Capitolo 971

Page 1

Inviando un secondo memoriale, Zhuge Liang rinnova l'attacco su Wei; Falsificando una lettera, Jiang Wei sconfigge l'armata settentrionale. --------------------------------------------------Fu nell'autunno del sesto anno dell'Inizio della Prosperità (229 d.C.) che l'esercito di Wei venne sconfitto, con una grande disfatta, da Lu Xun di Wu. La mortificazione di Cao Xiu gli causò una malattia della quale morì a Luoyang. Per ordine di Cao Rui, il Sovrano di Wei, Cao Xiu venne sepolto con tutti gli onori. Quindi Sima Yi riportò in patria l'esercito. Gli altri ufficiali andarono ad accoglierlo e chiesero, “La sconfitta del comandante Cao Xiu in parte è anche vostra. Perché, generale, vi siete precipitato a casa?” Sima Yi rispose, “Sono venuto per ragioni strategiche, per via delle probabili intenzioni di Zhuge Liang. Se sa che ho subito una sconfitta, potrebbe provare ad attaccare Changan. L'intera Vallata Occidentale sarebbe stata senza speranze se non fossi tornato.” Essi ascoltarono e sorrisero, perché pensavano che avesse avuto paura. Lettere da Wu giunsero a Shu proponendo un attacco contro Wei ed esponendo in dettaglio la loro recente vittoria. In queste lettere vennero soddisfatti due sentimenti: quello di raccontare la storia della propria grandezza e prodezza, e quello di proseguire il disegno di un trattato di pace. Il Secondo Sovrano era compiaciuto e mandò delle lettere a Zhuge Liang a Hanzhong. In quel momento l'esercito era in uno stato eccellente, i soldati resistenti, i cavalli forti. Vi era abbondanza di provviste di ogni genere. Zhuge Liang stava appunto per dichiarare una nuova guerra. Dopo aver ricevuto la lettera egli indisse un grande banchetto per discutere di una spedizione. Una forte burrasca arrivò da nordest e abbatté un abete davanti al rifugio del generale. Era un cattivo auspicio per tutti gli ufficiali, ed essi erano preoccupati. Zhuge Liang interrogò la sorte per capire cosa indicasse tale portento, e annunciò, “La burrasca segnala la scomparsa di un grande condottiero.” Faticavano a credergli. Ma prima che finisse il banchetto, due figli di Zhao Zilong, Zhao Tong e Zhao Guang, arrivarono e chiesero di vedere il Primo Ministro.

Zhao Tong

Zhao Guang

Zhuge Liang, profondamente commosso, gettò da parte la sua coppa di vino e urlò, “Ecco. Zhao Zilong è morto!”

