del viaggio intrapreso insieme e non abbiamo mai il minimo screzio anche in condizioni difficili un elemento per me fondamentale per la buona riuscita di un progetto.

soluzione più economica. Ogni giorno percorriamo circa 25 km e facciamo 1400 m di dislivello attivo e passivo, una media di 7 ore di cammino comprese brevi soste per un panino che ci prepariamo la mattina facendolo saltar fuori dal ‘abbondante colazione dei rifugi. Si parte quasi sempre dai 1600 m di quota, si raggiunge un passo posto a circa 2900 m , si passa dall’altro versante e si scende a valle, 4 giorni nel Vallese Svizzero e 3 giorni in Italia precisamente in Val d’Aosta con Valtournanche e Valpelline. Nel Vallese proviamo qualche specialità culinaria, la migliore risulta il Rösti , piatto di patate bollite tagliate a filetti, cotte con burro e cipolla , guarnite da speck, formaggio locale ed uovo, un piatto unico nutriente.

Decidiamo di fare il Tour del Cervino, lo danno in 10 tappe ma pensiamo di riuscirlo a fare in 7 tappe, essendo abbastanza allenati ed utilizzando solamente per una piccola tratta il treno onde evitare una noiosa discesa di 5 ore verso la valle di Zermatt. Altresì ci imponiamo di non usare funivie come mezzo di aiuto, preferiamo fare il circuito nel modo più integrale possibile. Portiamo nello zaino la tenda, fornelletto, bombolette gas, cibo, vestiario pesante , scarponi, ramponi, scarpette ed accessori vari tipo pile...., ne risulta un fardello alquanto pesante, sopratutto il mio zaino da 75 litri pieno. Dobbiamo stare in giro 7 giorni e non bisogna mai lasciare nulla al caso, soprattutto in caso di bivacco di emergenza causa meteo od altro. Lasciamo la macchina a Cervinia che ci risulta particolarmente vuota pur essendo periodo di stagione estiva ci incamminiamo lungo il sentiero che costeggia le funivie fino ad arrivare al Rifugio Teodulo situato a quota 3300m, breve sosta a base di tè caldo, calziamo i ramponi, attraversiamo il ghiacciaio senza grossi problemi e scendiamo verso la valle di Zermatt, adottiamo subito la tattica di scambiarci ogni ora circa lo zaino con la tenda che risulta essere più pesante e si sente particolarmente sulle spalle, mentre per le gambe ed il fiato non riscontriamo grossi problemi di sorta. Arriviamo a Zermatt, cittadina vivace con un bel centro storico, c’è anche una festa di paese allietata dalle famose lunghe trombe suonate da personaggi in tipico costume montanaro e diversi stand con birra e cibo tipico. Ci sistemiamo in ostello, dato gli standard dei prezzi svizzeri cerchiamo sempre la L’ALMANACCO 2014

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Sua Maestà...il Cervino.... Usiamo la tenda per due notti, utilizzando dei campeggi molto basic, senza docce e con bagni chimici. Piovendo alla notte alla mattina è tutto umido e non si dorme bene, fortunatamente non fa troppo freddo. Anche i vestiti non asciugano e a lungo andare può diventare un problema. Durante tutta la settimana il meteo rimane incerto, ci sono pochi sprazzi di sole, piove frequentemente, nebbia in quota con poca visibilità, troviamo anche qualche fiocco di neve nel superamento del ghiacciaio sotto il Colle Colon che risulta essere il tratto più difficoltoso per la presenza di numerosi crepacci fortunatamente aperti e la mancanza di segnalazioni sul tratto impegnativo. Anche la nebbia ci crea qualche problema al Colle Torrent sopra il lago artificiale di Moiry, fatichiamo circa 45 minuti a trovare la traccia , non si vedeva ad un palmo di naso. Abbiamo un giorno di polmone e riusciamo a concludere il periplo il sabato pomeriggio come stabilito da programma, la domenica danno bel tempo ed Angelo mi propone di fare la facile cima del Braithorn di m 4165. Dopo 7 ore 30 minuti di tappone, lasciamo il peso superfluo dello zaino in macchina ( tenda, scarpette....) prendiamo le picozze

