Gennaro Regina - Vesuvio in The Box

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gennaro regina



vesuvio in the box a cura di luca beatrice


vesuvio in the box - gennaro regina Š 2019 a cura di luca beatrice tutte le immagini contenute nel catalogo sono coperte da copyright e sono di esclusiva proprieta' di gennaro regina Š in copertina - sirena pubblicato da voyage pittoresque

progetto grafico - zome concept & design traduzioni - shenker in collaborazione con Grand Hotel Excelsior Vittoria ARCO Group

Patrocinato da

Repubblica Italiana Regione Campania Comune di Ercolano Scabec - societa' campana beni culturali Openart Campania MAV - Museo Archeologico Virtuale POC - Progetto realizzato con fondi POC (programma operativo complementare) regione campania


sommario - contents

Introduzione - 6 Introduction - 7

Vincenzo De Luca

grand tour - 9 grand tour - 11

Luigi Vicinanza

della pittura a tre gambe - 14 three-legged painting - 16

Luca beatrice

oltre i colori - 19 beyond colors - 21

Nicola Graziano

opere / works - 25

awards and exhibitions - 70

biografia / biography - 71


INTRODUZIONE

VINCENZO DE LUCA presidente regione campania

Celebrare il Vesuvio, unire memoria e futuro senza esitazioni, con approccio moderno e digitale, rappresenta per noi un pezzo importante, fondamentale, della riorganizzazione che stiamo imprimendo nel campo della cultura, dell’arte e del turismo. L’obiettivo di fondo è dare appunto “un’organizzazione” a un settore che solo di questo ha bisogno, se l’immenso patrimonio materiale e immateriale che rendono unica al mondo questa regione, è di per sé un tesoro straordinario, uno scrigno che va spalancato e offerto a tutti in maniera sempre più moderna. La Regione, nel suo impegno concreto per la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e naturale della Campania, oltre all’organizzazione di eventi di rilievo nazionale e internazionale, molti dei quali ancora in corso e che attraverseranno l’intero anno solare, è impegnata in uno straordinario progetto di digitalizzazione del patrimonio artistico e culturale. Il grande evento proposto dal MAV di Ercolano, che nella sua dichiarata “virtualità” dimostra ancora una volta quanto concreta e utile sia la propria strategia di comunicare la memoria in maniera nuova ed efficace, a vantaggio soprattutto dei giovani che sono presidio ineludibile di valori di umanità, civiltà e modernità. Questa video-animata mostra che celebra i 1940 anni dall’eruzione del 79 dopo Cristo, e nel contempo anche un artista straordinario come Gennaro Regina hanno proprio l’obiettivo - e di questo vanno ringraziati il Presidente del Cda Luigi Vicinanza e i curatori - della valorizzazione ulteriore del Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, impegnato sempre più in una serie di iniziative di grande qualità ed efficacia. L’esposizione artistica allestita anche con le tecniche della riproduzione fotografica 3D, le installazioni, il docu-film che assemblano un’esposizione da vivere con approccio nuovo nelle sue suggestioni, accendono i riflettori su uno dei principali attrattori della Campania come il Vesuvio, con il brivido del suo magico fascino, con una lettura e una prospettiva diversa, tutta da scoprire. Sarà una sorpresa per tutti, assolutamente da non perdere.

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VINCENZO DE LUCA

INTRODUCTION

president of regione campania

Celebrating the Vesuvius, matching past and future without hesitation, with a modern and digital approach, is for us a crucial step in the reorganization we are executing in the field culture, art and tourism. The major aim, indeed, is to rearrange a sector that needs just this, if it is true that the enormous, tangible and intangible heritage that makes this region unique in the world is by itself an incomparable treasure, to be offered to everyone in a more and more modern way. Regione Campania, in the perspective of its visible commitment to the development of Campania’s cultural, artistic and natural patrimony, besides the organization of events on both a national and international scale – some of which still ongoing and lasting for the whole year – is working hard on an extraordinary project of digitalization of the cultural patrimony. The exceptional event proposed by the MAV of Ercolano shows one more time, in its evident virtual mode, how useful and practical its strategy of conveying memory in a new and efficient manner is, especially to the advantage of young people, who are the inevitable messengers of the values of kindness, civilization and modernity. Such video-animated art exhibition that celebrates both the 1940th anniversary of the 79 AD eruption and, at the same time, an extraordinary artist like Gennaro Regina, just aims at promoting further the value of the Virtual Archeological Museum of Ercolano, committed more and more to a series of high-quality and incisive ventures. A mission made possible thanks to the intense work of the President of the Board of Directors Luigi Vicinanza and of art curators. A This art exhibition, also set up using the techniques of 3D photography, the installations, the mini-documentary that together make a show to be experienced in all the original suggestions it offers, draws attention to one of Campania’s main attractions, the Vesuvius and the thrill of its magic appeal, from a completely new perspective. It will be a surprise for everyone, not to be missed.

