Viavai | Novembre 2018

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REFERENDUM

Quale destino per ATAC, il voto ai cittadini Leggilo a pagina 4

PRIMO PIANO

Nubifragio, il V Municipio in ginocchio Leggilo a pagina 5

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NOVEMBRE 2018

l’ora della verità Colpo di scena all’udienza che vede alla sbarra cinque carabinieri imputati per l’omicidio del geometra romano. Tedesco: “Mi chiesero di mentire”

CASO CUCCHI Lentamente la verità sul caso Cucchi sta venendo a galla. Le parole del carabiniere Francesco Tedesco, imputato assieme ad altri quattro suoi colleghi per la morte del 31enne romano, sgretolano il muro di omertà eretto negli ultimi 9 anni. Stefano Cucchi venne arrestato il 15 ottobre del 2009 dopo essere stato trovato in possesso di sostanza stupefacente, destinata a essere smerciata. Morì la settimana seguente, dopo grandi sofferenze all’interno dell’ospedale Pertini. Da quel giorno la battaglia della famiglia Cucchi non si è mai fermata. La voglia di conoscere la verità li ha spinti a chiedere, giorno dopo giorno, giustizia per il loro caro. Verità emersa durante nell’udienza...

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Roma, la città che resiste? Mariella Nocenzi

Oscurati dalle quotidiane dispute delle alte istituzioni dello Stato con quelle europee e da sempre nuovi efferati fatti di cronaca e “normali” disservizi, le prove della reazione dei romani alla condizione in cui versano i territori e i servizi si moltiplicano. ROMA – Quale sarà l’esito di questo fermento crescente dei cittadini che lo scorso 27 ottobre ha portato migliaia di romani in Piazza del Campidoglio a manifestare sotto gli uffici di Sindaca e Giunta con lo slogan “Roma dice basta”? Probabilmente solo nei prossimi mesi – e non anni – si potrà verificare se ci saranno sviluppi significativi. Nel frattempo, il segnale che viene dalle innumerevoli iniziative in tutto il

territorio romano è un fenomeno per i sociologi, un modello per gli altri residenti e il “da ora in poi deve andare così” per gli amministratori pubblici.

Ma davvero nel futuro prossimo e lontano delle comunità urbane siamo destinati prima a subire le conseguenze di servizi pubblici inefficienti e poi a rimboccarci le maniche, ognuno con la propria volontà e saggezza, obbligato a trovare una soluzione? Davanti ai fatti di cronaca che raccontiamo nelle prime pagine di questo numero di Viavai sembrerebbe proprio così. E a dar ragione alle parole di Pierluigi Battista, residente romano, appena pubblicate su Il Corriere, pare non esserci neanche più speranza: “…anche le persone più ottimiste e portate a vedere il lato positivo delle cose oggi sono costrette ad arrendersi all’evidenza: Roma è fuori controllo, una città sbandata, senza testa, come se si fosse spezzato un anello che tiene insieme la catena. Si sconta una pesante eredità, certo, ma mai la maionese è impazzita come adesso, quando tutto affiora caoticamente in superficie, come in una congiura di disgrazie si-

multanee e tutto, proprio tutto, decide di non funzionare, senza sicurezza, senza pulizia, senza decoro, senza trasporti decenti, senza un marciapiede che non sia dissestato, senza un parco ben tenuto, senza uno sportello che funzioni (in quale altra città d’Italia bisogna aspettare una fila di sei mesi per avere una carta d’identità, nell’era della velocità informatica?).

Si sfilacciano relazioni civili, svanisce la residua affidabilità delle istituzioni … il messaggio che viene trasmesso da questa plateale assenza è: fate come vi pare e, infatti, tutti fanno come gli pare, liberi tutti”. E giù gli esempi di grandi e piccoli cantieri di lavoro perenni, vie consolari di accesso e uscita dalle città intasate, periferie anonime e abbandonate, come appaiono spesso da queste pagine anche i nostri territori. Abbiamo dedicato molte righe alla testimonianza di un giornalista non perché aderiamo ad una sua possibile posizione politica, ma perché rappresenta efficacemente quello che ormai tanti romani ogni giorno sperimentano, senza fazioni e senza accuse

LINEA EDITORIALE

Il Comitato di Redazione ribadisce il suo totale distacco da qualsiasi forza politica e stabilisce che il materiale a firma di uomini politici, partiti, circoli e associazioni legati a partiti e consimili, riguardanti attività e iniziative a scopo prettamente politico, sarà pubblicato dietro richiesta e solo in appositi spazi autogestiti a pagamento, riconoscibili dalla dicitura “spazio autogestito a pagamento” e da un’impostazione grafica diversa dal resto del giornale. Per ciò che riguarda le istituzioni, Viavai continua a fornire ai cittadini le necessarie informazioni sulla base delle comunicazioni degli enti locali e sulle notizie acquisite “sul campo” dai nostri redattori, ferma restando l’obiettività e il rispetto per persone e categorie di persone, ivi compresi i partiti. Il Comitato di Redazione è certo che, in questo modo, i lettori avranno una visione più chiara della politica del territorio e gli inserzionisti avranno la certezza che il loro contributo al giornale non è speso a vantaggio di alcuna forza politica ma, solo ed esclusivamente, a beneficio dei cittadini.

COME COLLABORARE

Viavai è edito da un’Associazione non lucrativa con lo scopo di rilanciare la periferia romana e divulgare gli aspetti storici e culturali, pertanto qualunque forma di

Mensile d’informazione gratuito della periferia Est di Roma Aut. Tribunale Civile di Roma n.° 141/2015 del 24.07.2015

precostituite, ma riconoscendo la congiuntura particolarmente negativa per la città. A differenza del cittadino Battista, però, noi quella speranza non l’abbiamo del tutto persa, come il fermento di coloro che si impegnano per pulire

i parchi – ad es. il Sangalli – o per combattere l’abbandono scolastico nelle periferie (p. 12). Molte delle pagine di Viavai sono a loro dedicate nella speranza che suggeriscano un nuovo modo di amministrare bene la città! Oggi!

collaborazione con Viavai è mirata al raggiungimento degli scopi sociali ed è a titolo completamente gratuito. Ogni collaboratore è iscritto d’ufficio come socio simpatizzante dell’Associazione Culturale Viavai. Il materiale inviato non viene restituito, anche se non pubblicato. Gli articoli d’opinione si pubblicano solo a condizione che la redazione disponga delle generalità dell’autore e che siano firmati per esteso. Non si pubblicano poesie o racconti se non sotto la diretta responsabilità di un editore. Viavai è per la libera circolazione delle informazioni. Chiunque voglia utilizzare articoli contenuti in questo giornale può farlo semplicemente citando la fonte da cui è stata tratta l’informazione. Viavai è aperto alla collaborazione di tutti. Se volete inviarci le vostre segnalazioni, denunce, articoli, foto e/o video scrivete a: sos@viavai.biz oppure contattateci direttamente sui nostri canali social (Facebook, Instagram e Youtube). I lavori devono riportare oltre al nome e recapito dell’autore, anche indicazioni sulla eventuale fonte delle informazioni. Gli articoli più lunghi di 3.000 battute saranno tagliati a discrezione del redattore oppure non presi in considerazione. Si avverte che il semplice fatto di aver inviato materiale non costituisce garanzia alcuna di pubblicazione. Nessuna giustificazione è dovuta per la mancata pubblicazione.

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Sede e Redazione Associazione Culturale Viavai Via Leonardo Bufalini 88 00176 Roma Telefono 06.83.50.16.13 info@viavainews.it

Anno IV n.° 36 Novembre 2018

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Direttore responsabile Mariella Nocenzi

Per le vostre segnalazioni sos@viavai.biz

Direttore editoriale Cristiana Orecchini

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Redattore capo Mauro Caliste


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STEFANO CUCCHI, È L’ORA DELLA VERITÀ pixabay

NUOVO SGOMBERO A ROMA EST

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Davide Di Carlo

Colpo di scena all’udienza che vede alla sbarra cinque carabinieri imputati per l’omicidio del geometra romano. Tedesco: “ Mi chiesero di mentire” TORPIGNATTARA – Lentamente la verità sul caso Cucchi sta venendo a galla. Le parole del carabiniere Francesco Tedesco, imputato assieme ad altri quattro suoi colleghi per la morte del 31enne romano, sgretolano il muro di omertà eretto negli ultimi 9 anni. Stefano Cucchi venne arrestato il 15 ottobre del 2009 dopo essere stato trovato in possesso di sostanza stupefacente, destinata a essere smerciata. Morì la settimana seguente, dopo grandi sofferenze all’interno dell’ospedale Pertini. Da quel giorno la battaglia della famiglia Cucchi non si è mai

fermata. La voglia di conoscere la verità li ha spinti a chiedere, giorno dopo giorno, giustizia per il loro caro. Verità emersa durante nell’udienza dell’11 ottobre scorso, grazie alla testimonianza del carabiniere Francesco Tedesco che ha ammesso di aver assistito al pestaggio del geometra romano. Una lunga dichiarazione di accusa nei confronti dei colleghi Raffaele D’Alessandro e Alessio Di Bernardo, colpevoli, secondo le parole del reo confesso, di aver pestato brutalmente Cucchi nei locali della caserma Roma Casilina. Un’azione brutale iniziata con uno schiaffo partito dalle mani del Di Bernardo e concluso con un calcio in pieno volto sferrato da D’Alessandro, dopo che Stefano Cucchi era caduto violentemente a terra sbattendo la testa. “Fu un’azione combinata – racconta in aula Tedesco – Io mi ero alzato e avevo detto: ‘Basta, finitela che c…. fate!’. Ma Di Bernardo aveva proseguito, con la spinta a Cucchi e la sua caduta a terra. Io spinsi via Di Bernardo, ma prima che potessi intervenire D’Alessandro colpì Cucchi con un calcio

in faccia (o in testa) mentre era sdraiato in terra!”. Come riporta il reo confesso, il giovane dopo il pestaggio rimase in stato di choc. Le parole di Tedesco hanno proseguito la strada già tracciata dallo stesso a luglio scorso durante l’interrogatorio portato avanti dal PM Francesco Musarò. Una confessione, quella di luglio, che non aveva ancora chiarito se l’appuntato avesse partecipato attivamente al pestaggio del giovane. Di certo c’è il fatto che venne intimato a mentire dal maresciallo Mandolini, anch’esso imputato nel caso per aver tentato di nascondere l’accaduto. Un caso di cronaca nera che ha coinvolto gli italiani e che oggi vede imputati altri carabinieri. Il maggiore Luciano Soligo, indagato per i falsi verbali e i depistaggi; il luogotenente Massimiliano Colombo, comandante della stazione di Tor Sapienza, e il carabiniere scelto Francesco Di Sano. Questi ultimi, indagati dal PM Musarò per aver modificato il verbale sullo stato di salute di Cucchi quando fu portato a Tor Sapienza dalla caserma Casilina.

Mario Elidio

Prosegue la lotta agli insediamenti abusivi nella Capitale. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto a Tor Pignattara TORPIGNATTARA – Non si ferma la battaglia contro le occupazioni abusive nel territorio capitolino. Questa volta a pagarne le conseguenze sono i residenti, tutti stranieri, che vivevano all’interno di un’area boschiva nel Municipio V. L’operazione, portata avanti dalla Polizia di Stato del commissariato Tor Pignattara, ha visto le Forze dell’ordine impegnate, fin dalle prime ore del 3 ottobre scorso, nello sgombero di un insediamento abusivo sorto all’interno di un’area verde privata in via Labico. Punto di ritrovo per spacciatori e tossici, l’insediamento era diventato luogo dove portare avanti azioni criminose incentrate sullo spaccio di sostanze stupefacenti. L’area, immersa completamente nel verde, era stata abbando-

nata e non utilizzata dalla proprietà, divenendo dimora per numerosi stranieri. Un quadrante che, nel giro di poco tempo, era diventato un piccolo centro abitato. Numerose le baracche costruite. La pessima condizione igienico-sanitaria in cui versava l’area, aveva più volte preoccupato i residenti limitrofi. L’azione della Polizia, iniziata con il riconoscimento delle persone occupanti, è proseguita con lo sgombero e lo smantellamento delle baracche. Nel corso dell’operazione gli agenti chiamati in causa hanno fermato 20 cittadini stranieri. Di questi, tredici residenti abusivi sono stati trovati privi di documento di identità. Quest’ultimi sono stati prima portati in commissariato per il riconoscimento e, successivamente, presso l’Ufficio immigrazione di Tor Sapienza per accertare la loro regolarità sul territorio italiano. Con la conclusione dello sgombero la proprietà ha provveduto alla bonifica dell’area dalla grande quantità di rifiuti accumulati nel corso dell’occupazione, donandole nuovamente un minimo di decoro.