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B e ci involiamo letteralmente, mancano 5 minuti all’ultima corsa, verso le funivie di Cervinia per andare al Rifugio Guide del Cervino a 3460 m . Facciamo la conoscenza del rifugista Erik, potrebbe andar bene in qualche film di Jerry Calà, ci spariamo una buona cena e alla mattina dopo un’abbondante colazione saliamo al Braithorn, 4165 m, ghiacciao facile con buona traccia, privo di crepacci, arriviamo su per secondi, con l’ausilio di ramponi e bastoncini, usiamo la picozza solo per la discesa come sicurezza. Giornata splendida, blu terso, solo un po’ di vento gelido in cima ma ci può stare. Nella discesa incontriamo tanta gente salire, molti con corda e chiodi da ghiaccio assolutamente inutili per questa cima direi. Dopo 7 giorni di acqua e freddo finalmente splende il sole e ci siamo regalati anche una cima, torniamo a piedi fino a Cervinia sparandoci altri 2200m di dislivello in discesa e festeggiamo la fine della vacanza con polenta e salsiccia, birra e coca. E’ andato tutto per il meglio e si torna a casa già programmando nuove avventure per il prossimo anno. Un ringraziamento al mio compagno di avventura Angelo Pollini.


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Vento sul Breithorn

Breithorn

Arolla

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Mare di Nuvole sopra Zermatt

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Valle di Zinal

Castore e Polluce


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Ascesa al Breithorn


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CAMPIONATO SOCIALE 2014 Di Marco Terraneo Dopo l’esperienza “pilota” del 2013, quest’anno prende finalmente il via un campionato sociale combattutto e appassionante, grazie ad un nuovo sistema di punteggio e ad un’ottima risposta da parte del gruppo. Il campionato nasce nel 2013, grande idea del vulcanico Sergio ed è battaglia, su “10 prove 10” (ma con le sole 9 migliori prestazioni a conteggio) da correre su distanze e dislivelli vari. E così, dopo una prima prova su strada, la Mezza di Treviglio, si passa infatti a due granclassiche: La Monte Barro Running e il Trofeo Dario e Willy. Si prosegue con una skyrace d’eccellenza, la Resegup, e poi ancora due gare in montagna ormai tradizionali: la Introbio-Biandino, seguita dalla Moggio-Artavaggio. La settima prova coincide con il Giir Di Mont, ultima prima delle ferie estive e delle tappe autinnali. A settembre si riparte infatti con il Vertical del Magnodeno, seguito dalla Molina-Rifugio Elisa e in chiusura, grande classico, la Maggianico-Camposecco-Maggianico. Vittoria maschile e femminile, quest’anno, tutta all’insegna delle “new entry”. Paolo Bonanomi e Francesca Rusconi colgono infatti la prima piazza davanti, rispettivamente, ad Andrea Grilli/Carlo Ratti e Micaela I PUNTEGGI DEI PRIMI 5 ATLETI - CLASSIFICA MASCHILE

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ASD FALCHI LECCO I PUNTEGGI DELLE PRIME 3 ATLETE - CLASSIFICA FEMMINILE

Tizzoni/Annalisa Ongania. Ma vediamo qualche dettaglio in più, aiutandoci anche con qualche tabella. In campo maschile la classifica è stata molto combattuta. Tanti gli aspiranti al podio e Paolo se l’è dovuta vedere non solo contro due avversari diretti di gran costanza (Andrea Grilli e Riccardo Ghislanzoni prendono infatti parte a ben 9 prove), ma anche contro un Carlo Ratti che partecipa a meno prove ma tutte ad alto livello e con una media punti sulle prove gareggiate altissima, pari a 95. Forte comunque di presenza costante (e condizione in crescita) Bonanomi è comunque riuscito via via ad accumulare un bel “tesoretto” per mettersi al sicuro da arrembaggi ed eventuali passi falsi. Più semplice invece la classifica femminile, vista la presenza di tre sole concorrenti, con Francesca Nava assente per “super” maternità. Francesca Rusconi mette subito al sicuro 300 punti nelle prime 4 prove, per poi ritornare alla ribalta solo all’ultima tappa, Maggianico-Camposecco. Micaela recupera 100 punti secchi al Magnodeno e, con la storia dei “se”, avrebbe potuto ribaltare risultato con una semplice partecipazione all’Elisa. Ma del se e dei ma son piene le fosse e la media punti effettiva di 100/100 è di grande merito per Francesca: Terzo gradino per Annalisa con una sola prova e 100 punti secchi. Vale anche qui il discorso dei se….. che conoscendo il valore di Annalisa L’ALMANACCO 2014