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LUIGI VICINANZA

GRAND TOUR

presidente fondazione cives mav di ercolano

Ci vuole coraggio. Nella società delle immagini, nella quale siamo totalmente immersi, le immagini si consumano come se fossero un prodotto usa e getta. “La gente sa tutto... non esistono più segreti, anzi, talvolta, ho l’impressione che non esista più vita privata”; così parla Giacomo Casanova, il seducente libertino settecentesco, “un gentiluomo di Venezia”, come dice di se stesso, nel romanzo di Sándor Márai “La recita di Bolzano” (Budapest, 1940; prima edizione italiana Adelphi, 2000). Una profetica proiezione nell’immanente presente. L’ungherese di Napoli, Márai visse ai margini dell’antico casale di Posillipo dal 1949 al 1952, con il mare del golfo e il profilo del Vesuvio davanti agli occhi. In fuga dal fascismo prima, dal comunismo dilagante nell’Est europeo dell’epoca. “Mi sono reso conto davvero, dopo tanti anni e un’infinità di libri, di quanto sia fatale il potere della parola: è l’unico vero potere di cui dispongano imperatori e pontefici, ma anche la gente comune, un potere più crudele e incisivo della lancia e della spada”, sottolinea ancora il protagonista del romanzo. Mi capita con una certa frequenza, quando ho una mattina libera durante le mie domeniche napoletane, di recarmi in laico pellegrinaggio in quel vicolo posillipino dove abitò lo scrittore ungherese. Quel soggiorno gli ispirò un altro grande libro, “Il sangue di San Gennaro” (Adelphi, 2010). Da quella che fu la sua casa, oggi in abbandono, la vista del panorama è ipnotica sia d’estate che d’inverno. Ho ripensato a quelle parole del romanzo, a quella prospettiva abbagliante nei giorni di preparazione della mostra antologica di Gennaro Regina al MAV di Ercolano. Ci vuole coraggio. Oltre che talento. Per affrontare un luogo di cui la gente ritiene di sapere tutto, senza più segreti. Il Vesuvio è un gigante dell’iconografia sin dai tempi del Grand Tour settecentesco. Lo intravedi incombente già in una splendida rappresentazione de “Il golfo di Napoli” di Pieter Brueghel (1556 circa) conservata nella Galleria Doria Pamphilj di Roma. Lo hai visto, consumato, desiderato. Invidiato in quanto irripetibile. Perché la pittura non è come la parola, non è un’arma nella disponibilità di chiunque. Se non sei un artista, come lo è Gennaro Regina, la “montagna” la vedi ma non sai raccontarla. A lui il MAV si è rivolto proprio per ribaltare i canoni della narrazione. spe-cul-azione - 2014 particolare - detail

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“L’interesse per questa splendida regione del Napoletano, con le sue fertili campagne dominate dalla bruna mole del Vesuvio, era nato già nel Cinquecento e durante tutto il secolo successivo si erano costruite ville a Portici e a Torre del Greco. Ma di queste più antiche fabbriche, completamente distrutte dalle eruzioni, non resta alcuna traccia. Alla grande fortuna della regione nel Settecento contribuì certamente la costruzione delle due strade... (la strada della Marinella e la strada di Loreto, ndr)” scrive Cesare de Seta nel suo ricco e dotto “Napoli, dalle origini all’Ottocento” (arte’m, 2016). Nei quadri Regina ci restituisce una storia potente, con la consapevolezza di chi quel passato lo conosce e lo ha studiato per passione personale e per tradizione familiare. Ha consapevolezza della potenza immaginifica del Grand Tour e del Voyage Pittoresque (che è il nome della sua factory d’arte, non a caso). Conosce a memoria i luoghi. Possiede un senso dell’ironia scaramantica quando dal cono del vulcano prevede l’eruzione di parole di protesta, di oggetti portafortuna, di fiumi di vino, di volti di personaggi famosi. È il coraggio e il talento della narrazione pop. Ognuno può leggervi quel che si porta dentro immaginando il Vesuvio, in un gioco di rimandi, di punti di vista alti e bassi, senza cadere nella noia e nel convenzionale. Per questi motivi il Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, con il sostegno di Scabec e del suo presidente Antonio Bottiglieri, ha fortemente voluto questa mostra all’interno dei propri spazi. Il Vesuvio rappresentato alle falde del Vesuvio, in coincidenza con l’anniversario dei 1940 anni dell’eruzione disastrosa del 79 dopo Cristo. Il nostro museo all’attività di ricerca scientifica, di sviluppo tecnologico e di divulgazione didattica affianca dunque l’esposizione delle opere di una grande artista in un allestimento del tutto innovativo in cui si fondono i linguaggi della pittura contemporanea con quelli del racconto digitale. Una mostra - ci sia consentito di dirlo con orgoglio - dalla forte carica innovativa, un evento multimediale, com’è nella missione del MAV.