www.treregni.it


Quando i due giovani entrarono, si prostrarono e piansero, dicendo, “Nostro padre è morto la notte scorsa alle ore tre.” Zhuge Liang vacillò e scoppiò in lamenti. “Il mio amico è morto. Il paese ha perso la sua grande luce, ed io il mio braccio destro!” Quelli attorno si unirono a lui, asciugandosi le lacrime. Zhuge Liang disse ai suoi uomini di andare di persona a Chengdu a portare la triste notizia all'imperatore. E il Secondo Sovrano pianse amaramente. “Zhao Zilong era mio salvatore e amico. Ha salvato la mia vita da bambino all'epoca della grande confusione!” urlò il Secondo Sovrano. Venne emanato un editto che nominava Zhao Zilong Maresciallo Reggente e Signore di Shunping e gli dava sepoltura ad est delle Colline di Seta vicino alla Capitale Chengdu. Venne eretto un tempio in sua memoria e vennero offerti sacrifici alle quattro stagioni. Da Changan proveniva un generale, coraggio di tigre, In astuzia e valore era un compagno adatto Per Guan Yu e Zhang Fei, le sue gesta rivaleggiavano Persino con le loro. Il Fiume Han e Dangyang ricordano Il suo nome. Due volte nelle sue fidate braccia portò Il principe, il figlio ed erede del suo beneamato comandante. Nelle pagine di storia il suo nome risalta, evidente, Giusta testimonianza delle più impavide e leali gesta. Il Secondo Sovrano mostrò la sua affezionata gratitudine al condottiero defunto, non solo accordandogli la più onorevole delle sepolture, ma tramite la gentilezza verso i suoi figli. Il maggiore Zhao Tong, venne nominato Generale nell'Armata Tigre e il minore, Zhao Guang, Generale di Stazione. Egli mise anche delle guardie davanti alla tomba. Quando i due figli partirono, i ministri riferirono al Secondo Sovrano: “Le disposizioni dell'esercito sono complete, e il Primo Ministro propone di marciare contro Wei senza indugio.” Discutendo della questione l'uno con l'altro, il Secondo Sovrano trovò i cortigiani molto più inclini ad una politica cauta e in un certo modo timorosa. E i dubbi si fecero strada nella sua mente tanto che non riusciva a decidere. Quindi giunse un memoriale da Zhuge Liang, e il messaggero, Yang Yi, venne chiamato in sua presenza e glielo diede. L'imperatore lo stese sul tavolo e lesse: “Il Primo Sovrano diceva sempre: 'Han e i ribelli non possono coesistere; il dominio di un sovrano non può essere confinato'. Pertanto egli si è affidato a me, vostro ministro, per distruggere i ribelli. Misurando i miei poteri con la sua perspicacia, sapeva che dovevo attaccare e opporre i miei talenti, per inadeguati che fossero, alla loro forza, perché, se non l'avessi fatto, il dominio reale sarebbe stato distrutto. La questione era: aspettare la distruzione senza sforzo, o attaccare? Pertanto ha affidato a me il compito. Da quel momento in avanti questa missione ha occupato ogni mio pensiero. “Considerando che il sud dovesse essere assicurato prima di poter attaccare il nord, ho sfidato il www.treregni.it


