Viavai | Novembre 2016

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PRIMO PIANO

NOVEMBRE 2016

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Sangalli dice Dal 24 al 27 novembre 2016, il quartiere sarà nuovamente allietato addio al mercato dall’evento cinematografico, primo in Italia, che tratta i temi dell’integrazione contadino

e incontro/scontro tra culture con ironia e un pizzico di leggerezza

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Il ragazzo che scolpisce tronchi Via Cola di Rienzo, viale Trastevere, via Marmorata, Testaccio, Ostiense, Monteverde, Aventino. Un moderno Geppetto con tanto di strumenti nello zaino, Andrea Gandini sceglie il suo tronco e inizia a lavorarlo, incurante del traffico e dei rumori assordanti, immerso in una sorta di dialogo... Continua a pagina 9


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EDITORIALE

NOVEMBRE 2016

I diversi volti dell’integrazione

Viavai ha già, spesso, offerto spazio e riflessioni a fatti e opinioni sul tema dell’integrazione della popolazione straniera nel nostro Paese, nei nostri territori. Lo ha fatto davanti alle tragedie che si consumano alle porte dell’Italia con le storie senza successo di chi tenta di arrivare clandestinamente. Lo ha fatto – non ultimo lo scorso mese – quando la convivenza nei nostri quartieri fra cittadini stranieri e italiani si è trasformata in problema

Mariella Nocenzi

Non ci siamo soltanto accontentati di commentare quello che i media ci propongono da Lampedusa o dalla frontiera dei Balcani e non abbiamo fatto da cassa di risonanza alle proteste dei cittadini. Eppure, in questa ampia e continua rappresentazione della presenza di chi sceglie il nostro come Paese di accoglienza, per poco o tanto tempo o per sempre, parte della realtà pare non esistere, o meglio non è rappresentata dai media, sfugge all’esperienza quotidiana di tutti noi e finisce per non esistere. Poi, puntualmente rilevati da un fatto di cronaca eclatante o dalla presentazione di un rapporto di studio, questi fenomeni emergono in modo tanto chiaro quanto sono frequenti nella nostra quotidianità. A partire dall’identificazione di chi vive accanto a noi, magari

Puoi trovare Viavai presso i nostri sponsor e nelle seguenti edicole del V Municipio • Piazza delle Gardenie • Largo Agosta • Collatina/Venezia Giulia • Piazza delle Camelie • Via Alatri • Via Antonio Tempesta • Torpignattara (Ospedale) • Via Stazione Prenestina • P.zza G. Cardinali • Via del Pigneto 121e

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dall’altra parte del pianerottolo. Ci accorgiamo che gli stranieri che vivono nei nostri territori possono avere le condizioni più disparate di riconoscimento: sono immigrati regolari e anche figli di famiglie straniere che sono nati in Italia; ma sono anche i richiedenti asilo, coloro che godono di protezione internazionale, sono i rom e i minori non accompagnati, categorie sempre più numerose per le quali non sono assicurati i diritti di accoglienza. Se si considera che a Roma nel

Aut. Tribunale Civile di Roma n.° 141/2015 del 24.07.2015

E in questa ampia casistica si rinvengono quei fenomeni che non trovano spazio sui media e nella nostra attenzione e che la prova del dato statistico conferma. Due fra tutti gli altri meritano attenzione. Il primo

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riguarda un’invidiabile vitalità economica degli immigrati, specie rispetto all’ormai annosa emergenza occupazionale del Paese. Anche in queste difficili condizioni, la tenuta imprenditoriale degli immigrati è stata persino migliore di quella generale: cresce il numero delle imprese piccole e medie di cui sia titolare un cittadino straniero e 1 su 5 ha una donna come titolare – a Roma sono quasi 7mila le imprese di questo tipo. È sufficiente identificare le attività imprenditoriali nei nostri

Essere stranieri in una società globale significa avere diritti e doveri simili a quelli degli altri cittadini, quando gli vengono riconosciuti. Diritti e doveri per tutti, a prescindere dal paese di nascita o di cittadinanza, con attenzione alle diversità, ma senza sconti o preferenze.

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Anno II n.° 14 Novembre 2016

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Centro Stampa Stilgrafica S.R.L. Via Ignazio Pettinengo 31, Roma Mensile d’informazione gratuito della periferia Est di Roma

periodo fra i due ultimi censimenti del 2001 e del 2011, i cittadini stranieri sono più che raddoppiati (+128,1%), si comprende quale varietà di condizioni possiamo distrattamente includere con la sola parola di “stranieri” o “immigrati”.

quartieri – soprattutto alimentazione e abbigliamento – o scorrere l’elenco delle piccole imprese nel settore edile e dei servizi per confermare questo dato. Ciò si traduce, secondo punto, in entrate fiscali e previdenziali da parte dei cittadini stranieri che sono significative per le casse dello Stato – nel 2013 pari a 16,6 miliardi di euro a fronte di un totale delle uscite sostenute nei loro confronti di 13,5 miliardi e quindi con un saldo positivo di 3,1 miliardi di euro, pari ad un contributo al Pil nazionale degli occupati stranieri uguale all’8,8% del totale. Queste brevi valutazioni sono state fatte anche dal Presidente dell’Inps, Tito Boeri, facendogli rimediare critiche per una sua presunta tendenza a favore dell’immigrazione nascosta dietro le indicazioni sulle pensioni. In realtà, andare a guardare anche gli altri volti dell’integrazione non solo ci avvicina di più a come è la realtà e fa recitare il mea culpa a chi informa come noi.

Direttore responsabile Mariella Nocenzi

Per le vostre segnalazioni redazione@viavainews.it

Direttore editoriale Cristiana Orecchini

Pubblicità Redazione 06.83.50.16.13 Mobile +39 345.76.54.101 info@viavainews.it

Redattore capo Mauro Caliste


PRIMO PIANO

NOVEMBRE 2016

Quel presunto, mancato passaggio di consegne Replica dell’ex Assessore all’Ambiente del V Municipio all’articolo “Il Parco della vergogna” pubblicato su Viavai di ottobre 2016 Giulia Pietroletti

Sono rimasta estremamente sorpresa nel leggere, nell'articolo "Il Parco della vergogna" le dichiarazioni dell'assessore Emilio Giacomi che lamentava un presunto mancato "dovuto e necessario passaggio di consegne" riguardante la situazione del parco di Centocelle. Come assessore all'Ambiente municipale, ho, infatti, indetto e partecipato a numerose riunioni operative sul Parco con gli uffici e il gabinetto del Sindaco. Il Parco è stato oggetto di numerose sedute di Giunta e Commissioni municipali e comunali, oltre alle riunioni aperte alla cittadinanza e ai laboratori con le Università. Sono rimasta sconcertata e

preoccupata dall'apprendere, attraverso la lettura dell'articolo, che l'attuale Giunta municipale non sia a conoscenza del lavoro pubblicamente svolto dall'Amministrazione, neanche quando questo era stato di tipo istituzionale. Alle commissioni consiliari dove io sono stata puntualmente chiamata a riferire sull'operato della Giunta, erano infatti presenti autorevoli esponenti del M5S come l'attuale presidente Boccuzzi e la presidente della Commissione Cultura del comune, Eleonora Guadagno. A questa colpevole non conoscenza di un tema cruciale per il nostro territorio si aggiunge anche un’evidente difficoltà nello svolgimento del lavoro che l'attuale assessorato municipale all'Ambiente è stato chiamato a compiere. Come assessore con delega all'innovazione nella P.A. sono sempre stata attenta e sensibile alle innovazioni tecnologiche che potessero garantire ai cittadini efficienza e risparmi. Per questo motivo ho sempre, con convinzione, sostenuto l'utilizzo del GED (gestione elettronica documentale) che dal 2013 ha garantito al Comune di Roma enormi risparmi digitalizzando tutte le pratiche in ingresso e in uscita, velocizzandone la trasmissione e con-

sentendo un’efficace archiviazione. Tutti i documenti da me prodotti o ricevuti sono stati, quindi, immessi nell'archivio digitale del protocollo. Provo grande perplessità nell'apprendere che l'assessore Giacomi, nonostante fosse stato addirittura da me personalmente informato di questa pratica ormai in uso da tempo, ammetta la sua difficoltà nel trovare i documenti essenziali per il proprio lavoro. Quello che, invece, trovo inammissibile è che questa inadeguatezza venga trasformata in una presunta mancanza della sottoscritta. Da parte mia c'è il dispiacere di sapere che per un’ennesima ignoranza delle procedure si sia perso del tempo che per il parco di Centocelle è prezioso, che le buone pratiche che avevamo cercato di mettere in campo siano state ignorate non solo per mancanza di visione, ma anche perché i politici del M5S non sanno cercare dei file nel computer e forse rimpiangono i faldoni polverosi, le penne e i calamai. Una soluzione definitiva per la riqualificazione del parco di Centocelle è, comunque, una sfida su cui si sono misurate tutte le amministrazioni del territorio da oltre dieci anni, ma la soluzione continua ad essere complicata e lontana.

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Il Parco rappresenta una ferita aperta che marca la distanza tra la realtà della periferia e le buone intenzioni sulla sua rinascita, purtroppo rimaste sulla carta. Come ex amministrazione municipale mi sono sempre e da subito confrontata con questa difficile situazione che, ricordo, non è nella diretta gestione del Municipio ma del Comune centrale nella sua articolazione del Dipartimento Tutela Ambiente. Appena insediati abbiamo, infatti, dovuto prendere atto di un progetto esecutivo per il secondo stralcio che presentava molte lacune e che, a nostro avviso non veniva incontro alle reali esigenze della nostra cittadinanza. Durante l'amministrazione Alemanno, infatti, si erano interrotte tutte le buone pratiche di partecipazione e tutti i progetti erano tornati ad essere calati dall'alto e rispondendo a logiche non sempre ottimali per chi vive i territori. La prima reazione di fronte ad un progetto che ci destava più di una perplessità, a causa della totale mancanza di aree giochi e percorsi sportivi, e che non introduceva nessuna funzione attrattiva al Parco, è stata di rispedirlo al mittente. Purtroppo, questo non è stato possibile a causa delle penali che il Comune avrebbe dovuto pagare per

l'annullamento di una gara già aggiudicata. Nonostante ciò, non ci siamo fermati e abbiamo dato indirizzo affinché venissero recepite delle modifiche al progetto che lo rendessero più adatto all'uso quotidiano di famiglie, bambini, sportivi, amici animali. Lo abbiamo fatto insieme a comitati e cittadini che ci hanno accompagnato anche nella lotta per il trasferimento degli sfasciacarrozze, tutti su sede impropria, che da anni deturpano questa importante area archeologica. Purtroppo le difficoltà dell'Amministrazione centrale hanno interrotto il nostro percorso ed oggi il Parco, dopo gli incendi estivi che hanno rischiato di distruggerlo, attraversa uno dei suoi momenti più bui. Come cittadina di questo municipio mi auguro, quindi, che i problemi tecnici vengano presto superati e che questa Amministrazione politica si metta al più presto all’opera, recuperando quanto di buono è stato fatto in passato, oppure mettendosi alla prova con nuove, innovative soluzioni attivando tutti gli uffici e utilizzando tutti i mezzi che il Comune di Roma dispone, a partire dall’archivio informatico in cui sono presenti tutti i documenti che riguardano il Parco e il verde pubblico del Municipio.

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PRIMO PIANO

NOVEMBRE 2016

Sangalli dice addio al Mercato Contadino TORPIGNATTARA

Lucia Mangiacotti

Promuovere prodotti tipici del Lazio nel nostro quartiere, dal pane di Artena al vino biologico di Vignanello, dall’olio di Bracciano ai formaggi di Frosinone, frutta e verdura a Km 0, tutta dell’Agro romano. Non solo: creare le condizioni per far rinascere un parco abbandonato al degrado, attraverso una serie di interventi di cura e pulizia dell’area verde; finanziare progetti di solidarietà internazionale. Questi gli obiettivi del Mercato Contadino di Parco Sangalli, un’iniziativa promossa dal Comitato di Quartiere in collaborazione con Associazione Futura e Associazione per l’Ecomuseo Casilino. Che il progetto fosse un esempio virtuoso di come si possa riqualificare una porzione di territorio, lo aveva riconosciuto anche il Dipartimento delle Periferie che ha in carico l’area, dichiaratosi a suo tempo a favore della proroga dell’iniziativa fino a dicembre 2015.

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Nel frattempo, arriva pure la decisione del Municipio che, riconosciuta l’importanza dell’iniziativa, vuole mettere a norma il progetto con un apposito bando. La redazione del bando va per le lunghe, passa dalle mani della direttrice del Municipio Orsi al nuovo direttore Tarsia, fino a quando non viene definito dall’Ufficio Eventi insieme al dottor Magistri. È il 12 otto-

bre 2015: tutto pronto, manca solo il contratto AMA di cui le associazioni fanno immediata richiesta. Dopo giorni di attesa senza nessuna conferma, arriva però l’amara notizia: il rifiuto netto dell’ingegner Cafaggi, che ha in carico l’Ufficio Eventi, non disposto ad accettare la scomputa dell’occupazione di suolo pubblico con gli interventi di manutenzione del parco. E così il mercato dovrebbe

trasformarsi in un mero esercizio commerciale, da progetto più ampio quale era, di riqualificazione di un’area attraverso il sodalizio degli esercenti e dei cittadini. Niente più interventi di cura per risanare il parco, niente più attività per mantenere il decoro dell’area; bensì il pagamento di 3000 euro per l’occupazione di suolo pubblico, la garanzia di un presidio medico sanitario

I cittadini e le associazioni del territorio si sono battute strenuamente per mantenere in vita quella che era non solo un’occasione di aggregazione, ma un progetto di riqualificazione per il quartiere e dei servizi AMA, che aumentano ancora di più il costo per poter tenere in vita un mercato contadino che, come già detto, sarebbe privo del senso per cui è nato, spogliato di quello stesso valore che le istituzioni gli avevano riconosciuto. Nonostante tutti gli attivisti oggi siano stati costretti a dare il loro addio al Mercato Contadino, il Comitato di Quartiere si dichiara pronto a continuare a combattere per poter cancellare questo finale indegno alle vicissitudini di Parco Sangalli e riscriverne uno nuovo. Un finale che non può essere accettato, specie per i cittadini e le associazioni impegnate nella salvaguardia di un’area archeologica che tutti vorremmo come luogo che aggiunga valore al quartiere e non come simbolo di degrado della periferia romana.

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PRIMO PIANO

NOVEMBRE 2016

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Scuola Massaia, plesso a rischio chiusura La Giunta pentastellata ritiene eccessivo il canone di locazione e punta sul trasferimento degli alunni, ma ancora non sono state trovate valide alternative CENTOCELLE Alessandro Moriconi

La scuola secondaria G. Massaia in via Tor de Schiavi 174 era già passata alla cronaca il 26 giugno del 2015, quando l'ex custode della scuola, forse colpito da un raptus, si era scagliato contro la vicepreside dell'istituto, ferendola con un forcone. L'anziano custode (84 anni) venne posto agli arresti domiciliari e l'alloggio di servizio, piantonato. Avrebbe dovuto scontare gli arresti domiciliari in attesa del processo presso la scuola, decisione che ovviamente allarmò genitori e docenti che raccolsero le firme per indurre il magistrato a farlo trasferire in altro luogo. Il figlio convivente tentò di impedire il trasferimento del padre, chiudendo con catena e lucchetto l'accesso alla scuola. Ovviamente intervennero le Forze dell’ordine e l’'istituto fu riaperto. Bisogna dire che con molta probabilità a Roma esistono altre situazioni di ex custodi, andati in pensione da decenni, che occupano ancora alloggi di servizio grazie ad amministrazioni che non si sono attivate per il recupero di quegli alloggi, né per soluzioni abitative sostitutive agli ex lavoratori. Il 7 luglio scorso due genitori sottoscrivono un esposto all'indirizzo del Dipartimento UOC di Igiene Pubblica dell'Azienda Asl Roma B, il Dipartimento Patrimonio e Sviluppo del Co-

mune di Roma, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, il Comando dei Carabinieri, l'Ufficio Scolastico Regionale e, ovviamente, la direzione dell'Istituto Comprensivo di via Tor de Schiavi 175. L'esposto verte su carenze di tipo logistico, ambienti non sufficientemente puliti, impianto elettrico obsoleto, barriere architettoniche interne e altro, tra cui il fatto che la struttura è privata e che, quindi, non è possibile accedere ai finanziamenti pubblici destinati al Piano Nazionale Scuola Digitale. Non ultimo, l'esoso canone di locazione (€ 321.783,16 /anno) al proprietario dell'edificio, che risulta essere la Procura generale dei Figli della Sacra Famiglia. Tra le prime risposte all'esposto dei genitori c’è quella dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio, il quale scarica sull’Ente locale le competenze circa la realizzazione, la fornitura e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici e affida al V Municipio e alla dirigenza scolastica, in virtù dell'autonomia gestionale, il compito di riorganizzare gli spazi dell'Istituto interessato tenendo in debito conto le esigenze dell'intera utenza e nel rispetto della normativa vigente. Il 2 settembre 2016 con la Direttiva di Giunta n. 3, il V Municipio comunica di voler dare risposta all'esposto presentato il 7 luglio dai due genitori e nel contempo di voler collaborare fattivamente con l’Assessorato al Patrimonio per razionalizza-

re il patrimonio mobiliare del Comune di Roma e in pratica ridurre gli sprechi. Nella Direttiva di Giunta n° 3 il Presidente Giovanni Boccuzzi e i suoi assessori individuano l'edificio di via dei Lauri 15, già sede della ex scuola Kennedy e destinato anni fa a un progetto di “autorecupero” in cui sono stati realizzati e quasi ultimati 23 appartamenti residenziali. Uno spazio che risponde positivamente ai requisiti di conformità alle norme vigenti, idoneità all'uso e fruibile per l’utenza scolastica attualmente ubicata nell'immobile di piazzale delle Gardenie 43 e di via Tor de Schiavi 175 – quantificata in circa 500 unità. Nessun cenno alla scuola F. Cecconi in via dei Glicini, e R. Pezzani in piazza dei Mirti, sulle quali però pare evidente che il Municipio stia lavorando... Soluzione però avversata dai genitori degli studenti, che sabato 22 ottobre scorso si sono incontrati in una assemblea nei locali della scuola R. Pezzani, dove hanno partecipato circa 200 persone tra genitori e docenti, oltre al presidente Boccuzzi, l'assessore Amadei e numerosi consiglieri pentastellati i quali, a detta dei presenti, hanno di fatto ripudiato, dicendo di non esserne a conoscenza, la direttiva di Giunta n° 3. Tra i partecipanti, anche la proprietà dell'immobile sede della scuola G. Massaia, che si è dichiarato disponibile alla rinegoziazione del canone di locazione, un impegno precedentemente neppure preso in considerazione.