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QUALE DESTINO PER ATAC? IL VOTO AI CITTADINI Davide Di Carlo

Domenica 11 novembre 2018 i romani sono chiamati alle urne per esprimere il loro parere sul futuro di ATAC nel referendum comunale consultivo ROMA – Dopo la raccolta di 33mila firme, durante l’estate scorsa, e lo slittamento a novembre della tornata elettorale, i romani potranno esporre il loro parere sulla privatizzazione della municipalizzata del trasporto pubblico. Due saranno le schede che verranno consegnate agli aventi diritto al voto, tanti quanti saranno i quesiti rivolti ai romani e proposti dal comitato ‘Mobilitiamo Roma’, che porranno i cittadini della Capitale davanti alla scelta di voler mettere a bando di gara il servizio di trasporto pubblico oppure no. Si chiederà, quindi, ai romani di dichiarare se hanno l’intenzione di fare scegliere al Campidoglio a chi affidare la gestione, fino al 2021, del trasporto capitolino, ad oggi completamente gestito da ATAC (100% comunale). Finora, però, c’è da sottolineare come poco più della metà dei romani sia a conoscenza della tornata referendaria. Un problema che si amplifica se si tiene in considerazione la scarsa consapevolezza su cosa si sta per votare. Il tema ha visto polarizzare la discussione su chi sia favorevole e chi no alla privatizzazione del trasporto

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pubblico. Il dibattito, evidentemente, non ha entusiasmato l’elettorato romano, forse neanche tutti coloro che quotidianamente usufruiscono dei mezzi pubblici. Le ragioni del Si I favorevoli alla privatizzazione del trasporto pubblico sottolineano come la messa in gara non significherebbe non dare la possibilità di gareggiare alle aziende pubbliche (ATAC per intenderci), ma come il Comune continuerebbe a detenere il controllo del servizio tramite, per l’appunto, un contratto di servizio che durerebbe fino al 2021. Temi che, sommati al mancato rilancio del servizio di trasporto e del mancato risanamento contabile, vanno a porre le fondamenta della campagna referendaria del comitato ‘Mobilitiamo Roma’. Problemi che verrebbero risolti, secondo Riccardo Magi, promotore del referendum, con la messa a gara del servizio. Le ragioni del No Dal canto suo il Comitato ‘Mejo de No’ incentra la propria cam-

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pagna referendaria sulla necessità di mantenere il servizio di trasporto pubblico. Ciò non vuol significare che ATAC sia un’azienda sana, ma che si potrebbe provvedere al suo scioglimento e alla fondazione di una nuova azienda interamente sotto il controllo del Comune. Un pensiero questo che trova le sua fondamenta nell’idea che i beni pubblici debbano essere gestiti dal pubblico. Il comitato evidenzia, inoltre, come le esperienze passate di privatizzazione di alcune tratte periferiche siano state un fallimento totale (vedi Roma TPL). Dalla discussione emerge il silenzio assordante delle più grandi forze politiche romane. Se da un lato il PD ha lasciato la scelta della propria posizione ai suoi militanti mediante le assemblee pubbliche organizzate, dall’altro il M5S capitolino ha da sempre evidenziato come i romani abbiano già scelto di mantenere il servizio di trasporto pubblico eleggendo come sindaco nel 2016, Virginia Raggi.

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LA CAPITALE ANCORA INVASA DAI RIFIUTI Mario Elidio

Il degrado nella città aumenta. Ottobre nero per la Giunta comunale costretta a risolvere il problema della raccolta in strada ROMA – Il mancato rispetto dei termini (30 settembre) per l’approvazione del bilancio consolidato, utile ad AMA per assumere altro personale e conoscere le nuove aziende che avranno il compito di alleggerire il lavoro della municipalizzata, ha posto quest’ultima in guerra col Comune. Lo sciopero del 22 ottobre scorso ha visto incrociare le braccia degli operatori ecologici. La protesta va a sommarsi a quella del 6 ottobre, con circa un migliaio di cittadini del III Municipio davanti al TMB di via Salaria per chiederne la chiusura. Per la squadra della sindaca Raggi il tema dei rifiuti diventa un argomento sempre più scottante. Non bastano più le belle parole sull’ampliamento della differenziata e le iniziative per illustrare il piano rifiuti 20172021. Il problema, sommato a quello di non riuscire a trovare un’area adeguata per un nuovo impianto di compostaggio, sta recando preoccupazioni anche nel M5S. La porta chiusa dal Governo gril-

lino di Anguillara, alla proposta di realizzare un TMB al suo interno, costringe la Sindaca a trovare una nuova area. Nel frattempo il degrado ha catapultato nuovamente Roma sulle prime pagine nazionali. Una metropoli al collasso dove i cittadini costretti a convivere con i rifiuti in strada. Nel Municipio V tutti i quartieri sono stati invasi dai rifiuti per oltre due settimane. Emblematiche due strade a La Rustica: via della Rustica e via Turano, dove topi, sacchi e cattivi odori hanno padroneggiato per 14 interminabili giorni. Ad oggi, nonostante si sia provveduto alla pulizia delle strade, stenta a tornare la normalità. “A Roma non esiste un piano serio di differenziata, neanche uno di raccolta e di trattamento – ci racconta l’onorevole consigliere regionale Roberta Angelilli, a margine della manifestazione del 6 ottobre scorso davanti al TMB di via Salaria, rispondendo alla domanda su una maggiore criticità nella raccolta qualora venisse chiuso lo stabilimento – Da anni non si fa un piano e per la Giunta capitolina l’unica soluzione è gettare tutto nel TMB Salario”. Per noi questo è inconcepibile e la Montanari dovrebbe dimettersi – Posizione condivisa da tutti i presenti all’evento, che vede il Presidente del III Municipio, Giovanni Caudo, chiedere l’istituzione immediata di un’unità di crisi sul TMB composta da tutti i soggetti istituzionali competenti per provvedere alla graduale chiusura.


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Ennesimo nubifragio, Municipio in ginocchio

Martina D’Alessandro PXHERE Alessandro Moriconi

Allagamenti a ripetizione, persone rimaste incastrate nelle loro auto. Via Morandi un flagello di alberi TOGLIATTI – Il nuovo nubifragio o bomba d’acqua, come ormai è consuetudine chiamarla, che la sera del 20 ottobre scorso si è abbattuta su Roma, causando i maggiori danni nel quadrante est, ha messo nuovamente in crisi la viabilità e il sistema fognario della zona. Alle decine e decine di millimetri d’acqua si è aggiunto un vento fortissimo e una grandinata senza precedenti che oltre ad imbiancare le strade con oltre 10 cm di ghiaccio, ha schiantato decine di alberature orfane di quelle potature e messa in sicurezza più volte promesse dalla Giunta Raggi, attraverso l’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari. Non parliamo poi delle caditoie intasate di aghi di pino, foglie, e pietrisco stradale che hanno contribuito a mandare nuovamente sott’acqua viale Palmiro Togliatti angolo via Prenestina, via G. Morandi, Tor Sapienza, Tor tre Teste e gli altri quartieri del V Municipio. Diciamo anche che le responsabilità della Sindaca sono enormi, non

foss’altro perché proprio lei, come consigliere di opposizione, non lesinava all’ex sindaco Ignazio Marino frasi di scherno, come quelle con cui invitava i romani a premunirsi di canotti in caso di pioggia, proprio a causa delle caditoie ostruite. Un compito che, a parte qualche sporadico intervento, è ben lungi dall’essere portato avanti in maniera razionale. Poi ci sono gli allagamenti nei sottopassi di via G. Sansoni e via Turano dove c’è più di un dubbio sull’efficenza delle pompe idrauliche di sollevamento installate durante la realizzazione della TAV. Infine c’è la mancata sistemazione delle caditoie davanti alla vecchia sede municipale di via Prenestina, dove il Municipio potrebbe utilizzare, visto che ci sono tutti i presupposti di legge per farlo, il ricorso a Somma Urgenza. Una modalità che, laddove ci siano motivazioni valide certificate (come urgenza, pericolo o ulteriori danni), consentirebbe di far eseguire i lavori in maniera rapida. Un metodo che però è stato letteralmente criminalizzato dai grillini ad iniziare dal presidente del Municipio Boccuzzi. Questo, insieme alla mancata manutenzione e pulizia delle caditoie, è la concausa del perché ad ogni acquazzone si rischi ormai di morire affogati. Del resto i gommoni da gonfiare proprio adesso sembrano servire!

DI NUOVO SOTT’ACQUA VIA PRENESTINA Davide Di Carlo

Le bombe d’acqua che hanno colpito la capitale il 9 e il 20 ottobre scorsi hanno riacceso i riflettori sulla mancata pulizia delle caditoie e dei tombini PRENESTINA – Sono passati solamente quattro mesi dall’ultimo acquazzone che ha paralizzato la strada in questione il 14 giugno scorso allagando tutto, anche la sede del Municipio. Una bomba d’acqua che mise a serio rischio l’incolumità dei cittadini e dei dipendenti comunali salvati solamente dall’intervento dei Vigili del fuoco. Quanto accaduto all’inizio dell’estate sembrava aver fatto scattare l’allarme tra gli amministratori territoriali. Un problema che vedeva, o almeno i residenti credevano così fosse, il Governo locale seriamente preoccupato nel provvedere alla pulizia delle caditoie

e dei tombini. Ma non è stato così! Quanto accaduto lo scorso 9 e, soprattutto, il 20 ottobre scorsi hanno mostrato come nessun provvedimento sia stato adottato. Due ore di forte pioggia ininterrotta ha trasformato via Prenestina, per l’ennesima volta, in un fiume in piena. Il nuovo intervento dei Vigili del fuoco e della Polizia locale ha evitato pericoli all’intera collettività. Nonostante tutto, numerose sono state le macchine in panne e le vetture sommerse da metri cubi di acqua e ghiaccio, disagi che hanno riacceso i riflettori sulla mancata manutenzione delle strade urbane e scatenato l’ironia dei romani sui social network. A subirne i danni sono stati anche i mezzi pubblici, obbligati a transitare nella via, e le stazioni metro travolte, nella giornata del 20, da ondate di acqua piovana che non ha permesso il normale servizio, costringendo gli utenti ATAC a trovare rifugio sopra i seggiolini degli autobus, per evitare di essere travolti dall’acqua, o sopra i tornelli delle stazioni

metro. Numerose sono state le denunce dei romani che, attraverso foto e video, hanno reso pubblico lo stato in cui gli autobus romani e le metropolitane sono costrette a prestare servizio. “Ancora allagamenti nel V Municipio a causa delle caditoie ostruite – denuncia il PD Municipio V attraverso un video postato su Facebook il 9 ottobre – Il punto incriminato è l’incrocio tra via Prenestina e via Togliatti, davanti alla sede del Municipio”. Questi disagi portano puntualmente allo stesso quesito: perché non si provvede più alla pulizia delle caditoie? La risposta è nel ritardo che c’è stato per l’avvio dei due bandi di assegnazione dei lavori per la manutenzione stradale. Due gare, sbloccate dopo il primo stop dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), che prevedono complessivamente circa 4 mln di euro da investire per le strade di grande viabilità e per 8mila km di viabilità secondaria. Questi fondi, provenienti dal Giubileo, non sono stati mai utilizzati e continuano, ad oggi, a essere accantonati e non spesi visto che è ancora sconosciuto l’esito del bando.

