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ALLARME IMPIANTI BOREAS

di Valentina Anghinoni

ALLARME IMPIANTI

Solo il 20% ha tutto in regola. E per non rischiare incidenti (e guai all’amministratore) sono necessari i controlli previsti dalla legge. Ecco perché è molto meglio adeguarsi e vivere con la dovuta sicurezza

Quanta sicurezza è in grado di garantire un’abitazione all’interno del condominio? È un interrogativo sicuramente lecito e sul quale forse dovremmo tutti soffermarci un po’ più spesso. «La stragrande maggioranza dei condomini sono carenti in materia di sicurezza e una percentuale troppo ampia la definirei gravemente carente», spiega Guido Torretta, ingegnere direttore tecnico Boreas, organismo notificato attivo sul fronte della sicurezza a 360 gradi. L’impresa, che ha sede a Torino, ma che opera su tutto il territorio nazionale, è specializzata nel collaudo degli impianti di ascensori, ai sensi della direttiva 2014/33/Ue delle verifiche periodiche previste dal Dpr 162/99. Boreas offre i suoi servizi a più di 15 mila clienti e vanta uno storico di più di 2.500 ascensori collaudati. Un aspetto, quello della sicurezza degli impianti (e non solo quello di elevazione), che è tra i più importanti nella vita di uno stabile, come spiega in questa intervista l’esperto a Condominio Sostenibile e Certificato. Anche perché, rivela l’ingegnere, «solo il 20% dei condomini è in regola».

Domanda. Quando è nata Boreas e quali sono state le principali tappe?

Risposta. Boreas è stata costituita nel 1982 e da quel momento ha cominciato a occuparsi di sicurezza negli impianti aziendali. Quando sono iniziate ad ap parire le prime direttive europee, durante lo scorso decennio, si è dedicata all’applicazione per le aziende di queste direttive, come la Direttiva macchine, la Direttiva bassa tensione o la Direttiva compatibilità elettromagnetiche. Nel 1995 l’Unione Europea ha emesso la Direttiva ascensori, la quale è stata recepita in Italia nel 1999 con il Dpr 162/1999. In pratica, ha sottratto agli enti pubblici (come Asl, Arpa, Ispesl) il controllo degli impianti ascensore, affidandoli agli organismi notificati. Enti come Boreas, che possiedono esperienza nel settore e che dimostrano di avere un sistema di qualità adeguato, oltre che requisiti tecnici e personale competente. Gli organismi notificati sono inseriti in un apposito registro europeo, depositato presso la Commissione Europea,

Guido Torretta

nel quale siamo stati inseriti nel 2001: da allora possiamo eseguire la certificazione, comunemente definito collaudo, dei nuovi impianti ascensori per i quali eseguiamo anche i controlli previsti con cadenza biennale.

D. Il vostro core business dunque sono gli impianti ascensore?

R. Non solo: infatti, con il decreto legislativo 81/2008, è stato introdotto in Italia il Testo Unico Sicurezza. Questo provvedimento è stato emesso dal nostro governo a seguito dell’enorme impatto emotivo dell’incidente alla Thyssenkrupp di Torino, dove lo stabilimento non era provvisto di sufficienti e adeguati dispositivi per la sicurezza. Nel testo unico, l’articolo 71 stabilisce che tutte le attrezzature di lavoro presenti nei luoghi di lavoro devono essere periodicamente verificate da organismi abilitati. Per esempio, mezzi di sollevamento persone o cose (piattaforme elevatrici, gru di cantiere, piattaforme autocarrate), ma anche apparecchiature come serbatoi e tubazioni di pressione. Nel 2013 Boreas è stata una delle prime aziende abilitate a svolgere questo tipo di attività.

D. E per quanto riguarda i condomini?

R. Abbiamo messo a punto tutta una serie di servizi ad hoc per i condomini, perché con la legge sulla sicurezza nel condomi nio l’amministratore non è più soltanto un contabile o un ragioniere delegato

Team Boreas

esclusivamente alla ripartizione delle spese, ma è un vero e proprio responsabile e garante della sicurezza nel condominio. È stato stabilito, infatti, tramite queste leggi che l’amministratore deve stilare un documento che attesti l’esecuzione dell’analisi di tutti i rischi presenti nel complesso condominiale. Questi rischi possono essere di natura meccanica (relativi, per esempio, alla caduta dalle scale o alla rottura di vetri), oppure rischi legati ai mezzi di sollevamento, quindi ascensori, montascale, piattaforme elevatrici per disabili, o anche legati agli impianti (riscaldamento, elettrico, acqua potabile).

