DAILY#6 79. Mostra del Cinema di Venezia - 5Sept2022 Venews+Ciak

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Family dynamics, friendship, and isolation as a choice: Kôji Fukada’s Love Life observes the effects of a late-inlife return of an impoverished, addled father. Martin McDonagh returns, five years after the great Three Bill boards Outside Ebbing, Missouri, with The Banshees of Inisherin, starring Colin Farrell and Brendan Gleeson. For Orizzonti Extra Carolina Cavalli expresses in the character of Amanda (Benedetta Porcaroli) the moods of her genera tion: nostalgia, anxiety and loneliness. Don’t Worry Darling is Olivia Wilde’s second film, starring Harry Styles, a psy chological thriller packed with mysteries and silence set in the darkest years of the Cold War. Of very different tones are today’s Orizzonti entries: Innocence by Guy Davidi and To the North by Mihai Mincan are both about the need to break rules that are uselessly – or violently – strict.

11.30 IN VIAGGIO (Fuori Concorso) 12.15 DON’T WORRY DARLING (Fuori Concorso) 13.00 THE BANSHEES OF INISHERIN (Venezia 79) 13.45 LOVE LIFE (Venezia 79) 14.30 KAPAG WALA NANG MGA ALON (WHEN THE WAVES ARE GONE) (Fuori Concorso) press conferences palazzo del casinò DAILY#6 5 Sept 2022 VENICE FILM FESTIVAL PORCAROLIBENEDETTA BELLUGIGALATEA MICHELEBRAVI MEZZOGIORNOGIOVANNA DAL 13 OTTOBRE AL CINEMA SCRITTO E DIRETTO DA CAROLINA CAVALLI ELSINORE FILM PRESENTA UNA PRODUZIONE ELSINORE FILM WILDSIDE E TENDERSTORIES IN COLLABORAZIONE CON CHARADES E I WONDER PICTURES IL FILM È STATO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL “POR FESR PIEMONTE 2014-2020” CON BENEDETTA PORCAROLI GALATEA BELLUGI MICHELE BRAVI MONICA NAPPO MARGHERITA MACCAPANI MISSONI E CON GIOVANNA MEZZOGIORNO CASTING MAURILIO MANGANO U I C D LUANA VELLISCIG SCENOGRAFIA MARTINO BONANOMI COSTUMI FRANCESCA CIBISCHINO SUONO ROBERTO GAMBOTTO REMORINO ALESSANDRO BONFANTI ALESSANDRO FUSAROLI JACOPO LATTANZIO MONTAGGIO BABAK JALALI FOTOGRAFIA LORENZO LEVRINI MUSICA NICCOLÒ CONTESSA ORGANIZZATORE GENERALE DANILO GOGLIO PRODUTTORE DELEGATO CLAUDIO FALCONI PRODUTTORE ASSOCIATO GUENDALINA PONTI PRODUTTORI ESECUTIVI CAROLE BARATON YOHANN COMTE PIERRE MAZARS ANDREA ROMEO LORENZO DE MAIO PRODOTTO DA MORENO ZANI MALCOM PAGANI MARIO GIANANI LORENZO GANGAROSSA ANTONIO CELSI ANNAMARIA MORELLI SCRITTO E DIRETTO DA CAROLINA CAVALLI

Close Relatives di Roberto Pugliese Le intricate dinamiche familiari, con particolare attenzio ne al ruolo genitori-figli, ma anche quelle di (semplice?) amicizia, unite al leitmotiv dell’isolamento fisico come scelta anzichè costrizione, attraversano gli schermi della Mostra. In Concorso Love Life di Kôji Fukada osserva gli effetti del riapparire di un padre povero e malato sulla porta della don na che gli aveva dato un figlio, mentre Martin McDonagh torna a cinque anni dal pluripremiato Tre manifesti a Eb bing, Missouri con The Banshees of Inisherin, indagine sulla vecchia amicizia tra due “lupi solitari” (Colin Farrell e Brendan Gleeson. Per Orizzonti Extra Carolina Cavalli esprime nel personaggio di Amanda (Benedetta Porcaroli) gli stati d’animo della sua generazione, nostalgia, ansia e so litudine. Anche la coppia coniugale, apparentemente felice, di Skin Deep (SIC) del tedesco Alex Schaad è destinata a veder messi in discussione i propri equilibri. Thriller psicologico intessuto di misteri e silenzi negli anni della più aspra Guer ra Fredda è poi la seconda regia dell’attrice Olivia Wilde, l‘attesissimo Don’t Worry Darling (Fuori Concorso), con Harry Styles (l‘ex One Direction è alla sua seconda espe rienza cinematografica dopo il ruolo in Dunkirk nel 2017), Florence Pugh, Chris Pine e la stessa autrice nel cast. Prima della proiezione, Campari Passion for Film premia in Sala Grande la stilista e costumista statunitense Arianne Phillips. Di tutt’altro tono i due film di Orizzonti: sia Inno cence dell’israeliano Guy Davidi che Spre Nord del rumeno Mihai Mincan fanno riferimento alla necessità di infrange re regole troppo rigide e ottuse, specie in ambienti militari. Fra tanti viaggi immaginari, In viaggio di Gianfranco Rosi (Leone d’Oro 2013 per Sacro GRA) è il resoconto dei 35 viag gi sin qui compiuti nei nove anni del suo Pontificato da Papa Francesco, che molti individuano come l’unica autentica figura rivoluzionaria della contemporaneità.

2 #6 Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Maggiori informazioni su lexus.it. Immagine vettura indicativa. Valori massimi WLTP riferiti alla gamma RX Plug-in Hybrid: consumo combinato 1,2 l/100 km, emissioni CO2 26 g/km. Valori massimi WLTP riferiti alla gamma RX Hybrid: consumo combinato 8,5 l/100 km, emissioni CO2 189 g/km (WLTP - Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure ai sensi del Regolamento UE 2017/1151). Dati provvisori e soggetti ad omologazione finale. LEXUS AUTO UFFICIALE DELLA 79. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DELLA BIENNALE DI VENEZIA. LEXUS. VENEZIA. POTENTE, COME L’IMMAGINAZIONE. Per il 6° anno consecutivo, celebriamo l’eccellenza in ogni sua forma. Nuovo Lexus RX Hybrid ti aspetta a Venezia. Vieni a scoprirlo.

Mihai Mincan (122’) v.o. inglese, tagalog, spagnolo, rumeno, bulgaro, cinese st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A

villa in cui vive la famiglia di Amanda restituisce sempre un senso di soffocamento, anche se caratterizzata da vasti spazi. Non ho mai avver tito la presenza di un luogo nelle nostre vite come girando questo film, la commistione di chi siamo e di quali ambienti occupiamo e in cui viviamo. Io prediligo tutto ciò che a livello materiale è austero e astratto, ma serve cercare una forma per rendere questa astrazio ne. Ci sono alcuni ambienti che si sono prestati a creare anche fisicamente l’idea di un “non luogo” molto più di altri. Averli messi insieme è risultato molto utile per poter creare quella sensazione di spaesamento vissuta da tutti i personaggi. Come è andata formandosi la scrittura del personaggio di Amanda? Mi capita spesso di scrivere insieme ad altri. Scrivere da sola qui invece mi ha dato la possibilità di non pianificare la storia a priori, dovendola orga nizzare solo con me stessa. Per questo film sono partita dal personaggio di Amanda e mi piaceva immaginare una ragazza che vive nella solitudine, pur non essendone vittima. Solitudine intesa non solo in termini di relazione in terpersonale, ma anche come isolamento fisico in un conte sto, in un luogo dato. Amanda non si dà per vinta nei confronti della realtà: ha degli atteggiamenti che potrebbero passare per infantili, adatta la realtà smussandola in termini decisamente propri. Un po’ come la mia adorata Pippi Calzelunghe, che ha avuto un ruolo importante nel definire il personaggio di Amanda, perché anche lei nella sua vita contorce e ridisegna la realtà. Mi chiedevo spesso come sarebbero stati alcuni personaggi bambini una volta cresciuti e questo pensiero mi ha condotto alla definizione di Amanda. Lei è fuori dagli sche mi zionali...conven

The section grew even bigger – physi cally, too. It will take up every build ing in the Lazzaretto Vecchio island, with one section devoted to the VR market, which is a new addition. It all takes place on the island, over 2500 square metres housing impressive interactive installations. Since the Venice Film Festival is the only great film festival with a section expressly dedicated to this production tech nique, it is a reference for everyone who is interested in it: filmmakers, technology enthusiasts… and it shows the VFF’s ability to grow in all directions.

BIENNALE COLLEGE CINEMA pubblico - tutti gli accrediti PALIMPSEST Hanna Västinsalo (109’) v.o. finlandese st. inglese/italiano 9.00 Sala Corinto

Con una soli da forma zione teatrale che l’ha portato a vincere svaria ti premi vincendopassaMcDonaghcommediografo,comealcinemasubito un Oscar per il cortometraggio Six Shooter (2004). Il concetto di espiazione e di redenzione viene toccato più volte nei suoi film, di cui è anche sceneggiatore. Dai suoi personaggi, spesso deplo revoli, emerge in modo efficace una trasformazione interiore che finisce per diventare centrale nello sviluppo della trama verso un lieto fine catartico, anche se spesso non risolutivo. Con i primi due film McDonagh fatica a cre are un meccanismo emozionale perfetto e alle volte ci si trova di fronte a qualche stortura di scrit tura e di messa in scena. Con In Bruges - La coscienza dell’as sassino del 2008, nonostante la storia interessante dei killer al confino e la bellissima location, McDonagh sembra non riuscire a tenere assieme tutti gli spunti interessanti messi sulla pagina scritta. Nel 2012, con 7 psico patici, il regista mette a nudo il processo creativo durante lo svolgimento del film, come ne Il ladro di orchidee di Spike Jonze: siamo nei pressi del metacinema con ammiccamenti al pulp ta rantiniano, ma, nonostante il lato ironico, sembra che il racconto fatichi ad essere omogeneo. Poi però nel 2017 arriva Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Premio Osel la per la Miglior Sceneggiatura a Venezia e gli Oscar a Frances McDormand e Sam Rockwell) in cui finalmente McDonagh riesce a costruire una cattedrale dram maturgica di altissimo livello, che viene pluripremiata e osannata dalla critica: attori in stato di gra zia per un dramma che colpisce allo stomaco.