Redazionale

Riabilitazione estetica e occlusale Il paziente si è rivolto a me lamentando una brutta estetica e una cattiva masticazione. Ho risolto il caso eseguendo corone di porcellana. I passaggi che hanno portato a ottenere questo brillante risultato si sono basati inizialmente sullo studio dell’articolazione con arco facciale e ceratura diagnostica per riequilibrio occlusale e si è poi proceduto applicando al paziente quattro corone superiori e

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Vaccinazione pubblica per Nicola Zingaretti Il Governatore del Lazio ha lanciato la campagna di vaccinazione contro l’influenza, che quest’anno si preannuncia più aggressiva, facendosi pubblicamente vaccinare al Policlinico Casilino Cristiana Orecchini

“Vaccinarsi salva spesso la vita ed evita che il contagio si diffonda” – questo l’appello di Nicola Zingaretti, che ha voluto vaccinarsi pubblicamente per testimoniare l’importanza di tale scelta. È partita così, a metà dello scorso ottobre, la campagna di vaccinazione anti-influenzale e sorveglianza epidemiologica/ virologica dell’influenza promossa dalla Regione Lazio, che si protrarrà fino al 31 dicembre 2016. Oltre un milione di dosi di vaccino, rese disponili gratuitamente tramite i medici di famiglia, i pediatri e le Asl, per gli anziani e le categorie a rischio, tra i quali gli immunodepressi, i cardiopatici, i malati oncologici, i diabetici e le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. I cittadini che non rientrano in queste categorie ma vogliono comunque vaccinarsi, possono acquistare la confezione in farmacia. Quest’anno l’epidemia sarà caratterizzata da due ceppi mutati e quindi particolarmente aggressivi rispetto al solito, rischiando di far finire a letto circa 8oo mila persone soltanto nel Lazio. In questo caso, infat-

ti, il sistema immunitario non è preparato a rispondere adeguatamente agli attacchi del virus, non avendo la protezione degli anticorpi, come sottolineato dal segretario regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, Maria Corongiu. Il vaccino antinfluenzale permette all’organismo di produrre anticorpi già dopo due settimane dalla sua somministrazione; la ripetizione annuale è motivata dal fatto che ogni hanno si sviluppano ceppi virali sempre diversi, rendendo inefficace la vaccinazione dell’anno precedente. A maggior ragione il Ministero della Salute e la Regione intendono raggiungere una copertura del 75% della popolazione anziana e di tutte le categorie a rischio. Quest’anno le persone anziane avranno in più la possibilità di vaccinarsi anche contro la polmonite. Sempre dalla FIMMG, il vice segretario Pier Luigi Bartoletti, in un comunicato pubblicato sul portale ufficiale della federazione ha voluto evidenziare che “al di là delle voci dei detrattori, la vaccinazione è l’unica misura riconosciuta dalla scienza per prevenire l’influenza e la polmonite”.


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ATTUALITà

NOVEMBRE 2016

Gli artisti del Centro anziani Marcolini La pittura come dono per sé e per gli altri, un insegnamento di vita che ci viene dalla terza età

è in arrivo la scadenza del Piano Casa Lazio, affrettati! stinazione d’uso. • Recupero dei volumi accessori e pertinenziali degli edifici esistenti con recupero di locali tecnici, magazzini, garage e sottotetti con altezza media superiore a 1,90 mt.

REDAZIONALE PH ANNALISA MARCOZZI Anna Placido

CENTOCELLE

Lo Studio REGOLARE, vista l’imminente scadenza dei termini di presentazione del Piano Casa Lazio, previsti per il 31/01/2017, riporta le potenzialità di questo strumento urbanistico

Annalisa Marcozzi

Sembra di entrare in un mondo a parte, quando varchiamo la soglia di una delle stanze del Centro anziani Aurelio Marcolini, dove Rosina e i suoi “ragazzi” stanno facendo la loro settimanale lezione di pittura, come ogni lunedì da sedici anni. Rosina è la maestra, pittrice autodidatta, dalla tecnica originale che le è valsa il riconoscimento di “Accademico dell’Arte” e recensioni entusiaste dalla critica nazionale. Immagini sacre, persone, fiori e animali sono i suoi soggetti, dai colori vividi come la passione che li anima, resi unici dall’uso del tessuto sulla tela che rende meno labile il confine tra chi guarda e l’immagine stessa. I “ragazzi” sono Giuly, Maria, Giuliana, Graziella, Gaetano, Alessia, Nino, Annamaria, Floriana, allievi dai 60 ai 90 anni che per tre ore si dedicano alla loro arte, che non è solo per se stessi ma diviene un dono per gli altri, per fare del bene. Ci accolgono con l’entusiasmo di chi non vede l’ora di condividere una piccola grande vittoria nella vita. Perché è questo che significa per loro dipingere: essere andati oltre i propri limiti, dolori, malattie, perdite, tempo che fugge. Ci raccontano che la pittura li ha fatti rinascere, ha ridato loro autostima e il senso di

Sono escluse dalla possibilità di applicare il Piano Casa le seguenti zone urbanistiche: • zone agricole (zona E); • zona industriale (zona D) di 10 ha e se di < di 10 ha e l’edificio deve essere dismesso o inutilizzato al 31/12/2005; • piano di zona PRU art. 11; • piano di zona PIP; • zone vincolate; • per le demolizioni e ricostruzioni sono escluse le zone C.

In sintesi sono consentite le seguenti tipologie di intervento: PH ANNALISA MARCOZZI

soddisfazione puro che si prova quando riesci in qualcosa che non pensavi. Ci dicono che la pittura li ha messi in contatto tra loro non facendoli sentire più soli e soprattutto facendoli sentire utili. Sul senso di comunità hanno lavorato molto con Rosina e insieme hanno realizzato mostre per tutta la cittadinanza e iniziative di beneficenza. Dalle mostre di fine anno a quelle parrocchiali, come quella per l’Africa nel 2014 e nei mercati rionali come quella del 2012 al mercato Casilino 23, alla donazione di una Madonna a Papa Francesco, dipinta “una pennellata per uno, fatta con tanto amore anche se la mano non è più ferma, la vista non è più quella di una volta e ci sono i problemi di salute”, alla realiz-

zazione del “presepe disegnato” per il Natale 2015 insieme ai bambini di una scuola e di un oratorio del quartiere, dove l’età non è stata più un motivo di separazione ma di condivisione. Proprio quel senso di comunità ha portato Rosina e i suoi ragazzi a partecipare alla mostra di beneficenza per Amatrice, tenutasi a Nettuno dal 23 al 25 settembre scorso, intitolata Oltre Mare e organizzata da Artisti di Roma, insieme a pittori noti. Partecipare al bene comune con ciò che si sa fare, senza aspettarsi nulla in cambio, è una delle caratteristiche dell’arte per i pittori dell’Aurelio Marcolini, e vederli lavorare senza competizione, aiutandosi reciprocamente, rende tangibile di quanto gli anziani siano un patrimonio per la società.

• Ampliamento degli edifici residenziali e non residenziali o misti. • Cambio di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale finalizzato al reperimento di alloggi a canone calmierato. • Cambio di destinazione d’uso non residenziale finalizzato al riutilizzo del patrimonio edilizio dismesso e delle aree edificabili libere. • Sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione degli edifici, anche con sagoma diversa senza modificarne la de-

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ATTUALITà

NOVEMBRE 2016

XIV° Memorial Caduti di Nassiriya

Il prossimo 13 novembre il Teatro San Luca, presso la parrocchia di San Luca Evangelista, accoglierà l’annuale manifestazione in memoria delle nostre vittime per l’attentato avvenuto a Nassiriya il 12 novembre 2003 PRENESTINO Annalisa Marcozzi

Organizzato da Giancarlo Muti e patrocinato gratuitamente dalle più alte Istituzioni, l’evento, giunto alla sua quattordicesima edizione, è un appuntamento fisso per rendere omaggio a quelle vittime e alle loro famiglie e per far riscoprire in tutti noi lo spirito di unità e il sentimento di Patria che ha portato a tale sacrificio. Personalità del mondo della politica, dei corpi militari e dello spettacolo, porteranno una testimonianza di fiducia verso il nostro Paese che sa anche lottare per il bene comune. Parteciperanno le vedove del Maresciallo dei Carabinieri Filippo Merlino, Alessandra Savio, e del Sottotenente dei Carabinieri Alfonso Trincone, Anna Zollo. Ricorderanno i loro cari, che in quella missione di pace in Iraq denominata “Antica Babilonia” persero la vita, ma hanno lasciato un’eredità di valori positivi che devono essere trasmessi perché non siano morti invano. La condivisione passerà anche attraverso la fede: alle ore 16.00 dello stesso giorno, sarà celebrata la Santa Messa per i caduti. Non mancheranno momenti di intrattenimento gioioso per rivivere pezzi della nostra storia attraverso le musiche della Fanfara della Scuola Allievi Ca-

PH ANNALISA MARCOZZI

rabinieri, che allieterà il pubblico con il suo concerto. Come ama sottolineare Giancarlo Muti, da sempre legato all’onore militare e che per il suo impegno nel sociale ha ricevuto numerosi riconoscimenti dallo Stato, “la storia è fatta dalla memoria e dimenticare chi è caduto significa ucciderlo due volte, perdendo la possibilità di migliorarci grazie al suo sacrificio”. La presentazione dell’evento sarà affidata a Mauro Caliste, cittadino attivo nel territorio e sensibile alle vicende dei nostri militari, dei quali il valore gli è stato trasmesso dal papà carabiniere, perso in giovane età. “La partecipazione dei cittadini al Memorial, che è sempre stata forte, è la dimostrazione che un sentimento di fratellanza esiste in un dolore che ha scosso le coscienze e che il tempo ha trasformato in speranza in un

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mondo diverso”, ci dice Giancarlo Muti, ricordandoci che quando pensiamo ai caduti lo dobbiamo fare per nome e cognome. Lo facciamo: Tenente Massimiliano FICUCIELLO, Luogotenente Enzo FREGOSI, Aiutante Giovanni CAVALLARO, Aiutante Alfonso TRINCONE, Maresciallo Capo Alfio RAGAZZI, Maresciallo Capo Massimiliano BRUNO, Maresciallo Daniele GHIONE, Maresciallo Filippo MERLINO, Maresciallo Silvio OLLA, Vice Brigadiere Giuseppe COLETTA, Vice Brigadiere Ivan GHITTI, Appuntato Domenico INTRAVAIA, Carabiniere Scelto Horatio MAIORANA, Carabiniere Scelto Andrea FILIPPA, Caporal Maggiore Emanuele FERRARO, Caporale Alessandro CARRISI, Caporale Pietro PETRUCCI, Dottor Stefano ROLLA, Signor Marco BECI.

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COVER KARAWAN

Torna il Karawan Fest Torpignattara

Carla Ottoni

Un evento che dal 2012 anima Tor Pignattara e dintorni, contrastando la marginalizzazione culturale del territorio e rivendicandone l’esigenza di avere occasioni di incontro e condivisione. Quest’anno il festival giunge alla sua 5a edizione, “Ci siamo inventati Karawan” – raccontano gli ideatori – come espressione del vissuto di uno dei quartieri più melting pot d’Europa: Tor Pignattara. Un laboratorio spontaneo di convivenze dove non mancano tensioni e problemi ma in cui da decenni le persone trovano ‘naturalmente’ il modo di capirsi. Per questo, Karawan più che un classico festival è stato pensato come una festa. Programmiamo commedie di qualità e documentari da tutto il mondo, con l’obiettivo di sovvertire stereotipi e luoghi comuni che creano barriere tra le persone e abbattere la diffidenza verso l’altro con il sorriso, perché siamo convinti che proprio il sorriso sia il ‘luogo’ ideale in cui scompaiono le differenze e ci si riscopre umani”. La 5° edizione, che si svolgerà alla Casa della Cultura di Villa De Sanctis, avrà un’impronta fortemente femminile. “Presenteremo tante storie di donne diverse, in gran parte dirette da donne: la rapper afgana e la rocker tunisina che cantano per la libertà, le ragazze di una scuola di aviazione in Ghana che scelgono di fare la cosa giusta, la tranquilla signora in Svizzera che reinventa e riscopre se stessa attraverso l’altro, donne che ad ogni latitudine del mondo hanno deciso di essere

Dal 24 al 27 novembre 2016, il quartiere sarà nuovamente allietato dall’evento cinematografico, primo in Italia, che tratta i temi dell’integrazione e incontro/scontro tra culture con ironia e un pizzico di leggerezza

protagoniste delle loro vite, e che hanno compiuto piccole o grandi rivoluzioni”. Ci saranno anche diversi ospiti per presentare i film e interagire con il pubblico in una serie di incontri. Tra gli altri, il regista Leonardo Cinieri Lombroso che presenterà il suo film DORIS E HONG, sull’incontro tra Italia e Cina attraverso la storia dell’amicizia tra due donne. Interverrà anche la giovane graphic journalist Takoua Ben Mohamed, una delle voci più originali e dirompenti della cosiddetta G2, che nelle sue opere combatte con ironia l’ostilità che puo' nascere da luoghi comuni o scarsa informazione. In collaborazione con il Goethe Institut Rom verranno presentati alcuni film cult della recente produzione tedesca che hanno esplorato la multiculturalità della Germania, sempre all’insegna della commedia. Un’intera giornata di proiezioni e incontri sarà dedicata ad approfondire la conoscenza del subcontinente indiano, con film da India, Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, paesi le cui comunità sono le più numerose a Tor Pignattara. A ottobre gli organizzatori hanno lanciato una campagna di crowdfunding per raccogliere i fondi necessari ad organizzare al meglio l’evento, che non riceve finanziamenti pubblici né privati. La campagna è stata sostenuta anche dall’attore Alessandro Borghi (Suburra, Non Essere Cattivo) ed è attiva fino alle date di svolgimento del festival. Tutti i dettagli sul sito www.karawanfest.it


STREET ART

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Il ragazzo che scolpisce tronchi

La sua fama lo precede, in tanti ormai conoscono la storia del giovanissimo artista che dona una seconda vita ai tristi monconi legnosi sparsi per la Capitale INTERVISTA Cristiana Orecchini

Via Cola di Rienzo, viale Trastevere, via Marmorata, Testaccio, Ostiense, Monteverde, Aventino. Un moderno Geppetto con tanto di strumenti nello zaino, Andrea Gandini sceglie il suo tronco e inizia a lavorarlo, incurante del traffico e dei rumori assordanti, immerso in una sorta di dialogo dove è la materia stessa che lo guida, rivelandogli a poco a poco la sua forma segreta: quasi sempre, un volto. Da quei ceppi mortificati prendono vita dei pallidi volti dall'espressione solenne, le palpebre abbassate come in meditazione, in preghiera. A volte può emergere una figura intera. C'è qualcosa di mistico in queste sculture, qualcosa che fa pensare ai totem delle religioni primordiali, simboli di un legame tra l'uomo e gli altri esseri appartenenti al mondo naturale. E allora queste opere estemporanee potrebbero assumere la valenza di un tentativo di riconciliazione con quella natura che l'uomo costantemente profana, incosciente ormai della realtà che lo lega allo stesso destino a cui condanna l'ambiente che lo tiene in vita. Il giovane Andrea forse non è ancora pienamente consapevole di quanto sia meravigliosamente significativa la sua impresa creativa. Quelli che un tempo sono stati alberi rigogliosi, grazie a lui ora rinascono a una nuova dignità: si fanno volto dai lineamenti umani per avvicinarsi a noi, per raccontare qualcosa, per giudicarci o, semplicemente, farci riflettere. La street art come arte di recupero, riciclo ecologico e intelligente, ma anche esteticamente bello e integrato, cosa che non sempre riesce alle perfor-

mances artistiche di questo genere. Sulla sua pagina Facebook è possibile fare segnalazioni di tronchi abbandonati, che successivamente Andrea valuterà per una eventuale lavorazione. Anche il quartiere di Torpignattara è nella lista di attesa.

Andrea raccontaci qualcosa di te: quanti anni hai, che studi fai, in quale quartiere romano vivi? Ho 18 anni, mi sono diplomato al liceo artistico e adesso mi dedico completamente alle mie sculture. Vivo nel quartiere romano di Monteverde, vicino al mercato di piazza San Giovanni di Dio.

Come e quando nasce l’idea di scolpire tronchi in giro per Roma? L'idea delle sculture nasce un giorno come gli altri, avevo finito il materiale e di conseguenza la scelta più diretta è stata scolpire un tronco che da tanto tempo era là. Quindi quello che mi ha spinto a scolpire il tronco è stato un bisogno di esprimermi.

Quante sculture hai creato finora? Hanno dei nomi? Le sculture in tutto sono ventinove, sono semplicemente numerate, non hanno dei nomi, mi sembrerebbe strano, ognuno deve poter dare il nome che vuole ai miei lavori.

Quali sono i soggetti delle tue opere? Non ci sono soggetti ben precisi, dipende dalle forme che l'albero ha già al suo interno.

Nella scelta di un tronco usi dei criteri particolari o ti lasci semplicemente

PH ANDREA GANDINI

ispirare? Il tronco per poter essere scolpito non deve essere marcio, più è stato tagliato di fresco e più è facile per me lavorare

Quante ore o giorni impieghi a ultimare un lavoro?

Dipende dal progetto, se è una cosa impegnativa anche dieci giorni o più; se è un lavoro semplice invece, anche un giorno solo.

Quante richieste di intervento ti arrivano dalla gente? Sei mai stato contattato da una istituzione? Mi arrivano molte richieste di intervento, che purtroppo non posso accontentare poiché sono troppe e sono da solo a svolgere questo lavoro.

Come reagiscono i passanti e i negozianti che ti vedono scolpire un fusto? Solitamente quasi tutti sono felici quando mi vedono scolpire, ed è proprio questa positività che mi da la carica ogni giorno per continuare.

A cosa stai lavorando in questo periodo? Al momento sto lavorando al “Troncomorto numero 29”. Tra circa una settimana però inizierò un progetto nuovo, ossia un'opera molto più grande del solito in un ex villa nobiliare di Roma, ora adibita ad hotel. In questa villa meravigliosa sono morti due antichi cedri, vecchi di centinaia di anni ed il proprietario mi ha chiesto

PH ANDREA GANDINI

di scolpirli. Ne saprete sicuramente qualcosa a breve.

Hai altri progetti di “riciclo artistico” per Roma? Per il momento mi sto concentrando sul progetto dei tronchi,

che è quello al quale tengo di più ed al quale sono più affezionato. Detto questo però, nell'immediato futuro, ci saranno di sicuro altri progetti ai quali sto già lavorando, ma dei quali preferirei non parlare fino alla loro realizzazione.


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TAVOLO DI DISCUSSIONE

NOVEMBRE 2016

Vivere all’estero

Molte cose sono cambiate rispetto a quaranta anni fa. Non siamo più immigrati. L’Europa, che qualcuno in Italia si augura di abbandonare, è una opportunità

PH CRISTIAN CARRARA

Chiesa di S. Martinu a Stoccarda - WIKIPEDIA

Marco Centi

In Germania, gli italiani hanno gli stessi diritti e le stesse opportunità dei tedeschi. Certo ciò comporta che se ne assumano anche i doveri, che non sono moltissimi. Parlare il tedesco o l'inglese. Non è facile, ma non è neanche impensabile raggiungere un livello accettabile. In caso contrario potremmo giocarci la carta della ristorazione. In Germania, anche nel più piccolo paesello c'è un ristorante italiano gestito da connazionali, spesso di seconda generazione, nati in Germania. In questo caso parlare tedesco è secondario. Oppure potreste fare i ladri. Dal punto di vista degli italiani, i tedeschi peccano di eccessiva fiducia. Volete comprare dei fiori? Non è raro incontrare self-service tra i campi: cogliete i fiori che volete e lasciate i soldi in una cassetta. Lo stesso vale per frutta e ortaggi. Nei piccoli villaggi che circondano Francoforte, case e villette non hanno muri di cinta o recinzioni. Cucinare o rubare, ovviamente sono opzioni per cuochi ed incapaci. Al contrario dell'Italia, in Germania esiste uno Stato che non deve vivacchiare affrontando il proprio popolo

come un problema da risolvere. Come si vive in Germania? Occorre avere un minimo di spazio di manovra economica iniziale per affittare un alloggio. A differenza che da noi, un single con un lavoro può pagare l'affitto e sopravvivere dignitosamente, una coppia (dove entrambi lavorano) se la caverebbe bene. In Italia è diventato impensabile. Una sostanziale differenza è questa: l'intensità del lavoro. In Germania si contano i minuti e si produce a ritmi serrati. La pausa sigaretta, il caffettino, la chiacchiera con il collega, sono perdite di tempo. L'arte dell'imboscarsi è sconosciuta. Quindi tutto sommato in Germania le otto ore di lavoro sono più intense. Ma gli stipendi più alti. "Eins nach dem anderen", una cosa alla volta, i tedeschi lo ripetono spesso. Questo è il loro segreto. L'organizzazione. Vi è lo stereotipo del tedesco mattutino che si alza presto. In parte è vero, frühstück – colazione in tedesco – significa "pezzo presto". In realtà non troverete frotte di tedeschi alle sei del mattino, ma sono molto puntuali. Raramente vi chiederanno di trattenervi oltre l'orario di lavoro previsto, e la maggior

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parte alle cinque del pomeriggio ha finito. Nelle grandi città il traffico c'è, non come a Roma, ma c'è. In compenso però utilizzare i mezzi pubblici è un piacere; in una grande città con i servizi a portata di mano potreste benissimo fare a meno dell'auto, optando per la bicicletta (esiste una rete di ciclabili invidia bile); in ogni caso benzina, assicurazione e bollo sono di molto inferiori. La domenica: in Germania le domeniche potrebbero apparirvi spettrali. Quasi tutto è chiuso, anche i centri commerciali. Qualche ristorante o pub rimane aperto, ma in genere tutti gli esercizi commerciali sono chiusi, IKEA compreso. Le persone si riposano, fanno gite o passeggiate, vanno al cinema o a teatro. Alcune cose per un italiano rimangono misteriose: ai distributori di benzina non esiste il "servito", occorre fare da soli, dieci euro e un centesimo, pagherete anche quel centesimo. Per il resto, cari lettori, siamo comunque in Europa, e tranne qualche grado in meno in inverno, non ci sono aspetti particolarmente differenti. In bocca al lupo, o come dicono qui in Germania: Ich drücke dir die Daumen.

