Capitolo 1191

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La falsa resa: un astuto schema diventa un piano vano; L'abdicazione: i semi posteri imparano dagli antichi. --------------------------------------------Quando gli fu chiesto quale piano fosse il migliore per assicurare l'arresto di Deng Ai, Jiang Wei disse, “Mandate Wei Guan. Se Deng Ai cerca di ucciderlo egli manifesterà il desiderio del suo cuore. Allora potrete distruggerlo come traditore.” Dunque venne mandato Wei Guan, con una trentina di uomini, ad effettuare l'arresto. Gli uomini di Wei Guan compresero il pericolo dell'impresa e lo spronarono a non andare, dicendo, “Zhong Hui vuole chiaramente che Deng Ai vi uccida per provare il suo punto di vista!” Ma Wei Guan disse, “Non preoccupatevi. Ho pronto un piano.” Egli scrisse dapprima una ventina o due di lettere, tutte nei medesimi termini, dicendo: “Wei Guan ha l'ordine di arrestare Deng Ai, ma non verranno coinvolte altre persone, purché promettano di arrendersi rapidamente. Ricompense attendono coloro che obbediranno al Comando Imperiale. Tuttavia, la punizione per chi indugia e per i contumaci sarà la morte per l'intera famiglia.” Wei Guan spedì queste lettere ai vari ufficiali in servizio sotto Deng Ai. Egli preparò anche due carri forniti di sbarre. Lui e la sua piccola squadra raggiunsero Chengdu al canto del gallo e trovarono ad aspettarli gran parte degli ufficiali ai quali aveva scritto. Essi si arresero all'istante. Deng Ai stava ancora dormendo quando la squadra raggiunse il suo palazzo, ma Wei Guan entrò e si fece strada con la forza nella sua camera. Egli ruggì: “Servo il comando del Figlio del Cielo di arrestare Deng Ai e suo figlio!” Il rumore svegliò il dormiente, che ruzzolò dal letto in allarme. Ma prima che potesse fare qualcosa per difendersi, egli fu catturato, legato saldamente, e rinchiuso in uno di quei carri. Il figlio di Deng Ai, Deng Zhong, udito il rumore si precipitò all'interno, ma anche lui venne fatto prigioniero e gettato nell'altro carro. Molti generali e attendenti di palazzo volevano tentare un salvataggio, ma prima di essersi preparati, videro un polverone sollevarsi all'esterno, e Zhong Hui era vicinissimo con un'armata, perciò si dispersero. Zhong Hui e Jiang Wei smontarono da cavallo alle porte del palazzo ed entrarono. Zhong Hui, vedendo entrambi i Deng prigionieri, colpì il maggiore in testa e in faccia con la sua frusta e lo insultò, dicendo, “Vile allevatore di bestiame! Come osi avere un progetto tuo?” Né Jiang Wei rimase in disparte. “Sciocco! Guarda cosa ti ha portato la tua buona fortuna quest'oggi!” urlò. E Deng Ai rispose per le rime. Zhong Hui mandò immediatamente entrambi i prigionieri a Luoyang, dopodiché entrò a Chengdu in pompa magna. Aggiunse tutti gli uomini dell'armata di Deng Ai alle proprie forze, e così divenne davvero formidabile. www.treregni.it