calore estivo e mi sono addentrato in profondità nelle selvagge nazioni Mang. Non perché fossi incurante della mia persona o dei soldati, ma spinto da un'unica considerazione, che il dominio reale non dovesse essere ristretto alla capitale di Shu, ho affrontato pericoli in osservanza del desiderio del Primo Sovrano. Ma vi erano critiche che dicevano che non avrei dovuto farlo. “Ora i ribelli sono stati indeboliti ad ovest e sono stati sconfitti ad est. Il regolamento di guerra stabilisce di approfittare della debolezza del nemico, e perciò ora è il tempo di attaccare. Discuterò le varie circostanze in ordine. “L'illuminazione del Fondatore degli Han, Liu Bang, rivaleggiava con la gloria del sole e della luna; i suoi consulenti erano profondi come l'abisso dell'oceano. Ciononostante, egli ha seguito un sentiero azzardato e ha subito diverse sconfitte, ottenendo riposo solo attraverso grandi pericoli. Vostra Maestà non raggiunge il suo livello, né i vostri consiglieri eguagliano Zhang Liang e Chen Ping. Eppure mentre desideriamo la vittoria, sediamo oziosi, aspettando che l'impero venga stabilizzato. Questo atteggiamento va oltre la mia comprensione. “Il Protettore Imperiale Liu Yao e il governatore Wang Lang occuparono ciascuno un territorio. Essi passarono il tempo parlando in tranquillità e discutendo piani, citando i saggi fino ad essere pieni di dubbi e ossessionati dalle difficoltà. Perciò quest'anno non era il momento per combattere, né l'anno dopo la stagione per punire, e, così parlando, accadde che Sun Ce accrebbe la sua potenza e si impadronì di tutte le Terre del Sud. Questo tipo di comportamento non riesco a comprenderlo. “In abilità Cao Cao sorpassava tutti gli uomini. Egli poteva muovere gli eserciti come i grandi strateghi del passato, Sun Zi e Wu Qi. Eppure venne circondato a Nanyang, fu in pericolo a Wuchao, fu in difficoltà a Qilian, venne inseguito a Liyang, fu quasi sconfitto a Beishan, e quasi ucciso sul Passo Tong. Eppure, dopo tutte queste esperienze, vi fu un temporaneo e artificiale stato di equilibrio. Quanto di meno potrei io, un uomo dai deboli poteri, portare ad una conclusione senza correre rischi? Non riesco a capire. “Cao Cao fallì in cinque assalti su Changba, e quattro volte attraversò il Lago Chaohu senza successo. Utilizzò Li Zu, che lo tradì, e ripose la sua fiducia in Xiahou Yuan, che fallì e morì. Il Primo Sovrano ha sempre considerato Cao Cao un uomo abile, eppure egli commise tali errori. In che modo allora potrei io, nelle mie consumate condizioni, evitare qualche errore? Non capisco il perché. “Solo un anno è trascorso da quando sono andato a Hanzhong, eppure abbiamo perso Zhao Zilong, Yang Qun, Ma Yun, Yan Zhi, Bo Shou, Liu He, Deng Tong, ed altri, e capi di rango e generali di stazione, nel numero di quasi ottanta, tutti uomini insuperati in audacia e valore, e più di mille tra le forze specializzate a cavallo e cavalleria addestrata delle tribù Sou e Tangut nel Deserto del Gobi, il cui spirito guerriero abbiamo addestrato in questi dieci anni presso di noi, e non solo in una regione. Se ritardiamo più a lungo, due terzi di questa volontà verranno dissipati, e allora come affronteremo la situazione? Non capisco il ritardo. “Il popolo è estenuato e l'esercito davvero esausto, ma la confusione non cessa. Se la confusione non cessa, allora, che noi proseguiamo o restiamo fermi il risultato è lo stesso. Vi sembra che l'attacco non vada ancora sferrato? Dev'essere concesso ai ribelli di ottenere un potere permanente su una parte del territorio? Non capisco le discussioni. “Una situazione stabile è davvero difficile da ottenere. Una volta, quando il Primo Sovrano venne sconfitto a Jingzhou, Cao Cao si diede una pacca sulla schiena e disse che l'impero era conquistato. www.treregni.it


Eppure, dopo ciò, il Primo Sovrano ottenne il supporto di Wu e Yue ad est, prese Ba e Shu ad ovest, ed intraprese una spedizione a nord, in cui Xiahou Yuan perse la vita. Quindi i calcoli di Cao Cao si dimostrarono errati, e gli affari di Han sembrarono prosperare. Ma, ancora dopo, Wu dimostrò che le sue promesse erano fasulle, il nostro Guan Yu venne sconfitto, subimmo un arresto a Zigui e Cao Pi assunse il titolo imperiale. Tali eventi dimostrano la difficoltà nel prevedere gli eventi. Io lotterò fino alla fine, ma il risultato finale, se sia un successo o un fallimento, se un guadagno o una perdita, va oltre i miei poteri prevederlo.” Il Secondo Sovrano venne convinto, e tramite un editto ordinò a Zhuge Liang di partire per la spedizione. Zhuge Liang si mise in marcia con trecentomila soldati ben addestrati, Wei Yan al comando della prima divisione, e si diresse in tutta fretta verso Chencang. La notizia raggiunse presto Luoyang, e Sima Yi informò il Sovrano di Wei, che chiamò il proprio consiglio. Quindi Cao Zhen fece un passo avanti e disse, “Nella precedente campagna ho fallito nel difendere la Vallata Occidentale, e la mia disgrazia è terribile da sopportare. Ma ora prego che mi venga concesso un altro incarico di comando in modo da poter catturare Zhuge Liang. Recentemente ho trovato un prode soldato per fare da capo, un uomo che brandisce una spada di cinquanta chili, cavalca un cavallo veloce e selvaggio, piega un arco di trecentotrenta chili, e porta nascosti con sé quando va in battaglia tre sfollagente con cui la sua mira è certa. Talmente valoroso egli è che nessuno osa affrontarlo. Viene da Didao nella Vallata Occidentale, e il suo nome è Wang Shuang. Vorrei raccomandare lui come mio capo dell'avanguardia.”

