Viavai | Febbraio 2019

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FEBBRAIO 2019

REDDITO DI CITTADINANZA

ROMA

Non cessano le OCCUPAZIONI ABUSIVE

ECCO COME FUNZIONA A marzo prossimo sarà attivo il sito per farne domanda, ma chi può richiederlo?

Leggilo a pagina 5

V MUNICIPIO

Concluso il bando per i MERCATI CONTADINI Leggilo a pagina 10

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LaMaison

Il futuro dei giovani disabili “Il lavoro a LaMaison consiste nel far cooperare i ragazzi attraverso un lavoro di gruppo”, racconta la dottoressa Irene Urbano. Molteplici i laboratori che impegnano i giovani nella realizzazione di cortometraggi o nella preparazione del pranzo e della cena. “Produrre film o cucinare – spiega la Urbano – permette lo sviluppo ... Continua a pagina 6


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DOVE STA LA VERITÀ?

anche un po’ meno – ad affermazioni e prese di posizione diverse, opposte, ma che riescono ad essere ritenute attendibili da molti. È accaduto per il fascino esercitato da chi ha negato che lo sbarco sulla Luna fosse davvero avvenuto, da chi insiste su una diversa forma del globo, addirittura piatta, ed è sempre più frequente per questioni di grande rilevanza e impatto pubblico.

Mariella Nocenzi

Dall’utilità della Tav alla funzione dei vaccini, dai rischi del riscaldamento globale agli obiettivi dell’Unione europea: sempre più acquisizioni di scienza e sapere esperto sono messe in discussione generando più incertezza che libertà

Molti stanno esaminando questo fenomeno e da esperti od opinionisti – non poteva essere diversamente anche per interpretare questo caso – hanno individuato nei media, nel loro ampio raggio di azione e nel loro potere di convincimento la nuova fonte di accreditamento della verità. Siamo ormai nella condizione di “è vero se lo dicono i media” con tutte le implicazioni che ciò comporta per chi può considerarsi esperto, per il potere di chi gestisce un canale informativo – come sanno i nuovi centri di potere – per le conseguenze della diffusione delle notizie in un pubblico sempre più vasto.

A

lungo nella storia dell’umanità c’è stato un unico punto di riferimento per stabilire cosa fosse bene e cosa male, cosa fosse necessario fare nelle scelte individuali e collettive. Era il cosiddetto ipse dixit che definiva verità ciò che era riconducibile al pensiero di Aristotele, lo scienziato per eccellenza, poi a quello contenuto nelle Sacre Scritture – nelle nostre così come in quelle di tutte le culture diverse – poi, ancora dopo, nella scienza, quella che poteva provare con esperimenti – si pensi a quelli di Leonardo o di Galileo – quale fosse la verità “provata”. L’evoluzione della scienza e delle tecnologie, però, non ha solo consentito di avvicinarsi all’esatta rappresentazione della realtà anche quando difficile da ottenere, come dimostrano la conoscenza dell’universo o la scoperta di cure di malattie

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prima inguaribili. Il sapere si evolve registrando conquiste sempre nuove, spesso a correggere e perfino a “smentire” quelle precedenti. Ne sono prova anche alcuni articoli sui benefici dell’alcol a tavola o sull’incidenza della

cannabis sul DNA che questo numero di Viavai propone a lettrici e lettori. Ma a mettere in discussione le acquisizioni degli esperti sempre più spesso non sono nuove conquiste della scienza quanto rappresentazioni della realtà

LINEA EDITORIALE

Il Comitato di Redazione ribadisce il suo totale distacco da qualsiasi forza politica e stabilisce che il materiale a firma di uomini politici, partiti, circoli e associazioni legati a partiti e consimili, riguardanti attività e iniziative a scopo prettamente politico, sarà pubblicato dietro richiesta e solo in appositi spazi autogestiti a pagamento, riconoscibili dalla dicitura “spazio autogestito a pagamento” e da un’impostazione grafica diversa dal resto del giornale. Per ciò che riguarda le istituzioni, Viavai continua a fornire ai cittadini le necessarie informazioni sulla base delle comunicazioni degli enti locali e sulle notizie acquisite “sul campo” dai nostri redattori, ferma restando l’obiettività e il rispetto per persone e categorie di persone, ivi compresi i partiti. Il Comitato di Redazione è certo che, in questo modo, i lettori avranno una visione più chiara della politica del territorio e gli inserzionisti avranno la certezza che il loro contributo al giornale non è speso a vantaggio di alcuna forza politica ma, solo ed esclusivamente, a beneficio dei cittadini.

COME COLLABORARE

Viavai è edito da un’Associazione non lucrativa con lo scopo di rilanciare la periferia romana e divulgare gli aspetti storici e culturali, pertanto qualunque forma di Centro Stampa Digitalia Lab s.r.l. Via Giacomo Peroni 130, Roma Mensile d’informazione gratuito della periferia Est di Roma Aut. Tribunale Civile di Roma n.° 141/2015 del 24.07.2015

Distribuzione Gratuita 10.000 Copie Anno V n.° 39 Febbraio 2019

che acquisiscono credibilità pubblica senza esperimenti e prove scientifiche. Insomma, i laboratori, i calcoli matematici, le ricerche sul campo e una interpretazione esperta dei dati oggi possono equivalere – e talvolta valere

Ma, soprattutto, per la verità spezzettata nei milioni di ipse dixit che si esprimono dai propri profili Facebook, Twitter o Instagram, arricchendo, così, la realtà di punti di vista che mai prima avrebbero avuto modo di apparire, ma che rendono davvero difficile, se non avere un sicuro punto di riferimento in caso di dubbio, non trasformare la ricchezza di idee in continui ed inutili scontri.

collaborazione con Viavai è mirata al raggiungimento degli scopi sociali ed è a titolo completamente gratuito. Ogni collaboratore è iscritto d’ufficio come socio simpatizzante dell’Associazione Culturale Viavai. Il materiale inviato non viene restituito, anche se non pubblicato. Gli articoli d’opinione si pubblicano solo a condizione che la redazione disponga delle generalità dell’autore e che siano firmati per esteso. Non si pubblicano poesie o racconti se non sotto la diretta responsabilità di un editore. Viavai è per la libera circolazione delle informazioni. Chiunque voglia utilizzare articoli contenuti in questo giornale può farlo semplicemente citando la fonte da cui è stata tratta l’informazione. Viavai è aperto alla collaborazione di tutti. Se volete inviarci le vostre segnalazioni, denunce, articoli, foto e/o video scrivete a: sos@viavai.biz oppure contattateci direttamente sui nostri canali social (Facebook, Instagram e Youtube). I lavori devono riportare oltre al nome e recapito dell’autore, anche indicazioni sulla eventuale fonte delle informazioni. Gli articoli più lunghi di 2.500 battute saranno tagliati a discrezione del redattore oppure non presi in considerazione. Si avverte che il semplice fatto di aver inviato materiale non costituisce garanzia alcuna di pubblicazione. Nessuna giustificazione è dovuta per la mancata pubblicazione.

Redazione Via Leonardo Bufalini 88 00176 Roma T. (+39) 06 8350 1613 info@viavai.biz

Direttore responsabile Mariella Nocenzi

Per le vostre segnalazioni sos@viavai.biz

Direttore editoriale Cristiana Orecchini

Editore Associazione Culturale Viavai

Redattore capo Mauro Caliste

Pubblicità T. (+39) 06 8350 1613 M. (+39) 345 7654 101 info@kreativa.biz kreativa.biz


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REDDITO DI CITTADINANZA 2019 Davide Di Carlo

A marzo prossimo sarà attivo il sito per farne domanda e ad aprile verranno consegnate le prime card per usufruirne ROMA – Il Reddito di Cittadinanza, come illustrato dal ministro Di Maio durante la kermesse pentastellata di presentazione tenutasi a Roma il 22 gennaio scorso, permetterà agli italiani senza reddito o con reddito molto basso di vivere con 780 euro al mese. Definito dal Governo come lo strumento che andrà a contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale, permettendo la promozione del diritto al lavoro, è una riforma che mira, quindi, a sostenere i cittadini in condizioni economiche a rischio.

A CHI SPETTA? I dati esposti dal M5S evidenziano che sono circa 5,5mln gli italiani al di sotto della soglia di povertà – disoccupati o con reddito bassissimo – che potranno beneficiarne. Dovranno aver compiuto 18 anni di età. Ne potranno godere coloro che hanno un ISEE inferiore ai 9360 euro e chi ha un reddito familiare che non superi i 6mila. Non spetterà a chi ha un patrimonio mobiliare superiore a 6mila euro; chi ha in famiglia un intestatario di auto immatricolata 6 mesi prima della richiesta, ma anche una macchina di cilindrata superiore a 1600 e una moto di 250cc immatricolate 2 anni prima della domanda. Non potrà richiederlo chi è proprietario di barche, chi

ha precedenti penali, chi si è licenziato volontariamente e chi non ha una residenza in Italia da minimo 10 anni Coloro che godono di altri sussidi, come l’assegno di disoccupazione, ne usufruiranno ma l’importo deriverà dalla sottrazione da quanto già ricevuto e il totale del reddito che gli spetta. Infine, ne beneficerà chi ha una seconda casa ma non supera i 30mila euro di reddito immobiliare.

MANTENIMENTO E DURATA Se ne potrà godere per 18 mesi con una proroga di ulteriori 18, intervallati da un mese di stop. Per mantenerlo sarà necessario seguire le regole illustrate nella legge, che prevedono: iscriversi al centro per l’impiego; rendersi disponibile subito al lavoro; accettare una delle prime 3 proposte; ricercare attivamente il lavoro per 2 ore al giorno; offrire 8 ore settimanali per lavori di pubblica utilità; frequentare corsi di formazione e comunicare le variazioni di reddito. Nell’eventualità non si rispettino le regole si andrà incontro alla sospensione o alla revoca. Se il richiedente ha dichiarato il falso, la pena potrà arrivare a 6 anni di reclusione.

LE CIFRE

L’assegno va da 780 euro mensili, per i singoli, ad un massimo di 1330 per le famiglie più numerose. Coloro che ne faranno richiesta, e risulteranno idonei per l’Inps, verranno contattati dalle Poste Italiane per ricevere la carta dove verrà mensilmente caricato il denaro. I cittadini che godranno del reddito di cittadinanza potranno ritirare al massimo 100 euro al giorno e dovranno spendere tutto il denaro nell’arco del mese per i beni di prima necessità.

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LA CURA DEL VERDE URBANO Chiara Borsini

Dalla Giunta capitolina una buona notizia per i cittadini romani, il primo Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano di Roma Capitale ROMA – Sessantasette articoli, suddivisi in cinque capitoli, per regolamentare l’immenso

patrimonio verde, pubblico e privato, della città. Il provvedimento, oltre a suddividere il paesaggio in “aree ludiche”, “verde scolastico”, aree per cani”, “aree verdi per parcheggi” e ”verde architettonico”, ha voluto coinvolgere la popolazione, attraverso strumenti quali l’adozione di alberi e alberate, la co-progettazione e la co-gestione delle aree verdi tra amministrazione e singoli cittadini. Particolare cura, poi, è stata dedicata alla cura e manutenzione dei pini – spesso al centro di episodi di cronaca – avvalendo-

si di elaborati tecnici di esperti nazionali. È stata, inoltre, applicata la Carta di Firenze sui giardini storici ai parchi e giardini di pregio storico, architettonico e ambientale, data la loro natura di patrimonio di interesse pubblico. Vengono, con il provvedimento, disciplinate le potature degli alberi, la sostituzione delle alberate, la tutela delle piante durante i cantieri e gli scavi stradali. Non si può, tuttavia, prescindere dal buon senso dei cittadini per il rispetto delle aree verdi, patrimonio comune.


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EMERGENZA RIFIUTI, PROTESTE IN CONSIGLIO tentato di assicurare i cittadini elencando una serie di interventi per rendere Roma “un modello”. In futuro. Purtroppo, però, il presente è un pò diverso.