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una professione che PETIZIONE ONLINE PER nasce dalla passione SALVARE LA CERVELLETTA della nostra famiglia Davide Di Carlo

Già tante le adesioni, ma non sono ancora sufficienti. Arrivare a 6mila firme è possibile Tor Sapienza – “Salviamo la Cervelletta!”, questo è l’appello dell’Agenzia di Tor Sapienza che trova sostegno nelle realtà del quartiere di Colli Aniene. Il grido unanime lanciato dai due quartieri periferici romani è rivolto al Comune di Roma per chiedere di riservare maggiore attenzione nella salvaguardia del parco che li lambisce. Ricco di monumenti che ricalcano la gloriosa storia dell’agro romano, l’area ospita al suo interno, oltre a reperti dell’epoca romana, anche torri di guardia datate XIII secolo, una scuola per la bonifica dell’agro del XVIII secolo e una stazione sanitaria, costruita per contrastare la ma-

laria, dove si sperimentò per la prima volta il chinino. Il quadrante immerso nel verde ricco di storia che fu propulsore della nascita delle scuole contadine, prima ancora di diventare un Borgo nei primi anni del Novecento. Un piccolo centro abitato dove venne eretta la prima parrocchia dell’agro romano, la chiesa di Santa Maria Immacolata. Questo è quanto offre l’intero parco della Cervelletta. Un’area unica nel bel mezzo della periferia romana, oramai completamente abbandonata dalle istituzioni. Di proprietà dal 2001 del Comune di Roma, oggi il Casale custodisce una biblioteca e un museo storico sulla civiltà contadina. È un sito monumentale immerso all’interno di un parco. L’area verde però, oggi, è interdetta al pubblico. Questo concentrato di cultura e ambiente sta rischiando di morire. Per questo motivo nel 2016 il FAI (Fondo Ambientale Italiano), attraverso il Comitato per la salvaguardia del Casale della Cervelletta, ha messo il com-

plesso monumentale e il parco circostante all’interno del catalogo de “I Luoghi del Cuore”. Ciò permette una possibile ristrutturazione dell’intera area riuscendo a coniugare sviluppo sociale, culturale ed economico. Il progetto potrà trovare la sua realizzazione, attraverso piccole ma importantissime somme provenienti dal FAI, solo dopo il raggiungimento di minimo 6mila adesioni online alla petizione promossa dall’ente impegnato nella salvaguardia dell’ambiente nazionale. Manca meno di un mese per donare un futuro migliore all’intero parco della Cervelletta. Per questo motivo l’Agenzia di Quartiere di Tor Sapienza si è attivata per promuovere un maggior numero di adesioni coinvolgendo istituzioni, associazioni e singoli cittadini per sensibilizzare tutti alla causa che sta portando avanti. Le adesioni possono essere raccolte solamente tramite internet attraverso la pagina dedicata sul sito www.fondoambiente.it entro, e non oltre, il 20 novembre 2018.

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Piste ciclabili nella Capitale sempre più una realtà Marco Centi

Il comune di Roma pare seriamente intenzionato a implementare la rete di ciclabili

ALDO ZAINO

ROMA – Il progetto della ciclabile su via Nomentana sta procedendo a passi spediti e lunghi tratti del percorso sono stati completati. La ciclovia collegherà Porta Pia col Parco delle Valli, connettendosi alla ciclabile presente sul fiume Aniene che collega via Togliatti a Villa Ada. A quanto pare, Roma si sta dotando di una seria e organizzata rete di piste ciclabili che può giovare alla città, riducendone il traffico e rendendo tutti un po’ più in forma, quando sia possibile sostituire all’auto questo mezzo tradizionale di locomozione. Si può già pedalare lungo tutto l’asse del Tevere che attraver-

pixabay

sa la città, partendo da Roma Nord all’altezza di Fidene sino a Tor di Valle. Una suggestiva pista ciclabile, sempre a Roma nord, è quella che collega Ponte Milvio a Villa Ada, attraversando Villa Glori e Monte Antenne. A Roma Sud la rete di ciclabili già rappresenta un’ottima alternativa in una zona fortemente congestionata dal traffico, come quella di via Petrocelli che collega via Tuscolana alla Romanina in zona università Tor Vergata. Un lungo tratto di via Grotta Perfetta è affiancato da una ciclabile che dal quar-

tiere Montagnola raggiunge il parco presso il Forte Ardeatino. È possibile spostarsi dall’Eur sino alle Mura Aureliane utilizzando la pista esistente. Le ciclabili sui sentieri che attraversano zone non urbanizzate, come quella che collega Roma a Fiumicino, lunga ben 22 km, dimostrano tra i vantaggi, oltre a ridurre il traffico, il miglioramento della qualità dell’aria, riducendo le emissioni di CO2. Ora bisogna anche pensare a tutti i casi in cui la bicicletta non può essere un’alternativa!

IL LAGO EX-SNIA PRESTO MONUMENTO NATURALE Chiara Borsini

L’area dell’ex Snia, con il suo lago, è stata riconosciuta dalla Regione come monumento naturale EXSNIA – Per iniziativa della consigliera regionale Marta Bonafoni, sono stati approvati alla Regione Lazio due ordini del giorno, con i quali si chiede l’i-

stituzione di due nuovi monumenti naturali della Capitale: l’area con il suo lago (V Municipio) e il Fosso della Cecchignola (IX Municipio). L’area ex Snia, sita tra il Pigneto, via del Portonaccio, Via Prenestina e via del Casal Bertone, già appartenente alla CISA, poi SNIA Viscosa, fabbrica dismessa nel 1954, è dotata di un lago di notevole bellezza, uno specchio d’acqua alimentato dalle acque sorgive dell’antico fosso della Marranella, all’interno di un parco pubblico detto “delle Energie”, dalle acque Pulite e balneabili,

con intorno una ricca vegetazione, con piante spontanee ed esotiche. Il Fosso della Cecchignola è un’area naturale di grande pregio, un corridoio ecologico sito tra i parchi naturali Laurentino, Acqua Acetosa e Appia Antica, con molte varietà di specie animali e vegetali. L’iter per l’istituzione del monumento naturale, auspicato da varie associazioni, è già avviato, si tratta ora di accelerarne la procedura. Non resta che sperare, come auspicato dalle associazioni ambientalistiche e di quartiere, di veder luce al più presto.

Memorial Caduti di Nassirya Aldo Zaino

Il 12 novembre 2018 le Associazioni Folgore e San Luca, con la Parrocchia di San Luca Evangelista, ricordano i Caduti, civili e militari italiani, nell’attentato del 2003 a Nassirya MALATESTA – Nel 2009 il Parlamento italiano, con voto unanime, ha voluto istituire per il 12 novembre la giornata in cui ricordare i Caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace. Un riconoscimento ai molti che hanno perso la vita onorando l’Italia e il Tricolore in tutto il mondo. Il consueto appuntamento al Teatro San Luca è uno dei più importanti nel territorio del V Municipio di Roma. L’evento coinvolge gli abitanti del quartiere e le numerose autorità militari e civili, che in questa occasione fanno sentire la loro vicinanza ai parenti che presenziano la cerimonia. Il programma dell’11 novembre inizia con la Santa messa alle

ore 16,00 ufficializzata dal Cappellano militare e dal parroco Don Romano De Angelis. Successivamente, al Tetro San Luca, alla presenza dei famigliari delle vittime di Nassirya e alle autorità civili e militari, ci sarà un concerto con la Fanfara della Scuola Allievi Carabinieri di Roma e l’esibizione della cantante Ileana Di Pietro e del coro dell’Istituto Comprensivo Alberto Manzi. Anche all’organizzazione di questa edizione ha contribuito il Comando Generale dei Carabinieri, il Comando Generale Arma dei Carabinieri V° Reparto e lo Stato Maggiore dell’Esercito. Numerosi i Patrocini ricevuti: Consiglio Regionale del Lazio, Assemblea Capitolina di Roma Capitale, CONI Comitato Nazionale e Regionale Lazio, l’Associazione CCC “Martiri di Nasiriyha”, l’Istituto della Legione D’Onore dei Cavalieri di Vittorio Veneto, la Norman Academy, il Comune di Sernaglia della Battaglia (TV), il Comune di Vittorio Veneto (TV), la Provincia di Treviso, il Comune di Boretto (R.E.). Con questo evento Giancarlo Muti, presidente delle Associazioni San Luca e Folgore, si propone di tenere alto il ricordo dei nostri caduti nelle missioni di pace.

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Andy Warhol in mostra nella Capitale Un luogo dove rinfrescare la psiche Redazionale

Un appuntamento da non perdere, presso lo Studio Bonifazi

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Marco Centi

Al complesso del Vittoriano l’importante esposizione di uno dei maggiori artisti del XX secolo ROMA – Andy Warhol è l’ideatore e il maggiore esponente della Pop Art. La mostra, inaugurata lo scorso 3 ottobre, sarà visitabile sino al 3 febbraio del 2019. L’artista americano è conosciuto per le sue opere iconiche, come i ritratti policromatici di Marilyn Monroe, Mao e moltissimi personaggi del secolo scorso. Il geniale Warhol ha trasceso, durante la sua carriera, i canoni dell’arte classica, elevando i normali oggetti del

consumismo e della cultura americana ad emblemi di un’espressione pittorica che si è imposta come sublimazione della normalità e della trasformazione in arte dell’immaginario comune. Celeberrime sono le opere che ritraggono la lattina della zuppa Campbell o la scatola di detersivo divenuta una scultura. La mostra espone ben 170 opere, principalmente realizzate tra gli Anni Sessanta e Settanta. Sarà possibile ammirare le opere iconiche, quelle dei personaggi famosi come Mick Jagger e Grace Jones, ma anche una sezione dedicata alle foto Polaroid scattate dall’artista a personaggi e amici come Valentino, Armani, Stallone e Michael Jackson. Conosciutissimi sono anche gli autoritratti, esposti anch’essi al Vittoriano. Warhol non è stato solamente pittore, ma eclettico artista

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PRENESTE – Il Natale, si sa, arriva quasi all’improvviso. Per questo, il consueto appuntamento con ArteItalia di Francesco Maria Bonifazi e Luciano Lombardi, quest’anno, avviene il 1° di Dicembre. Quale coincidenza migliore, visto che si tratta del primo giorno del mese e di un Sabato! Durante l’arco dell’intera giornata, dalle 11.00 in poi, si potranno incontrare i due artisti, ormai conosciuti nel quartiere, visitare lo studio, incontrare gli addetti ai lavori. La pittura è un’arte antichissima, prima vera forma espressiva umana, può essere sofisticatissima, qui, dai nostri due amici, è amata e rispettata. Bonifazi propone i suoi, ormai famosi, 7 centimetri x 7 centimetri, mini-opere dalle misure contenutissime, delicate e sorprendenti. L’altro, il Lombardi, in arte Lomba, ci stupisce con una serie di opere astratte dove l’asciuttezza del segno e la rigoro-

sità dell’impianto formale non impediscono alla forza del colore di manifestare la sua anima calorosa e generosa. Entrambi con oltre 30 anni di esperienza nel campo, mostre nazionali e internazionali, cataloghi, partecipazioni a gruppi, quali il Gruppo Ditirambico, Ask the Dust, Presenteismo, protagonisti di performances multimediali, sempre con l’approvazione del pubblico e della critica, i due pittori si sono dimostrati persone affabili, aperte all’incontro e alla novità. Nel loro studio, che ospita anche il figlio di Francesco Maria, Aurelio Bonifazi, esperto di computer graphic, si respira un’aria conciliante, ristoratrice. Un luogo dove rinfrescare la psiche, sollecitare i sensi visivi, lasciandosi accompagnare dalle conversazioni, mai banali, con i due maestri che prediligono il linguaggio semplice, fatto di normalità, di conoscenza tecnica e amore per l’arte, con il quale indagare la realtà. Insomma, artisti da vedere! Contatti Via Roberto Sanseverino 38 Cell. Bonifazi 339.12.88.262 Cell. Lombardi 338.25.61.810 francescomariabonifazi@alice.it lombaluciano@gmail.com

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Nasce la Palestra Popolare Chiara Borsini

Nato due anni fa, il progetto è diventato un modello di coesione sociale e recupero della periferia QUARTICCIOLO – Il Quarticciolo è una tipica borgata romana edificata nell’ultimo periodo del fascismo, che si estende da via Palmiro Togliatti alla Prenestina. Di recente, in questo quartiere è accaduto qualcosa che merita di essere raccontato. È successo che alcuni abitanti della zona, sollecitati da Giovanni Cozzupoli – un giovane assistente educatore in una scuola della Balduina, originario di Reggio Calabria – e Emanuele Agati, originario di un’altra borgata, il Labaro, entrambi tecnici federali riconosciuti dalla Federazione pugilistica italiana, hanno

wikipedia

Cura del ferro, tavolo tecnico tra Roma Capitale e Ferrovie

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deciso di ribellarsi allo stato di abbandono e di degrado di cui soffrono non poche periferie romane. È così che è nata, due anni fa, la “Palestra Popolare Quarticciolo”, originata dal recupero di locali abbandonati, accuratamente ripuliti, trasformati e restaurati dai residenti, coadiuvati da comitati e associazioni del quartiere e che è diventata un importante luogo di aggregazione. Da rimarcare che la palestra, che conta un centinaio di frequentatori, non ha ricevuto alcun finanziamento dallo Stato, è gestita su base volontaria e

solo chi può pagare versa la cifra simbolica di 25 euro mensili. La funzione sociale è evidente: allontanare i giovani dalla strada e mettere a disposizione un luogo in cui condividere idee, esperienze, progetti. E i risultati si vedono: la palestra di boxe popolare ha già “sfornato” tre pugili agonistici, uno dei quali, di origine egiziana, ha vinto il torneo regionale esordienti. È un progetto, quello di Giovanni ed Emanuele, che merita di essere riconosciuto e tutelato dalle autorità, mettendolo al riparo da eventuali sfratti o sgomberi.

