La versione italiana, Glasnik 01

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Robert Ferjančič

rivista per lo sviluppo ruralen.

1 –luglio 2013

Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale – L’Europa investe nelle zone rurali –Progetto parzialmente finanziato dall’EU

Katja Blagonja

Consorzio delZelen

Vini protocollari

La regina del vino di Vipacco.

Decimo anniversario

Zelen e merlot di Planina

Durante la manifestazione della vendemmia di Vipacco,che si svolgerà all’inizio di settembre, Katja Blagonja cederà la corona alla sua erede. Al termine del suo mandato analizza per la nostra rivista il lavoro svolto.

Nonostante la comparsa di nuovi vitigni moderni, che hanno portato quasi alla sua estinzione, ilzelen è riuscito a mantenere un posto particolare nella zona di Vipacco. Fortunatamente è avvenuto un cambio nella coscienza degli enologi. In occasione del decimo anniversario abbiamo discusso conFrancPremrn, presidente del consorzio.

Ogni anno tra i produttori locali il Comune di Aidussina sceglie un vino bianco e un vinorosso per le sue esigenze protocollari. L’obiettivo è mostrare ai suoi ospiti e ai partecipanti alle varie manifestazioni comunali la particolarità del territorio vinicolo e agevolare la promozione dell’enologia e della viticoltura locali.

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Spettabile lettrice, gentile lettore! Vi presento il primo numero della rivista Glasnik, pubblicata dalla mia impresa, con un grande aiuto da parte della Comunità d’azione per lo sviluppo rurale dell’Alta valle del Vipacco e del Carso di Comeno. Grazie all’aiuto dei fondi europei del programma Leader sono previsti almeno altri cinque numeri. In questa pubblicazione vogliamo presentare la viticoltura e la vinificazione nei comuni di Aidussina, Vipacco e Comeno. Tutti i viticoltori registrati in questa zona sono 194 e non tutti hanno potuto trovare lo spazio perpresentarsi in questa rivista. Il numero di viticoltori, la varietà dei vini e la pluriennale tradizione enologica di questi luoghi dimostrano comunque che qui i vini sono di casa. Vini diversi, ricchi,freschi. Vini buoni. Abbiamo distribuito la rivista a 10.024 nuclei familiari di questa zona, il nostro scopo èevidenziare la produzione locale, la qualità e la varietà di questi vini, per stimolarne il consumo durante i pasti e i festeggiamenti e per proporli come regalo per gli amici. Duemila copie sono state inviate a tutti i Centri d’informazioni turistiche in Slovenia per essere distribuite a turisti e visitatori. Nei prossimi giorni “Glasnik”verrà pubblicato anche in lingua italiana e inglese. Così tradotto, sarà disponibile sulla pagina web dell’agenzia per lo sviluppo ROD. I turisti indipendenti sono soliti programmare i loro viaggi e sono sicuro, che anche con l’aiuto della nostra rivista, oltre che alla vasta offerta di vini, riusciremo ad attirare persone nuove. Sono anche sicuro che quando ripartirannonon avranno né fame né sete! A parte gli scherzi – produciamo così tanto vino che non riusciamo a berlo da soli, neanche se ci impegniamo fino all’alba. Le zone rurali dell’Alta valle del Vipacco e del Carso di Comeno nonsono conosciute solo per il vino. Nelle prossime pubblicazioni vi presenteremo anche frutticoltori, allevatori, produttori di latte, casari, apicoltori, erboristi, raccoglitori …Un’edizione particolare verrà dedicata a coloro che riuniscono e propongono tutte queste bontà offrendo un servizio di ristorazione, cioè agli agriturismi, in tutte le loro forme possibili. Anche alle loro delizie sarà dedicata una presentazione analoga. Dobbiamo renderci conto che con un’offerta varia ma collettiva, avremo tutti un successo maggiore! Vi auguro dunque una lettura soddisfacente e con ottimi vini vi dico, ”Alla salute”.

Robert Ferjančič

MitjaTripković, redattore.


VINIFICAZIONE

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Katja Blagonja, regina del vino di Vipacco

»Il vino è come una matassa di lana …« Ogni anno durante la manifestazione della vendemmia di Vipacco viene incoronata una nuova regina del vino. L’anno scorso Katja Blagonja, studentessa della Scuola di viticoltura ed enologia di Aidussina, ha ricevuto la corona dalle mani di Lea Mlečnik. Katja viene da un piccolo paesino ai bordi dei Colli del Vipacco, che già nel suo nome riporta la parola vino. Gli abitanti di Zavino sono da sempre dediti alla viticoltura e alla vinificazione e questi colli sono” impregnati di raggi solari e abbracciati dal vento”. vino di qualità. Da noi potete provare i vini: cabernet sauvignon, barbera,ribolla, moscato giallo, sauvignon e naturalmente il nostro zelen. La quantità annua di vino prodotto varia tra i 15.000 e i 20.000 litri, prevalgono i vini giovani, freschi, fruttati e aromatici. Il vino viene venduto tramite fiaschetterie, agriturismi, clienti privati e naturalmente attraverso la vendita diretta nella nostra cantina, dove, su prenotazione, offriamo degustazioni anche a un maggior numero di visitatori.

Come riesce a utilizzare in pratica tutto ciò che ha imparato all’università?

Iniziamo questa conversazione parlando della sua fattoria, dove presumo sia nato l’interesse per l’attività che ha segnato le sue scelte e di conseguenza ha portato al lusinghiero titolo di regina del vino di Vipacco.

Lo studio alla Scuola di viticoltura ed enologia dell’Università di Nova Gorica mi offre una vasta conoscenza teorica che mi è molto utile nell’attività pratica. Non si tratta solo di comprendere il prodotto finale, il vino, ma anche la sua lavorazione e la comprensione di ogni singolo passo: la viticoltura, la produzione, ossia la lavorazione e l’evoluzione del vino, la comuni-

Nella nostra fattoria abbiamo circa tre ettari di vigneti, alcune superfici dedite al pascolo e alla coltivazione e un po’ di bosco. Nel lavoro agricolo cerchiamo di seguire il motto “tutti per uno,uno per tutti”, ci dividiamo il lavoro in anticipo e ci accordiamo su come svolgerlo. La nostra famiglia aspira all’autosufficienza, cerchiamo di produrre il nostro cibo nell’arco di tutto l’anno: verdura, carne, insaccati, frutta ecc. Il nostro settore agricolo più importanteè senz’altro la viticoltura, e la vinificazione. La posizione meridionale dei colli, l’abbondanza di sole, il vento leggero e il terreno marnoso ci aiutano a produrre un

In compagnia della pinela a Planina

cazione del marketing, la vendita e in conclusione anche dall’ottica del sommelier, vedere il vino nel suo insieme. Sappiamo tutti che è sempre necessaria una buona base teorica per ottenere risultati visibili nella pratica.

Raccomanderebbe questo studio alle ragazze della valle? Lo raccomando vivamente! Il vino è come una matassa di lana, che devi prima sfilare se vuoi fare a maglia un golfino e lo studio alla Scuola di viticoltura ed enologiaè un ottimo orientamento per tutti quelli che sono attratti da questo settore.

Alcune informazioni sul vino che ha scelto come vino della regina – lo richiedono? Ne avete abbastanza? Come vino della regina ho scelto il Sauvignon annata 2011, prodotto e ancora in fase di maturazione nella nostra cantina a Zavino. La scelta è dovuta alla complessità della sua struttura, al suo bouquet inebriante e al suo gusto pieno. Questo vino


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vi offre un’esperienza di gusti fruttati, aromi di fiori di campo, di spezie piccanti e a dispetto della sua ricca struttura, stupisce con la sua giovinezza e la sua freschezza. Sentirete il suo equilibrio e sarete disposti a dedicargli il tempo necessario per scoprire tutto ciò che vi può offrire. Nonostante la richiesta di questo vino sia aumentata, riusciamo a soddisfaretutti i desideri dei nostri clienti.

Ormai ha alle spalle gran parte del suo “governo” come regina del vino, come lo ha vissuto, cosa ha fatto, quale periodoè stato particolarmente movimentato? Guardandomi indietro posso dire che la strada che ho percorso è stata un intreccio di esperienze meravigliose, incontri piacevoli, interessanti scoperte di nuove zone vinicole e altri luoghi singolari. Il mio compitoè portare il nome della Valle del Vipacco attraverso tutta la Slovenia e tramite vari eventi, promuovere il nobile vino di Vipacco. Ogni manifestazione ha lasciato in me un segno positivo, la più inconsueta, ma senz’altro originale, è stata sicuramente la via del vino nelle gallerie sotto l’anticaKranj. Nel periodo di San Martino, quando gli eventi si susseguivano rapidamente, hanno nei miei ricordi un posto particolare, le manifestazioni

Glasnik 1 –luglio 2013 di San Martino che si svolgono nella mia valle, posso garantirvi che il detto: “casa dolce casa”è realmente valido. Inestimabili sono le occasioni in cui tutte le regine slovene del vino ci incontriamo e uniamo le nostre forze per promuovere il vino. Anche gli incontri con gli enologi sono per me un’esperienza molto piacevole. Nutro per loro un grande rispetto, con loro posso discutere di viticoltura e di enologia e sono sempre pronti a condividere le proprie esperienze e il loro sapere.

Il “regnare “ le porta via molto tempo? Che cos’altro fa? Per quello che riguarda il “regnare” e il tempo a disposizione, è pressappoco come chiedere a un cuoco entusiasta se il cucinare gli porti via molto tempo. È chiaro che ci sia meno tempo per le altre cose, ma non cambierei la mia decisione per niente al mondo. Questa è un’esperienza che ti offre moltissimo;quanto sei disposto a prendere, di quello che ti viene offerto, è in un certo senso una decisione personale e alla fine sono io a decidere quanto tempo dedicarle. Il mio vero tempo libero lo trascorrocon gli amici, qualche scampagnata sui monti di Tolmino, mi piace moltocucinare e fare dolci, quello che rimane lo dedico alla scrittura che mi soddisfa molto.

Cosa si aspetta la gente dalla regina del vino? Le aspettative dei singoli individui sono molto diverse, il filo conduttore, l’idea che ci unisce tuttiè la promozione del vino di Vipacco, dei viticoltori e della valle nel suo insieme. Molte persone hanno anche desideri particolari che, a ripensarci, mi fanno sorridere, come ad esempio: farmimontare


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la tesi di laurea. Ho intenzione di dedicarmi all’attività di sommelier, quindi dovrò partecipare ad altri corsi di formazione – non mi annoierò neanche dopo aver ceduto la corona.