Marco Centi

La seduta comunale del 15 gennaio scorso è stata caratterizzata dalle proteste dei comitati di quartiere e dei presidenti municipali presenti, oltre che delle opposizioni ROMA – Il recente incendio al Tmb Salario ha pesantemente infierito sulla filiera della raccolta dei rifiuti nella capitale. Nella seduta del Consiglio comunale del 15 gennaio scorso il tema immondizia è stato al centro delle discussioni.

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Ci sono i desideri, le speranze e poi c’è la realtà dei fatti. L’emergenza rifiuti a Roma viene percepita e spiegata utilizzando ciò che secondo l’amministrazione si farà, oppure

ciò che i cittadini vedono sulle strade e sui marciapiedi. La sindaca Virginia Raggi, insieme all’assessore per l’Ambiente, Giuseppina Montanari e al presidente di Ama, hanno

Ma quali sono questi interventi? Mappatura dei cassonetti in tutta la città per razionalizzare la raccolta, l’estensione del porta a porta a tutta la città. Attualmente sono circa 300 mila i romani che ne usufruiscono, ma l’obiettivo è raggiungere il 70% dei cittadini. La Sindaca ha anche precisato che non ci saranno aumenti della Tari, per la gioia di coloro che la pagano. Altri interventi si concentreranno sullo sviluppo di impianti per il compost (anche se c’è da dire che la stragrande maggioranza dei rifiuti è composta da materiali inorganici).

Insomma, tante buone intenzioni, ma proiettate nel futuro. Ovviamente, durante il Consiglio comunale ci sono state anche molte proteste da parte delle opposizioni e dei comitati dei cittadini. Alcune anche abbastanza vibranti, come quando i consiglieri del Pd hanno indossato, forse con involontaria autoironia, sacchi della spazzatura. Uno sparuto gruppo di Fratelli d’Italia, durante il dibattito, ha portato un sacchetto di rifiuti davanti alla sindaca Raggi. Una sorta di tragicommedia in cui i cittadini sono intrappolati, ma non vittime innocenti. È inutile reiterare che la mancanza di senso civico da parte di alcuni (eufemismo) gioca un ruolo non da poco nella situazione non decorosa (altro eufemismo) in cui versa Roma, città unica e dal potenziale straordinario.

TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI Davide Di Carlo

15 arresti e 57 indagati, questi i numeri emersi dall’Operazione Tellus. Le Forze dell’ordine ricercano un latitante TOR SAPIENZA – È scattata nelle prime ore del mattino del 15 gennaio scorso l’Operazione Tellus. Portata avanti dalla Polizia giudiziaria della Procura e dai Carabinieri forestali di Roma, Rieti e Latina, questa ha visto concretizzare l’indagine iniziata nel 2016 riguardo la difesa dell’ambiente. Il successo dell’operazione ha portato a 57 indagati per traffico illecito di rifiuti e per

associazione a delinquere e all’arresto di 15 persone (6 in custodia cautelare in carcere e 9 ai domiciliari); a 3 obblighi di presentazione quotidiana in caserma; a 12 divieti di dimora nella provincia di Roma, e, infine, al sequestro di 25 autocarri e di 2 autodemolizioni. “Grazie alle Forze dell’ordine e alla Magistratura per le operazioni contro i roghi tossici e il traffico illecito dei rifiuti – ha scritto su Twitter la sindaca Raggi – Avanti uniti nella lotta a chi danneggia l’ambiente”. Nell’inchiesta è emerso che le due strutture adibite alla demolizione delle automobili non erano più in possesso di regolari autorizzazioni comunali. Nonostante tutto, non si sono fermate le azioni illecite delle strutture. Queste, infatti, acquistavano scarti di metallo già trattati

all’interno del campo rom di via Salviati. Materiali accatastati, ripuliti attraverso apposite fornacelle presenti nel campo e poi rivenduti. Un meccanismo ben funzionante che univa nell’illegalità Tor Sapienza, Alessandrino e Centocelle. Soddisfazione emerge anche dalle parole del Presidente del Consiglio Regionale, Leodori. “È un bene l’Operazione Tellus – ha scritto su Twitter il consigliere Dem – Grazie ai carabinieri e alla Magistratura, ancora una volta fondamentali”. Sulla stessa linea anche Legambiente che in una nota dichiara: “Nella battaglia per l’ambiente ogni atto concreto contro il traffico dei rifiuti è fondamentale”. Dall’articolata inchiesta scaturita dai controlli conseguenti alle attività dei roghi

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tossici, spunta nuovamente il nome della famiglia rom Seferovic di via Salviati. Nota per la tragica rapina alla cinese Zhang Yao e per l’incendio del camper a Centocelle, dove persero la vita tre sorelle, questa è finita nuovamente nel

mirino dei militari per aver favorito la latitanza di Renato Seferovic (22 anni). Il giovane fuggiasco è ricercato dalla polizia per aver portato avanti il business illegale di traffico di rifiuti pericolosi nel territorio.

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UN COMITATO DI ASSOCIAZIONI PER IL TERRITORIO Marco Centi

DAVIDE DI CARLO

NON CESSANO LE OCCUPAZIONI ABUSIVE Davide Di Carlo

Il quadrante est della Capitale ospita un numero elevato di immobili da sottrarre all’illegalità, ma le direttive di Salvini non sembrano fermare gli occupanti ROMA – Non cessano le occupazioni degli edifici nonostante la circolare del Viminale che prevede lo sgombero forzato degli immobili. Quanto accaduto in via Tallone, a Tor Sapienza, è un esempio lampante. I due palazzi, liberati il 15 gennaio scorso, rappresentano il frutto di una politica che vede aumentare, e non diminuire, il numero degli stabili da sgomberare. Gli ultimi edifici liberati, siti a ridosso dell’A24, nel corso dell’ultimo mese erano arrivati ad ospitare circa 80 persone, molte delle quali provenienti da via Costi e l’ex Penicillina sgomberati nei mesi scorsi.

“Lo sgombero si è svolto senza alcun tipo di criticità per la sicurezza pubblica – sottolinea la nota della Questura – Questo è successivo alla denuncia presentata dai proprietari degli stabili e relativa all’occupazione abusiva degli stessi da parte di un notevole numero di persone che stava progressivamente aumentando”. Nel corso dell’ultimo mese i residenti avevano notato un flusso continuo di uomini che cresceva durante le ore notturne. Con lo sgombero la metà degli occupanti è stata portata presso il vicino ufficio immigrazione per essere sottoposta a riconoscimento, mentre il restante è tornato nell’ex fabbrica della penicillina, nuovamente occupata il 21 gennaio scorso. Tutti i fermati dovranno ora rispondere di reati di invasione di terreni e edifici. Tra questi, 10 sono stati raggiunti dal decreto di espulsione e dovranno lasciare il paese. Nonostante tutto, il fenomeno stenta a essere definitivamente debellato. Quanto emerge dagli sgomberi è che da via Costi a via Tiburtina, passando per via

Tallone, per ritornare nell’ex Penicillina, a essere fermate sono sempre le stesse persone costrette a muoversi tra vari ruderi in cerca di un rifugio fortuito dove poter vivere. Un tema delicato affrontato anche dalla Caritas di Roma che, nel suo rapporto sulla povertà del 2018, ha sottolineato come le politiche del Viminale, specialmente il Decreto Sicurezza, stiano negando ai richiedenti asilo la possibilità di accedere al circuito di accoglienza provvisorio (SPRAR). Solo nel Lazio le persone che necessitano di tale misura sono 14.289. Di queste, il 29% sono quelle assegnate ai centri di Roma. Numeri che chiedono al Comune la necessità di efficaci progetti da adottare. Per questo il 23 gennaio scorso, presso il Campidoglio, si è dato vita al forum per l’accoglienza e l’inclusione. L’obiettivo dichiarato dall’assessore alle Politiche sociali del Comune, Laura Baldassarre, è quello di favorire un confronto tra le entità impegnate in questo campo, spingendo verso l’inclusione e l’accoglienza.

Lo scorso gennaio ben venti associazioni del Municipio si sono unite con il fine di salvaguardare la comunità V MUNICIPIO – Il 10 gennaio scorso ben 20 comitati (Alessandrino, Certosa, Centocelle storica, Rustica, Pigneto, Quadraro, Quarticciolo, Rinascita via Malatesta, Torre Spaccata, Tor Pignattara, Tor Tre Teste, Villa De Sanctis, Villini Santa Maria) si sono ritrovati per discutere un piano d’azione comune per salvaguardare gli interessi della comunità e risolvere i problemi concretamente. Un esempio che dimostra come la democrazia è forse uno dei più grandi successi degli esseri umani. Tutti possono partecipare alle decisioni che riguardano ogni cittadino. Spesso, però, in particolare modo nelle società occidentali, l’apatia e il disinteresse di parte dei cittadini, nonché la superficialità della gestione della cosa pubblica, fanno apparire la democrazia come immobile ed intangibile. Qualcuno arriva addirittura ad evocare l’efficienza dei regimi dittatoriali del passato e del presente. Ciò che a volte manca è la partecipazione, perché la democrazia non è votare ogni 5 anni (nel caso italiano con maggiore frequenza), bensì partecipare attivamente alla politica dal basso. I comitati di cittadini, spesso

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sottovalutati, sono forse la più pura e attiva forma di democrazia. Scendere nel parco sotto casa 30 minuti al giorno e raccogliere i rifiuti che qualcun altro ha incivilmente gettato è il più grande atto democratico che si possa compiere. Lamentarsi senza attivarsi concretamente è un esercizio velleitario che non dovrebbe appartenere alla democrazia. Comuni cittadini, con i loro impegni, i loro lavori e le loro famiglie, dedicano parte del proprio tempo per cambiare ciò che non va. Gratuitamente. I politici di professione sono stipendiati, talvolta anche lautamente. Nella Grecia del quinto secolo avanti Cristo, dove il concetto di democrazia nacque, i politici incaricati della cosa pubblica erano gli stessi abitanti della Polis (sebbene le donne fossero escluse). I comitati di quartiere, le associazioni di cittadini, possono rivalutare il concetto di democrazia diretta, dove tutti partecipano, un passo in più rispetto alla democrazia rappresentativa, dove si delega qualcun altro e se le cose non vanno bene ci si limita a lamentarsi attendendo le prossime elezioni.

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FEBBRAIO 2019 // SEGUICI ONLINE VIAVAI.BIZ Davide Di Carlo

Tanta passione, quella che contraddistingue LaMaison, associazione che promuove l’autonomia per i disabili. E aspetta un aiuto dal Municipio V Municipio – LaMaison è nata dalla tenacia di Orizia Brucanelli che è riuscita a ricucirsi un ruolo di primo piano nella tutela dei diritti e della salute dei giovani disabili. Sita in via Sorel (Collatina), dal 2009 riscuote successo grazie alla sua presidente. L’ente, che il prossimo 24 novembre compirà 10 anni, conta 50 ragazzi affetti da disabilità cognitive, fisiche e relazionali, che vengono impegnati in laboratori dove possono sviluppare l’autonomia necessaria per il loro futuro. “Nel 2009 intendevo creare un posto sicuro per i ragazzi – spiega la Brucanelli – Il mio intento era di renderli autonomi. Per me, madre di una figlia disabile di 38 anni, è sempre stata una priorità. Sono sostenitrice dell’idea che casa e autonomia vanno di pari passo. Per questo ho chiamato l’associazione LaMaison, la casa in francese”. Socializzazione, autonomia e competenza sono le 3 parole chiave ripetute come un mantra dai professionisti dell’associazione. “Il lavoro a LaMaison consiste nel far cooperare i ragazzi attraverso un lavoro di gruppo”, racconta la dottoressa Irene Urbano. Molteplici i laboratori che impegnano i giovani nella realizzazione di cortometraggi o nella preparazione del pranzo e della cena. “Produrre film o cucinare – spiega la Urbano – permette lo sviluppo di tante competenze come il dialogare, lo scegliere e

LAMAISON E IL FUTURO DEI GIOVANI DISABILI

BANDO PER SALVARE VILLA DE SANCTIS

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Gianni Ranalletta

Il dipartimento per lo Sviluppo, Infrastrutture e Manutenzione Urbana ha stanziato una ingente somma per interventi nell’area DAVIDE DI CARLO

il confrontarsi”. Il lavoro promosso da LaMaison impegna forza fisica e mentale, ma anche quella economica che negli ultimi anni tende a mancare. “Il Municipio dal 2017 non avvia un nuovo bando per assegnare i fondi da destinare ad attività sociali come la nostra – dice la Brucanelli – Non possiamo più contare sul denaro che era stato destinato per 5 anni dalla legge 285”. Le difficoltà sono state contrastate dalle iniziative promosse dall’Associazione. Il periodo storico di fermo totale disegna

un futuro inquietante, nonostante i passati successi riportati dal punto di vista normativo. “La legge 104/1992 è la più bella al mondo – spiega la Presidente – Oggi, però, lo Stato si limita ad assegnare soldi senza promuovere un buon servizio sociale, spingendo le famiglie verso strutture private”. Un futuro che trova, secondo la Brucanelli, una possibile strada da percorrere con la legge Dopo di Noi. “Non è perfetta e va cambiata. La politica deve capire che non esiste solo il dopo ma anche il durante”.