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la Introbio/Biandino, piuttosto che la Maggianico-Camposecco, o l’Elisa stessa, sarebbero state gare di punteggio molto alto per lei. Ma gli impegni sono tanti e incrociare corsa con tutto il resto è spesso impresa da funamboli dell’orologio. E tutto questo è solo per dire che, nonostante il numero basso di concorrenti, anche la classifica femminile è stata non meno appassionante di quella maschile. Insomma…campionato sociale promosso a pieni voti: vince la prestazione e la partecipazione. E piccoli passi falsi o giornate di gloria possono fare la differenza. Per cui, un arrivederci al 2015. Ancora più numerosi.

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Vertical del Magnodeno

Trofeo Dario e Willy


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Giir di Mont

Monte Barro Running

Vertical del Magnodeno

Moggio-Artavaggio

ResegUP!

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EVOLUZIONE DELL’ ATLETA Di Sergio Bernasconi

F

in da piccoli ci hanno iniettato a piccole dosi la nostra grande passione, la montagna, che ci è penetrata in maniera esponenziale nella mente, come un virus, ma in questo caso sano. Da bambini si andava con le famiglie a fare la camminata domenicale, al Palanzone, ai Resinelli, zainetto in spalla, pranzo al sacco, ci si impiegava tutto il giorno, sembrava di essere stati a far chissà quale vetta, si camminava nel’ ultimo tratto di sentiero il più veloce possibile per cercare di arrivare davanti a papà quando si vedeva il rifugio, meta agognata, i genitori ti facevano arrivare per primo e tu eri tutto contento. Si aprivano gli zaini, la mamma preparava panini con affettato, carne in scatola, patatine in sacchetto, frutta ed il papà ti dava un goccino di grappa per digerire. L’acqua si prendeva durante la camminata dalle fonti e c’era l’immancabile zolletta di zucchero a metà strada che ti dava forza in salita. Dopo pranzo riposino e via per il ritorno a casa, sperando di non trovare coda in macchina al rientro.

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Papà ti insegnava le regole fondamentali : fai sempre attenzione a dove metti i piedi, stai a monte, leggi bene l’itinerario del percorso, sonio segnate le tal ore con un dislivello medio di 400 m all’ora..... Abbigliamento con scarponcini, calzettoni pesanti di lana, pantaloni alla zuava, maglietta di cotone, camicia a scacchi pesante, giacca a vento per eventuale pioggia,capellino e guanti che non si sa mai....di materiale tecnico allora nemmeno l’ombra se non le prime pedule in gorotex. Poi prime uscite con gli amici, si inizia a guardare quanto tempo indicano i cartelli della gita e si paragona il tempo effettivo, si inizia a guadagnare qualcosa sulla tabella di marcia per essere giovani e fieri , si riesce a fare i 600m di dislivello all’ora e lo si decanta agli altri amici che restano a casa causa malavoglia. Come ogni cosa c’è sempre un bivio: o perdi la voglia di andare in montagna e ti subentrano per la testa altri interessi o ti prende la passione ed allora le camminate iniziano a non bastarti più e


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Abbigliamento con scarponcini, calzettoni pesanti di lana, pantaloni alla zuava, maglietta di cotone, camicia a scacchi pesante, giacca a vento per eventuale pioggia,capellino e guanti che non si sa mai....di materiale tecnico allora nemmeno l’ombra se non le prime pedule in goretex...”