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LUIGI VICINANZA

GRAND TOUR

president of the the cives foundation mav of Ercolano

It takes courage. In the society of pictures, in which we are completely immersed, images look like throwaway items. “People know everything… there are no more secrets, or rather, I sometimes feel private life does not exist anymore”; these are the words of Giacomo Casanova, the 18th century seducer, “a gentleman of Venice”, as he describes himself in Sándor Márai’s novel Casanova in Bolzano (Budapest, 1940). A prediction of our present. Márai, a Hungarian with a Neapolitan soul, lived near the ancient Casale di Posillipo from 1949 to 1952, enjoying the view of the Vesuvius and of the Gulf of Naples. He escaped fascism and the communism of Eastern Europe. “I’ve truly realized, after so many years and so much literature, how the power of words can be lethal: it is the unique, real power in the hands of emperors and Popes, even in those of ordinary people, a power much harsher and sharper than a sword or a spear”, still highlights the protagonist of the novel. On my free Sunday mornings in Naples, it often happens to me to go and visit, as a secular pilgrim, the street once inhabited by the Hungarian writer. That stay in Naples also gave him the idea for another book, “San Gennaro Vére” (a book inspired by the metaphor of St Januarius’s miracle), published in 1965. From the house, today in ruins, in which he settled, the view is hypnotic both in winter and in summer. I’ve thought again about those words of the novel and that enchanting view while organizing Gennaro Regina’s survey exhibition at the MAV in Ercolano. It takes courage, not only talent, to face a place which people think they know everything about, without any secrets to find out anymore. Mount Vesuvius has been a giant subject of iconography since the age of the 18th century Grand Tour. You can already catch sight of it in an extraordinary painting of the “The Gulf of Naples” by Peter Brueghel (about 1556) shown at the art gallery Doria Pamphilj in Rome. You’ve seen it, consumed and desired it. It is a victim of envy because it is unique. Because painting is not like speech, it is not in everyone’s reach. If you’re not an artist, like Gennaro Regina is, you can see the Mount but you can’t tell about it. The MAV has addressed him to overturn the rules of narration. “The interest for this magnificent region of the Neapolitan area, with its fertile countryside dominated by the dark and majestic Mount Vesuvius had already born in

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the 16th century and over the following centuries a lot of villas had been getting built in Portici and Torre del Greco. Anyway, there are no more traces of the most ancient factories, completely destroyed by the eruptions. In the 18th century, the region became certainly wealthier thanks to the construction of two streets (via Marinella and via Loreto, editor’s note)”, this is what wrote Cesare de Seta in his remarkable book Napoli, dalle origini all’Ottocento, published in 2016. In his paintings, Regina gives us back an intense story, being aware of a past he knows and that has studied driven by passion and his family’s background. Regina is aware of the imaginative power of the Grand Tour and of the Voyage Pittoresque (the latter being, not by chance, the name of his Factory art gallery). He knows by heart the places. He has a sense of superstitious humor when, from the cone of the volcano, he imagines an eruption of protests, lucky charms, floods of wine, celebrities’ faces. That’s the courage and power of pop art. All of us can read what we feel inside, imaging the Vesuvius in a game of multiple references, several points of view, without the risk of slipping into boredom and conventionality. For this reason, the Virtual Archeological Museum in Ercolano, supported by the company Scabec and his President Antonio Bottiglieri has striven for the organization of this exhibition inside its spaces. The Vesuvius represented at its own feet, in conjunction with the 1940th anniversary of the 79 AD eruption. Our museum, then, besides the activity of scientific research, technological development and educational activities, deals with the exposition of a great artist’s work, set up in a completely innovative manner that mixes the languages of contemporary painting with those of digital storytelling. A very innovative exhibition - let us say it proudly - a multimedia event, just in line with the MAV mission.

we forgive usa - 2018 particolare - detail

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DELLA PITTURA A TRE GAMBE Gennaro Regina o della pittura a tre gambe (passato, presente, futuro) Esplosivo come il Vesuvio, divenuto il suo marchio di fabbrica, la sua inconfondibile griffe, il suo portafortuna, Gennaro Regina è un vulcano di idee a tre piedi: uno ricorda il passato, l’altro è ben piantato nel presente, il terzo cammina dritto verso il futuro. Cominciamo dalla storia, una bella storia davvero, partita da una celebre libreria antiquaria in via di Costantinopoli a Napoli. Cresciuto in questa particolare “azienda” di famiglia, il giovane Gennaro cominciò presto a scartabellare tra le carte antiche, le mappe settecentesche della città, le planimetrie del porto e qualche ritaglio di giornale. Esemplari sfuggiti forse ai collezionisti, testimoni di un tempo che non c’è più, destinati magari a essere dimenticati in un fondo di magazzino. Se il Picasso cubista inseriva nelle proprie nature morte frammenti essenziali di realtà, riportando così l’opera alla cronaca del presente, se Rauschenberg negli anni cinquanta cominciò a includere nei suoi Combine Painting oggetti veri, scarti della civiltà industriale e del consumo di massa, Gennaro Regina ha voluto proseguire e aggiornare questa linea di ricerca al fine di dare il giusto peso alla memoria. Una memoria non generica bensì fondata sulla propria identità, sul vissuto personale. La carta geografica del tempo si chiama Napoli, straordinaria capitale del Mediterraneo, centro propulsore delle arti, metropoli stratificata che si esalta per le sue stesse contraddizioni, sovrastata da un monte di fuoco apparentemente calmo, ma giusto solo apparente. Il rumore di fondo somiglia a un ruggito, un monito, un destino. Popolare e insieme aristocratica, stesso destino scritto nel nome e cognome del nostro artista, Gennaro e Regina. Fin qui la storia. Il presente di Regina è, invece, aver capito che la pittura da cavalletto, il dipinto come specchio della tradizione, linguaggio codificato e immutabile, oggi non ha più senso. Gennaro non dipinge ma “performa” pittura, in un movimento del tutto opposto a ciò che accadde negli anni Ottanta quando sulla scena internazionale si imposero diversi pittori provenienti dalla performance e dalla Body Art. Pittura oggi è invadere uno spazio, sovvertirlo, rovesciarlo. La pittura oggi ha bisogno di un palcoscenico, ci affascina la costruzione in diretta, la magia del farsi live, rapidamente, stravolgendo quell’abitudine all’isolamento dello studio, rinunciare ai muri e aprirsi al mondo. Una matrice culturale che affonda negli anni Settanta, ai tempi della Land Art, cominciando da quella salita sulle pendici del Vesuvio, accanto a un cratere battuto