Veterinaria

V MUNICIPIO – Il SIMU di Roma ha pubblicato, lo scorso 28 dicembre, un bando per assegnare la somma di oltre un milione e trecentomila euro per salvaguardare l’area di Villa de Sanctis dal rischio crolli a cui sarebbe soggetta. Nel sottosuolo del vasto parco urbano, che è grande circa dodici ettari ed è conosciuto anche come Parco Casilino-Labicano, si diramano infatti oltre cinquecentomila metri quadrati di ambienti ipogei (cave di pozzolana), un intricato labirinto che trova il suo perimetro tra la via Casilina, via Teano e via Balzani. Ricordiamo che l’attenzione sul pericolo di crolli era stata posta già nel 2015 da una relazione del geologo del SIMU Theo Huber, durante una commissione

congiunta tra Lavori Pubblici e Urbanistica. Lo stesso pericolo era stato rilevato da Roma Sotterranea, un’associazione no-profit che si dedica da anni all’attività di speleologia nel sottosuolo urbano della Capitale. Allora emerse l’impossibilità di poter avere un quadro certo sulla stabilità del terreno del parco, ma di una evidente criticità e di un reale pericolo per una “evoluzione degenerativa del sistema caveale”. L’esplorazione di Roma Sotterranea rilevò l’ampiezza delle gallerie, tra i 4 e 5 metri, con altezza variabile a seconda dei crolli. Peraltro erano presenti numerosi interri di spazzatura effettuati dal primo dopo guerra ai giorni più recenti. In precedenza era stato chiuso al pubblico lo spazio ludico per i bambini, proprio per un crollo nel sottosuolo e per motivi di sicurezza era stato transennato pure il vicino parcheggio. Il bando di gara, per l’appalto che durerà sei mesi destinato a interventi di riempimento e consolidamento delle cavità sotterranee a Villa de Sanctis, si è chiuso lo scorso 31 gennaio; l’apertura delle buste contenenti le proposte è prevista per questo 5 febbraio.

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RUSPE SMANTELLANO IL CAMPO STAZIONE PIGNETO DI CALCIO A VILLA GORDIANI IN RITARDO Davide Di Carlo

È iniziato il 27 dicembre 2018, per poi avere una battuta d’arresto, lo smantellamento dello storico campo di calcio. I cittadini sul piede di guerra VILLA GORDIANI – La motivazione che ha spinto l’amministrazione a procedere verso il suo smantellamento è stata illustrata da Boccuzzi su Facebook: “Container e recinzioni arrugginite. Un po’ di amianto qua e là. Una casupola senza luce e acqua in cui andava a dormire una persona senza fissa dimora. In una parola: degrado”. Parole che suonano come una dichiarazione di guerra nei confronti dei cittadini che

FACEBOOK CALCIO VILLA GORDIANI

da anni si mobilitano per promuovere sport a prezzi popolari. La decisione spinge verso la fine una struttura viva, tra alti e bassi, dal 1953. Ma il momentaneo stop alla demolizione accende tra la gente la speranza. Un’opportunità per le istituzioni di dialogare con le realtà della zona per disegnare assieme un futuro diverso per il campo. “Siamo d’accordo sulla riqualificazione dell’area archeologica di Villa Gordiani – ha dichiarato durante

il Consiglio municipale dello scorso 17 gennaio, Francesco Basso dell’ASD Villa Gordiani – Non si può, però, limitare tutto alla contemplazione dei monumenti perché il quartiere ha bisogno di altro”. Il portavoce dell’associazione sottolinea che il campo, contrariamente da quanto esposto da Boccuzzi, non è abusivo. “È stato creato dal Comune e assegnato con i bandi dal CONI e dal Campidoglio, è inserito nella lista degli impianti spor-

ROMA HA 500 AGENTI IN PIÙ Gianni Ranalletta

ROMA – Ulteriori 500 agenti si sono aggiunti ai 400 già in servizio dal 2018. La sicurezza non può prescindere dalla presenza, su un territorio vasto come quello di Roma, di un adeguato numero di agenti di Polizia. Così la Giunta capitolina, con una memoria di indirizzo, è riuscita a far ripartire le procedure per le nuove assunzioni al fine di potenziare le Forze dell’ordine. Grazie a quel maxi concorso

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che sembrava ormai bloccato, il corpo di Polizia ha ora 500 nuovi agenti che sono entrati in servizio e che si aggiungono ai quattrocento assunti lo scorso anno. L’organico a questo punto conta circa seimila vigili ma l’obiettivo è quello di arrivare agli ottomila previsti dalla pianta organica, come ha dichiarato Virginia Raggi. “Stiamo facendo ogni sforzo per aumentare il numero, e a voi nuovi agenti chiediamo tanto coraggio e pazienza, contiamo su di voi. Vi chiediamo un impegno di amore per Roma e i romani e questo implica delle respon-

tivi comunali nel regolamento approvato lo scorso anno. Non capiamo per quale motivo sia considerato abusivo”. Parla di errori commessi, l’esponente dell’ASD, a cui si può recuperare attraverso un dialogo costruttivo e alla mozione presentata dai Consiglieri Lostia (PD) e Veglianti (SinistraXRoma) discussa in consiglio il 25 gennaio scorso. “A noi piacerebbe continuare a dialogare – conclude Basso – ma se le intenzioni sono quelle di demolire, il quartiere risponderà in difesa del campo”. Il rischio di voler restituire con forza ai cittadini un pezzetto di parco archeologico ha trovato buona parte dei residenti del Municipio in netto contrasto con la squadra del Presidente. Smantellare l’area, per ora, ha avuto il solo effetto di allontanare dal manufatto da abbattere l’uomo che prestava servizio di guardiania e custodia nel campo. sabilità. Dobbiamo tornare in strada ancora di più”, ha aggiunto la Sindaca, sottolineando come questo risultato, dopo anni di procedure ferme, sia un vanto per l’amministrazione capitolina. La cerimonia per l’assunzione degli agenti vincitori del concorso si è svolta in piazza del Campidoglio; il Comandante della Polizia locale di Roma, Antonio Di Maggio, ringraziando la Sindaca e la Giunta capitolina, ha dichiarato che questo investimento di risorse consentirà ai cittadini di beneficiare di nuove professionalità e fondamentale sarà il contributo dei nuovi agenti nello svolgimento dei molti, importanti, compiti quotidiani.

ROMA – Ci vorrà ancora qualche mese prima che i cantieri per la realizzazione dell’importante nodo ferroviario del Pigneto prendano il via. Il ritardo, rispetto alla programmazione iniziale, ormai ha superato l’anno, tuttavia i lavori non sono fermi perché si sta operando per lo spostamento dei sottoservizi necessari a far partire la seconda fase dell’opera. Da quanto dichiarato da RFI – Rete Ferroviaria Italiana – al momento si sta procedendo allo spostamento delle tubazioni di servizio nel lato est del quartiere Pigneto, successivamente si passerà alla zona ovest e, completati questi lavori, potranno partire i cantieri veri e propri per la realizzazione dello snodo ferroviario. Ricordiamo come questa opera sia determinante per il miglioramento di tutta la mobilità romana, sarà infatti il più importante nodo di scambio della rete di trasporti su ferro (crocevia tra la Orte-Fiumicino, la Roma-Viterbo e MetroC), oltre a contribuire alla riqualificazione e al decoro del territorio. È previsto infatti anche il tombamento del vallo e la realizzazione di una piazza a copertura arredata a verde pubblico, cosa che riunirà le due parti della città ora divise dalla ferrovia, cambiando totalmente volto al quartiere. Il piazzale avrà quattro piccoli ponti di collegamento e una lunghezza di duecentocinquanta metri. I lavori, articolati in tre fasi, nel complesso erano stati programmati per una durata di due anni, ma degli imprevisti durante gli scavi stanno evidentemente prolungando i tempi. di Gianni Ranalletta

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ONLINE IL SITO #STRADENUOVE Chiara Borsini

Il portale permette di accedere alla mappa dei circa 170 cantieri aperti per la manutenzione della viabilità romana

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LA RIQUALIFICAZIONE DELLE STRADE DI ROMA Marco Centi

Piccoli ma significativi passi sono stati compiuti per tentare di liberare Roma dalla morsa del traffico ROMA – La sindaca Raggi tiene a precisare che la sua amministrazione, nell’attuare il programma politico del Movimento 5 Stelle, ha fatto della mobilità ciclabile e pedonale un punto fermo. I lavori di riorganizzazione della rete viaria continuano in diverse zone di Roma. Si tratta spesso di piccoli interventi

che non abbagliano gli occhi, ma la cui utilità va considerata con uno sguardo d’insieme. La pista ciclabile sulla Tuscolana, ad esempio, ha portato con sé ulteriori modifiche all’importante arteria: sono state realizzate, infatti, sette nuove banchine dotate di scivoli per persone con disabilità e percorsi per ipovedenti. La Sindaca ribadisce che riconsegnare Via Tuscolana alle persone e sottrarla alle auto parcheggiate selvaggiamente e senza regole è solo uno degli interventi che l’amministrazione ha pianificato. Nomentana, Prenestina, Lungotevere Testaccio, Piazzale Ostiense. Interventi di riqualificazione che singolarmente potrebbero apparire scollegati e privi di

una visione generale, ma che sicuramente, una volta completati, ridisegneranno, anche se solo in parte, il modo di vivere la città di alcuni di noi. Certamente, gli amanti dell’auto a tutti costi continueranno a lamentarsi delle buche e del dissesto del manto stradale e a ragione. Per onestà intellettuale si deve riconoscere che l’amministrazione attuale almeno persegue una visione sociopolitica della città. Che poi riesca a trasformare Roma in Amsterdam è tutto da vedere, ma ci sta provando partendo da progetti iniziali. Ai cittadini spetta, al di là di questi progetti, quando possono, di lasciare l’auto parcheggiata e usare piedi, bicicletta o trasposto pubblico.

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SERVIZI WEB – Si accede anche tramite smartphone e tablet e, in sostanza, il link consente la geolocalizzazione degli interventi, il controllo dei costi, delle imprese esecutrici, degli atti di aggiudicazione dei bandi, delle foto delle strade prima e dopo i lavori. Le competenze del Campidoglio, come riportate dalle mappe, riguardano solo la manutenzione di circa 800 chilometri di strade di grande viabilità, mentre la manutenzione degli altri 4.700 chilometri di viabilità secondaria è di competenza dei singoli Municipi. Basta cliccare sulle “Flag” e si aprono finestre pop-up complete di documentazione e di foto. La mappa, interattiva, è in con-

tinuo aggiornamento. Al momento vengono segnalati 169 cantieri, programmati dall’Amministrazione capitolina, di cui 122 già portati a termine. Attraverso una barra di ricerca è possibile cercare e trovare la strada che interessa, per verificare l’eventuale presenza di lavori e la competenza – della Amministrazione centrale o dei singoli Municipi – dei singoli interventi. Un’operazione di trasparenza da parte del Comune.