Genitori che ora ti prendono per matto se dici che parti dopo cena e vai al Bolettone con gli amici portandoti qualcosa da mangiare od in Grignetta con al seguito una birretta, cosa per noi diventata un’abitudine. Siamo in un’epoca dove tutto progredisce velocemente e noi ci siamo in pieno dentro, da internet al km verticale, banda larga sempre più veloce e Golinelli Nicola che sale in 32 minuti da Suello al Cornizzolo, 1000m di dislivello, un tempo all’epoca impensabile a chiunque. passi ad un livello superiore che può essere, l’alpinismo, l’arrampicatore, il corridore di montagna. Inizi a fare le prime gare di montagna nel nostro caso ed inizi a paragonare i tempi che facevi di dislivello quando camminavi, raffronti e vedi che inizia ad esserci quasi un abisso, riesci a fare i 1000 m di dislivello anche in meno di un’ora e non credi ai tuoi occhi. In questi trentanni è tutto cambiato: le gite in cui si impiegava un’intera giornata ora le fai in allenamento quando hai un paio di ore di tempo, in pausa pranzo od in notturna in base al tempo a disposizione. L’abbigliamento che era all’epoca improponibile ora è una routine: scarpettine da ginnastica, pantaloncini corti, maglietta tecnica, al massimo k- way per pioggia. L’ALMANACCO 2014

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IL SORRISO!! Di Carlo Ratti

I

l sorriso! Ecco cosa rimane di una domenica final- chi: i Piani Resinelli. mente dedicata agli altri, a dei ragazzi dell’associa- Il tradizionale “giro dell’anello” sembra percorso che

zione “La Goccia” a cui quest’anno si sono aggiunte ben si adatta ad una “gara tra amici” ma gli interrogal’associazione “Semplicemente Noi” e “Casa Oriz- tivi, lanciati dal sempre attento presidentissimo Espozonti”

sito Mauro non sono pochi:

Come ogni anno l’organizzazione della giornata parte un pochino a rilento, sará perché tra i Falchi c’é an- - si fa il giro orario o antiorario? cora la voglia di sparare le ultime cartucce in qualche

- nel giro antiorario c’è più dislivello?

gara di fine stagione, sarà perchè anche quest’anno si sperava in una presenza più massiccia, sará anche

Dopo

consultazione

di

planimetrie,

rilievi

per la location scelta quest’anno, che logisticamente aerofotogrammetrici, sorvoli di droni e elaborazioni complica le cose ma ben si sposa con lo spirito di Fal- con Google Earth, la soluzione sembrava lontana! Poi

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Una giornata dura poco, vola via, ma ti lascia tanto, trascorrere queste poche ore con questi ragazzi é sinceramente divertente, la complicitá che si crea con ognuno di loro é qualcosa di magico, ed alla fine della vieni ricoperto dall’unica moneta che questi ragazzi straordinari conoscono ....”

la svolta!

volti ci insegnano tante cose.

Ma siamo Falchi! Addio giro dell’anello! Ed ecco il

Ed ora non ci si ferma, prima edizione in riva la lago,

“Giro Montano dei Resinelli” attraverso discese im- seconda ai piedi della Grignetta, si vocifera che la terpervie, salite spacca gambe, panorami mozzafiato, za edizione si possa tenere a Morterone, ma l’imporgiusto premio a chi ha regalato a questi ragazzi una tante è non fermarsi, essere sempre piú numerosi e bella giornata, baciata anche dal sole e dai bellissimi

propositivi.

colori dell’autunno.

Una giornata dura poco, vola via, ma ti lascia tan-

A parte gli scherzi, un doveroso e sincero grazie va a

to, trascorrere queste poche ore con questi ragazzi é

tutti i volontari delle associazioni, persone stupende

sinceramente divertente, la complicitá che si crea con

che dedicano non una tantissime giornate agli altri, al

ognuno di loro é qualcosa di magico, ed alla fine della

loro spirito di iniziativa, alla loro forza e generosità vieni ricoperto dall’unica moneta che questi ragazzi contagiosa, un grazie va a tutti i ragazzi, che con i loro

straordinari conoscono: il sorriso! L’ALMANACCO 2014

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L’ ECO-TRUMBEE Da LeccoNotizie.com

agganciato rimorchio alla propria bicicletta ed in breve il nuovo servizio è stato inaugurato raggiungendo il primo cliente: “Quando mi ha visto arrivare con bicicletta e carrello mi sono sentito dire ‘Te sèt màt’ – scherza Fabrizio, che è anche atleta del gruppo dei Falchi di Lecco – Sul carretto tengo la borsa con i ferri e le cassette per le manutenzioni straordinarie, tutto quello che mi serve per poter rispondere alle esigenze della clientela”.

