rds
2010 Prize Megaris EDITION XIX
2010 Contemporary Art Mondadori
2017 Best Experimental Los Angeles Movie Awards
E xhibitions
2009 Milano, Salone del Mobile Metropolis
2010 Napoli, Palazzo delle arti PAN L’urlo del Vesuvio
2011 Sorrento, Grand’ Hotel Excelsior Vittoria Impronte
2012 Napoli, Palazzo Reale Vesuvio
2013 Roma, Musei Vaticani Siamo tutti Napoletani
2014 Ginevra, Consolato Italiano, Fumisterie Earth of fires
2015 Milano, Nero 78, EXPO 2015
2015 Chicago, J. D. Mooney Foundation Parallelo Zero
2015 New York, Conference building, the UN Parallelo Zero
2015 Milano, TID, the interior design Parallelo Zero
2017 NewYork Clio Art
2017 Napoli, Castel dell’ Ovo In Vino Veritas
2018 Napoli, CoV 10 The Breath of the Earth
2018 Roma, Club House Barberini The Breath of the Earth
2019 Napoli, MANN MANN Pittato
2019 Ercolano, MAV Vesuvio in the box
Permanent exposition at VP Factory , Naples
2016 Gran Cono del Veusvio Suriezione
2017 Napoli Castel dell’ Ovo, Vitigno Italia Meglio un Uovo oggi
2018 Firenze P. della Repubblica, Pitti Immagine Vesuvio
2018 Sanremo Casa Sanremo Palafiori L’utero di Sanremo
2018 Sorrento Grand Hotel Excelsior Vittoria Dalla Sempre
2018 Napoli, Mostra d’Oltremare, CoV10 The Breath of the Earth
2018 Napoli RAIN Vesuvio painted using da Vinci Robot
2019 Napoli, MANN MANN Pittato
2019 Ercolano, MAV Vesuvio in the box
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A w A
P E
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Gennaro Regina, classe 65. Discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880. Regina accosta all’eredità familiare le sue due grandi passioni: la pittura e la fotografia, dando vita a creazioni che oggi trovano casa negli spazi di collezionisti italiani e stranieri, conquistando soprattutto gli Stati Uniti. Nel 2007 Gennaro Regina allestisce una mostra in un importante studio di un professionista napoletano, riscuotendo grande successo di pubblico e di critica. È in quel momento che stabilisce un contatto concreto con il mondo fuori dagli spazi custodi della sua creatività, portando i suoi stati d’animo, le sue emozioni su tela, tra dipinti e collage, al PAN, il prestigioso Palazzo delle Arti di Napoli. E questa è solo la prima esposizione di un calendario che si spingerà fino a Milano, Roma ai Musei Vaticani, Ginevra, Lussemburgo, Stati Uniti. Al PAN, Regina allestisce la mostra “ L’urlo del Vesuvio” che poi diventa catalogo d’arte edito da Giorgio Mondadori. Una mostra straordinaria, un grido di denuncia di una Napoli stanca di subire e di stare a guardare. Un grido lanciato attraverso opere in cui si ritrovano, senza stridere ma creando un unicum affascinante, tracce di Munch nella mescolanza di colori su cui si adagia il Vesuvio e Andy Warhol, di cui viene ripreso il piglio fortemente comunicativo e pubblicitario. Nel 2017 Gennaro Regina vince un award ai Los Angeles Movie Awards nella categoria best experimental, per la regia del docucorto d’arte Suriezione, documentario della sua performance dal vivo.
Gennaro Regina, born in 1965, comes from a family of art book publishers and antiquarian booksellers whose activity dates back to 1800. Regina matches his family cultural heritage with his two main passions - painting and photography - giving life to works of art that today inhabit the rooms of Italian and foreign collectors, conquering especially the United States. In 2007, Gennaro Regina set up an art exhibition in the atelier of an important Neapolitan artist, gaining a huge success both among the public and the art critics. It was right then that he established contact with the external world, beyond the safeguarding spaces of his creativity, so taking his emotions expressed through paintings and collage inside the PAN, the prestigious Palace of the Arts in Naples. And that was just the first exhibition on a list that would even include Milan, the Vatican Museums in Rome, Geneva, Luxembourg, the United States. At the PAN, Regina organized an exhibition called “L’urlo del Vesuvio” that would become, then, an art catalogue published by Mondadori. An astonishing show that appeared like a scream of denunciation given by Naples, tired of suffering without reacting. A protest cried out through works of art where you can find together traces of Munch with regard to his way of mixing colors - on which the Vesuvius lies down - and touches of Wahrol, as for his communicative and commercial typical trait. A fusion that does not clash, giving life, on the contrary, to a charming and unprecedented art.