Director's cuts I think that the best part of being a man is being a woman Emanuele Crialese past

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI press - industry GODARD SEUL LE CINÉMA (Godard Cinema) Cyril Leuthy (100’) v.o. francese st. italiano/inglese 9.00 Sala Perla SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC press - industry NOSTOS Mauro Zingarelli (20’) v.o. italiano st. inglese DOGBORN Isabella Carbonell (84’) v.o. svedese st. italiano/inglese 10.15 PalaBiennale VENEZIA 79 tutti gli accrediti THE WHALE Darren Aronofsky (117’) v.o. inglese st. italiano/inglese 10.45 Sala Giardino

LaureataFremontinlettere e filosofia presso l’A merican University di Parigi, pubblica il suo primo romanzo, Metropolitanìa, con Fandango Libri nel 2022. intervista Carolina Cavalli di Fabio Marzari

GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico - tutti gli accrediti LA FORNACE Daniele Ciprì (19’) v.o. dialetto siciliano st. italiano/ingleseBEŽNÁ SELHÁNÍ (Ordinary Failures) Cristina Gros‚an (83’) v.o. ceco st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 11.30 Sala Grande FUORI CONCORSO press - industry DON’T WORRY DARLING Olivia Wilde (123’) v.o. inglese st. italiano/inglese 13.00 PalaBiennale

VENEZIA 79 press - industry THE BANSHEES OF INISHERIN Martin McDonagh (109’) v.o. inglese st. italiano/inglese 11.15 Sala Casinò

FocusMcDonaghMartin di Andrea Zennaro

AMANDAconferences

VENEZIA 79 tutti gli accreditiL’IMMENSITÀ (Immensity) Emanuele Crialese (97’) v.o. italiano st. inglese 8.30 Sala Darsena FUORI CONCORSO press - industry DON’T WORRY DARLING Olivia Wilde (123’) v.o. inglese st. italiano/inglese 8.45 Sala Giardino ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti ZAPATOS ROJOS (Red Shoes) Carlos Eichelmann Kaiser (82’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 9.00 Sala Grande

FUORI CONCORSO press - industry KAPAG WALA NANG MGA ALON (When the Waves Are Gone) Lav Diaz (188’) v.o. tagalog st. italiano/inglese 11.00 Sala Darsena

ORIZZONTI pubblico 14+ - tutti gli accrediti BLANQUITA Fernando Guzzoni (99’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 14.00 Sala Darsena

Orizzonti Extra di Carolina Cavalli con Benedetta Porcaroli, Giovanna Mezzogiorno, Galatéa Bellugi, Michele Bravi, Monica Nappo e Margherita Maccapani Missoni (Italia, 93’)

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti MES PETITES AMOUREUSES (My Little Loves) Jean Eustache (123’) v.o. francese st. italiano/inglese 11.15 Sala Corinto FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti THE KIEV TRIAL Sergei Loznitsa (106’) v.o. russo, tedesco, ucraino st. italiano/inglese 11.15 Sala Perla

ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti SPRE NORD (To the North)

A manda, 24 anni, racchiude in sé gli stati d’a nimo della genera zione della regista: nostalgia, ansia, solitudine. Trasfe ritasi da Parigi, la protagonista passa il tempo a immagi nare la sua vita fu tura e a crogiolarsi nel suo isolamento iperconnesso, fino a quando incon tra un’amica di infanzia, Rebecca.

3#6 SEGUE A P. 8 8.00 PalaBiennale

VENEZIA 79 press - industry THE BANSHEES OF INISHERIN Martin McDonagh (109’) v.o. inglese st. italiano/inglese 9.00 Sala Casinò

L’avvicinarsi all’età adulta scatena nella ragazza una serie di riflessioni che dalloscaturisconospaesamento e dalla difficoltà della transizione al mondo adulto in una società disfun zionale. Carolina Cavalli, sceneggiatrice e regista nata a Mila no, vince il Premio Solinas Experimen ta Serie (2018) per Mi Hanno Sputato nel Milkshake, il San Francisco Film Society traggiotricecomeFilmmakingRaininGrantco-sceneggiadellungome

Full immersion

Amanda, opera prima della giovane regista e sceneggiatri ce milanese Carolina Cavalli, arriva alla Mostra del Cinema 2022 nella sezione Orizzonti Extra. Il tema della solitudine viene affrontato in chiave pungente e con toni a volte surreali. E dopo Venezia il film volerà in concorso a Toronto. Un film sul bisogno di amicizia, in cui emerge un elegante rigore della forma architettonica che si contrappone al disordine dei personaggi. È solo un’impressio ne o ci conferma che l’architet tura è tutt’altro che un elemento estraneo alla narrazione? Essendo un’opera prima molte cose le ho scoperte lavorando, tra cui comprendere quanto l’ambien te potesse essere importante nel delineare al meglio un personaggio. Questo è stato utile per disegnare la figura della madre di Rebecca, l’amica desiderata da Amanda, interpretata da Giovanna Mezzo giorno. La dimensione architetto nica mi è servita molto; abbiamo trovato una casa non ancora finita ma già ‘rovinata’ e questo senso di incompletezza è stato funzionale al mio racconto, così come la grande CONTINUA...

Focus Olivia Wilde di Maria Casadei Olivia Jane Cockburn, alias Olivia Wilde, si fa conoscere nei primi anni 2000 recitando nel mondo delle serie tv, tra cui Skins (2003-2004), The O.C. (2004-2007) e House (2004-2012). Al cinema esordisce con La ragazza della porta accanto (2004), Alpha Dog (2006) e l’horror Turistas (2006). Occhi verdi, sensualità e magnetismo elegante, Olivia Wilde ha ricoperto qualsiasi tipo di ruolo, dalla ragazza sexy e scapestrata, emarginata e un po’ superficiale, alla brillante dottoressa ricercatrice di labo ratorio. Anche le sue interpretazioni in universi paralleli, fantascientifici e distopici (Tron Legacy In Time Cowboys & Aliens) si sono rivelate una sorpresa, lasciando il segno. Ma sono soprattutto le parti più profonde, puntuali e taglienti in commedie e film drammatici che hanno fatto conoscere al pubblico un’Olivia completamente diversa. Dopo diversi ruoli sia in commedie che sci-fi, dal 2011 Olivia Wilde si è dedicata alla regia di cortometraggi come Free Hugs (2011) e Wake Up (2020). Nel 2019 esce il suo primo film, BooksMart (La rivincita delle sfigate), un’esila rante commedia adolescenziale che, con ottime critiche, sembra segnare l’inizio della sua carriera da regista.

A pure image, mostly built up from movies and pop culture. They had the hamburger, Coca-Co la, clothes, music, freedom. That dream ended with globalization, which we see everywhere today. It’s impossible for that fantasy to still ex ist in a world where every place looks very much the same as any other.

VENICE IMMERSIVE di Riccardo Triolo

The cargo ship has, within it, a microcosm of humanity that is also a mirror of modern soci ety, with its political contradic tions in terms of immigration and integration. How much can human solidarity and com passion help in these macroprocesses? Solidarity and compassion are essential in any kind of human relationship, not just in terms of immigration and integration. It’s like saying that if you’re thirsty, you need to drink water. I think that what ultimately divides the characters in To the North is not a lack of understanding or em pathy towards one other, but the fear of poverty. In a way, they are all immigrants, all far away from their homes, all look for a better life. The difference is that some of them have something to come home to, while others don’t. And, in a way, that’s the very definition of poverty. You mentioned the word ‘political’. Politics has taught us to talk about poverty as a concept, ignoring the human side of it, the degree. We use the word poor both for someone who can’t afford a better rent, and someone who is starving to death in some part of the world. I think that is where solidarity and compassion come into play. We need to learn to talk about us, as individuals, not as numbers, money, and nationality, but as human beings with different needs. Which Romanian and interna tional filmmakers inspire you the most in writing or directing a movie?

Harry Edward Styles, classe 1994, di origine britannica, comincia la sua avventura nel mondo della musica pop nel 2010 come membro degli One Direction. Il loro primo singolo, What Makes You Beautiful, scala le classifiche di tutto il mondo e rimane in testa per mesi. La band si scioglie nel 2016 e dal quel momento Styles inizia una sfolgorante carriera da solista, affermandosi in breve tempo come giova nissimo cantautore di talento e classe, con hit conosciute in tutto il mondo, da Sign of the Times (2017) fino a As it Was contenuta nell’album del 2022 Harry’s House. Il suo secondo album Fine Line (2019) è stato nominato dalla rivista musi cale «Rolling Stone» tra i 500 album migliori di tutti i tempi. Suo battesimo nel mondo del cinema è la collaborazione con Christopher Nolan per Dunkirk, in cui interpreta il ruolo di un soldato. Anche la canzone Alfie’s Song (Not So Typical Love Song) per il film Love, Simon (2018) è sua, scritta insieme a Jack Antonoff (The Bleachers) e Ilsey Juber.

Il suo grandioso debutto. Il tempo che scorre e un profondo senso di disagio in cui sprofondare e in cui trovare, però, ancora una piccola speranza. Sweet Creature (Harry Styles, 2017) La giovane età, il primo amore, un vago sentimento di appartenenza. Voce e chitarra alla mano.

I s the stillandmindindreamAmericanthatexistedthe1990sintheofthepoorestmostoppressedalive?

As It Was (Harry’s House, 2022) Scala le classifiche di molti Paesi in poche settimane. Travolgente soprattutto se live. Parla forse della sua relazione con Olivia Wilde? Matilda (Harry’s House, 2022)

HARRY STYLES a cura di Maria Casadei

Vale la pena però ricordare che questo linguaggio è tutt’altro che nuovo. Ha almeno l’età del cinema. Prendiamo ad esempio la nozione di “inquadratura”; evidente in Space Explorers il ritorno alla sua funzione originaria, al suo carattere analitico-documentario: l’inquadratura è cioè né più né meno che la riproduzione di un frammento spaziotemporale di realtà. Una riproduzione intrinsecamente tridimensionale (come la realtà che cattura), per quanto ospitata su supporto bidimensionale. Cosa succede quando invece si rompe il vincolo della bidimensionalità? E come si innesca il dispositivo narrativo, che nel cinema è costituito dal montaggio, se l’inquadratura perde i propri confini? Interessante quanto la resa stilistica di opere come questa si risolva nella giustapposizione di precipitati di spazio-tempo (piani sequenza a 360°) in cui la narrazione è quasi azzerata e il montaggio è tutto interno, per lo più determinato dall’orientamento dello sguardo dello spettatore che, ancorato in un luogo preciso della scena panottica, assiste inerme ad azioni di cui sente però il peso, la pressione del tempo, unica variabile ‘gravitazionale’ attiva in questo dispositivo narrativo-documentario. Non c’è Tarkovskij dietro la macchina da presa, certo. Tarkovskij che sosteneva come il ritmo del film dipenda dal carattere del tempo che scorre all’interno dell’inquadratura, dalla tensione interna a ciascun brano prima che dal montaggio. In questo tipo di esperienze a 360° vive – in nuce –molto del suo pensiero sul tempo, sul montaggio e sullo spazio. E forse molto altro ancora. Attendiamo un autore che faccia tesoro degli insegnamenti di Tarkovskij raccontandoci la sua versione delle cose, reinventando le regole di questo mezzo straordinario, nipote del cinema, qui adoperato con una maturità tecnica senza precedenti.

interview

When I write, my sources of never...areinspirationalmost CONTINUES...

SPACE EXPLORERS: THE ISS EXPERIENCE SPACEWALKERS di Félix Lajeunesse, Paul Raphaël (Canada, 10’)

Adore You (Fine Line, 2019) Ritornello da musica dance. Consigliatissimo il video per gli amanti dei pesci rossi. Golden (Fine Line, 2019) Ritmo incalzante che ricorda la corsa del video musicale, per una carica di fresco entusiasmo.

Ever Since New York (Harry Styles, 2017) La perfetta colonna sonora per un incontro dopo diversi anni, talmente orecchiabile da diventare un tormentone.