La poesia dedicata a sua maestà - il vino, dimostra che la regina del vino di Vipacco, anche nel suo tempo libero, rimane fedele al suo incarico.

IL VINO È … … La tenerezza di mani callose, Il rispetto di occhi stanchi, Il rumore di un uomo che lavora, La fedeltà di gente devota.

a cavallo vestita da regina, versare il vino seduta su una sedia portata tra la gente da dei giovani; hanno addirittura propostodi offrire del vino agli atleti prima delle gare in modo da poter brindare prima dell’inizio dell’inno nazionale.

I viticoltori sanno sfruttare la posizione della regina del vino? Devo dire che i viticoltori lo sanno fare e cercano di sfruttare il ruolodella regina del vino nel modo migliore, attraverso varie manifestazioni, visite, promozioni … In fin dei conti la posizione della regina del vino di Vipaccoè un’opportunità sia per me, che per i viticoltori e solamente collaborando riusciremo a conseguire tutto quello che questo titolo offre.

Durante l’incoronazione a Vipacco ha detto: “Come nuova regina del vino di Vipaccomi impegnerò a racchiudere tutti i nostri luoghi e la nostra gente, la nostre usanze e le tradizioni e unirli in un meraviglioso mosaico della Valle del Vipacco. Vorrei che questa valle si trasformi in luogo che, dopo averlo visitato una volta, ci si voglia tornare sempre con particolare entusiasmo!”Il suo desiderio si sta avverando? I desideri espressi a quel tempo sono ancora vivi e mi sto impegnando a farli diventare realtà. Mi rendo conto che questa è una corsa a lunga distanza e quest’anno rappresenta solo lo sparo della partenza, spero e allo stesso tempo sono convinta che arriveremo tutti al traguardo come vincitori.

Il ruolo di regina del vino è conforme alle sue aspettative?

… Un manto d’angoscia pesante, Il bacio di un cuore innamorato, Il sostegno di forze afflosciate, Il legame di un popolo in pezzi.

Le aspettative vanno di pari passo con le esperienze e le sensazioni reali; questo ruolo richiede la realizzazione delle stesse cose che comunque svolgo durante l’anno.

… La spezi di un gusto esclusivo, La vita di un colorito splendore, Un labirinto di esperimenti aromatici, Una parte di vita che vende.

I progetti per dopo, quando cederà la corona alla sua erede …

… L’arrivo di un pensiero diverso, La discesa di un abisso emotivo, La liberazione di un pensiero maturato, La perdita della statura reale.

Gli obblighi scolastici e i desideri personali si completano, la maggior parte dei miei progettiper il futuroè legata alla viticoltura. In ottobre e novembre parteciperò a un corso di formazione sul tema: territorio, viticoltura ed enologia sostenibili. Il corso si terrà al liceo Bel Air in Francia, spero mi aiuti a terminare gli studi e con

… Il rifesso di lineamenti segnati, Lo specchio dell’anima umana, Un ormeggio in un mare in burrasca, La trivella di parole profonde.


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Anche a Lubiana ora pronunciano correttamentezelen

Nel consorziodelZelen anche lapinela. Vorrebbero tutelare anche il Vipavec. Nonostante la comparsa di nuovi vitigni moderni che hanno portato quasi alla sua estinzione, ilzelen (solitamente accompagnato dal termine vitigno autoctono), è riuscito a mantenere un posto particolare nella zona di Vipacco. Fortunatamente è avvenuto un cambio nella coscienza degli enologi, nella ricerca della loro fetta in un mercato saturo, sono ritornati alle loro origini, al patrimonio del loro territorio e dei loro antenati. Di grande aiuto è stato il “recupero” di “Vinicoltura”, libro di MatijaVertovec, pubblicato nel lontano 1844, dove ilzelen viene presentato come vitigno importante per la Valle del Vipacco, produce uva bona e il suo vino “ha un aroma particolarmente nobile”.

Al consorzio aderiscono tutti i produttori di zelen?

Il percorso che ha portato alla “riabilitazione” delzelenè stato lungo, dalla ricerca delle viti originali per gli innesti, il terreno adeguato, fino al consenso professionale su come debba essere il “vero” zelen. Da tutto questo è nato nel 2003 il Consorzio delzelen.

La prima domanda che abbiamo rivolto al presidente del Consorzio, FrancPremrn, enologo di Oreccovizza, è se il Consorzio si sia dimostrato efficacie per raggiungere gli obiettivi per i quali è stato fondato? »Al Consorzio hanno aderito i produttori di zelen dei comuni di Vipacco e Aidussina, vale a dire, della zona dove il zelenè storicamente di casa. Dalla nascita del consorzio fino a ora, gli obiettivi sono rimasti gli stessi: il controllo della qualità, la promozione e la collaborazione nel campo della commercializzazione. Non avendo indici affidabili, è difficile affermare quanto siamo efficaci, ma sono convinto che

»Secondo le mie stime, fanno parte del consorzio due terzi dei viticoltori che producono il zelen o che lo propongono sul mercato, ci sono alcuni che lo producono solo per consumo personale. Ilzelen viene coltivato su 50 o 60 ettari di terreno e nel consorzio abbiamo anche lapinela che è più diffusa. Ci è sembrato giusto dare allapinela l’attenzione che merita. Stiamo valutando l’idea di far rivivere il progetto “Vipavec”, forse già quest’anno, altrimenti

l’annoprossimo. È un vino che ha già un nome affermato e merita di essere valorizzato sul mercato. Il Vipavec è prodotto con la combinazione di vitigni caratteristici della zona di Vipacco – pinela, zelen, malvasia, ribolla e riesling italico – in diverse proporzioni.È in corso l’elaborazione di un progetto particolare per la sua tutela.«

I membri del consorzio rispettano il regolamento? »Alcuni membri vendono anche il zelen sfuso ma non attraverso il consorzio, dove siamo del parere che il suo posto sia in bottiglia, vale a dire nelle singolari bottiglie del consorzio, anche se alcuni lo imbottigliano nelle proprie bottiglie.«

Almeno una cosa è cambiata in meglio durante il periodo in cui opera il consorzio, la pronuncia – mi riferisco all’entroterra del paese –vale a dire con l’accento sulla seconda e della parola.

MIha Bratina

senza la collaborazione nel consorzio, la situazione sarebbe di gran lunga peggiore. Nella Valle del Vipacco la viticoltura è arrivata a un punto morto, le aree coperte da vigneti stanno diminuendo, la situazione in tutta la Slovenia non è buona, lottiamo giorno dopo giorno – abbiamo almeno la fortuna di lottare con i nostri vini autoctoni, dove la concorrenza è minore rispetto al campo dei vini più in voga.«


Lista dei membri Branko Furlan

+386 (0)41 728 587 Zavino 33

5295 Branik

Srečko Marc

+386 (0)41 698 566 Slap 24

5271 Vipava

Franc Premrn

+386 (0)41 745 020 Orehovica 11

5272 Podnanos

Anton Petrič

+386 (0)41 830 777 Planina 56

5270 Ajdovščina

Tomaž Božič

+386 (0)41 822 029 Planina 32

5270 Ajdovščina

Stojan Trošt

+386 (0)41 594 285 Slap 72

5271 Vipava

Jurij Žorž

+386 (0)41 698 556 Slap 13

5271 Vipava

Bojan Potočnik

+386 (0)41 718 501 Orehovica 24 A

5272 Podnanos

Pavlo Žorž

+386 (0)41 551 105 Slap 15

5271 Vipava

Samuel Poljšak

+386 (0)41 441 001 Gradišče pri Vipavi 39

5271 Vipava

Martin Krapež

+386 (0)40 219 500 Vrhpolje 95

5271 Vipava

Jordan Cigoj

+386 (0)5 63 66 009 Črniče 91

5262 Črniče

Klemen Ušaj

+386 (0)41 455 386 Črniče 56

5262 Črniče

Agroind Vipava

+386 (0)5 36 71 200 Vinarska cesta 5

5271 Vipava

Franc Andlovic

+386 (0)41 708 087 Gradišče pri Vipavi 39

5271 Vipava

Zmago Petrič

+386 (0)41 616 091 Planina 111

5270 Ajdovščina

Primož Lavrenčič +386 (0)4 1363 272 Podraga 31

5272 Podnanos

Peter Ferjančič

+386 (0)41 834 013 Planina 73

5270 Podnanos

Primož Šušmelj

+386 (0)41 583 955 Erzelj 22

5271 Vipava

Dušan Sulič

+386 (0)41 312 865 Oševljek 20

5292 Renče

Ilzelenè il marchio registrato dell’etichetta Pasji rep (Coda di cane) con la quale avete iniziato la commercializzazione del vostro vino. »Pasji rep possiede 4000 vitigni di zelen, quest’anno ne abbiamo piantati altri 3000, in tutto sono 7000 litri, pari a 5 o 6 mila bottiglie.Le viti sono allevate a cordone speronato a 80 cm di altezza, nelle zone dei Colli del Vipacco tipicamente dedite alla coltivazione del zelen, orientate verso est, sudest e sudovest.«

Il consorzio ha approvato due regolamenti alquanto rigidi che riguardano la produzione dell’uva e del vino. Ilzelen richiede posizioni geografiche tipiche – inclinate, ben soleggiate, ventilate e calde, con untipo di terreno medio pesante ma areato e permeabile. La forma di coltivazione non è prescritta, deve però consentire un carico leggero o medio dei rami. Durante la legatura invernale il carico massimo consentito è di 18 occhi per metro di lunghezza, o 15 piante giovani in vegetazione. Prima dell’inizio della maturazione, è obbligatorio asportare il terzo grappolo della pianta giovane – la produzione consentitaè di 3 kg a pianta, vale a dire: 10 tonnellate per ettaro, il grado zuccherino deve superare i75°Oe – 18,1°Brix. Mantenendo il carattere tipico del vino, l’alcool naturale non deve superare i 12,5 vol %. È obbligatorio eliminare il raspo prima della pigiatura, il metodo di macerazione è prescritto in modo da valorizzare tutte le sostanze aromatiche.