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La paura del “diverso”

I comunisti bollivano e mangiavano bambini? Difficile da credere. L’assioma musulmano-terrorista non è meno assurdo Marco Centi

Purtroppo la paura in combutta con l’ignoranza ha instillato in molti di noi la convinzione sbagliata che l’Islam sia una religione violenta. Ma ciò nasce da un malinteso. Quando udiamo nei telegiornali un combattente musulmano che grida ALLAHU AKBAR, è come se udissimo “viva la revolution” o “boia chi molla”. È solamente uno slogan politico-sociale. La differenza è che da noi la religione è solamente religione. Separata dal resto delle nostre vite, essa ha dei momenti e dei riti propri. Nell’Islam ciò non avviene. La religione di Muhammad è anche, per i suoi fedeli, una dottrina sociale e politica. Essa avvolge per intero tutta l’esistenza di un credente, per questo a noi sembra che vi sia una sovrapposizione tra la violenza esercitata da alcuni individui di origine musulmana e la religione tout-court. Al tempo delle Brigate Rosse vi fu un simile accostamento: i comunisti erano visti come fiancheggiatori della violenza di alcuni psicopatici, semplicemente perché quegli psicopatici utilizzavano slogan comunisti. La Storia ci dice che spesso quando Cristiani e Musulmani hanno convissuto fianco a fianco, conoscendosi, non vi erano conflitti. Nel XII secolo, l’emiro Usama ibn Munqidh, un diplomatico dell’epoca, racconta che a Gerusalemme, occupata dai Cristiani, i cavalieri templari che presidiavano la moschea di al-Aqsa, ormai chiesa, non si opponevano a che i musulmani vi pregassero secondo i loro riti, ma i nuovi cristiani, quelli

arrivati da poco, i pellegrini, i mercanti, si scandalizzavano per tale permissivismo. Casualità, i cavalieri templari all’inizio del 1300 furono spazzati via (i loro beni materiali sequestrati) con un processo-farsa istituito da Filippo IV, re di Francia: tra le accuse vi era quella di adorare un idolo di nome Baphomet (leggi Maometto). Spesso la paura del diverso è utilizzata dal potere costituito per consolidare la propria posizione o per vantaggi materiali. Nel 1321, in Francia, fu scoperto un inverosimile complotto per la trasmissione della lebbra attraverso la contaminazione dei pozzi da parte di ebrei ispirati dai sovrani musulmani di Babilonia e Granada. La lebbra come arma biologica per aprire la conquista dell’Europa da parte dei musulmani! Una famosa autrice trapassata ipotizzò un simile scenario ma sostituendo la lebbra con la prolificità riproduttiva degli immigrati musulmani. Abbastanza ridicolo. In epoche più recenti chi può dimenticare le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein? È la paura e l’ignoranza che fa prosperare lo stereotipo Islam-violenza. Certo vi sono aspetti nelle società musulmane che AI NOSTRI OCCHI apparirebbero antiquati, ma con gli occhi di un credente musulmano la maggior parte avrebbe coerenza. Riguardo alla violenza insita nel Corano, la Bibbia non è da meno, vi sono incitamenti all’omicidio anche lì. Ciò che ci differenzia gli uni dagli altri non è la fede che riponiamo su antichi libri ma lo Spazio ed il Tempo. Lo Spazio che separa, il Tempo che siamo stati separati e quello necessario per ridurre lo Spazio separante. Tutte le differenze risiedono in questi due fattori. Ma ci sono buone notizie. Entrambi si stanno dissolvendo, e con loro probabilmente il peso specifico dei vecchi libri.


MOBILITà

NOVEMBRE 2016

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La MetroC chiuderà? Nuvole di tempesta minacciano i pendolari di via Casilina: senza interventi tempestivi la linea C della metropolitana di Roma è destinata a chiudere V MUNICIPIO Carlo A. Tortorelli

Come è possibile che un’infrastruttura con appena 2 anni di esercizio alle spalle manifesti già così tante problematiche? Le cause sono molteplici e le soluzioni sono state raccolte nella Commissione Mobilità. La prima delle tante concause sembra sia una debolezza strutturale dei treni Ansaldo nell’ambito dell’unzione delle ruote: ogni convoglio della metro C dispone di 4 ungibordo e 32 pastiglie che sono posti sotto la prima e l’ultima carrozza, ma sono insufficienti per smorzare gli attriti ruota-rotaia. Un treno CAF invece è dotato di 10 ungibordo con ben 76 pastiglie. Altresì i tecnici dell’Atac hanno sottolineato che, seppur la linea non segua un tracciato particolarmente tortuoso, lungo la tratta esistono molti punti con raggi di curvatura al di sotto dei 100 metri. A Malatesta il raggio dei deviatoi è 102 metri quando lo standard imporrebbe un minimo di almeno 170 metri. Non regge neanche l’ipotesi della presunta straordinarietà dell’esercizio utilizzando il tronchino di Malatesta in ma-

REDAZIONALE

Il 5 Novembre apre lo showroom dell’edilizia Centocelle: il 5 Novembre (salvo imprevisti), si inaugura uno degli showroom più particolari ed esclusivi di sempre. Avrete a disposizione un angolo interattivo dove sarà possibile visionare le ceramiche da Voi scelte montate dal vivo e ottenere così una pronta immagine della realizzazione dell’opera finita senza più sorprese o false aspettative. Inoltre, per tutte le ditte, le imprese edili, saranno allestiti

PH LINDA MELEO

Stazione S. Giovanni ancora un rinvio! La stazione della Metro C di San Giovanni sarà inaugurata probabilmente nell’autunno del 2017 SAN GIOVANNI PH WIKIPEDIA Gianni Ranalletta

niera inusuale, visto che già dal 2008 era già stata prevista tale necessità e la conseguente variante progettuale (numero 22). Di fatto anche ad Alessandrino, dove è presente un altro tronchino di inversione, si stanno manifestando i medesimi problemi di usura delle rotaie. Anche la racchetta a Graniti (ossia l’anello di binari utilizzato per girare i treni in deposito) mostra evidenti deficienze progettuali: il raggio è di soli 78 metri quando il passo dei carrelli dei treni consentono un’inscrizione limite di 75 metri. L’anello, essendo dotato di controrotaia, va a consumare notevolmente il bordino anche nella parte interna. A questi elementi si è aggiunto un tornio mal progettato che non consente agli operai di ritornire la ruota fino alla fine della vita utile. Si è passati quindi alla rassegna delle misure palliative attuabili nel breve periodo e delle soluzioni di lungo termine, che non saranno certamente di basso costo. Occorre anzitutto, a detta di Atac, spostare il capolinea delle corse limitate da Alessandrino a Grotte Celoni, dove i raggi dei deviatoi sono

decisamente più larghi. Mancano tuttavia alcuni nulla osta normativi. Nel frattempo l’azienda cercherà di concentrare in linea più treni possibili durante le sole ore di punta al fine di mitigare i disagi degli utenti e l’usura dei mezzi. Altresì andranno modificati i carrelli dei treni riducendo l’inscrizione minima possibile da 75 a 69 metri e montando ungibordo supplementari. In uno scenario di più lungo periodo si dovrà andare a correggere la posizione dei binari, sostituendo parallelamente le componenti maggiormente usurate degli scambi di Malatesta e Alessandrino, oltre a modificare radicalmente la racchetta di Graniti. Tutti i 13 treni dovranno poi subire la sostituzione integrale delle ruote. Bisognerà capire chi pagherà tutte queste costose modifiche: l’impegno della Giunta è di contestare, attraverso Roma Metropolitane, questi errori progettuali a Metro C SpA. A sostegno della metropolitana urge a maggior ragione ripristinare con tempestività la tratta Centocelle-Giardinetti del “trenino giallo”. Fonte blog Sferragliamenti dalla Casilina

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Il 17 ottobre scorso, l’assessore alla mobilità Linda Meleo ha effettuato un sopralluogo nei cantieri della Metro C di San Giovanni, insieme al presidente della Commissione Capitolina Mobilità Enrico Stefano e ai consiglieri comunali M5S Pietro Calabrese e Annalisa Bernabei e ha postato su Facebook quanto segue: “Abbiamo voluto fare un sopralluogo oggi nel cantiere della stazione San Giovanni della metro C per verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Insieme a me c’erano il presidente della commissione capitolina Trasporti Enrico Stefano e i consiglieri comunali M5s Pietro Calabrese e Annalisa Bernabei. Il nostro obiettivo era capire quali sono stati i motivi che hanno rallentato e fatto slittare l’apertura di questa stazione. Abbiamo individuato una serie di criticità che ci impegniamo a gestire e cercheremo di risolvere il prima possibile. Criticità che riguardano anche la comunicazione tra i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’infrastruttura che ora devono essere una volta per tutte risolte. Ora siamo in attesa del parere del

genio civile sul collegamento della stazione con la linea A e della sovrintendenza per quel che riguarda i reperti archeologici e gli allestimenti espositivi. Faremo di tutto per accelerare l’iter in modo da riuscire ad aprire la stazione il prima possibile. Al momento le stime che ci sono state fornite parlano della consegna della stazione ad Atac per l’inizio del prossimo anno. Mentre l’inaugurazione dovrebbe esserci nell’autunno 2017”. Certamente lodevole l’intento dell’assessore Meleo che speriamo continui a seguire con solerzia la vicenda, così da poter intervenire eventualmente con gli addetti ai lavori per far risolvere celermente le eventuali criticità che possano ancora presentarsi. Il completamento dell’ultimo tratto della Metro C è atteso ormai con grandi aspettative dagli utenti, soprattutto perché, nel tempo, sono state date più volte delle indicazioni che sembravano certe ma ogni volta, all’approssimarsi della data indicata, inspiegabilmente la si protraeva ancora senza che all’utenza nessuno comunicasse realmente lo stato delle cose. Aspettiamo ora fiduciosi il prossimo autunno e chissà che questa volta non si riesca ad avere una gradita sorpresa con il completamento lavori in anticipo!

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CRONACA

NOVEMBRE 2016

Circolo San Luca, il torneo unisce il Municipio Nelle giornate del 19, 20 e 21 ottobre 2016 si è svolta al Circolo bocciofilo San Luca la 14a edizione del torneo sociale di bocce Prenestino

PH ALESSANDRO MORICONI

Sequestrato il Teatro Nuovo Planet

Sfrattata una famiglia e l’Associazione Tana Libera Tutti che da tempo, con i suoi volontari, si occupava di accudire e trovare affidi per animali abbandonati CENTOCELLE Alessandro Moriconi

Dopo ben 12 anni dalla chiusura dell’attività del Teatro Nuovo Planet in via Romolo Lombardi, anni costellati da esposti e segnalazioni che lamentavano il degrado e l’uso improprio della struttura, il 5 ottobre 2016 la Polizia Roma Capitale del gruppo Prenestino ha dato esecuzione a una ordinanza di sgombero e sequestro della struttura, provocando la protesta dell’associazione animalista Tana Libera Tutti che da tempo si occupava dell’accoglienza, cura e collocazione di cani e gatti abbandonati e bisognosi di cure. Le proteste dell’Associazione erano rivolte non all’esecuzione dell’Ordinanza di sequestro, ma al rifiuto di un tempo imposto di 48h per la collocazione di cinque cani (di cui uno già

adottato e una decina di felini che per loro fortuna sono stati ospitati dal gattile di Villa de Sanctis). Gli Agenti della Polizia Locale del gruppo Prenestino, guidati dal dirigente dottor Maurizio Maggi, all’interno della struttura hanno anche trovato una famiglia italiana di etnia rom, dedita al traffico di rifiuti.

ziaria per occupazione di suolo demaniale e traffico illecito di rifiuti speciali.

“I due responsabili della gestione illecita di rifiuti, appartenenti allo stesso nucleo familiare – si legge nel comunicato diffuso dalla Polizia Roma Capitale – dimoravano stabilmente in alcune stanze pericolanti di un vecchio teatro e contemporaneamente gestivano il loro traffico, immagazzinando tonnellate di rifiuti speciali in ‘aree differenziate’ dove veniva accumulato l’alluminio, il ferro, la carta, la plastica e così via”. Entrambi sono stati identificati e denunciati all’Autorità Giudi-

Per il momento, a parte il gruppo di italiani di etnia rom che di certo troveranno alloggio in qualche altra struttura abbandonata presente sul territorio e la cacciata dell’associazione Tana Libera tutti, unitamente ai 5 cani e 10 gatti ospitati, nulla cambierà... quell’ammasso di degrado e abbandono rappresentato da quello che era il Teatro Nuovo Planet rimarrà li, non certo a disposizione del quartiere e dei bambini a cui, è bene ricordarlo, fu sottratto.

Tutta l’area, estesa per oltre 7.000 mq. è stata sgomberata e posta sotto sequestro.

Annalisa Marcozzi

La manifestazione fa parte delle consuetudini del territorio dal 2002, quando partì da un’idea di Mauro Caliste, che negli anni ha continuato a impegnarsi nell’organizzazione e nell’offerta delle coppe e delle targhe per la giornata di premiazione finale Quest’anno si sono sfidate 32 coppie di atleti, provenienti dai circoli del V Municipio, creando non solo una sana competizione sportiva, tifo e divertimento per partecipanti e spettatori, ma anche spirito di unità, condivisione territoriale e partecipazione anche alla vita parrocchiale. Il circolo bocciofilo prende infatti il nome dalla Parrocchia di San Luca Evangelista e il torneo si svolge in concomitanza della Festa patronale della Chiesa. Nelle giornate di mercoledì e giovedì si sono svolti i gironi di qualificazione, mentre la disputa di semifinale e finale è avvenuta il venerdì. Le coppie in gara sono state formate con

sorteggio. La vincitrice di questa edizione è stata la coppia composta da Gabriele Raffaele e Gianluca Papa entrambi del Circolo San Luca, mentre al secondo posto di sono classificati Luciano Vicaretti del Circolo di San Luca e Piero Ingemini del Circolo di San Leone, al terzo posto Domenico Conversano del Circolo San Luca e Silvio Loreti del Circolo San Leone, al quarto posto Silvano di Nicola e Rocco Castangia entrambi del circolo San Luca. La premiazione si è svolta nella serata del 21 ottobre con le coppe per le prime due coppie classificate e le targhe per la terza e la quarta offerte dal Consiglio Regionale del Lazio. A tutte e quattro le coppie il Circolo bocciofilo San Luca ha offerto anche un premio mangereccio. I premi sono stati consegnati dal parrocco di San Luca Evangelista Don Romano, che ha anche assistito alla finale. Il Presidente del Circolo bocciofilo ha ringraziato tutti i partecipanti per le avvincenti gare disputate, i cittadini che hanno assistito e tutti quelli che hanno partecipato all’organizzazione, nonché il patron dell’idea Mauro Caliste, ricordando come l’evento sia divenuto un appuntamento autunnale importante per i giocatori bocciofili del V Municipio. Ai ringraziamenti e al rilievo dato alla partecipazione si è unito anche Don Romano. TEL-FAX 06.27.23.25 CELL. 328.59.67.172 GTCRICAMBI@GMAIL.COM

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CUCINA

NOVEMBRE 2016

Saltimbocca con zucchine

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GALATEO

PH WIKIMEDIA | STREET FOOD THAILANDESE

Cristiana Orecchini

Abitudini culinarie stravaganti

PH IDA ODETTE BIANCO

• olio, sale, pepe e limone • 4 zucchine romanesche • prezzemolo tritato

Preparazione delle zucchine

Ida Odette Bianco Difficoltà Tempo Costo

Ingredienti • 4 fettine di vitello • 4 fette di prosciutto crudo • 4 foglie di salvia • 30 gr. di burro • 1/2 bicchiere di vino bianco

Ungete una padella antiaderente e mettetela sul fuoco, appena la padella sarà ben calda adagiatevi le zucchine tagliate alla julienne, fate cuocere per circa due o tre minuti, toglietele dal fuoco, fatele freddare e mettetele in una ciotola con olio, sale limone e prezzemolo tritato. Lasciate marinare per qualche ora e servitele poi insieme ai saltimbocca.

Preparazione dei saltimbocca Lavate e asciugate le foglie di salvia, dividete a metà le fettine di prosciutto crudo mettendole da parte. Preparate la carne eli-

minando gli eventuali nervetti e battetela con il batticarne insaporendola con un po’ di sale e pepe. Adagiate la metà delle fettine di prosciutto crudo preparate in precedenza, su ogni fettina di carne battuta e aggiungete una foglia di salvia. Unite i tre strati con uno stuzzicadenti. In una padella scaldate l’olio e il burro, appena il burro si sarà sciolto e inizierà a soffriggere, adagiate i saltimbocca e cuoceteli facendoli rosolare un paio di minuti per ogni lato. Una volta rosolati, aggiungete il vino bianco e lasciate sfumare controllando che il vino evapori tutto. Appena il vino sarà sfumato, i saltimbocca sono pronti. Trasferite i saltimbocca in un piatto di portata e mettete sopra il sughetto di cottura. Servite insieme alle zucchine marinate.

Pensavate di averne sentite di cotte e di crude (è proprio il caso di dirlo) sulle consuetudini alimentari dei paesi stranieri? Ebbene, non potreste nemmeno immaginare fin dove arrivino le stravaganti usanze di alcuni popoli. Naturalmente si tratta soltanto del nostro mero punto di... gusto, ciascuno è rispettabilissimo nelle proprie tradizioni! Inizierò raccontandovi che in Guinea, durante le festività, si usa cucinare il cervello di scimmia, e per le popolazioni del luogo è considerato una vera prelibatezza! In Thailandia invece amano servire come aperitivi dei croccanti grilli verdi, grigliati o al forno, insaporiti con particolari spezie. A Taiwan fanno una torta che

ha come ingrediente di base il sangue di maiale. Se ci spostiamo in Perù, troviamo un’usanza piuttosto macabra, ma per gli indi che la praticano (Cocomo) ha un significato mistico: quando muore un parente, preparano la birra con le sue ossa, per poi berla insieme a tutta la famiglia. In questo modo il defunto rimarrà legato ai propri cari. Gli aborigeni sorseggiano lo Snake Wine, una sorta di vino di riso che viene fatto fermentare tra i serpenti e altri simpatici animaletti; invece in Cambogia il serpente finisce arrostito. A Pechino, le bancarelle di una via caratteristica servono spiedini di scarafaggi, mosche, lombrichi e altri insetti che non vi elenco... pare che siano afrodisiaci! A New Orleans rispondono con un bell’hot-dog di coccodrillo, e dulcis in fundo (ma non è finita qui), un sostanzioso piatto invernale: grasso di vacca bollito e lasciato condensare, direttamente dalla Polonia.