4 #6 SPRE NORD (To the North) Orizzonti

SignPlaylistofthe Times (Harry Styles, 2017)

I don’t think so. For people who decide to go and work abroad today, everything has become more organized, and somewhat rigid. You move to a given place, you stay that long, and you’ll earn that amount of money. Things were very different in the 1990s. There is a se quence in the film where the two stowaways are watching pictures from America and imagining how their what their lives will be like once they get there. That’s very close to the memories I have as a Romanian teenager in those years. For young people, America was not just a place you go to make some money, but a fantasy.

La paura di crescere e di prendere la propria strada: Harry nella sua versione più dolce e malinconica.

Mihai Mincan by Andrea Zennaro

di Mihai Mincan con Soliman Cruz, Nikolai Becker, Bartholome Guingona, Emmanuel Sto. Domingo, Olivier Ho Hio Heen, Alexandre NGuyen (Romania, Francia, Grecia, Bulgaria, Repubblica Ceca, 122’)

Space Explorers: The ISS Experience è una serie canadese prodotta in collaborazione con la NASA e vincitrice nel 2021 di un Emmy Award. Per la realizzazione sono state utiliz zate telecamere con obiettivi a 360° progettate per filmare in assenza di gravità. Per la prima volta lo spettatore ha l’impres sione di trovarsi in una Stazione Spaziale immerso nella vastità dell’Universo, osservando i pianeti (il nostro compreso) da una posizione privilegiata ed inedita. Il risultato è strabiliante. Non c’è dubbio: le produzioni video a 360° si sono molto evolute e il loro linguaggio è ormai familiare al grande pubblico.

Inspired by a real story, this psychologi cal thriller follows Dim itru, a young Romanian clandestine aboard a cargo ship crossing the Atlantic. With him is a copy of the Bible, which will save his life when he is discovered by Joel, a Filipino crew. Joel risks his job for helping him, but his religion dictates he help him. A hard choice, dictated by faith, that will involve all crew in a game that grows dangerous by the hour… Romanian director and screenwriter Mihai Mincan (1980) graduat ed at Bucharest Univer sity in 2002. He di rected Love Bus (2014), documentaries Emigrant Blues: A Road Movie in 21/2 Chapters (2019) which he also wrote, The Man Who Would Be Free (2019), and short movie The Comet (2017). Mincan also wrote the script for The Palm Lines (2009), directed by George Chiper.

FUORI CONCORSO

Using a choice of genteel and idealistic verses, Davidi presents a peo ple’s critique of a conformist, militaris tic society. Born in Jaffa, Israel, Guy Davidi (1978) began his career in filmmaking as a cam eraman, to later direct documentaries on the Israeli-Palestinian conflict. Among the many, 5 Broken Cameras is worth of notice. The film has been co-directed with Emad Burnat and was nominated Best Documentary at the 2013 Academy Awards. Davidi also won Best Director Awards at the 2012 Sundance Film Festi val and at the 2013 Emmy.

L’isola di celluloide di Marcello Lasio

Il piccolo Filippo e sua madre si allontanano dalla ressa del ristorante per tornare alla spiaggia «Unattigua.giorno ti sorprenderà ciò che sarai riuscito a realizzare. Non ho mai capito da dove venga questa tua passione, ma del resto ce l’hai sempre avuta. Quando ti ho spiegato che gli attori inter pretano i personaggi tu hai risposto: «Anche io voglio imperpetare!». Certo amore mio, un giorno se vorrai potrai farlo. Ci sono tante storie da raccontare e ancora di più sono i personaggi. Hai solo dieci anni e un luminoso futuro davanti».

Chiude l’acqua mentre lo squillo nella sua testa è diventata una straziante richiesta d’aiuto. Nell’a prire l’anta scorrevole scivola e rovina quasi sui sanitari davanti al piatto doccia. Afferra il panno in spugna più piccolo che sia mai stato fabbricato e lo mette davanti al corpo. Ancora fradicio prende il telefono nel momento in cui smette di urlare. Il registro chiamate dice: CAPO. Fa partire la telefonata e si maledice. «Buongiorno Andrea, ero sotto la doccia. Sì sì, è tutto bellissimo, anzi devo ringraziar... no certo, nessuna vacanza. Sono consapevole dell’im portanza e delle pressioni. Per noi sarebbe una collaborazione preziosa. Sono bravi, sì. Pochi complimenti, quelli giusti. Vorremmo averli con noi. Perfetto. Arrivi in mattinata, ok. Allora ti auguro... un secondo che me lo segno».

«Even the phone is dead», dice Boris Karloff con sardonico divertimento quando manca la comunica zione nella villa maledetta dove due ingenui sposini americani finiscono invi schiati nella lotta fra due uomini: un architetto a capo di una setta satanista e uno psichiatra semi-pazzo che ha sete di vendetta. Boris Karloff e Bela Lugosi danno il volto ai due ne mici, con l’occasione per Lugosi, ex Dracula, di incarnare un ruolo più o meno positivo – almeno dopo la revisione. Perché il folle e bellissimo The Black Cat di Ulmer congiunge in sé almeno tre film: il progetto ini ziale, con l’elemento soprannaturale dei gatti neri; la parte effettiva mente girata e montata, centrata piuttosto sulla necrofilia di Karloff; una parte con scene aggiunte o rifatte per modificare in senso più po sitivo il personaggio di Lugosi. Eppure le incongruenze di trama che ne risultano ottengono l’effetto di rendere il film ancor più delirante e surreale. Ufficialmente ispirato a Il gatto nero di Poe (ma più vicino alle atmosfere di altri suoi racconti), The Black Cat è un campionario di ossessioni e perversioni sessuali (necrofilia, sadismo, stupro, ince sto, feticismo). Karloff tiene nel sotterraneo giovani donne morte e imbalsamate, appese per i capelli, come nella camera di Barbablù. Ma non si pensi a castelli gotici: il film si svolge in una villa dall’arreda mento modernissimo in stile Bauhaus, costruita su una fortezza dove sono morti migliaia di soldati di guerra. L’atmosfera cupa col peso di antichi orrori potrebbe ricordare i migliori romanzi di John Dickson Carr; né mancano tocchi di assurdo umorismo gettati qua e là. Lo stile netto, deciso, spietato di Ulmer (tedesco trapiantato in America, che si rovinò la carriera per amore), unito a tutto un gruppo di talenti, crea un autentico classico. Giorgio Placereani

Opera seminale, che ispirerà tra gli altri Tarantino, Jarmusch, Woo, Park Chan-Wook. Il film fu un fallimento, il regista fu licen ziato dalla Nikkatsu e per dieci anni non lavorò più. F.D.S. Koroshi no Rakuin (Branded to Kill) di Seijun Suzuki (Giappone, 1967, 92’) Sperimentatore, innovatore, ribaldo degli statuti cinematogra fici tradizionali. Il cinema di Godard non è semplicemente il cinema d’eccellenza della Nouvelle Vague: è un cinema spontaneo e prorompente, un processo critico di costruzione decostruttiva (e viceversa). Alla luce di questa viscerale complessità, degno di nota è il coraggioso tentativo di Leuthy di parlare di Godard in un modo inusuale, trascendendone l’aura leggendaria – spesso al limite del caricaturale – puntando al suo lato più riposto, ‘umano’. In questo docufilm l’intimità di Godard – mai del tutto irrelata con il lato pro fessionale – emerge soprattutto attraverso le testimonianze di chi ha potuto ‘vivere’ il regista di persona. Al di là della gloria imperitu ra c’è dunque la storia dell’uomo Godard: «bisogna vivere piuttosto che durare». Elena Migotto Godard seul le Cinéma (Godard Cinema) di Cyril Leuthy (Francia, 100’) DOC classici

5#6 INNOCENCE Orizzonti di Guy Davidi con Guy Davidi, Nikita Stewart, Arye Bar El, Ido Tako (Danimarca, Israele, Finlandia, Islanda, 100’) DAY 6

18.30 – 20.00 Isola Edipo, Riva di Corinto, via Falier Vitale, 1 Celebrate with Green Cross! Aperitivo di Networking con la Sardegna Film Commission Lunedì 5 settembre RSVP

CONTINUA...

“Sentire Location Manager”, “sollecitare Director Casting”. Altri problemi, altre questioni in sospeso. Quando finisce di scrivere il suo interlocutore ha già chiuso. Posa il telefono sul grembo. Guarda la finestra e sa benis simo che oltre quei tetti c’è il mare in moto perpetuo.

RESTAURI classici

Il produttore Una camera d’albergo, a La Maddalena, inondata di luce e refrigerata dal maestrale. Billy si sveglia, guarda verso la finestra e sa be nissimo che oltre quei tetti c’è il mare. Cristallino e invitante. In moto perpetuo. Si alza, entra in doccia e il suo smartphone squil la. Quando se ne accorge tutta la calma svanisce.

The Black Cat di Edgar G. Ulmer (USA, 1934, 65’)

The government forces them to make a choice: to be a part of society by doing their mandated military server, or follow their moral principles and risk social isolation. The consequences of this choice can be found in the diaries of those who lost their lives while in service.

Ispirato a storie vere, Innocence è uno spaccato sul tragico destino a cui il regime militare israeliano sottopone i giovani del Paese. La scelta è unilaterale, quasi coercitiva: arruolarsi e prestare servizio accettando i crismi di una socie tà fortemente militarizzata e la violenza che ne consegue. Ogni forma di dissenso è sopita e accompagnata all’inevitabile emarginazione sociale. Le tracce di una società conformista e militarista si ritro vano nelle foto, nei video e nei tanti diari di coloro che sono deceduti in servizio all’insaputa del mondo. Attraverso i loro pensieri gentili, idealistici e sensibili Davidi svela le pieghe di una società conformista e militarista.

Nato a Giaffa in Israele, Guy Davidi (1978) inizia la sua carriera cinemato grafica come cameraman per poi passa re alla regia di documentari incentrati sui conflitti tra Israele e Palestina. Tra questi spicca 5 Broken Cameras (2013), film documentario co-diretto con Emad Burnat e candidato agli Oscar come Miglior documentario. Ha inoltre vinto il premio come Miglior regista al Sundan ce Film Festival nel 2012 e gli Emmy Award del 2013. Inspired by true stories, Innocence is a window on the life of Israeli youth.

人 间 喜 剧 From 28.08 to 27.11.2022 Every day except Tuesday 10 am - 6 pm Abbazia di San Giorgio Maggiore, Isola di San Giorgio, Venezia Tomomotdesign Ai Weiwei LA COMMEDIA UMANA MEMENTO MORI thanks to in partnership with

Come Fondation Cartier siamo immensamente fieri di poter offrire al pubblico della Mostra del Cinema questa occasione davvero unica. Quale la scintilla capace di far scoccare questo irripetibile coup de foudre?