PRENESTINA ALLAGATA IL TRAFFICO IN TILT Marco Centi

Lo scorso mese una fuoriscita di acqua dal sottosuolo, all’altezza di via dell’Omo, ha causato enormi disagi alla popolazione ROMA – Sebbene i cittadini di Roma siano ormai abituati agli allagamenti di strade e marciapiedi, ogni qualvolta un temporale si abbatte sulla città, ciò che è accaduto il 17 gennaio scorso ha trasceso i capricci di Giove Pluvio, antica divinità della pioggia greco-romana. Difatti, chiunque si sia trovato a passare quel giorno su via Prenestina all’altezza di via Dell’Omo, si sarebbe trovato dinanzi ad una scena degna di un film catastrofico stile Hollywood. Intorno alle 16 un vero e proprio torrente ha cominciato a sgorgare dal sottosuolo nei pressi del civico 29 della nota strada sede di esercizi commerciali e industraili. L’inusuale sorgente ha lette-

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ralmente allagato la strada, costringendo i soccorsi, allertati dai cittadini allarmati, a chiudere un tratto di via Prenestina alle auto, con pesanti ripercussioni sull’intera zona. Anche un asilo nido nei pressi ha richiesto soccorso ai Vigili del fuoco quando le acque hanno cominciato a invadere la struttura. Insomma, qualche ora di spavento e di caos dovuti probabilmente alla rottura di una tubatura sotterranea. La situazione è stata normalizzata soltanto nel tardo pomeriggio. Per fortuna e grazie al decisivo intervento dei Vigili del fuoco non si sono registrati danni alle persone né alle cose.


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NUOVI MERCATI CONTADINI PXHERE

IN AUMENTO POVERTÀ E DISEGUAGLIANZE Chiara Borsini

Il rapporto della Caritas di Roma racconta una realtà sempre più drammatica per i cittadini dei diversi municipi romani

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Marco Centi

Concluso il bando per assegnare cinque aree del municipio alla vendita di prodotti ortofrutticoli a Km zero V MUNICIPIO – I farmers market, o mercatini dei contadini, sono luoghi dove la figura del venditore e quella del produttore non sono distinte: in pratica, il contadino vende i suoi prodotti, tipicamente ortofrutticoli. Il V Municipio ha bandito una gara per allocare zone del territorio a questo tipo di mercati, precisamente nel parco Pasolini, nell’area parcheggio a via Delia (la Rustica), una terza al Quarticciolo presso l’area dell’ex mercato; un’altra tra via Locorotondo e via Molfetta e l’ultima davanti al parco Sangalli a Torpignattara. I produttori potranno usufruire degli spazi ogni sabato dalle 6.30 alle 20 ed ogni concessione avrà la durata di un anno. L’obiettivo è di offrire ai consu-

matori del territorio “prodotti biologici e locali”. Quindi, si tratta di mercati dove si concretizza il concetto del kilometro zero, oltre alla filiera corta, il che, come ha spiegato l’assessore all’ambiente del V Municipio, Dario Pulcini, permetterà di “ridurre l’impatto sull’ambiente riducendo i trasporti, l’inquinamento e gli imballaggi e sostenendo anche le economie locali, tentando anche di creare posti di lavoro”. L’iniziativa riprende la positiva esperienza del 2015, proprio presso il Parco Sangalli, dove trovò spazio il Mercato contadino dell’Agro Romano. Sin da allora molti cittadini del quartiere ne hanno più volte chiesto il ritorno. Il bando di assegnazione si è chiuso il 28 gennaio scorso e presto potrebbe essere il momento del ritorno dei mercati contadini. Per i cittadini del V Municipio, oltre alla convenienza di acquistare prodotti genuini e spesso meno cari, vi sarà la possibilità di utilizzare queste occasioni per socializzare, incontrarsi e conoscersi. Un modo per rivalutare le periferie urbane e per mangiare tutti un pò meglio.

ROMA – In un contesto in cui 26 super miliardari detengono un patrimonio corrispondente a quello detenuto complessivamente dalla metà povera del pianeta – v. La Repubblica del 22 gennaio 2019 – e in cui i ricchi implementano la loro ricchezza, mentre i poveri diventano sempre più poveri, non stupisce che anche a Roma aumentino povertà e disuguaglianze. I dati, esposti nel rapporto della Caritas di Roma per l’anno 2018, sono drammatici: 16.000 le imprese chiuse negli

ultimi cinque anni; i redditi nei singoli municipi sono marcatamente diseguali; in dieci anni il 47% delle famiglie registra un solo occupato; un quarto dei giovani romani tra i 18 e i 29 anni risulta disoccupato. Il rapporto, presentato dal presidente, don Benoni Ambarus e dalla curatrice Elisa Manna, non fa che riprodurre le sofferenze e le diseguaglianze presenti nel resto del Paese, dove, secondo i dati ISTAT del 2017, le persone in povertà assoluta sono aumentate da oltre 4 milioni a 5 milioni e 58 mila, vale a dire un italiano su 12. Sempre secondo questi dati, sono quasi 100.000 le famiglie rimaste senza lavoro, il 25% dei giovani fra i 18 e i 29 anni risulta disoccupato, il 52% dei giovani tra i 25 e i 39 anni ha un contratto a termine o di collaborazione, i nuclei familiari con figli minori e un reddito di 25.000 euro l’anno sono 135.000 (il numero maggiore si registra nel V e nel X Municipio). Diseguali risultano i redditi imponibili medi tra

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un municipio e l’altro (si va dai 40.530 euro del II Municipio ai 17.053 del VI). I percettori di redditi pari o superiori a 100.000 euro sono solo l’1,8%, mentre quelli che percepiscono fino a 15.000 euro sono il 51,3%. In 10 anni sono aumentate del 47% le famiglie con un solo occupato, mentre 92.790 famiglie sono senza occupati, senza ritirati dal lavoro e con almeno un elemento disponibile al lavoro. I dati confermano la tendenza generale in Italia, dove, negli ultimi anni, risulta aumentata la povertà assoluta, ma anche la povertà relativa; tra i 28 Paesi europei presi in esame, il nostro risulta tra i primi dieci nella graduatoria delle disuguaglianze; con la conseguenza, come rilevato da don Benoni, che il disagio spesso rende gli uomini cattivi e rancorosi. La politica dovrebbe concentrarsi su questo, piuttosto che delegare il compito all’associazionismo, che pure, bisogna riconoscere, sta svolgendo egregiamente il compito di aiuti e assistenza.

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LA SCUOLA EDUCAZIONE NELL’ERA DIGITALE ALIMENTARE A SCUOLA

Chiara Borsini

Con il Piano Nazionale della Scuola Digitale (PNDS) oltre 22 milioni stanziati per adeguare il sistema scolastico ROMA – Si tratta di un documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), con il quale è stata lanciata una strategia per l’innovazione della scuola italiana e per ridefinire il sistema scolastico. Questo documento costituisce il pilastro della c.d. Buona Scuola, cioè della legge n. 107 del 2015, emanata dal precedente Governo, avente ad oggetto la costruzione di una visione di Educazione nell’era digitale. Il piano si concentra su quattro aree di intervento: gli strumenti, cioè le infrastrutture

Gianni Ranalletta

L’istituzione scolastica può essere una guida verso la corretta alimentazione

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di base che consentano alle scuole di fruire delle opportunità connesse al digitale; le competenze digitali; la formazione del personale su competenze digitali e innovazione

didattica; lo stimolo al cambiamento, anche attraverso partnership con soggetti esterni al sistema scolastico. Il tutto, senza trascurare il rapporto umano tra docente e discente.

Il progetto è stato accolto e valorizzato dal nuovo Governo. Il ministro Bussetti, infatti, ha stanziato oltre 22 milioni di euro per gli ambienti didattici innovativi.

PEZZETTINI, FESTA DELLA LETTURA Marisa Madera

Si è conclusa la V° edizione della maratona culturale organizzata dall’associazione AltraMente TORPIGNATTARA – Come spiega l’organizzatrice Patrizia Sentinelli, “l’evento è stato chiamato Pezzettini’ perché in una città e in una società sempre più divise e parcellizzate, la sensazione comune è quella di essere un pezzettino isolato in un mare di confusione e abbandono e siamo convinti che, per superare questo la lettura può essere un collante utile e prezioso come l’oro, proprio come fanno in Giappone con l’arte del Kinsugi che si adopera per riparare le ceramiche, per uni-

re con il piacere delle storie”. Dal 21 al 25 gennaio in diverse scuole del Municipio sono stati coinvolti bambini/e , ragazze/i nella discussione sul libro con autori e autrici. Il 26 gennaio si è tenuto nello Spazio AltraMente di Via Laparelli 60 l’evento finale. La manifestazione ha anche ospitato la mostra “Emozioni migranti” con disegni realizzati da studenti delle scuole coinvolte nell’evento, un laboratorio radio e letture ad alta voce per i più piccini. Dalla mattina alla sera sono state organizzate presentazioni di libri di vario genere. Si è tenuta la premiazione dei vincitori del concorso di scrittura che AltraMente ha riservato ai giovani.

I vincitori, premiati da note personalità con una valigia di libri per le diverse classi di età, sono: 1. Scuola Primaria: “Vorrei dirti” di Elena Giovannetti, classe 5C scuola Deledda; Istituto comprensivo Laparelli; 2. Scuola secondaria: “Vorrei dirti” di Sofiarita Guerr, classe 2F – Scuola Manzi, Ist. comprensivo Manzi; 3. Scuole Superiori: “La viscontessa dimezzata” di Cristina De Luca, 2A, Liceo Kant, classico; 4. Casal del Marmo: “Ti porto dentro il mio cuore” di Chaban. La Festa si è confemata un’occasione per stare tutti insieme all’insegna della cultura come strumento di dialogo e convivenza universale.

ROMA – Le ricerche degli esperti in materia mostrano come i comportamenti alimentari sbagliati siano determinanti – oltre a fumo, alcol e sedentarietà – nell’insorgere di diverse malattie croniche, e come sia importante appoggiare una cultura dell’alimentazione a partire dai giovanissimi. Per questi motivi l’ambiente più appropriato per la diffusione del giusto modo di alimentarsi pare proprio la scuola. Infatti, affinchè le corrette abitudini si radichino nelle persone è necessario iniziare a insegnarle sin da piccoli tramite una formazione, e quale luogo è più adatto dell’ambiente scolastico che si frequenta ogni giorno a partire dalla tenera età? Come riporta il Ministero della Pubblica Istruzione sul portale ufficiale: “Attraverso interventi interdisciplinari e percorsi mirati, la scuola può guidare i giovani a riappropriarsi dell’atto alimentare, e a esplorarne, in senso emotivo e culturale, la complessità. Il tutto senza dimenticare la necessità dell’attività fisica”. Quindi, in classe si può imparare uno stile di vita più attento

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alla propria salute, ma anche a quella degli altri, abbracciando ogni aspetto possibile, diventando consapevoli del contenimento degli sprechi e di tutto ciò che ruota intorno al cibo, comprese le filiere e i sistemi alimentari, la stagionalità e la tipicità dei prodotti, la tutela dei territori produttivi, l’uso di risorse rinnovabili, l’etica della produzione e del consumo. Tutto ciò occorre per arrivare a instaurare quella cultura dell’alimentazione che a oggi pare ancora lontana, ma diventa un traguardo interessante che solo l’istituzione scolastica può realizzare in questi termini.