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FITNESS

NOVEMBRE 2016

Le vostre braccia hanno perso elasticità? Ecco gli esercizi per renderle più toniche! A

B

D

C

Viola Ranalletta

Purtroppo con l’età, la pelle tende ad essere meno elastica e di conseguenza perde tonicità. Care amiche non basta comprare magliette a maniche lunghe o copri spalle per eliminare il problema, così lo nascondiamo soltanto. Sembra difficilissimo da sconfiggere, ma non è impossibile! Con pazienza, costanza e una buona dose di allenamento potrete godere di ottimi risultati e tornare a indossare gli abiti che più amate, senza dovervi necessariamente sentire in imbarazzo per quel “problemino”. Eccovi di seguito una serie di esercizi mirati a tonificare le braccia, che potete fare sia a casa, tra una lavatrice e l’altra, sia in palestra. Per far si che l’allenamento sia davvero efficace, dovrete eseguire gli esercizi minimo tre volte a settimana! Per allenare il tricipite brachiale, avete bisogno inizialmente di due pesetti da 1 Kg l’ uno o un qualsiasi oggetto che abbia all’incirca questo peso, per poi aumentare i chili in una fase avanzata di allenamento.

1 Esercizio Figure A – B

Estensioni in piedi con manubri In piedi con le gambe leggermente piegate alla stessa larghezza delle spalle e schiena dritta, estendete le braccia fino a sopra la testa con i gomiti stretti e fletteteli portando gli avambracci dietro la nuca. Successivamente tornate lentamente alla posizione di partenza estendendo le braccia. Le ripetizioni dovranno essere 15. Riposatevi un minuto e ripetete l’esercizio per altre 2 volte (serie) con una pausa di un minuto tra una serie e l’ altra.

E

2 Esercizio Figure C – D

Distensioni con manubri in piedi con impugnatura stretta e mani in pronazione In piedi con le gambe leggermente piegate alla stessa larghezza delle spalle e schiena dritta, partite con i gomiti piegati all’altezza dell’addome e con mani in pronazione. Distendete le braccia (sempre in tensione) fino a portare i pesetti all’altezza dei vostri occhi, mantenendo i gomiti stretti. Da questa posizione ritornate lentamente alla posizione di partenza. Le ripetizioni dovranno essere 15 e ripetute per 3 serie con una pausa di un minuto tra una serie e l’ altra.

3 Esercizio Figure E – F-G

Push up a terra braccia addotte (strette) È la classica posizione delle flessioni, usando un termine che tutti conoscono, solo che l’esercizio dovrà essere eseguito mantenendo le braccia addotte. Partite con le ginocchia sul pavimento posizionando le mani a terra mantenendo i gomiti stretti vicino all’addome. Staccate le ginocchia dal pavimento e puntate i piedi a terra mantenendo il busto dritto. Avvicinate il petto al pavimento

F

senza toccarlo, mantenete per 2 secondi la posizione e risalite rapidamente spingendovi verso l’alto. Ripetere l’esecuzione per 8 volte, ripetuta per 3 serie con una pausa di un minuto tra una serie e l’ altra. Se l’esercizio dovesse risultare troppo faticoso, potrete comunque eseguirlo con le ginocchia poggiate a terra, posizione che ne facilita l’esecuzione. Con questi esercizi, riuscirete finalmente a far sparire quell’odiato inestetismo! Basta anche solo un mese per vedere i primi risultati.

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Questo mese parleremo di una caratteristica fisica che è l’incubo della maggior parte delle donne: la “ciccetta” sotto le braccia, accumulo di grasso che avvolge il tricipite brachiale.

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SALUTE E BENESSERE

NOVEMBRE 2016

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Bella da Quando il Diavolo ci aiuta far perdere la testa!

Tra le tante piante descritte nei miei articoli, non vi ho mai parlato dell’Harpagophytum procumbens, una pianta erbacea proveniente dall’Africa, si trova frequentemente nell’altopiano del Transvaal, in aree desertiche e di savana Francesco D’Ambrosio

La donna più sciocca può manovrare a suo piacimento un uomo intelligente, diceva Kipling, se poi è carina, non c’è genio che possa resisterle

PH pixabay.com

Dr.ssa Sara Eba Di Vaio

Una ricerca condotta da un gruppo di psicologi della Radbouds University, in Olanda, dimostra che il sex appeal di una donna fa “andare l’uomo fuori di testa”. Dai dati della ricerca emerge come anche un incontro fugace con una donna attraente incida sul funzionamento delle capacità cognitive degli uomini che spesso iniziano a balbettare, a confondersi, a dimenticare con maggior facilità. In molti casi, gli uomini lamentano persino di soffrire di eritrofobia (ovvero della paura di diventare rossi). La paura di far brutta figura, di fallire, di non sentirsi all’altezza delle situazioni sono tra i fattori psicologici responsabili di questo sintomo. Anche la più piccola esitazione o la convinzione di non riuscire ad apparire disinvolto può causare un forte disagio da non permettere di affrontare la situazione con scioltezza, innescando quel processo a spirale di angoscia ossessiva che giunge a bloccare la mente e può far nascere nel soggetto il desiderio di sparire o fuggire. Il gruppo di psicologi olandesi che ha condotto la ricerca ha sottoposto a una serie di test un campione di studenti maschi eterosessuali. A tutti è stato chiesto per esempio di ricordare una successione di lettere dell'alfabeto. Quindi ciascuno degli studenti ha trascorso sette minuti in compagnia di una donna attraente. Poi il test è stato ripetuto. La seconda volta, tutti gli studenti hanno ottenuto risultati

decisamente peggiori della prima. Gli studiosi ritengono che la ragione di simili reazioni sia legata al fatto che quando gli uomini incontrano una donna piacente, tendono ad usare istintivamente gran parte delle loro funzioni cerebrali, ossia delle risorse cognitive, per fare buona impressione e per far colpo: nel cervello rimangono dunque scarse risorse per altre funzioni. I risultati riflettono il fatto che gli uomini sono programmati dall'evoluzione per pensare a come trasmettere i propri geni. La ricerca suggerisce, inoltre, che le donne non perdono la testa allo stesso modo quando incontrano un uomo bello e affascinante. Davanti alla bellezza le donne sembrano usare il cervello diversamente. Invitati a esprimersi su un'immagine comunemente considerata bella i due generi reagiscono in modo diverso: il cervello maschile mostra reazioni solo nell'emisfero destro; quello femminile coinvolge anche il sinistro. Le strategie cognitive delle donne sono da sempre più centrate nell’emisfero sinistro, che riguarda la tendenza a verbalizzare tutto più spesso. Può essere interessante sapere che sebbene il cervello possieda una struttura simmetrica, con due emisferi dotati di aree motorie e sensoriali corrispondenti, alcune funzioni intellettive sono limitate ad un solo emisfero. Dr.ssa Sara Eba Di Vaio Psicologa – Psicoterapeuta Sessuologa Clinica

Nota a noi Europei come l’Artiglio del Diavolo, fu introdotta per la prima volta in Europa nel 1953. Come si vede nella foto, è facile capire il perché di questo nome particolare, la sua radice assume proprio l’aspetto di artigli nascosti sotto terra, e quindi “del Diavolo”. Alle popolazioni africane i suoi effetti sono noti da secoli; le sue radici erano utilizzate da boscimani, ottentotti e bantu per curare le ferite e lenire i dolori articolari. Gli venivano inoltre attribuite proprietà digestive e terapeutiche per problemi gastrointestinali. In Europa tali qualità iniziarono a essere studiate solo nei primi del Novecento; fu dapprima usato come amaro tonico nei casi di indigestione e solo successivamente confermate le sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche. Quelle antinfiammatorie sono dovute alla presenza di un principio attivo chiamato Arpagosite. Grazie all’azione antinfiammatoria, l’arpagoside trova impiego in tutte le affezioni di natura flogistica come mal di denti, raffreddore, mal di schiena, mal di testa, dolori cervicali. Ma la peculiarità della pianta risiede nel fatto che alla funzione antiflogistica si addiziona quella protettrice della cartilagine, altrettanto importante. Il fitocomplesso di Harpagophytum procumbens è oggi utilizzato nel trattamento sintomatico di patologie quali: Artrite reumatoide e Osteoartrite, Artrosi e altre malattie reumatiche, Malattie infiammatorie. Il potere antinfiammatorio

PH F. D’AMBROSIO

viene esplicato anche a livello topico, grazie a una elevata diffusione a livello transcutaneo, come recentemente mostrato da uno studio ex vivo di epidermide di porcellino, utilizzando un sistema di diffusione cellulare noto come cella di Franz. Si è visto che l’estratto di Artiglio inibisce la sintesi della prostaglandina E2 e dell’Ossido nitrico inibendo l’aumento della COX2 stimolato dal lipopolisaccaride e l’espressione del RNA messaggero (mRNA) specifico per il gene inducibile Ossido Nitrico Sintetasi (iNOS). Questi risultati indicano che l’Artiglio possiede un’azione antiflogistica che si esplica mediante la soppressione della COX2 e l’espressione della iNOS. Scusandomi per le “parolacce”, in sintesi: CALMA IL DOLORE. Una analisi accurata degli studi fatti nell’uomo (settembre 2004) ha valutato l’efficacia e la tollerabilità dell’Arpagofito nel

paziente artroreumatico. Sono stati considerati solo gli studi clinici fatti con metodica assolutamente rigorosa, quindi validi e attendibili e ne sono stati selezionandone 12 in totale. Di questi, 6 riguardavano pazienti con osteoartrite, 4 pazienti con lombalgia recidivante e 3 pazienti con dolori osteoarticolari migranti. La letteratura indica che la minima dose giornaliera efficace di arpagoside dovrebbe essere di 30 mg, con effetti ottimali intorno ai 60 mg al giorno per pazienti con dolori cronici, mentre la dose minima efficace nel dolore acuto è di 100 mg al giorno. Utilizzare quindi prodotti a base di Artiglio, ci permette di migliorare quei doloretti articolari che mio padre chiamava “amici”, tanto non ci abbandoneranno mai. Concludo dicendo: “Ringraziamo Dio che ha permesso al Diavolo di avere gli artigli, basta che però si porti via i dolori e non l’Anima”.

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AMBIENTE

NOVEMBRE 2016

Inquinamento Raccolte oltre elettromagnetico, 145 tonnellate di le linee guida rifiuti ingombranti

Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti Visto il successo riscosso, ci sarà un nuovo appuntamento ha firmato il decreto ministeriale che il prossimo 20 novembre per tutti i Municipi di Roma stabilisce i valori di assorbimento del campo elettromagnetico da parte delle strutture degli edifici Ministero dell’Ambiente

PH GIANNI RANALLETTA

Gianni Ranalletta

L’enorme successo avuto dalla Campagna “Il tuo quartiere non è una discarica”, organizzata da Ama in collaborazione con il TGR Lazio e che si è conclusa con la raccolta di oltre 145 tonnellate di rifiuti ingombranti, ha spinto i vertici AMA a programmare una nuova Campagna, sempre con lo stesso tema: “Il tuo quartiere non è una discarica”, che si svolgerà il 20 novembre e interesserà, come la precedente, tutti i Municipi sia quelli pari che dispari in modo da incentivare i cittadini a disfarsi correttamente dei rifiuti ingombranti senza abbandonarli in prossimità dei cassonetti. In occasione della Campagna del 16 ottobre scorso, sono

stati messi a disposizione complessivamente 40 siti di cui 26 ecostazioni (postazioni mobili allestite per tale circostanza) e 14 centri di raccolta ove poter conferire sia i classici “ingombranti” – divani, mobili, scaffali, materassi ecc., sia le apparecchiature elettriche ed elettroniche obsolete come condizionatori, frigoriferi, personal computer, lavatrici, stampanti, televisori. Lo scopo di queste campagne straordinarie è duplice, uno riguarda sicuramente il corretto smaltimento e l’altro è quello di dare una nuova vita al rifiuto che, una volta raccolto da AMA, si provvede a differenziare in base alle caterogie di appartenenza e ad avviare alle rispettive filiere per il recupero dando così una sostanziale mano all’ambiente e un’altra all’economia. Al di là

comunque di queste Campagne, AMA ricorda che esistono stabilmente 14 centri di raccolta che sono aperti tutti i giorni e fruibili gratuitamente dai cittadini. E’ stato inoltre siglato un accordo gratuito da Roma Capitale, Ama e associazioni sindacali dei giornalai per far distribuire da 850 edicole della città, materiale informativo relativo alle iniziative intraprese sempre riguardo il riciclo e l’ambiente. Per ogni dubbio comunque rimane sempre a disposizione di tutti il numero verde AMA – 8000867035 – dal lunedì al giovedì dalle ore 8.00 alle ore 17.00 e il venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00 per fornire tutte le informazioni necessarie relative alle modalità di smaltimento di tutti i rifiuti.

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Il decreto è un provvedimento attuativo delle linee guida previste dalla legge che regola i criteri di protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e fa seguito ai decreti ministeriali già approvati con le commissioni parlamentari: il primo ha riguardato le modalità di fornitura a Ispra, Arpa e Appa dei dati di potenza degli impianti da parte degli operatori con cadenza oraria, mentre il secondo individuava i fattori di riduzione della potenza massima delle antenne. “Con questo decreto – spiega il ministro Galletti – facciamo un altro passo avanti verso la definizione di parametri definiti sull’esposizione ai campi elettromagnetici, a tutela della salute dei cittadini”. La definizione dei valori di assorbimento del campo elettromagnetico è il risultato di una sperimentazione effettuata dai tecnici dell’Ispra e delle Arpa Liguria, Piemonte, Umbria e Veneto e ha come scopo la va-

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lutazione sperimentale del valore di attenuazione del campo elettromagnetico generato da impianti di teleradiocomunicazione nei casi di presenza di pareti e coperture con finestre o altre aperture di analoga natura. Per il rilevamento l’Ispra ha definito apposite procedure operative che prevedono la rilevazione dei campi elettromagnetici in corrispondenza a due frequenze, 400 MHz e 900 Mhz. Per tenere conto delle differenti proprietà schermanti offerte dai materiali in funzione della frequenza sono adottati tre fattori di riduzione. Per pareti e coperture senza finestre o altre aperture simili in prossimità di impianti di trasmissione superiori a 400 Mhz fissa il limite a 6 decibel, mentre per pareti e coperture senza finestre o simili in presenza di segnali inferiori ai 400 Mhz la soglia è di 3 decibel. Invece per l’esposizione nella condizione a finestre aperte, indipendentemente dalla frequenza di funzionamento degli impianti la soglia è pari a 0 decibel. In questo caso ed esclusivamente nelle situazioni di criticità legate alla progettazione e realizzazione di reti mobili, il gestore può utilizzare fattori di attenuazione diversi da zero, compresi comunque nell’intervallo tra 0 e 3 decibel solo ed esclusivamente attraverso una motivazione documentata. Successivamente le Agenzie potranno provvedere al rilascio del parere ambientale di propria competenza vincolando la validità dello stesso alla effettuazione di misurazioni, una volta che l’impianto è attiv per verificare la correttezza della documentazione prodotta.

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NOVEMBRE 2016

Cancellato il “porta-a-porta”?

PH GIANNI RANALLETTA

Quando non si AMA il quartiere Molto forse è stato fatto, ma siamo ancora lontani dall’ottenere risultati significativi e duraturi, specialmente in quella che è considerata “la periferia”

PIGNETO Gianni Ranalletta

Alcuni residenti di via Romanello da Forlì, esasperati per le lungaggini che intercorrono tra uno svuotamento e l’altro dei secchioni posti a ridosso degli esercizi commerciali, hanno deciso – forse come ultima ratio – di dar voce al loro malessere attraverso il nostro giornale. Ci siamo recati infatti sul posto in momenti diversi della settimana e abbiamo potuto constatare che i secchioni non vengono svuotati con regolarità. In particolare quelli contenenti carta e cartone che diligentemente i cittadini differenziano, sembrano trovare maggiori resistenze da parte di AMA a essere svuotati. Ovviamente tutto ciò crea disagi di diverso tipo, primo fra tutti quello che, nonostante i tanti proclami per incentivare la rac-

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colta differenziata, risultati così scadenti non invogliano certo a proseguirla. Il continuo “inzeppamento” di carta e cartoni in un contenitore già stracolmo porta inevitabilmente alla fuoriuscita dei materiali che, una volta caduti a terra, lì rimangono e con le piogge creano involontari e pericolosi scivoli per i passanti. Speriamo che gli addetti ai lavori riescano finalmente a redigere una calendarizzazione costante e ottimale per far effettuare i ritiri con la necessaria regolarità, così da limitare al massimo i disagi sopra descritti e il senso di impotenza che coglie i cittadini che subiscono tali comportamenti discriminanti che li collocano in una posizione diversa rispetto ad altri, come se alcuni fossero di serie B e altri di serie A, mentre tutti sono uguali e meritevoli di concorrere nel campionato della massima serie, per dirla tutta, calcisticamente parlando.

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Non esistono in tal senso dichiarazioni ufficiali di Comune o Municipio ma quanto riferito da Ama ad alcuni cittadini è stato chiaro e univoco V MUNICIPIO Giulia Pietroletti

Il V Municipio è stato l’ultimo di Roma a vedere avviato il nuovo modello di raccolta differenziata dei rifiuti a cinque frazioni. A nulla sono valsi gli atti e le pressioni della passata Amministrazione municipale che, attraverso Giunta e Consiglio, ha più volte richiesto prima al Sindaco e poi al commissario Tronca, una partenza più celere che avrebbe alleviato, in parte, gli annosi problemi della raccolta rifiuti del V Municipio.

Il nostro territorio non vedrà mai applicata una delle buone pratiche che il sindaco Marino aveva introdotto per uscire dal tunnel della “monnezza” in strada Il nuovo modello infatti prevede due modalità di raccolta: stradale e porta-a-porta. Quest'ultimo è più efficiente ma costoso, con la scomparsa dei cassonetti in strada e il recupero dei sacchetti direttamente al portone da parte di Ama. Questo sistema, esteso a tutti i municipi di Roma tranne il nostro, ha comportato lo svuotamento delle nostre Zone Ama cioè le articolazioni territoriali degli operatori addetti allo spazzamento e pulizia delle strade. Questo ha significato un notevole abbassamento dello standard di pulizia perché più della metà dei nostri operatori è stata chiamata a raccogliere i rifiuti del Centro, dei Parioli, dell’Eur ma anche di Tor Bella Monaca o Primavalle. Il nuovo modello, dopo una serie di false partenze annunciate

PH A. CALANDRINO

e poi smentite da Ama, è stato avviato nel mese di maggio 2016 con il posizionamento dei nuovi cassonetti marroni e delle campane per il vetro. Poi c’è stata la distribuzione dei kit di avvio con materiale informativo e lo speciale cestino per l’organico. Successivamente, stando ai piani comunicati da Ama negli incontri pubblici tenuti presso il Municipio e il Centro Anziani di Via De Magistris, sarebbe stata avviata la raccolta porta – a-porta nella zona limitrofa all’isola pedonale del Pigneto e Villini Santa Maria. Queste zone erano state indicate come prioritarie dal Municipio a causa della mancanza di cassonetti stradali. Il Municipio aveva però fatto richiesta del porta-a-porta anche per i quartieri Quadraro, Certosa, Villa De Sanctis, Tor Tre Teste e La Rustica, che presentavano una conformazione urbanistica idonea, ricevendo invece un rifiuto da Ama che aveva dichiarato di non avere più risorse disponibili. Il porta – a-porta nel V Municipio avrebbe servito non più di 10.000 persone a fronte di quote più che doppie degli altri municipi. Di questa polemica oggi non c’è più traccia, nonostante sia stato oggetto di una recente mozione del Consiglio

municipale a firma dell’opposizione. Il porta-a-porta sembra cancellato dai programmi di Ama e le nostre strade saranno condannate per sempre alla presenza dei maleodoranti cassonetti attorno a cui si ammassano delle piccole discariche, testimonianze dell’inciviltà di alcuni concittadini. Ricordiamo che fondamentale per il nuovo modello è la creazione degli eco distretti, impianti per il riciclo in grado di trasformare la “monnezza in oro” ed evitare costosi trasferimenti fuori regione dei materiali, che ne azzerano i vantaggi economici. Il sistema degli eco distretti crea un vero e proprio nuovo comparto industriale per Ama, che invece ad oggi si era sempre e solo occupata di raccolta ma mai di smaltimento. Oggi l’assessore Muraro sta mettendo in dubbio la costruzione di questi impianti e la soluzione per lo smaltimento dei rifiuti di Roma è ancora nebulosa e piena di incertezze. Il fatto che Ama non abbia un amministratore da mesi, complica ulteriormente la situazione e probabilmente Ama, senza guida, sta lasciando indietro delle decisioni strategiche indispensabili per la gestione dei rifiuti della città.