Focus Lav Diaz di Maria Casadei Il regista, attore, produttore e montatore filippino Lav Diaz è ospite a Venezia per la quinta volta. Uno dei maggiori esponenti dello slow cinema (genere filmico che predilige lunghissimi piani-sequenza e uno stile minimalista), Diaz viene ricordato (e a volte forse non visto) per le sue pellicole infinitamente lunghe, caratterizzate da un ritmo lento e contemplativo. Non torna tuttavia mai da un festival a mani vuote. Nel 2008 Melancholia vince la sezione Orizzonti, mentre Lahi, Haypop viene premiato nel 2020 per la miglior regia. Nel 2014 riceve il Pardo d’Oro al Festival di Locarno con From What Is Before e nel 2016 si aggiudica il Leone d’Oro con The Woman Who Left. Non mancano i riconosci menti al Festival di Cannes (Norte, the End of History, 2013) e alla Berlinale (A Lullaby to the Sorrowful Mystery, 2016). Nei lavori di Diaz la storia delle Filippine con tutte le sue ombre, narrata da un occhio interno con estrema sincerità e sensibilità, è quasi sempre protagonista. La dittatura di Marcos, l’oppressione e la violenza politica e sociale sono temi ricorrenti, così come il forte sentimento di ingiustizia e la crisi della classe intellettuale. In tutte le sue pellicole, salvo rare eccezioni, primeggia l’utilizzo di un vivido bianco e nero in cui la luce simboleggia la democrazia, una demo crazia che nelle Filippine viene da decenni oscurata dalle forze politiche al potere.

@allicarollo Villa Zavagli, Lungomare Marconi, Lido 28.2K follower Alice Carollo è fatta della pasta di cui sono fatte le star. Un primo piano lumi noso che su TikTok esalta storie di vita, tra musica e lip sync. È stata ginnasta ma la speranza dei suoi 20 anni è fare l’attrice, e a breve sarà su un set a Mal ta. La sua prima Venezia si preannuncia carica di #Venezia79#stardustemozioni.#contentcreatorallido

#repost Nel ’71 Rondi, all’esordio come Direttore artistico, era riuscito a riportare in laguna grandi nomi e grandi scandali, come il con troverso I diavoli di Ken Russel con Vanessa Redgrave e Oliver Reed. Rondi cavalca bene e con grande intelligenza la complessità del momento e soprattutto le forze che erano riuscite a smantellare quasi completamente la resistenza del direttore Chiarini. Anche lui deve di certo sgomitare, senza rinunciare per questo ad andare in cerca di guai con il film di Russel, tanto da essere costretto a ricuci re lo scandalo innescato dalla pellicola con accorate lettere ad un rappresentante del Vaticano e ad Andreotti, suo mentore e punto di riferimento. Rondi è stato un protagonista su cui tutte le forze avverse alla Mostra pote vano scagliarsi, a partire dalla stampa fascista che gli rinfacciava questa doppia personalità. Ha voluto fortemente diventare Master & Commander della Mostra del Cinema. Era circondato da un gruppo di esperti con cui si consultava, ma il potere decisionale era tutto saldamente nelle sue mani, questo è fuor di dubbio. Sue le decisioni circa i film da invitare e sua la volontà di andare anche in contrasto con le forze alberghiere o con gli stessi eredi di Volpi. In lui si percepisce ben definita la tena ce, lucida visione secondo la quale la cifra ar tistica della proposta cinematografica debba saper fondersi al meglio con quella mondana, coniugando l’eccellenza dei grandi registi con le esposizioni in città, che accolgono questi stessi registi ed attori in una cornice glamour ai massimi livelli culturali. Rondi non ha mai voluto rinunciare all’aspetto mondano, mai. [Estratto dell’intervista a Gian Piero Brunetta di Fabio Di Spirito, pubblicata su «Venezia News», #267, settembre 2022]

Photo Raymond Depardon

intervista

7#6 SOUND TRACKS a cura di F.D.S. Argentina, 1985_Se il cinema è una cartina di tornasole delle carat teristiche del Paese di riferimento, allora pos siamo dire che il popolo più divertente al mondo è quello argentino, almeno quello che più sa ridere di sé stesso. Pensiamo ai film della coppia CohnDuprat, da Il cittadino illustre a Competencia oficial, che partono da un tema autorevole, talvolta serioso (il ritorno di uno scrittore illustre nella sua città natale, il rapporto tra artista e mercante nell’arte con temporanea), per infine rivelarsi delle miniere di umorismo grottesco e irresistibile. Non fa ecce zione il film in questione, che affronta un tema di enorme impatto politico come l’incriminazione dei politici e militari coinvolti nella dittatura argentina tra il 1976 e il 1981, con una leggerezza e una verve comica impareg giabili, come nella scena del casting del team del procuratore che porta avanti l’accusa. Il film è accompagnato da una bella colonna sonora classica di Pedro Osuna, compositore spagnolo che risiede a Los Angeles, studi al prestigioso Berklee College di Boston, esperienze im portanti di orchestrazio ne e musiche accessorie in blolckbuster mondiali (come il bondiano No Time to Die). Osuna non ha ancora fatto il salto nella categoria dei com positori di prima fascia, ma potrebbe farlo presto.

Come Fondation Cartier stringiamo partnership con enti culturali di tutto il mondo. Lavoriamo regolarmente a contatto con gli artisti e, quan do possibile, ci piace interagire in prima perso na con essi per condividerne i progetti a tutto tondo e sostenerli nella maniera più completa e virtuosa possibile. La produzione di film non rientra nella nostra mission principale, anche se è capitato di lavorare negli anni con alcuni artisti che usano anche il mezzo cinematografico. In alcune mostre tematiche avevamo già utilizzato opere di Pelechian, come ad esempio Les Saisons del 1975, film incentrato sulla vita contadina in Armenia posto a confronto stimolante con altre pellicole incentrate sulla celebrazione ed esaltazione dei successi del progresso o sui problemi che lo sviluppo di queste tecnologie possono procurare. In che modo La Nature si coniuga con il principio del cinema d’inclusione? Grazie a questo film siamo potuti entrare in contatto con le abitudini rurali di Paesi che non conoscevamo, ma anche e soprattutto con tut te le sfaccettature della personalità umana. Nel film è possibile capire al meglio come in alcuni contesti culturali uomo e natura debbano per forza interagire, per questioni di pura e sempli ce sopravvivenza. Una convivenza i cui effetti sono visibili ai nostri occhi soprattutto negli ulti mi anni, convivenza che non sempre procede all’insegna dell’equilibrio e dell’armonia. Nel suo film La vie, 1993, Pelechian si dimostra poi particolarmente attento all’universo femmi nile, facendo della tematica dell’inclusione una delle caratteristiche principali del proprio lavoro. Quale in sintesi l’unicità della sua opera? Grande merito dell’opera di Pelechian è la capa cità di indirizzare la nostra attenzione su cose che appaiono talmente normali da non essere più valorizzate nel giusto modo, come appunto l’essenza prima della vita stessa o l’avvicendar si delle stagioni nel ciclo della natura. Il regista armeno si dimostra poi particolarmente talentuoso nel lavoro di montaggio: sarà questa sua capacità a farlo notare da Jean-Luc Godard, che lo farà poi conoscere al mondo intero.

Grazia Quaroni Fondation Cartier pour l’art contemporain Paris di Mariachiara Marzari

Con Pelechian collaboriamo da più di vent’anni. È un regista particolarissimo che ha fatto una decina di film in tutta la sua carriera, il più lungo dei quali dura una trentina di minuti. Con grande pazienza reciproca, la Fondation Cartier è riuscita a lavorare proficuamente con questo autore tanto particolare, una colla borazione che ci ha permesso oggi di pre sentare qui alle Giornate il suo La Nature uscito nel 2021. Attorno a questo film abbiamo costruito poi l’intero contenuto della giornata, un vero e proprio omaggio a tutta la sua originale e straordinaria filmografia, con la fortuna di poter godere della sua carismatica presenza.

Isola Edipo e Giornate degli Autori, all’interno dell’appuntamento dedicato al Cinema dell’Inclusione tra visione e formazione, in collaborazione con Fon dation Cartier pour l’art contemporain Paris, presentano l’opera di Artavazd Pelechian e il suo ultimo grande lavoro La Nature, commissionato nel 2005 da Fondation Cartier e da ZKM Filminstitut di Karlsruhe. L’incontro oggi, con il grande regista armeno in presenza, alle 18 in Sala Laguna. Come nasce la collaborazione tra Fon dation Cartier e Isola Edipo? Siamo entrati in contatto con Isola Edipo grazie a Raymond Depardon, uno tra i registi, i fotografi e gli autori a cui Isola Edipo e le Giornate degli Autori avevano negli anni passati dedicato un omaggio, precisamente nel 2018. Con il team di Isola Edipo, in particolare con Silvia Jop, abbiamo subito legato molto bene, confrontandoci su quali potessero essere le iniziative future comuni da sviluppare, soprattutto dopo aver capito come il loro focus si concentrasse su registi che portavano avanti i principi dell’inclusio ne, argomento sensibile anche per la Fondation. Quali gli elementi su cui si fonda la scelta di celebrare l’opera di Pelechian?

ORIZZONTI press - industry EN LOS MÁRGENES (On the Fringe) Juan Diego Botto (103’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 22.00 Sala Casinò ORIZZONTI press - industry OBET (Victim) Michal Blaško (91’) v.o. ucraino, ceco st. italiano/inglese 22.00 Sala Corinto GIORNATE DEGLI AUTORI EVENTO SPECIALE press - industry SIAMO QUI PER PROVARE (We’re Here To Try) Greta De Lazzaris, Jacopo Quadri (88’) v.o. italiano st. inglese 22.00 Sala Perla VENEZIA 79 press - industry THE ETERNAL DAUGHTER Joanna Hogg (96’) v.o. inglese st. italiano/inglese 22.00 Sala Pasinetti

ORIZZONTI press - industry EN LOS MÁRGENES (On the Fringe) Juan Diego Botto (103’) v.o. spagnolo st. italiano/inglese 19.30 Sala Corinto SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico - tutti gli accrediti PUIET (Sapling) Lorenzo Fabbro, Bronte Stahl (14’) v.o. rumeno st. italiano/inglese EISMAYER David Wagner (87’) v.o. tedesco st. italiano/inglese 19.30 Sala Volpi ORIZZONTI press - industry OBET (Victim) Michal Blaško (91’) v.o. ucraino, ceco st. italiano/inglese 19.30 Sala Pasinetti

SEGUE DA P. 3 21.00 Sala Giardino ORIZZONTI EXTRA pubblico - tutti gli accrediti AMANDA Carolina Cavalli (94’) v.o. italiano st. inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 21.45 Sala Grande VENEZIA 79 pubblico - tutti gli accrediti LOVE LIFE Koji Fukada (123’) v.o. giapponese, coreano, lingua dei segni st. italiano/inglese 21.45 Sala Darsena

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti MES PETITES AMOUREUSES (My Little Loves) Jean Eustache (123’) v.o. francese st. italiano/inglese 19.45 Sala Perla

FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry MUSIC FOR BLACK PIGEONS Jørgen Leth, Andreas Koefoed (92’) v.o. inglese, danese, giapponese st. italiano/inglese 21.45 Sala Volpi

FUORI CONCORSO - NON FICTION press - industry MUSIC FOR BLACK PIGEONS Jørgen Leth, Andreas Koefoed (92’) v.o. inglese, danese, giapponese st. italiano/inglese 20.00 PalaBiennale

VENEZIA 79 pubblico - tutti gli accrediti LES ENFANTS DES AUTRES (Other People’s Children) Rebecca Zlotowski (104’) v.o. francese st. italiano/inglese 19.00 Sala Grande CERIMONIA DI PREMIAZIONE pubblico PREMIO CAMPARI PASSION FOR FILM A ARIANNE PHILLIPS

VENEZIA 79 press - industry THE ETERNAL DAUGHTER

Joanna Hogg (96’) v.o. inglese st. italiano/inglese 19.30 Sala Casinò

PARLA CON ELLE Superata la prima settimana del Festival, è già tempo di bilanci. Piera Detassis, decana della Mostra e fine critica cinematografica, non si è fatta sfuggire l’occasione di conver sare a tu per tu con Rocío Muñoz Morales, madrina di Venezia 79, per carpire le sue impressioni sul Festival, la sua emozione, gli incredibili incontri, i film e i progetti che la vedono protagonista. Capelli e occhi scuri, sopracciglia folte, la 34enne attrice spa gnola, dopo una partenza folgorante con tanto di discorso emozionato alla serata inaugurale della Mostra, si è conquistata un posto speciale nella platea lidense. Red carpet dopo red carpet, la sua bellezza me diterranea ha conquistato pubblico e critica grazie ad uno stile impeccabile, elegante e mai sopra le righe. L’incontro di oggi, nell’ambito di Parla con Elle, si svolge all’Hotel Excelsior nello spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo, Sala Tropicana 1, alle 18. Tutti gli incontri danno vita ad altrettanti contenuti video, disponibili su tutte le pro perties digitali del gruppo Hearst.