“Oggi ho realizzato l'unico desiderio della mia vita!” gridò Zhong Hui. Jiang Wei replicò, “All'inizio di Han, Han Xin1 non ascoltò Kuai Tong di stabilire il proprio regno, e così finì nei guai al Palazzo Weiyang, dove incontrò il suo destino. A Yue l'Alto Ministro Wen Zhong2 non volle seguire Fan Li in ritiro sui laghi, e così cadde vittima di una spada. Nessuno direbbe che questi due (Han Xin e Wen Zhong) non fossero brillanti, ma non sentirono il pericolo quand'era abbastanza vicino. Ora, signore, il vostro merito è grande e il vostro prestigio supera quello del vostro principe, ma perché rischiate future minacce? Perché non salpare sulla nave non lasciando traccia della vostra partenza? Perché non andate sul Monte Emei3 e vagate liberamente con il Maestro Pino Rosso?” Zhong Hui sorrise. “Non penso che il tuo consiglio sia molto pertinente. Sono giovane, non ho ancora quarant'anni, e penso più ad andare che a fermarmi. Non potrei sopportare la vita nullafacente di un eremita.” “Se non lo farete, allora fate attenzione e preparatevi ai pericoli. Pensate a una mossa accurata, come siete capacissimo di fare. Non dovete disturbare alcun vecchio pazzo per consigli.” Zhong Hui rise ad alta voce e si sfregò le mani dalla contentezza. “Quanto bene conosci i miei pensieri, amico mio!” disse Zhong Hui. I due furono assorbiti dai piani per il loro grande stratagemma. Ma Jiang Wei scrisse una lettera segreta al Secondo Sovrano, dicendo: “Prego Vostra Maestà di essere paziente e sopportare le umiliazioni per un certo periodo, perché Jiang Wei, il vostro umile servitore, otterrà la restituzione del paese in breve tempo. Il sole e la luna sono ancora più gloriosi quando penetrano attraverso le nubi oscure. La Casata degli Han non è ancora finita.” Mentre Zhong Hui e Jiang Wei stavano pianificando come superarsi in astuzia l'un l'altro, ma restando entrambi contro Wei, arrivò improvvisamente una lettera da Sima Zhao: “Sono a Changan con un'armata qualora dovessero esserci difficoltà nel deporre Deng Ai. Ho bisogno che tu venga a discutere affari di stato.” Zhong Hui indovinò subito il vero obiettivo. 1 Han Xin era sospettato di ribellione e venne arrestato da Liu Bang. Tuttavia, Han Xin disse, “Quando gli uccelli sono svaniti, i buoni archi vengono riposti”. Liu Bang lo assolse per via dei suoi meriti. Ma Xiao He e l'Imperatrice Lu lo giustiziarono mentre Liu Bang era assente. 2 Dopo che Yue conquistò Wu, Li Fan rinunciò alla politica e viaggiò. Ma il suo collega Wen Zhong rimase per continuare a servire Re Gou Jian lealmente. In seguito fu messo a morte a causa di maldicenze. Nel frattempo, si dice che Fan Li, insieme con la bella Xi Shi, fosse diventato un mercante facoltoso e stesse facendo opere di carità. 3 Il Monte Emei è uno dei più rinomati santuari Buddisti e Taoisti della Cina. La montagna è localizzata nel bacino della Provincia Sichuan. La splendida maestosità di questa montagna le ha conferito il nome Emei, “la più bella montagna sotto il cielo”. Ai visitatori di questa montagna vengono offerti diversi picchi, sorgenti gorgoglianti, cascate scroscianti, alti alberi antichi e fiori abbondanti lungo i molti sentieri montuosi che conducono ai numerosi punti di osservazione e ai templi che costeggiano il fianco della montagna dalla base alla sommità. www.treregni.it


“Sospetta qualcosa,” disse. “Sa benissimo che la mia armata supera di molte volte quella di Deng Ai in numero che e potrei fare facilmente ciò che desidera. C'è più di questo nel suo arrivo.” Si consultò con Jiang Wei, che disse, “Quando il principe sospetta di un ministro, quel ministro muore. Non l'abbiamo visto con Deng Ai?” “Ho deciso,” replicò Zhong Hui. “Successo, e l'impero sarà mio; fallimento, e vado ad ovest a Shu per essere un altro Liu Bei, ma senza errori.” Jiang Wei disse, “L'Imperatrice Guo di Wei è appena morta. Potete fingere che vi abbia lasciato l'ordine di distruggere Sima Zhao, il vero assassino dell'imperatore, i vostri talenti sono sufficienti a conquistare l'impero.” “Guiderai l'avanguardia?” disse Zhong Hui. “Quando il successo sarà nostro, divideremo le spoglie.” “Quel poco che posso fare, lo farò molto volentieri,” disse Jiang Wei. “Ma non sono sicuro del supporto di tutti i nostri subordinati.” “Domani è il quindicesimo giorno del mese, si terrà una Festa delle Lanterne. Potremo radunarli a palazzo per le congratulazioni. Vi saranno grandi illuminazioni, e prepareremo un banchetto per gli ufficiali, in cui potremo uccidere tutti quelli che non ci seguiranno.” A questa notizia, il cuore di Jiang Wei balzò di gioia. Vennero spediti inviti a nome congiunto dei due cospiratori, e la festa iniziò. Dopo diverse portate, improvvisamente Zhong Hui sollevò la coppa e scoppiò in un pianto. Tutti chiesero quale fosse la causa del suo dolore, e Zhong Hui rispose. “L'imperatrice è appena morta, ma prima della sua morte mi ha dato un editto, che è qui, e racconta i crimini di Sima Zhao e lo accusa di mirare al trono. Ho ricevuto la commissione di distruggerlo, e tutti voi dovete unirvi a me nel compito.” Gli ospiti si fissarono l'un l'altro stupiti, ma nessuno pronunciò una parola. Quindi il padrone di casa improvvisamente sfoderò la spada, gridando, “Qui è la morte per coloro che si opporranno!” Nessuno era abbastanza coraggioso da rifiutare, e, uno ad uno, firmarono tutti una promessa di aiuto. Come ulteriore sicurezza, furono tenuti tutti prigionieri a palazzo sotto attenta sorveglianza. “Non sono davvero con noi,” disse Jiang Wei. “Mi permetto di chiedere di seppellirli tutti.” “E' già stata scavata una grande fossa,” replicò il suo fraterno compagno. “E ho un sacco di mazze pronte. Potremo bastonare facilmente coloro che dissentono e seppellirli nella fossa.” Mentre Jiang Wei e Zhong Hui discutevano la faccenda, il generale Qiu Jian, un uomo di fiducia di Zhong Hui, era presente. Egli un tempo aveva servito sotto l'Assistente Generale Hu Lie, che era uno degli ospiti imprigionati, e in questo modo trovò i mezzi di avvertire il suo precedente capo.