LECCO – Con la crisi di questi tempi agli artigiani tocca pedalare per tirare avanti e a Lecco c’è chi ha preso la cosa alla lettera: si tratta di Fabrizio Farumi, idraulico 42enne di San Giovanni e titolare della Termoidraulica Farumi, che ha deciso di vestire i panni del ciclista e spostarsi per le vie del centro in sella alla sua bici, rimorchiando un carretto con tutti gli arnesi del mestiere. Un “eco – trumbee”, che non inqui-

Un servizio “garantito” in particolare per la zona del centro e meteo permettendo: “Il sole non si è visto molto ultimamente e quando è così non resta che riaccendere il motore del furgone, mentre per quanto riguarda le distanze l’altro giorno ho ricevuto una chiamata dal rifugio SEL su ai Resinelli e direi che era davvero troppo per una pedana e che pedalando per le vie della lata!”. città si mantiene anche in forma: “Non solo – ci racconta il 42enne – L’iniziativa sarà senz’altro gradinon ho nemmeno problemi di traf- ta all’amministrazione comunale fico, né di parcheggio, né pedaggi che tanto si è spesa sul fronte della da pagare nelle zone a traffico li- viabilità sostenibile e nella promomitato. L’idea mi è venuta circa tre zione del servizio di bike sharing mesi fa, osservando i carrellini dei per abbattere lo smog cittadino. gelatai, ed ho pensato di riproporla Insomma, per “riparare” il buco dell’ozono serve una pedalata in nel mio settore”. più e un colpo di acceleratore in Dopo aver acquistato il materia- meno, e l’eco-”trumbee” sta facenle attraverso siti web, Farumi ha do la sua parte. L’ALMANACCO 2014

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Le due colonne Di Riccardo Ghislanzoni

Grazie Luca e grazie Marco per aver fatto nascere l’Almanacco e per averlo fatto crescere così tanto e così bene! Siete state le due vere colonne di questa iniziativa. GRAZIE!”

Nell'introduzione del “Numero Zero” dell'Almanacco del 2009 scrissi:

passato comodamente seduti sul divano. Ed ecco che il progetto va in porto. L’impulso decisivo arriva da “Lo Zio” della corsa in monta-

“L’idea viene buttata lì una sera da Luca Ripa-

gna, alias Marco Terraneo, neo-falco 2009, che

monti: ma perché non fare un “annuario” dei

con la sua vena creativa e la sua fantasia dà

Falchi con i risultati, i racconti delle gare e

vita all’intelaiatura e a buona parte dei conte-

quant’altro? La proposta può sembrare un po’

nuti dell’Almanacco. Già, perché questo è molto

strampalata. Nell’era di Internet, dove le infor-

di più di un annuario con i nudi e crudi risultati

mazioni che vogliamo si trovano tutte e subito,

delle gare. E’ un mezzo per dare voce a chi vuo-

addirittura “navigando” con il cellulare che te-

le condividere le proprie esperienze, mettendo-

niamo in tasca, perché fare un salto nel passa-

le nero su bianco. E’ un mezzo per raccogliere

to e tornare al cartaceo? Abbiamo già un sito

rubriche scherzose e per fare il bilancio di una

molto curato nella grafica e sempre aggiornato,

stagione agonistica, e non solo, che ci mettiamo

con notizie, foto e classifiche, perché avere an-

alle spalle. E’ anche un pretesto per fermarci un

che una pubblicazione stampata?

attimo, guardarci indietro e trarre da ciò che è

Beh, le domande possono essere tantissime…

passato nuovi stimoli e motivazioni per il futu-

ma anche le risposte non sono da meno! Sicu-

ro.