FUORI CONCORSO pubblico - tutti gli accrediti KAPAG WALA NANG MGA ALON (When the Waves Are Gone) Lav Diaz (188’) v.o. tagalog st. italiano/inglese 17.00 Sala Casinò

IN SPIAGGIA CON COSMOPOLITAN

8 #6 INTERNATIONAL CRITICS SCREEN INTERNATIONAL HOLLYWOODTHE REPORTER VERDICTFILMTHE MACHERETMATHIEU MONDELE CROLLBEN WRAPTHE KOCHTOMMASO PAISEL ROMNEYJONATHAN OBSERVERTHE HOLLENDERBARBARA RZECZPOSPOLITA KOTHENSCHULTEDANIEL FRANKFURTER RUNDSCHAU LES ENFANTS DES AUTRES HHH HHHH HHH½ HH½ HHH½ HH HHHH HH½ HH½ L’IMMENSITÀ HHH HHH½ HHH H HH HH HHHHH HHH½ THE WHALE HHH HHHH HHHH½ H HHH HHHH½ HHH HHHH HH½ Vedi tutti i film moviesallSee 14.00 Sala Perla SETTIMANA DELLA CRITICA - SIC@SIC pubblico 14+ - tutti gli accrediti REGINETTA Federico Russotto (20’) v.o. italiano st. inglese AUS MEINER HAUT (Skin Deep) Alex Schaad (103’) v.o. tedesco st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 14.30 Sala Grande FUORI CONCORSO - NON FICTION pubblico - tutti gli accrediti IN VIAGGIO Gianfranco Rosi (82’) v.o. italiano, spagnolo, inglese st. italiano/inglese 14.30 Sala Giardino ORIZZONTI EXTRA press - industry AMANDA Carolina Cavalli (94’) v.o. italiano st. inglese 14.30 Sala Casinò VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti LA MARCIA SU ROMA (March on Rome) Dino Risi (92’) v.o. italiano st. inglese 14.30 Sala Corinto VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti THE BLACK CAT Edgar G. Ulmer (65’) v.o. inglese st. italiano 15.00 PalaBiennale ORIZZONTI pubblico 14+ - tutti gli accrediti TI MANGIO IL CUORE (Burning Hearts) Pippo Mezzapesa (117’) v.o. italiano, dialetto pugliese st. italiano/inglese 16.30 Sala Corinto VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico 14+ - tutti gli accrediti KOROSHI NO RAKUIN (Branded to Kill) Seijun Suzuki (92’) v.o. giapponese st. italiano/inglese 16.45 Sala Grande VENEZIA 79 pubblico - tutti gli accrediti THE BANSHEES OF INISHERIN Martin McDonagh (109’) v.o. inglese st. italiano 17.00 Sala Darsena ORIZZONTI pubblico - tutti gli accrediti INNOCENCE Guy Davidi (101’) v.o. ebraico st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 17.00 Sala Giardino

VENEZIA CLASSICI - RESTAURI pubblico - tutti gli accrediti LA MARCIA SU ROMA (March on Rome) Dino Risi (92’) v.o. italiano st. inglese Opera Prima Accesso in sala consentito solo fino a 10 minuti pri ma della proiezione. La prenotazione è obbligatoria per pubblico e accreditati./ Access will be allowed only 10 minutes before screening time. Reservation is required for the public and pass holders.

FUORI CONCORSO DON’T WORRY DARLING Olivia Wilde (123’) v.o. inglese st. italiano/inglese 19.30 Sala Darsena

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti GODARD SEUL LE CINÉMA (Godard Cinema) Cyril Leuthy (100’) v.o. francese st. italiano/inglese 17.00 Sala Perla GIORNATE DEGLI AUTORI pubblico 14+ - tutti gli accrediti LOBO E CÃO (Wolf and Dog) Cláudia Varejão (111’) v.o. portoghese st. italiano/inglese A seguire incontro con gli autori/Q&A 17.00 Sala Volpi

VENEZIA CLASSICI - DOCUMENTARI pubblico - tutti gli accrediti THE GHOST OF RICHARD HARRIS Adrian Sibley (106’) v.o. inglese st. italiano 17.30 PalaBiennale

La spiaggia del Des Bains è uno dei nuovi e più frequentati luoghi del Festival. È qui infatti che tutti i giorni dalle 18 alle 22 il cinema si dà appuntamento. L’idea è di «Cosmopolitan», che qui ha aperto il suo Dopocinema, dove con il sottofondo delle colonne sonore più intense di sempre, grazie all’archivio di Cam Sugar, free drink & food creano l’atmosfera per incontri informali con gli ospiti appena scesi dal red carpet. Gli appuntamenti di oggi vedono sfilare tra gli altri Carolina Crescentini (h. 18), Carolina Sala (h. 18.30), Can Yaman e Francesca Chil lemi (h. 18.45), Carl Brave e Mariasole Pollio (h. 19) e la madrina del Festival Rocío Muñoz Morales (h. 20), intervistati dal Direttore Lavinia Farnese. Via Lungomare Marconi 10 Daily Venezia79 Supplemento di n. 267 settembre 2022 Autorizzazione del Tribunale di Venezia n. 1245 del 4/12/1996 Direttore responsabile Venezia News Massimo Bran Redazione Marisa Santin (coordinamento editoriale), Mariachiara Marzari (immagine e comunicazione), Paola Marchetti (direzione organizzativa), Davide Carbone, Chiara Sciascia, Andrea Falco, Fabio Marzari, Luca Zanatta (graphic design) Hanno collaborato Loris Casadei, Maria Casadei, Fabio Di Spirito, Roberto Pugliese, Sara Sagrati, Cesare Stradaioli, Riccardo Triolo, Delphine Trouillard, Andrea Zennaro, Shanna Beggio, Silvia Baldereschi, Elena Migotto, Matilde Corda Stampa CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it redazione@venezianews.it - www.venezianews.it/daily2022

FUORI CONCORSO pubblico DON’T WORRY DARLING Olivia Wilde (123’) v.o. inglese st. italiano/inglese a VENEZIAseguire 79 pubblico LOVE LIFE Koji Fukada (123’) v.o. giapponese, coreano, lingua dei segni st. italiano/inglese

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CHECK-IN

DI MATTIA PASQUINI IL CINEMA E I SUOI OSPITI DON’T WORRY DARLING IL CICLONE HARRY

Come aveva scelto Shia LaBeouf per quello di suo marito Jack, prima di protestarlo per il discutibile comportamento tenuto - con il cast e la stessa Pugh - e approfittare della cancellazione del tour di Harry Styles a causa della pandemia.

L’unica a sospettare del lusso e i comfort che li circondano, però, sembra essere la sola Alice. Unica tra tante “brave persone” a sfidare regole e consuetudini per scoprire la verità dietro al progetto Victory. Un Sogno D opo “Timothée mangia la pasta con me” quale sarà il copy dal red carpet di Venezia 79 per Harry Styles ? Lasciamo la creatività alle centinaia di fan che si affolleranno oggi dinanzi l’entrata del Palazzo del cinema, per l’anteprima mondiale di Don’t Worry, Darling, di cui l’ex componente dei One Direction è protagonista. Un film la cui attesa è stata alimentata da eventi inaspettati accaduti delle scorse settimane, dalla causa di affidamento dei figli della regista Olivia Wilde alla lunga intervista rilasciata da Styles a Rolling Stone in cui parla anche della sua posizione nei confronti della fluidità sessuale.

Americano claustrofobico e angosciante, nel quale privacy e libertà sono degli optional e il controllo è oppressivo. Un’allegoria intrigante basata su una sceneggiatura inserita nella Black List del 2019.  n “sicura” comunità di Victory. Un intorno protetto quanto inquietante, nel quale si svolge questo film ambientato negli anni ‘50 e costruito intorno al progetto sperimentale top-secret che coinvolge tutti i protagonisti. Che non sarebbero dovuti essere quelli che vedremo sullo schermo, almeno nelle intenzioni iniziali della Wilde. La quale aveva pensato di tenere per sé il ruolo principale di Alice, per poi cederlo alla ottima Florence Pugh (si dice dopo averla vista in Midsommar).

MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA

“Siete pronti a vivere la vita che meritate?” è la domanda che ci pone il film, il secondo diretto dalla Wilde (dopo Booksmart), un thriller psicologico che - prima di arrivare nelle sale il 22 settembre - si prepara a sorprendere il Lido e i tanti che negli ultimi tempi siano stati distratti dalle vicende familiari della regista o dai dettagli delle scene di sesso annunciate tra Florence Pugh e la superstar Harry Styles. C’è molto di più dietro la facciata dell’esclusiva e L’arrivo di Penélope Cruz, protagonista di L’immensità di Emanuele Crialese, in concorso a Venezia 79. STYLES AL LIDO

DI FLAVIO NATALIA Le giornate di ieri e oggi alla Mostra del Cinema di Venezia, scandite da grandi film, in concorso e non, hanno acceso i riflettori anche su un altro aspetto che sottolinea la vitalità del cinema: la sua capacità di attrarre, e a volte cooptare, personaggi in genere distanti dalla cinematografia d’autore , scambiando con loro energia e potere d’attrazione, a beneficio degli spettatori o a volte anche dei semplici fan delle star ospitate, chiamate comunque ad avvicinarsi ai luoghi del cinema proprio per seguire i loro eroi. È accaduto ieri con il passaggio a Orizzonti di Ti mangio il cuore, di Pippo Mezzapesa , che ha per protagonista la cantante e conduttrice tv Elodie , al suo esordio nel cinema. E accadrà oggi con Don’t Worry Darling, di Olivia Wilde , che ha il suo interprete nell’ex One Direction Harry Styles , ormai star solista del Pop venerata da legioni di giovanissimi. Elodie ha convinto sia nel ruolo di Marilena, donna della mafia garganica in grado di sfuggire al suo destino, sia quando ha spiegato il perché della scelta di esordire sul set («Volevo un’esperienza diversa e più profonda di quelle che mi capitano nella musica»). Ed è stata assediata dai fan per tutto il giorno. Harry Styles – alla seconda prova d’attore - oggi provocherà al Lido una vera invasione di ammiratori. E magari si troverà a dividersele con un altro sex symbol dello showbiz, il turco Can Yaman , che con il cinema d’autore non ha ancora avuto frequentazioni ma si sta facendo largo nel mondo delle serie pop, dopo aver iniziato con le telenovele. Facile immaginare ciò che accadrà: gli amanti del cinema, che vivono la Mostra come un’isola, un cenacolo per iniziati, verranno sommersi da fan urlanti che travolgeranno tutto. E brontoleranno contro quell’ “ invasione aliena ” che nel nome dello showbiz “sporca” la loro passione e lo stesso mondo del cinema. Però in questi tempi “fluidi” e di sale semivuote, viene di porsi una domanda: se personaggi di altri mondi scelgono di misurarsi col cinema, o anche solo di salire a bordo da ospiti per un giro, portando in dote legioni di fan che in genere non vanno a vedere i film, siamo sicuri che per il cinema sia una brutta notizia? n 79ª