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Qiu Jian

Hu Lie pianse e disse, “Mio figlio, Hu Yuan, è al comando di una forza fuori città. Egli non sospetterà mai che Zhong Hui sia capace di un tale crimine, e ti prego di riferirglielo. Se devo morire, sarà con meno rammarico se mio figlio potrà essere informato.”

Hu Lie

“Gentile padrone, non siate in ansia; lasciate fare a me,” disse Qiu Jian. Egli andò da Zhong Hui, e disse, “Sire, state tenendo in prigionia un gran numero di ufficiali, e stanno soffrendo per mancanza di cibo e acqua. Non incaricherete alcun ufficiale perché provveda ai loro bisogni?” Zhong Hui era disposto a cedere ai desideri di Qiu Jian, e non fece difficoltà riguardo a questo. Egli disse a Qiu Jian di provvedere egli stesso, dicendo solamente, “Sto riponendo grande fiducia in te, e devi essere leale. Il nostro segreto va mantenuto.” “Mio signore, potete essere contento. So come mantenere una stretta sorveglianza quando è necessario.” E Qiu Jian fece entrare nel luogo di confino un uomo fidato di Hu Lie, che gli diede una lettera per suo figlio Hu Yan. Quando Hu Yan seppe l'intera storia, fu stupito e la riferì ai suoi subordinati, ed essi furono molto adirati. Essi entrarono nella tenda del loro comandante a dire: “Preferiremmo morire che seguire un ribelle!” Così Hu Yan fissò il diciottesimo giorno del mese per tentare il salvataggio. Egli ottenne la simpatia di Wei Guan e fece preparare la sua armata. Egli disse a Qu Jian di dire a suo padre cosa fosse in atto. Hu Lie lo disse quindi ai suoi compagni di cella. Un giorno Zhong Hui disse a Jiang Wei, “La scorsa notte ho fatto un sogno, in cui venivo morso da molti serpenti. Puoi spiegarmi tale visione?” Jiang Wei rispose, “Sogni di draghi e serpenti e creature squamose sono di ottimo auspicio.” www.treregni.it