Guida facile ai servizi sociosanitari del territorio Chiara Borsini

L’obiettivo è di facilitare l’accesso ai servizi sanitari per i residenti V MUNICIPIO – Come è tristemente noto, la sanità italiana non gode di “ottima salute” a causa dei tagli finanziari, della carenza di personale e della eccessiva burocratizzazione. Perciò, non può che essere valutata favorevolmente ogni iniziativa che va incontro alle

esigenze dei “pazienti” (in tutti i sensi). Va in questa direzione l’iniziativa adottata dal Municipio V di presentare, alla Casa della Salute Santa Caterina della Rosa, una “Guida facile ai servizi socio-sanitari del territorio”, redatta dall’Ufficio di Piano municipale e dalla responsabile della Casa della Salute, Elisabetta Fusconi. Scritta con un linguaggio semplice e comprensibile, fornisce le informazioni su tutti i servizi e le prestazioni ai cittadini. Questo costituisce, secondo l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, Laura Baldassarre, un “esempio avanzato

ROMA – L’obiettivo è quello di rigenerare le aree ferroviarie dismesse per riutilizzarle e sviluppare una valida rete metro tranviaria nella Capitale. Questo, oltre a potenziare i collegamenti in una città come Roma, sofferente per il pesante traffico, andrebbe a diminuire le emissioni di CO2 e migliorare la qualità dell’aria. Non a caso il progetto porta il soprannome di “cura del ferro”. Gli interventi in programma prevedono il completamento dell’anello ferroviario Nord e del nodo di scambio del Pigneto nel V Municipio, il riassetto della stazione Tiburtina e la riqualificazione di aree adiacenti alle stazioni di Trastevere, Ostiense, Quattro Venti, Tuscolana.

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di integrazione sociosanitaria”, con l’intento di “rafforzare l’equità nell’accesso a servizi e prestazioni, contrastando ogni genere di disomogeneità o di discriminazione”.

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I tavoli tecnici, che costituiranno la cabina di regia e che avranno la funzione di seguire i lavori e i relativi investimenti con rendiconti trimestrali, saranno costituiti da rappresentanti di Roma Capitale (Assessorato alla Città in Movimento e Assessorato all’Urbanistica) e delle Ferrovie Italiane (Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani). Come ha dichiarato il presidente di FS, Carlo De Vito, “l’avvio di questi tavoli tecnici rappresenta un passo decisivo per i processi rigenerazione urbana da realizzare sui principali nodi di interscambio modale della città, affiancando il potenziamento del trasporto pubblico alla riqualificazione degli ex scali ferroviari”. L’assessore ai Trasporti Linda Meleo ha sottolineato come queste opere strategiche a lungo termine, che miglioreranno i collegamenti della Capitale, sono fortemente volute dai cittadini e dai pendolari che ogni giorno devono raggiungere Roma. Per la sindaca Raggi la cura del ferro rappresenta l’obiettivo di rendere la nostra città sempre più competitiva in Europa.

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La piattaforma creata da una startup spagnola rivoluziona i tradizionali metodi usati per far incontrare domanda e offerta di case APP – Tutti sappiamo più o meno come sia difficile trovare un alloggio adeguato alle nostre esigenze, sia esso in affitto o da acquistare. Ciò è ancora più vero nelle grandi città come Roma, dove i prezzi proibitivi e la scarsa offerta possono rendere la ricerca molto simile a una odissea. In aiuto giunge una nuova app che negli ultimi tempi sta avendo un incredibile successo nelle grandi città italiane. Si chiama Badi e promette di rivoluzionare i tradizionali metodi per cercare la casa dei nostri sogni. Si tratta di una start up spagnola nata da una

brillante intuizione di Carlos Pierre, il quale, nel 2015, mentre era in cerca di un alloggio economico a Barcellona, si imbatte in un blog di una giovane ragazza che raccontava di come fosse riuscita a trovare la casa dei suoi sogni utilizzando Tinder, un’applicazione per incontri. L’idea geniale di Carlos è molto semplice e si fonda sullo stesso meccanismo dei famosi siti di incontri: creare una piattaforma in cui gli utenti scambiano informazioni personali con l’intento di trovare l’alloggio ideale. In pratica, chi cerca un alloggio utilizza l’app per mettersi in contatto direttamente con il proprietario, non prima di aver scelto i parametri ideali. Invece di cercare un partner ideale, ci si concentra su due camere e servizi vicino alla stazione della metropolitana. Un algoritmo contenuto nell’app analizza i dati social (con il consenso dell’utilizzatore) più gli imput inseriti al momento dell’iscrizione. In questo modo si è sicuri che domanda ed offerta combacino alla perfezione, rendendo la piccola odissea meno impegnativa.


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Educazione alla cittadinanza Gianni Ranalletta

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STELLE DI PERIFERIE, NO ALL’ABBANDONO SCOLASTICO Davide Di Carlo

Il progetto prevede di trasformare la scuola in centri di aggregazione coinvolgendo gli alunni ROMA – È stato presentato in Campidoglio il 3 ottobre scorso, durante il seminario ‘Scuole e Periferie’, il progetto ‘Stelle di Periferie – scuole attive per l’inclusione’ che cercherà di contrastare l’abbandono scolastico, ancora molto alto nei quartieri periferici. Curato dal centro ‘Alfredo Rampi’ Onlus, in collaborazione con Roma Capitale, il piano ha come obiettivo quello di potenziare l’offerta formativa delle scuole periferiche, ponendo al centro gli studenti. Un’idea che tende a renderli maggiormente partecipi nella cura degli istituti scolastici, così da contrastare lentamente l’abbandono scolastico. Il progetto illustrato prevede una pluralità di azioni differenti come numerose attività sulla sicurezza dell’edificio scolastico, counseling, potenziamento del metodo di studio, corsi di italiano e tanto altro ancora. Si svolgeranno numerose attività ludiche e non che saranno

svolte nelle ore pomeridiane e che cercheranno di rendere la scuola un centro di aggregazione dove poter socializzare oltre le ore di lezione. Il piano presentato è nato grazie alla sinergia di 4 municipi (V, VI, X e XIV), cinque istituti scolastici e dieci enti del terzo settore. È stato pensato proprio per quei quartieri dove la povertà è più diffusa. Si inizierà con quattro scuole di quattro diversi quartieri (Prenestino, Tor Bella Monaca, Acilia e Primavalle), per poi diffondere il progetto in altri istituti. L’azione viene promossa proprio quando nel VI municipio è scoppiato il caso inerente all’ondata di furti all’interno delle scuole del territorio, culminati in alcuni casi con defecazioni nei corridoi. Il problema, fatto emergere dal Consigliere del Gruppo misto, Dario Nanni, ha evidenziato la lentezza nel prendere provvedimenti per riportare la sicurezza e l’igiene nei plessi a causa della struttura amministrativa locale non funzionale. “Alcuni genitori hanno visto l’inerzia da parte dell’amministrazione comunale nel dare risposte. Noi come amministratori municipali non veniamo ascoltati dal Campidoglio e, quindi, a questo punto mi chiedo se non sia più utile chiudere i Municipi per non creare false speranze tra la gente”.

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Roma Capitale ha aderito all’iniziativa di Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani – per una proposta di legge che introduca l’educazione alla cittadinanza come materia scolastica ROMA – La proposta di legge di iniziativa popolare, promossa dal Comune di Firenze col sostegno dell’Anci, è stata depositata in Corte di Cassazione lo scorso giugno e contemporaneamente è stata avviata una campagna di raccolta firme in tutta Italia. L’iniziativa, che richiede “l’insegnamento di educazione alla cittadinanza come materia autonoma con voto, nei curricula scolastici di ogni ordine e grado”, sta riscuotendo notevo-

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le successo sia tra le amministrazioni locali che tra i cittadini, evidenziando come si stia vivendo un generale bisogno di riscoprire il senso di appartenenza alla propria comunità e al rispetto delle regole di convivenza civile. L’obiettivo è quello di raccogliere le cinquantamila firme indispensabili per depositare la legge in Parlamento entro la fine del 2018. Ad affiancare l’iniziativa di Anci è partita una campagna di comunicazione interattiva e multimediale denominata #ascuoladieroi, dove i cittadini e le associazioni possono organizzare la raccol-

Addio al voto in condotta in decimi Chiara Borsini

Cambieranno le modalità di valutazione del comportamento degli studenti della scuola secondaria di primo grado SCUOLA – Il Miur ha pubblicato, il 10 ottobre scorso, una circolare contenente le indicazioni per l’applicazione dei provvedimenti previsti dal decreto attuativo della legge 13 luglio 2015 n. 107 (recante la riforma del sistema nazionale

di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti) per le scuole. I testi di legge approvati ad aprile scorso dal Consiglio dei Ministri stabiliscono, infatti, che il voto di condotta, normalmente espresso in decimi, verrà sostituito da un giudizio sintetico. Questo perché si è ritenuto che ridurre al solo voto di condotta la valutazione del comportamento degli studenti sia troppo semplificativo. Un giudizio più articolato, invece, può consentire di dare all’istituzione scolastica e alle famiglie un quadro più preciso delle modalità di relazione dei ragazzi con i pro-

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ta di firme, essere testimonial dell’evento e condividere contenuti vari finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo. I materiali sono disponibili sul portale www.ascuoladieroi. it e tutti possono contribuire andando a firmare presso la sede del proprio comune di residenza, o raccogliendo firme sul modulo predisposto. Anche Roma ha aderito al progetto, la raccolta di firme avviene – previa presentazione del documento di identità – presso tutti i Municipi della Capitale o presso il Segretariato Generale, Ufficio Protocollo, Palazzo Senatorio in piazza del Campidoglio.

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pri compagni e con l’ambiente scolastico in genere, in virtù di quella funzione formativa e di orientamento che la valutazione dovrebbe avere, secondo quanto previsto anche dalla stessa legge 107 del 2015. Il Miur ha assicurato che la norma non ostacolerà la lotta a bullismo e cyberbullismo, sia perché la prevenzione e il contrasto di questi fenomeni non verranno vincolati al voto, ma a misure di intervento più ampie, sia perché non viene in alcun modo messa in discussione la possibilità di non ammettere all’esame finale, o alla classe successiva, gli allievi che abbiano ricevuto valutazioni negative e sanzioni disciplinari.