È difficile trovare gli innesti? »In questi ultimi tempi questi vitigni locali sono molto richiesti e bisogna prenotarli in anticipo, soprattutto quelli destinati a zone ad alto pericolo di siccità.«

La sua cantina a Oreccovizzaè conosciuta per esser luogo di ritrovo di allegre compagnie, come mai? »Stiamo preparando una nuova sala per le degustazioni che potrà accogliere 20 persone, cerchiamo di estendere la nostra attività, perciò abbiamo affittato un vigneto a Kunovicasopra Oreccovizza, continu-

MIha Bratina

»Fortunatamente sì – questa è stata una lunga battaglia.«

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Per essere certificato, il vino deve ottenere almeno 17,7 punti. Il controllo della produzione viene svolto da una commissione composta da membri del consorzio e rappresentanti dell’Ente agricolo e forestale di Nova Gorica, che almeno due volte all’anno ispezionano tutti i vigneti.

iamo il nostro percorso, dato che anche nostro figlio Samo ha intrapreso questa strada.«

Ha sollevato un po’ di polvere il suo vino con un nome nuovo – jebačin? »Anni fa abbiamo acquistato la casa accanto, dovenon viveva più nessuno. In paese era chiamata dagli Jebačina – il nome probabilmente viene da Senosecchia, forse l’originale era Jelačin. Ad ogni modo non volevamo che questo nome scomparisse e lo abbiamo dato a due tipi di vino che produciamo, lo jebačin bianco e quello rosso (merlot, cabernet sauvignon) – abbiamo nuovamente avuto alcuni problemi con la pronuncia, ma quelli che ci conoscono bene, lo pronunciano correttamente.«

Pasj rep rimane comunque il marchio dei vostri vini? »Naturalmente, si è affermato bene!« Edo Pelicon


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Per una promozione locale a lungo termine

Associazione vinicolo- turistica Verpogliano – Duple (Vrhpolje – Duplje) Come ottenere di più dall’enoteca? Di solito i viticoltori e gli enologi si riuniscono in circoli professionali, a Verpogliano invece, hanno formato un’associazione vinicolo-turistica con lo scopo di far conoscere meglio l’importanza dell’area vinicola del Vipacco. Di fronte a un bicchiere di buon vino, abbiamo parlato con il suo presidente BrankoTomažič. per il “pic-nic”, per non provare il vino a stomaco vuoto. È una cosa bella e abbiamo intenzione di continuare.

All’inizio eravamo 15 viticoltori, tutti presenti in un modo o in un altro sul mercato vinicolo, poi l’ interesse è esploso. »Forse pensavano che tutto sarebbe migliorato solo grazie dell’associazione, ma le cose non funzionano così – si è dimostrato che bisogna sempre investire qualcosa di concreto nell’associazione, il lavoro volontario da solo non basta. È un processo a lungo termine –vogliamo promuovere il territorio, cosa che si può fare solo a lungo termine. Siamo rimasti in sette, tutti viticoltori ed enologi di professione, tutti di Verpogliano, poi si è unito a noi un giovane viticoltore di Duple (Nuzdorfer); dice di trovarsi bene tra di noi e noi siamo molto lieti della sua compagnia. Abbiamo iniziato con la festa di San Martino, che fa parte della manifestazione

“Cantine aperte da San Martino a Natale”. Durante questo sabato di San Martino non beviamo semplicemente vino, ma facciamo conoscere ai visitatori le nostre particolarità, i nostri costumi, l’attività culturale, le nostre cantine ei portoni del paese. Negli ultimi due anni abbiamo riunito la nostra offerta in un unico punto. Ogni produttore contribuisce tre bottiglie di vino e si organizza una degustazione un po’ più seria e approfondita, tutto compreso nel prezzo, in ogni cantina invece si provano tre tipi di vino sfuso. Con molto piacere notiamo un aumento del numero dei giovani che ci fanno visita.« Si contano dalle 200 alle 400 persone, se fossero di più, non le potremmo accogliere. Ogni fattoria collabora con le sue specialità (salame, pancetta, polenta, pressata)

Inoltre ogni anno l’ultima domenica di febbraio la nostra associazione organizza la Camminata tra i vigneti di Verpogliano.»Con questa camminata vogliamo far scoprire il territorio di Verpogliano e soprattutto regolare il sentiero tematico attraverso la gola del torrente Bela sopra il paese. È un luogo particolarmente interessante.« In questa gola troviamo tonfani pittoreschi e possiamo ammirare tutti i fenomeni che l’acqua ha prodotto con il suo corso durante millenni. Negli ultimi 50 anni è rimasta praticamente incontaminata ma sotto il dominio italiano offriva riparo a chi distillava clandestinamente la grappa.»Il progetto è già pronto, ma deve aspettare. Ci rendiamo conto che prima bisogna pensare all’infrastruttura del paese – l’impianto di fognature e simili, speriamo comunque che in futuro si riesca a trovare dei fondi, se l’Europa decide di aprire il borsello per questi progetti.« Quest’anno la camminata è stata disdetta a causa dal maltempo, non è stato possibile spostarla, dato che sul calendario delle camminate tutti i fine settimana sono sempre occupati. Una volta partecipavano a questa camminata più di mille persone che venivano da tutte le parti – c’è qualcuno che ritorna?»Ogni tanto sì, in ogni caso le voci corrono e si diffondono. Grazie alle camminate abbiamo avuto otto autobus di farmaciste e durante i giochi sportivi della DARS a Vipacco, abbiamo fatto visitare le nostre cantine a sei autobus di visitatori. Sì, questo marketing è una cosa molto difficile, la gente non arriva così, senza niente. Noi vogliamo che


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si parli del nostro paese, anche se parlarne vuol dire parlare dei carri armati a Verpogliano nel giugno del 91, o della battaglia sul fiume Frigido, di Teodosio, della bora o di partigiani impiccati.«

Viticoltori, membri dell’associazione: Vini Organist, Vrhpolje 8, +386(0)5/366 54 57, +386 (0)31 425 154 NAFA (Škrljevina), Vrhpolje 1, +386(0)5/368 73 66, +386 (0)41 401 205, http://www.nafa.si Vini Nusdorfer, +386 (0)5/364 51 44, +386 (0)41 485 056 Fattoria Tomažič, Vrhpolje 77, +386 (0)5/366 58 06, +386 (0)41 707 534, http://www.kmetijatomazic.com Monvi, Duplje 31, +386 (0)5/364 51 29, +386 (0)41 345 429, http:// www.vina-monvi.si Vini Krapež, Vrhpolje 95, +386 (0)5/368 71 10, +386 (0)40 219 500 Fattoria Mežnar, Vrhpolje 26, +386 (0)5/366 54 53, +386 (0)41 363 026 AlešŽvolelj, Vrhpolje 7, +386 (0)5/366 56 58, +386 (0)41 320 921

Verpogliano rimane comunque la culla della viticoltura della zona di Vipacco, qui sono di casa gli innesti della vite! È stato a Verpogliano che, dopo l’apparizione della pulce vitifera, iniziarono a coltivare gli innesti. L’attività si sviluppò grazie all’impegno del deputato MatijaLavrenčič

che da Vienna decise di aiutare i viticoltori. L’associazione ospita spesso enologi eminenti ed esperti della commercializzazione del vino. I suoi membri visitano spesso viticoltori sloveni ed europei, in questi incontri scoprono le loro diversità, cercano soluzioni ai problemi che hanno in comune e condividono le proprie esperienze. Sono stati in Austria, Italia, Ungheria e Croazia.

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Tempo fa, in pese avete aperto anche un’enoteca! »L’idea di uno spazio comune per la nostra associazione non era nuova. Ci eravamo procurati anche del materiale, poi abbiamo saputo che, nell’ambito di un progetto europeo, il comune aveva intenzione di ristrutturare l’edificio della vecchia scuola e destinare uno spazio alla comunità locale e a tutte le organizzazioni del paese. Allora abbiamo aspettato e non ce ne siamo pentiti. La nostra è la prima vera enoteca ruralein un villaggio nella Valle del Vipacco, anche se penso che dovrebbe essere commercializzata in una maniera più formale. Forse dovremmo accordarci con un pensionato o uno studente, una persona che sia sempre disponibile ai visitatori. Noi non abbiamo il tempo di essere sempre di guardia. Tutti noi, nelle nostre case abbiamo un posto per l’assaggio dei vini, ma la promozione e la commercializzazione di uno spazio comune, di un’enoteca, è molto più semplice.«

L’associazione conta solo otto soci, siete forse troppo elitistici, ermetici? »No, noi siamo aperti a nuovi soci, ma in paese ci sono molte associazioni e i paesani si associano in base ai loro interessi – collaboriamo con tutti – per la sagra diamo il vino, per i pompieri anche, collaboriamo a molte manifestazioni in modo da poter raggiungere il nostro scopo: promuovere il nostro paese come villaggio vinicolo.«


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Glasnik 1 –luglio 2013 quando la struttura sarà terminata e ufficialmente aperta.«

Una o due parole sulla vostra fattoria. »Nella nostra fattoria ci occupiamo da sempre dell’allevamento e della viticoltura. Negli ultimi anni siamo passati da cinque ettari di vigneti a dieci – li abbiamo rilevati da contadini e viticoltori amatoriali che hanno cessato l’attività – di questi cinque ettari ne abbiamo rinnovati tre. Continueremo con l’allevamento per almeno altri cinque anni, condizione det-

tata dal giovane fattore che ha rilevato l’attività. Mio padre ha passato la fattoria a suo nipote, mio figlio Nejc.Lui ha studiato agronomia, gli piace lavorare la terra ed è rimasto a lavorare a casa, anch’io da tre anni mi dedico esclusivamente alla fattoria. Siamo in quattro. Insieme abbiamo deciso di costruire una cantina nuova, con uno spazio per l’assaggio dei vini che possa ospitare un numero notevole di persone – ma ne parleremo di più in autunno,

E poi, mentre in una delle cantine il giovane fattore Nejc montava l’illuminazione, abbiamo brindato con un bicchiere di chardonnay che con il suo sapore mi ha sorpreso. Le mie papille gustative sono state risvegliate da un sapore delicato, con un retrogusto sconosciuto, mi sono rivolto al padrone di casa con uno sguardo stupito e lui ha sorriso:»È un po’ barricato, in botti di acacia.«Ma tu non eri considerato un oppositore del barrique? Lo hai scritto anche sulla pagina web della vostra fattoria.»È vero, sono sempre convinto che i vini barricati non siano tipici della Valle del Vipacco. Il legno spesso copre la vera essenza del vino, lo hanno ribadito anche molti esperti quando sono venuti a provare i vini autentici della nostra valle. È anche vero che bisogna seguire le tendenze del mercato e in questo momento gli italiani apprezzano molto i vini barricati in botti di acacia, dove il vino matura con note particolari e interessanti. In un certo senso anche noi conoscevamo i vini barricati, quando compravamo una botte nuova – un po’ di sapore di legno c’era anche allora, ha!«