ramente il leggere e il toccare con mano quello che si sta leggendo ha tutto un altro fascino e

Siamo sicuri che anche al nostro caro e indimen-

un altro sapore. Chi non ha dimestichezza con

ticato Adelfio sarebbe piaciuto scrivere qualco-

i computer e la tecnologia può tranquillamen-

sa sull’Almanacco. Era il primo che si gonfiava

te sfogliarsi la propria copia come se fosse una

il petto di orgoglio quando leggeva sui giorna-

normale rivista. A distanza di anni si può tor-

li qualche notizia sugli amati Falchi. Per lui ha

nare a spulciare l’annuario e farsi un tuffo nel

scritto un’altra grande persona e suo amico qua-

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si fraterno, quel Sandro Morganti che ha accolto con passione e entusiasmo l’idea dell’Almanacco così come segue costantemente i risultati dei suoi atleti. E che dire degli altri Falchi che hanno voluto dare il proprio contributo? Innanzitutto vanno ringraziati per aver voluto condividere le proprie passioni e le proprie storie. E grazie anche a tutti gli altri che con i loro risultati e le loro gare hanno dato tanto materiale su cui scrivere. Adesso tocca a voi: fate di questo Almanacco quello che ritenete più opportuno. Conservatelo con cura nella libreria oppure usatelo tranquillamente per sistemare un tavolo traballante, ma vi assicuro che prima vale davvero la pena dargli una lettura. E se riusciremo a strapparvi almeno un’emozione o un sorriso, beh, allora avremo centrato il nostro obbiettivo! Buona lettura!”. Beh, rileggendo queste parole mi sono reso

conto che dopo 5 anni sono ancora di grande

attualità. Tra le mani state tenendo il sesto Almanacco dei Falchi. La grafica è sempre più cu-

rata ed è migliorata anno dopo anno, i contenuti sono sempre più vari e originali, tante sono le esperienze e le iniziative dei Falchi raccontate in queste pagine.

Questo però sarà un Almanacco un po' più particolare del solito. Per una strana coincidenza,

per scelte differenti, sia Luca Ripamonti sia Marco Terraneo, in arte “Lo Zio”, il prossimo anno non vestiranno più la casacca dei Falchi. Luca è

stato colui che ha fatto scoccare la scintilla che ha dato vita all'annuario. Lo Zio è stato quello che ha dato forma all'idea con grande fantasia dedicandoci davvero tanto tempo e tanta passione. Non solo semplice impaginatore degli

articoli ma un vero vulcano di idee, sempre più originali anno dopo anno!

A loro non possono che andare i più grandi rin-

graziamenti da parte di tutti i Falchi per aver

creduto e per aver portato avanti un'iniziativa davvero importante e che speriamo negli anni

continui a raccontare le “avventure” del nostro gruppo. Le premesse sono buone perché col

tempo hanno collaborato al “progetto Almanacco” sempre più persone, portando nuovi talenti grafici e nuovi talenti narrativi!

Grazie Luca e grazie Marco per aver fatto nascere l'Almanacco e per averlo fatto crescere così

tanto e così bene! Siete state le due vere colonne di questa iniziativa. GRAZIE!

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L’ULTIMO VIANDANTE DA FALCO Di Luca Ripamonti

Mi piace sempre il Viandante… per me è una sorta di Cammino di Santiago in miniatura da fare in giornata. Una sorta di pellegrinaggio utile per riflettere, pregare, parlare, confidarsi, stancarsi e gioire....”

più a partecipare alle iniziative come prima. Le mie priorità ora sono altre. Mia moglie Donatella. Sono le 6 e 12 quando insieme a Ricky salgo sul treno che da Abbadia porta a Colico. Senza biglietto… lo faremo sul treno. Poco dopo il controllore ci fa la ramanzina perché non siamo andati a cercarlo. Pensava che dovessimo sapere il regolamento di Trenitalia a memoria su come ci si comporta quando si sale sul treno senza biglietto. Pagato il dovuto, per stavolta senza multa, continuiamo il nostro viaggio verso la partenza del nostro sentiero. Arriviamo in ritardo… quasi quasi mi vien voglia di chiedere il rimborso… Con le prime luci dell’alba camminiamo per le vie di Colico puntando il Legnone dove ci collegheremo all’itinerario.