Wang Shuang

Cao Rui approvò all'istante e convocò questo prodigio nella sala. Arrivò un uomo alto due metri con una carnagione scura, occhi giallognoli, fianchi forti come quelli di un orso e con una schiena snodata come quella di una tigre. “Non c'è bisogno di temere nulla con quest'uomo!” disse Cao Rui, ridendo. Egli diede al nuovo eroe ricchi doni, una veste di seta e una corazza dorata, e gli diede il titolo di Generale Che Possiede la Maestà della Tigre. E Wang Shuang divenne Capo dell'Avanguardia della nuova armata. Cao Zhen venne nominato Comandante in Capo. Questi prese congedo dal suo signore e lasciò la corte. Raccolse centocinquantamila veterani e, in consultazione con Guo Huai e Zhang He, decise i punti strategici da proteggere. Le prime compagnie dell'armata di Shu inviarono i loro esploratori fino a Chencang. Essi ritornarono e riferirono: “E' stato costruito un bastione e dietro di esso vi è un generale di nome Hao Zhao al comando. Il bastione è molto solido ed inoltre è difeso da barriere appuntite. Invece di www.treregni.it


prendere Chencang, che sembra difficile, sarebbe più facile andare a Qishan tramite le Montagne Taibo, dove vi è una strada praticabile, sebbene ventosa.” Ma Zhuge Liang disse, “A nord di Chencang vi è Jieting, perciò devo prendere questa città per avanzare.” Wei Yan venne mandato a circondare Chencang e a prenderla. Egli andò, ma i giorni passarono senza successo. Pertanto egli ritornò e disse al suo capo che il posto era impenetrabile. Nella sua ira, Zhuge Liang stava per metterlo a morte, ma un ufficiale si fece avanti. Egli disse, “Ho seguito il Primo Ministro per lungo tempo, ma non ho realizzato un degno servizio. Ora voglio andare a Chencang e persuadere Hao Zhao ad arrendersi. Così, la nostra armata non avrà bisogno di usare un solo arco o una sola freccia.” Gli altri rivolsero la loro attenzione al consulente Jin Xiang. “Come pensi di persuaderlo?” disse Zhuge Liang. “Cosa dirai?” “Hao Zhao ed io siamo entrambi della Vallata Occidentale e amici giurati da ragazzi. Se potessi andare a vederlo, potrei in questo modo porgli davanti le questioni in modo da costringerlo alla resa.” Jin Xiang ottenne il permesso di provare, e cavalcò velocemente fino alle mura di Chencang. Quindi urlò, “Hao Zhao, amico mio, il tuo vecchio compagno Jin Xiang è venuto a vederti!” Una sentinella sulle mura riferì la cosa ad Hao Zhao, che disse di lasciar entrare il visitatore e di portarlo sulle mura. “Amico, perché sei venuto?” chiese Hao Zhao. “Sono al servizio di Shu, servo sotto Zhuge Liang come assistente nel Dipartimento Tattico. Sono estremamente rispettato, e il mio capo mi ha inviato a dirti qualcosa.” Hao Zhao era piuttosto infastidito, e disse, “Zhuge Liang è mio nemico. Io servo Wei mentre tu servi Shu. Ciascuno serve il proprio signore. Un tempo eravamo fratelli, ma ora siamo nemici. Perciò non dire altro.” E al visitatore fu chiesto di prendere congedo. Jin Xiang cercò di riaprire la conversazione, ma Hao Zhao lo lasciò e salì sulla torre. I soldati di Wei scortarono Jin Xiang al suo cavallo e lo condussero alla porta. Mentre egli usciva, guardò in alto e vide il suo amico appoggiarsi al parapetto. Egli impennò il cavallo, indicò con la sua frusta Hao Zhao, e disse, “Amico mio e valido fratello, perché la tua amicizia è diventata così sottile?” “Fratello, conosci le leggi di Wei,” rispose Hao Zhao. “Ho accettato la loro bontà, e se questo conduce alla morte, così sia. Non dire altro, ma ritorna rapidamente dal tuo signore e digli di venire ad attaccarmi. Io non ho paura.” Perciò Jin Xiang dovette ritornare e riferire il fallimento. www.treregni.it