Zhong Hui era fin troppo pronto ad accettare questa interpretazione. Quindi disse a Jiang Wei che tutto era pronto e che avrebbero porto la domanda cruciale a ciascun prigioniero. “So che sono contro di noi, e fareste bene a ucciderli tutti, e velocemente,” replicò Jiang Wei. “Bene,” replicò Zhong Hui. Egli disse a Jiang Wei di uccidere con diversi scagnozzi i capi di Wei tra i prigionieri. Ma proprio mentre questi stava per portare a termine le istruzioni, venne colto da un improvviso spasmo al cuore, così grave che svenne. Venne sollevato da terra e si riprese in tempo. Appena riprese conoscenza, un tremendo tumulto si sollevò fuori dal palazzo. Zhong Hui mandò immediatamente a chiedere cosa stesse succedendo, ma il rumore divenne sempre più forte, e suonava come una moltitudine in corsa. “Gli ufficiali devono essere furiosi,” disse Zhong Hui. “Faremmo meglio a ucciderli all'istante!” Ma gli dissero: “I soldati fuori sono a palazzo!” Zhong Hui disse loro di chiudere le porte della Sala di Udienza, e mandò le sue truppe sul tetto a colpire i soldati in arrivo con le tegole. Molti furono uccisi nella mischia in entrambe le parti. Quindi scoppiò un incendio. Gli assalitori spalancarono le porte. Zhong Hui li affrontò e ne uccise alcuni, ma altri lo colpirono con raffiche di frecce, ed egli cadde morto. Gli staccarono la testa. Jiang Wei corse avanti e indietro uccidendo tutti quelli che incontrava finché un altro spasmo cardiaco lo colse. “Fallito!” egli tremò, “Ma è il volere del Cielo!” Egli pose fine alla propria vita. Aveva cinquantanove anni. Molte centinaia furono uccisi dentro la Città Proibita. Wei Guan a un tratto ordinò che i soldati fossero ricondotti ai vari accampamenti in attesa degli ordini del Duca di Jin. I soldati di Wei, bruciando dal desiderio di vendetta per le sue numerose invasioni, fecero a pezzi il corpo di Jiang Wei. Trovarono la sua cistifellea estremamente larga, quanto un uovo di gallina4. Essi inoltre catturarono e uccisero tutta la famiglia del defunto condottiero. Vedendo che i due nemici di Deng Ai erano entrambi morti, i suoi vecchi soldati pensarono di cercare di salvarlo. Quando Wei Guan, che aveva effettivamente arrestato Deng Ai, udì questo, temette per la sua vita. “Se Deng Ai vive, morirò per mano sua!” disse Wei Guan. Inoltre, il generale Tian Xu disse, “Quando Deng Ai prese Jiangyou, desiderava mettermi a morte. Fu solo per la preghiera dei miei amici che mi ha lasciato andare. Come posso non avere la mia vendetta ora?” Perciò Wei Guan diede l'ordine. A capo di cinquecento truppe di cavalleria, Tian Xu andò 4 La cistifellea era ritenuta la sede del coraggio nell'antica Cina. www.treregni.it


all'inseguimento dei carri dotati di sbarre. Li raggiunse a Mianzhu e scoprì che i due prigionieri erano appena stati rilasciati dai carri con i quali dovevano essere trasportati a Luoyang. Quando Deng Ai vide che quelli in arrivo erano soldati del proprio comando, non si preoccupò della difesa. Né Tian Xu perse tempo nei preliminari. Egli salì dove si trovava Deng Ai e lo abbatté. I suoi soldati piombarono sul figlio, Deng Zhong, e uccisero anche lui, e così padre e figlio incontrarono la morte nello stesso posto. Venne scritto un poema, in compassione per Deng Ai: Quando ancora ragazzo, Deng Ai di progetti e piani era amante; Da uomo egli fu un abile comandante. La terra segreti ai suoi occhi celare non poteva, Con eguale abilità il cielo stellato leggeva. Oltre ogni ostacolo riuscì a farsi strada, E si spinse avanti finché la sua missione non fu completata. Ma la più turpe delle morti concluse una grande carriera, Il suo spirito ora vaga in una più vasta sfera. Un poema fu composto anche per pietà verso Zhong Hui: Dalla madre Zhong Hui non poca arguzia ereditò, E in breve incarichi a corte egli occupò. I suoi subdoli piani il potere di Sima Zhao fecero vacillar, Egli fu ben soprannominato l'odierno Zhang Liang. Di Shouchun e del Passo Sciabola i bastioni caddero giù Al suo attacco, e grande fama la sua fu. Sopraffatto dall'ambizione, troppo oltre egli andò Il suo spiritò vagò verso casa, senza corpo però. Un altro poema, che compiange Jiang Wei, dice: Tianshui vanta un eroe, Talento venuto da Xizhou, Lu Wang procreò il suo spirito, Zhuge Liang educò la sua mente, Valoroso egli si spinse sempre avanti, E non pensava mai al ritorno, Addolorati furono i soldati di Han Quando la morte rapì la sua anima dal corpo. E così morirono tutti e tre i condottieri. Molti altri generali perirono anche loro nello scontro, e con loro morirono Zhang Yi e altri ufficiali. Liu Rui, l'erede designato, e Guan Yi, Signore di Hanshou e nipote di Guan Yu, furono anch'essi uccisi dai soldati di Wei. Poi seguì un momento di gran confusione e spargimento di sangue, che durò finché non arrivò Jia Chong e ristabilì la fiducia e l'ordine. Jia Chong mise Wei Guan a capo della città di Chengdu e mandò il prigioniero Secondo Sovrano a Luoyang. Alcuni ufficiali (Fan Jian, Zhang Shao, Qiao Zhou, e Xi Zheng) accompagnarono il deposto imperatore nel suo degradante viaggio. Liao Hua e Dong Jue usarono la malattia come scusa per non andare. Morirono di dolore subito dopo. www.treregni.it