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Il macaco fotografo Riccardo Guglielmin

Non è un mistero: fotografare è diventata un’attività facilissima e, grazie alla tecnologia moderna... è alla portata di tutti! FOTOGRAFIA – Scoprire, però, che anche i macachi sono dei provetti fotografi può risultare incredibile. Sembra impossibile, ma i macachi hanno raggiunto abilità fotografiche per realizzare, addirittura, dei selfie straordinari! Artisti così originali da diventare, in questi ultimi anni, famosi in tutto il mondo, capaci di attirare forti interessi e curiosità. La storia inizia nel 2011 e si svolge sull’isola Sulawesi, una riserva naturale indonesiana. I protagonisti sono: il fotografo naturalista inglese David Slater e un macaco femmina della specie Macaca nigra. Slater lascia volontariamente la macchina fotografica accesa su un cavalletto e si allontana dalla postazione. Il macaco, approfittando dell’assenza del fotografo, si avvicina alla fotocamera e schiaccia ripetutamente il pulsante di scatto. Molte delle immagini realizzate sono sfocate e non valide, alcune invece sono incredibilmente perfette come nitidezza e inquadratura. Dei veri e propri selfie, dei primi piani bellissimi nei quali lo sguardo e il sorriso hanno una straordinaria intensità emotiva ed espressiva. Slater inizia a vendere queste immagini, chiamandole “autoscatto del macaco”, alle agenzie. Le immagini diventano subito famose e hanno una forte diffusione virale sul web e sulla stampa. Slater rivendica il copyright

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Nasce l’associazione culturale Insiemi Sensibili! IL SELFIE DEL MACACO

sulle foto in considerazione del suo lavoro di post-produzione e, soprattutto, della sua decisione di permettere di far “giocare” i curiosi macachi con la sua attrezzatura nella speranza che avrebbero tentato di fare degli scatti. Tra il 2014 e il 2015 la vicenda si complica, un’organizzazione animalista (la Peta) sostiene che Slater non può guadagnare i diritti d’autore su foto che non ha effettivamente e personalmente scattato. I diritti, pertanto, devono essere del macaco in quanto è stato lui a realizzare le foto. Ma come può un macaco (un animale-non umano) non avendo una personalità giuri-

dica essere soggetto alla legge sul diritto d’autore? Inizia uno scontro tra il fotografo inglese e l’organizzazione animalista pronta ad impiegare l’eventuale risarcimento e tutti i proventi dello sfruttamento della foto nella campagna a favore della difesa dei macachi. Solo alla fine del 2017 Slater raggiunge con la Peta un accordo riguardo al copyright: il fotografo inglese devolverà il 25% dei guadagni, su queste originali fotografie, agli animalisti per la protezione dei macachi dell’Indonesia. Ma al di là dei mille risvolti economici e giuridici… quante persone avranno fatto i complimenti al macaco per la qualità dei selfie, per la spontaneità del sorriso e la bellezza degli occhi?

PIGNETO – Formata da musicisti, artisti ed artigiani, Insiemi Sensibili intende promuovere e diffondere la cultura del fare musica, arte e artigianato, in ogni sua forma ed espressione. Dal cuore del quartiere romano Pigneto, dove risiede, vuole pulsare nuova linfa culturale ed aggregativa, espandere la filosofia di poliedricità ed eterogeneità che la caratterizza: diversità che si fa valore aggiunto, strade differenti che dalla loro fusione trovano una loro evoluzione, una nuova sinergia, senza perdere le proprie peculiarità. Questo è il pensiero di creatività e di cultura in cui l’associazione crede, e che vuole riflettere verso l’esterno, per creare una specie di reticolato urbano in cui diverse persone, associazioni e realtà possano incontrarsi,

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SOSTITUZIONE ALBERATURE, UNA MOZIONE “RECIDIVA” Alessandro Moriconi

Passa all’unanimità la Mozione presentata da Stefano Veglianti per la sostituzione degli alberi messi a dimora presso le stazioni della MetroC V MUNICIPIO – Oltre un anno fa il Consiglio municipale votava un’analoga mozione tesa alla sostituzione di tutte le essenze arboree messe a dimora sulle soprastazioni MetroC. Purtroppo, quelle che non hanno attecchito sono circa il 50% del totale. Il consigliere Veglianti, durante la presentazione della mozione, ha detto che “ci saranno difficoltà a far sostituire gratuitamente le essenze, in quanto né la Giunta guidata dal presidente Boccuzzi e né la maggioranza che lo sostiene hanno dato seguito ad un’analoga mozione approvata oltre un anno fa e che, come da contratto, imponeva la sostituzione di tutte quelle essenze che non avrebbero attecchito entro i due anni dalla messa a dimora. Una “svista” che, a meno di im-

ALESSANDRO MORICONI

wikimedia

previsti, farà mettere al Municipio le mani al portafoglio per pagare quello che invece sarebbe stato a carico dei concessionari, insomma oltre al danno anche la beffa. Nel suo intervento Veglianti si è soffermato anche sul degrado del verde presente, alle assurde scelte architettoniche delle stazioni, Gardenie su tutte, dove un numero eccessivo di aiuole, impossibili tra l’altro da mantenere in maniera decorosa, impediscono di avere uno spazio utilizzabile anche per eventi, feste, mercatini. Nella discussione è intervenuto anche il presidente della Commissione Ambiente,

Cosimo Puliti, che ha cercato di scaricare le responsabilità sullo stato indecoroso delle alberature e delle aree verdi sul Dipartimento Ambiente, mentre, a suo dire, il verde in carico al Municipio è, nonostante le difficoltà, decoroso e curato. Nella dichiarazione di voto il consigliere Veglianti è tornato ancora sulle responsabilità oggettive che riguardano la mancata sostituzione delle alberature che non hanno attecchito sulle aree delle stazioni metro, ascrivibili tutte alla Giunta Boccuzzi che non ha attuato quanto richiesto dalla mozione votata, sempre all’unanimità, oltre un anno fa.

Aumento della temperatura globale, come arginarlo Chiara Borsini

L’aumento di solo un mezzo grado della temperatura globale può avere conseguenze catastrofiche AMBIENTE – Lo dice la relazione speciale del Gruppo intergovernativo sul cambiamento Climatico (IPCC), recentemente approvata ad Incheon, in Corea. L’Accordo di Parigi, sottoscritto da 195 nazioni alla 21° Conferenza delle parti dell’UNFCCC nel 2015, in risposta alla minaccia di cambiamento climatico, ha raccomandato di mantenere “l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2° rispetto ai livelli preindustriali proseguendo gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura a

1,5 gradi”. Già ora, l’aumento del livello di temperatura globale di 1 grado ha comportato effetti negativi, quali le condizioni meteorologiche estreme, l’innalzamento del livello del mare e la diminuzione del ghiaccio marino artico. Le raccomandazioni dell’ONU per ridurre le emissioni di CO2: 1) risparmio energetico (attraverso energie rinnovabili, veicoli elettrici, efficienza energetica, riciclo rifiuti, riduzione del consumo di carni) e riforestazione; 2) limitato uso nei settori produttivi dello stoccaggio di carbonio; 3) sostenibilità del settore dell’energia; 4) sviluppo basato su fonti fossili, con le emissioni riassorbite dallo stoccaggio di carbonio. Le conseguenze della limitazione del riscaldamento a 1,5 gradi comporterebbero un innalzamento del livello del mare, entro il 2100, di poco inferiore ai 10 cm; l’Oceano Artico rimarrebbe senza ghiaccio marino in estate una volta ogni secolo, anziché

ogni dieci anni se l’aumento di temperatura globale fosse di 2 gradi; la barriera corallina diminuirebbe del 70-90%, mentre sarebbe eliminata del tutto con l’aumento a 2 gradi; limiterebbe l’impatto sulla salute umana, mentre rimarrebbe il rischio di perdita degli ecosistemi. Per raggiungere l’obiettivo, la prima esigenza è quella di ridurre le emissioni inquinanti. Quelle di CO2 causate dall’uomo dovrebbero diminuire, rispetto al 2010, del 45% entro il 2030, per sparire del tutto entro il 2050. Spetta ora ai singoli governanti dei paesi aderenti applicarle, adottando comportamenti virtuosi. Va rilevato che l’Italia si è da tempo mostrata sensibile a questi temi. L’attuale ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha giudicato insufficiente l’accordo di Parigi ad evitare i temuti disastri ecologici, proponendo, su Twitter, di “accelerare la decarbonizzazione in tutti i settori.

Via Sansoni, storia di ordinaria follia Alessandro Moriconi

Una follia tecnico/ amministrativa e politica che parte dalla chiusura, oltre un mese fa, della strada a causa dei liquami provenienti dal campo rom di via Salviati, prima, e del nubifragio poi TOR SAPIENZA – Una chiusura al traffico che in pochissimi giorni ha trasformato la strada in una discarica con decine di tonnellate di rifiuti di ogni genere – dai semplici calcinacci ai mobili, a resti di ristrutturazioni di immobili, a plastiche e altro ancora – che chi ha effettuato la bonifica ha pensato bene (certamente anche per riaprire la strada al traffico veicolare) di accatastare al lato della strada, mentre l’istituzione locale ripristinava con incredibile solerzia

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la segnaletica orizzontale. Una scelta che, purtroppo, si è rivelata infelice visto che quei rifiuti sono stati praticamente offerti a chi quotidianamente accende quei roghi che da anni vengono segnalati dal CdQ di Tor Sapienza e che stanno letteralmente avvelenando i residenti locali e delle zone limitrofe. Le responsabilità sul mancato ritiro dei rifiuti non sono addebitabili al Municipio, ma a chi dal Dipartimento Ambiente non è stato in grado di coordinare le operazioni con Ama Spa. E così, pochi giorni fa il delitto annunciato si è consumato e un fumo acre e nero si è levato nel cielo. Immediate le segnalazioni e l’intervento delle autobotti del Vigili del Fuoco e della Polizia di Roma Capitale che chiudeva immediatamente la strada per la possibilità che all’interno di quella montagna di rifiuti in fiamme ci fossero anche delle bombole vuote di gas. Un rogo che ha cambiato la composizione dei rifiuti e che di certo triplicherà, almeno, il costo di rimozione. Ma adesso, chi paga?


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Pappa Reale, DRUNKORESSIA, cibo per regine NON MANGIO E BEVO CIÒ CHE VOGLIO Francesco D’Ambrosio

La Pappa Reale è la secrezione ghiandolare delle api operaie giovani (tra il quinto e il quindicesimo giorno di vita), di consistenza gelatinosa e colore bianco, dall’odore pungente e il sapore lievemente acido

Sara Eba Di Vaio

Il termine “Drunkoressia” si riferisce a una dannosa abitudine che induce le persone affette a digiunare per molte ore per potersi concedere, senza timore di metter mano alla linea, una serie di bicchieri di vino e/o superalcolici al momento del “rito” dell’aperitivo PSICOLOGIA –Il termine è stato coniato nel 2008 dai media popolari del “New York Times” che hanno raccontato di questa moda, diffusa in particolare fra i giovani, finalizzata a permettere di consumare grandi quantitativi di alcol mantenendo, o addirittura diminuendo, il peso corporeo. Si digiuna per 24-48 ore, sostenendosi solo con acqua e sigarette, fino a quando scatta il rito dell’happy hour. A favorire lo sviluppo di questa moda, attecchita soprattutto negli ultimi dieci anni, sono stati anche i nuovi modelli del bere giovanile. Primo fra tutti il binge drinking, la tendenza a bere a ritmi compulsivi e in poche ore più alcolici insieme (birra, alcol, superalcolici), visti anche come mezzi facili per favorire le capacità di

pixabay

relazione. Quando l’alcol viene assunto a digiuno, l’organismo tende ad assorbirlo molto più rapidamente e i danni per il corpo sono maggiormente elevati, in particolare nel corpo delle donne. Uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, ha, infatti, rilevato quanto le donne siano più vulnerabili all’alcol a causa della ridotta capacità, rispetto all’uomo, di metabolizzare l’etanolo. Le donne generalmente pesano di meno degli uomini e hanno meno enzimi che metabolizzano l’alcol (alcol deidrogenasi), e in genere hanno meno acqua corporea totale per diluire l’alcol nel sangue. Se bere alcol diventa un’abitudine gli effetti sul fegato, sul sistema cardiovascolare e su quello gastrico saranno più gravi e immediati che negli uomini. La motivazione alla drunkoressia non trova ancora una sua connotazione, ma si pensa che i fattori predominanti del suo sviluppo siano una percezione del sé distorta in combinazione con gli standard