In 2017, Gennaro Regina won an award at Los Angeles Musical Awards in the category best experimental for the direction of the short film Suriezione, a mini-documentary about his live performance
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b iogr A fi A - b iogr AP hy
HicEtNunc è la prima mostra di Regina post Covid 2019. Tuttavia, il fatto che quest’oggi abbia sede a Roma non deve indurre a pensare che la sua patria sia definibile: HicEtNunc, alla luce del particolare periodo che l’intero mondo è stato costretto a vivere, non ha terra e non ha nazione.
Negli ultimi mesi un nuovo nemico ci ha fatti fermare, riflettere, scoprire affetti dimenticati e momenti inesorabilmente creduti persi; tutto perché la nostra vita correva e corre sin troppo. Ma soprattutto, il silenzio impostoci ci ha obbligato a guardare dentro noi stessi, a rielaborare quello che abbiamo fatto e a riprogettare il futuro.
Hic et nunc, letteralmente “qui e ora” o, per dirla alla Heidegger, “essere e tempo”, non ammette proroghe nella realizzazione di un’azione: il nostro esistere è circoscritto in uno spazio e in un tempo. Proprio quest’ultimo fa da protagonista alla viva mostra di Regina, inteso come spazio presente a cui, la nostra stessa natura di esseri umani, ci impone di prestare più attenzione.
Il lockdown ci ha dato il tempo e lo spazio necessario – e solo nostro – per capire: rimuginare sul passato, come anche concentrarsi oltremisura sugli obiettivi futuri, ci derubano di una grande occasione: vivere l’oggi con spensieratezza. Questa è la lezione che dovremmo aver imparato durante i tre mesi passati soli con noi stessi.
Il raggio di azione di HicEtNunc non si ferma qui: rappresenta anche il motto del “ribelle” che ricerca, in chiave moderna, la sua libertà più rudimentale, quella che secondo Junger si risveglia nei popoli quando la tirannide dei potenti opprime un paese, quella che reagisce con proteste ed emigrazione ed è persino pronta alla lotta. Tale animo eversivo trabocca dalle opere di Regina: dal suo “Coronavirus” distrutto da un fulmine erotto dalla terra napoletana, per raccontare l’impegno degli operatori nel contrastare l’epidemia; da una splendida Roma su cui volano i sogni e le aspettative di tutti noi e dei nostri figli; dalle pungenti critiche alle religioni che ci inghiottono come una voragine; e ancora, da collage d’autore che, alla stregua di cronache di giornale, pongono l’accento, con gli occhi dell’artista, sulle più delicate questioni di questi anni. Insomma, il senso critico con cui è stata minuziosamente preparato ogni dettaglio di HicEtNunc urla gli argomenti ad arte e li trascrive in maniera diversa. Si tratta di un viaggio nella psiche di Regina, il quale, in virtù delle esperienze vissute, ricerca lo “qui e ora” e suggerisce allo spettatore che non è mai una perdita di tempo riflettere sul momento presente.
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h ic E t n unc
HicEtNuc it’s the first exhibition post Covid-19 by Regina. However, the fact that today it is based in Rome should not lead us to think that its homeland is definable: HicEtNunc, in the light of the particular period that the whole world was forced to live, has no land and no nation.
Over the last few months a new enemy has stopped us, made us reflect, made us discover forgotten affections and moments we believed to have lost inexorably; all because our life run and runs too much. But above all, the silence imposed on us forced us to look within ourselves, to rework what we did and to re-plan the future.
Hic et nunc, literally "here and now" or, to quote Heidegger, "Being and Time", does not allow for extensions in the fulfillment of an action: our existence is delimited to a space and a time. Precisely the latter is the protagonist of Regina's lively exhibition, meant as a present space to which, our very nature as human beings, requires us to pay more attention.
The lockdown gave us enough time and space - and ours alone - to understand: dwelling on the past, as well as extremely focusing on future goals, they stole a great opportunity from us: living the "day" with light-heartedness. This is the lesson we should have learned during the three months we spent alone with ourselves.