A questo punto il titolo del regno di Wei venne cambiato da Meraviglioso Inizio, quinto anno, a Grande Gloria, primo anno (264 d.C.). Nel terzo mese di quest'anno, poiché nulla poteva essere fatto per assistere Shu nel recuperare la sua indipendenza, le truppe di Wu sotto Ding Feng furono ritirate e ritornarono in patria. In quel momento il segretario Hua Jiao inviò un memoriale a Sun Xiu, il Sovrano di Wu, dicendo, “Wu e Shu erano vicini tra loro come le labbra ai denti, e quando le labbra sono andate i denti sono al freddo. Senza dubbio Sima Zhao ora rivolgerà i propri pensieri nell'attaccarci, e Vostra Maestà deve capire il pericolo e prepararsi ad affrontarlo.” Sun Xiu sapeva che diceva il vero, perciò mise Lu Kang, figlio del defunto Lu Xun, a capo dell'esercito di Jingzhou e dei porti fluviali con il titolo di Generale Che Sorveglia l'Est; Sun Yin venne mandato a Nanxu; e Ding Feng ricevette l'ordine di erigere diverse centinaia di guarnigioni lungo le rive del fiume.

Lu Kang

A Shu quando Huo Yi, Governatore di Jianning, seppe che Chengdu era stata presa, si vestì di bianco e pianse per tre giorni, guardando ad ovest verso la capitale.

Huo Yi

“Ora che la capitale è caduta e il Sovrano di Shu è prigioniero, sarebbe meglio arrendersi,” dissero i suoi ufficiali. Huo Yi replicò, “C'è un ostacolo. Non so come sta il nostro signore, se sia in conforto o in miseria. Se i sequestratori lo trattano con gentilezza, allora mi arrenderò. Ma forse lo umilieranno; e quando il principe viene umiliato, il ministro muore.” Così vennero mandate delle persone a Luoyang a scoprire come stesse il Secondo Sovrano. Subito dopo che il Secondo Sovrano raggiunse la capitale di Wei, Sima Zhao ritornò. Vedendo il Secondo Sovrano a corte, Sima Zhao lo rimproverò, dicendo, “Meritavi la morte per le tue vili azioni (corrotta moralità, autocompiacimento senza freni, disprezzo della brava gente, e malgoverno), che hanno portato sventura su te stesso!”

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Udendo questo, la faccia del Secondo Sovrano divenne del colore dell'argilla per la paura, e rimase senza parole. Ma i cortigiani dissero, “Ha perso il suo regno, si è arreso senza combattere, e ora merita il perdono.” Così il Secondo Sovrano non subì alcun male, ma venne nominato Duca di Anle. Inoltre gli venne assegnata una residenza e un reddito, e ricevette doni di seta, e servitori furono mandati ad assisterlo, maschi e femmine per un totale di cento. Suo figlio Liu Dao e gli ufficiali di Shu (Fan Jian, Qiao Zhou, Xi Zheng, e altri) ricevettero ranghi nobiliari. Il Secondo Sovrano espresse la sua gratitudine e prese congedo. Huang Hao, la cui malvagia influenza aveva portato il regno all'annientamento, e che aveva oppresso il popolo, venne messo a morte con ignominia nella pubblica piazza. Quando Huao Yi udì tutte queste cose, egli venne con i suoi ufficiali e si sottomise. Il giorno seguente il Secondo Sovrano andò nella residenza di Sima Zhao per ringraziarlo della sua bontà, e venne preparato un banchetto. Al banchetto suonarono la musica di Wei, con le danze, e i cuori di tutti gli ufficiali di Shu si rattristarono. Solo il Secondo Sovrano sembrava allegro. A metà dei festeggiamenti, Sima Zhao disse a Jia Chong, “L'uomo manca di sentimenti. Ecco cosa lo ha rovinato. Persino se Zhuge Liang fosse stato vivo, egli non avrebbe potuto mantenere un tale uomo. Non c'è da meravigliarsi che Jiang Wei abbia fallito.” Rivolgendosi al suo ospite, Sima Zhao disse, “Non pensate mai a Shu?” “Con una tale musica, dimentico Shu,” rispose il Secondo Sovrano. A un tratto egli si alzò e lasciò la tavola per cambiarsi d'abito. Xi Zheng andò da lui e disse, “Perché Vostra Maestà non ha detto che gli mancava Shu? Se veniste nuovamente interrogato, piangete e dite che a Shu vi sono le tombe dei vostri antenati e non passa giorno senza che non vi addoloriate per essere così lontano. Il Duca di Jin potrebbe farvi tornare.” Il Secondo Sovrano promise che lo avrebbe fatto. Quando il vino ebbe compiuto diversi giri, Sima Zhao pose la domanda una seconda volta: “Non pensate mai a Shu?” Il Secondo Sovrano rispose come gli era stato detto. Cercò anche di piangere, ma non riuscì a versare una lacrima. Così chiuse gli occhi. “Non è quello che Xi Zheng vi ha appena detto di dire?” chiese Sima Zhao. “E' proprio come dite,” fu la risposta. Risero tutti. Ma in realtà Sima Zhao era compiaciuto della franca risposta e sentì che non bisognava temere nulla da lui.