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Marco Centi

MODE SOCIAL: I BODY TREND Riccardo Guglielmin

Le extension per i peli del naso sono un nuovo trend! WEB&SOCIAL – L’hashtag nosehair ha un successo incredibile su Instagram dopo che una ragazza giapponese, esperta di make up, ha applicato nelle narici le normali extension per le ciglia. Più lunghi sono i peli che escono dal naso e più si prova soddisfazione a scattarsi una foto per poi postarla. Una moda un po’ bizzarra che si scontra con l’abitudine ormai consolidata di eliminare, con forbicine e strumenti elettrici, gli antiestetici peli ospiti delle narici. Si rimane un po’ sorpresi nello scoprire immagini anche buffe e particolari: ad esempio sei o sette cotton fioc che fuoriescono dal naso oppure bastoncini utilizzati come prolunghe sui quali applicare alle estremità dei peli! Un’altra mania di In-

stagram è la lingua glitterata (#glittertongue). La moda consiste nel ricoprire la lingua con i coloratissimi glitter, cioè i minuscoli granelli di polvere luccicante presenti nei cosmetici e nelle creme. La paternità della lingua glitterata è contesa tra Miley Ray Cyrus (famosa attrice e cantautrice statunitense) e Jacinta Vukovic (artista del make up australiana). La diffusione e il successo si devono, di sicuro, alla Vukovic che mentre metteva i glitter sulla bocca le sono caduti per errore anche sulla lingua. L’originale risultato dell’incidente l’ha postato su Instagram facendo nascere immediatamente la nuova tendenza! La lingua glitterata, però, sta sollevando molte perplessità e dubbi da parte dei medici che sono preoccupati per i rischi legati alla salute a causa dell’ingestione dei granelli non commestibili. Un’altra mania stravagante, nata in Canada e molto popolare in Giappone, è la testa a ciambella (bagelhead) che consiste nel creare un rigonfiamento sulla fronte iniettando

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una particolare soluzione salina. Il liquido, dopo essere stato iniettato sotto la pelle, può essere facilmente modellato nella forma di una ciambella. Questa modificazione dura massimo un giorno, cioè il tempo necessario al corpo per assorbire totalmente il liquido. Tra le mode più originali si possono citare anche il rainbow hair e il rainbow armpits, cioè i capelli e le ascelle colorate. Se ormai è diventato normale vedere persone (in prevalenza donne) con le chiome di tutti i colori, i social fanno scoprire anche la tendenza di colorare i peli sotto le ascelle! L’inventrice di questa moda è Caitlin Ford, una famosa hair stylist americana, che è riuscita a proporre questa multicolore idea in un periodo storico nel quale la depilazione sembra ormai diventata un must. Instagram è una e vera propria miniera delle nuove idee estetiche e le ascelle arcobaleno sono la massima espressione della creatività. È proprio vero: oggi sui social se ne vedono di tutti i colori!

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Un lungo tratto dell’antica opera romana è stata rinvenuta durante alcuni lavori stradali PRENESTINA – Che Roma sia una città dalla storia millenaria è risaputo, così come non sorprende più che durante dei lavori stradali vengano rinvenuti reperti archeologici risalenti a epoche romane. L’ultima scoperta, in ordine di tempo, è avvenuta durante i sondaggi geologici effettuati per la realizzazione del Nuovo Centro Servizi Prenestina. Gli archeologi che sovrintendono i lavori, Stefano Musco e Federica Zanetti, hanno spiegato che nella zona compresa tra Togliatti, Prenestina, Collatina e Valente (nota con il toponimo Cappellette) sono emersi i resti sotterranei di un acquedotto romano, per la precisione l’acquedotto Appio. Oltre al tratto esplorato, circa 27 metri a 21 metri di profondità, sono stati rinvenuti numerosi altri reperti, come anfore ed oggetti di uso quotidiano. Spesso si è abituati a vedere i resti degli acquedotti romani

che si stagliano ancora maestosi per le campagne che circondano la città o nei parchi, ma non tutti sanno che per la maggior parte del loro percorso gli acquedotti erano interrati. L’acqua Appia fu il primo acquedotto pubblico e venne realizzato nell’anno 312 a.C. L’antica opera idraulica convogliava le acque che sgorgavano da una sorgente presso il tredicesimo chilometro della Prenestina. L’acquedotto, interamente sotterraneo, raggiungeva la città dopo 16 chilometri nella zona di Porta Maggiore. Il tratto riportato alla luce si colloca in un’area che 2000 anni fa era in aperta campagna, ma comunque abitata. Sono stati rinvenuti anche due mausolei all’interno del parco Prampolini, risalenti al IV secolo d.C., due tombe finemente decorate, ma che una esplorazione preliminare ha constatato essere state depredate. Anche una antica fornace, praticamente intatta, è stata riportata alla luce. Sarebbe suggestivo se questi nuovi ritrovamenti venissero inseriti in un percorso turistico-archeologico nel V Municipio, per gli abitanti del quartiere e per incentivare il turismo verso queste aree oggi periferiche.

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Lo scioccante responso di una ricerca condotta dall’ISPRA sulla cementificazione selvaggia. Il V Municipio tra le zone più a rischio V MUNICIPIO – Uno studio sullo stato idrogeologico del territorio della Capitale, durato 12 mesi, ha messo in evidenza come la città stia letteralmente perdendo suolo, ricoperto irrimediabilmente da cemento e asfalto. Spesso gli unici bagliori di colore verde sono i semafori che regolano il traffico. Il centro storico, ovviamente, ma

anche sorprendentemente il V Municipio, sono le zone di Roma a più alta cementificazione. Un quinto del territorio della città è ricoperto da uno strato artificiale, consegnando un paesaggio urbano al quale forse si è purtroppo abituati.

VI SONO AREE CHE SONO STATE CLASSIFICATE “AD ALTO RISCHIO GEOLOGICO”: OSTIA, ACILIA, MALAFEDE, INFERNETTO E PONTE GALERIA Queste zone occupano una superficie di quasi 3 mila ettari e ospitano una popolazione che sfiora i 60 mila abitanti. Parcheggi, strade, edifici divorano il suolo rendendo i rischi di esondazioni sempre più frequenti, poiché la pioggia non viene assorbita dal terreno e la scarsa manutenzione rende

i sistemi di smaltimento delle acque piovane poco efficaci. Più di 70 mila persone vivono, quindi, in zone a rischio esondazione. Cercare un responsabile è un esercizio velleitario, poiché la cementificazione sembra essere divenuta una condizione ineliminabile per ogni città. È l’assenza di pianificazione che genera progetti edilizi che trangugiano spazi verdi in nome del profitto. Non si tratta di una tendenza recente: Roma è sempre stata una preda dei cosiddetti “palazzinari”. Lo studio dell’ISPRA mette in guardia, allertando il senso civico. La città, è inutile negarlo, è il luogo in cui la maggior parte della gente vive. Anziché immaginare immense distese di strutture artificiali, occorre ripensare i luoghi urbani, bilanciarli con ciò che rimane del territorio e del suo suolo.

Chiara Borsini

Il 15 dicembre scorso si è conclusa a Katowice, in Polonia, la COP24 – Conferenza delle Parti sul Clima AMBIENTE – Il meeting, che si è svolto alla presenza dei governi di 196 paesi, aveva lo scopo di mettere in pratica quanto emerso dall’Accordo di Parigi sul riscaldamento globale del 2015. Il risultato più importante è stato quello di stabilire una serie di parametri che consentiranno di accertare di quanto i singoli Stati si siano discostati dagli obiettivi fissati nell’Accordo di Parigi per limitare il riscaldamento del pianeta, obbligandoli, perciò,

a colmare il gap eventualmente verificatosi. Tuttavia, nulla è stato stabilito su come ciascuna nazione dovrà contenere le proprie emissioni, considerato che, se si mantengono gli attuali standard, l’aumento di temperatura dai livelli preindustriali raggiungerà, nel 2100, il livello di 3° grado, con conseguenze disastrose, non essendo stato prescritto alcun obbligo a implementare le azioni di contrasto. Implemento che, secondo l’ultimo Rapporto delle Nazioni Unite per l’Ambiente, dovrebbe essere cinque volte di più se si vuole raggiungere l’obiettivo di 1,5 °C di aumento del clima globale giudicato sostenibile. L’auspicio è che la COP26, convocata per il 2020 – per ospitare la quale si sono candidati l’Italia e il Regno Unito – possa constatare che i singoli Paesi abbiano conseguito il taglio delle emissioni concordato dieci anni fa.

NUOVO PIANO PROTEZIONE CIVILE Gianni Ranalletta

Dopo un’attesa di dieci anni arriva un nuovo piano per la gestione delle emergenze nella Capitale

PROTEZIONE CIVILE

ROMA – Il documento era evidentemente necessario, soprattutto perche i cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi anni hanno messo spesso in difficoltà le istituzioni, e i disagi per i cittadini sono stati notevoli. Le piogge molto più intense rispetto al passato, “bombe” d’acqua che si sono abbattute con violenza e in poco tempo sulla città, per non parlare delle estati torride caratterizzate

da caldo insopportabile e incendi che hanno distrutto ettari di verde pubblico. Tutto ciò, oltre a danneggiare l’ambiente mette in serio pericolo l’incolumità delle persone. La Giunta capitolina ha, così, approvato il nuovo testo, e la sindaca Raggi ha dichiarato in proposito che si tratta di un “documento importante, organico, flessibile, in continuo aggiornamento. Rivederlo era necessario per aggiornare il testo comunale alla legge statale e alle altre innovazioni normative. Soprattutto c’era bisogno di adeguare le attività di previsione, prevenzione e tutela dai rischi adattandole anche alle modifiche urbanistiche intervenute negli ultimi anni”. La Sindaca ha sottolineato che il risultato viene dalla collaborazione tra i Municipi e i gruppi di Polizia locale, e la partecipa-

zione continuerà coinvolgendo anche i cittadini e le organizzazioni di volontariato. Il nuovo piano si divide in otto fascicoli, ciascuno per tipologia di emergenza da gestire: informazioni generali; rischio idraulico; rischio idrogeologico da frana; neve e ghiaccio; incendio boschivo e di interfaccia; incidenti rilevanti; rischio sismico; altri rischi. Il documento è corredato da elaborati cartografici dove sono evidenziati i rischi a cui potrebbe essere soggetto il territorio di Roma. Sono anche elencate oltre 750 zone da poter utilizzare in caso di calamità per accogliere la popolazione e i mezzi di soccorso. Passaggio importante sarà anche l’informazione data ai cittadini attraverso il portale del Comune di Roma, i social e le app dedicate.



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IMPARARE A CHIEDERE

Francesco D’Ambrosio

Sara Eba Di Vaio

L’albero di Moringa è uno degli alberi più straordinari del nostro pianeta

“Senza chiedere è il modo più bello per ricevere”, molte volte ho letto questa frase nelle bacheche di profili social e ogni volta avrei voluto evidenziare l’errore di fondo... PSICOLOGIA – Un errore che può avere conseguenze anche molto importanti soprattutto per la vita di coppia. Nella dimensione relazionale, infatti, avere l’aspettativa che l’Altro possa “anticipare” i nostri bisogni, senza farne esplicita richiesta, vuol dire esporsi all’elevato rischio di frustrazione e delusione. Si fonda sull’erronea convinzione che se il partner ci vuole davvero bene e ci conosce, è in grado di sapere autonomamente ciò che desideriamo. E come potrebbe farlo? Ci legge nel pensiero? Lavoro da molti anni con le coppie e all’inizio di ogni percorso terapeutico introduco alcuni concetti base su cui chiedo alle persone di esercitarsi.