Vi suggeriamo una gita Per una gita nei dintorni di Verpogliano, vi consigliamo di scegliere il percorso tradizionale della camminata tra i vigneti. Il suo tracciato è circolare e lo si può percorrere tutto, o farne solo una parte. Il punto di partenza è a Verpogliano, di fronte all’edificio dei pompieri. Il percorso si snoda attraverso i vigneti, oltre il paesino di Duple fino al palazzo di Zemono, residenza estiva dei conti Lantieri. Il palazzo è circondato da vigneti che danno un ottimo vino chiamato appunto sauvignon Zemono. La strada ci porta verso i pendii del Nanos dove visitiamo il Vecchio castello, ancora imponente e orgoglioso sebbene sia disabitato da piùdi mezzo secolo. Viriamo verso nord e poco dopo scendiamo verso Verpogliano, seguendo il corso del torrente Bela – qui possiamo ammirare vec-

Visita alle rovine del castello sopra Vipacco durante la Camminata tra i vigneti di Verpogliano

Edo Pelicon


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chi mulini, antiche officine di maniscalco abbandonate e tonfani pittoreschi: Kotel, Sklečka, Korita, Tekc e Hudičevstolček (Sedia del diavolo). Secondo la tradizione orale, è stato proprio il diavolo a gettare nel tonfano una grande roccia. Oggi è diventato un popolare luogo di balneazione. Più in alto, in questa gola troviamo una parete, dove il millenario lavoro dell’acqua ha lasciato segni meravigliosi. Lungo questa parete c’è Krnica, luogo estivo di balneazione della gioventù locale. Un po’ più avanti dall’alveo del torrente si innalza una famosa parete d’arrampicata naturale. È conosciuta nel mondo e viene visitata da fanatici di questo sport che vengono da tutta Europa, soprattutto d’inverno.

Il percorso non è faticoso, passa per sentieri di campagna e strade sterrate, senza salite e discese ripide. È adatto a tutte le stagioni e può essere percorso in3 o 4 ore. Vi consigliamo di calzare scarpe da camminata.

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Fattoria FURLAN Nome e cognome: BrankoFurlan Indirizzo: Zavino 33, 5295 Branik Telefono: +386 (0)5 30 57 101 Cellulare: +386 (0)41 728 587 E-mail: branko@furlan.org Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Pinela S B - Zelen S B - Vitovskagrganja S B

Abbandoniamo il torrente Bela e arriviamo sopra il paese, a Pšavo, dove si apre un bellissimo panorama della valle e dei suoi vigneti. Lungo il percorso troviamo i ruderi di un piccolo convento, dove in un remoto passato i frati cappuccini producevano vino.

- Chardonnay S B

Lasciamo il paese passando accanto alla chiesa di San Acacio e ai vigneti che in queste zone danno l’uva migliore per un vino superiore.

- Vino bianco S

- Sauvignon S B - Malvasia S - Ribolla S - Moscatogiallo S B - Barbera S - Cabernet sauvignon S B Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina S – sfuso, B – in bottiglia


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Due premi istriani per la malvasia

Fattoria Ušaj di Cernizza Goriziana (Černice) Scommettono sui vini color arancio

Vini Ušaj – USSAI Nome e cognome: StojanUšaj Indirizzo: Črniče56, 5262 Črniče Telefono: +386 (0)5 36 66 075 Cellulare: +386 (0)41 518 171 E-mail: ussai@siol.com Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Zelen S B - Sauvignon S B - Malvasia S B - Ribolla S B - Pinot grigio S B - Rosé B - Merlot S B - Cabernet sauvignon S B - Vino spumante B - Malvasia dulcis (da uve essiccate) B - Vino biancoS B - Vino rossoS B Marchio di mercato: Ussai Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina, partecipazione alla vendemmia, vendita d’uva S – sfuso, B – in bottiglia

Stojan, Klemen e DavorinUšaj

Dio solo sa quando un certo Ussai, partito dalla lontana Sardegna (o addirittura dalla Corsica), si sia fermato e stabilito dalle nostre parti. Oggi a Cernizza, il cognome Ušajè abbastanza diffuso, lo vediamo ancora marcato sull’insegna della vecchia osteria lungo la strada. La casa che cerchiamo, la fattoria vinicola Ušaj (proprietaria del marchio Ussai), si trova subito sotto la parrocchia dedicata a San Vito, patrono del paese. Il padre Stojan, che passa la maggior parte del suo tempo nei vigneti, porta avanti l’attività mentre i suoi due figli – Klemen e Davorin – si occupano della maturazione del vino nella cantina. Durante la nostra visita il più loquace di tutti è stato Davorin. La famiglia Ušaj coltiva cinque ettari di vignetiin dieci località diverse. Dal punto di vista logistico è senz’altro una difficoltà che ha comunque i suoi vantaggi: vitigni diversi richiedono terreni diversi. In alcune zone le viti crescono su un terreno marnoso, in altre su diversi tipi di terreni argillosi. Nonostante il gran numero di vitigni (circa 20.000), la quantità di vino

prodotto è modesta, circa 12.000 litri. Non può essere altrimenti, si sono imposti, per esempio, di produrre una bottiglia di vino con tre viti di malvasia. È molto diverso da come si faceva una volta, sollecitiamo Stojan, quando si lasciava tutta l’uva che la vite poteva dare e la cimatura era considerata quasi un sacrilegio.»Sì, ma allora il vino aveva nove gradi e mezzo – i tempi cambiano, mi sono dovuto adattare!« Con questo metodo alcune malvasie raggiungono addirittura i quattordici gradi. La storia della famiglia Ušaj che si “getta” nella viticoltura sembra un classico. Quando impiantarono i primi vigneti, con le allora moderne specie rosse, pensavano di tenere i loro lavori e di guadagnare qualcosa in più con la vendita dell’uva. Non appena i pagamenti per l’uva incominciarono a tardare, decisero si tenerne una parte per sé e iniziarono a produrre il loro vino. Più i guadagni della vendita dell’uva diminuivano più uva rimaneva a casa. Le cose cambiarono radicalmente quando, nell’anno 2000, i due fratelli decisero di mandare alcuni campioni di vino


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per farli valutare. A gran sorpresa di tutti, in questa valutazione di vini del litorale, il loro cabernet sauvignon ottenne il voto migliore tra i vini della sua categoria. Questo riconoscimento ufficiale (oltre agli elogi di amici e conoscenti) è stato la conferma che erano portati per l’enologia e li ha resi ancora più entusiasti. Hanno seguito corsi, partecipato a degustazioni e molti avvenimenti legati al vino, cercando sempre di imparare e migliorare. Nel 2006, con il primo imbottigliamento sotto il loro marchio, sono entrati a far parte di un mercato vinicolo più esigente. Sono entusiasti dei vini color arancio, soprattutto la malvasia e la ribolla. Sono vini adatti a una macerazione più lunga, cosa che a casa Ušaj non dura mai meno di tre settimane, a volte anche un mese. Le fanno invecchiare in botti di rovere, così come il merlot, il cabernet sauvignon e il tipo rosso, ottenendo così vini più decisi e corposi. Per il suo colore arancione e per la sua diversità, la malvasia è un vino stimolante- lo dimostrano due premi ricevuti recentemente. Un argento ottenuto alla competizione di malvasie a Parenzo, in Croazia, nonostante le tendenze attuali, favoriscano malvasie con note più fresche e un oro, portato a casa dalla votazione Sommelier della Slovenia 2013, nella categoria di malvasie con zucchero residuo. Il sauvignon e il pinot grigio mantengono ancora la loro freschezza, la scelta di vini è molto vasta, in modo da soddisfare una larga fascia di consumatori. Nella loro offerta, sorprende un po’ ilzelen, considerato tipico della parte alta della valle. »Non è vero, la vite cresce bene anche qui e dà un vino tipico. Dicono cheilzelen sia migliore se cresce su un terreno più robusto.« conclude Stojan.

I due viticoltori hanno colto anche la sfida di produrre un vino frizzante e si sta già facendo strada sul mercato italiano. La maggior parte del vino viene venduto in Slovenia, con un aumento della vendita di vini in bottiglia nei ristoranti e nelle

enoteche. Quello sfuso invece, interessa soprattutto le trattorie, le fiaschetterie e i consumatori privati. Il loro interesse è rivolto anche verso i mercati dell’Europa orientale: Russia, Estonia… Gli antenati della famiglia Ušaj si trasferirono da Ravne negli anni trenta del secolo scorso in una casa grande, che una volta apparteneva a un’importante proprietario terriero. La cantina è divisa in due parti, una per le botti di legno e una per i contenitori in acciaio, nel mezzo c’è uno spazio dove è esposta la collezione di tutti i vini che producono. Oltre la cantina stanno costruendo un locale per l’assaggio dei vini. »Contiamo di poter accogliere gruppi di 10 o 12 persone In un prossimo futuro, ovviamente tutto dipende dai mezzi disponibili, intendiamo preparare, al piano di sopra, alcune camere e un paio di studio. Vogliamo dedicarci anche al settore culinario – oggi l’enologia e il turismo camminano mano nella mano.« dichiara Davorin. Sulla casa della famiglia Ušaj è esposta l’insegna tipica della strada del vino, dove come attività principale, è indicata la frutticoltura, attività alla quale non intendono più dedicarsi, almeno non seriamente.»Le pesche non hanno dato buoni risultati. C’era sempre qualcosa che non andava, gelate e altri inconvenienti, in 15 anni non siamo riusciti a recuperare quello che abbiamo investito.«Cosa che non vale per le castagne che vendono con molto successo anche nella capitale. Il marchio Ussai ha sollevato un gran polverone.»Penso che ci siano troppe polemiche intorno a questo marchio, mi dis-

piace che si parli così spesso del marchio, quando dovremmo dedicarci alla qualitàdei nostri vini.«afferma Davorin. »La soluzione stilistica con due esse, dove una esse ha la funzione di pipa (segno diacritico) dell’altra, mi è piaciuta molto fin dal primo momento. Oggi forse ci penserei due volte…«Comunque, se di una cosa si parla, è sempre pubblicità. »Vorrei ribadire – noi siamo concentrati esclusivamente sulla qualità. Ci assicuriamo che tutti i procedimenti siano corretti, per cercare di non sbagliare e dagli eventuali errori cerchiamo di imparare. Svolgiamo molto lavoro di ricerca, esperimenti e da ogni cosa cerchiamo di ottenere il meglio. Lo so, c’è sempre un po’ di riserva…« La maggior parte del lavoro nel vigneto viene svolto da Stojan, i figli lavorano e si sa che oggi le giornate lavorative non sono più di solo otto ore… La coltivazione, per la maggior parte a cordone speronato, è un po’ più alta della norma, arriva fino a un metro. Anche se per Stojan è faticoso chinarsi, stringe i denti e sopporta, vedendo che il lavoro dei figli mira nella direzione giusta.»Papà non ce la fa più a fare tutto, uno di noi dovrà rimanere a casa, forse tutti e due, se tutto va bene.« Energia giovanile, dedizione al vino e fiducia nel lavoro sono cose che agli Ušaj sicuramente non mancano. Su un mercato vinicolo molto movimentato di certo non hanno ancora detto l’ultima parola. Edo Pelicon