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Amante delle risate, alla ricerca del piacere, Sorrisi increspati su un allegro volto, Mai un pensiero per la sua gloria passata Nel suo cuore indurito trovò posto. Gioia infantile in un cambio di abitazione, Quello sente e niente più; Ora manifesta che degno mai Di salire sul trono del padre fu. I cortigiani pensavano che un'impresa così grande come quella della conquista della Terre dei Fiumi meritasse alti onori, perciò scrissero un memoriale al Sovrano di Wei, Cao Huang, per conferire il rango di Principe di Jin a Sima Zhao. A quel tempo, Cao Huang governava solo di nome, perché non aveva alcuna autorità. L'intera nazione era sotto il controllo di Sima Zhao, il cui volere l'imperatore in persona non osava ostacolare. E così, in breve tempo, il Duca di Jin divenne Principe di Jin. Dopo essere stato nominato Principe di Jin, Sima Zhao nominò postumi suo padre, Sima Yi, il Principe Originario e il suo defunto fratello maggiore, Sima Shi, il Magnifico Principe. La moglie di Sima Zhao era la figlia di Wang Su. Ella gli diede due figli, il maggiore dei quali si chiamava Sima Yan. Sima Yan era di corporatura enorme, i suoi capelli fluenti toccavano terra quando si alzava, ed entrambe le mani penzolavano fin sotto le ginocchia. Era intelligente, impavido, e abile nell'uso delle armi.

Sima Yan

Il secondogenito, Sima You, era di disposizione mite, un figlio devoto e un fratello rispettoso. Suo padre lo amava teneramente. Poiché Sima Shi era morto senza lasciare figli, questo giovane, Sima You, veniva considerato come suo figlio, per continuare la linea della famiglia.

Sima You

Sima Zhao era solito dire: “L'impero in realtà era di mio fratello.” Divenendo principe, era necessario per Sima Zhao scegliere il suo erede, ed egli voleva nominare suo figlio minore Sima You. Ma Shan Tao protestò. “E' inappropriato e infelice preferire il più giovane,” disse Shan Tao. www.treregni.it


E Jia Chong, He Zeng, e Pei Xiu lo seguirono nella stessa preoccupazione. “Il maggiore è intelligente, abile in guerra, una delle persone più talentuose dello stato e popolare. Con tali vantaggi naturali egli ha un grande destino. Non è nato per servire.” Sima Zhao esitò, perché non era ancora disposto ad abbandonare il suo desiderio. Ma altri due ufficiali (il Gran Comandante Wang Xiang e il Ministro dei Lavori Pubblici Xun Kai) protestarono anche loro, dicendo, “Alcune dinastie del passato hanno preferito il minore al maggiore e generalmente è conseguita una ribellione. Vi preghiamo di riflettere su questi casi.” Infine Sima Zhao cedette e nominò suo figlio maggiore Sima Yan come suo successore. Alcuni ufficiali scrissero memoriali: “Quest'anno una gigantesca figura di uomo è discesa dal cielo a Xiangwu. La sua altezza era di sei metri e la sua impronta misurava quasi un metro. Aveva capelli bianchi e barba canuta. Indossava una semplice veste e una cappa gialle. Camminava appoggiandosi su un bastone nero. Quest'uomo straordinario predicava, 'Sono il re del popolo, e ora vengo a dirvi di un cambio di sovrano e dell'arrivo della pace'. Egli andò vagando per tre giorni e poi sparì. Evidentemente questo portento si riferisce a voi, Nobile Sire, e ora dovreste assumere il copricapo regale con dodici stringhe di perle, innalzare lo stendardo imperiale, e far liberare le strade quando le attraversate. Dovreste viaggiare sul cocchio dorato con sei cavalli. La vostra consorte dovrebbe essere nominata 'Imperatrice' e il vostro erede 'Designato'.” Sima Zhao era molto compiaciuto. Egli ritornò a palazzo, ma appena stava per sedersi, venne improvvisamente colto da una paralisi e perse l'uso della lingua. Egli si aggravò rapidamente. I suoi tre principali confidenti, Wang Xiang, He Zeng, e Xun Kai, insieme a molti ufficiali di corte vennero a chiedere della sua salute, ma egli non poteva parlare loro. Egli indicò l'erede designato, Sima Yan, e morì. Era l'ottavo mese di quell'anno. Disse poi He Zeng, “La cura dell'impero cade sul Principe di Jin: insediamo l'erede. Poi potremo eseguire i sacrifici per il defunto principe.” Da allora Sima Yan venne messo al posto di suo padre. Egli diede ad He Zeng il titolo di Primo Ministro; a Sima Wang, Ministro dell'Interno; a Shi Bao, Comandante della Cavalleria Leggera; e conferì molti altri titoli e ranghi. Il titolo postumo di “Principe Studioso” venne conferito al suo defunto padre. Quando le esequie terminarono, Sima Yan convocò Jia Chong e Pei Xiu a palazzo e disse, “Cao Cao disse che se il mandato celeste fosse capitato a lui, egli non sarebbe potuto essere più di Re Wen di Zhou5, il quale servì solo come reggente. E' davvero così?” Jia Chong rispose, “Cao Cao era al servizio di Han e temeva che la posterità lo avrebbe accusato di usurpazione. Per questo ha parlato così. Ciononostante ha fatto in modo che Cao Pi diventasse imperatore.”