“Non mi ha lasciato iniziare a spiegare,” disse. “Prova ancora,” disse Zhuge Liang. “Vai e parla con lui davvero.” Perciò l'intermediario presto si trovò ancora una volta ai piedi delle mura. Hao Zhao a un tratto apparve sulla torre, e Jin Xiang gli urlò, “Mio valido fratello, per favore ascolta le mie parole mentre mi spiego chiaramente. Qui stai difendendo una sola città. Come pensi di opporti a centomila truppe? Se non ti arrendi, te ne pentirai quando sarà troppo tardi. Invece di servire il Grande Han, stai servendo un paese depravato chiamato Wei. Perché non riconosci il decreto del Cielo? Perché non distingui tra il puro e il turpe? Riflettici.” Allora Hao Zhao iniziò ad arrabbiarsi davvero. Egli sistemò una freccia al suo arco e gridò, “Vai! O tirerò. Quello che ho detto prima lo intendevo davvero, e non dirò altro.” Di nuovo Jin Xiang ritornò e riferì il fallimento a Zhuge Liang. “Quello sciocco è davvero sgarbato,” disse Zhuge Liang. “Pensa di potermi ingannare al punto di risparmiare la città?” Egli chiamò alcune delle persone locali e chiese delle forze in città. Gli dissero che erano circa tremila. “Non penso che un posto così piccolo possa battermi,” disse Zhuge Liang. “Attaccate rapidamente prima che qualsiasi rinforzo possa arrivare.” Pertanto gli assalitori innalzarono scale d'assalto, sulle cui piattaforme potevano stare dieci o più uomini. Questi erano circondati da assi come protezione. Gli altri soldati avevano scale corte e corde, e, al battere dei tamburi, tentarono di scalare le mura. Ma quando Hao Zhao vide le scale che venivano portate su, fece scoccare ai suoi soldati frecce infuocate contro di loro. Zhuge Liang non se lo aspettava. Egli sapeva che la città non era ben preparata per la difesa, e aveva fatto portare le grandi scale e disse ai suoi soldati di prendere le mura di corsa. Egli fu molto deluso quando le frecce infuocate incendiarono le sue scale e così tanti soldati vennero bruciati. E quando le frecce e le pietre caddero come pioggia dalle mura, i soldati di Shu furono costretti a ritirarsi. Zhuge Liang disse furioso, “Così bruci le mie scale? Allora userò gli arieti.” Perciò vennero portati gli arieti e furono posizionati contro le mura e venne dato nuovamente il segnale per l'assalto. Ma i difensori portarono grandi pietre sospese da corde, che fecero oscillare sugli arieti e così li ridussero a pezzi. Poi gli assalitori si adoperarono per portare della terra e riempire il fossato, e Liao Hua condusse tremila soldati per scavare una galleria sotto i bastioni. Ma Hao Zhao costruì un contro-fossato all'interno della città ed evitò quello stratagemma. La lotta andò avanti così per quasi un mese, e la città ancora non veniva presa. Zhuge Liang era davvero depresso. www.treregni.it