HicEtNunc’s range of action does not stop there: it also represents the motto of the "rebel" who seeks, in a modern key, his most rudimentary freedom, the one that according to Junger awakens in people when the tyranny of the mighty oppresses a country, the one which reacts with protests and emigration and is even ready to fight. This subversive soul overflows from Regina's works: from his "Coronavirus", destroyed by a lightning erupted from the Neapolitan land, to tell the operators’ commitment to combat the outbreak; from a splendid Rome upon which dreams and expectations of all of us and our children fly; from the sharp criticism of religions that swallows us like a chasm; and again, from an author's collages that highlight, like newspapers, on the most delicate issues of recent years, with the eyes of the artist.
Therefore, the critical sense with which every detail of HicEtNunc was meticulously set up, screams the topics as art and writes them down in a different way. It is about a journey into Regina’s psyche, who, thanks to his lived experiences, seeks for the "here and now" and suggests to the viewer that it is never a waste of time to reflect on the present moment.
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Quod urbEm sErVAVErunt hic moEniA sErVAntur
Le mura che conservarono la città sono qui conservate. Questa scritta campeggia sul palazzo di via Salandra, lato via Carducci. Si tratta dell’indicazione delle mura Serviane, i cui resti sono ben visibili e conservati sotto un porticato del palazzo. Le mura sono state erette a difesa della città in un periodo imprecisato risalente ai tempi della fondazione di Roma, ed erano munite di porte che davano accesso alla città stessa. Naturalmente, il tracciato delle mura ha subìto molte modifiche negli anni.
Il building Copernico Repubblica, di una particolare forma triangolare che può ricordare il newyorkese “Flatiron Building”, vanta spazi molto ampi, uffici luminosi e con alti soffitti. In posizione strategica, a pochi passi da Via Veneto e walking distance dalla stazione Termini svetta Copernico Repubblica, un prestigioso edificio nel cuore del Business District della capitale, i cui spazi si trasformano in contesti fertili per nuove relazioni e opportunità. Il palazzo si trova in un quartiere prestigioso dove hanno casa banche, ristoranti, hotel, oltre ad Ambasciate e Ministeri.
Uno spazio di smart working disegnato per facilitare la collaborazione e servizi che ti aiutano a incontrare la community di oltre 5.000 professionisti. Soluzioni personalizzate e flessibili, zero investimento iniziale, focus sulla crescita del business.
The walls that preserved the city are preserved here. This writing stands out on the building in via Salandra, on the side of via Carducci. This is the indication of the Servian walls, the remains of which are clearly visible and preserved under a colonnade of the building. The walls were erected to defend the city in an unspecified period dating back to the time of the foundation of Rome, and were equipped with doors that gave access to the city itself. Of course, the layout of the walls has undergone many changes over the years.
The Copernicus Repubblica building, of a particular triangular shape that can recall the New Yorker “Flatiron Building”, boasts very large spaces, bright offices with high ceilings.In a strategic position, a few steps from Via Veneto and a few steps from Termini station stands Copernico Repubblica, a prestigious building in the heart of the capital's business district, whose spaces are transformed into prolific contexts for new relationships and opportunities. The building is located in a prestigious area where banks, restaurants, hotels, as well as embassies and ministries have their homes.
A smart working space designed to facilitate collaboration and services that help meet the community of over 5,000 professionals. Customized and flexible solutions, zero initial investment, focus on business growth.
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Opere Works
L’artista ha scelto per quest’opera un’incisione risalente alla metà del XVIII secolo di Giuseppe Vasi, un’antica veduta della città vista dalla terrazza del Gianicolo facente parte della raccolta “le Magnificenze di Roma antica e Moderna” dieci volumi usciti fra il 1747 e il 1761. I palloncini rappresentano i sogni e le aspettative di tutti noi, ma in particolar modo dei giovani che hanno visto sfumare, in seguito a questa crisi nazionale ed internazionale i propri progetti. Un opera tra passato e presente che vuole esprimere la sensazione dei bambini, quando gli sfugge di mano il palloncino.
The artist chose for this artwork an engraving dating back to the mid-by eighteenth century by Giuseppe Vasi, an ancient view of the city seen Janiculum terrace that is part of the collection called "The Magnificences of Ancient and Modern Rome" ten volumes published between 1747 and 1761. Balloons represent the dreams and expectations of all of us, but especially of young people who have seen fade, following this national and international crisis their projects. A work between past and present that wants to express the feeling of children, when the balloons gets out of hand.