5 Re Wen, alias il Re Studioso, fondatore della Dinastia Zhou, padre di Re Wu. Re Wen non fondò effettivamente la dinastia, ma gettò le fondamenta per Zhou. Alla fine della Dinastia Shang, lo stato di Zhou di Re Wen possedeva già due terzi dell'impero, ma Re Wen serviva ancora fedelmente l'ultimo imperatore di Shang. La conquista finale fu completata da Re Wu e da suo fratello, il Duca di Zhou. www.treregni.it


“Com'è mio padre in confronto a Cao Cao?” chiese Sima Yan. “Sebbene Cao Cao avesse successo in ogni cosa, il popolo lo temeva e non gli accordava alcuna virtù. Il dominio di Cao Pi fu segnato dalla lotta e dalla mancanza di tranquillità. Non un solo anno di pace. In seguito il Principe Originario e il Magnifico Principe della vostra stirpe hanno reso grandi servigi e disseminato compassione e virtù, pertanto furono amati. Il vostro defunto padre sconfisse Shu ad ovest ed era universalmente conosciuto. Un paragone con Cao Cao è impossibile.” “Eppure Cao Pi è succeduto al dominio di Han. Non posso io in egual maniera succedere a quello di Wei?” Jia Chong e Pei Xiu si inchinarono profondamente e dissero, “L'azione di Cao Pi può essere presa come precedente per succedere a una dinastia più vecchia. Pertanto preparate una terrazza di abdicazione e fate una grande dichiarazione.” Sima Yan decise di agire prontamente. Il giorno successivo entrò nella Città Proibita armato di spada. Non si teneva un'udienza pubblica da molti giorni, perché Cao Huang era a disagio e pieno di terrore. Quando Sima Yan apparve, il Sovrano di Wei lasciò il suo posto e avanzò verso di lui. Sima Yan si sedette. “Per quali meriti Wei è succeduto all'impero?” egli chiese improvvisamente. “Di certo il successo è dovuto ai tuoi antenati,” rispose Cao Huang. Sima Yan sorrise, dicendo, “Vostra Maestà è inesperta nel dibattito, inetto in guerra, e inadatto a governare. Perché non cedere il posto a una persona più abile e virtuosa?” Le labbra di Cao Huang si rifiutarono di rispondere. Ma Zhang Jie, uno dei suoi ministri, gridò. “Sbagliate a parlare così, principe. L'antenato di Sua Maestà ha conquistato est e ovest, nord e sud, e ha ottenuto l'impero con enormi sforzi. L'attuale imperatore è virtuoso e senza colpe. Perché dovrebbe cedere il posto ad un altro?” Sima Yan rispose con rabbia, “Il diritto imperiale risiede negli Han, e Cao Cao li ha costretti come ha fatto coi nobili. Nel nominarsi Principe di Wei, ha usurpato il Trono di Han. Tre generazioni di miei antenati hanno occupato la Casata di Wei, pertanto il loro potere non è il risultato delle loro abilità, ma del lavoro della mia casa. Questo è noto al mondo intero, e non sono io adatto a portare avanti il dominio di Wei?” “Se fate questa cosa, sarete un ribelle e un usurpatore,” disse Zhang Jie. “E cosa sarò se vendico gli errori di Han?” Egli disse ai littori di portare fuori Zhang Jie e bastonarlo a morte, mentre il Sovrano di Wei piangeva e chiedeva perdono per il suo fedele ministro. Sima Yan si alzò e lasciò la stanza. Cao Huang si rivolse a Jia Chong e Pei Xiu, dicendo, “Cosa dovrei fare? Bisogna prendere una decisione.” www.treregni.it


