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Io cerco il tuo volto • di Elena Bonometti e Gabriele Pernici

Io cerco il tuo volto le settimane estive di Via Pacis

Se ti guardo vedo Dio

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DI ELENA BONOMETTI

Io cerco il Tuo volto, Signore; io cerco la gioia piena; io cerco la vera felicità. Questo il tema della Settimana estiva Via Pacis 2021, svoltasi a Castelfondo dall’11 al 18 luglio, per i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie. E’ stata una vera e propria esperienza di vita per tutti quelli che hanno partecipato, non solo per i bambini ma anche per noi animatori: una settimana di condivisione, di gioco, di amicizia, di scoperta della bellezza della natura. In queste giornate abbiamo avuto la possibilità non solo di fare esperienza di amicizie vere, di relazioni profonde e di vero gioco di squadra, ma anche di affrontare tematiche fondamentali per la vita di ognuno di noi. Il tema del campeggio, Io cerco il Tuo volto, è stato infatti declinato in varie riflessioni, che rispondevano alla domanda “dove possiamo cercare il volto di Dio?” E, di conseguenza, dove possiamo trovare la gioia vera? La felicità che Dio desidera per noi, per la nostra vita, e che riempie i nostri cuori se noi incontriamo il Suo volto? Nei sacramenti, nella preghiera, nella Bibbia, nel silenzio e nella scoperta dell’ascolto di noi stessi e del nostro cuore, negli errori e nella forza del perdono; nella natura, questo meraviglioso creato che ci circonda e, infine, nella fondamentale risorsa delle relazioni. La soddisfazione più grande? Vedere i volti di tutti noi trasformarsi man mano che i giorni passavano: anche il più timido dei bambini sorrideva e faceva gioco di squadra, il più esuberante aiutava gli altri e si metteva a disposizione per ogni servizio… È proprio vero che, quando due o più sono riuniti nel Suo nome, Lui è in mezzo a loro: Dio c’era, vivo e presente, ha agito con dolcezza, con potenza, con semplicità, per toccare i cuori dei bambini, dei ragazzi, di noi animatori.

Clima d'amore

DI GABRIELE PERNICI

Le settimane estive di Via Pacis sono state e sono ogni volta un’esperienza indimenticabile e insostituibile. Ognuna di quelle settimane mi ha insegnato qualcosa, mi ha aiutato a crescere e migliorare. I momenti di preghiera permettono ai bambini e ai ragazzi di sperimentare cosa significa veramente interagire con Dio, e sono un tempo per imparare nuovi modi per pregare. Il secondo elemento sono gli interventi degli animatori, in cui si parla ai bambini di argomenti specifici, che sono suggerimenti per raggiungere la felicità: la fiducia (di solito come rimedio alla paura), gli sbagli e il perdono, le relazioni, l’importanza del grazie... Col campeggio di quest’anno ho dovuto anch'io preparare uno di questi insegnamenti, e posso garantire che ricercare il materiale e leggere gli interventi passati sullo stesso tema è un’esperienza di crescita anche per l’animatore. Le gite in montagna sono sempre state i miei momenti preferiti quando ero un ragazzino. Il clima di aiuto reciproco, sostegno e amicizia che è presente tutta la settimana è moltiplicato durante le gite. La natura stupenda che ti circonda e la fatica della camminata sono uno stimolo incredibile per fare nuove amicizie o approfondire quelle già esistenti. Le gite sono, inoltre, un ottimo momento per mettere in pratica molti degli insegnamenti della settimana, oltre al rispetto per la natura. I momenti di gioco organizzato sono le occasioni per ognuno dei bambini di divertirsi e sfogarsi al massimo, oltre che fare gioco di squadra, imparare a perdere e capire l’importanza della sportività. Dal punto di vista di un animatore, il gioco è il tempo in cui si conosce meglio il carattere dei ragazzi, in quanto ogni “maschera” che possono aver tenuto fino a quel momento scompare. Tutto ciò avviene in un clima “protetto”, nel senso che gli animatori cercano di far sentire accolti i bambini e di spingere questi ultimi ad accogliersi a vicenda per come sono, superando chiusure e prese in giro. Gli ultimi tre campeggi li ho fatti da animatore, e sono state esperienze meravigliose. Ovviamente è più faticoso, anche per la responsabilità, però è anche un’esperienza più profonda. Oltre ad essere più grande (con la conseguenza di poter cogliere sfumature più profonde negli interventi degli altri animatori e dei momenti di preghiera), c’è l’esperienza di far gruppo per poter gestire la settimana. Questo gruppo, per poter funzionare, deve essere affiatato e ognuno deve aver fiducia negli altri, potendosi così affidare a loro nei momenti più difficili. Questo clima di aiuto reciproco è per me un’esperienza unica di crescita.