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LUCA BEATRICE


dal vento, dove Regina ha realizzato un grande quadro portando fisicamente il suo omaggio al monte simbolo, proprio lì, tra terra e cielo, prima che in un museo o in una galleria. Regina quando lavora tiene sul naso un paio di Rayban Wayfarer neri, come quelli di Andy Warhol, di Lou Reed e di Bob Dylan. E come Warhol, Regina dedica parte significativa della sua riflessione pittorica al Vesuvio, che per il guru della Pop Art, ai tempi in cui lavorava con il gallerista napoletano Lucio Amelio, fu un’icona strabiliante, coloratissima e minacciosa. Gennaro parte da lì e riattualizza l’immaginario popolare della sua città che fin dagli anni ottanta ebbe grande impatto internazionale. Intorno a sé lo staff lo segue, agisce, controlla, come una Factory in movimento. Il presente della pittura Regina lo ha capito benissimo. Ha il senso della costruzione scenica, sa costruire uno spettacolo, diverte e fa pensare. Il capolavoro non esiste più, l’opera va accompagnata, seguita, condivisa (termine che usiamo solo per il web, per i social, ma la prima e più naturale condivisione avviene sempre tra persone nello stesso luogo e nello stesso tempo). Siamo dunque al futuro della pittura. Interroghiamoci pure sul destino di un’immagine statica, fissa, immobile e trasformiamola in qualcosa di dinamico, che non teme la mutazione. Trasformiamola in un video, con effetti da time lapse, ricercate soluzioni ottenute in post produzione, buttiamola in rete, comunichiamola al mondo. Gennaro Regina ama la musica e anche in questo caso si muove a pendolo tra la storia e l’attualità. Ha reso omaggio al Festival di Sanremo e a Lucio Dalla (tutti sappiamo quanto il cantautore bolognese amasse Napoli, basta riascoltare le note immortali di Caruso) ma la sua colonna sonora live gliela costruisce, insieme al lavoro di scrittura di Luca Longobardi e Salvio Vassallo, entrambi giovani musicisti molto interessanti, un assoluto talento dell’elettronica contemporanea, Roberto Funaro, protagonista fin dagli anni novanta del djing e del clubbing, abile e ironico rimescolatore di sonorità che vanno dall’house ai neomelodici (i più giovani conosceranno certo Liberato, siamo da quelle parti). Insomma, Gennaro Regina non è affatto geloso della sua pittura, non ha alcun atteggiamento conservatore nei confronti dell’opera, la prende e la butta nella strada, in mezzo a noi. Fa suonare i colori e ci fa vedere le note. Tanta roba. La mostra di Ercolano è vera e propria architettura - altro elemento fondativo della sua poetica - spettacolare installazione tra dipinti, collage e materiale tratto dalle performance dal vivo, il tutto presentato come un unicum visivo di formidabile impatto. Al visitatore è richiesta una tensione immersiva, il lasciarsi condurre nella scatola - The Box - per meglio percepire il mistero dei colori di Regina, che ci racconta il fuoco e l’aria, il mare e il suono, il video e il dipinto. Se questi sono i tratti della pittura contemporanea, allora si ci siamo proprio.

