n. 02 - 01 maggio 2005
della comunità Parrocchia S. Lucia – Gioia del Colle – Bollettino parrocchiale a diffusione interna
Nel segno della continuità Due eventi hanno marcato fortemente la vita della Chiesa in questo ultimo periodo: la perdita del papa Giovanni Paolo II e l’elezione del nuovo papa, Benedetto XVI. Entrambi gli eventi hanno costituito un tempo forte, che ha interpellato il cristiano nella fede della Chiesa. I riflettori di tutto il mondo sono stati puntati su questi avvenimenti che hanno attirato l’attenzione di ogni ceto. La scomparsa di Giovanni Paolo II ha risvegliato le coscienze degli uomini di buona volontà, che hanno ripercorso i ventisette anni di pontificato di papa Wojtyla, riconoscendo in essi i gesti umani e nello stesso tempo profetici del grande pontefice. Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II ha detto parole chiare, forti , suscitatrici di energie nuove. Ha parlato di Cristo: “Aprite le porte a Cristo”; ha parlato dell’uomo, dell'irripetibilità del singolo uomo e della sua dignità;
Editoriale don Giuseppe
si è rivolto ai giovani con amore, invitandoli a “prendere il largo” del vangelo e puntare sulle scelte autentiche che danno senso alla vita; ha parlato ai potenti della terra – molte volte inascoltato – per richiamarli ai doveri di giustizia, di promozione dell’uomo, di pace, ha parlato ai poveri , da lui sempre amati, oggetto delle sue ansie pastorali: non ha risolto i loro problemi, ma è stato dalla loro parte. I tanti viaggi missionari da lui compiuti avevano in sé l’anelito di conoscere le varie realtà, di incontrare gente, di parlare di Cristo che libera e salva; e per questo, la gente ha visto in lui l’uomo di fede, il testimone di Dio, il costruttore di pace, il cireneo che ha portato la croce fino alla fine. Davanti alla vastità dell’opera e al carisma di Giovanni Paolo II, il mondo si è domandato chi avrebbe potuto accogliere l’eredità lasciata dal grande papa. La risposta è venuta nel pomeriggio