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Intreccio di entusiasmo giovanile ed esperienza

Ilzelen della Vinificazione Petrič – vino bianco protocollare Manteniamo le vecchie tradizioni nella produzione dell’uva e del vino

Vinificazione PETRIČ Nome e cognome: LucijaKoren Indirizzo: Planina 56, 5270 Ajdovščina Telefono: +386 (0)5 36 42 537 Cellulare: +386 (0)40 864 113, +386 (0)40 501 348 E-mail: kletarstvo.petric@gmail. com Sito web: http://www.vasplanina.si/si/petric.php Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Pinela S B - Zelen S B - Cabernet sauvignon S B - Pinot nero S B - Vino bianco S B - Vino rosso S B Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina S – sfuso, B – in bottiglia

Ogni anno tra i produttori locali il Comune di Aidussina sceglie un vino bianco e un vino rosso per le sue esigenze protocollari. Con il vino protocollare vogliono presentare ai loro ospiti e ai partecipanti delle manifestazioni comunali, la particolarità del territorio vinicolo e agevolare la promozione dell’enologia e della viticoltura locali. Quest’anno sono due tipi di vino di Planina a rappresentare la zona vinicola di Aidussina – ilzelen della Vinificazione Petrič e il merlot del Podere Ferjančič. Alla selezione sono stati invitati tutti i viticoltori che imbottigliano il vino che producono. Hanno partecipato 10 viticoltori con 24 diversi tipi di vini bianchi e rossi. La selezione è stata eseguita dalla commissione professionale dell’Ente agricolo e forestale di Nova Gorica–presieduta da Tamara Rusjan e formata dai seguenti membri: MarjanaKošuta, Ivan Žežlina, AndrejaŠkvarč e MatjažLemut. L’organizzazione tecnica è stata coordinata da Darja Marc del Servizio di consulenza agricola di Aidussina. La commissione ha confermato che i viticoltori di Aidussina producono ottimi vini. Lo dimostra il gran numero di vini che ha ottenuto ottimi voti, naturalmente anche i due vini scelti per il protocollo del Comune. Abbiamo visitato la Vinificazione Petrič e provato il loro zelen annata 2012. È un vino secco, fermentato e maturato in botti di legno. Il colore è dorato con sfumature verdoline. Il bouquet è ricco e il sapore fresco e armonioso.È stato raccolto da due diversi vigneti: uno su un terreno abbastanza forte a Planina, l’altro su un terreno marnoso sopra il mulino di Novak, lungo il fiume Vipacco. Noi lo abbiamo assaggiato in una cantina tipica della zona di Vipacco, con il soffitto ad archi e le botti di legno. La cantina della famiglia Petrič ha più di 130 anni, anche se il portale di

pietra sopra l’entrata porta la data 1843.» È l’anno in cui fucostruita la prima casa, la cantina è stata costruita in seguito.«, ci informa LucijaKoren, responsabile dell’attività agricola a casa Petrič.»Come marchio per i nostri vini abbiamo mantenuto il nome della fattoria Petrič (vinificazione Petrič), è un nome tradizionale, il nome dei miei antenati, il mio nome, anche se ora, da sposata, il mio cognome è Koren.« ci spiega la giovane enologa.


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litri di vino sfuso, che non sono ancora venuti a ritirare. Noi ci mettiamo le bottiglie, loro le etichette.« aggiunge Andrej. La fattoria Petrič si estende su quattro ettari di vigneti. »Come estensione siamo nella media dei viticoltori della zona di Vipacco.« ci spiega Tone. È una superficie che si può ancora gestire, nel senso che si può fare ancora tutto in famiglia (tranne che nel periodo della vendemmia). Tutti i vigneti giacciono in posizioni idonee, pendenti e soleggiate, si è dovuto solo adeguare la scelta delle viti alla qualità del terreno. Dopo ilzelen abbiamo assaggiato la pinela, ben coltivata nella zona di Planina. Abbiamo concluso la nostra visita alla cantina bevendo un bicchiere di cabernet sauvignon dell’anno scorso, che con molta ambizione ci ha rivelato il suo grande potenziale – così come l’unione dell’entusiasmo giovanile all’esperienza garantisce che gli amanti dei vini potranno apprezzare anche in futuro l’impegno della fattoria Petrič (Koren). Edo Pelicon

Nelle vesti di genero è arrivato Andrej Koren, cresciuto ad Aidussina, dove di viti se ne vedono ben poche, si è messo subito al lavoro, sotto l’occhio vigile del suocero Tone che ha ceduto la fattoria alla giovane coppia. Hanno mantenuto però le vecchie usanze della coltivazione dell’uva e della produzione del vino. Con il primo taglio della vite e “l’ombra del viticoltore”, come dice un vecchio proverbio, nei mesi estivi producono un’uva sana. Fanno maturare il vino in cantina, in botti di legno, dopo il travaso, questo passa al piano superiore in contenitori di acciaio inossidabile, dove aspetta di essere imbottigliato o venduto.»Vendiamo metà del nostro vino in bottiglie« specifica Andrej, facendo gir-

are, da intenditore, il suo bicchiere di vino protocollare.»L’anno scorso, a causa della siccità, il nostro zelen aveva meno acidità, forse è per questo che alla commissione è piaciuto così tanto.« »Sì, non tutti i zelen sono uguali, già quelli di Slappe (Slap) si distinguono dai nostri.« aggiunge Tone, che come socio del consorzio, di vigneti di zelen ne ha visti molti. Quest’anno si è ritirato (temporaneamente) dal consorzio. »Alcuni dicono che il zelen, nelle bottiglie raccomandate dal consorzio, si venda bene, ma noi non ne abbiamo venduto molto.« Perciò lo imbottigliano nelle loro bottiglie e contano di commercializzarlo meglio ora che è diventato anche vino protocollare.»Il Comune ha comperato 100 bottiglie e 300


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Il vino protocollare rosso è il merlot

Vasta gamma di vini del Podere Ferjančič Agli stranieri interessa la nota personale del vino, la sua storia

Podere FERJANČIČ Nome e cognome: Peter Ferjančič Indirizzo: Planina 73, 5270 Ajdovščina Telefono: +386 (0)5 36 89 055 Cellulare: +386 (0)41 834 013 E-mail: vina@ferjancic.si Sito web: http://www.ferjancic.si Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Pinela B - Zelen B - Sauvignon S B - Chardonnay S B - Moscatogiallo B - Rosé B - Merlot B - Cabernet sauvignon S B - Sania (da uve essiccate ) B - Vino bianco: Fino belo B Marchio di mercato: Ferjančič Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina, partecipazione alla vendemmia S – sfuso, B – in bottiglia

Anche il secondo vino protocollare selezionato quest’anno,quello rosso, viene da Planina, dal podere Ferjančič. In ogni caso,le sue vere origini sono daSlappe, l’uva è stata raccolta da un vigneto vicino alla Majeria, dove la famiglia Ferjančič, un paio di anni fa ha affittato 1,7 ettari di terreno. tutti i suoi vini. La gamma dei suoi vini è veramente vasta. Forse anche troppo vasta, poiché bisogna avere abbastanza recipienti, seguire procedure differenti per vini diversi, occuparsi del magazzino, del marketing, della distribuzione di modeste quantità di vino, senza contare la preparazione delle diverse bottiglie e l’imbottigliamento. Premessa adeguata per un discorso “serio” con Peter, che non resta mai senza parole quando si discute sui principi e sui piccoli e grandi segreti della coltivazione dell’uva e della vinificazione. »In un vigneto i tipi di vitigno non sono mai troppi, in cantina forse sì. Anch’io

Il merlot protocollare è chiaramente un vino rosso secco, maturato per più di due anni in botti di rovere.È di un colore rosso granato intenso con riflessi rubini. Il bouquet evoca frutti di bosco e prugne secce, che si trasformano in aromi di vaniglia e caffè tostato. Un morbido gusto di tannino conferisce al vino pienezza ed eleganza. Così è stato stimato dalla commissione e noi non possiamo aggiungere (o togliere) niente.Ma quando un amante del vino si trova nella cantina con Peter Ferjančič, si trova presto “a corto” di paragoni e frutti per descrivere gli aromi e i sapori di

avevo già pensato di ridurre il numero dei vini, ma – la pinela e ilzelen da noi dettano legge, sono la regina e il re della Valle del Vipacco, rappresentano la nostra essenza. Personalmente apprezzo molto lo chardonnay, che acquista un carattere incredibile sui terreni di Planina. Il sau-


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cano, dove hanno bevuto il nostro zelen. Sono rimasti così entusiasti da arrivare sino a Planina. Hanno acquistato un numero abbastanza concreto di bottiglie di zelen e pinela – erano interessati esclusivamente alle specie autoctone, alla nota personale, alla storia – gli altri vini non li hanno neppure toccati.