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THREE-LEGGED PAINTING About Gennaro Regina or his three-legged painting (past, present, future) Gennaro Regina, explosive like the Vesuvius, that has now become his trademark, his unique label, his talisman, always bursts with three-legged ideas: one reminds of the past, the second one symbolizes the present and the last one walks right towards the future. Let’s start from his story, a truly fascinating story born in a well-known antiquarian bookshop located in via Costantinopoli in Naples. Grown up within this peculiar family “business”, the young Gennaro had soon the possibility to leaf through ancient documents, 18th century maps of Naples, layouts of the harbor and newspaper clippings. It was about rare records that collectors, maybe, didn’t notice, chronicles of a past era which were, maybe, destined for forgetfulness in a storage space. Just as Picasso included, in the cubism period, essential traits of reality in his still-life paintings, so creating a connection with the present time, or as Rauschenberg started including, in the 50’s, real items in his Combine Paintings, such as industrial waste or objects of mass production, so Gennaro Regina has decided to pursue and update this kind of research in order to give the right importance to the subject of memory. A memory based on his identity and personal life. The map of Time is written in the name of Naples, extraordinary capital overlooking the Mediterranean Sea, an artistic pole, a multi-society metropolis which gets excited about its own contradictions, dominated by a seemingly calm volcano, just seemingly. The background noise sounds like a roar, a warning, a destiny. A city both popular and sophisticated, a vocation also expressed in the name and surname of the artist, Gennaro and Regina. This is the background. Regina’s present, instead, is tied to the understanding that easel painting, or painting conceived as the mirror of tradition, an immutable code, doesn’t make sense anymore. Gennaro does not paint, he “performs” art, but in a way that is far from the style developed in the Eighties when the international artistic scene was dominated by artists coming from the school of performance and Body Art. Nowadays, painting means invading a space, changing and overturning it. Today, painting needs to be on stage, we’re attracted by creation in real time, the magic of live and rapid executions that upset the old habit of isolating in one’s atelier, so letting break on through and open up to the world. Such cultural roots date back the Seventies, the age of Land Art, when he climbed to the Vesuvius, near a windblown

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LUCA BEATRICE


crater, where he painted a picture on the spot, between earth and sky, honoring the Mount in person before than in a museum or an art gallery. While working, Regina puts on his black Rayban Wayfarer, like the ones worn by Andy Wahrol, Lou Reed, Bob Dylan. And just like Wahrol, Regina devotes much of his production to the Vesuvius that embodied an astonishing, vivid and threatening icon for the Pop Art guru at the times when he worked with the Neapolitan art dealer Lucio Amelio. Gennaro has started from here, modernizing the collective image of his society who since the Eighties has had a great international influence. His staff follows him, supervises, acts just like a big Factory would do. Regina has well understood the concept of modern painting. He has the sense of theatrical exhibition; he knows how to set up a show, he entertains and makes you think. The masterpiece does not exist anymore; the work needs to be presented, followed, shared. (a term we only use for the Internet and social networks but never forget that the first act of sharing happens between people, in a same place and at the same time). We have, then, arrived to the future of painting. Let’s reflect upon the destiny of a static, fixed image and let’s turn it into something more dynamic that is not scared about revolution. Let’s turn it into a video, with time lapse effects, refined results obtained in post-production, let’s share it on the web, communicate it to the whole world. Gennaro Regina loves music and even in this case he oscillates between tradition and modernity. He honored Lucio Dalla at the Sanremo Music Festival (everyone knows how the Italian singersongwriter from Bologna loved Naples, you just need to listen again to his timeless song Caruso) but the composer of his live soundtrack - together with the young and remarkable musicians Luca Longobardi and Salvio Vassallo - is Roberto Funaro, a real genius of contemporary electronic music; since the Nineties, he has been protagonist of djing and clubbing styles, expert and ironic in combining sounds going from house music to neomelodic music (youngsters certainly have heard about Liberato, it’s about someone similar). Briefly, Gennaro Regina is not at all jealous of his painting, he’s not conservative about art, he takes his work of art and throws it in the streets, in the crowd. He makes colors play and lets us see the musical notes. Definitely awesome. The exhibition in Ercolano is pure architecture - another essential trait of Regina’s philosophy - a spectacular installation among paintings, collage and stuff taken from his live performances, all presented as a very impressive visual one-off artwork. Visitors are asked to get caught up in an immersive and tension experience, to let themselves be driven in The Box to perceive better the mystery of colors performed by Regina who tells us about fire and air, sea and sound, video and painting. If these are the features of contemporary painting, there we go.