Non era tutto. Gli esploratori riferirono: “Da est sta arrivando un'armata di soccorso di Wei, le cui bandiere espongono il nome Capo dell'Avanguardia Wei, Generale Wang Shuang.” Zhuge Liang chiese, “Chi vuole andare ad affrontare questa forza?” Wei Yan si offrì. “No;” disse Zhuge Liang, “sei troppo prezioso come Capo dell'Avanguardia.” Il generale Xie Xiong offrì i suoi servigi. Essi vennero accettati, e gli furono date tremila truppe. Dopo che fu partito, Zhuge Liang decise di mandare una seconda forza, e per il comando di questa si offrì volontario di generale Gong Qi e venne accettato. Gong Qi ebbe anche lui tremila truppe. Quindi Zhuge Liang temeva che ci sarebbe stata una sortita dalla città per aiutare la forza di soccorso in arrivo, perciò allontanò l'esercito di dieci chilometri e stabilì un accampamento. Il primo corpo mandato contro Wang Shuang non ebbe successo: Xie Xing cadde quasi immediatamente sotto la sua grande spada. Gli uomini fuggirono e Wang Shuang li inseguì, e così arrivò Gong Qi, che era venuto a supportare il suo collega. Gong Qi incontrò un destino simile, ucciso dal terzo colpo. Quando le squadre sconfitte ritornarono, Zhuge Liang divenne ansioso e chiamò Liao Hua, Wang Ping, e Zhang Ni per andare fuori e fermare questo Wang Shuang. Essi andarono e si disposero in formale schieramento, dopodiché Zhang Ni cavalcò in avanti. Wang Shuang venne ad incontrarlo, ed essi si scambiarono diversi colpi. Poi Wang Shuang corse via e Zhang Ni lo seguì. Il suo collega, Wang Ping, sospettava che questa fuga non fosse altro che un trucco, perciò chiamò Zhang Ni, “Non seguire il generale in fuga!” Zhang Ni allora si voltò, ma Wang Shuang si voltò a sua volta e lanciò uno dei suo martelli volanti, che colpì Zhang Ni alla schiena, al che egli cadde in avanti e si appoggiò sulla sella. Wang Shuang continuò ad avanzare per aumentare questo vantaggio, ma Liao Hua e Wang Ping sbucarono fuori e lo fermarono. L'intera forza di Wang Shuang allora arrivò e uccise molte delle truppe di Shu. Zhang Ni era ferito internamente e vomitava sangue a intermittenza. Egli ritornò e disse a Zhuge Liang, “Wang Shuang è davvero terribile e nessuno può affrontarlo. E' accampato fuori Chencang, sta costruendo una forte barricata, così la città avrà doppie mura e un profondo fossato.” Avendo perso due generali, ed essendo un terzo ferito, Zhuge Liang chiamò Jiang Wei e disse, “Siamo bloccati da questa parte. Puoi suggerire un'altra strada?” “Sì,” disse Jiang Wei. “Chencang è troppo ben protetta e, con Hao Zhao come difensore e Wang Shuang come supporto, non può essere presa. Proporrei di bloccare Chencang lasciando qui un generale, che erigerà un solido accampamento con il supporto delle colline. Poi cercare di difendere le strade in modo da prevenire l'attacco da Jieting. Quindi se invierete una potente forza contro Qishan, potrò fare qualcosa per catturare Cao Zhen.” Zhuge Liang concordò. Egli inviò Wang Ping e Li Hui a difendere la stretta strada per Jieting, e Wei Yan fu inviato a proteggere la via proveniente da Chencang. E quindi l'armata marciò fuori dalla www.treregni.it