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MUSICA

NOVEMBRE 2016

Bob Dylan Blowin’ in the wind Elio Scipioni Difficoltà

Per la prima volta un cantautore vince il premio Nobel per la letteratura. A quanto pare l’Accademica Svedese ha rinunciato a cercare di mettersi in contatto con Bob Dylan, che la notte stessa era a Las Vegas per un suo concerto durante il quale, secondo “The Guardian”, non ha fatto riferimenti all’annuncio del premio conferitogli Robert Allen Zimmerman, questo il suo vero nome, nasce nel 1941, in Minnesota. Da piccolo ascoltava blues e country alla radio, crescendo passò al rock and roll, per poi mettere su dei gruppi e suonare cover di Elvis e Little Richard quando era alle superiori. Molto tempo dopo parlando del rock and roll disse che per lui non era abbastanza, perché non rispecchiava la vita in un modo realistico; come

invece faceva il folk, ricco di molti stati d'animo e sensazioni diverse. Fu ai tempi dell'università che iniziò a presentarsi come “Bob Dylan”. Bob da Robert, il suo nome. Dylan dal nome del poeta del quale subì l'influenza, Dylan Thomas. “Blowin' in the wind” la scrisse nel 1962 e uscì nel '63, come singolo e sull'album “The Freewheelin' Bob Dylan”. Il testo pone una serie di domande retoriche sulla pace, sulla guerra e sulla libertà. E il ritornello ripete sempre che “la risposta sta soffiando nel vento”, un po' come se fosse proprio davanti alle nostre facce, ma allo stesso tempo ci sfuggisse. L'armonica risponde alle frasi della voce, mentre sotto a tutto si distende un tappeto di chitarra che muove continuamente i bassi per spostarsi all'accordo successivo. Se si chiudono gli occhi e si prova ad immaginare che è lui che fa tutto, sembra incredibile. Soprattutto perché riesce a farlo con quell'intensità e quella delicatezza proprie del brano. Nelle trascrizioni trovate una parte con gli accordi e una con l'intavolatura. La prima è piuttosto semplice da seguire, basta fare attenzione alle ripetizioni, gli accordi sono sempre gli stessi e sono solo tre. Fatto che sottolinea la grandezza di Dylan che con così tanta semplicità ha scritto qualcosa di così grande. Nell'intavolatura fate attenzione perché è intesa con il capotasto al VII tasto. Cioè potete leggerla come se fosse in prima posizione e suonarla al VII tasto. Potete suonarla anche in prima posizione così com'è scritta, ma vi troverete in un'altra tonalità. Buon divertimento! Contatti scipioni.elio@gmail.com facebook.com/elioscipioni

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SPECIAL GUEST

NOVEMBRE 2016

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Elisa Amoruso, il sapore della vita

“Di Beatrice mi sono innamorata della sua complessità, è la persona con più sfaccettature che abbia mai conosciuto”. Comincia così l’intervista a Elisa Amoruso, regista e sceneggiatrice, trentacinquenne romana, una laurea in lettere e un diploma in Sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia RITRATTO Francesco Barnabei

La Beatrice di cui parla è la protagonista del suo primo film documentario (da regista) FUORISTRADA, uscito nel 2013, menzione speciale al Festival di Roma e vincitore di vari premi, anche una candidatura ai Nastri D’argento 2014. “Quello che mi ha spinto a raccontare la sua storia, è il coraggio che lei ha avuto nell’esporsi al mondo e dire “io sono questo, mi devi accettare così, come sono”. La Beatrice in questione ha un passato da uomo, è un meccanico e un pilota di un fuoristrada con cui ha vinto numerose gare. A un certo punto della sua vita ha scelto di rispettarsi fino in fondo e manifestare al mondo come si sentiva. E allora vicino ai bulloni e alle chiavi inglesi cono comparsi il rimmel, il rossetto e la gonna. Da quel momento è cominciata una nuova vita, ha continuato a fare la meccanica non rinunciando a se stessa, perdendo alcuni clienti e acquistandone altri. Innamorandosi di una donna che aveva già un figlio e andandoci a vivere insieme. Insomma, il film è una bellissima storia d’amore, una storia di cambiamento e di rimessa in discussione, di rispetto e deli-

catezza, coraggio e generosità. E voglia di vivere. Questi sono gli ingredienti che Beatrice mette in campo nelle sue giornate. Elisa, sposa totalmente la “causa” di Beatrice, ne percepisce il bisogno di raccontarsi e il desiderio di essere utile. La segue con grande pudore, danza con lei, le sta vicino. Le permette di dare un senso, altro, al racconto, che va oltre la sua storia personale e abbraccia il bisogno che abbiamo tutti, di essere riconosciuti. Beatrice, ci dice “se vuoi aiutare qualcuno amalo”, ed Elisa lo fa. STRANE STRANIERE, invece è il titolo dell’ultimo film della regista, (in questi giorni al Festival del Cinema di Roma). Questa volta le protagoniste sono cinque donne. Tutte straniere, provengono, con trascorsi diversi spesso accomunati solo dalla sofferenza, dalla Bulgaria, Croazia, Serbia e Tunisia. Tutte fanno parte di un progetto dell’antropologa Maria Antonietta Mariani, che ha fatto uno studio che si chiama “Strane straniere”. Tutte sono riuscite a dare vita a un'attività di successo. Contrariamente a quello che vediamo nei fenomeni di migrazione (da qui il titolo Strane straniere) dove spesso c’è indigenza, smarrimento, precarietà, loro sono riuscite a costruirsi una seconda vita, un'identità, si sono emancipate dalle loro vite precedenti e liberate da rappor-

PH ELISA AMORUSO

ti opprimenti che non permettevano loro di spiccare il volo e affermarsi. “La serba e la croata sono arrivate in Italia, e sono diventate amiche nonostante si dicesse che non potevano esserlo, perché c’era la guerra, vincendo loro sui pregiudizi” racconta Elisa. Tutte, hanno lasciato le loro zavorre, iniziando percorsi nuovi credendo in se stesse. Radoslava ha una barca sua e una cooperativa di donne con cui esporta pesce in tutta Italia. Sihem ,Tunisina, è arrivata in Italia per caso; dopo un matri-

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dei ragazzi, ma piuttosto quello degli adulti che riescono a trovare una loro identità passando per delle esperienze che li fanno crescere, che li fanno deviare in altre direzioni, non previste”. Elisa Amoruso, attraversa il fiume con loro, senza paura si bagna le gambe e i vestiti e ci porta con lei, facendoci scoprire un mondo che, se guardiamo bene, assomiglia un po' a tutti noi. Lo fa con forza e delicatezza, raccontando e mostrandoci come in uno specchio, qualcosa che ci riguarda da vicino: la nostra umanità.

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monio e un divorzio, ha fondato ad Aprilia un'associazione culturale (La Palma del Sud) che oggi è un punto di riferimento anche per molti italiani. Cinque storie di successo, esempio per gli altri. “Mi interessa raccontare il punto di vista che non viene raccontato”. Anche qui, come per Beatrice in FUORISTRADA, è il passaggio o meglio l’attraversamento del “Rubicone” quello che interessa la regista. “Il tema che mi appassiona è quello del romanzo di formazione non solo inteso come quello

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20 NOVEMBRE 2016

Il Progetto Scuole Sicure incontra il Liceo Kant Riparte il Progetto “Scuole Sicure” della Questura di Roma PH abitarearoma.net

Alla Casa della Cultura in via Casilina 665, lo scorso ottobre sono stati esposti gli scatti dei ragazzi della 4a C del Liceo Scientifico D’Assisi, in collaborazione con il Circolo Città Futura LegambienteRoma

Villa De Sanctis Cristiana Orecchini

La mostra, che si è svolta dal 12 al 14 ottobre 2016, ha avuto come tema il patrimonio culturale del V Municipio visto attraverso lo sguardo dei suoi cittadini più giovani, e ha fatto parte del percorso di formazione di alternanza scuola-lavoro al quale hanno partecipato gli studenti della classe 4a C dell'Istituto, assieme a Legambiente. Durante la tre giorni dell'evento, è stato presentato il libro di Riccardo Taverna, “Tutte le Fortune”, un particolare racconto in cui la malattia invalidante viene affrontata con forza e ironia e la resilienza diventa grande protagonista; l'appuntamento ha permesso ai ragazzi di confrontarsi con l'autore e conoscere più a fondo la sua

storia. Inoltre è stata organizzata una giornata dedicata alla pulizia del Parco di Villa De Sanctis, dove gli studenti e i volontari di Legambiente hanno dispensato consigli ai frequentatori e ai passanti su come mantenere il decoro del Parco, responsabilizzandosi e attivandosi affinchè questo importante polmone verse sia più sano e accogliente per tutti. Altro interessante happening è stato il workshop “Giornalismo Verde” che ha illustrato i temi del giornalismo ambientale, attraverso gli interventi di Marco Fratoddi, direttore di La Nuova Tecnologia, e Maria Giovanna Tarullo, giornalista e responsabile dell'Ufficio Stampa dello stesso Circolo Città Futura Legambiente. Il presidente del Circolo, Amedeo Trolese, si è dichiarato orgoglioso di aver sostenuto un'iniziativa che ha visto protagonisti dei giovanissimi, sui quali il futuro del territorio deve poter contare.

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La Polizia di Stato ha incontrato presso il teatro del Liceo Kant i dirigenti scolastici presenti nel V Municipio, per illustrare il Progetto “Scuole Sicure” e programmare al meglio gli interventi nelle scuole di ogni ordine e grado. All’evento era presente Jessica Amadei, assessore alle Politiche Scolastiche e Giovanili del V Municipio e Mario Podeschi, vice presidente del V Municipio, che hanno espresso i loro apprezzamenti agli uomini e donne in divisa per il Progetto. Quest’anno sarà dedicato un ampio spazio agli appuntamenti con gli insegnanti per creare una sinergia ed effettuare incontri mirati, in relazione alle problematiche che gli stessi insegnanti e dirigenti scolastici indicheranno agli operatori di Polizia nel corso degli incontri info-formativi. I temi che comunque saranno trattati nell’ambito del progetto andranno dal bullismo al cyberbullismo, passando per la violenza di genere e non trascurando le dipendenze con particolare riguardo alla ludopatia, fenomeno quest’ultimo in espansione tra i giovani. Presenti e pronti a collaborare con gli uomini in divisa, i responsabili del Centro Salute Mentale e del Servizio di Prevenzione e Cura della Tossicodipendenza della ASL Roma2. Nel corso dell’incontro sono stati proiettati alcuni dei video che saranno poi fatti visionari agli studenti e ai genitori di questi ultimi. Infatti sono previsti incontri informativi con le famiglie per renderle edotte di quelli che possono essere i pericoli nei quali si possono imbattere i propri figli. Analoghe iniziative sono state già svolte e altre previste in tutti i Municipi romani e in alcuni Comuni della Provincia.

L’andamento del Progetto può essere seguito sulla pagina Facebook – Progetto “Scuole Sicure”, mentre per gli incontri si può contattare la Questura di Roma:

Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico

Tel. 06.46.86.28.20 infoscuolesicure@gmail.com Per contattare direttamente i referenti del Progetto presenti sul territorio del V Municipio si può far riferimento ai seguenti indirizzi:

Commissariato di P.S. Prenestino Via R.Lepetit 99 Tel. 06.22.72.31 Isp.re Capo Daniela Iannarilli daniela.iannarilli@polizidistato.it Ass.te Capo Sara Vaiana sara.vaiana@poliziadistato.it

Commissariato di P.S. Porta Maggiore Via G.De Agostini 50 Tel. 06.27.85.991 V.Sov.te Patrizia Alivernini patrizia.alivernini@poliziadistato.it Ass.te Mario Barone mario.barone@poliziadistato.it Ass.te Roberto Fedele roberto.fedele@poliziadistato.it

Commissariato di P.S. Torpignattara Via G.Dall’Oro 14 Tel. 06.24.56.011 Isp.re Capo Massimo Melito massimo.melito@polizidistato.it Ass.te Capo Barbara Rotundo barbara.rotundo@poliziadistato.it

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ISTRUZIONE

NOVEMBRE 2016

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Manca l’insegnante, l’alunno con disabilità non va a scuola SOSTEGNO D.ssa Evelina Chiocca

PH ISTOCKPHOTO

Un defibrillatore per la Scuola Manzi Il dispositivo salvavita è stato donato dalla Fondazione Giorgio Castelli nell’ambito di una iniziativa di sensibilizzazione sulle morti cardiache improvvise TORPIGNATTARA Laura Boccia

Sabato 23 settembre 2016 la Fondazione “Giorgio Castelli” ha dato vita ad un corso di formazione e addestramento alla rianimazione cardio-respiratoria di base e all’uso del defibrillatore semiautomatico (BLS-D), corso rivolto al personale docente e non docente dell’Istituto Comprensivo “Alberto Manzi” di via del Pigneto. La Fondazione, nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione delle malattie cardiovascolari (nel ricordo di Giorgio Castelli, giovane calciatore dilettante morto sul campo di gioco per un arresto cardiaco mentre si allenava

con la sua squadra), ha donato alla scuola un defibrillatore che verrà posto nel plesso di via De Magistris. Il corso è stato tenuto dal dottor Vincenzo Castelli, coadiuvato da volontari istruttori della Fondazione e da personale dell’ARES 118, ed ha “brevettato” circa venticinque operatori laici, cioè personale non sanitario, che hanno conseguito la qualifica di “soccorritore abilitato alla pratica della BLS-D”. L’iniziativa è stata un passo avanti nella messa in sicurezza dell’Istituto e ha rappresentato un forte momento di sensibilizzazione sulle “morti cardiache improvvise”, fenomeno che negli ultimi nove anni ha provocato più di mille decessi in Italia. Il personale della scuola si è lasciato coinvolgere dalla professionalità degli istruttori ed ha sperimentato direttamente l’importanza di questo tipo di addestramento che veramente contribuisce, in situazioni di emergenza, a salvare vite umane, in attesa dell’intervento dei mezzi di soccorso. Possiamo quindi affermare con soddisfazione che la Scuola “Alberto Manzi”, in entrambi i plessi, è una realtà cardio-protetta.

Ore di sostegno ridotte, ore di assistenza all’autonomia e alla comunicazione tagliate, nomine non ancora completate. Eppure la campanella è suonata il 12 settembre. Fra le molteplici vicende si racconta di bambini con disabilità tenuti a casa dai genitori, perché non c’è l’insegnante di sostegno. Ma questo non può essere: il fatto che il docente per il sostegno non sia stato nominato non sottrae i minori dall'obbligo scolastico né la scuola dalle sue responsabilità. Le famiglie devono mandare i loro figli a scuola e la scuola deve attrezzarsi per accogliere tutti gli alunni. Non esistono tempi differenti per l’avvio: la campanella, quando suona, suona per tutti i bambini, con o senza disabilità. Non è una campanella a due tempi. Non è un rintocco a chiamata separata. È assurdo leggere nelle pagine dei quotidiani le storie che molti denunciano. Un sistema che si fregia di essere inclusivo ma che, nei fatti, abbandona per primi proprio loro, quegli alunni che sono indicati come i più fragili. Parliamo di inclusione e continuiamo a pensare che l'alunno con disabilità appartenga ad uno specifico docente. Ma di quale integrazione stiamo parlando? Ma chi vogliamo prendere in giro? Ma davvero pensiamo che cambiando le parole si cambino i risultati? L'integrazione, quella che la legge 104/92 persegue, resta una parola sulla carta, sostituita da termini e disquisizioni, ma è ancora inapplicata. Non la si vede. Non la si respira. Quello che invece emerge sono

Un nuovo anno scolastico è ormai iniziato, anche questo con molte criticità. Forse è uno dei più difficili. E a farne le spese sono loro, gli alunni. In particolare, quelli con disabilità

PH MATT SMITH

le cattive prassi: alunni parametrati con i numeri (rapporto di ore, numero di docenti, spese, costi, materiali, risorse); posti di sostegno barattati per restare sotto casa (vedi l'operazione assegnazione provvisoria per docenti di ruolo privi di titolo); posti accantonati per i docenti specializzati, che scegliendo successivamente ai non specializzati di ruolo non potranno garantire la continuità didattica o la possibilità che arrivi un docente specializzato; docenti specializzati per il sostegno che insistono nel dire il "mio alunno", contribuendo a mantenere l'idea dell'esclusione dell’alunno e la persistente delega dei curricolari convinti che l’alunno con disabilità “non sia affar loro”; gruppi di livello (omogeneo) che si diffondono in modo capillare e dilagante (e che portano alla creazione di “classi speciali” nella scuola di tutti); laboratori o attività per soli disabili a scuola, a supporto dell'idea che "sono troppo

gravi quegli alunni per farcela" e, quindi, se fanno quel che fanno è già tanto; prassi diffuse come l’utilizzo dei docenti di sostegno come tappabuchi per supplenze nella propria e nelle altre classi (ma ad alcuni va bene: in fondo possono far vedere che anche loro sono insegnanti). In questa strana scuola, che insiste sulla parola "meritocrazia", che ha introdotto le competenze per gli alunni, con relativa valutazione, ma che non è in grado di attivare una seria valutazione della sua organizzazione e, per i docenti, una valutazione delle "competenze professionali", succede di tutto e di più. E anche se a parole tutti si dichiarano inclusivi, nella pratica l'alunno con disabilità rimane “fuori dalla classe". Amaramente, ritorna una frase che alcuni anni fa scrissi in un articolo e che, ora, integro: alunno con disabilità, per te l'integrazione finisce qui, nella parola inclusione.

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22 NOVEMBRE 2016

Concorso fotografico “Viavai nel Quartiere” VINCI UN IPAD MINI PH WIKIPEDIA

Festa Patronale di San Leone Magno

VIAVAI NEL QUARTIERE

Gianni Ranalletta

Di cosa si tratta

Ti chiediamo di realizzare una fotografia che esprima i valori del tuo quartiere, delle particolari caratteristiche che lo rendono unico al tuo sguardo, dei luoghi per te speciali, dei dettagli urbani che sfuggono alla gente.

Valori da comunicare

Devi riuscire a trasmetterci il sentimento di appartenenza al territorio in una dimensione urbana che va modificandosi nel tempo; visione innovativa; approccio positivo.

La richiesta

L’unica condizione che ti viene richiesta è quella di inserire nell’ambientazione che sceglierai una copia cartacea del giornale Viavai: il nostro mensile sarà l’elemento che non dovrà mancare nel tuo scatto, quale voce simbolica dei cittadini di questo territorio. Sarai libero di collocarlo come vorrai, ispirandoti alla tua immaginazione e creatività. Dove trovare Viavai Puoi trovare una copia di Viavai direttamente presso i nostri partners. Clicca qui per cercare il distributore piu vicino a te .

Requisiti

• La fotografia dovrà essere scattata esclusivamente con uno smartphone preventivamente impostato alla massima risoluzione; il formato richiesto è quello orizzontale • L’immagine dovrà essere originale, inedita, e non ritoccata; è concesso unicamente l’uso di filtri fotografici • Non dovranno essere riconoscibili brand, loghi e marchi commerciali • Gli scatti fotografici non dovranno contenere testi • Il contenuto dovrà essere ambientato esclusivamente nel territorio del V Municipio

Premio

All’autore della foto vincitrice verrà assegnato un iPad mini e verrà contattato direttamente dalla redazione per un’intervista che sarà pubblicata sul nostro portale e sul numero cartaceo di febbraio 2017.