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irrealistici di immagine, corpo e bellezza. L’alcol inoltre è utilizzato anche per contenere l’ansia e la depressione e quindi come risposta allo stress. Educare gli adolescenti alle conseguenze di un uso smodato di alcolici e combattere la cultura dello “sballo”, vale a dire di un divertimento possibile solo se associato a comportamenti eccessivi e trasgressivi, sembra essere la via da perseguire per affrontare il fenomeno anche perchè, ad oggi, non esiste un trattamento specifico per la drunkoressia. Trattandosi di una combinazione di due diversi disturbi (alimentare e alcolismo) il trattamento dovrà affrontarli entrambi. Fare diagnosi e non minimizzare rappresenta un primo fondamentale passo. Riconquistare sane abitudini alimentari e l’astinenza dall’alcol diventa poi la condizione unica e necessaria per la risoluzione del problema. Dr.ssa Sara Eba Di Vaio Psicologa – Psicoterapeuta Sessuologa Clinica

SALUTE – La Pappa Reale o gelatina Reale serve come nutrimento per le larve fino al quinto giorno di vita, cioè finché queste non si trasformano in insetti. La Pappa Reale viene utilizzata dalle api anche per nutrire l’ape regina durante tutta la sua esistenza e pure per alimentare i fuchi, in primavera e in estate. Normalmente non esiste un deposito di Pappa Reale cui attingere, ma essa viene accumulata solo quando le api si accingono ad allevare una nuova regina. Alla Pappa Reale viene attribuita la notevole differenza esistente tra le api operaie e le api regine. Queste ultime infatti sono molto longeve, con una durata media della vita di circa 5 anni contro le 4-7 settimane delle operaie. Inoltre esse depongono le uova a ritmo estremamente elevato, con una quantità superiore a millecinquecento uova, pari al loro peso ogni giorno, mentre le operaie sono sterili. La Pappa Reale presenta la seguente composizione: zuccheri, tra cui glucosio, fruttosio e saccarosio; proteine, anche

in forma di aminoacidi liberi essenziali: arginina, istidina, triptofano, fenilalanina e acido glutammico; grassi, tra i quali l’acido grasso idrossi-trans-decenoico molto raro, cui si devono proprietà salutari; vitamine, soprattutto del gruppo B, A, C, E; sali minerali, come potassio, ferro, calcio, silicio, fosforo, zolfo e rame; altre sostanze, come polline, ormoni, sostanze ad attività antibatterica e antibiotica. La Pappa Reale è utilizzata come integratore naturale, e considerata un alimento-farmaco per supplire agli stati di carenza nutrizionale che seguono malattie debilitanti. In generale la Pappa Reale viene utilizzata per le sue numerose proprietà. Essa contribuisce, infatti, alla prevenzione dell’invecchiamento generale e in particolare della pelle, svolge un’attività disintossicante, migliora il livello energetico, ottimizza la resistenza dell’organismo, facilita la ripresa dell’appetito promuovendo il processo digestivo; aumenta l’emoglobina e i globuli rossi, stimola l’umore con attività blandamente euforizzante, alza la soglia della percezione del dolore, aumenta le difese immunitarie. La Pappa Reale, confezionata in contenitori ermetici è conservata in frigorifero perché facilmente deperibile e viene assunta allo stato naturale. Si trovano in commercio anche preparati di Pappa Reale liofilizzata, di più lunga conservazione, ma ovviamente con efficacia ridotta. Come integratore, la Pappa Reale fresca viene assunta nella dose media di 500 mg al giorno per l’adulto, mentre per i bambini la dose va dimezzata.

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Il Neandertal che è in noi

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cervello in cortocircuito Marco Centi

wikipedia

Marco Centi

Siamo soli nell’universo? Purtroppo è una domanda a cui nessuno può rispondere con sicurezza a oggi. Sappiamo però che sulla Terra, un tempo, non eravamo soli FOCUS – Gli uomini, per decine di migliaia di anni, hanno convissuto con un’altra specie di esseri umani. Molto simile a noi, ma sufficientemente diversa da essere classificata come specie a parte, un po’ come un gorilla e uno scimpanzé. Simili ma diversi. Si tratta dell’Uomo di Neandertal estintosi circa

30 mila anni fa (la nostra specie è arrivata in Europa dall’Africa con la pelle scura circa 4550 mila anni fa). Cacciava, costruiva arnesi in pietra come l’Homo Sapiens, era in grado di accendere il fuoco e cucinare il cibo, poteva comunicare. Vi sono consistenti prove che seppellisse i propri morti e che, almeno nell’ultima fase della sua esistenza, si esprimesse elaborando forme similari a quelle artistiche. Il fisico era leggermente più tarchiato e muscoloso dell’altra specie, al punto da apparire chiaramente diverso. Recenti ricerche genetiche hanno confermato con certezza che l’Homo Sapiens e l’Homo Neandertal si sono incrociati e hanno generato prole. Tra 1.5 e il 4 per cento del genoma degli esseri umani “non-africani” proviene dalla nostra specie cugina. Non è così impensabile che l’estinzione dei Neandertal sia stata causata dagli

incroci con i Sapiens, che gradualmente ne hanno assorbito il DNA, inglobandoli. Ciò fu possibile soprattutto perché le popolazioni di Neandertal erano numericamente esigue rispetto ai Sapiens. Insomma, i Neandertal furono geneticamente sopraffatti. Ma cosa comporta avere DNA di Neandertal? A quanto sembra apporta un sistema immunitario rinforzato, ma anche una predisposizione maggiore alle allergie. Quando la nostra specie “africana”, è giunta in Europa, il clima era piuttosto rigido e il DNA dei Neandertal era maggiormente adatto, per questo la selezione naturale ha fatto prevalere la specie Sapiens. Gli incroci genetici, probabilmente, sono avvenuti in maniera sporadica ma costante e sicuramente il più delle volte si trattò di uomini Sapiens e donne Neandertal.

La grande varietà di scelta che il progresso ci mette a disposizione ha i suoi lati negativi TOR SAPIENZA – Accendiamo la Tv e possiamo scegliere tra centinaia di canali e infiniti film e serie televisive. Al supermercato gli scaffali sono stracolmi di prodotti per ogni genere. Ma di fronte a tante possibilità simili tra loro, come si comporta il nostro cervello? Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Human Behaviour rivela cosa succede nella mente quando le opzioni tra cui scegliere sono troppe. Sottoponendo il cervello di alcuni volontari ad una Risonanza Magnetica Funzionale, durante un esperimento che prevedeva di compiere delle scelte tra 6, 12 e 24 oggetti simili tra loro, sono state esaminate quali aree venivano attivate e come interagissero tra loro. I risultati sono stati illuminanti. La maggior attività celebrale si è registrata quando la cernita era tra 12 oggetti, mentre si

abbassava sensibilmente a 6 e a 24. In pratica il nostro cervello compie una valutazione tra lo sforzo di scegliere tra tante possibilità e il beneficio per la potenziale ricompensa. Più aumentano le possibilità di scelta e più lo sforzo di prendere una decisione aumenta, facendo diminuire l’importanza del premio della scelta. È stato calcolato che un numero compreso tra 8 e 15 rappresenta l’ideale ventaglio di opzioni. Scientificamente questo fenomeno è stato chiamato “choice overload” o, come spesso sentiamo dire, “avere l’imbarazzo della scelta”. Trovarsi di fronte a un numero esagerato di possibilità può sembrare una cosa positiva, ma in realtà il nostro cervello si è evoluto in un ambiente in cui le opzioni possibili erano limitate. A chi di voi non è capitato di sedersi davanti alla Tv e rimanere minuti interi cercando di scegliere tra l’elenco dei canali disponibili, o di girovagare tra gli scaffali di un ipermercato incapaci di scegliere tra una dozzina di tipi di pasta del tutto simili tra loro? Superato un certo limite numerico subentra il caos e, appunto, l’imbarazzo della scelta.

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Il bike sharing Obike in fuga da Roma aldo zaino

7a Edizione Gran Fondo Campagnolo Aldo Zaino

Lo scorso 14 ottobre oltre 5000 ciclisti si sono dati appuntamento nella Capitale per dare il via all’importante evento. La vittoria di Riccardo Picchetta ed Elena Cairo ROMA – La notte del 14 ottobre via dei Fori Imperiali era strapiena di ciclisti, dal Colosseo a Piazza Venezia. Oltre 5.000 partecipanti in rappresentanza di 50 paesi, incolonnati nelle appropriate griglie in attesa dell’alba (partenza 7.15) per avviarsi in questa gara competitiva di 122 km (non competitiva di 60 km). Prima il passaggio davanti all’Altare della Patria a Pizza Venezia, poi diretti nel centro storico della Capitale, un percorso di 5 chilometri verso Piazza del Popolo passando per Corso Vittorio Emanuele, Corso Rinascimento e lungotevere Marzio, via Goldoni, via del Corso, via del Babuino, piazza di Spagna, via del Corso e Piazza Venezia. Al termine di via del Corso, con l’ingresso a Piazza Venezia, i ciclisti sono stati fermati dai Vigili

per dare la precedenza al lungo serpentone di altri ciclisti in fase di partenza provenienti da via dei Fori Imperiali. Una volta liberata la strada, i concorrenti hanno ripreso la corsa passando nuovamente in via dei Fori Imperiali e Colosseo, poi si sono diretti verso Caracalla e via Cristoforo Colombo, piazza dei Navigatori e via Ardeatina per proseguire verso i Castelli, in un percorso non facile fatto di saliscendi, asperità di tutto rispetto, e che ha attraversato diversi paesi del nostro territorio, un’altra possibilità oltre a quella della Capitale di farlo conoscere e vivere ai tanti amanti delle due ruote. Infine, ritorno verso la Capitale e arrivo ai Fori Imperiali.

Riccardo Picchetta ed Elena Cairo i vincitori Il Gran Fondo Campagnolo è uno tra gli eventi più importanti in Italia per promuovere sport, turismo e solidarietà ma anche per lanciare segnali per la mobilità e il cicloturismo. A riguardo di questi valori l’avvocato Giancarlo Santilli, ideatore del Gran Fondo Campagnolo si sente soddisfatto. Le migliaia di ciclisti confermano che gli obiettivi prefissati sono validi, anche se Santilli è convinto che grazie anche alla collaborazione della Regione, si punterà sulle 10.000 iscrizioni.

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Il noto servizio di bike sharing è stato costretto a capitolare di fronte all’inciviltà subita nel territorio capitolino ROMA – Obike, servizio nato a Singapore, è dislocato in tutte le maggiori capitali europee, oltre all’Asia e all’Australia. Questa premessa per far capire la portata della situazione e, purtroppo, della vergogna di cui ci siamo macchiati come romani. Roma, ad oggi, è l’u-

nica grande capitale europea senza bike sharing e questo a causa dei gravi episodi di inciviltà che hanno fatto letteralmente fuggire a gambe levate il colosso Obike con le sue utilissime bici elettriche. Riflettiamo sul fatto che tutte, ma proprio tutte, le altre capitali d’Europa favoriscono in ogni modo il trasporto alternativo, felici di ospitare un servizio di questo tipo. A Roma, dove ci lamentiamo ogni giorno del traffico, dello smog e del cattivo funzionamento dei mezzi pubblici, al dunque non sappiamo nemmeno mantenere per una manciata di mesi l’opportunità offerta da un servizio come Obike. Le prime bici, povere disgraziate, erano state dislocate in vari punti strategici

della città, con il vantaggio di non dover essere riportate in un parcheggio di base ma semplicemente lasciate al punto di arrivo, perché le “intelligenti” biciclette erano provviste di un localizzatore satellitare. Cosa è successo dunque, affinchè il povero Obike abbandonasse il suolo romano? Una sequela di atti vandalici e furti che nemmeno nel più arretrato dei paesi ci si poteva aspettare. Non solo, c’è pure chi ha postato video sui social vantandosi della sua vergognosa inciviltà, come quella scriteriata che ha gettato nel tevere una bici di Obike. Morale della storia? Ci meritiamo ciò di cui ci lamentiamo ogni giorno!