Uno dei più importanti è: “l’Altro è ALTRO da Te e per definizione è inconoscibile” Questo concetto, duro da metabolizzare, evidenzia il fatto che nessuno può pensare di conoscere e padroneggiare una persona (a volte facciamo fatica a conoscere e padroneggiare noi stessi!) e che è sempre bene mantenere un atteggiamento curioso nei confronti del partner, anche se lo si conosce da tanto tempo. Le donne, in parti-

L’ALBERO DEI MIRACOLI

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colare, fanno fatica ad accettare che il partner non le ascolti, non le guardi con l’attenzione che loro stesse ritengono mettere nella relazione. C’è da dire che biologicamente le donne sono “programmate” per anticipare (o provare a farlo) i bisogni dei figli neonati con i quali stabiliscono un rapporto che inizialmente non può essere fatto di scambi comunicativi verbali. Anche con i figli però è estremamente importante lasciare che siano loro a chiedere, senza intervenire in anticipo,per insegnare loro da subito a “occuparsi dei propri bisogni”. Il nipote di Gandhi, un giorno, ha rivolto una domanda a una platea: “Ho un diamante nella mia mano. Il vostro compito è di prendermelo. Cosa fate?”. Alcuni hanno risposto: “posso rubartelo, posso lottare con te, posso estorcertelo”. Dopo un po’ lui ha chiesto: “Qualcuno ha pensato che avrebbe potuto semplicemente chiedermelo?”. La verità è che non chiediamo per paura di ricevere un no, perchè ci sentiamo inconsciamente non meritevoli, o perchè magari sappiamo che l’altro non può darci

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ciò di cui abbiamo bisogno. E preferiamo vivere nell’attesa e nell’illusione. Allora cosa fare? Prendere coraggio e iniziare a chiedere. Può essere utile un piccolo esercizio in due tempi dal titolo “IO vorrei che TU”. Fase 1 – Io vorrei: richiede un momento di ascolto e dialogo con se stessi. Fermati e interrogati. Di cosa ho bisogno in questo momento? Una volta identificato il bisogno chiediti chi potrebbe aiutarti a soddisfarlo. Fase 2 – Che Tu: fai una richiesta esplicita alla persona. Se il tuo bisogno è di trascorrere una serata in leggerezza, non dire “Vorrei che facessimo qualcosa di divertente” perchè il rischio è che la persona “interpreti” il divertimento a modo suo. Puoi dire, ad esempio, “mi piacerebbe trascorrere una serata con i nostri amici in pizzeria”. L’Altro è Altro da noi, non sta nella nostra testa, ma se parliamo in maniera esplicita può comprenderci meglio! Dr.ssa Sara Eba Di Vaio Psicologa – Psicoterapeuta Sessuologa Clinica

BENESSERE – Originario delle pendici meridionali della catena dell’Himalaya, è coltivato in molte regioni tropicali dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina. Ha una capacità straordinaria di crescere in aree ostili, calde e aride, grazie all’elevato co tenuto di acqua trattenuta da tronco e foglie, e all’elevata concentrazione di sostanze protettive. In Senegal è noto come nebedies, che significa “che non muore mai”, perché cresce in suoli poveri e ricresce dopo essere stato tagliato, producendo frutti anche in periodi di forte siccità. Tutte le parti della Moringa (foglie, fiori, baccello, semi) sono commestibili, fonte di nutrienti versatile ed economica, disponibile tutto l’anno. A scopo nutrizionale e in fitoterapia si utilizzano foglie e semi. L’impiego curativo comprende la regolazione dei ritmi vitali, i processi infiammatori (febbre) e il potenziamento del sistema immunitario per la prevenzione e la cura di affezioni stagionali di origine virale (raffreddore, influenza). Uno studio recente ha evidenziato un potenziale ruolo preventivo nei confronti dei tumori, legato alla presenza di glucosinolati, un gruppo di sostanze che rallenterebbe il processo di carcinogenesi. Gli estratti ottenuti dalle foglie e dai semi sono indicati nel sovraccarico del metabolismo (diabete tipo 2, colesterolo elevato, sindrome

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metabolica), per il controllo della pressione arteriosa, nella cura naturale delle affezioni della pelle e per la prevenzione dei tumori. In commercio sono disponibili preparati ottenuti dalle foglie e dai semi, sotto forma di polvere, compresse, capsule, olio. L’ampia varietà e ricchezza di micronutrienti, componenti antiossidanti e antinfiammatorie rendono la Moringa efficace nel potenziare il sistema immunitario, proteggere cuore e vasi, promuovere la normalità della digestione, riequilibrare il metabolismo, regolare i livelli ormonali, restituire idratazione ed elasticità alla pelle. Anche se sono necessarie ulteriori conferme dei ricercatori, le molteplici indicazioni all’uso dell’estratto di foglie e semi, a scopo nutrizionale e per preservare la salute, valorizzano la Moringa, soprannominata “Albero dei miracoli”.

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L’ALCOL FA MALE, ANCHE IN MINIMA QUANTITÀ Chiara Borsini

Lo dimostra uno studio dell’Istituto di metrica e valutazione dell’Università di Washington. Sotto accusa anche il classico bicchiere di vino rosso durante il pasto FOCUS – Nunc est bibendum, diceva il poeta latino Orazio, per festeggiare la morte di Cleopatra. A chi non piace il vino, Dio gli tolga l’acqua, dice un proverbio spagnolo; il vino probo uccide il microbo, dicono i francesi; in vino veritas, diceva Plinio il Vecchio; buon vino fa buon sangue e non ti mettere in cammino se la bocca non sa di vino, secondo i proverbi italiani. E si potrebbe continuare all’infinito, perché di odi al vino è piena la letteratura. Non di rado, poi, i medici di famiglia, pur raccomandandosi di non esagerare, consigliano di bere un bicchiere a pasto di buon rosso. Questo secolare modo di pensare è stato, però, di recente smentito da uno studio dell’Istituto di metrica e valutazione dell’Università di Washington, pubblicato sulla rivista Lancet e condotto dalla prof. Emmanuella Gakidou. Secondo questo studio, bere alcolici, siano essi vino, birra, whisky o altro fa male, a prescindere dalla quantità assunta, esponendo il bevitore a rischiosi danni alla salute (morti premature, cancro, malattia cardiovascolari

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L’ESPOSIZIONE ALLA CANNABIS MODIFICA IL DNA Marco Centi

La ricerca di una prestigiosa università americana avrebbe rilevato un’influenza negativa della sostanza sul profilo genetico degli spermatozoi

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come ictus, ipertensione e fibrillazione, cirrosi epatica, diabete, epilessia, pancreatite, tubercolosi). Considerando, inoltre, che può essere la causa di atti violenti o incidenti stradali. Solo il consumo zero, secondo lo studio, è in grado di minimizzare i rischi. Secondo i dati raccolti, il maggior numero di morti per consumo di alcol si registra in Africa, Balcani ed Europa orientale, mentre il numero più basso si verifica in Medio Oriente, la cui popolazione,

a maggioranza di religione musulmana, trova un efficace freno al consumo nella religione. Insomma, tempi duri si prospettano per gli amanti delle bevande alcoliche. Certamente, non sarebbe d’accordo con i risultati dello studio l’anonimo parigino che, sotto un manifesto che ammoniva “l’alcol tue lentement” (l’alcol uccide lentamente), scrisse “on s’en fout, on n’est pas pressés” (non ci interessa, non abbiamo nessuna fretta).

FOCUS – Il dibattito sulla legalizzazione delle droghe leggere è annoso e di difficile soluzione poiché, spesso, da problema sociale e sanitario, esso si trasforma in scontro politico ideologico, finendo con impantanarsi in discussioni sterili e autoreferenziali. Nel mondo, ormai, molti paesi hanno legalizzato l’uso terapeutico e/o ricreativo della marijuana. Quindi, il dibattito può essere solo incentrato sul rapporto costi e benefici dell’uso di droghe leggere. Tralasciando gli ormai scientificamente appurati effetti positivi della marijuana come antidolorifico per i malati di tumore, una delle domande più importanti è la seguente: la marijuana fa male alla salute? Più o meno dell’alcol la cui vendita è legale? Per gli antiproibi-

zionisti incalliti vi sono brutte notizie: una recente ricerca della Duke University, condotta su 24 volontari, ha appurato che il THC (la sostanza contenuta nella marijuana che produce l’effetto “sballo”) può influire sul profilo genetico degli spermatozoi. Test effettuati su una manciata di consumatori abituali di cannabis hanno rivelato un alto numero di cambiamenti nell’espressione genetica degli spermatozoi rispetto ai non consumatori di cannabis. I geni influenzati dalla sostanza sono associati a due importanti processi metabolici: la crescita dell’individuo durante lo sviluppo e il sostegno al normale sviluppo degli organi. La ricerca, pubblicata sulla rivista Epigenetics, quindi, ha rilevato questa difficile convivenza, ma non ha appurato se questo effetto della cannabis abbia ripercussioni effettive sulla fisiologia umana. In poche parole, si sa che vi è un effetto sugli spermatozoi, ma non se questi influiscano negativamente sulla salute di un futuro bambino. Lo studio si basa su pochi volontari e i risultati sono solamente provvisori, ma possono dare qualche indicazione da tenere in considerazione a chi intenda far uso di questa sostanza.

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FEBBRAIO 2019 // SEGUICI ONLINE VIAVAI.BIZ Gianni Ranalletta

Il calendario per il 2019 parte da febbraio con workshop all’aperto e qualche novità in più ROMA – Tornano le domeniche dell’Ecomuseo Casilino, arricchite da nuove idee che potranno coinvolgere maggiormente nella scoperta del territorio. Ogni mese sarà dedicato a un tema della ricerca dell’Ecomuseo, suddiviso in tre diversi appuntamenti in modo da incentivare il ritorno negli spazi territoriali e il desiderio di approfondirne meglio la conoscenza, da diversi punti di vista. Allo scopo, i primi due appuntamenti – il 3 febbraio dalle 10 alle 13.30 e il 10 febbraio

ECOMUSEO CASILINO

RIPARTONO GLI APPUNTAMENTI

ECOMUSEO CASILINO AD DUAS LAUROS

allo stesso orario – uniranno il trekking urbano con il workshop all’aperto; in particolare nel corso del primo incontro si andrà alla scoperta del-

le radici storiche e sociali di Centocelle e della Borgata Gordiani, due aree oggi fuse in un quartiere solo ma dalle origini molto diverse. Si farà

uso dei mezzi pubblici per gli spostamenti e si approfitterà dei servizi di ristorazione locali durante le pause.

Il secondo appuntamento sarà dedicato al percorso della memoria della Resistenza partigiana nell’VIII zona e alle Pietre d’inciampo installate a Torpignattara, realizzate dall’artista Gunter Denmig in onore delle vittime del nazifascismo. Il terzo appuntamento ripercorrerà alcune tappe precedenti, invitando i partecipanti a un worklab fotografico sulla memoria partigiana presente nel territorio tra Centocelle e Torpignattara, un phototelling che racconti la storia dei luoghi attraverso le immagini. I lavori verranno poi rielaborati per far parte di una mostra conclusiva. Il programma completo degli appuntamenti, curati da Stefania Ficacci, è in corso di aggiornamento. La partecipazione è gratuita, prevista una libera donazione a rimborso spese per la guida.

TELECAMERE INTELLIGENTI Gianni Ranalletta

Il Patto per l’attuazione della sicurezza urbana è stato firmato nel luglio 2018 dalla sindaca Raggi e dal prefetto Paola Basilone, ma delle annunciate telecamere ancora nulla. ROMA – Dopo i fatti di cronaca che hanno visto protagoniste due donne, aggredite a distanza di pochi giorni – una studentessa francese violentata alla Stazione Termini e una clochard tedesca all’interno di Villa Borghese – è maturato l’accordo tra Cam-

pidoglio e Prefettura di Roma per individuare le zone della città più a rischio di criminalità e di attentati al decoro urbano, e che, quindi, devono avere una priorità di sorveglianza da parte delle Forze dell’ordine.

QUESTE LE AREE PIÙ SENSIBILI: Colle Oppio; giardini di piazza Vittorio; Nuovo Mercato Esquilino; largo Preneste; Porta Maggiore; piazza Guglielmo Marconi (Eur); piazza Conca D’Oro; piazza dei Giureconsulti (Aurelio); piazza Euclide (Parioli); piazza Cairoli (Centro Storico); viale P. F. Quaglia (Tor Bella Monaca); viadotto corso Francia; parcheggio stazione

Ponte Galeria; parco dei Ravennati (Ostia Antica). Per monitorare gli sviluppi del piano esiste un ufficio di coordinazione, a Palazzo Valentini, tra Polizia e Forze dell’ordine. Ma delle telecamere, che avrebbero dovuto essere installate per sorvegliare i luoghi e dare maggiore sicurezza ai cittadini, non si vede nulla. Il bando di gara finalizzato all’attuazione del progetto, a oggi non è partito. I ritardi sarebbero dovuti alla mancanza di risorse, il Governo avrebbe stanziato 2 milioni di euro – come riportato dal Messaggero.it – che non sarebbero però stati ancora trasmessi a Roma Capitale.