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NICOLA GRAZIANO

OLTRE I COLORI

Ci sono momenti di rara magia, momenti irripetibili che svelano che dietro il lento fluire dei giorni che passano c’è un filo rosso che tutto avvince, che spiega il senso profondo di ogni esistenza, che disegna il divenire inteso come momento interiore in cui ognuno di noi si ritrova e poi si riconosce con l’altro. Questa è la descrizione in parole di un incontro di anime, la mia e quella di Gennaro, avvenuto perché il Caso così aveva deciso e che ci ha legati per sempre. Non potevo non partire da questa fortissima emozione per descrivere quello che in me suscita la visione delle opere di Gennaro Regina, perché da questa angolazione che voglio invitare i visitatori della sua mostra a vedere oltre i colori, oltre le immagini, oltre il messaggio che nella immediatezza del sentire si coglie ma che, se solo riflettuto per un attimo, è capace ad aprire squarci profondissimi nell’anima di ognuno di noi. Perché il messaggio di Gennaro è un messaggio intensissimo che, per chi lo conosce, trova la sua origine nei suoi teneri sorrisi e in quella ricerca tra le emozioni della vita che fanno di lui non solo un eterno artista ma anche un filosofo delle sensazioni profonde che derivano da ogni attimo di intenso vissuto. Allora si può iniziare a capire perché, quando Gennaro mi ha chiesto di interpretare con le parole il mio sentire nei suoi confronti e soprattutto nei confronti delle sue straordinarie opere d’arte, un momento di grande gioia ha inondato la mia anima e perché oggi sento il bisogno di prendervi per mano ed accompagnarvi tra i suoi colori, che sono anche le sue passioni, tra i messaggi indelebili che le sue opere sono destinate a lasciare nell’eternità. Non sono certamente un critico d’arte ma questo non è un limite alla descrizione che mi accingo a fare, se solo penso di farmi guidare da quel che vedono i miei occhi che altro non sono la porta della mia anima. Gennaro Regina nelle sue opere lascia messaggi diretti nelle più disparate direzioni ma tutti ispirati alla necessità di gridare con immenso orgoglio la forza della sua Napoli, con i suoi simboli eterni che sono l’essenza della napoletanità. Gennaro allora è un testimone della forza che sprigiona il Vesuvio e lo si vede in tutte le sue opere, laddove la potenza del fumo e delle lave (variamente rappresentate in colori sempre accesi e mai domi) e la calma del mare attraversata dal veleggiare verso l’orizzonte si fondono in un gioco di pura fantasia. La sua è una testimonianza vera, come vere sono le sue emozioni, ed è per questo che i uomo vitruvianio- 2015 particolare - detail

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suoi quadri sono come un’onda gigantesca che tutto invade, prendendosi ogni istante di chi resta a guardare tanta bellezza. Nelle opere di Gennaro ci sono i valori etici più profondi, quelli dai quali non ci si deve mai allontanare, quelli primordiali su cui si basa il vivere naturale di ogni essere umano. Essi sono l’Amore, l’Amicizia, la Gioia, i Sorrisi, gli Abbracci e tantissimo altro. Inoltre c’è la Storia che viene raccontata attraverso immagini di un Vesuvio rude ma meravigliosamente bello, a volte illuminato dalla luna che lumeggia i suoi più nascosti segreti. Questo accade perché Gennaro Regina è un Maestro che non si risparmia, che dona nelle sue opere tutto se stesso, tutto il suo sentire, che ci descrive, attraverso le sue pennellate, la sua fantasia ed il suo estro indomabile. Gennaro Regina è così: tra il tutto ed il niente ha scelto la prima strada che è ispirata alla sua generosità. Si! La generosità, la fantasia, l’estro, l’orgoglio sono la via maestra che porta a capire l’essenza delle opere di Gennaro e lui da testimone della napoletanità e dei suoi simboli ci invita a camminare con lui, condividendo un percorso difficoltoso ma pieno di grande impegno e soddisfazioni, se solo si pensa che le sue opere hanno occupato i principali spazi espositivi del Mondo intero. Ma chi è testimone non può restare in silenzio e dalle opere di Gennaro Regina si leva un profondo grido di denunzia per la difesa delle bellezze che attraverso i suoi dipinti incantano ogni visitatore. In questa ottica, per esempio, si inserisce l’opera denominata “Santa Legalità” che contiene in sé tutto il desiderio di sconfiggere le illegalità diffuse che offuscano l’immagine di Napoli nel mondo. E come in quel dipinto è San Gennaro che diventa sentinella e veglia sul nostro Futuro così appare evidente che chi vuole vivere fino in fondo l’arte che anima Gennaro Regina non può sottrarsi dal prendere parte ad un vero e proprio esercito di sentinelle che, consapevoli che la cultura e l’arte possono davvero cambiare le sorti di un Paese, diventano, al suo fianco, un Popolo in cammino. La chiave di volta ci viene regalata da Gennaro! Essa è la bellezza delle sue opere, del suo Vesuvio, delle sue vedute, della descrizione della Storia che da sempre anima la nostra Napoli (come nel meraviglioso dipinto che è denominato Sirena e che disegna il mito della sirena Partenope che fu portata dalle correnti marine proprio tra gli scogli di Megaride, dove oggi sorge Castel dell’Ovo) ma essa si ritrova anche nella generosità con cui si dona attraverso la sua arte. Lasciatevi carezzare dalle melodie che promanano dalle sue opere e sentirete quel fresco profumo di Libertà che, ne sono certo, consentirà a Gennaro Regina di andare oltre ogni barriera del tempo e lo consacrerà come un ambasciatore nel mondo delle bellezze di Napoli e della napoletanità.