Valle di Xie tramite una stradina e si diresse verso Qishan. Ora, Cao Zhen ricordava ancora con amarezza che nell'ultima campagna Sima Yi gli aveva strappato il merito che sperava di ottenere. Perciò quando ricevette la commissione di difendere le capitali contro le forze invasive, egli allontanò Guo Huai e Sun Li e li mandò a difendere le posizioni ad est e ad ovest. Poi aveva saputo che Chencang era minacciata, perciò aveva mandato Wang Shuang in suo soccorso, ed ora con sua gioia seppe del successo del suo uomo. Egli mise il Gran Comandante Fei Yao al comando dell'avanguardia e collocò gli altri generali in punti strategici e di comando. Quindi catturarono una spia. Essa venne portata alla presenza del Comandante in Capo per essere interrogata. L'uomo si inginocchiò e disse, “Non sono davvero una spia nel senso cattivo del termine. Stavo portando una comunicazione segreta per voi, signore, ma sono stato catturato da una della squadre in agguato. Vi prego di mandar via i vostri attendenti.” Le corde dell'uomo vennero sciolte e la tenda sgomberata. Il prigioniero disse, “Sono un uomo fidato di Jiang Wei, il quale mi ha affidato una lettera segreta.” “Dov'è la lettera?” L'uomo la prese dai suoi indumenti e la porse a Cao Zhen, che lesse: “Io, Jiang Wei, vostro colpevole generale, mi prostro cento volte al grande capo Cao Zhen, ora sul campo. Non ho mai dimenticato che ero al servizio di Wei e ho disonorato me stesso; avendo goduto di favori, non li ho mai ripagati. Recentemente sono stato un'infelice vittima delle macchinazioni di Zhuge Liang e così sono caduto in basso. Ma non ho mai dimenticato la mia vecchia alleanza. Come potrei? “Ora fortunatamente l'armata di Shu è andata ad ovest, e Zhuge Liang si fida di me. Confido che invierete un'armata qui. Se incontraste resistenza, allora potrete simulare una sconfitta e ritirarvi, ma io sarò alle loro spalle e userò una fiamma come segnale. Quindi appiccherò il fuoco alle loro provviste, dopodiché voi farete dietro front ed attaccherete. Zhuge Liang dovrebbe cadere in mano vostra. Se non dovessi riuscire a rendere un servizio e ripagare il mio debito verso lo stato, allora punitemi per il mio precedente crimine. “Se ciò venisse considerato degno della vostra attenzione, allora senza indugio comunicate i vostri ordini.” La lettera piacque a Cao Zhen, ed egli disse, “Questo è un aiuto mandato dal cielo per aiutarmi nella mia impresa.” Egli ricompensò il messaggero e gli disse di tornare a riferire che era stato accettato. Quindi chiamò Fei Yao a consiglio e disse, “Ho appena ricevuto una lettera segreta da Jiang Wei che mi diceva di agire in un certo modo.” Ma Fei Yao rispose, “Zhuge Liang è molto astuto, e Jiang Wei è molto perspicace. Se per caso www.treregni.it


Zhuge Liang avesse pianificato tutto ciò e mandato quest'uomo, potremmo cadere in una trappola.”

Fei Yao

“Ma Jiang Wei è davvero un uomo di Wei. E' stato costretto ad arrendersi. Perché sei sospettoso?” “Il mio consiglio è di non andare, ma di restare qui di guardia. Lasciate che vada io ad incontrare quest'uomo, e qualunque servigio potrò realizzare lo devolverò a vostro credito. E se vi fosse qualche tranello, potrò affrontarlo per voi.” Cao Zhen approvò e disse a Fei Yao di portare cinquantamila truppe in direzione della Valle di Xie. Fei Yao si mise in marcia e si fermò dopo la seconda o terza tappa e mandò avanti degli esploratori. Questo fu fatto, e gli esploratori riferirono che l'armata di Shu stava arrivando attraverso la valle. Fei Yao avanzò all'istante, ma prima che le truppe di Shu entrassero in contatto con lui, si ritirarono. Fei Yao le inseguì. Quindi le truppe di Shu si avvicinarono ancora. Proprio mentre Fei Yao si stava schierando per la battaglia, l'armata di Shu si ritirò ancora. E queste manovre vennero ripetute tre volte, e un giorno e una notte passarono senza alcun riposo per l'armata di Wei. Alla fine riposarsi fu necessario, ed erano sul punto di trincerarsi per preparare del cibo quando si sollevò un gran tumulto tutt'intorno, e con tamburi battenti e trombe squillanti, l'intera regione si riempì di soldati di Shu. Improvvisamente vi fu un movimento nelle vicinanze del grande stendardo, e venne fuori un piccolo cocchio a quattro ruote in cui era seduto Zhuge Liang. Egli disse ad un messo di chiamare il capo dell'armata Wei per una trattativa. Fei Yao uscì a cavallo e, vedendo Zhuge Liang, in segreto si rallegrò. Rivolgendosi a quelli attorno a lui, egli disse, “Se i soldati di Shu arrivano, dovrete ritirarvi e cercare un segnale. Se vedete un bagliore, dovrete voltarvi ed attaccare, perché avrete rinforzi da Jiang Wei.” Quindi Fei Yao avanzò a cavallo e urlò, “Tu, capo ribelle lì davanti. Come osi venire di nuovo qui dopo l'ultima sconfitta?” Zhuge Liang rispose, “Vai e chiama Cao Zhen per una trattativa.” “Il mio capo, Cao Zhen, è di schiatta reale. Pensi che verrebbe a trattare con dei ribelli?” Zhuge Liang sventolò con rabbia il suo ventaglio, e vennero avanti di corsa Ma Dai e Zhang Ni e le loro truppe. L'armata di Wei si ritirò. Ma prima di allontanarsi, videro un bagliore nel retro dell'esercito in avanzata di Shu e udirono un grande urlo. Fei Yao poté solo concludere che questo fosse il segnale di Jiang Wei che stava cercando, e perciò fece dietro front per attaccare. Ma anche il nemico si voltò e si ritirò. Fei Yao guidò l'inseguimento, spada alla mano, affrettandosi www.treregni.it