ECOMUSEO CASILINO AD DUAS LAUROS

POSTE QUATTRO SETTIMANA ECUMENICA 2019 PIETRE D’INCIAMPO Chiara Borsini Santina Trentini FREESTOCK

Nel programma una vigilia ecumenica diocesana, presieduta dal vescovo Gianpiero Palmieri, presso la parrocchia di San Felice da Cantalice CENTOCELLE – L’apertura della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani si è svolta lo scorso 18 gennaio, con la celebrazione dei vespri presieduta da Papa Francesco nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. La celebrazione prende spunto da un versetto del Deute-

ronomio (DT 16, 18-20), che richiama la giustizia come codice di vita per tutti, verso gli altri esseri umani e nei confronti dell’intero universo. Eccezionalmente, quest’anno il Pontefice non ha chiuso la settimana, essendo impegnato a Panama per la XXXIV Giornata della Gioventù. Il monito ripreso dal quinto libro della Bibbia: “cercate di essere veramente giusti”, è un richiamo per una efficace unione e tessitura tra le diversità dominanti, come specificato da monsignor Marco Gnavi, incaricato dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo,

il dialogo interreligioso e i nuovi culti. Quest’anno il Sussidio per la Settimana di preghiera è stato preparato dai cristiani di Indonesia, paese a maggioranza musulmana (solo il 10% su una popolazione di 265 milioni di abitanti sono cristiani) e, pertanto, ben a conoscenza delle dinamiche di convivenza. Nel programma, una vigilia ecumenica diocesana, presieduta dal vescovo Gianpiero Palmieri, si è svolta presso la parrocchia di San Felice da Cantalice, con tutte le comunità ecclesiastiche non cattoliche presenti nella Capitale.

La cerimonia inaugurale, nell’ambito del progetto “Memorie d’inciampo” ha avuto luogo il 16 gennaio scorso TORPIGNATTARA – Prendendo spunto da un progetto internazionale basato su un’idea dello scultore tedesco Gunter Demnig, nell’ambito del progetto “Memorie d’inciampo”, cui hanno aderito l’Ecomuseo Cailino Ad Duas Lauros, il Comitato di quartiere di Tor Pignattara e la Scuola Popolare, sono state apposte quattro pietre d’inciampo, con incisi i nomi dei partigiani Ottavio Capozio, Paolo Renzi, Anto-

nio Roazzi e Guerrino Sbardella, nelle strade dei quartieri dove hanno vissuto e operato. Il tutto alla presenza dei rappresentanti della Associazione Arte in Memoria, nonché degli istituti scolastici “Simonetta Salacone”, “Francesco Laporelli”, “Artemisia Gentileschi” e “Francesco d’Assisi”, le cui classi hanno installato le pietre insieme ai familiari delle vittime. La cerimonia è proseguita con incontri culturali presso la scuola “Carlo Pisacane”, in via dell’Acqua Bullicante 30, con un tavolo di confronto con i rappresentanti delle differenti comunità religiose su temi connessi alla memoria e, infine, con mostre aventi ad oggetto la rappresentazione della memoria attraverso l’arte e performances artistiche della compagnia teatrale Teatro Studio Uno e del coro QuadraCoro, diretto dal maestro Francesco Giannelli.


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CUCINA, LE ZONE DA NON TRASCURARE Gianni Ranalletta

IDA ODETTE BIANCO

Ida Odette Bianco

Difficoltà Tempo Costo

Preparazione Lavare accuratamente il limone e una arancia, asciugarli con un panno. Sbucciare il limone e l’arancia con uno sbuccia verdure, avendo cura di non rimuovere la parte bianca perché è amara. Tagliare le scorze a piccoli pezzi. Mettete le bucce dei due agrumi in un frullatore con due cucchiai di farina, frullate il tutto e mettete da parte. Nella ciotola della planetaria

montare le uova intere con lo zucchero semolato fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete l’aroma alla vaniglia, sempre montando, versare a filo l’olio di semi e il succo dell’arancia. Continuare a montare il tutto fino ad incorporare tutti gli ingredienti e infine aggiungere la farina e il lievito mescolati e setacciati assieme e la farina con gli agrumi. Mescolare fino ad ottenere un composto senza grumi e omogeneo, a questo punto inserite le mandorle tritate. Imburrate e infarinate uno stampo da plum-cake, versare il composto, mettete sulla superfice le scaglie di mandorle, la buccia grattugiata di un’arancia e un cucchiaio di zucchero di canna. Cuocete in forno già

Ingredienti • 3 uova • 170 gr di zucchero • aroma alla vaniglia • scorza di un limone • scorza di un’arancia • 150 ml di succo d’arancia • 100 ml di olio di semi • 230 gr. di farina 00 • 50 g di mandorle tritate • q.b. di scaglie di mandorle • 1 bustina di lievito per dolci

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Variante Volendo nell’impasto potete aggiungere le gocce di cioccolato.

CUCINA – Quando cuciniamo mettiamo in moto una grande mescolanza di alimenti, crudi e cotti, utensili e quant’altro, cosa che ci obbliga a pulire tutto quotidianamente nel rispetto dell’igiene. L’ambiente dove prepariamo i cibi è uno di quelli più soggetti al rischio di sviluppo di batteri, per cui dobbiamo necessariamente avere delle attenzioni a salvaguardia della nostra salute. Sappiamo che, ad esempio, le spugnette con cui laviamo le stoviglie vanno sempre disinfettate dopo ogni uso, e lo stesso vale per quelle con cui puliamo i piani di lavoro, e per i canovacci che vanno quotidianamente sostituiti. Insomma,

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caldo a 180° per circa 40/45 minuti. Potete fare la prova stecchino. Una volta sfornato fate freddare il dolce, adagiatelo su un vassoio e spolverizzatelo con lo zucchero a velo.

In cucina, si sa, l’igiene è fondamentale. Oltre alle pulizie quotidiane ve ne sono altre importanti che possono essere fatte con meno frequenza

un bel da fare. Ma per alcune zone della cucina possiamo risparmiarci un po’ di fatica perché è sufficiente programmare delle pulizie a scadenze più lontane. Il forno, ad esempio, dipende da quanto lo si usi. Non tutti infatti amano cucinare al forno, vuoi per le tempistiche più lunghe o perché non si è capaci di a sfruttarlo al meglio. Ovviamente, nel caso venga usato spesso, va pulito ogni volta internamente e ogni sei mesi andrebbe fatta una pulizia più meticolosa, smontando le parti dove non si riesce ad arrivare normalmente ma dove si accumulano i residui di cottura. Anche la lavastoviglie avrebbe bisogno, un paio di volte l’anno, di lavaggi a vuoto con prodotti igienizzanti e disincrostanti, meglio se naturali come l’aceto o il bicarbonato. La cappa va smontata e sgrassata bene sempre un paio di volte l’anno, soprattutto i filtri. I lampadari, che accumulano polvere, pure necessitano di una pulizia semestrale. Fondamentale il controllo periodico della credenza, sia per ripulirla internamente che per valutare se tutto sia ancora commestibile e non ci ritroviamo con prodotti scaduti.

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La Commissione europea ha recentemente pubblicato un regolamento per la gestione etica dei cervelli robotici TECNOLOGIA – Artificiale è spesso sinonimo di innaturale. Qualcosa che non appartiene all’organico, alla vita. Tale definizione dovrebbe bastare per relegare ogni oggetto artificiale al dominio dell’inorganico, come pietre, minerali e metalli, ad esempio. C’è un eccezione. Gli esseri umani sono in grado, e lo saranno sempre più efficacemente in un prossimo futuro, di creare una forma inorganica di coscienza. La cosiddetta intelligenza artificiale, in teoria, dovrebbe possedere un senso di sé, ovvero possedere le caratteristiche attribuite a un essere vivente. Assemblando materiali inorganici, quali silicio, metalli e altro, si potrà essere in grado di far nascere un essere senziente.

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L’invenzione di una startup italiana promette di rivoluzionare la pubblicità outdoor

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Dovrebbe una intelligenza artificiale (IA) sottostare alle leggi e alle regole umane? E sopratutto quali regole? La Ue viene in soccorso con un codice studiato apposta per queste nuove forme di coscienza. Un gruppo di esperti internazionali, convocato dalla Commissione europea, ha pubblicato il 18 dicembre scorso un codice etico per la realizzazione delle intelligenze artificiali. Quali sono sono le fondamenta di questo vademecum? Al centro vi è il concetto che dignità e libertà umana devono avere la precedenza su ogni tipo di intelligenza artificiale. L’essere umano deve sempre

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essere il controllore e non il controllato: insomma non ci si può consegnare alle decisioni di IA, che spesso raggiungono e veicolano le nostre scelte senza rendersene conto. I cosiddetti algoritmi, che poi non sono altro che una serie di regole-impostazioni che determinano un particolare processo decisionale,

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devono sempre essere chiari e comprensibili agli esseri umani. Purtroppo, queste linee guida non sono vincolanti per gli Stati. Inoltre si stabilisce che occorre rispettare le leggi e le costituzioni degli Stati. Quest’ultimo è un evidente punto debole, poiché in futuro, leggi e codici potrebbero essere decisi da un algoritmo.

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TECNOLOGIA – Alcune zone di Roma sono letteralmente invase da strutture pubblicitarie outdoor, i cosiddetti cartelloni. Ne esistono di tutti i tipi e dimensioni. Luminosi, sugli spartitraffico, sui marciapiedi, a volte maestosi sopra gli edifici o, addirittura, a coprirne la facciata nei casi di ristrutturazione. Sebbene la pubblicità sia l’anima del commercio, è innegabile che la mancanza di uniformità e la parcellizzazione di piccole imprese che gestiscono il business della pubblicità outdoor a volte producono risultati che dal punto di vista estetico sono opinabili. Un’invenzione di una start up italiana, la Anemotech, promette di rivoluzionare il mercato dell’outdoor, e non soltanto in Italia. Si tratta di The Breath (il respiro), un’ipertecnologica struttura pubblicitaria che ingloba lo smog cittadino.

La tecnologia alla base della rivoluzionaria invenzione, che parte da una geniale idea di Giammarco Cammi e Gianluca Barabino, consiste in un sistema di teli a carboni attivi, protetti da un tessuto idrorepellente, in grado di separare le molecole inquinanti presenti nell’atmosfera.

LE PARTICELLE INQUINANTI, LE FAMIGERATE POLVERI SOTTILI, SOSPESE NELL’ARIA, RIMANGONO INCOLLATE AL CARTELLONE La start up che lo produce ha già raggiunto un accordo con Urban Vision, società specializzata nella raccolta pubblicitaria outdoor per finanziare il restauro di monumenti e edifici, la quale possiede più di 30 mila mq di superfici espositive soltanto a Milano: se dovessero essere dotate della tecnologia The Breath, si stima che sarebbero in grado di assorbire, in un anno, l’equivalente di smog prodotto da 14 milioni di auto. Il progetto è talmente innovativo e promettente che la Anemotech ha ottenuto la concessione per rivestire con The Breath il Criterion Building a Londra. Altri paesi come Spagna, Russia, Francia e Germania si sono detti interessati.


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<<<<<<<<<<<< INFO UTILI >>>>>>>>>>>> i tire il congedo obbligatorio.

Mauro Caliste

Legge di Bilancio 2019 – Novità congedi Le novità che riguardano i congedi sono: Il Congedo obbligatorio di paternità, ovvero i quattro giorni, riconosciuti in via sperimentale con la precedente legge di stabilità, sono stati portati a cinque: rimangono obbligatori e retribuiti e possono essere utilizzati contemporaneamente alla fruizione del congedo di maternità; a questi si aggiunge la possibilità di usufruire da parte del padre di un ulteriore giorno di congedo, ma in alternativa alla madre.