KiKi Layne è tra le mogli inconsapevoli di quel che succede nel mondo parallelo in cui vivono, nel mezzo del deserto californiano, guidato dal misterioso Frank ( Chris Pine ).

n. 6 lunedì 5 settembre 2022

n LOVE Giappone/Francia,LIFE 2022. Regista Kôji Fukada. Interpreti Fumino Kimura,

LOVE LIFE DI TIZIANA LEONE

IN VIAGGIO

Allievo di Kiyoshi Kurosawa alla Film School of Tokyo, consacrato a Cannes nel 2016 con il Premio della Giuria nella sezione Un Certain Regard grazie allo straordinario Harmonium, Kôji Fukada arriva in concorso a Venezia con Love Life, in uscita nelle sale italiane per Teodora Film il 9 settembre. Il film prende spunto da una canzone dell’omonimo album uscito nel 1991 della musicista Akiko Yano , autrice delle musiche del film d’animazione I miei vicini Yamada e degli effetti sonori dei due cortometraggi Yadosagashi e Mizugumo Monmon diretti da Hayao Miyazaki Al centro del racconto c’è Taeko, interpretata da Fumino Kimura , una donna felicemente sposata che vive con il figlio Keita e il marito Jiro ( Kento Nagayama ), fino a quando non riappare a sorpresa il padre del piccolo, Park ( Atom Sunada ), sordo, ammalato e nullatenente. Così Taeko decide di aiutarlo. In questo toccante e profondo ritratto al femminile, il regista ha scelto di affidare il ruolo da protagonista a Fumino Kimura , nota per la serie tv di Netflix The Many Faces of Ito del 2018 e per il ruolo di Yoko nella commedia d’azione The Fable dell’anno successivo. Considerato uno degli autori di spicco del nuovo cinema giapponese, presente a Locarno con Yokogao (A Girl Missing) nel 2019, Kôji Fukada ha frequentato anche il mondo delle serie tv, grazie a The Real Thing, la cui versione per il cinema è stata selezionata a Cannes 2020. Del cast di Love Life fanno parte anche Hirona Yamazaki, Misuzu Kanno, Tomorowo Taguchi, Tetsuta Shimada e Mito Natsume. Il film arriva in sala a settembre, per il regista giapponese è un’ulteriore soddisfazione visto che durante la pandemia ha promosso, con un ottimo successo, insieme all’amico Ryūsuke Hamaguchi , regista di Drive My Car, una campagna di raccolta fondi per sostenere le sale. n

WHEN THE WAVES ARE GONE DI VANIA AMITRANO

The Banshees of Inisherin (nelle sale italiane dal 3 febbraio 2023 con il titolo Gli spiriti dell’isola) corre per il Leone d’oro e vanta nel cast altri due attori di talento. Kerry Condon ha già lavorato con McDonagh in Tre Manifesti, e torna a Venezia 22 anni dopo la sua prima volta, quando accompagnò giovanissima un film che raccontava un’altra storia irlandese ambientata in un piccola comunità e pervasa di magia, Come Harry divenne un albero, di Goran Paskalijevic, con protagonista uno strepitoso Colm Meaney. Barry Keoghan è il figlio del poliziotto di Inisherin, anche lui alle prese con cose da risolvere nella sua vita. Keoghan, dublinese, aveva già lavorato con Colin Farrell ne Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos. Nell’ultimo anno ha fatto il suo ingresso in entrambi gli universi dei cinecomics, in quello Marvel intepretando Druig degli Eternals, diretto dalla vincitrice del Leone d’oro 2020 per Nomadland Chloé Zhao. Per la DC ha invece fornito un cameo vocale nel finale di The Batman, per poi scoprire che è lui il Joker scelto dal regista Matt Reeves che vedremo nel prossimo capitolo. n

Mosso dal desiderio di raccontare l’emozione del mondo visto attraverso lo sguardo di Papa Francesco, Gianfranco Rosi ha scelto di realizzare In viaggio seguendo gli itinerari del Pontefice anche personalmente. Il film è un’opera letteralmente in itinere che il regista, già Leone d’oro nel 2013 con Sacro GRA (nonché Orso d’oro nel 2016 per Fuocoammare), ha continuato ad aggiornare fino all’ultimo. Il racconto, fatto in parte di immagini di repertorio, compone una sorta di Via Crucis del Papa attraverso i temi più drammatici che affliggono il mondo contemporaneo. Povertà, migrazioni, guerre, emergenza ambientale: sono le dolorose tappe che Francesco ha voluto attraversare recandosi di persona nei Paesi del mondo più colpiti da queste tragedie. Nonostante l’età e la salute incerta, in 9 anni di pontificato Bergoglio ha compiuto 37 viaggi e visitato 59 paesi facendosi anche carico di dolore, fatica e gioie dei luoghi visitati. Dall’Italia, al Brasile, Cuba, Stati Uniti, continente africano, fino al Sud-est asiatico, Papa Francesco non ha voluto esimersi dal suo compito di testimone delle sofferenze che affliggono il mondo, consapevole che la sua presenza non solo avrebbe offerto conforto alle popolazioni, ma avrebbe anche dato voce e risalto alle loro tragedie nel panorama mondiale. Con la stessa eloquente semplicità dei gesti e delle parole di Papa Francesco, il documentario segue i suoi spostamenti, mostra ciò che lui vede e ascolta ciò che lui dice. Mentre la narrazione di Rosi si muove in modo equilibrato tra materiale d’archivio dei viaggi del Papa, immagini del suo cinema, attualità e storia più recente. «Se credevamo di sapere tutto sul Bergoglio pensiero e sul valore dei suoi pellegrinaggi in giro per il mondo, vi assicuro che alla fine del film vi ricrederete tutti come mi sono ricreduto anche io», ha commentato il direttore artistico Alberto Barbera a proposito del film di Rosi. In viaggio uscirà in sala il 4 ottobre, il giorno di San Francesco, distribuito da 01 Distribution Van. Am.

La morbidezza del nitido bianco e nero dei suoi film, fatti di inquadrature fuori dall’ordinario, fa da contrappunto alla ruvida drammaticità delle sue storie, che si soffermano spesso sulla controversa situazione politica e sociale contemporanea delle Filippine. When the Waves Are Gone è l’ultima opera di Diaz; ha subito diverse interruzioni in fase di lavorazione, ma finalmente vede la luce in anteprima Fuori Concorso a Venezia 79. In quanto a costi di realizzazione e durata si discosta dai precedenti lavori del regista. Con una produzione internazionale più consistente e in poco più di tre ore soltanto, il film narra la storia del tenente Hermes Papauran, uno dei migliori investigatori delle Filippine, che si trova ad un profondo bivio morale. La rigida politica di ordine pubblico applicata dal presidente del Paese, Rodrigo Duterte, che ha lanciato una vera e propria guerra contro la droga, sconcerta il mondo per la sua brutalità e le conseguenti violazioni dei diritti umani. Le atrocità commesse dalla polizia stessa corrodono il tenente Papauran sia fisicamente che moralmente, mentre un oscuro passato con cui dovrà fare i conti lo perseguita. Kento

DAILY n. 6 - LUNEDÌ 05.09.2022 p. 3in Mostra

Nagayama, Atom Sunada. Durata 123’ DI ALESSANDRO DE SIMONE KAPAG WALA NA ANG MGA 2022Danimarca,Portogallo,Francia,Filippine,ALON .Regia: Lav Diaz. Interpreti: John Lloyd Cruz, Ronnie Lazaro, BuencaminoShamaine Durata: 187’. IN Italia,VIAGGIO2022 . Regia: Gianfranco Rosi Durata: 80’ THE BANSHEES OF INISHERIN Irlanda, Regno Unito, Usa Regia:Martin McDonagh Interpreti Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan Durata: 109’

Martin McDonagh è un regista che si affeziona. Lo si capisce dal suo nuovo film, The Banshees of Inisherin, in cui riunisce la coppia protagonista del suo ottimo esordio In Bruges. Riecco quindi Colin Farrell e Brendan Gleeson di nuovo insieme, questa volta nei panni di Padraic (Farrell) e Colm (Gleeson), due vecchi amici che vivono su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda. Tutto scorre tranquillo, finché un giorno Colm decide all’improvviso di porre fine alla loro amicizia. Padraic non capisce perché e la cosa lo devasta. L’uomo cerca l’aiuto della sorella Siobhan, anche lei alle prese con istanze che la preoccupano e che coinvolgono altri componenti della minuscola comunità sull’isola. Intanto la situazione tra Padraic e Colm rischia di precipitare con conseguenze terribili. The Banshees of Inisherin è il quarto film del britannico McDonagh, che con il suo precedente, il premiatissimo Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, era stato invitato in concorso al Lido nel 2017, tornando a casa con l’Osella per la migliore sceneggiatura. Il film vinse due Oscar, per le interpretazioni di Frances McDormand e Sam Rockwell. McDonagh lavora molto bene con i suoi attori, lo ha dimostrato con 7 psicopatici, in cui gestisce un cast all star composto, tra gli altri, da Christopher Walken, Woody Harrelson, Michael Pitt e gli stessi Farrell e Rockwell.

THE BANSHEES OF INISHERIN

Vincitore di diversi premi ai festival di Venezia, Locarno e Berlino, il regista filippino Lav Diaz è un habitué della Mostra del Cinema, dove nel 2016 ha ottenuto il Leone d’oro per The Woman Who Left - La donna che se ne è andata Noto per l’eccezionale lunghezza dei suoi film a bassissimo budget, su cui anche il direttore artistico Alberto Barbera ha scherzato durante l’ultima conferenza stampa di presentazione del Festival, Diaz si è sempre distinto anche per un linguaggio che passa prima di tutto attraverso la poetica delle immagini.