RegolAMENTO

Le fotografie dovranno essere caricate sulla pagina dell’evento del contest, postando il proprio lavoro nel commento del post ufficiale e specificandone il titolo. Clicca qui per accedere alla pagina dell’evento! Partecipando al concorso dichiari di possedere tutti i diritti della fotografia pubblicata e di non violare in alcun modo diritti di proprietà di terze parti; dovrai quindi caricare solo contenuti dei quali sei autore. Per la foto caricata dovrai contestualmente compilare una dichiarazione di paternità dell’immagine e una liberatoria in caso di presenza di persone riconoscibili. Ogni utente può partecipare al concorso caricando una sola fotografia, qualora l’autore pubblichi più fotografie Viavai provvederà alla cancellazione e penalizzerà l’utente con la squalifica. Le fotografie caricate potranno essere pubblicamente commentate e votate dagli utenti di Facebook, cliccando “mi piace” sotto quella più gradita. Non è possibile utilizzare profili falsi per aumentare i “like”, pena la squalifica. Viavai si occuperà di valutare anche i profili degli utenti che hanno votato le pubblicazioni. Qualora verranno riscontrati “like” dubbi, la fotografia sarà eliminata dal concorso. Il contest è aperto a tutti, senza limiti di età. Per i partecipanti che non hanno raggiunto la maggiore età la liberatoria dovrà essere compilata da un tutore legale.

Liberatoria

Scarica la liberatoria direttamente dal nostro sito alla pagina del concorso. I documenti dovranno essere firmati e inviati alla seguente mail contest@ viavainews.it entro la data di chiusura del concorso prevista per il 31 Dicembre 2016 entro le ore 20.00. Tutte le fotografie partecipanti di cui Viavai non abbia ricevuto documentazione entro i termini di scadenza, saranno direttamente eliminate ed escluse dal concorso a prescindere dal numero di like ricevuti.

La selezione

Il contest inizierà alle ore 15.00 del 10 Dicembre 2016 e verrà concluso alle ore 15.00 del giorno 24 Dicembre 2016. La foto vincitrice sarà quella che avrà ottenuto più consensi, ovvero il maggior numero di “Mi piace” (Like). Il vincitore verrà comunicato immediatamente alla chiusura del concorso ed entro 15 giorni, effettuate le valutazioni del materiale caricato oltre alla verifica dei documenti ricevuti, sarà resa ufficiale la vittoria direttamente sul nostro sito. Sono valide esclusivamente fotografie caricate all’interno del post sulla pagina dell’evento e non saranno prese in considerazione foto caricate in post condivisi. Qualora la foto vincitrice violi anche solo in parte il suddetto regolamento, il premio sarà assegnato al successivo classificato e così seguendo in caso di ulteriori irregolarità. In caso di ex aequo al momento della chiusura del contest il concorso verrà prolungato per altre 24 ore affinchè ci sia un vincitore.

Oltre al programma civile e religioso, sarà allestita una mostra di pittori e scultori con opere di riferimento “all’Anno del Giubileo” PRENESTINO Aldo Zaino

Quest’anno, grazie al desiderio del parroco Don Vito, i festeggiamenti si svolgeranno con un programma più ampio, interesseranno i giorni 6, 7, 8, 9 e 10 novembre 2016. Nella settimana liturgica del Santo Patrono San Leone Magno, avrà luogo presso la Parrocchia San Leone in Via Prenestina 104, la quinta edizione di S. Leon Art, che ha come soggetto l’Anno Giubilare dedicato alla Misericordia. La Misericordia “è la via che unisce Dio e l’ uomo, perché apre il cuore alla speranza per sempre...”, questo dice Papa Francesco nella Bolla con cui ha indetto il Giubileo straordinario. Quindi, gli artisti partecipanti: pittori, scultori e fotografi

cercheranno di riprodurre, con le loro opere, questo immenso amore che Dio ha per l’uomo. Gli artisti parteciperanno esprimendosi liberamente, escludendo qualsiasi forma di pregiudizio rispetto alla situazione sociale, morale, etica e religiosa. Oltre alla Festa liturgica con le Sante Messe celebrate durante la settimana, domenica 6 novembre il vescovo Sua Eccellenza Marcello Sanchez inaugurerà la mostra e successivamente presiederà la Santa Messa, dove impartirà il sacramento della Cresima. Giovedì 10 novembre, sarà presente il cardinale Sua Eminenza Domenico Calcagno, il quale, dopo aver presieduto la Messa, resterà con tutta la nostra comunità per la consueta castagnata e vin broulè per festeggiare il Santo Patrono. Nominativi in ordine alfabetico dei 18 artisti: Antonucci Mario, Bianchini Salvatore, Celestini Giovanna, Corvaglia Luigi, Cruciani Maria, Fiore Antonietta, Fiormonte Enrico, Iannilli Lanfranco, Leoncavallo Rosina, Kasperek Aleksandra, Mancini Enrico, Moretti Romina, Muzzioli Augusto, Peri Maria Grazia, Romano Teresa, Tarquini Camillo, Vastano Lucia, Villa Mario.

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FOCUS

NOVEMBRE 2016

Perché beviamo latte anche da adulti? L’uomo è l’unico mammifero che continua ad assumere latte anche dopo lo svezzamento, eppure moltissime persone risultano intolleranti Marco Centi

La prima ragione per cui beviamo latte è che siamo mammiferi e le femmine lo producono per nutrire i cuccioli. In questo senso non siamo un’eccezione. Il latte è vantaggioso da mol-

ti punti di vista, ma gli esseri umani sono gli unici che bevono latte per tutta la vita. Gli altri mammiferi, con lo svezzamento iniziano a nutrirsi di erba, carne, frutta. Perché noi invece continuiamo? Tra l’altro, l’immagine di un adulto che beve latte materno ci ripugna, è un tabù quasi quanto l’incesto. Questa ossessione per il latte non è sempre stata un tratto distintivo della nostra specie. Non è il latte, ma ciò che esso contiene: il lattosio, un tipo di zucchero molto nutriente e dalle molteplici proprietà, tra cui quella di aiutare ad assimilare il calcio, utile alla formazione delle ossa in special modo nei cuccioli. Però, per essere digerito dall’organismo, il lattosio deve essere trattato con un enzima, la lattasi. Tutti i mammiferi producono lattasi sino allo svezzamento, dopo smettono e il mammifero in questione

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PH weknowyourdreams.com

cessa di bere latte. Per molti umani ciò non avviene. Continuiamo a produrre lattasi anche da adulti, il che ci permette di continuare a bere latte: unici, tra i mammiferi, che lo possano fare. Ciò è dovuto a una mutazione genetica occorsa ottomila anni fa, ma non tutti gli esseri umani presentano la modificazione genetica necessaria, cioè il loro organismo smette di produrre l’enzima lattasi indispensabile a digerire il latte (come gli altri mammiferi) e si verifica l’intolleranza al lattosio. Ai cinesi ripugna bere latte. Perché? Gli studi genetici hanno dimostrato che i primi esseri umani a produrre l’enzima lattasi da adulti furono i membri di una popolazione nomade di pastori di renne dell’Europa centro-orientale. La loro capacità di continuare a bere latte da adulti si rivelò talmente utile che ben presto questa muta-

zione di cui erano portatori si diffuse in altre popolazioni di pastori. Innanzitutto perché succhiare latte da una renna o da una mucca è meglio che arrostirla, la si può sfruttare di più. Inoltre, specialmente nei climi più freddi del Nord Europa, il latte era una eccellente fonte di proteine e di calcio. Oggi il 95% dei nord europei ha questa mutazione genetica. Più ci si allontana dall’epicentro, verso il Sud Europa, e più questa percentuale si abbassa. In Italia meridionale si attesta al 30%; tra gli orientali, intorno al 5%; addirittura zero tra gli aborigeni australiani. Spesso l’intolleranza al lattosio crea disturbi di lieve entità, dipende dalla quantità che se ne beve. Ciò che accade ai non mutanti è che il lattosio non digerito si deposita nell’intestino, fermentando e producendo gas; l’intestino si riempie d’acqua e

si gonfia, quindi il lattosio viene espulso sotto forma di feci poco solide. Però il consumo di latte è talmente penetrato nelle nostre abitudini che non ci facciamo più caso. Quindi la mutazione genetica che permette la digestione del lattosio da adulti è strettamente legata all’allevamento di ruminanti e ai climi freddi; come tutte le mutazioni genetiche, si è espansa dove vi era un vantaggio evolutivo per la specie. Prima di allora, se un essere umano si fosse imbattuto nell’antenato della mucca, un uro, lo avrebbe infilzato e arrostito. La domanda finale è questa: ci serve veramente bere latte? Se non si ha una pelle molto chiara e non si vive in climi freddi con poca luce solare, la risposta è no. Se la prossima volta che berrete un cappuccino correrete al bagno, è perché non siete dei mutanti.

La musica aumenta la produttività e stimola la creatività In molte realtà lavorative oggi ancora è vietata la diffusione musicale perché si pensa potrebbe distrarre i dipendenti ma i dati prodotti dalle ultime ricerche dimostrano il contrario

sica sul lavoro ha effetti positivi nello svolgimento delle proprie attività lavorative. Secondo lo studio, condotto per conto di MusicWorks, ascoltare la musica sui luoghi di lavoro procura benefici nell’incremento della produttività e del grado di attenzione, diminuisce la possibilità di incidenti e, cosa ancor più importante, ha un’influenza positiva nella buona riuscita del lavoro di squadra.

Comunicato stampa – RadioWifi

Ben l’88% dei partecipanti alla ricerca ha dimostrato una maggiore precisione e accuratezza sul compito assegnato mentre ben l’81% ha completato più velocemente il proprio obiettivo durante l’ascolto di musica. La stessa ricerca ha dimostrato che molti degli effetti positivi o negativi sono basati sul livello dei decibel presenti sul posto di lavoro creati dai rumori così detti di “sottofondo” come i

La musica al giusto volume non solo diminuisce lo stress ma aumenta anche la produttività e la creatività dei lavoratori dipendenti in qualsiasi tipo attività. A provarlo è uno studio condotto da Mindlab International, una società inglese specializzata in neuromarketing che ha dimostrato come ascoltare mu-

passanti mezzi di trasporto, i rumori dei lavori in corso, che non dovrebbero mai superare certo livello di decibel altrimenti creerebbero stress e negatività sui lavoratori. Per assurdo anche il troppo silenzio non è proficuo perché è stato dimostrato che il giusto livello dei rumori di sottofondo e della musica non dovrebbe superare i 70 decibel. A gongolare sui risultati della ricerca i responsabili di Radiowifi. it che sull’ascolto della musica sul lavoro e nelle attività commerciali hanno costruito la loro innovativa proposta. “Con la proposta commerciale di Radiowifi.it si può creare una radio personalizzata per la propria attività, con la possibilità di scegliere la musica da ascoltare ed i jingle da trasmettere. Un vero e proprio tocco di professionalità e di innovazione per un'azienda moderna”

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– spiegano da Radiowifi.it. L’idea è quella di creare una vera radio personalizzata per il proprio business, con il nome della propria attività e proposte per i propri clienti con promozioni, comunicazioni e scontistiche riservate. L’obiettivo del proget-

to di RadioWiFi.it è la commercializzazione di questo tipo di servizio non solo ai grandi marchi nazionali o multinazionali ma anche anche ad ogni singolo piccolo imprenditore che ha come priorità l’immagine della sua azienda.


SPORT

24 NOVEMBRE 2016

Maratonina a La Rustica, terza edizione Trionfo di Esalehy Abdelatif , alle sue spalle per il secondo e terzo posto Simone Valentini e Marco Ferraro del G. S. Podistica Preneste del V Municipio. Fra le donne vince Pamela Gabrielli LA RUSTICA Aldo Zaino

La manifestazione sportiva, giunta al terzo appuntamento, si è svolta il 9 ottobre scorso con la partecipazione di circa 150 concorrenti. La gara è stata organizzata dall’ASDC Il Grillo Parlante – “I Grilli Runners” con ritrovo nel parco Fabio Montagna, bellissimo parco situato nel V Municipio di Roma. Nel Parco era posto anche l’arco per l’arrivo, mentre il via alla gara è stato eseguito in una strada parallela, per permettere maggior scorrevolezza e sicurezza agli atleti. La manifestazione, oltre alla competitiva e non di 5 km, ha interessato anche “Il Mille del Grillo” riservata ai ragazzi, con partenza delle prime batterie alle 9,30 mentre la gara dei 5 km è iniziata alle ore 10,00 dopo il segnale di partenza effettuato da Massimo Di Ruscio, presidente dell’ASDC Il Grillo Parlante – “I Grilli Runners”. La bellissima giornata assolata e il verde ben tenuto del Parco hanno fatto da cornice alla

gara. Piacevole il percorso molto ondulato, completamente asfaltato salve un centinaio di metri dentro il Parco, prima di raggiungere il traguardo. La gara si è svolta in tutta sicurezza grazie numerosi volontari dislocati negli incroci più pericolosi del percorso, come spesso accade c’è sempre qualche automobilista che vuole passare a tutti costi fra i concorrenti. Anche in questa gara gli automobilisti indisciplinati hanno approfittato per della mancanza della Polizia Municipale, fatto spiacevole che non è avvenuto nelle precedenti edizioni. L’assenza ingiustificata di quest’anno si è verificata nonostante gli organizzatori della gara si fossero incontrati diverse volte con le Istituzioni del V Municipio, precisamente con i componenti delle Conferenze dei Servizi, l’ultima il 16 settembre 2016, in via Torre Annunziata. Secondo gli organizzatori questa gara avrà vita lunga: “Da oggi – ha affermato un componente del Direttivo – lavoreremo per l’edizione del 2017”. L’idea e la volontà dei componenti de Il Grillo Parlante – “I Grilli Runners” vengono

PH ALDO ZAINO

anche dal fatto che sono quasi tutti atleti, e quindi consapevoli di quanto lo sport sia importante anche per le giovani leve e per l’aggregazione sociale. A tutti gli altri atleti che hanno partecipato alla gara sono stati regalati due paia di calzini da runners e offerto un ricco ristoro all’arrivo.

Classifica Uomini: 1° Abdelatif Esalehy dell’atletica la Sbarra tempo 00:15:49, al secondo e terzo posto si sono piazzati Simone Valentini con il tempo di 00:15:56, e Marco Ferraro che ha chiuso con il tempo di 00:17:12. Sia Valentini che Ferraro appartengono al G. S. Podistica Preneste, uno dei più

importanti del V Municipio di Roma. La migliore fra le donne, Pamela Gabrielli de i Grilli Runners che con il tempo 0:19:21 ha conquistato il I° posto, seguita da Elisa Palamara del Campidoglio Paladino ( 00:19:29) e dalla compagna di squadra Daniela Cecchetti (00:20: 22) per il terzo posto.

LE PROSSIME GARE DA NON PERDERE | NOVEMBRE 2016 Data

Gara

Comune

Km

Telefono

06.11.2016

Maratonina del Cuore

Tivoli (RM)

10,000

n.d.

06.11.2016

Corri per S. Basilio

Roma (RM)

10,000

3339029620

06.11.2016

Corsa Sicurezza Stradale

Roma (RM)

10,000

3383323045

12.11.2016

Maratonina Alberto Magno

Roma (RM)

6,800

3313681178

12.11.2016

Fiumicino Half Marathon

Fiumicino (RM)

10,000

3939790133

20.11.2016

Corriamo al Tiburtino

Roma (RM)

10,000

064065388

27.11.2016

Run For Austim

Roma (RM)

10,000

3356850037

27.11.2016

Corri alla Garbatella

Roma (RM)

5,000

068554983

Calcio a 5, Palio di Roma

Atletico Alessandrino sul podio, è tra le prime quattro squadre della Capitale ALESSANDRINO Ofelia del Duca

Roma nonostante tutto si ama. Il traguardo della semifinale raggiunto dall’Atletico Alessandrino ci ha dato un buon motivo per amare il nostro territorio, che ha visto il team affrontare egregiamente il torneo di calcio a 5 più grande della Capitale: il Palio di Roma, giunto alla sua 7a edizione.

È sorprendente, quando si cerca la storia sulla nascita di questa manifestazione, scoprire che il Palio di Roma nasce per amore. E di come questa definizione contempli l’obiettivo di vivere attraverso la sana competizione quello spirito di appartenenza e di identità. Opportunità colta con forza dalla squadra dall’Atletico Alessandrino, capitanata da Emanuele Ciaravolo. Il 28 giugno scorso al Circolo San Lorenzo, grazie alla sinergia dei teutonici Federico Cernera e Alessandro Veglia, con una strepitosa vittoria sui Palazzi conclude il primo girone diventando campione del V Municipio. “Da questo momento era possibile inserire dei nuovi acquisti – racconta il giocatore Federico Cernera – e lo abbiamo fatto attingendo alle risorse del Ponte Calcio a 5 del Parco

di Villa De Sanctis, dove con il capitano Emanuele Ciaravolo collaboriamo rispettivamente nei ruoli di preparatore atletico e di mister. Sono entrati quindi a far parte del torneo Luigi Vona e Carlo Cimini, ragazzi fantastici che il percorso del calcio a 5 mi ha dato il privilegio di incontrare. L’avventura continua nella fase calda finale in cui il Palio di Roma era così composto: vincitori e rappresentanti dei 15 Municipi e una squadra vincitrice del Palio Replay, un torneo dove le squadre partecipanti vantavano la presenza di atleti donatori di sangue. Arrivati ai quarti di finale ci stuzzicava sempre più l’idea di raggiungere l’obiettivo prefissato: arrivare all’Olimpico. Passiamo anche questo turno e arriviamo in semifinale. Non ci sembrava vero, ma al momento

decisivo non siamo stati concreti e fortunati. Abbiamo fatto i complimenti ad Alitalia del XIV Municipio che è uscita vittoriosa dal confronto decisivo e successivamente per la vittoria del torneo”. Continua ancora Federico Cernera: “Atletico, prende nome dal centro sportivo Atletico 2000, dove molti di noi hanno avuto una grande esperienza di vita: Giancarlo Sambruni allenatore, Davide Ceteroni giocatore, me stesso come preparatore atletico, e dove tuttora è in atto la collaborazione. Alessandrino, in quanto molti di noi abitano e sono cresciuti in questo splendido rione del V Municipio: Alessandro Veglia, Alessandro Todino, Ludovico Bruno, Lorenzo Capuano, Gianmarco Gennari. E nelle relative zone limitrofe: Gabriele Torroni, Emanuele Ciaravolo,

Giancarlo Sambruni, Simone Frezza. Un grazie a tutti i componenti della squadra, all’amicizia che ci lega, all’impegno profuso dal capitano e mister Emanuele Ciaravolo, al top player Alessandro Veglia. Un grazie ancora a nome di tutta la squadra agli organizzatori della manifestazione, in particolare Fabio Eleuteri”. L’idea di raggiungere l’obiettivo dell’Olimpico ha stuzzicato anche tutti noi spettatori che abbiamo seguito il percorso, appassionandoci e anelando a questa meta significativa sotto molti aspetti, tra i quali quello di aprire una importantissima serata sportiva voluta da Papa Francesco a favore dei terremotati. Ci inorgoglisce la consapevolezza che nel nostro territorio sia presente una delle prime quattro squadre della Capitale. Grazie ragazzi!