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NICOLA GRAZIANO

BEYOND COLORS

There are moments of rare magic, unique instants that reveal that behind the slow flow of days there is a fil rouge that grips everything, explains the deep sense of each existence, traces the evolution, intended as the moment in which everyone finds their way and recognizes the other. This is the description of a meeting between two souls, Gennaro’s soul and mine. A rendez-vous arranged by the Fate, an event that has created an everlasting bond. I had to start necessarily from this strong emotion to describe what Gennaro Regina’s art provokes inside me; because it’s from this perspective that I want visitors to see beyond colors, beyond images, beyond that easily graspable message which can, instead, deeply break the soul if you stop and think about it for an instant. Gennaro’s thought is very passionate and finds his roots, for those who know him, in his tender smiles and his research into the world of emotions that make him not only an immortal artist but also the philosopher of deep sensations deriving from life experience. Thus, you can now begin to understand why, when Gennaro asked me to put into words my feelings for him and his works of art, I felt a deep joy inside and why I need now to take you by the hand and lead you among his colors - that also embody his passions - among those permanent messages that spring from his paintings and that will last forever. Even though I am not an art critic, I can describe such works just trusting my eyes that are nothing but the door to my soul. In his works, Gennaro Regina leaves direct messages that go in every direction but they all stem from the need to shout proudly the power of his town, Naples, through its eternal symbols that represent the essence of being Neapolitan. So, Gennaro is the witness of the strength of the Vesuvius and this is remarkable in all his works, where the power of ashes and magma (variously painted with vivid colors) and the calm of the sea crossed by boats sailing to the horizon, join in a game of pure fantasy. His testament is true, just like his emotions. That is why his paintings look like a huge wave that spreads everywhere and enchants for a long time those who stop there to admire such a beauty. Gennaro’s work contains the deepest ethic principles, those which no one has never to ignore, the most primitive ones on which everyone’s life is based on: Love, Friendship, Joy, Smiles, Hugs and so on. Moreover, these works contain History, told through the images of the Mount Vesuvius that is

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rough but also astonishingly beautiful, sometimes lit by the Moon who seems to throw light upon her most hidden secrets. All this is possible because Gennaro Regina is a tireless Master who puts his all into his works, all his feelings that describe, through his brush strokes, his creativity and indomitable genius. That’s how Gennaro Regina is: in choosing between giving all and giving nothing, he’s opted for the first way, inspired by his altruism. Yes, it is like that! Philantropy, creativity, gift, pride are the key to understand the core of Gennaro Regina’s works of art and, as the spokesman of the Neapolitan culture, he invites us to walk with him and share a journey that is difficult, yes, but also characterized by great care and satisfaction. You just need to think about the fact that his works have been shown in the most well-known art galleries of the world. But witnesses cannot be silent and, sure enough, Gennaro Regina’s paintings cry out in defence of those beauties that, through his paintings, fascinate visitors. In this perspective, his work Santa Legalità is remarkable because it expresses the desire to defeat the widespread criminality that ruins Naples’ reputation in the world. And just like San Gennaro who in that painting has the aspect of a guard watching over our future, it appears clear that those who want to experience intensely Gennaro Regina’s art can’t avoid taking part in that army of soldiers who, aware of the power of art and culture over a Country’s destiny, become, by Gennaro’s side, a people on the move. The keystone is offered by Gennaro!It lies in the beauty of his works, of his Vesuvius, of his panoramas, of the description of History that has always animated the city of Naples (just like it is represented in a wonderful painting named Sirena, where Regina describes the myth of the siren Partenope who was carried by the waves among Megaride’s shores, where Castel Dell’Ovo rises up now) but we can find it also in his altruism, perceptible through his art. Give yourself the chance to be caressed by the melodies coming from his paintings and you will feel, I am sure, that sense of freedom that will let Gennaro Regina last beyond Time, making of him the international Ambassador of Naples’ beauties and spirit.

the big hand - 2017 particolare - detail

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OPERE - WORKS


come to naples acrylic on ancient map 52x49 2018

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come to naples - night print on canvas 158x165 2018

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prospective acrylic on map print on canvas 150x240 2018

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il castello acrylic on canvas 120x120 2016

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bouquet di vino acrylic on cotton paper 100x70 2017

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dalla sempre collage and acrylic on wood 125x250 2018

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the breath of the earth collage and acrylic on wood 230x400 2018

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santa legalita' collage and acrylic on wood 125x125 2014

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sirena collage and acrylic on wood 125x125 2019

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spe-cul-azione collage and acrylic on wood 93x160 2014

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cities acrylic on map print on canvas 59x41 2018

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thoughts acrylic on canvas 56x77 2018

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suriezione acrylic on canvas 150x300 2016

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meglio un uovo oggi collage and acrylic on wood 200x200 2017

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pitti acrylic on canvas 250x150 2018

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vesuvio - limited edition print on canvas 21x28 cad. 2019

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dalla rotta al ritorno acrylic on ancient nautical map 110x80 2019

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blu capri print on canvas 70x100 2019

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mann pittato acrylic on map print on canvas 125x125 2019

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skyline acrylic on ancient nautical map 70x100 2015

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skyline notte print on canvas 100x150 2015

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robotic acrylic on paper using da vinci robot 6x9 2018

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AWARDS Prize Megaris EDITION XIX 2010 Contemporary Art Mondadori 2010 Best Experimental Los Angeles Movie Awards2017