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s ogni ch E V ol A no V i A acrilico su incisione antica impressa su tela acrylic on ancient engraving imprinted on canvas 80x197 | 2020
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76x44 | 2020
L’opera è stata realizzata durante il lockdown, in seguito alla terribile epidemia di coronavirus che ha segnato quest’anno 2020. L’artista l’ha dedicata ai medici e tutto il personale che si è sacrificato per la popolazione italiana nei mesi più terribili, ma in particolare ai medici napoletani che sono riusciti a trovare uno spiraglio di luce nel buio totale. Il Vesuvio idealmente incrina e spacca il virus con un potente fulmine dal colore rosso acceso eruttato dal cratere. Una rivalsa, insomma, da parte dell’essere umano nei confronti di questa terribile bestia che ci ha costretti a fermare il tempo ma che ci ha dato l’opportunità di riflettere a lungo sulla nostra esistenza.
The artwork was carried out during the lockdown, following the terrible coronavirus epidemic that marked this year 2020. The artist dedicated it to doctors and all the staff who sacrificed themselves for the Italian population in the most terrible months. Vesuvius ideally cracks and smashes the virus with a powerful bright red lightning erupted from the crater. A revenge, in short, by the human being against this terrible beast that forced us to stop time but gave us the opportunity to reflect about the existence.
10 f uckyou acrilico su tela acrylic on canvas
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d it l A VE ritè collage ed acrilico su carta geografica antica collage and acrylic on ancient map 42x100 | 2016
L’opera è stata dipinta su una carta antica raffigurante la Cirenaica, regione della Libia che ha dato i natali a Gheddafi. La particolarità che ha colto l’artista è la linea di costa di questa regione somigliante in maniera impressionante al profilo di Mu'ammar Gheddafi. All’interno della carta l’autore ha disegnato il volto dell’ex premier libico. In alto troviamo una scritta in francese contraddistinta dal blu, bianco e rosso: Dit la Vérité. La scritta e i colori con cui è stata realizzata lasciano intendere l’interesse della Francia per quel paese e il loro coinvolgimento nella fine del premier.
The artwork was painted on an acient map representing Cyrenaica, a Region of Libia that was the birthplace of Gheddafi.The particularity that captured the artist is the coastline of this region which impressively resembles the profile of Mu'ammar Gaddafi. Inside the map, the author drew the face of the former Libyan prime minister. At the top we find an inscription in French marked by blue, white and red: Dit la Vérité (Tell the truth)
The writing and the colors with which it was made suggest the interest of France for that country and their involvement in the end of the premier.
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In una silente Piazza San Pietro, vista in prospettiva dalla Cupola realizzata da Michelangelo, l’artista raffigura al centro del solenne colonnato una nera buca profonda. Regina vuole raccontare come l’umanità ha bisogno, e si perde, rimanendo intrappolata, nella voragine delle religioni e di una fede, con la speranza di una salvezza e vita ultraterrena.
In a silent Piazza San Pietro, seen in perspective from the dome made by Michelangelo, the artist depicts in the center of the solemn colonnade a deep black hole. Regina wants to tell how humanity needs, and gets lost, remaining trapped, in the chasm of religions and a faith, hoping in a salvation and afterlife.
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E acrilico su tela
d E ll E A nim
acrylic on canvas 110x150 | 2020
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collage ed acrilico su carta in cotone collage and acrylic on cotton paper 49x116 | 2018
Realizzato per descrivere le sofferenze che vivono ancora oggi le donne in alcuni paesi non occidentali. Il collage infatti ha le sinuosità di una donna chinata in segno di sottomissione, contrastato da uno sfondo rosso acceso. Nel collage sono stati usati vari elementi: Una foresta per il capo, immagini di citta mediorientali distrutte dalla guerra e dai bombardamenti per il tronco, mentre le gambe sono un insieme di vari pezzi di carte geografiche del medio oriente. L’opera è un grido di denuncia contro governi e religioni che ancora oggi negano alle donne diritti elementari e la loro emancipazione sociale. Un pensiero particolare dell’autore va agli Stati Uniti che da sempre in quelle terre si sono definiti paladini della giustizia e della democrazia senza mai occuparsi di questa immensa piaga. Made to describe the suffering that women still experience today in some non-Western countries. The collage in fact has the sinuosity of a woman bent over as a sign of submission, contrasted by a bright red background. A collection of various pieces of middle east map: A forest for the head, images of Middle Eastern cities destroyed by war and bombing for the trunk, while the legs are a collection of various pieces of geographical maps of the Middle East. The work is a cry of denunciation against governments and religions that even today deny women elementary rights and their social emancipation. A particular thought by the author goes to the United States, which in those lands have always defined themselves as champions of justice and democracy without ever dealing with this immense scourge.