vignon rappresenta ormai uno standard mondiale, il moscato ha molti consumatori fedeli, piace molto alle donne, così come il rosé e tra i vini rossi non possono assolutamente mancare il merlot e il cabernet sauvignon. Come particolarità, se vogliamo dire come ciliegina sulla torta, abbiamo la Sania, prodotta con uve essiccate (ribolla e moscato). Non abbiamo né malvasia né barbera. Molto probabilmente ci dedicheremo a produrre più vini con la combinazione di diverse uve. Per adesso l’unico che abbiamo è il Fino bianco, che in italiano sarebbe Bianco buono(chardonnay, sauvignon e zelen), nato per onorare i 200 anni della nostra fattoria. Il nome gli è sto dato dal nostro figlio più piccolo, Alex, che dopo aver messo il dito nel vino e averlo leccato, ha detto – buono!« Capisco; la figlia Sanja ha già il suo vino, in un certo senso anche Alex, e Domen,il figlio maggiore, quello che sta già iniziando a lavorare nella fattoria? »È ancora un esperimento – bisogna sempre provare e cercare nuove storie - l’anno scorso abbiamo raccolto contemporaneamente cinque tipi di uve, le abbiamo mescolate ancora nel vigneto e le abbiamo lasciate per cinque giorni sulle bucce, come si faceva una volta – forse così nascerà il Domen…« E il vino di Peter e Anica? Probabilmente non ne hanno neanche bisogno, con la loro incredibile energia, il modo di comunicare, la dedizione al lavoro sono i veri promotori della fattoria, come fossero un marchio registrato. Il lavoro non è poco, con 27 mila viti che coprono sei ettari di

vigneti, il lavoro nelle vigne, il lavoro nella cantina, senza contare la promozione del vino, il rapporto con i clienti, le fiere, i vari eventi…Per una sola irrorazione di tutti i vigneti ci vogliono otto ore, con una spesa di 500euro tra gasolio e pesticidi. Adesso fanno anche da muratori. Al posto del vecchio casolare stanno costruendo un locale per la degustazione dei vini, completo di cucina, bagni e una piccola cantina, in modo da poter accogliere anche un autobus di persone. Hanno molti visitatori, turisti stranieri, addirittura israeliani. »Giorni fa ci hanno visitato di finlandesi. Viaggiavano per la Valle dell’Isonzo, si sono fermati alla trattoria Žogica di Sal-

La tradizione viticola della fattoria Ferjančič dura da più di duecento anni e già il padre di Peter coltivava oltre cinquemila viti. Dopo l’abbandono dell’allevamento, iniziarono a riordinare i vecchi vigneti e a piantarne dei nuovi. Sopra la vecchia cantina ancora con le botti di legno, ne costruirono una nuova per i recipienti in acciaio, per la lavorazione, l’imbottigliamento,… Anica ha sempre lavorato a tempo pieno alla fattoria, adesso lo fa anche Peter dato che, dopo la bancarotta di Primorje, il suo periodo di “disoccupazione” all’ufficio di collocamento è terminato. Prima, Peter lavorava come macchinista, sempre in giro per cantieri – chissà quando trovava il tempo per irrorare le viti? »Di notte« risponde ridendo. Per finire, come sarà l’annata? »Dopo una fioritura tardiva, l’uva ha adesso preso il suo ritmo. Alcune specie hanno subito danni durante la fioritura, ma non importa, i chicchi saranno più grandi, daranno più “succo” – mi sembra che in alcune parti i chicchi siano così grandi come l’anno scorso durante la vendemmia, dopo un’estate di siccità – comunque anche ora, una bella pioggia sarebbe più che benvenuta. Edo Pelicon


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Soddisfatti di quello che hanno

Vinificazione Švagelj – Štanjel (San Daniele del Carso) Scendendo dal castello di San Daniele del Carso (Štanjel) attraversiamo la strada regionale e proseguiamo verso Cóbbia (Kobjeglava), ancora in paese, al segnale stradale giriamo a destra. Dopo circa duecento metri, sulla sinistra troviamo la vinificazione Švagelj, all’indirizzo San Daniele del Carso 152.

Vinificazione ŠVAGELJ Nome e cognome: Ivo Švagelj Indirizzo: Štanjel152, 6222 Štanjel Cellulare: +386 (0)31 317 047 E-mail: ivo.svagelj@gmail.com Area vinicola: Carso Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Carso Tipi di vino: - Teran PTPS B - Chardonnay S B - Vitovskagrganja S B S – sfuso, B – in bottiglia

Il vigneto si distende vicino al casolare, su un terreno pianeggiante, dove l’uva matura su 6000 viti. Viti di teran, naturalmente. In quindici anni il vigneto è stato ampliato, piantato con piante giovani e sempre curato da mani esperte e laboriose. Ivo Švagelj, in pensione da un anno, ci racconta:»Adesso è molto più facile. Ho tempo tutto il giorno. Ma senza l’aiuto della famiglia e degli amici, durante la vendemmia, non ce la farei.« Nella cantina della famiglia Švagelj, ordinata, moderna e tenuta fresca, oltre al vino teran TPT troviamo anche lo chardonnay e la vitovskagrganja (specie autoctona). La maggior parte del vino viene venduto sfuso, a tutti, anche senza preannuncio. Comunque è sempre meglio chiamare il numero: +386 (0)31 317 047, soprattutto se si vuole una quantità maggiore di vino in bottiglia.

»Bisogna andare al passo con i tempi, noi abbiamo la nostra etichetta già da un paio d’anni e il vino in una bella bottiglia èun bel regalo, è anche più facile da mettere in frigo. E poi, è meglio versare il vino da una bella bottiglia.«, asserisce il viticoltore Švagelj di San Daniele del Carso. Sebbene ogni anno venda tutto quello che produce, non intende allargare la sua attività. »Noi siamo soddisfatti di quello che abbiamo.«, asserisce Ivo. Noi lo confermiamo.


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Imponente cantina con soffitto ad arco a Podbreg

VIDUS Nome e cognome: Janko Ivan Trošt Indirizzo: Podbreg 24, 5272 Podnanos Cellulare: +386 (0)41 401 204 E-mail: janko@vina-vidus.si , vina.trost@gmail.com Sito web: http://www.vina-vidus. si Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Zelen B - Rosé B - Barbera B - Vino spumante, metodo classico, barbera, rosé B - Vino bianco: Vidus B - Vino rosso: Vidus B Marchio di mercato: Vidus Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina, partecipazione alla vendemmia, pacchi regalo S – sfuso, B – in bottiglia

JankoTrošt durante i Gusti del Vipacco a Zemono

Giovane vigneto di zelen a Pasji rep

photos by www.vina-vidus.si


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Vinificazione ŠTRANCAR Nome e cognome: Aljoša Štrancar Indirizzo: Planina 20 a, 5270 Ajdovščina Cellulare: +386 (0)41 901 228 E-mail: vino.strancar@gmail. com Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Pinela B - Ribolla S - Sauvignon S B - Rose B - Vino bianco: Zo’vrhS B - Vino rosso: Zo’vrhS B Marchio di mercato: ŠtranCarvina Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina, partecipazione alla vendemmia, vendita d’uva S – sfuso, B – in bottiglia

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La qualità e la diversità vengono prima della quantità

Kralj–Škrlj Il villaggio di Cobidil San Gregorio (Kobdilj) si trova all’incrocio di tre strade che portano a Nova Gorica, Sesana e Vipacco. Arrivati al centro del villaggio, vi attende una pittoresca figura carsica: una casa con un’entrata ad arco che porta nel cortile. La particolarità di questa casa è una sporgenza esteriore chiamata “spahnjenica” (slogatura). Èun focolare, un camino tipico, costruito sulla parete esterna della casa. Dall’interno si vedono solo la bocca del forno e le fiamme.

Fattoria KRALJ ŠKRKOVI Nome e cognome: Zdravko Kralj Indirizzo: Kobdilj 22, 6222 Štanjel Telefono: +386 (0)5 76 90 160 Cellulare: +386 (0)41 695 677 E-mail: zdravko.kralj@siol.net Area vinicola: Carso Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Carso Tipi di vino: - Teran S B - Chardonnay S B - Spumante di teran B - Spumante di chardonnay B - Liquore di teran B - Brandy B - Liquori vari B Marchio di mercato: Kraljevapenina (solo per i vini spumanti) Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina, partecipazione alla vendemmia S – sfuso, B – in bottiglia

La casa è molto vecchia. Lo dimostra la prima data che troviamo scolpita nella pietra: 1730. La seconda, 1821, scolpita sulla pressa, ci informa che qui si produce vino da quasi duecento anni. In tutti questi anni, oltre alla casa, anche i vigneti subirono notevoli cambiamenti. Nel 1980 i proprietari piantarono 2000 nuove piante di chardonnay e quando ZdravkoKralj andò in pensione, nel 2000, altre 6000 vitigni di teran. Oltre al teransfuso e imbottigliato, vendono anche un vino spumante di teran, commercializzato sotto la loro etichetta rdečakraljevapenina (spumante reale rosso). ZdravkoKralj ci racconta:»Tutti noi cerchiamo di offrire ai nostri clienti e ai nostri ospiti, tutto quello che questa dura terra carsica dona. Produciamo un brandy di teran e oltre al liquore di teran offriamo venti tipi di liquori: di petali di rose, di bacche di ginepro, alle erbe, ecc. Per le comitive abbiamo una sala per quasi40 persone. Prepariamo affettati con prodotti casarecci. Collaboriamo molto con il nos-

tro vicino, Erik Modic che ha diversi posti letto, da lui si fermano soprattutto turisti tedeschi. Questi parlano del nostro vino ai loro amici, così non puoi mai sapere chi verrà a comprare il vino. Meno male che parliamole lingue: inglese, tedesco e italiano. Per ora riusciamo a vendere tutto e siamo soddisfatti. Abbiamo trovato Zdravko che stava lavorando. Sta preparando una casetta per i suoi ospiti, dovrebbe essere pronta per la fine dell’anno. In progetto non c’è nessuna estensione di vigneti:»Più importanti della quantità, sono la qualitàe la diversità. Noi miriamo a raggiungere questi due obiettivi!« Atutti quelli che vengono a Cobidil San Gregorio suggeriamo di visitare la casa di Maks Fabiani, quella del vescovo Mahnič e il cimitero della prima guerra mondiale. È da non perdere il castello di San Daniele del Carso, molto vicino, cinque minuti a piedi.