Venezia ritrova un altro personaggio caro al pubblico e destinato a trasformare in evento la sua presenza al Lido. È Can Yaman , l’attore turco, acclamatissimo sex symbol e sulle copertine dei rotocalchi rosa per mesi grazie alla love story – ormai finita –con la conduttrice tv Diletta Leotta. Yaman, fotografatissimo ieri all’imbarcadero dell’Excelsior, sarà oggi braccato dalle fan, che proveranno ad intercettarlo in serata al Dopocinema di Cosmopolitan sulla spiaggia del Des Bains, e domani sarà con Francesca Chillemi all’ evento teaser di Viola come il mare, la nuova serie targata Lux Vide e RTI Mediaset, in arrivo su Canale 5, di cui i due sono protagonisti. n

PENÉLOPE CRUZ RACCONTA IL SUO “SÌ”

ELODIE E LA “TERAPIA DEL CINEMA”

Per Elodie, il passaggio dalla musica al cinema, è una questione di vibrazioni. «Faccio intrattenimento, ma avevo bisogno di parlare con un’altra vibrazione, più profonda, e quando è arrivato il personaggio di Marilena ho accettato con entusiasmo». Alla Mostra per il film di Pippo Mezzapesa Ti mangio il cuore, la cantante romana veste per la prima volta i panni di attrice, un esordio che più sotto i riflettori di così non si poteva. «Pensavodatempo – confessa - che sarebbe stato bello fare l’esperienza da attrice. Attendevo la magia, qualcosa che mi colpisse e mi desse la forza e il coraggio di fare qualcosa di non possibile nel mio lavoro di cantante. Quando ho letto il copione che mi ha dato Pippo ho pensato che Marilena fosse una donna vera, con un carattere complesso: mi sono innamorata di lei, poteva sembrare pretenzioso da parte mia iniziare con un personaggio così, ma mi è sembrata una grande occasione per confrontarmi con qualcosa di più profondo». Abituata ai concerti, alle arene, ai dischi d’oro, Elodie affronta il Lido e il red carpet quasi in punta di piedi, si lascia guidare dal resto del cast e da un regista che l’ha fortemente voluta, ancora prima di tutti altri. «Due sono stati i punti di partenza in questo film – sottolinea Mezzapesa - Il bianco e nero ed Elodie: cercavo un’attrice adatta a un personaggio così forte e contrastato, e istintivamente ho pensato a lei. All’inizio mi hanno preso per pazzo, ma lei è stata la più pazza e coraggiosa di tutti, perché si è tuffata con coraggio». Partita dalla scuola di Amici, Elodie ha scalato le classifiche, è passata dal Festival di Sanremo da artista e conduttrice, ora è atterrata al cinema, imparando il mestiere da chi già lo faceva. «Sul set ho lavorato con Lidia Vitale, un’attrice con tanta esperienza che mi ha messo a disposizione i suoi strumenti, ho avuto la fortuna di confrontarmi con persone che mi hanno sostenuta». Il set è stata anche una scuola di vita. «Ho scoperto molte cose di me facendo questo lavoro – aggiunge - Sarei orgogliosa di avere accanto una donna come Marilena, che sceglie la vita e di non accettare certi schemi. Grazie a lei ho avuto la possibilità di scoprirmi nelle mie fragilità». E ora che il mondo del cinema l’ha accolta? «Mipiacerebbecontinuare,magariscegliendocon cura i progetti, così già che ci sto, faccio anche un po’ di terapia» n

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E ALLA MOSTRA TORNA ANCHE CAN YAMAN

DI TIZIANA LEONE

IN PRIMO PIANO UN ANNO LUCE - PRESENTAZIONE DELLA NUOVA LINEA EDITORIALE DEI DOCUMENTARI DI LUCE CINECITTÀ Italian Pavilion, ore 15.30 Con Chiara Sbarigia - Presidente di Cinecittà SpA e Enrico Bufalini direttore Cinema e Documentaristica di Luce Cinecittà

“NON È UN CASO SE SONO MADRE IN TANTI FILM”

Sarà Chiara Vinci la madrina della prossima edizione di Cortinametraggio, il festival dei corti e dei talenti emergenti ideato e diretto da Maddalena Mayneri, in programma dal 19 al 26 marzo 2023. Alla presentazione di ieri al Lido è stata svelata la data d’avvio del bando: ci si potrà iscrivere dal 12 settembre, sulla piattaforma Filmfreeway. La Vinci, classe 1995, si è fatta notare alla Mostra 2020 ne I predatori di Pietro Castellitto e poi in Generazione Neet di Andrea Biglione. A parlare del festival a Venezia Maddalena Mayneri e, il direttore artistico di Cortinametraggio 2023 sarà Niccolò Gentili. L’ edizione sarà in partnership con la piattaforma The film Club Radio Monte Carlo che sarà la radio ufficiale.

APPUNTAMENTI

Victoria Bousis racconta Stay Alive My Son, in gara a Venice Immersive, sulla Cambogia dei Khmer Rossi La Mostra di Venezia è anche un laboratorio prezioso di nuovi linguaggi: lo conferma Stay Alive My Son, della regista greco-americana Victoria Bousis, in concorso nella sezione

Venice Immersive, un progetto basato sul best seller internazionale di Pin Yathay, e capace di unire narrazione interattiva, tecnologia virtuale ed esperienza immersiva, in cui lo spettatore, aiutato da un visore dotato di cuffie e da un bracciale, viaggia nell’anima di uomo costretto ad abbandonare il proprio bimbo malato per sfuggire alle atrocità dei Khmer Rossi in Cambogia. «Usiamo il mondo virtuale – racconta Bousis – per far sperimentare alle persone qualcosa di unico. Volevo che il pubblico, invece di guardare e basta, entrasse nelle scarpe di quest’uomo anziano e condividesse la sua esperienza lì dove l’ha vissuta, vivendo i suoi ricordi: in questo mondo il cervello di chi guarda comincia a pensare di essere il personaggio protagonista. Amo il cinema tradizionale, ma sono convinta che sia necessario raccontare storie di diritti umani in modo diverso, per raggiungere le giovani generazioni. Qui parliamo di genocidio in Cambogia, ma può valere per la guerra in Ucraina» Tiz. Le.

A CRIALESE PER L’IMMENSITÀ A proposito di star, tra i protagonisti di ieri alla Mostra di Venezia è stato anche il giorno di Penélope Cruz, in gara ne L’immensità di Emanuele Crialese L’attrice spagnola, due figli nati dall’unione con Javier Bardem, ha svelato perché ha accettato il ruolo: «Ho interpretato molte madri nella mia carriera. Anche quando ero molto giovane con Pedro Almodóvar. Con lui ho fatto sette film e in cinque di questi interpreto una madre e non credo sia una coincidenza. Ho un istinto materno molto forte, sono davvero affascinata da ciò che accade all’interno di ogni famiglia. Per me è sempre un onore interpretare molte donne e madri diverse». D.D.F.

GLI SHOWRUNNER ESISTONO IN ITALIA? SÌ, ANZI NO Se ne è parlato nel panel di Good Girls Planet & ITTV Forum&Festival La figura dello showrunner , nata negli Stati Uniti, è stata analizzata ieri nel panel di Good Girls Planet & ITTV Forum&Festival , organizzato da Valentina Martelli e Cristina Scognamillo . Lo showrunner è il professionista che supervisiona l’intero lavoro di realizzazione di film e serie, dalla sceneggiatura alla scelta delle location al casting, dalla pre-produzione alla post-produzione. Ma esiste una figura così in Italia? «Io sono convinta di sì – ha sottolineato il direttore di Raifiction Maria Pia Ammirati –. Penso al ruolo di Bellocchio in Esterno Notte per esempio». Convinto del contrario Marco Chimenz ad di Cattleya «Negli Usa lo showrunner esiste perché hanno a disposizione budget ben più elevati dei nostri. È una figura che purtroppo in Italia non possiamo permetterci» Tiz. Le.

ORE 10.00. CASA DEGLI AUTORI: Una finestra sul cinema di Artavazd Pelešjan. Isola Edipo in collaborazione con Fondation Cartier presenta i cor ti Les Habitants (1970), Les Saisons (1975), Fin (1992), LaVie(1993). A seguire, workshop rivolto a studenti universitari di cinema e arti. ORE 11.00. SPAZIO INCONTRI: Conferenza del VOD market day. Si discute dei modelli di business e dei diritti di diffusione dei prodotti video on de mand (VOD). Con Marc Putman, Guy Bisson, Chris Cooke, Wendy Bernfield e altri. ORE 11.15. SALA PERLA: Consegna premio SIAE a Daniele Ciprì, seguirà la proiezione del corto metraggio La Fornace ORE 11.30. SPAZIO REGIONE VENETO: Panel su accordo CSC e regione Veneto. ORE 14.30. SPAZIO INCONTRI: India come nuovo mercato. Si discute della possibilità di di stribuzione e coproduzione con l’India. Modera il giornalista di Variety Naman Ramachandran, ne parlano registi e produttori italiani e indiani. ORE 13.00. ITALIAN PAVILION: Miu Miu Wo men’s Tales. Incontro 3# con le attrici Alba Baptista, Raffey Cassidy, Quintessa Swindell ORE 15.00. HOTEL DANIELI: Consegna del pre mio Cultured Focus Lifetime Achievement Award a Pino Calabrese per i 50 anni di carriera dell’attore. Seguirà il panel Diversity in film ORE 16.00. CASA DEGLI ARTISTI: La co stellazione UnArchive presenta il Premio Cesare Zavattini, la Residenza Artistica Suoni e Visioni e UnArchive Found Footage Fest. Intervengono Vin cenzo Vita, Marco Bertozzi, Enrico Bufalini, Luigi Chimienti, Laura Delli Colli, Gabriella Gallozzi, Au rora Palandrani, Luca Ricciardi. ORE 16.15. SPAZIO REGIONE VENETO: Miu Miu Women’s Tales. Incontro 4# con le attrici Lili Reinhart Yasmin Finney Emma Appleton ORE 16.50. CASA DEGLI ARTISTI: Iniziativa sul caso Julian Assange promossa dall’Archivio Au diovisivo del Movimento Operaio Democratico e dall’Associazione Articolo 21. Con Ottavia Piccolo, Giorgio Gosetti. ORE 17.00. SPAZIO INCONTRI: Final Cut in Ve nice, cerimonia di premiazione. ORE 17.00. VENICE IMMERSIVE ISLAND: Nell’Area Relax incontro con gli autori di Taiwan con i registi Craig Quintero, Singsing Chen, Rick Treweek ORE 18.00. DES BAINS: Il Dopocinema di Co smopolitan con Rocìo Munos Morales, Carl Brave, Carolina Crescentini, Mariasole Pollio, Carolina Sala. La musica è quella dell’archivio della Cam records. Fino alle ore 22.00. Oggi attesi anche Can Yaman e Francesca Chillemi. ORE 18.40. ITALIAN PAVILLION: Presenta zione ufficiale della piattaforma The Film Club Presenti come ambasciatori Laura Chiatti e Marco Bocci. Sarà la prima piattaforma multicanale italia na in streaming che includerà i canali Rarovideo, Full Action e Minerva Classic. ORE 22.00. AEROPORTO NICELLI: Indie Jun gle Fest. Concerto live di Fulminacci e Ditonellapiaga. Ingresso fino a esaurimento posti.