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

NOVEMBRE 2016

25

Mo’ sto bene

Massimo Testa

Pasolini. Questa è la sua gigantografia che si trova nello storico bar Necci nello spazio esterno del locale – via Fanfulla da Lodi (Pigneto). Qualche mattina fa, mentre sorseggiavo un buon cappuccino e rimiravo la sua gigantrografia incuriosito per la scritta che aveva sulla maglietta: “Mo’ sto bene”, mi sono sentito invaso da una nostalgia anche se, non capendo a pieno il significato di quella scritta, non smettevo di sentirmi emozionato. Ho provato a interpretarla. Se

pur ovvia la mia intuizione, non riuscivo a dargli un altro significato se non quello che volesse dire: ora c’è quella pace raggiunta in me! Comunque, giuro che non faccio uso di sostanze stupefacenti e tanto meno bevo alcolici. Ma quella mattina, mentre continuavo a sorseggiare il mio cappuccino e rimirare la sua foto, a un tratto sento una voce – erano le nove circa e, premetto, non c’era nessuno nel giardino del locale se non una coppia dalla parte opposta, molto distante da me. La seconda volta la voce si fa meno fievole e più distinta, e dice: “Massimè, se ancora fossi stato in questo caos, credo proprio non avrei votato al referendum sulla Carta costituzionale. Cosa vuoi votare quando è priva l’utilità? E poi anche ‘sta campagna del SI? Ormai da trent’anni buoni la sinistra è sparita, quindi chi voterebbe per

LA VERGOGNOSA LINEA DEL 409

Simona Serafini

Gentile redazione di Viavai, nel ringraziarvi per aver accettato la mia email di sfogo vi faccio i miei complimenti per quello che fate con il vostro giornale, vi seguo da sempre. Vengo subito al punto, ogni mattina per recarmi a lavoro, premetto che lavoro in centro e vivo a Torpignattara, quindi ogni mattina mi alzo per prendere il 409 e arrivare alla metro di Travertino. Sono una umile lavoratrice, pulisco le scale e ne vado fiera, vorrei dire lo stesso per i servizi dell’ATAC. La situazione è davvero vergognosa, ci sono mattine che la fermata di Via Bullicante ang. Malatesta è talmente piena che qualcuno rimane fuori e deve

aspettare il prossimo bus. I ritardi sono ormai all’ordine del giorno, non vi nego che alcune mattine ho aspettato anche per più di 20 minuti e non riuscita a salire sull’autobus. è vergognoso, ogni mattina gente che litiga per prendere un posto, spintoni, parolacce, gomitate, il servizio del 409 è veramente pessimo, schiacciati come sardine, una puzza terribile e la cosa più grave è che nessuno timbra il biglietto, saranno tutti abbonati? Non credo proprio, non ci sono controlli e controllori, ognuno in Italia ormai fa come vuole, tanto è il paese dei balocchi. Trovo assurdo tutto questo, e spero che questa lettera di una semplice cittadina venga letta da chi di dovere, non ne possiamo più, basta farsi un giro per le fermate di Via Torpignattara la mattina presto e constatare con i propri occhi. Perfavore fate qualcosa, il nostro quartiere sta cadendo nel degrado più assoluto, bisogna intervenire al più presto.

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cambiare la Carta se i principi più lucidi restano quelli scolpiti alle origini, settant’anni fa? Un referendum inutile, Massimè. E chi sarebbero poi i firmatari della riforma? Ah ah ah. per non parlare di quell’omino toscano che non so perché, o forse lo so bene, mi ricorda tanto un film di Woody Allen, te lo ricordi PRENDI I SOLDI E SCAPPA? Del ‘69. Racconta la storia di un tizio, un certo Virgil Sterkwel, un inetto rapinatore di banche. Il Parallelo? A buon intenditor, Massimì. Ah ah ah. Scusa la divagazione. Era un po’ che ti vedevo qua seduto e avrei voluto conoscerti; se non altro pure per tutti quei nemici che ti sei attirato nel tempo parlando bene di me – forse pure un po’ troppo; più di qualche difettuccio, ce l’avevo pure io, va! Massimè, ma ti rendi conto oggi, questa ex latteria

è diventata il luogo star system – se non lo frequenti non esisti. Io so solo che, qui, in questa ex latteria, ci girai Accattone, il mio primo film (tutti campi lunghi, e non c’era il digitale). Era il 1961. Oggi se immagino che la globalizzazione dei mercati abbia messo da parte il latte italiano, mentre tu te stai a beve dentro quer cappuccino, quello cinese, me ne faccio di risate. Di conseguenza scatta l’omologazione, Massimì. E sì! Ti vuoi salvaguardare dai mercati? E se il latte non lo bevi più facciamo spazio a nutrienti centrifughe di carote. E scusami, ma ri-rido! Perché c’ho ‘na nostalgia della pasta e fagioli che la sora Marietta me preparava cinquant’anni fa ogni giovedì. Vedi... ce sedevamo tutti là... Però, nonostante siano passati cinquant’anni, gli accattoni son tornati – ma non quelli da

fame, ma de fama e infamia. Adesso ti lascio perché s’è fatta ‘na certa. Oh, mi raccomando con sta febbre da social (così si chiama, giusto?), anche se stavolta ti prenderanno per pazzo, trascrivi tutto sul tuo web di vittime e carnefici. Vai tranquillo Massimè e fammi e fatti onore. Tanto ricorda, la passione è un peccato che non ti perdoneranno mai! Io ne so qualcosa. Ho fatto sempre come ho voluto e nonostante tutto ho collezionato più rimpianti. Perché i rimorsi non esistono; non sono altro che le nostre paure. Ah! E già che ci siamo ci tengo a dire questa cosetta. Più di cinquant’anni fa, io strappai la mia tessera del PC in faccia a Togliatti. Ma hanno sempre raccontato il contrario gli impavidi. L’hai finito ‘sto cappuccino?! Ciao Massimè. E grazie di tutto.

mare, chi in città, chi in collina o in montagna e pe tutti nasce sarebbe na cuccagna, se ce fosse quer diritto sacrosanto che tutti i giorni se magna.

chi cercheno sortanto de mannà sta tera a fonno, e quer che vonno nu è na pace vera, ma sortanto a guera. Allora giustamente me se potrebbe obbiettà: guarda che te stai a sbaià! Signori miei, l’omo vive essenziarmente de emozioni e sentimenti, e quanno è a rabbia a pià er sopravvento, a vita nostra e dell’artri, diventa ‘n tormento. Dovemio ancora da ‘mparà a sapecce governà, è na storia lunga ma sa da fa!Comunque guardate, che puro co tutte e diversità, c’è ‘n fattore che ce unisce a quattro mani, perché semo tutti esseri umani!!

L’uguaianza

Salerosso

Semo tutti ‘guali? Manco pe gnente semo ‘guali. C’è chi è arto, c’è chi è basso, c’è chi è secco e chi grasso. Semo neri, bianchi e gialli, pure mezzi nocciolati ma pur sempre tutti colorati. C’è chi nasce in riva ar

Danno ‘n occhiata su sta tera, quer diritto sacrosanto è solo na chimera. Eppure l’uguaianza, na diversità, dovrebbe esse na costanza senza er probblema de come riempicce a panza. S’è diversi ne sembianze, s’è diversi ner parlare, s’è diversi na curtura, ma tutti, ‘n fonno, amamo vive ‘n pace co noi stessi e co a natura. Certo, da quer che se vede e se sente ‘n giro per monno, parec-

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INFO UTILI

26 NOVEMBRE 2016 INFO UTILI DI MAURO CALISTE dovranno effettuare i lavori di installazione delle valvole termostatiche in tutti i termosifoni degli appartamenti.

Carta identità elettronica

Saldo Irpef 2016 Entro fine novembre è previsto il pagamento della seconda rata o il saldo della dichiarazione redditi 2016.

Sostegno contro la povertà Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha previsto un’erogazione di un beneficio economico alle famiglie disagiate con almeno un minorenne o un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. Nel Comune di Roma le richieste si presentano nei Municipi.

Verifica Impianto Riscaldamento Entro il 31 dicembre i Condomini, se sono obbligati a introdurre sistemi di termoregolazione e contabilizzazione per il riscaldamento centralizzato,

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Il Comune di Roma ha comunicato che da novembre 2016 in tutti i Municipi di Roma è possibile richiedere la nuova carta di identità elettronica. La nuova carta sarà di forma rettangolare, avrà le stesse dimensioni della carta di credito e della patente e sarà dotata di un microprocessore per proteggere da contraffazioni i dati e l’immagine dell’intestatario. La nuova carta elettronica è multifunzione, infatti consentirà di usufruire dei servizi on line erogati dalle Pubbliche Amministrazioni e dai privati, e grazie alla dotazione di un microprocessore interno, può essere utilizzata all’estero come strumento di identificazione avendo le medesime funzionalità del passaporto elettronico. Il processo di emissione della carta è gestito centralmente dal Ministero dell’Interno. Il costo complessivo della nuova carta è di 22,21 euro e compreso anche il costo del recapito a domicilio che permetterà di non ritirarla successivamente al Municipio, ma riceverla entro 6 giorni massimo all’indirizzo di residenza dell’intestatario.

Infocasa Nel portale del Comune di Roma Capitale è stato istituito il servizio informativo Infocasa. Il servizio consente di sapere a che punto è la domanda di richiesta casa popolare ERP (bandi 2000 e 2012) o della richiesta del contributo affitto.

Riritiro ingombranti Il servizio dell’Ama sul ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti “RiciclaCasa” è temporaneamente sospeso.

Assistenza Sanitaria festiva La Regione Lazio ha previsto un nuovo servizio ambulatoriale con i medici di famiglia nelle strutture Asl per i giorni di sabato-domenica e festivi dalle ore 10 alle ore 19. Sono escluse prestazioni per bambini fino a sei anni. Tutti i cittadini possono ricevere assistenza nei vari centri distribuiti in tutto il Lazio a prescindere dalla Asl di appartenenza. I servizi previsti sono: visita medica di medicina generale, prescrizione di farmaci, visite specialistiche ed esami diagnostici, rilascio di certificati, vaccinazioni, controlli della pressione, medicazioni, rimozione punti, rimozione di tappi di cerume. Nel Municipio 5 gli ambulatori si trovano in via Nicolò Forteguerri 4 (Santa Caterina della Rosa) tel 0651008416-29, e in via Giacomo Bresadola 56 tel 0641434863.

Verifica Agenzia delle Entrate In arrivo lettere dell’Agenzia delle Entrate ai contribuenti per la cosiddetta “collaborazione fiscale”. Prima di inviare un accertamento l’Agenzia segnala al contribuente le anomalie riscontrate all’Unico 2013 relativo ai redditi 2012, offrendogli una via d’uscita con un ravvedimento operoso.

Divieto di transito Tangenziale Il Sindaco di Roma ha disposto, con Ordinanza, il divieto di transito veicolare notturno dalle ore 23.00 alle ore 06.00 fino al 31 dicembre 2016 sulla “Sopraelevata”, nelle carreggiate di scorrimento comprese tra viale Castrense altezza via Nola, circonvallazione Tiburtina altezza largo Settimio Passamonti e via Prenestina altezza via Bartolomeo Colleoni; e sulla circonvallazione Salaria.

Svegliarsi con gli occhi rossi Nel centro medico Otosystem in via Romanello da Forlì 17, uno staff di specialisti vi attende per prevenire, diagnosticare e curare le patologie più diverse che, se trascurate, potrebbero nuocere gravemente al benessere psicofisico delle persone REDAZIONALE Anna Placido

Questa mattina, al mio risveglio, ho avuto la brutta sorpresa di notare, specchiandomi, che l’occhio sinistro era iniettato di sangue e non solo era brutto da vedere, ma anche fastidioso e un po’ inquietante. Assalita da diversi dubbi circa ciò che avrei dovuto fare, ho pensato di recarmi in un Centro specialistico per saperlo e come intervenire. Il medico oculista che mi ha ricevuto e che, insieme agli altri professionisti che si trovano in questo Centro forma un team veramente all’avanguardia, mi fornisce subito delucidazioni in merito rassicurandomi e spiegandomi quali potrebbero essere le possibili cause che hanno generato questo inconveniente. Si potrebbe trattare infatti di: congiuntivite: infiammazione

della congiuntiva che ricopre la parte bianca dell’occhio, molto comune. Le cause vanno dalle infezioni all’esposizione eccessiva al sole e alle radiazioni; emorragia sottocongiuntivale: cioè un vaso sanguigno si è rotto appena sotto la superficie dell’occhio. Non è visibile a occhio nudo ma soltanto allo specchio e spesso è innocua; pinguecola: formazione degenerativa dell’occhio di colorito bianco nelle fasi iniziali che si trasforma in giallastra in quelle più acute; traumi oculari: colpiscono dalla superficie dell’occhio fino alla retina causando fenomeni come le cataratte traumatiche e danni corneali. uveite: infiammazione di una parte o di tutta la tunica dell’occhio che può interessare la sclera, la cornea e la retina; Fortunatamente, nel mio caso, si tratta soltanto di una congiuntivite e, con il medicinale prescrittomi, sicuramente si risolverà in tempi brevi ma è opportuno rivolgersi sempre a specialisti del settore che, con diagnosi sicure, sono in grado di risolvere anche le piccole problematiche che se trascurate, potrebbero diventare importanti. OTOSYSTEM Improve Life Infoline 06 27801314 Via Giacomo Bresadola 51/53 00176 Roma Via Romanello da Forlì 17 00176 Roma Via Fossa dell’Osa 338/f 00132 Roma Via Casilina 2073 00132 Roma Via Pan 18 (Biomedica Roma) 00158 Roma 06.21.80.77.97 – 342.80.24.


CITTà DEL MONDO

NOVEMBRE 2016

Copenaghen, capitale bike-friendly Conosciuta come la città più “amica della bicicletta” del mondo, con il 35% di persone pendolari che vanno al lavoro pedalando

che piovose, con temperature intorno allo zero. Il mese più soleggiato dell'anno è giugno, con una media di 8 ore di sole giornaliere. Luglio invece è il mese più caldo, con una temperatura massima media di 22 °C. Al contrario, durante il mese di novembre le ore di soleggiamento giornaliere si riducono a due, e tra dicembre e febbraio sono in media meno di una al giorno.

Wikipedia

POPOLAZIONE

Capitale e città più popolosa della Danimarca, il nome danese significa Porto dei Mercanti. Copenaghen e la regione circostante hanno un totale di circa 8 km di spiagge sabbiose che distano 30 minuti di bicicletta dal centro della città. La principale di queste è Amager Strand, aperta nel 2005: situata a 5 km dal centro, ha un totale di 4,6 km di spiaggia; si tratta di una lunga isola artificiale lunga 2 km, che dà origine a una laguna di circa 400 m di larghezza.

IL CLIMA

Il clima è di tipo oceanico. Le precipitazioni sono in genere moderate, a eccezione dei mesi tra luglio e settembre, in cui la piovosità è maggiore. Nei mesi più freddi, tra fine dicembre e i primi di marzo, le precipitazioni possono essere sia nevose

Le statistiche del terzo trimestre 2015 mostrano che 446.872 (76,6%) abitanti della municipalità di Copenaghen erano di origine danese, 103.443 immigrati e altri 33.210 discendenti di immigrati. Dal 2009 al 2015 il numero di immigrati è cresciuto di oltre ventimila unità. La maggioranza degli abitanti sono parte della Chiesa di Danimarca (cristiana luterana). Al 2015, il 60,2% degli abitanti risultava ufficialmente iscritto, contro il 77,8% di media nazionale. Questa percentuale è in costante diminuzione da almeno due decenni.

LA CITTà

La seconda religione più praticata in città (e in tutta la nazione) è l'Islam. La Biblioteca reale è la biblioteca nazionale danese, la più grande delle nazioni scandinave, che possiede una collezione quasi completa

di tutti i libri danesi stampati dal 1482. Fondata nel 1650 dal re Federico III, attualmente è dislocata in quattro siti, il principale dei quali si trova a Slotsholmen. Nel 1996 la biblioteca ospitava oltre 4.6 milioni di libri su circa 140 m lineari di scaffali. Nel 1999 il sito principale è stato notevolmente ampliato con l'aggiunta di un nuovo edificio, chiamato Diamante Nero per le lastre di marmo nero che ne formano la copertura esterna, contiguo a quello preesistente. Copenaghen è sede della più antica e la più grande università di Danimarca, fondata nel 1479. Presso il palazzo di Charlottenborg è anche presente la storica Accademia delle belle arti di Copenaghen, fondata nel 1754, che offre insegnamenti di architettura, design e conservazione dei beni culturali. Il Copenhagen Jazz Festival, che si svolge in estate, è un evento annuale che è il risultato di una significativa scena jazz che è esistita per molti anni. Si sviluppò notevolmente quando un certo numero di musicisti jazz americani come Ben Webster, Thad Jones, Richard Boone, Ernie Wilkins, Kenny Drew, Ed Thigpen, Bob Rockwell, Link Wray andarono a vivere a Copenaghen nel 1960. Per il tempo libero si può passeggiare lungo Strøget, una lunga via pedonale commerciale nel centro, la più lunga del suo

PH WIKIPEDIA

tipo in tutto il mondo, soprattutto tra Nytorv e Højbro Plads, che nel tardo pomeriggio e la sera sono un po' come un improvvisato circo con musicisti, maghi, giocolieri e altri artisti di strada. La città ha ospitato nel 1964, nel 2001 e nel 2014 la più grande manifestazione musicale europea, l'Eurovision Song Contest. Copenaghen offre una grande varietà di ristoranti ed è possibile trovare una modesta ristorazione con panini (chiamati "smørrebrød"), che sono i più noti e tradizionali piatti. Da sempre è stata associata alla birra, sin dalla fondazione, nel 1847, del birrificio Carlsberg. Negli ultimi anni il numero di piccoli birrifici è cresciuto enormemente, fino a raggiungere il centinaio in tutta la Danimarca. Uno di questi, il birrificio Amager Bryghus, è stato insignito del premio per la produzione della miglior birra danese e una delle migliori birre al mondo.

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La suddivisione dei quartieri, a partire dal centro, comprende: il quartiere centro Indre By (K), dove si trovano tra gli altri il parlamento danese, il palazzo di Amalienborg, la sede centrale dell'Università, il municipio (Rådhuset; lett. casa del consiglio), il pittoresco quartiere di Nyhavn; Vesterbro (V), letteralmente il quartiere Ovest, in realtà in direzione sud-ovest rispetto al centro.

Questo è un quartiere che ha subìto profondo rinnovamento edilizio e sociale negli ultimi vent'anni, diventando il quartiere di elezione degli studenti universitari, che hanno via via sostituito le famiglie di operai; Nørrebro (N), ovvero il quartiere Nord, in realtà orientato a nord-ovest. Questo è il quartiere più multietnico di Copenaghen; Østerbro (Ø), che a dispetto del nome è in realtà fondamentalmente al nord del centro, è il quartiere più tranquillo e borghese. Infine Christianshavn chiude la cintura intorno al centro e sta a sud. Un tempo roccaforte della marina militare, negli anni settanta si è trasformato nell'area di elezione degli hippy. Il quartiere ospita tra l'altro il villaggio di Christiania; un'area ex-militare occupata all'inizio degli anni settanta e tuttora vero e proprio laboratorio sociale. Copenaghen ha una vasta rete di autostrade e strade pubbliche, che collega diversi comuni della città al Nord Europa. Come in molte altre città in Europa il traffico a Copenaghen è in aumento. Durante le ore di punta il traffico nel centro e nelle arterie è parecchio congestionato. La città ha molte piste ciclabili, le quali sono ampie e decisamente frequentate. Queste sono spesso separate dalle principali rotte di traffico e, a volte, hanno le loro segnaletiche. Entro il 2025 sarà la prima capitale al mondo a emissioni zero.


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28 NOVEMBRE 2016

Dirette Facebook ora programmabili I live streaming potranno essere pianificati anche una settimana prima, ma soltanto per le pagine verificate

NELLA FOTO STEVE JOBS

Dopo iPod, tutta un’altra musica

Sono passati quindici anni dal giorno in cui Apple presentò al mondo il rivoluzionario dispositivo

Cristiana Orecchini

Nell'ottobre del 2001 fu lanciato con lo slogan “Mille canzoni in tasca” e soltanto otto mesi prima Steve Jobs comunicò al mondo la nascita di iTunes, un negozio musicale online. Questi due prodotti Apple hanno completamente rivoluzionato il modo di ascoltare musica, prima c'era il lettore cd portatile e gli mp3, preceduto dal “mangiacassette” Walkman degli anni 80. Con l'iPod tutto ciò che era stato prima, svanì nel nulla. Quel piccolo dispositivo leggero ed elegante segnò il passaggio dall'analogico al digitale, e la capienza aumentò in modo vertiginoso: la prima generazione vantava 5 GB cioè spazio per 1200 canzoni circa, contro le 15 che poteva contenere un lettore cd. Inoltre l'estrema

semplicità d'uso attraverso il movimento del pollice che, scorrendo sulla ghiera meccanica circolare, permetteva di visualizzare il menù e di scegliere i brani preferiti. E cosa dire del suono perfetto negli auricolari che riusciva ad isolare quasi completamente dal mondo circostante, facendo apprezzare appieno la musica come mai prima di quel momento. Questo storico iPod è stato seguito da una seconda versione nel 2002, con una capacità maggiorata fino a 20 GB, la ghiera è fissa e sensibile al tatto; la terza e quarta generazione non avranno sostanziali modifiche, mentre la quinta, nell'ottobre 2005, sarà dotata di un display più grande con una miglior risoluzione e funzionalità video, e un'estensione di memoria fino a 60 GB; la ver-

sione 5.5 arriverà a 80 GB. La sesta generazione, il “Classic”, farà il suo ingresso nel 2007, con un corpo ancora più sottile dei precedenti modelli, il frontale in alluminio, e il display a LED. È nel 2008 che Jobs presenta un modello che spazzerà dalla scena i predecessori: un 120 GB nei colori nero o argento e con la funzionalità Genius per la creazioni di playlist. Nei successivi quattro anni l'iPod Classic non subirà variazioni particolari, uscendo definitivamente di scena nel 2014. L'interruzione della produzione da parte di Apple fu giustificata da Tim Cook, attuale amministratore delegato dell'azienda di Cupertino, con un numero troppo ridotto di acquirenti rispetto all'enorme lavoro ingegneristico che comportava.