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Panorama di Brje da San Martino

SVETI MARTIN (San Martino) Nome e cognome: BožaStegovec Indirizzo: Brje 121, 5263 Dobravlje Telefono: +386 (0)5 30 57 700 Cellulare: +386 (0)41 369 633 E-mail: peter@vinasvetimartin.si Sito web: http://www. vinasvetimartin.si Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Zelen B - Pinela B - Ribolla B - Rosé B - Barbera B - Merlot B - Vino spumante B - Klarnica passito B - Rosso passito B - Vino bianco S B - Vino rosso S B Marchio di mercato: Sveti Martin Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina S – sfuso, B – in bottiglia

Vigneti nuovi presso San Martino

Peter Stegovec al festival della pinela a Planina


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Nome e cognome: Benedikt Kobal Indirizzo: Budanje 30, 5271 Vipava Telefono – Fax: +386 (0)5 36 45 030 Cellulare: +386 (0)41 708 092 E-mail: trsnica.kobal@siol.net Sitoweb: http://www.facebook. com/kmetija.kobal Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Pinot biancoB - Chardonnay S B - Riesling italico B - Sauvignon S B - Barbera rosé S B - Barbera S B - Merlot S - Vino bianco: Kovk cuvee S B - Vino rosso: Kovk cuvee S B Marchio di mercato: Vino izpodSončnice Offerta della fattoria: degustazioni (fino a 50 persone), visita della cantina, partecipazione alla vendemmia S – sfuso, B – in bottiglia

www.facebook.com/kmetija.kobal

Fattoria Benedikt e Simon KOBAL


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Viticoltura e vinificazione BUNTOVI Nome e cognome: Bogdan Cotič Indirizzo: Škrbina 62, 6223 Komen Telefono: +386 (0)5 76 67 025 Cellulare: +386 (0)31 867 632 E-mail: tjasa.komelj@siol.net Sito web: http://www.buntovi.si Area vinicola: Carso Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Carso Tipi di vino: - Teran scelto PTPS B - Vino bianco: PlantaS B - Liquore di teranB Offerta della fattoria: degustazioni (fino a 50 persone), visita della cantina, visita delle particolarità locali S – sfuso, B – in bottiglia

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Nome e cognome: Zmago Petrič Indirizzo: Planina 111, 5270 Ajdovščina Cellulare: +386 (0)41 616 091, +386 (0)51 660 265 E-mail: guerila@petric.si Sito web: http://www.guerila.si Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Pinela B - Zelen B - Rosé B - Ribolla B - Spumante Castra B - Spumante Castra rosé B - Nika (merlot essiccato) B - Vino bianco: Roma, Tabu B - Vino rosso: Cuba B Marchio di mercato: Guerila Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina S – sfuso, B – in bottiglia

www.guerila.si

GUERILA


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Stane e Samuel Poljšak, Gradischie di Vipacco

Sauvignon di Gradischie, medaglia da New York Orientati verso l’agricoltura sostenibile Alla Finger Lakes International Wine Competition 2013 di New York il sauvignon e il moscato giallo dell’enologo Samuel Poljšak di Gradischiedi Vipacco sono stati premiati con la medaglia d’argento, mentre il suo cabernet sauvignon ha portato a casa la targa di bronzo.

Il successo in questa competizione transoceanica non è casuale, il sauvignon dei Poljšakè stato già apprezzato in diverse competizioni nazionali. Al Festiva del Vino di Lubiana, competizione per eccellenza sul territorio sloveno, il sauvignon annata 2011 ha ottenuto il secondo posto tra i vini bianchi secchi. Un gradino in più rispetto all’anno prima, quando il sauvignon annata 2009 è arrivato al terzo posto nella categoria dei vini bianchi tranquilli. Nella coscienza degli abitanti della Valle del Vipacco (di conseguenza anche negli altri), la zona di Gradischienon è considerata un’area vinicola “top”, il titolo di Mecca della viticoltura spetta ai terreni di flysch dei Colli del Vipacco. Qui, ai piedi dell’altopiano del Nanos, sui suoi pendii meridionali, chiamati Podgura, il terreno è comunque molto buono. Se non altro è ben soleggiato. Dal momento in cui il sole, giallo, spunta da dietro Pleše, fino a quando, rosso, si perde in qualche parte del Friuli. Le condizioni naturali favorevoli sono essenziali per un buon vino, in ogni modo il salto di qualità avviene grazie al lavoro

del viticoltore, nelle vigne e con la sua competenza e l’attrezzatura adeguata nella cantina. »La nostra famiglia si dedica alla viticoltura da molto tempo, almeno 200 anni. Anche i francesi, al tempo di Napoleone bevevano il nostro vino. Nella vecchia casa, c’era l’ufficio di un funzionario francese, poi di uno austriaco. Davanti alla casa abbiamo un frutteto con 350 alberi di ciliegio, più in giù ci sono le viti e un altro vigneto a Klajniki.«ci informa Samuel. In tutto sono quattro ettari. Oltre ai vini menzionati, producono anche ribolla, riesling italico, Volendo studiare più a fondo il cabernet sauvignon dei Poljšak, una rivista riporta la stima di ungiudice e scrive:»Un simpaticofruttato di marmellata di prugne e more nel naso. Il gusto, grazie alla maturazione nel legno, è pieno, secco, con acidità moderata e tannino morbido. Un vino che a Vipacco si abbina con prosciutto e salumi, a Lubiana invece, con arrosti, selvaggina carni alla brace e ricche salse.

merlot, barbera e zelen, con il quale sono soci del consorzio. La fattoria fa parte della strada del vino del Vipacco.»Siamo consapevoli dell’importanza di un’agricoltura sana e sostenibile per l’ambiente, quindi abbiamo optato per una viticoltura e una frutticoltura integrate.«aggiunge Samuel. Dalla fattoria si apre una vista stupenda sulla valle e sui suoi colli. Gradiška Tura le copre le spalle con le sue pareti a strapiombo dove i fanatici delle arrampicate hanno segnato più di 200 difficili percorsi. Oltre ad avere una parete da arrampicata e un parco sportivo, è il punto di partenza per gite e camminate. Le mete più frequenti sono Plaz, Nanos e la vicina chiesetta di San Nicolao.


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Robert Ferjančič

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Robert Ferjančič

S – sfuso, B – in bottiglia

Robert Ferjančič

Nome e cognome: Bojan Potočnik Indirizzo: Orehovica 24 a, 5272 Podnanos Cellulare: +386 (0)41 718 501 E-mail: svetovanje.potocnik@ siol.net Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Zelen S B - Merlot S - Vino bianco: Orehovčan S B Marchio di mercato: Vina Potočnik Offerta della fattoria: degustazioni (fino a 20 persone), visita della cantina (fino a 20 persone)

Robert Ferjančič

Vini POTOČNIK


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Sfruttare i terreni soleggiati e ariosi dei collimarnosi

Vino Miška di Ersel Turismo ecologico Una delle più piccole comunità locali e unico insediamento in Slovenia il cui nome inizia con la lettera E, Erselè formato da cinque abitati, tre di questi presero il nome da famiglie locali – Volk (lupo), Miška (topolino,topino), Mesesnel. Dalle tombe del cimitero possiamo verificare che in passato, questi tre nomi furono di gran lunga i più diffusi. Oggi le pagine dell’elenco telefonico di Ersel sono piene di nomi nuovi, il numero di quelli che in passato erano i più comuni, è molto limitato. Troviamo addirittura unŠušmelj.

Cantina vinicola MIŠKA Indirizzo: Erzelj 22, 5271 Vipava Cellulare: +386 (0)41 583 955 E-mail: info@miskawines.com Sito web: http://www. miskawines.com Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Pinela B - Zelen B - Ribolla S B - Merlot S B - Barbera B - Vino bianco B - Vino rosso B Marchio di mercato: MIŠKA Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina, partecipazione alla vendemmia S – sfuso, B – in bottiglia

È Primož Šušmelj a portare avanti l’attività della fattoria Miška. Suo padre Radivoj si stabilìtra questi colli, nell’abitato Miški, quando sposò la figlia del purtroppo,ormai defunto Stano Miška. È merito di Stano se oggi la fattoria, passata nelle mani di Primož, sia orientata esclusivamente alla viticoltura e alla vinificazione. In passato, fedeli alle usanze locali, si occupavano un po’ di tutto. Nonostante la produzione vincola sia limitata, non progettano per ora, di ampliare le superfici coltivabili. Prima di tutto viene il rinnovo di vigneti, piantati ancora da Stano circa tre decenni fa seguendo le tendenze di allora: coltivazioni ad alberello di cabernet sauvignon e chardonnay. Primož non crede più in questi due tipi di vino. Sui terreni marnosi più settentrionali è facile

che la vite venga danneggiata dalla siccità e il vino, specialmente il sauvignon, non mantiene per molto il suo aroma, perde il suo bouquet in poco tempo, è meglio se lo si coltiva a valle dove il terreno è più adatto. Ha optato per la ribolla, da sempre coltivata sui colli con buoni risultati e uno degli ingredienti essenziali del tipico “Vipavec”. Per dimostrarlo versa dalla botte la ribolla, di colore tipico, vivace, fresca ed armoniosa. Procurarsi nuove piante non è una cosa facile, bisogna ordinare le basi un anno prima, almeno quelle che sopportano bene la siccità. Tutti i vigneti devono essere recintati, caprioli, cervi, tassi e cinghiali fanno di tutto pur di entrare nella vigna, l’anno scorso hanno rotto non so quanti speroni. La zona viticola di Ersel, con terreni marnosi, soleggiati, ventilati e un’altitudine di 300metri è ideale per la