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s ( A )
w E forgi VE u
collage ed acrilico su tavola di legno collage and acrylic on wood
125x125 | 2015
Opera di denuncia nei confronti delle imprese bancarie che mediante il rating, valutano la solvibilità di un soggetto o di un’impresa, cercando di attribuire un giudizio sulle capacità delle stesse di generare le risorse utili per far fronte agli impegni presi con i creditori. La protagonista dell’opera è una donna, in posa sexy la quale rappresenta il popolo italiano, costretta ad apparire bella e sensuale in modo da sperare in un giudizio positivo. La struttura dell’opera ha un effetto quasi tridimensionale, poiché la donna è inserita in una cavità disegnata con un particolare studio della prospettiva per cui lo spettatore può osservala da qualsiasi angolazione. Il corpo è stato realizzato con banconote da 50 euro. Sulle pareti laterali, vi è la ripetuta scritta murale “Rating” che illusoriamente fa apparire la parola “Ingrati”. Artwork of denunciation against banking companies that through the rating, evaluate the solvency of a subject or a company, trying to attribute an opinion on the ability of the same to generate the resources useful to meet the commitments undertaken with creditors. The protagonist of the work is a woman, in a sexy pose who represents the Italian people, forced to appear beautiful and sensual in order to hope for a positive judgment. The structure of the work has an almost three-dimensional effect, since the woman is inserted into a cavity designed with a particular study of perspective so that the viewer can observe her from any angle. The body was made with 50 euro banknotes. On the side walls, there is the repeated mural “Rating” which illusory makes the word “Ingrati” appear.
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r A ting
t h E br EA th of th E EA rth performance dal vivo | collage ed acrilico su tavola di legno live performance | collage and acrylic on wood 230x400 | 2018
Opera realizzata dall’artista, durante una live performance, alla Mostra d’Oltremare di Napoli in occasione del congresso internazionale di Vulcanologia “Cities on Volcanoes 10”. Su un collage realizzato con carte geografiche antiche che ritraggono zone vulcaniche del mondo, tra cui anche quella della penisola italiana, l’artista ha dipinto dal vivo un Vesuvio esplosivo, dominato da un rosso acceso.
Artwork created by the artist, during a live performance, at the Mostra d’Oltremare in Naples on the occasion of the international congress of Volcanology "Cities on Volcanoes 10". On a collage made with ancient geographical maps depicting volcanic areas of the world, including that of the Italian peninsula, the artist painted live an explosive Vesuvius, dominated by a bright red.
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125x125 | 2019
Si narra la storia di Partenope, la terza di tre sirene dopo Ligea e Leucosia che per colpa di Ulisse si lasciarono morire e trasportare dal mare lungo le coste. La stessa sirena partenopea si lasciò morire proprio sull’isolotto di Megaride. Una volta defunta, la sirena si dissolse trasformandosi nella morfologia del paesaggio partenopeo: il capo è appoggiato ad oriente, sull’altura di Capodimonte, il piede ad occidente, verso il promontorio di Posillipo. La sirena sarebbe morta infatti proprio nel luogo in cui oggi sorge Castel dell’Ovo e proprio lì sarebbe stata sepolta una delle patrone di Napoli, Santa Patrizia. Ma perché viene chiamato Castel dell’Ovo? La leggenda racconta che Virgilio, il poeta latino, avrebbe nascosto dentro una gabbia l’uovo della Sirena, inserito in una caraffa di vetro e riempita con acqua. Tale struttura sarebbe stata appesa ad una trave di quercia molto pesante per poi venir sistemata in una caverna che si troverebbe nei sotterranei del castello. Abile è stato Regina ad aver unito le due leggende in un’unica opera, ed è particolare l’effetto tridimensionale, dove Partenope, da qualsiasi angolazione la si guardi offre allo spettatore l’oggetto mistico, spuntando dal sottosuolo della città rappresentato da una pianta cartografica di Napoli del XVII secolo. There is a story of Partenope; the third of three mermaids, after Ligea and Leucosia, who, because of Ulysses, let themselves die and carry by the sea along the coast. The same Neapolitan mermaid let herself die right on the island of Megaride. Once defunct, the siren faded into the morphology of the Neapolitan landscape: the head is leaning to the east, on the hill of Capodimonte, the foot to the west, towards the promontory of Posillipo. The mermaid would have died in fact right in the place where today stands Castel dell'Ovo and right there would have been buried one of the patron saint of Naples, Santa Patrizia. But why is it called Castel dell'Ovo? There is a legend that tells the story of Virgilio, a latin poet would have hidden inside a cage the Mermaid’s egg, inserted in a glass carafe and filled with water. This structure would be hung on a very heavy oak beam and then be placed in a cave that would be found in the basement of the castle. Regina is been skillful to unite the two legends in one work, and it is particular the three-dimensional effect, where Partenope, from any angle you look at her, offers to the viewer the mystical object. The city is represented by a seventeenth century Naples map.