EXHIBITIONS 2009 Milano, Salone del Mobile Metropolis

2015 New York, Conference building, the UN Parallelo Zero

2010 Napoli, Palazzo delle arti PAN L’urlo del Vesuvio

2015 Milano, TID, the interior design Parallelo Zero

2011 Sorrento, Grand’ Hotel Excelsior Vittoria Impronte

2017 NewYork Clio Art

2012 Napoli, Palazzo Reale Vesuvio

2017 Napoli, Castel dell’ Ovo In Vino Veritas

2013 Roma, Musei Vaticani Siamo tutti Napoletani

2018 Napoli, CoV 10 The Breath of the Earth

2014 Ginevra, Consolato Italiano, Fumisterie Earth of fires

2018 Roma, Club House Barberini The Breath of the Earth

2015 Milano, Nero 78, EXPO 2015

2019 Napoli, MANN MANN Pittato

2015 Chicago, J. D. Mooney Foundation Parallelo Zero

Permanent exposition at VP Factory , Naples

PERFORMANCES 2016 Gran Cono del Veusvio

2018 Sorrento Grand Hotel Excelsior Vittoria

Suriezione

Dalla Sempre

2017 Napoli Castel dell’ Ovo

2018 Napoli, Mostra d’Oltremare, CoV10

Vitigno Italia - Meglio un Uovo oggi

The Breath of the Earth

2018 Firenze P. della Repubblica

2018 Napoli RAIN

Pitti Immagine - Vesuvio

Vesuvio painted using da Vinci Robot

2018 Sanremo Casa Sanremo Palafiori

2019 Napoli, MANN

L’utero di Sanremo

MANN Pittato

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BIOGRAFIA - BIOGRAPHY Gennaro Regina, classe 65. Discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880. Regina accosta all’eredità familiare le sue due grandi passioni: la pittura e la fotografia, dando vita a creazioni che oggi trovano casa negli spazi di collezionisti italiani e stranieri, conquistando soprattutto gli Stati Uniti. Nel 2007 Gennaro Regina allestisce una mostra in un importante studio di un professionista napoletano, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. È in quel momento che stabilisce un contatto concreto con il mondo fuori dagli spazi custodi della sua creatività, portando i suoi stati d’animo, le sue emozioni su tela, tra dipinti e collage, al PAN, il prestigioso Palazzo delle Arti di Napoli. E questa è solo la prima esposizione di un calendario che si spingerà fino a Milano, Roma ai Musei Vaticani, Ginevra, Lussemburgo, Stati Uniti. Al PAN, Regina allestisce la mostra “ L’urlo del Vesuvio” che poi diventa catalogo d’arte edito da Giorgio Mondadori. Una mostra straordinaria, un grido di denuncia di una Napoli stanca di subire e di stare a guardare. Un grido lanciato attraverso opere in cui si ritrovano, senza stridere ma creando un unicum affascinante, tracce di Munch nella mescolanza di colori su cui si adagia il Vesuvio e Andy Warhol, di cui viene ripreso il piglio fortemente comunicativo e pubblicitario. Nel 2017 Gennaro Regina vince un award ai Los Angeles Movie Awards nella categoria best experimental, per la regia del docucorto d’arte Suriezione, documentario della sua performance dal vivo.

Gennaro Regina, born in 1965, comes from a family of art book publishers and antiquarian booksellers whose activity dates back to 1800. Regina matches his family cultural heritage with his two main passions - painting and photography - giving life to works of art that today inhabit the rooms of Italian and foreign collectors, conquering especially the United States. In 2007, Gennaro Regina set up an art exhibition in the atelier of an important Neapolitan artist, gaining a huge success both among the public and the art critics. It was right then that he established contact with the external world, beyond the safeguarding spaces of his creativity, so taking his emotions expressed through paintings and collage inside the PAN, the prestigious Palace of the Arts in Naples. And that was just the first exhibition on a list that would even include Milan, the Vatican Museums in Rome, Geneva, Luxembourg, the United States. At the PAN, Regina organized an exhibition called “L’urlo del Vesuvio” that would become, then, an art catalogue published by Mondadori. An astonishing show that appeared like a scream of denunciation given by Naples, tired of suffering without reacting. A protest cried out through works of art where you can find together traces of Munch with regard to his way of mixing colors - on which the Vesuvius lies down - and touches of Wahrol, as for his communicative and commercial typical trait. A fusion that does not clash, giving life, on the contrary, to a charming and unprecedented art. In 2017, Gennaro Regina won an award at Los Angeles Musical Awards in the category best experimental for the direction of the short film Suriezione, a mini-documentary about his live performance vesuvio in the box | 73


Vesuvio in the box - Gennaro Regina Š 2019 ISBN - 978-88-88946-18-4 Finito di stampare in Luglio da Grafica Nappa Contacts and Social Factory - Corso Vittorio Emanuele 682 - 686 - 80122 na - tel +39 081 5621361 Gallery - Via Vittoria Colonna 15 - 80121 na - tel +39 081407309 info@voyagepittoresque.it g.regina@vpfactory.it www.gennaroregina.com

gennaroreginaart gennaro_regina GennyRegina Voyage Pittoresque Factory


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