verso il punto da cui proveniva l'urlo. Avvicinandosi al segnale di fuoco, i tamburi batterono più forte che mai, e vennero fuori due armate, una al comando di Guan Xing e l'altra al comando di Zhang Bao, mentre frecce e pietre cadevano come pioggia dalle cime delle colline. Le truppe di Wei non potevano resistere e seppero non solo di essere state battute, ma battute con un inganno. Fei Yao cercò di ritirare la sua forza al riparo della valle per riposare, ma il nemico avanzò contro di lui, e l'armata di Wei cadde in confusione. Spintonandosi gli uni con gli altri, molti caddero nei corsi d'acqua e affogarono. Fei Yao non poté far altro che fuggire per mettersi in salvo. Proprio mentre stava passando presso una collina scoscesa apparve una coorte, e al comando c'era Jiang Wei. Fei Yao iniziò a rimproverarlo, urlando, “Ingrato infedele! Sono caduto per sfortuna nel tuo tradimento e nella tua astuzia!” Jiang Wei rispose, “Tu sei la vittima sbagliata. Intendevamo catturare Cao Zhen non te. Faresti meglio ad arrenderti!” Ma Fei Yao galoppò verso un dirupo. Improvvisamente il dirupo si riempì di fiamme. Quindi egli perse ogni speranza. Gli inseguitori erano proprio dietro di lui, perciò Fei Yao con una spada pose fine alla propria vita. Dell'armata di Wei molti si arresero. L'armata di Shu aumentò il proprio vantaggio e, avanzando in tutta fretta, raggiunse Qishan e stabilì un accampamento. Lì l'esercito fu radunato e messo in ordine. Jiang Wei ricevette una ricompensa, ma era deluso che Cao Zhen non fosse stato catturato. “Il mio rimpianto è di non aver ucciso Cao Zhen,” disse. “E' vero, sì,” rispose Zhuge Liang. “E' un peccato che un grande schema debba avere un così piccolo risultato.” Cao Zhen fu molto triste quando seppe della perdita di Fei Yao. Egli si consultò con Guo Huai riguardo un nuovo piano per respingere il nemico. Nel frattempo, rapidi messaggeri erano andati nella capitale con notizie dell'arrivo di Zhuge Liang a Qishan e della sconfitta. Cao Rui chiamò Sima Yi per chiedergli un piano per affrontare la nuova situazione. “Ho un disegno già pronto, non solo per respingere Zhuge Liang, ma per farlo senza il minimo sforzo da parte nostra. Si ritireranno di loro spontanea volontà.” Povera di Cao Zhen era l'astuzia; egli perciò Con la strategia di Sima Yi lottò. La strategia comparirà nel prossimo capitolo.

www.treregni.it


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.