Essi risposero, “A dire la verità, la misura del vostro fato è compiuta e non potete opporvi al volere del Cielo. Dovete prepararvi ad abdicare come fece l'Imperatore Xian degli Han. Rinunciate al trono per il Principe di Jin e in tal modo seguite il disegno del Cielo e il volere del popolo. La vostra salvezza personale non dovrà causarvi ansie.” Cao Huang poté solamente accettare questo consiglio, e venne costruita la terrazza. Fu scelto il giorno del “topo” del dodicesimo mese per la cerimonia. In quel giorno il Sovrano di Wei, vestito in completo da cerimonia, e portando il sigillo in mano, salì sulla terrazza in presenza di una grande assemblea. La Casata di Wei rimpiazzò la Casata di Han E Jin succedette a Wei; così gira la ruota del fato E nessuno sfugge al suo cammino. Zhang Jie il sincero Si mise in mezzo e morì. Lo piangiamo. Vana la speranza di nascondere con una mano le Montagne Taishan. All'imperatore eletto venne richiesto di salire all'alto posto, e lì ricevette il gran saluto. Cao Huang quindi discese, si vestì da ministro e prese posto come primo tra i sudditi. Sima Yan ora era sopra il terrazzo, supportato da Jia Chong e Pei Xiu. A Cao Huang venne ordinato di prostrarsi, mentre veniva recitato il comando, e Jia Chong lesse: “Quarantacinque anni sono trascorsi da quando, nel venticinquesimo anno della Ristabilita Tranquillità, la Casata di Han cedette il posto a quella di Wei. Ma dopo quarantacinque anni, il favore del Cielo ora ha abbandonato la seconda Casata e si rivolge a Jin. I meriti e i servigi della famiglia Sima raggiungono l'altezza dei cieli e pervadono la terra. Il Principe di Jin è adatto all'alto ufficio e a continuare il dominio. Ora Sua Maestà l'Imperatore vi conferisce il titolo di Principe di Chenliu. Dovrete procedere verso la città di Jinyong, dove risiederete; vi è proibito venire a corte se non siete convocato.” Tristemente Cao Huang si ritirò con le lacrime agli occhi. Sima Fu, Guardiano Imperiale, pianse davanti al deposto imperatore e gli promise eterna devozione. “Sono stato un servitore di Wei e non volterò mai le spalle alla Casata!” disse. Sima Yan non lo considerò inopportuno, e con ammirazione offrì a Sima Fu il principato di Anping. Ma Sima Fu declinò l'offerta. Il nuovo imperatore era ora seduto al suo posto, e tutti gli ufficiali porsero i loro saluti e si congratularono con lui. Persino le colline risuonavano “Wan Shui! O Re, lunga vita!” Così succedette Sima Yan, e lo stato venne chiamato Grande Jin e il nuovo titolo del regno venne cambiato da Grande Gloria, secondo anno, a Era del Grande Inizio, primo anno (265 d.C.). venne dichiarata un'amnistia. Da allora la Dinastia Wei finì.

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Il regno di Wei era finito. Il Fondatore della Dinastia di Jin Prese Wei d'esempio; pertanto il deposto imperatore Venne nominato principe, quando sull'alta terrazza Al trono ebbe rinunciato. Soffriamo quando ricordiamo queste gesta. Il nuovo imperatore conferì a suo nonno, a suo zio, e a suo padre un rango postumo: Sima Yi l'Imperatore Originario, Sima Shi il Magnifico Imperatore, e Sima Zhao l'Imperatore Studioso. Sima Yan costruì sette templi in onore dei suoi antenati: Sima Jun, il Generale Han Che Conquista l'Ovest; il figlio di Sima Jun, Sima Liang, Governatore di Yuzhang; il figlio di Sima Liang, Sima Juan, Governatore di Yingchuan; il figlio di Sima Juan, Sima Fang, Governatore di Jingzhao; il figlio di Sima Fang, Sima Yi l'Imperatore Originario, e i figli di Sima Yi, Sima Shi il Magnifico Imperatore e Sima Zhao l'Imperatore Studioso. Realizzate tutte queste cose, vennero tenute riunioni giornaliere, e l'unica materia di discussione fu la sottomissione di Wu. La Casata di Han è andata per sempre, E Wu seguirà presto. La storia dell'attacco su Wu verrà raccontata successivamente.

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