Flessibilità del congedo di maternità Sarà possibile per le future mamme, previa attestazione medica, spostare la fruizione del congedo obbligatorio di maternità, lavorando fino al nono mese di gravidanza per poi usufruire di 5 mesi di congedo dopo il parto. La durata del congedo di maternità resta pari a 5 mesi, ma con la possibilità per la lavoratrice di scegliere di restare al lavoro fino al termine del nono mese, facendo poi iniziare l’astensione obbligatoria dopo il parto. Attualmente, il congedo obbligatorio di maternità va utilizzato nei due mesi o nell’ultimo mese di gravidanza precedente alla data presunta del parto, e di conseguenza nei tre o quattro successivi. La nuova possibilità di restare al lavoro per tutti i nove mesi di gravidanza è alternativa alle ipotesi precedenti, quindi sarà la lavoratrice a scegliere quando far par-

In sostanza, il congedo di maternità ora può essere articolato secondo le seguenti opzioni: • astensione nei due mesi prima del parto e nei tre successivi, resta la norma, secondo la quale che è vietato adibire al lavoro le donne in questo periodo. A meno che la lavoratrice non scelga, spontaneamente, una delle due opzioni successive, che prevedono come condizione il benestare del medico; • astensione nel mese prima del parto e nei quattro successivi. Nel caso in cui la lavoratrice scelga questa possibilità è necessario che «il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro». • astensione nei cinque mesi successivi al parto: è la nuova opzione introdotta, che prevede che la lavoratrice, in alternativa alle due ipotesi sopra riportate, possa «astenersi dal lavoro esclusivamente dopo l’evento del parto entro i cinque mesi successivi allo stesso». Anche in questo caso, «a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro attestino che tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro». Rimangono confermate tutte le regole dalla normativa già vigenti, che prevede l’indennità di maternità fissata all’80% della retribuzione, a meno che i contratti collettivi non prevedano norme mi-

gliorative, come quanto previsto nella maggior parte dei CCNL dei trasporti secondo i quali è prevista l’integrazione del 20% dell’indennità fino a raggiungere il 100% della retribuzione; il periodo di congedo di maternità è a tutti gli effetti considerato periodo di lavoro in merito a scatti di anzianità, maturazione di premi, contributi pensionistici, mensilità aggiuntive e ferie.

Bonus bebè

In attesa delle disposizioni applicative dall’INPS queste le misure previste. Confermati: bonus mamma domani (800 euro una tantum, a prescindere dal reddito, richiedibile dal 7° mese di gravidanza); bonus bebè di 960 euro/anno, per famiglie con ISEE sotto i 25 mila euro e di 1.920 euro/anno per quelle al di sotto dei 7 mila euro; aumento del 20% dell’importo per ogni figlio successivo al primo; bonus asili nido, 1500 euro/anno fino al 2021, per i primi 3 anni di vita o adozione del bimbo, per sostenere la retta di asili nido pubblici/ privati o retribuire collaboratori in grado di assistere a domicilio bimbi con meno di 3 anni affetti da disabilità gravi. L’attuale manovra non ha confermato il bonus baby sitter alternativo al congedo parentale. La novità è il bonus terreni, in favore delle coppie che avranno un terzo figlio tra 2019 e 2021. Potranno ricevere in concessione gratuita un terreno da coltivare, per almeno 20 anni; chi acquisterà la prima casa in vicinanza dei terreni ha la possibilità di accendere un mutuo fino a 200.000 euro a tasso zero. Riconfermata la carta famiglia per sconti sull’acquisto di beni/servizi per chi ha almeno 3 figli conviventi di età non superiore a 26 anni.

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CARNEVALE 2019 Gianni Ranalletta

Ecco quando cadranno gli appuntamenti col Carnevale, dal giovedì grasso al mercoledì delle Ceneri CURIOSITÀ – Il Carnevale è una festa molto attesa, non solo dai bambini ma anche da parecchi adulti che amano divertirsi mascherandosi nei modi più stravaganti. È decisamente una festività che lascia grande libertà di espressione, permettendo di travestirsi anche solo per un giorno nel personaggio che più si desidererebbe incarnare. Le origini del Carnevale sono molto antiche, si può ricollegare infatti ad alcuni riti come le feste dionisiache greche, dedicate al dio Dioniso, o le saturnali romane dedicate al dio Saturno. Durante queste ultime, ad esempio, i festeggiamenti erano caratterizzati dal sovvertimento dell’ordine sociale: una sorta di mondo alla rovescia dove gli schiavi potevano fingere di essere liberi ed eleggere un principe che poteva detene-

re tutti i poteri. Questo principe temporaneo e scherzoso era vestito con una maschera dai colori sgargianti. Anche durante la festa in onore della dea Iside, che i romani avevano importato dall’Egitto, si usava il mascheramento. In generale tutti questi rituali avevano un significato di rinnovamento e purificazione, attraverso il passaggio nel caos e la violazione delle regole. Ai giorni nostri, in Italia, l’inizio del Carnevale coincide con il giorno dopo l’Epifania e finisce il giorno prima del mercoledì delle Ceneri, con cui comincia il periodo di Quaresima che precede la Pasqua. Il Carnevale di Venezia e di Viareggio sono quelli più famosi per la sontuosità dei festeggiamenti e delle maschere. La parola “carnevale” sembrerebbe derivare dal latino carnem levare, tradotto eliminare la carne, proprio perché dopo il martedì grasso inizia il periodo di astinenza quaresimale. Essendo una festa mobile, cambia ogni anno e quest’anno il giovedì grasso cadrà il 28 febbraio, la domenica di Carnevale il 3 marzo, e il martedì grasso, che conclude la festa, il 5 marzo.

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STADIO DELLA ROMA, SI FARÀ O NO? Marco Centi

La vicenda assomiglia sempre di più ad una leggenda metropolitana alla quale sempre meno tifosi e cittadini credono ROMA – Vi sono state improvvise accelerazioni e bruschi stop, spesso dovuti a episodi correttivi e al malaffare. In una recente intervista, la sindaca Raggi alimenta le speranze di vedere finalmente l’inizio dei lavori del progetto. Ribadisce che esiste una chiara volontà politica della sua amministrazione alla realizzazione dello stadio nei terreni di Tor di Valle, nonostante i risaputi inciampi di tipo lega-

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le. L’ultimo in ordine di tempo è stata la relazione preliminare del Politecnico di Torino che, secondo alcuni media, ha espresso parere negativo. Sia la Sindaca che il responsabile del Politecnico, il professor

Dalla Chiara, hanno ribadito che alcuni mezzi di informazione hanno “interpretato” la relazione tecnica in chiave negativa, ignorandone la sostanza. La Sindaca ha anche preso le

AFFITTOPOLI DE NOANTRI

distanze dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto Luca Parnasi – l’imprenditore accusato di corruzione nell’inchiesta per la realizzazione dello Stadio della Roma – ribadendo che l’amministrazione comu-

nale ha sempre agito rispettando la legge. Un punto cruciale per la costruzione dello stadio, afferma la Sindaca, è la realizzazione delle opere pubbliche necessarie: strade, svincoli, parcheggi e, soprattutto, il potenziamento e ammodernamento della linea ferroviaria Roma-Lido (di proprietà della Regione Lazio). La Sindaca Raggi ha altresì voluto precisare che il suo iniziale parere negativo al progetto, quando era all’opposizione in Campidoglio, era dettato dall’eccessiva cubatura che avrebbe dovuto circondare lo stadio. Ora che il progetto è stato ridimensionato la sua amministrazione è del tutto favorevole. Anche perché, l’opera rappresenterebbe un volano per realizzare numerose opere pubbliche di contorno, utili non solo ai tifosi della Roma, ma a tutti i cittadini. Non rimane che incrociare le dita e aspettare.

LA FUNZIONE SOCIALE DELLE BIBLIOTECHE Marco Centi

Le biblioteche possono essere degli importanti punti di riferimento e di aggregazione per i ragazzi. Il V Municipio tra quelli con l’offerta libraria più consistente

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Danilo Di Montaldo

TORPIGNATTARA – Fino a qualche anno fa, complice probabilmente la crisi, affittare un appartamento o un locale ai bengalesi era una “manna dal cielo”. Pochi soldi, facili e veloci. Sono forse queste le condizioni che hanno dato vita al business degli affitti agli stranieri a Torpignattara. Monolocali, bilocali, seminterrati, box, cantine, affittati anche a 1000 o 1200 euro al mese. A queste condizioni gli affittuari hanno fatto di necessità virtù”, detto che vale anche per i paesi che affacciano sul Golfo del Bengala e, quindi, molti di loro hanno iniziato a ospitare connazionali per dividere i costi dell’affitto e le spese, fino a farne veri e propri business. Hanno moltiplicato i posti letto, dato vita ai fenomeni più volte denunciati dalla stampa delle cosiddette “vendite delle residenze” per far prendere o rinnovare il permesso di soggiorno ai compatrioti; non ultimo un episodio venuto alla luce attraverso i social, secondo cui alcuni residenti di un condominio della zona Torpignattara-Prenestino hanno denunciato la proprietaria di un appartamento affittato a bengalesi, perché

era diventato un vero e proprio dormitorio, una sorta di B&B con un continuo viavai di gente. La situazione si era aggravata per le condizioni igienico-sanitarie che hanno portato un’invasione di blatte nel condominio. Sia pur con molta difficoltà, si legge nei commenti al post in questione, la proprietaria è riuscita a mandare via gli occupanti dell’appartamento (con regolare contratto), ma ora dovrà fare i conti con la Asl e le beghe legali del condominio, senza contare i costi per la pulizia, disinfestazione e ristrutturazione. Alla luce di questi episodi, letti sui giornali, appresi dai social, raccontati dalla gente o vissuti in prima persona, viene da chiedersi: è ancora conveniente affittare a queste condizioni? Nel giro di 2 o 3 anni, Torpignattara avrà la possibilità di riscatto grazie ai progetti sulla mobilità: ristrutturazione e ampliamento della linea Laziali Giardinetti, apertura di nuove fermate della Metro C verso i Fori imperiali. Occasioni da non perdere, per rilanciare il commercio, lo sviluppo di nuove attività di ristorazione e accoglienza, una riqualificazione che farà finalmente di questa zona un comodo e bel posto dove vivere, a pochi minuti dal centro. Lettere alla Redazione

V MUNICIPIO – Nell’immaginario collettivo la biblioteca è ancora quel luogo pieno di scaffali, simile ad una chiesa dove qualche zelante bibliotecario di tanto in tanto esorta i presenti a fare silenzio. Tutti chini sui libri intenti a studiare. Oppure, la si immagina come un luogo dove ci si reca semplicemente per prendere in prestito un libro e tornarsene a casa. In realtà, sempre più spesso le librerie della Capitale sono diventate luoghi in cui i ragazzi si incontrano o svolgono i loro compiti dopo scuola. Ormai le biblioteche sono dotate di spazi per la socializzazione, postazioni telematiche, oltre ovviamente ai libri. L’offerta disponibile sul territorio del Comune di Roma si divide essenzialmente in due tipologie di biblioteche: vi sono innanzitutto 39 strutture pubbliche che rientrano nelle competenze dirette del Comune; oltre a queste, esistono poi quelli che vengono definiti

COMUNEDIROMA

“bibliopoint” sparsi sul territorio. I bibliopoint non sono altro che biblioteche scolastiche che, a seguito di accordi con l’amministrazione comunale, rimangono aperte oltre l’orario scolastico, così da diventare punti di riferimento per il quartiere. Con oltre 90 mila titoli disponibili, il V Municipio è quello che mette a disposizione il patrimonio librario più consistente, insieme a quello del I Municipio (89.490 titoli). Stando agli orari presenti sul sito, le biblioteche del XV, del XIII e del V Municipio sono quelle che garantiscono una maggiore disponibilità in termini di orari di apertura. Insomma, luoghi multifunzionali, dove ci si può recare non solamente per leggere e studiare. Un posto pubblico, sicuro, adeguato allo studio ed alla socializzazione.


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