D. Come sono recepite dai condomini (condomini e amministratori) queste direttive sulla sicurezza? C’è sensibilità su queste tematiche?

R. Purtroppo, la sensibilità, ma anche la cultura in materia di sicurezza, nella mia esperienza personale, è spesso carente. Dico purtroppo, perché queste leggi ser vono per prevenire incidenti, anche gravi, che sono possibili all’interno dei condomini e troppo spesso l’attenzione sulla sicurezza si sviluppa solo dopo il verificarsi di incidenti più o meno gravi. Prendiamo, come esempio, l’impianto elettrico: non tutti sono a conoscenza del fatto, per essere sicuro, deve avere un progetto senza il quale non si può avere alcuna garanzia. Alcuni impianti sono molto datati e, nel frattempo, sono state introdotte modifi

che o aggiunte, senza che nessuno si sia occupato dell’adeguamento dell’impianto elettrico, che potrebbe presentare prima o dopo problemi di sovraccarico comportando dei rischi seri, come un corto circuito o incendio. Occorre ricordarsi che, in qualità di amministratore, è prevista la responsabilità civile e penale in questo tipo di circostanze.

D. Quanti condomini sono in regola in Italia?

R. La stragrande maggioranza dei condomini sono carenti, una percentuale troppo ampia (almeno la metà) la definirei gravemente carente in merito alla sicurezza. Direi che quelli in regola, da una stima molto ottimistica, sono il 20% del totale.

D. Che cosa si può fare per aumentare la sicurezza in condominio?

R. Non si può prescindere dalla certifica zione e, dunque, dal controllo periodico dei principali impianti: elettrico, riscaldamento e ascensore. E anche quello dell’acqua potabile. L’acqua potabile è stata oggetto di attenzione quando a Torino c’è stato il caso della legionella all’ospedale Molinette. O in altre circostanze simili che hanno creato un impatto emotivo tra le persone. L’analisi dell’acqua, come tutte le cose, ha un costo, ma questo è diviso tra i condòmini che opportunamente sensibilizzati sono disposti ad assicurarsi che l’uso del rubinetto non comporti rischi per la salute. La cultura è un fattore chiave e, a volte, ho riscontrato una carenza di cultu ra e un atteggiamento che si può definire superficiale nei confronti dei pericoli.

D. Com’è, in generale, il rapporto con un amministratore di condominio?

R. Non è sempre facile: per certe cose, come il collaudo periodico degli ascensori, che è chiaramente stabilito dalla legge, gli amministratori bene o male si adattano. Ma, riprendendo il discorso dell’acqua potabile, oppure della sicurezza sulle scale, spesso ci scontriamo con la frase «il condominio non vuole spendere». Questo non è corretto, perché l’adeguamento secondo le prescrizioni sulla sicurezza è obbligatorio: l’applicazione delle misure di sicurezze non è un optional ma è ob bligatoria per legge.

D. Ci sono pacchetti di servizi per i condomini?

R. Premetto che noi effettuiamo solo i controlli, poi le imprese scelte dal condominio eseguiranno i lavori secondo le nostre indicazioni. Non abbiamo nessun collegamento con le imprese che eseguono i lavori, perché ci sarebbe in tal caso un conflitto d’interesse. Abbiamo pacchetti che variano in base ai controlli da prevedere, fino a un’offerta completa per controllare le principali componenti di rischio del condominio. Sicuramente, in Italia c’è un enorme numero di case antiche che hanno molto bisogno di manutenzione anche urgente.

D. Quali sono le iniziative più urgenti che bisognerebbe prendere per migliorare la situazione della sicurezza nei condomini?

R. Prevedere che tutti i facciano la valutazione dei rischi del condominio, così come indicato dalla legge, articolo 1130 del Codice Civile. La maggior parte degli amministratori, purtroppo non è sufficientemente sensibilizzato su questo punto. Occorre ricordare che garantire la sicurezza in condominio attraverso i controlli e gli eventuali adeguamenti non è un dovere fine a sé stesso ma un gesto concreto per garantire il benessere e la sicurezza dei suoi abitanti, anche delle persone che ci sono care.

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