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collage ed acrilico su tavola di legno collage and acrylic on wood
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l 'A bbr A ccio acrilico su tela acrylic on canvas 57x137 | 2020
Opera realizzata durante il lockdown. Il soggetto principale dell’opera è una coppia che ammira abbracciati uno spettacolare tramonto sulla costa flegrea. Un acrilico nello stile dell’autore che mette in risalto la mancanza degli abbracci, una regola obbligatoria del periodo di lockdown.
Artwork made during the lockdown. The main subject of the work is a couple who are admiring a spectacular sunset on the Phlegrean coast. An acrylic in the style of the author that highlights the lack of hugs, a mandatory rule of the lockdown period.
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k A os
acrilico su carta in cotone acrylic on cotton paper 99x70 | 2020
Una classica eruzione di Regina che esprime il momento vissuto con un Vesuvio eruttante svariate emozioni. A classic Regina’s vulcanic eruption that expresses the moment lived an erupting of various emotions.
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s uri E zion E
performance dal vivo | acrilico su tavola di legno live performance | acrylic on wood 150x300 | 2016
Primo esperimento di performance dal vivo dell'artista, eseguito sul cratere del Vesuvio. Oggetto di questa realizzazione è un docucorto presentato al Los Angeles Movie Awards, vincitore nella sua categoria nell'anno 2017.
The artist's first live performance experiment, performed on the crater of Vesuvius. The subject of this creation is an art documentary presented at the Los Angeles Movie Awards, winner in its category in 2017.
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i l t E m P o im P rigion A to scultura in resina con inserimento di oggetto meccanico resin sculpture with insertion of a mechanical object h55 Ø16 | 2018
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Collezione Collection
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s P r EA d - giudic A t A 2012
s PE - cul - A zion E 2014
33 u omo V itru V i A no 2015
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t h E big h A nd 2017
l A lm A d E l num E ro di E z 2016
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s A nt A l E g A lità 2014
m E glio un uo V o oggi 2017
c ul d E s A c 2013
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P E r PE ndicol A r E 2016 c A n A li V it A li 2014
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A ss E r om A - b E rlino 2014
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ccidi A 2018
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V E su V io g r E co 2019
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V E su V io 2014
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n AP oli A i t E m P i d E l co V id 2020
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V E nto di lib E rtà 2020 i schi A E P rocid A 2016
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f A r A glioni blu nott E 2020
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HicEtNunc | Gennaro Regina ©2020
Tutte le immagini contenute nel catalogo sono coperte da copyright e sono di esclusiva proprietà di Gennaro Regina
In copertina | Fuckyou Pubblicato da Voyage Pittoresque
ISBN | 978-88-88946-19-1 Progetto Grafico | Zome Concept & Design
Mostra a cura di Charlotte Bongini Testi a cura di Charlotte Bongini | Caterina Regina Realizzato con la collaboraizione di Phygiwork Finito di stampare in Ottobre | Grafica Nappa
Contacts and Social
Factory | Corso Vittorio Emanuele 682 - 686 - 80122 NA | Tel +39 081 5621361
Gallery | Via Vittoria Colonna 15 - 80121 NA | Tel +39 081407309 info@voyagepittoresque.it | g.regina@vpfactory.it www.gennaroregina.com
gennaroreginaart gennaro_regina GennyRegina Voyage Pittoresque Factory
VP FACTORY