Ensemble, orientamento per madri con difficoltà lavorative Chiara Borsini

Il progetto ha lo scopo di facilitare l’inserimento lavorativo di madri non occupate nei quartieri Torpignattara, Centocelle e Pigneto V Municipio – ENSEMBLE: in termini musicali significa complesso vocale o strumentale e ha, in pratica, lo stesso significato dell’italiano “insieme”. Questo il nome dato all’iniziativa: “percorsi di rete al femminile per l’inserimento lavorativo”. Il progetto è stato elaborato dalle associazioni SENSACIONAL, ALVEARE, ASINITAS e FOLIAS. SENSACIONAL è una Onlus italiana istituita nel 2010, che ha per scopo l’inclusione sociale attraverso la creazione di attività locali e opera, princi-

wikipedia

palmente, in Italia e in Ecuador. ALVEARE è un coworking (metodo lavorativo in spazi condivisi), attivo dal settembre 2014, con spazio baby. ASINITAS è una Onlus che si occupa di educazione e intervento sociale e gestisce, dal 2005, il centro interculturale Miguelim di Torpignattara. FOLIAS è una cooperativa sociale nata a Monterotondo nel 1996, che promuove opportunità di formazione, lavoro, cultura e integrazione per chi vive in condizione di svantaggio socioeconomico. Ensemble è un percorso di orientamento, formazione e sostegno a donne in condizioni di difficoltà lavorative e di disagio economico, madri di bambini tra i due e i dieci anni, nelle pe-

riferie afferenti al Municipio V. Il progetto si articola in una prima fase di orientamento e formazione, al termine della quale le beneficiarie dovranno effettuare un tirocinio, remunerato con borse di lavoro sociali, presso aziende selezionate nel settore commerciale, prevalentemente a conduzione familiare e territorialmente radicate. Nel frattempo, i figli potranno partecipare a laboratori di musica, arte e inglese. L’intento, senz’altro apprezzabile, è quello di consentire alle beneficiarie del progetto di superare le difficoltà derivanti dalla scelta tra la famiglia e il lavoro, assicurando loro l’accesso a diritti fondamentali.



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Involtini di pollo ai pistacchi Ida Odette Bianco

Difficoltà Tempo Costo

Ingredienti

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Dose per 4 persone: • 4 sovracosce di pollo; •4 fette di prosciutto cotto; • provola affumicata; • un uovo; • 200 gr di granella di pistacchi; • sale e olio.

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LA SMART KITCHEN

Salsa di pistacchi: • un piccolo scalogno; •100 gr di pistacchi sgusciati; •200 gr di Philadelphia; • uno yogurt magro.

L’innovazione tecnologica entra sempre di più in cucina

Preparazione Per prima cosa prepariamo la salsa di pistacchio. In un frullatore mettiamo a tritare lo scalogno con i pistacchi, aggiungete il Philadelphia con lo yogurt magro, frulliamo ancora per qualche secondo, trasferite la salsa in un contenitore e mettete in frigo a riposare per circa un’ora. Prendete le sovracosce private della pelle e con l’aiuto di un coltello togliete l’osso e il grasso, date una schiacciatina con il batticarne, salate. Dalla parte interna delle sovracosce spalmate la salsa di pistacchi, mettete qualche granella di pistacchi, il prosciutto cotto e la scamorza affumicata tagliata a fettine sottile. Arrotolate la carne e chiudetea bene con gli stecchini. In una ciotola sbattete un uovo con un pizzico di sale, in un’altra mettete la granella di pistacchi. passate gli involtini di pollo

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Smart kitchen significa “cucina intelligente” e oggi le innovazioni sono sempre di più all’attenzione del pubblico, come anche si può notare dal fatto che sono protagoniste delle fiere più recenti nel settore. Le nuove tecnologie digitali trasformano gli ambienti adibiti alla preparazione dei cibi in qualcosa di molto più efficiente e funzionale. Le aziende più grandi che trattano elettrodomestici stanno portando avanti studi che rendano questi oggetti sempre più connessi, infatti l’innovazione tende maggiormente a far sì che tutto possa essere comandato tramite una semplice applicazione installata sul proprio smartphone. PIXNIO

prima nell’uovo e dopo nei pistacchi. Ungete una teglia con olio, adagiatevi gli involtini uno accanto all’altro e cuocete in forno già caldo a 200° per circa 18/20 minuti. Servite gli involtini accompagnati con la salsa rimasta. L’idea per non buttare niente Con gli ingredienti avanzati potete fare un rotolo di frittata, vi basta aggiungere un uovo, fare

una semplice frittata, dopodiché la adagiate su un tagliere e la spalmate con la salsa di pistacchi; aggiungete la granella di pistacchi, ricoprite con il prosciutto cotto e la scamorza affumicata tagliata a fettine sottili, arrotolate la frittata e chiudete il rotolo con la carta stagnola, oppure con la pellicola, mettetela in frigo per almeno 1 ora. Successivamente affettatelo e servitelo.

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Sembra incredibile, ma in questo modo sono possibili delle azioni impensabili fino a qualche anno fa, ad esempio il poter accendere la caffettiera restando comodamente a letto, o a far avviare la lavatrice mentre siamo in ufficio e accendere il forno giusto in tempo prima di rientrare. Il tutto nella massina sicurezza. Sempre attraverso un’app si può controllare dallo smartphone, in ogni momento, cosa abbiamo in frigo per annotare cosa manca prima di andare a fare la spesa. Pensiamo che, addirittura, un colosso dell’arredamento easy sta lavorando alla realizzazione di un tavolo che si trasforma in un display in grado di dare tutte le informazioni nutrizionali dei prodotti che ci appoggiamo sopra. E che dire del forno a microonde che obbedisce ai comandi vocali? Si accende, si spegne e regola i tempi di cottura con il semplice suono della voce.


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Anche internet si può riciclare pxhere

Fototrappole contro il degrado urbano Marco Centi

Sempre più spesso dobbiamo confrontarci con la mancanza di senso civico di persone che “dimenticano” i loro rifiuti in ogni angolo della città TECNOLOGIA – Una soluzione potrebbe venire dalla tecnologia con lo strumento della fototrappola. Si tratta di un particolare apparecchio che viene utilizzato prevalentemente nei parchi o nelle discariche, per sorvegliare e verificare che cosa succeda, specialmente nelle ore notturne quando i controlli umani sono meno probabili. È lo stesso meccanismo che molti ricercatori e fotografi appassionati di natura utilizzano per immortalare la fauna allo stato selvatico. Si nasconde una fototrappola in un cespuglio o sulla cima di un albero, risultando in tal modo invisibile a chi potrebbe commettere un’e-

ventuale azione illecita. La tecnologia attuale permette la trasmissione dei dati in tempo reale e, in caso, anche il riconoscimento facciale. Si potrebbero installare decine di fototrappole nei parchi e in punti strategici dei quartieri per cercare di porre un freno al degrado e all’assenza di senso civico. Alcuni vincoli deontologici, in particolare quello della privacy, potrebbero costituire un limite al loro impiego. Una macchina fotografica che riprende in un parco pubblico è forse inquietante tanto quanto un cittadino che deposita il proprio vecchio materasso ai bordi della strada. Ma in casi estremi, come quello che sta vivendo in particolare la Capitale, avere maggiori controlli è il male minore. La speranza che le persone cambino i loro atteggiamenti negativi solamente con le raccomandazioni o i buoni propositi è stata delusa troppe volte. Inoltre, chi non ha nulla da nascondere non dovrebbe temere una fototrappola utilizzata con questi scopi.

pixabay

Marco Centi

Il bene immateriale per eccellenza entra a far parte delle cose riciclabili STARTUP – Quando archiviamo foto, video e dati in un “Cloud” – (dall’inglese: nuvola), tutte le informazioni vengono immagazzinate in vere e proprie “fattorie” fatte di giganteschi server che consumano energia e inquinano. La novità è che tutto questo può essere evitato grazie a Cubbit, la nuova startup italiana che, alla recente fiera del Maker Faire, incentrata

sull’hi-tech, ha presentato un progetto innovativo finalizzato al risparmio energetico e all’ottimizzazione delle risorse inutilizzate nelle nostre case. Il principio di base è che non solo gli oggetti scartati possano essere riciclati, ma anche le connessioni wi-fi che non sono utilizzate per tutto il giorno. In pratica, l’utente che installa Cubbit (una piccola scatola connessa al modem) ottiene uno spazio virtuale per un’illimitata archiviazione dati, a un prezzo dimezzato. Inoltre, ogni dispositivo connesso a Cubbit diviene parte integrante di un Data Center condiviso, utilizzabile da imprese e utenti privati. Una sorta di condivisione peer-to-peer per l’archiviazione dati. L’idea, partorita dalle menti di quattro ragazzi bolognesi,

permetterà, ogni 200 gigabyte di dati salvati, di risparmiare energia elettrica per l’equivalente del consumo di un frigorifero. La startup assicura, per il suo nuovo eccezionale Cloud, un livello di sicurezza di tipo militare, quindi i dati saranno al sicuro. L’uso del web, l’archiviazione dei dati e l’esplorazione digitale sono attività, sebbene intangibili, che richiedono energia, la quale viene prodotta spesso attraverso l’uso di carbone e petrolio. Per questo la startup dei ragazzi bolognesi ha ottenuto fondi dalla UE per sviluppare il progetto Cubbit. A partire da fine novembre, inizierà una campagna di crowdfunding a cui tutti possono partecipare per finanziare l’idea.


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Mauro Caliste

Conto corrente zero costi per i redditi più bassi A partire da giugno 2018, data di entrata in vigore del decreto MEF, i lavoratori e i pensionati con ISEE 2018 ordinario inferiore alla soglia pari ad euro 11.600, potranno richiedere alla propria banca di passare al conto corrente gratis (nessuna spesa di gestione del conto compresa l’imposta di bollo). Per i pensionati con una pensione lorda fino a 18.000 euro, anche nel caso in cui il richiedente abbia un ISEE ordinario sopra la soglia indicata è possibile di fruire dell’agevolazione (articoli 4 e 5 del Decreto). Per la compilazione della richiesta bisogna rivolgersi alle sedi del Patronato. Conti Dormienti: prescrizione da novembre A partire dal mese di novembre 2018, inizieranno a scadere i termini per l’esigibilità delle somme relative ai primi “conti dormienti” affluiti al Fondo Rapporto Dormienti nel novembre 2008. Al Fondo affluiscono, fra l’altro, somme inutilizzate relative a strumenti di natura bancaria e finanziaria, di importo non inferiore a 100 euro, non più movimentati dal titolare del conto o da suoi delegati per un tempo ininterrotto di 10 anni decorrenti dalla data di libera disponibilità delle somme. Nella categoria dei