LA CANTANTE E CONDUTTRICE SVELA IL PERCHÉ DEL SUO DEBUTTO DA ATTRICE IN TI MANGIO IL CUORE, DI PIPPO MEZZAPESA: «IL SET È UNA SCUOLA DI VITA»

“NELLE SCARPE DI UN UOMO CHE FUGGE”, GRAZIE ALLA VR

CHIARA VINCI VOLTO DI CORTINAMETRAGGIO 2023

in Mostra H

DAILY n. 6 - LUNEDÌ 05.09.2022 p. 5in Mostra AL LIDO con STEFANO DISEGNI Stefano Disegni Channel FOTO DI GRUPPO PER GLI OSPITI DI FILMING ITALY RED CARPET PER IL CAST DI THE WHALE: IL BRENDANARONOFSKYREGISTADARREN,SADIESINKEFRASER ELODIE, PROTAGONISTA DI TI MANGIO IL CUORE AL VIA L’ INDIE JUNGLE FEST DA STASERA MUSICA LIVE GRATUITA ALL’AEROPORTO DEL LIDO CON FULMINACCI+DITONELLAPIAGA, CALIBRO 35 E LA RAPPRESENTANTE DI LISTA La musica dal vivo irrompe al Lido di Venezia in occasione della Mostra del cinema: tra stasera e mercoledì, i concerti avranno per protagonisti Fulminacci+Ditonellapiaga (stasera), Calibro 35 (domani) e La rappresentante di Lista (il 7), realizzati da Sky Arte ed Erma Pictures sotto il marchio Indie Jungle Fest , il programma tv, dedicato ai più rappresentativi artisti della scena indipendente, che si appresta a celebrare la terza stagione. La location d’eccezione che ospita le tre serate è l’ Aeroporto Nicelli , primo aeroporto civile d’Italia, aperto nel 1926 e considerato fra gli aeroporti più belli al mondo. I concerti saranno gratuiti , fino a esaurimento posti. Per facilitare l’afflusso ai tre concerti, oltre alle consuete linee ACTV dagli approdi di Lido S.M.E., verrà messa a disposizione una corsa supplementare dedicata, con partenza alle ore 00:30 dalla fermata di Lido S. Nicolò, con destinazione S. Zaccaria e Tronchetto. E i passeggeri senza prenotazione potranno accedere alla corsa ferry-boat Linea 17 delle ore 00:50 da Lido S. Nicolò a Tronchetto. n LIDO LAND

Oscar Cosulich

LOBO E CÃO

Aus miener Haut, Germania, 2022. Regia Alex Schaad. Interpreti Mala Emde, Jonas Dassler, Dimitrij Schaad, Maryam Zaree, Thomas Wodianka, Edgar Selge. Durata 1h e 43’.

La Settimana della Critica prosegue con l’opera prima Skin Deep (Aus miener Haut) di Alex Schaad , forse il film più estremo della selezione nel delineare uno dei temi portanti di quest’anno, l’identità fluida e mutante. Protagonista la giovane coppia formata da Leyla e Tristan che, recatasi su un’isola remota, finirà coinvolta in un gioco che li cambierà completamente. E, anticipa la Direttrice della SIC Beatrice Fiorentino , dobbiamo aspettarci «atmosfere alla Midsommar» in questo «thriller psicologico-filosofico alla luce del sole, potenziale body-horror che evolve anche in un estremo atto d’amore». Per i corti di SIC@SIC abbiamo invece Reginetta di Federico Russotto. Emanuele Bucci

Dieci anni di corti e l’esordio nel lungo del 2021, fanno dell’artista visiva ungherese-rumena Cristina Groșan una narratrice interessante delle moderne identità sociali e intime. Nostre, come delle tre donne protagoniste del film, alle prese con i propri problemi quotidiani mentre uno strano fenomeno naturale getta nel caos la città. Un’ adolescente queer inquieta, prigioniera di un’immagine nella quale non si riconosce, una madre ansiosa al punto da abbandonare la propria figlia in un centro commerciale e una vedova impegnata a salvare il cane robot diventato il suo unico compagno sembrano figure destinate ai ”fallimenti ordinari” del titolo, che però promettono una reazione. Un nuovo sé, per un nuovo mondo. Prima che sia troppo tardi.

Portogallo, 2022. Regia: Cláudia Varejão Interpreti: Ana Cabral Ruben Pimenta Cristiana Branquinho Marlene Cordeiro João Tavares Nuno Ferreira, Mário Jorge Oliveira, Luísa Alves. Durata: 111’ Colpita dallo splendore dell’isola di São Miguel, la più grande dell’arcipelago delle Azzorre, la regista portoghese Cláudia Varejão ha deciso di realizzare il suo primo film di finzione in questo luogo dove tradizioni e credenze ancestrali impediscono alle comunità di aprirsi al cambiamento. Lobo e cão è la storia di Ana, giovane ragazza che ha sogni più grandi dell’isola in cui è nata e che, grazie ai suoi amici queer, scopre se stessa e il modo con cui desidera stare al mondo. Girato con attori non professionisti, «Lobo e cão prende forma dal mio mondo interiore – spiega la regista -, ma è anche il frutto di una vasta ricerca tra i giovani e gli abitanti dell’isola di São Miguel, provenienti da contesti diversi e le cui storie hanno contribuito in modo significativo alla composizione del film» Vania Amitrano

DAILY n. 6 - LUNEDÌ 05.09.2022 p. 7in Mostra in Mostra

Direttore Responsabile: Flavio Natalia - Responsabili di Redazione: Oscar Cosulich (contenuti), Biagio Coscia (realizzazione) - In Redazione: Emanuele Bucci, Alessandro De Simone; Claudia Giampaolo, Davide Di Francesco (web), Tiziana Leone - Grafica: Guido Benigni - Collaboratori: Vania Amitrano, Giulia Bianconi, Mattia Pasquini - Foto: Maurizio D’Avanzo Stampa: CHINCHIO INDUSTRIA GRAFICA www.chinchio.it www.ciakmagazine.it Facebook.com/CiakMagazine Twitter.com/CiakMag Instagram.com/CiakMag

Mattia Pasquini

ORDINARY FAILURES Bĕžná Selhány Repubblica Ceca, Ungheria, Italia, Slovacchia, 2022, Regia Cristina Groșan, Interpreti Tatjana Medvecká, Beáta Kaňoková, Vica Kerekes, Adam Berka, Durata 84’

SKIN DEEP

n SALA GRANDE CINEMA AND ITS GUESTS BY FLAVIO NATALIA GUERRE STELLARI F. Ferzetti L’ESPRESSO A. Finos REPUBBLICA P. Mereghetti IL DELLACORRIERESERA M. Mancuso IL FOGLIO F. Alò IL MESSAGGERO A. De Grandis IL GAZZETTINO F. Pontiggia IL QUOTIDIANOFATTO M. Gottardi LA VENEZIANUOVA F. Caprara LA STAMPA P. Armocida IL GIORNALE C. Piccino IL MANIFESTO MEDIA WHITE NOISE HH½ HHH½ HH HHHHH HH½ HHH HH HHH HH½ HH½ HH½ 2,8 TÀR HHH½ HHHH HH½ H HHH½ HHH H HHH½ HHH½ HHH HH 2,8 BARDO HH NP H HHH HHHH H HHH HH½ HHH HHHH½ HH 2,6 BONES AND ALL HHH HHHH½ HHH HHHH HHHHH HHHH HH½ HHH½ HHHH HHHH HHHHH 3,9 ATHENA HHH HHH½ H HHHHH HHH HHH HH HHHH HHHH HHH½ NP 3,2 UN COUPLE HHH½ NP HHH½ H H HH½ H NP HH HHH HHHHH 2,5 ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED NP NP HHH½ NP HHH½ HH½ HHH½ HHH HHH HHH NP 3,1 MONICA HH HHHH HH H HH HHH½ HHH HHHH HHH½ HHH½ NP 2,9 ARGENTINA 1985 HHH½ HHH½ HHH½ NP HHHH½ HHH HH½ HHH½ HHHH HHH HH½ 3,4 THE WHALE H½ HHH HH HH HH½ HHH½ H½ HHH½ HHH HH½ HH½ 2,5 LES ENFANTS DES AUTRES HH HHH HH HHH HH½ HH½ H½ HH½ HH½ HHH H½ 2,4 L’IMMENSITÀ HHH HHHH HH½ HH HHH H½ HH HH HHH½ HHH NP 2,7 HHHHH LA PERFEZIONE ESISTE HHHH DA NON PERDERE HHH INTERESSANTE HH PREGI E DIFETTI H DIMENTICABILE NP VOTO NON PERVENUTO PABLO

Yesterday and today Venice Film Festival has been punctuated by great movies, in competition and in the other section. But the spotlight has been turned on another aspect that enhances the vitality of cinema, its ability to attract, and sometimes co-opt, personalities usually distant from art-house cinema, sharing energy and power of attraction for the benefit of the audience or the fans approaching cinema venues to follow their heroes. It happened yesterday with the passage in the Orizzonti section of Pippo Mezzapesa’s Ti mangio il cuore, the debut movie for singer and TV host Elodie. Olivia Wilde ’s Don’t Worry, Darling stars former One Direction’s Harry Styles , now a solo Pop star revered by legions of devoted young people. Elodie was convincing both in her role as Marilena, a Gargano mafia woman who escapes her fate. She explained she chose to make her film debut because she «wanted a different and deeper experience than music» And she was besieged by fans throughout the day. Harry Styles - in his second time as an actor - will be responsible for an actual invasion of fans on the Lido today. And maybe he will share the audience with another showbiz sex symbol, the Turkish Can Yaman , who is still not confident with art-house cinema but is building a career with popular series after starting with telenovelas. It’s easy to imagine what will happen: film lovers, who experience the Festival as an island, a circle for initiates, will be overwhelmed by screaming fans who will overwhelm everything. And they will grumble against that “alien invasion” that, in the name of showbiz, “corrupts” their passion and the film world itself. However, in these “fluid” times and half-empty theatres, a question comes to mind: if characters from other worlds choose to measure themselves against cinema, or even just to come on board as guests for a ride, bringing with them legions of fans who generally don’t go to the movies, are we sure that for cinema this is bad news?  DI NEANDERTHAL Italia, 2022, Regia Antonello Matarazzo, Con Pablo Echaurren, Bruno Di Marino, Giuliano Sacco, Martha Festa, Mario Tozzi, Giorgio Manzi, Durata 63’ Pablo Echaurren è un artista la cui produzione spazia dalla pittura ai fumetti, autore di saggi critici dedicati al Futurismo come ai Ramones e regista nel 1997 del documentario Piccoli ergastoli, scritto e diretto con Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca D’Aloja, interpretato dai detenuti, le guardie e i volontari di Rebibbia e presentato all’epoca a Venezia, nella sezione Eventi Speciali. Pablo di Neanderthal, oggi alle Notti Veneziane, è il frutto dell’incontro di Echaurren con il regista, videoartista e pittore Antonello Matarazzo, per scoprire cosa sarebbe potuto succedere se l’uomo di Neanderthal fosse prevalso sull’Homo Sapiens. Come si sarebbe sviluppata la nostra specie? Che relazione c’è tra l’arte e l’evoluzionismo? E perché mai l’evoluzione si comporta come un bricoleur? E infine: cosa c’entra in tutto questo Marcel Duchamp? Questo non è un documentario e non è un ritratto dell’artista Pablo Echaurren, ma una riflessione in forma di caleidoscopio sul nostro passato, sul nostro presente e sul nostro futuro.

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