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FACEBOOK LIVE Cristiana Orecchini

A quanto pare il live streaming di Facebook sta ottenendo un grande successo tra gli utenti della piattaforma sociale. Le cosiddette “dirette”, a poco tempo dal lancio della nuova funzione sono sempre più utilizzate, non soltanto in maniera goliardica tra amici ma anche e soprattutto dai media e dagli editori. Infatti il live streaming si rivela utilissimo proprio per mandare in onda gli accadimenti e gli eventi in tempo reale, direttamente attraverso le pagine ufficiali, rendendo l'interazione con i seguaci molto più interessante e coinvolgente. L'unica pecca che era stata riscontrata e segnalata al social network era quella di non poter programmare in anticipo le dirette avvisando in tempo ragionevole gli utenti, ma soltanto una notifica contestuale all'inizio della trasmissione.

È per questo motivo che Facebook ha provveduto in modo che le pagine verificate (sono quelle controllate da un sistema che ne accerta l'identità, attribuendo alla pagina uno speciale bollino) possano godere della possibilità di pianificare una specie di palinsesto attraverso il quale avvisare i propri iscritti, anche con una settimana di anticipo. In prossimità dell'evento si potrà ricevere uno speciale alert promemoria. Inoltre il nuovo aggiornamento applicativo prevede un “pre live”, uno spazio interattivo dove gli utenti possono discutere sui temi della diretta annunciata. Gli amministratori delle pagine potranno configurare l'opzione di programmazione attraverso le Facebook Live API (Application Programming Interface). Questa nuova funzione, disponibile dal 20 ottobre scorso, non è però al momento concessa alle “persone verificate” ma esclusivamente alle pagine, che al momento riguardano: celebrità, giornalisti, politici, marchi e aziende popolari.

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NOVEMBRE 2016

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La Tartaruga Trachemys Scripta, animale tutt’altro che facile

Conosciuta come “tartaruga d’acqua dolce”, è presente in molte case degli italiani che spesso ignorano le sue reali esigenze ASS. EARTH Stefano Luigi Argiolas

TRACHEMYS SCRIPTA è presente in Messico e in tutto il Sud-Est degli Stati Uniti, principalmente in Florida, in Virginia, nel Kentucky e nel Tennessee. La sua compatibilità con il nostro clima, le ha permesso di vivere bene anche da noi e di sopravvivere perfettamente all’abbandono negli specchi d’acqua di città, creando enormi danni al nostro ecosistema. Acquistata perché creduta piccola e poco esigente, la sua dimora è spesso una striminzita vaschetta di plastica con una palma al centro. Si crede basti ogni tanto cambiarle l’acqua e darle da mangiare del comune cibo in scatola, i “gammarus”, piccoli crostacei essiccati. Tutte istruzioni queste che trasformeranno la piccola “oasi” della tartaruga d’acqua in una pri-

PH WIKIPEDIA

gione. Allevare una tartaruga d’acqua dolce deve essere una scelta consapevole e nel rispetto del benessere dell’animale ci sono molte cose che dobbiamo tenere in considerazione. Partiamo dalla sua casa: niente vaschette ma solo acquari (per lei sarebbe un sogno vivere in un laghetto) con dimensioni di tutto rispetto (per un adulto 100 x 50 cm di superficie; per una coppia adulta 120 x 50 con un livello di acqua di 15-30 cm). L’acqua in cui nuota deve avere una specifica temperatura tra i 18 e i 24°C, ricordiamoci che proviene dal Sud America, quindi è necessario un riscaldatore per acquari e non solo,

anche un filtro che garantisca la buona qualità dell’acqua. Indispensabile è la presenza di una parte emersa: le tartarughe infatti sono anfibi e non pesci e necessitano di fuoriuscire dall’acqua magari per godere dei raggi del sole o, in alternativa di una lampada UVA. Per completare la sua dimora, uno strato di sabbia di fiume sul fondo le ricorderà il suo habitat naturale facendola sentire a suo agio. Veniamo ora all’alimentazione, scordatevi i gamberetti essiccati, non sono un alimento completo, se decidete di darli alla vostra tartaruga ricordatevi di unirli a pezzetti di ver-

dura e pellet di buona qualità. Quando sono piccole, l’ideale è fornire pesci freschi o decongelati tutti i giorni. Con la crescita, verdure fresche o in pellet, piante acquatiche e frutta (raramente), diminuendo i giorni della settimana fino ad arrivare a nutrirle tre o quattro giorni su sette. Molto importante è anche l’apporto di calcio, oltre agli invertebrati con guscio (che ne sono ricchi) lasciate a disposizione, in acqua, un osso di seppia che potrà sgranocchiare a suo piacimento. Quando dobbiamo dare da mangiare al nostro amico, uno dei dubbi più comuni è: in che

Animali domestici in condominio Gli animali domestici diventano sempre più numerosi nelle abitazioni e sempre più spesso sono motivo di liti condominiali. Grazie alla legge 220/2012 è stata introdotta una norma ad hoc – l’art. 1138 comma 5 c.c. – il quale stabilisce che:

Ciascun condomino potrà, quindi, tenere con sé il proprio amico a quattro zampe, certamente nella parti in proprietà esclusiva, ma anche nelle c.d. parti comuni. Ciò non toglie, anche al fine di evitare inutili litigi ed episodi che potrebbero ripercuotere sugli stessi animali, che i padroni devono sempre rispettare le regole della civile convivenza oltre alle altre norme condominiali.

nessun regolamento condominiale può vietare di possedere o detenere animali domestici.

È importante che ciascun proprietario rispetti le regole sulla sicurezza, sull’igiene e sulla salute, per non arrecare pregiudizio agli altri condomini, controllando che rumori ed odori non superino la soglia della normale tollerabilità ai

FOCUS Associazione Earth

sensi dell’art. 844 c.c. In assenza di un parametro normativo preciso, la Cassazione ha preliminarmente precisato che la natura del cane non può certamente essere coartata nel senso di impedirgli del tutto di abbaiare, indi per cui episodi saltuari di “disturbo” possono e devono essere tollerati.

Ciò non toglie, continuano i Giudici, che i proprietari devono intervenire per quanto possibile onde evitare il disturbo degli altri condomini e, sopratutto, per farsi carico della pulizia dei propri animali, raccogliendo le deiezioni e non lasciando in giro il cibo. Insomma, un po’ di buon senso vale più di mille regole.

PH FREESTOCK

quantità? Semplice, sarà la vostra tartaruga a darvi la risposta, voi dovrete solo guardarla: il volume della sua testa è uguale a quello dello stomaco. Quindi evitate di farla nuotare in grandi quantità di cibo che poi andranno ad inquinare l’acqua dell’acquario e intasare il filtro. Spesso dai negozianti le tartarughe vengono indicate come animali molto robusti e adatti a chi è alla prima esperienza. Non c’è nulla di più sbagliato. Se fosse davvero così perché le ritroviamo abbandonate nei laghetti di città? Forse, l’acquirente non aveva preso in considerazione che quella tartarughina, grande come una moneta da un euro, diventasse lunga più di 20 cm e che la vaschetta non sarebbe più bastata. Ricordate che non esiste un animale “facile” o “resistente”, esistono solo animali che impiegano più tempo a morire. La tartaruga in questo eccelle, è capace di sopportare la sofferenza in silenzio e di consumarsi senza che nessuno si accorga di quello che accade sotto il guscio anche per anni prima di spegnersi. Probabile che ora sarete arrivati alla conclusione che la conosciamo davvero poco e che la maggior parte delle tartarughe che avete visto da amici e parenti, perché no, anche quella che avete dentro casa vostra, non ha tutto quello di cui avrebbe bisogno. Bene, siete ancora in tempo per assicurarle una lunga vita felice.


STORIA

30 NOVEMBRE 2016

Ulpia Severina, prima imperatrice di Roma

Le fonti letterarie parlano pochissimo di lei, al contrario delle epigrafi e delle monete, ma Severina deve essere considerata il primo imperatore donna di Roma Adelmo Sidoli

Si dice che fosse figlia di Ulpio Crinito, colui che aveva adottato l’imperatore Aureliano, ma probabilmente egli era soltanto il “padre spirituale” di un gruppo di adepti al culto di Mitra, cui apparteneva anche Aureliano. Recentemente la si identifica con la figlia di Filippo l’Arabo e Otacilia Severa. Era una “gran dama” e finì per sposare il giovane correligionario. Quando Aureliano diventò imperatore, la coppia aveva una figlia. Le iscrizioni che si riferiscono a lei risalgono agli anni 274-275, come pure le monete coniate col suo nome. In esse, Severina è ricordata come moglie di Aureliano, e i titoli a lei attribuiti, “mater castrorum et senatus et patriae”, titolo assunto anche da Otacilia Severa,

sembrano avvalorare l’ipotesi che fosse figlia di lei e di Filippo l’Arabo. La monetazione di Severina è dedicata alla CONCORDIA e dopo la morte di Aureliano, le zecche batterono esclusivamente monete a suo nome. Questo aspetto, conferma la teoria della “reggenza” di Severina, dandone la durata, che fu piuttosto bassa, valutabile a poche settimane. Alcuni papiri mostrano che governò per due mesi, fino alla nomina di Tacito. Le fonti letterarie tacciono sul suo ruolo durante questo periodo di transizione, preferendo sviluppare il mito della “elezione” di Tacito da parte del Senato. Tuttavia, le monete rivelano che, dopo la morte di Aureliano, ci fu un interregno e che fu Severina a governare. Su di esse, Severina appare sempre accanto ad Aureliano:

non si era mai vista un’imperatrice così regolarmente associata con il marito. La sua reggenza è dimostrata anche dalla emissione di donativi in oro. Essi testimoniano che la successione di Aureliano era in sospeso, lontana dai circoli senatoriali di Roma e rivolta, piuttosto, ai vari eserciti provinciali. Il patronato dell’Imperatrice e l’appello alla fedeltà dei soldati, pagati in oro, rivelano che ci furono duri negoziati per trovare un successore. Nel campo di Aureliano, non vi fu nessuno che palesasse il desiderio di raccogliere la sua eredità. L’ascesa al potere di Tacito, va vista, quindi, in una luce completamente nuova. Il fatto che Severina favorisse la sua elezione, non contestata dagli eserciti, dimostra che Tacito era vicino alla cerchia militare di Aureliano, al contrario

PH WIKIPEDIA

di quanto vogliono farci credere le fonti antiche. Di Severina possediamo una statua ritratto, visibile nella sala V del Museo Borghese. Il volto, lavorato con molta cura, ha forme piene, la bocca carnosa, mentre gli occhi, dalle palpebre pesanti, guardano in basso. La capigliatura presenta boccoli piatti nella parte inferiore del capo e riccioli che scendono sul collo, con una treccia che si dispone a cercine sulla sommità della testa. Non sappiamo se Aureliano e Severina furono, nel privato, una coppia felice. Abbiamo, però, due simpatici quadretti di intimità familiare. Nel primo, Aureliano, come un qualsiasi

privato, celebrava annualmente la festa delle statuette con un regalo alla moglie e alla figlia, nel secondo, a sua moglie che gli chiedeva una tunica di seta, egli rispose di guardarsi dal comprare dei fili a peso d’oro. La seta, infatti, si acquistava soltanto in cambio di monete d’oro. Severina, comunque, fu sempre a fianco del marito nei suoi spostamenti. Lo conferma la sua presenza nella città dove fu assassinato e nel santuario di Iside a Industria, oggi Monteu da Po. L’iscrizione a Ulpia Severina, fu posta con il consenso del senato locale, che in questo modo palesava la propria riconoscenza all’imperatrice.

La chiesa di San Giacomo a Scossacavalli Era una chiesa di Roma, nel rione Borgo, nella piazza omonima, distrutte nel 1937

Wikipedia

Il santuario si trovava a Roma, nel rione Borgo, lungo il lato est di piazza Scossacavalli. Mentre la facciata guardava verso ovest, e aveva di fronte il Palazzo dei Convertendi e la fontana del Maderno, il lato meridionale si affacciava sulla strada di Borgo Vecchio. Il nome della chiesa ispirò una pia leggenda. Quando Elena,

madre di Costantino il Grande, tornò a Roma dal suo viaggio in Terra Santa, portò, tra le altre reliquie, due pietre: quella sulla quale Gesù venne presentato al tempio di Salomone, e quella del sacrificio di Isacco. L'imperatrice era intenzionata a donare entrambe le pietre alla Basilica di San Pietro, ma quando il convoglio arrivò nel luogo in cui la futura chiesa sarebbe sorta, i cavalli rifiutarono di proseguire oltre, nonostante

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venissero scossi più volte. Vista l'impossibilità di proseguire, in quel luogo fu costruita una cappella per ospitare le due pietre, e questa dette origine alla chiesa. Nel 1520 la cura della chiesa venne affidata alla confraternita del Santissimo Sacramento. I confratelli indossavano un sacco tessuto con stoffa bianca. Questa veste aveva una piccola figura ricamata sulla spalla sinistra, rappresentante un calice vermiglio dal quale

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sorgeva un'immagine di Cristo a braccia aperte. La confraternita si impegnava a fornire un medico e un barbiere ai poveri della parrocchia. San Giacomo venne sottoposta a restauri importanti nella prima metà del 17° secolo e nella seconda metà del 18° secolo. La chiesa fu danneggiata durante l'occupazione francese di Roma sotto Napoleone, e restaurata di nuovo nel 1810 e il 1880, quando tutti i basamenti in pietra furono rimossi. Nel 1825 San Giacomo perse il suo stato di parrocchia. Nel 1927 il santuario venne colpito da un incendio che danneggiò diverse opere d'arte, e nel 1929 venne assegnato al l'istituto religioso dei Figli della Divina Provvidenza. Nel 1937 l'edificio venne demolito (il termine ante quem per la fine dei lavori è il 30 settembre 1937), nel contesto dei lavori per la costruzione di via della Conci-

liazione. Mentre tutte le opere d'arte vennero date in custodia prima al Capitolo di San Pietro, poi al Museo Petriano (poi demolito per la costruzione della Sala Nervi), alcuni affreschi che decoravano la cappella furono staccati e sono ora esposti al Museo di Roma. Alcuni elementi della facciata, incluso il portale di travertino del 17° secolo decorato da teste di cherubini, sono conservati nel magazzino comunale presso il Bastione Ardeatino. Le due presunte pietre del sacrificio di Isacco e della presentazione di Gesù al Tempio di Salomone vennero rimosse, e all'inizio degli anni novanta del novecento furono collocate nella chiesa dei Santi Michele e Magno in Borgo (la chiesa nazionale degli olandesi a Roma): la pietra della presentazione è ora utilizzata come altare maggiore della chiesa.

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OROSCOPO / ANNUNCI / LOTTO

Astaroth Ariete

Periodo molto giocoso; questo non vuol dire che non dovrete lavorare, ma di ricavare più spazio per momenti di divertimento, che vi aiuteranno a trovare soluzioni a vecchi problemi. Affetti stabili e salute decisamente buona. Non mancheranno le soddisfazioni e qualche colpo di fortuna.

Toro

Il tema di fondo è quello di tirare un po’ i remi in barca e fare il punto della situazione, per prepararvi alla chiusura dell’anno. Un po’ di maretta sul lavoro e nelle relazioni professionali, dove potreste ritrovarvi a mal tollerare chi vuole imporsi. Amore e salute non vi creeranno grossi problemi.

Gemelli

Concentratevi sulle persone con le quali lavorate. Gli sbalzi di umore vi penalizzano, le relazioni affettive sono a picco. Non riuscite a distinguere a quali cose prestare attenzione e quali lasciar perdere. Prendetevi una pausa, ma ricordate che per avere... bisogna prima dare.

Cancro

I problemi ci saranno, ma avrai anche la grinta per risolverli e per affrontarli al meglio. Sarai molto passionale, sexy e attraente. Equivoci, tensioni, ritardi vissuti forse con troppa ansia da parte tua. Grinta, forma fisica e tono saranno abbastanza buoni.te nel bere e nel mangiare.

NOVEMBRE 2016

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Elettrotecnica, matematica, inglese, fisica, informatica. Piccolo gruppo docenti e collaboratori, molto conosciuti in zona, impartiscono lezioni anche collettive, per recupero debiti scolastici o solo per supporto didattico. Sostegno anche per concorsi pubblici. Tel. 06.24.10.079

Bilancia

Insegnante, laureata in lettere antiche, impartisce lezioni private di latino e greco. Per qualsiasi informazione contattare Federica al numero cellulare 338.43.14.964

Leone

Potreste trovarvi a presentare la vostra opinione e i vostri progetti agli altri e scoprire che hanno un peso maggiore di quanto pensavate. Controllate di avere sufficienti consensi e non cercate di imporli. Anche in amore vivrete una stagione felice, a patto di non strafare. Il lavoro e le relazioni vi costringeranno a stamparvi un sorriso sulla faccia. Non fate capire che vorreste essere ovunque tranne che in occasioni di vita sociale. Rifugiarvi negli affetti, specie quelli di lungo corso. Se state bene con voi stessi, anche la salute avrà i suoi vantaggi. Poco tempo e tolleranza da parte vostra per le frivolezze e i rapporti superficiali. Nuove conoscenze in arrivo, ma solo se saranno in grado di espandere i vostri orizzonti. Purtroppo non sarà possibile prendervi tutto il tempo che vorreste, i veri affetti hanno bisogno di tempo.

Scorpione

Sarete assorbiti a pensare alla carriera e al business. Il lavoro potrebbe richiedere di comunicare più spesso del solito con fornitori o clienti e non vi mancherà la possibilità di centrare l’obbiettivo. Attenti però a non farlo a scapito degli affetti. Questi devono essere in cima ai vostri pensieri.

Sagittario

Sul fronte delle partnership il momento è propizio per rinsaldare quelle esistenti, ma anche per crearne di nuove. La vostre capacità diplomatiche sono un’eccellente biglietto da visita. Momento felice nei contatti e delle relazioni, a sancire quelle opportunità che finora vi sono state negate.

Capricorno

Il consiglio è provare a esplorare nuovi contatti e collaborazioni, anche di poche settimane, per portare nuove idee. Ricordate che a volte è l’amicizia il posto giusto per incontrare l’amore. Dedicatevi a discipline che armonizzino corpo e mente, terapie che vi riserveranno gradite sorprese.

Acquario

La chiave di questo mese saranno le relazioni. Vi riuscirà più facile comunicare con le persone che conoscete da tempo e in contesti in cui siete alla pari. Vi scoprirete insolitamente desiderosi di consolidare, esprimere i sentimenti in maniera aperta e lineare. Evitate il fumo.

Pesci

Non è il momento per sogni e progetti. Cercate di ritagliarvi spazi di espressione: hobby o sport, l’importante è esternare tutto quello che avete dentro. Venere vi farà sentire a vostro agio in presenza di una persona che può rappresentare un punto d’arrivo per la vita amorosa.

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