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L’andatura è allegra sui piani e in discesa. Più tranquilla in salita. Mi piace sempre il Viandante… per me è una sorta di Cammino di Santiago in miniatura da fare in giornata. Una sorta di pellegrinaggio utile per riflettere, pregare, parlare, confidarsi, stancarsi e gioire. Con Ricky l’ho fatto parecchie volte ed è sempre stato bello. Bello anche con tutte le altre persone con cui l'ho fatto e bello sarà anche le prossime volte che lo farò. Questa volta sarà l’ultima come falco, perché come già qualcuno sa ho deciso di lasciare la società. Dopo sei anni nei Falchi non riesco più a essere presente come prima, non riesco

Di questi anni mi rimarranno tutte le belle esperienze fatte insieme: le gare, le mangiate, le chiacchierate, l’Almanacco! Non ricordo quanti sono sino ad ora… l’idea mi era venuta dagli amici dell’OSA VALMADRERA che ogni anno stampano il CROCIATINO. Quindi nulla di nuovo ma piuttosto qualcosa di "rubato". È comunque stata una bella idea!!! Vorrei salutare tutti con una frase presa da un libro che ho letto di recente.

“LA VITA HA UN SENSO SOLO SE CI SI ACCORGE DI CHI CI STA ACCANTO E PUO’ AVER BISOGNO DI NOI.” (Fratel Ettore Boschini)


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SEI

Di Marco Terraneo

....ma facciamo un passo indietro di qualche

anno. Siamo nel 2009, una delle prime volte in cui facevo capatina in sede. Ed è proprio lì che, tra i tanti discorsi, Luca se ne esce

con l’idea di un Almanacco dei Falchi. Una proposta come tante, ma comincia a piacere

e così, qualche mese dopo, grazie anche al supporto della Kapriol-Morganti, si comincia a racimolare materiale.

Eh già...ma...come si fa un Almanacco? La prima uscita, bhe....è un Edizione Zero a tutti gli effetti. La si impagina in Word, in maniera molto artigianale, ma con tanta passione.

annuo,fino ai racconti di gare corte e lunghe corse durante la stagione. Insomma, ne esce una cosa simpatica, che piace a tutti. L’idea

di Luca è stata azzeccatissima. E così, l’anno dopo, siamo di nuovo in pista.

Ed è il 2010, anno del Primo Trofeo Adelfio,

evento speciale. E con l’Almanacco si fa un salto di qualità. Si reperiscono gli

strumenti giusti, l’impaginazione diventa

più professionale. E così prende vita la prima edizione ufficiale, con in copertina la bella e

ormai classica foto di Adelfio che innalza la Coppa del Trofeo Dario e Willy. Il 2011 è poi

l’anno del decennale. Dieci

In tanti cominciano a scrivere ed inviare anni di Falchi con tanto di sezione speciale foto, Riccardo mette mano alla correzione per omaggare l’anniversario del Gruppo. delle bozze, io comincio ad impaginare. E

i contenuti sono intriganti, dal resoconto

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2012,

altro

anno,

altro

evento,

altra


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mette lo zampino e ne esce una copertina che fa invidia ai periodici in vendita nelle

edicole. Per poi superarsi quest’anno, con questa edizione.

6 numeri di Almanacco quindi, anzi, 1 + 5, perchè le Edizioni Zero fanno storia a parte.

E così questa è la storia di come la proposta

una sera è diventata, con gli anni, un appuntamento fisso.

E ironia del destino, proprio quest’anno,

in contemporanea e senza sapere l’uno dell’altro sia io (che ho impaginato), sia Luca (che ha seminato un’idea) salutiamo con un’inchino il gruppo. Diversi i motivi,

comunque importanti, di una scelta così difficile e tanta tantissima, riconoscenza verso il Gruppo in cui rispetto, divertimento

e sano agonismo è sempre stato all’ordine del giorno.