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coltivazione dellapinela, un vitigno delicato, che soffre le piogge, l’umidità e inizia subito a marcire ma la Bora da nordovest e il vento “croato” dal sud portano aria sana a questi colli. La combinazione di queste condizioni climatiche e pedologiche dà ai vitigni un timbro particolare, anche alzelen, il timbro “Miška” invece, viene del lavoro coscienzioso nella vigna e da un’accurata vinificazione. Adesso i loro vini sono ancora freschi e gioiosi, anche se l’intenzione futura è di creare vini più maturi. Per ora il vino si vende bene, si quello sfuso che in bottiglia, ordinario o speciale. La produzione che è di circa 20.000 litri di vino all’anno, l’anno scorso è stata inferiore. Circa la metà del vino viene venduto sfuso, ma non come in passato - una volata la gente veniva a comprare il vino con i fiaschi e comprava quantità maggiori, adesso il vino sfuso si vende soprattutto ai gestori di locali.»I piccoli gruppi o le singole persone che arrivano alla fattoria sono più esigenti. Durante le degustazioni e l’acquisto sono interessati alla storia del vino, apprezzano il contatto personale, vogliono la nostra attenzione e rivolgono la loro ai vini in bottiglia.« ci spiega Primož, economista di formazione e quindi consapevole dell’importanza di investire nel marketing, di partecipare a avvenimenti legati al vino, alle fiere e visitare le enoteche. Di estrema importanza è come si presenta la bottiglia, la sua etichetta. Nella zona di Vipacco, il marchio Miška (topolino), è dato per scontato, nell’entroterra invece, suona insolito se non addirittura come una provocazione. Grazie anche all’aiuto di un’immagine grafica originale, con una coda di topo stilizzata, attira su di sé l’attenzione e di conseguenza ne favorisce la commercializ-

zazione. Bisogna rivolgere un’attenzione particolare ai clienti abituali –invitano tutti alla vendemmia, alla festa di San Martino…» Loro poisi identificano con la fattoria, con il vino, l’etichetta, comprendono che il vino non è solo una bevanda, è qualcosa che racchiude in sé molto lavoro, dedizione, esperienza…E il vino che bevono, lo sentono come qualcosa di loro. Tempo fa hanno allestito un locale per le degustazioni, per gruppi fino a 15 persone, dove ascoltando storie di vino si può mangiare prosciutti, insaccati, formaggio… Il locale è una stanza rustica, abbastanza intima che crea alcuni problemi quando ci sono più persone. L’unica soluzione, già in programma, è la costruzione di un locale più grande, fornito di cucina, adatto a proporre le bontà culinarie a più di 30

persone, magari ai passeggeri di un intero a autobus. La struttura sarà molto utile anche nel periodo della vendemmia, della festa di San Martino,… I progetti comunque non finiscono qui – Primož, gran fanatico di tutto ciò che è “ecologico” - conta sui fondi per l’energia rinnovabile con cui preparare una struttura per la ricarica di veicoli elettrici: biciclette, moto e addirittura automobili (nella zona del Collio hanno ottenuto risultati positivi)- durante la fase di ricarica del vicolo, i visitatori potrebbero fare un giro per il paese e placare la loro fame e la loro sete nella cantina o nella sala per le degustazioni. Solo per provare (non per bere), dovrebbero essere usati quei “strani” recipienti che si trovano sui tavoli e da Miška osservano che vengono usati nel modo giusto da un numero sempre maggiore di persone, coscienti del fatto che l’alcool e la guida non vanno d’accordo. A Ersel in un modo o in un altro bisogna arrivarci, che si arrivi dalla strada veloce, dalla Valle del Branizza o dai paesi vicini, un paio di curve bisogna sempre farle. Sono ben segnalate tutte le vie che portano alle strutture che offrono vini e cibi locali e un cartello segnaletico ci informa sui vicini luoghi di interesse. Attraverso questi luoghi passa, segnalato con simboli interessanti, il sentiero tematico della libellula. Nonostante gli abitati di Ersel siano sparsi su colli marnosi, sono ricchi di fonti d’acqua e sorgenti, con specie di flora e di fauna interessanti, tra cui primeggia la libellula. Edo Pelicon

Radivoj e PrimožŠušmelj


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Le due chiese del Tabor di Ersel Le prime fonti scritte su Ersel risalgono al 1275, quado viene menzionato come importante castello medioevale dei patriarchi di Aquileia (CastrummontissanctiMichaelis) e nel 1352. In seguito il castello si è sviluppato in una fortificazione per la difesa contro i turchi – chiamata tabor – e ha mantenutoquesto nome fino a oggi. Interessante è, che alla fine del XXV secolo, vi abbiano costruito addirittura due chiese. In cima a Tabor sorge la chiesa di San Michele, costruita nel 1466 e ristrutturata in maniera considerevole nel periodo barocco. Il recinto della chiesa si apre a occidente con un’entrata sorretta da pilastri. Sull’asse della chiesa si susseguono il presbiterio a tre campate, la navata, di altezza e dimensioni maggiori e il campanile, costruito nel periodo barocco. L’intera costruzione è coperta da lastre di pietra. Le

Interno della chiesa di San Michele

Il Tabor di Ersel con le sue due chiese

Singolare altare della chiesa di San Lorenzo

Altorilievo di San Michele sul campanile

vetrate del presbiterio mantengono tuttora l’aspetto originale – sulle spallate sono ancora visibili i segni scolpiti dagli scalpellini, le vetrate della navata invece, sono in stile barocco. Col tempo purtroppo si sono perduti i dipinti sulle pareti del presbiterio, si conservano invece, solo in frammenti, i dipinti dell’arco dell’altare laterale rivolto a sud. Si tratta di raffigurazioni di sante, dipinti poco dopo la consacrazione, molto probabilmente negli anni 70 del XV secolo. I tre altari risalgono al XVII secolo. I dipinti degli altari, che rappresentano San Floriano, San Michele e Santa Barbara, risalgono molto probabilmente agli anni 80 del XIX secolo e sono opera di Simon Ogrin. Sulla facciata occidentale del campanile si è mantenuto unaltorilievo di San Michele. La chiesa di San Lorenzo, costruita prima

di quella di San Michele, si erge sul terrazzo inferiore di Tabor. È formata da un presbiterio a tre campate, senza zoccolo e una sola navata rettangolare con l’avancorpo del campanile a vela. Il tetto è coperto da tegole. Sono rimasti intatti il portale dell’entrata, la vetrata gotica del presbiterio e all’interno il doppio arco, parallelo, del presbiterio. Nella navata sono presenti molti elementi barocchi. Il soffitto è ornato da dipinti che rappresentano gli angeli e la Passione di Cristo e risalgono alla metà del secolo XVI. A causa dei continui saccheggi, nell’altare centrale, risalente al XVII secolo, rimangono solo gli elementi architettonici, senza le statue. Gli altari laterali hanno subito la stessa sorte.


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foto Robert Ferjančič

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Cantina vinicola KOSOVEL Nome e cognome: Aleš Kosovel Indirizzo: Črniče84 a, 5262 Črniča Telefono: +386 (0)5 36 66 148 Cellulare: +386 (0)41 484 907 E-mail: a.kosovel@siol.net Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Pinot grigio S B - Chardonnay S B - Sauvignon B - Merlot S B - Cabernet sauvignon B S – sfuso, B – in bottiglia

Viticoltura e vinificazione MRMOLJA

V MALNU

Nome e cognome: Drago Mrmolja Indirizzo: Selo 28 e, 5262 Črniče Telefono: +386(0)5 36 66 576 Cellulare: +386 (0)41 642 606 Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Malvasia – pinot S B - Barbera – refosco S B - Zelen S B - Cabernet franc S B - Vino bianco S

Nome e cognome: Jakob Furlan Indirizzo: Slap 63, 5271 Vipava Telefono: +386(0)5 36 45 713 Area vinicola: Valle del Vipacco Orientamento della fattoria: viticoltura e vinificazione Strada del vino: Strada del vino del Vipacco Tipi di vino: - Sauvignon S - Zelen S - Malvasia S - Ribolla S - Merlot S - Vino bianco S - Vino rosso S Offerta della fattoria: degustazioni, visita della cantina, partecipazione alla vendemmia, vendita d’uva

S – sfuso, B – in bottiglia

S – sfuso, B – in bottiglia


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Nel vino ci sono letizia e gioia – ma anche tradizione e sudore

Miha Bratina

giungere un’inebriante dolcezza. Il motivo dell’intreccio dell’uva e del vino è presente già nello stemma medioevale di Vipacco e alla corte di Vienna, il vino di questa località, non doveva mai mancare.

Possiamo affermare che nella Valle del Vipacco la natura e l’uomo si siano dati la mano e abbiano creato condizioni uniche per la crescita dell’uva e la produzione del vino. Vini particolari e tipici di questa zona sono la pinela e ilzelen. Nella zona vinicola del Carso troviamoil vino teran che rappresenta la particolarità vinicola slovena. Il Carso, altopiano arido, battuto dal vento, stretto tra il golfo di Trieste e la Valle del Vipacco, da centinaia di anni cura le viti nelle valli a imbuto e nelle

Sia sul Carso che nella valle vive gente forte che la bora ha modellato durante i secoli in persone laboriose, decise e con le idee chiare. Sono orgogliosi della loro tradizione nella produzione e nella cura del vino, delle molteplici usanze legate alla produzione del vino e dell’artigianato, grazie al quale abili mani hanno sempre fabbricato tutti gli utensili necessari per curare la vite e il vino. Botti, tini, catini, pipe, a volte persino presse, mulini e carri, tuttoveniva prodotto nelle officine familiari. La vecchia attrezzatura, per la maggior parte di legno, ha lasciato il posto a nuovi materiali e soluzioni tecnologiche, non cambia però l’esperienza centenaria, la dedizione e l’amore per il lavoro con la vite, il vino…Sfidare i tempi odierni, scoprire tendenze moderne, imparare tecnologie nuove, aver fiducia nella propria preparazione e tradizione, tutto questo passa dai vigneti alle cantine,dai grappoli d’uva ai bicchieri. Per rendere l’uomo lieto e gaio, non per consolarlo. Come un’ispirazione e non come una scusa. Rudi Lovec

Robert Ferjančič

La Valle del Vipacco, con una posizione geografica unica, protetta dai monti delle Prealpi Giulie Settentrionali a nord, da colline di flysch a sud e aperta, ad ovest, a benefici influssi mediterranei, è da sempre la terra della vite. Il suo nobile vino, viene menzionato già dallo scrittore romano Plinio il Vecchio. Alle favorevoli condizioni del clima e del terreno, si unisce la famigerata bora di Vipaccoche spazza via le nubi, rendendo la valle ancor più soleggiata in modo da aiutare i chicchi d’uva a rag-

I vigneti della Valle del Vipacco vengono descritti anche da JanezVajkardValvazor, nel suo libro La gloria del Ducato di Carniola (1689) e MatijaVertovec, nel suo libro Vinicoltura per gli sloveni (1844), dove sostiene che per la vite i terreni migliori siano quelli dell’Alta valle del Vipacco. A Slappe (Slap), tra il 1873 e il 1886, si poteva studiare nella prima scuola di agricoltura in Slovenia e nel 1894 venne fondata la prima cooperativa vinicola sul territorio sloveno.

uvole, dove l’uva e il vino acquistano un carattere permanente e particolare, quello della terra rossa.

Casa editrice: INFONOVA MitjaTripkovićs.p. Goriška cesta 64, 5270 Ajdovščina Mitja.infoburja@siol.net, tel: +386 (0)5 36 71 501

Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale – L’Europa investe nelle zone rurali –Progetto parzialmente finanziato dall’EU


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