“conti dormienti” rientrano non solo depositi di denaro, libretti di risparmio (bancari e postali), conti correnti bancari e postali, ma anche azioni, obbligazioni, certificati di deposito e fondi d’investimento nonché assegni circolari non riscossi entro il termine di prescrizione. Il termine di prescrizione si applica trascorsi 10 anni da quando le somme, precedentemente non movimentate per altri 10 anni, sono state trasferite al Fondo, fatta eccezione per gli assegni circolari che hanno termini diversi di prescrizione. Si tratta in pratica di somme mai movimentate per 20 anni, per le quali il Ministero dell’Economia e delle Finanze ritiene comunque opportuno invitare ad effettuare una verifica puntuale sull’esistenza di “conti dormienti” intestati a proprio nome o a nome di familiari di cui possano risultare eredi, al fine di inoltrare, nel caso, domanda di rimborso in tempo utile. La banca dati messa a disposizione da Consap Spa, a cui sono state affidate le procedure di rimborso. Le domande di rimborso possono essere presentate a Consap Spa per via telematica tramite Portale Unico (portale.consap.it), oppure a mezzo Raccomandata a/r ovvero Raccomandata a mano presso la sede della società. Carta d’identità per maggiorenni Non è più consentita la prenotazione per il rilascio della carta d’identità elettronica mediante il sistema Tupassi, né attraverso i totem installati presso i Municipi. Il sistema Tupassi resta valido fino a scadenza contrattuale per le prenotazioni dei restanti servizi anagrafici e restano valide anche per tutte le prenotazioni per rilascio già effettuate mediante tale sistema. Pertanto non sarà più possibile prenotare recandosi presso

il Municipio. Le prenotazioni possono essere effettuate solo tramite il sistema di prenotazione AgendaCIE, raggiungibile utilizzando il seguente link agendacie.interno.gov.it/ home.do , predisposto dal Ministero dell’Interno per tutti i Comuni. L’utente già registrato su AgendaCIE potrà accedere mediante le credenziali già in suo possesso, mentre chi non è registrato potrà accedere previa registrazione. Eccezionalmente, recandosi in Municipio, la carta d’identità può essere rilasciata in formato cartaceo, in presenza di una comprovata sussistenza di circostanze (ad es., motivi di salute, pregiudizio/ danno economico, consultazioni elettorali). Uno contro zero Molti non sanno che dal 2016 c’è un decreto legge che obbliga i distributori con superficie di vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche al dettaglio di almeno 400 mq, a ritirare gratuitamente, all’interno dei locali del proprio punto vendita o in prossimità immediata di essi, i rifiuti elettrici ed elettronici di piccolissime dimensioni (Raee) provenienti dai nuclei domestici conferiti dagli utilizzatori finali, senza obbligo di acquisto di apparecchiature elettriche e elettroniche di tipo equivalente. L’Uno contro Zero riguarda le apparecchiature elettriche ed elettroniche, che non superano i 25 cm di lunghezza, alimentate da correnti elettriche con tensione non superiore a 1.000 volt se alternata e 1.500 volt se continua. Sono incluse pile e lampadine. All’interno dei punti vendita dovrebbero essere create aree apposite di raccolta (da smaltire al raggiungimento del 1.000 kg) e andrebbe esposta una comunicazione al cliente. I distributori più piccoli possono aderire volontariamente a questa iniziativa.

LA MAGIA DEL PRESEPE Redazionale

Torniamo a segnalare da queste pagine il Laboratorio artigianale di articoli per il presepio al Pigneto PIGNETO – Il laboratorio è presente nel V Municipio dal 1980, ed attualmente ne è titolare Roberto Guerrera, che proseguendo la passione del padre Gregorio – iniziatore singolare e primo creativo di questa arte, trasmessa in primis alla moglie Sandra Carolini – ha deciso di perpetuare la tradizione di famiglia. Novembre è sicuramente il mese più idoneo per iniziare a pensare alla realizzazione del Presepio per il prossimo Natale. Bene, presso il laboratorio “La Magia del Presepio” – unico nel suo genere – tutti coloro che fossero interessati, potranno trovare scenografie varie, piccoli paesaggi, capanne per la Natività, casette, pagliai, laghetti, fuochi, fontane con acqua vera, nonché alberi e palme per la vegetazione dei vostri presepi, insomma: tutto o quasi per il PRESEPIO. Presso il Laboratorio troveranno oltre ai personaggi di varie misure, anche tante minuterie per rifinire gli interni delle proprie creazioni (ta-

voli, anfore, cestini, piattini, posate) e per l’illuminazione (bugie, lanterne e lumi di campagna e persino lampare). Per quanti ci leggono on-line, forse non siamo riusciti ad illustrare compiutamente la passione che sottintende la nostra attività, riteniamo però che non esiste futuro senza passato, non esiste tecnologia senza capacità manuale, forse una passeggiata in Via Vincenzo Coronelli 22 (zona Pigneto, a 2 passi da San Giovanni, Porta Maggiore, Tiburtina) per visitare il laboratorio potrà meglio illustrare come quotidianamente e con pazienza la magia trasforma l’applicazione e la creatività in scenografie adatte a tutti i Presepi, utilizzando materiali poveri (cartone, sughero, colori a tempera), una magia che lascia i bambini a bocca aperta e fa venire agli adulti la voglia di giocare di nuovo. Da ultimo ci piacerebbe che le giovani generazioni riscoprissero l’importanza della manualità, riaffermando e recuperando il significato dell’artigianato, nonché il valore intrinseco di una tradizione culturale quale è quella del PRESEPIO. Vi aspettiamo, ringraziandoVi per l’attenzione riservata a queste righe, ricordandoVi che il Laboratorio “La magia del Presepe” è aperto tutto l’anno ed osserva il seguente orario: 9-13/ 16-19,30 ed accetta pagamenti con Bancomat e Banco Posta.

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Oroscopo Ariete

Questo mese non vi troverà al top. Ci saranno questioni di lavoro che vi peseranno e vi daranno preoccupazioni e uscite di denaro superiori alle entrate. Non vi abbattete, il tempo gioca a vostro favore, il desiderio di mantenervi in forma prevarrà sulle varie tentazioni e sulla pigrizia.

Toro

Gli astri formano un bel sestile e favoriranno i nati della prima decade. Il momento è propizio per essere attivi sul lavoro, prendere contatti e concretizzare le proprie idee. Forza e grinta saranno con voi, con qualche leggera differenza. Potreste avere necessità di fare movimento.

Gemelli

Avrete fortuna fino ai primi giorni del mese; favorita in particolare la terza decade. Sfruttate questo periodo per mandare il curriculum o far partire un progetto. Se cercate fortuna in amore, sappiate che non dovrete andare lontano per trovarlo. Marte sarà di ostacolo alla tranquillità.

Cancro

Vedrete che alcune cose inizieranno a sistemarsi e il lavoro vi darà soddisfazioni. Potrebbero arrivare chiamate che non vi aspettavate più. Forza e vitalità vi accompagneranno per buona parte del mese e vi aiuteranno a cavarvela nelle incombenze quotidiane.

Leone

Problemi in amore. Alcuni di voi soffriranno di gelosia o si faranno guidare dall’orgoglio piuttosto che dal sentimento, compromettendo la relazione di coppia. Questo potrebbe essere un ottimo periodo per migliorare la forma e risolvere quanto vi ha creato preoccupazione.

Vergine

Le stelle di novembre vi regaleranno l’amore. Chi è solo conoscerà qualcuno che potrebbe essere davvero l’anima gemella. Proverete un forte sentimento e una grande attrazione per una persona. Avrete energia e forza di volontà che funzioneranno a pieno ritmo.

Bilancia

Andrà meglio rispetto al mese scorso. Recupererete energia e sarete più tranquilli, sia a casa che sul lavoro. Potreste sentirvi fiacchi e svogliati, soprattutto nello sport. Le energie le troverete sempre, ma una volta conclusi i vostri doveri fermatevi e godetevi il dolce far nulla.

Scorpione

Vedrete arrivare buone occasioni lavorative e grazie a Mercurio in transito sul vostro Sole, la vostra professione vi darà grosse soddisfazioni. La vostra energia migliora col passare dei giorni e potrete affrontare con successo eventuali problemi di salute o di pigrizia.

Sagittario

Ci sarà solidità nei rapporti, saprete dare attenzioni al partner e sarete presenti in famiglia. Qualcuno di voi potrebbe avventurarsi in un investimento in campo immobiliare. Non rimuginate rancore e insoddisfazione, rilassatevi prima di andare a dormire. Non strapazzatevi e niente eccessi.

Capricorno

Giove al momento non inciderà particolarmente nella vostra vita, Venere, in posizione favorevole, vi farà vivere delle belle emozioni in amore. Marte continua ad occuparsi della vostra salute, poi invertirà la rotta, con conseguente stanchezza, svogliatezza e nervosismo.

Acquario

Per voi ci sarà una bella ripresa, soprattutto lavorativa. Riuscirete ad emergere sul lavoro e ad ottenere un aumento, anche se dovrete impegnarvi molto. La forma fisica potrebbe risentire dell’ansia e delle preoccupazioni che questo mese vi appesantiranno l’umore. No agli eccessi.

Pesci

Potrebbe esserci uno stop lavorativo e problemi riguardanti lo studio. Vi mancherà la concentrazione, vi sentirete un po’ in difficoltà e non saprete che strada intraprendere. Niente paura, le difficoltà spariranno per incanto a dicembre. Nel complesso vi aspetta un periodo positivo.

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Oratorio di Santa Margherita di Antiochia Adelmo Sidoli

Il tratto di Mura Aureliane che unisce Porta San Giovanni al palazzo Sessoriano, ben visibile nei giardini di via Carlo Felice e in viale Castrense, conserva, all’interno della IV torre partendo dalla Porta San Giovanni, quanto rimane dell’antichissimo Oratorio di Santa Margherita, testimonianza medioevale dell’utilizzo delle mura come luoghi di preghiera e di isolamento contemplativo SAN GIOVANNI – L’Oratorio fu dedicato a Santa Margherita di Antiochia, una martire dell’epoca di Diocleziano decapitata il 20 luglio del 290 all’età di 15 anni, il cui culto ebbe grande diffusione in età medioevale fra le classi popolari, in quanto protettrice delle partorienti. La leggenda narra che, denunciata come cristiana, Margherita fu incarcerata e venne visitata in cella dal demonio che le apparve sotto forma di drago e la inghiottì, ma la fanciulla, armata della croce, gli squarciò il ventre e uscì vittoriosa. Per questo motivo viene invocata per ottenere un parto facile. L’oratorio vero e proprio fu sistemato nel piano inferiore della torre, in coincidenza con

wikipedia

la fine del camminamento inferiore, mentre al piano superiore, fornito di finestre sia verso l’esterno che verso l’interno della città, trovava alloggio l’eremita, il quale venerava e custodiva il sottostante oratorio, al quale accedeva tramite una scala, probabilmente del tipo a pioli, da un’apertura praticata su una delle tre volte a botte dell’oratorio. All’inizio del XIV secolo le pareti interne di questa torre-oratorio furono decorate ad affresco da un artista probabilmente legato alla scuola di Pietro Cavallini. La volta era decorata con un cielo stellato, sui quattro lati dell’ambiente erano raffigurati la Vergine col Bambino fra due Angeli, le Ss. Margherita e Caterina, i Ss. Pietro e Paolo (dipinti sui pilastri degli archi di sostegno delle volte), i due diaconi Lorenzo e Stefano, due figure di Cristo. L’ultimo santo raffigurato fu San Benedetto, quando l’oratorio venne affidato alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme, concessa nel XVI secolo all’ordine cistercense. Gli affreschi, rinvenuti nel 1932 a seguito della rimozione di materiali ivi depositati, furono tolti nel 1978 a causa del progressivo deterioramento e collocati nel vicino Museo di Santa Croce in Gerusalemme.

L’oratorio non fu solo rifugio di eremiti ma, per un certo periodo, utilizzato anche come carcere, (risulta più volte menzionato come Prigione di Santa Margherita), e luogo di devozione, dal momento che esistono bolle papali di papa Clemente IX e Clemente XII che concedevano indulgenze plenarie a chi lo avesse visitato il 20 luglio, giorno della festa di Santa Margherita. Nel XIII secolo divenne luogo di isolamento e di eremitaggio di una certa Madonna Bona di cui non conosciamo nulla. L’oratorio, ancora officiato nel XVII secolo, fu poi abbandonato. Ciò testimonia sicuramente la rinomanza del luogo, che fu venerato fino all’ultimo ventennio del secolo XIX, nonostante lo stato fatiscente; i restauri del 1914 di Antonio Muñoz e quelli del 1978 non furono in grado di risolvere i problemi di conservazione dell’oratorio, che avrebbe bisogno di urgenti lavori di ristrutturazione. Oggi è in corso un progetto di recupero statico e conservativo della struttura e degli ambienti, assieme al miglioramento delle condizioni climatiche al fine di poter riposizionare in loco gli affreschi medievali e speriamo che presto si possa passare dalla fase progettuale a quella attuativa.

I numeri di Daniele IL GIOCO È VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI. GIOCARE TROPPO PUÒ CAUSARE DIPENDENZA PATOLOGICA!

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