Per cui vale sempre il solito vecchio motto del Capitano:

Grandi Falchi. copertina. Questa volta è

Sempre.

dedicata al Giro Montano del

Lario,

ostacolato

da

un meteo tremendo, ma

fortmente voluto da Sergio Bernasconi, sempre pieno di idee e proposte.

E poi arriviamo al 2013, con un edizione in cui si parla di

Giornata con La Goccia, del cambio di presidenza e di

un Giro Montano del Lario

finalmente concluso senza intoppi. Ma l’edizione 4,

del 2013, salta all’occhio anche per il nuovo restyling. Il talento di Andrea Grilli ci

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E prima di chiudere .....

...con la pagina dei Lieti Eventi e con un Gran Finale d’eccezione ad opera del Maestro Andrea Grilli , rubo io una mezza pagina di questo mio ultimo Almanacco da impaginatore . Ed è così un piacere poter scrivere una lista dei ringraziamenti per chi ci è restato coinvolto in questi sei anni (un po’ come i ringraziamenti sui CD musicali). Grazie quindi a Riccardo per la sempre paziente opera di correzione di bozze (....all’ultimo minuto!), a Luca per aver piantato l’albero degli Almanacchi , ad Andrea che ha upgradato a livello 2.0 (mano santa!!!) e alla famiglia Morganti che ci ha sempre supportato. E poi ancora un grazie a Chiara e Martina che da ottobre sopportano un vampiro che vaga di notte davanti allo schermo del PC, a Sergino per tutte le vulcaniche idee e a tutti coloro (voi sapete chi siete!!) che in questi anni hanno inviato articoli , foto, materiale e suggerimenti . Un doveroso grazie infine ai monaci che inventarono la birra, ai Led Zeppelin e ai Deep Purple che hanno allietato ancor di più le serate dietro la tastiera Grazie a tutti! Lo Zio



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SALUTI FINALI E RINGRAZIAMENTI Si chiude così anche questa edizione del nostro Almanacco, con l’augurio che ancora una volta vi siate divertiti a leggere le nostre piccole e grandi imprese. L’appuntamento è ancora per il prossimo anno, con la promessa che faremo di tutto per riempire, con le nostre storie, le pagine ancora bianche che ci aspettano nel 2015. Ciao a tutti, Gli Atleti dell’ASD Falchi Lecco Le foto, dove non specificato sono state tratte dal sito www.asfalchi.it e dalle raccolte private degli atleti e dei simpatizzanti dell’ASD Falchi Lecco. Ringraziamo per alcune foto LeccoNotizie.com, PizzoScalino.it, Podisti.net e SportdiMontagna.com. Grafica di copertina, disegno a pag 44 e tavole a pag. 78-79: Andrea Grilli Ci scusiamo per eventuali involontarie imprecisioni, omissioni e dimenticanze. Ringraziamo Sandro Morganti, tutta la sua famiglia e la Kapriol per il supporto e per l’affetto dimostrato in tutti questi anni e che viene rinnovato anno dopo anno. Per ulteriori informazioni sui progetti GIMS (Gruppo Impegno Missionario di San Giovanni) ci si può rivolgere a Sandro Morganti, cell. 335.80.77.336 Un grazie particolare va infine a tutti gli atleti che hanno contribuito non solo con articoli e foto, ma anche con idee, consigli e proposte per la stesura dell’Almanacco. Finito di stampare nel novembre 2014 www.asfalchi.it


L’energia che ti serve. Dalla sua costituzione, nel 2003, ACEL Service è il più importante fornitore di gas naturale in tutta la provincia di Lecco. Alla vendita di gas, ACEL Service ha recentemente affiancato la fornitura di energia elettrica ai comuni, alle aziende private e pubbliche e ai possessori di partita IVA. La sua attenta politica ai costi e la sua spiccata attenzione al servizio delle differenti tipologie di clienti, fanno di ACEL Service il tuo fornitore ideale per tutta l’energia che ti serve. Via Amendola, 4 23900 LECCO Tel. 0341 228611 Fax 0341 353293

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